Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1600 del 19 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1600/XIV - Ritiro delle Mozioni: "Predisposizione di un nuovo piano di gestione dei rifiuti" e "Impegno per l'attuazione degli indirizzi in materia di gestione dei rifiuti approvati dal Consiglio regionale". (Approvazione di una Risoluzione. Reiezione di altra Risoluzione).

Presidente - Colleghi, come avevamo concordato in Conferenza dei Capigruppo, esaminiamo insieme due punti, il 28 e il 31, sui quali sono arrivate anche due risoluzioni che sono in distribuzione e che sono iscritte d'ufficio perché riguardano l'argomento. Una risoluzione è dell'ALPE e dell'UVP e una risoluzione è dei Capigruppo della maggioranza e dell'Assessore Bianchi.

Chi chiede la parola per l'illustrazione? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Descrivo brevemente la mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle. Sulla questione rifiuti sapete che c'è stata la pronuncia del TAR qualche tempo fa, una cosa che ha preoccupato parecchio tutti quanti i valdostani e chiaramente anche noi. Ci sono tutta una serie di documenti che stanno per essere approvati dall'Assessorato, così come ci sono state nel corso di questa legislatura tutta una serie di discussioni rispetto a gli indirizzi che questa Regione dovrebbe prendere rispetto alla gestione dei rifiuti. Noi con questa mozione chiediamo tre cose piuttosto evidenti.

La prima riguarda sostanzialmente il fatto di opporsi alla sentenza del TAR. Quello che il TAR ha stabilito non è corretto secondo noi, ma penso neanche per il governo regionale, quindi chiediamo al governo stesso di fare una opposizione, là dove è fattibile, nei termini, nei modi e nelle sedi ovviamente possibili, e di farla al più presto.

Il secondo punto invece riguarda una questione un pochino più tecnica, cioè se all'interno del nuovo piano rifiuti si possa in qualche modo gestire in maniera differente la questione dei rifiuti differenziati. In particolare, ho avuto modo in passato, attraverso delle interpellanze e delle interrogazioni, di spiegare che attualmente il costo di questi materiali che recuperiamo è in gran parte utilizzato per pagare la gestione del materiale stesso, questo con un danno o comunque con poco risultato economico da parte degli utenti, perché noi crediamo che chi si sforza di fare la differenziata, poi debba averne dei benefici. Se questi benefici finiscono per la maggio parte a chi gestisce il rifiuto differenziato, per questioni tecniche o per altri motivi - questo non l'ho ancora appurato, ma comunque è una cosa importante - se questo non permette alla fine di avere una ricaduta sul sistema al fine di abbassare la tariffa, allora chiaramente è un cosa che vorremo invece che venisse presa in considerazione.

Collegandomi a questo, il terzo punto valuta il fatto che la Regione si certifichi come piattaforma CONAI, cioè che in qualche modo possa gestire, direttamente o attraverso una convenzione con qualche struttura, la parte dei rifiuti differenziata, che sta crescendo e che noi speriamo cresca sempre di più. fino ad arrivare all'ambizioso risultato dei rifiuti zero. È quello che noi auspichiamo come risultato definitivo di quella che dovrebbe essere la politica dei rifiuti in questa piccola regione. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Per illustrare la nostra mozione. Noi arriviamo a discutere di queste mozioni con un certo ritardo, perché erano delle iniziative che erano già state presentate nel passato Consiglio e che, per questioni tecniche e di tempo, sono state poi rinviate all'adunanza di oggi. Per poco non abbiamo discusso l'argomento ieri, che era il terzo anniversario della data del referendum, quello che poi ci ha condotti fino a qui.

Sul referendum vorrei spendere qualche parola, perché comunque è un evento che va ricordato, al di là della tematica dei rifiuti. È stato un evento molto significativo dal punto di vista della partecipazione dei cittadini alla volontà di poter partecipare alle scelte politiche che vengono fatte. È una data da ricordare, ma bisogna anche rammentare che i risultati che erano connessi con il significato del referendum sono ancora da venire, perché ancora oggi noi stiamo parlando di quali indirizzi politici dare alla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta.

Questo è un momento in cui ancora una volta occorre fare chiarezza, perché noi riteniamo che non sempre sia stata abbastanza chiara la tematica. Il tema dei rifiuti, specialmente in questo momento, non è banale, anzi è estremamente complesso per tutte le normative che si sovrappongono e per la complessità tecnica che è connessa al tema dei rifiuti. Soprattutto oggi, nel momento in cui la Regione si trova a dover dare delle linee politiche precise, per individuare la migliore gestione, è un momento in cui bisogna avere un approccio quanto mai serio ed è quello che noi cerchiamo di mantenere. Era lo stesso approccio serio che aveva avuto il referendum, o meglio il pre-referendum, perché l'approccio che era stato seguito allora, non era e non poteva neanche essere ideologico, così come oggi l'approccio non può essere ideologico. Allora, per necessità dettate dal tema, perché si stava andando verso una pronunciazione popolare, bisognava decidere se sì o no, quindi si doveva trovare una sintesi. Si è dovuto dire se si era a favore o contro il pirogassificatore, ma il problema vero non era un impianto. Il problema vero era che questa Regione, allora come oggi, non rispondeva alle norme che esistevano già a quel tempi. Parliamo del 2012 ma le norme erano ancora precedenti e la Regione non adempiva a una corretta gestione dei rifiuti.

Il problema vero è che noi oggi dobbiamo parlare di gestione dei rifiuti, non di impianti per i rifiuti; gli impianti vengono successivamente. Principalmente bisogna dare alla Valle d'Aosta un sistema complessivo che funzioni, ed quello di cui ancora oggi stiamo discutendo e su cui stiamo lavorando. Allora l'idea era quella di dare un modello gestionale che rispettasse appieno le norme che riguardano le discariche, tanto è vero che la raccolta della frazione organica è stata avviata, ma non è ancora stata completata su tutto il territorio regionale. In più, si teneva conto di quella che è nota come la gerarchia dei rifiuti. Vorrei ricordare che la gerarchia dei rifiuti è un elenco di priorità che la normativa a ogni livello, da quella europea a quella nazionale, stabilisce come azioni da intraprendere una prima dell'altra.

