Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3406 del 20 marzo 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3406/XVI - Sostituzione di un componente di parte regionale in seno alla Commissione paritetica di cui all'articolo 48bis dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, introdotto dall'articolo 3 della legge costituzionale 23 settembre 1993, n. 2.

Bertin (Presidente) - Passiamo ora al punto n. 4. Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - La majorité propose le collègue Aurelio Marguerettaz. Nous sommes certains que le collègue Marguerettaz saura apporter au sein de la Commission paritaire l'engagement, l'expérience administrative, le sens de responsabilité et même la fierté du monde autonomiste, il saura représenter ce monde qui tient à cœur l'avenir de la Vallée d'Aoste, sa jeunesse, ainsi que le bien-être de ses habitants.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Intervengo sulla proposta che è stata appena fatta dal consigliere Chatrian. Da quello che ho saputo dalla collega Guichardaz, ieri in Capigruppo non è stata fatta la proposta per una condivisione, ma è stata semplicemente fatta una comunicazione e la cosa mi pare piuttosto singolare considerato che la Commissione paritetica, come ben sappiamo, non è espressione della maggioranza tout court ma è espressione del Consiglio regionale. Al di là di questo, mi rendo conto che in questi giorni abbiamo sentito e visto sui giornali delle comunicazioni anche lì riguardo a nominativi di candidati che in un certo momento ascendevano, discendevano... insomma, c'è stato una sorta di balletto. Non abbiamo visto nulla di puntuale invece su quello che riguarda in particolare ciò che c'è da affrontare in Paritetica, in quella Commissione, che ha un lavoro importante da svolgere e che chi dovrà essere chiamato a farne parte ovviamente dovrà mettervi mano. In particolare non è stato fatto subito nessun riferimento a quello che noi abbiamo anche cercato di portare all'ordine del giorno come un dibattito o comunque una considerazione della più importante norma di attuazione. Ho poi però letto questa mattina su "La Stampa" la dichiarazione del candidato in pectore alla Paritetica, il consigliere Marguerettaz, sulla questione delle concessioni e della norma di attuazione che si aggiunge a quella che avevo già letto sullo stesso quotidiano ieri. A mio avviso, questa è una rinuncia in partenza di una rivendicazione che è soprattutto autonomista. Il consigliere Marguerettaz in quelle dichiarazioni - che penso corrispondano al vero, non lo so, le ho lette stamattina - sottovaluta - a mio avviso - e sminuisce il ruolo della norma di attuazione che deve correggere lo Statuto e dare potere legislativo alla Regione autonoma in materia di concessioni, un potere che hanno già le altre Regioni sia ordinarie che speciali. Alcune hanno già fatto le loro leggi, altre le stanno facendo, il Trentino Alto Adige ha inserito nel suo Statuto l'articolo 13 per poter operare in questo senso, il Friuli-Venezia Giulia ha fatto nel 2020 una legge sulla base di due norme di attuazione del 2001 e del 2002. Ma in quelle affermazioni c'è, a mio avviso, una contraddizione palese: da una parte, il consigliere Marguerettaz, che si propone per candidato alla Paritetica, accetterà immagino la candidatura, forse si voterà anche, non lo so; dall'altra parte, però afferma, o comunque in quelle considerazioni che ci sono sul giornale, sembra rinunciare in partenza a impegnarsi per chiedere una norma di attuazione che su un tema importante come le concessioni idroelettriche dia un ampio potere legislativo alla nostra Regione, senza particolari griglie, vincoli e limiti, ed è una norma su cui si sta discutendo da moltissimo tempo e che, proprio perché ha svolto un iter già abbastanza lungo, è possibile, a nostro avviso, riuscire - soprattutto con le modalità che erano state richieste in un primo tempo - a portare a casa. A noi pare un po' preoccupante questa questione.

