Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1248 del 20 maggio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1248/XIV - Approvazione di risoluzione: "Impegno dell'Assessore all'istruzione e cultura a presentare il piano di azioni messe in atto in vista dell'applicazione del disegno di legge di riforma della scuola".

Presidente - Chi presenta la risoluzione? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président. Nous avons présenté...

Presidente - Un po' di silenzio per cortesia.

Viérin L. (UVP) - ...avec Movimento Cinque Stelle et ALPE nous avons présenté cette résolution sur le thème de l'école. C'est un thème qui est à la une tant au niveau national qu'au niveau régional et c'est pour cela, Assesseur Rini, que nous avons imaginé d'amener, d'apporter ici au Conseil la question scolaire. Chaque réforme au niveau national a des répercussions bien évidemment aussi sur le niveau local et au fil du temps et au cours des années différentes ont été les réformes qui ont été pensées à Rome et qui ont été par la suite proposées ou adaptées en Vallée d'Aoste.

Ogni Governo che si succede e che cambia quasi sempre porta in campo e mette mano alla scuola. Un'altra riforma della scuola...spesso abbiamo assistito negli anni a governi di destra e a governi di sinistra che intervenivano su questo settore, in questo momento dove viviamo in un periodo in cui sia la sensibilità di Destra, di Centro-Destra, che la sensibilità di Centro-Sinistra sono unite al Governo, una nuova riforma della scuola, che è stata definita, autodefinita "La buona scuola", viene portata avanti e anima il dibattito nazionale, ma ha animato anche soprattutto il dibattito regionale. Una riforma nazionale che è stata approvata oggi alla Camera e che ha visto diverse reazioni nel mondo scolastico, nelle forze sindacali, nelle organizzazioni e nelle parti sociali, gli ultimi comunicati anche recenti hanno cercato di sintetizzare quella che è una riforma che oggi prende forma. Allora, sicuramente la riforma nazionale ha delle parti positive e ha delle parti negative, ecco, zone d'ombra e zone invece più di luce.

Per quanto ci riguarda, sicuramente le parti positive sono quelle che vanno ad affrontare il problema del precariato e che vanno a cercare di mettere ordine nelle graduatorie e che parlano di alternanza scuola-lavoro, anche se speriamo che quest'alternanza scuola-lavoro poi non sfoci, come abbiamo assistito, nelle ultime notizie della riduzione di fondi sul piano giovani a livello regionale, finché c'è l'alternanza scuola-lavoro, ma poi a questi giovani cosa gli facciamo fare? La parte di edilizia scolastica che vede, appunto, investimenti nazionali, purtroppo dobbiamo dire investimenti nazionali proprio nel momento in cui invece in Valle negli ultimi anni gli investimenti sono stati ridotti sull'edilizia scolastica.

Quali sono invece le zone grigie, le zone d'ombra di questa riforma? Sicuramente per quanto attiene alla gestione un po' troppo manageriale della scuola, per non dire che noi speriamo non possa diventare una gestione umorale della scuola, siamo passati dalle tre "I" di cui si parlava in passato a questa visione di un'ulteriore "I", che probabilmente fa diventare la scuola un po' come un'impresa, ecco, dove un super manager preside sceglie...con la questione appunto di concentrare nelle mani del dirigente scolastico una certa discrezionalità, che poi non si sa come sarà codificata. La questione del 5 per mille è stata poi tolta, i finanziamenti alle scuole non si capisce se hanno copertura finanziaria o meno e anche per quanto attiene l'impianto della cosiddetta "valutazione" non si capisce bene come questa verrà codificata, quindi come i docenti saranno valutati, in base a quanto promuovono, in base...cioè vogliamo far diventare la scuola un diplomificio? Queste sono ancora zone che non sono ancora state ben evidenziate. Sia i sindacati a livello nazionale che i sindacati a livello locale hanno espresso forte perplessità, un dossier ci è stato recapitato proprio oggi...anche le modalità che in questi mesi sono state messe in campo dal Governo nazionale, queste consultazioni online, i social, ecco, evitando invece o magari tralasciando la concertazione con le parti sociali, che, secondo noi, è sempre importante. È una riforma che ci preoccupa, anche perché, per esempio, per la risoluzione della questione del precariato, non va a tenere in conto della scuola dell'infanzia, si parla di una nuova riforma 0-6 anni, dove la primaria...è sull'infanzia. Dalla primaria alle superiori, invece, questa riforma tocca tutto l'impianto, quindi, per quanto riguarda le assunzioni o la risoluzione del precariato e le graduatorie, non si va su questa questione, che comunque in Valle d'Aosta è qualcosa che ci riguarda. Al di là della disamina a livello nazionale, di cui avremo sicuramente occasione di parlare, lo spirito della nostra iniziativa va nell'ottica invece di sollecitare il dibattito qui in Valle e soprattutto nelle istituzioni e in commissione.

