Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2769 del 24 maggio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2769/XIV - Approvazione del programma triennale 2017/2019 dei lavori pubblici, dell'elenco dei lavori da avviare nella prima annualità 2017, nonché del programma biennale 2017/2018 degli acquisti di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 50/2016.

Rosset (Presidente) - Possiamo proseguire con il punto n. 20 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola l'assessore Borrello. Ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Intervengo per illustrare questo piano triennale. Ovviamente, dopo due giorni di discussione incentrati su una tematica importante come quella del Casinò, non possiamo sottovalutare l'atto che andiamo ad affrontare in questo momento. Basti solo pensare che negli ultimi anni - proprio dai dati forniti dall'ente paritetico del settore edile - più di millecinquecento lavoratori del settore edile sono stati licenziati e più di duecentottanta imprese e artigiani di questo settore hanno chiuso.

Di conseguenza, io penso che sia importante andare ad affrontare questa tematica, cercare di capire le impostazioni e le attività che l'Amministrazione regionale pone in essere per cercare di arginare questo crollo verticale in un settore importante come quello dell'edilizia.

L'Amministrazione regionale, proprio nell'ottica della continuità, deve portare avanti tutta una serie di atti e questo piano così importante, così cospicuo anche dal punto di vista del numero di pagine, è stato redatto già ancor prima, del mio subentro nel ruolo assessorile che ricopro in questo momento, di conseguenza bisogna riconoscere agli uffici e al collega Baccega il lavoro prodotto per la redazione degli aspetti di carattere tecnico politico che poi, al momento del mio subentro, ho portato avanti nel rispetto e nella correttezza del ruolo.

Il programma triennale dei lavori pubblici è un documento fondamentale di programmazione dell'attività dell'Amministrazione regionale nel settore delle opere pubbliche. La struttura dell'Assessorato ha raccolto i dati provenienti da tutte le strutture della Regione relativamente alle opere pubbliche che si intende realizzare nel triennio con le risorse finanziarie disponibili e sulla base delle priorità di settore. Da quest'anno - questa è una modifica normativa che ho già avuto modo di spiegare all'interno della mozione prodotta all'interno di questo Consiglio regionale - in un solo atto è anche contenuto l'elenco degli interventi che si intende avviare nel corso del 2017 e l'indicazione - questa è la novità dettata dall'approvazione del decreto legislativo n. 50/2016 (Codice degli appalti) - dei servizi d'ingegneria e architettura necessari da avviare.

Il documento è redatto tenendo conto delle risorse finanziarie disponibili sia dal bilancio regionale sia da fonti extra bilancio, quali il finanziamento dello Stato o dei mutui, che garantiscono la totale copertura finanziaria degli interventi.

Il piano si caratterizza per la sua concreta fattibilità non solo in termini economici ma, anche per le scelte degli interventi, che sono effettivamente realizzabili già a partire da quest'anno. L'Amministrazione regionale si è sempre impegnata nel cercare di attenuare gli effetti della profonda crisi legata all'edilizia. Una crisi che ha determinato delle gravi ripercussioni sia in termini socioeconomici sia sotto il profilo dell'occupazione lavorativa sia sotto il profilo della sopravvivenza del tessuto imprenditoriale locale. Il nuovo Codice degli appalti, approvato con decreto legislativo n. 50/2016, ha stabilito principi e procedure che dovrebbero favorire scelte operative da parte delle singole stazioni appaltanti maggiormente congruenti con le criticità del territorio. È interesse infatti dell'Amministrazione regionale che le stazioni appaltanti della Regione - in qualità di amministrazione aggiudicatrice - improntino il proprio operato non solo nel massimo contenimento dei costi, ma anche alla qualità dell'opera eseguita, alla certezza dei tempi di realizzazione e alla correttezza dell'esecuzione. L'Amministrazione regionale - proprio nei margini dei dettami del decreto legislativo n. 50/2016 - vuole cercare di lavorare utilizzando al meglio la flessibilità e l'autonomia operativa. Per fare questo, vogliamo cercare di semplificare il più possibile le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici, puntando a selezionare operatori economici più affidabili ed evitando il ricorso a coloro che operano al limite della sostenibilità economica. Valorizzare la valenza sociale degli appalti quale strumento di promozione dello sviluppo dei territori - e questo era un indirizzo dato anche dal Consiglio regionale - mediante la suddivisione in lotti degli appalti, favorendo l'accesso al mercato da parte delle micro, piccole e medie imprese. Per conseguire tali obiettivi, si indica come strumento più opportuno quello che viene definito all'interno dell'ex articolo 36 del Codice degli appalti: la cosiddetta "procedura negoziata".

