Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1902 du 19 octobre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1902/XVI - D.L. n. 72: "Disposizioni urgenti in materia di organizzazione del servizio sanitario regionale. Modificazioni alla legge regionale 22 dicembre 2021, n. 35". (Reiezione di un ordine del giorno. Approvazione di un ordine del giorno)

Bertin (Presidente) - Punto n. 7 dell'ordine del giorno. Questo disegno di legge è composto da sei articoli, è stato depositato un emendamento da parte del gruppo di Forza Italia, un ordine del giorno della maggioranza e uno della minoranza. Il relatore è il consigliere Restano a cui passo la parola per la relazione.

Restano (GM) - Procedo con la mia relazione. Signor Presidente, gentili colleghi, il presente disegno di legge propone di sostituire l'indennità di attrattività per il personale della dirigenza medica e per il personale infermieristico dell'Azienda USL della Valle d'Aosta, già istituita dall'articolo 18 della legge regionale 22 dicembre 2021 n. 35, oggetto di ricorso in via principale davanti alla Corte costituzionale, tuttora pendente, con un'indennità sanitaria temporanea. La proposta legislativa discende da un confronto intercorso, per il tramite del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, con i Ministeri interessati, al fine di superare le criticità emerse sul predetto articolo 18 della legge n. 35/2021, sfociate nel citato contenzioso pendente dinanzi alla Corte costituzionale.

La proposta di indennità sanitaria temporanea si differenzia da quella prevista dall'articolo 18 non solo nella definizione, ma anche per la finalità perseguita. Il disegno di legge che discutiamo individua, infatti, misure organizzative urgenti e temporanee che consentano di fronteggiare gli impatti della pandemia da Covid-19 nella fase di passaggio dallo stato di emergenza alla fase successiva, sopperendo alla carenza, aggravatasi durante la predetta emergenza, di personale sanitario indispensabile per assicurare le prestazioni sanitarie e le attività previste dai LEA.

L'indennità in parola, che viene introdotta per il triennio 2022-2024 per il personale sopra richiamato titolare di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno con l'Azienda USL della Valle d'Aosta, integra il trattamento economico nella misura mensile determinata in sede di contrattazione integrativa aziendale. Tale indennità viene temporaneamente fissata, nelle more della contrattazione, nella misura mensile di euro 800 lorde per il personale della dirigenza medica e in euro 350 lorde per il personale infermieristico.

La norma introduce altresì una clausola valutativa che prevede di impegnare, al termine di ciascun anno del triennio 2022-2024, l'Assessore regionale competente in materia di sanità, a informare la Giunta regionale e la Commissione consiliare competente degli effetti derivanti dall'applicazione del presente disegno di legge sulla base delle informazioni e dei dati trasmessi dall'Azienda USL della Valle d'Aosta.

In conclusione, colleghi, permettetemi di ringraziare il personale degli uffici per la disponibilità e la collaborazione dimostrata nel corso delle sedute di audizioni della Commissione. In effetti, colleghi, per analizzare questa norma si sono svolte tantissime audizioni e devo dire che per la prima volta fra queste addizioni ci siamo permessi di convocare e abbiamo avuto l'onore di convocare gli ordini professionali recentemente istituiti negli ultimi anni del decennio 2010-2020 che rappresentano le professioni sanitarie. È stata una prima volta che ci ha permesso di venire a conoscenza delle attività che svolgono, ma soprattutto della passione e della dedizione che loro rivestono nello svolgere la loro professione e dell'importanza che queste professioni hanno per l'economia sanitaria della nostra Azienda sanitaria regionale.

Ovviamente l'argomento era la norma 72, che parte da lontano: parte dall'articolo 18 della finanziaria, un articolo che aveva già visto da parte di quest'Aula un'analisi della Commissione - allora la II Commissione - dettagliata, e già nel corso di quelle audizioni erano emerse alcune criticità, vale a dire che ci si rivolgeva solamente a medici e personale infermieristico dell'Azienda. Era stata, mi ricordo, una scelta politica, una scelta sofferta, ma una scelta che in quel momento era stata portata avanti e poi ripresa dalla legge 72 per valorizzare quelle professioni e per venire incontro a una crisi di vocazioni. Ahimè, da parte dei sindacati... almeno una sigla sindacale ci aveva sottolineato la necessità di estendere quest'indennità. Nel corso delle audizioni su questo disegno di legge le professioni audite hanno nuovamente sottolineato questa necessità. Abbiamo provveduto anche ad audire le organizzazioni sindacali e direi che tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle mediche, in sede di audizione rappresentate da un solo medico dirigente, hanno detto che si auspicavano un passaggio rapido di questa norma così com'è stata licenziata dalla Giunta regionale, ma auspicavano un uguale trattamento per le professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria non medica della nostra azienda. Ma perché? Andiamo alla radice di un'affermazione così importante, perché la nuova sanità prevede un lavoro di équipe, e ci è stato detto, una équipe che non è solo quella ospedaliera, ma è anche quella che lavora sul territorio, una équipe che sa lavorare a distanza, quindi è necessario valorizzare tutte queste figure, che, come ho detto, risentono tutte di una carenza di vocazione. Basti pensare ai tecnici della prevenzione: una volta ne avevamo venti in organico, oggi ne abbiamo circa otto, pensiamo alle ostetriche dove, rileggendo i dati, abbiamo una carenza di più del 25 percento del personale e soprattutto abbiamo pochi Valdostani che frequentano l'Università per formarsi su questi argomenti, così via potrei parlarvi di tutte le altre professioni della sanità.

In quest'approfondimento è emersa la necessità e la volontà, così già, come auspicato dal nostro Assessore alla sanità, in una delle tante risposte scritte che ha dato alle professioni sanitarie, dove si impegna ad assumere e implementare nuove misure di attrattività del sistema sanitario regionale rivolte alle professioni che si erano rivolte a lui. Noi abbiamo pensato di presentare un ordine del giorno, che abbiamo presentato anche ai colleghi della minoranza, che riguarda proprio un impegno rivolto all'Assessore, una volta approvata la norma da parte dei Ministeri competenti, per addivenire a una nuova norma che preveda la valorizzazione, attraverso una specifica indennità, di tutta la dirigenza sanitaria non medica e di tutte le professioni sanitarie affinché si sentano valorizzate ma soprattutto venga valorizzato il loro impegno, perché dalle audizioni abbiamo appreso che per valorizzazione non si intende solamente la parte economica, ma si intende la gratificazione che quotidianamente possiamo dare a queste professioni e la gratificazione che ognuno di noi ha dato loro convocandoli in Commissione e ascoltando la loro voce, il loro grido d'allarme sull'attuale situazione sanitaria.

Con il nostro ordine del giorno, impegnando la Giunta a provvedere a una nuova normativa, quando ve ne sarà il tempo e quando si potrà fare, vogliamo dare seguito alle richieste da parte di tutto il personale sanitario, da parte di tutto il personale sanitario dirigente, da parte di tutte le associazioni sindacali e ci uniamo insieme a loro rispondendo, io spero all'unanimità, rispetto a questo ordine del giorno, che noi ci siamo, pensiamo a loro e che le nostre non sono solo parole ma sono anche fatti.

Presidente - Con la relazione apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Grazie vicepresidente della V Commissione Restano per la relazione, relazione che ci dice con grande chiarezza che il DL 72 che è nato nel febbraio è una scelta politica sofferta perché nasce ovviamente per mettere in salvo le indennità di attrattività di medici e infermieri dall'impugnativa dello Stato e dalle successive eventuali sentenze in arrivo sulla base dell'articolo 18 della legge di stabilità regionale da parte della Corte costituzionale.

Non si tratta più di un'indennità di attrattività per far sì che i medici e infermieri rimangano in Valle d'Aosta o comunque siano attratti da questo maggior compenso, ma una legge che assegna un incremento stipendiale, questo hanno detto i sindacati, di 800 euro mensili lordi a dirigenti medici e 350 euro lordi mensili agli infermieri, che noi riteniamo che sia corretto dare, così smentiamo chi va in Ospedale a dire: "Forza Italia, la Lega e la minoranza non vogliono dare quel compenso a medici e a infermieri". Noi abbiamo detto di più: noi vogliamo dare a tutto il personale sanitario della Valle d'Aosta un compenso che consenta loro di avere una nuova motivazione, perché giustamente, come dice il collega Restano, si lavora in équipe in sanità. Se il chirurgo non ha gli assistenti, non ha il personale competente per poter fare un intervento, non lo può fare.

Abbiamo anche avuto modo di riscontrare nel Consiglio scorso che l'attrattività... nonostante questa legge sia stata varata e le risorse siano state assegnate alla USL e distribuite agli aventi diritto, abbiamo visto che i concorsi vanno deserti, che le infermiere se ne vanno, c'è una diversa motivazione che non è solo quella economica, e mi sembra che anche Restano sia d'accordo su questo tema.