Un'altra cosa che non bisogna dimenticare è il contesto in cui troviamo. Noi dobbiamo parlare della gestione dei rifiuti nella Valle d'Aosta e non ha senso fare paragoni con regioni molto più grandi, ma anche molto più complesse e con gestioni molto più difficoltose, come possono essere per esempio la Campania. Allora, proprio nell'ottica della gestione, non degli impianti, era stato proposto uno scenario alternativo che ancora oggi ha una sua validità, ma che allora il governo non aveva voluto analizzare e non aveva voluto fare uno studio comparativo serio, come invece era stato chiesto a gran voce anche dai cittadini. E questa è una pecca originaria di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, perché una vera comparazione tecnica sugli scenari da mettere in campo non è mai stata fatta. Gli unici studi che erano stati fatti si basavano su delle ipotesi che oggi si sono rivelate sbagliate, numeri alla mano, perché l'evoluzione che allora si pensava, era una produzione di rifiuti in continua crescita. Oggi noi sappiamo che la produzione dei rifiuti è diminuita. Si pensava anche che certi obiettivi della raccolta differenziata non fossero perseguibili. Invece oggi - è un dato di fatto - anche mettendo in campo solo poche azioni, come quella della raccolta dell'organico ad Aosta e nella Mont Rose, si è visto che si può tranquillamente andare oltre il 50 per cento, e questo non è banale, perché noi dobbiamo ricordare che ci troviamo in Valle d'Aosta. Quei rifiuti su cui si basavano le scelte fatte allora, oggi non ci sono più. Le scelte politiche che erano state fatte allora, al di là delle ideologie, erano fondate su dati che oggi si sono rivelati completamente errati.

In più, c'è il fatto che l'evoluzione continua, cioè il mondo non si ferma. Il 2010 non è uguale al 2015 e oggi i rifiuti che sarebbero da destinare all'impianto non ci sono, ma nel tempo saranno destinati ancora di più a diminuire. La conseguenza è che prima di ragionare sugli impianti, noi dobbiamo pensare - l'ho già detto diverse volte, ma lo ripeto ancora una volta - di riorganizzare il sistema e di dare una gestione. Vorrei ricordare solo un dato che potrebbe fare riflettere. A oggi il 70 per cento di quello che viene conferito in discarica sarebbe recuperabile, senza andare a fare impianti di nessun tipo, né caldi né freddi, ma semplicemente riorganizzando il sistema e migliorando la capacità di intercettazione dei rifiuti. Il 70 per cento è una cifra che fa riflettere.

Non solo il contesto della produzione e dei risultati raggiunti dalla Regione - di questo bisogna dare atto, perché alcuni risultati sono stati raggiunti - ma ci sono anche le variazioni normative che sono intervenute e che probabilmente interverranno. Per normative intervenute io intendo il decreto sblocca Italia, e per quelle che interverranno intendo il collegato ambientale, che probabilmente risolverà dei problemi. Ma la risoluzione dei problemi della Valle d'Aosta sono da cercare nelle norme che allora già esistevano, perché ragionando in base ad esse oggi noi saremmo in grado di risolvere i problemi, senza dover per forza pensare a quello che verrà da adesso in poi.

C'è un'altra cosa importantissima, che è il problema di quello che vanno a pagare i cittadini, perché bisogna ricordare che tutti gli investimenti ricadono nelle tasche dei cittadini, tutti gli investimenti. Oggi la Valle d'Aosta dovrà fare degli investimenti per dare una gestione che funzioni. La scelta che era stata fatta allora si basava su un projet financing, cioè un sistema di finanziamento dell'opera dove i privati finanziavano di tasca loro, con l'ausilio delle banche, ovviamente, ma era un meccanismo quasi diabolico, perché i cittadini avrebbero pagato i costi di ammortamento nelle tariffe. Praticamente era una operazione, per chi la faceva, migliore come rendimento del mettere i soldi in banca. Erano soldi certi, ma siccome l'investimento era enorme - enorme e anche del tutto inutile; si parlava di 225 milioni di euro - questo avrebbe voluto dire un ricarico sui cittadini insostenibile. Questa cosa non la dice Roscio, non la dice il gruppo ALPE, ma la dicono gli approfondimenti che sono stati fatti nella Commissione speciale e successivamente nella III Commissione dove avevamo lavorato assieme ai colleghi o dove siamo riusciti a trovare delle condivisioni sui temi, che andavano ben al di là delle competenze e delle divisioni di partito. L'approccio è stato quello di cercare di risolvere un problema in maniera del tutto trasversale.

L'Europa già dal '75 ha legiferato in questa materia, ma anche noi in Italia almeno dal 2006 abbiamo norme precise. Anzi, ad dire il vero, visto che tutto nasce dal decreto Ronchi, abbiamo norme precise già dal '97. Se si rispettano le norme, considerando il percorso che ormai è intrapreso - il mondo è cambiato e non si può più tornare indietro - se si va verso l'omogeneizzazione della gestione, cioè una gestione unica su tutto il bacino della Valle d'Aosta, se si estendono le raccolte anche dell'organico su tutta la Valle d'Aosta, se si mette a regime il sistema di raccolta con i flussi che sono già stati fatti, le prospettive di evoluzione futura faranno sì che l'impianto che allora era stato pensato sarà completamente inadatto al contesto valdostano e completamente antieconomico. Sarebbe veramente un bagno di sangue, perché non saremmo in grado di garantire i rifiuti per farlo funzionare. Già allora i costi erano molto elevati e i 150 euro a tonnellata diventerebbero 300 euro. Nessun impianto forse nel mondo ha quei costi e non possiamo darlo noi come amministratori, se vogliamo essere seri. Non ha senso non dal punto di vista generale, ma dal punto di vista del contesto valdostano. Se noi ci dotiamo di una gestione rispettosa della legge e della gerarchia dei rifiuti, quell'impianto non è più compatibile oggi con il nostro contesto. Questo è un discorso tecnico e politico, ma non ideologico. Conti alla mano questa cosa si può tranquillamente dimostrare, colleghi.

