Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 441 del 21 febbraio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 441/XIV - Modalità di gestione delle società direttamente e indirettamente partecipate dalla Regione e ai rapporti intercorrenti tra il Consiglio regionale della Valle d'Aosta e le suddette società. (Approvazione di due risoluzioni. Reiezione di quattro risoluzioni).

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Ricordo che siamo in discussione generale. Sono state depositate tre risoluzioni che verranno distribuite...solo il tempo di fotocopiarle.

Ha chiesto la parola il collega Viérin Laurent. Prego.

Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Per riassumere un po' ciò che è successo nella mattinata di oggi. Al di là del dibattito, della discussione generale a seguito delle sue dichiarazioni, Presidente, come forze di opposizione abbiamo presentato una risoluzione; una risoluzione che, in modo trasparente e chiaro, andava semplicemente a codificare ciò che è e dovrebbe essere il ruolo del Consiglio regionale, soprattutto il suo ruolo, Presidente, di ribadire con forza le funzioni ispettive di controllo delle commissioni (questo a causa di tutti i problemi che si sono manifestati in questi mesi e che sono diventati manifestatamente palesi durante l'ultima audizione della CVA).

Noi, sinceramente Presidente...Presidente, sì, visto che stiamo parlando a lei, se ci ascolta, grazie...sinceramente Presidente, avremmo auspicato, avremmo voluto avere da parte sua una disponibilità diversa. Lei non ci ha dato risposte sulla sua posizione in merito alla nostra risoluzione. Le abbiamo chiesto, dandole un'apertura di credito, anche se limitata, quale fosse la sua idea, la sua idea come Presidente del Consiglio, non come membro appartenete ad una maggioranza, perché, Presidente Rini, questa risoluzione non discende dalle appartenenze politiche, non è una risoluzione che prevede dei momenti o delle scelte che sono politico-ideologiche, questa è una risoluzione che lei deve portare avanti nell'espletamento del suo mandato. Un Presidente del Consiglio che non riesce neppure a dare una sua idea su quella che è una risoluzione, che va nell'ottica semplicemente di ribadire con propria idea le funzioni delle commissioni, secondo noi non va bene. Allora le interruzioni di questa mattina - e il collega Borrello lo ricordava - hanno cercato una sintesi, ma hanno cercato una sintesi tra la maggioranza, tant'è vero che il testo è stato presentato dal collega Borrello, Presidente Rini, e le forze di opposizione, e in tutto questo noi le chiedevamo di essere super partes. Allora noi vorremmo capire, Presidente Rini, se lei si schiera in questo momento con la risoluzione presentata dalle forze di maggioranza o con la risoluzione presentata dalle forze di opposizione, sapendo che è un "copia-incolla", che semplicemente è stato un "copia-incolla"!

Avete preso, voi di maggioranza, il deliberato della risoluzione delle forze di opposizione e l'avete riportato su un nuovo testo. Allora...legittimo questo lavoro da parte delle forze di maggioranza, ma ci chiediamo: lei, Presidente Rini, chi rappresenta in quest'aula? E le diciamo questo perché noi crediamo che chi le ha consigliato - in queste interruzioni, in queste sospensioni - di tenere duro sulla linea della maggioranza, sono le persone che oggi stanno mettendo a rischio la sua imparzialità, perché noi crediamo che quello che le è stato fatto non sia stata un'operazione che vada a sua favore, ma ben altro, ben altro! Quindi noi avevamo e nutrivamo qualche speranza in merito al suo atteggiamento, anche se non ci facevamo illusioni. Prediamo atto, visto che il collega Borrello ha illustrato a nome della maggioranza e assieme al collega Perron la sintesi di queste interruzioni, che lei ha fatto parte, al di là delle interruzioni dove c'erano tutti i gruppi, soprattutto delle riunioni di maggioranza...beh, noi crediamo che questo sia un atteggiamento che non ci convince.

Noi, sinceramente, le avevamo dato la possibilità di votare una risoluzione che era votabile, che codificava anche in parte ciò che lei ha detto nel suo discorso introduttivo, ecco perché...senza trincerarsi, Presidente, dietro questioni tecniche che qualcuno ha ricordato. Qui non sono questioni tecniche, perché il Consiglio è sovrano. Se il Consiglio oggi decidesse di dire che il Regolamento del Consiglio va modificato, dando funzione ispettiva alle commissioni...beh, il Consiglio lo potrebbe fare; se il Consiglio decidesse oggi di approvare una risoluzione dicendo che i poteri delle commissioni sono poteri speciali, lo potrebbe fare! Quindi non si deve entrare nel tecnico, è una questione politica.

Ripeto e ripetiamo: i due documenti sono documenti che nel deliberato voi avete ripreso in parte per quanto riguarda la vostra risoluzione, e quindi ci fa veramente specie che lei non abbia saputo mediare e riuscire a far percepire, a tutte le forze politiche, che era di buon senso la nostra proposta e che era votabile...soprattutto da lei, soprattutto da lei, nel ruolo super partes che anche questa mattina ha riaffermato. Lei, purtroppo Presidente, attraverso questa sua operazione, che la vede schierarsi ancora una volta con la maggioranza, si dimostra succube, succube di una parte di maggioranza, probabilmente schiava anche di chi ha deciso che lei avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo e che quindi oggi le chiede di procedere come giusto pare.

E quindi quello che noi annunciamo, per le prossime settimane, al di là di esprimere chiaramente un voto favorevole per il nostro documento, sapendo che anche il documento che avete presentato voi prevede un deliberato che riprende le nostre argomentazioni, e che quindi ci convince...ma non è questa la questione, la questione è una questione del suo ruolo e di quello che lei sarà chiamata a fare da oggi in avanti. Lei sicuramente ribadirà nella sua replica che è super partes, che continuerà a voler essere garante di quest'Assemblea.

Noi, attraverso i nostri rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza, all'interno degli organi di questo Consiglio e all'interno di questo Consiglio stesso, apriremo, a partire da oggi, un'operazione per mettere alla luce questa imparzialità che lei oggi, purtroppo, rappresenta, che porterà ad un'azione concreta, a seguito delle verifiche negli organi competenti, che metterà in discussione il suo ruolo, soprattutto...non tanto il suo ruolo, ma il modo in cui lei gestisce questo ruolo. Noi non ci riconosciamo in lei, Presidente, come un Presidente super partes e non riconosciamo quel ruolo di equilibrio che lei dovrebbe tenere. E quindi lo annunciamo oggi, anche per correttezza istituzionale, affinché lei ne sia consapevole: ci sarà un'azione concreta che porterà ad una questione politica che noi porremo sul ruolo che lei sta esercitando; questo non tanto per dei giochi politici, ma proprio perché il ruolo che lei ricopre è un ruolo delicato.

Lei, in questi giorni, è stata a Roma a rappresentare l'intero Consiglio Valle. Ci chiediamo quale sia il mandato che lei avesse per rappresentare la nostra Valle... Noi la richiameremo all'ordine su ogni argomento, su questa questione della trasparenza, su questa questione del nostro ruolo, del ruolo dei Consiglieri regionali, ma soprattutto oggi, lei, in modo palese, purtroppo, si schiera di nuovo dalla parte...da una parte, mentre avrebbe potuto tranquillamente riaffermare e rilanciare questa sua Presidenza, che in questi 8 mesi è stata tante volte messa in discussione, ma che oggi, attraverso questo Consiglio straordinario, che riguarda questo Consiglio e che riguarda lei, Presidente, non ha saputo gestire...ci dispiace, ci dispiace.

In conclusione, vorremmo annunciarle e dirle che è ancora in tempo a votare la nostra risoluzione, per dimostrare che effettivamente non ci sono pregiudizi sulle iniziative che arrivano anche dalle forze di opposizione, senza peraltro scontarsi con le persone o con le figure, le cariche che lei probabilmente teme e che questa mattina, nelle sospensioni, l'hanno probabilmente messa in difficoltà. Lei ha dovuto scegliere, come le avevamo preannunciato, tra due linee: quella di aderire ad una risoluzione che codificava ciò che lei aveva detto e scontrarsi con la maggioranza - soprattutto con i vertici di questa maggioranza - oppure esercitare effettivamente un ruolo pilatesco. Ha cercato, attraverso questo documento che arriva dalla maggioranza, di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte, cercando di riprendere le nostre argomentazioni, ma in un altro documento, che non è quello che noi abbiamo presentato; è per questo che lei non è stata all'altezza del ruolo che ricopre.

Annunciando quindi una sfiducia che si manifesterà nelle prossime settimane, attraverso un lavoro non solo in quest'aula, ma in tutti gli organi del Consiglio, noi le dichiariamo, da oggi una rinuncia a sostenere quel ruolo che noi abbiamo riconosciuto, seppur parziale, nella figura che lei ricopre.

Presidente - Collega, molto brevemente, per rispondere ad alcune delle osservazioni che mi ha posto.

La questione innanzitutto dell'imparzialità, che io oggi ho ribadito, che ho ribadito in ogni sede e che cerco con umiltà quotidianamente di portare avanti: un'imparzialità che si esplica poi esclusivamente nell'espletamento delle proprie funzioni, nelle funzioni che ricopro da Presidente del Consiglio. Un'imparzialità che, come ho detto e come ho già avuto modo di dire questa mattina, riguarda non solo me, ma i membri dell'Ufficio di Presidenza; quindi tutti, in egual misura, facciamo parte di un organo super partes, che è quello dell'Ufficio di Presidenza. Altra cosa è l'appartenenza che ognuno di noi ha, politica, e quindi, nel momento che si esplicita una presa di posizione su documenti politici, questa è altra cosa. Nell'espletamento del proprio mandato...io l'ho detto questa mattina, e mi creda: sinceramente le intenzioni sono quelle di condurre i lavori di quest'aula e di far rispettare il nostro Regolamento nelle prerogative e negli interessi di tutti i Consiglieri regionali, siano essi di maggioranza che di minoranza.

Sulla risoluzione, io ho avuto modo di dirvelo questa mattina: sul testo presentato dalla minoranza, per quello che riguardava il contenuto, avevamo...anche la maggioranza aveva accettato di...sì, anch'io avevo accettato delle premesse che magari, personalmente, non condividevo in toto. L'unica difficoltà che abbiamo riscontrato è stata una difficoltà tecnica; sinceramente, da rappresentante del Consiglio regionale, da Presidente del Consiglio regionale, ma da eletto in Consiglio regionale - ricopriamo tutti una funzione di legislatore - approvare un testo che cozza, in parte, con dei regolamenti vigenti presso il nostro Consiglio regionale, che regolano la nostra attività - perché questo è, ed è una criticità che ci è stata evidenziata da un profilo tecnico - sinceramente non mi pareva una cosa sensata. Nella sede notamment dei Capigruppo, abbiamo proposto di mantenere tutte le premesse che erano contemplate nella risoluzione che avevano presentato le forme di minoranza, tutte, cambiando l'articolato senza stravolgerne assolutamente il senso, e questo è agli atti, perché si può vedere dal documento che hanno presentato le forze di maggioranza. Il senso rimane il medesimo, e va nell'unica direzione di rafforzare quello che è stato detto oggi, durante la mia esposizione di questa mattina; testo che, peraltro, mi sembrava trovasse anche l'accordo, prima in Ufficio di Presidenza, e poi l'abbiamo illustrato ai Capigruppo, con dei distinguo. Quindi il fatto che lei ha citato del "copia-incolla"...io non so se definire questo un "copia-incolla", ma questo passaggio può essere visto anche come un passaggio positivo, perché c'è comunque un incontro d'intenti.

Ci sono altre richieste d'intervento? Siamo ancora in discussione generale. Ha chiesto la parola la collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame le Présidente.

Sarò breve, anche perché, insomma, dobbiamo cercare di riempire questo pomeriggio anche di altri contenuti. Sarò brevissima per dirle tutto il mio rincrescimento, Presidente, nei confronti della sua inadeguatezza. Lei è inadeguata, io gliel'ho già detto all'inizio della legislatura; lo è intanto - e non è colpa sua, anzi, è una sua fortuna - anagraficamente innanzitutto, perché alla sua età è un po' difficile aver già maturato una solidità personale e politica tale da rendersi veramente super partes. E che non sia super partes lo ha dimostrato oggi, con questa serie di risoluzioni che ricalcano esattamente gli stessi contenuti.

Perché non accettare una risoluzione di minoranza che dice esattamente le stesse cose della seconda risoluzione presentata dalla maggioranza? Per il semplice fatto di non voler scontentare qualcuno. Lei deve avere il coraggio di prendere le sue posizioni, di svincolarsi dalle sudditanze, se vuole essere veramente una Presidente super partes...con questa seconda risoluzione, che, in fondo, per noi di minoranza, è un risultato positivo, perché andrà a definire, a ribadire dei contenuti che sono quelli che abbiamo presentato noi, nella nostra risoluzione.

Ciò che veramente - le dico francamente - mi spiace, è che lei non abbia saputo cogliere questa occasione per sostenere degli argomenti validi, talmente validi che poi vengono ripresi dalla maggioranza! E quindi, in questo senso, io mi collego a quanto ha detto il collega Viérin: lei, per noi, rimane una Presidente sotto tutela e questo ci rincresce molto.

Presidente - Altri? On est toujours en discussion générale. On peut fermer la discussion générale? La discussion générale est fermée. Ci sono richieste d'intervento per replica? Possiamo passare all'esame dei testi di risoluzione? Passiamo quindi all'esame del testo di risoluzione n. 1, la risoluzione presentata a sigla dei componenti delle forze di minoranza. È stato già illustrato durante il dibattito precedente...qualcuno intende...? Ha chiesto la parola il collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie. Per chiedere, a nome dei gruppi di minoranza, il voto segreto sulla risoluzione n. 1.

Presidente - Grazie collega. Possiamo passare alla votazione? Votiamo, colleghi. La votazione è aperta. È la risoluzione presentata dalle forze di minoranza, colleghi. Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 32

Votanti: 31

Favorevoli: 15

Contrari: 16

Astenuti: 1

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'esame...no, era segreta, collega Morelli...viene a video.

Possiamo passare all'esame della risoluzione n. 2, che è presentata...prego, collega Fabbri...sulla risoluzione n. 2? Prego.

Fabbri (UVP) - Sì, grazie Signor Presidente.

È una dichiarazione di voto. Nell'illustrare la nostra dichiarazione di voto, vorrei appellarmi alla logica e vorrei dimostrare, quindi, annunciando il nostro voto positivo a questa risoluzione, che a questa vostra risoluzione, la quale è evidentemente speculare - è stato detto "copia-incolla" della nostra - noi ci dimostriamo coerenti con il nostro pensiero; infatti noi non facciamo altro che approvare ciò che scaturisce dalla nostra riflessione. Mi pare, invece, avendo voi votato contro la nostra risoluzione, che paradossalmente dovreste votare contro la vostra stessa, che non è altro - com'è stato detto - un "copia-incolla" della nostra. Ciò che volevamo condividere con voi era questo, questo che voi stessi ci avete proposto.

Mi auguro quindi che nel futuro vogliate cogliere le nostre proposte e non volerle respingere con pervicacia e - mi duole dirlo - solo con la logica della contrapposizione, nonostante la validità delle nostre proposte. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fabbri.

Est-ce qu'il y a d'autres requêtes? On peut procéder à la votation? La votation est ouverte. On peut fermer la votation. La votation est fermée.

Présents: 32

Votants: 32

Favorables: 32

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Nous passons maintenant à la résolution n° 3. Est-ce qu'il y a quelqu'un qui souhaite intervenir pour l'illustration? A demandé la parole le collègue Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente. Buon pomeriggio a tutti.

La mia presentazione sarà molto breve e lascerò spazio al dibattito. Questo è un tema che è sicuramente di interesse generale, un tema che è stato al centro dell'attenzione di tutto il Consiglio regionale, per quanto riguarda la mia memoria; da quando siamo qui se ne è dibattuto più volte, e riconosciamo anche il fatto che è anche grazie alle iniziative della minoranza che ha portato una serie di suggestioni e di atti ispettivi in tal senso. Proprio in virtù dell'importanza che noi riconosciamo, delle disponibilità manifestate a 360° - basta leggere gli interventi nei resoconti - a nome della maggioranza abbiamo presentato questo testo, un testo che, ripeto, riprende un attimino quelle che sono le sensibilità prodotte all'interno del Consiglio, ma anche molti dei programmi elettorali che sono stati presentati all'ultima tornata elettorale.

Vado un attimo nel dettaglio. La struttura di questa risoluzione è molto semplice, l'avete vista. Dal punto di vista delle premesse, è scarna, proprio perché l'importante è la sostanza e la sostanza sta nel deliberato; un deliberato impegnativo, un deliberato che va nella direzione di dare ancora più trasparenza rispetto a questo tipo di ragionamento sulle partecipate, così com'è anche stato detto all'interno di quest'aula. Quindi io direi che la parte più importante è la valorizzazione di quello che è il deliberato, che è un deliberato decisamente pregnante sulla materia, proprio oggi che c'è un Consiglio regionale tematico, straordinario.

Vi leggo velocemente quelle che sono le impegnative che noi proponiamo all'Assemblea: noi incarichiamo "la commissione competente ad un confronto, in tempi brevi, per addivenire alla stesura di normative di indirizzo volte a: introdurre criteri di maggiore trasparenza in merito all'affidamento dei lavori, anche attraverso i criteri della rotazione (più volte citato all'interno di quest'Assemblea); definire i criteri e le modalità di assunzione del personale attraverso procedure di reclutamento; definire, in maniera commisurata al valore della società e alle attinenti responsabilità dei CdA, un limite ai compensi per ogni CdA, manager e amministratore unico; vincolare le società partecipate a motivare la concessione e/o il mantenimento di eventuali benefits". Tutto questo penso che sia il raggiungimento di un dibattito che è stato affrontato all'interno del Consiglio regionale negli ultimi mesi. Grazie.

Président - A demandé la parole le collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Meglio tardi che mai, colleghi, era ora! Mi sembra di tornare indietro di qualche mese, quando vi abbiamo obbligato, colleghi di maggioranza, colleghi di governo, obtorto collo, ad accettare le diverse proposte che abbiamo fatto sulla finanziaria, mettendole nero su bianco. Bene abbiamo fatto a richiedere un Consiglio straordinario su questo tema, bene abbiamo fatto a portare il dibattito su una criticità forte, che abbiamo riscontrato diverse volte in quest'aula, in questa legislatura e nelle passate legislature. Quindi grazie per aver in parte copiato...diciamo che non è un vero e proprio "copia-incolla", ma è un copiare magari senza farsi vedere dalla maestra o dalla maestrina e per presentare finalmente qualche primo indirizzo che vada ad impegnare una commissione consiliare a divenire, a mettere nero su bianco una normativa, che vada a riscrivere certe regole.

Un passaggio, questo, che io chiamo "epocale"; passaggio che noi...non perché siamo più bravi, non perché avevamo o abbiamo la bacchetta magica (perché non ce l'abbiamo), ma perché da tanti anni, in quest'aula vi avevamo detto che la situazione era critica, le pari opportunità non c'erano e non ci sono tutt'ora, quindi apprezziamo questa vostra risoluzione. Ripeto: lo scenario si apre, l'impegno mi sembra dignitoso, sicuramente...come posso dire? scrivere nel dettaglio, bene, una norma che vada a dare garanzie ed equità nelle nostre società partecipate sarà abbastanza semplice, lo dico, ma penso che questo dimostri ancora di più l'inadeguatezza del vostro modo di agire in questo periodo, in questi mesi, in questi anni, e che, come dico, vi abbiamo obbligato, probabilmente anche per non fare brutte figure, dato che state illustrando al territorio valdostano lo stato dell'arte..."l'operazione verità", mi sembra l'abbiate chiamata, e quanto la minoranza vi faccia perdere tempo nelle varie commissioni o in quest'aula. Quindi penso che questi quattro punti, che vanno a marcare molto bene la volontà di creare le condizioni di trasparenza in merito all'affidamento ai lavori, beni, servizi e fornitura e a definire dei criteri per le modalità di assunzione del personale all'interno delle società partecipate, vadano in questa direzione.

Il gruppo consiliare di ALPE voterà a favore di questa risoluzione. Ci metteremo subito a disposizione all'interno della commissione competente per - io dico in poche settimane - scrivere una proposta di legge come commissione, e vi chiedo un impegno politico affinché in un mese si possa discutere la proposta di legge in quest'aula. Basta a questo punto...non scopiazzare, ma copiare quello che tanti Consiglieri regionali hanno fatto in questo periodo, dove hanno messo, nero su bianco, in leggi regionali, praticamente criteri di assunzione, definizioni di obiettivi e obblighi per quanto riguarda...diciamo il settore "società partecipate e controllate". Che sia un impegno, che ci sia la volontà, cozza molto con l'atteggiamento fino a quello di questa mattina, colleghi, questo devo dirvelo, cozza con le non risposte che non ci avete fornito in questo periodo, cozza completamente con le non informazioni che non ci avete inoltrato, cozza con quella brutta letteraccia dei vertici della CVA di qualche settimana fa, cozza purtroppo con quello che in questi mesi, in questi anni, non è avvenuto in quest'aula, che è quello di azionista vero e proprio, per definire gli indirizzi delle società controllate e partecipate, cozza anche con il nostro ruolo e mandato che abbiamo avuto solo pochi mesi fa come eletti in quest'aula, perché noi, in questi mesi e in questi anni, non abbiamo potuto neanche controllare la semplice gestione...altro che indirizzare e andare a modificare i criteri! Cozza, cozza, cozza...