Si fa richiamo ai livelli essenziali di assistenza, ma scherziamo? Noi pensiamo che questo possa far venir meno i livelli essenziali? Siamo al terzo mondo? Siamo al terzo mondo a livello sanitario perché se non diamo 800-850 euro agli infermieri, andiamo a mettere in difficoltà i livelli essenziali di assistenza? No, non è questo. Io credo che - e lo hanno detto in Commissione una serie di persone audite - evidentemente, per arrivare ad avere i LEA, si deve coinvolgere tutto il personale della sanità, lo hanno detto più persone che sono intervenute. Bisogna guardare forse di più alle misure organizzative, bisogna guardare forse di più agli aspetti di conflittualità che comunque esistono.

Per affrontare il primo tema, ci è stato detto in V Commissione ed è stato comunicato che questo disegno di legge n. 72 che stiamo esaminando - varato dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore Barmasse - questo per sottolineare anche la collegialità della Giunta, discendeva da un confronto intercorso - cito testuali parole -: "nell'ambito della leale collaborazione istituzionale, per il tramite del Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, con i Ministeri interessati per superare le criticità emerse e sfociate nel contenzioso pendente dinanzi alla Corte costituzionale".

Io credo sia giusto che un Assessore si produca e si attivi affinché le proprie convinzioni vadano avanti anche davanti alla Corte costituzionale; per questo e per chiarezza avevamo chiesto in Commissione quali erano stati i dati che queste interlocuzioni con il Ministero avevano prodotto, quindi avere della documentazione.

Non è pervenuta nessuna risposta in Commissione da parte dell'Assessorato sul punto, allora il nostro gruppo ha chiesto ufficialmente all'Assessorato della sanità documentazione di queste interlocuzioni. Ci viene risposto dal dirigente competente dell'Assessorato: "questo Assessorato non è in possesso di alcuna documentazione circa le interlocuzioni avvenute con i referenti ministeriali in riferimento al disegno di legge di cui trattasi, le quali sono state svolte in autonomia dal Dipartimento legislativo e aiuti di Stato". Allora inviamo la richiesta di documentazione, come consigliato, al Dipartimento legislativo e aiuti di Stato e ci viene risposto dal dirigente quanto segue: "si comunica che non vi sono agli atti del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato ufficiali interlocuzioni avvenute con lo Stato in riferimento al disegno di legge regionale n. 72", quindi in questo caso l'antico proverbio verba volant scripta manent non trova assolutamente spazio. Troviamo queste antipatiche dichiarazioni fatte in Commissione riprese anche più volte dai Consiglieri di maggioranza in Commissione e riprese anche dalla relazione del collega Restano irricevibili, perché non possiamo pensare che la Pubblica Amministrazione comunichi con accordi telefonici o con segnali di fumo soprattutto con uno o più Ministeri. Il collega Chatrian spesso ci ricorda che la Pubblica Amministrazione parla per atti e ha certamente ragione.

La seconda questione, che è altrettanto imbarazzante dal nostro punto di vista, riguarda il budget che la Regione ha messo a disposizione per questa misura. A precisa domanda posta in Commissione sull'origine del budget: 9.300.000 euro per tre anni uguale a 27.900.000 euro, l'Assessore rispondeva che la stima era stata fatta sulla base di indicazioni dell'USL, pare non sia andata così. Abbiamo chiesto copia all'USL dei pagamenti effettuati nel mese di giugno e quanto era il budget necessario annuo per soddisfare le esigenze del personale indicato nel disegno di legge? Sulla base dei compensi erogati a giugno e sulla base del quadro che ci è stato inviato in Commissione, si è riscontrato che i 9.300.000 euro all'anno per tre anni erano stati quantificati in eccesso, ma non dall'Azienda. L'USL ha inoltrato una tabella che quantificava il fabbisogno necessario per medici e infermieri e ammonta a euro 6.950.981, sulla base del finanziamento effettuato, è evidente che si avranno delle economie di spesa di 2.349.000 euro, che evidentemente, se non distribuite, andranno in avanzo. Abbiamo presentato in questo senso un emendamento che dibatteremo più avanti. Credo che quelle risorse rimanenti debbano essere distribuite, noi proporremo che vengano distribuite ad altra parte del comparto sanitario.

Ci chiediamo anche a che cosa servono le audizioni, è vero, l'ha detto il collega Restano, abbiamo avuto in Commissione un numero impressionante di audizioni importanti e significative, perché intanto ci hanno fatto capire ancora di più quanto è stato e quanto è lo sforzo di queste équipe che lavorano in collaborazione nei diversi ambiti e nei diversi contesti, ma ancora di più ci fanno capire che le audizioni devono avere comunque da parte nostra un recepimento, perché sennò tanto vale cosa facciamo qua? Non possiamo arrivare qua con le nostre convinzioni e portarle avanti tout court. Lo stato della sanità della Valle d'Aosta attraverso queste audizioni è venuto fuori in modo preponderante e hanno manifestato quanto questo provvedimento va ad acuire la conflittualità già esistente in sanità. Vi invito davvero tutti a leggere le lettere che sono pervenute alla Commissione e soprattutto i verbali delle audizioni, è un tomo, vi assicuro che ci vuole il tempo, però sono illuminanti rispetto a un percorso che si dovrà fare. Se non teniamo conto delle audizioni, colleghi, questo Consiglio regionale davvero non ha ragione di esistere in questo senso. Guardo lei, signor Presidente del Consiglio come garante, tenendo conto che fa parte di questa maggioranza quando vota.

Fatemi citare alcuni passaggi: in primis sono i sindacati confederali che prima ci dicono che devono essere coinvolti in questi incrementi stipendiali, lo sono di fatto perché la legge lo prevede, per tutti gli operatori sanitari però. Si tratta di una legge iniqua, non rappresentativa delle categorie della sanità, poi in quelle che possiamo chiamare le sotto-soglia di categoria ecco che arrivano due lettere: una a luglio e una a ottobre, che sollecitano l'approvazione urgente della legge. Forzature che non vanno bene, non funzionano, ma attenzione tutti i sindacati hanno anche affermato che la legge non è rappresentativa delle altre categorie della sanità e citano le OSS, i barellieri, le ostetriche, i fisioterapisti, i tecnici di radiologia, i tecnici di laboratorio, i dirigenti sanitari di area medica e non medica, l'Ordine degli psicologi, gli amministrativi.

Tra le altre citazioni che sono state fatte, leggendo con attenzione il report delle Commissioni, la stessa CGIL aveva esplicitato forti dubbi di legittimità, sottolineando che anche tutte le altre figure professionali della sanità escluse dal provvedimento dovevano avere pari dignità di riconoscimento economico a seguito dell'immane sforzo profuso in questi anni.

Ci sono poi state - e ovviamente sono state dimostrate da lettere - delle promesse dove si risponde alla referente delle professioni tecnico-sanitarie di radiologia medica e la Coordinatrice della Struttura semplice dipartimentale fisica e sanitaria che controbatte chiedendo di dare seguito a un impegno assunto dall'Assessore, inserendo tutte le professioni sanitarie o di predisporre un analogo provvedimento legislativo per tutte le professioni sanitarie. Su questo lavoreremo anche noi nella direzione di sostenere o produrre un ordine del giorno che va in questa direzione.

Sottolineo anche la lettera della Responsabile del sindacato ANAAO-Assomed che critica il provvedimento che chiede di promuovere un analogo provvedimento subito, ma subito era febbraio, era marzo, era giugno al più tardi per gli operatori della sanità e anche tale intenzione era già stata espressa per scritto dall'Assessore nella nota in risposta n. 1133 del 14 febbraio, quindi otto mesi fa, ma anche la lettera delle ostetriche che sono state citate dal collega Restano del dicembre 2021, appena approvata la norma finanziaria, grida vendetta," il Consiglio regionale non può permettersi di essere così ingiusto" ci dicono.

Vi invito, colleghi, a leggere tutte le lettere che sono pervenute alla Commissione, davvero sono lettere che ci possono dare la misura di quanto bisognerà fare per dare una risposta davvero seria e concreta a questo concetto di una migliore sanità in Valle d'Aosta.

La legge non è più quella dell'attrattività, è un'indennità che per tre anni dà a dirigenti e medici 800 euro e infermieri 350 euro lordi al mese ed esclude gli infermieri e i medici che non lavorano a tempo pieno oppure che hanno un contratto a tempo determinato, anche questa è incongruenza che non esiste. Ipotizzate un medico che lavora part-time per sei ore semplicemente perché poi deve tenere i figli due ore in più al pomeriggio e viene tagliato fuori. È una cosa che non è equa.

Noi di Forza Italia abbiamo ritenuto di non votare in Commissione questo disegno di legge per questi motivi: esclude tutti i dipendenti della sanità che lavorano part-time, esclude tutti i dipendenti della sanità assunti a tempo determinato e gli interinali, esclude un numero impressionante di professionisti della dirigenza sanitaria di area medica e non medica, esclude categorie importanti come ostetriche, fisioterapisti e tecnici di radiologia lo abbiamo già detto; la quantificazione che è stata fatta è una quantificazione in esubero perché rimarrebbero nelle casse dell'Azienda USL, perché i soldi sono già stati trasferiti, 2.349.000 euro allo stato attuale.

Avevamo chiesto ulteriori audizioni del Legislativo e ovviamente la fretta di approvare la legge non ha consentito ulteriori audizioni e abbiamo richiesto all'Assessore le documentazioni che avevamo valutato di dover ottenere da parte del Ministero, non ci è pervenuta ma le abbiamo avute successivamente.

