Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1217 del 20 luglio 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 1217/XV - D.L. n. 61: "Finanziamento di interventi di investimento urgenti in ambito di edilizia scolastica e di viabilità e altre disposizioni urgenti". (Approvazione di un ordine del giorno).

Rini (Presidente) - Alla presenza di 35 colleghi, possiamo iniziare i lavori con il punto 1 all'ordine del giorno. A demandé la parole le collègue Gerandin pour motion de procédure.

Gerandin (MOUV') -. Oggi, come eravamo rimasti d'accordo in capigruppo, ho fatto una richiesta di un parere ufficiale dell'ufficio legislativo regionale in merito all'articolo 2 del disegno di legge 61; lo leggo così tutta l'Aula ne è a conoscenza: "Facendo seguito a quanto è emerso nella riunione della conferenza dei capigruppo in data odierna, con la presente sono a richiedere un parere della struttura in oggetto in relazione alla legittimità e alle conseguenti responsabilità personali connesse all'eventuale approvazione dell'articolo 2 del disegno di legge numero 61, con il quale si prevede un contributo straordinario al Comune di Pont-Saint-Martin di euro 2 milioni e 700, a totale copertura dell'intervento di realizzazione di una scuola progettata per modulo prefabbricati in ordine al quale si è a conoscenza che il relativo appalto è stato aggiudicato, che i lavori risultano in fase di ultimazione e che tutto ciò è avvenuto in assenza d'impegno di spesa, come riportato nel comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge 61".

Volevo chiedere se c'era questo parere dell'ufficio legislativo.

Presidente - Grazie collega, quindi è una questione pregiudiziale questa; così come convenuto oggi in sede di conferenza dei capigruppo, questo parere era stato richiesto come condizione. Alla Presidenza non è giunta alcuna risposta, chiedo al Governo. Presidente, prego.

Testolin (UV) - Ho verificato con gli uffici, stanno ultimando il parere, quindi noi la richiesta l'abbiamo mandata agli uffici competenti appena arrivata e quindi staranno ultimando l'elaborazione, mi immagino. Se abbiamo ancora qualche minuto di tempo, se è una pregiudiziale...

Presidente - Apriamo la discussione generale in attesa di questo parere anche perché poi immagino che ci voglia anche un attimo di tempo per prenderne atto. Collega Manfrin, sulla questione pregiudiziale.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo per, una volta che arriverà il parere, avere il tempo per esaminarlo, senza stare a chiedere la sospensione, avere un po' di tempo per poterlo leggere e poter trarre le conseguenze.

Presidente - Sì, immagino che appena arriva magari una piccola sospensione per prendere approfonditamente atto del parere sia necessaria. Il collega Lavevaz vuole procedere con l'illustrazione della relazione?

Lavevaz (UV) - Le projet de loi numéro 61 que nous avons en discussion en cette séance se compose de quatre articles et prévoit le financement et l'investissement dans le domaine des bâtiments scolaires et de la viabilité, introduisant aussi des modifications à la récente loi régionale du 13 juillet 2020 numéro 8.

L'article 1 prévoit la modification de l'article 19 de la loi régionale 8/2020, la modification proposée vise à supprimer l'obligation de destination imposée aux transferts régionaux supplémentaires aux collectivités locales. Suite à la formulation de la disposition réglementaire de l'article, résultant de l'approbation de plusieurs modifications de la proposition d'origine et, surtout, de l'accord de médiation trouvé entre les 35 Conseillers pour remettre en discussion l'article concernant les transferts aux communes rejeté dans une première formulation. En particulier, l'exposition actuelle établit que le virement supplémentaire de 11 millions 100 mille euros, reparti par un montant de 150.000 euros pour chaque commune, est destiné à investissements pour la mise en œuvre d'interventions exclusivement destinées à répondre à l'urgence sanitaire et sociale, y compris les interventions pour les bâtiments scolaires. Cette obligation impose une contrainte stricte au transfert et risque de compromettre l'utilisation concrète des ressources qui devraient être destinées aux collectivités locales pour stimuler les investissements publics prêts à être mis en œuvre, et donc à être utiles pour contrer les effets économiques négatifs résultants de l'urgence sanitaire du Covid-19.

L'article 1, qui est identique au contenu d'un amendement déjà approuvé par le Conseil régional, vise donc à élargir les marges d'autonomie des communes dans l'utilisation des ressources transférées à allouer, en général, aux investissements pour la réalisation d'interventions d'intérêt et de compétence des collectivités locales bénéficiant de virements supplémentaires pour contrecarrer les conséquences économiques négatives causées par l'urgence épidémiologique.

L'article 2 prévoit, au premier alinéa, le refinancement d'un transfert extraordinaire de 2.600.000 euros à la commune de Pont-Saint-Martin, finalisé à la réalisation de modules préfabriqués, comme en premier temps prévu à l'article 7 de la loi régionale du 24 avril 2019 numéro 4, destinés à abriter temporairement le siège de l'institution scolaire Mont-Rose A et les classes du Lycée de Pont-Saint-Martin, en conséquence de la fermeture de l'école située en rue Carlo Viola ; avec délibération du gouvernement régional numéro 666 de 2019, le versement de la contribution extraordinaire a été autorisé. L'engagement de dépense, n'ayant pas été perfectionné dans le délai du 31 décembre 2019, les ressources ont été placées en économie. Avec ce projet de loi, la contribution accordée à la municipalité de Pont-Saint-Martin vient refinancée à partir de l'année 2020.

Au deuxième alinéa des ressources supplémentaires pour 340.000 euros sont autorisées pour les bâtiments scolaires pour assurer la rentrée de l'année scolaire en toute sécurité.

Avec le troisième alinéa on autorise une intervention d'assainissement structurel du pont de la route régionale 44 de la vallée du Lys, situé au kilomètre 12,700, dans la commune d'Issime. Une intervention de 1.100.000 euros est urgente pour permettre d'enlever les limitations de passage pour les poids lourds, actuellement présentes, à cause du sérieux problème structurel du pont ; une limitation qui rend difficile l'approvisionnement et le transport des marchandises, surtout les plus lourdes.

Enfin, l'article 3 détermine le montant total de la loi et la couverture économique sur le budget régional et l'article 4 prévoit la déclaration d'urgence.

Dalle ore 14:43 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - La parola al presidente Rini. Chiedo scusa, c'è stato un malinteso, è aperto il dibattito generale. Chi è che chiede d'intervenire? Ci sono richieste d'intervento, colleghi? Qualcuno chiede d'intervenire? In assenza di richieste d'intervento si chiude il dibattito generale.

La parola al Presidente Emily Rini per mozione d'ordine.

Da qui Rini (PNV-AC-FV) - Ho chiesto di essere sostituita alla Presidenza perché stavamo accordandoci, così come convenuto in conferenza dei capigruppo, con il collega Restano per presentare un unico ordine del giorno, evitando di presentarne due, sulla situazione scolastica, con un occhio di riguardo a ciò che sta accadendo nella scuola di Porossan. Chiudere la discussione, ovviamente, comprometterà la possibilità di presentare questo atto.

Se questo è il modo di procedere, bene, ne prendiamo atto. Non preoccupatevi, ci saranno tanti modi e tanti metodi per tornare a parlare di questo e di altri problemi.

Purtroppo ormai più che la mascherina qui, veramente, abbiamo il bavaglio, perché se neanche tre secondi per poter mettersi d'accordo con un collega, visto che abbiamo anche detto che stavamo facendo questo... e si chiude la discussione generale!

Ne prendiamo atto con estremo rammarico ma non saranno questi i metodi che ci faranno tacere.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Sulla mozione d'ordine. Vede, Presidente, ci sono tante cose importanti da discutere, tra cui anche degli emendamenti che non possono essere presentati, quindi, visto che è stata chiusa la discussione generale e visto anche che è stato impedito dalla capigruppo, non so bene da chi, ma dalla capigruppo, di presentare emendamenti importanti ai fini di questa legge... mi sembra che l'ordine del giorno vada in secondo piano rispetto a un emendamento, giusto? Perché, per questioni tecniche, penso che un emendamento sia decisamente una cosa più importante da discutere rispetto a un ordine del giorno che impegna il Governo da un punto di vista politico, un Governo che di fatto sta andando a elezioni e quindi non c'è più, quindi è assurdo anche presentare l'ordine del giorno, mentre invece, per quello che riguarda l'emendamento che poteva sicuramente agevolare il lavoro di alcuni professionisti rispetto alla legge che abbiamo approvato, forse era il caso di discuterne, ma parrebbe che non possa essere presentato. Comunque lo spiegherò lo stesso nel mio intervento.

Detto questo la discussione generale è stata chiusa, abbiamo deciso di applicare le regole fino in fondo? Benissimo, le applichiamo fino in fondo. Discussione generale chiusa, andiamo avanti.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Semplicemente per dire due cose, anche in relazione all'intervento del collega Cognetta. Effettivamente la capigruppo questa mattina ha votato per quanto riguardava la possibilità o meno dell'ammissibilità di emendamenti, ma non soltanto gli emendamenti, e qui secondo me sta anche la risoluzione di tutto il problema che si è generato, perché questa mattina la capigruppo, mi correggano i colleghi capigruppo se sbaglio, ha votato anche, nonostante la mia proposta, per il no all'introduzione di ulteriori ordini del giorno relativi a questo disegno di legge, il che significa che, anche volendo eventualmente presentare un testo comune, la deliberazione di questa mattina della conferenza dei capigruppo prevede che non si possano presentare ordini del giorno che non siano connessi strettamente con la legge che abbiamo in oggetto, quindi evidentemente questo dirime un po' la questione e il punto in discussione e quindi evidentemente permette di evitare anche eventuali malintesi e questioni.

C'è però una questione che rimane sul tavolo e che ritengo importante, perché Cognetta ha introdotto, secondo me, un punto importante: è di tutta evidenza che il regolamento impedisce la presentazione all'articolo 66 comma 5 bis di emendamenti che siano estranei all'articolato. È altrettanto vero però che quest'Aula con un voto a 35 può decidere d'iscrivere l'eventuale emendamento all'interno di quest'aula. Quindi è chiaro che se si vogliono sottoporre degli emendamenti a quest'Aula lo si può fare tranquillamente, poi sarà l'Aula che deciderà, a 35, se eventualmente questi emendamenti debbano essere discussi o no. Questo è stato ripetuto e ribadito questa mattina e io questo mi sento di dover ricordare.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Pur rispettando le decisioni della Presidenza, personalmente ritengo che ci sia stato un piccolo scivolone, ma, aldilà di questo, è stato deciso, va bene.

Evidenzio che l'ordine del giorno che stavamo predisponendo è inerente all'articolo 2 della legge oggi in discussione. Evidenzio inoltre che gli ordini del giorno che si volevano portare all'attenzione dell'Aula forse non erano attinenti a questa legge, sicuramente erano attinenti alla legge numero 8 ma, udite udite, interessavano la popolazione perché la sanità... la chiusura dei consultori: sono due settimane che devono essere aperti e nulla stanno facendo, a parte Verrès; mi sono interessato personalmente, ho telefonato alla Usl, ho cercato di prenotare delle analisi, è difficilissimo prendere la linea, e poi le infermiere sono lì che aspettano le direttive.

E allora questo è un argomento di grande rilevanza e urgenza, anche se non è attinente alla legge. Di grande rilievo e urgenza è riuscire a dare i contributi che abbiamo votato, anche se non è di rilievo rispetto alla legge che discutiamo oggi!

Quindi sono rammaricato per la chiusura della discussione, mi attengo alle decisioni della Presidenza. Non solo ho messo il bavaglio, non solo ho messo il bavaglio, continuiamo con l'arroganza e la prepotenza che abbiamo patito in questi ultimi mesi durante il Covid! Perché quello che qualcuno vuole passa e va avanti, sembra quasi che sia stato detto agli uffici: "di questo articolo ne predisponete dopo la fine di luglio". Ah sì? La Giunta delibererà dopo la fine di luglio? Il regolamento ha tempo di aspettare, la popolazione no, la popolazione in tema di sanità, di scuola e anche di contributi non può aspettare! Collega, schiacci, è facile, schiacci! Ricordo a tutti che se siamo qua, qualcuno si è assunto la responsabilità e ci ha messo per l'ennesima volta la faccia e il Gruppo che io rappresento ha una grossa responsabilità, non certo per quanto fatto dalle sentinelle sotto palazzo, non ci hanno intimorito, ma perché abbiamo valutato nella sostanza e nel merito che oggi era necessario essere qui, che era importante confrontarsi, non abbiamo fatto accordi politici fra quattro rappresentanti del Celva e la Giunta regionale, senza avere la maggioranza! Ci abbiamo messo la faccia e abbiamo detto: questo provvedimento deve andare in Consiglio e oggi non ci viene permesso di confrontarci nella sostanza su atti inderogabili, urgenti per la popolazione valdostana! È inutile riempirsi la bocca sulla sanità, su quanto sono deboli i piccoli che salivano e poi li spediamo da Porossan ad Aosta senza confronto, senza farsi una valutazione sanitaria perché non basta il bidello che prenda le misure a scuola, non è sufficiente, ci deve andare un ingegnere, un sanitario, ci va una valutazione sul ricambio di volumi d'aria, vanno fatte tante valutazioni!

L'Assessore avrà modo di ribadire, visto che non ci è permesso di discutere l'ordine del giorno.

Presidente - Colleghi...

Restano (VDA ENSEMBLE) - Presidente per cortesia, io non sono avvezzo a interrompere chi sta parlando...

Presidente - Collega Restano, prosegua, io sto cercando di fare silenzio in aula per permetterle di concludere.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Quindi è per questi motivi che noi abbiamo ritenuto importante depositare l'ordine del giorno che oggi non possiamo discutere. Per questi motivi volevamo presentare un emendamento alla legge e, sempre per questi motivi, volevamo parlare ancora oggi, ahimè, di sanità.

Presidente - Permettetemi una riflessione generale: non c'è nessuna intenzione di mettere il bavaglio, penso che sia chiarissimo, plateale.

L'ordine del giorno di cui vengo a conoscenza non ha colori politici, non ha schieramenti, per cui è impensabile reputare che ci sia un'azione mirata al bavaglio da parte della Presidenza, di chi svolge il ruolo di presiedere il Consiglio.

Ho semplicemente messo in atto l'articolo 62 del regolamento del Consiglio che al comma 1 recita: "quando non vi sono più Consiglieri iscritti a parlare, il Presidente dichiara chiusa la discussione generale".

Questo è successo, con varie mie richieste d'intervento, varie richieste di accedere alla facoltà di chiedere parola. Nessuna prenotazione a più richieste, ed è chiaro che io ho preso atto di questo.

Comunque continuiamo il chiarimento, la parola alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Io torno su questa questione perché la vivo veramente come un'ingiustizia, dopo una decisione che era già stata assunta. Io prima di chiederle di prendere il mio posto alla guida dell'Aula, ho esplicitamente detto che ci saremmo assentati per un attimo io e il collega Restano per mettere insieme questi due ordini del giorno, che sono qua e sono stampati, colleghi, perché si vedano, altrimenti li avrei depositati, avremmo preso i due ordini del giorno e li depositavamo così come erano. Quindi stavamo discutendo di ordini del giorno già fatti, semplicemente per trovare una sintesi e, ripeto, sono temi che per noi sono importantissimi. Lo ha ricordato molto bene il collega Restano, la questione dei bimbi di Porossan per noi è fondamentale, ne avevamo parlato oggi e io avevo segnalato alla Presidenza che ci saremmo assentati un attimo per capire se c'era la volontà e la possibilità di trovare un accordo per presentare un ordine del giorno unico, cosa che peraltro è stata trovata.

Poi non si vuole riaprire? Ripeto, non importa, faremo tutto quello che sarà nelle nostre possibilità per evitare che i bimbi, e soprattutto i più piccoli, vengano spostati dal nostro territorio, anche se ci sono chiari disegni da parte di qualcuno di chiudere i plessi scolastici, e penso in particolar modo a quello di Porossan. Faremo di tutto affinché ciò non accada, però, veramente, io avevo detto, e voglio che questo sia chiaro, avevo segnalato alla Presidenza che ci saremmo assentati un attimo per poter fare questo lavoro. È ovvio che se chiude la discussione non lo posso più presentare, solo questo.

Poi prendo atto e rispetto le decisioni ovviamente, Presidente, con molto rispetto.

Presidente - Si prende atto dell'ulteriore chiarimento. Ha chiesto la parola la collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Noi vogliamo dire che siamo sinceramente stanchi, ma proprio stanchi di questo squallido teatrino che si sta consumando e che si è consumato anche nei lavori preparatori di questo Consiglio, nelle varie capigruppo e in II Commissione.

Ci chiamiamo del tutto fuori da questo modo d'intendere la politica e ora, dopo due anni di Consiglio regionale, siamo certissimi che un'altra politica è possibile, basta volerlo, basta non uccidere gli ideali. Invece gli ideali sono stati uccisi, forse anche questa mattina, con la decisione a maggioranza della capigruppo che certo, per carità, è sovrana, ma fatichiamo a digerire questa censura degli emendamenti e degli ordini del giorno da parte dei Gruppi nell'ultimo Consiglio di questa tragica legislatura.

Io sono ancora convinta che quello che abbiamo preparato noi sia assolutamente attinente, quindi mi sono permessa di consegnarlo nonostante tutto, perché si tratta di un articolo aggiuntivo alla legge che riguarda gli appalti.

Noi crediamo che sul tema degli appalti....

Dalle ore 14:58 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Colleghi, siamo sulla mozione d'ordine, stiamo sulla questione che è accaduta perché se ognuno di noi entra nel merito e facciamo che illustrare, apriamo il Consiglio con l'illustrazione di ciò che non si è potuto presentare. Chiedo anche un po' di silenzio in aula, chi non è interessato può uscire.

Pulz (ADU VDA) - Io volevo solo chiarire.

Presidente - Ma stia sulla mozione d'ordine.

Pulz (ADU VDA) - Sì. La mozione d'ordine riguarda il mio estremo rammarico per quanto sta accadendo per il fatto che siamo censurati e ho presentato quanto ritengo sia assolutamente attinente a questa legge, finché qualcuno non riuscirà a dimostrare il contrario.

Presidente - Chiedo ai colleghi di attenersi alla questione della mozione d'ordine, poi, se siete d'accordo, magari una brevissima sospensione per capigruppo e così magari capiamo anche se è arrivato il parere che ha richiesto il collega Gerandin. Collega Barocco, prego.

Barocco (GM) - Io volevo solo inquadrare la questione. Non ci sono state prenotazioni, penso, perché manca un documento. Allora se vogliamo avere una discussione completa su un determinato oggetto e manca un documento che un nostro collega ritiene fondamentale, è chiaro che c'è un momento di impasse e quindi qualcuno non si è prenotato perché io, per esempio, vorrei leggere quello che arriva.

Allora cerchiamo di remettre les pendules à l'heure. Probabilmente su quei banchi... parlatevi, perché io non sapevo di quello che stava facendo la presidente Rini, allora forse se vi parlate... perché io non mi sento di essere un censore, di aver limitato, di aver messo il bavaglio a qualcuno perché non mi sono prenotato, ma volevo leggere dei documenti per poter esprimere la mia tesi. Poi, Consigliera Pulz, stamattina avremo anche sbagliato ma abbiamo applicato uno di quei valori principali della democrazia: si vota, c'è una maggioranza, ci piace o non ci piace ma questo è avvenuto, nessuno ha censurato nessuno.

Poi è vero che la decisione può sembrare irrituale perché, alla fine, all'ultimo Consiglio applichiamo il regolamento, ma abbiamo applicato il regolamento e do atto al Consigliere Manfrin di averci edotti su varie ipotesi. Questo è capitato, quindi non abbiamo tolto la parola a nessuno. Abbiamo sbagliato? Non lo so, ma a maggioranza abbiamo deciso in una determinata maniera e tutti coscientemente perché qui si è votato addirittura due volte - due volte abbiamo votato! - quindi o qui non sappiamo più che cosa facciamo... ma abbiamo votato due volte.

E c'è impasse perché mancava un documento, quindi non voglio fare il mediatore perché qualche volta mi viene bene, qualche volta non tanto, ma qui si scomoda l'empireo e tutti gli dei di questo mondo per una questione che poi è di bassa cucina, manca un documento, lo stanno redigendo, stanno redigendo un documento che ci manca.

Presidente - Mi permetto di aggiungere che non è solo questo, noi stavamo predisponendo questo atto di fusione tra i due ordini del giorno e l'ho comunicato, per questo le chiedo questa puntualizzazione. Prego, collega Aggravi, poi chiederei una sospensione per una capigruppo.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo intervenire proprio per chiedere una sospensione, perché questa mozione d'ordine sta scappando di mano. Mi permetta però soltanto di fare un'osservazione: dall'alto della sua esperienza e del fatto che lei gestisce quest'Aula, forse era il caso di chiedere una sospensione subito per mettere insieme gli ordini del giorno perché, con tutto rispetto, è vero, come dice il collega Barocco, "parlatevi in Ufficio di Presidenza", però è anche vero che, se nessuno interviene per "n" motivi per l'attesa di un parere che è sicuramente necessario, è però inusuale che una discussione generale possa comunque rimanere sospesa nell'etere; forse era il caso di partire subito con una sospensione in modo tale che i vostri ordini del giorno potessero essere messi insieme, che forse anche questa mattina c'era anche il tempo, ma io non metto il dito in mezzo al contendere, però quello che volevo dire è semplicemente che, ripeto, forse era meglio iniziare con una sospensione, onde evitare quello che è successo, cioè che nessuno intervenisse e quindi si dovesse poi arrivare al termine con una chiusura.

Che poi si parli di bavaglio, guardi, in "n" occasioni c'è stato il bavaglio, in questo caso, per assurdo, non l'ho visto il bavaglio.

Presidente - Ovviamente ognuno è libero di esprimere il proprio punto di vista, dall'alto ognuno della propria grandissima esperienza, vera o presunta, credo che ognuno possa dire la sua.

Ovviamente non abbiamo ritenuto, insieme al collega Restano, opportuno di arrestare immediatamente una discussione appena partita perché, come diceva qualcuno, forse non è esattamente quello che è opportuno in questo momento, ma lo avevamo comunicato. Poi, ripeto, con estremo rispetto ne prendiamo atto, ci saranno altri modi che ben conosciamo.

Assessora Certan, possiamo sospendere per la capigruppo? Il Consiglio è sospeso per una capigruppo.

La seduta è sospesa dalle ore 15:03 alle ore 17:25.

Rini (Presidente) - Innanzitutto scuso per questa lunga sospensione che è stata data dall'attesa del parere dell'ufficio legislativo richiesto dal collega Gerandin sulla questione del finanziamento alla scuola di Pont-Saint-Martin, quindi credo che possiamo riprendere i lavori e, visto che la discussione generale è stata chiusa, passiamo all'analisi dell'ordine del giorno presentato dal collega Vesan. Vuole illustrarlo collega?

Vesan (M5S) - Quest'ordine del giorno è finalizzato a impegnare il Governo regionale a una verifica e a una puntuale pubblicazione sul sito della Regione della Valle d'Aosta dell'elenco degli investimenti finanziati ai sensi dell'articolo 19 comma 2 lettera B della legge regionale numero 8/2020; questo perché all'interno del testo legislativo, soprattutto a conseguenza di quello che è previsto dal disegno di legge numero 61, vengono erogate consistenti quote eliminando un vincolo di destinazione, quindi un possibile controllo - da parte del Consiglio, della Giunta, e dei cittadini che noi rappresentiamo - su come vengono impegnate e utilizzate queste risorse.

Il testo della legge prevede espressamente un obbligo di comunicare entro il 31 agosto 2020 alla struttura regionale competente in materia di finanza locale l'elenco degli investimenti finanziati o che si intendano finanziare con le risorse assegnate. Peraltro il testo prevede sì un obbligo però non prevede nessun tipo di sanzione in caso di mancata comunicazione e nessun tipo di modalità di restituzione dello stesso, qualora per gli impegni di spesa da parte del Comune non vi fosse la comunicazione nei tempi previsti. Quindi di fatto è sì un vincolo e un impegno nei confronti degli enti locali che però non ha nessun significato anche perché i soldi saranno - come dichiarato in capigruppo, se non ricordo male dal Presidente Testolin - erogati comunque ben prima di ricevere questo elenco di investimenti finanziati.

Sulla scorta di questo, si vuole chiedere con quest'ordine del giorno al Consiglio regionale d'impegnare la Giunta perché, almeno a posteriori o almeno con questa data di scadenza del 31 agosto, non solo i Consiglieri ma tutti i cittadini valdostani possano essere edotti su quali destinazioni abbiano invece avuto questi fondi, visto che la volontà del proponente di quest'atto legislativo è dire che possono essere utilizzati praticamente per qualsiasi cosa.

Quindi non sarebbe male, anche con una premessa di questo tipo, verificare quale rispondenza hanno avuto, con quali termini, con quale suddivisione e che tipo di lavori sono stati finanziati alla fine con questo testo di legge, così come si prevede di aggiornare con il DDL numero 61.

Non è un impegno particolarmente oneroso o gravoso per il Governo regionale, visto che ha previsto di ricevere questa comunicazione con un elenco fatto da ogni Comune, si tratta di mettere insieme queste 74 comunicazioni e pubblicarle anche solo con un foglio Excel sul sito della Regione, forse un lavoro che gli informatici della Giunta possono fare in due o tre ore, proprio prendendosela comoda e riverificando tutti i dati. Quindi confidiamo che, anche in questa fase di scarsa operabilità anche da parte degli uffici della Giunta regionale, si riesca a rispondere a questo tipo di richiesta d'informazione, per due motivi.

Il primo è la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, è giusto che i cittadini valdostani sappiano esattamente e puntualmente come 11 milioni di risorse messe a disposizione dai comuni sono state impiegate e anche per verificare a posteriori se una legge che doveva risolvere l'emergenza Covid, per lo meno dal punto di vista economico, visto che è solo in questa direzione che si vuole andare, che tipo di riscontro ha avuto e che tipo di posizionamento ha avuto sul territorio, perché è importante sapere se si sono finanziate capillarmente tante piccole opere pubbliche o se si è invece deciso per finanziare in modo massiccio strutture particolarmente importanti per i comuni, come le istituzioni scolastiche o le micro comunità per anziani o, invece, si è deciso d'intervenire esclusivamente sulle strade comunali o sull'illuminazione pubblica.

Quindi, per poter far avere, a posteriori, questa informazione ai nostri concittadini, i firmatari di questo ordine del giorno chiedono al Consiglio - non tanto più come Consiglieri visto che saremo ormai in fase di ricandidatura, ma come rappresentanti dei cittadini valdostani - di esprimersi nel merito di un'indicazione alla Giunta.