Il secondo problema vero, oggi, è che la Regione dia degli indirizzi politici chiari su quello che intende fare. Indirizzi politici chiari sulla gestione che la Regione intende mettere in campo da qui al prossimo futuro. La mozione, quindi, chiede al governo di andare a difendere quegli indirizzi politici - ripeto: politici - che questo Consiglio aveva approvato e sui quali non si era voluto entrare nel merito tecnico. Si era voluti rimanere su un livello diverso, dicendo che gli indirizzi delle scelte della Regione Valle d'Aosta erano questi. Vogliamo come Consiglio ribadire fortemente questa scelta?

Noi del gruppo ALPE assieme all'UVP abbiamo presentato una risoluzione che va a fare un ragionamento, perché fino qui è l'analisi, ma da adesso in poi cosa facciamo? Riusciamo a dotarci di quegli indirizzi e a farlo in maniera il più possibile condivisa?

Presidente, le chiedo se illustrare adesso anche la risoluzione, oppure mi fermo e aspetto?

Presidente - Se ha depositato una risoluzione la può anche già illustrare, ma nessuno l'ha ancora presentata. Può annunciare di averla presentata e poi...

Roscio (ALPE) - Quindi non la illustro?

Presidente - Faccia come vuole, ha ancora 15 minuti. Prego, può continuare.

Roscio (ALPE) - Fino qui ho inteso dimostrare che i ragionamenti fatti, prima in Commissione, poi anche in Consiglio e portati avanti anche dal governo, erano indirizzi che non avevano nulla di ideologico e che invece erano basati sull'analisi di quello che è successo, delle normative esistenti e di null'altro.

A oggi noi abbiamo un piano gestionale dei rifiuti, che data ancora del 2003. Quel piano risponde a degli adempimenti normativi dell'Unione Europea, con la direttiva europea n. 98 del 2008, che sono stati recepiti anche in Italia dalla legge quadro sui rifiuti, il decreto legislativo n.152 ormai notissimo, e che anche la normativa regionale recepisce, dicendo che ogni cinque anni il piano di gestione dei rifiuti deve essere aggiornato. Noi quel piano non l'abbiamo mai aggiornato: dal 2008 a oggi quel piano è rimasto lettera morta e addirittura non ha neanche trovato piena applicazione. Abbiamo detto e siamo ancora oggi convinti di essere ampiamente in ritardo. Riteniamo che i tempi vadano recuperati in qualche modo e quindi bisogna dotarsi di un piano.

In che modo dobbiamo dotarci di un piano, lo dice chiaramente la norma, la quale dice che esiste una gerarchia da rispettare e in base a questo noi riteniamo che bisogna agire. La nostra risoluzione impegna a dare degli indirizzi politici chiari su cosa deve contenere il piano. La nostra idea è che il piano deve partire dal punto uno, quindi dalla prevenzione. Noi dobbiamo fare in modo che a capo di tutte le azioni intraprese ci sia la prevenzione: noi dobbiamo produrre sempre meno rifiuti e sempre meno dobbiamo portarne in discarica. Noi dobbiamo riuscire ad arrivare, in secondo luogo, a fare il riciclaggio, cioè recuperare materiale almeno ai sensi della legge, ma addirittura oltre, fino a raggiungere davvero quell'obiettivo, che anche i colleghi del Movimento Cinque Stelle auspicavano, di arrivare a rifiuti zero. Progressivamente, per step, ma deve essere quella la linea di orizzonte, la strategia da perseguire. Dobbiamo garantire veramente il reale recupero del materiale, prima di pensare ad altri tipi di recupero.

La nostra risoluzione non vuole neanche entrare nel dettaglio di cosa deve essere fatto, perché ci penseranno i tecnici a dircelo, però alcune cose si possono dire. Perché bisogna andare a recuperare quanto più materiale possibile e andare a ridurre quanto più materiale da portare in discarica? Perché noi a oggi abbiamo un'unica discarica regionale e vogliamo fare in modo di allungare la sua vita il più possibile, per non essere costretti ad aprirne un'altra. Questo è importantissimo.

L'altro elemento altrettanto importante, siccome sono passati ormai 12 anni rispetto all'ultimo piano, è che noi chiediamo nella nostra risoluzione che, qualora si verifichino cambiamenti significativi alla produzione o anche a livello normativo, vi sia la possibilità di andare a rivedere il piano e quindi di pensare a eventuali aggiornamenti.

Ultima cosa: vediamo di condividere le scelte che oggi non sono ancora state scritte nero su bianco. Il luogo deputato per farlo sarà la discussione del piano dei rifiuti, sulla futura gestione dei rifiuti. Però noi chiediamo che alcuni principi in tal senso vengano condivisi con la Commissione e con il Consiglio. Non chiediamo in questa fase di andare a dire quale deve essere il modello gestionale, però vogliamo chiedere che ci sia condivisione su questo punto.

Altre cose, non secondarie. Vogliamo che qualsiasi siano le scelte - vogliamo che siano le scelte migliori per la Valle d'Aosta - le ricadute tariffarie sui cittadini debbano essere il più possibile contenute. Noi non vogliamo dotare la regione di un impianto e di un sistema di gestione che funzioni a scapito delle tasche dei cittadini. Vogliamo che le due cose trovino un punto di equilibrio.

Io mi fermerei qui, spero di non essere stato troppo lungo e di non avervi annoiati. Aspettiamo le risposte del governo e dei colleghi che vorranno intervenire. Grazie.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale, chi chiede la parola? La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Visto che ci è stata consegnata una risoluzione da parte della maggioranza, che un'altra l'abbiamo presentata noi e che abbiamo ascoltato le varie sensibilità con la presentazione delle mozioni, io chiederei una sospensione per un confronto tra l'Assessore Bianchi e i Capigruppo della minoranza, per discutere se sia possibile arrivare a una risoluzione condivisa, discutendo su quali potrebbero essere i punti sui quali riusciamo a venirci incontro.

Presidente - Assessore?

Bianchi (UV) - Sì, certamente. La risoluzione che è stata presentata era già stata fatta vedere ai gruppi di minoranza lo scorso Consiglio. Ben venga la possibilità di vedersi e di trovare la giusta soluzione da parte di tutti i gruppi del Consiglio.