Ci ha fatto piacere...io ho partecipato alla manifestazione organizzata per protestare contro questa "buona scuola", che aveva ancora appunto delle zone d'ombra, ha fatto piacere vedere ragazzi che portavano dei cartelli che dicevano: "in Valle d'Aosta la buona scuola c'è già", nel senso che l'acquis di tutti questi anni, diciamo dal dopoguerra ad oggi, ha visto un sistema scolastico valdostano con o senza le competenze dove ce l'avevamo e dove le abbiamo esercitate comunque...ebbene, un grande dibattito sapendo che spesso è un dibattito che deve vedere adattare quelle che sono idee nazionali che magari, appunto, ogni Governo si inventa con le esigenze del territorio.

Allora quello che chiediamo attraverso questa risoluzione, Assessore, è intanto e visto che questa mattina c'erano anche le organizzazioni sindacali qua fuori che la cercavano e con le quali noi abbiamo discusso di questo dossier, che poi ci è stato recapitato a fine mattinata, noi chiediamo, perché non ci risulta che sia stato aperto un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali...che sia aperto un tavolo di confronto serio con le organizzazioni sindacali oggi che, diciamo, la riforma è stata approvata alla Camera, ma ci sarà ancora la questione del Senato, abbiamo visto l'ultimo comunicato della CISL, che riassume molto bene a livello nazionale quelli che sono i timori e le richieste per la settimana prossima e quelle che oggi sono questioni che andranno a riguardare anche e soprattutto la scuola valdostana. Pensiamo, per esempio, alla questione delle sostituzioni, Assessore Rini, tra l'altro, questa è una questione che forse doveva essere affrontata già prima, perché è una questione che è in finanziaria, che non è in questa riforma: la questione delle sostituzioni sulle assenze, soprattutto adattata alla scuola valdostana, per esempio, Champorcher, dove abbiamo due insegnanti, perché c'è chiaramente una per la materna e una per la primaria, se c'è un'assenza, con la finanziaria non danno la possibilità di sostituzione...quindi sostituzione nelle piccole scuole di montagna, sostituzione per quanto riguarda il sostegno, la questione dei vicari che non ci sono più. Noi abbiamo casi di scuole in Valle d'Aosta, vista la nostra territorialità, dove abbiamo magari mille alunni, 40 o 50 classi e sedi disparate, quindi la questione è delicata. Solo per citare alcune questioni puntuali.

La questione anche sulla stabilizzazione: noi chiediamo, al di là del tavolo di confronto, che ci sia in commissione un'audizione dell'Assessore, che venga a parlarci del piano di assunzione del precariato. Noi chiediamo che ci sia, come lo hanno ben ribadito le organizzazioni sindacali, la tutela del vecchio concorso del 2012, la questione delle GAE e i criteri di assunzione. Ci sono idee da parte dell'Amministrazione su questi criteri che saranno messi in campo? Questo per evitare semplicemente di andare ad evitare la concertazione, che è fondamentale, che ad oggi, malgrado gli annunci, non è stata portata avanti e soprattutto che non ci siano delle sorprese, ma che ci sia una condivisione soprattutto con la commissione competente per quanto riguarda questo.

Altra questione l'edilizia scolastica: noi chiediamo qui non solo all'Assessore all'istruzione, ma agli Assessori competenti, insomma al Governo, quali idee ci sono al di là della questione della "scuola polmone", che sappiamo ha tempi più lunghi, se ci sarà in prospettiva, visto che i fondi FOSPI sono stati in pratica congelati, se ci sarà la possibilità in finanza locale di ragionare...insomma che piano sull'edilizia scolastica, al di là dei finanziamenti nazionali, si potrà vedere in prospettiva, anche perché, visti i tempi della scuola "polmone", sappiamo che ci sono una decina di classi l'anno prossimo che presentano delle difficoltà. Abbiamo tutta la questione della territorialità, a Pont-Saint-Martin l'Amministrazione che ha vinto le elezioni dichiara di voler, insomma, continuare in questa cosa della scuola a Pont-Saint-Martin, quando invece c'è un dibattito che dice...ma anche da parte degli insegnanti di riorganizzazione, tenendo conto anche di Verrès: la vecchia questione della territorialità della Bassa Valle. Questo per dire - e concludo Presidente - sull'ultimo punto che c'è un dibattito già sulla scuola valdostana, di cui abbiamo accennato qui in Consiglio, che però oggi vede delle criticità e non ancora delle soluzioni, che si innestano su questa riforma della scuola, che sicuramente toccherà anche la Valle. Noi crediamo, senza fare allarmismo, vista anche la grande partecipazione delle manifestazioni che hanno organizzato le organizzazioni sindacali, che ci sia bisogno di risposte anche nella base...e noi quando fu...negli anni, non dico noi come chi ha amministrato, ma già la "riforma Charles", per capirci, per poi vedere l'altra riforma, quindi le due riforme, sia la Moratti che la Gelmini...c'era stata una grande concertazione, avevamo addirittura sulla "riforma Gelmini" partecipato ai collegi docenti, avevamo cercato di informare, cioè c'è stata una strutturazione di una condivisione con il territorio, che è fondamentale per evitare che ci sia disinformazione e soprattutto ascoltare le esigenze della base, che sono appunto gli operatori di settore, cioè gli insegnanti attraverso le organizzazioni sindacali. Noi quindi chiediamo in ultimo che il Presidente della I Commissione si faccia carico di una convocazione nel prossimo periodo, magari anche un po' urgente, dei Parlamentari, perché abbiamo visto oggi che ci sono state delle votazioni alla Camera, c'è stato anche un emendamento, da quanto abbiamo appreso dagli organi di informazione, per la classica clausola di salvaguardia: "fatte salve...", quindi, ecco, per capire e per coordinarci, come su altri temi, affinché ci sia una sinergia tra le istituzioni regionali, in primis il Governo, chiaramente, e il Consiglio Valle e i nostri Parlamentari.