Presidente - Apriamo la discussione generale su quest'ordine del giorno. Ci sono richieste d'intervento? Non ci sono richieste? Ha chiesto la parola la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Noi siamo assolutamente favorevoli rispetto a quest'ordine del giorno, che va nella direzione della correttezza e della trasparenza che noi abbiamo sempre invocato; discuteremo dopo, sull'articolo 1, della situazione in cui ci troviamo in questo momento. Ritrovarsi in Consiglio a rivotare un qualche cosa che abbiamo votato poco fa grazie a tutti i problemi che ha creato la maggioranza e, ripeto la maggioranza, perché se oggi ci ritroviamo di nuovo qui è grazie ad accordi fatti prima di arrivare in Consiglio, senza che ci fosse ancora il passaggio in Consiglio, e senza avere i voti per il Consiglio e comunque, lo ricordiamo, se poi siamo riusciti a far passare la legge è stato grazie all'intervento di tutti i 35 Consiglieri che hanno dato la disponibilità a rimettere al voto quello che voi non siete stati in grado di far passare, cioè le vostre proposte, e non vi eravate messi minimamente d'accordo e non vi eravate mai confrontati con la minoranza. Oggi siamo qua, è increscioso tutto quello che sta succedendo però intanto a quest'ordine del giorno chiaramente noi siamo assolutamente favorevoli.

Presidente - La parola al consigliere Bertin.

Bertin (RC-AC) - L'ordine del giorno va nella direzione di una maggiore trasparenza, di conoscibilità dell'azione dell'Amministrazione pubblica da parte dei cittadini e quindi non può che avere un voto favorevole.

Presidente - Altri? Per dichiarazione di voto la parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Molto brevemente, noi abbiamo difeso sempre in tutti i modi la trasparenza, credo ricorderete che diverse volte abbiamo usato la metafora del Palazzo di Vetro che di fatto spesso ha tende nere alle finestre, siamo anzi rammaricati del fatto che la mozione che questo Consiglio ha votato ormai oltre un anno fa per la trasparenza degli atti pubblici, perché, come ci ricorda spesso il collega Chatrian, l'Amministrazione parla per atti, quella mozione non ha poi visto tutta la realizzazione che ci aspettavamo allora. Quindi ben venga quest'ordine del giorno, il voto di ADU VDA è senz'altro a favore.

Dalle ore 17:35 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole à la présidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Solo per esprimere la mia posizione, e la posizione del Gruppo che rappresento, che è assolutamente a favore di quest'ordine del giorno, che va esattamente nella giusta direzione che è quella della trasparenza, della chiarezza e appunto della chiarezza anche nei confronti dei cittadini a cui dobbiamo sempre rispondere.

Quindi ringraziamo i colleghi per averlo presentato, assolutamente siamo favorevoli a quest'ordine del giorno.

Président - La parole à l'assesseur Chatrian.

Chatrian (AV) - Per quanto riguarda Alliance Valdôtaine, quest'ordine del giorno ci trova a favore. Riteniamo fondamentale e indispensabile che per tutti i cittadini - che siano in questo caso legati al singolo comune, alla singola comunità o che sia a livello regionale - ci sia comunque la possibilità di sapere come verranno utilizzate e come vengono poi utilizzate le risorse. Speriamo che modificando il vincolo ci siano le condizioni per far ripartire il tessuto socio-economico, che è in grande difficoltà in questo momento nei grandi, nei medi e anche nei piccoli comuni. Quindi su quest'ordine del giorno voteremo a favore.

Dalle ore 17:36 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola al collega Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Anche io molto brevemente per una dichiarazione di voto del nostro Gruppo che è a favore di quest'ordine del giorno perché comunque la legge prevede, anche già nella sua formulazione attuale, che i comuni comunichino gli interventi che devono essere fatti, quindi una pubblicazione che va assolutamente nella giusta direzione di trasparenza è assolutamente condivisibile.

Presidente - Possiamo passare alla votazione dell'ordine del giorno? Chiedo scusa, ha chiesto la parola il collega Vesan. Ricordo che dai tavoli attuali della Presidenza non riusciamo a prenotarci, quindi talvolta i ritardi sono dati anche da questo.

Vesan (M5S) - In fase di dichiarazione di voto avrei voluto replicare alla Giunta ma il collega Chatrian ha parlato come rappresentante di forza politica e non come membro della Giunta; essendo un impegno nei confronti del Governo mi sarebbe piaciuto sentire un parere da parte della Giunta, anche perché già in precedenza il nostro movimento ha presentato delle richieste di trasparenza degli atti e di pubblicazione sul sito della Regione, per esempio sui dati ambientali, e nonostante le reiterate promesse - e anche i voti favorevoli da parte dell'assessore Chatrian - nulla abbiamo visto pubblicare in due anni, da quando siamo qui.

Quindi confidiamo che qualora ci sia davvero questa grande rispondenza nei confronti di quest'ordine del giorno poi ci sia un relativo impegno da parte della Giunta sulla pubblicazione degli atti perché, come diceva il nostro ormai non più presente Presidente della Regione, un ordine del giorno non si nega a nessuno, però poi quando bisogna applicarlo non c'è nessuno che vada a sindacare su quello che fa la Giunta.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - Solo per rassicurare il collega Vesan, nel senso che si sono espresse le forze politiche come una presa di posizione del Consiglio e un'indicazione che va assolutamente nell'ottica della trasparenza che è la stessa che porterà il Governo a dare delle indicazioni in merito alla pubblicazione delle comunicazioni che ogni Comune deve esibire entro il 31 di agosto. Quindi niente d'impossibile.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Ora passiamo all'esame del testo di legge. Siamo all'articolo 1. Vi sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Solo per chiedere a quest'Aula di mettere in votazione gli emendamenti presentati al DL 61 che sono stati anche passati al vaglio dell'ufficio legislativo del Consiglio e che in particolare riguardano la modifica dei due articoli della Legge 8 riferiti all'articolo 50 e all'articolo 51, dove si chiede semplicemente lo spostamento di un mese rispetto ai trimestri presi in considerazione dalla legge per erogare i contributi per dare, diciamo così, un'indicazione ai commercialisti che stanno facendo questo lavoro per far sì che le aziende poi presentino in maniera corretta le loro autodichiarazioni.

Ho presentato l'emendamento, dovrebbe essere votato da quest'Aula a 35 la presentazione dell'emendamento, ovvero l'inclusione nel suo ordine del giorno, quindi vorrei, per cortesia, che venga sottoposto all'Aula questo tipo di votazione.

Presidente - La informo però che non è possibile procedere a questa votazione poiché la votazione è già stata fatta ed è già stata assunta la decisione in seno alla conferenza dei capigruppo.

Quindi questo emendamento, al pari di altri emendamenti e degli ordini del giorno che erano stati annunciati - dall'emendamento della collega Pulz sugli appalti, un ordine del giorno sulla ludopatia della sottoscritta e forse anche altre questioni, non vorrei sbagliare - sono stati cassati già in conferenza dei capigruppo. Quindi è stato votato in quella sede.

Lei chiede se vi è l'unanimità, non arriva nemmeno questa votazione poiché è già stata fatta in quella sede. Se vuole precisare le lascio qualche secondo per precisare.

Cognetta (VDALIBRA) - Visto che era stato preannunciato che però si potesse, qualora ci fosse stato l'accordo dell'Aula completa, iscrivere questo punto, io mi sono permesso di sottoporlo all'Aula e, da quello che avevo capito rispetto alla relazione della capigruppo, era una cosa che veniva poi demandata all'Aula, non che era stata cassata a prescindere.

Mi sembra a questo punto che allora l'intervento che ho fatto prima all'inizio del Consiglio fosse ancorché ancora più pregnante perché, vede, questa è una questione esclusivamente tecnica che cerca di rimediare a un disservizio, non chiamiamolo errore per carità, che però risolverebbe tanti piccoli problemi che poi non sono piccoli se uno deve sistemare cose per centinaia e centinaia di aziende.

Quindi io rinnovo il mio invito a votare l'iscrizione di questo emendamento all'interno dell'ordine del giorno.

Presidente - In sede di conferenza dei capigruppo sono stati portati dei casi specifici e si è valutato che qualora non ci fossero i requisiti previsti dal regolamento, non si procedesse. Questa è stata la decisione assunta nella conferenza dei capigruppo. Andiamo avanti. Collega Manfrin per...

Manfrin (LEGA VDA) - Solo perché lei ha detto andiamo avanti con l'articolo 1, ma...

Presidente - No, c'è un emendamento.

Manfrin (LEGA VDA) - Ah, ecco, per questo, era per capire.

Presidente - All'articolo 1 vi sono due emendamenti, il primo emendamento è quello di Vesan, Russo e Nasso, in subordine vi è il secondo emendamento, sempre di Vesan. Vuole illustrarlo, collega Vesan?

Vesan (M5S) - Il nostro primo emendamento nei confronti dell'articolo 1 è un emendamento soppressivo. Noi chiediamo al Consiglio di sopprimere quest'articolo. Le motivazioni sono di due tipi: di merito e di metodo.

Da un punto di vista del metodo, sull'ammissibilità alla discussione di quest'articolo all'interno dell'aula, abbiamo avuto confronti e discussioni in capigruppo, abbiamo avuto pareri legislativi sia da parte del Segretario generale della Regione, credo, che successivamente da parte della Dirigenza del Consiglio regionale e volevo proprio demandare questo mio intervento alla lettura del parere della Dirigenza del Consiglio regionale che ha evidenziato, in prima battuta, che l'interpretazione autentica dell'ammissibilità o meno della votazione entro i sei mesi dal rigetto è di competenza della Commissione per il regolamento, quindi anche un loro eventuale parere non è dirimente sulla questione; ha evidenziato il fatto che la Commissione per il regolamento non si può più riunire in questa fase, ma in fase conclusiva; ha evidenziato un parere già espresso dalla Commissione per il regolamento, che si riservava anche di considerarlo un caposaldo per eventuali successive discussioni fino a che la Commissione del regolamento non si fosse espressa in maniera diversa, che evidenziava il fatto che il vincolo dei sei mesi per l'impresentabilità fosse in funzione del fatto che il rigetto da parte dell'Aula fosse stato effettivamente espresso e che invece non si applicasse qualora la proposta all'interno dell'Aula fosse stata rigettata o non ammessa, per il fatto di essere stata superata, per esempio, dall'approvazione di un emendamento soppressivo/sostitutivo, perché in quel caso non sarebbe stato un rigetto sulla specifica previsione normativa.

Sulla scorta di questa interpretazione da parte della Commissione per il regolamento, naturalmente qualunque intervento nei confronti della decisione sull'ammissibilità o meno di un vincolo di destinazione sul finanziamento ai Comuni diventa assolutamente improponibile, perché quest'Aula ha bocciato contestualmente sia la previsione dell'assenza di vincolo di destinazione, che era l'articolo di legge così come era stato presentato, sia la proposta d'inserimento di un vincolo di destinazione, che invece era un emendamento espressamente rigettato dall'Aula; avendo rigettato l'Aula entrambe le previsioni, per poter operare con una decisione che consentisse di finanziare in qualunque maniera i comuni, perché alla fine, non so se ve lo ricordate, era saltato complessivamente qualunque tipo di finanziamento, si è optato per la strada dell'unanimità. Solo questo ha permesso di superare il vincolo dei sei mesi all'interno dei quali non si poteva più ridiscutere l'argomento. Essendo stato superato con una votazione all'unanimità, qualunque modificazione di quest'articolo che vada a intervenire su una proposta espressamente rigettata, così come ha dichiarato la Commissione per il regolamento, non è ammissibile per sei mesi, ma non è che diventa ammissibile perché nel frattempo è stata approvata un'altra proposta. L'altra proposta è stata approvata solo perché è stato possibile inserirla in deroga al regolamento ma i sei mesi valgono comunque, non è che sono scaduti. La proposta di togliere un vincolo di destinazione approvato dopo che è stato inserito su una proposta fatta sostanzialmente da 35 Consiglieri, per poter essere cancellato deve discendere da una proposta fatta da 35 Consiglieri.

Mi tengo gli ultimi trenta secondi per entrare invece nella questione del merito. È vero che far lavorare le imprese è particolarmente utile per uscire dalla crisi economica, ma il fatto di legiferare e dichiarare che far lavorare le imprese su qualunque cosa è meglio che far lavorare le imprese su qualcosa che serva alla collettività per il superamento dell'emergenza non è buona amministrazione.

Torniamo a ridirlo, il fatto che si utilizzino risorse pubbliche per assegnare fondi per qualsiasi cosa si voglia fare, non è un operato utile alla risoluzione dell'emergenza e l'approvazione di questo articolo, con tutti i vizi di legittimità già precedentemente espressi, dal nostro punto di vista può essere oggetto di ricorso nei confronti di quest'atto legislativo sia da parte del Governo ma anche di verifica da un punto di vista contabile sull'utilizzo delle risorse pubbliche che, in fase emergenziale, devono essere indirizzate alla risoluzione della stessa.

Quindi sarà nostra premura, qualora questo testo di legge venisse approvato con l'articolo 1 così come è stato presentato, tentare tutte le vie per ricorrere nei confronti di questo provvedimento.

Presidente - Non entro nel merito di tutte le dichiarazioni, mi preme solo ricordare che la violazione delle norme regolamentari non può in alcun modo essere rilevata ex se né dal Giudice costituzionale in sede di giudizio sulla legittimità delle leggi né tantomeno dal Giudice ordinario. Questo credo che sia corretto ribadirlo. Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Io ringrazio il collega Vesan che ha introdotto secondo me un punto importante, Non concordo ovviamente con quello che ci ha appena sollevato, Presidente, ma per una semplice motivazione, che formalmente è tutto corretto ma evidentemente c'è un problema, ovvero se noi andiamo a deliberare una legge che è viziata a monte da una violazione del nostro regolamento, ci sono gli strumenti per fare ricorso anche al Tar eventualmente per evidenziare come non sia stato rispettato il regolamento, la possibilità c'è per un motivo molto semplice che, come ho avuto modo già di ricordare all'interno di quest'aula, questo regolamento è fatto prevalentemente, anche se molta gente inorridisce quando lo dico, a tutela della minoranza.

Ora qual è il problema? Che se questo regolamento fosse elastico e tranquillamente superabile a colpi di maggioranza, una maggioranza che eventualmente avesse smanie dittatoriali potrebbe tranquillamente, modificando le regole del gioco a colpi di 18 voti in aula o in capigruppo, decidere che l'opposizione non può più presentare mozioni, interrogazioni, interpellanze, l'opposizione non può più intervenire, l'opposizione non può più avere alcun diritto e questo evidentemente lederebbe la nostra democrazia.

Quindi io mi rifiuto di credere, Presidente, che tutto quanto questo potrebbe essere adottato senza che nessun giudice possa esprimere il benché minimo rilievo nel merito, e nel merito voglio entrare relativamente appunto all'articolo, ovvero - è stato già ben evidenziato ma io voglio ricordarlo nuovamente - l'articolo 27 specifica che al suo comma 5 non possono essere assegnate alle Commissioni argomenti che riproducano sostanzialmente il contenuto di proposte precedentemente respinte dal Consiglio. Come abbiamo diffusamente argomentato in sede di Commissione, l'emendamento che viene presentato modificherebbe l'articolo 1 e sostanzialmente lo renderebbe per il 95 per cento identico a quello che era già stato bocciato durante la discussione dell'articolo 17. Quando ci è stato presentato il parere durante la discussione della Commissione, ci è stato detto sostanzialmente, come è già stato sollevato, che siccome quest'Aula ha deciso con unanimità di rimettere in discussione l'articolo 17, che poi è stato rinominato nel nuovo testo all'articolo 19 e appunto questo articolo poi è stato discusso e votato, allora a questo punto questo permetterebbe di poterlo modificare successivamente.

Questo evidentemente non è vero, e non è vero per un semplice motivo, che noi possiamo andare a vedere i verbali di quello che è accaduto durante il Consiglio regionale e se noi troveremo che agli atti dei verbali c'è una votazione su un articolo, c'è indicato l'articolo e questo articolo è il 17 e questo articolo è stato bocciato, che ci piaccia o non ci piaccia questo articolo risulterà votato, bocciato e non si potrà più riproporre prima dei sei mesi ovviamente a meno che non vi sia l'unanimità di tutti e 35 Consiglieri, questo è pacifico. E c'è in questo un allegato molto interessante che è stato fatto dalla Commissione per il regolamento che, come è stato ricordato, è l'unica che può eventualmente dare delle interpretazioni, anche se a me interpretazioni del regolamento a colpi di maggioranza danno sempre i brividi per il motivo di cui sopra, e quindi evidentemente perché una maggioranza organizzata potrebbe a colpi di maggioranza modificare il regolamento per poter fare passare, o non far passare, quello che più gli aggrada. Al suo allegato 11 A cosa dice? Dice una cosa molto semplice, racconta di un precedente relativamente a un regolamento che era stato proposto, regolamento per quanto riguardava credo l'assunzione all'interno del Corpo Forestale valdostano, in questo regolamento con un emendamento di Alpe s'inseriva una modifica del titolo di studio per entrare all'interno del Corpo, questo probabilmente deve essere stato un incidente di maggioranza occorso durante la discussione, accade che un mese dopo viene riconvocato il Consiglio e si fa un'altra modifica per riportare il regolamento esattamente come era prima. E su questo appunto viene richiesta un'interpretazione, perché? Perché evidentemente modificare un regolamento che si è modificato da un mese era ritenuto ovviamente non opportuno, perché integrava la fattispecie prevista dall'articolo 27 di cui al comma 5.

In realtà il Commissario del regolamento si pronuncia e dice: "effettivamente un articolo che è stato approvato può essere modificato perché non è intervenuta una bocciatura nel frattempo", ma il punto è proprio questo, che in questo caso la bocciatura è intervenuta e quindi è di tutta evidenza che se quest'Aula andrà ad approvare un articolo che precedentemente ha avuto una bocciatura, e quindi è viziato da una violazione del nostro articolo o del nostro regolamento interno, evidentemente quest'atto, in caso ci fosse un ricorso, e ripeto, il ricorso è sicuramente possibile, evidentemente questo porrà della responsabilità in capo a chi permetterà di spendere 11 milioni e rotti di euro secondo delle modalità che non erano state decise e che non si potevano modificare.

Presidente - Ovviamente io mi limito a riportare delle valutazioni tecniche che mi sono pervenute dalle nostre strutture, che sottolineano inoltre che è sempre l'assemblea il dominus delle regole sul proprio funzionamento e all'interpretazione e attuazione delle stesse sovrintendono ovviamente il Presidente dell'assemblea e la Giunta del regolamento nell'ambito dei loro compiti di garanzia.

Sempre per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Per dichiarare l'astensione su questo emendamento, non perché abbia cambiato idea rispetto ai soldi e alle destinazioni, tutt'altro, credo che quanto fatto dal Movimento 5 Stelle sia ancora poco rispetto a quello che avviene all'interno dei Comuni in relazione ai fondi che vengono dati da questo Consiglio e sui quali attualmente non c'è nessun controllo; non ultimo il fatto che tempo fa la collega Nasso rilevò quanto il Celva aveva dato come premio a una serie di dipendenti, parliamo di 98 mila euro, e il Presidente della Giunta di allora, che era l'ex consigliere Fosson, rispose che i soldi possono essere trasferiti e che non c'è nessun controllo da parte nostra, anche se in realtà sono sempre soldi pubblici.

Ripeto, 98 mila euro per premi a cinque dipendenti del Celva, il che mi ha lasciato abbastanza perplesso, ma è solo un esempio, ne potremmo citare tantissimi di sprechi fatti dai comuni.

Nonostante questo c'è un voto di astensione perché qualora passasse questo emendamento cadrebbe tutta la legge da quello che so io perché il primo articolo, se non viene votato, cosa accade? Rimane o no?

Presidente - Mi permetto d'interromperla per dirle che no, rimane in piedi comunque l'impianto legislativo perché è solo un emendamento che sopprime, ma non è l'articolo.

Cognetta (VDALIBRA) - Benissimo, allora il voto è favorevole. Vede, questo è il bello delle questioni, basta chiarirle fino in fondo, un po' come non è successo sull'emendamento che in un primo tempo andava votato in 35 e che invece è stato semplicemente bocciato.

Allora a maggior ragione voterò a favore e mi sembra corretto anche a questo punto dire che l'interpretazione data dal consigliere Vesan che lo presenta è una considerazione secondo me molto corretta, ovvero dovrebbe essere la Commissione al regolamento a gestire questo tipo di discussione. Questo è un caso del tutto anomalo, che non si è mai presentato, e che quindi andava discusso in Commissione al regolamento. E soltanto perché non si può più riunire questo è stato poi sorpassato dal fatto che l'Aula decide cosa fare.

Politicamente possiamo solo dire una cosa: che chi ha votato a suo tempo quest'articolo, quello che poi è diventato l'articolo 19, ha prima accettato quanto deciso a 35 e adesso poi presenta una legge che di fatto lo modifica. Questo per far capire quanto le decisioni e le votazioni prese in quest'aula sono prese a seconda dell'essere del momento perché non ci si informa assolutamente su quelle che dovrebbero essere invece le regole. Se invece uno si informasse sulle regole, se volesse tenere il punto rispetto a certe decisioni politiche, poteva anche non farlo passare rispetto a quanto aveva previsto il collega Vesan, invece alla prima l'ha fatto passare, dopodiché il Governo presenta una modifica perché qualcuno è venuto a manifestare o perché hanno capito che forse così non andava bene o perché qualcuno pensa di perdere dei voti all'interno di qualche comune o per chissà quale altro motivo, ma se non era d'accordo non dovevo votarlo la prima volta, non fare questo secondo giro.

Poi ci dicono che siamo una banda di pagliacci. Eh beh, se sono queste le cose è normale, giusto? Allora se uno non voleva metterlo in votazione così, poteva andare al braccio di ferro con i 5 Stelle e non farlo iscrivere in aula e magari presentare poi una legge che descriveva esattamente come destinare questi fondi, completamente, non solo togliere il vincolo, giusto? Avrebbe avuto molte più risorse e magari gli dava anche i 300 mila euro anziché i 150 mila. Questo è corretto, vero, Presidente? Poteva fare così.

Quindi non si è manco capaci di capire come sia meglio gestire le cose per trarne un vantaggio.

Uno non la faceva passare, faceva un gran cancan sui giornali, diceva "non si sono voluti dare i soldi ai sindaci per colpa dei Cinque Stelle" e poi presentava una legge in cui li dava e li dava in maniera ancora diversa.

Non c'è stata neanche questa furbizia e siamo qui per togliere un vincolo che, secondo me, invece, è sacrosanto.

Quindi, ripeto, noi voteremo a favore di quest'emendamento.

Dalle ore 17:59 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Presidente) - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Noi siamo assolutamente a favore di quest'emendamento ma vediamo di fare un attimino di chiarezza rispetto a tutto quanto accaduto.

Ricordiamo che allo scorso Consiglio, che poi è durato quasi due settimane sostanzialmente, c'erano due visioni completamente opposte rispetto a dove si sarebbero dovuti spendere i soldi, come spendere i nostri soldi, i soldi del bilancio regionale, che adesso è così ricco grazie all'accordo che noi avevamo sottoscritto. Comunque sia, in ogni caso ci sono dei soldi, voi avete deciso di dare la maggior parte delle risorse, gran parte delle risorse, direttamente ai comuni.

Noi dicevamo: dobbiamo fare delle scelte, per noi bisogna riimmetterli principalmente nell'economia reale senza però con questo trascurare minimamente i comuni. Per cui, invece di dare 300 mila euro, uguale a tutti i comuni, dal più piccolo al più grande, e senza guardare gli avanzi di amministrazione che questi avevano, noi abbiamo fatto una proposta differente, dicevamo: 150 mila guardando però anche gli avanzi di amministrazione perché se ci sono avanzi di amministrazione molto grossi, questo significa che evidentemente in quel momento il comune non ha quelle necessità, ci sono anche poi difficoltà di spesa entro i termini prescritti e comunque devi fare delle scelte.

In un momento come questo in cui le aziende chiudono, le Partite Iva chiudono e la gente è disoccupata, noi decidiamo di destinare queste risorse principalmente all'economia reale. Due visioni differenti, legittime, noi siamo l'opposizione, non la vediamo come voi, abbiamo combattuto per portare avanti le nostre istanze soprattutto perché se voi aveste voluto portare avanti una manovra di questo tipo, senza avere ancora i numeri, avreste potuto provare a parlare con l'opposizione e si sarebbe potuta trovare una quadra. Avete voluto fare il braccio di ferro e avete impantanato la regione.

Dopodiché si è arrivati a questo disastro poi all'accordo dei 35 per poter rivotare il tutto e poi cosa succede? Protesta dei sindaci.

Allora facciamo un attimo il punto della situazione: il Presidente, insieme a chi è vertice del Celva, aveva già venduto questo discorso dei 300 mila sui giornali e a tutti i sindaci, una quantità di soldi enorme, ma hanno fatto i conti senza l'oste perché comunque in Consiglio non era ancora passata la cosa, ma ai sindaci che per noi sono fondamentali, ribadiamo questo, per noi sono il presidio sul territorio e non è un qualche cosa che noi portavamo contro i sindaci, tutt'altro, noi volevamo solo differenziare meglio e decidere in questo momento di fare le cose diversamente, perché ci sono delle esigenze superiori. Ma ricordiamo un attimo quello che viene dato ai sindaci: abbiamo ridotto del 50 per cento il trasferimento chiesto ai comuni quale contributo per il risanamento della finanza pubblica, quindi i comuni possono iscrivere in bilancio quale entrata senza vincolo di destinazione il 50 per cento di quanto hanno previsto in bilancio quali trasferimenti del maggior gettito IMU. Di conseguenza ci sono entrate per 16 milioni di euro, per Aosta vuol dire entrate per circa 3 milioni e mezzo di euro, un comune ad esempio come Saint-Vincent 590 mila euro, e queste sono senza vincolo di destinazione.

In più ci sono, sulla base della legge approvata, 150 mila per spese d'investimento per la realizzazione d'interventi esclusivamente destinati ad affrontare l'emergenza sanitaria e sociale, sanitaria s'intende anche tutti i presidi e tutte le modifiche che si devono fare - anche a livello proprio di acquisto di plexiglass, adesso ho fatto un esempio banale, ma i tempi sono stretti - ma per tutto quello che serve anche per mettere a norma, tutto ciò che serve all'interno del comune, e poi inclusi gli interventi di edilizia scolastica.