Due numeri per andare a definire e inquadrare l'importanza, la valenza di questo piano per quanto riguarda le ricadute, dal punto di vista infrastrutturale e pure dal punto di vista economico rispetto al territorio. Parliamo di 168 interventi per un ammontare complessivo degli investimenti attivati per 176 milioni di euro, che risultano così articolati: 143 interventi, l'85 percento, lavori finanziati e appaltati direttamente dall'Amministrazione regionale per un importo totale di 125 milioni; venticinque interventi (pari al 15 percento circa), lavori finanziati dall'Amministrazione regionale a favore degli altri soggetti attuatori per un importo totale di 50 milioni. Il programma contiene una serie di interventi d'importo medio-piccolo - volontà espressa proprio dal Consiglio regionale - finalizzati a favorire le piccole e medie imprese del settore e a promuovere l'economia locale attraverso l'inserimento di sessantatré interventi (circa il 40 percento dell'importo totale) definiti contenitori di attività più propriamente manutentiva, con una previsione di spesa complessiva di circa 63 milioni.

Nel ringraziare il Presidente della Commissione Nogara e tutta la Commissione per la disponibilità che hanno fornito nel recepire le istanze all'interno del piano, un ringraziamento particolare va all'impegno che la Commissione tutta ha manifestato nell'accogliere un emendamento prodotto in fase di realizzazione del piano, e soprattutto nell'aver dato la disponibilità ad audire tutte le associazioni, tutti gli interlocutori interessati da questo tipo di operazione. Quindi, un ringraziamento dovuto e voluto, proprio perché è stata una giornata intensa all'interno della quale sono stati analizzati nel dettaglio i dettami definiti all'interno di questo emendamento, che è la parte integrante del documento all'interno delle linee esplicative e degli indirizzi all'interno del piano triennale dei lavori pubblici. Questo emendamento al piano è volto a fornire indirizzi per l'applicazione del nuovo Codice dei contratti pubblici, che ha introdotto rilevanti novità e ha aperto nuove opportunità a livello locale. In particolare la proposta è finalizzata a valorizzare la valenza degli appalti quale strumento di promozione dello sviluppo del territorio sia mediante la suddivisione in lotti degli appalti sia favorendo l'accesso al mercato da parte delle micro, piccole e medie imprese, specie se con solidi legami con il territorio. È infatti necessario che i lavori siano affidati tramite appalto a soggetti economici in grado di garantire adeguata affidabilità, conoscenza del territorio e tutela dei livelli occupazionali. Per fare questo, come ho già detto, si può operare attraverso lo strumento della procedura negoziata ex articolo 36 del nuovo Codice degli appalti per un importo fino a 516 mila e per i servizi d'ingegneria e architettura per un importo fino a 100 mila. Con la collaborazione delle associazioni di categoria, degli imprenditori, degli Ordini e dei collegi professionali, oltre che dei sindacati e delle parti del settore edile, che ringrazio pubblicamente, abbiamo definito alcune regole e orientamenti che abbiamo provato a sintetizzare come indirizzo all'interno del piano, ma che verranno successivamente codificati, qualora questo piano venga adottato dal Consiglio regionale, con un atto di delibera di Giunta.

Ringrazio l'aula, ringrazio i colleghi, ringrazio gli uffici per il lavoro prodotto, ringrazio il personale, ringrazio tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla realizzazione e redazione di questo piano, che penso possa dare delle risposte sul territorio per quanto riguarda questo settore molto importante, che, come ho detto all'inizio del mio intervento, è caratterizzato negli ultimi lustri da una caduta verticale con una crisi dell'occupazione decisamente importante, che bisogna cercare di affrontare e arginare.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron. Ne ha facoltà.