Mi sembra però che ci sia la volontà - almeno così è scritto su questa risoluzione che ci proponete - di andare in una direzione opposta. Noi ci saremo, metteremo il nostro contributo a disposizione della commissione e degli altri colleghi commissari e, annunciandovi il voto positivo, io dico che è epocale...e soprattutto il tempo deve essere molto stretto, per fine marzo, affinché ci sia la possibilità di discutere finalmente una proposta di legge che vada in tale direzione: per azzerare, se possibile, o quanto meno calmierare il "club dei fortunati" che, in questo momento, è ancora molto alto nelle società partecipate e controllate.

Président - Merci. A demandé la parole le collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.

Anch'io esprimo parere favorevole rispetto a questa risoluzione. Sinceramente la vedo come un primissimo inizio, diciamo così, una "speranza", io la chiamerei...però, comunque sia, mi fa piacere almeno intravvederla.

Cercherò di essere meno aggressivo di quanto è stato il mio collega questa mattina, per non urtare la suscettibilità dei Consiglieri, soprattutto del Consigliere La Torre, però un paio di domande mi vengono. La prima è: se queste norme non saranno rispettate, che succederà? Dal dibattito di questa mattina, ho capito che se anche CVA, per dire, non risponde alla commissione, in fondo non è che succede nulla...o no, Presidente? Lei cosa dice? Io credo che, se poi non si fanno delle azioni specifiche rispetto agli amministratori che non rispettano le regole, costoro possono tranquillamente continuare a fare come hanno fatto fino a questo momento. Quindi speriamo di scrivere le norme, magari in mezzo alle norme ci mettiamo anche che se non le rispettano, qualcosa dovrebbe accadere loro, altrimenti che le scriviamo a fare, no? Sono tipo quelle che abbiamo scritto sul Regolamento, anche se qui, nella vostra, non c'è scritto cosa succederà...però, sarebbe il caso magari di aggiungerle. Poi dovremmo anche ragionare un minuto sui diversi escamotage che si trovano all'interno delle società partecipate e controllate, per aggirare...diciamo così, quelle che sono già delle regole. Mi viene in mente, ad esempio, la questione Water Gen Power-CVA, per fare un esempio. Voi dite: che vuol dire? Beh, è semplice, Water Gen Power è una scatola vuota di cui CVA ha comprato il 30 percento e da lì fa transitare quello che preferisce. E quindi, tutto il discorso che facciamo rispetto agli acquisti, rispetto alle forniture è bello che saltato. Altro esempio potrebbe essere la questione dei poker boys che ci sono al Casinò: non vengono fatte le assunzioni, per carità, vengono fatti dei contratti a chiamata e alla fine facciamo entrare chi vogliamo, ma non si lede il diritto di nessuno.

Mi piacciono quindi questi 4 punti, collega Borrello, io ne avrei messi qualcun altro, ma solo...diciamo così, per andare fino in fondo, per far vedere che non facciamo le cose tanto per farle, magari tanto per accontentare l'opinione pubblica e poi, alla fine, non trovare nessuna soluzione, perché è questo quello che noi normalmente facciamo...noi, e quando dico "noi" non intendo noi Movimento Cinque Stelle, intendo noi qua dentro...diamo delle regole e poi qualcuno è già pronto a girarci attorno...è successo per tantissime cose. Io ricordo per esempio ancora la questione degli affidi diretti, oltre soglia o sotto soglia, rispetto ai lavori pubblici: abbiamo alzato in continuazione le soglie perché dicevamo che così davamo lavoro alle società valdostane, senza problemi, e poi abbiamo visto com'è andata: sì, si danno alle società valdostane, ma solo a qualcuna e a qualcun'altra no.

Quindi ripeto: sono d'accordo per quanto riguarda questi punti, li voterò, perché mi sembra il minimo, è proprio il minimo sindacale. Però state tranquilli che tutto ciò che non funzionerà da noi verrà evidenziato in maniera molto chiara...sempre che la Presidente Rini ci consenta fino in fondo di svolgere il nostro ruolo di Consiglieri e ce lo difenda anche, se ci riesce! E qui apro una leggerissima, piccolissima parentesi - poi lei potrà rispondere per fatto personale, perché l'ho chiamata in causa, e quindi potrà rispondere - rispetto a ciò che ha detto la collega Morelli relativamente alla consapevolezza e al coraggio: la consapevolezza delle proprie idee è quella che poi ti permette di avere il coraggio di sostenerle. Ecco, di consapevolezza ne manca tantissima qui, in questo Consiglio, da parte di alcuni dei Consiglieri, e di conseguenza manca il coraggio poi di sostenere le proprie idee. Però, siccome tutti dobbiamo crescere e tutti dobbiamo migliorare, voterò con favore questa risoluzione.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertschy. Prego.

Bertschy (UVP) - Grazie Signor Presidente.

Noi accogliamo con entusiasmo, seppur un così piccolo provvedimento, perché uscire dalla situazione di stallo nella quale si è ficcata la maggioranza in questi primi 7 mesi, anche con una semplice mozione con 4 indirizzi, ci sembra un risultato veramente importante, e quindi un plauso a questa iniziativa, lo dico in maniera un po' ironica, ma finalmente qualcosa di nuovo. Dal 2014 la Stella Alpina dà segnali di vitalità e questo non può che essere confortante per il Consiglio regionale. Certo, i primi passi sono quelli più importanti, sono quelli anche nei quali si prende anche un po' di sicurezza e quindi vi vogliamo rassicurare che siamo con voi, vicino a voi, a sostenere questi primi percorsi, soprattutto perché speriamo che portino a far crescere il livello di discussione qui all'interno, che portino a far crescere l'attenzione verso questi temi che da tempo discutiamo.

Ci sono due aspetti politici che portano in evidenza mozioni come questa, ecco. Uno è che il Consiglio, il Consiglio di oggi, ha una sua ragione di essere, altrimenti non avremmo avuto la possibilità di discutere queste cose. Questo Consiglio intanto ci ha permesso, questa mattina, di arrivare a far dire alla maggioranza che le cose che diceva la minoranza erano giuste ma andavano scritte dalla maggioranza e, nel pomeriggio, ci porta a vedere un primo provvedimento che va nella direzione di arrivare a una normativa che è nei programmi dei gruppi di opposizione, ma a questo punto anche di uno dei due gruppi di maggioranza, e speriamo poi che si allarghi il cerchio! L'altro aspetto politico è un aspetto che va verso la comunità e che dà una speranza che le cose stanno cambiando, che qui si comincia a diventare più concreti, che si entra nel merito delle questioni, soprattutto che si raccoglie quel segnale di allarme che le persone che sono in difficoltà e hanno difficoltà di trovare lavoro, di trovare occupazione possano, attraverso un percorso che si inizia insieme, pensare che ci saranno maggiori opportunità, soprattutto ci sarà più equità per il futuro, e questo lo vogliamo fare rilevare in maniera importante.

Nel considerare la mia prima parte di discorso...chiaramente l'ho messa un po' sul ridere, ma so bene che alcuni componenti dell'Union Valdôtaine hanno sostenuto questa mozione, quindi i movimenti sono trasversali tra i due gruppi. Non abbiamo ancora capito se sono tutti insieme, però ci sono, appunto, dei passi in avanti che vedono qualcuno andare un po' più in là, ma qualcun altro già cominciare a raccogliere dei segnali. Questa è la cosa che, personalmente, come Consigliere neo eletto da qualche mese, a nome del gruppo UVP, e nel lavoro che abbiamo fatto come gruppi di opposizione, ci rassicura che si sia finalmente rotto il ghiaccio e che questo discorso, che più volte abbiamo fatto in questo Consiglio, che ci ha visti, invece che trovare punti di incontro, punti di scontro, a questo punto ci mette nella condizione...se le 4-5 piccole prime opportunità che vediamo ci vedranno lavorare in maniera serrata nei prossimi giorni...ci mette in condizione di arrivare velocemente a tracciare delle linee di indirizzo e a tracciare dei documenti che appunto ci permetteranno di lavorare meglio tutti insieme e di meglio spiegare il nostro lavoro all'esterno di quest'aula e del Palazzo, soprattutto di farci capire dalla gente.

Annunciamo quindi il nostro voto di favore, e soprattutto annunciamo il nostro impegno in commissione per portare avanti gli indirizzi che questa risoluzione che ci viene presentata dà come opportunità. Grazie.

Presidente - Grazie. Non ci sono altre richieste? Possiamo mettere in votazione? No, prego collega Donzel, ha la parola.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

A volte si dice che la notte porta consiglio, alle volte il lungo inverno, alle volte ci vogliono quasi degli anni; però, a forza di battere, da qualche parte si arriva. Credo sia importante questo documento che è sottoposto oggi all'esame del Consiglio, magari con delle premesse estremamente stringate, però è soprattutto importante nella parte che riguarda gli impegni. Nelle premesse stringate ci sono gli anni di attività svolti insieme anche ai colleghi dell'ALPE in quest'aula, a chiedere trasparenza, criteri, criteri nelle assunzioni, criteri negli appalti, eccetera, e sempre a dirci che si trattava di società private, di società che avevano altri modi per definire questi percorsi, fino alla difesa, fino all'ultimo giorno di consulenze o para-consulenze affidate a parentele varie, quindi una difesa ad oltranza. Questa difesa, grazie a questo Consiglio straordinario, finalmente crolla, arriva al capolinea e si passa, invece, ad un impegno veramente serio, che vedo condiviso da tutti i Consiglieri.

Credo di aver individuato un po' di firme dei Consiglieri dell'Union e della Stella Alpina, quindi un segnale molto positivo per quanto ci riguarda, quello che viene dai banchi della maggioranza e che finalmente si fa...diciamo "raccoglitore" di quelle che sono state le nostre battaglie di questi anni. Ci fa piacere, seppur anche...diciamo non definito in maniera precisa, quel voler dare quell'indicazione in tempi brevi, per cui vi ringrazio. Perché io ricordo di avere già avuto l'opportunità di lavorare con la Stella Alpina e l'Union su un dossier che non era molto disgiunto dal 3° e 4° punto all'ordine del giorno, erano già stati portati in commissione, e si arenarono di fronte...dopo avere raccolto una mole non indifferente di materiale...si arenarono di fronte ai famosi "pareri giuridici" che dicevano: "non si possono toccare gli stipendi e i compensi dei manager, non si può toccare nulla, perché qui andiamo a inguaiarci, qua incontreremo chissà quali problemi". Adesso credo che, di fronte alla pressione che ci arriva - avete in qualche modo tagliato gli stipendi agli stagionali degli impianti a fune, vi accingete a ridurre gli stipendi dei dipendenti del Casinò - magari questi pareri giuridici che impedivano di intervenire su queste voci, magari saranno un po' più...come dire? saranno ritoccati quel tanto che basta che ci consentirà di trovare la formula giusta per poter trasformare in fatti concreti quello che c'è scritto in questo foglio, che io giudico assolutamente pesante e importante.

Qui vengono recepite le ragioni fondamentali per cui vi abbiamo chiesto di venire in quest'aula, alcune delle ragioni fondamentali, e ve ne siamo grati da questo punto di vista; così come siamo...diciamo pronti a lavorarci, al di là delle diffidenze che io ho manifestato questa mattina, e che per me rimangono tutte rispetto a questi tentativi sempre di spostare più in là l'asticella, di scappare da una commissione all'altra. Adesso non sarà più la II Commissione allargata ai Capigruppo, ma torniamo in una commissione competente, che immagino sarà di nuovo la II, tanto per...probabilmente la IV, non so quale deciderete di far lavorare, o probabilmente la II...questa volta non più allargata ai Capigruppo, ma con questo enorme potere decisionale, stavolta scritto, nero su bianco, in un foglio...vediamo quale scappatoia riuscirete a trovare per sfuggire da queste cose!

Bene, noi non ci sottraiamo ai nostri doveri, noi ci saremo. Anche se non membri effettivi di quella commissione, abbiamo il diritto di parteciparvi come uditori e partecipanti attivi; ci saremo, e cercheremo di dare il nostro contributo su questo tema, visto che questi obiettivi, da tanti anni, ci passano davanti: sono le declamazioni dei programmi elettorali che poi non riescono a trovare concretizzazione. Ecco, l'impegno perché queste cose scritte qui, oggi, si concretizzino noi ce lo metteremo proprio tutto.

Président - A demandé la parole l'Assesseur Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Grazie Presidente.

Sì, è un argomento su cui volevo dire due parole, anche in merito agli interventi che sono stati fatti. Chiaramente questa risoluzione è un documento importante e non lo svilirei, come magari qualcuno ha fatto: "mah, vedremo..." e quant'altro, perché dobbiamo cercare di avere una marcia diversa, poiché se l'accusa è di non presentare niente e poi, quando si presenta, si hanno già dei dubbi...io spero che sia un dubbio solo politico, anche perché, con molta serenità, rispetto ai tempi e a quello che sarà...io spero vivamente che riusciremo a fare un ragionamento entro fine marzo, entro aprile, però l'importante è che si parta e ci si creda in queste cose; qualcuno...anzi, tutti i colleghi che mi hanno preceduto hanno affermato questo concetto.

Volevo solo ricordare che, proprio quando ho parlato nella terza adunanza di questo Consiglio e portato la parola e la voce del nostro movimento in merito a questo argomento...noi abbiamo detto, in quell'occasione: "dei manager delle società partecipate ci siamo presi l'impegno, e quindi l'argomento è nel programma di Governo di questa maggioranza e si affronterà quindi tutti insieme". Io ringrazio tutti i colleghi della maggioranza, perché abbiamo chiaramente affrontato il tema, un tema delicato, ma tutti quanti abbiamo messo...diciamo il nostro buon senso e il nostro contributo per arrivare a portare in Consiglio un argomento che da più mesi è dibattuto. Credo che questo obiettivo vada sempre in quell'aspetto che Stella Alpina aveva sottolineato all'inizio di questa legislatura. "Noi dobbiamo avere - leggo - degli obiettivi e credo che tutti insieme abbiamo l'obiettivo di avere il senso dell'appartenenza, penso che tutti vogliamo guardare alla sostanza. Credo che gran parte di noi voglia essere equilibrata nelle scelte e credo che gran parte di noi voglia avere momenti di ascolto per riscoprire il valore dello stare insieme, che è fondamentale per cercar di uscire meglio da questa crisi". Io credo che queste parole che ho detto circa 7 mesi fa, a nome del gruppo della Stella Alpina, siano oggi sempre più vere e sempre più importanti.

Questo è un primo atto che questa maggioranza fa rispetto a questo principio, se non altro rispetto a questo settore, e quindi ringrazio ancora tutti, a nome mio personale, e credo di tutta la maggioranza.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? Possiamo procedere alla votazione del testo di risoluzione? La commissione competente che è la II, vero? Sì, la II Commissione. Apriamo la votazione. Votate, colleghi. Chiudiamo la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 31

Votanti: 31

Favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Passiamo ora all'esame della risoluzione n. 4. Est-ce qu'il y a quelqu'un qui souhaite intervenir pour l'illustration? A demandé la parole le collègue Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Sì, solo per una questione pregiudiziale. Per sapere, prima di iniziare la discussione su questa risoluzione che tratta del tema del Casinò, a chi dobbiamo rivolgerci. Visto che ci siamo lasciati nell'ultimo Consiglio con la questione della remissione delle deleghe, vorremmo semplicemente sapere ed essere edotti a che punto è. Abbiamo letto dai giornali che la delega è stata rimessa, poi non si capisce se qualcuno l'ha voluta, se altri se ne sono appropriati o se, alla fine, nessuno ha voluto accollarsi questo "badó" (traduzione letterale dal patois: "responsabilità"). Lo poniamo in termini di discussione e di correttezza per sapere, Presidente, e anche Presidente Rini, per sapere a chi dobbiamo rivolgerci: se all'Assessore Baccega con o senza delega, con delega sospesa, con delega rimessa o al Presidente Rollandin se ha accettato di riprendersi questa questione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Qualcuno della Giunta vuole rispondere? La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, il collega Mauro Baccega ha recentemente trasmesso, con lettera, la sua intenzione di lasciare le deleghe. Abbiamo chiesto - io ho ribadito quello che era il ragionamento fatto qui, in aula - di ripensarci. Quindi, a oggi, lui ha presentato questa lettera, ma non sono ancora state accettate dalla Giunta nel suo insieme...poi risponderemo, naturalmente.

Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Mah, senza voler aprire questioni procedurali, vorremmo capire se oggi l'Assessore Baccega ha ancora questa delega al Casinò, perché non ci è chiaro. La Giunta deve decidere, non sappiamo...non pensiamo che sia la Giunta a dover decidere su questa questione. Se l'Assessore Baccega ha rimesso e ha rinunciato alla delega, crediamo che questa delega non sia più in capo all'Assessore, al di là della ratifica, probabilmente, con una nuova ripartizione all'interno dell'Esecutivo con atto formale. Quello che vorremmo capire è, da un punto di vista politico, come questa questione, al di là della ratifica della Giunta...se si accollerà lei, Presidente, questa questione, al di là delle partecipate, ma quella specifica del Casinò, o se sia un altro Assessore...magari l'Assessore al turismo, o quello alle attività produttive, o forse quello all'ambiente, visti i trascorsi alla Casa da gioco. Lo diciamo per dire che vogliamo semplicemente sapere...e crediamo che sia giusto nei confronti del Consiglio essere informati su come questa questione della delega, che è stato un impegno preciso in questo Consiglio...per sapere chi, al di là della ratifica, Presidente, chi si accollerà e chi si è accollato questa delega.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Qualcuno intende illustrare anche il testo? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - No, solo per ribadire...non so se devo dirlo, ma è evidente che è una questione pregiudiziale. Capisco l'imbarazzo, perché evidentemente trattare un argomento come questo, di un'azienda con le difficoltà che sta vivendo, con la crisi che leggiamo sui giornali, non capire chi conduce politicamente le operazioni, dimostra, una volta in più, che evidentemente si dà per scontato che le cose si risolvano da sole...è una questione pregiudiziale! Abbiamo bisogno di capire chi, in questo momento, sta conducendo le trattative. Evidentemente non lo avete ancora deciso, però a questo punto decidetelo, ecco! Non metteteci tanto, ma fatecelo sapere, perché...a chi ci rivolgiamo? Ci rivolgiamo al Presidente? Va bene, l'importante è sapere che ci rivolgiamo al Presidente, funziona così, ecco! Però non mi pare che la risposta del Presidente sia stata in questi termini...o abbiamo capito male, ma noi abbiamo capito: sta arrivando, ma io non la prendo, la tengo ancora un po' distante...cioè io politicamente ho appreso questo. Se invece, Presidente, ha già a tutti gli effetti il depositario della delega...anche perché è una sua delega, è lui che l'ha fatta andare verso l'Assessore Baccega, l'Assessore Baccega l'ha rimessa, ci rivolgiamo al Presidente...ma è importante saperlo, ecco...nessun problema, ma almeno sappiamo solo chi.

Presidente - La parola al collega Chatrian sulla questione pregiudiziale. Prego.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Proprio per ribadire e avere chiarezza da parte del Governo regionale o quanto meno dalla maggioranza. Se dovete prendervi qualche minuto per risponderci, gentilmente vi lasceremo qualche minuto per approfondire, al vostro interno, di chi è la delega o chi sarà il prossimo fortunato o chi dovrà probabilmente dare delle risposte. Noi abbiamo presentato una risoluzione dove chiediamo l'impegno al Governo regionale a rimuovere, entro il 28 febbraio 2014, dall'incarico di Amministratore unico della Casa da gioco il Signor Frigerio, però vorremmo sapere: chi è l'interlocutore in questo momento? La risposta che ci ha dato il Presidente Rollandin non ci soddisfa! Se avete bisogno di qualche minuto, magari anche di qualche mezz'ora ve la concediamo volentieri, visto e considerato che ormai, negli ultimi Consigli, le vostre pause superano ampiamente l'ora o l'ora e mezza! Però ci aspettiamo da parte vostra una risposta puntuale di chi, in questo momento, ha il dossier sul tavolo e, soprattutto, di chi ha la responsabilità politica del dossier.

Noi abbiamo audito per quasi 4 ore il Signor Frigerio, qualche giorno fa. Ahimè, aspettavamo ancora tante informazioni dalla Signora Péaquin, come Vicepresidente della IV Commissione, le avevamo richieste tutti insieme e per l'ennesima volta non le abbiamo avute, ma oggi, in quest'aula, vorremmo solo sapere chi ha in questo momento la delega, chi ha il dossier sul tavolo o se il collega Assessore Baccega ha già, anche probabilmente fisicamente, sbaraccato il suo ufficio e gentilmente portato al 2° piano i dossier "roventi", dossier che "gridano vendetta", visti e considerati i risultati che la Casa da gioco sta portando in questi ultimi giorni e mesi, nero su bianco...mi sembra che la situazione non sia...quanto meno da maglia rosa.

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Nel momento in cui c'è una situazione come quella che è stata ricordata, la delega ritorna alla Presidenza della Giunta e quindi, oggi, in questa discussione, credo sia corretto che vi rivolgiate alla Giunta nel suo insieme; questa è, in questo momento, la situazione. Poi verrà definito se e come questa diventerà o non diventerà una situazione definitiva.

Presidente - Bene. Qualcuno intende prendere la parola per illustrare la risoluzione? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Presidente, mi sarei comunque rivolto a lei, perché l'Amministratore l'ha scelto lei ed è lei che deve prendersi la responsabilità di rimuovere da una situazione così imbarazzante l'Amministratore unico.