Concludo dicendo che gli adattamenti di tutte le riforme nazionali alla realtà locale, sia quella della riforma Moratti, che poi quella della riforma Gelmini in particolare...e la concertazione, tutto il lavoro con le organizzazioni sindacali hanno permesso alla scuola valdostana di vedere salvaguardato l'acquis di questi anni. L'augurio quindi è, visto che in passato abbiamo saputo evitare lo smantellamento del sistema scolastico valdostano, per esempio, le piccole scuole di montagna, piuttosto che evitare che le ore degli alunni in Valle d'Aosta fossero parametrate come a livello nazionale, ecco, tutta una serie di questioni...Assessore, noi le chiediamo veramente che ci sia la massima attenzione, perché questo dossier della scuola e le manifestazioni sia in Italia che in Valle d'Aosta hanno avuto, dopo anni di tranquillità, delle dimensioni abbastanza impressionanti e soprattutto c'è la necessità di dialogo e di condivisione su riforme che non devono essere calate dall'alto. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Alcune osservazioni da parte del nostro gruppo a complemento della già ampia illustrazione fatta dal collega. Credo che il confronto sulla scuola, su una riforma scolastica che abbiamo seguito e che in qualche modo, soprattutto nei suoi punti e nei suoi principi essenziali, all'inizio ci pareva anche interessante. Abbiamo sollecitato più volte l'Assessore ad aprire un confronto riguardo a questa riforma che è partita in sordina sui vari principi, su degli elementi, su dei punti e ci siamo, sì, è vero, incontrati in modo informale alcune volte, però, Assessore Rini, di fatto non ci siamo mai confrontati nelle sedi opportune sulla riforma e sui punti in particolare. Crediamo che l'istruzione e la formazione delle future generazioni sia un punto troppo importante...come dire? da snobbare o da non tenere in considerazione. Credo che il fatto che in questi giorni ci sia stata questa mobilitazione nazionale, ma anche regionale molto forte - lo ha già detto il collega Viérin - metta l'accento, ponga l'accento su una grande contraddizione, Assessore Rini: nonostante la sua grande disponibilità, a parole più volte annunciata, più volte dimostrata, di fatto crediamo che non ci sia mai stato un confronto chiaro e fatto veramente di azioni concrete con il corpo docente, con tutto il mondo della scuola e anche con i sindacati, altrimenti non si sarebbe arrivati a queste condizioni, dove sembra veramente che ci sia un'incomunicabilità, sembra veramente che ci siano due mondi che non si parlano, che non si capiscono, non si sa se appositamente oppure no. Devo dire che questa mobilitazione è un po' stata trattata come...è un po' un déjà vu, l'abbiamo visto già con l'École en langues, grande disponibilità, grandi progetti portati avanti e poi finiti nel nulla. Ora, con i punti...vado a prendere il vecchio documento: vecchio perché dopo i 2 mila emendamenti chiaramente è diventato vecchio, però i punti sulla "buona scuola", dov'è iniziato un confronto e poi non se n'è più parlato...è successo così quando abbiamo chiesto di chiarire bene quali erano le azioni concrete sull'alternanza scuola-lavoro, l'éducation duale, ci ha rinviato anche molti aspetti al piano giovani e infatti abbiamo visto adesso l'evoluzione di questo, insomma, come già ricordato dal collega, crediamo che, come Amministrazione, siamo di nuovo alla ricerca di...stiamo di nuovo rincorrendo, invece di essere propositivi, di portare come Valle d'Aosta...visto che abbiamo delle prerogative statutarie che, comunque, ce lo permettono, invece di essere propositivi, arriviamo di nuovo sempre a rimorchio e rincorrendo, comunque, a seguito di grandi mobilitazioni.