Perron (UV) - Noi per senso di responsabilità restiamo in aula, ma chiederemmo che la maggioranza per conto suo garantisca quantomeno la presenza in aula, perché diverse volte constatiamo che non ci sono i diciotto presenti. Le chiedo un richiamo in tal senso.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Nogara. Ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Adesso queste polemiche sterili, capogruppo dell'Union Perron, perché quando c'era lei qua, non era mai in aula! Siamo qui, ci sono persone che stanno facendo delle interviste, persone che stanno guardando dei dossier e siamo tutti qua. Dobbiamo stare attaccati l'uno all'altro? Lei gira, fa quello che vuole e va bene. No, lei non si muove da qua. Mai, lei non si è mai mosso. Complimenti!

Presidente - D'ora in avanti starò molto attento a chi arriva nei tempi, e se qualcuno arriverà con dieci minuti, applicherò quello che prevede il regolamento. Questo sia chiaro per tutti. Questo vuol dire poi perdere la mezza giornata, vuol dire poi che non uscite, andate, venite, fate quello che volete. Questo sia chiaro. Ha chiesto la parola il consigliere Baccega. Ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Si surriscalda di nuovo il clima? Spero di no. La questione più calda della giornata è superata, adesso abbiamo un dossier altrettanto importante, che finalmente giunge in aula dopo la nostra mozione di marzo e prevede il piano triennale dei lavori pubblici 2017/2019, accompagnato dall'elenco dei lavori da avviare nel 2017, nonché il programma biennale per l'acquisto dei servizi attinenti l'architettura, l'ingegneria e le progettazioni.

Come ha detto l'Assessore, un programma che prevede molte novità determinate dai decreti attuativi emanati dall'ANAC, a seguito dell'approvazione del DL n. 50/2016. Un 2016 - ci fa onore questo - che ha visto la Valle d'Aosta risultare la più virtuosa fra le regioni d'Italia in termini di trasparenza negli appalti, segno che i processi messi in atto dalla Regione, dalla Stazione unica degli appalti e dai Comuni valdostani sono stati dei processi virtuosi che hanno funzionato.

Mi preme ringraziare il Presidente della III Commissione Nogara, che proprio in Commissione ha esordito dicendo che grande parte di questo programma era stato redatto dal sottoscritto e poi portato all'approvazione dall'Assessore Borrello. Le fa onore e correttezza, la ringrazio molto. Ringrazio anche il nuovo Assessore che - sia in Commissione che qui adesso - ha ribadito che il piano era già stato iscritto all'ordine del giorno della Giunta regionale, evidenziando che detto piano era già stato anticipato alla Consulta dei lavori pubblici nella prima decade di febbraio. Mi corre l'obbligo, non sono riuscito a farlo nel passaggio da assessore a consigliere, anche di ringraziare i due coordinatori: l'ingegner Rosset e l'ingegner Rocco, per il lavoro profuso, ringraziare l'architetto Pagano che è il dirigente della Stazione unica degli appalti e tutto il suo staff. E ringraziare tutti i dirigenti che hanno collaborato fattivamente affinché si arrivasse a un piano triennale che avesse della sostanza. Voi sapete che il piano deve essere completamente finanziato da mutuo o da risorse di altri enti o da risorse di bilancio; i soldi ci devono essere, altrimenti i lavori non entrano in quel piano. Lo dirò anche perché auspicavamo che - l'obiettivo era quello, l'avevo detto in una interrogazione presentata dal Consigliere Cognetta -fosse approvato a marzo per dare il via a tutta una serie di lavori, ma poi è successo quello che è ben noto e il cambio di maggioranza ha portato a presentarlo soltanto oggi.

Come noto, Assessore, sarà poi sua cura farlo nei prossimi mesi, il piano dei lavori pubblici richiede un percorso importante, richiede una forte condivisione con gli uffici e con i dirigenti, richiede una forte condivisione con i territori, quindi con i Sindaci, con il Consiglio permanente degli enti locali, richiede un confronto con la Consulta dei lavori pubblici. E poi, una volta che si è confezionato, a seguito anche d'importanti sopralluoghi che si fanno durante l'estate sul territorio, allora si confeziona un prodotto che viene poi consegnato all'Assessorato alle finanze, e lì si va a alla battaglia per poter avere le risorse disponibili per fare tutti gli interventi che si devono fare.