Ma ricordiamo che dallo Stato - sulla base degli articoli 177, 180, 181 del DL 34 del 2020 per le entrate delle imposte di soggiorno, IMU, alberghi e Tosap - ci sono molti soldi che arrivano dallo Stato e l'importo varia da comune a comune sulla base dell'entità delle minori entrate. Facciamo un esempio, per Saint-Vincent sono 53 mila euro. Dopodiché abbiamo l'articolo 106 del DL 34/2020, trasferimento a concorso delle funzioni fondamentali in relazione alla perdita di entrate connesse all'emergenza Covid-19 già liquidato ai comuni con determinazione dirigenziale 2613 del 4/6/2020 che riporta gli importi per ciascun comune. Quindi un acconto del 30 per cento l'hanno già preso a giugno, hanno un saldo del 70 per cento che verrà destinato con decreto interministeriale e, a titolo di esempio, Aosta ha già incassato il 30 per cento sono 696 mila euro, ad Ayas oltre 150 mila euro, Châtillon 73 mila e rotti euro, Courmayeur 335 mila e rotti euro, Fénis 24 mila euro, Saint-Vincent 131 mila e rotti euro, Valtournenche 210 mila euro.

Allora partiamo dal presupposto che per noi i sindaci sono il presidio sul territorio, i sindaci sono fondamentali, nessuno vuole fare qualcosa contro i sindaci ma i sindaci non si sono mai visti piovere tanti soldi come in questo momento! Allora per noi in questo momento le risorse da destinare ne davamo comunque tantissime ai comuni e il resto però lo davamo principalmente all'economia reale e alle aziende per non chiudere, per cercare di evitare i licenziamenti.

Quindi noi siamo assolutamente a favore di quest'emendamento.

Presidente - La parola al collega segretario Vesan.

Vesan (M5S) - Sarò breve per non togliere i minuti ai miei colleghi di Gruppo. Per quello che riguarda la riproposizione di un testo di legge bocciato in aula, non vorrei che a quest'Aula questa sembrasse un'interpretazione autentica data da quei particolari pazzoidi del Movimento 5 Stelle, perché la relazione che accompagna questo testo di legge, così come è illustrata brillantemente dal presidente Lavevaz, dice espressamente: "ripristinando l'originaria formulazione dell'articolo", quindi fa riferimento a un testo di articolato espressamente bocciato da quest'Aula. Quindi è questo che non è ammissibile, se non superato con l'unanimità dell'approvazione da parte dei Consiglieri.

Président - La parole à la collègue Nasso.

Nasso (M5S) - Oggi ci troviamo quindi in aula per sostanzialmente modificare un provvedimento che è stato votato da quest'Assise a larghissima maggioranza solo pochi giorni fa e ne approfitto per lo spazio della dichiarazione di voto per sottolineare e dire che si è fatta speculazione su questa nostra proposta, di conseguenza le falsità dette sono state davvero tante e, se posso permettermi, di basso livello.

Il Movimento 5 Stelle non è contro i sindaci, il Movimento 5 Stelle non è nemico dei comuni, non abbiamo portato avanti nessun tipo di ricatto come qualcuno ha voluto dire in giro.

So bene che la campagna elettorale è alle porte per tutti ma è altrettanto vero che la si può affrontare con onestà intellettuale. Noi abbiamo portato avanti questa nostra proposta senza mai pensare al nostro tornaconto personale, sennò avremmo detto: "yuppi ye soldi per tutti" ma perché credevamo e crediamo ancora oggi, e questo emendamento va in questa direzione, che sia una buona pratica.

Nel corso di questa seppur breve legislatura tra l'altro sono stati diversi i nostri tentativi di fornire ulteriori risorse e attenzione agli enti locali e sappiamo bene che il ruolo che i sindaci hanno avuto nei mesi di emergenza è stato fondamentale e mai e poi mai abbiamo sminuito l'importanza e il valore del loro lavoro, anzi.

Qui siamo su un altro piano. Qualche collega che mi ha preceduta ha già fatto delle riflessioni, ma vorrei fare una breve cronistoria a tal proposito.

Dopo l'emergenza, qualcuno ha promesso soldi a destra e a manca anche tramite conferenze stampa senza che alcuna decisione approdasse in Commissione e in Consiglio regionale. Quindi chi ha promesso ciò che poi non ha potuto mantenere si prenda le sue responsabilità, che di certo non è del Movimento 5 Stelle.

Durante lo scorso Consiglio, è stato detto prima, a seguito di colpi di voto segreto è stato predisposto un tavolo di lavoro dove noi abbiamo semplicemente chiesto di destinare i soldi pubblici stanziati per l'emergenza Covid per la risoluzione di problemi causati dall'emergenza Covid, nulla di più. Infatti con il vincolo di destinazione da me proposto intendevamo semplicemente sottolineare che le risorse pubbliche - e mi scuso per la continua ripetizione di questa parola, ma "pubbliche" voglio proprio sottolinearlo - fossero impegnate per ciò di cui a oggi si ha davvero bisogno: fronteggiare un'emergenza sociale e sanitaria.

Addirittura, secondo noi, il modus operandi adeguato sarebbe stato quello di distribuire le risorse in base ai bisogni reali, non in egual misura a tutti! Per esempio se il comune X aveva bisogno di 600 mila euro per sistemare una scuola o un ambulatorio, la Regione doveva andare in quella direzione, così come se il Comune Y che non ha subito contagi e nel suo perimetro non presenta scuole o altro avrebbe potuto non ricevere nulla. Un ragionamento pacifico, ovvio e lineare: dare a chi ha bisogno.

Questo non è essere contro i comuni, non è essere contro i sindaci, non è essere contro gli enti locali, è semplicemente agire con equità. Secondo alcuni invece, non di certo noi, è meglio distribuire a tutti un po' senza un minimo di controllo. Ricordo e ribadisco che sono soldi pubblici! Non sono poi di certo dei soldi persi, come qualcuno ha voluto far credere, perché se per esempio un comune non riesce a spendere queste risorse a causa del vincolo che abbiamo inserito noi, questi soldi potranno poi essere utilizzati l'anno prossimo senza questo vincolo e finiscono in disponibilità. Sembra quasi che il grandissimo nodo di tutta la questione, e direi triste questione, sia il tempo e il momento pre-elettorale in cui ci troviamo e non il vero contenuto e il vero tema di tutto questo che noi abbiamo portato avanti.

Per concludere, tengo a sottolineare che siamo quindi in aula in buona sostanza per dire: spendete come volete soldi pubblici destinati per l'emergenza Covid.

Non so se ci rendiamo conto di cosa stiamo andando - anzi state - a legiferare. Io trovo questo passaggio davvero molto importante e dirimente.

È ovvio che il nostro voto è favorevole, in quanto proponenti firmatari di questo emendamento, ma qualcosa comunque andava detto e sviscerato.

Verosimilmente questo è il mio ultimo intervento in quest'aula in questa legislatura, ne approfitto, non l'ho fatto l'altra volta, per ringraziare il Consiglio regionale, i suoi uffici e tutti i colleghi che nel bene e nel male mi hanno insegnato qualcosa.

Un saluto a tutti.

Président - La parole à la présidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Brevemente, prima di entrare nel merito di quest'emendamento due considerazioni le voglio fare anch'io. Sul fatto di ritrovarci in quest'aula: io avevo provveduto a salutare i colleghi, uffici e tutti quanti e invece inspiegabilmente - lo sottolineo-ci ritroviamo di nuovo qui, perché tornare a discutere dei medesimi temi dopo solo due settimane è l'ennesima riprova che forse qualcosa non ha funzionato, non ha funzionato nell'iter preparatorio di questa legge, non ha funzionato in tutte quelle giornate di sospensione volte a trovare una quadra che fosse più ampia possibile e, sicuramente, il fatto di essere oggi qui è una sconfitta sonora per chi deve legiferare, però non ci sto e questo lo dico con molta serenità al "ve lo siete votato tutti".

No. Ma non per fare i primi della classe, ci mancherebbe, perché credo che errori ne abbiamo fatti tutti e tanti. Non abbiamo mai avuto problemi - e parlo per me - ad ammettere quando delle valutazioni sono state fatte in maniera errata, ma su questa legge io e, credo, solo un'altra collega non ci siamo espressi favorevolmente e oggi con il senno di poi dico: meno male!

Quello dei sindaci è un gran pasticcio, e poi entrerò nel merito, ma guardate che tanti altri temi, e vedremo e spero di essere smentita dai fatti, nei prossimi giorni ci diranno che tante altre previsioni, che sono state già anche vendute sul territorio come grandi vittorie, riscontreranno dei grandi limiti perché forse alcune previsioni andavano fatte in maniera diversa, ci rendiamo conto e lo abbiamo sentito dalla capigruppo di questa mattina che già diversi colleghi vorrebbero modificare delle parti delle previsioni che loro stessi si sono votati! Io dico: capite l'anomalia del votarsi delle disposizioni e dopo tre giorni accorgersi che forse queste previsioni non andavano bene?! Penso alle imprese, penso alle Partite Iva, ci sono colleghi che oggi dicono: "ma questi soldi non arriveranno". Colleghi, anche chi ha presentato gli stessi emendamenti sul tema, eravamo in questa sala qua vicino quando gli era stato fatto notare che le risorse erano assolutamente insufficienti e che ci sarebbe stato il famoso click-day che tutti a parole dicono di scongiurare e poi nei fatti vi votate delle predisposizioni che vanno esattamente in quella direzione! Quindi poi non lamentiamoci se le persone rimangono basite da certi comportamenti.

Noi però prendiamo assolutamente le distanze, le abbiamo prese con i fatti non votando questo disegno di legge, perché davvero, mi spiace, si parla di ricatti, lo hanno ammesso i diretti interessati che questo accordo - io non ho partecipato quindi non posso dire se sia vero o meno - era frutto di un ricatto, quindi questo ci dispiace.

Venendo al tema - perché purtroppo ho poco tempo a disposizione e ci sarebbero tante cose da dire - su questo emendamento noi ovviamente siamo convintamente contrari perché dal primo momento, e anche qui contano i fatti e non le parole, noi avevamo presentato una serie di emendamenti che andavano a prendere, a reperire risorse in altri capitoli e non nei capitoli destinati agli enti locali, proprio perché per noi quelle risorse erano e sono fondamentali, perché rimango seriamente esterrefatta quando sento dire "i soldi che vanno ai sindaci", quasi come se questi soldini fossero l'argent de poche in un portafoglio dei sindaci. No, i soldi vanno al territorio, vanno ai comuni e, colleghi, c'è un'emergenza che è sanitaria, e questo è sotto gli occhi di tutti, ma guardate che le emergenze non sono mica legate solo alla parte sanitaria! L'emergenza sul territorio e le criticità sono tante, erano tante già prima del Covid, il Covid ha acuito alcune situazioni ma l'indifferibilità e l'urgenza a cui siamo chiamati non è solo quella legata all'ambito sanitario... e sinceramente mi spiace, ho ascoltato la collega Nasso e rimango basita quando sento che una collega che comunque è chiamata a legiferare in quest'aula dice: "li diamo così ai sindaci che li spendono senza nessun controllo". Ma stiamo scherzando? Ci sono delle norme, ci sono delle leggi che sono chiarissime in materia, ci sono delle disposizioni normative, non è che chi amministra nei comuni ha carta bianca per distribuire il denaro come meglio ritiene.

La questione del vincolo non è di per sé sbagliata, il problema è che nel merito e nella pratica quel vincolo rende non impiegabili quelle risorse e quindi qui si crea il problema.

Comunque, avrei tante altre cose da dire, io concludo dicendo che noi ovviamente siamo contrari a questo emendamento.

Président - La parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Il vincolo di spesa è con insistenza aggiunto dai 5 Stelle che a questo punto mi viene da dire, per cercare di trovare una spiegazione plausibile, forse non hanno un reale contatto con chi amministra o con il mondo del lavoro o forse la loro azione politica è troppo spesso viziata da una paranoia giustizialista.

Scusate la franchezza, ma ho proprio difficoltà ermeneutica, cioè in sintesi non riesco a capirvi, non sempre ma spesso. Di fatto si tratta di un vincolo grave perché rischia di azzerare l'impiego dei fondi; ma chi ha le responsabilità maggiori, visti anche i numeri, sono i leghisti che hanno coinvolto i 5 Stelle nella loro battaglia per regnare sulle macerie. La Lega non vuole dare le risorse necessarie ai comuni valdostani e perché? Perché in quei comuni oggi non ci sono sindaci leghisti, questa è l'unica spiegazione convincente.

I comuni invece dovrebbero essere la base del federalismo che voi sbandierate senza sapere che cosa significhi davvero o usando un termine che a noi è più caro: del municipalismo solidale.

Alla crisi economica e sociale serviva, o meglio sarebbe servita, una risposta immediata, sarebbero stati meglio 300 mila euro diversificati secondo noi in base alla densità demografica ma che almeno i 150 mila possano essere spesi senza questo vincolo assurdo. Chi da tempo pratica clientelismo e corruzione in questi numeri vede solo pacchetti di voti, così come a forza di guardare l'abisso ci si specchia, è un processo psicologico molto studiato già da Freud.

Noi di ADU VDA che cosa vediamo? Vediamo un aiuto, vediamo una speranza, non solo per le imprese che rischiano la chiusura ma per i lavoratori in cassa integrazione.

Noi Consiglieri poi siamo davvero gli ultimi a poterci ergere a giudici dei sindaci, perché i comuni valdostani hanno retto molto meglio di noi la fase drammatica del Covid-19 e sappiamo bene, lo sappiamo tutti, quanto gli avanzi derivino da scelte liberiste, quelle che il collega Aggravi ama molto, da parte dei governi centrali e regionali che hanno ingessato, lo sappiamo, la capacità di spesa oltre che dai tagli del personale che hanno sempre rallentato l'attività dei comuni.

Noi pensiamo quindi che sia un grave errore di valutazione quello che state facendo, perché l'intervento del pubblico per rilanciare l'economia deve articolarsi anche a livello territoriale e i piccoli interventi sono un reale moltiplicatore economico e vanno a incidere sulle piccole e medie imprese locali.

Già nel Consiglio di aprile, tre mesi fa, ADU VDA aveva presentato un ordine del giorno sull'extra gettito IMU per far sì che quelle risorse restassero ai comuni e abbiamo sottolineato fino alla paranoia che senza autonomia economica non ci può essere autonomia politica.

Evidentemente chi non ha condiviso quella proposta o chi ha smesso a un certo punto di condividerla - perché questo è successo, contraddicendosi - ha rinunciato alla sua presenza politica nei comuni valdostani per concentrarsi o solo sul capoluogo o, anzi, molto di più sulle poltrone regionali.

Questa è la mia interpretazione che nessuno mi potrà togliere.

ADU VDA difende strenuamente un sistema democratico fondato sulle autonomie locali, sui comuni e non su un micro-sovranismo centralizzato. Noi vogliamo favorire la partecipazione dei comuni alla vita politica della nostra regione.

Il nostro voto quindi è del tutto contrario.

Dalle ore 18:20 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Riprendendo il titolo di un libro di Massimo D'Alema, che non è affine al sottoscritto, "Grande è la confusione sotto il cielo di ADU", io direi, perché vede, collega Pulz - e poi arriverò anche al dunque dell'emendamento, sul quale i colleghi che mi hanno preceduto hanno giustamente espresso tutta una serie di osservazioni, di dubbi che condivido e non ho bisogno ovviamente di ripetere - magari la Lega oggi non ha sindaci però ADU ha dei bei RUP nei comuni, e questo noi lo sappiamo benissimo. Quindi sinceramente io sono veramente stufo e mi auguro che soprattutto nella prossima legislatura gli elettori sappiano ben distinguere tra chi fa opposizione e chi fa opposizione funzionale al sistema.

Lei mi ricorda tanto quelle opposizioni che negli anni si sono sempre lamentate dell'impero e dell'imperatore, ma in realtà erano funzionali a questo impero perché come lei spesso cita "satelliti della Lega" e dovrebbe avere rispetto per questi satelliti perché noi rispetto ce l'abbiamo, dovrebbe anche ricordare che l'impero romano aveva giustamente dei satelliti che erano funzionali a stare sui suoi confini e con i quali spesso faceva la guerra ma alla fine non si faceva del male. Lei un po' mi ricorda questo, fa una guerra con le armi spuntate sparando dall'altra parte quella che ha portato dei cambiamenti, quella, ad esempio, che ha portato delle innovazioni o comunque degli elementi in più all'interno del tavolo di lavoro che qualcuno critica, magari giustamente, poi ci tornerò, perché vede, parlare dei 300 mila euro o dei 150 mila euro dei comuni, di come possano essere distribuiti - qualcuno ha parlato anche di numeri di soggetti in vari comuni che possono beneficiare di questi soldi e in questo non voglio entrare - ma sicuramente i lavoratori in cassa integrazione questi soldi non li vedranno mai. Quindi anche qui grande è la confusione sotto il cielo di ADU, perché siete i primi che parlate di piani industriali, parlate di casse integrazioni però poi alla fine cosa fate? Avete sempre le armi spuntate.

Qualcun altro, magari in maniera forse un po' violenta dal punto di vista della logica del Consiglio, ha cercato di portare dei risultati, ha cercato di portare delle migliorie criticabili, criticabilissime, ma lo abbiamo fatto, si poteva anche non fare, abbiamo cercato di farlo e chi è stato intorno a quel tavolo qualche contributo l'ha portato, nel bene o nel male.

Sulle scelte liberiste che hanno portato all'austerità, guardi, lei di liberismo non capisce proprio niente e neanche di austerità, mi perdoni.

Mi sento un po' tirato in causa, perché in realtà il sistema degli enti locali andrebbe riformato, ne abbiamo parlato lungamente in quest'aula, era stata creata anche una Commissione che doveva fare una modifica della legge 6 perché vede, la legge 6 non è un prodotto delle politiche liberiste, è una falce che qualcuno ha messo sui comuni mettendoli in forte difficoltà, e quel qualcuno non era il sottoscritto.

Quindi quelle sono magari delle politiche sbagliate, non sono liberiste, non sono federaliste, erano politiche di circostanza, perché c'era la necessità di risparmiare sugli enti locali e sarebbe bene approfondire perché tutti ci siamo riempiti la bocca di enti locali ma i numeri, le valutazioni le abbiamo fatte? Pochissime, e forse la prossima Legislatura dovrà occuparsene tra le tante cose.

Quindi io credo che quello che è successo - ripeto, criticabilissimo - comunque ha cercato di portare una soluzione e la nostra visione, lo avevamo già detto, era diversa, credevamo che c'erano delle altre priorità; giuste o sbagliate che fossero, è una visione diversa. Noi l'abbiamo sempre avuta e l'abbiamo rivendicata con orgoglio ma sinceramente chiederei rispetto da parte di chi in quest'aula, soprattutto quando parla di certi temi, lo fa con finalità estremamente politiche e non tecniche e non amministrative e poi, sa, è facile amministrare con le parole senza prendersi delle responsabilità.

Dalle ore 18:25 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere segretario Vesan.

Vesan (M5S) - Approfitto dei miei quattro minuti residui e non cinque, solamente per fare chiarezza relativamente su qualcosa che evidentemente non si è capito rispetto alla nostra proposta. In prima battuta non entrerò nel dettaglio delle paranoie politiche piuttosto che delle visioni dell'abisso dei nostri numerosi colleghi di ADU, però vorrei evidenziare alcuni punti per riportare il dibattito su quello che è veramente successo all'interno dell'aula e delle Commissioni.

La proposta del vincolo di destinazione era un emendamento del Movimento 5 Stelle che è stato accolto successivamente dalla Lega, che non può quindi essere accusata di averci traviati su una proposta originariamente nostra, e questo è bene che sia chiaro. Se poi i sindaci vogliono picchiare qualcuno è bene che prima di rivolgersi al povero collega Aggravi, vengano a picchiare il sottoscritto.

Oltre a questo, però, vorrei evidenziare che non è questa l'unica dichiarazione poco rispondente alla verità, abbiamo avuto addirittura delle note in cui si evidenziava, come è stato detto prima in quest'aula, la nostra scarsa conoscenza del funzionamento delle competenze degli enti locali. Questo è stato particolarmente doloroso da sentirsi dire e quindi vorrei precisare su un punto. Anche nella nota che ci è stata trasmessa si evidenziava che la competenza sanitaria non è dei comuni e che la competenza sociale si rivolge invece espressamente a spese correnti e non a spese d'investimento.

Mi spiace dover segnalare che l'emergenza sanitaria da Covid ha colpito nella nostra regione particolarmente certe strutture che sono le micro-comunità per anziani che, almeno per quelle di competenza pubblica, sono strutture che da un punto di vista della gestione, cioè degli investimenti e dei lavori da farci sopra, sono esclusivamente di competenza degli enti locali, quindi non riesco tanto a capire da dove venga questa strana indicazione sul fatto che i soldi per le strutture socio sanitarie siano esclusivamente o fondamentalmente in parte corrente.

La prova che invece risorse comunali per gli investimenti possano essere messe all'interno delle istituzioni scolastiche per risolvere problematiche legate al Covid ce la dà la stessa Giunta regionale, che approva e sottopone al Cpel un finanziamento di 500 mila euro da investire su varie istituzioni scolastiche che vengono realizzate, incredibilmente, con un cofinanziamento da parte degli enti locali, 135 mila euro da parte del Comune di Brusson, 7 mila da parte del Comune di Charvensod, 4 mila da parte del Comune di Gressan e 3 mila da parte del Comune di Gignod, per un istituto gestito dall'Unité des Communes Grand-Combin e che quindi necessita di risorse per operare da parte di tutti i comuni dell'Unité. Dimenticavo Gressoney al quale anche in questo caso sono chiesti 3 mila euro.

Quindi esiste la possibilità d'intervenire per risolvere l'emergenza Covid operando su strutture di competenza degli enti locali, contrariamente a quanto ha dichiarato sia la collega precedentemente e a quanto è stato dichiarato in certe note informative che abbiamo ricevuto, non firmate, da parte di tecnici della Giunta regionale.

Quindi ribadisco: le strutture sulle quali intervenire per l'emergenza sanitaria e sociale non sono strutture sanitarie o strutture destinate alle attività sociali, sono tutte le strutture di competenza degli enti locali, Comuni o Unités che siano, e sono tantissime perché lo stesso adeguamento delle sale consiliari dei comuni è un investimento finalizzato alla risoluzione dell'emergenza sanitaria in una struttura che nulla ha a che fare con i servizi sociali o con i servizi sanitari.

Invece si è deciso di fare questa proposta di legge, dichiarando che tutto viene demandato ai piccoli lavori assegnati a ogni comune.

Mi dispiace segnalarvi che in questa eliminazione del nostro vincolo non è stato inserito nel testo di legge nessun vincolo sulle dimensioni dei lavori. Tecnicamente i comuni possono mettersi d'accordo e gestire tutte le risorse che vengono a loro assegnate tramite l'Unité per un unico solo intervento a favore di un'unica sola impresa.

Presidente - Collega Nasso, lei ha chiesto la parola ma ha già utilizzato lo spazio. Espliciti il fatto personale.

Nasso (M5S) - No, no...

Presidente - Collega Nasso, il fatto personale si attua nel momento in cui - le leggo l'articolo 57 - intacca la propria condotta o si sentono attribuite opinioni contrarie a quelle espresse.

Lei è stata molto chiara, è stata chiara la presidente Rini, se mi permette umanamente lei ha fatto un ottimo intervento poc'anzi nello spazio che le era stato dedicato, rimanga su quel livello, su quel tenore e cerchiamo di fare andare avanti i lavori del Consiglio. La parola all'assessora Certan.

Certan (AV) - Solo una precisazione per il collega Vesan: ha citato alcuni interventi, non sono interventi legati all'emergenza Covid, erano legati all'articolo 11 della Legge 1 del 2020 ed erano esclusivamente per problematiche strutturali che impedirebbero l'apertura delle scuole a settembre. Quindi erano degli interventi d'urgenza e oggi è stato fatto solo l'esame, la delibera andrà al Cpel e poi verrà deliberata definitivamente. È solo una precisazione, perché quegli interventi non erano legati all'emergenza Covid. Lei ha fatto un esempio, ho capito il senso del suo intervento, ma non era corretto l'esempio che ha fatto.

Presidente - La parola al collega Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Io innanzitutto prendo atto delle lezioni che oggi abbiamo ricevuto sulle norme e sui regolamenti del Consiglio, abbiamo imparato cose nuove, però permettetemi di fidarmi ancora dei tecnici del legislativo piuttosto che dei pareri dei miei colleghi.

In molti, in particolare il collega Vesan nel suo primo intervento, hanno ricordato gli emendamenti e gli articoli bocciati nella lunga seduta del passato Consiglio regionale, questo un po' per legarsi forzatamente alle norme del regolamento.

Sono stati ricordati molto meno invece gli emendamenti e gli articoli approvati, in particolare un emendamento presentato dalla collega Trione che è stato approvato a maggioranza ed è quello a cui io facevo riferimento, collega Vesan, nella mia relazione iniziale: un emendamento approvato a maggioranza e che era esattamente identico all'articolo che oggi è stato presentato, ma quello è stato approvato a maggioranza, e poi è stato approvato anche l'articolo 17 finale rivisto eccetera, l'attuale articolo 19 rivisto, quindi a quello facciamo riferimento con i nostri emendamenti oggi.

Fa un po' specie che oggi si venga qui chiedendo a noi di mettere in campo un'onestà intellettuale che non c'è da parte di qualcuno, a detta del Movimento 5 Stelle, quando loro stessi, nonostante quest'articolo fosse stato approvato dal Consiglio regionale, in maniera molto chiara, loro due giorni dopo hanno presentato un emendamento contrario; ovviamente è un accordo che è stato fatto, l'abbiamo dovuto discutere, abbiamo fatto un braccio di ferro, come il collega Cognetta ha detto, peraltro il vincolo ci era molto chiaro, collega Cognetta, ci era molto chiaro, lo abbiamo detto al tavolo di lavoro, c'era chiaro il vincolo e chiare anche le conseguenze, ovviamente. Nel tavolo di lavoro abbiamo detto quali sarebbero state le conseguenze di questo vincolo, l'abbiamo detto in aula.

L'alternativa, lo sappiamo bene tutti qua, sarebbe stato di azzerare i fondi ai Comuni, quindi 34 milioni sarebbero diventati zero. Quindi quel braccio di ferro ci ha visti desistere su questo vincolo perché l'alternativa sarebbe stato azzerare i fondi ai comuni. Questo bisogna dirlo in maniera molto chiara. Saremo sprovveduti, come ha detto il collega Cognetta, ma forse non quanto lui crede.

