Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1051 del 24 ottobre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1051/XV - Interpellanza: "Definizione degli indirizzi della politica regionale di sviluppo 2021/2027".

Rini (Presidente) - Punto n. 63 all'ordine del giorno. La parola alla collega Russo.

Russo (M5S) - Data la complessità del tema e l'ora cercherò di essere il più essenziale possibile.

In questa interpellanza torniamo a parlare di fondi europei facendo però un salto in avanti, quindi non parliamo della programmazione 2014/2020, ma della politica regionale di sviluppo 2021/2027. La Commissione europea ha illustrato le novità per i fondi strutturali della programmazione 2021/2027: con un budget di 1.135 miliardi di euro i fondi vedono aumentare di quasi il 30 percento le risorse messe a disposizione rispetto al programma precedente. Gli undici obiettivi tematici del periodo 2014/2020 saranno sostituiti da cinque più ampi obiettivi strategici: un'Europa più intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica, innovativa intelligente; un'Europa più verde ed a bassa emissione di carbonio attraverso la promozione di una transizione verso un'energia pulita ed equa, degli investimenti verdi, dell'economia circolare, dell'adattamento ai cambiamenti climatici; un'Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività tra le regioni; un'Europa più sociale attraverso l'attuazione del pilastro europeo dei Diritti Sociali e un'Europa più vicina cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.

Semplicità, flessibilità ed efficienza sono le tre regole chiave che hanno guidato la programmazione 2021/2027 per una proposta più semplice e intuitiva per i beneficiari dell'azione. Importanti infatti sono le novità a riguardo. Il numero di programmi sarà ridotto di più di un terzo per rendere la struttura della programmazione nel suo complesso più chiara e coerente; inoltre gli obblighi amministrativi saranno ridimensionati e grazie al ritorno alla regola N+2 che permetterà ai Ministeri e alle Regioni di avere due anni di tempo per certificare la spesa. I controlli soprattutto per le pubbliche e medie imprese saranno limitate l'intervento nazionale senza ricorrere a quello europeo grazie all'introduzione del principio dell'audit unico le piccole e medie imprese, i piccoli imprenditori non saranno più sottoposti a controlli multipli.

In questo contesto che ho cercato di delineare veramente per sommi capi, la Valle d'Aosta deve definire nei prossimi mesi gli indirizzi di politica regionale di sviluppo 2021/2027 in cui per ciascuna delle cinque priorità sopra definite, vengono individuati i bisogni, gli obiettivi, le azioni e gli attori coinvolti. Nell'attuale momento di crisi economica nazionale e regionale la Valle d'Aosta ha il dovere e l'obbligo di impegnarsi seriamente nell'utilizzo delle importanti risorse finanziarie messe a disposizione dall'Unione europea che possono essere utilizzate per esempio: nel settore dell'istruzione per rispondere al problema dell'edilizia scolastica, della dispersione scolastica, della formazione, dell'alternanza scuola-lavoro e dell'orientamento; nel settore dell'occupazione per migliorare l'accesso al mondo del lavoro di donne e giovani e l'equilibrio tra vita professionale e privata; nel settore dell'ambiente nell'ottica della riduzione delle emissioni inquinanti tramite il potenziamento della mobilità sostenibile e l'efficientamento energetico di edifici pubblici e privati; e nei settori della pubblica amministrazione e delle piccole medie imprese tramite la digitalizzazione per migliorare l'accesso dei cittadini alle informazioni. Penso che un importante contributo possa e debba essere portato dal NUVAL (Nucleo regionale di Valutazione) per offrire punti di attenzione e di direzione per la prossima programmazione.

Chiediamo quindi all'Assessore: quali sono le strutture regionali coinvolte nella preparazione della politica regionale di sviluppo 2021/2027 e quali sono gli obiettivi che, a tal fine, ogni struttura si è prefissata, in base alle cinque priorità della politica di coesione, e qual è la programmazione dei lavori dei singoli tavoli attivati a livello regionale. Poi ci sono due punti che secondo me sono un po' il nucleo di questa interpellanza: qual è la modalità e quali sono le fonti da cui si raccolgono i dati per definire i fabbisogni del nostro territorio, in base alla quale procedere ad una definizione realistica degli obiettivi della futura politica regionale di sviluppo 2021/2027 e chiedo anche se, all'interno delle strutture regionali coinvolte, vi sono le risorse umane ed i sistemi informatici adeguati a portare un contributo attivo e continuativo al lavoro della programmazione dell'utilizzo dei fondi europei; in caso di risposta negativa, quali azioni si intendono realizzare per sopperire a tali carenze.

Presidente - La parola all'Assessore Bertschy per la risposta.

