Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 732 del 25 settembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 732/XIV - Approvazione di mozione: "Impegno del Presidente della Regione a relazionare in merito al dibattito in corso all'interno della Conferenza delle Regioni sulla riforma del Titolo V della Costituzione".

Presidente - Qualcuno illustra la mozione? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha la facoltà.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

L'8 agosto scorso il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge costituzionale...

Presidente - Chiederei per gentilezza all'aula il rispetto per l'oratore, altrimenti abbiamo difficoltà a seguire.

Bertin (ALPE) - ...recante le disposizioni per il superamento del bicameralismo perfetto, la riduzione del numero dei Parlamentari e la revisione del Titolo V della Costituzione. Una riforma attesa da decenni, in particolare per quel che riguarda il Senato, il superamento del bicameralismo perfetto è certamente un fatto positivo, come peraltro la riduzione del numero dei Senatori. Perplessità rimangono, invece, per quanto riguarda la composizione e in parte le competenze del Senato, non si tratta infatti dell'auspicato Senato sul modello federale, composto da entità che costituiscono lo Stato, tipo i Lander tedeschi e le Province canadesi o i Cantoni svizzeri, bensì è una composizione mista tra Regioni, Comuni e una componente significativa di nomina del Presidente della Repubblica, che, di fatto, muta la natura stessa della rappresentanza territoriale di quest'istituzione. Certamente non si tratta di un modello federale, ma quest'intervento in generale è tutto fuorché ispirato da una visione federalista dello Stato. Con questa riforma, in effetti, si interviene significativamente sull'aspetto regionalistico dello Stato, ponendo fine all'idea...di una possibile evoluzione federalista dello stesso, una riforma apertamente e dichiaratamente centralistica che vede uno spostamento significativo di competenze dalle Regioni allo Stato.

È emblematico che lo Stato si sia riservato una clausola di supremazia verso le Regioni, una scelta che rischia di avere conseguenze negative anche per le autonomie speciali. Se in un primo momento le autonomie speciali saranno risparmiate dall'applicazione diretta di questa riforma, certamente in prospettiva il potere di intervento e di sostituzione dello Stato anche in materia di competenza regionale e il mutato contesto dell'assetto regionalistico pone delle serie preoccupazioni. Perplessità e contrarietà sono state espresse dal movimento ALPE già quest'estate per una riforma che rischia di avere molte ricadute negative sulla nostra autonomia regionale.

Evidentemente sono previsti anche dei cambiamenti positivi, in particolare per quel che riguarda il referendum, in effetti si introduce anche a livello statale, come per la Provincia di Bolzano e la nostra Regione, il referendum propositivo, si copia di fatto la nostra esperienza, cosa che non può che farci piacere, non so se a tutti, ma certamente a chi ha sempre giudicato positivamente la partecipazione e quindi i referendum senza mai sabotarli. Si prevede, inoltre, qualora siano state raccolte 800 mila sottoscrizioni, l'abbassamento del quorum, in modalità non dissimili da quelle della nostra proposta di legge presentata qualche tempo fa, complessivamente è una riforma importante, che ha un impatto significativo sulla nostra Regione.

Dobbiamo però purtroppo constatare la totale assenza di un dibattito pubblico e il silenzio delle forze politiche regionali su questa riforma. Reputiamo necessario ed urgente, seppure tardivo, un dibattito e un confronto tra gli attori politici locali, i Parlamentari e che coinvolga, nei limiti del possibile, i cittadini valdostani su quest'importante materia, che riguarda il futuro istituzionale e politico della Valle d'Aosta. Il coinvolgimento e l'informazione dei cittadini è fondamentale, tanto più che alla fine dell'iter della legge costituzionale, come annunciato dal Governo, si terrà un referendum confermativo, referendum che vorrei ricordare non prevede quote di partecipazione. Per queste ragioni riteniamo utile convocare un Consiglio regionale straordinario monotematico sulla riforma, in particolare sul Titolo V. Grazie.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Ci sono altri interventi in discussione generale sulla mozione? Non ci sono richieste? Ha chiesto la parola il Presidente, ne ha la facoltà.

Rollandin (UV) - Merci Président.