Perché era importante approvarlo a marzo? Perché come noto, il processo di affidamento dei lavori è un processo lungo. Si passa, quando dovuto, dalle gare per la progettazione alla progettazione stessa, alla gara per l'affidamento dei lavori per poi arrivare alla realizzazione dell'opera. Questo è sicuramente un percorso importante e poi - a seconda del tipo di intervento e del tipo di opera che viene realizzata, più o meno importante - ci sono dei tempi da rispettare che sono drammaticamente lunghi.

In questo programma sono inseriti sedici interventi programmati nei Comuni, che riguardano interventi della legge n. 26, che vedono anche la clausola sociale, quindi una venticinquina di operai, da venti a venticinque, che vengono assunti dalle imprese e lavorano quattro o cinque o sei mesi, a seconda di quando vengono avviati i lavori. È chiaro che se i lavori vanno in gara adesso, ahimè, probabilmente queste assunzioni verranno fatte un po' più in là e per questi operai, in qualche modo, sarà ritardata la loro assunzione. Già lavorano pochi mesi all'anno, ecco perché era importante avere a marzo il piano lavori. C'è anche un piano importante, a bilancio abbiamo fatto mettere dei soldi piuttosto significativi rispetto agli anni scorsi per la riasfaltatura delle strade regionali: ce ne sono molte che sono abbastanza in situazioni di disagio. E voi sapete che anche lì fare partire la gara, eccetera, andare ad asfaltare a luglio e ad agosto con i turisti qua, diventa anche un po' complicato. Sarebbe stato importante fare i lavori a giugno o a settembre, e poi consegnare ai nostri turisti delle strade di un certo tipo.

Assessore, non siamo ancora entrati in possesso dell'elenco degli interventi di cui alla delibera del 2 febbraio, quella che riguarda le risorse messe a disposizione per il fondo per il contrasto alla povertà, quei 5 milioni assegnati ai lavori pubblici che fanno parte di quel piano da 12 milioni. Il Presidente Nogara l'aveva anche chiesto in Commissione, se non sbaglio. Io la pregherei di farcelo avere quanto prima, o di farlo avere alla Commissione che poi ce lo fa pervenire.

Abbiamo audito in Commissione le associazioni di categoria o i sindacati e correttamente hanno ribadito anche loro il percorso che abbiamo fatto insieme. E per entrare nel merito delle tre pagine di emendamento che non sono trecento - la stampa ha un po' enfatizzato la settimana scorsa - in Commissione, i rappresentanti delle associazioni dei sindacati hanno detto che è un percorso che parte da lontano, ed è un confronto che è stato anche qui altrettanto lungo e approfondito. Era noto che, pur condizionati dal DL n. 50, era importante andare a sostenere l'imprenditoria locale e, proprio nel rispetto del DL n. 50 e della linea guida n. 4 dell'Autorità nazionale anticorruzione, si sono intraviste le opportunità per arrivare a valutare le modalità più convenienti da parte delle stazioni appaltanti, differenziando per l'importo e complessità di affidamento secondo i principi di adeguatezza e proporzionalità, anche tramite la consultazione dei cataloghi elettronici del mercato di riferimento.

Quindi - tenuto conto che la stazione appaltante deve assicurare l'opportuna pubblicità sulle attività esplorando il mercato - scegliere gli strumenti più idonei in ragione della rilevanza del contratto per il settore di riferimento, sulla base di parametri non solo economici.

L'Assessore, riferendosi alla qualità delle imprese in questa fase - e questo bisognerà pubblicizzarlo fortemente - l'ha spiegato poco fa: le imprese devono essere qualificate, le imprese devono sostenere tutta una serie di percorsi di ammodernamento, perché altrimenti non sono più competitive sul mercato. Questo bisogna assolutamente dirlo. Quindi noi ci siamo cimentati nell'elaborare anche noi un documento che era già in copia, e quindi che è stato presentato proprio...