Come abbiamo anche scritto nella risoluzione che non si è voluto discutere contestualmente alla nomina - eppure le motivazioni c'erano e credo siano anche abbastanza chiare a tutti -, il potere legislativo di una Regione autonoma deve essere ampio, poi certo la Regione dovrà esercitarlo nel rispetto della normativa statale e della normativa europea, ma quello che noi crediamo è che non possiamo legarci le mani e limitarci in partenza. Accettare di essere assimilati alle Regioni a Statuto ordinario, perché poi è così se non si fa un riferimento alle competenze statutarie, significa accettare di essere come loro e rinunciare in partenza a una norma di attuazione che dia alla Regione autonoma un potere effettivo in materia di concessione delle acque di cui è proprietaria. A me, dal punto di vista autonomistico, sembra un'aberrazione. Io credo che in questo momento quello di cui non abbiamo bisogno è di rappresentanti che siano rinunciatari in Paritetica.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Vorrei partire nelle mie considerazioni dalla presentazione del collega Chatrian che nel presentare il candidato Marguerettaz ha parlato di impegno, esperienza, senso di responsabilità e fierezza e credo che queste qualità certo non gli manchino.

Vorrei aggiungere anche le skill del caso, quindi la formazione, il curriculum, l'esperienza e soprattutto la capacità di mediare, ma non posso esimermi da alcune considerazioni visto quello che abbiamo letto in questi giorni sui giornali, vale a dire che c'erano altri candidati in rampa di lancio e del fatto che il presidente Testolin abbia telefonato a un candidato, all'ex deputato Collé, che significa prendere in considerazione anche questo personaggio da parte della più alta carica della nostra Regione. Ebbene, credo che anche l'ex deputato Collé, rappresentante di Federgiochi a Roma, profondo conoscitore degli ambienti romani, avesse o abbia le caratteristiche per ricoprire quest'importante incarico e su questo appoggio le considerazioni che probabilmente aveva fatto il presidente Testolin. Allora mi chiedo questo cambio di rotta da cosa sia stato generato, inevitabilmente in politica si possono vivere dei cambi di rotta, ma è da capire l'origine, se si tratta di una scelta politica, se si tratta delle esperienze dai curricula, può essere anche una scelta personale e allora mi vedrei meno favorevole a questo cambio di rotta. Certo che, Signori, quando ci sono questi cambiamenti, inevitabilmente, Presidente non me ne voglia, esce un vinto e un vincitore e io vorrei che l'esito di questa votazione ci portasse un solo vincitore: quello della Valle d'Aosta, che questo cambio di rotta non sia generato forse da un errore nel comporre il prefisso, tra Saint-Oyen e Bosses ci possono essere stati degli errori utilizzando i vecchi telefoni. Io vorrei che sia una scelta consapevole, non metto in dubbio le capacità del collega Marguerettaz, ma vorrei che siate tutti convinti, soprattutto voi della maggioranza, rispetto alla scelta che andremo a fare.

Ritenendo scontato l'esito della votazione, auguro al collega Marguerettaz un buon lavoro, sono certo del suo impegno, delle sue qualità e aspetto solo di vedere i risultati.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Nella Capigruppo di ieri io ho sentito la proposta eguale che è stata fatta oggi poc'anzi dal collega Chatrian del candidato della maggioranza, il collega Marguerettaz. Ho chiesto poi, a seguito di quella messa a disposizione, o comunque il termine grosso modo era quello, di capire di che cosa si stesse parlando, cioè se era un nome o, meglio, era un candidato tout court della maggioranza o se nell'ambito della Capigruppo si volesse fare un nome per discutere ed eventualmente per andare a comprendere se ci potevano essere le possibilità di un candidato condiviso, ma non perché io lo auspico o lo auspicavo, ma semplicemente per comprendere quale fosse appunto la proposta fatta. Si è compreso in maniera molto chiara e posso dire politicamente anche comprensibile, che non era una messa a disposizione ma era una candidatura tout court, un nome e una certificazione che ha un po' chiuso tutta una serie di uscite di natura giornalistica che ci sono state e che qualche collega che mi ha preceduto ha ricordato e sicuramente anche quelli successivamente ricorderanno.