Noi riconosciamo, come Forza Italia, l'impegno profuso da dirigenti medici e infermieri in questo lungo periodo di difficoltà della sanità in Valle d'Aosta, ma crediamo che quest'indennità debba essere riconosciuta a tutti i professionisti che lavorano in sanità: dal chirurgo al barelliere, dalle OSS all'infermiere, fino al personale amministrativo. Riteniamo che in sanità si lavori e si collabori in équipe, questa è una delle motivazioni più importanti che è stata fortemente sostenuta da tutte le categorie e che ci spinge a fare questa battaglia di equità. Noi avevamo detto, e lo ribadiamo, che il nostro impegno sarà di andare nella direzione di valutare tutti i passaggi che possono essere fatti per andare nella direzione di un'equità che dia a tutti i collaboratori della sanità una risposta. Come abbiamo detto, presentiamo un emendamento che consenta di ridistribuire 2.349.000 euro e presenteremo o un ordine del giorno o una risoluzione o ci accoderemo a ordini del giorno e risoluzioni già presentate qualora vadano nella direzione di quello che noi riteniamo di dover fare.

Un'ultima cosa che ci ha in qualche modo perplessi riguarda il fatto che in II Commissione è stato chiesto a posteriori un parere di legittimità contabile. I soldi sono stati già canalizzati all'USL a suo tempo, sono stati distribuiti agli aventi diritto, non capisco perché si debba arrivare a un voto di legittimità contabile, ma questo è un fattore tecnico e non politico, quindi eventualmente se su questo ci date conto. Le cose che ho detto sono tutte documentate, sono tutte scritte, non fanno parte di un'invenzione o di una valutazione politica. La valutazione politica è fatta semplicemente perché va nella direzione di dare a tutti quello che meritano, quindi le affermazioni che sono state fatte sono ovviamente tutte quante documentabili.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Per fare alcune considerazioni che fanno anche un po' seguito a quello che già in sede di redazione del bilancio e delle audizioni del disegno di legge n. 46... quello che ha dato poi la nascita dell'articolo 18 di cui si sta in parte parlando, poi per fare delle considerazioni anche che nascono dall'ascolto che ho fatto della relazione del collega Restano, che mi ha dato degli spunti di riflessione anche di natura politica.

Lo avevamo detto e ne prendiamo anche atto: la norma sull'indennità di attrattività regionale nasce con una specificazione, ovvero il fatto - e cito testualmente al comma 2 di quell'articolo - che tale indennità è attribuita in via sperimentale. La ratio che nasceva in sede di bilancio quindi era sostanzialmente un obiettivo di carattere prospettico, però in via sperimentale, per un'indennità - e cito la fine del comma 1 - era una misura di attrattività del sistema sanitario regionale, e in parte l'ha detto anche il collega che mi ha preceduto.

Successivamente arriviamo ad oggi, e direi che sono, al di là delle altre specifiche tecniche, i veri due elementi di differenza tra il prima e il dopo, troviamo nella relazione al disegno di legge 72 il fatto che questa sia diventata un'indennità sanitaria temporanea, quindi passiamo dalla sperimentazione alla temporaneità.

Non voglio entrare in una discussione più di natura formale sul fatto anche che nelle potenziali o se ci sono state interlocuzioni appunto non abbiamo elemento, come ha detto il collega Baccega, ma sappiamo come queste cose a volte vanno... interlocuzioni che ovviamente non abbiamo tenuto noi ma ha tenuto il Governo, non vogliamo entrare sulla forma ma sulla sostanza. Abbiamo una misura che viene presentata con finalità di attrattività sperimentale che poi diventa temporanea. Su questo guardo un po' al futuro e alla prospettiva, nel senso che, laddove si valuti appunto di attrarre dei soggetti - e non sto parlando soltanto della materia sanitaria ma di qualsiasi tipo di settore si voglia attrarre delle professionalità che non ho o che devo potenziare, oppure anche delle nuove professionalità, perché comunque si pensa, si dovranno fare e si stanno facendo anche degli investimenti pesanti sul settore sanitario, e penso che l'analisi del bilancio lo abbia dimostrato anche nelle ultime variazioni di bilancio -, ci debba essere anche una visione al di là della temporaneità, al di là del triennio, se in bilancio ci poteva stare una misura sperimentale, oggi mi chiedo se a livello temporaneo questo voglia dire che, finito il triennio, si ferma tutto, ovviamente qualcosa non torna, qualcosa non va.

Qui voglio collegarmi all'interessante chiosa finale che ha fatto il collega Restano nella sua relazione, collega che, tra l'altro, oggi presiede la V Commissione, che è il cuore pulsante della materia sanitaria e anche della programmazione, perché nello stesso momento sta discutendo il piano che impegnerà la sanità valdostana nei prossimi anni: il piano sanitario e del benessere sociale della Valle d'Aosta. Perché dico questo? Perché se ci deve essere una prospettiva, se ci deve essere un futuro, io mi aspetto che questo sia contenuto all'interno di quel piano, che la prospettiva sia contenuta all'interno di quel piano e che all'interno di quel piano ci sia anche - perché no? - un recepimento e un adeguamento rispetto a delle valutazioni, delle analisi e delle richieste che sono nate all'interno di quella Commissione, magari in maniera tangente rispetto alle audizioni specificatamente convocate per il Piano sanitario, che bisogna fare tesoro di quello che è stato detto.

Ebbene, in questo senso io vedo due problemi: da un lato, la temporaneità della norma, che non mi dà una certezza, che non mi dà una prospettiva e che mi fa dire: ma può essere vista come una norma di attrattività? Mi spiace dirlo ma la conferma è questa, purtroppo se la norma è temporanea, non dà una visione di medio periodo, perché il lungo periodo è qualcosa di sconosciuto ai più per ovvie ragioni. Dall'altra parte però mi dico: ma se io non me lo trovo all'interno del piano sanitario, dove posso pensare che si voglia fisicamente e formalmente anche concretamente e anche finanziariamente valutare una politica di attrattività delle professioni sanitarie? Ebbene, ad oggi questo lo troviamo all'interno di un ordine del giorno che ci è stato trasmesso dalla Presidenza del Consiglio e che in parte è già stato anticipato. All'interno di quest'ordine del giorno io leggo un passaggio che mi dà ancora più pensiero, ovvero il fatto che si dica: "si impegna il Governo regionale a procedere, decorsi i termini, per eventuali impugnative alla legge in approvazione". Io mi auguro che questo passaggio sia un passaggio che permetta a questa compagine di maggioranza, alla Commissione e a chi deve farlo di prendere il giusto tempo per fare delle valutazioni, perché altrimenti se questo passaggio è scritto perché ci si attende che la storia non sia finita, ovvero che ci possano essere ulteriori impugnative, allora io riavvolgo il nastro e torno all'intervento fatto dal sottoscritto in relazione di bilancio e all'intervento che fece il collega Sammaritani perché mi dico: allora le cose non sono finite qua. Una misura che doveva nascere con un obiettivo sperimentale oggi diventa temporanea, a questo punto domani non si sa, perché la stessa compagine di maggioranza presenta un ordine del giorno che prevede questa specifica, ma voglio pensare che sia stato messo per prendere del tempo.

Allora qui passo al passaggio politico. Il collega Restano giustamente ci ha detto che è stata fatta una scelta politica nel presentare questo disegno di legge così com'è con questo perimetro soprattutto di riferimento delle professioni, allora mi dico: ma quest'ordine del giorno allora è una pezza politica? Perché io non mi trovo nel piano sanitario ad oggi nessun adeguamento reale, nessuna integrazione, nessuna revisione sostanziale di questo percorso, perché se passerà quest'ordine del giorno, io mi auguro che ci sarà una revisione o un'integrazione del piano che impegna la sanità valdostana nel futuro, perché altrimenti questa effettivamente è una pezza politica. Poi sappiamo qual è la forza di un piano di programmazione e di un ordine del giorno, e non lo devo spiegare.

Io quindi mi aspetto anche magari che nella discussione dell'ordine del giorno o nella discussione generale l'Assessore ci annunci che questa previsione verrà integrata all'interno del piano, perché altrimenti verba volant, perché l'ordine del giorno è sì scritto, però sappiamo che è un'impegnativa ben diversa, ma soprattutto perché in Commissione magari potremmo fare dei dettagli e delle integrazioni utili a comprendere meglio le cifre, le possibilità e le prospettive, perché, ripeto, questa oggi è una norma che se passerà, nascerà come temporanea, è scritto nero su bianco, quindi di prospettiva non ce n'è.

Dico anche un'altra cosa: se è stata fatta una scelta politica di andare avanti sul DDL 72 con quella perimetrazione, con quei beneficiari e con quelle risorse, e oggi ci troviamo quest'ordine del giorno dopo le audizioni, giustamente abbiamo voluto dare risposte o si è voluto - preferisco l'impersonale - dare risposte alle categorie, ma, quando è stata fatta questa scelta politica, non ci si aspettava che tutte le altre categorie, tutte le altre professionalità dicessero giustamente: "perché a me no?", perché è già stato anche detto questo, quindi io mi preoccupo di questo.