Presidente - Colleghi, vi chiedo un po' di silenzio, per cortesia. Sembra di essere in piazza Chanoux qui. Non so se vi sembri normale questo atteggiamento. Poi se a nessuno interessa, lo si dica subito, si dica: chiudi, non andiamo avanti. Mi sembra scorretto questo atteggiamento. Prego.

Baccega (EPAV) - Si è stanchi a quest'ora. In questa direzione ci siamo confrontati subito con un soggetto, che era la Chambre Valdôtaine, che poteva riassumere tutte le partite IVA che sono indirizzate con dei codici ben definiti, che hanno indirizzo in Valle d'Aosta.

Per mantenere questo percorso nell'ambito di una piena legittimità amministrativa, applicando a questo mercato tutti quei principi di economicità, di efficacia, di tempestività, correttezza, libera concorrenza, si poteva agire essenzialmente su due fronti, proprio applicando appieno la facoltà di ricorrere ad altre forme di pubblicità. Nel primo caso, trasmettere un avviso di manifestazione, coinvolgendo le associazioni; nel secondo caso, inoltrare le manifestazioni di interesse a un organismo unico, assumendo come riferimento l'iscrizione all'ente paritetico valdostano, come è indicato nel provvedimento.

E proprio in data 20 febbraio abbiamo avuto un confronto tecnico-politico con la Chambre per intraprendere questa strada, che mi auguro possa dare risultati che abbiamo condiviso fin da subito. Quindi ribadendo che anche l'emendamento era un percorso già ampiamente avviato, lo hanno detto anche i rappresentanti di categoria, l'unica differenza era che noi lavoravamo nell'ambito di due fasce: dovevamo andare in una logica che consentiva di arrivare almeno ai 300 mila euro, quindi da 40 a 300 mila euro. Questo perché? Perché per tutti quegli interventi che andiamo a fare nei Comuni, indicativamente la legge n. 26 dice che oltre i 300 mila euro non si può accedere, ma anche per gli altri interventi poteva avere una logica e poteva essere ad appannaggio di più di aziende locali.

Voi avete fatto una scelta diversa, è stata condivisa dalla Consulta, però mi sembra che Confindustria in Commissione abbia detto che ha dovuto mediare in questo senso e dice: "vabbè mandiamocela giù così". C'era una logica nell'individuare i 300 mila euro come fascia, però questa è la scelta che avete fatto.

Io concludo questo mio intervento, ringraziando tutti per l'attenzione e facendo una riflessione: il piano annuale 2016 prevede 108 milioni come lavori indicati da voi da avviare nel 2017. Siamo alla fine di maggio, se riuscite ad avviarne il 50 percento, io pago da bere a tutti.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier. Ne ha facoltà.

Cretier (PD-SIN.VDA) - Garantisco che non sfrutterò tutti i trenta minuti, vista l'ora. Volevo solo fare alcune osservazioni, in quanto questo piano per me era un po' la novità; però era leggibile, era consultabile, abbiamo avuto il tempo di ragionarci e di confrontarci anche in Commissione, guidati dal collega Baccega chiaramente.

Credo che rimettere in moto il settore edile, sia importante per dare vitalità a un settore che stagna da troppo tempo. Bisogna ricreare le condizioni per un flusso finanziario presso le imprese e gli artigiani, quindi creare le condizioni per dare ossigeno alle aziende, chiaramente con opere utili al miglioramento e al recupero delle infrastrutture esistenti, non tanto per costruire il nuovo. Questo è il mio pensiero.

I 3 milioni di euro preventivati sono stati un primo passo per sbloccare alcuni lavori. Il lavoro fatto dalla Giunta precedente, dal collega Baccega che ringrazio, aveva chiaramente elaborato un importante programma regionale dei lavori pubblici per il triennio, che poi sarà portato in parte a termine dall'Assessore Borrello. Purtroppo, lo abbiamo sentito in Commissione, non tutte le risorse saranno spendibili. Se non ci sono novità, solo 1,7 milioni di euro potranno essere spesi. Prendiamo atto che alcune domande non sono state completate e quindi i finanziamenti rimangono in cassa.