Inizio il mio intervento con un passaggio perché ho ascoltato la presentazione della candidatura del collega Marguerettaz e in particolare mi sono appuntato che il collega Chatrian ha detto, tra le varie cose, che il collega Marguerettaz potrà rappresentare a Roma la fierté du monde autonomiste. Io vorrei fare un passaggio forse più di natura politica ma che credo importante: cos'è le monde autonomiste? Perché io, per carità, vengo da una scuola di pensiero economico che non ama assolutamente i monopoli, so che altri amano particolarmente i monopoli e oggi mi sento di fare un ragionamento complessivo. Se il collega Marguerettaz rappresenterà o potrà rappresentare il mondo autonomiste, quale mondo autonomiste rappresenterà? Quello autonomista progressista? Quello autonomista conservatore? Perché non esiste un unico mondo autonomista e io, in realtà, quello che mi auguro, è che, al di là di tutto, se il collega verrà votato da questo Consiglio - e sin da subito chiedo, a nome delle forze d'opposizione, il voto in cabina -, lui possa rappresentare al meglio il ruolo di membro della Commissione paritetica, non che lui rappresenti un mondo piuttosto che un altro. Lui, comunque la si pensi, in quel tavolo, in quella sede, dovrà rappresentare gli interessi della comunità della Valle d'Aosta e anche su questo, collega Minelli, faccio un'ulteriore precisazione, perché noi due amiamo sempre le precisazioni, anche nella risoluzione che avete presentato io un passaggio avrei voluto rafforzarlo ancora di più.

Il collega Marguerettaz non deve essere il campione di qualcuno o di qualcosa, l'unica difesa che dovrà fare è negli interessi della Valle d'Aosta e soprattutto anche nell'ambito delle possibilità di un membro della Paritetica, perché noi ci dimentichiamo, come anche del Consiglio, che purtroppo ci sono dei regolamenti, ci sono dei quadri normativi estremamente complessi che in alcuni momenti ci piacciono, qualcuno è particolarmente appassionato dell'Agenda 2020-2030, però poi non gli piacciono le normative europee, perché sta diventando molto complesso, quindi sicuramente chi oggi è seduto alla Paritetica o chi domani siederà alla Paritetica dovrà tenere conto del contesto e delle possibilità estremamente delicate. Poi capisco che ognuno debba portare avanti la propria bandiera, lo faccio in prima persona, quindi comprendo, però io mi auguro che la rappresentanza di chi verrà nominato sia avulsa da un posizionamento politico e un posizionamento ideologico e che soprattutto possa portare avanti, nel meglio e al possibile, le istanze che questo Consiglio sottopone.

Detto questo, il passaggio politico non è assolutamente banale: primo perché non esiste un'unica fede autonomista, io so che qualcuno ci gioca, poi qualcun altro aggiunge autonomista progressista, e lì finalmente si capiscono come sono le cose, ma non esiste un mondo granitico autonomista. Il mondo autonomista è fatto di sfaccettature, come lo è il mondo democristiano, il mondo liberale, lo stesso mondo progressista e il mondo conservatore e questo ci tengo a dirlo perché, sentendo questo passaggio, io capisco che piaccia cercare di fare dei giochi di conformismo o forse di una sorta di banale celodurismo, però non è che dire che esiste un mondo autonomista unico sia bello, bisogna dire le cose come sono e capisco anche che qualcuno forse vede in questo passaggio politico la prima vittoria esterna, o forse una causa di esternalità negativa o positiva, rispetto al percorso della Réunion, perché è veramente paradossale vedere il collega Chatrian che propone il collega Marguerettaz, della serie "Ci eravamo tanto amati". Forse questo è il primo passaggio di vera Réunion che si può vedere, perché il nemico di una volta è diventato l'amico di oggi. Si sa com'è, oggi proponi come candidato Marguerettaz, domani finisci per votare Rollandin, che è già successo, tra l'altro...

(intervento di un Consigliere fuori microfono)

...sì, esatto, ma ho fatto finta di dimenticarmi che ha già votato Rollandin e l'ha votato anche lei forse, collega Marguerettaz, e questo è ancora più paradossale.