La nostra risoluzione nasce dalla necessità di dare una risposta immediata alla situazione drammatica in cui versa la Saint-Vincent Resort & Casino S.p.A., uno dei nostri gioielli di famiglia, assieme alla CVA, quello che per anni ha fatto sognare tanti valdostani in cerca di occupazione. Ebbene, la minoranza ritiene ancora, sempre più, una risorsa la Casino S.p.A. e non poteva assistere senza intervenire a questa lenta agonia, non poteva essere complice di una gestione che mortifica e mette in discussione il futuro della Casino, un futuro di oltre 800 dipendenti, così come emerge dai dati sulla forza media che ci sono stati presentati.

La nostra risoluzione ha ancora più senso dopo l'audizione in IV Commissione dell'Amministratore unico della Casino S.p.A.. Il documento che ci ha consegnato in quell'occasione rappresenta per noi il famoso "canto del cigno" del nostro ineffabile Amministratore, un documento creato con il solo ed evidente scopo di giustificare e difendere l'indifendibile e gli indifendibili di riferimento, inserendo tutto e il contrario di tutto, ma soprattutto con parametri che non reggono a qualsiasi - anche bonaria - valutazione dei dati consolidati aziendali. Il "vostro" Amministratore, probabilmente ispirato, ha confezionato un documento privo di logiche imprenditoriali, a sostegno della sua dichiarata intenzione di aggredire la crescente e drammatica crisi della Casa da gioco. Condividere una torta sempre più modesta e addirittura bearsi di dati inesistenti e comunque privi di valenza economica, non aiuta certo a chiudere i bilanci in attivo e rischia, a tempi brevi, di far portare i libri in Tribunale. È vergognoso che un Amministratore si presenti in commissione e, illustrandoci quelli che erano gli obiettivi, ci mostri un foglio come questo: 4 righe nelle quali si mettono delle percentuali a dir poco ridicole, quando sappiamo che, per società così particolari e con bilanci così importanti, sono società specializzate quelle che fissano gli obiettivi. L'assemblea dei soci è solo il mero esecutore di qualcuno che studia piani economici e di investimento.

In audizione, da parte dell'Amministratore abbiamo assistito ad un autocelebrazione, senza una necessaria e doverosa autocritica; non una parola, non un minimo di autocritica, ma soprattutto con il sorriso sulle labbra quando parlava di tagliare 11 milioni e 700 mila di costi di personale. In commissione, qualche elemento di novità è comunque emerso. Il vostro Amministratore, il vostro fiduciario plenipotenziario vi ha scaricati: ha detto a chiare lettere che l'eccesso di organico, il lievitare dei costi dovuti a promozioni e avanzamenti di carriera sono responsabilità della politica, della vostra politica, di quella che lo ha messo in quella posizione; ha preso le distanze dalla politica che lo aveva scelto e nominato in un ruolo e con un compito molto importante: dare un futuro alla Casino S.p.A.. Allora, tanti scenari si chiariscono! Ecco perché, Presidente, lei non ha potuto chiedere la restituzione del premio al suo Amministratore, malgrado la mozione approvata in aula; ecco perché, Presidente, gli ha imposto di tacere la crisi della Casa da gioco e non intervenire un anno fa...ma già, si era alla vigilia della campagna elettorale e la parola d'ordine, anche per il Casinò, era promettere assunzioni, raccontare bugie e nascondere le verità! Allora, Presidente, si capisce perché ad assunzioni eccellenti, figli, fratelli, parenti ed amici, lei ha difeso l'operato del suo Assessore Baccega, dicendo: "Non ci sono illegalità", senza capire che il cittadino comune non tollera nemmeno più l'inopportunità. È difficile, davvero difficile spiegare perché, per i valdostani, per tutte le famiglie, per tutti i cittadini valdostani non ci siano le stesse garanzie e pari opportunità.

C'è un ulteriore elemento che per noi chiude definitivamente il capitolo sulla fiducia del suo Amministratore unico. Ci saremmo aspettati che la direzione aziendale avesse colto l'occasione dell'audizione per sottolineare e creare il concetto di spirito di gruppo dell'azienda, evidenziando la professionalità dei dipendenti e la volontà di superare assieme le difficoltà della Casino S.p.A.. Ci è stata invece dipinta un'azienda di privilegiati, con costo orario per dipendente superiore al costo orario dei dirigenti, con personale sottoutilizzato, salvo poi nei fine settimana, quando c'è un po' più di gente, lavorare in straordinario. È inaccettabile e da irresponsabile scaricare sui dipendenti responsabilità che riguardano solo ed esclusivamente scelte gestionali, ma ancora più grave è non cogliere il momento drammatico in cui versa la Casa da gioco e rilanciare l'immagine e il futuro di una risorsa indispensabile per l'economia regionale. E allora ha ragione il sindacato a non accettare più ultimatum, a chiedere che l'Amministratore delegato riconosca il suo fallimento e rassegni le dimissioni e che ai tavoli della trattativa si presentino dirigenti capaci e privi di condizionamento politico: è quello che chiediamo noi. Vi diamo l'opportunità di dare un segnale diverso, in primis ai dipendenti, con la volontà di guardare avanti, come ci ha suggerito lei, Presidente, ma per guardare avanti bisogna chiudere una pagina davvero triste. Potrete sempre dire: "Abbiamo dovuto farlo, la minoranza l'ha richiesto"; a noi non importa, fatelo!

Volevo concludere con il passaggio, per noi imbarazzante, legato al discorso della delega che l'Assessore Baccega le ha restituito, Presidente. Ci dispiace che siano dovuti intervenire quattro colleghi per farle dire che la delega, quando viene rimossa, ritorna in capo a lei...doveva dircelo subito, ma soprattutto doveva dirlo ai dipendenti, doveva essere presente, doveva essere una parte politica presente in un momento così drammatico. Il fatto di non voler dire le cose, o comunque obbligarla, dopo quattro interventi, a dire una cosa che è palese, che è normale, significa che c'è tanta confusione, che c'è tanta confusione anche nella politica, e la politica, in questo momento, non può permettersi di avere idee confuse, non può permettersi in un'occasione così importante come quella che prevede una riorganizzazione del Casinò. A me ha fatto piacere che tra le righe del sindacato ci sia scritto che c 'è la volontà di assumersi delle responsabilità e di fare dei sacrifici da parte del personale. È un grande segnale, ma non è di certo prendendo di petto e denigrando il personale che si possono fare queste riorganizzazioni; chi l'ha fatto, chi l'ha voluto fare, o a chi è stato imposto di fare un atteggiamento del genere, deve andarsene a casa!

Président - La parole à la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Merci Madame la Présidente. Bon après-midi à tous.

La prima considerazione che mi viene in mente sul Casinò è: ma quali prospettive per i giovani valdostani e per la Valle d'Aosta offre la Casino S.p.A.? E riprendendo fino in fondo il titolo della conferenza a cui siamo stati invitati in questi giorni per il 3 marzo, dal titolo molto interessante e sicuramente molto azzeccato, visto il momento, si può dire senz'altro che per Saint-Vincent, Casino & Resort, non c'è più il futuro di una volta, sicuramente. Potrebbe parer strano intervenire ancora su questo argomento, sono state dette talmente già tante cose, talmente tante volte, quasi tutte, ma ogni volta che affrontiamo questo dossier si aprono altre strade, vicoli stretti, bui, spesso canali che portano al baratro e, se si approfondiscono alcuni passaggi, prendono forma anche altre domande, altri perché, spesso inquietanti. È un dossier che sembra le scatole cinesi o le matriosca, se preferite, ma ogni volta che se ne apre una se ne trova un'altra che riporta ad altro, e così all'infinito.

Tanto per tranquillizzare il Signor Frigerio, ma anche tutti quelli che ci ascoltano, noi non abbiamo mai, come minoranza ora, ma come gruppo ALPE e PD nella passata legislatura, non abbiamo mai partecipato...e riprendo parole testuali dalla newsletter dell'Amministratore unico..."Non abbiamo mai partecipato al cicaleccio privo di coerenza rispetto agli andamenti dell'azienda". Purtroppo noi avremmo voluto poter dire - e vorremmo adesso dire - che abbiamo sbagliato, che abbiamo preso un abbaglio; invece, quando abbiamo enunciato delle criticità, avevamo anche assolutamente azzeccato. Abbiamo preteso e avremmo gradito però che il lavoro fatto dall'Amministratore unico fosse anche paragonato al livello della sua paga, perché è qui il discorso: opero come posso, non potete pretendere nulla da me, la crisi, il contesto, prima...pipì e pipà...ma l'emolumento lo voglio al massimo possibile! Purtroppo, tutto quello che noi dicevamo oggi è stato confermato.

Suddividerei il mio intervento in quattro punti, che riteniamo essere i fondamentali, ma non sono gli unici: sull'aspetto occupazionale, sul reclutamento del personale, sulle nuovissime modalità di affidamento delle consulenze attraverso idee-progetto che passano per Saint-Vincent, sui lavori del piano di sviluppo quasi terminati ma non ancora collaudati, sull'affidamento delle forniture di beni e servizi, sull'incentivazione e il reperimento della clientela e le linee di marketing.

Intanto vorrei chiarire che qui non si tratta di questioni personali, quindi con molta schiettezza vorrei dire che noi non possiamo confondere piani di disponibilità, di gentilezza, con quello di competenza e di ottenimento di risultati, quindi non vorremmo passare per dei boia, anche se l'Amministratore unico si è presentato in Commissione, è stato gentile, non ha rifiutato il confronto...l'opposizione forse non ha saputo cogliere la grande apertura e la disponibilità...no! Questi sono dei deviatori emozionali e, direi...certo, ci mancherebbe ancora che avesse continuato a non presentarsi dopo i risultati! Non è stato quindi un gesto eroico, direi un atto dovuto, e credo che questo sia proprio un aspetto da tenere in considerazione per inquadrare il contesto, contesto che è desolante, ahimè, ed è disarmante perché nella Saint-Vincent Casino & Resort sono state investite, non tante, ma tantissime risorse pubbliche; la scelta di come investirle è stata fatta da pochi, pochissimi, e i disastri di tale scelta, invece, se li dovrà dividere l'intera comunità valdostana. Finché Berta filava, certo, tutto andava bene, nessuno si è posto troppi interrogativi. Poi, quando si è deciso di passare, perché obbligati, ad un nuovo piano di sviluppo e a delle scelte, si è scelto a nostro avviso il modo peggiore che c'era per farlo: quello di totale chiusura della "stanza dei bottoni" cosa scegliere è cosa nostra, nessuno metta il becco!

Sarebbe interessante capire, un giorno - se riusciremo mai a capire - che cosa è avvenuto in questa "stanza dei bottoni" o, se qualcuno preferisce, per volare un po' più in alto del raso terra, quali scelte sono state fatte nella cabina di pilotaggio o nella cabina del timone per contestualizzare la situazione a livello più navale; sta di fatto che la picchiata libera o la colata a picco non è ancora scampata, diciamo, siamo ancora in piena emergenza...se riusciremo mai a capire questo, perché solo capendo questi aspetti potremo portare dei rimedi...beh, sarà interessante: quali sono state le motivazioni che hanno portato ad alcune scelte, e perché, perché? Non metterò il chi, che certo sarebbe bello conoscere e li intuiamo anche i chi, ma non mi soffermerò. Certo è che non possiamo proprio far finta che nessuno sia responsabile o, ancora peggio, che i responsabili siano gli 800 e più dipendenti, o che siano solo, come ha provato a suggerirci in audizione l'Amministratore unico con dei passaggi molto fini e raffinati, delle scelte politiche che negli anni sono state fatte. Quando 6 anni fa ha preso in mano la barca sapeva...o forse no, non lo so, è ancora peggio se non l'avesse saputo e non ne fosse a conoscenza...sapeva in che mari stava navigando? Perché, giusto che sia chiaro, negli ultimi due anni l'Amministratore unico è costato, unicamente lui - unico anche in questo! - 349 mila euro all'anno ai valdostani e se neppure era cosciente delle scelte precedenti, magari sbagliate e fatte all'acqua di rose, dopo 6 anni, mi vien da dire che il disastro entamé in audizione, è quasi...direi che è quasi disonesto.

Le scelte politiche dei vertici sono corresponsabili di questo tracollo, considerando pure che in questi anni si è modificato anche il disciplinare per far sembrare meno disastrosa la gestione. Un tempo, e andrò indietro solo fino a 6 anni fa, l'Amministrazione aveva un introito del 40 percento dei proventi, ora del 10 percento. Speriamo che non si vada oltre, anche perché probabilmente tra un po' daremo noi, come cittadini valdostani, per permettere alla società di fare, di chiudere i lavori e magari di tirare a campà. I lavori preventivati di inizio erano di 25 milioni solo per Casinò, certo; siamo a quota, credo, 90 milioni e più, con un trend sempre negativo e con continue perdite di mercato...altro che ripresa! Mia nonna, in una situazione del genere, avrebbe detto che il difetto sta nel manico e credo che dopo 6 anni di gestione sregolata, spavalda e senza rientro, di grande disastro non si possa fare troppo lo splendido. Punto. Chi ha gestito questa società non l'ha saputa rilanciare, e quindi bisogna trovare altri manici. Nel nostro mondo ovattato e protettivo in cui viviamo invece no: i vertici si prendono il lusso di autolegittimarsi, di autogiustificarsi, di autoassolversi, di lodarsi e di riempirsi la bocca con grandi paroloni. Nel dettaglio direi tanto fumo e poco arrosto, per farla breve.

Tratterò anche un attimo dell'aspetto delle riduzioni, delle contrazioni e degli esuberi dei posti. Ufficialmente, nell'incontro del Consiglio regionale a porte chiuse, l'Amministratore unico ci aveva deliziato del fatto che l'accordo sindacale...se posso continuerei ancora un momento...che l'accordo sindacale nel mese di ottobre e novembre, su dove e su come scovare 11 milioni - di cui ha parlato anche il collega - sarebbe stato rimandato solo, e ripeto "solo" perché si dovevano monitorare e dettagliare meglio alcune posizioni. Ecco, ci risulta che dopo 7 mesi non sia così, perché la situazione sindacale e dei dipendenti è ancora disastrosa. Come fa un'azienda a chiedere ai dipendenti di tirare la cinghia, quando i vertici continuano a sguazzare in bagordi e festeggiamenti, quasi fossero incoscienti della situazione? Perché qui la situazione è questa: la nave sta affondando, è affidata ai dipendenti e alle speranze che lo scoglio in cui ci si è imbattuti sia stato il più piccolo e il più ininfluente possibile.

Concludo velocemente. Anche per quanto riguarda l'affidamento dei servizi, dei beni e delle forniture, anche per quanto riguarda i lavori eseguiti e non ancora collaudati vale il discorso che noi abbiamo fatto in generale, ma che comunque abbiamo sempre dettagliato anche per le altre società: noi riteniamo che questa non sia una gestione responsabile e, per di più, non è una gestione che può avere un futuro. Ecco perché crediamo assolutamente che ci sia bisogno di un cambio di marcia, ma questo potrà succedere solo con un altro Amministratore unico.

Si dà atto che dalle ore 16,43 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Come ha ribadito già la collega Certan, abbiamo già detto tanto, per non dire tutto, sul Casinò. In questi 8 mesi di legislatura l'opposizione ha combattuto una battaglia senza sconti, allo scopo di far emergere criticità e i molti errori commessi dagli attuali vertici della Casa da gioco, ma anche dalla politica, o meglio, da quei politici della maggioranza che si sono occupati del Casinò, per non dire che hanno occupato il Casinò. Credo che la mole di dati, acquisiti in questo stralcio di legislatura, le considerazioni espresse in tutte le sedi dai Consiglieri dell'opposizione, e che trovate riassunte nella nostra risoluzione, ma anche dai sindacati, le parole e le dichiarazioni - permettetemi di dire - poco convincenti, spesso contraddittorie dei vertici del Casinò, dell'Assessore Baccega e del Presidente Rollandin, siano lì a testimoniare che la nostra battaglia andava fatta e che non era una battaglia pregiudiziale, ma sui contenuti, sostenuta da motivazioni solide, da analisi di contesto, da dati inequivocabili.

Purtroppo i colleghi dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina pare non abbiamo capito - o hanno fatto finta di non capire - che le nostre denunce non erano pretestuose, non erano denunce con finalità tattiche, fatte per incrinare gli equilibri interni della compagine di Governo e della maggioranza, ma avevano come unico scopo di far emergere l'insostenibilità di una gestione inadeguata al contesto.

Guardate colleghi, al di là delle battute del simpatico Signor Frigerio...vi ricordate? "sono il vostro peggior nemico", disse una volta...qui c'è poco da scherzare! Il Saint-Vincent Resort & Casino oggi è un'azienda in "crisi nera"; probabilmente sappiamo, almeno noi della minoranza, una minima parte della verità, che motivo ci sarebbe altrimenti di negare i dati richiesti dai Consiglieri di minoranza? La collega Morelli, lo scorso Consiglio, ha citato l'ennesima lettera a firma Frigerio che invocava, a giustificazione del rifiuto di fornire i dati richiesti, la privacy, che adduceva fantomatici "piani di marketing"...manco fosse la Apple, al lancio del primo Iphone! E non sono quelli dell'opposizione, quelli che secondo voi sono sempre pronti a denigrare l'azione del Governo e della maggioranza, a dire che siamo in presenza di una crisi inedita, ma sono i sindacati, sono i numeri duri e crudi dei bilanci e delle analisi contabili, anche quelle che ci sono state consegnate in audizione, sono gli stessi vertici del Casinò ad ammettere che siamo in presenza di una situazione, se non prossima alla bancarotta, quanto meno drammatica.

Quando un'azienda si rende conto di essere vicina al baratro - lo dicevo nello scorso Consiglio - che cosa fa? Che cosa dovrebbe fare? Dovrebbe, secondo noi, fare un piano di rilancio, un piano che tenga conto, certo, dei costi del personale, ma anche dei risparmi possibili sulle materie prime, sui servizi; un piano di contenimento dei costi di produzione a 360°, che proceda in parallelo con un piano di marketing, che abbia come obiettivo il rilancio dell'azienda. Ma...e lo chiedo a voi, colleghi della maggioranza, che sicuramente avete informazioni più dettagliate e puntuali delle nostre...come si fa a proporre, dall'oggi al domani, un piano di riduzione dei costi interamente caricato sulle spalle dei lavoratori, un piano di quasi 12 milioni di euro? Cari colleghi, voi, che come me siete nati e cresciuti sotto il vecchio conio...12 milioni di euro sono quasi 24 miliardi delle vecchie lire! Qualunque attività privata, anche solo per un debito del genere - in realtà abbiamo visto che sono molti di più - avrebbe già i libri in Tribunale e i dirigenti probabilmente si sarebbero già dati alla macchia per non rischiare di essere linciati.

Qui, invece, abbiamo una dirigenza che viene tranquilla in audizione, a raccontarci quanto sono stati bravi a tener botta, che lancia messaggi subliminali ai Consiglieri di minoranza...non so se vi ricordate quel "arrivano denunce, i progettisti sono stufi di farsi insultare"..."Non posso dir niente sulle querele" ha detto l'ultima volta, in risposta a una domanda specifica del collega Viérin, il Signor Frigerio. Dicevo: arrivano trulli trulli in audizione, ci raccontano del problema degli altri, come se un imprenditore possa diminuire le proprie responsabilità invocando, a sua discolpa, il mal comune mezzo gaudio! Ci raccontano che il Casinò di Venezia è messo peggio del nostro...a dire la verità non è che la cosa ci tranquillizzi, e credo che non tranquillizzi nemmeno i lavoratori del Saint-Vincent Resort & Casino; immaginatevi se vi dicessero che state per morire, ma di star tranquilli perché siete in buona compagnia o - come direbbe qualcuno - che state per morire, ma un po' meno di quelli di Venezia. Discorsi del genere, in assenza di un piano di marketing, Frigerio non ce lo ha svelato a noi della minoranza, perché mi pare di aver capito che altrimenti la concorrenza si sarebbe immediatamente fiondata a copiarlo. Dicevo: se a un piano di marketing completamente inesistente, o se preferite del tutto sconosciuto, quanto meno a noi, si unisce una governance aziendale, tutta concentrata sulla riduzione dei costi del personale, come se fosse l'unica causa dell'andamento negativo dell'azienda e non anche sulla riduzione dei costi impropri delle forniture e dei servizi, ad esempio, e non anche sulla riduzione degli sprechi...si può anche pensare di ridurre qualche consulenza, qualche trasferta in taxi, qualche auto aziendale, per così dire, insomma! Se manca una presa di coscienza complessiva delle cause che hanno portato il Saint-Vincent Resort & Casino alla situazione in cui è oggi, come si può pensare a un'efficace azione di rilancio?

