Oggetto del Consiglio n. 1600 del 19 novembre 2015 - Verbale

Oggetto n. 1600/XIV

del 19/11/2015

RITIRO DELLE MOZIONI: "PREDISPOSIZIONE DI UN NUOVO PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI" E "IMPEGNO PER L'ATTUAZIONE DEGLI INDIRIZZI IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI APPROVATI DAL CONSIGLIO REGIONALE". (APPROVAZIONE DI UNA RISOLUZIONE. REIEZIONE DI ALTRA RISOLUZIONE)

Il Presidente Marco VIÉRIN dichiara aperta la discussione congiunta sulle mozioni indicate in oggetto, iscritte ai punti 28 e 31 dell'ordine del giorno dell'adunanza, presentate rispettivamente dai Consiglieri COGNETTA e FERRERO e dai Consiglieri ROSCIO, BERTIN, CHATRIAN, Chantal CERTAN, NOGARA e GROSJEAN.

Comunica che sono pervenute due risoluzioni presentate rispettivamente dai gruppi consiliari di ALPE e Union Valdôtaine Progressiste e dall'Assessore al territorio e ambiente, BIANCHI, dai Capigruppo della maggioranza e dal Consigliere LA TORRE.

Prendono la parola i Consiglieri COGNETTA, che illustra la mozione iscritta al punto 28 dell'ordine del giorno, e ROSCIO, che illustra la mozione iscritta al punto 31 dell'ordine del giorno e la risoluzione presentata dai Consiglieri dei gruppi di ALPE e Union Valdôtaine Progressiste.

Prende la parola, per mozione d'ordine, il Consigliere NOGARA che chiede una breve sospensione dei lavori.

Interviene l'Assessore BIANCHI che si dichiara favorevole alla sospensione dei lavori.

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Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,13 alle ore 11,57.

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Alla ripresa dei lavori l'Assessore BIANCHI illustra la risoluzione presentata insieme ai Capigruppo della maggioranza e al Consigliere LA TORRE.

Intervengono i Consiglieri ROSCIO, COGNETTA (che dichiara di ritirare la propria mozione), BERTIN e Chantal CERTAN.

Replica il Consigliere ROSCIO che dichiara di ritirare la propria mozione.

Prendono la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Laurent VIÉRIN e l'Assessore BIANCHI.

Il Presidente pone in votazione la risoluzione presentata dai gruppi consiliari di ALPE e Union Valdôtaine Progressiste.

IL CONSIGLIO

- con voti favorevoli tredici (presenti: trentaquattro; votanti: tredici; astenuti: ventuno, i Consiglieri BACCEGA, BIANCHI, BORRELLO, DONZEL, FARCOZ, FOLLIEN, Carmela FONTANA, FOSSON, GUICHARDAZ, ISABELLON, LA TORRE, LANIÈCE, MARGUERETTAZ, MARQUIS, Marilena PÉAQUIN, PERRON, RESTANO, Emily RINI, ROLLANDIN, TESTOLIN e Marco VIÉRIN);

NON APPROVA

la sottoriportata

RISOLUZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

RICHIAMATO l'articolo 199 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e s.m.i, che disciplina l'adozione da parte delle Regioni di piani regionali di gestione dei rifiuti;

RICHIAMATA la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti", che all'articolo 5 prevede l'aggiornamento del piano regionale con cadenza almeno quinquennale;

TENUTO CONTO della necessità di procedere all'aggiornamento dell'attuale PRGR, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003 e richiamato dalla legge regionale sopra citata;

SOTTOLINEATO che l'articolo 179 del D.Lgs 152/2006 stabilisce criteri di priorità nella gestione dei rifiuti mediante una gerarchia di azioni costituenti la migliore opzione ambientale, relegando lo smaltimento in discarica dei rifiuti come ultima possibilità e solo per i rifiuti che residuano da operazioni di pretrattamento;

CONSIDERATA l'evoluzione normativa, in particolare delle disposizioni introdotte con il recepimento della Direttiva 2008/98/CE e del Dl 133/2014;

CONSTATATO che negli ultimi anni la produzione di rifiuti urbani ed assimilati in Valle d'Aosta ha subìto importanti riduzioni, dell'ordine del 20% dal 2009, mentre nel contempo le percentuali di raccolta differenziata sono aumentate complessivamente oltre il 5%, con il raggiungimento e il superamento degli obiettivi minimi del 65% in alcuni subATO;

RILEVATO il trend positivo di riduzione della produzione dei rifiuti e dell'incremento del recupero di materia negli ultimi mesi, a seguito del cambiamento dei flussi di raccolta, anche con l'introduzione della raccolta separata della frazione organica, e che, in prospettiva, tale miglioramento sarà confermato con l'estensione delle nuove modalità di raccolta su tutto il territorio regionale;