Certo che era necessaria una riforma della scuola, i tempi lo chiedono, ci sono però alcuni punti da chiarire. Non metto in dubbio che i dirigenti scolastici abbiano avuto in questi anni una difficoltà a reperire i docenti, quindi è necessario regolare anche il reperimento delle supplenze, eccetera, ma forse questo non vuol dire che devono esserci dei dirigenti che praticamente scelgono loro il personale, quindi c'è quasi un'estremizzazione di questo ruolo, c'è il problema da affrontare della scuola dell'infanzia, lo ha ricordato il collega Viérin, sulla territorialità. Quale politica scolastica si intende perseguire...ecco, credo che il punto sia questo e veniamo anche al ruolo dei Parlamentari, oggi abbiamo avuto...è apparsa un'ANSA, è apparsa quasi come un miraggio una nota del Deputato Marguerettaz, che dice di aver proposto un emendamento, un articolo aggiuntivo a salvaguardia delle Regioni e Province autonome come Gruppo misto. Beh, grazie, siamo ben contenti che finalmente sentiamo qualche ritorno anche da Roma, perché finora, come Consiglio regionale, non abbiamo visto nulla. Sarebbe interessante che, ad esempio, anche i Parlamentari avessero un filo diretto anche col Consiglio regionale, quindi con le commissioni competenti e non solo con qualcuno...forse si eviterebbero anche grandi mobilitazioni, sicuramente dovute anche a una non conoscenza di quello che si sta facendo. Lei poi si può irritare, Assessore Rini, può barbottare, ecco, continuare a fare grandi e strane espressioni, però, di fatto, se si arriva a una mobilitazione di questo tipo, è perché probabilmente qualcosa non ha funzionato...ecco perché sosterremo quest'iniziativa.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Siamo sempre in discussione generale. La parola al collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Avendo avuto modo di ascoltare l'illustrazione della risoluzione presentata dai colleghi della minoranza, chiederemmo un momento di sospensione per un confronto all'interno della maggioranza. Le chiederei, Presidente, di convocare in seguito anche la Conferenza dei Capigruppo per organizzare il prosieguo dei lavori. Grazie.

Presidente - La sospensione è accordata.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,41 alle ore 18,51.

Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Sì, grazie Presidente. Grazie colleghi, grazie a chi ha portato all'attenzione di quest'aula un tema che, effettivamente, in queste settimane è all'attenzione anche della nostra comunità, anche della comunità valdostana.

Da quando il disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei ministri, in tutte le sedi a ciò deputate, penso, ad esempio, agli incontri con le organizzazioni sindacali, incontri che il Sovrintendente ha avuto con i dirigenti scolastici, incontri ancora tra Sovrintendente, Assessore e le delegazioni di precari, l'incontro tra il Sovrintendente che ha avuto con la delegazione degli iscritti ai PAS (Percorsi Abilitanti presso l'Università). È stata enunciata e ribadita a chiare lettere la ferma volontà dell'Amministrazione di aprire un tavolo di lavoro con tutte le componenti scolastiche per addivenire alla predisposizione di una legge di recepimento di quello che è il testo della "buona scuola" valdostana. Questa volontà è stata ribadita anche in occasione dello sciopero generale del 5 maggio scorso e soprattutto in occasione di questi due giorni di presidio sotto il Palazzo regionale. Nella giornata di ieri, in particolare, ho avuto modo di incontrare, com'è stato riportato, in maniera informale, perché così ci era stato richiesto, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e alcuni insegnanti. In quest'occasione ho ribadito che aspettavamo solamente la pronuncia di almeno un ramo del Parlamento per aprire appunto la concertazione effettiva e per addivenire ad una condivisione ampia sul recepimento del disegno di legge, adattato ovviamente alla nostra realtà.

È opportuno rammentare - e correttamente lo ha fatto il collega Laurent Viérin - che peraltro già una ventina di giorni fa era stato formulato dall'Assessorato e trasmesso dalla Presidenza della Regione l'emendamento che oggi...e noi ci uniamo alla soddisfazione espressa dal Parlamentare, da Marguerettaz per il recepimento, perché, collega Certan, non è così banale aver avuto questo recepimento e aver visto comunque l'accoglimento di quest'emendamento, che tutela e salvaguarda le nostre prerogative, noi non possiamo che esprimere davvero tutta la nostra soddisfazione per questo e quindi contenente la clausola di salvaguardia. Noi vorremmo andare oltre, perché vorremmo che nella seconda fase ci fosse una declinazione ancora più puntuale, ancora più precisa di quelle che vogliono essere le nostre...no, è una soddisfazione che condividiamo, collega Certan. Com'è stato ricordato, quest'articolo ci accomuna con le Province autonome di Trento e Bolzano. Non solo, ma sono stati attivati anche tutti i contatti con la Provincia autonoma di Trento per un confronto attivo con questa realtà per l'adozione di una linea comune sull'attuazione di alcuni punti cardine della riforma.