Presidente - Facciamo una sospensione dei lavori e una riunione per vedere se si riesce a trovare una definizione comune in merito alle due risoluzioni.

La seduta è sospesa dalle ore 11.13 alle ore 11.57.

Presidente - Possiamo riprendere i lavori. Colleghi, chi intende prendere la parola?

La parola all'Assessore Bianchi.

Bianchi (UV) - Illustro la risoluzione che abbiamo presentato come maggioranza, per far capire anche a chi ci ascolta. Mi dispiace che non si sia raggiunto un accordo, proprio su un punto che a mio avviso poteva essere ripreso tranquillamente all'interno del piano rifiuti, in Commissione. Comunque, entrerei nel merito della risoluzione che abbiamo presentato come maggioranza.

Presidente - Un po' di silenzio, per cortesia.

Bianchi (UV) - La gestione dei rifiuti deve essere inquadrata in un contesto normativo complesso e in continua evoluzione, nel quale la Regione rappresenta uno degli attori coinvolti nel raggiungimento di obiettivi e finalità che sono fissati e governati a livello comunitario e statale. Le attività che la Regione ritiene di dover porre in atto non possono quindi prescindere dalla verifica costante della coerenza con gli obiettivi e le finalità che le normative comunitarie e statali pongono. La corretta gestione dei rifiuti deve essere rispettosa della gerarchia, che individua le attività volte alla prevenzione nella produzione degli stessi e nella riduzione dei rifiuti da avviare allo smaltimento come prioritari.

Qui dobbiamo evidenziare come la nostra sia la più piccola regione del territorio italiano, ma nello stesso tempo sia proprio fra quelle che hanno avuto una riduzione maggiore della produzione dei rifiuti. Questo sicuramente è dovuto anche alle politiche che si sono fatte nel tempo, proprio sulla prevenzione della produzione di rifiuti, sugli acquisti consapevoli, sul compostaggio domestico. Nello stesso tempo, anche la crisi ha fatto sì che ci fosse una riduzione dei rifiuti.

Le azioni conseguenti non possono che essere quelle connesse al potenziamento e al miglioramento qualitativo delle raccolte differenziate, sia dei rifiuti da avviare al recupero, sia dei rifiuti da avviare a trattamenti particolari, e di dotare la regione di un sistema coordinato di trattamenti che consenta il più possibile di ridurre i rifiuti da avviare allo smaltimento finale in discarica. Qui mi ricollego al discorso che era stato fatto prima e che è stato evidenziato anche dalle forze di opposizione. Dal primo di giugno, il cambiamento dei flussi su tutto il territorio della regione ha comunque permesso di migliorare in maniera importante le percentuali di raccolta differenziata. Questo grazie sicuramente anche alla raccolta dell'organico in quei due ambiti in cui è partita tale raccolta e negli ambiti che di qua a poco partiranno; sto pensando all'Unité des Communes Walser e alla Grand-Combin. Nello stesso tempo, sempre nell'ambito del cambiamento dei flussi, anche l'introduzione del multimateriale è stato uno di quei processi che ha permesso a quei territori che a oggi non stanno ancora facendo la raccolta dell'organico (ma che la faranno) di migliorare di cinque o sei punti percentuali. Oggi noi abbiamo delle realtà che hanno già raggiunto gli obiettivi di legge e qualcuno li ha anche superati ampiamente. Questo vuol dire che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta e quindi proseguiamo in quella direzione.

Il contesto normativo comunitario indica l'obbligo di raggiungere l'autosufficienza gestionale all'interno di ciascuno Stato membro. Lo Stato italiano con l'articolo 35, che ha menzionato anche il collega Roscio nella presentazione dell'altra risoluzione, del cosiddetto disegno di legge sblocca Italia, ha deciso di individuare una rete nazionale degli impianti a tecnologia complessa con recupero di energia, che risultino di complemento ai sistemi integrati che le singole Regioni pongono in essere. Lo Stato, con quel decreto e con l'articolo 35, ha voluto pianificare su tutto il territorio nazionale, una rete di impianti, misurando quantitativamente la totalità dei rifiuti e valutando gli impianti per il trattamento a caldo già esistenti: il numero e la taglia degli impianti e se ne occorrono di nuovi. In questa documentazione a oggi non ci sono impianti previsti in Valle d'Aosta, in quanto comunque il quantitativo dei rifiuti in Valle è veramente molto piccolo, paragonabile neanche a un quartiere di una grande città.

Le attività che la Regione pone in atto per la gestione dei rifiuti, con particolare riferimento ai rifiuti urbani e assimilati, devono essere coerenti con il cotesto normativo e rispettose delle competenze attribuite ai diversi soggetti. Lo strumento con il quale viene data attuazione alle politiche di gestione dei rifiuti è rappresentato dal piano regionale dei rifiuti che, recependo le indicazioni normative, deve consentire un adeguamento delle politiche ambientali soprattutto alle particolarità territoriali insediative e socioeconomiche della regione, che condizionano la produzione e la qualità dei rifiuti.

Per quanto riguarda la qualità dei rifiuti, a mio avviso è estremamente importante evidenziare quanto sia rilevante raggiungere gli obiettivi di legge e le percentuali, ma non deve essere il mero raggiungimento di numeri. È importante che i rifiuti differenziati siano di qualità alta, perché questo ci permette di ragionare sul discorso della tariffazione nei confronti dei cittadini. Anche in questa direzione abbiamo preso la strada giusta. Un esempio su tutti è quello del vetro: siamo passati da poco dalla categoria D, dove ci venivano riconosciuti 27 euro a tonnellata, alla categoria C, con 39 euro a tonnellata, quindi siamo migliorati. Nello stesso tempo, posso tranquillamente dire che la raccolta dell'organico in Valle d'Aosta, benché rispetto ad altre regioni le percentuali di intercettamento di questo flusso siano inferiori, a causa del nostro contesto territoriale e rurale, però la qualità è molto alta. Questo ci permette di recuperare un rifiuto importante. Nello stesso tempo, oggi si stanno facendo delle valutazioni per fare entrare nel flusso dell'organico anche altri materiali. Oggi è di attualità il Materbi, però questo non deve andare a inquinare in maniera rilevante la qualità dell'organico, perché se no imporrebbe delle tariffazioni diverse.