Detto questo - e lei sa perché dico che è paradossale e lo sanno anche altri -, il dato politico è in particolare questo, poi io non voglio entrare nelle schermaglie e nelle questioni di maggioranza, sono fatti vostri, ovviamente vedremo anche come andranno le cose, però ci tenevo a fare questo passaggio di natura politica.

Poi ci sono delle considerazioni forse meno politiche e più... non direi tecniche, ma più di contingenza: la prima - e mi si consenta una battuta - è che ho letto sui giornali giustamente che, per ricoprire il ruolo di membro della Paritetica, servono delle capacità diplomatiche ed è verissimo. Collega Marguerettaz, se sarà votato come membro della Paritetica, però la invito a non scrivere delle lettere, perché l'ultima volta che lei ha scritto una lettera è successo un gran casino, quindi mi auguro che le sue capacità diplomatiche siano per verba e quindi siano dirette, perché ricordo benissimo una lunga lettera che fu scritta a qualcuno che siede più o meno vicino a lei e non è finita proprio benissimo. Per altri è finita bene, però oggettivamente non è andato bene, quindi su questo io mi auguro che lei sia presente nelle riunioni.

Sul discorso dell'idroelettrico, sicuramente io penso che un passaggio il collega lo potrà fare o lo dovrà fare, ma semplicemente per mettere ordine in quello che è stato scritto in questi periodi sui giornali, però io penso che nel complesso ognuno cercherà di fare in quella sede quello che effettivamente si potrà fare, perché mi auguro che invece non si dicano cose che non si possono fare.

L'ultimo auspicio che mi faccio e che faccio al candidato in pectore nel caso in cui verrà sostenuto e votato, è che comunque ci sia un continuo e un possibile raccordo, al di là delle varie mozioni che vengono fatte in I Commissione, perché sicuramente i prossimi tempi sono particolari e sono complessi, anche perché, non ultimo quando abbiamo discusso del piano energetico, abbiamo cercato di dare dei contributi che possono eventualmente coinvolgere la Paritetica. Avere quindi oggi un collega che comunque è membro anche delle Commissioni e del Consiglio può essere anche un'occasione utile per avere qualche elemento in più laddove si possa magari avere - così la maggioranza è più contenta - qualche mozione in meno, cerchiamo di fare questo patto tra gentiluomini.

Detto questo, io altro non ho da dire e, ripeto, non voglio entrare nelle questioni di equilibri politici della maggioranza, di scelte, di a chi spettava un posto piuttosto che un altro; la maggioranza la sua scelta l'ha fatta, noi la guardiamo, ovviamente non ce ne vorrà ma noi non possiamo sostenere questo nome, non è tanto sul nome singolo, ma sul fatto che è la candidatura di una parte, è la candidatura che forse mette anche un pochettino più in ordine i vostri conti. Io faccio tanti auguri circa a come andranno le cose, soprattutto nel caso in cui il collega verrà eletto, perché comunque, anche se il tempo della legislatura è minore rispetto a quello che abbiamo passato, saranno sicuramente mesi importanti e ci auguriamo che, al di là di tutto, finalmente alcune norme di attuazione possano arrivare prima o poi in questo Consiglio.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo, a nome del gruppo Lega, sulla questione della Paritetica esprimendo un certo rammarico, perché, purtroppo, mi sembra di rivivere quanto già accaduto in occasione dell'indicazione da parte di questo Consiglio di chi dovette poi partecipare all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Venne richiesto ai tempi un confronto perlomeno per capire in maniera informata che cosa si andava a fare, chi si andava a indicare, secondo quali valori si esprimeva un consenso o quant'altro. Venne richiesto anche ai tempi, mi ricordo in una Capigruppo, in collegamento con la persona che fu indicata, ovvero l'allora presidente Lavevaz, chi aveva intenzione di votare, sulla base di quali ragionamenti stava elaborando il proprio voto e non ottenemmo altro che risposte di circostanza. Io credo che, quando si vanno a toccare delle questioni che riguardano tutta la nostra Regione, che saranno ovviamente trattate dalla Commissione paritetica, il confronto sia imprescindibile.