Quello che credo sia grave comunque, e mi collego a quanto detto dalla collega Pulz, è il volere ancora insistere su questo vincolo assurdo e soprattutto la visione che il Movimento 5 Stelle, in particolare i suoi esuli, hanno delle amministrazioni comunali è una visione che mi rende particolarmente triste, perché veramente mi spiace che non abbiate avuto la possibilità di fare delle esperienze all'interno delle amministrazioni comunali ma se non sbaglio, non vorrei sbagliarmi e se mi sbaglio mi correggerete (come ha detto il Papa) mi sembra che nei vostri pre-requisiti per essere candidati alle elezioni regionali non bisogna aver fatto esperienze nei Consigli comunali o all'interno dei movimenti, qualcosa c'è. E questo purtroppo è il risultato.

Sull'attenzione che la collega Nasso invece richiede in maniera così accesa sull'utilizzo delle risorse pubbliche, vorrei soltanto ricordare che i comuni sono enti pubblici e quindi gestiscono le risorse pubbliche a pari dignità della Regione.

Il rapporto che c'è tra la Regione e i comuni non è il rapporto che c'è tra un padre e un figlio, il padre dà la paghetta al figlio e il figlio poi deve gestire la paghetta e il padre lo deve controllare, perché il sistema delle autonomie locali della Valle d'Aosta si fonda su questo rapporto e sull'autonomia dei comuni.

La legge 48 è nodale, così come la legge 54, su questo aspetto. Mettere in discussione questo vuol dire mettere in discussione le basi statutarie della nostra autonomia. Io capisco che questo possa essere magari un concetto astruso per qualcuno, ma è un concetto assolutamente nodale nel nostro sistema statutario.

Quindi mi spiace molto che si metta in discussione questo tipo di approccio centrale dell'autonomia comunale rispetto alla gestione delle risorse pubbliche.

Sono d'accordo che il sistema degli enti locali vada rivisto, vada rivista la legge 6, vada rivista la legge 48, ma non può essere messo in discussione l'impianto generale del sistema delle autonomie in Valle d'Aosta, perché sennò ne va dell'autonomia stessa della nostra regione.

Ovviamente il nostro voto sarà contrario a quest'emendamento.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Per ribadire la posizione che il nostro Gruppo ha tenuto fin dall'inizio, già durante la discussione del DL 60, rispetto a questo tema.

Noi riteniamo che questo vincolo, che è stato imposto in qualche modo, sia un vincolo assurdo e ingiustificato e non possiamo condividere quest'atteggiamento così paternalistico che è già stato evocato dal collega Lavevaz rispetto ai finanziamenti che vengono destinati ai comuni per cui la Regione affiderebbe questi soldi ai comuni ma dicendo come i comuni devono spenderli.

Riteniamo che quest'atteggiamento sia offensivo nei confronti dell'autonomia comunale e faccia venir meno un rispetto dei ruoli e delle diverse istituzioni che credo debba contraddistinguere l'operato del Consiglio regionale.

Pertanto siamo contrari a quest'emendamento, riteniamo che gli enti locali, non solo i sindaci, ma i comuni e le amministrazioni comunali siano coscienti e consapevoli dei problemi del loro territorio, aggravati sicuramente da questa emergenza Covid, e pertanto anche scrivere una frase come quella che viene riportata nella relazione a corredo dell'emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle dove si dice "il destinare risorse che potrebbero contestualmente risolvere sia l'emergenza sanitaria che sociale che economica al mero rilancio dell'economia in una situazione emergenziale non ancora risolta sarebbe molto meno utile alla collettività se destinate senza alcun criterio".

Noi crediamo che le amministrazioni comunali dei criteri sappiano darseli e il fatto che non ci sia un vincolo non vuole dire che i sindaci non siano coscienti e consapevoli che i primi bisogni della comunità siano legati all'emergenza sanitaria e all'emergenza scolastica.

Pertanto riteniamo francamente pretestuosa questa discussione e quanto sostenuto dal Movimento 5 Stelle; questa funzione educativa in qualche modo nei confronti dei sindaci che il Movimento 5 Stelle si è data ci sembra francamente fuori luogo -ripeto quanto ho già detto in un mio precedente intervento - visto che giunge da un Gruppo e da un Movimento che di esperienza amministrativa ne ha poca, ma soprattutto per sua volontà.

Presidente - La parola al collega Barocco.

Barocco (GM) - È anche un po' divertente assistere a un dibattito dove c'è la gara a chi è più amico dei sindaci, e questo può interessare tutti. Io dico solo che questo vincolo che qualcuno voleva imporre o cerca di mantenere sembra un po' l'ultimo "hurrà" di qualcuno che sta lavorando e ha lavorato e non è riuscito a concretizzare granché, quindi, se ci ricordiamo, il gruppo di lavoro era alla fine, perché se non c'era questo "hurrà" cadeva tutta l'architettura del disegno di legge e non si giungeva all'approvazione di questo disegno di legge. Non si giungeva in aula, questo è il vero motivo, anche. Legittimo...

Questo vincolo è stato più volte richiesto e più volte questo diritto di veto abbiamo cercato di superarlo; non si è riusciti e siamo oggi a cercare di correggere questo vincolo.

Poi non cerchiamo di paragonare il sistema degli enti locali a una giungla; ci sono delle mancanze probabilmente nel sistema degli enti locali come ci sono delle mancanze nell'azione di questa Amministrazione regionale, ma da qui a dire che non ci siano regole, che ognuno possa fare quello che vuole, che ci siano solo gli amici degli amici, io ci andrei un po' più cauto!

È vero che qualche stortura c'è... ma come al solito qui lanciamo sempre il sasso senza guardarci allo specchio qualche volta, quindi io su questo sarei un po' più cauto.

È facile amministrare nei comuni? Bah, provate. Dare a chi ha più bisogno? In questo momento d'estate molti post anche di noi amministratori di località di montagna, Rhêmes, Allein e parlo di quelli minori, Valgrisenche, Valsavaranche recitano: "Che belli, che bei lavori, che coraggio, ma lassù bisogna andare anche il 25 di dicembre, a Natale, a Capodanno, ai santi e tutti i giorni" come si dice in patois, le dzùn vrei, cioè i giorni veri dove si lavora.

Allora il problema di fondo è che su queste cose bisognerebbe essere un po' più attenti sul famoso "chi ha bisogno", perché poi il "chi ha bisogno" è sempre rivolto alle nostre esigenze, a un egoismo diffuso. Questa regola ce l'hanno chiesta i comuni e quindi noi ci adeguiamo; ecco solo questo, perché sennò qui si perde un po' di vista quello che viene fatto.

E poi ricevere delle lezioni di federalismo da (inc.), permettetemi ma qualche cosa sappiamo anche noi, posso dire "noi" anche se io sono un transfuga, però la famille politique à laquelle j'appartiens, l'autonomie, je crois qu'elle a donné des exemples depuis toujours de l'amour vis-à-vis de nos communes. Quelqu'un disait : " c'est l'organe primaire ou toute démocratie doit départir ".

Poi il nostro è un federalismo solidale, integrale, quindi che vede all'interno di questa ideologia politica l'uomo, che ha una capacità di autogoverno e di autonomia che si esplicita attraverso gradi successivi di governo. Ecco, è questo che non dobbiamo dimenticare.

Poi effettivamente io penso, lasciatemi una battuta finale, che il Movimento 5 Stelle sia caduto nel piège che gli ha giocato la Lega.

Presidente - Collega Vesan, avrebbe esaurito gli interventi... In questo caso il fatto personale riguarda la questione d'intacco alla propria condotta, alle proprie azioni, quindi ci sono i requisiti. Le chiedo grande capacità di sintesi.

Vesan (M5S) - Il collega Lavevaz mi ha accusato di accusare gli altri Consiglieri di mancanza di onestà intellettuale, quando invece quella riguarda esclusivamente noi e, sulla scorta di questo, ci tengo a fare alcune precisazioni, brevi e rapide.

Relativamente alle discussioni nel gruppo di lavoro, quello nel quale il Movimento 5 Stelle avrebbe ricattato i colleghi, da parte nostra sono arrivate due tipi di richieste: la prima era che se si volevano erogare i soldi ai comuni si potesse procedere con ulteriore atto legislativo, ulteriore atto legislativo che è stato dichiarato da questa Giunta e dalle forze politiche che la sostengono che non si poteva fare, quindi oggi siamo qui, probabilmente tutti a sorpresa!

L'altra cosa che è stata dichiarata da parte nostra era la disponibilità nei confronti del vincolo di destinazione ad applicarlo solo in modo parziale, in modo da lasciare una quota, ipoteticamente del 50%, di queste risorse senza alcun vincolo di destinazione. Questa nostra controproposta, ribadisco nostra controproposta nel gruppo di lavoro, non è nuovamente stata accettata da parte delle forze che sostengono questa Giunta regionale e quindi è bene - invece di dichiarare della mancanza dell'onestà intellettuale degli altri - ricordarsi che cosa si è discusso nel tavolo di lavoro, se uno è intellettualmente onesto, come lo siamo stati noi che abbiamo presentato questa proposta fin dal primo momento e combattuto per inserirla motivandola e motivandola in modo un po' più approfondito di "ce l'hanno chiesto i sindaci e quindi noi ci adeguiamo".

Bene, la nostra forza politica ha un modo di operare diverso e ritiene che le risorse pubbliche debbano essere assegnate sotto la responsabilità di chi le assegna, e in questo caso è il Consiglio regionale e non è un atto di sfiducia nei confronti dei comuni...

Presidente - Si attenga alla questione personale.

Vesan (M5S) - È la nostra competenza e quindi non sopportiamo accuse di mancanza di onestà intellettuale da chi, per intere legislature, ha sottratto risorse agli enti locali e adesso viene qui a fare la morale a noi dicendo che siamo noi che non gliele vogliamo dare.

Quest'accusa è assolutamente farneticante e chiedo al collega Lavevaz se può ritirarla.

Presidente - Scusate colleghi, ma immagino che se continuiamo sotto questo profilo... c'è stata un'espressione da parte del collega Lavevaz che intaccava la persona del collega Vesan, il collega Vesan si è espresso, l'ho richiamato per rimanere nell'ambito personale e non nell'ambito della difesa generale del proprio emendamento, ritengo che l'argomento sia esaurito.

Ha fatto una domanda ma è una domanda retorica, la ritengo una domanda retorica, esiste questa possibilità.

Quindi colleghi portiamo avanti il lavoro del Consiglio, avrete modo di esprimervi e di chiarirvi personalmente, colleghi Lavevaz e Vesan. La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Bisogna dire che oggi è piuttosto sbrigativo, ed è da apprezzare in certi momenti. A parte queste battute, il mio intervento sarà estremamente breve e nel merito, al netto di considerazioni generali.

Il problema è che queste risorse date agli enti locali - se passasse quest'emendamento che ripropone quello già presente in precedenza - non verrebbero spese.

Io credo che, in questo particolare momento che sta coinvolgendo l'economia con dei seri problemi sociali, i soldi non possano rimanere fermi in un cassetto ma debbano essere spesi, per cui per ragioni essenzialmente realistiche non voterò quest'emendamento.

Poi si poteva fare meglio, certo, c'è stata molta confusione, certo, molta confusione sotto il cielo, diceva Aggravi prima. Ma non è D'Alema, D'Alema riprendeva Mao Tse Tung, collega Aggravi.

A parte questo, la confusione c'è stata e si poteva fare meglio, certo, ma oggi il problema è se dare questi soldi e farli spendere oppure tenerli in un cassetto.

Presidente - La parola al collega Marzi.

Marzi (SA) - Io parlo a livello del Gruppo Stella Alpina e mi rifaccio, ringraziandolo, al ricordo, al memento che ha fatto il collega Lavevaz rispetto a una scelta amministrativa che con un ordine del giorno avevamo proposto a livello di presentazione del decreto legge 60.

Siccome stiamo parlando di un emendamento e come richiamato dal collega Cognetta di una variazione di un atto che viene richiesta e quindi deve essere votata, ci sembra il caso, a questo livello del dibattito, di fare una puntualizzazione molto concreta rispetto all'oggetto del contendere: nel momento in cui si è trattato di discutere dei 300 mila euro previsti nella prima forma dall'articolo 17 del decreto legge 60, la Stella Alpina volle esprimersi e proporre all'Aula e far votare, e di fatto è stata votata, una variazione che fondamentalmente prevedeva due cose, per restare molto nel concreto e poi quindi anche per lanciare un messaggio politico.

Il primo era il fatto che i 300 mila euro previsti nella forma iniziale, appunto dell'articolo 17 del decreto legge 60, dovevano a tutti gli effetti prevedere il fatto che non ci dovessero essere vincoli di destinazione, se non quelli previsti dal fatto che quel tipo di spesa doveva rientrare nelle spese per investimenti, quindi dare una connotazione chiara e concreta a come politicamente noi vedevamo quel tipo di trasferimento; ripeto, quel tipo di proposta è stato votato a maggioranza dall'Aula.

In secondo luogo un aspetto che è anche collegato all'ordine del giorno precedente e cioè una data. Una prima versione della proposta che vi è stata fatta, appunto rispetto ai 300 mila euro, dal nostro Gruppo prevedeva appunto il fatto che ci dovesse essere di fatto una garanzia di spesa con il 31 dicembre dell'anno in corso. Perché? Perché se vogliamo essere molto concreti - e quindi non intervenire appunto come richiamato da qualche collega sugli aspetti di natura paternalistica che ci sono tra il Consiglio Valle e l'autonomia comunale - risulta essere invece assolutamente fondamentale il fatto che quello su cui bisogna realmente concentrarsi è dare la possibilità ai comuni - che stanno vivendo un momento molto particolare della loro storia, lo stanno vivendo in Italia e lo stanno vivendo a maggior ragione in Valle d'Aosta per tutta una serie di motivi, soprattutto per quello che riguarda le spese in conto capitale, quindi gli investimenti,- comuni che vivono un momento di estrema difficoltà di riuscire a mettere a terra la possibilità di spendere i denari, soprattutto quando appartengono al titolo 2 della spesa, quindi dedicati agli investimenti.

In piena concretezza il fatto che noi voteremo contro o ci asterremo rispetto a questo emendamento non è legato semplicemente al tifo calcistico richiamato dal collega Barocco rispetto a chi è a favore o a chi è contro gli enti locali valdostani, quello compete in piena legittimità politica a ognuno dei Consiglieri o dei Gruppi che compongono il Consiglio, ma è assolutamente corretto ricordare che rispetto a quanto esprime quest'emendamento noi ancor prima che si arrivasse a un accordo politico avevamo già espresso come chiaramente vedevamo il rapporto rispetto ai 300 mila euro, poi diventati 150 mila euro, che dovevano essere trasferiti secondo il disegno di legge che poi è stato votato dal comune direttamente agli enti locali.

Vedevamo addirittura in un pieno rapporto di legittimità e autonomia il fatto che la legge, nel momento in cui vincola i soldi a investimento, già si esprime in maniera molto chiara e che addirittura, per chi conosce un minimo gli enti locali, oggi non dovrebbe preoccuparsi di questioni che vengono normate già a monte dalla legge ma della difficoltà che i comuni tutti hanno nel riuscire a spendere i denari, soprattutto in conto capitale, visto quanto il passaggio da 1/99 a bilancio armonizzato ha richiesto agli uffici tecnici comunali.

Dalle ore 18:55 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Possiamo procedere alla votazione? No, ci sono ancora delle richieste d'intervento. Prego, collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Devo dire che pensavamo anche di non arrivarci nemmeno più qui e invece ci siamo di nuovo, ma ben venga, è il nostro ruolo e va bene così, però non finisco di stupirmi, forse perché non ho una carriera politica alle spalle e quindi per la mia esperienza professionale io trovo a volte stupefacente quello che accade qui e quello che accade anche fuori di qui, da parte di chi fa parte di questo Consiglio e di questi movimenti politici.

Trovo stupefacente che si venga a dire che si sono dovute accettare delle condizioni - e le condizioni in questo caso specifico sono un vincolo di destinazione di queste somme - e che poi il giorno dopo sui giornali si dica che quel vincolo è stato sì accettato ma si può tranquillamente togliere.

Se qualcuno fa esercizio di arroganza in certi casi e non ha la forza poi per essere arrogante, come è già capitato più volte in questo consesso: quando si arriva qui con un bilancio che non è condiviso e poi non si ha i numeri per farlo passare, quando si fanno delle promesse e poi non si riesce a mantenerle... questi sono esercizi di arroganza che ci si può permettere quando si è forti.

Qualcuno qui non è più forte come era una volta, ma non ha dimenticato l'arroganza e questo è un grosso difetto. Io sono contento che questa legislatura sia finalmente finita, perché spero tanto che chi sarà qui in futuro farà in modo diverso, si comporterà in modo diverso, sarà magari un pochino più umile.

Adesso venire qua che stiamo discutendo dell'emendamento, mettiamo sotto accusa l'emendamento mentre invece bisognerebbe mettere sotto accusa l'articolo 1 che andremo a discutere più avanti, c'è proprio un ripensamento di quello che invece è il frutto di un accordo. Non avete avuto la forza allora, vi siete dovuti piegare a quest'accordo, l'accordo va rispettato e adesso invece l'accordo non vale più!

Ecco come funziona questa politica valdostana e se continuerete a farla così la politica valdostana io spero che molti di voi spariscano, perché non è questo il modo di fare politica: la coerenza è uno dei primi principi che bisogna rispettare.

Allora adesso si viene a dire che "ma siccome tutto sommato l'articolo che adesso è stato approvato di fatto è un articolo che viene modificato con l'articolo nuovo che andiamo a discutere prossimamente, probabilmente domani evidentemente, allora si può anche modificare".

In realtà il regolamento nostro dice una cosa diversa, se l'argomento è già stato trattato ed è stato respinto non si ripropone per sei mesi, il discorso è chiuso. Le regole sono regole. Se iniziamo a mettere in discussione le regole, i principi, non riusciamo più a capire dove sta il bene e dove sta il male, cos'è il giusto e cos'è quello sbagliato.

Allora io capisco che per certi tipi di forze politiche questo principio ormai sia superato da tempo, nel senso che ormai la Sinistra abbiamo visto molto spesso che se le sentenze sono favorevoli a loro, allora vanno rispettate in tutti i modi, se sono sfavorevoli un po' meno, c'è da discuterne. Se le regole le fanno loro vanno bene, vanno rispettate, se le regole le fanno gli altri, ma non perché hanno esercitato una dittatura, ma perché sono stati eletti da qualcuno, allora forse ci si erge a difensori della Costituzione e allora quei principi di quelle regole non sono costituzionalmente corretti e allora io posso anche disattenderle.

Non funziona così. Le regole sono regole e si rispettano, poi con i sistemi democratici le cambi, con i sistemi democratici però, non a colpi di ripensamenti e di maggioranze che si fanno, si costituiscono e si ridisciolgono. Ecco, questa forse è quella moralizzazione che bisogna che arrivi anche qui dentro, perché altrimenti non andiamo più da nessuna parte.

Poi ci dimentichiamo, a proposito di questo, che noi siamo qua a fare delle leggi che impegnano cifre enormi ma siamo un Consiglio sciolto, siamo un Consiglio decaduto, non è che possiamo disporre di queste somme a nostro piacimento. In realtà quel vincolo che peraltro non ha posto nemmeno la Lega inizialmente, anche se adesso gli si attribuisce la paternità, per evidenti motivi politici, ma è stato condiviso da tutti, è stato un principio che è stato suggerito dai 5 Stelle, i 5 Stelle in quel momento erano fondamentali perché senza di loro i 35 non c'erano e allora in quel momento gli si è detto di sì e il giorno dopo invece si era sui giornali a dire che quel vincolo era stato estorto chissà con quali manovre e che quindi poteva anche essere tolto.

Ecco, io credo che se non cominciamo a cambiare questo modo di comportarci, i valdostani faranno bene a non darci fiducia, faranno bene a non crederci più perché come fai a credere a uno che oggi accetta un accordo e domani lo disattende solo perché l'accordo, come ha detto la collega Morelli, è assurdo. Se era assurdo non lo accettavate subito. Questo è il concetto. Speriamo che tutto cambi.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Solo per difendere l'impostazione che assieme con altri colleghi abbiamo voluto dare alla nostra proposta alternativa, vale a dire la riallocazione degli 11 milioni, per cui nessun passo indietro rispetto a quella proposta, anzi, ci mancherebbe.

Appena dopo che abbiamo approvato questo testo di legge, mi pare che era il 7 di luglio, il Presidente di Confcommercio ha parlato di difficoltà, a volte impossibilità di accesso al credito, ha parlato di 800 imprese e 2.700 operatori a rischio, per cui penso che vada nel senso di quella che è stata la nostra riallocazione di questi 11 milioni.

Do anche atto all'onestà intellettuale che ha dimostrato l'assessore Bertschy, perché mi pare che in quella stessa data abbia parlato anche lui di problemi di liquidità e di problemi di tenuta occupazionale per il prossimo autunno.

Questa era la realtà e su questo noi abbiamo voluto intervenire, abbiamo voluto allocare quelle famose risorse degli 11 milioni.

Detto questo, vengo al contenuto dell'emendamento. Io già nel gruppo quando stavamo discutendo quale potesse essere una soluzione immediata, già in quel momento dissi che un vincolo c'era già per questi 11 milioni, ed era quello legato all'utilizzo in conti investimenti, per cui non c'era la facoltà di utilizzarlo come uno vuole.

Vengo da quel mondo e io penso che in questo momento la prima risposta che dobbiamo dare ai Valdostani sia mettere in campo delle risorse che siano spendibili, da mettere a terra come si dice ora; mi fa un po' specie, perché in questo momento forse con le difficoltà che ha il Governo regionale non stiamo andando in questa direzione, è pur vero che la legge è stata pubblicata l'altro lunedì, per cui siamo a una settimana dalla pubblicazione, ma, detto questo, io il grido di allarme di chi mi ha preceduto - che teme che queste risorse rimangano nel cassetto e non vengano distribuite o comunque non vengano date in disponibilità a imprese in difficoltà o a un mondo che sta trovando tutte quelle difficoltà che ricordavo prima - mi preoccupa.

L'ho detto davanti a 65 sindaci per cui non torno indietro sulla proposta, ma non perché io non tenga ai comuni e a quel mondo da cui vengo, ma perché in questo momento, per quello che mi riguarda, c'era un'ulteriore priorità che era dare disponibilità di accesso al credito e dare soprattutto sostegno al mondo occupazionale, a chi assume o a chi non licenzia.

L'ho detto davanti a 65 Sindaci, ho una preoccupazione e la preoccupazione è determinare quali saranno le risorse che avremo a disposizione per finanziare sanità, servizi sociali, i nostri enti locali, i Comuni e quello che riguarderà gli investimenti, quelli che avremo in disponibilità l'anno prossimo, quella che sarà la finanziaria che metteremo in piedi.

Per cui io non penso e non oso immaginare che si possa pensare di risollevare il mondo imprenditoriale, occupazionale con la possibile chiusura di 800 imprese e con ben 2.700 operatori in difficoltà, come ricordava il Presidente di Confcommercio.

Non è così che facciamo ripartire il settore, non è così che possiamo mettere in campo le risorse necessarie per il semplice motivo che in questo momento forse circa il 90 per cento delle risorse che andremo a distribuire o comunque che sosterranno la finanza regionale derivano da I.V.A., IRPEF, IRAP, imposte che noi incassiamo. Per cui su questo non torno indietro.

Detto questo, io ho già detto in Commissione, quando stavamo elaborando questo testo di legge, che a mio parere era un vincolo non comprensibile perché bisogna in questo momento spendere queste risorse e averle immediatamente in conti investimenti ma immediatamente spendibili.

Per cui il mio voto sarà di astensione.

Presidente - Non vedo altre richieste, possiamo mettere in votazione. La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 13

Contrari: 13

Astenuti: 9 (Bertin, Daudry, Gerandin, Marquis, Marzi, Minelli, Nogara, Restano e Trione)

Il Consiglio non approva.

Vi è quindi l'emendamento 2 sempre di Vesan che era in subordine all'emendamento 1. Vuole illustrarlo, collega?

Vesan (M5S) - L'emendamento 2 non è un emendamento soppressivo, è un emendamento sostitutivo finalizzato a specificare meglio l'attribuzione dei soldi agli enti locali, così come era stato approvato effettivamente l'articolo 19, noi stessi abbiamo riconosciuto il fatto che creava una faticosa interpretazione sulle risorse con vincolo di destinazione e sulle risorse senza vincolo di destinazione e quindi la nostra proposta è di modificare il comma 1 dell'articolo 19, evidenziando tre diverse fattispecie di finanziamento, esattamente come è previsto, per esempio, nella legge di stabilità per il 2020 approvata da quest'Aula come legge numero 1 della Regione Valle d'Aosta.

Nella fattispecie, per quello che riguarda le risorse destinate agli enti locali, queste sono specificatamente assegnate senza vincoli di destinazione, con vincolo di destinazione o come investimenti finalizzati nella fattispecie della legge di stabilità a interventi finalizzati alla risoluzione di problematiche idrogeologiche o ambientali.

Noi volevamo proporre con quest'emendamento di modificare l'articolo 19 al comma 1, aggiungendo dopo "che individuano i fondi senza vincolo di destinazione" le parole "nonché destinati a investimenti finalizzati alla risoluzione dell'emergenza sanitaria"; questo perché non esistono solo le due fattispecie di cui abbiamo parlato e alle quali fino a questo momento tutti hanno fatto esclusivamente riferimento, cioè il fatto che i trasferimenti ai comuni debbano essere o fondi vincolati o fondi senza vincolo di destinazione.

Lo è stato fatto su proposta di questa stessa Giunta regionale l'individuare delle risorse destinate con uno specifico vincolo per investimenti che hanno uno specifico obiettivo; secondo noi, non è solo nella legge di stabilità che bisogna individuare questo specifico obiettivo, ma anche per una parte delle risorse da destinare in occasione dell'emergenza Covid.

Faccio un esempio: complessivamente la legge numero 8 assegna agli enti locali, anche a seguito della bocciatura della proposta iniziale, comunque circa 35 milioni. Sulla scorta di questo, il nostro Movimento ritiene legittimo che su questi 35 milioni una quota significativa sia assegnata senza nessun vincolo di destinazione, - ed è una quota maggioritaria all'interno di questo -, una quota sia assegnata con i vincoli di destinazione previsti dalla 48 e un'ulteriore quota, proprio all'interno di una legge finalizzata alla risoluzione di un'emergenza di tipo sanitario, sia destinata a investimenti per risoluzione dell'emergenza di tipo sanitario.

Semplicemente questo. Il fatto che questa quota possa essere più grande o meno grande è stato oggetto di trattativa fra altre forze politiche. Per onestà intellettuale dichiarerò che l'emendamento proposto da noi in prima battuta non prevedeva nessuna riduzione degli importi a favore dei comuni e l'emendamento concordato alla fine congiuntamente con la Lega, che è quello che è stato sottoposto in aula, prevedeva, dietro nostra espressa richiesta ai colleghi della Lega, di modularlo in funzione delle dimensioni dei comuni e quindi della loro specifica necessità d'intervenire per la risoluzione dell'emergenza sanitaria.