Je crois que sur le thème des réformes...elles ont été en quelque sorte un peu discutées dans d'autres milieux, mais pas ici, sauf d'une façon marginale par rapport à certains thèmes. Par conséquent, je crois que ce que vient de dire le collègue Bertin sur l'importance de la réforme et sur le sens de ce qui s'est passé et des résultats de la première lecture au Sénat...ils ont en quelque sorte amoindri le rôle des Régions, surtout pour ce qui est des compétences, comme il vient de dire, car l'article 117 a été modifié d'une façon négative par rapport aux compétences, et surtout dans les matières d'intérêt capital pour notre Région, comme l'énergie, comme l'environnement, comme le domaine de la santé, et cetera.

Je crois alors que le système, tel qui a été conçu, même pour la question de voir représenté au Sénat et d'être représentés au Sénat par des élus, si le texte reste, il y aura l'élection d'un Conseiller et d'un Syndic, avec toutes les conséquences qui sont liées à ces choix, car il y aura deux personnes qui deviendront Sénateurs ayant un rôle local, qui devra être exploité...car le Conseiller ou bien...est à même de suivre ou le travail de Conseiller, ou suit le travail du Sénat. Le travail du Sénat parmi les compétences prévoit que le moment où le Sénat veut discuter d'une loi que la Chambre approuve doit demander qui soit inscrite au Sénat, mais il a seulement 30 jours pour décider "oui" ou "non" et donner le résultat.

Je crois alors qu'il y a toute une série de marges très étroites sur les temps, les compétences du Sénat sont vraiment résiduelles, il n'y a plus rien à faire si non dire: "bon, j'ai les compétences pour discuter tous les changements hypothétiques des statuts, si jamais il y aura la compétence, mais là aussi il y a toute une série de... Alors, je crois que de ma part, comme de la part des Sénateurs qui ont voté ce texte...ils sont convaincus que ce texte ne sera pas le définitif, à la Chambre il sera changé...et par la suite les deux autres lectures...je crois qu'il y aura un travail très lourd pour aboutir à un résultat.

Tout de même, revenant à la requête de cette motion, qui demande que de ma part il y ait une information sur ce qui se passe à Rome au niveau de l'organisation de la Conférence des Régions, de ma part je n'ai pas d'objections à prévoir de faire un compte rendu à l'Assemblée ou aux commissions compétentes sur ce qui se passe. Même si je dois avouer que même la compétence de la Conférence des Régions dans ces thèmes...le débat a été non seulement très étroit, on a dédié une demi journée à faire une passerelle là où chacun a dit un peu ce qu'il fallait dire comme Région, comme Conseil et comme Présidents des Juntes, en ajoutant rien à ce qui s'est passé par la suite et tout de même je crois qu'on partage cet aspect. Pour ce qui me concerne, je n'ai rien à ajouter, sinon dire qu'on est d'accord d'être disponibles à donner les renseignements sur ce qui se passe, afin qu'il y ait la possibilité d'en discuter dans cette salle. On partage donc cette motion.

Presidente - Ci sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Per dichiarazione di voto, per dire che votiamo serenamente, convintamente una mozione che vuole aprire un dibattito pubblico sulla questione, a cui devo dire non ci siamo sottratti come forza politica in questo periodo, evidentemente non siamo così autorevoli magari da avere le prime pagine dei giornali, ma chi è interessato ad avere la posizione personale la trova sicuramente sul mio blog, conosce una posizione non nascosta né all'interno del Partito Democratico della Valle d'Aosta, né... È nota anche, diciamo, ai vertici nazionali, per quel poco che conto io, dove ho pubblicamente rappresentato delle perplessità rispetto a questo tipo di riforma, l'ho anche espresso pubblicamente in questa sede.

Per quanto ci riguarda, quindi nessun problema a rendere un dibattito pubblico, che sarebbe utile a tutti per capire anche chi lavora per la riforma, per migliorarla, chi lavora per il secessionismo, chi lavora per dire: "no", perché l'importante è bloccare le riforme e capire quindi quali sono le vere e reali posizioni anche delle persone e dei movimenti su questo tema. Quanto mai io quindi auspico che ci sia un dibattito su questo, condivido le posizioni anche di alcuni Consiglieri del passato, che hanno detto che bisogna anche parlarne magari di più con la gente, farla partecipe di più della posta che è in gioco per noi valdostani, naturalmente con tutte le preoccupazioni di un iter molto difficile, quindi col rischio di andare a dire delle cose ai cittadini che il giorno dopo non sono più esattamente quelle, sono anche modificate. Una riforma quindi che nel complesso, finché si tratta di dire...io l'ho detto: qui è a rischio l'impianto federalista del Paese Italia, quindi io personalmente essendo...avendo soprattutto...essendo entrato in prima persona col ruolo di Segretario al tempo di Veltroni, quando il partito aveva una posizione nettamente federalista, che io vedo un po' tentennante in questi giorni, anzi addirittura l'esperienza di Renzi non so quanto poi è sostenuta politicamente, se non per l'emergenza, appunto, di sostenere un Governo da parte del partito nazionale...ha messo fortemente in discussione, e quindi c'è una visione più centralista, si immagina di nuovo di dirigere per risanare i conti...sia migliore l'impostazione del controllo da parte dei Ministeri... Io ho una posizione notoria, che sostiene che il federalismo consente anche di avere migliori risultati economici e lo sviluppo economico può partire soltanto se si fa il federalismo, quindi è proprio una visione diversa in cui non c'è nessun problema a confrontarsi pubblicamente.