Io non voglio entrare nel merito delle qualità che si possiede o che non si possiede da parte dei numerosi nomi che sono stati fatti dagli organi d'informazione e che inevitabilmente, come giustamente ha ricordato il collega Restano, hanno coinvolto in un dibattito anche la maggioranza, quindi prenderemo atto di quello che sarà il risultato, quindi di chi sarà il vincitore o lo sconfitto a seguito proprio di quel dibattito. Certo ha fatto specie anche a me ovviamente vedere il collega Chatrian, che fino a qualche anno fa - pochi per la verità - cavalcava la battaglia anti-unionista e, anzi, addirittura lui è troppo modesto per ricordarlo ma ha fatto parte di un Governo che era contro l'Union Valdôtaine e che... come dire? in coabitazione con il movimento che mi onoro di rappresentare, e questo sicuramente alle persone che lo sostengono non piacerà particolarmente ma questo è giusto anche ricordarglielo... però quello che non abbiamo apprezzato come gruppo è stato proprio il fatto che, a fronte dell'annuncio della candidatura e, a fronte della domanda se questo annuncio era un mettere un nome a disposizione per discuterlo, questa era semplicemente un'informazione che ci veniva gentilmente concessa. Quando si parla di candidature che riguardano tutta la Valle d'Aosta e che dovrebbero vedere la nostra comunità unita, è evidente che perlomeno una valutazione o perlomeno un dialogo, che poi può risolversi in un nulla di fatto, sarebbe assolutamente auspicabile, invece abbiamo preso atto di questa mossa evidente di imperio, dicendo: "Questo è così, noi lo abbiamo deciso, noi lo imponiamo e voi prendetene atto". Io se fossi componente di una maggioranza che è nata già con due voti in meno alla sua prima votazione, probabilmente due ragionamenti me li sarei fatti. C'è evidentemente chi invece ritiene che sia abbastanza sufficientemente forte per proseguire senza chiedere il consiglio di nessuno, anche se rappresenta una minoranza della Regione Autonoma Valle d'Aosta, o perlomeno una ridotta percentuale di persone, invece così non è stato, quindi è evidente che, di fronte a una candidatura con la quale non si chiede neanche una condivisione ma si impone senza nemmeno aprire un tavolo di confronto, il nostro movimento non potrà sostenerla.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - La nomina in Commissione paritetica è per noi una decisione rilevante e non può essere una decisione di maggioranza, come ha ben rappresentato oggi il consigliere Chatrian, cosa che ha già fatto ieri nella Capigruppo, quindi questa è già una delle prime motivazioni per cui non potremmo, non potremo e non vorremo neanche dare il voto al consigliere Marguerettaz.

Come già detto poi dalla collega Minelli, le dichiarazioni rilasciate dal candidato alla Commissione paritetica sul tema delle concessioni delle acque non ci vedono per nulla d'accordo e penso che, sotto questo punto di vista, sia piuttosto risaputo e credo che anche lo stesso consigliere Marguerettaz sappia benissimo la nostra distanza rispetto a quanto lui ha detto e rilasciato in questi giorni; distanza però che si vede anche rispetto alla Commissione paritetica precedente e alla bozza che abbiamo ancora oggi del luglio del 2022, che invece insisteva su una norma di attuazione.

Questo atteggiamento rinunciatario che ci mette alla stregua delle altre Regioni, da autonomista progressista, non lo vedo assolutamente bene, come non vedevo bene, consigliere Aggravi, il ni Droite e il ni Gauche degli autonomisti, ho sempre deciso da che parte stare, però evidenzio, perché spesso ci riempiamo la bocca di citazioni su Emile Chanoux che proprio lo stesso Emile Chanoux più di 80 anni fa ci diceva che la Vallée d'Aoste est fille de ses eaux. La grande importanza delle acque - l'ha rilevato anche questa mattina il consigliere Restano - è una delle prerogative principi forse della nostra autonomia, quindi, sotto questo punto di vista, dire che faremo una legge come le altre Regioni a noi non ci vede assolutamente d'accordo. Quanto al rappresentante da designare, siamo uscite già con un comunicato stampa prima dei vari nomi che si sono susseguiti in questi giorni, per dire che occorreva un atteggiamento diverso, cioè bisognava evitare quelle nomine fatte forse per lottizzazioni, per accordi sotto banco, che naturalmente non ci vedono assolutamente d'accordo. Sotto questo punto di vista, avevamo anche evidenziato che per noi poteva essere auspicabile una candidatura di una persona che aveva avuto un ruolo attivo nel momento dell'istituzione della Compagnia Valdostana delle Acque e che quindi condividesse quei principi ispiratori di quella legge, come evidenziamo più volte in Consiglio regionale.