La risoluzione proposta tiene pienamente conto di tali condizioni e si propone di porre alcuni punti fermi, rappresentati dall'individuazione di un termine entro il quale il documento che riporta l'aggiornamento del piano rifiuti dovrà essere proposto all'esame e all'approvazione del Consiglio regionale, e da alcuni obiettivi imprescindibili, quali in raggiungimento di valori di raccolta differenziata e di valorizzazione certa dei rifiuti urbani maggiori, rispetto ai vincoli normativi. Questo perché ci prefiggiamo un risultato che è superiore agli obiettivi di legge, però nello stesso tempo vogliamo che la valorizzazione dei rifiuti differenziati sia certa, piena e concreta.

Dicendo di approvare il piano rifiuti entro la fine dell'anno, abbiamo dei tempi ristrettissimi, i tempi di un Consiglio, quello del 16 e del 17 di dicembre, però dobbiamo cercare di farlo e mi sembra che anche la risoluzione delle forze di opposizione vada in questa direzione. Mi sembra importante votare questo atto politico, perché è di indirizzo e conferma quell'altro atto politico che avevamo fatto nel mese di luglio, quando abbiamo impegnato la Giunta a sottoporre all'approvazione del Consiglio regionale l'aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti entro dicembre 2015. L'aggiornamento deve tener conto dell'evoluzione normativa avvenuta a partire dal 2008 e delle mutate condizioni intervenute negli ultimi anni nella produzione dei rifiuti urbani e nella gestione degli stessi, per riportare nel piano tutte quelle iniziative volte a incrementare la capacità di intercettazione e la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati, in modo da garantire il raggiungimento di un livello superiore ai limiti di legge, pari ad almeno il 70 per cento. Un risultato da perseguire nei prossimi anni, quindi di qua a poco, cercando di contenere il più possibile le ricadute tariffarie a carico dell'utenza. Qui mi ricollego al discorso che ho fatto prima sulla qualità dei rifiuti, che è estremamente importante, perché noi sappiamo che la raccolta differenziata spinta ha dei costi e quindi deve essere fatta di qualità, se no non si riescono a contenere le ricadute sulla tariffa.

Garantire il massimo raggiungimento degli obiettivi di recupero di materie di valorizzazione certa, questo è il discorso che facevo prima. È importante raccogliere rifiuti differenziati aumentando e raggiungendo gli obiettivi di legge, ma bisogna farlo con una valorizzazione certa. Massimizzare la vita residua della discarica regionale, mediante progressiva riduzione del rifiuto da avviare a smaltimento. Noi ci diamo un obiettivo superiore alla legge, che in realtà non è un obiettivo, perché noi diciamo di voler portare il meno possibile in discarica. Massimizziamo il minimo per quei rifiuti che non possono avere una seconda vita, ma per il resto dobbiamo proprio cercare di recuperarli, assumendo tutti quegli opportuni atti e svolgendo i necessari adempimenti in materia di gestione dei rifiuti, in coerenza con gli indirizzi politici dati.

Questa è una risoluzione che speravo tutto il Consiglio avrebbe votato, perché andava e continuava sullo stesso indirizzo che avevamo avuto modo di votare nel Consiglio del luglio 2014. Mi dispiace che non si sia potuto raggiungere un accodo, però le due risoluzioni vanno nella stessa direzione e questo posso evidenziarlo tranquillamente. A fronte delle due mozioni, quella presentata dell'ALPE e dell'UVP, che chiede di intraprendere tutti gli atti possibili per un ricorso verso la sentenza del TAR - cosa che è stata già fatta ed è già stata depositata al Consiglio di Stato - chiaramente immagino che noi l'avremmo votata, ma penso che verrà ritirata. Per quanto riguarda la mozione presentata dal gruppo del Movimento Cinque Stelle, il punto 1 dice la stessa cosa, quindi va in quella direzione, mentre i punti 2 e 3 sono, come ha sottolineato il collega Cognetta, aspetti molto tecnici che avremo modo di analizzare all'interno del piano, dove ci sono dei capitoli che parlano proprio di quegli argomenti. Io terminerei qua l'intervento.

Presidente - La parola al collega Roscio

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Grazie Assessore per le sue parole e devo dire che anche a noi spiace non aver trovato alla fine una condivisione piena sulle due risoluzioni. Come ho già detto prima, l'approccio dal nostro punto di vista è stato serio e l'intento era di cercare di dare veramente degli indirizzi politici il più possibile condivisi da questo Consiglio, che dessero più forza a quanto veniva deliberato. Su questo penso che gli intenti fossero condivisi, ma ci siamo arenati, purtroppo, su una questione che non è secondaria, perché quello su cui non abbiamo trovato l'accordo non è un aspetto trascurabile ed è un punto che noi ritenevamo politico, sul quale non c'è stato modo di trovare un accordo. Il punto è quello della nostra risoluzione dove noi parlavamo di condividere in Commissione e sottoporre al Consiglio le future determinazioni riguardanti l'individuazione del modello gestionale. Mi rendo conto che il tema non è semplice da spiegare, anche con tutto quello che ne consegue, ma proverei a chiarire il perché noi lo abbiamo ritenuto importante e perché lo abbiamo ritenuto anche di rilevanza politica.

Una cosa evidente è che il modello gestionale che è stato messo in campo fino ad oggi non è stato in grado di rispondere alle normative e alle esigenze della collettività valdostana. Non è stato in grado, perché ancora oggi, nonostante siano state intraprese delle strade che vanno nella giusta direzione, ci sono dei problemi che devono essere risolti. In più, l'altro tema era che in questa fase, come ho già detto prima, noi non volevamo dire quale sarà il modello gestionale, però volevamo chiedere che questo modello gestionale e le scelte su di esso venissero condivise in Commissione e dal Consiglio intero. Su questo, che per noi era fondamentale, non c'è stato l'accordo. Perché è lì che si giocherà la partita, non solo sulle decisioni di massimizzare il recupero e minimizzare quello che verrà conferito in discarica, ma anche su quale assetto la Regione vorrà darsi. Vorremo far partecipare gli Enti locali, non vorremo farli partecipare? La gestione sarà pubblica o privata? Non è questa la sede, ma lo è per trovare la condivisione, quello sì. Noi su questo chiedevamo fortemente che ci fosse un impegno. Non c'è stato, purtroppo, e ci spiace. Crediamo di aver lavorato comunque nella giusta direzione. Ci sarà sicuramente modo in futuro e a breve quando, come l'Assessore ha detto, il piano verrà portato in questo Consiglio entro dicembre, quindi su quello spereremo di portare elementi utili per la collettività valdostana.

