Oggetto del Consiglio n. 42 del 11 giugno 1968 - Verbale

OGGETTO N. 42/68 - Elezione dei Consiglieri regionali Benzo Dr. Ing. Carlo, Personnettaz Arlina e Siggia Avv. Giovanna in Bianco a Vice Presidenti del Consiglio regionale.

Il Presidente, MONTESANO, fa presente che, a' sensi dell'art. 19 dello Statuto speciale della Regione Autonoma della Valle d'Aosta e dell'art. 5 del Regolamento interno del Consiglio Regionale, si deve ora procedere alla votazione, a schede segrete, per l'elezione dei tre Vice Presidenti del Consiglio.

Germano (P.C.I.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, alle parole dette dal compagno Dolchi in sede di dichiarazione di voto per la nomina del Presidente del Consiglio, vorrei aggiungere ora, a votazione avvenuta, la conferma della volontà del Gruppo comunista di partecipare alla vita consiliare apportandovi la propria attività, collaborazione, critica ed iniziativa, in espletamento del mandato ricevuto dagli elettori e nel quadro di una vita democratica, che pone i Partiti responsabilmente inseriti in tutto l'arco delle attività politiche e amministrative.

I Consiglieri comunisti ritengono di dover riaffermare, quindi, che tutti gli eletti sono parimenti responsabili ed investiti di diritti e di doveri insopprimibili. Vorremmo perciò vedere diminuire - non certo sparire, perché in proposito conosciamo troppo le abitudini di una certa parte della Democrazia Cristiana - vorremmo vedere diminuire le distanze fra maggioranza e minoranza, fra chi decide e gli altri, fra esecutivo che domina, che impera e il Consiglio Regionale che registra, ratifica ed al quale - perché non se ne può fare a meno - viene lasciato il compito di discutere o, certe volte, solo di disquisire.

"La maggioranza governa, gli altri controllano", si sente dire, con una concezione tanto superata da non essere più nemmeno utile alla maggioranza stessa. No, all'epoca di un'Amministrazione che ricerca le migliori soluzioni con piani di sviluppo e programmazione, la minoranza e le varie forze politiche possono e debbono dare, nell'interesse dei cittadini della Valle - noi riteniamo - tutto il loro contributo e mettere a profitto la loro esperienza e le loro iniziative; e ciò possono fare con la vigile imparziale azione del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza.

Noi Consiglieri comunisti confidiamo - né abbiamo oggi motivo di dubitarne - che il Presidente neo-eletto, Prof. Montesano, che vorremmo poter considerare il Presidente di tutti e non solo espressione della maggioranza, svolgerà con competenza e imparzialità il suo alto incarico. Anzi, noi glielo auguriamo, per il prestigio e per l'importanza dei lavori del Consiglio Regionale.

Inoltre, poiché non intendiamo sottrarci a quelle che riteniamo nostre precise responsabilità, in quanto siamo il secondo Partito, come entità numerica, presente in questa sede, informiamo che, in occasione dell'elezione dei Vice Presidenti, faremo confluire i nostri voti sul nominativo della compagna Avv. Gianna Siggia in Bianco ed auspichiamo che l'Ufficio di Presidenza possa non solamente guidare e sovraintendere allo svolgimento dei lavori consiliari, ma anche essere elemento di stimolo nella complessa attività legislativa e nei rapporti democratici fra le varie forze politiche.

Per questo, come del resto avviene nelle altre Regioni a Statuto speciale, la Presidenza del Consiglio deve avere una sua autonomia di decisione e una sua autonomia finanziaria.

Per quanto riguarda poi l'attività consiliare, legislativa e di rappresentanza, deve essere l'Ufficio di Presidenza, nella sua interezza, a decidere. Solo così saranno salvaguardati i diritti dei singoli Gruppi e dei singoli Consiglieri e, con essi, il prestigio dell'Ufficio di Presidenza e del Presidente stesso.

Inoltre, fin da adesso, in questo contesto, rivendichiamo che i Consiglieri regionali tutti, di maggioranza e di opposizione, abbiano la possibilità di svolgere il loro mandato di amministratori con l'assistenza e l'organizzazione dovuta.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Signor Presidente, Ella è stata scelta a guidare i lavori di questo piccolo Parlamento valdostano e io, quale unico rappresentante del Partito Socialista di Unità Proletaria che, per la prima volta, ha l'onore di occupare un seggio in seno a questo Consiglio, Le voglio porgere, a nome mio personale e a nome del Partito che rappresento, l'augurio di un buon lavoro. Le voglio porgere l'augurio che Ella riesca ed abbia la volontà di instaurare nei lavori dell'Assemblea un rapporto di assoluto rispetto che tenga conto del prezioso contributo che potrà venire dai singoli Gruppi onde consentire un lavoro collettivo, col pieno rispetto delle regole democratiche e rappresentative di questo Consiglio.