In conclusione quindi noi condividiamo quanto riportato in questo testo di risoluzione, sottolineando però che questo lavoro di concertazione risale dall'inizio, ancora quando il disegno...su questo mi preme ricordare, puntualizzare...perché, ad onor del vero, anche dopo aver ascoltato quello che è stato detto in aula...addirittura quando la "buona scuola" non era il disegno di legge, ma era semplicemente quel famoso documento a cui faceva riferimento anche il collega, che ha visto anche questa concertazione anche un po' anomala, sul territorio...ricordo che il dottor Chiappetta ha fatto visita anche in Valle d'Aosta, addirittura in quella sede, quando ancora si parlava solamente di un documento di intenzioni e ancora non conoscevamo in quale maniera poteva essere declinato poi da un punto di vista normativo, devo dire che la Valle d'Aosta è stata pronta a confrontarsi con il suo territorio, perché, oltre a tutti gli incontri con le organizzazioni sindacali, formali che sono stati portati avanti, ci sono stati anche una serie di incontri sul territorio con gli attori principali, con gli attori reali del mondo scolastico. Anche noi quindi abbiamo cercato di attivarci anche con mezzi innovativi, per esempio, abbiamo messo in piedi subito un indirizzo mail, peraltro abbiamo avuto tanti suggerimenti che ci sono arrivati a quell'indirizzo mail che abbiamo raccolto, che stiamo sintetizzando, che sicuramente terremo in considerazione; quindi abbiamo attivato da subito, da quando abbiamo incominciato a parlare di "buona scuola", quest'indirizzo mail, abbiamo fatto una serie di incontri sul territorio, incontri con i sindacati, quindi io credo che non sia corretto dire che non siamo stati pronti a confrontarci con il territorio.

Noi siamo quindi assolutamente favorevoli a questa risoluzione. Chiediamo solo, per quanto riguarda il punto n. 1 degli impegni dell'Assessore competente, che venga tolta la parte: "di aprire un tavolo di confronto con le parti sociali", perché in realtà questo è già stato fatto, è già attivo e quindi, togliendo quest'inciso, noi su tutto il resto, ovviamente con la condivisione in commissione, siamo assolutamente favorevoli. Grazie.

Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Intanto esprimiamo soddisfazione per l'accoglimento di questo documento, che arriva soprattutto perché avevamo colto delle sollecitazioni da parte degli insegnanti, da parte del mondo della scuola e da parte delle organizzazioni sindacali. Assessore Rini, nel dossier che ognuno di noi oggi ha trovato, arrivando in Consiglio questo pomeriggio, come avrà avuto modo di leggere, all'ultimo capoverso sono le organizzazioni sindacali che richiedono che ci sia una concertazione con le parti sociali: ecco perché noi avevamo inserito...e, a dire il vero, non c'era neanche quel pezzo...questa mattina, parlando con le organizzazioni sindacali e confrontandoci con loro, abbiamo inserito questo pezzo, ma cercando di fare un lavoro corale. Se lei quindi dice che il tavolo c'è già, ancora meglio...ecco, ancora meglio e quindi questa cosa se la vedrà giustamente con le organizzazioni sindacali. Noi crediamo di due cose l'una: se loro rivendicano che ci sia una concertazione, probabilmente o una concertazione non c'è stata o comunque non era così certa come magari era nelle enunciazioni di principio.

Per quanto riguarda invece le preoccupazioni, al di là delle parti positive, ritorniamo sui contenuti di questa riforma e noi vorremmo, come sottolineato peraltro dagli interventi di queste settimane e dalle manifestazioni, che ci fosse chiarezza almeno per quanto riguarda il recepimento valdostano di quei punti che sono effettivamente la soluzione della questione del precariato, che si possa andare nei precari non inclusi nelle gare, che si riparta dagli idonei al concorso 2012, che ci sia questa questione delle scuole di montagna, tutte le questioni che puntualmente noi in commissione saremo disponibili a discutere con lei e con il Sovrintendente. Lei ci ha parlato di concertazione durata per settimane o per mesi, è chiaro che, essendo cambiato anche il Sovrintendente, non sappiamo se questa concertazione è stata fatta con il vecchio Sovrintendente o invece dopo questo cambiamento...quindi probabilmente delle cose sono da riprendere. Sicuramente in V Commissione il lavoro è ancora da fare, perché io mi ricordo, al di là della riforma che abbiamo gestito direttamente come Assessorato, nella "riforma Charles", per capirci, il lavoro della V Commissione era stato un lavoro molto interessante. Noi quindi ci auspichiamo veramente che il grido d'allarme che è arrivato dagli insegnanti e che è arrivato dal mondo della scuola, visto che già a Roma non è stato ascoltato...ci dispiacerebbe che l'atteggiamento del Governo regionale fosse quello che è stato improntato all'atteggiamento del Presidente del Consiglio, che è venuto ad Aosta per un comizio elettorale, ma non ha avuto il tempo di trovare cinque minuti per ricevere gli insegnanti, che, vista l'attenzione tanto decantata per il mondo della scuola, sarebbe stato un momento di attenzione abbastanza importante. Il mondo della scuola ha avuto opportunità e modo di protestare in modo abbastanza incisivo nei dibattiti che si sono susseguiti, come anche nei presidi di queste ore abbiamo il dovere di ascoltare come istituzione questi insegnanti e soprattutto le organizzazioni sindacali, ma, al di là di ascoltarli, abbiamo il dovere di concertare con loro una riforma che sia la migliore riforma per salvaguardare l'acquis ed eventualmente modificare in modo positivo quello che è il sistema scolastico valdostano nel modo più condiviso possibile.