Se mi è concesso ancora un attimo, vorrei dire a nome di ALPE che noi comunque riteniamo che il piano debba essere portato avanti e su cosa debba contenere crediamo di avere le idee abbastanza chiare, le abbiamo portate già prima e le porteremo in seguito. Senza voler entrare qui nel merito, ma alcuni principi su cosa noi ci aspettiamo per il futuro vorremmo lasciarli in questa sede come discussione e come elemento di riflessione.

Il primo, il tipo di raccolta, le modalità di raccolta e le modalità di tariffazione. Noi riteniamo che si debba andare verso una raccolta uniforme su tutto il territorio della regione e uniforme per quanto riguarda la tariffazione. Non possiamo pensare che un cittadino delle vallate sia trattato in maniera diversa da chi abita nel fondo valle. Vogliamo che le scelte di tutto il sistema gestionale siano calate nel contesto regionale. La Valle d'Aosta non è la Lombardia, non è il Lazio, non è la Campania e i modelli che possono andare bene per quelle regioni non è detto che si adattino qui. Questo dobbiamo ribadirlo con forza.

Dobbiamo studiare attentamente il tipo di impianti, ma soprattutto quale taglia dare agli impianti e l'elasticità che dovranno avere, perché non vogliamo che il sistema valdostano sia irrigidito da scelte impiantistiche che non si adattano a noi e che ci vincoleranno per i prossimi venti o trent'anni.

Vogliamo minimizzare il residuo da smaltire in discarica e su questo mi sembra che ci fosse una condivisione, credo sia stato detto anche dall'Assessore. Soprattutto per quanto riguarda la produzione pro capite che ancora oggi in Valle d'Aosta è molto alta. Ci sono regioni che stanno andando a 20 chili per abitante all'anno, mentre noi siamo ancora oltre i 250-300 chili all'anno e su questo abbiamo ancora molta strada da fare.

Dobbiamo ottimizzare il recupero. Questo vuol dire che dobbiamo andare a fare soldi con il recupero, perché la valenza e la bontà nel recuperare materia è economica, prima che ambientale; è anche ambientale. Riprenderei le parole di Roberto Cavallo, che abbiamo ascoltato spesso anche nelle Commissioni: noi dobbiamo andare a fare bene, perché ha un valore economico, cioè i cittadini possono guadagnare dal recupero di materia. Dobbiamo anche cambiare mentalità: per fare in modo che le ricadute tariffarie siano contenute sui cittadini, dobbiamo pensare che la gestione dei rifiuti debba essere un servizio svincolato da fini di lucro, come è stato fino ad oggi. Questo per noi del gruppo ALPE è importantissimo. Noi riteniamo che la Valle d'Aosta dovrà dotarsi per il futuro dell'impiantistica più coerente e più adatta al nostro contesto e che la scelta che verrà fatta non dovrà pesare dal punto di vista delle tariffe sui cittadini. Noi questo lo riteniamo fortemente, continueremo a lavorare e a cercare di trovare il più possibile condivisione, anche nelle Commissioni e in Consiglio, per riuscire a ottenere questi risultati. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Giusto per spiegare anche la nostra posizione rispetto alle due risoluzioni e alla nostra mozione. Vede, Assessore, quando abbiamo valutato la posizione espressa dal governo, abbiamo avuto parecchi dubbi. Voi avete portato avanti la questione dicendo che non si può entrare nel merito degli aspetti tecnici, perché chiaramente noi siamo un organo politico e non possiamo fare nessun tipo di ragionamento tecnico, cosa sulla quale in linea di principio sono d'accordo. Però mi è parso, da come si è sviluppata la questione sui rifiuti in questo ultimo mese e mezzo alla luce della sentenza, che si sia cercato di utilizzare la questione della sentenza anche per risolvere e soprattutto per non portare in discussione il famoso piano dei rifiuti. Cercare di blindarlo e di bloccare la votazione entro la fine di quest'anno, vuole dire di fatto che noi non possiamo portare né modifiche, né fare nessun tipo di discussione su di esso. Questo, sinceramente, a noi non va bene, perché è un piano che è talmente impattante sulla vita futura dei cittadini che riteniamo importante valutarlo a fondo e discuterlo appieno. L'approvazione tout court, soltanto perché si associa questa approvazione al fatto che è uscita la sentenza, quando invece sono due cose disgiunte, io sinceramente non la capisco, non la condivido e soprattutto non la accetto.

Ho provato a fare delle piccole modifiche anche rispetto a quello che è stato approvato da tutti a luglio dell'anno scorso, come ricordava lei. Volevo a provare a mettere la stessa frase di obiettivo, cioè tendere ai rifiuti zero, che avevamo condiviso tutti, ma anche lì: "non si può toccare, è scritto nel piano". Mi va bene che sia scritto nel piano, ma se facciamo una risoluzione a indirizzo politico si può scrivere anche nella risoluzione, perché è un indirizzo politico. A questo punto mi sembra che tutta questa operazione sia un po' fallata, cioè che non raccolga appieno quello che noi stiamo cercando di dire da tempo. Come ha ricordato il collega Roscio, non si può lucrare sui rifiuti, cosa che si è fatta in Valle d'Aosta per anni e che si continua a fare. Non volendo fare lucrare sui rifiuti, noi a questo punto riteniamo che la risoluzione ve la votiate voi e sul piano rifiuti, vedremo poi quando lo porterete che decisioni prenderemo. Però di sicuro voi non state facendo neanche con questa operazione l'interesse dei valdostani.