Qualche collega della maggioranza era presente all'ultima audizione con Frigerio, e credo che si sia reso conto che, a molte delle domande fatte dai Consiglieri della minoranza, ha risposto evasivamente, ha cercato di deviare. Ecco, non so se solo io ho avuto la sensazione che a tratti ci prendesse in giro, o anche voi avete provato un po' quello che abbiamo provato noi. Gli abbiamo fatte domande specifiche sulla voce: "ospitalità/altri/clientela"...nel 2012: 1 milione 236 mila euro, gli abbiamo chiesto notizie sul cosiddetto "conto maison"...per chi non lo sapesse è quella sorta di pozzo di San Patrizio dove confluiscono i pranzi, le cene, i pernottamenti, le sedute per massaggi offerte a clienti speciali, appunto offerti dalla Casa, dalla "maison". Gli abbiamo domandato di altre questioni, per noi non di poco conto. Il Signor Frigerio ci ha risposto quasi sempre in maniera vaga, quando non ci ha addirittura detto che le domande erano fuori tema...già, ha proprio detto che alcune delle nostre domande non erano attinenti con il mandato della commissione! Ad oggi non ho capito - Frigerio non ce lo ha spiegato - come vengono indirizzati i clienti in "conto maison" in un albergo o in un ristorante piuttosto che in un altro? Si è limitato a dire che scelgono i clienti. Il Signor Frigerio non ha risposto alle domande su come il Saint-Vincent Resort & Casino selezioni i fornitori di beni e servizi, su chi sono i maggiori fornitori di alimenti, ad esempio. Frigerio ha rinviato ad un fantomatico "elenco fornitori" pubblicato sul sito, che io non sono riuscito a trovare...magari qualcuno è più bravo di me a smanettare tra i link e i sotto link, ma sinceramente non so dove sia questo elenco fornitori. Abbiamo scoperto che il Saint-Vincent Resort & Casino assume come consulenti proprietari di macellerie, per controllare la qualità delle carni in entrata...come se i fornitori qualificati già non fossero obbligati a garantire la qualità delle carni! E mi viene da fare una battuta: ma allora perché non assumere un agricoltore per controllare gli ortaggi, un pescivendolo per controllare i frutti di mare, un mugnaio per controllare le farine?

Insomma, la preoccupazione massima di Frigerio & Company è di ridurre i costi del personale dipendente, non di abbattere i costi delle materie prime, dei servizi, ma neppure di tagliare sui consulenti, siano essi grafici o macellai. Un management che abbia una "vision", come si dice oggi, non può nascondersi dietro agli slogan: "È tutta colpa del personale", leggevamo ieri, praticamente, quella frase su La Stampa...deve saper fare valutazioni d'insieme, senza preconcetti, soprattutto deve essere in grado di affrontare i problemi con un livello di imparzialità che questo management non è in grado di fornire.

Quando un collega ha chiesto a Frigerio se era a conoscenza di assunzioni o consulenze eccellenti, cioè riconducibili a politici o a personaggi appunto eccellenti, ha fatto una disquisizione sul passato, questo Signor Frigerio: sul fatto che qui, in Valle, siamo tutti parenti e conoscenti, ammettendo alla fine un'amnesia, ma solo per il presente... "Se volete - ci ha detto - vi dico qualche nome riferito a politici di ieri"...dell'altra legislatura magari! Naturalmente nomi non ne ha fatti, questo Signor Frigerio, ma il messaggio trasversale è stato lanciato: tutti complici, nessun complice. Beh, caro Signor Frigerio, noi non ci stiamo, se ha dei nomi li dica, la smetta con i ricatti sulle querele, sulle denunce, la smetta di fare come quelli che dicono ma non sanno, o che sanno ma non dicono. Non ci interessa avere a capo del Casinò un personaggio che fa il misterioso, che parla in codice, che minaccia. Noi non abbiamo nulla da nascondere. Oggi abbiamo invece bisogno di un management che sappia tirar fuori dalla "bagna" un'azienda decotta, secondo noi anche male amministrata e forse decotta in quanto male amministrata. Soprattutto oggi, e concludo, abbiamo bisogno di un management che non sia legato a doppio filo con imperatori o con vassalli, seppur muniti di delega. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Cognetta; ne ha facoltà.

Cognetta (MSS) - Grazie Presidente.

Non voglio far perdere troppo tempo a questo consesso rispetto a questa risoluzione. Alla fine cosa chiediamo? Chiediamo semplicemente che Frigerio se ne torni da dove è venuto, possibilmente entro il 28 febbraio. Io credo che chi ce lo ha mandato un po' ci abbia dato una fregatura, insomma, perché il Casinò che ce lo ha inviato adesso è primo in classifica, mentre lo eravamo noi prima che lui arrivasse, e adesso noi siamo diventati ultimi. È stata un'operazione dal loro punto di vista perfetta, insomma, perché nel tempo stesso ci hanno mandato una persona che ci ha affossato e loro quindi sono balzati al primo posto, quindi non sono soltanto i romani che ci fregano, a quanto pare. Comunque, cosa dire? Rispetto a ciò che hanno detto i colleghi non c'è molto da aggiungere.

Vi racconto soltanto l'ultimo atto della gestione Frigerio: Frigerio, su un giornale on-line, oggi, proprio oggi, replica alla CGIL dicendo che in nessuna occasione l'Amministratore unico della società, Luca Frigerio, ha affermato che il costo del personale della Casa da gioco di Saint-Vincent è più alto rispetto al mercato dei casinò italiani, che è esattamente il contrario di quello che ha detto a noi, in commissione, l'altro giorno. Basterebbe già solo questo per mandarlo a casa, insomma, perché non si capisce mai quando dice la verità e quando invece non la dice! Di sicuro dice una valanga di "non ricordo", forse ha dei problemi di memoria, non lo so, o forse non riesce proprio a parlare...il punto è chiaro, però: è una persona inadeguata rispetto al ruolo e rispetto alla situazione. Questo ormai...come dire? è assodato da tutto ciò che è avvenuto fino a questo momento. Quindi, cari Consiglieri di maggioranza - perché noi di opposizione siamo già d'accordo - che vogliamo fare? Ce lo vogliamo tenere ancora un po'? Aspettiamo il rilancio? No, perché lui, adesso, poverino, ha appena cominciato il rilancio, ci ha fatto vedere dei grafici che adesso puntano verso la salita perfetta, non avremo più problemi...e quindi chiaramente è un uomo del Presidente, è diventato...lo era già prima, lo è sempre stato, ma adesso rimane sempre l'uomo del Presidente. Però, dicevo: che vogliamo fare? Ce lo vogliamo tenere? Perché la responsabilità a questo punto diventa anche vostra, e lì ci sono diverse persone a cui voi...come dire? dovreste riservare attenzione, visto che a quanto pare sono state messe proprio da voi.

In considerazione di tutto questo, quindi, dicevo: sarebbe il caso di appoggiare la nostra risoluzione e votare convintamente affinché il nostro Signor Frigerio torni da dove è venuto. Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Siamo sempre in discussione generale. Non vi sono altre richieste? Se non vi sono altre richieste, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola il Presidente Rollandin; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Je crois que ce n'est pas la première fois et ce ne sera pas la dernière où on parlera du Casino et de l'ensemble de l'engagement dans la Maison de jeu de Saint-Vincent. Pendant cette période, toutes les séances ont eu, en quelque sorte, une intervention vis-à-vis de ce qui est le résultat de la gestion du Casino. Pendant cette période on a essayé de faire comprendre quel était l'état, surtout au moment où on a décidé de faire une intervention liée à l'urgence de réaménager entièrement la Maison de jeu; autrement, je veux le répéter, il n'y avait plus la possibilité de la maintenir dans la condition où elle se trouvait. Par conséquent, pendant cette période je croix que tout le monde avait compris qu'il était presque impossible d'imaginer que, en même temps qu'on intervenait dans les travaux, il y avait la possibilité de maintenir le même système d'avant. Il y avait des entraves, il y avait des difficultés et sans doute des questions à régler sur ce qui était le point de vue soit pour l'Hôtel Billia, soit pour la Maison de jeu dans son ensemble. En prévoyant ce plan stratégique, je veux rappeler qu'il a été approuvé et donc il a été adressé dans une direction de prévoir un système de jeu qui aille dans la direction moderne, un système à la une, qui est un peu à la base des choix des différents casinos européens. Dans ce sens nous nous sommes retrouvés à faire une intervention globale, pas seulement pour la Maison de jeu, mais aussi pour le Casino de Saint-Vincent (maintenant Casino & Resort).

Je crois que dans son ensemble on a débuté, en 2008, avec un choix qui était conséquent à des reprises qui étaient, à ce moment, liées à des interventions de recapitalisation, et qui étaient prévues tous les 6 mois. Et à ce moment on a imaginé un système qui puisse donner une orientation et dire ce qu'on voulait faire, tout en sachant qu'il y avait encore des entraves, avant d'arriver au point où on est aujourd'hui. Heureusement, aujourd'hui on est dans la situation où les interventions faites sont, je crois, à même de donner des résultats; maintenant sur ce point on est dans la situation d'avoir un hôtel, l'ex Hôtel Billia, qui est dans les meilleures conditions. Je crois que les appréciations sur ce qui a été réalisé sont - je pense - unanimes, et je crois que la presse spécialisée dans l'hôtellerie a repris, à maintes reprises, ce qui est l'organisation de cet hôtel; en même temps, on a repris une organisation du travail qui était différente.

Credo che durante questo periodo...io ho avuto modo di dire che se c'è stato un aspetto importante nel prevedere i lavori con determinati tempi e mantenerli, questo è stato sicuramente un successo estremamente importante, e ha permesso di arrivare con i tempi giusti alla fine dei lavori. Non era una cosa banale, era una cosa molto difficile da gestire. Questo per quanto riguarda l'insieme della parte riferita all'ammodernamento globale, con l'intervento dei 90 milioni che sono stati fatti con questo preciso impegno. Perché nel momento in cui si pensava di utilizzare sia il Grand Hôtel Billia, sia il Centro congressi, non c'era più nessuno che veniva al Centro congressi, perché non c'era dall'altra parte la possibilità di utilizzare gli strumenti che fanno di questo la vera forza attrattiva di un hôtel con queste caratteristiche, oggi suddiviso in due: un 4 stelle e un 5 stelle, proprio per risolvere i problemi del tipo di clientela che erano oggettivamente indispensabili. Questo è stato fatto e realizzato. Nel contempo c'era un problema - e in parte esiste ancora - dell'organizzazione del lavoro, che è un altro dei punti sicuramente importanti nell'ambito del sistema di gioco, sulle sale, sui Privé, su quello che è il discorso per le slot-machine, sicuramente ha avuto un suo epilogo importante e, anche qui, c'è stata una dimensione fatta ad hoc. In più si sono studiate ultimamente anche delle soluzioni per la clientela asiatica, che fra qualche giorno, a breve, fra qualche settimana, finalmente avremo la possibilità di immaginare e di vedere, e non solo, ma di vedere praticamente con questo contratto concluso quali sono gli effetti di queste presenze nuove, importanti, di un sistema che ha sicuramente delle grosse difficoltà. Le difficoltà del sistema gioco le conosciamo, tutti i casinò le hanno, sono state aggravate dall'intervento del limite dei 1.000 euro...tutte cose che sappiamo.

Ora, noi riteniamo che l'azione portata avanti in particolare per quanto riguarda il piano di collegamento con un possibile scivolo, per quelli che hanno l'età, quindi per uscire dalla Casa da gioco...questo è un piano che poi teneva conto anche di un'altra serie di interventi che, in qualche modo, dovevano e devono essere ancora discussi, su cui, nella sua autonomia, com'è giusto, il Casinò ha fatto delle proposte che sono alla base di un confronto che è incominciato e che non è ancora...è avviato, quindi con tutte le difficoltà che ci sono. Ora credo che su questo, anche da parte nostra, ci sarà la disponibilità per vedere con i lavoratori, con i sindacati quali sono le possibili rimostranze, quali sono le possibili soluzioni che vadano nella logica sicuramente di ridurre i costi. Ho detto "ridurre"...questo non necessariamente con delle soluzioni drastiche, ma giustamente tenendo conto del momento, tant'è che voglio ricordarlo, e poi l'avete visto anche voi, nel piano, che si parlava di una possibile soluzione temporanea che permettesse in qualche modo di guardare a questi... Io credo che ci dovrà essere un confronto con i lavoratori, con le forze sindacali per riuscire a capire come ridurre queste frizioni, trovare una soluzione che, in qualche modo, vada nella logica che noi sappiamo.

Voglio ricordare che nell'appesantimento di questi anni c'è stato sicuramente il discorso della ricettività dell'Hôtel Billia, che portava ad un disavanzo di 7 milioni, ancora ultimamente. Il grafico che vi è stato mostrato dava un'idea, in quella relazione, di che cosa era successo negli anni; quando sono iniziati i lavori, e fino alla fine dei lavori, c'è stata una riduzione. Oggi, sui lavori, non solo sulle camere (che sono aumentate in modo esponenziale), ma anche sulle altre parti, c'è stata un'inversione di tendenza, e quindi c'è da ipotizzare che ci sia una crescita che naturalmente è da definire se andranno in porto tutta una serie di altre iniziative, oltre a quella cui accennavo. E quindi, sotto questo aspetto dei risultati portati avanti malgrado le difficoltà, sono stati dei risultati positivi; positivi sia nell'ambito della gestione della ristrutturazione, sia nell'ambito di quella che è la logica di saper andare a trovare nuove fonti di clientela, perché la clientela, oggi, soprattutto quella italiana, sappiamo è molto ridotta, c'è la concorrenza di tutto il gioco nazionale, e lo sappiamo. Noi riteniamo quindi che sicuramente si possano definire in modo diverso, si potrà migliorare il rapporto con...ci possono essere tante cose che possono migliorare, ma noi riteniamo che il lavoro svolto sia stato un lavoro molto importante. Riteniamo pertanto che ci siano le condizioni per continuare tale rapporto, soprattutto in questa fase in cui si cominciano a vedere gli effetti del lavoro svolto in questi anni, e quindi noi pensiamo che ci sia la fiducia e che possa essere confermata per continuare.

Un'ultima nota sui premi: nel 2012, io avevo detto, quando si era parlato di questo tema, che questo non poteva essere unilateralmente sciolto, se non con la disponibilità degli interessati, che avremmo fatto il possibile perché l'anno successivo questo avvenisse; è quello che ho fatto puntualmente nei Consigli di amministrazione, chiedendo che non vi fossero i compensi per il 2013 e che si fosse fatta la stessa cosa per il 2014, salvo risultati strabilianti, per cui avrebbe potuto esserci un intervento straordinario...finisco subito... Riteniamo che ci siano tutte le condizioni per mantenere...tenuto conto che sul 2013 ha già detto in modo chiaro che non ritirerà i premi, quindi non ci saranno i premi per gli interessati, e la stessa cosa succederà per il 2014. Noi riteniamo che ci debba essere un'attenzione importante per il lavoro da svolgere da adesso in avanti, e ci faremo carico di dettagliare nel modo più esaustivo possibile i risultati che ci saranno, di volta in volta, nei mesi seguenti.

Ecco, con questo spirito pronto a tutti i suggerimenti, riteniamo che ci sia da mantenere la fiducia nei confronti dell'interessato, e non solo, ma anche di coloro che hanno lavorato in questo tempo con grande slancio e con grande dedizione. Vorrei dire - e chiudo, Presidente - che sicuramente all'interno della Casa da gioco il discorso è difficile; anche motivare le persone non sempre è facile, quando ci sono delle situazioni di lavoro non sempre ottimali com'è stato in questo periodo. Io credo che si stia facendo l'impossibile perché tutti si rendano conto dell'opportunità che hanno per far riscattare questa Casa da gioco e per ottenere dei risultati ottimali. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto nuovamente la parola il Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Tenuto conto che ci sono queste tre risoluzioni, chiederei un attimo di sospensione come gruppo della maggioranza.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,20 alle ore 17,44 e che dalle ore 17,44 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i nostri lavori? Qualcuno intende prendere la parola? Colleghi, siamo sempre all'esame della risoluzione n. 4. Se non ci sono richieste d'intervento, possiamo procedere alla votazione? Ha chiesto la parola il collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Il Presidente Rollandin è come l'Assessore Baccega...meglio di così si muore! E quindi Frigerio è assolutamente blindato, meglio di così si muore...appunto, si muore, e quindi, insomma, il problema non è risolto.

Presidente, non è solo un problema di strutture, qua è un problema di "non risposte", cioè noi abbiamo detto chiaramente che il "problema Frigerio" non è il Casinò...va bene, i lavori sono stati fatti in una certa maniera, abbiamo denunciato e documentato certi aspetti che secondo noi non andavano bene, ma è proprio la mancanza di risposte univoche, è la mancanza di trasparenza, è la mancanza di un piano di marketing che non siano solo ed esclusivamente delle cifre...diciamo poco circostanziate, è la mancanza di una scelta e di una visione strategica, il problema Frigerio! Allora non è che il risultato lo si vede solo ed esclusivamente dal fatto che il Signor Frigerio è stato puntuale con il cronoprogramma dei lavori! È una questione anche di coerenza, non so, mi viene...leggo da Aostacronaca.it, mi sembra di oggi: "La CGIL chiede dimissioni di Frigerio, che replica: il sindacato conosce i dati della crisi" e poi, secca, la replica: "Alla richiesta di dimissioni dei vertici del Casinò, che smentiscono le affermazioni del sindacato, in nessuna occasione l'Amministratore unico della società, Luca Frigerio - si legge in una nota diffusa dalla Casino S.p.A. - ha affermato che il costo del personale della Casa da gioco di Saint-Vincent è il più alto rispetto al mercato dei casinò italiani". Beh, che si mettano d'accordo tra di loro! Perché se non è neanche in grado di parlare nella stessa lingua...se leggiamo le dichiarazioni fatte ieri da Frigerio, a un certo punto dice: "Ogni livello, quadri, primi livelli, impiegati, operai, costa - secondo i dati INPS - mediamente più del doppio rispetto alle medie di qualsiasi altra azienda o anche rispetto agli stessi dipendenti regionali". Allora, qua dice che costa mediamente più del doppio rispetto alle altre aziende, qua dice che mai ha detto che il personale del Casinò è il più caro delle altre aziende. Il Signor Frigerio già solo per queste sue...diciamo incoerenze continue, per questo suo saltellare continuamente tra una versione e l'altra, dovrebbe essere cacciato già solo per questo, perché una persona che non è in grado di dire una parola univoca, che si smentisce il giorno dopo, è una persona che non è in grado di amministrare un'azienda in crisi, un'azienda come il Casinò, non è in grado di dargli una linea, perché oggi dà una linea e domani ne dà un'altra, dopodomani ne dà un'altra ancora!

Allora, Presidente, il problema - glielo ripetiamo - non è un problema di raggiungimento degli obiettivi...peraltro, voglio dire, obiettivi che si è posto lui! È facile dire "raggiungo gli obiettivi", me li metto io, decido io che tipo di obiettivi, dopodiché corro affinché questi obiettivi possano essere raggiunti. Manca, da parte del dirigente, dell'Amministratore unico del Casinò, una visione che vada al di là della sua visione mononeuronale, che è quella del personale colpevole, cattivo, ed è sempre il personale che incide sui costi! Non è solo un problema di quello...vogliamo andare a guardare i costi? Vogliamo andare a guardare come sono distribuite le consulenze, eh? Non l'ho detto nel mio intervento prima, volevo evitarlo: Signori, ci sono 650 mila euro di servizi di guardaroba e portierato, qua dentro, 650 mila euro, non so se sono stati assegnati con una gara...Frigerio ci ha detto che le gare generalmente non le fa...sono 650 euro dati a una società, il cui socio unico di questa società era Vicesegretario della Fédération Autonomiste, era Vicepresidente dell'APS, oggi è Consigliere dell'ARER!

Allora, quando vediamo che ci sono delle situazioni che magari hanno una non apparente trasparenza o delle strane combinazioni, come citava oggi il collega Ferrero, noi diciamo: ma sono casuali? o tutto si riduce al fatto che ha raggiunto i suoi obiettivi strutturali? È un problema di trasparenza, è un problema di mancanza di capacità di assicurare una linea univoca alla conduzione del Casinò.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Volevo solo fare alcune considerazioni a seguito di quello che il Presidente ci ha detto. Nell'illustrazione, io non ho toccato nessun passaggio riferito ai lavori, perché lo ritengo...poi ognuno avrà la propria visione se sono fatti bene o fatti male, saranno propedeutici per far salire quello che può essere un ipotetico fatturato. Io mi sono limitato, nell'audizione con l'Amministratore unico, a chiedergli se era conclusa la fase dei collaudi e ci è stato detto che sono in fase di collaudo, c'è stata una consegna per il momento provvisoria. Penso che ci siano tecnici molto più bravi di me che dovranno dire come sono stati fatti i lavori, se sono stati fatti bene o male. Certo, a noi, dalla visita che abbiamo fatto, qualche dubbio rimane, ma non voglio toccare l'aspetto dei lavori.

Io ho l'impressione, Presidente, che lei abbia una visione del tutto diversa rispetto al suo Amministratore delegato, e continuo a chiamarlo "suo" perché lei l'ha nominato. E quando parlo di una visione diversa, questa è legata al fatto che...e parto dall'ultima conclusione a cui lei ha fatto riferimento...lei ha concluso dicendo: "bisogna motivare le persone". Beh, io penso che l'Amministratore unico, in questo momento, stia facendo di tutto meno che motivare le persone, perché quando si mettono in discussione delle professionalità, quando si dice che sono un po' dei privilegiati, quando si dice che lavorano per gli straordinari, allora questo significa non motivare le persone; quando ai tavoli delle relazioni sindacali si dice: "prendere o lasciare" - perché questo è quello che ha detto il suo Amministratore "prendere o lasciare" - questo è il contrario di motivare le persone! Da una situazione come quella del Casinò, nessuno ne uscirà se non ci sarà un gruppo di persone motivate, con qualcuno a capo, e poi con la politica che faccia scelte mirate a far crescere questa struttura. È un patrimonio di tutti, di tutti, il Casinò, non possiamo lasciarlo morire così, solo perché qualcuno è arrogante, perché qualcuno pensa di essere la primadonna, perché qualcuno pensa di essere un po', magari...diciamo che si autoincensa quando parla. E glielo ripeto: a me ha fatto male vedere il sorriso sulla bocca quando si parlava di mandare a casa per 11 milioni e 700 mila euro, fare dei costi su 11 milioni e 700 mila del personale...aveva il sorriso sulla bocca! Questo dovrebbe bastarle per farle prendere questa decisione.