Metto delle risorse sul tavolo, le destino soltanto a qualcuno, lo faccio sperimentalmente, poi devo trasformarlo temporaneo a forza dell'impugnativa, non lo scrivo nel piano ma presento un ordine del giorno, che a questo punto non capisco, magari è stato anche concertato con l'Assessore e se lo condivide e lo presenta anche l'Assessore, mi chiedo perché all'epoca ha preso una scelta politica, se è stato lui il promotore o qualcun altro, che comunque oggi ha una falla e la falla è rappresentata da quest'ordine del giorno, perché non l'ha presentato la minoranza. La minoranza fa il suo mestiere, chi ha preso quella decisione politica, oggi presenta una pezza politica e domani chissà cosa farà, perché io temo che se passerà quest'ordine del giorno, nel piano non ci sarà scritto niente, aspetteremo il tempo, vedremo poi come andranno le varie vicissitudini, la quadratura del cerchio di Giotto e via discorrendo. Intanto ci sono delle scelte politiche che vengono prese che, invece di dare delle prospettive, delle certezze, di dare attrattività a un settore che è in sofferenza, danno una pezza temporanea e creano, perdonatemi, una guerra tra categoria e tra professioni, perché è inevitabile, purtroppo è inevitabile, perché mancherà sempre qualcuno quando si dà un aumento a qualcun altro, questo è il vero problema.

Mi chiedo anche poi se tutto si può risolvere se il problema dell'attrattività si può risolvere solo con una questione di denaro, perché mi chiedo anche magari se non ci sono delle politiche all'interno dell'azienda - perché comunque è un'azienda - che potrebbero magari a costo zero, oppure mantenendo il costo all'interno, valorizzare le professionalità esistenti. Io questo mi chiedo, ma ci saranno ancora le audizioni relative al piano sanitario, a meno che non si abbia fretta di chiudere, perché qui si sa che poi ogni tanto si ha fretta di chiudere, soprattutto i piani di programmazione, poi dopo dobbiamo correre dietro alle problematiche.

Mi chiedo quindi magari se anche l'obiettivo di quest'ordine del giorno non sia uno di quegli elementi che ha detto anche questa mattina il Presidente che sono utili a chiarirvi all'interno della maggioranza. Chiaritevi prima di presentare i disegni di legge perché, ripeto: "decorsi i termini per eventuali impugnative alla legge in approvazione", e mi viene da dire decorsi i termini per altre soluzioni politiche che potranno arrivare o soprattutto altre soluzioni legislative, perché magari io temo, al di là di un'integrazione o di una nuova legge per allargare questo perimetro, che non ci possa essere un ulteriore intervento legislativo. Non ne ho la certezza ma ne ho il dubbio, soprattutto se chi presenta il disegno di legge scrive questo passaggio e fa certe considerazioni.

Io ripeto: ringrazio il collega di avermi dato uno spunto sulla parte finale e sono anche certo che, al di là delle risposte che spero possano arrivare dai banchi del Governo e dall'Assessore, anche lui potrà dare una risposta in V Commissione, con ulteriori audizioni e approfondimenti su questo passaggio e mi auguro che si faccia promotore di una modifica del piano, che preveda questo passaggio se passa l'ordine del giorno o anche no, perché io penso che la naturale conclusione delle audizioni che abbiamo fatto in V Commissione, che siano sul piano o che siano sull'indennità sanitaria, facciano fare una riflessione sulla prospettiva e sulle prospettive reali di attrattività che si vogliono dare alla sanità valdostana, perché altrimenti, perdonatemi, ma la pezza è peggio del buco.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Moltissime cose sono state dette dai colleghi che mi hanno preceduto e che con me hanno seguito con attenzione le audizioni in quelle Commissioni. Ostetriche, fisioterapisti, psicologi, assistenti sociali, farmacisti, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio e chi più ne ha più ne metta sono passati in questi mesi nella V Commissione e hanno sottolineato, ognuno per il suo pezzo, l'importanza del lavoro che svolgono e l'importanza che questi influiscano anche rispetto all'assicurazione delle prestazioni sanitarie e alle attività previste dai LEA citate nell'articolo 1 di questa norma. Sappiamo bene, e credo che l'Assessore lo sappia anche meglio di noi, arrivando da quel mondo, che tutte quelle professioni servano in qualche modo a mantenere quei livelli essenziali.

Aprendo la discussione in Commissione, ognuno di loro ha cercato di spiegarci come si potevano valorizzare le loro professioni, quindi non solo con l'indennità di attrattività che naturalmente tutti chiedono, ma anche attraverso la formazione, la possibilità di evitare delle turnistiche pesanti, l'idea di poter avere una programmazione più consona e anche alcuni dirigenti medici hanno sottolineato - invito poi l'Assessore magari a leggere anche lui quanto è emerso in Commissione - quanto, secondo alcuni di loro, doveva essere maggiormente assegnato, ad esempio, al ruolo degli infermieri rispetto al loro ruolo, perché per molti di loro proprio quella professione era importante anche per lo svolgimento del loro lavoro. È evidente che aver scelto - e condivido, questa è una scelta politica - solo la dirigenza medica e il personale infermieristico abbia aumentato all'interno delle professioni una conflittualità, che in altro modo abbiamo subito anche noi dipendenti regionali quando era stato inserito il salario di risultato, piuttosto che le posizioni organizzative, perché, nel momento in cui si sceglie di dare a qualcuno e a qualcun altro no, sappiamo che questo influisce in maniera pesante. Sotto questo punto di vista, è normale che, trattandosi di un lavoro di équipe, basta che uno degli anelli manchi che tutto questo non può essere portato avanti. A maggior ragione quindi abbiamo presentato un ordine del giorno, poi sottoscritto anche dai colleghi della minoranza, per chiedere che la norma venga ampliata a tutto il personale sanitario, socio-sanitario e tecnico riabilitativo, perché non dobbiamo dimenticarci anche il ruolo importantissimo delle OSS e degli OSS della sanità valdostana.

Tutto questo lo chiediamo naturalmente dai banchi dell'opposizione perché, come dicevo, la vostra è stata una scelta politica che fin dall'inizio abbiamo non condiviso, lo avevamo già detto nell'audizione con l'Assessore. Oggi abbiamo visto l'ordine del giorno presentato dai Capigruppo di maggioranza ed evidentemente quella scelta politica è stata anche rivista, o questo ci aspettiamo da lei, Assessore, che ci venga detto, anche all'interno della maggioranza, rendendosi conto che forse andare a premiare solo due professioni rispetto a tutto il panorama poteva essere in qualche modo poco corretto e ingiusto nei confronti degli altri.

Aspettiamo anche noi delle risposte per capire dove questa maggioranza stia andando e quali siano effettivamente le volontà, perché lo ha accennato il consigliere Aggravi, nel piano della salute e del benessere sociale, fatto di buone intenzioni sicuramente, quello che spesso non si comprende è quel piano con quali risorse umane si pensa di metterlo in piedi.

Delibera dell'altro ieri dell'USL: si parla di 4 milioni per le case di comunità. Bene, le strutture forse ci saranno, bisogna capire se quelle strutture saranno riempite di personale o seppure stiamo facendo una programmazione solo di edilizia e non invece una programmazione rispetto alla questione sanitaria, perché è proprio questo che ci è stato detto in tutte quelle audizioni.

Ci sono ruoli importanti, come l'infermiere di famiglia, ci sono valorizzazioni importanti, ma sappiamo anche che il personale manca, quindi quell'attrattività, che per ora è temporanea, vogliamo capire in che modo si pensa di farla diventare strutturale e se, come chiediamo anche nell'ordine del giorno, è intenzione del Governo ampliarla a tutti coloro che appartengono al personale sanitario, socio-sanitario e tecnico-riabilitativo.

Presidente - Ci sono altri interventi? Siamo sempre in discussione generale. Vi invito a prenotarvi e se non vedo prenotazioni, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, replica l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Io farei un piccolo rappel dal punto di vista del percorso, anche se è già stato ricordato in maniera puntuale dal vicepresidente della V Commissione, consigliere Restano, che ringrazio per l'esposizione, per la presentazione e anticipo già che tutte le sue osservazioni le condivido pienamente perché sono le osservazioni della maggioranza, quindi sono ampiamente condivisibili. Le problematiche le conosciamo e queste sono alcune risposte che abbiamo dato, ma di questo vorrei parlarne alla fine.

Sulla necessità di ampliare a ulteriori categorie, questa è una possibilità che il Governo e la maggioranza non aveva mai escluso, ma questa era stata una misura straordinaria in un momento di straordinarietà, che, purtroppo, continua a esserci.

Come dicevo prima, vorrei fare un piccolo rappel, anche perché i punti che sono stati toccati, come sempre, sono tanti, scusate se lo dico ancora una volta, ma ritengo che molte volte si faccia un minestrone tra un piano sanitario e una misura economica, che sono due cose completamente diverse, l'una non è dentro l'altra, perché il piano sanitario è un piano di programmazione, ma non è una programmazione economica, dà degli indirizzi di sviluppo, quindi è un altro livello di programmazione, non è che andiamo a fare i conti o vedere se in questo momento questo tipo di indennità, o come la vogliamo chiamare, può essere ripresentata, anche perché giustamente inizialmente era definita come sperimentale, dopo è stata definita come temporanea, ma questa definizione, questo cambio di termine è stato legato a quelle che erano state le interlocuzioni, per evitare che questa legge, che riguarda circa mille famiglie... vorrei ricordare in questo momento che nel caso in cui la legge dovesse essere impugnata, sarebbero obbligate a restituire quanto ricevuto, forse queste sottigliezze semantiche magari potremmo anche evitarle. Questo è il mio punto di vista.