Lei non ha voluto fare alcuna dichiarazione dopo essere stato eletto a Presidente del Consiglio, ma ho ragione lo stesso di pensare che Ella vorrà realmente essere quel giudice imparziale che, cominciando ora, con la sua autorevole ed onorifica posizione di Presidente del Consiglio, riesca a stabilire un democratico rapporto di convivenza con i Gruppi che sono all'opposizione di questo Consiglio. Il che certamente non è avvenuto sulla proposta che riguardava la convalida dei Consiglieri per la quale i gruppi dell'Union Valdôtaine, del Partito Comunista e del P.S.I.U.P. proponevano, ai sensi dell'art. 66 del Regolamento interno, la votazione segreta.

Penso anche che Ella voglia dare un nuovo indirizzo democratico nell'istituire le Commissioni consiliari con una veduta più logica e più coerente, tenendo conto che un'opposizione costruttiva è utile non solo nell'ambito del Consiglio Regionale, ma in tutte le funzioni connesse al Consiglio stesso. Ed è con questa certezza, che ha ragione di essere, che ho voluto fare in questo modo la sua conoscenza, nel pieno e reciproco rispetto.

Condivido la proposta fatta dal Consigliere Germano, del Gruppo del Partito Comunista, per la nomina della Signora Avv. Siggia a Vice Presidente di questo Consiglio.

Caveri (U.V.) - Je voulais tout simplement poser une question au Président du Conseil. Je pensais de faire une déclaration au nom des Conseillers de l'Union Valdôtaine après l'élection du Président de la Junte, ou même après les déclarations du Président de la Junte, mais on vient de me dire qu'il n'y aura pas des déclarations.

Je ne sais pas si la chose correspond à la vérité ou non et, alors, je prie le Président du Conseil de vouloir bien m'indiquer le moment dans lequel je devrais faire ma déclaration, si avant ou après l'élection du Président de la Junte.

Presidente - Io credo che possa fare la sua dichiarazione anche dopo l'elezione del Presidente della Giunta.

Caveri (U.V.) - Va bene. Allora la farò dopo.

Presidente - Il Consigliere Ramera ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.

Ramera (D.C.) - Per la Democrazia Cristiana propongo per l'elezione a Vice Presidenti del Consiglio l'Ing. Carlo Benzo e la Signorina Arlina Personnettaz.

Pedrini (P.L.I.) - Io aspettavo la voce della Democrazia Cristiana. L'aspettavo perché, dopo tutto quello che è successo in questo periodo - e anch'io, come il Consigliere Caveri, mi riservo di prendere la parola dopo l'elezione del Presidente della Giunta - pensavo che, così come è stato fatto in campo nazionale, e lo possiamo dimostrare, la Democrazia Cristiana in Valle d'Aosta avesse quel minimo di buon gusto per vedere, per sentire come il sistema maggioritario è scaduto da un pezzo, come abbiamo ormai da cinque anni circa il sistema proporzionale, come sarebbe ora che determinate questioni fossero esaminate da tutti i Gruppi consiliari e che, per la suddivisione delle cariche, fossero sentiti i pareri di tutti i Gruppi consiliari, così come si fa in Parlamento, a Roma; si tratta di cariche, direi, più che altro onorifiche, perché, non mi venite a dire, Signori, che le cariche di Vice Presidente comportano degli interessi particolari, di carattere finanziario o amministrativo o legislativo.

Ora, il fatto che ancora una volta la Democrazia Cristiana - e questo non è una novità, perché l'avevamo già dichiarato nella passata legislatura, quando avevamo dato il nostro voto favorevole alla Giunta di Centro-sinistra - il fatto che ancora una volta la Democrazia Cristiana non abbia avuto la sensibilità di pensare che, ad un dato punto, nello schieramento politico valdostano non vi è più una sola opposizione, ma vi possono essere più opposizioni - e queste possono essere formate da un Gruppo solo, che va dal PSIUP al Partito Comunista e all'Union Valdôtaine, o dai tre gruppi distinti del P.C.I., dell'U.V. e del P.S.I.U.P. e, se mi consente il Presidente, anche dal Partito Liberale - dimostra che si inizia la nuova legislatura veramente nel modo peggiore e più deleterio...