Quindi, tanto per fare un esempio, la nostra proposta che è stata votata in aula prevedeva che i Comuni con più di 3.000 abitanti - che sono quelli che hanno avuto più casi di Covid, che sono quelli che hanno strutture scolastiche, che sono quelli che hanno strutture sanitarie sulla quale è necessario intervenire - prevedeva che questi ricevessero 300 mila euro. Questi riceveranno solo 150 mila euro a seguito dell'accordo raggiunto dal gruppo di lavoro, accordo che per quello che riguarda gli importi è stato chiuso fondamentalmente dalle forze che sostengono la maggioranza e dai colleghi della Lega, infatti nonostante la nostra proposta di dare ai comuni con più di 3 mila abitanti più risorse, si è invece andati avanti con la proposta di soli 150 mila euro, uguali per tutti.

Quindi, sulla scorta di questo, in subordine rispetto alla soppressione dell'articolo 1, proponiamo la sua sostituzione andando a specificare che una parte delle risorse comunque deve essere destinata esclusivamente a investimenti per quello che riguarda la risoluzione dell'emergenza, e non stiamo dicendo non diamo i soldi ai comuni, stiamo dicendo: come Amministrazione regionale diamo ai comuni un indirizzo principale che è quello di risolvere l'emergenza Covid e solo secondariamente il fatto di mettere a terra le risorse. Non mettiamole a terra, guardiamo un po' più in alto.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Mettiamo in votazione, la votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 13

Contrari: 13

Astenuti: 9 (Bertin, Daudry, Gerandin, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Restano e Trione)

Il Consiglio non approva.

Passiamo ora all'esame dell'articolo 1, non ci sono richieste? Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Arriviamo quindi alla votazione nel complesso di quest'articolo e possiamo fare anche un po' le somme delle varie tesi emerse durante questo dibattito, anche relativamente agli emendamenti.

Innanzitutto mi ha fatto molto piacere vedere dei colleghi, che a ogni piè sospinto ci evidenziano la loro indipendenza, leggere degli scartafacci scritti dal Soviet Supremo per riferire il pensiero straordinario da applicare all'emendamento o all'articolo di volta in volta e vedo che a un certo punto effettivamente questa suddivisione che c'è stata del gruppo a un certo punto ha provocato sicuramente delle differenze, ma aveva un'unica matrice in comune, ovvero l'amore verso i tutor che dall'alto guardano tutto, o i RUP, non lo so, una delle due.

Mi è venuto in mente un detto latino molto divertente "amici vitia si feras, facias tua" ovviamente e questo amore che si ha verso gli amici e soprattutto questo mutuare questi vizi degli amici un po' li ho visti con l'andare verso delle posizioni che via via sono diventate, da parte di alcuni colleghi, assolutamente più incomprensibili, verso una maggioranza, come ben sappiamo, viziata fin dall'inizio dal voto determinante di un Consigliere che è stato arrestato, ma questo ovviamente per chi si schiera dalla parte, un giorno dei comuni e l'altro giorno invece dello Stato- perché siamo troppo autonomisti - non è sicuramente comprensibile.

Dall'altra parte invece un vizio che è stato fatto proprio di questa parte politica è quello, per esempio, di criticare gli altri sull'eventuale inapplicabilità degli emendamenti ma di essere i primi poi- nonostante si spiegasse loro che era inapplicabile durante il gruppo di lavoro - a proporre, a riproporre in aula l'emendamento che prevedeva, mi pare, mezzo milione di euro per le lezioni in video, credo che si è già spiegato loro più volte a più riprese che non poteva essere fatto ma che si è pervicacemente voluto riportare in quest'aula e adesso poi, tra l'altro, si imputa agli altri di voler far saltare, con vincoli, l'erogazione.

Ma tant'è, quello che ho trovato un po' differente e un po' divertente sono state alcune differenti posizioni espresse all'interno di quest'aula; ho visto per esempio un collega dell'Union che ci ha detto che eravamo responsabili nei confronti dei comuni, sostanzialmente, e credo che questa responsabilità probabilmente debba rivolgerla verso se stesso nel momento in cui si è reso conto che è arrivato in aula senza maggioranza e che, se si fosse proseguito verso questo percorso, non soltanto i comuni non avrebbero avuto i soldi, ovvero i milioni di euro che la Lega aveva previsto nella suddivisione e nel riparto appunto dei finanziamenti, ma che in realtà avrebbero ricevuto zero risorse. Perché il vostro articolo era stato bocciato!

Questa è la differenza tra chi si assume la responsabilità di andare incontro effettivamente alle esigenze del territorio e chi invece ci fa propaganda elettorale.

Abbiamo visto definire questo... è stato detto accordo, io preferisco il termine soluzione, questa soluzione da parte di alcuni colleghi, e cito sempre il famoso killer di quest'aula, che ci dice che quest'emendamento, portato avanti dai 5 Stelle, era offensivo, era assurdo, era scandaloso.

Però colleghi lo avete votato tutti, quasi tutti, chiedo scusa, Presidente. Lo avete votato tutti questo emendamento, questo vincolo, e allora come fate poi ad arrivare qui e dire che questo vincolo era offensivo, assurdo e scandaloso? L'avete votato, avete messo la vostra firma su questo vincolo e che cosa avete fatto poi? Avete fatto quello che fa di solito una persona quando viene aggredita da un cane feroce e si trova senza nulla. Ovviamente questa persona che magari è stretta al muro e non ha nulla con cui difendersi comincia a dire: "bravo cagnolino, buono cagnolino", fino a quando magari non riesce a individuare qualcosa con cui difendersi ed è per terra. Quindi avete detto: sì, va bene, "Calati junco chi passa la china" come dicono da qualche parte, quindi vi siete piegati alle esigenze del momento per poi venire fuori all'ultimo secondo.

Ebbene, siccome però, e ci tengo a fare questo passaggio, in quest'aula avete stigmatizzato l'utilizzo del voto segreto e avete imputato l'utilizzo del voto segreto a questa parte politica che invece lo ha chiesto proprio perché ci fosse una chiarezza d'intenti e qualcuno non si sentisse obbligato di votare magari scopertamente, ebbene, proprio per darvi quindi la possibilità di potervi riassumere le responsabilità come avete detto spesso e come ci avete spiegato ormai fino alla nausea, perché voi siete persone responsabili e quindi vi prendete la responsabilità delle scelte che fate, chiedo, a nome del gruppo Lega, il voto nominale.

Presidente - Va bene. Ci sono altre dichiarazioni? La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vede, collega Pulz, io la ringrazio tantissimo, perché lei ogni volta in tutti i suoi interventi deve parlare della Lega e quindi dimostra qual è la vera forza politica in questo Consiglio, perché per voi la maggioranza non esiste, quindi io la ringrazio moltissimo, veramente grazie, e poi soprattutto perché la gente normale si è resa conto, e lo capisce perfettamente, che ogni volta che voi date a noi dei fascisti, dei razzisti e dite sempre le stesse cose, in realtà fate aumentare il consenso, perché poi la gente ci guarda in faccia, sente quello che dice e vede quello che facciamo e capisce che tutte le questioni sono sempre strumentali e sostanzialmente questo dimostra la vostra completa incapacità politica, soprattutto di vedere dove stanno i problemi in questa società e in questo Consiglio regionale.

Mi stupisce tantissimo, anzi no, non mi stupisce più niente, però osservo e vedo come tutto il discorso sia stato portato sempre - anche lei, collega Barocco - sui comuni, ma dobbiamo pensare a vivere tutto l'anno nei comuni, ma sa, questi discorsi li possiamo fare - e sono fondamentali - in un momento in cui c'è un Consiglio attivo, cioè questo è quello che voi avreste dovuto fare in tutti i decenni in cui siete stati al Governo e sostanzialmente fino a quando noi non ci siamo ritrovati con un Consiglio sciolto.

Oggi il Consiglio è sciolto, stiamo dimenticando questo, le misure che stiamo adottando sono misure straordinarie e urgenti legate all'emergenza Covid. C'è comunque questo piccolo problema, quindi sa, noi non possiamo comunque dare le risorse ai comuni per fare interventi di qualsiasi tipo, dobbiamo comunque ragionare anche su quello che viene fatto; il problema generico ce l'abbiamo comunque sempre. Allora noi in questo momento, guardiamolo dal punto di vista politico, ci troviamo davanti a due scelte: da una parte i cittadini alla disperazione, perché tutti quelli che non hanno un posto fisso, che sostanzialmente non sono dipendenti pubblici, si ritrovano, sostanzialmente, a dover chiudere, a rischiare di chiudere e a dover licenziare. Noi dovendo fare delle scelte abbiamo detto: noi i soldi ai comuni certo che li vogliamo dare, perché sono fondamentali e perché sono uno strumento per arrivare al territorio e quindi ai cittadini, ma in questo momento non è che dobbiamo metterci a pensare di ristrutturare un qualcosa nel comune, dobbiamo pensare di dare i soldi ai comuni perché questi soldi arrivino direttamente poi ai cittadini. Questa è la nostra logica, quindi dicevamo da una parte diamo ai comuni ma diamo con logica, diamo dei soldi sensati perché quello che diamo ai comuni non lo diamo direttamente nelle tasche dei cittadini, non lo diamo alle imprese, non facciamo sì che le imprese evitino di chiudere, non facciamo sì che le imprese riescano a non licenziare, quindi ci troviamo con disoccupati, ci troviamo con imprese chiuse ci ritroviamo, tra l'altro, con dei problemi giganteschi a livello sociale e ci ritroveremo con dei problemi di calo di risorse per i mancati introiti dovuti chiaramente alle imposte non pagate per gli anni successivi e quindi dei problemi ancora più grossi anche sui comuni.

Quindi noi abbiamo fatto politica costruendo, in pochissimo tempo, una nostra contromanovra basata sugli emendamenti che abbiamo potuto fare in quel momento, perché non siamo stati contattati dalla maggioranza, quindi abbiamo cercato di porre delle correzioni alle storture ma con una visione complessiva perché dicevamo: i soldi che non mettiamo da questa parte li mettiamo da quest'altra parte, sostanzialmente stabilendo delle misure che avevano una loro logica in un quadro complessivo completo chiaramente in tutte le sue parti e con una visione, perché noi guardiamo sul lungo periodo.

Allora che adesso ci venga detto e si faccia la difesa dei comuni come se noi non fossimo interessati ai comuni e si dica: "ah che bello, quante belle cose che si fanno sui comuni", ma siamo tutti d'accordo, forse non ci stiamo rendendo conto che in questo momento c'è tanta di quella gente che rischia di ammazzarsi, la gente non sa come fare, non sa come fare! La gente è disperata e noi siamo qua sotto scacco dei sindaci?

C'è qualcosa che non quadra, c'è qualcosa che non quadra! Noi della Lega difenderemo sempre i sindaci, infatti noi ci abbiamo pensato, assolutamente, a fare delle misure strutturate e a dare i soldi giusti, corretti che potevamo dare calcolando che, ripeto, ci sono tutte le risorse dell'extra gettito IMU che non hanno vincoli di destinazione, c'era una parte che davamo, però differenziando tra comune e comune e chi aveva degli avanzi ancora non spesi e chi no. Ci sono tutti i soldi che arrivano dallo Stato. E allora far politica significa anche fare delle scelte e noi le scelte le abbiamo fatte a favore dei cittadini.

Presidente - Altri? Se non ci sono altre richieste passiamo alla votazione che sarà nominale, quindi chiedo al collega Segretario di procedere.

Aggravi: astenuto

Baccega: favorevole

Barocco: favorevole

Bertin: favorevole

Bertschy: favorevole

Certan: favorevole

Chatrian: favorevole

Cognetta: contrario

Daudry: favorevole

Distort: astenuto

Farcoz: favorevole

Favre: favorevole

Ferrero: contrario

Gerandin: favorevole

Lavevaz: favorevole

Luboz: astenuto

Lucianaz: astenuto

Manfrin: astenuto

Marquis: favorevole

Marzi: favorevole

Minelli: favorevole

Morelli: favorevole

Mossa: astenuto

Nasso: contrario

Nogara: favorevole

Peinetti: favorevole

Pulz: favorevole

Restano: astenuto

Rini: favorevole

Russo: contrario

Sammaritani: astenuto

Spelgatti: astenuto

Testolin: favorevole

Trione: favorevole

Vesan: contrario

Presidente - La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 21

Contrari: 5

Astenuti: 9

Il Consiglio approva.

Passiamo ora all'articolo 2, ci sono richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Semplicemente per chiarire la mia posizione in merito a quest'articolo 2, per cui voglio evitare qualunque tipo di strumentalizzazione "chi è a favore", "chi è contro le scuole", ci mancherebbe ancora!

Ho chiesto un parere sulla legittimità di quest'articolo, mi è arrivato un parere per cui non sono per nulla tranquillizzato rispetto alle mie perplessità, ma soprattutto ne esco con una convinzione: dal punto di vista delle responsabilità, per chi voterà questo articolo, probabilmente non ci sarà nulla, perché mi è stato assicurato che per tutti i testi di legge, anche per finanziamenti che vengono previsti in legge, non ci sono responsabilità personali, ma ci tengo a ribadire e voglio evitare qualunque tipo di malinteso, esattamente come è già successo altre volte in cui ero palesemente contro tutta una serie d'interventi che a me parevano degli artifizi, anche in questo caso io non penso che questa sia la soluzione adatta per risolvere il problema, da questo confronto con i dirigenti a seguito del parere esco con una ferma convinzione che spero sia smentita dai fatti, e cioè che se verrà approvato questo testo di legge metteremo due milioni e 7 in disponibilità per pagare questi prefabbricati, già peraltro individuati e già appaltati dal Comune di Pont-Saint-Martin, ma, lo ritengo ancora, in assenza di copertura finanziaria, così come emerge dal testo di legge.

Allora, considerato che nella pubblica Amministrazione non ci sono delle scorciatoie, io rimango della mia ferma convinzione che questo sarebbe il classico debito fuori bilancio, solo che il debito fuori bilancio non è riconoscibile in quanto contributo per cui sono davvero convinto - e voglio che rimanga agli atti - che questa soluzione che viene proposta, cioè approvare un testo di legge che individua due milioni e 7, andrà a cozzare con la soluzione del problema, perché, se questa legge passerà, quando sarà il momento in cui il dirigente o chi per esso dovrà emettere il provvedimento per l'impegno e per l'elargizione dei due milioni e 7 sarà comunque obbligato a verificare l'iter con cui è stato condotto quest'appalto, vale a dire un appalto fatto in assenza d'impegno e in assenza di copertura finanziaria.

Sono fermamente convinto che, come lo struzzo, nascondiamo la testa sotto la sabbia e non risolviamo il problema e chi dovrà emettere materialmente questo tipo di provvedimento, quando sarà il momento di dare una mano, di risolvere definitivamente il problema con il Comune di Pont-Saint-Martin con ogni probabilità - io dico con ogni probabilità e spero di sbagliarmi - sarà nell'impossibilità di liquidare queste risorse.

Avremo solo preso tempo, non risolto il problema ma qualcuno si sarà lavato la coscienza.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Considerata l'attuale situazione di pre-campagna elettorale, per il fatto che, come si sa, quando si parla di scuola spesso si gioca con un argomento molto, molto delicato, affinché nessuno possa intestarsi dei meriti o dei demeriti, visto quello che è successo, a nome del Gruppo Lega Vallée d'Aoste chiedo il voto segreto.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Voterò a favore di quest'articolo, condividendo parte di quanto detto dal collega Gerandin che mi ha preceduto. Sottolineo nuovamente quanto già detto in mattinata: vanno bene le risorse nella scuola, abbiamo ricevuto una nota firmata da genitori che hanno i figli che frequentano la scuola di Porossan, purtroppo non abbiamo potuto presentare l'ordine del giorno. Visto l'argomento e l'urgenza della questione, chiederei che questi genitori vengano almeno auditi in Commissione perché l'ordine del giorno prevedeva la richiesta di un sopralluogo urgente da parte del Commissario - poi mi risponderà l'Assessore - presso la scuola e, come già fatto da altre Regioni, la valutazione di linee guida per tutte le scuole valdostane. Ritengo però opportuno, visto che dei genitori si sono esposti, ci hanno interessati con i loro dubbi, le loro perplessità, audirli in Commissione. L'interessamento da parte dell'organo politico è doveroso e quindi vorrei che l'Assessore si esprimesse in merito e vorrei avere a tale proposito anche la disponibilità del Presidente della Commissione per una convocazione urgente.

Dalle ore 19:35 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Marquis.

Marquis (SA) - Abbiamo avuto modo in Commissione, lungo il percorso di esame di questo disegno di legge, di valutare attentamente anche questo articolo, abbiamo riscontrato quello che è stato l'iter e purtroppo il Consiglio regionale deve affrontare quest'argomento a causa di una difficoltà e criticità di gestione rispetto a questo tipo di pratica, ma tuttavia riteniamo che sia fondamentale trovare una soluzione in quanto necessita la realizzazione e il completamento di questa opera a Pont-Saint-Martin per dare soddisfazione alle esigenze della popolazione scolastica giovanile.

Quindi crediamo che questa soluzione sia l'unica possibile; sicuramente non è stato un esempio gestionale positivo e auspichiamo che, nel più breve tempo possibile, una volta approvata la legge, si possa dare conclusione a questo procedimento mettendo tutti nella condizione di fare da una parte il loro lavoro, il Comune, e dall'altra parte, i ragazzi, di entrare al più presto nella scuola.

Président - La parole à la présidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Per esprimere ovviamente il nostro voto favorevole a quest'articolo e mi permetto anch'io di collegarmi a quanto ha detto prima il collega Restano; avevamo poi presentato un ordine del giorno sempre sul tema scuola, edilizia scolastica che ci stava particolarmente a cuore. Vivo peraltro vicino al plesso scolastico di Porossan e quindi conosco abbastanza bene la situazione e soprattutto ci sta a cuore la questione "scuola e territorio". Lo diciamo da sempre che nel momento in cui viene meno la presenza di un istituto scolastico di un piccolo plesso, soprattutto per quanto riguarda la scuola dell'infanzia e la scuola primaria, andiamo a far morire un poco quel territorio. Quindi le notizie davvero allarmanti che provengono da quel plesso scolastico ci preoccupano particolarmente.

Non abbiamo potuto oggi discutere quest'ordine del giorno e me ne dispiaccio particolarmente; ho già inviato però una lettera formale all'Assessore per richiedere dei chiarimenti urgenti in merito a questa questione e credo che sia un'ottima iniziativa il fatto di ascoltare in seno alla V Commissione i rappresentanti dei genitori. Ricordando la situazione in cui siamo, io chiedo un impegno dell'Assessore a intervenire immediatamente in questa situazione: intanto che si fughi ogni tipo di dubbio che aleggia sul plesso di Porossan, perché è un'importantissima realtà di presidio del nostro territorio tanto più nel Comune di Aosta che è un comune ovviamente Aosta-centrico nel senso di centro della realtà cittadina, invece poter tener viva una scuola relativamente di dimensioni contenute nella collina di Aosta è un grandissimo valore aggiunto.

Quindi noi su questo ci batteremo sempre, affinché queste realtà vengano non solo sostenute ma incentivate. Ovviamente andranno indirizzate delle risorse a questo plesso, perché la situazione della scuola di Porossan è nota, ci sono delle carenze al di là dell'emergenza sanitaria, per quanto riguarda l'emergenza sanitaria vi chiediamo di monitorare e di tamponare questa esigenza, perché no, magari anche con dei prefabbricati, cosa che si sta facendo anche in altre realtà, ma poi di provvedere - adesso questa Giunta ovviamente è a termine del suo mandato - chi verrà speriamo che intervenga, che si metta mano anche alla ristrutturazione del plesso scolastico di Porossan, perché adesso si fa l'esempio di Porossan, ma può essere che nelle prossime settimane ci saranno situazioni analoghe e per noi quel tipo di realtà sono il vero valore aggiunto del nostro territorio.

Io spero davvero che ci sia la volontà di continuare in questa direzione e che appunto le voci sulla volontà di chiusura di questi plessi siano totalmente infondate, altrimenti vi garantisco che ci opporremo in tutti i modi a noi consentiti.

Président - La parole à la collègue Minelli.

Minelli (RC-AC) - Torno sull'articolo 2 - dopo l'illustrazione dell'ordine del giorno che abbiamo appena ascoltato - per esprimere una dichiarazione di voto che è sicuramente favorevole ma anche per esprimere tutto lo sconcerto che io provo per quello che riguarda questa vicenda. Nelle audizioni dei giorni scorsi e nelle discussioni che ci sono state è emerso chiaramente che ci sono stati degli errori anche pesanti in relazione a questa vicenda e l'idea che io mi sono fatta è che ci siano delle responsabilità molteplici - da parte di qualcuno più pesanti - però credo che un po' in generale ci sia stata, e uso un eufemismo, una leggerezza nel gestire tutta questa situazione.

Ciò nonostante ritengo che in questa fase abbiamo il dovere di cercare di porre rimedio a un errore di cui qualcuno dovrà però assumersi la responsabilità e davvero auspico che il provvedimento abbia un'accelerazione e si possa in tempi brevissimi arrivare alla risoluzione di questa questione di cui parliamo - lo ricordo - dall'autunno del 2018.

Dalle ore 19:41 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola al collega Barocco.

Barocco (GM) - Solo per esprimere una dichiarazione di voto favorevole ma nella discussione che si è dipanata in questi ultimi interventi sulla preoccupazione dei plessi scolastici cerchiamo che questa attenzione sia rivolta - l'ha già detto anche la Presidente Rini - non solo al plesso in questione che adesso ha dei problemi ma anche a una ricognizione, se ci sono delle situazioni simili per cercare poi di risolverle. Teniamo conto che sono competenze molteplici, non solo dell'Assessorato ma anche dei comuni e delle istituzioni scolastiche che hanno un'autonomia scolastica e quindi si muovono all'interno di un coacervo di norme; in questo momento in cui si sta uscendo da questa pandemia, il presidio sul territorio, l'apertura di scuole, il mantenimento di scuole aperte sul territorio sono anche un modo per garantire un certo distanziamento sociale e una certa organizzazione della didattica sempre più sicura e sempre più in grado di dare delle risposte a questo momento così difficile. Quindi non faccio altro che ribadire il voto favorevole.

Sulla gestione di questo dossier non si può che dire che c'è stata una certa leggerezza, però bisogna comunque parimenti dire che in Commissione c'è stata un'ammissione di colpa, seppur tardiva, da parte di certe strutture, però per molteplici colpe non vorrei che "tutti responsabili e nessuno responsabile". I mezzi per verificare le responsabilità sappiamo quali sono e poi ovviamente la politica, come stasera, ci deve mettere una toppa.

Presidente - La parola al collega Vesan

Vesan (M5S) - Visto che è stato chiesto il voto segreto, noi preferiremmo comunque fare una dichiarazione sul nostro voto relativamente a quest'articolo, per evitare di essere tacciati - così come è successo già stranamente ad altri colleghi in quest'aula -di essere dei franchi tiratori.

Invece no, noi votiamo in funzione di quello che dichiariamo e la nostra dichiarazione su questo secondo articolo è dettata da una sostanziale perplessità. Abbiamo appena sentito tantissimi colleghi stracciarsi le vesti a favore della scuola e sulla necessità di riaprire gli istituti a seguito delle chiusure per il Covid, assolutamente entro la data utile del 14 di settembre, immediatamente dopo aver dichiarato che invece se i soldi lasciati ai comuni non vengono investiti nelle scuole ma vengono investiti in asfaltatura delle strade, invece va benissimo e quindi rimaniamo un po' perplessi di fronte a quest'atteggiamento diffuso da Dottor Jekyll e Mister Hyde.

Relativamente invece a questo specifico punto, le rassicurazioni, se così vogliamo chiamarle, che abbiamo avuto dall'ufficio legislativo della Giunta, di cui ha già parlato il collega Gerandin, non sono state particolarmente convincenti. In realtà, questi soldi destinati al Comune di Pont-Saint-Martin non sono ancora stati utilizzati e sono stati oggetto della loro cancellazione dal bilancio a seguito di palesi errori realizzati sia dall'amministrazione del Comune di Pont-Saint-Martin che dall'Amministrazione regionale.

È divertente che qualche collega dica che la politica debba mettere un taccone. Fatto da chi? Sugli errori di chi? Sugli errori fatti dall'Assessorato all'istruzione e sugli errori fatti dalla Amministrazione comunale di Pont-Saint-Martin, che hanno anche questi dei referenti politici che non abbiamo sentito stracciarsi le vesti per aver mandato in economia 2 milioni e 700 mila euro a causa dei loro errori.

Il Movimento 5 Stelle ritiene che ognuno sia responsabile delle sue colpe, il Movimento 5 Stelle ritiene che le rassicurazioni che abbiamo avuto sul fatto che in prima battuta noi Consiglieri non possiamo essere ritenuti responsabili di fronte alla Corte dei Conti, che è la triste preoccupazione di tanti colleghi qui dentro, in seconda battuta il fatto che gli atti amministrativi che poi impegneranno questi soldi invece possano avere dei sostanziali vizi di legittimità è una risposta che non abbiamo avuto e che forse a molti colleghi interessava poco; a noi interessa molto, perché il fatto di assegnare dei soldi in sanatoria è qualcosa di dubbia legittimità, indipendentemente dal fatto che questi soldi poi possano essere richiesti a titolo personale dalla Corte dei Conti a ognuno di noi.

Quindi su questo articolo, a malincuore, perché in realtà, per garantire la riapertura il 14 settembre, avremmo voluto investimenti sulle scuole ben più consistenti delle briciole che questo articolo va ad assegnare un po' a posteriori, perché si è accorto che non li aveva messi abbastanza prima, e anche tristemente per quello che riguarda l'intervento sul ponte d'Issime, il nostro voto sarà di astensione.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Per dichiarare che il Gruppo Vdalibra si asterrà su questa votazione per un semplice motivo: qui la Giunta impegna 2 milioni e 700 mila euro, mette da parte 2 milioni e 700 mila euro. Il Comune di Pont-Saint-Martin si dimentica - e si dimentica anche qualcuno qui all'interno - di questi 2 milioni e 700 mila euro, i lavori però iniziano senza effettivamente la copertura e oggi da parte della coordinatrice del dipartimento legislativo ci arriva un parere che è fenomenale, che ci dice: "premesso che il disegno di legge è in parola non è pervenuto agli uffici e strutture del dipartimento legislativo, che non dispone di alcuna documentazione istruttoria. Si precisa che le osservazioni sono rese unicamente sulla base di quanto riferito da".