Ringrazio il Presidente di aver accolto l'invito dei colleghi dell'ALPE, e così sarà anche il caso di chiarirci se, come Consiglio regionale, portiamo a Roma una posizione secessionista, separatista o portiamo a Roma una posizione che va nell'indirizzo di dire quali riforme vogliamo portare all'interno...quali modifiche vogliamo fare al disegno che francamente non condividiamo, all'impostazione statale che è data a questo disegno. La chiarezza di fronte ai cittadini è un bene per tutti, perché altrimenti si rischia di correre dietro a facili prese di posizione molto molto demagogiche.

Sicuramente la posizione del Senato è una posizione particolare, più delicata ancora per noi è la questione del Titolo V e, più che la clausola di garanzia, la preoccupazione vera è il principio dell'intesa: come rendere veramente efficace e valido il principio dell'intesa. La percezione che ne ho tratto è che, se dovesse comunque passare un impianto proprio di questo tipo, anche il principio dell'intesa così come l'abbiamo sempre concepito si indebolirebbe, perché poi diventerebbe un'intesa obbligata, quindi anche com'è formulato il principio, io ho delle grosse riserve. Se tutto il Consiglio regionale riuscisse a trovare una posizione unanime per rafforzare la nostra iniziativa sul piano nazionale, quindi noi saremmo ben lieti di condividere questo percorso.

Presidente - Altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Laurent, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Le thème des réformes, des réformes constitutionnelles, mais des réformes en général, qui concernent le Pays et en général...et indirectement aussi notre Vallée d'Aoste, sont à la une depuis quelques mois. C'est clair que...et d'autres collègues l'on souligné, le fait...le rôle joué par la Vallée d'Aoste à l'intérieur de ces réformes doit être un rôle qui, rapporté non seulement au nombre d'habitants, mais à la réalité que nous sommes, malgré notre petit territoire, doit être un rôle fondamental.

La Vallée d'Aoste depuis toujours a été...déjà dans la première réforme de l'après-guerre, après les années du plébiscite, des requêtes et des revendications de rattachement, de réalignement à la France, plutôt que les instances autonomistes, de qui préconisait un Canton suisse...ces années qui ont vu la Vallée d'Aoste protagoniste encore...même avant que l'Italie d'un grand débat, car ici le 8 septembre 1943 n'a pas marqué la fin, comme dans d'autres territoires nationaux, de la guerre, mais il y a eu le 25 avril 1945... Par rapport au reste de l'Italie, le 25 avril 1945 a marqué en Vallée d'Aoste notre débat: celui du destin et de l'avenir de notre Région, qui n'était pas encore une Région à l'époque. Déjà à l'époque si on lit les débats et si on lit toutes les réflexions qui ont mûri dans la communauté valdôtaine, il y a eu un partage, bien évidemment des institutions, il y a avait un comité qui était provisoire, mais il y a eu des institutions qui incarnaient la communauté, même encore avant d'être électives par rapport à la communauté même, c'étaient des nominations, il y avait le Comité de libération nationale, c'étaient des nominations et non pas des élections, mais nos pères fondateurs de l'autonomie ont su trouver une synthèse. La synthèse...même si on l'a appelée - et on le fait là encore aujourd'hui - une "autonomie octroyée", c'est-à-dire qu'on ne l'a pas voulue comme communauté au cent pour cent, mais probablement dans un jeu de négociations sans discuter des questions liées à la garantie internationale et à cette fameuse "Conférence de paix" de Paris...mais celle-ci a été quand même une autonomie.