RITENUTO che la Regione Valle d'Aosta, in ragione del proprio particolare contesto territoriale, caratterizzato da dimensioni e bacini di utenza ridotti, debba tenere conto con particolare attenzione degli impatti tariffari derivanti dalle scelte impiantistiche;

RITENUTO quindi che la Regione Valle d'Aosta può ambire al raggiungimento degli obiettivi di prevenzione della produzione dei rifiuti, di recupero di materia e di avvio alla valorizzazione certa ben oltre i valori previsti dall'Unione europea, perseguendo livelli di raccolta differenziata anche oltre il 70% nel giro di pochi anni, con l'obiettivo dell'eccellenza gestionale;

IMPEGNA

la Giunta regionale a:

1. sottoporre all'esame del Consiglio regionale una legge contenente l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, entro dicembre 2015;

2. tale aggiornamento dovrà tenere conto delle mutate condizioni intervenute negli ultimi anni nella produzione dei rifiuti urbani e nella gestione degli stessi, nonché dell'evoluzione normativa intervenuta dal 2008 a oggi;

3. il Piano regionale dovrà riportare tutte le iniziative volte a:

a. adottare strategie per il perseguimento di politiche di riduzione dei rifiuti finalizzate a conseguire gli obiettivi strategici di prevenzione, riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti;

b. incrementare la capacità di intercettazione e i livelli di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati, in modo da garantire valori superiori ai limiti di legge, pari ad almeno il 70% da perseguire entro il 2018;

c. garantire nei tempi previsti il massimo raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia e di valorizzazione certa di tutte le tipologie di rifiuto raccolte in forma differenziata, anche per ulteriori frazioni non contemplate dall'articolo 11 della direttiva 2008/98/CE;

d. assicurare la presenza di un sistema integrato di impianti coerente con le disposizioni vigenti, adatto al contesto regionale e tale da contenere il più possibile le ricadute tariffarie a carico dell'utenza;

e. massimizzare la vita residua della discarica regionale, mediante progressiva riduzione del rifiuto residuo attuale da avviare a smaltimento;

f. promuovere iniziative volte a contrastare gli sprechi di prodotti e beni recuperabili;

4. prevedere la possibilità di aggiornamenti intermedi del piano, qualora intervenissero rilevanti variazioni della produzione, nei flussi intercettati e avviati a valorizzazione o cambiamenti normativi;

5. condividere in Commissione e sottoporre all'approvazione del Consiglio future determinazioni riguardanti l'individuazione del modello gestionale;

6. assumere gli opportuni atti e svolgere i necessari adempimenti in materia di gestione dei rifiuti in coerenza con gli indirizzi politici dati.

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Successivamente il Presidente pone in votazione la risoluzione presentata dall'Assessore BIANCHI, dai Capigruppo di maggioranza e dal Consigliere LA TORRE.

IL CONSIGLIO

- con voti favorevoli ventuno e voti contrari due (presenti: trentaquattro; votanti: ventitré; astenuti: undici, i Consiglieri BERTIN, BERTSCHY, Chantal CERTAN, CHATRIAN, GERANDIN, GROSJEAN, Patrizia MORELLI, NOGARA, ROSCIO, ROSSET e Laurent VIÉRIN);

APPROVA

la sottoriportata

RISOLUZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

RICHIAMATI gli esiti della sentenza del TAR della Valle d'Aosta, n. 62/2014, depositata in data 21 ottobre 2015, con la quale è annullata la deliberazione del Consiglio regionale n. 667/XIV del 30 luglio 2014, riportante indirizzi in materia di gestione dei rifiuti urbani;

CONSIDERATO che è obbligo delle Regioni procedere all'adeguamento della propria pianificazione, come previsto dall'articolo 199, comma 8, della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, così come sostituito dall'articolo 20 del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205;

DATO ATTO che con il citato d.lgs. 205/2010 lo Stato ha recepito le disposizioni di cui alla direttiva 2008/98/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, introducendo nuove disposizioni in merito alla priorità di gestione dei rifiuti;

CONSIDERATO che le priorità gestionali dei rifiuti prevedono il rispetto della seguente gerarchia: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo e smaltimento;

CONSIDERATO che lo smaltimento in discarica dei rifiuti è ammesso solo in via residuale e solo per i rifiuti che residuano da operazioni di pretrattamento e che le Regioni devono avviare iniziative volte comunque alla riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti biodegradabili;

CONSIDERATO, altresì, che in attuazione delle disposizioni comunitarie e statali sopra richiamate le Regioni devono individuare un sistema coordinato di recupero e di smaltimento dei rifiuti urbani che nel rispetto delle competenze statali consenta di adempiere agli obblighi normativi, con particolare riferimento a quanto stabilito dagli articoli 182 e 182-bis del d.lgs. 152/2006;