Sull'aspetto comunicazione, l'assessore Borrello ci aveva evidenziato quale sistema vorrebbe utilizzare. Speriamo di non incappare in ricorsi e contestazioni e bisognerebbe - qualcuno l'avete già menzionato voi - individuare qualche meccanismo legale per legare il piano alla Valle d'Aosta e alle aziende della Valle d'Aosta. Per esempio, qualcuno più competente di me mi segnalava la presa visione del luogo del cantiere per conoscere le difficoltà territoriali - per esempio la quota del cantiere - potrebbero indurre in particolare una presa visione anticipata alla corsa all'appalto e magari a rinunciare. Questo sarebbe un sistema idoneo e legale. È urgente distribuire le risorse in un settore tra i più in crisi d'occupazione. Ho detto in Commissione che siamo a metà maggio e vi sono ancora molti operai in cassa integrazione e di cantieri in giro al momento se ne vedono pochi. È necessaria una riflessione per il futuro, ma bisogna capire quali sono le cause per cui alcuni Comuni o non erano attrezzati o non sono riusciti a chiudere la richiesta della documentazione, perlomeno per spendere tutto quello che abbiamo disponibile in bilancio. Personalmente non sono soddisfatto, perché l'azione non va completamente in porto. C'è da capire meglio, come detto prima, le motivazioni e le difficoltà del percorso. L'azione deve essere migliorata nella parte che compete ai Comuni. Il confronto in Commissione e le audizioni, che sono state molte, hanno espresso delle indicazioni chiare così come i tavoli tecnici, il confronto in Consulta, lo snellimento delle procedure con una certa urgenza ma, credo, nei limiti legislativi e normativi esistenti.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin. Ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Grazie Presidente e grazie Assessore. Volevo ringraziare anche quelli che hanno collaborato alla redazione. Io mi riferisco principalmente al discorso degli indirizzi sull'applicazione del decreto legislativo n. 50/2016: il nuovo Codice dei contratti pubblici. Dico questo, perché in quest'aula più volte, per quel che riguarda la grave crisi che stanno passando in questi momenti soprattutto le piccole e le medie imprese valdostane, ho sollecitato un segnale forte, un segnale che comunque andasse in questa direzione.

Io personalmente mi auguro che sia l'inizio di una nuova fase. Non è la risposta definitiva ma è - mi auguro che lo sia - l'inizio di una nuova fase, perché ci tengo a sottolineare che vanno bene gli indirizzi per l'applicazione del decreto legislativo, ma manca un regolamento e dovremo provvedere al più presto, perché non possiamo continuare ad avere questi tempi biblici per mandare avanti i lavori e a volte anche solo le progettazioni. Mi riferisco alla scuola della bassa Valle. Noi abbiamo perso un anno di tempo dall'entrata in vigore della legge sugli appalti per assegnare l'incarico del progetto esecutivo. Un anno. Non è ammissibile. Non è accettabile in un sistema valdostano che noi ci mettiamo un anno e, attenzione, non siamo ancora alla gara, neanche all'appalto, neanche all'aggiudicazione. Un patto concluso con il Comune nel 2016, noi dopo un anno siamo in grado di aggiudicare la progettazione esecutiva. Faccio un esempio, ma è per dire che c'è qualcosa che non funziona in questo sistema. Come ho sempre detto che il piano dei lavori pubblici è un po' il libro dei sogni, perché - solo, per dare chiarezza - dobbiamo tenere conto che è un piano che guarda un triennio. A volte noi abbiamo il vizio di dire sono decine e decine di milioni spalmati in tre anni, ma quelli che noi riportiamo nel 2018 saranno anche parte del prossimo bilancio e del bilancio dopo, per cui si deve adottare molta cautela nell'annunciare queste grandi disponibilità, ma soprattutto emerge la necessità di andare nella direzione che ho indicato prima.

Non voglio assolutamente dilungarmi, perché, lo torno a dire, questo è un primo passo importante. Non sufficiente, ma molto importante.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron. Ne ha facoltà.