Per noi poi la Commissione paritetica - l'ho detto già prima quando se ne discuteva con il presidente Testolin - non può rappresentare solo la maggioranza, dovrebbe rappresentare tutta la comunità valdostana, quindi proprio queste logiche di lottizzazione non ci possono appartenere.

Poi continua forse l'occupazione dei posti di potere da parte dei cosiddetti "colonnelli", come li aveva richiamati un giornalista che è sempre lì in alto... e tutto questo silenzio dei "partiti satelliti", che sembra che anche su quest'ennesima nomina dimostrano di non incidere nulla, non sono forse delle domande che bisogna porsi, è lecito chiedersele? Oggi con questa candidatura della maggioranza, che invece per noi dovrebbe, come dicevo, farsi interprete degli indirizzi politici espressi dal Consiglio regionale tutto, si perde l'ennesima occasione.

È inutile dire che noi in quella cabina non voteremo assolutamente il consigliere Marguerettaz.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Darò un taglio un po' diverso e andrò sull'aspetto personale del candidato, senza entrare negli aspetti dei gusti particolari o preferenze. Mi sono stampato il curriculum ufficiale che abbiamo in Consiglio: il collega Marguerettaz è laureato in economia e commercio, ha insegnato al Manzetti; Presidente, Vicepresidente, Consigliere, Sindaco, Revisore dei conti in diverse società di primaria importanza della Regione, uno del sistema, quindi. Vicesindaco nel proprio Comune, Vicepresidente di Comunità, Presidente dell'Union Valdôtaine, è entrato nel Consiglio regionale del 2003, ed è subito Assessore al bilancio, prima con il presidente Carlo Perrin, con il vizietto forse di abbattere il proprio Presidente... poi Assessore anche con il successivo Governo Caveri fino al 2006, poi con il secondo Governo Caveri, Assessore dal 2006 al 2008. Poi lo troviamo ancora Assessore, questa volta al turismo, sport e commercio dal 2008 al 2013 con il Governo Rollandin Augusto, lo ritroviamo Assessore dal 2013 al 2014 con il Governo Rollandin prima del cambio del secondo Governo Rollandin dal 2014 al 2017, poi qualche mese di vacatio e poi ancora Assessore a fine legislatura dal 2017 al 2018 con il presidente Viérin, quindi una carriera veramente imponente di incarichi di governo e sicuramente l'esperienza al collega Marguerettaz non manca.

Perché il mio intervento? Perché per ragioni etiche innanzitutto: non è bello che un candidato si voti da sé stesso, quindi sarebbe opportuno, ma chiedo troppo, che non esprima il proprio voto, non dico che debba uscire dall'aula, c'è comunque un'etica in un certo senso dentro i macrosistemi della diplomazia.