...(Interruzione)....

(A qualcuno della sinistra democristiana, a "Lu", risponderò a suo tempo, stia tranquillo, perché in questa sede ognuno deve avere il diritto di dire quello che pensa, senza sentire dei commenti, oppure avere l'interruzione chiara, non sempre il colpo alla schiena, come è abituata la Democrazia Cristiana di sinistra, tanto per chiarire. Quindi, non "Lu", ma si dica chiaro che cosa si pensa, se si vuole fare un'interruzione che per me è sempre gradita, se il Presidente lo consente)...

Ritornando all'argomento, vi dirò che io mi trovavo a Roma mercoledì scorso, proprio quando si discuteva di questo in campo nazionale; io mi trovavo dall'On.le Malagodi, il quale più volte è stato interrotto dal Segretario della Democrazia Cristiana, On.le Rumor, e da altre personalità politiche di primo piano appartenenti ad altri Partiti, proprio nel corso della discussione per l'assegnazione dei Vice Presidenti, dei Questori e dei Segretari della Camera dei Deputati. Ora, al Partito Liberale, in campo nazionale, era stata offerta una Vice Presidenza, che doveva andare o all'On.le Bozzi o all'On.le Badini Confalonieri.

In proposito, debbo dire che il Partito Comunista, per esempio, ad un dato punto, dopo aver chiesto l'allargamento delle Vice Presidenze, addirittura aveva ceduto il proprio posto di Vice Presidente all'On.le Luzzato, del P.S.I.U.P., facendo evidentemente uno sforzo non indifferente, di cui bisogna dare atto.

Cosa è successo? Che il Partito Liberale ha rinunciato alla Vice Presidenza e che in cambio, su richiesta del Partito Liberale, gli è stata attribuita una Segreteria.

Gli uomini politici presenti in questa sede sapranno perfettamente valutare l'importanza di una Segreteria alla Camera dei Deputati e, quindi, non sto ad illustrare la questione, come non sto evidentemente chiedendo una Segreteria a questo Onorevole Consiglio.

Sia ben chiaro, assolutamente non sto chiedendo questo, ma mi sia concesso di dire al Capo gruppo della Democrazia Cristiana, Ramera, se così ho ben capito, che almeno egli, quale Capo gruppo (visto che gli altri reggitori della cosa pubblica sono degli intoccabili, perché non si sentono, non si possono sentire sotto alcun profilo), almeno egli, quale Capo gruppo, avrebbe dovuto telefonare, se non farsi vivo, non soltanto al Partito Liberale, ma a tutti i Partiti, con quel senso veramente democratico di cui essi si vanno vantando, per dire: "Noi avremmo deciso di...".

Ma in Valle d'Aosta, evidentemente, le cose si fanno in ben altro modo. Qua si legge tutto sui giornali, Signori; qua i Consiglieri sono ritornati come erano una volta, quando erano al potere gli union-comunisti. Tale e quale; non è cambiato niente. È cambiata la musica, ma i suonatori sono sempre gli stessi; è cambiata la musica nel senso che, probabilmente, siamo passati dal violino al violoncello, ma praticamente la musica è sempre quella, i leggii sono sempre i soliti, i metodi sono sempre gli stessi.

In Valle d'Aosta le minoranze, come sempre, vanno prese a calci in faccia, con lo scarpone ben chiodato da montanaro e, quindi, non facciamo quello che vogliamo, né lontanamente pensiamo che vi sono nuovi gruppi di minoranza, né lontanamente pensiamo - dopo il passaggio dal sistema elettorale maggioritario a quello proporzionale - di proporre in questo Consiglio almeno un allargamento, per esempio, di quelli che sono gli incarichi della Vice Presidenza.

Ho già detto che la Vice Presidenza non ha alcun interesse particolare, diciamo preminente, tranne forse quello, ad un dato punto, di venire condannati. Questo è un altro discorso che tralasciamo, ma che sta a dimostrare, però, che vi è anche in questo una importanza non di secondo piano.

Ora, io non so se la Democrazia Cristiana farà anche ora, come al solito, l'orecchio da mercante; probabilmente farà finta di non sentire, nemmeno questa volta, le parole del Gruppo Liberale. Evidentemente il Capo gruppo della Democrazia Cristiana non si sentirà in dovere, non si sentirà la coscienza di alzarsi o di chiedere la sospensione della seduta per rivedere questo argomento. Assolutamente no, non lo pensano nemmeno, perché non hanno il coraggio. No!