Ma scusate, ma chi avete consultato? Un medium per avere il parere? Ma che cosa ci fa il dipartimento legislativo? Sarebbe curioso saperlo, anche perché già in precedenza si era verificato un caso del genere in cui il dipartimento legislativo non viene coinvolto riguardo a un provvedimento che deve essere approvato.

E allora qui - al di là di qualsiasi osservazione sulle responsabilità che poi vengono messe nel pentolone del voto segreto, così ognuno può fare quel che vuole - io dico noi ci asterremo, ci asterremo perché viene comunque da parte di questo Consiglio un segnale ai comuni che è pericolosissimo. Qui si dice: fate la spesa che poi quei 35 pirla vi fanno una sanatoria, perché è così che finiamo, è così che finiamo e questo rappresenta un precedente dal quale sinceramente noi prendiamo le distanze! Ma altro che voto segreto! Se volete votare a favore, metteteci la faccia, non ci sono problemi. Certo, ci vanno di mezzo i poveri alunni, i poveri giovani, ma perché ci vanno di mezzo? Perché qui non si ha il coraggio di prendere per le orecchie coloro che all'interno dell'Amministrazione e al Comune di Pont-Saint-Martin, lautamente pagati, hanno dormito. Qui c'è una responsabilità che non è neanche politica, è dei funzionari che, come al solito, la passano sempre liscia, anche quando sbagliano, perché molti di questi funzionari che vengono scelti in base ad appartenenza politica e non a competenza hanno sempre questo paracadute.

Questo tipo di paracadute prendetevelo voi, prendetevelo per i vostri che sbagliano e che non pagano mai!

Presidente - La parola all'assessora Certan.

Certan (AV) - Credo che sia importante fare un po' di chiarezza riguardo a quest'articolo 2 che mi pare di aver capito abbia due commi in particolare sull'edilizia scolastica e poi dirò due parole sulla scuola di Porossan per rispondere ai colleghi Restano e Rini, in particolare riguardo alla situazione di una classe del plesso di Porossan.

Si ritiene indispensabile in questo disegno di legge la presentazione dell'articolo sulla scuola di Pont-Saint-Martin, non essendo stato perfezionato l'impegno - non la prenotazione, la prenotazione della spesa è stata fatta con delibera di Giunta - entro il 31/12/2019 e poi differite le risorse sul 2020.

Le somme sono state poste in economia secondo le regole contabili. Per poter erogare il finanziamento al Comune è necessario ora allocare nuovamente le risorse a bilancio 2020. Per semplificare: nel 2019 il 24 aprile l'articolo 7 della legge 4 prevedeva un contributo straordinario alla scuola di Pont-Saint-Martin. L'8 maggio il Comune ha presentato il cronoprogramma, vi è poi stata anche la delibera di Giunta il 17 maggio 2019, che prenotava il finanziamento e che nell'articolo 6 dell'allegato precisava che il finanziamento sarebbe stato erogato su presentazione di formale richiesta da parte del Comune.

La delibera è stata trasmessa al Comune di Pont-Saint-Martin; nel 2019 il Comune non ha presentato richieste di erogazioni in quanto i lavori hanno subito uno slittamento rispetto al cronoprogramma che era stato presentato e comunicato alla Regione a maggio. Vi sono stati mesi di chiusura dell'attività di tutte le imprese a causa del Covid e bisogna anche ricordare, l'ho detto in premessa, che non essendo stato perfezionato l'impegno entro il 31 dicembre dal dirigente della struttura programmazione edilizia e logistica scolastica - al quale sono state assegnate le risorse e i cui capitoli di spesa sono sotto la sua responsabilità - la somma è andata in economia secondo le regole contabili, quindi non è avvenuto nulla di illecito. Le somme sono andate in economia e sono da riprenotare sull'anno 2020 poiché non è stato fatto questo differimento.

Nell'incontro con il Comune di Pont-Saint-Martin per la verifica del cronoprogramma avvenuto giovedì 9 luglio si è convenuto che, se il DL verrà approvato, la dirigente competente potrà procedere con l'impegno delle somme sul 2020 e provvederà alla liquidazione in base alla rendicontazione del Comune sugli stati di avanzamento.

Giusto per chiarire, nessun dirigente dell'Assessorato è stato scelto in questo periodo dall'Assessore in questi anni, erano dirigenti già operanti su queste strutture.

Per quanto riguarda il comma 2, è un estratto del piano dell'edilizia scolastica, vi sono delle ulteriori prenotazioni di spesa per le scuole superiori di Aosta, in particolare per l'Istituto Manzetti nelle sue due sedi di Via Festaz e Via Chambery, dello Iar e dell'Isiltep di Saint-Vincent che quest'anno vede di nuovo istituite tutte e cinque le classi.

Per Porossan già dal mese di giugno ci sono stati incontri con tutte le strutture, il Comune di Aosta e le nostre strutture con i genitori, con il RSPP, cioè il responsabile della sicurezza, che ha già fatto due sopralluoghi nella struttura. La previsione era di spostare una sola classe, non tutto il plesso, anzi, questo problema emerge perché il plesso di Porossan in questi anni è cresciuto non perché lo si vuole sopprimere, il problema è diverso, proprio perché è cresciuto.

Comunque mi prendo l'impegno sicuramente, credo di avere già un incontro con i firmatari della lettera, non so esattamente in quale giorno e se sia questa settimana, però se poi anche la Commissione vuole audirli siamo a disposizione anche noi.

Quindi assolutamente in questo periodo abbiamo preso l'impegno di mantenere, proprio per l'emergenza Covid, i piccoli plessi perché sono un polmone per le nostre strutture e quindi non abbiamo certo intenzione di centralizzare.

Dalle ore 19:56 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) -. Solo per precisare un paio di aspetti emersi durante i lavori della Commissione relativamente a questo disegno di legge. In particolare mi preme sottolineare quanto affermato dal dirigente del settore delle finanze che è stato convocato in merito proprio all'articolo relativo alla scuola di Pont-Saint-Martin e alle problematiche sollevate dal collega Gerandin, e non solo, rispetto al fatto che questi soldi fossero andati in economia.

Il fatto che 2 milioni e 600 di spesa prenotata vengano a un certo punto dimenticati ci ha colti tutti un po', così, di sorpresa perché noi pensiamo, nella nostra ragionevolezza, che se ci sono dei fondi importanti per sistemare delle scuole, una scuola in particolare per dare una possibilità di studio a una serie di allievi, chi è preposto a fare questo lavoro se ne occupi. Invece non solo è stato candidamente ammesso che c'è stata questa dimenticanza e quindi i soldi sono andati in economia, ma poi, chiedendo al dirigente delle Finanze come sia possibile questo fatto, ci è stato risposto che non è formalizzato all'interno della nostra amministrazione alcun tipo di feedback, cioè non c'è nessun controllo sull'operato che avviene all'interno dei diversi Assessorati rispetto alle spese impegnate.

Quindi, in sostanza, non c'è il controllo di gestione, controllo di gestione che vorrei ricordare quando c'era il Governo Spelgatti e l'Assessore alle finanze era il collega Aggravi era stato in qualche modo sollecitato e soprattutto si stava cercando di metterlo in piedi, poi ovviamente il nuovo Governo ha bloccato tutto perché non sia mai che poi si faccia il controllo di gestione in quest'amministrazione, stiamo scherzando? Poi scopriamo che magari i soldi non riusciamo a spenderli o li spendiamo male o chissà cos'altro!

Quindi anche su questo ci sarebbe un discorso politico che si apre molto grande perché sembra una banalità ma avere un'amministrazione pubblica che ha un giro d'affari di più di 1 miliardo e 200 milioni senza un controllo di gestione, un po' fa accapponare la pelle, se ci pensate un attimo, ma questo non succede soltanto in Regione, succede in tante, tante altre amministrazioni, è una cosa meravigliosa! Poi ci si chiede perché ci sono gli sprechi. Che strano, non ce l'ha manco la USL, fatevi due conti!

E noi siamo qui che adesso dobbiamo riparare agli errori dei funzionari che non si sono neanche accorti di che cosa è successo, se ne sono addirittura accorti quando ormai avevamo già approvato il progetto di legge, il DL 60 che poi è diventato la legge 8, che è successo poi due-tre settimane fa, mica dieci anni fa.

E oggi siamo qui che facciamo una modifica alla modifica della modifica e dobbiamo pensare ovviamente ai ragazzi perché poi ci è stato anche detto questo: "mi raccomando, pensate ai ragazzi".

Allora vedete, ci troviamo di fronte a un grosso dilemma: dobbiamo pensare ai ragazzi o a come vengono spesi i soldi in quest'aula, o dei soldi ce ne possiamo fregare e come vanno spesi non importa, perché è passato questo messaggio alla fine da parte di questa maggioranza!

Non importa come vengono spesi i soldi purché vengano spesi, perché a qualcosa serviranno e qualcosa faranno. Forse quando c'erano enormi quantità di risorse, poteva essere un ragionamento logico. Credo che da qualche anno queste risorse siano venute a mancare e forse dovremmo fare attenzione a come spenderli perché continuando ad andare avanti così stiamo mandando in barca tutto il sistema, non so se ve ne siete accorti, e i funzionari stessi non sono preparati a gestire queste cose, perché io non posso pensare che un funzionario che è qui non da ieri ma da qualche anno dimentichi un impegno da 2 milioni e 700, perché gli errori possono capitare a tutti, per carità, esistono i debiti fuori bilancio che ho visto che negli anni sono diminuiti proprio perché a continuare a fare certi tipi di azioni negli anni sono scesi i debiti fuori bilancio. Chissà come mai?

Però qui ce lo siamo dimenticati, ma non è un debito fuori bilancio, è un rifinanziamento, cosa che non esiste da nessuna parte il rifinanziamento, però lo avete chiamato rifinanziamento e il legislativo ci dice che non l'ha neanche visto.

È meravigliosa questa cosa! Ma tanto i 35 sono coperti dall'articolo 24 dello statuto che dice che qualunque voto diamo in aula va bene e quindi, come ho detto in Commissione, basta mettere qui 35 "spingitasti" automatici, al click del Presidente di turno automaticamente appare tutto verde e siamo a posto, così i comuni sono contenti, i ragazzi vanno a scuola e va tutto bene. Non importa dove vanno i soldi, tanto di sicuro saranno stati spesi bene. Giusto? Ci hanno raccontato questo per anni, e poi vediamo quello che succede dalle cronache che ci sono sui giornali su come vengono spesi i soldi. Che meraviglia!

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - L'autunno sarà temiamo assai difficile per tutti, in particolare per quegli allievi senza aula accanto agli insegnanti senza cattedra che saranno molto probabilmente obbligati a proseguire con la didattica a distanza. Io non so se ci rendiamo conto tutti quanti di quanto sarebbe grave quella situazione, nonostante tutti i proclami e gli impegni che questo Consiglio ha finto di assumere, salvo poi riuscire a smentirli tre giorni dopo in un clima d'incredibile schizofrenia come è stato il caso da manuale della riapertura delle graduatorie approvata con l'ordine del giorno di ADU VDA e poi smentita dall'approvazione di un articolo di legge che va in senso contrario, con tanto d'inaccettabile piattaforma rossonera per gli insegnanti valdostani per cui, per esempio, la formazione non è obbligatoria a differenza del resto del paese.

Vorrei anche condividere con voi l'ansia che mi mette addosso passare accanto all'angolo verde di Viale Chabod o della Torre del Lebbroso e pensare che in uno di quei bei prati in poco più di un mese deve sorgere il nuovo liceo linguistico e scientifico Bérard in versione prefabbricata.

Questo, se posso, sinceramente ci preoccupa molto di più dei poveri bambini di Porossan, secondo voi traumatizzati e addirittura privati della loro identità, che hanno a disposizione aule sicure ma devono fare un viaggio con un comodo pulmino messo a disposizione dal comune di Aosta che, tra l'altro, è competente, mentre noi Consiglio regionale non lo siamo.

Hanno davvero una strana idea alcuni di voi dell'autonomia scolastica e proprio anche dell'autonomia in generale. Magari, anzi, frequentando nuovi coetanei ad Aosta quei bambini rischiano di fare nuove amicizie e di aprirsi a nuove e felici esperienze in modo che diventino adulti meno ottusi.

Per risolvere comunque i troppi problemi legati all'edilizia scolastica, soprattutto per la scuola secondaria, e di quella sì che noi come Consiglio regionale siamo responsabili, oltre ai poteri commissariali al Presidente della Regione e all'ingegner Rocco che coordina i lavori, bisognerebbe dare anche i super poteri, ma quelli che hanno i super eroi dei cartoni animati, per finire tutte le aule necessarie entro il 14 settembre. E anche a noi 35 credo che servirebbero a questo punto i poteri dei super eroi dei fumetti, per trasformarci finalmente in un Consiglio serio che ha coscienza e ha a cuore la formazione dei nostri giovani più di ogni altro strampalato piano strategico per la nostra Valle d'Aosta futura.

ADU VDA vota molto convintamente a favore di quest'articolo 2 per assicurare appunto la scuola in presenza dal 14 settembre a tutti i ragazzi, in questo caso specifico nel Comune di Pont-Saint-Martin, e in ogni altra sede scolastica in cui servano interventi di messa in sicurezza e di adeguamento.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin ma è già intervenuto.

Gerandin (MOUV') - Come dichiarazione di voto. Io sono intervenuto sull'articolo.

Presidente - Sì, ma l'intervento era relativo alla dichiarazione di voto sull'articolo, mi spiace, collega Gerandin. Ci sono altre richieste d'intervento?

Dalle ore 20:08 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Possiamo aprire la votazione, è stata richiesta la votazione segreta. La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 27

Favorevoli: 25

Contrari: 2

Astenuti: 8

Il Consiglio approva.

Articolo 3, ci sono delle richieste d'intervento? Non ci sono richieste? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Visto che non ho potuto fare la dichiarazione di voto prima, ne approfitto su questa così sarò molto chiaro nel senso che non mi sono mai nascosto dietro un voto segreto, per cui era semplicemente quello che volevo dichiarare prima, vale a dire che la mia era un'astensione, e riallacciandomi comunque a questi contenuti di legge quello che voglio semplicemente dire è che è vero, nella pubblica Amministrazione soprattutto chi vuol fare l'amministratore ha un dovere che è quello di porre rimedio, per cui sono assolutamente in linea con il pensiero della collega Minelli, ma io penso che in pubblica amministrazione ci sia prima di tutto un compito che tutti noi abbiamo, vale a dire il rispetto delle regole della pubblica amministrazione.

Per cui sicuramente ci sono degli aspetti che a volte prevedono e comunque impongono delle assunzioni di responsabilità, ma ci sono delle regole nella pubblica amministrazione che valgono in Valle d'Aosta perché per il momento noi applichiamo il testo unico della pubblica amministrazione e degli enti locali, non abbiamo facoltà e competenza primaria in materia, per cui dobbiamo applicare le regole che comunque vengono applicate nel resto d'Italia.

Io in quest'aula ho sentito nella passata legislatura alcune definizioni che nella pubblica amministrazione non esistono, ho sentito il ristoro, era legato a una vicenda molto delicata che in questo momento io non voglio neanche sfiorare perché comunque è una vicenda non conclusa, stavolta sento che in questo disegno di legge, nel complessivo del disegno di legge si parla di rifinanziamento. Il rifinanziamento non esiste nella pubblica amministrazione, non esiste, questo io voglio che rimanga agli atti, il rifinanziamento non esiste!

Quando ci sono risorse che vanno in economia, assessora Certan, non c'è il vincolo per cui sono da riassegnare nel 2020, non è così, perché quando vanno in economia sono a disposizione del bilancio, possono essere assegnate per questo o per altri interventi. Queste sono regole che valgono nella pubblica amministrazione ma, torno a dire, io sono ben felice ma quello che voglio semplicemente dire è che la mia preoccupazione, l'ho detto prima, è che degli interventi che cercano magari di porre rimedio, come in questo caso, siano degli interventi assolutamente inefficaci, perché se anche ci saranno disponibilità in termini di legge, il mio timore posso garantire è solo ed esclusivamente legato al fatto che non potranno essere erogati perché chi si troverà nella necessità di fare un provvedimento dirigenziale per assegnare queste risorse, avrà di fronte una barriera, quella di dire: io sono obbligato ad acquisire gli strumenti per capire se l'iter procedurale è un iter che ha seguito le regole della pubblica amministrazione.

Di fronte a questo il mio timore, ma non è il mio auspicio, il mio timore è che a fronte di questo probabilmente questo Consiglio avrà fatto il beau geste di dire: siamo tutti per la scuola, tutti per sistemare, ma non avrà risolto nulla e chi sarà in queste difficoltà saranno gli amministratori di Pont-Saint-Martin che hanno già ordinato questo tipo d'intervento senza averne copertura finanziaria.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Colgo anche io quest'opportunità per fare due considerazioni e ringraziare l'Assessore alla pubblica istruzione per la sua risposta, ringraziarla dell'interessamento e sottolineare che quanto da noi posto in evidenza serve per la tutela degli alunni e quindi il RSPP, che per decreto 81 si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro, a nostro modesto parere non è sufficiente. È per quello che parlavo anche di sanitari esperti, di sanità pubblica, per valutare anche altre opportunità, opportunità che solo l'occhio di una persona che si occupa in maniera specifica di questo magari può individuare. Per questo noi avevamo predisposto l'ordine del giorno, proprio per evidenziare queste cose. Ritengo che l'opportunità che diamo a questi ragazzi e a tutti quelli che si troveranno nelle stesse condizioni non neghi loro la possibilità di confrontarsi con ragazzi di città ma consista nell'andare nel senso vero di quello che la nostra storia ci indica e di quello che la nostra autonomia ci indica. Anche chi ha vissuto come me, e forse l'assessore Chatrian, prevalentemente sopra i 2000 metri tutta la vita ha avuto l'opportunità di scendere fino in città, anche in città metropolitane, di girare qualche località europea e di aggiornarsi e di confrontarsi con altri ragazzi.

Quindi la nostra ricchezza è mantenere le scuole dei villaggi e non separare questi allievi.

Dalle ore 20:12 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - La parola all'assessora Certan.

Certan (AV) - Proprio per non continuare a dire "chiunque cosa" come ama dire lei, collega, vorrei un attimo ribadire che, riguardo al rifinanziamento, l'ho detto e lo ripeto, con quest'articolo è stato necessario allocare nuovamente le risorse a bilancio a seguito di un errore che è stato riconosciuto, in modo chiaro, e anche portato con tutta la documentazione in Commissione. Quindi ribadisco: questa è una dicitura che mi è stata data dagli uffici che hanno scritto anche il parere, quindi sono state allocate nuovamente le risorse poiché non lo erano state lo scorso anno.

Per quanto riguarda invece il discorso sulla scuola e su una classe di Porossan, condivido quanto ha detto il collega Restano: al di là del fatto dei due-tre chilometri che dovranno fare i bambini, è evidente che è importante che tutti, soprattutto le scuole piccole e le scuole di base, rimangano sul loro territorio e possano rimanere soprattutto in questo periodo nelle proprie classi.

Il problema che si è creato a Porossan è sicuramente da affrontare nel complesso per la ristrutturazione del plesso nella sua totalità; in questo momento per tutta una serie di motivazioni, anche legate al Covid ma non solo, il responsabile della sicurezza e sicuramente anche il medico della scuola saranno a disposizione della Commissione per ribadire quanto hanno ritenuto dire in seguito ai sopralluoghi.

Io mi prendo l'impegno di valutare di nuovo la situazione con il Comune di Aosta.

Siccome anche molti bambini arrivano anche da altri comuni, quali Roisan, è stato proposto a questa classe di spostarsi sulla scuola di Roisan dove vi erano delle classi libere e vi è stata anche la disponibilità da parte del dirigente scolastico ad accogliere i bimbi.

Quindi io direi in prima battuta che è importante che i bambini possano rimanere nel loro comune o nella loro frazione, in seconda battuta in questo momento dobbiamo prendere in considerazione però anche tutte le disponibilità che possono venire proprio per poter affrontare la problematica.

Ora il Comune di Aosta - il Sindaco ha l'autorità, datagli dall'articolo 7 Ter della legge nazionale - se lo vorrà potrà valutare se mettere oppure no un prefabbricato, in quanto commissario straordinario per l'edilizia, nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria o se riterrà di fare altre valutazioni.

Adesso non vedo il collega Restano ma credo che se vi sono delle necessità e delle possibilità che verranno sicuramente prese in considerazione, come peraltro abbiamo fatto con tutte le ricognizioni che dirigenti scolastici insieme ai Sindaci hanno fatto sul territorio.

Presidente - La parola alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - In realtà stiamo un po' abusando dello spazio che c'è stato concesso sull'articolo 3, ma visto che è stato risollevato il tema, ovviamente anch'io esprimo la mia posizione su questo. Io sono un po' spaventata, anzi, molto spaventata dalla calma con cui l'Assessore, quando ha illustrato la questione di Porossan, ha detto: "eh, ma stiamo parlando solo di una classe". Ecco, per noi solo una classe - stiamo parlando di una classe, stiamo parlando di tanti bimbi e delle loro famiglie - è importante come tante classi, ogni classe, ogni bambino per noi ovviamente deve avere l'importanza che merita.

Mi pare che l'Assessore convenga con noi quindi sul fatto di fare tutto ciò che è nelle possibilità dell'Assessorato, capiamo bene il ruolo fondamentale che gioca il comune di Aosta con il suo Sindaco, anche per i poteri conferitigli ma non solo, però crediamo che anche la Sovrintendenza e anche l'Assessorato possano essere determinanti in queste decisioni.

Quindi io, noi le chiediamo di monitorare con un'estrema attenzione, senza banalizzare quanto sta accadendo e cercando di dare una risposta su questo tema. Ci sono già delle proposte avanzate e codificate in maniera puntuale, quindi proviamo a partire da quelle però scongiuriamo il rischio che una classe - e quindi non solo una classe, che una classe e quindi dei bambini - debba vedere compromesso il prossimo anno scolastico con uno spostamento sul territorio.

Sull'articolo 3 siamo ovviamente favorevoli.

Dalle ore 20:20 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - Est-ce qu'il y a d'autres qui souhaitent intervenir par rapport à l'article 3 ? Je ne vois pas de requêtes d'intervention, donc on ouvre la votation en invitant les collègues à voter.

Dalle ore 20:20 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 29

Astenuti: 6 (Cognetta, Ferrero, Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato all'articolo 4?

Presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 29

Astenuti: 6 (Cognetta, Ferrero, Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato all'allegato 1?

Presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 29

Astenuti: 6 (Cognetta, Ferrero, Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Poniamo in votazione la legge nel suo complesso se non ci sono richieste d'intervento. Prego collega Mossa, a lei la parola.

Mossa (M5S) - Per dichiarazione di voto. Questo DL, e mi riferisco in particolare all'articolo 1, è stato una vera e propria forzatura sotto tutti gli aspetti, ma ormai siamo abituati a questo iter già dalle leggi precedenti.

Partendo dalla convocazione fatta dai sindaci al Consiglio regionale, nemmeno fosse una loro prerogativa, con nemmeno 24 ore di anticipo da quell'incontro avvenuto qui in Palazzo, probabilmente concordato con qualcuno dei presenti per fare mera strumentalizzazione - o se vogliamo un po' di propaganda elettorale visto le imminenti elezioni regionali e comunali - per poi finire in Commissione e ora in aula andando contro, come ha evidenziato giustamente il collega Manfrin in Commissione, all'articolo 27 del regolamento, che non sto a ripetere visto che è già stato citato più volte, ma non solo, anche all'articolo 37 sempre del regolamento che dice, e recito: "non possono inoltre essere iscritti all'ordine del giorno proposte di atti amministrativi, fatta eccezione per gli atti di nomina che riproducono sostanzialmente il contenuto di proposte precedentemente respinte dal Consiglio, se non sono trascorsi almeno sei mesi dalla data di reiezione".

Quindi si è andati contro due articoli del regolamento, articoli che, guarda caso, sono stati interpretati e applicati alla perfezione nel momento in cui si è rischiato di ridiscutere il taglio delle indennità dei Consiglieri e degli Assessori.

Ora tolta la questione dei 2 milioni e 700 per la scuola di Pont-Saint-Martin - e anche qui ci sarebbe da aprire un'altra parentesi riguardo ai debiti fuori bilancio - e la questione della ristrutturazione del ponte del Comune di Issime, ciò che oggi ci troviamo nuovamente a discutere e a votare in quest'aula è una misura che non ha nessun carattere di necessità e urgenza. Ma non c'è problema, sono convinto che forse qualcuno potrà votare nella propria intimità del voto segreto questa legge perché qui dentro si può sbagliare, si può perseverare, si può continuare a perseverare ma mai sia che qualcuno si prenda le proprie responsabilità!

Mi preme dire che il fatto stesso che venga richiesta la votazione segreta, e non mi riferisco solo a questa legge ma anche a quelle precedenti ...se verrà chiesta, intanto su qualche articolo è già stata richiesta, comunque è già un chiarissimo segnale che vi è la coscienza che ciò per cui si sta votando probabilmente non è così regolare come si vuol far credere.

Perciò concludo, godetevi pure anche questa piccola vittoria in quest'ultima, forse, adunanza di questa tristissima Legislatura dove ve la siete suonata e cantata come avete voluto, spesso in barba al regolamento e ai principi della nostra democrazia.

Però vorrei sottolineare che per fortuna, grazie all'operato delle forze dell'ordine e della magistratura, ora chi sbaglia, con dolo, sta finalmente iniziando a pagare per i propri errori; errori ne sono stati fatti tanti e la collaborazione con la mafia locale per garantirsi una poltrona è uno di questi, se non il peggiore di tutti.

Perciò per quanto mi riguarda non ho altro da aggiungere oltre all'astenermi dal votare questa legge e augurare a tutti una buona "egomnia".

Presidente - Ricordo sempre che siamo in aula di un Consiglio regionale, non proprio al bar Sport. Prego, collega Barocco.

Barocco (GM) - Faccio mio il suo intervento.

Io volevo solo rimarcare un dato politico, una volta in alcuni Gruppi politici quando tre firmavano da una parte e uno non firmava e votava in maniera diversa avrebbero detto "c'è qualcosa che non funziona, il movimento è spaccato". Quello che ha fatto oggi il 5 Stelle: c'è un ordine del giorno votato da tre quarti - io faccio solo la fotografia, poi -, firmato da tre e poi anche nelle votazioni avete votato in maniera non uniforme. Quindi andate a vedere i verbali così ne avete contezza. Comunque il dato è che tre hanno firmato e uno non ha firmato, questo c'è scritto! Verba volant scripta manent, come per tutte le parole.