Per quanto riguarda i nostri Parlamentari, è il minimo sindacale. Noi crediamo che sia ciò che è sempre stato fatto dai nostri Parlamentari a Roma. Chi c'è stato lo ha rappresentato, cioè è chiaro che quando c'è...soprattutto su grandi ambiti c'è la clausola di salvaguardia delle competenze regionali...quindi anche noi esprimiamo soddisfazione, però è una soddisfazione che non è che deve poi creare...cioè sono a Roma per fare giustamente quello che è il lavoro dei Parlamentari della Valle d'Aosta e quindi è il minimo quello! Noi chiediamo altro, Assessore Rini: noi chiediamo che i Parlamentari vengano a confrontarsi sui contenuti della riforma, perché poi ci sono degli articoli, abbiamo visto che si è votato a favore di certi articoli, su altri...e poi c'è un voto finale. Visto che non lo sappiamo se ci saranno delle modifiche, poi, rispetto al Senato, che ci sia un minimo di audizione, di concertazione anche con i Parlamentari affinché si esprima la perplessità sulle scuole di montagna, sulla questione della sostituzione, la perplessità sulla sostituzione degli insegnanti di sostegno, la questione ancora dubbiosa e nebulosa...sulla questione dei vicari, la questione di come i criteri di assunzione potranno...cioè di far sentire la voce della scuola valdostana attraverso i nostri Parlamentari, non solo la clausola di salvaguardia. I nostri Parlamentari devono andare a portare la voce degli insegnanti del mondo della scuola valdostana a Roma e non andare a negoziare magari altre questioni, visto il momento, che nulla hanno a che vedere con la difesa del sistema scolastico valdostano: questo noi chiediamo. In modo quindi un po' più incisivo...ecco, noi eravamo al presidio, eravamo alla manifestazione "Insieme per la scuola", in questo slogan che il mondo della scuola ha saputo ben interpretare, ci sono anche sul mondo del web grandi movimenti in questa direzione e nel dossier molto completo delle organizzazioni sindacali la questione è trattata in modo abbastanza...come dire? esauriente proprio per darci la possibilità di lavorare.

Noi quindi esprimiamo soddisfazione per il recepimento di questa nostra iniziativa, ma chiediamo che sia veramente codificato un percorso tra le istituzioni regionali, i nostri Parlamentari, la V Commissione in particolare, e questo Consiglio Valle, affinché si possa addivenire alla miglior riforma di recepimento o, meglio, di una riforma valdostana che possa evitare certe sbavature di questa deriva che la "Buona scuola" vuole portare in una semi-privatizzazione della scuola pubblica, facendo tesoro dell'acquis del passato, abbiamo parlato in una bella commemorazione che avete organizzato di Maria Ida Viglino, ecco, la scuola dell'infanzia, noi crediamo che potrà fare onore a questo grande personaggio che è stata Maria Ida Viglino, come anche Rita Decime, con l'onorificenza che ha ricevuto in quest'ultimo periodo, perché uno dei punti sicuramente salienti è l'acquis di questa nostra scuola, che assolutamente non potrà essere smantellata da nessuna riforma, tanto meno da una riforma nazionale, che poco ha a che vedere, secondo noi, con gli interessi della scuola valdostana.

Presidente - Grazie. La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Sì, molto brevemente, prima proponendole la modifica ho guardato l'impegno, la seconda parte del dispositivo, ovviamente, di conseguenza, nelle premesse al "constatato" chiederei di terminare il periodo dopo "interessate". Va bene? Grazie.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Intervengo su questo punto perché alcuni passaggi meritano un po' di chiarezza. Intanto considero molto positivamente la risoluzione presentata dai colleghi di minoranza, che solo vagamente riprende il testo dei sindacati, che era molto più netto e duro, invece in qualche modo apprezzo lo sforzo fatto dai colleghi al di là delle battutine contro i Governi che sarebbero di centro-destra. Ricordo che la riforma ha trovato il voto contrario di Forza Italia, di Lega Nord, di Fratelli d'Italia, quindi, insomma, a protestare contro siete in buona compagnia a questo punto. A parte queste battutine, vorrei ricordare che il testo e la presentazione che fa riferimento a luci e ombre è quella che ben rappresenta un testo che ha ancora un percorso in Parlamento piuttosto lungo. Gli stessi presentatori della legge non nascondono che, fermi restando alcuni punti fermi, il testo sarà modificato al Senato e dovrà ritornare poi alla Camera. Intanto però un passaggio politico che, secondo me, è importante fare e che non attiene a questa risoluzione, ma è il tentativo di sminuire il fatto che sia stata votata una norma di salvaguardia all'interno di un disegno di legge nazionale. Ora, capisco che non è più Caveri il Deputato in questo momento, non è più l'Onorevole Nicco, però è sempre difficile introdurre norme di salvaguardia, soprattutto quando si viene da un momento in cui si è raccontato che il Governo Renzi avrebbe smantellato tutte le autonomie in uno dei provvedimenti di legge più delicati e che sappiamo quanto a livello nazionale abbiano sempre avuto un'impostazione della scuola che tende ad uniformare il territorio nazionale, ad introdurre una norma di salvaguardia...non è banale e non è normale attività parlamentare, che la faccia poi un Deputato che milita, penso che sia ancora iscritto, al partito della Stella Alpina, insomma il movimento della Stella Alpina...poco importa, è un riconoscimento politico importante di una specificità che attiene a norme statutarie, ma che in I Commissione il collega Caveri e qualcun altro mi hanno insegnato che è sempre bene ribadire in ogni legge...quindi anche se tu ce l'hai nella norma statutaria, è sempre bene ribadirlo e segnare il punto, e quindi su questo il punto è stato segnato.