Vengo a due aspetti che non ho toccato, perché ho cercato di fare un intervento che fosse più motivato al perché è un'opportunità, è un segnale che la maggioranza deve dare...è un dato riferito a quelle che vengono chiamate "materie prime sussidiarie di consumo". Ebbene, quando ci ha parlato, l'Amministratore delegato ci ha detto: "Apriamo un Centro congressi da 1.000 persone, 4 bar, 4 ristoranti, 2 grand hôtel, centro benessere, fitness, piscina...ebbene, una delle poche voci che scendono, sono quelle legate alle materie prime sussidiarie di consumo: in previsione 2014 scendono da 4 milioni 365 a 3 milioni 771. Allora, Presidente, i casi sono due: o prima qualcuno ci faceva la "cresta", oppure i clienti, quelli che lei ci ha detto, i "famosi clienti" - non so se verranno da Macao o da dove - dovranno portarsi il cestino della spesa! Questa è la realtà in cui noi adesso viviamo, di questo lei deve parlare con il suo Amministratore! Non potete parlare linguaggi diversi, non potete farlo, per il rispetto che dovete avere per i lavoratori.

Président - La parole au collègue Grosjean.

Grosjean (UVP) - Grazie.

Due riflessioni sulla commissione con il Signor Frigerio dell'altro giorno, e vorrei che l'Assessore al turismo mi ascoltasse. Quando qualcuno di noi, credo il collega Rosset, ha chiesto a Frigerio il programma della parte congressistica, convegni...abbiamo il Centro congressi che effettivamente, da adesso in avanti, dovrebbe lavorare, come dice il Presidente...ebbene, Frigerio ci ha detto: "Ah, beh, sì, forse qualcosa abbiamo già fatto, forse qualcosa era in programma"...ma sentite un po' cosa ha detto dopo: "ma adesso abbiamo sospeso i convegni", quindi la gente che forse, magari, sarebbe venuta in Valle l'abbiamo cacciata via, perché avremo les troupes del film che fanno giù a Bard. Ma questi signori non potevano riempire gli altri alberghi della cittadina di Saint-Vincent o della Bassa Valle, che hanno così bisogno? Tutti pieni? Oh, però! E anche le 140 camere del Billia? Ah, quindi abbiamo capito come il 2014 avrà un incremento...ma il film forse lo fanno solo quest'anno, non lo faranno tutti gli anni! Io dico che se ha detto che hanno mandato via, hanno sospeso i convegni perché dovevano...io non credo che riempiremo tutti gli alberghi della Valle d'Aosta con non so quante persone, perché mi sembra che le comparse le cerchino qui, sul posto. Ci saranno alcune centinaia di persone che girano questo film, ma non credo che ci saranno delle migliaia di persone che arrivano da fuori! Comunque, lo vedremo dopo...

L'altra considerazione è sui cinesi. Ci ha fatto su tutto un bel discorso: che è andato a cena col figlio di non so chi, è diventato amico col più grosso manager che porta in giro per il mondo i giocatori di casinò, un portafoglio di 36 mila clienti e, alla fine, ci ha detto che arriveranno dei gruppetti da 5-10 persone a volta. Allora io mi chiedo: ma per 5, 7, 10, 15 persone, dovevamo fare una struttura alberghiera di questo livello? Forse bastava fare qualcosa di un po' più carino, di un po' più contenuto, veramente, per fare un po' più di immagine con queste persone...ho dei dubbi. L'altra cosa che mi lascia dei dubbi enormi, sempre sulle scelte, è questo fatto di avere una struttura che, all'interno della stessa struttura, non sappiamo se è un 4 stelle o un 5 stelle lusso o comunque ci sarà una commistione di clientela tra il 4 e il 5 stelle, e quindi si tratteremo un po' meglio quelli del 4 stelle...sicuramente quelli del 5 stelle avranno un trattamento equiparato a quelli del 4 stelle, perché il cuoco che sarà in cucina a fargli al bistecca alla valdostana, sarà lo stesso, sia per il cliente del 4 stelle, sia per il cliente del 5 stelle!

Io ho visto molta poca chiarezza nella programmazione, e quindi condivido che forse è giunta l'ora di cambiare l'Amministratore, anche perché, lui stesso, ha detto che fino adesso ha avviato dei casinò, ma non ha mai detto: "ho gestito dei casinò".

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.

Brevemente per sostenere, a nome del gruppo ALPE, questa risoluzione. Colleghi, due sono i copioni, ma due copioni diversi. La risposta che ci ha dato oggi il Presidente Rollandin, è una risposta con un tenore basso, con riflessioni che dicono a quest'aula che la situazione è difficile, ci vengono date informazioni per quanto riguarda la riduzione del costo del personale, che si sta cercando di trovare una soluzione e che l'andamento, viste le stesse le ripetitive argomentazioni che in questi anni abbiamo già sentito in quest'aula...comunque è difficile che, in questo momento, la nostra Casa da gioco aumenti gli introiti lordi o comunque i ricavi. Queste sono le riflessioni che il Presidente Rollandin ci ha fatto su questa nostra risoluzione. Ecco il copione a cui noi abbiamo assistito in II Commissione, e mi spiace, Presidente Rollandin, dato che è una sua creatura, una sua scelta.

Mi ricordo molto bene l'agosto 2008, quando avete deciso di incaricare il Signor Frigerio; le assicuro che lo show che il signore ci ha messo in campo martedì è di tutto un altro tenore rispetto a quello che oggi lei, in quest'aula, ci ha relazionato, le assicuro, e mi spiace che lei non fosse presente. Sembrava quasi un gioco, sembrava quasi affrontare temi delicati in maniera baldanzosa, in maniera superficiale, quasi da ridicolizzare comunque la commissione, i colleghi e il sottoscritto, mettendo tutto in un unico calderone, come dicevo prima, semplificando, quasi banalizzando forse il non aver la possibilità di stimolare, da una parte, le persone che lavorano per la Casa da gioco e, dall'altra, non tanto la crisi, le difficoltà...ma le dico: una brutta audizione..."spocchiosa", se posso utilizzare il termine, forse spocchiosa nei confronti degli azionisti...scusatemi, colleghi, io ritengo di essere un piccolo azionista di questa società, e noi riteniamo che l'azionista non sia il Governo regionale, ma il Consiglio regionale; però, al di là di questo, noi continuiamo a dire che lei, oggi, ci ha dipinto una situazione difficile e non di facile risoluzione, e apprezziamo il suo intervento. Ecco, le dico che l'intervento del suo nominato, del suo incaricato, del suo delegato andava in tutt'altra direzione.

Noi, nell'agosto 2008, avevamo fatto rilevare in quest'aula la poca professionalità che aveva il Signor Frigerio a livello di percorso formativo, di percorso professionale e di percorso all'interno dell'azienda società Casinò di Campione. Mi ricordo, le avevamo nutrito i nostri dubbi, perché l'allora maggioranza decise di affidare completamente questa sfida ad un'unica persona, decidendo di azzerare il Consiglio di amministrazione, e noi...perplessi di affidare ad un'unica persona il tutto, ma soprattutto eravamo perplessi...diciamo per il curriculum molto scarso, visto e considerato che il Signor Frigerio non aveva mai gestito nessun casinò, non aveva mai avuto deleghe così importanti all'interno della casa da gioco di provenienza; aveva avuto dei percorsi interni di lavoro, che non metto neanche in dubbio, ma che sono un'altra cosa rispetto ad un incarico così importante. Ecco, questi sono i risultati, dopo 6 anni!

Lei, oggi, ci viene a dire che la situazione è molto difficile, che si sono fatti degli interventi, che il pubblico ha messo in campo 100 milioni di euro...non voglio aprire la parentesi, ma le risposte o meglio le "non risposte" che abbiamo avuto noi, martedì scorso, in commissione, sono delle non risposte - come le dicevo prima - di una persona che quasi si sente intoccabile; intoccabile perché "il padrino" è ancora forte, perché, anche se le cose non vanno nella direzione giusta, sembra comunque che non si possa dire niente, non si possa avere delle informazioni, e soprattutto non si possa incidere, cari colleghi, per decidere dove andare...ripeto: sapendo perfettamente che non abbiamo assolutamente neanche noi la bacchetta magica, ma quanto meno quella umiltà, quella umiltà che dovrebbe essere alla base di qualsiasi discussione, di qualsiasi raffronto e confronto...in questo momento non c'è, e questi sono i risultati!

Ecco, io vi chiedo...a chi interessa, non so se a qualche collega di maggioranza interessa...non possiamo delegare a questi personaggi le sorti della nostra Casa da gioco, di una società per cui, in questi anni, il pubblico ha comunque messo in campo decine di milioni di euro e la sorte, comunque, di più di 800 persone dirette, più tutto l'indotto che in questo momento, comunque, ha ancora la nostra Casa da gioco. Riflettiamo tutti insieme. Io penso che qui non stiamo giocando. L'incapacità è uscita molto bene in questi 6 anni, e non è più un discorso di "padrino sì-padrino no", purtroppo il ragionamento è "risultato sì-risultato no". Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Se non ci sono altre richieste, possiamo mettere in votazione, colleghi? No, ci sono ancora richieste. Collega Chatrian, prego.

Chatrian (ALPE) - Chiederei il voto segreto su questa nostra risoluzione.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione della risoluzione n. 4. Colleghi, votate. Tutti hanno votato, giusto? Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 32

Votanti: 32

Favorevoli: 16

Contrari: 16

Il Consiglio non approva.

Possiamo passare all'esame della risoluzione n. 5. Prego, collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sarò particolarmente breve, perché la risoluzione n. 5 è un atto di censura nei confronti dei vertici della società CVA ed arriva...diciamo a conclusione di un percorso di discussione che non intendo riprendere fin dall'inizio, ma a cui voglio dare una certa concretezza, perché nel frattempo, rispetto a come è partita la discussione stamattina, dove questa risoluzione poteva in qualche modo essere anche messa in discussione, alcuni atti sono stati presentati e approvati all'unanimità da quest'aula, e sono quindi tali da farmi ritenere che la validità di questa risoluzione, ora, non è più soltanto un atto che poteva magari in prima mattinata apparire provocatorio da parte della minoranza, ma è un atto dovuto da parte dell'aula. È un atto dovuto, e mi rivolgo soprattutto al Presidente del Consiglio regionale.

Perché questo atto di censura di CVA diventa un atto dovuto? Intanto bisogna ripercorrere come mai siamo arrivati a questo scontro nei confronti dei vertici di CVA...se vogliamo, non voluto da parte nostra...non a caso, qui non c'è la richiesta di dimissioni come nel caso di Frigerio, qui non stiamo parlando di gente che porta a rotoli un'azienda, tanto per capirci chiaramente, qui non stiamo parlando di un signore che si porta a casa, come costo per la Regione...non so, magari a qualcuno è sfuggito, Frigerio costa 1.000 euro al giorno...no, solo per capirci di che cosa stiamo parlando, abbiamo un signore che paghiamo...ci costa, non è che lui incassa, ma costa 1.000 euro al giorno e fa dei disastri.

Qui i risultati aziendali, almeno quelli macro, sono positivi. Nonostante questo, c'è questa volontà di fare chiarezza, di capire meglio come funzionano gli appalti e quant'altro, tant'è che il Presidente della II Commissione, allargata ai Capigruppo, aveva scritto al dottor Riccardo Trisoldi per avere precise informazioni. Questa mattina ricordavo che tra le precise informazioni c'erano l'attività dei premi, di quanto guadagnava il personale, i vari benefit e soprattutto le procedure di affidamento di appalti dei lavori. Questa lettera del 21 gennaio 2014, firmata a nome di tutti i Consiglieri della II Commissione, dei Capigruppo e dal Presidente della II Commissione, Leonardo La Torre, riceveva poi la risposta il 30 gennaio 2014...una risposta molto puntuale e dettagliata dei vertici di CVA, nella quale la società risponde candidamente in questo modo rispetto alla richiesta di atti e informazioni che questa mattina il Presidente del Consiglio ha riconosciuto essere dovuti, e la maggioranza e la minoranza, votando all'unanimità una risoluzione congiunta, hanno ribadito con forza le funzioni ispettive e di controllo dei Consiglieri regionali...questo lo abbiamo votato tutti assieme...questo signore scrive: "Sono pervenute alla società numerose istanze di accesso agli atti" e scrive: "La società, pur non ritenendo di essere tenuta, ha finora fornito nella più ampia trasparenza una serie di informazioni". Ma com'è possibile?

Cerchiamo di capirci...i dirigenti di CVA si sono messi, loro, a interpretare il Regolamento del Consiglio regionale e hanno cominciato a dire: "ma mica siamo tenuti a darvi questi documenti!" e poi vanno avanti, e si dice: "e con che faccia tosta ce li venite a chiedere questi documenti, voi, di minoranza?". No, ma scusate, intanto i documenti glieli chiedevamo tutti assieme...e poi dice: "la minoranza cosa viene a chiedere queste cose qua, cosa li chiedete anche voi, Consiglieri di maggioranza, quando è stata silurata una Commissione d'inchiesta in Consiglio regionale?". No, ma scusi, dottor Trisoldi, ma che può importare a lei se il Consiglio regionale prima delibera di non approvare una Commissione d'inchiesta e poi, all'unanimità, decide di chiedere certi atti? Non è affare suo! Lei deve gestire l'azienda e trasmettere gli atti quando i Consiglieri glieli chiedono! Si potrebbe continuare...questa densa lettera è tutto un disquisire su quale sarebbe la potestà, il Regolamento...si parla di "irritualità delle richieste", di "116 non scritti bene" perché hanno...diciamo un contenuto generico, non circostanziato, meramente esplorativo...quando invece è specificato dal Regolamento che il "116" non deve circostanziare niente e non dare nessuna ragione del motivo per cui è chiesto? Quindi si sono spinti fuori dal seminato, fuori dal campo in cui sono professionisti bravi, capaci nello svolgere un lavoro, sono andati altrove, a spasso!

Questa mattina, non a caso, maggioranza e minoranza insieme approvano una risoluzione, questa risoluzione dice appunto che le funzioni ispettive dei Consiglieri regionali non si toccano, no? Ma non basta: sempre sollecitati da questo Consiglio straordinario richiesto dall'opposizione, parte una riflessione all'interno delle forze di maggioranza che ci dicono: dobbiamo fare un lavoro in commissione per introdurre...votato all'unanimità, eh, l'abbiamo appena votato..."introdurre criteri di maggiore trasparenza in merito all'affidamento dei lavori". Ma se tutto è regolare, se tutto funziona, perché dobbiamo introdurre questi criteri, scusate? Cosa siamo venuti a votare qua? Abbiamo votato questo perché sono sorti dei problemi, ci sono delle opacità, ci sono delle imprese che si lamentano. Punto 2: "definire i criteri e le modalità di assunzione del personale attraverso procedure di reclutamento"; quindi diciamo basta, "basta" al sistema di assunzioni che attualmente è in vigore nelle società.

Oggi abbiamo quindi condotto un dibattito che è partito da delle posizioni che, in partenza, sembravano esigenze solo della minoranza, ma poi questo dibattito è diventato una cosa che ha preso un'altra piega e che ha coinvolto - e mi fa piacere da questo punto di vista - la maggioranza ad assumersi, insieme a noi, delle responsabilità molto importanti, no? E quindi addirittura andiamo a dire: "definire, in maniera commisurata al valore della società e alle attinenti responsabilità...un limite dei compensi...", e quindi è ovvio che per definire il limite dei compensi dovremo chiedere a questi signori: "quanto guadagnate, quali sono i benefit", perché non è che possiamo andare, come commissione, a mettere dei paletti se non sappiamo manco cosa guadagnano e quali benefit hanno!

Da questo si evince che le richieste che noi avevamo fatto a CVA le dobbiamo rifare, dobbiamo esattamente andar a richiedere tutti quegli atti che non ci hanno consegnato fino ad oggi, dobbiamo andar a chiedere: "che benefit hai, usi la carta oro o non la usi, quando la usi, vai in giro in macchina, prendi la macchina, quanto guadagni, non guadagni"...dovremo chiedere queste cose...ma l'avete votato voi, di maggioranza, eh, questa cosa qua! C'era lì l'Assessore Marco Viérin che ha detto che vuole fare questa cosa qui, e noi abbiamo detto: "pronti, è da anni che vi chiediamo di farla, e noi ci siamo"! Allora, se sono vere queste cose, ne discende che a qualcuno, che scrive la lettera dicendo: "Caro Consigliere regionale, stai al tuo posto, sei uscito dal seminato, queste informazioni non te le devo dare"...bisogna semplicemente dirgli che ha sbagliato, ha stoppato l'interpretazione del Regolamento del Consiglio regionale, e quindi censurare gli atteggiamenti e i comportamenti, tipo queste lettere che abbiamo ricevuto, perché vanno censurate. Gli si dice: "queste lettere non le devi più scrivere, ti sei sbagliato", e si richiamano i vertici di CVA al rigoroso rispetto delle prerogative del ruolo del Consiglio regionale, che abbiamo insieme votato, e impegna il Presidente del Consiglio regionale a farsi carico del problema, e quindi a trasmettere, come penso sia ovvio, questa nostra determinazione.

Io penso che questa risoluzione, probabilmente presentata al mattino, a freddo, non avrebbe sortito granché, ma alla luce degli atti che abbiamo votato mi sembra il passaggio finale, la chiusura di un percorso.

Presidente - La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Ho sentito l'intervento del collega Donzel, che ha già espresso molte considerazioni che avevo intenzione di fare anch'io. Vorrei comunque portare il mio contributo.

Quando sono entrato in Consiglio regionale, mi è stato donato un pacco di pubblicazioni fra cui Statuto, Norme di attuazione e, come tutti i novelli, sono andato un po' a guardarmi le cose, soprattutto quelle riguardanti il ruolo che devono avere i Consiglieri e il Consiglio, dove non si intende il Consiglio a 18 o a 17, ma il Consiglio a 35. Ecco, ruolo principale del Consiglio, che discende dallo Statuto, è quello di fare le leggi; vengono elencate tutte le materie per le quali noi dovremmo essere qui a proporre iniziative di legge, approvare bilanci, rendiconti, viene sancita l'autonomia funzionale del Consiglio e gli strumenti che i Consiglieri, come singoli o come commissione - com'è stato ricordato dalla Presidente Rini questa mattina - hanno per poter fare il loro lavoro. Ecco, io credo che per poter adempiere a questo mandato è fondamentale conoscere le cose e, per conoscere le cose, credo che se non abbiamo accesso agli atti diventa praticamente impossibile riuscire ad avere quella documentazione sufficiente per poterci fare un'idea e quindi proporre delle cose sensate. L'unico limite, come è stato ricordato questa mattina, è la riservatezza, che è sancita per legge, e su questo siamo completamente d'accordo.

Vorrei ritornare sulla questione del singolo Consigliere. Questo articolo 116, che tanto si cita, ma magari chi sta a casa non conosce, discende dal Regolamento interno del Consiglio, nel senso che i Consiglieri, in qualità di Consigliere, appunto, hanno diritto ad accedere agli atti per poter espletare il loro mandato. Ecco, sul discorso di questa mattina, Presidente Rini, vorrei ritornare un secondo, perché come le avevo già detto anche in Ufficio di Presidenza, non sempre all'articolo 116 viene dato il dovuto riscontro; anzi, giusto questa mattina, le ho fatto osservare che a un mio "116" personale, una società partecipata - e un dirigente ha ribadito - che avevo diritto di accesso agli atti, ma tramite una legge, che è la 241 del '90, che non c'entra niente con l'articolo 116, nel senso che la legge in questione è riservata ad un cittadino che vuol fare un accesso agli atti. Ecco, su questa cosa io ho provveduto a farle una nota, Presidente, e se lei è super partes come ha dichiarato...io non vorrei ricevere una lettera in cui si dice: "ho provveduto a girare la sua richiesta a chi di dovere", io mi aspetterei una presa di posizione più forte, nel senso che bisogna ricordare a questi signori che io faccio la richiesta in base a...io lo dico a lei, perché...poi se ha scritto il Vicepresidente poco importa, però io vorrei che si ricordasse che questa richiesta viene fatta in base ad un articolo del Regolamento del Consiglio, non in base ad un'altra legge che non c'entra nulla, che dà 90 giorni di tempo per rispondere, mentre questa 20. Così come ha già detto bene il mio collega Donzel sulle commissioni consiliari, dov'era stato preso un impegno ben preciso da parte della minoranza che aveva comportato il ritiro di una mozione: non ci sono scusanti che tengano da parte delle società partecipate...per poter addurre scusanti. Ecco, questo è quello che dovrebbe succedere: risposte ai Consiglieri quando fanno l'accesso agli atti, risposte alla commissione quando chiede delle cose. Invece, purtroppo, che cosa succede? Succede che o le risposte mancano del tutto - in più casi - o le risposte sono incomplete o, addirittura, sono fuori tema, nel senso che ci viene risposta una cosa per un'altra...sembra quasi una presa in giro!

