Oggetto del Consiglio n. 964 del 15 gennaio 2015 - Verbale
Oggetto n. 964/XIV del 15/01/2015 |
APPROVAZIONE DI MOZIONE: "INTERVENTI PER AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE DETERMINATE DALLA MALATTIA NEURODEGENERATIVA AUTOIMMUNE DELLA SINDROME FIBROMIALGICA". |
Il Presidente Marco VIÉRIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri FABBRI, BERTSCHY, GERANDIN, GROSJEAN, NOGARA, ROSSET, Laurent VIÉRIN, GUICHARDAZ, Patrizia MORELLI, FERRERO e COGNETTA, e iscritta al punto 26 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere FABBRI.
---
Si dà atto che dalle ore 12,00 assume la presidenza il Vicepresidente ROSSET.
---
Intervengono i Consiglieri GUICHARDAZ, FERRERO e Patrizia MORELLI, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, FOSSON, che propone di modificare il dispositivo, ed il Consigliere FABBRI che accoglie la proposta di modifica.
IL CONSIGLIO
- con l'emendamento dell'Assessore FOSSON;
- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: trentacinque);
APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
PREMESSO che la Sindrome Fibromialgica (SFM) è una malattia neurodegenerativa autoimmune, quindi complessa, debilitante e invalidante, che compromette notevolmente la qualità della vita di chi ne è affetto e che è significativamente diffusa nella popolazione soprattutto femminile (con un rapporto uomo-donna di 1:8);
DATO ATTO che il 15% delle visite specialistiche reumatologiche sono erogate per pazienti portatori di tale Sindrome che rappresenta anche il 5% delle visite presso il medico di base;
PRESO ATTO che:
- pur essendo classificata come malattia dall’OMS già nel 1992 (e poi classificata con il cod. M79.7 nell’ICD 10/2007) e dal Parlamento europeo nel 2009, il SSN italiano non prevede alcuna forma di riconoscimento della SFM, e di conseguenza i pazienti non possono usufruire delle prestazioni previste dai LEA e debbono ricorrere a numerosi e costosi esami a loro carico;
- la complessità di tale Sindrome, non esistendo in Italia protocolli diagnostici adeguati, rende particolarmente complessa la diagnosi con conseguenti moltiplicazioni di visite, esami e farmaci, i quali appesantiscono notevolmente i costi sanitari e obbligano i pazienti a notevoli disagi e a periodi di assenza lavorativa;
- la ritardata diagnosi porta a un aggravamento della malattia con il prevedibile aumento del costo umano e sociale;
- tale sindrome è diffusa anche nella nostra Regione (si stima il 3% della popolazione), al punto che i pazienti e le loro famiglie si sono riuniti spontaneamente in un gruppo di automutuoaiuto per meglio affrontare e condividere i problemi della loro patologia e che in passato hanno richiesto all’Assessorato alla Sanità di farsi carico delle loro istanze, richiesta rimasta inevasa;
- numerose sono le Regioni e province italiane anche Autonome (Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Lombardia, Veneto, Toscana, Marche, Basilicata, Calabria) che hanno o stanno affrontando tale problema sociosanitario;
- una diagnosi precoce, con un giusto supporto, aiuta a mantenere i pazienti attivi e produttivi dal punto di vista lavorativo;
- si è in attesa dell’approvazione della proposta di legge per il riconoscimento della SF come patologia cronica (proposta n. 2416 del 28.05.2014);
IMPEGNA
il Presidente della Regione e l’Assessore competente ad assumere le seguenti iniziative:
- individuare, in attesa di una normativa nazionale, un centro di riferimento sanitario multidisciplinare pubblico regionale specializzato per la diagnosi e la cura della SFM (sulla base di un protocollo operativo con linee guida e sistema di diagnosi definito);
- che la SFM venga riconosciuta come patologia cronica con definizione di un Codice regionale di esenzione;
- provvedere all’introduzione dell’esenzione dal ticket per la compartecipazione sanitaria sulle prestazioni sanitarie correlate alla cura e al monitoraggio della patologia per la riabilitazione e la prevenzione di ulteriori aggravamenti per i pazienti a cui è stata diagnosticata tale malattia;
- divulgare anche con la collaborazione del gruppo di automutuoaiuto presente sul territorio, una corretta informazione e conoscenza di tale Sindrome a tutti i livelli preposti alla tutela del diritto alla salute, e alla cittadinanza;
- organizzare specifici incontri formativi per i medici di medicina generale, e medici specialisti.
______