Ribadisco, ma questo solo per ricordarlo, che il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministero per gli affari regionali e autonomie, cioè Mariastella Gelmini, nella seduta del 24 febbraio del 2022 ha deliberato di impugnare la legge della Regione autonoma Valle d'Aosta n. 35 del 22 dicembre 2021.

A tal proposito mi rifaccio all'osservazione che ha fatto giustamente il consigliere Baccega dicendo che abbiamo fatto poi una legge per cercare di evitare un'impugnativa, se uno crede a quello che fa, deve andare invece davanti alla Corte costituzionale a difendersi. Sì, è facile difendersi quando poi però andiamo a toccare le tasche non dell'Assessore o dei Consiglieri ma dei lavoratori dell'Azienda sanitaria a cui abbiamo dato prima degli emolumenti e poi rischiamo... Condivido pienamente il principio, mi piacerebbe andare a difendere una legge che ritengo giusta, però, a mio avviso, ci sono delle priorità in tal senso.

La norma impugnata riguarda tra gli altri l'articolo 18, quindi l'indennità di attrattività, non è stata l'unica norma impugnata che ha introdotto, in via sperimentale, com'è già stato ricordato, per il triennio 2022-2024 un'indennità che integra, nelle more della contrattazione integrativa aziendale, il trattamento economico del personale di scienza medica e del personale infermieristico titolare di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno con l'Azienda USL Valle d'Aosta nella misura determinata rispettivamente in 800 e 350 euro lordo busta. A seguito di tale impugnativa, nell'ambito della leale collaborazione - leale collaborazione vuol dire che io non ho l'esperienza che ha lei, consigliere Baccega, ma penso che nessun Ministero rilasci un qualcosa di scritto in cui dice: "no, fate pure un'altra legge, la concordiamo ma vi scrivo che non la impugneremo", questo penso che non esista e non sia fattibile, e in tal senso penso che l'Ufficio legislativo abbia già risposto in V Commissione, quindi, com'è stato detto, si tratta di leale collaborazione con gli uffici -, il Dipartimento legislativo e aiuti di Stato della Regione ha intrapreso un proficuo confronto, per il tramite del Dipartimento degli Affari regionali e le autonomie, con i Ministeri interessati, al fine di superare le criticità emerse all'articolo 18, legge regionale n. 35/2021 e sfociato nel contenzioso dinanzi la Corte costituzionale.

Il disegno di legge di cui all'oggetto, discendendo da tale confronto, va quindi considerato quale intervento sostitutivo delle norme di cui all'articolo 18, legge regionale n. 35, al fine di superare ogni rischio di nuova impugnativa, anche come riferito dalle strutture regionali competenti, penso che su questo in Commissione la dottoressa Quattrocchi sia stata molto chiara, sarebbe fortemente auspicabile che le norme di cui al disegno di legge n. 72/2022 fossero approvate dal Consiglio regionale esattamente nel testo che è stato frutto dell'intesa raggiunta con il livello di Governo centrale, ciò anche nel rispetto della richiamata leale collaborazione tra il livello di Governo centrale e quello regionale. Sicché divenute pienamente efficaci, tali norme rappresenterebbero - e direi che questo è il passaggio fondamentale - un solido precedente per le eventuali e successive valutazioni da parte della Giunta regionale, del Governo o di qualsiasi maggioranza, al fine di proporre nuovi disegni di legge in materia volti ad ampliare la platea dei beneficiari e dell'indennità di cui trattasi.

Quest'importante azione vuole inserirsi in un complesso mosaico di iniziative volte a rendere maggiormente attrattivo il sistema sanitario regionale sia con interventi a beneficio di riconoscimento economico a figure professionali, sia con azioni mirate a riqualificare il benessere organizzativo negli ambienti di lavoro, nonché a motivare il personale.

Adesso io, abbiate pazienza, non mi ricordo quale sia stato il Consigliere che abbia fatto questo appunto, ma è ovvio che l'attrattività economica non è l'unica. Questa è stata una misura emergenziale mentre stiamo lavorando, questo da tanto tempo, sia attraverso le organizzazioni sindacali sia direttamente con il personale, per raggiungere altri obiettivi come quello del benessere lavorativo, perché effettivamente - e su questo concordiamo - non solamente una misura economica può dare una risposta. Questa è stata una misura economica in un momento straordinario, di cui vediamo ancora gli effetti purtroppo adesso, perché noi, quando abbiamo detto che non avremmo erogato i LEA, non era tanto per dire qualcosa, quattro ortopedici, se chiude l'Ortopedia, chiude l'Ospedale, questo l'ho già detto più di una volta e diventiamo un Pronto Soccorso di secondo o terzo livello.

Fino a pochi giorni fa, per la carenza degli infermieri, avevamo 80 posti letto chiusi, adesso si sono ridotti un po' ma sono 80 posti letto chiusi sull'unico presidio ospedaliero, quindi se questa non è un'emergenza per erogare i LEA, io sinceramente non so che cosa possiamo considerare un'emergenza.

Ribadisco che questa è una legge non legata a una meritocrazia o all'impegno del personale, a tutto il personale viene riconosciuto - ci mancherebbe altro - il grosso impegno che ha messo sia durante l'emergenza Covid sia anche successivamente, per cercare di dare una risposta alla sanità valdostana, e di questo lo ringrazio, ma vorrei ribadire questo concetto perché ogni tanto si cerca un po' di nasconderlo o di mutuarlo, come se fosse stata fatta una scelta di capacità e di diritto verso alcune categorie. È stata fatta una scelta di funzionalità per cercare di mantenere in piedi un sistema sanitario che non sono in Valle d'Aosta, ma in tutta Italia ha delle criticità enormi.

Per quanto riguarda i finanziamenti, questa è un'osservazione che è stata fatta dal consigliere Baccega sul fatto che siano stati dati dei finanziamenti eccessivi; i finanziamenti non sono eccessivi, ma hanno tenuto conto del piano di assunzione dell'azienda.

Io avrei voluto tanto che in questo momento non avessimo avuto dei residui, questo voleva dire che non avremmo avuto 80 posti letto chiusi, avremmo avuto i medici che volevamo, avremmo avuto gli infermieri. Non si può fare una legge che non preveda una copertura che si chiama attrattività e quest'attrattività vuol dire cercare di mantenere i professionisti che abbiamo al lavoro adesso nella nostra Azienda e di attrarre, quindi non avere la copertura economica se qualcuno viene a lavorare nella nostra Azienda e poi la copertura economica non c'è. Quindi non sono stati sbagliati i conti. L'Azienda ha fatto dei conti sul personale attualmente in servizio, quindi vedremo a fine anno quali saranno i giusti e corretti residui dal punto di vista consuntivo, ma è giusto che questi residui, come ho sempre detto - e se possibile anche ulteriori finanziamenti, ma questa è una valutazione che trascende a quello che può essere la volontà dell'Assessore alla sanità - si possano utilizzare - e questo è l'impegno che noi vogliamo prendere con il nostro ordine del giorno - per poter incentivare altre categorie in ambito sanitario che necessitano di essere incentivate perché c'è una carenza in questo momento.

Perché l'ordine del giorno della maggioranza? Perché se l'Assessore avesse detto: "guardate che pensiamo con i residui di dare altre risposte", sarebbe stato detto: "sì, lo diciamo, poi magari non viene fatto". Questo è un impegno della maggioranza su un impegno che anche l'Assessore, per quel che può contare, si era preso con le varie categorie, proprio ribadendo che il problema non è di merito, ma di necessità.

Forse in questo momento la carenza più grande in assoluto che abbiamo - ma penso che lo sappiate tutti - è quella degli infermieri, questa è una carenza nazionale, sta diventando un problema enorme, gli ospedali di Torino hanno in media dai 150 ai 180 infermieri in meno per ogni ospedale, quindi dobbiamo dare una risposta in questi termini.

Non voglio entrare sull'argomento temporaneità, sperimentale, eccetera, è ovvio, come ho già detto prima, la questione è di trovare un accordo su questa legge, 60 giorni sono necessari perché è vero che molto probabilmente la legge non verrà impugnata, ma non c'è la certezza. Se andiamo a fare delle modifiche in questo momento, rischiamo un'impugnativa su una legge e personalmente... penso che tutta la maggioranza, tutto il Consiglio regionale non voglia assolutamente che venga impugnata. Si parlerà poi successivamente di altre estensioni. Questo è solamente perché giustamente si è perorata la causa di tutte le professioni sanitarie che io condivido, vorrei ricordare a questo Consiglio che nella legge n. 20/2020, il famoso articolo 14, se non ricordo male, definiva un'indennità di valdostanità di cui parleremo anche dopo, in cui le uniche categorie che venivano riconosciuta erano quelle di dirigenti sanitari e non sanitari, e del comparto e degli infermieri ce ne siamo fottuti tranquillamente, scusate il francesismo, però io non mi ricordo dei sollevamenti in tal senso.