Ho chiesto al mio magnanimo Capogruppo, che ha ampie e larghe concessioni libertarie, di potermi esprimere; io sinceramente, collega Marguerettaz, anche per questioni di solidarietà di classe, sarei anche disposto a votarla a una condizione: la condizione è che manca ormai poco più di un anno alla fine della legislatura e quindi se è così importante far parte della Commissione paritetica, come immagino, le chiederei di esprimere oggi le sue dimissioni da questo Consiglio, lasciare spazio a qualcun altro che ha sicuramente il piacere di entrare in questo consesso e almeno ha tutto il tempo di occuparsi decisamente e pienamente di questo nuovo incarico. L'esperienza politica non le manca, Rusé ce qu'il faut, quindi sono convinto che saprebbe ben sostenere gli aspetti culturali, gli aspetti energetici, gli aspetti finanziari che sono indispensabili per questa Regione. Io esprimerò il mio voto a suo favore se lei oggi comunicherà le sue dimissioni, altrimenti devo per forza attenermi alle decisioni del Capogruppo.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, passiamo alla fase di votazione. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Io ho ascoltato, anche perché questa messa a disposizione da parte del collega Marguerettaz si presta a delle considerazioni che sono state espresse dai colleghi in maniera anche abbastanza colorita. Io riporterei invece seriamente la discussione su quello che sarà il ruolo a cui, se eletto, il Consigliere sarà chiamato in un organismo indipendente che lavora su quello che sarà l'indirizzo espresso dal Consiglio, tramite il Governo regionale, tramite la Presidenza della Regione in contatto su quelle che saranno le attività da sviluppare. Se posso essere sincero, l'approccio dove qualcuno che è seduto in quest'aula fa solo gli interessi di una parte della popolazione non mi appartiene e penso che non appartenga neanche al collega Marguerettaz, come a qualsiasi membro della maggioranza, perché sarebbe come dire che un Presidente che ha una sua divisa, un suo colore lavora solo per quella parte di popolazione che può essergli favorevole, non è così. Quando si hanno degli incarichi istituzionali, forse è un modo di vedere le cose che... come dire? ricade su altre componenti della politica valdostana che non è la nostra, perché ci si prende carico dei bisogni di una comunità in maniera trasversale, senza andare a identificare quelle che possono essere le componenti di un movimento piuttosto che di un altro partito, e queste penso che siano delle affermazioni che denotano una scarsa predisposizione all'amministrazione in generale, perché è rapportabile a qualsiasi lavoro che uno svolga all'interno di una scuola, all'interno di una banca, all'interno di un ufficio pubblico, all'interno di un'Assise comunale così come di un'Amministrazione regionale, questo è un aspetto che non ci appartiene.

A dispetto dell'elenco, così anche in maniera simpatica e un po' ironica della lettura del curriculum da parte del consigliere Lucianaz, pensiamo che questi passaggi arricchiscano le qualità del candidato, che sicuramente conosce a menadito le evoluzioni del sistema amministrativo regionale, che ha vissuto un periodo importante all'interno dell'Amministrazione regionale che può farsi carico di un lavoro altrettanto importante che in questi mesi residuali, da qua alla fine della legislatura, potrà dare qualche risposta alla nostra comunità, con un approccio che non può essere quello "Basta chiedere e ci viene dato", perché vi assicuro che non potrà essere così. Non basta chiedere per poter portare a casa dalle situazioni, ma bisogna avere anche la capacità di trovare dei percorsi che possano in qualche modo agevolare le nostre aspettative; questo è quello che verrà sicuramente portato avanti se ne avrà la possibilità.

Io esprimo, penso a nome di tutta la maggioranza, un ringraziamento già solo per mettersi a disposizione di questo percorso e mi spiace che, a livello giornalistico, invece si siano tirati in mezzo dei nominativi che in qualche caso possono anche aver avuto dei contatti e che giustamente hanno fatto parte di un'analisi complessiva giustificata e giustificabile che ognuno di noi ha potuto portare avanti e verso queste persone non si può che esprimere un senso di rispetto e di attenzione che qualche volta viene a mancare nel mettersi a spiattellare ai quattro venti, senza dei fondamenti, delle situazioni che invece andrebbero guardate e attenzionate con molta cautela e con molto rispetto per chi si mette a disposizione di certi percorsi.

Per quanto mi concerne - per quanto riguarda il voto, ognuno esprime il suo parere -, io sono convintamente favorevole all'elezione di Aurelio Marguerettaz.

Presidente - Passiamo alla votazione. Come richiesto, avverrà in cabina. Il Consigliere Segretario chiamerà i Consiglieri.

(si procede alla votazione in cabina)

Chiedo ai consiglieri scrutatori Malacrinò, Manfrin e Lavevaz di avvicinarsi al centro della sala.