Bertschy (AV) - Grazie collega per aver portato in Aula il tema della prossima programmazione. Ricordo che in occasione della discussione sulla sessione europea, avevo sottolineato l'importanza del fatto che il Consiglio regionale, attraverso la sua organizzazione, potesse seguire questa fase e credo che dovremmo tornare su questo argomento, perché ci avvicineremo alla solita data dove si vanno a relazionare interventi; speriamo così di avere l'occasione di trovare dei momenti di discussione e confronto durante questi mesi che rimangono.

La mia risposta non cercherà di battere il record assoluto del tempo di risposta, però è molto esaustiva, visto che il tema è molto sentito, importante e anche complesso. In premessa è corretto ricordare che stiamo lavorando a questo importante obiettivo, da quando, nel maggio 2018, la Commissione europea ha fatto le sue proposte ai nuovi regolamenti della politica di coesione oltre che al bilancio dell'Unione. L'Amministrazione regionale - sono quindi partiti i negoziati - ha seguito quello che sta succedendo a livello nazionale, dove il dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con una prima riunione allargata a tutti i soggetti del partenariato istituzionale, economico e sociale del Paese, nel rispetto del Codice europeo, ha preparato il percorso di preparazione all'accordo di partenariato Italia e dei programmi operativi. Come ha ricordato lei, i programmi sono stati ridotti a cinque programmi che sono delle macroaree all'interno delle quali gli Stati e le Regioni avranno la possibilità di inserire, nella maniera più vicina possibile al territorio ma come un'organizzazione di strategia che faccia crescere l'Europa tutta, le criticità e anche le potenzialità che i territori potranno esprimere.

A livello regionale nel maggio scorso abbiamo potuto avviare la nostra fase e la Giunta regionale ha approvato un documento che si è intitolato "Gli indirizzi politici per la politica regionale di sviluppo 2021/2027" che è stato illustrato in occasione di questa sessione europea. A seguire abbiamo anche noi attivato i cinque tavoli di lavoro che sono articolati per obiettivi di policy e sono stati valorizzati - anche per non appesantire ulteriormente il lavoro dell'Amministrazione regionale, di tutta la struttura amministrativa - quei tavoli di confronto tematico che sono già attivi. L'obiettivo è di arrivare entro la fine di questo inverno e, se possibile, anche prima, alla definizione di una prima bozza del quadro strategico regionale; tale bozza sarà poi da implementare con un documento, che sarà comunque un documento in progress, il quale verrà approfondito alla luce anche delle evoluzioni di quello che succederà coi negoziati a livello europeo.

Per venire nel merito, la prima domanda è "quali sono le strutture regionali coinvolte nella preparazione della politica regionale sviluppo 2021/2027 e quali sono gli obiettivi che, a tal fine, ogni struttura si è prefissata in base alle cinque priorità ": la preparazione politica regionale sviluppo è guidata dal dipartimento delle politiche strutturali e affari europei e lì è istituita una cabina di regia del dipartimento dove ci sono le autorità di gestione dei programmi. La cabina regia lavora con supporto del nucleo di valutazione e la sede principale di confronto è rappresentata dai tavoli di lavoro per obiettivi di policy; in questi tavoli di lavoro l'obiettivo è quello di far emergere i fabbisogni per costruire questa nuova programmazione. Nei lavori dei tavoli sono coinvolte fra gli altri le strutture regionali competenti per materia che si stanno adoperando per definire gli obiettivi di policy. Quanto gli obiettivi, le strutture regionali coinvolte sono impegnate in questa fase iniziale nell'individuazione di interventi strategici e intersettoriali; alcuni sono stati individuati nel documento che la Giunta ha approvato e si sta valorizzando in tal modo la funzione di integrazione del quadro strategico regionale dei singoli programmi. La declinazione obiettivi di struttura non potrà però che avvenire - diciamo in via definitiva - nella seconda fase. Oggi stiamo costruendo la strategia e a questo proposito è giusto sottolineare che, in parallelo al lavoro dei tavoli tematici che vedono le strutture regionali confrontarsi col partenariato, è anche in corso un ulteriore lavoro di approfondimento tecnico interno relativo alla verifica del soddisfacimento delle condizioni abilitanti. Stiamo cercando di fare un lavoro di approfondimento importante, perché le condizioni abilitanti saranno quello che ci permetterà di attivare poi le proposte a livello regolamentare per l'accesso ai fondi e, per arrivare alle condizioni abilitanti, sarà importante avere piani di settore relativi a tutti gli ambiti che porteremo negli obiettivi strategici. Sui piani di settore, come Governo abbiamo sottolineato ancora nell'ultimo periodo l'importanza che le strutture si propongono di raggiungerli, non solo per la politica strutturale, ma anche per una visione politica della gestione del nostro bilancio e anche dei nostri lavori. Direi che è importante, dopo che avremo collaborato per la definizione di questa prima bozza, riuscire ad avere anche una valutazione politica all'interno della Commissione competente per comprendere se siamo indirizzati sulla strada giusta. Vado un po' più veloce, perché ho ancora da dare delle risposte.