Lei dice che con questa risoluzione che presentate voi si risolve un problema dal punto di vista tecnico, cioè che in qualche modo si dà una risposta a quelle che potrebbero essere delle rimostranze, qualche remarque, che ci ha fatto il TAR. Io credo che non sia così. Io credo che il TAR invece ci abbia detto una cosa un po' diversa. Ci ha detto che la questione si sistema con una legge, che voi non avete in nessun modo pensato né di valutare né di approvare.

Tutte queste cose messe insieme mi fanno dire che, secondo me, c'è sempre un retropensiero in tutto quello che si fa e anche in questo caso. Qui qualcuno sta cercando già di garantirsi la pensione, secondo noi. Dal punto di vista tecnico penso, ancora di più, che qualcuno cercherà di sistemarsi la pensione - non mi sto rivolgendo a lei, che sia chiaro - quindi io ritengo che anche solo il non aver accettato il fatto di volere discutere in Commissione degli aspetti più tecnici, che magari ci riguardano, conferma quanto le sto dicendo. Quindi, al di là degli atti politici, tecnici, di una o due risoluzioni e così via, io come espressione del nostro movimento le dico che questa vostra risoluzione non verrà votata e annuncio anche il ritiro della nostra mozione, visto che il punto 1 comunque è già stato fatto. Anche su questo, io spero che sia stato fatto, nel senso che mi fido di quello che lei ha detto, ma la ringrazio se farà una verifica, perché poi può sembrare una cosa banale, ma ci sono dei giorni specifici per fare i ricorsi, come sa. Perché se poi quella sentenza diventa operativa, tutto questo discorso che stiamo facendo! Grazie.

Presidente - Grazie collega Cognetta. La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Sarò estremamente breve. Alla luce degli ultimi avvenimenti, in particolare della sentenza del TAR, sarebbe stato importante che questo Consiglio avesse ribadito in modo chiaro gli indirizzi per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Sarebbe stato importante da un punto di vista politico generale riaffermare quanto si era già fatto in altri momenti. Purtroppo non si è riusciti ad arrivare a una condivisione e credo sia stato un peccato. Credo che ci sia anche una responsabilità piuttosto grave, perché le risoluzioni erano già dei compromessi rispetto alla visione generale che ognuno di noi ha sulla gestione dei rifiuti. Si faceva cenno ai rifiuti zero e proprio per questo non erano più stati inseriti. Ciononostante, non si è riusciti a raggiungere una posizione comune.

È un fatto assolutamente negativo, anche perché il 18 novembre del 2012, tre anni fa e un giorno, i Valdostani hanno bocciato il pirogassificatore, orientando in modo preciso e diverso, rispetto a quello che si era pensato sino ad allora, la gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta. Bisogna ricordarsi che è stato un fatto storico: per la prima volta i cittadini hanno legiferato. È stato un esempio di democrazia diretta e di grande partecipazione, contro tutto e contro tutti. È stato anche un atto di responsabilità da parte dei cittadini, che hanno impedito di realizzare un impianto sovradimensionato, estremamente costoso, che avrebbe avuto delle conseguenze ambientali gravi e inadatto alla realtà della nostra regione. Oggi avremmo dovuto ribadire in modo chiaro un indirizzo del Consiglio. Purtroppo non è stato possibile e di questo ognuno poi si prenderà le proprie responsabilità. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Poche parole per ribadire quello che già il collega Roscio ha spiegato ampiamente e per ringraziare anche l'Assessore. Credo che quanto lei ha tracciato e il fatto che comunque si cerchi di migliorare questo settore in modo pesante (uso le sue parole) è evidente e riconosciamo questo sforzo. Ci rendiamo conto che la strada intrapresa è sicuramente quella giusta, ne teniamo conto e credo che il cambio di direzione che abbiamo attuato dal referendum ad oggi, grazie a tutti e a chi comunque si è attivato per prendere questa strada e per cambiare direzione, sta portando i suoi risultati. Credo che lei abbia detto che ci sono stati dei miglioramenti, riferendosi non solo al vetro, ma anche ad altre porzioni, cosa che indica che la strada, presa dal con il referendum e attuata con questa scelta, era percorribile e non era solo una questione di contrapposizione, ma che in effetti è stata proposta ai cittadini una strada percorribile e che si è dimostrata anche fruttuosa.

Dispiace che non si sia riusciti a trovare un accordo su un punto che, a nostro avviso e come hanno detto anche i colleghi, è essenzialmente solo politico. Non si chiedeva di entrare nel merito della scelta del modello gestionale, ma esclusivamente di condividerlo e di averlo a disposizione in Commissione e in Consiglio, poi è chiaro che, come sappiamo, quella scelta viene fatta da chi governa. Su un punto a nostro avviso politicamente importantissimo, veniva chiesta una condivisione con la Commissione competente e poi col Consiglio. C'era scritto questo, poi lei si era preso anche l'impegno di metterlo nel piano rifiuti, di metterlo eventualmente in legge, ma poteva benissimo essere messo anche nella risoluzione. Era un impegno politico, non amministrativo. Dispiace che questo non sia stato preso in considerazione o non si sia voluto. Io credo che questa sia l'aspetto più grave: forse non si è voluto. Ripeto, Assessore Bianchi, che capiamo e abbiamo visto quanto lavoro è stato fatto per andare nella giusta direzione e per condividerla.

Era importante oggi condividere una risoluzione, non solo per poter essere forti, come Consiglio regionale, di fronte a tutta una serie di atti, di decisioni o di sentenze che sono state prese. Era importante essere uniti e condividere anche da un punto di vista politico questa scelta, per cui era importante votare una risoluzione tutti insieme. Il fatto che non si voglia portare a conoscenza di una Commissione il modello gestionale che si intende prendere, credo che sia significativo ed è questo che ci dispiace di più e di cui siamo rammaricati. Forse la scelta è sempre fatta negli stessi piani e questo dispiace. Noi confidiamo, Assessore, nella sua parola, che comunque venga poi inserito sia nel piano rifiuti sia nella legge, perché credo che la parola abbia un valore e speriamo che lo abbia ancora oggi. Però ci dispiace che non si sia voluto condividere con la Commissione. Ripeto che era solo ed esclusivamente una questione politica.