Presenti: 35

Votanti: 35

Nulle: 8

Valide: 27

Bianche: 3

- Marguerettaz Aurelio: 19

- Colle Ivo: 2

- Viérin Dino: 1

- Aggravi Stefano: 1

- Marcoz Giampaolo: 1

Risulta eletto il Consigliere Marguerettaz, a cui do la parola.

Marguerettaz (UV) - Per un breve intervento per ringraziare tutto il Consiglio. Evidentemente, nel momento in cui uno assume una carica, rappresenta tutto il Consiglio e spero di essere all'altezza del compito che mi è stato affidato. Ovviamente, come ha detto il presidente Testolin, nella Commissione paritetica, ai sensi dell'articolo 48bis dello Statuto, non si esprimono i desideri ma si esprimono e si costruiscono delle norme di attuazione che devono poi essere approvate dal Consiglio regionale e poi sono oggetto di decreti legislativi. Ora, è chiaro che il ruolo che mi è stato affidato è un ruolo di collegamento tra le indicazioni che vengono dalla Regione in modo tale da tradurle.

Io non vorrei che delle dichiarazioni che sono state fatte e che confermo sugli organi di stampa vengano fraintese, nel senso che a tutti noi piacerebbe avere la potestà totale sulle acque e avere mano libera nel poter prorogare, piuttosto che affidare, le grandi concessioni. È ovvio quindi che le istanze vanno in quel senso, ma - io immagino che soprattutto i professori di italiano capiscono bene le affermazioni - quando uno dice: "ho delle perplessità", "delle perplessità" non vuol dire che uno non procede a fare delle istanze e delle richieste, ma prende atto che già nel Consiglio dei ministri delle norme che andavano nella direzione di avere un occhio di riguardo per delle situazioni che, guarda caso, erano perfettamente aderenti alla situazione valdostana, sono state bocciate per il Governo Draghi, che ha dato delle indicazioni precise nella negoziazione del PNRR. Sicuramente noi continueremo a fare delle istanze, ma bisogna essere realistici e indicare e dire che uno ha delle perplessità non vuol dire che uno non procede a delle istanze, dopodiché io accetto tutte le considerazioni, anzi, le ritengo una ricchezza, uno stimolo.

Posso assicurare che mi sono occupato di quest'argomento dal 1995 quando la Regione acquisì dall'ILVA le centrali elettriche dell'insediamento industriale e fui nel Collegio sindacale della prima CVA, dal 1995, quindi penso di aver seguito con particolare attenzione, perché l'acquisto del ramo d'azienda dell'ENEL arrivò nel 1999, quattro anni dopo, e il nome di CVA paradossalmente è da ricondurre a quella prima società delle tre centrali elettriche, che, all'atto della fusione per incorporazione, prese il nome dell'incorporato anziché dell'incorporante.

Se c'è una cosa che mi disturba particolarmente, è in qualche modo immaginare che qualcuno rivendichi un autonomismo che mi fa in qualche modo sorridere. Il curriculum che il collega Lucianaz ha voluto in qualche modo rappresentare mi vede Assessore alle finanze nel 2003, allora io consiglio alla collega Minelli, prode rappresentante di Rete Civica, di andare a vedere gli interventi del suo mentore, ovvero del collega in allora Riccarand, che diceva a tutti che era una questione veramente insopportabile che la Valle d'Aosta avesse un contributo da parte dello Stato sul ristoro dell'IVA delle dogane, diceva: "È un'ingiustizia che la Valle d'Aosta abbia un ristoro", perché vi ricordo che a un certo punto, con l'eliminazione delle dogane, noi perdemmo un gettito fiscale così importante che era rappresentato dall'IVA delle dogane e allora avevamo degli amministratori che erano particolarmente solidi nell'autonomismo e rivendicavano dei vantaggi per la Valle d'Aosta e i suoi riferimenti dicevano: "È ingiusto, non dobbiamo avere questi riparti". Allora, abbia pazienza, un minimo di pudore nel dare certe rappresentazioni. Grazie e assicurerò il mio impegno nella Commissione paritetica.

Presidente - Concludiamo i lavori.

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La seduta termina alle ore 13:13.