Essi hanno deciso prima quello che dovevano fare e lo fanno passando sul cadavere di qualsiasi persona.

Questa è la realtà di fatto.

Io mi auguro che, ad un dato punto, dopo queste mie parole, che non sono certamente placide e tranquille, la Democrazia Cristiana si senta toccata e ferita nel suo intimo e chieda la sospensione di cinque minuti e che il Signor Presidente convochi i Capi Gruppi di tutti i Partiti. Sarebbe una cosa molto simpatica, anche se le cose poi rimanessero così come sono. Si darebbe l'impressione, non soltanto a noi Consiglieri, ma a tutta la popolazione valdostana, che qui si lavora democraticamente e che non si viene qui dentro soltanto per sentire che cosa è già stato deciso fuori, che cosa hanno già riportato i giornali, che cosa noi abbiamo già letto, per cui dobbiamo supinamente alzare od abbassare un braccio, o mettere nell'urna una pallina nera o bianca, o scrivere sì o no.

Io non so se la Democrazia Cristiana, come Partito di maggioranza, sentirà il dovere di fare questo.

Evidentemente questo non è un buon inizio, mi sia consentito dirlo; non è un buon inizio, perché, costringendo le volontà in questa maniera, non si dovrebbe parlare - come ha fatto prima il Capo gruppo della Democrazia Cristiana - di una distensione di animi e di una collaborazione per il futuro.

Ecco perché io ho parlato, prima, di demagogia: non abbiamo ancora finito di commemorare qualcuno che si è battuto per la Libertà, e già dobbiamo constatare che ci troviamo di fronte a dei fatti compiuti, che non sono una prova di democrazia.

Mi si verrà a dire: "Ma lo Statuto dice che... e, quindi, noi facciamo quello che vogliamo". E allora mi sia consentito ancora una volta di ripetere che, se lo Statuto dice una cosa, la coscienza democratica dice un'altra cosa. La coscienza democratica dice che si debbono sentire almeno i Capi gruppo, dice che si debbono sentire almeno quelli che sono i pensieri di tutti, fermo restando che, se sta scritto sullo Statuto, ognuno fa quello che vuole. Ma almeno salviamo la faccia, almeno si abbia il coraggio di dire: "noi vogliamo così, a vostro dispetto". È comodo, è molto comodo agire così.

Se continuiamo di questo passo, certamente ogni quindici giorni avremo delle sedute del Consiglio Regionale e non su richiesta della Democrazia Cristiana o del Partito Socialista; se continuiamo di questo passo, certamente certi spettacoli, non simpatici, non confacenti ad un Consiglio Regionale, aumenteranno di grado e ognuno si assumerà le responsabilità di quanto è stato fatto, compresa quella di voler imporre con una votazione, senza aver sentito i vari Gruppi politici, una volontà che, evidentemente, non è prova né di libertà né di democrazia.

Andrione (U.V.) - Le Groupe de l'Union Valdôtaine, pour l'élection du Vice Président, concentrera ses voix sur Monsieur Fosson.

Ramera (D.C.) - Io non ritengo che la Democrazia Cristiana, attraverso la mia proposta, abbia voluto fare alcunché di irregolare, di antidemocratico perché, se accettassimo per buone le parole sentite poc'anzi, tutti i Gruppi dovrebbero essere rappresentati alla Vice Presidenza del Consiglio.

Questa maggioranza che nasce oggi è una maggioranza precostituita, che rappresenta la formula di Centro-sinistra e che, come tale, è delimitata al Partito della Democrazia Cristiana, al Partito Socialista Unificato e al Rassemblement Valdôtain.

Per questa specifica votazione i Gruppi, naturalmente, non possono votare più di un nome, per cui qualunque altra soluzione porterebbe ad una dispersione di nominativi e non tutti i Gruppi sarebbero ugualmente rappresentati.

Quindi, noi riteniamo che i tre Partiti di Centro-sinistra, che hanno sottoscritto di portare avanti insieme la politica in Valle d'Aosta per l'attuale legislatura, debbano riconfermare la proposta, fatta prima, per l'elezione a Vice Presidenti del Consiglio dell'Ing. Benzo Carlo e della Signorina Arlina Personnettaz.

