Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 623 del 17 luglio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 623/XIV - Approvazione di risoluzione: "Impegno ad intervenire presso le istituzioni nazionali affinché assumano iniziative per fermare il conflitto israelo-palestinese".

Presidente - Ci sono colleghi che intendono intervenire per illustrare la risoluzione? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Come scriviamo nella risoluzione, in molte città italiane e - credo con grande compiacimento personale per tutti noi -, anche ad Aosta ieri sera si è tenuta una manifestazione, una fiaccolata di pace proprio in Piazza Chanoux alle ore 21,00, che aveva come obiettivo quello di fermare il conflitto fra israeliani e palestinesi. Si sono riaffermati i valori della pace, della difesa non violenta...

Presidente - Colleghi, per cortesia, un po' di silenzio!

Donzel (PD-SIN.VDA) - ...dell'importanza della mobilitazione, ribadisco: l'importanza della mobilitazione, l'importanza di parlarne, anche nelle sedi istituzionali. In quella sede è stato pubblicamente letto l'impegno in cui ogni morte ci diminuisce...ogni uomo, ogni donna, ogni bambino ucciso pesa sulle nostre coscienze e non siamo indifferenti al dolore e alla sofferenza degli altri popoli. Per questo abbiamo ripreso integralmente le motivazioni di questa manifestazione, affidandole come impegno al nostro Presidente della Regione, come invito ai nostri Parlamentari, perché si impegnino al più presto per la cessazione del fuoco, le rappresaglie, le vendette di ogni parte, perché ci siano impegni precisi ad un ruolo attivo di mediazione.

Naturalmente abbiamo cercato di non alterare il messaggio politico di quella manifestazione ed è nostra volontà in questa delicata situazione di quel conflitto fare in qualche modo che anche un piccolo popolo come quello valdostano sia attento alla sofferenza di chi si trova coinvolto in un conflitto bellico, dopo più di 3 mila anni di guerra capire da che parte è la ragione è una sfida che affidarla agli storici è dire poco, cioè è un conflitto che è narrato nella Bibbia, quando, insomma, Davide si scontrò epicamente con Golia, e poi le invasioni di altri popoli, l'occupazione violenta ad opera dei romani, che colpirono duramente gli ebrei e li umiliarono profondamente con la distruzione del tempio, l'utilizzo del nome "Palestina", che sembra originato da quello...dai cosiddetti...una derivazione del nome Filistei proprio per umiliare ulteriormente quel popolo. Ci furono poi le tragedie delle Crociate, una storia terribile che arriva fino ai 400 anni di occupazione dell'Impero ottomano e poi ai conflitti mondiali, dove, a seconda delle esigenze, le potenze internazionali - prima la Gran Bretagna, poi le altre potenze occidentali - scelsero quando conveniva di allearsi ora con gli uni ora con gli altri, all'inizio fu un'alleanza con gli arabi, in funzione anti-ottomana, promettendo a questi popoli di avere di nuovo dei territori, promesse storicamente disattese e che poi si sono trasformate, dopo l'esodo di tantissimi ebrei che avevano subito le persecuzioni orribili nei Paesi europei, in uno scontro fratricida - perché io considero fratelli i palestinesi e gli israeliani - che francamente rammarica tutti quelli che lo seguono.

Mi sembrava importante parlarne in questa sede in Consiglio regionale sia perché - ripeto - un piccolo popolo dev'essere attento a queste cose e a queste terribili tragedie, non siamo riusciti a parlarne ieri, mentre non ne parlavamo ieri c'è stato quel tragico...un nuovo tragico episodio, dopo gli oltre 200 morti, ieri altri 4 bambini hanno perso la vita, quindi questa è una tragedia davvero terribile. Anche per chi magari non ha una sensibilità pacifista spinta, sarebbe un atto molto grave quello di un'occupazione militare da parte di Israele di quel territorio di Gaza per le ripercussioni anche internazionali che questo fatto può avere. So che qualcuno...un'altra ragione per cui valeva la pena parlarne in questa sede è che l'Amministrazione regionale ha correttamente sostenuto un'importantissima iniziativa di pace organizzata da dei volontari valdostani, che è Fiori di pace, poi diventata Voci di pace, che è davvero un esempio di come bisogna cercare di far dialogare e creare amicizia, quindi questa Regione, quest'Amministrazione regionale, questo Consiglio regionale in qualche modo ha un titolo, seppur marginale, minimale, ha messo, ha seminato un frammento di pace in quel terribile deserto di orrore e di guerra che è la Palestina.