CONSIDERATO che al fine di rispettare le prescrizioni fissate dalla citata direttiva 2008/98/CE in merito all'obbligo di raggiungere l'autosufficienza gestionale dei rifiuti in ciascun Stato membro dell'Unione europea, lo Stato Italiano ha emanato l'articolo 35, del d.l. n. 133 del 2014, convertito nella 1. 164/2014, con la quale lo Stato ha disposto l'individuazione di una rete nazionale degli inceneritori con recupero di energia per il trattamento dei rifiuti urbani e ha ricondotto in capo alla sua competenza l'attività pianificatoria e che è in corso l'iter di predisposizione da parte del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare del decreto previsto dal comma 1, primo capoverso del citato articolo 35;

RITENUTO necessario che la Regione, nell'individuare i propri obiettivi da porre alla base dell'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, tenga conto dell'evoluzione normativa, ed in particolare delle disposizioni introdotte con il recepimento della direttiva 2008/98/CE e con il citato articolo 35 del d.l. 133/2014, e delle migliori esperienze delle altre piccole Regioni italiane che, per le dimensioni dei loro territori e dei bacini di utenza, debbono avere a riguardo gli impatti tariffari sulle scelte impiantistiche da effettuare;

CONSIDERATO che la Regione ha avviato ormai da anni, nel rispetto delle prescrizioni comunitarie e statali, iniziative volte alla promozione del compostaggio domestico, al miglioramento e al potenziamento delle raccolte differenziate dei rifiuti valorizzabili, sottoscrivendo a tale fine appositi accordi con i consorzi di filiera del CONAI e modificando i flussi di raccolta per facilitare il conferimento da parte degli utenti dei rifiuti da avviare al recupero ed alla costante informazione e sensibilizzazione degli utenti;

CONSIDERATO che negli ultimi anni la quantità dei rifiuti urbani ed assimilati prodotti è stata oggetto di importanti flessioni tali da portare ad una riduzione dal 2009 ad oggi pari a quasi il 20% mentre, da allora, le percentuali di raccolta differenziata sono aumentate complessivamente di più del 5% e in alcune Autorità di subATO è stato già raggiunto l'obiettivo del 65%;

DATO ATTO che in questi ultimi mesi, con il cambiamento dei flussi di raccolta, si sono registrati sensibili miglioramenti nella quantità di raccolta differenziata che nella riduzione del rifiuto residuale indifferenziato e che tale miglioramento sarà ancora superiore nel momento in cui sarà completato l'avvio della raccolta della frazione organica del rifiuto domestico e assimilato;

CONSIDERATO, quindi che la Regione può ambire al raggiungimento degli obiettivi di recupero e di avvio alla valorizzazione certa ben oltre i valori previsti dall'Unione europea, nonché perseguendo quote di raccolta differenziata anche oltre il 70% nel giro di pochi anni, facendo del territorio un'eccellenza fra quelli italiani di piccole dimensioni;

CONSIDERATO, pertanto, che ai fini dell'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, deve essere tenuto conto di quanto sopra, con particolare riferimento alla necessità del raggiungimento dell'autosufficienza gestionale attraverso la rete nazionale degli impianti di incenerimento, istituita con detta normativa anche al fine di rispettare i vincoli comunitari dell'autosufficienza a livello statale;

IMPEGNA

la Giunta regionale a:

1. sottoporre all'esame e all'approvazione del Consiglio regionale una legge contenente l'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, entro dicembre 2015. Tale adeguamento dovrà tenere conto delle mutate condizioni intervenute negli ultimi anni nella produzione dei rifiuti urbani e nella gestione degli stessi, nonché dell'evoluzione normativa intervenuta dal 2008 a oggi;

2. riportare nel Piano regionale tutte le iniziative volte a:

a. incrementare la capacità di intercettazione e la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati, in modo da garantire il raggiungimento di un livello superiore ai limiti di legge, pari ad almeno il 70% da perseguire nei prossimi anni, cercando di contenere il più possibile le ricadute tariffarie a carico dell'utenza;

b. garantire il massimo raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia e di valorizzazione certa di tutte le tipologie di rifiuto raccolte in forma differenziata, anche per le tipologie non previste dall'articolo 11 della direttiva 2008/98/CE;

c. massimizzare la vita residua della discarica regionale, mediante progressiva riduzione del rifiuto da avviare a smaltimento.

3. assumere gli opportuni atti e svolgere i necessari adempimenti in materia di gestione dei rifiuti in coerenza con gli indirizzi politici dati.

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Successivamente prende la parola il Consigliere BERT­SCHY, per mozione d'ordine.

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