Presidente - Grazie collega.

Non vedo altre richieste, perciò chiudiamo la discussione generale. Ricordo che prima si votano le mozioni e poi le risoluzioni. La mozione al punto 28 è stata ritirata dal Consigliere Cognetta, quindi voteremo solo quella al punto 31. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Mi sono dimenticato prima. Visto che le risoluzioni superano l'intento delle mozioni, anche la nostra mozione viene ritirata.

Presidente - Grazie. Quindi le due mozioni sono state ritirate. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Un'occasione persa, perché attraverso tutto il lavoro che è stato fatto in questa legislatura, con lo sforzo di tutti, sia da parte delle opposizioni che da parte della maggioranza, si era cercato su alcuni temi, in particolare su questo dei rifiuti, di fare fronte comune. È chiaro che la complessità della questione e la sentenza che è arrivata in questo periodo hanno riacceso un dibattito e messo dei paletti, o comunque accelerato delle procedure che invece, probabilmente, la condivisione aveva codificato in modo diverso. Noi capiamo che le visioni diverse, anche su questioni legali e in attesa di pronunciamenti definitivi, possono avere in qualche modo allontanato le posizioni su un argomento delicato, che porta anche a meditazioni molto oculate su ciò che si va ad approvare, perché è un tema molto complesso.

Questo per dire, come già altri colleghi hanno detto, che da parte nostra il dossier non si segue solo in questa legislatura. Su questo tema c'è grande preoccupazione per il futuro di una Valle d'Aosta che noi vorremmo gestisse definitivamente e con un respiro ampio di prospettiva questo settore, senza ombre e senza dubbi. Né ombre amministrative e di percorso, né di trasparenza di fronte a un'espressione popolare che è stata molto chiara - su questo ci pare di capire che ci sia un fronte quasi unanime - ma anche perché sono settori molto attraenti per certi mondi legati alla criminalità organizzata.

Parliamo di osservatori o di una Valle d'Aosta che non è all'oscuro e soprattutto che non è esente da certi fenomeni: beh, quando si parla di rifiuti, noi siamo preoccupati anche per questo. Abbiamo percepito anche nella nostra vita politica e amministrativa, che in alcuni passaggi l'aver toccato certi interessi, sicuramente non è stato qualcosa di piacevole, ma soprattutto non sono stati passaggi molto codificati e che forse in futuro verranno a galla.

Quello che è certo è che sicuramente ci dispiace non aver fatto fronte comune, perché una disponibilità l'abbiamo sempre data in questi mesi. La difficoltà e stata il fatto di non avere ben chiaro quale fosse la prospettiva e soprattutto non avere voluto accogliere una semplice richiesta di condividere in Commissione, quindi senza andare già a fissare qui nell'aula la codificazione di tutta questa parte. Ci dispiace, perché poteva essere effettivamente una base di partenza.

È chiaro che, per quanto ci riguarda, continueremo il lavoro, sapendo che forse i tempi oggi si stanno stringendo. Questa sentenza ha complicato anche certe prassi e ha riacceso il dibattito, la preoccupazione nella comunità, la preoccupazione negli Amministratori e anche la preoccupazione, - qualcuno lo sottolineava - su quanto poi un servizio possa effettivamente essere efficace, essere all'oscuro da certi interessi, essere economico, o meglio, essere accessibile per la comunità. Oggi il dossier si riapre, al di là di queste risoluzioni che ci vedono divisi, sapendo che il nostro ruolo è sicuramente collaborativo, ma ci aspettiamo da qui al piano rifiuti, che è il vero problema e la vera sostanza del caso, che siano dipanate alcune questioni. Quando si parla di rifiuti - già nella scorsa legislatura era così - è chiaro che è difficile. È difficile perché capiamo che anche nei banchi di chi deve gestire direttamente o indirettamente il dossier, ci sono sfumature che poi non sempre si ritrovano in una sintesi. Oggi si è guadagnato un po' di tempo, ma arriverà entro fine anno il momento in cui sarà o bianco o nero. E allora faremo un bel dibattito qui, in Commssione, nelle sedi deputate e finalmente capiremo quali sono le vere intenzioni sui rifiuti in Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Ricordo che le due mozioni ai punti 28 e 31sono state ritirate e che stiamo per passare alla votazione delle risoluzioni. La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Prima di passare alla votazione, solo alcune precisazioni. Come è stato evidenziato, il punto su cui non si è trovata la giusta collaborazione e sintesi è stato quello relativo alla gestione. Ma non per la questione della Commissione o del Consiglio, che sia ben chiaro. A mio avviso, come ha detto bene il collega Viérin prima, la situazione che c'è in essere oggi, dopo la sentenza del TAR, impone di andare a fare una discussione e di andare a iscriverlo all'interno del piano rifiuti, infatti ho dato la mia parola in questo senso. Questo era solo per fare una sintesi, affinché non passi il messaggio sbagliato che non c'era la disponibilità di discuterne in Commissione e in Consiglio. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore.

Non vedo altre richieste per dichiarazione di voto. Passiamo alla votazione della risoluzione ALPE-UVP. Il Consiglio è pregato di esprimersi.

La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin e Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo ora alla votazione della seconda risoluzione, quella dei Capigruppo di maggioranza, dell'Assessore Bianchi e del collega La Torre. La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 23

Favorevoli: 21

Contrari: 2

Astenuti: 11 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine, Presidente.

Presidente - Prego.

Bertschy (UVP) - Chiederei, avendo anche la necessità di fare una riunione con i due gruppi, di poter portare l'esposizione della prossima mozione al pomeriggio, non essendoci neanche il tempo tecnico per completare l'esposizione, visto che mancano meno di quindici minuti all'una.

Presidente - Vogliamo iniziare a discutere il punto 33 o chiudere i lavori in questo momento? Prego collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Le ho fatto una richiesta per ottimizzare i tempi e poter fare una riunione in questo quarto d'ora. Non è questione del numero della mozione: chiedo una sospensione per poter fare una riunione o di chiudere qui i lavori del mattino.

Presidente - Va bene. Chiudiamo i lavori del mattino e riprendiamo al pomeriggio. Grazie.

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L'adunanza termina alle ore 12.44.