Io penso che - e ringrazio la consigliera Guichardaz che mi ha riconosciuto perlomeno un'anzianità di servizio nell'ambiente - forse per la prima volta abbiamo riconosciuto agli infermieri qualcosa che forse non è mai stato riconosciuto prima, e io ringrazio la maggioranza per quanto è stato fatto.

Direi che il mio intervento finisce qui, anticipo che, proprio per quello che ho detto, proprio perché questa legge va approvata così com'è.

A nome della maggioranza, anticipo che gli emendamenti alla legge non verranno accolti dato che credo che sugli stessi ci asterremo.

L'ordine del giorno presentato dalla maggioranza è molto chiaro con degli impegni precisi, condiviso ovviamente dall'Assessore, ma anche da tutta la maggioranza, e sarà l'ordine del giorno che noi sosterremo.

Presidente - Abbiamo, come ricordato, due ordini del giorno: uno della maggioranza e uno della minoranza. Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, iniziamo con l'ordine del giorno della minoranza. La parola al consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Per una breve dichiarazione di voto e per fare un'analisi di quanto è emerso dal dibattito. Io credo che l'Assessore ci abbia detto che il piano sanitario non è un piano economico e non deve prevedere delle risorse, credo che un piano sanitario, se non prevede delle risorse e delle politiche come quelle dell'attrattività, è un libro dei sogni su cui possiamo discutere a lungo ma poi di fatto diventano poco attuabili, e questo è sicuramente un limite ma che rimandiamo poi alle discussioni che si terranno sicuramente in Commissione.

Per quanto riguarda l'iter di questo disegno di legge, com'è stato detto, questo provvedimento nasce da un'impugnativa di una legge che nessuno ha citato ma su cui le opposizioni avevano già fatto una proposta di emendamento poi bocciata. Una proposta di emendamento che prevedeva un incremento di 2 milioni di euro proprio in quell'articolo, articolo che permetteva così di finanziare tutti o sicuramente più professioni sanitarie. Quell'articolo è stato bocciato, quell'articolo di legge è stato poi impugnato e oggi ci troviamo qui, a distanza di quasi un anno, ad approvare una pezza a quel problema. Questo va detto, perché non deve passare assolutamente il messaggio che... nessuno di noi qui dentro vuole togliere quest'indennità di attrattività, ma stiamo cercando di trovare delle soluzioni per ampliarlo e queste soluzioni le avevamo già proposte nel mese di dicembre del 2021 ma sono state respinte. Ciò che ci preoccupa è sicuramente la differenza tra sperimentazione e misura temporanea ma non, come detto dall'Assessore, per una questione semantica dei termini ma per una questione politica.

Se a queste mille famiglie diciamo che diamo un contributo di attrattività e che verificheremo, come abbiamo detto nell'articolo 18, con il tempo quanto realmente attrae questa misura per poi confermarla, è una questione, se invece diciamo a queste mille famiglie: sappiate che questi soldi ci sono per i prossimi tre anni e poi non ci saranno più, è una questione molto diversa, anche perché medici e infermieri che stanno scegliendo di andare in altre località lo fanno non per tre anni, lo fanno per una scelta di vita. Capite bene che quello che stiamo dicendo è: troviamo una soluzione ma sappiate che non è una soluzione sperimentale su cui ci confronteremo e su cui vi daremo dei riscontri ma è una situazione che ha una data di termine: i tre anni, e questo è sicuramente un altro aspetto, che non è semantico, ma è assolutamente politico e concettuale molto diverso.

Crediamo pertanto sia necessario incrementare le risorse, questo l'abbiamo detto non oggi ma lo diciamo da mesi, e su questo credo che conveniamo tutti, poi possiamo decidere e dirci chiaramente che non è così semplice, avevamo fatto una proposta, non è stata accolta, oggi i colleghi Baccega e Marquis fanno un'altra proposta e, da come ci è stato detto, non sarà accolta e di questo ce ne dispiace, perché è un problema serio, su cui sarebbe necessario confrontarsi ma non con dei testi blindati e chiusi come state facendo in questo momento, perché a questo punto diventa inutile anche qualsiasi atto d'intervento e qualsiasi lavoro da parte delle opposizioni.

Quello che vi chiediamo è un confronto serio, perché quest'attrattività che l'Assessore ha ammesso purtroppo ad oggi non sta funzionando come ci auspicavamo, l'ha ammesso, perché se avanzano delle risolse, significa che l'attrattività non funziona esattamente come ci auspicavamo e su cui sicuramente dovremo confrontarci a fine anno per capire quali sono i dati, quali sono gli avanzi e come pensiamo di metterla a punto.

Quello che chiediamo attraverso un ordine del giorno che abbiamo sottoscritto è di ampliare la platea e di riservare questa misura a tutte le figure professionali e non limitarci esclusivamente agli infermieri e dirigenti medici.

Presidente - Altri? La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Per una breve replica, l'Assessore in realtà, collega Carrel, ha anticipato alcune note. Io nel mio intervento di prima non ho voluto parlare del piano salute e benessere sociale perché già l'Assessore lo aveva indicato come il libro dei sogni, com'è stato ricordato, ma quella programmazione sanitaria per il futuro di questa Regione non può non avere a fianco un'ipotesi di investimenti e di costi, altrimenti è davvero una roba fasulla! Scusate ma non stiamo qui a dire delle cose... sono banali! È vero che il piano salute e benessere sociale deve avere delle prospettive: tre anni, cinque anni ma mi sa che se andiamo avanti così, lo approveremo nel 2023, quindi i tempi si allungano ulteriormente, ma non è pensabile non avere a fianco - e lo diremo quando affronteremo quel tema - un'ipotesi di investimenti, perché la sanità negli ultimi tre o quattro anni è già cresciuta di 40 milioni e dovremo capire quanto andremo a spendere successivamente rispetto a delle iniziative che, per quanto ci riguarda, sono condivisibili, lo abbiamo già detto, lo sosterremo e lo diremo. Non si può dire che sono disgiunte le cose.

Io non credo di aver pensato che si voleva dal Ministero una nota che dicesse: "non vi preoccupate che questo disegno di legge non ve lo impugneremo", ma se c'è stata una corrispondenza che immagino ci debba essere fra un Ministero che dice: "no, questa ve l'abbiamo impugnata, però in qualche modo bisogna lavorare in un altro modo"... dovrebbe esserci, non c'è, quindi io ribadisco che questa roba è una cosa campata in aria.

Noi ribadiamo e diciamo che l'indennità di attrattività non c'è, non parliamo di attrattività, i concorsi stanno andando deserti, le infermiere se ne vanno comunque e vanno in Svizzera perché quelle della Svizzera si stanno licenziando, vanno a fare altri lavori. Abbiamo dei dati che sono allarmanti - e in questo le do ragione, Assessore - sia a livello italiano che a livello dei Paesi limitrofi, però bisogna cambiare paradigma: bisogna trovare per la sanità valdostana un modo di agire affinché intanto i LEA siano salvaguardati, ma soprattutto che si vada nella direzione giusta per dare meno conflittualità, migliore organizzazione e più efficienza, che è quello che hanno detto - e io davvero la invito a leggere le risultanze delle audizioni - i suoi colleghi e non solo, i collaboratori della sanità.

Noi diciamo ancora una cosa e chiudo: l'indennità proposta va allargata a tutto il personale della sanità, l'ha detto Carrel poco fa, c'era un emendamento per stanziare altri due milioni e avremmo risolto la questione in tempo zero, altri due milioni. Non è stato approvato e ci troviamo adesso all'ultimo secondo, in zona Cesarini, usando un termine calcistico, con un ordine del giorno che impegna la maggioranza e il Consiglio a reperire ulteriori risorse, è passato quasi un anno.

Io direi che abbiamo detto tutto quello che si poteva dire rispetto a questo percorso. Faccio due riflessioni rapide sull'emendamento o ne parlerò dopo, non lo so. L'emendamento dice: ci sono in avanzo 2.349.000 euro, cominciamo a distribuire queste risorse a tutto il personale della sanità, altrimenti rimangono lì in un cassetto e non ha senso che rimangano lì, anche se la prospettiva era quella di assumere più personale, di assumere più dirigenti medici, di assumere più infermieri, se ne stanno andando. Io quindi direi che questa potrebbe essere una dimostrazione di buona volontà, soprattutto da parte della maggioranza.

Presidente - La parola al consigliere Chatrian.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Per dichiarazione di voto per quanto riguarda il nostro gruppo, dopo aver ascoltato attentamente il dibattito comunque su un tema delicatissimo, dove non solo a livello nazionale le altre Regioni hanno delle difficoltà molto simili ma a livello sicuramente europeo e non solo, dopodiché è normale che noi dobbiamo fare la nostra parte e a dicembre questa maggioranza ha fatto una scelta di natura tutta politica.

Non ripercorro quello che è già stato messo in evidenza molto bene dal relatore e soprattutto la replica fatta dall'Assessore, che ha messo in evidenza, da una parte, le criticità e, dall'altra parte, le eventuali soluzioni perché hanno comunque un delta tempo diverso per poter raggiungere determinati obiettivi.