Perron (UV) - Solo per una dichiarazione di voto e una considerazione. Il nostro gruppo è da sempre sensibile, molto sensibile e direi anche attento a questa tematica. Se è una tematica che per vari motivi scalda meno l'aula rispetto a quello che abbiamo affrontato al punto precedente, non per questo è una tematica meno importante. Anzi. Nel senso che da sempre il settore edilizio, il settore delle costruzioni, lo riconosceva l'Assessore, è un settore assolutamente fondamentale per l'economia della Valle d'Aosta: per l'indotto che crea, per gli effetti che ha sul PIL di questa nostra regione. Spesso si dice che la dinamicità, la crescita di un territorio sia visibile attraverso il numero di gru, come impatto visivo, che esistono in quel territorio.

A noi manca, attraversando la Valle d'Aosta, poter rivedere, come succedeva alcuni decenni fa, un elevato numero di gru che significherebbe che esiste tuttora sul territorio della Valle d'Aosta ancora una forte economia che genera tutto il benessere che nel tempo è stato generato. Il piano dei lavori pubblici segna anche lui una differenza rispetto a quello che era un tempo. Eravamo abituati come Amministrazione regionale a buttare sul mercato un piano lavori con una mole di lavori e di investimento finanziario decisamente diverso. Questo è un segnale di come i tempi purtroppo, per vari motivi, sono cambiati anche in questo settore.

Sono d'accordo con l'intervento del collega Gerandin, nel senso che sui tempi, su come viene regolamentata questa materia - lo dico con spirito costruttivo e collaborativo, Assessore - andrà fatta una riflessione. Lei stesso, nell'annunciare questa elencazione di lavori, sa meglio di me che tutta una serie di lavori contenuti nel piano non sono immediatamente appaltabili per vari motivi. Di tanti lavori è in corso la progettazione, quindi esiste l'elenco, ma non sono lavori immediatamente immettibili sul mercato.

Altri, seguendo il ragionamento che faceva il collega Gerandin, sono lavori che andranno necessariamente spalmati in un esercizio successivo. Quindi la mole di lavoro che affrontiamo oggi è robusta, importante, ma certamente ridotta rispetto a quello che facevamo in passato.

Da una parte, Assessore, noi apprezziamo anche il lavoro che lei ha fatto con gli emendamenti. Nel senso che cogliamo lo sforzo che ha tentato di fare a favore anche delle imprese locali, cercando di cogliere da un punto di vista normativo le opportunità che la nuova legge, il nuovo Codice degli appalti, offre in questa materia. Mi permetto di fare mio il ragionamento del collega Baccega: forse ci saremmo aspettati nell'individuazione di queste soglie un po' più di coraggio. Nel senso che il portare la soglia fino ai 150 mila, credo che per certi aspetti sia un po' limitativo nel ragionamento che si poteva fare a favore delle imprese locali. Si poteva fare un ragionamento di alzare questa soglia fino ai 300 mila euro - perché no? - e credo poteva essere un ragionamento che andava a inglobare gran parte dei lavori contenuti nel piano, salvo i grandi lavori che seguono una logica, e lei sa meglio di me che esiste una fetta di lavori ancora molto alta, fino ai 300 mila euro.

Io non ho capito ma ce lo dirà il perché non si è tenuto conto di voler magari ampliare questa fascia. Credo che sarebbe stata sicuramente una risposta molto più forte a favore della possibilità per le imprese valdostane di lavorare e di avere un ragionamento - mi si passi il termine - un po' protezionistico per poterle, nel rispetto della legge, aiutare nel momento in cui concorrevano per un appalto.

Detto questo, noi voteremo a favore di questo piano, voteremo a favore degli emendamenti che lei ha presentato. Come dicevano i colleghi, la invitiamo però veramente, Assessore, a vigilare affinché da domani, dal momento dell'approvazione di questo piano, vi sia all'interno del suo Assessorato un ragionamento veramente finalizzato a minimizzare i tempi, a minimizzare i tempi per buttare sul mercato in tempi ragionevolmente brevi il più possibile lavori. Siamo ormai a giugno, quindi, dopo che verranno avviate le procedure, rischiamo che gran parte dei lavori venga messa sul mercato quando ormai la stagione giunge non dico a conclusione, ma a metà dell'anno solare con le inevitabili conseguenze che lei conosce.