Vorrei ricordare che su questioni che attengono alle sostituzioni e alle sostituzioni sia nei plessi di montagna e delle scuole...e degli insegnanti di sostegno, una mia interpellanza, presentata 15 giorni fa, quindi prima de "La buona scuola", perché il problema è molto antecedente a "La buona scuola", aveva visto il riscontro dell'Assessore, poi non so se poi gli incontri l'Assessore li fa o meno coi sindacati, perché qui, dai testi presentati dai sindacati, sembrerebbe che urge una concertazione più stringente, e certamente ben venga la concertazione, perché sempre abbiamo sostenuto che alcune norme nazionali meritano di essere adattate alla nostra realtà. Uno dei punti fermi della riforma però, mi si consenta, è proprio di ribadire il concetto dell'autonomia scolastica, proprio una cosa su cui in Valle d'Aosta facemmo una norma specifica, una legge sull'autonomia scolastica, perché ci fu un tentativo...alcuni sindacati dicevano: "ma c'è la legge nazionale", non si disse: "no, noi vogliamo fare la legge regionale sull'autonomia scolastica". Ora, questo Governo implementa l'autonomia scolastica, implementa la possibilità che sui territori si diano risposte tramite organico funzionale. Allora, al di là delle polemiche di chi ha vinto o non ha vinto le elezioni in Bassa Valle, questa legge può diventare uno strumento per dare delle risposte a determinati territori attraverso un'interpretazione regionale che non sia quella che mira a risparmiare e a ridurre, ma sia quella che consente, invece, di fornire a territori fragili, come la Bassa Valle, o l'area di Châtillon/Saint-Vincent quegli organici funzionali che consentono di far funzionare la scuola.

Altro aspetto non indifferente è il piano delle assunzioni. Allora qui si giocherà certo una partita tutta regionale, perché l'organico è regionale, quindi nessuno viene assunto in Valle d'Aosta dal Governo Renzi, bisognerà fare dei provvedimenti regionali. Qui si aprono due cose importanti: una su un aspetto molto dibattuto, perché ovviamente nel mondo del precariato la parola d'ordine è "tutti assunti", questa cosa la diciamo da vent'anni, ma è impossibile. Allora, qui si fanno centomila assunzioni a livello nazionale, vedremo se a livello regionale ci sarà il corrispondente sforzo, perché a livello nazionale in prima battuta verranno solo assunti i vincitori di concorso, cosa che noi, invece, abbiamo già fatto a livello regionale. Per gli idonei del concorso si rinvia di un anno al 2016, intanto è passato il principio che vengono assunti anche questi con un anno di ritardo, qui si può esercitare una specificità. Noi potremmo anticipare l'assunzione degli idonei un anno prima, per esempio. C'è anche la necessità di fare qualche proposta concreta, perché, dal mio punto di vista, al di là di riprendere tutte le discussioni nazionali e riportarle un po' alla uffa qua in Consiglio regionale, poi servono le proposte concrete per dire in che maniera vado ad adattare norme nazionali ad una realtà molto particolare. Questo è un caso in specie che potrebbe funzionare.

Altro concetto molto importante è quello dei concorsi e dovremo dimostrare che anche noi in Valle d'Aosta, ahimè, con i nostri piccoli numeri, riusciremo a tenere il passo dei concorsi. Questa è una bella sfida, è un impegno molto delicato su cui bisognerà confrontarsi, per cui io capisco che c'è stato tutto un movimento in cui sembrava prevalere la tesi del "no", però c'è anche tutto un movimento su cui forse bisogna riflettere sul "sì" e come non sia poi così facile applicare quelle cose che sembrano superficiali, perché fare dei concorsi pubblici ogni tre anni, così com'è previsto adesso se non verrà cambiato al Senato, eccetera, è una garanzia di un percorso finalmente chiaro per gli insegnanti nel rispetto della Costituzione, che prevede il concorso pubblico per entrare nella scuola. Allora, la Costituzione, che è la nostra bandiera dei diritti, prevede anche dei doveri e questo è uno di quelli e ben venga questo passaggio.

Io quindi rinnovo il ringraziamento che feci quindici giorni fa sull'interpellanza che riguardava la questione delle supplenze nei piccoli comuni di montagna e, in particolare, sugli alunni diversamente abili, perché c'è da parte del Governo regionale una disponibilità ad un confronto fattivo con le delegazioni sindacali tutte, che naturalmente meritano il massimo di attenzione, perché l'obiettivo è quello naturalmente di garantire quella qualità della scuola che in Valle d'Aosta c'è sempre stata e che speriamo possa solo migliorare in futuro.