"Qual è la programmazione dei lavori dei singoli tavoli attivati a livello regionale": il 26 giugno si è svolta una prima riunione di tutti questi tavoli e a seguire, nei mesi successivi, hanno lavorato sugli obiettivi di policy tutti i tavoli con valutazioni e con momenti diversi di lavoro. Le condizioni abilitanti che fanno parte di questo lavoro hanno avuto un primo incontro di inquadramento trasversale il 21 giugno: qui sono stati illustrati a tutti i funzionari gli elementi caratterizzanti di queste condizioni abilitanti e nel periodo luglio-ottobre sono state poi fatte singole riunioni con i referenti interessati per continuare appunto nella ricerca dell'obiettivo. Gli esiti di lavoro dei tavoli tematici, così come i contributi pervenuti al partenariato, sono raccolti sulla piattaforma documentale appositamente creata nell'area riservata del sito istituzionale della Regione.

Rispondo alla domanda n. 3. Come riferito, è in corso un lavoro che sulla base del perimetro generale delle obiettive di policy dell'Unione e degli indirizzi della Giunta si propone di valorizzare anche i fabbisogni espressi del partenariato. Su questo dovremo fare un lavoro molto profondo, perché il tentativo di questa strategia dovrà essere quello di rappresentare, sì, la visione politica, ma anche la necessità che il partenariato porterà ai tavoli e dovremmo stimolare poiché non è sempre facile fare uscire queste idee, questi obiettivi. Abbiamo lavorato in quest'ottica per cercare di facilitare con delle schede di rilevazione il loro lavoro e allo stato attuale stiamo cercando di riorganizzare quello che c'è stato prodotto. È data stata data specifica attenzione ai piani di settore regionale, all'analisi di dati ivi presenti al fine di assicurare la piena integrazione e valorizzazione dei vari strumenti.

Rispondo ora alla domanda n. 4, diciamo sull'adeguatezza quantitativa. Rispetto a questo c'è competenza e capacità organizzativa da parte delle strutture, ma evidentemente questo lavoro si inserisce nella difficoltà che già oggi l'Amministrazione ha a realizzare i suoi obiettivi; le difficoltà di personale, quelle di reperire del nuovo personale, sono note a tutti, fanno parte del lavoro che si sta facendo per dare operatività a questa fase conclusiva della vecchia programmazione, ma anche alla fase propositiva della nuova programmazione. Pertanto ci sono le competenze, ci sono le strutture, c'è una piattaforma informatica che potrà essere valorizzata nella nuova programmazione. Lo scorso anno è stato approvato il piano di rafforzamento amministrativo, ma evidentemente le risorse nuove che poi arriveranno tramite i nuovi concorsi avranno bisogno di un tempo di formazione.

Concludo con quattro brevissime considerazioni: nella nuova strategia bisognerà tenere in conto in maniera molto puntuale delle difficoltà che abbiamo vissuto sulla vecchia programmazione. È bene ricordare il problema dell'anno scorso sul fondo sociale, quindi bisogna essere capaci di costruire un modello di gestione semplice, di costruire programmi che non facciano disperdere risorse energia e risorse umane, quindi grandi programmi per grandi obiettivi e non piccoli progetti che comunque impegnano un sacco di tempo. Dovremo anche costruire uno sportello dedicato agli enti locali e dovremmo cercare di utilizzare l'anno 2020 per la preparazione amministrativa di tutti i funzionari, compresi quelli delle scuole che potranno beneficiare di questi contributi.

Presidente - La parola la collega Russo.

Russo (M5S) - Grazie Assessore per la risposta molto, molto articolata. Dalle ultime sue due parole ho appreso un pochino quello che forse volevo aggiungere, vale a dire l'importanza del coinvolgimento ancora sempre all'interno della programmazione degli enti locali, delle scuole, che sono quelli che fanno più fatica a stare in questo processo.

Un altro aspetto che forse volevo sottolineare era la raccolta dei fabbisogni da parte dei partner. La raccolta dei fabbisogni, secondo me, è la cosa più complicata di tutte, perché è quella che fa partire poi gli obiettivi e, a mio parere - sicuramente non per un problema dell'Assessorato, ma più che altro per un problema di cultura - siamo ancora molto lontani dal riuscire a mettere a fuoco bene quali siano esigenze del territorio e agire di conseguenza.

Presidente - Grazie, colleghi. Vista l'ora, sospendiamo qui i nostri lavori. Ricordo solo che il punto 68 dell'ordine del giorno è stato ritirato e che i punti 64, 65, 67, dal 69 al 73 e dal 76 all'86 sono rinviati alla prossima adunanza consiliare. I punti 74 e 75 invece sono rinviati alla I Commissione consiliare permanente. Grazie, colleghi. Buona serata a tutti.

Il Consiglio prende atto.

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L'adunanza termina alle ore 21:25.