Il mio auspicio quindi è che quest'appello possa essere condiviso da tutti, non la sento una mozione di parte, non la sento una risoluzione di parte, la sento una cosa che è aperta davvero alla condivisione. Una piccola precisazione...alcuni passaggi, magari come quello sul concetto dell'embargo delle armi, vi vorrei chiarire, informare che effettivamente l'Italia è il Paese che è il maggiore fornitore di armi a Israele, l'Italia da sola fornisce più armi di Francia e Germania insieme a Israele, addirittura, praticamente, nel commercio di armi con Israele arriva ad eguagliare Francia, Germania e Gran Bretagna. Qui si tratta, in un momento così delicato di conflitto, di bloccare questo commercio, che mi sembra il minimo, perché non possiamo dire: "vogliamo la pace"...e facciamo finta di non vedere che proprio qualche settimana fa sono stati consegnati dei bombardieri italiani a Israele! Mi sarebbe sembrato - ve lo dico con franchezza - un po' ipocrita dire: "voglio la pace" facendo finta di non vedere che l'Italia, insomma, in qualche modo, in questo momento, è... Questo non significa che siamo aprioristicamente contrari ad ogni forma di collaborazione e commercio anche militare con Israele, ma nel momento in cui sta per scoppiare un evento di tragicità assoluta, se ci fosse anche l'occupazione militare, che può scatenare di nuovo delle guerre, l'abbiamo visto nello scenario iracheno a più riprese, l'esperienza terrificante dell'Afghanistan, le esperienze terribili che si stanno vivendo ancora e trascinate per anni in Libano, Siria, le stesse rivoluzioni sospese a metà in tutto il nord Africa...ecco, ci consigliano di fare anche noi con umiltà la nostra parte, sapendo che ovviamente non possiamo stravolgere da una piccola Regione la linea del Governo nazionale, la responsabilità è in capo al Governo nazionale e all'Europa, però se un piccolo segnale i nostri massimi rappresentanti...se il Presidente della Regione, quando va a Roma, e i nostri Parlamentari danno un segnale di attenzione del nostro popolo a quest'evento, mi sembra che non è che ci siamo appagati la coscienza, ma abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere di istituzioni valdostane.

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.

A nome mio personale e del mio gruppo...non possiamo non aderire a questo tipo di iniziativa, a questo tipo di grido di dolore, che viene anche dalla nostra Nazione e dalla nostra petite patrie e non considerare i momenti drammatici che queste persone stanno vivendo. Il volto della guerra e del dolore non ha nazionalità, è il volto dei palestinesi, è il volto degli israeliani, è il volto di chi viene coinvolto in odi che, come è stato detto dal mio collega, derivano da una storia infinita, che è ora in qualche modo cercare di far finire. Noi con questo tipo di iniziativa, nel nostro piccolo, cerchiamo di costruire la pace e invitiamo tutti i nostri colleghi ad aderire a questo tipo di iniziativa. Grazie.

Presidente - La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Un noto, importante giornalista, Igor Man, diceva, sosteneva che non è con le armi che si combatte il terrorismo. Nell'affrontare quest'iniziativa che, come gruppo ALPE, condividiamo e approviamo nella sua essenza, credo sia importante togliersi ogni casacca da tifosi, perché giustamente, quando si verifica una guerra, tutti hanno torto e un morto israeliano vale quanto un morto palestinese e viceversa. Dicevo, quando si affronta una discussione sul Medio Oriente, più che in ogni altra discussione, credo, la prima cosa da fare è non credere o pensare di conoscere tutti gli elementi o i dettagli. Non è solo la storia di territori e di popolazioni, ma è la storia di territori occupati forse ingiustamente, di territori martoriati e fragili, di territori ricchi, di territori divisi, sfruttati per la loro religione e utilizzati militarmente da attori latenti, spesso compiacenti, è la storia di popolazioni lacerate da divisioni etniche, religiose, politiche, da popolazioni con sfruttati e sfruttatori e anche da popolazioni ghettizzate o monetizzate. In questo periodo storico in cui il Medio Oriente ed i suoi confini, che sono nati a tavolino dopo la Seconda guerra mondiale, paiono in frantumi e in cui le parti politiche colpiscono i civili e usano i concittadini come scudo umano, dicevo, in quest'epoca in cui si stanno profilando anche due grosse alleanze, con molta umiltà, chiediamo, come gruppo ALPE, alla diplomazia e ai Parlamentari italiani, ma anche a quelli europei che si adoperino affinché non sia la popolazione, e in particolare sempre i più piccoli e i più deboli, a pagare, spesso con la vita, le incomprensioni e l'odio.