Detto questo, è un invito collaborativo a lavorare e annunciamo il nostro voto favorevole all'atto che lei ci ha presentato.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Nogara. Ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - A nome di tutta la Commissione, della III Commissione, c'è piena soddisfazione per l'approvazione, che è stata già data in Commissione, del programma triennale dei lavori pubblici. Io direi che qui si affronta una tematica che è a dir poco importante, direi importantissima, proprio, anche per la storia della nostra regione. Come diceva giustamente il consigliere Perron, negli anni passati si calcolava quanti lavori venivano fatti, o l'intensità dei lavori guardando la collina di Aosta, soprattutto l'adret della Valle d'Aosta, osservando quante gru erano montate. Adesso purtroppo quando si guardano queste parti del nostro territorio, il panorama è un po' desolante, perché troviamo veramente poche attività che continuano in questo settore. Come aveva ricordato giustamente l'Assessore, ci siamo trovati di fronte più che a un degrado a un crollo dell'edilizia qui in Valle d'Aosta, con tante persone che sono obbligate anche a emigrare da altre parti per poter continuare il proprio lavoro.

Com'era stato detto già in III Commissione, si riconosce il lavoro iniziato dall'allora assessore Baccega e la continuazione di questo lavoro da parte del nuovo assessore Borrello. Diciamo che il punto principale che ha dato un'impronta a questo programma, sono gli emendamenti presentati, di cui quello principale è sulle modalità di affidamento dei lavori pubblici, modalità non solamente sull'affidamento dei lavori, ma anche di acquisizione di servizi attinenti l'architettura e l'ingegneria.

Quando in Commissione abbiamo audito tutti, e devo dire che tutte le varie categorie hanno espresso un apprezzamento per quanto era stato fatto. Nessuno ha cantato fuori dal coro, anzi erano tutti soddisfatti di queste iniziative. Tra questi c'erano tutti gli Ordini (ingegneri e architetti) che hanno espresso il loro apprezzamento per quanto è stato intrapreso.

Secondo noi, è stato stabilito l'importo massimo che si poteva prevedere per gli affidamenti, per questi affidamenti - mi riferisco a quanto diceva lei, consigliere Perron - è stato il massimo che si poteva fare per vari motivi. Quindi condiviso da tutte le categorie. Prima l'assessore Baccega diceva che c'era Confindustria che avrebbe voluto diversamente, però ha riconosciuto immediatamente il fatto che forse per una mediazione era più auspicabile tenere queste cifre. Diciamo che si è detto già abbastanza su questo piano. Anche il nostro gruppo esprime parere favorevole e senz'altro voterà a favore di questo piano.

Presidente - Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

Per la replica, ha chiesto la parola l'assessore Borrello. Ne ha facoltà.

Borrello (SA) -. Penso che gli interventi dei colleghi abbiano ben descritto e ben riassunto le attività all'interno della Commissione e l'impegno della stessa nell'accompagnare e nell'approfondire questo documento. I valori definiti nell'identificazione dei parametri riprendono i dettami indicati all'interno del decreto legislativo n. 50/2016. È per questo motivo che non abbiamo voluto distanziarci eccessivamente da questo tipo di ragionamento. Ma qualsiasi tipo di considerazione, a seguito dell'applicazione in questo anno solare di questa nuova procedura, sicuramente è da poter affrontare e do la mia disponibilità.

Nel merito, rispetto ai tempi, questo piano sarà immediatamente operativo. Per quanto riguarda invece l'applicazione di modifica dei dettami del nuovo emendamento sarà fatta nei prossimi giorni con una delibera di Giunta regionale.

Presidente - Possiamo procedere con la votazione? Votiamo il programma con l'emendamento della Commissione. Dichiaro aperta la votazione.

Presenti: 32

Votanti : 31

Favorevoli: 31

Astenuti: 1 (Cognetta)

Il Consiglio approva.

Con questo punto all'ordine del giorno, i lavori si chiudono. Buona serata a tutti.

L'adunanza termina alle ore 19:19.