Il collega Baccega giustamente mi ha ripreso, probabilmente anche in maniera scherzosa, che sovente utilizzo la dizione: "l'Amministrazione pubblica parla per atti", bene, oggi è fondamentale che questa legge sia approvata così com'è per dare corso alle questioni messe in evidenza sia dal relatore Restano che dall'assessore Barmasse, ma c'è un "ma" dal nostro punto di vista importante. È vero che può essere magari valutato in maniera non così robusta quell'ordine del giorno che è stato depositato dalla maggioranza, ma quell'ordine del giorno depositato è molto chiaro sul piano più politico indubbiamente, come tutti gli ordini del giorno non sono né delle leggi, né sono degli atti, ma sono degli atti più di natura politica e meno di natura amministrativa, dove si impegna comunque il Governo regionale non solo a procedere, ma a presentare un'ulteriore iniziativa legislativa. Questo sarà il passaggio successivo nel breve tempo possibile, abbiamo audito tutti, eravamo presenti durante la V Commissione ma tanta è stata la discussione fatta anche all'interno della maggioranza, quindi l'ordine del giorno ha sicuramente un suo perché sul piano più politico.

Per l'altro la scelta politica l'avevamo fatta già a dicembre del 2021, oggi per i motivi che sono stati ben illustrati, si chiude un cerchio invece sull'approvazione del DL 72. Comunque, vista la situazione purtroppo di questa pandemia internazionale che c'è ancora, lo tocchiamo con mano... per quanto ci riguarda, risulta essere comunque una misura... possiamo chiamarla epocale, perché è stata una scelta anche epocale quella che è stata fatta a dicembre e che faremo di nuovo fra qualche minuto votando il DL 72: epocale per il sistema sanitario regionale che sarà rafforzato, questo è il passaggio successivo che è stato detto dall'Assessore, sicuramente da ulteriori misure di tipo organizzativo... ça va sans dire che ci dovrà essere anche quel passaggio, ma che probabilmente, con tutta una serie di criticità legate anche alle professionalità interne della nostra Azienda sanitaria... trovano difficoltà per raggiungere il prima possibile gli obiettivi. Seconda cosa, come dicevo, il riassetto organizzativo della sanità valdostana già in calce con il piano per il benessere e salute 2023-2025. Terza cosa forse più nostra, perché non è ancora stato approvato, lo si diceva poc'anzi: un indirizzo politico chiaro basato... se, da una parte, non so se è corretto ribadire il termine attrattività, penso che la parte delicata e difficile sia quella legata al mantenere, non farsi sfuggire tutta una serie di professionalità e, dall'altra parte, essere capaci ad attrarre comunque professionalità quando tutte anche le altre Regioni, piccole come le nostre, hanno lo stesso problema, lo stesso Südtirol, la stessa Provincia di Trento che sovente in quest'aula portiamo come esempi, ma legati al fatto sia che sono a Statuto speciale, sia che hanno dei piccoli numeri e per il fatto che comunque rientrano in un'organizzazione.

Termino dicendo che siamo sicuri che le figure che a vario titolo lavorano nel sistema sanitario regionale debbono altresì essere accompagnate da un ulteriore impegno di risorse per rendere, da una parte, più appetibile lavorare nel nostro sistema sanitario e, dall'altro, crediamo in un sistema sanitario pubblico ma che sia di qualità dovuto alle specificità che abbiamo all'interno del nostro sistema piccolo ma valdostano, dove si cerca, sul piano pubblico, di dare quelli che sono non solo i servizi fondamentali ma accompagnare la criticità di una pandemia, che è mondiale.

Mi scuso per i secondi che ho preso in più e voteremo convintamente anche a seguito del percorso che è stato fatto sul piano più politico.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Soltanto per confermare il voto di astensione da parte del mio gruppo, com'è già avvenuto nelle Commissioni e per le motivazioni che abbiamo già espresso in bilancio, in Commissione e anche oggi.

Voglio soltanto dire anche due cose: primo mi aspettavo delle risposte, ne prendo atto, sono sinceramente allibito - mi perdoni, Assessore - che l'uomo che ha in mano il bilancio regionale sminuisca l'importanza delle programmazioni e dei piani che questo Consiglio approva o esamina. Mi perdoni ma è una cosa che non si può sentire, perché quello che viene scritto, quello che viene programmato non è il libro dei sogni, non stiamo facendo piani per andare su Marte. La programmazione ha una conseguenza economica perché altrimenti stiamo parlando di fregnacce e, mi perdoni, ma ci sono sottigliezze semantiche che costano 9.300.000 euro; non è una sottigliezza semantica la differenza tra sperimentazione e temporaneità, perché la temporaneità ha termine, la sperimentazione può avere una conseguenza. Mi perdoni quindi ma sentire dire la persona che ha in mano il peso più grosso del bilancio regionale che i piani non hanno degli effetti economici mi preoccupa enormemente. Non vedo l'Assessore alle finanze ma, fossi in lui, sarei molto preoccupato perché altrimenti... chiedo scusa, non l'avevo vista, ha sostituito Padovani nei banchi del PD o di qualche altro componente della Sinistra estrema. Detto questo, oggi io spero che questa sua affermazione sia nata dal fatto che ogni tanto, lo so, le critiche danno fastidio, però sono utili e funzionali magari a trovare una soluzione, perché se lei ha visto le osservazioni che sono state fatte oggi, non hanno un contenuto polemico. È ovvio che la minoranza fa il suo mestiere e dice le cose come sono ed è stato corretto fare anche dal nostro lato delle cose una sintesi del percorso che c'è stato, però mi perdoni ma i piani di programmazione, soprattutto quello della salute e del benessere sociale, hanno degli effetti economici, perché se non li avessero, di che cosa stiamo parlando? Allora perché nel DEFR non scriviamo che possiamo fare chissà che cosa? Non ci sono delle risorse stanziate, ma se uno si dà un programma, è perché poi lo deve attuare, perché altrimenti i programmi che uno si dà non servono a niente, ma non diciamolo fuori perché altrimenti sinceramente se già abbiamo dei problemi ogni tanto di credibilità e diciamo pure che i piani alla fine sono diversi dalle misure economiche... ricordiamo che i piani sono zeppi di misure economiche, quello che manca poi è l'ampiezza del bilancio. Mi perdoni ma questo davvero è qualcosa che mi ha lasciato sbigottito. Sulla semantica non dico altro perché se certi termini li avesse utilizzati un membro dell'opposizione, il solerte Presidente del Consiglio sicuramente l'avrebbe ripreso, comunque capisco che sia in difficoltà e le auguro un buon lavoro.

Presidente - La parola all'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Solamente per una precisazione, nel senso che io ho detto che nel piano socio-sanitario e per la salute non sono riportati i dati economici di valutazione, perché questo non è previsto dai piani socio-sanitari. Noi abbiamo fatto un piano per la salute e il benessere sociale che è stato sottoposto all'approvazione dell'Agenzia regionale per la sanità e questo è il sistema e la struttura con cui vengono creati i piani sanitari o per la salute e benessere sociale. Questo non vuol dire che lì non ci siano delle implicazioni economiche, è ovvio che le implicazioni economiche e le disponibilità di bilancio per poter realizzare quello che è previsto nel piano saranno valutate di anno in anno e con il bilancio regionale. Questa è la struttura di quello che vogliamo fare. Come un architetto che fa un progetto e ci fa cinque stanze. Bene, sappiamo che di queste cinque stanze a casa, perché magari i soldi non bastano, ne possiamo fare tre, però, quando faremo le altre due, sapremo dove le dovremo fare, perché se non abbiamo programmato, progettato e pianificato, le altre due saranno una cosa che non sappiamo né dove fare, né come fare e non saranno correlate a quello che abbiamo fatto prima.

Il piano prevede questo, ma non ce lo siamo inventati noi, non è che io non voglia fare delle previsioni economiche.

Presidente - Non vedo altre richieste d'intervento, passiamo pertanto agli ordini del giorno iniziando dall'ordine del giorno presentato dalla minoranza. L'ordine del giorno viene illustrato o lo metto in votazione? Lo diamo come illustrato o lo metto in votazione? Metto in votazione l'ordine del giorno della minoranza. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Padovani (FP-PD) - Astenuto.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Adesso passiamo all'ordine del giorno della maggioranza. Possiamo dare come illustrato anche quest'ordine del giorno? Se così è, lo metto in votazione. Per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno, la parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - L'ordine del giorno presentato dalla minoranza che non è stato approvato chiedeva all'Assessore competente di reperire le risorse per ampliare la suddetta norma a tutto il restante personale sanitario socio-sanitario e tecnico-riabilitativo, e questo impegno la maggioranza non ha voluto prenderlo, invece l'ordine del giorno che andiamo a dibattere adesso, presentato dalla maggioranza, impegna a procedere, decorsi i termini per eventuali impugnative alla legge in approvazione del DDL n. 72, alla presentazione di un'ulteriore iniziativa legislativa che preveda l'ampliamento della platea dei beneficiari, eccetera. Questa richiesta era già stata fatta dagli ordini professionali, da tutti quelli che sono venuti in Commissione nel 2021 appena approvata la finanziaria. È passato un anno, siamo qui ad approvare o a discutere un ordine del giorno che chiede quello che avevamo chiesto un anno fa. Veramente è incredibile.