Ognuno di noi, ripeto, con molta umiltà, può contribuire alla pace, innanzitutto nel proprio Paese, vivendo quotidianamente con coerenza, riaffermando i valori della pace, della difesa non violenta, dell'importanza di mobilitarsi e in questo momento...penso, ad esempio, al progetto che il Consiglio regionale da diversi anni favorisce e sostiene: il progetto Voci di pace, progetto che accoglie e fa incontrare e dialogare una decina di studenti, di ragazze e ragazzi palestinesi ed israeliani nelle scuole valdostane. Ecco, nel piccolo è un modo semplice, ma efficace per fare sperimentare i futuri cittadini mediorientali che solo incontrandosi, parlandosi e costruendo insieme si può pensare al futuro.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Solo una battuta. Ovviamente il Movimento Cinque Stelle sostiene fermamente questa risoluzione, non si tratta di stabilire la responsabilità degli israeliani o di Hamas, sappiamo che entrambi ne hanno fatte di cotte e di crude, sappiamo delle bombe al fosforo degli israeliani che sono state gettate sui territori occupati, sappiamo altrettanto degli attentati terroristici fatti da Hamas, che in un tempo recente ha addirittura ottenuto poi una sospensione degli aiuti da parte della Comunità europea e da parte dell'ONU, ma dobbiamo comunque prenderci carico di questa questione, perché? Perché l'Italia è il più grande esportatore di armi verso Israele della Comunità europea: sono 470 milioni di euro nel 2012, e a livello romano bisogna quindi intervenire perché, come al solito, è con la questione del ricatto economico che si può ottenere una pace...

Presidente - Un po' di silenzio per favore!

Ferrero (M5S) - ...che sia una pace veramente solida in quei territori. Oltretutto bisogna pensare che un buona fetta dei profughi e dei clandestini che arrivano in Italia arrivano proprio da quei territori martoriati. Di conseguenza, se si vuole fare anche un discorso a livello di prospettiva, dobbiamo tener conto che questo avrà dei risvolti per quanto riguarda l'Italia e che quindi questo non è un problema che non ci riguarda, perché anche noi di recente, come Valle d'Aosta, abbiamo accolto dei profughi e quindi possiamo ben capire che questi problemi di politica internazionale poi hanno anche dei risvolti per la nostra comunità. Io quindi penso che, diciamo, su un provvedimento del genere non possiamo che trovarci tutti d'accordo senza voler bollare buoni o cattivi una parte o l'altra.

Presidente - Grazie collega Ferrero. Altri? Non c'è nessun altro? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Credo che l'illustrazione di questo documento da parte del collega Donzel sia stata ampia e abbia in qualche modo evidenziato quali sono le ragioni della presentazione di questo documento, che sono condivisibili nel momento in cui danno una spinta, per piccola che sia, insignificante nel mosaico, ma comunque valida, per dire che la comunità valdostana si fa carico anche di problemi che sono legati alla tragicità che lei ha ricordato. Credo che nella sostanza sia un modo per sostenere la pace, ecco, credo che...mi collego alle ultime parole del collega Ferrero, senza entrare nel merito di chi siano le colpe, cioè ho, come tutti voi credo, letto in questi giorni di tutto su questo, quindi io non sono in grado di fare delle valutazioni, nel senso di usare il misurino. Qui è importante dire che si parlino, che ci sia un movimento forte che vada nella direzione della pace, ecco, anche la vendita delle armi piuttosto che...sicuramente quello può essere uno strumento che in un certo momento, come lei diceva, va valutato a livello nazionale, dove ci sono tutta una serie di interessi che noi conosciamo poco. Ecco, l'invito, l'unica cosa, ecco, credo sia giusto l'invito ai Parlamentari, per quanto mi riguarda, chiederò poi che cosa devo fare, perché francamente la mia posizione se non... Essendo una mozione votata all'unanimità, credo che per quanto mi riguarda, se l'impegno è a livello dei colleghi, con i colleghi di fare un'azione in questo senso, ci può stare, ecco, per il resto...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

...in questo senso ci può stare, va bene, quindi noi voteremo la risoluzione che lei ha rappresentato con questo spirito. Grazie.

Presidente - Bene colleghi, procediamo alla votazione della risoluzione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Abbiamo l'ultimo oggetto da trattare, che è la seconda risoluzione presentata da parte dell'opposizione, prego il Consigliere Segretario di leggerne il testo.