Il casus belli, cioè la motivazione per cui siamo praticamente oggi, qui, a richiedere il Consiglio straordinario, è questa famosa lettera della CVA, in risposta alle domande fatte dalla commissione, lettera che è arrivata il 31 di gennaio in cui, oltre a non fornire le risposte, com'erano state concordate nei modi con la commissione e con i vertici di CVA, gli organi di vertice di CVA vengono a dire ai Consiglieri e alla commissione quello che loro devono o non devono fare. È già stata citata una parte, ma vorrei leggere una frase di questa lettera dove si dice che: "È di pacifica ed immediata evidenza l'irritualità delle richieste - le richieste riguardavano dati del tutto tranquilli, non si andava a chiedere segreti industriali - e ne discende il legittimo diritto, in capo alla società, di non dare corso alle stesse", cioè la società decide, in maniera del tutto unilaterale e autoreferenziale, di non rispondere al Consiglio regionale su questioni che nulla hanno a che vedere con la riservatezza o con il segreto industriale o con la violazione della concorrenza...vertici che sono stati nominati e che stanno rispondendo al Consiglio che è l'Ente supremo, nonché l'azionista di questa società! Presidente, mi consenta...

Con questa risoluzione cosa andiamo a chiedere? Andiamo a chiedere di esercitare funzioni proprie dei Consiglieri che sono il diritto di controllare, il diritto di avere accesso agli atti, che è la condizione necessaria per poter fare un controllo, chiediamo di mettere in piedi reali criteri di trasparenza sul reclutamento del personale, sulle forniture di beni e sugli appalti. E io direi che si vuole andare oltre, si vuole arrivare addirittura a dare degli indirizzi a questa società, perché spetterebbe al Consiglio, ed è ben diverso dare indirizzi rispetto alla gestione. Noi siamo felici che il dottor Trisoldi gestisca al meglio la CVA e faccia profitti, perché è un bene per la Valle d'Aosta, ma gli indirizzi e il controllo spettano al Consiglio intero! Non sto qui a ricordare cosa sia l'azienda CVA, basta un dato: il fatturato dell'azienda supera il miliardo e mezzo di euro, il che vuol dire, banalmente, che il fatturato di CVA è superiore a quello del bilancio della Regione Valle d'Aosta.

Vorrei anche ricordare dove sta andando il mondo e dove hanno già invece legiferato altre Regioni, perché mi sembra importante...per esempio è già stata citata diverse volte: la Regione Veneto, nel 2013, con la legge 39 ha dato degli indirizzi ben precisi in capo...non all'Esecutivo regionale, ma al Consiglio regionale, e dice, all'articolo 1, che l'indirizzo e il controllo delle società partecipate fanno riferimento ad un attore principale che è il Consiglio regionale, così come l'acquisizione di servizi, prodotti, lavori, opere da parte della Regione deve avvenire per procedura pubblica, e che il reclutamento del personale ha la stessa valenza, così come la trasparenza e la pubblicità. Questo in Valle d'Aosta sembra non accadere, sembra che il Consiglio regionale sia relegato ad un ruolo di subordine; eppure anche la Regione Valle d'Aosta ha delle leggi in merito! Addirittura sono andato a spulciare la legge n. 7 del 2006, che è quella che istituisce la madre di tutte le partecipate, cioè la finanziaria Finaosta di cui la Regione è 100 percento socio unico, che, all'articolo 13bis, negli atti di indirizzo dice: "La Giunta regionale presenta annualmente al Consiglio regionale - cioè a tutti i Consiglieri - che lo vota - quindi è chiamato a votarlo - un atto di indirizzo strategico". Quindi anche noi dovremmo adempiere a queste cose, mentre invece non so se sempre viene rispettata la nostra legge.

Ecco, per fare una breve battuta, ma neanche tanto, se noi andiamo a cercare documenti, o a scaricare programmi, o a vedere quanto sono i compensi sul sito della NASA - l'ente spaziale statunitense - troviamo praticamente tutto in base a un principio, che secondo me dovrebbe essere un principio normale, neanche da discutere: che tutto quello che viene fatto con soldi pubblici è pubblico, e quindi non devono essere apposti segreti di qualunque tipo. Voi avete eretto un muro su questa cosa, così come i vertici di CVA hanno eretto un muro con questa lettera, ma io penso che i muri sono destinati a cadere...è caduto il muro di Berlino, penso che possa cedere anche CVA su queste cose!

Vorrei concludere, Presidente, ribadendo che il ruolo del Consiglio e di tutti i Consiglieri è quello del controllo e dell'indirizzo, che spetta proprio al Consiglio e non all'Esecutivo fare questo, che il mondo intero sta andando in questa direzione, com'è già stato legiferato da diverse Regioni, anche in Italia, per non parlare in Europa, e che la trasparenza è un valore su cui non si può più transigere, dev'essere dato al pubblico ciò che viene fatto con soldi pubblici, e che vi è una netta distinzione dei ruoli: i vertici CVA facciano la gestione e il Consiglio regionale dia gli indirizzi a questa società, e poi noi andremo a vedere se si sono comportati bene o male.

Io ritengo comunque, e noi tutti, come gruppo di ALPE, che il comportamento dei vertici di CVA sia veramente da censurare e da condannare, e che tutto il Consiglio dovrebbe ribadire con forza quello che è stato appena detto. Grazie.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Anche noi, del Movimento Cinque Stelle, ci associamo a quanto detto dai miei colleghi degli gruppi sin qui intervenuti rispetto a questa mozione. La proposta che ci è stata fatta dalla maggioranza è quella di togliere la censura nella risoluzione rispetto appunto a quello che vorremmo dire ai vertici di CVA. Noi, ovviamente, non siamo d'accordo, e io lo motiverei in maniera specificatamente tecnica, cioè perché vorrei che la CVA avesse una censura e soprattutto perché vorrei delle risposte, anche perché è grazie a CVA che siamo riuniti qui, oggi, sostanzialmente...detto in parole povere.

Noi, come Movimento Cinque Stelle, abbiamo fatto due richieste a CVA, sono state due richieste ripetute nel tempo, fatte prima come "116", successivamente rifatte, identiche, come "116" e infine messe all'interno delle richieste fatte come commissione, con il placet di tutta la commissione. Le due domande erano molto semplici: la prima riguardava la ristrutturazione di due centrali, esattamente quella di Faubourg e quella di Gressoney. Noi volevamo semplicemente sapere la procedura di appalto e i dati degli atti, diciamo così, di queste due ristrutturazioni, e volevamo avere conto dei dati rispetto alle giranti che sono state acquistate, a fine 2012, sempre dalla CVA, in particolare della Water Gen Power. In tutti e tre i casi ci è stato detto di farci gli affari nostri, prima come Consiglieri, successivamente alla commissione.

Ora, perché noi vogliamo sapere qualcosa in più rispetto a queste giranti, per esempio? ...per non parlare delle centrali, perché il discorso è un po' più complicato....allora, quella che vedete qui è la foto ad infrarossi di una di queste celeberrime "giranti cinesi", l'abbiamo ricevuta ovviamente non col "116", quindi chiaramente posso farla vedere...ecco, poi sempre c'è questa cosa meravigliosa, che se ricevi una cosa col "116" è segreto, sennò la puoi fare pubblica, meraviglioso!...prego, gliela passo subito...si vedono dei segni, sono questi due pallini...poi, volendo, la mettiamo sul sito e la vedete meglio...dicevo che sono sostanzialmente delle saldature, saldature che all'interno delle giranti non ci devono essere. E quindi uno si fa venire un dubbio: abbiamo comprato delle giranti che in teoria dovrebbero essere perfette e fatte in maniera coerente, precise, e così via, e poi appaiono con dei difetti! Quindi uno vorrebbe conoscere...mi dice il collega La Torre che sembra un quadro astratto...no, sono i soldi nostri che qualcuno si ruba, secondo me, dipende da come vediamo le cose, chiaramente, è una questione politica, dicevo...quindi, se CVA ci rispondesse, uno potrebbe evitare di fare illazioni, no? Direbbe: "vabbè, è tutto preciso, è tutto perfetto", e quindi...mentre invece, siccome non ci risponde, uno può chiaramente pretendere di dire quello preferisce, visto che non riceve risposte, no? ...perché vuol dire che c'è qualcosa da nascondere... Altro esempio - lo trovate su queste foto, riguarda, diciamo così, delle cose che tecnicamente si chiamano "cricche", sarebbe quando la girante non ha un profilo, diciamo così, fatto a regola d'arte. Siccome ci sono dei rilievi sul profilo, l'acqua ad alta pressione che gira sulla girante crea, quando trova questi profili che non sono precisi, delle deviazioni nel flusso d'acqua, e quindi la resa di tutto quanto l'impianto decresce sensibilmente...anche questo è un regalo che ci arriva dai cinesi...vabbè, d'altronde, voglio dire...che cosa vuoi dire? Va bene così!

Ora, io vorrei semplicemente avere questi dati...spero che alla fine di questa giornata, dopo che ci siamo messi tutti d'accordo, abbiamo valutato se tutto va bene, non va bene...ma li riceveremo questi dati, finalmente? Potremo fare un'analisi corretta e dettagliata se ci sono problemi o se non ci sono? A vederla da qua, pare che qualcosa che non va c'è. Allora, rispetto a quello che ci vengono a raccontare in commissione i responsabili di CVA, io qualche perplessità ce l'ho! Hanno detto tantissime cose, hanno addirittura insinuato che qualcuno dei Consiglieri che in commissione continua a fare domande è al soldo di qualche società tedesca...non vorrei fare i nomi, ma ce l'hanno detto tra le righe...è strano, perché loro hanno rotto un oligopolio, loro hanno rotto un oligopolio con l'operazione Water Gen Power, perché "questi tedeschi ci imponevano delle forniture a dei costi esorbitanti, noi siamo andati in Cina e abbiamo rotto l'oligopolio, e se voi continuate a attaccarci su questa cosa vuol dire che c'è qualcosa che non va"...loro a noi!...e poi vediamo queste foto! Per carità, io non ho chiesto che vadano a casa...eh no, sembrava troppo, no? Vabbè, fatturano 1 miliardo e passa, uno come può dire che vadano a casa? E va bene...ma manco censurarli? Ma neanche fargli...sulle mani? Beh, allora diciamo loro che sono bravissimi, stiamo zitti e torniamocene a casa noi, non ci sono alternative!

Quindi alla fine di questa discussione, la votate questa risoluzione oppure facciamo ancora finta di niente? Valutate voi! Volete altre foto? Non so...vi servono altre prove? Che altro vi serve? Grazie.

Presidente - La parola al Vicepresidente Rosset.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Non so a chi rivolgermi, visto che il Presidente non c'è, magari si sono scambiati la delega...ah, c'è...no, pensavo che si fossero scambiati la delega con l'Assessore Baccega...

Cari colleghi, non abbiamo francamente capito quella lettera in linguaggio giuridico, scritta da CVA al Consiglio Valle, come se fossimo dei nemici e non i loro azionisti. Non entrerò nel merito della lettera, perché il collega Donzel l'ha bene enunciata. Penso che gli avvocati che li hanno consigliati, pensassero - chissà con quale bizzarria giuridica - che questa loro iniziativa, temeraria in qualche modo, potesse andare a finire al TAR per avere una sentenza che in qualche modo li sollevasse dal dovere di fornirci informazioni. Peccato che il nostro potere ispettivo, cari amici di CVA e caro ispiratore di questa linea del silenzio, abbia origine nel rango costituzionale del nostro Statuto di Autonomia e forse, più che rifarsi al diritto civile e a quello amministrativo, dovrebbero, i vostri avvocati, comprarsi un manuale di diritto costituzionale! Scoprirebbero che cos'è l'Autonomia speciale...è vero che al Vicepresidente non interessa molto, è più propenso a gironzolare all'interno della sala del Consiglio, è vero che non tocchiamo la ferrovia, è vero che non tocchiamo...ma ci sono altri settori che potrebbero, anche per lei, essere oggetto di approfondimento...ora, scoprirebbero che cos'è l'Autonomia speciale, quella stessa Autonomia, cari dirigenti CVA, lautamente pagati, che vi consente di avere questa importante società elettrica.

È una visione sbagliata, e pure miope, quella di fare ostruzionismo sulle richieste da noi avanzate, perché questo conferma la tesi che se la trasparenza non la si vuole, allora esiste qualcosa di cui ci dobbiamo preoccupare. Esistono infatti, insiti nei meccanismi dell'articolo 116 del nostro Regolamento, spesso citato oggi, sul nostro ruolo ispettivo, ripeto "ispettivo", e anche nelle sedute delle nostre commissioni, le possibilità per evitare la divulgazione di notizie riservate, ma la riservatezza, attenzione, non è imparentata con gli scheletri negli armadi! Colpisce che proprio CVA abbia, di recente, scelto di autogiustificarsi su certi silenzi, sui dati amministrativi, cercando solidarietà dei sindacati, evidentemente nella logica di mettere in difficoltà la minoranza che siede in questo Consiglio. Ora chiedere, per capirci, i dati del rendimento delle turbine non è per far male a CVA e ai suoi dipendenti, ma semmai è per svelare quanto può far male a CVA e ai suoi dipendenti.

La verità - e analoga lettera del Casinò lo dimostra - è che quello che interessa è considerare come unico interlocutore il Governo regionale o, meglio, il suo Presidente, autentico dominus di qualunque cosa si debba fare o si debba decidere, ritenendo noi, del Consiglio regionale - e qui intendo maggioranza e minoranza - degli inutili idioti, buoni solo a rompere le scatole e persino a produrre chissà quale forma di nocumento alle società partecipate...nocumento, esatto, danneggiamento...chiamiamolo come meglio crediamo. E pensare che sulle partecipate pubbliche si addensano nuvole scure nelle intenzioni del nuovo Governo Renzi, e questo forse dovrebbe togliere quella presunzione, quell'aria di vaga superiorità che aleggia negli uffici e nei vertici di Finaosta, ma non è questo il punto, anche se la questione non andrebbe trascurata, in quanto sta proprio nell'opacità di certi argomenti.

Prendiamo CVA, operazione brillante del passato, che peraltro il Presidente Rollandin osteggiò per poi farne la chiave di parte del suo successo. Sono stati, questi, anni importanti - su questo non c'è dubbio - e la propaganda di CVA continua a ostentare successi per questa "gallina dalle uova d'oro". Il TG della Valle d'Aosta ospita con periodica continuità, specie se deve rispondere indirettamente alle opposizioni, il dottor Trisoldi, che magnifica sé stesso, la sua società, illustrando successi passati e presunti successi presenti. Sul futuro sembra avere tirato il freno a mano, e pare pure a cominciare a capire che quando le concessioni scadranno e ci sarà una gara europea per le centrali non sarà più tutto rose e fiori. Arriveranno competitor, competitor agguerriti, che potranno portarci via da sotto il naso le nostre preziose centrali elettriche. Se questo capiterà, certe storie attuali: materiale acquistato, politica delle alleanze, politica degli investimenti, assunzioni a gogò, scarse manutenzioni, e avanti di questo passo, consentirà di leggere storicamente quest'altra avventura degli ultimi decisivi anni targata "Augusto Rollandin".

Consentitemi, dopo questa premessa politica, di tornare a qualche punto importante. Cominciamo senza perderci nella storia passata, che già la conosciamo, perché penso che l'intero Consiglio, sul funzionamento di CVA, conosca di tutto e di più. Un dato di partenza macroscopico è nel clamoroso aumento dei dipendenti voluti in questi anni, senza mai tener conto dell'organigramma delle reali competenze delle persone prescelte ad occupare i livelli decisionali. Questa logica fatta di assunzioni interinali, di concorsi ad hoc, di passaggi interni, ha certamente creato una situazione di malfunzionamento e, in prospettiva, di forte appesantimento del costo del personale. Un esempio per tutti: il Responsabile del settore ingegneria elettromeccanica è un ottimo chimico, e dunque non competente nella materia di cui si dovrebbe occupare; un secondo esempio è il Direttore del settore gestione impianti, nel cui curriculum manca del tutto questa specifica competenza, di cui invece ha la responsabilità. Cosa significa questo? Questo significa, di conseguenza, che crescono le consulenze, che sono anch'esse possibilità di creare lavoro e consentono di macinare quel consenso che, alla fine, deve tornare utile a certa politica.

L'ascensore nelle carriere che fa più impressione è legato a due personalità: il dottor Riccardo Trisoldi e il dottor Paolo Giachino, che hanno avuto, in poco tempo e senza alcuna esperienza nel settore specifico, la possibilità di una carriera altrimenti impensabile in analoghe società del settore. Eppure, guarda caso, sono proprio loro i più restii a ricordare la loro derivazione dal settore pubblico, atteggiandosi, oggi, a manager privati, scocciati del ruolo e degli interventi di noi politici, blindando la documentazione, minacciano il sospettato di fornire informazioni, magnificano le loro azioni, dimenticando che chi paga loro lo stipendio è in fondo l'azionista: la Regione Valle d'Aosta.

Sfugge quale sia il percorso che l'azienda vuole intraprendere, in vista anche della già citata scadenza delle concessioni che la dirigenza attuale di CVA sa essere un passaggio decisivo e foriero di molti problemi. Ricordo, a questo proposito, il clamoroso errore di mettersi in casa la società svizzera BKW, un autentico colosso nel settore, con l'acquisto delle ex centrali valdostane di Sorgenia, non acquistate - come avrebbe potuto fare - da parte di CVA. Non solo vi sono state trascuratezze, mancanze di lungimiranze, cattive scelte nel cuore dell'attività aziendale, vale a dire l'idroelettrico, ma alla fine non si capisce per niente la logica di alcune scelte, che qui ricordo: gli investimenti nel settore fotovoltaico, nel settore eolico, politica di acquisizione a prezzi salati della Deval, mancanza di reti reali di alleanze in un settore concorrenziale come l'elettrico, oltretutto inimicandosi il player italiano del settore, vale a dire: l'ENEL.

Oscuro, nella scelta degli interlocutori cui affidare il denaro, resta il capitolo di cui abbiamo solo le cifre, ma non i prescelti meccanismi di loro definizione, il capitolo degli investimenti degli utili accantonati (mi riferisco alle cifre rimaste dopo la scelta di drenare da CVA il denaro per gli investimenti immobiliari del Casinò e i soldi per i fondi di rotazione della Regione). Un interscambio societario che porta sempre di più CVA verso il settore pubblico, ma la parte su cui non si riesce ad avere chiarezza...chiedo scusa, vorrei avere ancora qualche minuto...che ci porta addirittura in Cina, riguardante l'affaire Water Gen Power, quella società genovese per cui prima CVA ha trattato l'acquisto di materiale della cinese CWTN e poi ha pensato bene -ma ne sfugge la logica - di acquisire il 40 percento di questa stessa società con interazioni che lasciano stupiti i dirigenti di CVA, che siedono anche in WGP, della serie "controllare e controllore" o, meglio, "controllore e controllato". Intendiamoci: la giustificazione principale è l'astuzia con cui CVA avrebbe spezzato il monopolio dei fornitori europei, giustificazione che fa sorridere, se non fosse basata su affermazioni sbagliate e ci fosse anche la triste circostanza del malfunzionamento e della cattiva qualità del materiale arrivato dalla Cina, materiale non conforme allo standard europeo...credo che le fotografie siano eloquenti, è come se uno mettesse negli appalti la fotografia di una macchina cinese al posto di una vettura europea...chiedo scusa, ma eviterò, nella replica...

Ora, malgrado gli sforzi, non vengono a galla alcune verità, ben testimoniate, come dicevo, dal materiale fotografico. Il materiale fallato e inefficace non è un problema esclusivamente di contestazione (contestazione tra l'altro mai avvenuta verso il fornitore, che dovrebbe assumersi delle responsabilità), ma il dato grave è che potremmo, visto che siamo nel pubblico, definirlo un vero e proprio danno erariale o, meglio, nella mancata produzione di macchinari normali e efficienti. Siamo di fronte ad un sistema dannoso dovuto alle giranti, già citate precedentemente, agli alternatori, ai trasformatori; a dire della mancata produzione sono delle expertise, expertise indipendenti che CVA e il Presidente Rollandin conoscono, visto che le prove di rendimento in mano le avete! Resta un capitolo importante e inquietante che riguarda la cattiva e inesistente qualità delle manutenzioni. Sia chiaro: qui non voglio ritornare su un discorso già precedentemente affrontato nei precedenti Consigli, e quindi passerò alla seconda parte. WGP, di cui CVA assegna le forniture, pur essendone socia, in un gioco di specchi che lascia stupiti rispetto alle regole della concorrenza, si è trovata ad ottenere recenti commesse, pur in presenza di offerte migliori. Vorrei essere smentito e vorrei che su questo ci fossero seri approfondimenti, visto proprio che chi si occupa della scelta figura anche nel vertice come Vicepresidente di WGP...ma fa gli interessi di CVA o di WGP? Questo è l'interrogativo! Bisogna avere certezze sulle regole, prima, e poi qualcuno dei fornitori esclusi vorrà magari prenderne considerazione.

A proposito di mercato, di cui parlavamo, delle sue regole, in epoca di ristrettezze vorrei toccare la grande bolla degli emolumenti e dei benefit di CVA. Qui non si tratta di discutere su livelli...sicuramente i dirigenti devono avere un importo adeguato, ma accanto agli stipendi ci sono i premi, le auto aziendali con leasing che lasciano stupefatti e c'è l'uso delle carte di credito aziendali. Ecco, chiediamo risposte serie e non risposte offese, come abbiamo avuto fino ad oggi, ed è per questo che presentiamo questa risoluzione.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Se non ci sono altre richieste, possiamo passare alla votazione della risoluzione, colleghi? Chi intende prendere la parola, anche in fase di replica? Prego, la parola al Presidente Rollandin, in fase di replica.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Ho ascoltato i vari interventi che sono stati proposti in quest'aula, aventi, come punto di riferimento, una lettera che è stata sicuramente alla base di una irritazione da parte di molti colleghi. Nel contempo si è approfittato per fare un po' una disamina della situazione della CVA, che dalla sua origine è diventata sicuramente una società con molte specializzazioni, quindi con CVA Trading, che ha comunque saputo organizzarsi in modo totale da rendere efficace ed efficiente l'attività svolta in questi anni.