Torniamo al dunque, io posso dire che il mio voto sarà favorevole, appartenevo a quella categoria tanto bistrattata dei sindaci della Valle d'Aosta che bene o male qualcosa fanno, hanno fatto e faranno, spero, e quindi questo mi sento di dover dire e di dover propugnare in quest'aula questa votazione, senza scomodare regole più o meno scritte o più o meno codificate e quindi questo è.

Se permettete, sul controllo dell'effettiva spesa abbiamo votato, ho votato a favore, un ordine del giorno che dietro la trasparenza è solo una trasparenza, perché chi vuole controllare, insieme all'elenco delle opere, dovrebbe chiedere in quanto tempo le fanno e se saranno fatte, perché vedere un elenco di opere dice qualcosa ma non dice nulla. Il famoso controllo di gestione è anche quello.

Allora è questo che qualche volta dietro la trasparenza "ah sì, bene, li abbiamo messi sul portale della Regione", bella cosa però poi bisogna essere conseguenti, e quindi su questo io penso che sia un primo passo, il controllo di gestione si può fare, ci sono stati dei tentativi, cerchiamo di continuare.

Io il primo controllo di gestione l'ho visto negli anni '80 alla Regione Lombardia con il dottor Giorgi, quindi la tanto bistrattata Lombardia, allora non so chi governasse, ma era già all'avanguardia... è solo un dato di sintesi.

Quindi ben vengano i tentativi di controllo di gestione e penso che la sfida che noi adesso lanciamo ai sindaci è che i sindaci dimostrino di usarli quei soldi e di usarli bene.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Spero che veramente questo sia l'ultimo, ma veramente l'ultimo, atto di una legislatura indecente.

Collega Barocco, oggi riprendo i suoi interventi, ripeto, non un tentativo ma delle misure concrete, perché noi stavamo andando in quella direzione, di realizzare appunto il controllo di gestione effettivo, noi l'abbiamo fatto, l'abbiamo fatto concretamente, poi siamo caduti ma questa era esattamente l'intenzione dichiarata e ciò esattamente su cui noi stavamo lavorando.

Ricordo che chi ha governato, le forze politiche che hanno governato per decenni questa regione, il controllo non l'hanno mai voluto, perché se si vuole qualcosa lo si fa.

Noi volevamo tornare a elezioni e noi della Lega, insieme agli altri Movimenti che ci hanno sostenuto, e quindi ringrazio il collega Restano, il collega Gerandin, il collega Ferrero e il collega Cognetta che ci hanno supportato in queste battaglie, abbiamo lavorato bene in maggioranza, abbiamo lavorato bene in minoranza e di fatto siamo riusciti a ridare la parola ai Valdostani.

Sapete benissimo, voi lo sapete benissimo, tutte le offerte che ci sono state fatte pur di non tornare ad elezioni, noi non ci siamo piegati perché noi quello che diciamo facciamo. Siamo coerenti, possiamo piacere o meno, si può condividere o meno quello che noi diciamo, quello che noi facciamo, non abbiamo la sfera di cristallo, nessuno ha la presunzione o la pretesa di saper fare le cose giuste o di fare poi effettivamente le cose giuste, però noi quello che annunciamo già in campagna elettorale poi lo facciamo, piaccia o meno noi siamo così, siamo quadrati, siamo leali. Noi guardiamo le persone negli occhi e soprattutto i cittadini e poi vogliamo poter andare in giro a testa alta! Tutti questi giochini che abbiamo visto anche oggi noi non li facciamo, noi con coraggio diciamo: noi facciamo questa manovra, contromanovra, noi diciamo quello che vogliamo fare e poi in quella direzione andiamo.

Noi della Lega siamo partiti in sette e siamo rimasti in sette. All'interno di questo Consiglio non si capisce più chi sta con chi, dove sta andando, in quale sigla, in quale partito, in quale movimento, che cosa vota una volta, che cosa vota la volta successiva, non si capisce più niente! Per lo meno quello che noi diciamo lo facciamo ed è facile da capire. C'è chi può essere d'accordo, chi può non essere d'accordo, ma per lo meno siamo estremamente chiari in tutto il nostro modo di essere. Io mi auguro, adesso, visto che siamo riusciti finalmente a ridare la parola ai Valdostani, perché noi non abbiamo paura di tornare a casa, non abbiamo paura di quello che succederà, sarebbe stato più facile semplicemente accettare le proposte e magari appunto tornare a governare in queste condizioni, sapevamo benissimo che così non avremmo mai potuto cambiare assolutamente nulla, abbiamo scelto la via delle urne indipendentemente da chi sarà eletto o meno, perché nessuno di noi ha paura di tornare al proprio lavoro perché tutti quanti abbiamo un lavoro, tutti quanti sappiamo cosa fare quando usciremo dal Consiglio regionale, la politica non è una professione, è un prestarsi per la collettività in un momento della vita nel momento in cui si è eletti per poi ritornare a fare la propria professione.

Quindi noi adesso abbiamo ridato la parola ai Valdostani e decideranno i Valdostani in tutta libertà e in coscienza se vorranno effettivamente operare un cambiamento o meno.

Io mi auguro soltanto che chiunque venga eletto in questo Consiglio regionale sia sostanzialmente una faccia nuova, perché fino a quando continueranno a esserci sempre le solite facce in questa Regione non cambierà mai nulla.

Spero sia l'ultimo atto e l'ultimo discorso di questa legislatura. Quindi noi ci asterremo rispetto alla votazione di questo disegno di legge.

Dalle ore 20:33 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Segretario Vesan.

Vesan (M5S) - In fase di dichiarazione di voto vorrei fare una piccola premessa relativamente a questo testo di legge. Questo testo di legge è il quinto testo di legge che viene approvato in quest'aula per quello che riguarda la risoluzione dell'emergenza Covid. Purtroppo, come in tante altre occasioni, l'emergenza sanitaria è passata non in secondo piano ma proprio in ultima fila e quindi vorrei puntualizzare solo due cose. La prima è che l'emergenza Covid non è risolta, che siamo nella fase 2, siamo in fase di riapertura delle attività, consistente, peraltro, nella nostra regione dove dal 15 di luglio, come tutti ben sanno, siamo in piena stagione turistica estiva e questo si può riscontrare anche nei giorni su settimana in molte delle nostre località.

A questo punto quale dovrebbe essere l'impegno dal punto di vista sanitario visto che abbiamo per fortuna solamente più che un ricoverato e un po' di persone in isolamento? Sarebbe un dovere principale da parte della nostra amministrazione monitorare la situazione, e quindi prevenire eventuali ricadute; ecco, su questo non c'è stato che un incremento di fondi finalizzato al potenziamento del laboratorio di analisi, che però non ha avuto, per ora, tristemente alcun riscontro. È vero, questa legge è entrata in vigore da poco, solamente dal 13 di luglio, ma le dichiarazioni dei rappresentanti dell'Assessorato alla sanità e dell'USL che annunciavano di essere già pronti, con le risorse già disponibili, a effettuare 230 tamponi al giorno, hanno visto che in realtà questa necessità di verifica sanitaria sul territorio valdostano è stata tristemente disattesa.

L'ultimo dato, che è quello relativo alle ultime 24 ore, parla di 80 tamponi sul territorio regionale - e stiamo parlando di un territorio regionale dove c'è una presenza turistica già fortissima in questo momento - per un totale di 55 nuove persone testate.

In tutto il mese di luglio, e quindi parliamo di stagione turistica già particolarmente avviata, non abbiamo mai superato sul territorio della Valle d'Aosta le 100 persone testate. Dal 10 di luglio, cioè in piena stagione turistica, non solo le persone testate ma anche i tamponi giornalieri dal 10 di luglio non hanno mai superato, neppure per una volta, non parliamo della media, i 117 tamponi giornalieri e quindi sì, possiamo vantarci di aver sconfitto il Coronavirus esattamente nello stesso modo in cui ci siamo vantati di essere l'unica regione indenne semplicemente non controllandone la diffusione. In quest'aula e in Commissione ci siamo sentiti ripetere all'infinito che la Valle d'Aosta fa tantissimi tamponi rispetto ai suoi abitanti, siamo fra le regioni che fanno il maggior numero di tamponi pro-capite.

Ebbene, la definizione su se sia sufficiente o meno il numero di tamponi che facciamo non viene dal rapporto pro-capite ma viene dal rapporto su quanti contagiati si trovano in funzione del numero dei tamponi effettuati.

Ecco, in tutta Italia mediamente ogni 100 tamponi vengono trovati tre contagiati. In Italia di regioni che a parità di tamponi trovano più contagiati che non la Valle d'Aosta ce ne sono solamente due e sono il Piemonte e la Lombardia. Ogni 100 tamponi effettuati la Valle d'Aosta trova ancora oggi, ancora dopo tutti questi giorni senza nessun contagio riscontrato, naturalmente a fronte di pochissimi tamponi, un numero di contagiati che è ben più alto di quello dell'Emilia Romagna, del Veneto, della Toscana, della Liguria e di qualunque altra regione, fatte salve la Lombardia e il Piemonte.

Quindi sì, siamo tutti serenamente operativi per la risoluzione del problema economico ma stiamo nuovamente nascondendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi come abbiamo fatto all'inizio dell'epidemia. Mi aspetto solamente a questo punto una dichiarazione sui giornali che dica ai Lombardi di venire tutti quanti in Valle d'Aosta perché noi non riscontriamo nessun caso di contagio, vengano pure a portarcelo come è successo già in passato.

Sulla scorta di questo, quest'ennesimo atto che trascura volontariamente e colpevolmente l'aspetto sanitario, il voto su questa legge del Movimento 5 Stelle sarà di astensione.

Presidente - La parola alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Anzitutto venendo alla dichiarazione di voto mi sono astenuta e ho votato contro ai due disegni di legge precedenti che riguardavano gli aiuti anticrisi, perché li abbiamo ritenuti, come forze politiche che qui rappresento, non essere delle risposte organiche adeguate al momento storico che stiamo attraversando.

Voterò invece a favore oggi di questo intervento anche perché è un intervento che va a sanare degli errori che derivano proprio da quelle previsioni. Non ritorno nel merito, arriviamo tardi, è avvilente doversi ritrovare dopo due settimane dall'approvazione del voto di nuovo in quest'aula, sono cose che abbiamo già detto e quindi non ci torno.

Il nostro voto sarà favorevole ma faccio altre due considerazioni, perché io avevo capito che ci avessero chiesto se volevamo intervenire sulla dichiarazione di voto finale che non fosse in realtà invece un comizio di apertura di campagna elettorale come abbiamo sentito e quindi due puntualizzazioni mi sento di farle anche a nome appunto del Gruppo che rappresento. Allora guardi, collega Spelgatti, non è l'unica che abbia un lavoro fuori da quest'aula, fortunatamente e, anzi, io ritengo e ho sempre ritenuto che forse tutti gli eletti dovessero avere un lavoro fuori da quest'aula, perché quando la politica diventa professione e soprattutto quando la politica diventa ragione di vita perché sostentamento, lì nascono i problemi, io questo lo credo e lo sosterrò sempre, però sempre affermare che si è gli unici, anche se siamo e saremo chiamati alle urne, non è bello prendersi sempre i meriti che non si hanno esclusivamente, perché siete tanti, siete quindici, non so quanti, ma non sufficienti per andare alle urne.

Se questo Consiglio regionale in un momento di difficoltà ha deciso di tornare alle urne è perché ci sono almeno 19 colleghi che non sono scesi a compromessi, a nessun tipo di compromesso. Io questo vorrei che fosse chiaro: è una scelta data da diversi componenti di diversi Gruppi, quindi non è un partito piuttosto che un altro, anche perché sinceramente noi ci tiriamo fuori, non ci interessa questo tipo di classifiche.

Concludo sulla questione delle facce nuove, perché ogni tanto si vuole far passare il messaggio che uno debba vergognarsi se si è candidato ed è stato eletto. Magari è stato eletto perché è stato apprezzato dai suoi elettori perché, collega, io ricordo che ho fatto una campagna insieme a lei, era il 2013, lei era candidata per il suo partito all'interno della lista della Stella Alpina, non è risultata eletta, quindi cosa vuol dire faccia nuova?

Su questo io credo che si debba essere rispettosi anche della volontà delle persone, tutto qua, perché sennò sembra quasi che uno si debba vergognare di aver ricevuto democraticamente i voti delle persone.

Quindi su questo credo che ci vada rispetto sempre e in ogni circostanza per tutti, soprattutto per gli elettori.

Si conclude oggi - speriamo, anche io mi auguro che sia l'ultima seduta ma non faccio più i saluti ufficiali perché abbiamo visto che poi non portano bene - una consiliatura travagliata.

Mi auguro che in futuro questo Consiglio regionale possa trovare una maggiore coesione e una maggiore capacità di sapere guardare oltre al proprio piccolo orticello e di saper davvero guardare al bene comune.

Dalle ore 20:44 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - Merci. D'autres ? ...Collega Spelgatti, ho sentito benissimo ciò che ha detto la Presidente, ha semplicemente citato un fatto e non credo l'abbia connotato con dei particolari aggettivi. Ha semplicemente riportato dei dati. La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Ci troviamo qui quest'oggi a togliere un vincolo ingiustificato che era stato subito rispetto a un ricatto a cui il Movimento 5 Stelle aveva sottoposto l'intera Aula nell'ultimo Consiglio.

Non avrei preso la parola perché di fatto ritenevo che gli aspetti legati a questa legge potessero essere dibattuti in modo tranquillo, rilassante, invece abbiamo assistito a un pomeriggio assolutamente complicato e difficile e prendo la parola proprio per rassicurare coloro, spero che siano pochi, che ci ascoltano da casa in questo momento, perché le affermazioni fatte dal collega capogruppo del Movimento 5 Stelle mi lasciano quantomeno perplesso. Si parla di diffusione non controllata, si parla di sanità trascurata, si parla di problematiche legate alla sanità; si dice che quelle risorse non vanno ai comuni perché altrimenti i comuni avrebbero in qualche modo risolto la problematica sanitaria.

Ci sono molti comuni che non hanno neanche una struttura sanitaria al loro interno. Quindi queste affermazioni che voi fate, io capisco che siete in campagna elettorale, capisco che tutte le mattine uscite con un comunicato a favore di questa o di quell'altra soluzione in ambito sanitario o socio-sanitario o addirittura di politiche sociali, però è un danno che state facendo alla Valle d'Aosta.

Noi in questi ultimi giorni abbiamo lavorato pesantemente in ambito sierologico e in ambito tamponi da effettuare correttamente senza avere problematiche di nessun tipo e voi uscite con affermazioni che non stanno né in cielo né in terra!

Quindi voglio rassicurare i Valdostani, voglio rassicurare gli operatori del turismo della Valle d'Aosta che la situazione sanitaria è sotto controllo, abbiamo incrementato le risorse, abbiamo incrementato le presenze sul territorio e ci sono ancora delle difficoltà oggettive, abbiamo ancora degli interventi importanti da fare sul territorio, si sta lavorando in quella direzione ma che si venga a dire che la diffusione non è controllata e che la sanità è trascurata è un'affermazione inaccettabile per chi siede in questo Consiglio, tutto perché è giusto tranquillizzare la popolazione in questo senso e quindi mi sento di farlo.

Collega Mossa, lei parla di propaganda elettorale, questa non è propaganda elettorale, questo è dire le cose come stanno. E poi lezioni da chi è rappresentato da Toninelli e Azzolina, scusate, difficilmente ne prendiamo.

Dalle ore 20:48 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Collega Pulz, prego.

Pulz (ADU VDA) - ADU VDA ha continuato a lavorare per tutta l'emergenza con tutta l'energia che abbiamo, a testa bassa, e credo che nessuno possa sostenere il contrario. Abbiamo partecipato a tutti i tavoli a cui era presente anche il dottor Aggravi - a parte quelli segreti come quello a cui forse sta partecipando ora fuori dall'aula - e in coerenza con l'atteggiamento collaborativo che abbiamo sempre cercato di avere pur con il nostro spirito critico che riteniamo un assioma sacro, abbiamo davvero mal sopportato chi ha fatto anche del tempo dell'emergenza quello delle scaramucce strumentali che, anzi, ritengo più corretto definire propaganda e ricatti sulla pelle delle persone in difficoltà.

Lavoratori, imprese, famiglie, giovani, tutti quanti ancor più dal mese di marzo ci hanno chiesto una cosa sola: massima serietà e un alto senso di responsabilità e infatti abbiamo dimostrato di averne da vendere.

Noi ora votiamo convintamente a favore di quest'ultima legge, perché crediamo che sia davvero indifferibile e urgente e poi auguriamo alla Valle d'Aosta che il cambiamento arrivi sul serio, tanto più indispensabile dopo la sentenza, certo di primo grado, che certifica la presenza di una locale di 'ndrangheta su cui la politica ci pare non ha avuto molto da dire; speriamo che non sia il cambiamento della Destra in salsa autonomista.

Dalle tante manovre in atto in questi giorni si direbbe che molti stiano puntando su quel cavallo, ovviamente sempre in nome di quella cohérence che ha già portato alcuni Consiglieri, con tanto di rapace che non a caso ha una striscia nera sul muso, a conciliare Chanoux e Salvini, l'autodeterminazione e il non rispetto dei diritti sociali e civili...

Presidente - Colleghi, io però chiedo solo un po' di rispetto anche delle posizioni altrui, per cortesia, facciamo delle dichiarazioni di voto e non degli attacchi frontali ai componenti degli altri Partiti, per cortesia, collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Certamente. Scusate se parlo di politica, ma credevo che...

Presidente - No, sta attaccando frontalmente nel merito dei partiti e dei movimenti politici. Le chiedo, per cortesia, di fare delle considerazioni politiche non su dei partiti politici. Non mi sono mai trovata a dover redimere queste questioni, per cortesia.

Pulz (ADU VDA) - No no, io credevo fosse una sede politica più che tecnica.

Presidente - Lo farà in campagna elettorale, non in quest'aula del Consiglio regionale, per cortesia, un po' di rispetto.

Pulz (ADU VDA) - Certo! Perché quando penso al dossier casinò e al dossier CVA-Iren, non so perché, a me viene, tra l'altro, in mente solo il tecnico delle caldaie, ma andiamo al merito della legge.

Vada avanti anche quest'ultima legge che, anzi, avrebbe già potuto essere in vigore, vista l'urgenza d'interventi per assicurare la scuola in presenza dal 14 settembre a tutti gli allievi, a tutti i docenti e in ogni istituzione scolastica in cui debbano essere svolti interventi appunto di adeguamento, di messa in sicurezza, nonché per assicurare i lavori di risanamento del ponte, di cui abbiamo parlato, che permette l'accesso alla valle del Lys e per sostenere le esigenze di ripartenza dei comuni valdostani, delle piccole e medie imprese locali togliendo vincoli che di fatto ostacolano, lo ribadiamo, l'impiego dei fondi destinati ai territori e quindi alle persone che li abitano.

Per finire noi speriamo tutti insieme di poter sconfiggere il virus che non è solo il Covid-19, ma anche quello assai pericoloso per la democrazia che è il degrado della politica.

Dopo questo Consiglio, che non ho capito se sia l'ultimo o no, comunque avrei voluto partire per una breve pausa energizzante - perché questi due anni mi hanno veramente messa a dura prova - con un gran libro nella valigia, il libro del professor Pallante, "Contro la democrazia diretta", che consiglio a tutti perché spiega che, lungi dall'essere la cura per la crisi istituzionale in atto, la democrazia diretta rischia d'incarnare la fase più acuta e conclusiva. È tirannia della maggioranza, è dominio della folla, la mera conta dei voti non produce decisioni democratiche ma imposizioni di parte, riducendo la politica a matematica, la democrazia diretta ci espone al rischio del dominio di una maggioranza avversa, l'esatto opposto dell'autogoverno.

Presidente - Prego collega Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Sarà bellissimo vedere la rivolta dei Kolchoz, dei Sovchoz all'interno delle elezioni regionali.

Intervengo innanzitutto per chiarire una questione che, pur essendo politica, è utile spiegare all'interno di quest'aula e che purtroppo la collega Spelgatti non ha avuto modo di chiarire. La Lega nel 2013 sostanzialmente non esisteva, avevamo pochissime persone se non una che si è candidata alle elezioni regionali, assieme a un'altra rappresentante dei giovani, in virtù non tanto dell'appartenenza politica o della condivisione di alcuni valori o meno, ma in virtù di un accordo fatto a livello nazionale. Quest'accordo verteva sul fatto che la presenza della Lega all'interno della lista di Stella Alpina, con un accordo che teneva distinte le due forze, prevedeva, in virtù dei numeri che Stella Alpina esprimeva con un deputato, la costituzione alla Camera del Gruppo della Lega, e quindi, evidentemente, nessuna commistione può essere neanche soltanto ipotizzata, era un accordo politico tra forze, di certo non tra persone che fanno della politica il proprio mestiere, e quello che è stato detto e ribadito è che evidentemente ci sono persone che hanno deciso d'investire sicuramente non in cariche o in pensieri e speranze d'incarichi futuri ma hanno deciso d'investire magari nella parte che allora era considerata quella perdente, che era quella messa nell'angolo, che era quella parte del 3 per cento a livello nazionale che rischiava di sparire e che però invece si è vista crescere un pezzo alla volta e rappresentare oggi da sette Consiglieri.

A questo proposito mi permetto, visto che è stato detto ma fino a oggi l'ho detto alla collega Spelgatti avrei voluto fare anch'io un accenno e lo faccio anche con un po' di emozione, io mi auguro davvero che questo sia l'ultimo Consiglio, abbiamo vissuto degli anni veramente terribili all'interno di questo Consiglio, non tanto per quello che è stato portato ma per tutto quello che abbiamo visto tra atti e decisioni assurde, tra Governi tenuti in piedi da un raffreddore o meno di una persona che poteva essere il voto determinante per la sopravvivenza di una maggioranza, da maggioranze sostenute in vita da voti determinanti di Consiglieri arrestati, perché considerati vicini alla 'ndrangheta e che andranno a sentenza a breve.

Quindi, evidentemente, abbiamo visto veramente di tutto e l'unica cosa che è rimasta chiara e ferma è stato il faro di richiedere le elezioni, elezioni che abbiamo richiesto fin dal dicembre 2018, elezioni che finalmente, dopo tanto tempo, siamo riusciti a ottenere.

Ebbene, come capogruppo devo dire che aver portato la Lega - un gruppo da sette Consiglieri, primo gruppo all'interno del Consiglio regionale - intatto dal primo giorno di Consiglio all'ultimo è per me motivo di orgoglio, ma non è chiaramente evidentemente un merito mio, è merito di tutta la squadra e di tutti i Consiglieri che fanno parte del Gruppo Lega, che oggi vorrei ringraziare per il grande lavoro: ognuno a suo modo, ognuno con le sue declinazioni, ognuno con le sue capacità e conoscenze ci ha permesso di costruire un percorso che ha portato alla Valle d'Aosta un'offerta politica nuova ma soprattutto un'idea.

Ogni volta che sono stati portati - come per esempio abbiamo visto all'interno di quest'aula sulla legge 60 - degli interventi normativi di un certo tipo, abbiamo sempre formulato un'idea, fosse anche un'idea simile o in linea con quello che veniva presentato o un'idea che fosse completamente alternativa.

Quindi abbiamo fatto tutta una serie d'interventi, come il lavoro sul Defr, come il lavoro sulla legge 60, come il lavoro sul bilancio, che hanno in parte riassunto un nostro modo di vedere, un modo differente, che non mira soltanto a distruggere ma mira a costruire una Valle d'Aosta diversa, più libera e migliore.

Un passo è già stato fatto ma anche qui lo voglio dedicare chiaramente a tutti coloro che hanno condiviso con noi il percorso, che lo hanno condiviso quando eravamo in maggioranza e che hanno continuato a loro discapito - perché avrebbero tranquillamente potuto piegarsi e accettare poltrone e incarichi e invece non hanno voluto e non si sono piegati - o a quelle persone che nel momento in cui poteva non giovargli hanno deciso di lasciare certi incarichi.

Abbiamo visto purtroppo, e così vengo nel merito della legge, un disegno che non soltanto a livello di questo disegno di legge, ma guardando anche al riferimento della legge 60, è stato dichiarato non esaminato da coloro che avrebbero dovuto esaminarlo. Ci sono fior fior di pareri, l'ultimo è arrivato oggi e leggere sinceramente le parole di un dirigente che dovrebbe aver esaminato questo testo e avrebbe dovuto dirci se questo testo andava bene oppure no, avrebbe dovuto contribuire a scrivere alla Giunta che questo testo non è pervenuto agli uffici e strutture del dipartimento legislativo aiuti di Stato... beh questo è un qualcosa che effettivamente un po' ci mette i brividi e che vogliamo cancellare per il futuro.

Ecco perché il nostro Gruppo ovviamente si asterrà.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Allineandomi alla dichiarazione di voto fatta dal mio capogruppo che mi ha preceduto, non chiamerò in causa il fatto personale ma probabilmente la collega Pulz e il suo Partito hanno una fobia soprattutto nei miei confronti, ultimamente.

In quest'aula spesso lei ci ha catechizzato riguardo alla quantità di lavoro. Non ci sono stati tavoli segreti, questo lo devo dire, c'è stato un percorso che è stato esposto, parlavamo prima di trasparenza nel percorso che ha portato poi alla soluzione che ha fatto superare l'impasse del DL 60, come ho già detto può essere una soluzione che non è piaciuta, però voglio anche ricordare che chi oggi continua e, e lei è una di loro, a difendere il vecchio articolo 17, mi chiedo seppur nel segreto dell'urna se lei l'abbia votato, perché altrimenti c'è qualcosa che non torna, perché se tutti quelli che oggi dicono che hanno votato quell'articolo l'avessero effettivamente votato, probabilmente tutto quello che è successo non sarebbe avvenuto.

Noi all'epoca siamo stati chiari, noi abbiamo presentato, insieme ad altri Movimenti, una soluzione alternativa, quindi l'esame di coscienza se la devono fare altri, e forse lei è una delle persone che se lo devono fare.

Per il resto, dal punto di vista degli attacchi politici sinceramente io quello che posso dire è che il sottoscritto e il mio Gruppo hanno lavorato e continueranno a lavorare, ci sono altri, e mi spiace che molti al di fuori non abbiano giustamente il tempo o magari non vadano a vedere il contributo effettivo che ogni Gruppo dà, ma fa un po' specie il fatto che il suo "noi" abbia parlato spesso di scuola, di emendamenti, di politiche della scuola e quant'altro poi in Commissione, nel momento in cui si è parlato della scuola l'ultima volta lei ha preso ed è uscita dall'aula. Quindi è inutile che si parli di contributo se poi in realtà avviene questo.

Riguardo invece al dare intendere su questioni di CVA e quant'altro stendo un velo pietoso, perché davvero questo dimostra proprio quello che è lo sciacallaggio. Magari non le piace il gipeto ma lo sciacallo ad ADU piace moltissimo.