Presidente - Consigliere Pedrini, Lei mantiene la sua richiesta di sospensione della seduta?

Pedrini (P.L.I.) - No, io aspettavo. Ma, visto che Lei mi ha chiamato in causa, così cortesemente, mi sia concesso di dire che la risposta che il Consigliere Ramera ha dato è logica, è conseguente, per cui non ce ne stupiamo affatto; come è altrettanto logico e noi sapevamo perfettamente che, essendo in due, non avremmo avuto alcuna Vice Presidenza.

Però, si trattava di una questione di principio. Noi non ci battiamo per una Vice Presidenza, perché sappiamo che il Gruppo dell'Union Valdôtaine ed il Gruppo del Partito Comunista, se eventualmente vi fossero due Vice Presidenze, se le prenderebbero loro.

Noi ci battiamo per una questione di principio, non so se rendo l'idea. Non facciamo una discussione per noi Liberali, facciamo una discussione di carattere democratico, per cui può anche farci piacere che vi sia una maggioranza precostituita, come abbiamo appreso dai giornali, ma questo non toglie che ad un dato punto la Democrazia Cristiana, o per essa qualche altro Partito di questa convergenza democratica, avrebbe dovuto avere la sensibilità di sentire, se non altro, il parere degli altri Gruppi consiliari su questo problema.

Punto e basta. La risposta ci è stata data! Ne siamo più che soddisfatti.

Germano (P.C.I.) - Riallacciandomi a quanto testé detto dal Consigliere Ramera, voglio dare lettura di una parte di un articolo di un giornale.

Innanzitutto bisogna precisare che qui si tratta di incarichi assembleari, non di incarichi di Giunta e quindi il discorso sarebbe diverso.

Ma, a proposito di delimitazioni, voglio leggere quanto segue: "Paralizzati dalla limitazione della maggioranza e dalla instabilità del Governo, abbiamo subìto tutti i ricatti della Democrazia Cristiana e siamo più volte stati obbligati a fare il contrario di ciò che pensiamo, come nel caso dell'inchiesta parlamentare sul SIFAR, della cedolare vaticana, della Federconsorzi, della Delegazione italiana al Parlamento Europeo e via dicendo. Ci si chiedeva di sacrificarci per la stabilità della Democrazia Cristiana; ci siamo invece sacrificati per la volontà di potenza della Democrazia Cristiana".

Non è l'Unità che dice questo, è l'Avanti, riportando un intervento al Comitato Centrale del Partito Socialista Unificato.

Milanesio (P.S.U.) - Consigliere Germano, si tratta dell'intervento di Balsamo?

Germano (P.C.I.) - No, si tratta dell'intervento di Giolitti, il quale non è per il disimpegno.

Milanesio (P.S.U.) - È anche quello un Gruppo di opposizione all'interno del Partito.

Presidente - Nessun altro Consigliere intende prendere la parola? Allora, prima di passare alla votazione per la elezione dei tre Vice Presidenti, ricordo ai Consiglieri che essa è regolata dall'art. 5 - comma sesto - del Regolamento interno, che recita: "Eletto il Presidente, si procede alla nomina dei tre Vice Presidenti. Per tale votazione ciascun Consigliere può scrivere sulla propria scheda un solo nome".

Siano, quindi, distribuite le schede; gli scrutatori siano gli stessi già nominati dal Consigliere anziano.

Il Presidente, MONTESANO, invita quindi il Consiglio a procedere alla votazione a schede segrete, per l'elezione dei tre Vice Presidenti del Consiglio.

Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Albaney, Crétier e Mappelli, il Presidente accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:

- Consiglieri presenti e votanti: trentacinque;

- Consigliere Sig.na Personnettaz Arlina - voti riportati: dieci;

- Consigliere Sig. Benzo Dr. Ing. Carlo - voti riportati: nove;

- Consigliere Sig.ra Siggia Avv. Giovanna in Bianco - voti riportati: otto;

- Consigliere Sig. Fosson Per. Ind. Pietro - voti riportati: sei;

- Schede bianche: due.

Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, proclama eletti a Vice Presidenti del Consiglio Regionale i Consiglieri Signori BENZO Dr. Ing. Carlo, PERSONNETTAZ Arlina e SIGGIA Avv. Giovanna in BIANCO.

IL CONSIGLIO

prende atto.

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Si dà atto che i tre neo-eletti Vice Presidenti del Consiglio Regionale, su invito del Presidente, prendono posto al banco della Presidenza.