Ora, la valutazione della società nel suo insieme e la sua riorganizzazione è stata sicuramente molto importante e molto ben articolata, perché il fatto di creare le premesse per riuscire, anche ultimamente, a incorporare, nell'ambito di CVA Trading Vallenergie, cioè quella che è la branca che noi abbiamo acquistato per il trasporto dell'energia dalla Deval, credo che sia un'ultima operazione di coordinamento molto efficace, perché evita di avere dei sovracosti nella gestione di questo punto importante, ma l'aspetto più significativo è stato quello portato avanti in questi anni di una diversificazione in quella che era l'origine: solo un intervento nell'idroelettrico.

Ora, sulla matrice, vorrei ricordare al collega Rosset - che ogni tanto si dimentica di dire anche quelle che sono le osservazioni e il perché di alcune prese di posizione - che io non sono mai stato contrario a questa operazione, ho sempre detto quello che lei ha ripetuto dopo: i rischi che c'erano allora - parlo di 10 anni fa - già sulla scadenza delle concessioni. È a verbale, è stato detto in quest'aula e fuori: non ho mai detto che l'operazione di CVA non era un'operazione intelligente e fatta bene; il rischio è della scadenza, dove sappiamo che siamo nella stessa condizione noi, quelli di Bolzano e i trentini, perché abbiamo una posizione diversa, ma sicuramente analoga nell'ambito delle preoccupazioni, laddove certezze non ci saranno! Abbiamo il discorso della gara per il mantenimento di queste concessioni, le grandi concessioni...non ci sono! Allora questo vuol dire che nel frattempo - e magari avremo occasione di parlarne - si sta studiando un modo per cercare di avvicinarsi a quella data in modo tale da tutelarci il più possibile nei confronti di quelle che potrebbero essere le concorrenti. Ora, quando la CVA fa delle valutazioni sul partecipare o no ad alcune...la CVA, tutti i giorni, ha delle richieste di acquisto di società idroelettriche, eoliche...basta chiedere, e vedrete che sono molte le proposte; evidentemente le proposte sono valutate in base alla redditività dell'intervento e soprattutto dell'iniziativa. Allora, se alcune di queste - come veniva ricordato la BKW - sono state in qualche modo non valutate seriamente, è perché rispetto all'investimento la resa non era adeguata, quindi queste sono le valutazioni, non è perché non ha saputo fare, ma è perché volutamente ha voluto scegliere tra un investimento che non era redditizio e gli altri.

Ora, al di là di questa lettera, io credo che se c'è una cosa che possa accomunare tutto il Consiglio è la valutazione molto positiva di quello che è stato fatto in questi anni per far crescere la società e, come ripeto, per diversificare. Negli ultimi anni l'acquisto di un parco eolico, di un fotovoltaico tra i più grandi, ad Alessandria, di un parco eolico e di altre iniziative del genere, l'unico parco eolico che abbiamo in Valle d'Aosta, che tra l'altro funziona e funziona bene, tutte queste iniziative diversificate hanno dato e danno dei risultati molto importanti. Quindi noi non possiamo che riconoscere che la gestione di questa azienda è stata importante. Ora, il fatto poi che, in qualche modo, si entri nel merito di alcune competenze, io non vorrei farlo qui, perché penso che non sia il luogo ideale per farlo. Credo invece di guardare al rapporto annuale - che credo il collega abbia avuto - su quelle che sono le attività, le competenze svolte, nonché il grado di collegamento con il mercato nazionale e quello che sta succedendo.

Con ENEL c'è un rapporto...non conflittuale, c'è un rapporto che adesso è quasi concorrenziale, malgrado lì ci siano altrettanti - com'è in CVA - investimenti pubblici, con una differenza sostanziale: qui le diversificazioni sono state fatte in modo molto più redditizio di alcune delle pensate dell'ENEL fatte all'estero, che sicuramente non hanno magari dato quei frutti sperati; cosa che era stata offerta anche alla CVA, ma che per ragioni di rischio paese o di difficoltà di investimento non sono state valutate positivamente, mentre era stato valutato positivamente e ha dato i suoi risultati - e credo che su questo già nel passato siano state fatte delle valutazioni molto importanti e positive - il fatto della Water Gen Power. Io non voglio adesso entrare nel merito della questione, ma sicuramente questo ha rotto un monopolio, ha rotto una situazione difficile sia di fornitura che di prezzi di alcune concorrenti, che sono ormai rimaste in poche, e ha permesso di avere dei risultati molto significativi. Su alcune situazioni che sono state dette io rimando ad un approfondimento.

Quello che credo sia da valutare, oggi, e che rispetto a questa risoluzione, dove noi avevamo anche detto che sicuramente nella lettera in sé c'era una parte che era legata ad una valutazione che poteva riferirsi ad un dato più "politico" che non tecnico, anche se era tecnicamente corretta, noi l'abbiamo anche...l'hanno detto i colleghi, qui non l'ho detto io, ma l'hanno detto loro. Noi avevamo anche proposto di modificare alcune cose per cercare...non è stato accettato, quindi noi riteniamo che su questo ci debba essere una valutazione importante, perché questo rapporto sia e rientri in quello che è sempre stato: una valutazione di leale collaborazione, avendo quindi una possibilità di capire lo sforzo che è stato fatto per gestire in modo ottimale tutto questo lungo periodo. Credo di poter assicurare che c'è stata un'attenta valutazione da una persona molto competente anche del settore finanziario come il Presidente Trisoldi e come il dottor Giachino, che è il Direttore...credo che abbia tutte le capacità, proprio per l'esperienza precedente in altri settori, di gestire una società come la CVA, con tutte quelle che sono le sue giuste ricadute organizzative.

Oggi credo che l'unico appunto che possiamo...e avevamo anche detto che ci stava...è di dire che logicamente l'invito sia quello di ritornare ad una situazione di giusta collaborazione, che ci permetta di avere quello scambio di informazioni che il Consiglio può avere, e quindi per fare delle valutazioni logiche oltre a quelle che sono state fatte qua.

Visto che non c'è stata questa disponibilità, ma ritenendo comunque corretto che ci sia questo intervento, che verrà fatto comunque nell'ambito dei rapporti con CVA per tener conto delle parti che ognuno deve giocare - quindi anche la parte riferita alla pubblica amministrazione - noi, su questa risoluzione, ci asterremo. Risottolineiamo che, nell'insieme, ci sono oggi dei lavori che si stanno portando avanti anche a livello di propositi per il 2014. Il collega Pierluigi Marquis li sta vedendo e li sta seguendo; successivamente, saranno poi portati in aula, e quindi permetteranno di meglio qualificare il lavoro nel suo insieme. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 18,55 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. C'è qualcuno che vuole replicare? Ha chiesto la parola il collega Donzel; ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevissimo, perché il dibattito è stato chiarissimo.

Mi pare, in questo lento cammino di comprensione tra di noi...oggi questo Consiglio regionale si sta rivelando più proficuo del previsto, perché non c'è una bocciatura completa della nostra risoluzione...che ci sia comunque un atteggiamento di astensione, che io spero possa poi tradursi, magari anche da parte di alcuni di voi, in un voto positivo, perché, Presidente, proprio il clima con cui si stanno conducendo le nostre osservazioni...è giusto che i Consiglieri regionali non parlino solo di aria, ma quando hanno delle fotografie, hanno delle documentazioni in possesso che abbiano delle risposte precise da parte dei vertici di CVA.

La lettera...insomma, lei, nonostante sia un abilissimo oratore, ha dovuto riconoscere lei stesso che si era spinta un po' fuori dai termini, aveva delle questioni politiche che non erano...diciamo nello stile con cui lavorano, in altri settori, i rappresentanti di CVA. Semplicemente la nostra risoluzione vuol dire: torniamo nel campo giusto, da parte nostra c'è la totale disponibilità a lavorare lealmente con i vertici di CVA, nessuna volontà di utilizzare in modo scorretto la documentazione e quant'altro, però bisogna che ognuno faccia la sua parte.

Come noi siamo rimproverati quando facciamo delle cose che non sono corrette, così è la volta dei vertici di CVA, e questa risoluzione va in questa direzione; quindi noi la confermiamo e la votiamo.

Presidente - Ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset; ne ha facoltà.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Non è il caso di trasformare la discussione su CVA in un romanzo, ma doverosa è una risposta. Nessuno di noi ha mai messo in discussione il ruolo fondamentale di CVA, ma non possiamo neanche accettare risposte offese come abbiamo avuto attraverso quella lettera. E allora per questo, con molta serenità, censuriamo gli atteggiamenti e i comportamenti dei vertici di CVA e richiamiamo gli stessi vertici, anche il Consiglio di amministrazione, al rigoroso rispetto delle prerogative e del ruolo del Consiglio regionale. Lei, Presidente, è normale che voglia difendere, probabilmente qualche volta difende anche l'indifendibile, li difenderà anche questa volta, a spada tratta, ma almeno la nostra volontà resterà a futura memoria nei verbali di questo Consiglio, perché secondo noi c'è il rischio reale di una corresponsabilità di cui ci teniamo a prendere le distanze. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 19,01 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Président) - Merci. La parole au collègue Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato la sua replica, Presidente Rollandin. Riguardo alla lettera, ormai credo che sia una cosa assodata che quella lettera era completamente inopportuna e come tale vada condannata, anche alla luce di quanto è stato approvato, in quest'aula, oggi. Quindi penso che, sul fatto che quella lettera fosse da censurare per ripartire in maniera nuova e più proficua, siamo d'accordo...ma voi avete un'altra visione.

Volevo fare solo brevemente un piccolo appunto: lei ha parlato anche dell'azienda, della società che è stata gestita bene, che ha fatto degli investimenti...nessuno va a dire qualcosa di diverso su questa cosa qua, ma io ribadisco che una cosa è la gestione che va in capo ai manager, che devono sempre dimostrare di essere capaci di portare avanti l'azienda come meglio ritengono, e una cosa, invece, è la missione della società. Chi è che deve dare la mission della società? A nostro avviso non deve essere il Consiglio di amministrazione privato, o lei, Presidente, dovrebbe essere il Consiglio regionale che fa questo! Se noi miriamo solo a fare profitti, a questo punto perché la CVA non va a costruire centrali che funzionano a carbone in Cina? Sarebbero profitti enormi, ma su questa cosa qua dovrebbe magari dare il suo parere il Consiglio regionale, magari l'indirizzo è diverso! Sono due cose diverse: una cosa è la mission, che noi riteniamo sia in capo al Consiglio regionale, e una cosa è la gestione che deve fare l'Amministratore della società (questo per chiarezza).

Probabilmente abbiamo due visioni diverse, e non importa, ma sulla questione della lettera, che si sia andato oltre le righe, penso che concordiamo, e noi riteniamo che sia da stigmatizzare questo comportamento.

Presidente - Altre richieste d'intervento? Possiamo passare alla votazione, colleghi? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Oui, Madame la Présidente. Au nom des groupes d'opposition, je demande la votation secrète.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione. Perfetto. Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 31

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 16

Il Consiglio non approva.

Passiamo passare...qualcuno non ha votato, un momento che controlliamo. Prego, collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - ...Presidente Rini, dalla schermata risultavano 32 votanti, nel risultato risultano 31 votanti...chiediamo di ripetere la votazione...Presidente, se ci può illuminare, altrimenti chiediamo la ripetizione della votazione con scrutinio segreto.

Presidente - Ripetiamo la votazione, colleghi. Adesso controlliamo e poi ve lo facciamo sapere. Possiamo chiudere la votazione. La votazione è chiusa. Adesso c'è...prima un collega non aveva votato.

Presenti: 32

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 17

Il Consiglio non approva.

Bene. Passiamo alla risoluzione n. 6. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Per presentare la risoluzione la n. 6. Questa risoluzione, in sostanza, tenta di far luce su ciò che sta accadendo in VdA Structure, in particolare chiede alla Giunta di provvedere affinché sia revocato, con decorrenza immediata, il Consiglio di amministrazione e la dirigenza di VdA Structure, in quanto inadempiente rispetto agli scopi e agli obiettivi previsti dalla delibera di cui in premessa. Infine, come secondo impegno, aggiunge: "la commissione consiliare competente a prendere atto della mancata attuazione degli indirizzi strategici generali di politica industriale della VdA Structure e a provvedere alla loro conseguente revisione". In sostanza chiediamo di azzerare i vertici di questa società, perché di fatto, anche a seguito delle audizioni e di ciò che è accaduto in questi anni, la società non risponde a dei canoni di efficacia e di efficienza tali da poter essere ancora mantenuta in questo modo.

Presidente - Apriamo la discussione sul testo di risoluzione. La parola al collega Nogara; prego.

Nogara (UVP) - Merci Présidente.

In questi ultimi mesi ho avuto modo, diverse volte, di parlare di Vallée d'Aoste Structure e sui vari dossier riguardanti questa società partecipata. Voglio iniziare il mio intervento riferendomi alla discussione avvenuta in aula, il 5 aprile 2007, quando furono deliberati dal Consiglio gli scopi e gli obiettivi che VdA Structure avrebbe dovuto perseguire, e mi riferisco all'intervento proprio del collega La Torre, che in quell'occasione fece da relatore a questa delibera e voglio leggere proprio alcuni passaggi di quell'intervento. Innanzitutto si parte subito dagli indirizzi, su due indirizzi principali, due indirizzi precisi, uno amministrativo e uno politico, che dovrebbero essere gli indirizzi strategici, operativi che vogliamo dare al nostro patrimonio regionale. Qua salto un po', cito le cose più importanti: "...curandone la valorizzazione, la gestione e l'eventuale alienazione... Credo innanzitutto che l'obiettivo primario sia puntare alla massima efficacia ed efficienza dell'utilizzo del patrimonio regionale, quindi non possiamo restare su una posizione passiva dove il patrimonio si gestisce esso stesso". Poi faceva un'affermazione importante dicendo che l'Assessore all'industria ha preso un impegno preciso, si è assunto "quello di sostenere gli imprenditori valdostani...quello di creare le migliori condizioni nel nostro territorio per l'insediamento delle attività produttive...quello di andare a cercare le migliori condizioni di tassi di mercato per le nostre imprese". E queste sono indicazioni molto precise che dobbiamo dare a Vallée d'Aoste Structure...ecco, teoricamente Vallée d'Aoste Structure avrebbe dovuto fare tutte queste cose. Vallée d'Aoste Structure "deve applicare in maniera efficace ed efficiente gli indirizzi strategici operativi...conservare per questo Consiglio - quest'aula - il compito fondamentale di indirizzo".

Con questo ci leghiamo a tutto quello che abbiamo detto oggi, praticamente, perché anche per questa, come partecipata, come per tutte le partecipate, il Consiglio dovrebbe essere proprio quello che dà gli indirizzi, come lei dice giustamente, ossia tale Assemblea non può espropriarsi comunque di un controllo su patrimoni importanti come quelli immobiliari della Regione. Ecco, a questo punto, poi, qualcuno dell'opposizione fa le sue repliche. Innanzitutto viene detto che "il Consiglio delega Vallée d'Aoste Structure a fare una colossale operazione di immobiliarismo...è una missione di mera immobiliarità, perché si danno degli indirizzi per acquistare, per alienare, per trasformare immobili che servono all'uso produttivo". In più si dice: "Oggi si cerca di tacconare con delle pezze un buco che è grande, ma questa è un'operazione diseconomica per la Regione, perché ha un costo impressionante... - qui, ecco, non erano molto aggiornati, perché mettono 15 persone, adesso sono 34 - ...per amministrare un patrimonio, che è vero che è immenso, ma sono 15 amministrativi con tanto di CdA, presidente e direttore. E tutto questo per amministrare un patrimonio quando lo possono fare 2 persone... - forse qua si esagerava un po' troppo, però - ...la Valle d'Aosta non ha bisogno di un'agenzia immobiliare, ha bisogno di strategie industriali". Altri interventi di maggioranza dicevano che con gli anni si vedrà la buona cosa di dare tutto in mano a Vallée d'Aoste Structure e, per finire, sempre il Consigliere La Torre - a quell'epoca Assessore - diceva appunto questo: "Perché il lavoro che stiamo facendo di promozione fuori dalla Valle e anche in Valle, andando in giro paese per paese a visitare le aziende"...

Ecco, io ho voluto leggere tutte queste cose per far rilevare una cosa importante: io penso che tutti si rendano conto che questi scopi-obiettivi che dovrebbe attivare Vallée d'Aoste Structure sono ormai obsoleti, cioè qua si parla dei progetti del 2007, ma sappiamo benissimo adesso che è cambiato un mondo, che è cambiato tutto!

La cosa principale che vi chiediamo con questa risoluzione è proprio quella di azzerare questo Consiglio di amministrazione con gli amministratori, perché è tutto da riformare: sono da riformare gli scopi, sono da riformare gli scopi e gli obiettivi, perché ormai siamo in un altro mondo! Il mondo industriale di adesso non è più il mondo industriale del 2007! E poi ci ritroviamo con l'audizione in II Commissione, ci siamo trovati con VdA Structure, hanno cominciato a parlarci di quello che ci hanno illustrato. Allora, io adesso qua...per carità, non voglio spaventarvi, ma questi qua sono gli immobili...

(il Consigliere Nogara mostra all'aula alcuni fogli illustrativi)

...che queste persone dovrebbero gestire: sono 113 immobili, 113 fabbricati, io me li sono anche studiati e me li sono guardati; a questo punto ce ne sono 24 di liberi, ma sono molti di più, penso, in questo momento, 12 assegnati e 77 occupati. Questo per dire che ci siamo trovati in un'audizione dove, alle domande per esempio sull'albo dei fornitori, ci è stato detto: "non abbiamo un albo dei fornitori, neanche per i professionisti, è una cosa a cui si era pensato, e ritengo la domanda molto pertinente"...questa è la prima cosa che ci hanno detto. Quando si è parlato di appalti, ci hanno detto: "il più delle volte si prova e si gira, si picchia - che non so cosa vuol dire - e andiamo a fare così...". Questo è il sistema degli appalti di VdA Structure! E questo lo leggo dall'audizione che abbiamo fatto, qua, eh...secondo me è abbastanza ridicola.

Le assunzioni...sulle assunzioni, qua, ci siamo trovati davanti a un caso bellissimo! Si è assunto un operatore per tagliare l'erba che doveva guidare un mezzo, l'hanno assunto, e quando lui è salito sul mezzo ha detto che non era capace a guidarlo! Allora abbiamo detto: lo avete licenziato? "Eh no, sono passati 60 giorni e ne abbiamo dovuto assumere un altro"...così ne abbiamo due, adesso, uno che guarda e uno che taglia l'erba...e questo è dichiarato qua, nelle audizioni! A un certo punto, poi, dico: scusate, ma qua si parla...ho letto dappertutto di business plan e queste cose, mi hanno detto: "sì, è vero, qui se non c'è un business plan, qui non si affittano i locali, perché ci deve essere"...ecco, se vi ricordate, nei mesi scorsi io ho proprio parlato di questo, perché a una ditta è stato affittato il capannone, è stato affittato il fabbricato, hanno dovuto presentare il business plan e tutto; purtroppo, però, il locale che dovevano usare era abusivo, perciò non hanno potuto presentare il business plan...allora questa è una funzione anche di Vallée d'Aoste Structure che dovrebbe mettere a norma, è specificato dappertutto: "a norma".

E poi, alla fine, come chicca finale, l'Amministratore ci dice che con tutte queste domande che continuiamo a fare su tutti questi documenti loro non riescono a dare il giro...ma signori miei, io continuo a dirlo a tutte queste società: le domande che facciamo noi sono domande che facciamo su dati che loro dovrebbero avere sul tavolo tutti i giorni, che dovrebbero consultare giorno per giorno per capire a che punto sono! Dovrebbero solo schiacciare il fotocopiatore e mandarci i dati, questo dovrebbero fare, perché con i dati che abbiamo chiesto...io devo dire che Vallée d'Aoste Structure ha sempre risposto...ma anche le altre società, con tutti i dati che chiediamo loro e che dicono che è un problema, che ci mettono dei mesi a trovarli...ma già da queste cose qua è gravissima la cosa, perché vuol dire che non sanno dove sono e dove lavorano!

E a questo punto mi voglio di nuovo riferire al Consigliere La Torre che stamattina, appunto, mi parlava di...ah, ecco, una cosa che mi sono dimenticato: oltre a tutto questo, adesso abbiamo pensato bene di dar loro anche tutte le strutture che riguardano l'agricoltura: cooperative...tutto a loro, qua, e stanno gestendo...spero che non gestiscano come stanno gestendo questo! In più...ecco, è proprio quello che aveva detto questa mattina il Consigliere La Torre sulla responsabilità dei Consigli di amministrazione: sarebbe ora che questi Consigli di amministrazione...mi scusi, Presidente, finisco solo...che questi Consigli di amministrazione si prendessero qualche responsabilità, perché io mi rendo conto, leggendo gli atti di tutte queste società, che nessuno sa dov'è, quando fanno i vari Consigli...non sanno niente, c'è l'Amministratore e poi c'è il deserto, non si sa più niente!