Aujourd'hui nous sommes ici pour faire un bilan de cette autonomie et donc nos instances à Rome seront d'autant plus importantes et fortes dans la mesure dans laquelle, comme le rappelait le collègue Donzel, nous aurons une volonté et surtout une capacité d'être unis ou quand même être le plus possible avec une position de partage sur les réformes et sur la position qu'on va discuter. Bien évidemment, ce qu'on avait revendiqué dans cette période de la part de différents membres de ce Conseil, c'est-à-dire d'être d'une façon un peu plus organiques, même vis-à-vis de nos représentants à Rome, d'être un peu plus informés et surtout d'avoir des informations de partage à mont et pas après que les décisions ou quand même que les discussions...étaient prises...vont dans la direction qui nous voit sûrement favorables à un débat le plus représentatif possible.

È per questo motivo che le riforme...non ci facciamo illusioni che la posizione della Valle d'Aosta sia una posizione che andrà ad incidere totalmente su quella che è un'istanza, però, come diceva giustamente il collega Donzel, se abbiamo la capacità di sintesi e se portiamo un'idea valdostana a Roma, rafforza anche questa posizione di chi va a "trattare" - tra virgolette - o comunque ad esporre una posizione...è sicuramente una posizione di autonomia nei propositi che noi abbiamo sentito in queste settimane, in questi mesi, ma che potrebbe avere dei distinguo e comunque potrebbe trovare una sintesi che faciliti quello che è un processo che sappiamo non essere facile, lo sentiamo anche in questi giorni, e non sappiamo dove arriverà e se ci saranno ancora modifiche. Vogliamo sicuramente giocare un ruolo da protagonisti come Consiglio Valle, il Consiglio Valle in tutte le sue sfumature: parte esecutiva, parte assembleare, parte di sensibilità politiche diverse, e questi mesi in commissione, questi mesi di discussione da parte delle nostre istituzioni tutte sono stati sicuramente un segnale di democrazia. Chiaramente se la democrazia rappresentativa, che è rappresentata da quest'aula, è il luogo in cui riusciamo a portare un dibattito, sicuramente sarà ancora più rappresentativo della comunità che noi siamo qui eletti in quest'aula, appunto, a rappresentare, scusate il gioco di parole...quindi un segno di democrazia che potrebbe arrivare anche se non con i risultati che noi vorremmo, ma un dibattito, che forse oggi non animerà le piazze, perché viviamo in un periodo storico, un periodo anche socio-economico diverso, ma che potrà sicuramente rendere più protagonista ognuno di noi in un momento storico del Paese.

Presidente - Grazie. Altri? Ci sono altre richieste per dichiarazione di voto? Non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Non tanto per una dichiarazione di voto, il voto mi pare ovvio, ma per alcune considerazioni. L'obiettivo di questa mozione è quello appunto di aprire una discussione in Consiglio regionale per avere una posizione, se possibile, comune, ma avere una posizione su quest'importante riforma che andrà ad incidere pesantemente sull'assetto regionale dello Stato. L'evoluzione di questi anni...abbiamo visto, seppur con molti limiti, che con questa riforma viene stoppata, si torna indietro, si torna ad uno Stato più centrale, più centralistico, il che rappresenta per una Regione come la nostra, oggettivamente, un problema... Il fatto che ancora non si sia aperta una discussione seria, approfondita su quest'importante riforma ci preoccupa, è necessario farla al più presto, anche per poter in qualche modo intervenire in quest'iter costituzionale che si sta portando avanti in Parlamento. Evidentemente il nostro peso, come Regione, è molto limitato, ma è importante far sapere che esistiamo, soprattutto far sapere cosa pensiamo su queste riforme, altri Consigli lo hanno già fatto, è utile, è necessario che lo facciamo anche noi e al più presto. Questo dovrebbe essere il primo passo per coinvolgere anche i cittadini in questa discussione, che avrà nel lungo periodo soprattutto delle pesanti conseguenze sull'autonomia regionale, e questo ci tengo a sottolinearlo. È bene pertanto che la gente sia consapevole di quello che sta succedendo e che si apra anche a livello regionale una discussione seria su questa riforma. Accogliamo pertanto con soddisfazione il fatto che il Consiglio approvi questa nostra mozione. Grazie.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. Hanno tutti votato? Possiamo chiudere la votazione.

Esito della votazione:

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

La mozione è approvata all'unanimità.

Punto 50.