Magari noi dobbiamo approfondire l'analisi sul federalismo, sull'autonomia, sull'identità e lo faremo, lo facciamo continuamente, perché non rimane cristallizzata un'idea, una visione e soprattutto un obiettivo, però anche lei deve farsi un esame di coscienza, perché il fascismo rosso che lei rappresenta non si trova bene nella democrazia parlamentare e rappresentativa, perché è una visione totalitaria della politica e dell'Amministrazione. Le auguro un buon fine legislatura.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Seulement pour saluer les collègues, j'espère qu'on va se rencontrer pour la dernière fois dans cette salle. Ça a été une expérience importante, dommage, j'espérais de trouver des Valdôtains plus attachés à la culture et au vrai sens de l'autonomie et bon, maintes fois j'ai pris la parole à ce propos.

La question de la 'ndrangheta a bouleversé le programme concernant une série d'initiatives institutionnelles que j'avais entamé avec mon collègue Luboz. Mais bon, c'est ça, c'est la réalité.

Collègue Lavevaz, ce n'est pas des questions de bar. On n'est pas là pour raconter des histoires de bar ; là c'est un crime que votre parti en particulier, mais pas que lui, a fait à la culture et à l'image de la Vallée d'Aoste. Je continuerais sur ça jusqu'au dernier jour de ma vie, tranquillement. Car cela on ne peut pas l'accepter.

Quant à la collègue Pulz, vous voyez, moi j'ai une fille qui a terminé cette année le Lycée, heureusement elle n'a pas eu un instructeur comme vous, parce que vraiment vous êtes le pire de ce que l'école valdôtaine peut proposer. Parce qu'un acharnement semblable avec plein de préjugés est, je dirais, fou. On ne peut pas l'accepter.

Moi j'ai eu la chance de connaître l'assesseur Ida Viglino quand elle a renvoyé loin de la Vallée d'Aoste une institutrice qui n'acceptait pas d'illustrer la culture valdôtaine, écoutez, vous faites exactement le contraire. Vous venez là à cracher sur la culture des Valdôtains et sur l'autonomie, soyez en sûre, on ne peut pas l'accepter surtout de vous et de la part de votre parti.

Quant aux autres partis, écoutez, bonne chance, aujourd'hui on va voter une dernière loi qui est seulement la conclusion d'un gouvernement qui a totalement failli, il a fait souvent des conneries pour lesquelles souvent nous avons dû venir ici pour trouver des solutions. Ce n'est pas un bon gouvernement et sûrement les Valdôtains se rappelleront de ça. Bonne chance à tout le monde.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Certan.

Certan (AV) - Deux mots seulement pour remercier qui aujourd'hui a su comprendre que ce dessin de loi est important pour l'école valdôtaine et pour les collectivités locales aussi. Je pense que le débat a été, comme toujours, très vivant presque, même dans cette dernière partie, même un peu cruel. Je pense que personne ne peut juger, du point de vue professionnel, chers collègues, un autre collègue. Nous nous pouvons juger à l'intérieur de notre activité, peut-être ici dans cette salle du Conseil, mais je crois que sur notre activité et notre profession seront d'autres à juger. Donc, je me permets de dire que dans ce moment très difficile, où beaucoup de régions d'Italie n'ont pas encore légiféré ni sur le personnel enseignant ni d'un point de vue de situation générale des établissements scolaires, aujourd'hui nous avons quand même mis un point assez clair : dans ces conditions, si il n'y aura pas une autre épidémie ou une hausse à nouveau de malades Covid, l'école valdôtaine a les nombres, les enseignants les dirigeants scolaires et le personnel pour commencer le 14 septembre.

Donc, je crois que le souci et le tracas que beaucoup de nous ont eu ont été dépassés. Je n'entre pas dans les couleurs de qui a voté, je pense qu'il était une responsabilité du Conseil régional en entier.

Je pense aussi et je voudrais l'affirmer, je voudrais que cela soit clair, que dans ces mois on n'a jamais entendu dire que nous pouvions nous aussi démissionner avec responsabilité, nous avons pris le badò et pris toutes les problématiques et nous avons essayé de les résoudre ; peut-être que pas toujours nous avons bien fait ou nous avons pris la position la meilleure, vous savez que "a posteriori" c'est toujours plus facile de dire " on aurait dû faire d'une autre façon ".

Donc je pense quand même que souvent on a contribué à ne pas donner une belle image de nous tous quand on aurait pu, au contraire, donner une image assez plus positive et j'espère vraiment que - au-delà des positions et au-delà du départ de la campagne électorale qui aujourd'hui a été évident - nous, et qui viendra à notre place, sachions faire beaucoup mieux.

Presidente - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Tornerei sulla dichiarazione di voto del disegno di legge 61, al termine di questo pomeriggio di confronto in aula che ci ha visto esaminare il disegno scaricato dalla Giunta regionale.

Credo che sia stato un lavoro importante e correttivo delle difficoltà che si erano manifestate rispetto alla legge 8, che era stata approvata nelle scorse settimane, in particolare credo che possiamo registrare la soddisfazione della risoluzione della questione del trasferimento agli enti locali laddove è stato rimosso il vincolo di destinazione, un vincolo che effettivamente avrebbe messo in difficoltà i comuni nel determinare gli investimenti di carattere sanitario e nel risollevare l'economia, di cui c'è una grande necessità in questa fase.

Credo che i vincoli siano sempre una grossa difficoltà, abbiamo visto in questi giorni il presidente Conte che sta battagliando in Europa per rimuovere i vincoli che l'Unione Europea impone nel trasferimento delle risorse, credo che questo comportamento vada visto a tutti i livelli e credo che quindi sia corretto l'approccio preso oggi in aula per mettere gli enti locali nelle migliori condizioni di partecipare a questo momento di risollevazione dell'economia valdostana, fortemente colpita da questa situazione di crisi.

Così abbiamo anche espresso il voto favorevole all'articolo 2, laddove prevede gli interventi di sistemazione della questione di cui si è ampiamente parlato nel corso della discussione relativamente alla scuola di Pont-Saint-Martin e relativamente anche al finanziamento del ponte sulla Strada Regionale 44 in località d'Issime.

Credo che a questo punto non possiamo che auspicare che ci sia una pronta e rapida applicazione dei contenuti della legge 8, così come modificata con il disegno di legge odierno perché noi abbiamo portato a compimento il ruolo di legislatori, però non è sufficiente perché per poter partecipare a questo processo di riattivazione dell'economia occorre poi dare gambe ai contenuti della legge.

Pertanto auspichiamo che le strutture sappiano, nel più breve tempo possibile - con tutte le difficoltà del caso che siamo consapevoli che ci sono nell'applicazione di questi articolati - trasferire le risorse ai cittadini valdostani, cittadini che hanno una grande attesa rispetto a queste misure di sostegno e credo che vada anche evidenziato il percorso fatto in questi mesi, laddove forse troppe volte si è dovuti tornare in aula per portare delle correzioni ai provvedimenti approvati. Come sempre la politica è la responsabile di tutto, però credo che in questi casi ci si sia fatti anche carico di responsabilità collettive, che in modo corretto, dobbiamo evidenziare che non sempre sono da attribuire al legislatore.

Quindi questo evidenzia anche il fatto che ci sarà una prossima legislatura e chiunque sarà eletto credo che avrà anche la necessità di partecipare a questo processo di miglioramento dell'offerta politico-amministrativa e di renderla soprattutto adeguata alle attese dei cittadini e delle imprese valdostane, perché sicuramente c'è una grande aspettativa da parte della comunità verso l'operato della pubblica amministrazione in una piccola regione come la nostra, una regione di montagna che ha la necessità di sostenere il tessuto economico produttivo.

Con queste parole mi congedo da questa dichiarazione relativa al disegno di legge e credo che possiamo guardare positivamente al futuro con la speranza che queste risorse possano arrivare il prima possibile ai Valdostani.

Presidente - La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Solo due considerazioni. Vi assicuro che sono stati mesi veramente difficili, mesi, dopo che il Consiglio regionale si era sciolto, in cui abbiamo viste le difficoltà di una società in ginocchio, vi assicuro che sono state settimane e mesi veramente pesanti.

Detto questo, io penso che invece questo sia stato un pomeriggio produttivo; abbiamo delle posizioni diverse per quanto riguarda i Consigli comunali, i 74 Consigli comunali all'interno del nostro territorio, perché oggi di tornare alla proposta di quattro settimane fa significa creare le condizioni per 74 Consigli comunali, maggioranza e opposizione, per disporre di qualche risorsa per poter investire, per poter creare delle condizioni socio-economiche sul territorio, per poter allocare delle disponibilità, per poter dare delle risposte ai grandi, ai medi ma soprattutto ai piccoli, perché nell'ultimo Consiglio c'era scritto - purtroppo, noi non eravamo d'accordo - per far rinascere quell'articolo 17 andato a bagno c'era scritto che una buona parte di quegli 11 milioni e 200 non avrebbe potuto essere utilizzata, nel senso che i comuni sotto i 400-500 abitanti, e sono tantissimi, non avendo delle strutture socio-sanitarie e anche delle scuole all'interno del loro territorio, non avrebbero potuto utilizzare queste risorse.

Quindi io penso che in politica, nel momento in cui ci sono delle idee diverse, alternative, ci si confronti, non mi piacciono le pagelle che oggi qualcuno ha cercato di dare all'ultimo momento, non saremmo qui altrimenti, ma ci sono dei momenti dove bisogna saper fare la differenza, affrontare e soprattutto trovare delle soluzioni, così come abbiamo fatto due settimane fa, quando tutti siamo andati a bagno sull'articolo 17 dei comuni. Le proposte messe in campo su quell'articolo non hanno trovato la maggioranza di nessuno e se oggi siamo qui, con una maggioranza di 21 persone che hanno deciso invece di licenziare ed eliminare questo vincolo, io penso che sia positivo non per i sindaci, non per le giunte dei 74 comuni ma per i 74 consigli comunali sul nostro territorio e per tutta la comunità.

Penso che questo sia invece un momento comunque importante; anche per quanto riguarda la scuola di Pont-Saint-Martin ci sono stati degli errori amministrativi, sicuramente ci sono dei responsabili in tutto questo, ma penso che oggi il Consiglio regionale abbia voluto comunque trovare una soluzione per questa criticità, una soluzione che viene votata da questo Consiglio per dare al territorio della bassa valle una risposta concreta a una necessità, che c'è.

È un po' come per questa mattina, quando ho avuto modo d'incontrare i responsabili del comitato della "No Discariche" a Chalamy. Questo Consiglio, a seguito di una petizione sicuramente così importante, ha deciso di modificare le regole del gioco, ha deciso di cambiare la legge e poi ha deciso, non da soli ma a larga maggioranza, non tutti, abbiamo deciso insieme di cambiare la normativa e successivamente il Governo regionale ha revocato la vecchia autorizzazione, quella rilasciata nel 2014. Da soli non ce l'avremmo fatta, ci siamo riusciti insieme con le persone che hanno comunque voluto mettere la buona volontà per modificare le regole del gioco. Il resto sono chiacchiere, il resto sono discussioni da bar, il resto non serve a modificare l'impianto legislativo. Se c'è la volontà di natura politica per modificare le regole del gioco bisogna avere non solo una maggioranza ma avere la voglia e la determinazione di cambiare le regole del gioco e poi dare corso e gambe alla modifica.

Abbiamo tre ricorsi su questo, quello dello Stato, abbiamo il ricorso degli affittuari e abbiamo anche il ricorso dei proprietari.

Noi pensiamo che comunque la modifica che è stata fatta dia corsa e gambe alle richieste del territorio di tutta la bassa valle e questo Consiglio si è assunto oneri e onori e tanta responsabilità.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Prima di tutto vorrei ringraziare chi ci ha sopportati, tutti i dipendenti che ci hanno sopportato in questo lungo periodo con tutte le nostre bizze.

Detto questo, esprimo la nostra soddisfazione, la soddisfazione di Valle d'Aosta Ensemble perché, come ho già avuto modo di dire questa mattina, grazie al nostro voto questa disegno di legge è approdato all'aula, abbiamo permesso un confronto aperto, abbastanza sereno, ma soprattutto abbiamo permesso l'espressione di un voto. È stato un esercizio di democrazia.

A volte questo prevede un'assunzione di responsabilità, quindi non è vero che ci si nasconde e che non si prendono le responsabilità; à tour de rôle tutti noi, quasi tutti, abbiamo saputo metterci la faccia, con grosse assunzioni di responsabilità, ovviamente non su tutto siamo e sono stato d'accordo, soprattutto, come ho già detto, sul metodo utilizzato per la legge 8: non c'è stato un confronto diretto con il direttivo del Celva

Nonostante la mancanza di confronto con la minoranza da parte del direttivo del Celva dal quale non ho mai avuto richieste, l'aver fatto il Sindaco e l'aver fatto il Vicesindaco, come per il mio collega e credo anche il collega Gerandin, ci ha fatto prendere determinate assunzioni di responsabilità per risolvere questo nodo.

Noi avevamo una proposta diversa all'inizio che, a nostro modo di vedere, e l'avevamo condivisa con altri colleghi, dava soluzioni e opportunità più ai privati che alle pubbliche amministrazioni. Democraticamente non è passata, questa è democrazia ma ritengo che il libero confronto all'interno dell'aula, la libera espressione delle proprie opinioni, delle proprie idee e dei propri progetti sia una ricchezza e questo è quanto avvenuto.

Nel rispondere a qualcuno forse non sono stati accettati alcuni emendamenti, quello che viene richiamato più sovente è quello del taglio delle indennità, tanti di noi lo hanno fatto, hanno rinunciato a parte della loro indennità senza pubblicizzarlo e questo forse oggigiorno non è un pregio, non è ritenuto un pregio.

Vorrei ancora soffermarmi sulla nostra posizione sulla legge perché il voto è quello finale, non è il voto sui singoli articoli, laddove qualcuno può esprimere la propria opinione, il proprio dissenso. Anche noi di Valle d'Aosta Ensemble su un articolo ci siamo espressi in maniera diversa l'uno dall'altro, alla fine il voto sarà lo stesso e sarà un'approvazione. Chi fuori dall'Aula l'ha interpretato diversamente dovrà rivedersi, perché il voto che conta è quello finale, il voto sull'articolo è una libera espressione di voto che ritengo sia stata doverosa e opportuna per quella che è stata la nostra tappa di avvicinamento a questa legge che ci ha visti esporci in maniera diversa.

Quindi, detto sul voto, ringrazio e arrivederci.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? L'assessore Bertschy ha chiesto la parola.

Bertschy (AV) - In un minuto, solo per dire che il lavoro del Consiglio non finisce oggi, ci sono tutte le delibere applicative della legge 8 che hanno bisogno di trovare una loro soluzione e credo che un po' tutti sappiamo che il commiato che continuiamo a fare di fatto non esiste, perché si lavora fino alla fine della legislatura in campo politico e in campo amministrativo.

Credo che nelle Commissioni avremo ancora modo di confrontarci per cercare di fare il meglio che si possa fare nella situazione politica in cui ci troviamo.

La considerazione che voglio fare questa sera è che in questo ultimo periodo della Legislatura senza un po' di responsabilità da parte di tutti non avremmo delle leggi. Forse la responsabilità non l'hanno messa tutti al momento opportuno, però bisogna dire che in ogni occasione c'è stato qualcuno che ha tenuto la barra dritta e altri che si sono aggiunti. Senza questo non avremmo approvato la legge 8. Io ho avuto modo di dirlo nella scorsa discussione in Consiglio, ci sono stati gruppi che hanno avuto idee completamente diverse dalle nostre ma poi il punto d'incontro è stato trovato attraverso una capacità di trovare una mediazione, mediazione in quelle condizioni politiche. A nuove condizioni politiche questa mediazione è stata superata e oggi il voto l'ha dimostrato. Le condizioni politiche sul vincolo della legge al riguardo degli enti locali sono cambiate, tant'è vero che alcuni Gruppi hanno confermato il loro vincolo e altri hanno cambiato il loro voto e senza questo cambio di voto, collega Restano, il vincolo sarebbe rimasto, quindi è comodo dire che la legge è quella che poi si vota ma se non ci sono 18 voti sugli articoli, l'articolo avrebbe fatto la fine dell'altra volta, quindi il vincolo sarebbe rimasto.

Allora la responsabilità c'è nella votazione della legge, ma c'è articolo per articolo altrimenti non voteremmo gli articoli, voteremo l'articolo finale.

Quindi io credo che in questo senso vada fatto un percorso corretto nei confronti dell'opinione pubblica, ognuno si esprime come vuole ma soprattutto quando si vota palese, e questa volta ci è stato chiesto un voto nominale, ognuno si prende le sue responsabilità di tipo politico e probabilmente, per chi l'ha richiesto, anche per altro.

Io l'auspicio che faccio per tutti è di avere la fortuna che ognuno spera di avere in campagna elettorale, attraverso il lavoro che crede di aver fatto in questo Consiglio. Per cambiare le condizioni di lavoro di quest'Aula bisognerà fare in modo che la prossima legislatura non cominci come quella del passato, con una maggioranza limitata e con delle pregiudiziali sulle persone per comporre delle maggioranze. Che la politica sappia superare questo limite, grande, che c'è anche in questa fase e che sappia guardare nel vero interesse del lavoro che deve fare oltre a certi problemi che ancora oggi, come in passato, hanno impedito di costituire maggioranze solide sui programmi e sulla natura politica del lavoro da portare avanti.

Abbiamo oggi approvato la delibera sugli incentivi alle assunzioni, giovedì verrà pubblicato il bando e a brevissimo cercheremo di avere un incontro con la Commissione per il mantenimento occupazionale e su questo credo che si misurerà il nostro lavoro.

Presidente - Collega Restano ha già parlato, non c'è alcun fatto personale così come non sono stati concessi prima. Ha riportato la sua posizione, non c'è fatto personale. Ha chiesto la parola il collega Marzi.

Marzi (SA) - Ebbi modo di dire il giorno in cui entrai in quest'aula che risultava essere assolutamente rilevante per la situazione politica in cui tutta la Valle d'Aosta si veniva a trovare il fatto che i Valdostani, che di fatto sono contemporaneamente il nostro referente e il nostro corpo elettorale, cominciassero a scegliere coloro i quali facessero la scelta di assumersi responsabilità.

Noi con la giornata di oggi abbiamo fatto una serie di scelte politiche che fondamentalmente ci hanno visto dare un'interpretazione diversa di una variazione su un articolo della legge 8 che è stata votata quindici giorni fa; io però ritengo, e a questo proposito in maniera trasversale apprezzo tantissimo degli interventi che sono stati fatti questa sera, soprattutto da parte di coloro i quali hanno voluto, pur esprimendo posizioni diverse, assumersi la responsabilità di votare, che poi fondamentalmente non è null'altro che assumersi una responsabilità, e questo secondo me deve connotare in un'unione che contemporaneamente è politica ma anche morale i rapporti che esistono tra i rappresentanti e il proprio territorio, quindi nel caso specifico la Valle d'Aosta.

Ebbi modo di dire nel mio discorso in dibattito generale sulla legge 8 che di fatto questo Consiglio era diviso in tre parti e che per forza di cose c'era il bisogno di tutti per arrivare a un risultato, qualsiasi esso fosse. C'erano delle proposte politiche richiamate anche oggi da tutta quanta la Lega che prevedevano in maniera legittima il fatto di arrivare a prendere 17 milioni di euro dei 22 milioni di euro in conto capitale e destinarli ad altra parte della legge, c'era una legge che diceva che 22 milioni e 200 mila euro invece dovevano andare tutti quanti ai comuni in conto capitale, alla fine per un errore che abbiamo fatto tutti ci siamo trovati nella condizione di destinare zero ai comuni valdostani e quindi di doverci sedere tutti attorno a un tavolo e trovare una mediazione, mediazione che ha portato a dare ai comuni 11 milioni e 100 mila euro dei 22 iniziali.

A tutti gli effetti per qualcuno è stata una sconfitta, per qualcuno è stato invece un grandissimo risultato, quello che invece io ritengo sia la realtà è che abbiamo fatto in maniera reale il nostro lavoro e cioè abbiamo mediato, trovato delle soluzioni e con la giornata di oggi, per qualcuno in maniera corretta, per qualcun altro politicamente in maniera non apprezzabile, si sono fatte delle scelte ulteriori che io ritengo assolutamente corrette e lo ritengo soprattutto per un motivo, che per certi versi è anche assolutamente divertente.

Come molti di noi qua dentro, io vengo dall'amministrazione locale, ho avuto la fortuna per sette anni di essere un Assessore del capoluogo di regione e molte delle persone presenti in quest'aula ma comunque tantissimi partiti presenti in quest'aula per tantissimi anni ci sono dei colleghi che se lo sono sentiti dire, si sono sentiti dire che il Comune di Aosta era di fatto succube della Regione, prendeva ordini dalla Regione, faceva quello che dalla Regione gli veniva detto.

La cosa divertente è che oggi ho sentito dagli stessi partiti politici, magari con rappresentanti diversi, dire l'esatto contrario, cioè che siamo noi che prendiamo ordini dai comuni, siamo noi che siamo sotto schiaffo dei comuni eccetera eccetera eccetera.

È una maniera assolutamente bislacca di rappresentare la politica in Valle d'Aosta, concordo assolutamente invece sul fatto che ogni assise eletta ha una propria dignità e nel pieno del proprio potere deve avere l'autonomia di fare delle scelte che in realtà sono fatte assolutamente per il territorio. Non sono assolutamente convinto che questa sia l'ultima volta che ci vediamo, per cui non mi metto assolutamente a fare dei commiati anche perché non ho ancora fatto in tempo a capire come ci sono arrivato qui, quindi non mi metto a dire come intendo andarmene e se non ci passo più. Quello che mi sento assolutamente invece di dire a tutti coloro i quali ci guardano ma comunque sia a tutti coloro i quali guarderanno i cartelloni pubblicitari è di restarci vicino, restare vicino a tutti coloro i quali voteranno, non dimenticarsi di loro il giorno successivo perché con il venir meno dei corpi intermedi, tanto per essere chiari, dei movimenti e dei partiti, chi viene eletto, e questi due anni in Consiglio regionale ne sono stato un esempio, spesso si trova nella condizione fondamentalmente di essere rappresentante di se stesso. Addirittura si è arrivati a una elezione anticipata come strumento politico e questo è un risultato negativo enorme.

Ci troviamo nella condizione, e per questo motivo mi auguro che ciò non accada, che arriveremo ad avere un Consiglio eletto quando andrà presentato un bilancio regionale, andrà presentato un bilancio regionale poco meno di un mese dopo che verranno eletti i 35 Consiglieri regionali e questo avverrà in uno dei momenti più delicati della storia politica della Valle d'Aosta con poche risorse sia per la Regione che per il Comune.

Per cui mi auguro davvero che chi arriverà qui non si troverà nelle stesse condizioni in cui si sono trovati i colleghi dal 2018 e i sei "sfortunelli" a partire dal dicembre 2019.

Presidente - Non vedo altre richieste. Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - Solo per aggiungere due riflessioni a quanto i colleghi hanno già ampiamente espresso all'interno del dibattito odierno, due riflessioni che evidentemente partono dal fatto che la legge non è ancora approvata, ognuno ha espresso un suo intendimento; la legge ha bisogno dei 18 voti per essere licenziata definitivamente, però credo che i 21 voti dell'articolo 1 e i 25 voti dell'articolo 2 dimostrino che la scelta di arrivare in aula sia stata una scelta opportuna. Una scelta opportuna per dare delle risposte concrete e per permettere a chi ha voluto impegnarsi di analizzare nel dettaglio ed in maniera onesta un disegno di legge che doveva dare qualche risposta a delle necessità impellenti e per permettere a qualcun altro, che ne ha evidentemente approfittato, di salutare in maniera diciamo un po' più colorita quello che è stato invece il suo percorso all'interno di quest'aula.

Ci sono stati scambi di complimenti più o meno, così, allegri, ci sono state delle analisi molto personalizzate, come è giusto che sia. Io credo che quando si parla di responsabilità però non ci si può dimenticare che ognuno ha portato le proprie di responsabilità, io mi sento di parlare a nome del Governo e di dire che questi mesi sono stati comunque un'assunzione di responsabilità già solo nel fatto di portare a compimento e a nuove elezioni la nostra regione.

Ci sono state probabilmente delle cose che potevano essere fatte meglio, altre che potevano anche non essere fatte, altre che fortunatamente sono state fatte, ma penso che in generale ci sia stata effettivamente un'assunzione di responsabilità che ha permesso a oggi di arrivare a questo che io considero l'ultimo tassello del percorso, constatando ancora che ci sono dei punti di vista diversi, fortunatamente, di cui però prendiamo atto. L'attenzione nei confronti degli enti locali è stata una delle prerogative che la Giunta ha voluto sottolineare con forza e anche forse con troppa forza negli ultimi due confronti all'interno di quest'aula, tant'è vero che si è rischiato di pregiudicare addirittura il sostegno che si voleva dare ai nostri territori.

Oggi apprendiamo comunque che alla luce di questo percorso ci sono ancora delle forze politiche che non hanno voluto agevolare o che non avrebbero permesso di agevolare le iniziative di sostegno del territorio che dovevano essere attivate dai nostri enti locali e dai nostri Consigli comunali e che, al di là di quello che esprimono come un'attenzione al territorio, hanno dimostrato con un voto diverso da quello positivo che questa affezione non è poi così marcata.

Così come non è marcata l'attenzione di chi qualche volta parla di mancato rispetto delle regole o insinua dei dubbi, perché, sinceramente, si è sempre cercato di lavorare con la massima attenzione e la massima responsabilità nel votare delle situazioni magari anche non semplici.

Già in altre occasioni ci si è espressi a favore di un sostegno dell'edilizia scolastica, e penso al Comune di Quart quando qualcuno ha lanciato la pietra e poi ha nascosto la mano senza votare quelle che erano invece delle risorse da destinare agli enti locali che potessero così avviare un percorso di consolidamento del patrimonio scolastico.

La stessa cosa è un po' successa con quel di Pont-Saint-Martin, mi fa piacere che oggi anche la collega Minelli, che la volta scorsa non aveva votato, abbia avuto modo di riprendersi nel votare il sostegno alla scuola di Pont-Saint-Martin, probabilmente per una disattenzione che abbiamo capito che nel tempo possono capitare.

Quindi ci sono delle situazioni che possono darci la possibilità di recuperare in extremis, consideriamo questa positivamente e pensiamo di aver fatto un ultimo atto che possa andare veramente a favore della nostra comunità, intesa in primis come i nostri enti locali, che sapranno sicuramente rendicontare e darci buona risultanza di quello che sapranno fare.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti:35

Votanti: 22

Favorevoli: 22

Astenuti: 13 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.