Proprio per queste motivazioni e per quanto ho affermato finora, mi sembra ovvio...io non so chi può dire, dopo questo che vi ho dimostrato, dopo questo che vi ho fatto vedere, se non è il caso di riformare proprio questo sistema, il sistema Vallée d'Aoste Structure. Quello che poi vi voglio dire è che non voglio dar tutte le colpe a Vallée d'Aoste Structure, ma qui noi dobbiamo rivedere il sistema industriale nostro, dobbiamo rivedere gli obiettivi e gli scopi che dobbiamo dare a questa famosa "società" che dovrebbe gestirci tutti i fabbricati, perché il mondo è cambiato! Grazie.

Président - La parole à la collègue Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

La ratio della legge 10 del 2004 - lo ha già ricordato molto bene il collega Nogara - era molto chiara, quella che ha conferito a Vallée d'Aoste Structure il patrimonio immobiliare regionale destinato alle attività produttive e commerciali: si trattava di mettere in atto le soluzioni più adeguate alla nostra realtà valdostana, attraverso l'utilizzo migliore possibile di immobili, impianti, attrezzature di proprietà regionale, andando a far crescere una categoria di imprenditori commerciali, artigianali e industriali, mettendoli nella condizione di esplicare al meglio il loro spirito di iniziativa e le loro capacità, anche in zone decentrate della nostra regione. Si trattava e si tratta sicuramente, con i dovuti correttivi, di una missione importante, che da un lato valorizzava il patrimonio regionale, andando a mantenerlo, andando a operare per mantenerlo in efficienza e, dall'altro - ma forse quella era la mission principale - andava a favorire occasioni di sviluppo con ricadute positive in termini di reddito e di occupazione per la nostra regione.

Gli obiettivi di questa legge sono stati ripresi nella delibera che citiamo nella premessa e regolarmente, ogni anno, in Consiglio viene presentata la relazione ai sensi dell'articolo 4 della legge del 2004. Nel novembre scorso, il neo Assessore Marquis ci ha presentato, un po' tardivamente, la relazione sul 2012...ecco, tra l'altro segnando un momento di discontinuità rispetto agli anni precedenti nei quali era il Presidente Rollandin a farsi carico di questa bisogna. E qui mi viene in mente la battuta che, nel Consiglio scorso, il collega Laurent Viérin ha fatto sulle mele di Biancaneve, che vengono distribuite sotto forma di delega, bonariamente, dal Presidente a diversi Assessori, queste mele di Biancaneve...soltanto per certe partecipate, però, quelle dove - come dice il collega Chatrian - non c'è più trippa per i gatti! Quindi l'eccezione rimane la società di cui abbiamo parlato nella precedente risoluzione.

La relazione che ci ha presentato il collega Marquis conferma una situazione di criticità perdurante con un risultato negativo che è di quasi 3 milioni di euro. Gli affitti portano ad un fatturato di 4,3 milioni all'anno a cui non corrisponde però l'incasso; vi è un contenzioso molto elevato, con ritardi di pagamento, che ammontano a 3 milioni di euro. Sul fronte delle dismissioni - argomento importante - l'attività è rallentata rispetto alle previsioni, si dice: "a causa della situazione finanziaria di persistente crisi".

Vi è, però, nonostante i rallentamenti e le criticità di questi anni, vi è un aspetto che invece registra un incremento ed è quello che ha già citato anche il collega Nogara, quello delle assunzioni di personale, che di per sé è anche un elemento positivo, naturalmente, non fosse per una questione di metodo. Per quanto riguarda le assunzioni di personale, infatti, Vallée d'Aoste Structure non adotta prove di selezione pubblica, ma una semplice presentazione di curricula e successivi colloqui, nel solco della migliore tradizione delle partecipate regionali...si fa per dire, naturalmente. Il Presidente del CdA, in audizione, tranquillamente, alla domanda su come vengono operate le assunzioni, risponde: "Esiste una procedura all'interno del modello 231 in cui c'è la pubblicazione delle esigenze della società sul sito, è richiesto di inviare il curriculum, e come procedura c'è una commissione del personale, inserita sempre nel modello 231, che li esamina; in seguito viene scelto, in base al curriculum fornito, il numero di persone che saranno sottoposte a quello che non è solo un colloquio - dice lui - ma un vero e proprio esame orale della situazione". Alla obiezione di un collega...quindi un semplice colloquio...e alla domanda: fate qualcosa di scritto? Il Presidente del CdA candidamente dice: "no, non è previsto". Così come Vallée d'Aoste Structure non dispone di un albo dei fornitori, nemmeno per i professionisti e qui non sto a citare le frasi che ha già citato il collega che mi ha preceduto, pronunciate dal Coordinatore di direzione. Le aziende a cui vengono affidati i lavori vengono scelte con criteri che io definirei "empirici": chi ha vinto la volta precedente non è invitato la volta successiva, è la formula adottata...credo che si commentino da sole queste affermazioni.

Il 21 gennaio scorso, quindi in tempi non sospetti, non avevamo ancora avanzato la richiesta del Consiglio straordinario, il collega Chatrian ed io, nell'intento di farci un quadro il più possibile completo su Vallée d'Aoste Structure, presentavamo una richiesta, ai sensi dell'articolo 116, per avere un riepilogo a partire dal 2008, quindi inizio del corso del nuovo Presidente, un riepilogo che contenesse per ogni fabbricato: spazi disponibili, i locatari, la superficie di ogni spazio locato, l'affitto dovuto da ognuno, i costi di gestione addebitati ad ognuno, eventuali morosità e gli investimenti fatti. Mi sembra un'informazione minimale per farsi un quadro dei dati essenziali, non per informare noi Consiglieri, ma perché la dirigenza deve avere consapevolezza, contezza - come amiamo dire noi in Consiglio - della situazione di questa partecipata. Come si può non avere questi dati per avere il polso della situazione, per individuare le criticità e quindi proporre dei correttivi?

Ecco, la prima risposta che abbiamo ricevuto dopo 10 giorni, il 31 gennaio, è stata sorprendente, perché ci è stato detto che era indispensabile una complessa attività di elaborazione, preceduta da un'ampia istruttoria e, a tutt'oggi, un mese dopo la nostra prima richiesta, non abbiamo ancora ricevuto un solo dato! Ora, se dobbiamo essere sinceri, non è tanto il fatto che non ci abbiano consegnato i dati che ci disturba, quanto il fatto che loro ammettano di non disporne, è questa la cosa grave! Ora, non vogliamo strumentalizzare questo episodio a sostegno dell'inadeguatezza della dirigenza di Vallée d'Aoste Structure, ma dobbiamo ammettere che la tentazione è piuttosto forte. La mancanza di dati organizzati - perché non vogliamo credere che loro li abbiano e ce li neghino - unita alle regole approssimative per l'acquisizione di lavori e forniture, all'assenza di garanzie di pari opportunità per le assunzioni, ad un deficit più che milionario perdurante, ad un clima di conflittualità...concludo rapidamente...ad un clima di conflittualità tra i locatari stessi e tra i locatari e Vallée d'Aoste Structure di cui abbiamo eco, ahimè, nonché all'assenza di strategia per affrontare la recessione...perché la crisi sta diventando un capro espiatorio, un paravento dietro cui trincerarsi, tutti siamo coscienti del perdurare della crisi, è una recessione, non è più una crisi...tutti questi elementi ci fanno dire che forse non è sufficiente essere delle brave persone, anche aver occupato cariche in seno a certi movimenti, non è sufficiente per ricoprire, oggi, un ruolo dirigenziale in una società che ha finalità così importanti e in questo momento storico. Ben altre competenze e esperienze professionali sono necessarie ed è giunto il momento di cambiare, proprio perché quella crisi che viene regolarmente utilizzata come giustificazione richiede che vengano messe in campo energie nuove, energie vitali, energie che sappiano affrontare in modo diverso il momento contingente. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Fontana, prego.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Vorrei evidenziare come la disputa sulle società partecipate come Vallée d'Aoste Structure, che gestisce fabbricati di proprietà dell'Amministrazione regionale, abbia dato vita a molteplici accese discussioni in questo Consiglio per il loro funzionamento, i loro costi e i premi previsti per i loro manager; società che nascono con l'intento di essere un supporto per i valdostani e per l'economia che li circonda. Il PD-Sinistra VdA ha più volte affrontato questo argomento in Consiglio regionale, spiegando, con concrete motivazioni, la propria preoccupazione sulla gestione di Vallée d'Aoste Structure.

L'atto più importante è la delibera 2625 che consegna tutti i fabbricati regionali a Vallée d'Aoste Structure, dove le dà scopi e obiettivi di come gestire questi beni immobili; ne voglio elencare qualcuno. Vallée d'Aoste Structure organizzerà e svolgerà la propria attività in modo di valorizzare i beni immobili conferiti a salvaguardare la destinazione produttiva, creare occasioni per il consolidamento e lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali ospitate negli immobili, favorire le condizioni per le ricadute positive in termini occupazionali e sul tessuto produttivo locale, assicurare trasparenza e, ripeto, trasparenza e parità di trattamento nel comportamento nei confronti dei conduttori, applicare locazioni e affitti competitivi con le realtà economiche produttive, limitrofe e omogenee.

È bastato valutare l'ultima relazione fatta da Vallée d'Aoste Structure, presentata il 26 novembre 2013, per capire il fallimento totale sugli obiettivi che si dovevano conseguire. Un tema che bisogna affrontare urgentemente sono i canoni di locazione, che in questo particolare momento di difficoltà per le imprese valdostane ci fa capire che bisogna rivedere i parametri di pagamento, andando incontro a tutte le imprese valdostane con affitti più adeguati per dare un ampio respiro alle imprese stesse. Non mi sembra che l'intenzione del Governo regionale vada in questa direzione.

Un altro punto che ci sta a cuore è creare occupazione e professionalità, con particolare attenzione all'innovazione tecnologica...mi sembra che si faccia di tutto, meno che seguire le indicazioni della delibera del Consiglio. Detto questo, ci sarebbero tantissimi altri argomenti da affrontare, come bene hanno evidenziato i colleghi della minoranza. Questa società continua ad avere perdite di esercizio: nel 2011 si sono persi 3 milioni e 200 mila; nel 2012, 2 milioni 950, e circa 2 milioni e 800 mila per quanto riguarda il 2013. Riteniamo che sia una situazione gravissima, che non si possa sempre dare la colpa alla crisi; bisogna avere il coraggio di affrontare questi problemi ed intervenire immediatamente. Riteniamo infine che manchi la volontà politica per cambiare questo sistema. Grazie.

Presidente - La parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Non voglio sottrarmi al dibattito a cui mi invita il collega Nogara, citando alcune affermazioni fatte qualche anno fa, ma che comunque hanno in sé delle verità, su cui è opportuno comunque confrontarsi. Innanzitutto concordo quando lei dice che il mondo è cambiato, è cambiata la situazione industriale del Paese, dell'Europa. Evidentemente questa Regione essendo un po' -nell'ambito industriale - non un protagonista, ma insomma, avendo una vocazione limitata industriale, si trova poi particolarmente spiazzata. In questo senso è evidente il fatto che...e non invidio l'Assessore Marquis, di non avere...come dire? un progetto di rilancio industriale e di non avere nemmeno un bilancio che abbia...come dire? un sostegno a una visione di industrializzazione, in questa fase non aiuta a un ripensamento complessivo del posizionamento della nostra regione in questo ambito.

È evidente che io allertavo, già allora, sull'importanza di portare un'attenzione su VdA Structure, VdA Structure che è comunque... un luogo dove si possono creare delle condizioni favorevoli per questo tipo di attività, e l'allarme che lanciavo era proprio un allarme che mi veniva dal vedere che la politica non portava attenzione su quel tipo di struttura. Oggi quell'allarme si è trasformato in un'emergenza e credo che siano d'accordo i vertici stessi di VdA Structure di dire che c'è un'emergenza lì dentro e quindi esprimere, anche loro, una preoccupazione. In qualche modo le cose che noi diciamo sostengono quelle che sono anche le loro posizioni, che esprimono preoccupazione, perché loro sono ben consapevoli che le perdite che stanno generando, in qualche modo sono perdite che derivano dagli incarichi e dalle competenze che noi affidiamo loro, senza valutare fino in fondo quali sono le responsabilità che costoro si trovano ad affrontare, stanno generando un'impossibilità che nel tempo avrà questa Regione di andare a ricoprire le perdite, quindi di andare di nuovo a sostenere...e quindi, essendo quello un grande capitale immobiliare, per abbattere quelle perdite dovranno andare a depauperare il loro capitale immobiliare; pertanto sarà una società che si reggerà, ma, poco per volta, perderà quella grande potenzialità che ha perché dovrà abbattere il suo capitale. Questa è una preoccupazione che c'è, evidente.

È evidente che in questa Valle dobbiamo interrogarci su che politica industriale vogliamo fare, se possiamo ancora pensare di atomizzare così le iniziative...perché qui sembra che ognuno poi prenda le iniziative nella direzione che vuole, senza una sinergia...non ci rendiamo conto che questa è una regione che ha delle grandi potenzialità che dovrebbero essere valutate e confrontate. La nostra è una regione piccola, ma proprio perché è piccola può essere un territorio interessante per quelli che sono i grandi cambiamenti che stanno accadendo in tutti i processi di industrializzazione che stanno girando intorno ad altre realtà...sto pensando alle smart city, alle green city, e quindi alle aree metropolitane che stanno cercando di modificare la loro stessa struttura con nuovi metodi e sistemi che generano comunque attività imprenditoriale...è quindi una regione che sta perdendo degli appuntamenti. Noi siamo troppo presi - io lo dico - dall'amministrazione quotidiana, quando in realtà questa è una regione che potrebbe dire la sua anche in un momento di crisi, trasformando la crisi in un'opportunità, proponendosi sul mercato in una maniera diversa, valorizzando quello che è l'aspetto del suo territorio, la sua storia, la sua cultura, ma tutte le sue potenzialità che sono legate non solo all'acqua...non dimentichiamoci che l'acqua sarà, in futuro, uno degli elementi centrali di ogni sviluppo di tipo economico...e che quindi, alla fine, questa è una regione che se ha la capacità di concentrarsi su quelle che sono...come dire? le sue potenzialità, può dire ancora molto.

Vallée d'Aoste Structure è quindi una vittima, io dico...sì, sì, è una vittima, no, no, è una vittima...io non posso incolpare persone che hanno cercato in qualche modo di portare avanti una situazione. Sì, io ritengo che qui ci sia una carenza della politica, me ne assumo anch'io la responsabilità: qui la politica non si è mai voluta interessare fino in fondo di un progetto industriale di cui fa parte Vallée d'Aoste Structure, quindi non è Vallée d'Aoste Structure il progetto industriale, il progetto industriale è qualcosa di più grande e più ampio in cui Vallée d'Aoste Structure potrebbe giocare un ruolo. Quindi la vera domanda è: bisogna rimettere mano in Vallée d'Aoste Structure? Sì. Bisogna riorganizzare Vallée d'Aoste Structure? Sì, sì, se c'è un progetto industriale che inquadra la nostra regione, non atomizza più le scelte che facciamo, non disperde più i soldi... in tanti rivoli, ma crei invece una sinergia tra i diversi soggetti che sono gli albergatori, che sono gli imprenditori, che è la Chambre, che sono tutte le grandi partecipate che abbiamo, e a quel punto, sì, tutto diventa un qualcosa che diventa virtuoso nel momento in cui noi gli diamo un senso.

Oggi questa risoluzione mi sembra che sottolinei questi aspetti che sono, in qualche modo, anche giusti, ma che cerca di creare un colpevole che colpevole non è, e quindi il Consiglio di amministrazione di Vallée d'Aoste Structure ha sempre solo fatto quello che gli è stato detto. Pertanto non mi sento di colpevolizzare questo Consiglio di amministrazione.

Presidente - Colleghi, possiamo passare al voto se non ci sono altre richieste? Chiudiamo la discussione? Per la replica, la parola all'Assessore Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato con attenzione le considerazioni che sono state portate come contributo a questa discussione da parte di tutti i Consiglieri colleghi che sono intervenuti.

Evidentemente la missione di Vallée d'Aoste Structure è una missione non facile, è una società alla quale sono stati affidati un gran numero di immobili industriali in gestione, in parte immobili da valorizzare, da riqualificare perché non più rispondenti alle situazioni attuali e che le norme di settore prevedono; gestisce, com'è stato detto prima dal collega Nogara, più di 110 immobili, quindi questo dice già di gran lunga qual è la mole e l'impegno collegato a questa attività. Mi rendo conto che prima si è detto scherzosamente che bastano un paio di dipendenti; però, per far bene questa attività, c'è anche la necessità di avere un organico che si impegni quotidianamente per raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissi. La missione è difficile perché bisogna contemperare due esigenze, come avevo già avuto modo di riferire nel Consiglio passato, dove si era relazionato sull'attività del 2012; missione difficile perché bisogna contemperare l'esigenza di fare del profitto e, dall'altra parte, di corrispondere alle esigenze di favorire l'insediabilità all'interno di queste strutture che sono disponibili per dare sviluppo alla filiera del sistema produttivo valdostano.

Così com'è già stato evidenziato prima dal collega La Torre, VdA Structure non è altro che un anello della catena del sistema produttivo; una catena che è in difficoltà così come lo è il resto d'Italia, paghiamo oggi una difficoltà che l'Italia non si è mai dotata di una vera politica industriale. Ieri ero a un convegno ed emergeva questo dai rappresentanti di tutte le Regioni, quindi queste sono le difficoltà che oggi ci troviamo a rincorrere per dare una prospettiva di sviluppo al nostro Paese, difficoltà che si sommano alla crisi finanziaria che già di per sé morde molto forte e quindi, per quanto ci riguarda, la situazione valdostana è ancora più delicata rispetto a quella delle altre realtà, perché il tessuto imprenditoriale è un tessuto molto fragile, molto polverizzato e quindi più aggredibile in questi frangenti dalla crisi in essere. Se vi ricordate, nell'ultimo Consiglio mi ero preso l'impegno di evidenziare quello che era emerso dalla discussione in VdA Structure e di chiedere loro di poter portare nei primi mesi dell'anno, entro la primavera, il bilancio di previsione 2014 per poter condividere con quest'Assemblea le linee programmatiche e prioritarie da darsi nella gestione dell'attività. Devo dire che hanno avuto una grande sensibilità perché il Consiglio di amministrazione ha costituito un gruppo di lavoro, nel suo seno, che si è dato l'obiettivo di predisporre le linee strategiche per far fronte alle esigenze che sono state manifestate dal Consiglio, esigenze di valorizzazione degli immobili e, nel contempo, di diminuzione del disavanzo gestionale, quindi andando a fare delle razionalizzazioni laddove sia ritenuto possibile. Ecco, tra pochi giorni credo che il documento sarà pronto e quindi potrà essere, in uno dei prossimi Consigli, portato all'attenzione dell'Assemblea.

Proprio per queste ragioni, per l'impegno che la società sta mettendo sul campo per dare delle soluzioni e delle prospettive a quelle che sono le difficili situazioni che si trova ad affrontare - credo che sarà quella l'occasione in cui potremo fare una valutazione con più elementi rispetto a quelli che disponiamo oggi sulle prospettive che ci verranno rappresentate riguardo alla gestione attuale e futura - io vi chiederei, in questa occasione, se siete d'accordo, di poter soprassedere a determinazioni su questa risoluzione per rimandare a quell'occasione tutte le valutazioni inerenti l'apprezzamento o meno della proposta che verrà fatta e anche a eventuali valutazioni sulla fiducia che viene riconosciuta o meno verso gli organi societari. Grazie.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste d'intervento? Possiamo passare alla votazione? No, la parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Mi scusi, Assessore, forse non ho colto un particolare. Lei ha detto che state già ristrutturando l'assetto societario?

Presidente - La parola all'Assessore Marquis.

Marquis (SA) - Grazie.

La società ha costituito un gruppo di lavoro per delineare le linee strategiche al riguardo del 2014, che sono delle prospettazioni che verranno fatte al riguardo della valorizzazione degli immobili e del contenimento della spesa per poter diminuire il disavanzo gestionale. Tale documento verrà completato nell'arco di alcune settimane e pertanto messo a disposizione del Consiglio per le opportune valutazioni.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Mi scusi, Presidente, vorremmo solo chiedere...sentirci un attimino, qua, per valutare quanto ci ha detto l'Assessore.

Presidente - Va bene, sospendiamo rapidamente.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,49 alle ore 19,51.

Rini (Presidente) - Ha chiesto la parola la collega Morelli. Prego.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Per dire che noi manteniamo la nostra risoluzione, con questo impegno. Prendiamo atto, Assessore Marquis, di questa tardiva...insomma, "indirizzi per il 2014"...qui siamo al 21 di febbraio e non si può prendere l'impegno, al 21 di febbraio, di creare un gruppo di lavoro per tracciare gli indirizzi per il 2014! Noi manteniamo questa risoluzione, che serva da stimolo, e quindi manteniamo assolutamente la risoluzione.

Presidente - Collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Sì. Per chiedere, a nome dell'opposizione, il voto segreto. Grazie.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione? Perfetto, possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 32

Votanti: 18

Favorevoli: 16

Contrari: 2

Astenuti: 14

Il Consiglio non approva.

Colleghi, con questo abbiamo terminato i nostri lavori. Vi auguro una buona serata.

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L'adunanza straordinaria termina alle ore 19,53.