Presidente - La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Alcune precisazioni giusto per sgombrare il campo da incomprensioni e da...allora, credo che noi siamo sempre stati disponibili, abbiamo sempre riconosciuto, quando era il caso, le azioni che sono state fatte in modo corale. Il collega Viérin diceva prima che quello che noi chiediamo è un confronto sui contenuti, ma anche e soprattutto sui metodi di lavoro con i quali si affrontano delle riforme.

Leggendo i documenti che avrà ricevuto anche lei, credo sia chiarissimo che tutti gli insegnanti riconoscono la necessità di una riforma, penso che i dati di abbandono scolastico, i dati delle statistiche INVALSI, OCSE PISA chiedano una riforma e chiedano di affrontarla anche in Valle d'Aosta in modo serio, perché, se vogliamo fare gli struzzi, allora continuiamo a farli, ma credo che quei dati parlino chiaro, quindi penso che nessuno non riconosca che era necessario e che qualcosa è stato fatto. L'ho ricordato nel mio intervento, l'ho citato, che in extremis, alle 3, abbiamo appreso attraverso una nota perché noi apprendiamo anche attraverso l'informazione, noi non abbiamo sempre le informazioni di prima mano, il Deputato Marguerettaz non mi ha chiamato per dirmi...quindi chiedo scusa se l'ho saputo solo alle 3, ma l'applicazione delle disposizioni del DL alla compatibilità con le norme statutarie, le relative norme di attuazione, certo che sono un passaggio interessante a livello parlamentare, lo riconosciamo, ringraziamo, ma la proposta del Deputato Marguerettaz mi risulta - ripeto - arrivata oggi. I sindacati in una nota scritta il 18 maggio 2015 - e quindi non il gruppo ALPE o qualcun altro - scrivono, sottolineano "come sia indispensabile concertare con le parti sociali ogni passaggio normativo e tecnico relativo alla riforma e pertanto invitano il Governo regionale a non procedere in alcun modo ad atti unilaterali", credo sia chiarissimo che cosa volessero dire. Se i sindacati scrivono: "gentili Parlamentari - eccetera - ci permettiamo di affidarvi il compito di tutelare e difendere la nostra scuola pubblica, siamo fermamente convinti che la scuola, per essere davvero buona, deve essere costruita insieme da tutti gli attori che la rendono viva", crediamo di non essere noi a banalizzare certe cose, ma questo dossier, tra l'altro, rivolto ai Parlamentari, fa un'analisi che, per carità, non sarà oro colato, ma è un'analisi dettagliata, minuziosa, interessante, forse, quando noi chiediamo un cambio di percorso, un cambio di metodo di lavoro, è questo che chiediamo. Per carità, poi, è vero, ha ragione che è stato fatto un confronto sul testo iniziale de "La buona scuola" con il dottor Chiappetta, che è arrivato e con il territorio, con una mail, dove sono arrivati tantissimi suggerimenti, glieli chiederemo attraverso un decreto 116 o, se vorrà fornirceli, sarà interessante leggere questi interessanti approfondimenti. Certo che il primo documento de "La buona scuola" era interessantissimo, aveva degli spunti e dei principi che chi non può condividere? "Mai più precari nella scuola; dal 2016 si entra solo per concorso; basta supplenze; la scuola fa carriera: qualità, valutazione e merito; la scuola si aggiorna: formazione e innovazione; scuola di vetro: dati e profili online", ma chi è contrario a questo? Chi è contrario? Un conto è il dibattito su questi che però non devono finire solo per essere degli slogan, questi poi devono attuati e messi chiaramente in modo concreto sulla carta, tant'è che questo documento poi si è ritrovato ad avere, credo, 2 mila più o meno emendamenti e capisco che sia difficile: ecco perché è necessario che la Valle d'Aosta o comunque l'Assessore competente abbia delle proposte concrete, già concertate prima con il corpo docente, non dopo la mobilitazione, allora si aprono dei tavoli. Non so dove, ma si aprono dei tavoli di colpo dopo. Allora, noi pensiamo anche...l'ha detto oggi credo un Assessore, non so se l'Assessore Fosson, che spesso a pensar male...che si fa peccato a pensar male, ma spesso si azzecca. Lo diceva...sì, beh, oggi l'ha ricordato l'Assessore, poi lo so che era Andreotti che faceva scuola, ma giustamente, pensando un po' male, non vorremmo che questo silenzio parlamentare, questo voto parlamentare...oggi - ripeto - prendiamo atto e siamo contenti di questa presa di posizione, ma non avremmo voluto che fosse stato un do ut des, cioè uno scambio elettorale all'ultimo momento: il voto de "La buona scuola" in cambio di qualche trono in qualche capoluogo regionale.

Presidente - Mettiamo in votazione il testo emendato? Allora, com'è stato detto, viene tolto nelle premesse, nel campo "constatato"...si va fino a "le parti interessate", mentre nel deliberato al primo comma viene tolta la prima riga: "ad aprire un tavolo di confronto con le parti sociali e". La votazione è aperta. Riapriamo la votazione? Grazie. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Passiamo ora alla sessione europea. Voglio ricordare che vi è la discussione congiunta dei punti 26 e 27 all'ordine del giorno. Prego Consigliere Segretario.