Noi voteremo contro quest'ordine del giorno e ci asterremo sull'intera misura legislativa.

Presidente - La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Riassumiamo per chi segue questo dibattito.

A questa legge sull'indennità di attrattività sono stati collegati due ordini del giorno: un primo ordine del giorno, che si è appena votato, che chiedeva che quest'indennità di attrattività fosse estesa a tutte le categorie, quindi tutte quelle categorie che fanno parte del settore sanitario, a quel punto approvando quell'ordine del giorno avrebbero avuto medesima considerazione, e a quest'ordine del giorno la maggioranza ha deciso di votare contro, astenendosi ma comunque non approvando.

Adesso ci troviamo invece a votare un ordine del giorno della stessa maggioranza che dice di dare la medesima indennità di attrattività ad alcune categorie sanitarie; per esempio, rilevo che gli OSS sono esclusi da quest'ordine del giorno. Con la votazione di quest'ordine del giorno la maggioranza quindi dirà in maniera chiara e importante che di tutta una serie di figure sanitarie non gliene può importare meno e che quindi queste figure sanitarie rimarranno escluse da quest'indennità d'attrattività. Noi ne prendiamo atto, però io non posso non osservare che si mette nelle premesse di quest'ordine del giorno che si fa riferimento a quanto è stato esposto dalle organizzazioni sindacali all'interno di quest'aula.

Io ricordo - ma credo che lo ricorderanno tutti i membri della V Commissione e anche i numerosi colleghi che non fanno parte della V Commissione ma che hanno partecipato ai lavori - che abbiamo visto un'infinita sfilata di rappresentanti delle organizzazioni sindacali all'interno di quest'aula durante le Commissioni e tutti indistintamente ci hanno detto due cose:

1) che questo tipo d'indennità andava estesa a tutte le categorie, quindi se prendiamo atto di quello che dicono le organizzazioni sindacali non può esistere un impegno a darlo soltanto ad alcune, perché tutti hanno detto che giustamente andava esteso;

2) ci hanno detto che c'erano anche delle altre azioni da fare.

È stato credo già ben illustrato il fatto che dare una parte stipendiale in più è assolutamente importante, opportuno e necessario, lo abbiamo ribadito, ma che si doveva intervenire anche con alcune azioni che fossero al di là della parte stipendiale, e di questo non ve n'è traccia.

Prendendo atto di quello che è stato detto e prendendo atto di quello che è stato messo all'interno di quest'ordine del giorno, prendiamo atto - e lo dico ancora una volta e lo dico a beneficio di quelli che stanno fuori - che questa maggioranza ha deciso, come ha già fatto con la legge sull'attrattività, di escludere determinate categorie. Ne prendiamo atto, il nostro pensiero non è questo e, proprio per questo motivo, ci asterremo convintamente e non voteremo quest'ordine del giorno.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Noi quest'ordine del giorno lo voteremo convintamente perché si distingue proprio nel merito dell'ordine del giorno che hanno presentato i colleghi della minoranza.

È un ordine del giorno - mi permetterete colleghi - general generico e noi non possiamo oggi, visto ciò che è accaduto, rimanere nel general generico e che non abbiamo attenzione, per esempio, alle OSS lo avete detto voi. Ci saranno altre azioni per valorizzare le OSS che non possono essere quelle di oggi: quelle di oggi parlano di una legge e noi infatti andiamo a chiedere alla Giunta di fare una legge, perché tutte le professioni sanitarie hanno pari dignità e faremo una legge per le professioni sanitarie: le OSS e gli OTA fanno parte di un'altra parte del sistema sanitario e saranno oggetto di altre attenzioni, di altri percorsi di valorizzazione.

Ben avete detto, e condivido in pieno, che la valorizzazione delle professionalità non passa solo attraverso il riscontro economico, perché voglio ricordare a tutti che il riscontro economico si ha attraverso un contratto che sarà in discussione tra poco e il contratto lo deve approvare il Governo di turno, e lì andremo a vedere se saranno valorizzate veramente le professioni, perché la crisi delle vocazioni che ho evocato prima, non l'abbiamo in Valle d'Aosta, non l'abbiamo solo in Italia. Se andiamo a vedere su piattaforme internazionali, la ricerca di professionisti della sanità, anche Valdostani, è marcata. Il problema della carenza di medici e di infermieri, perché oggi parliamo di questi, ma mi permettete anche delle altre professioni, ce l'abbiamo in Portogallo, in Inghilterra e i Valdostani lì vanno a lavorare perché sono pagati molto di più. La Regione non può farsi carico di quest'aspetto, dev'essere fatto dal Governo.

Oggi rispondiamo a un'emergenza, che sia temporanea o meno io non ho queste capacità di disquisire sul significato dei termini, però so che dobbiamo dare una risposta, è questo che ci hanno chiesto i sindacati.

Noi in audizione, e giustamente è stato ricordato, abbiamo soprattutto audito gli ordini professionali, successivamente i sindacati e ci hanno detto anche, oltre al resto, di fare in fretta ad approvare questa norma. Qualcuno la voleva approvata prima della pausa estiva e non è stato possibile.

Ricordo a tutti che il lavoro fatto in Commissione, come già detto da altri colleghi, è stato fatto grazie al lavoro congiunto della Commissione, che vede anche rappresentanti della maggioranza, che hanno, in quell'occasione, dimostrato la sensibilità della maggioranza e la disponibilità della maggioranza a confrontarsi che oggi ha prodotto quest'iniziativa, che è politica, ma che va in un senso e che non significa che non si farà attenzione ad altre professionalità, significa che c'è molta attenzione a tutte le professionalità e molta disponibilità. I passaggi li vedremo, saranno un merito oppure saranno un onere in carico alla Giunta, all'Assessore, ma io credo che abbia ben chiaro ciò che deve fare per valorizzare tutte le professionalità, anche quelle non sanitarie.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Io ho ascoltato con interesse anche gli ultimi interventi che ci sono stati e non condivido quanto detto dal collega Restano che l'ordine del giorno presentato sia general generico.

Oggi è stato fatto riferimento in aula alla semantica; bene, faccio riferimento alla semantica anch'io: quell'ordine del giorno è un ordine del giorno estremamente chiaro, semplice, lineare, comprensibile da tutti e rispettoso di tutto quello che è stato il percorso che la V Commissione ha effettuato in questi mesi e di tutto quanto abbiamo sentito da chi è venuto a raccontarci la sua esperienza. E ripeto l'impegno di quell'ordine del giorno che non è stato approvato: si chiede di reperire le risorse per ampliare la suddetta norma a tutto il restante personale sanitario, socio-sanitario e tecnico-riabilitativo.

Nell'articolo 1 della legge, leggo un pezzo della relazione del disegno di legge n. 72, c'è scritto che le finalità del disegno di legge recano misure urgenti, eccetera, "per l'organizzazione del servizio sanitario regionale sopperendo alla carenza aggravatasi durante il periodo pandemico di personale sanitario indispensabile ad assicurare le prestazioni sanitarie e le attività previste dai LEA".

Noi sappiamo tutti, ma ci è stato ricordato in maniera molto chiara durante le audizioni che, per assicurare le attività prevista dai LEA, sono necessarie le attività, è necessaria la presenza di tutte quelle professioni che qui non sono ricomprese, a partire dalle OSS, lasciatemelo dire, perché sono quelle che svolgono un ruolo che molto spesso viene scarsamente riconosciuto o non adeguatamente riconosciuto.

Non credo davvero che ci sia una genericità, piuttosto c'è una chiarezza in quell'ordine del giorno, cosa che sinceramente non ritrovo ugualmente nell'altro ordine del giorno. È già stato detto molto e in maniera corretta dai colleghi che mi hanno preceduto. Si parla di fare una nuova legge, un nuovo intervento legislativo, ma non si tiene in considerazione tutto ciò che invece è emerso durante questi mesi e non mi sembra che quell'ordine del giorno che invece abbiamo presentato andasse in qualche maniera a inficiare lo spirito della legge; al contrario andava ad ampliare quella che credo sia la finalità principale che ha portato all'elaborazione di un disegno di legge: dico credo perché non sono più convinta che sia così.

Presidente - Non vedo altri interventi, mettiamo in votazione l'ordine del giorno della maggioranza. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Padovani (FP-PD) - Favorevole.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)

L'ordine del giorno è approvato.

Possiamo adesso passare all'analisi dell'articolato della legge. Articolo n. 1, vi sono richieste di interventi su quest'articolo? Non vedo richieste d'intervento, mettiamo in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Padovani (FP-PD) - Favorevole.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)

L'articolo n. 1 è approvato.

All'articolo n. 2 vi è l'emendamento di Forza Italia. La parola al consigliere Baccega per illustrare l'emendamento.

Baccega (FI) - L'Assessore ci dice che quella contabilità di 9.300.000 euro era stata fatta sulla base del fabbisogno. In realtà quel fabbisogno è fortemente diminuito anche perché nell'arco dell'anno sono andati via molti medici, alcuni nuovi assunti ci sono, sono andate via molte infermiere ma l'USL ci comunica che in realtà il costo lordo azienda per quanto previsto dall'articolo 1 è di 6.950.981 euro, la tabella è agli atti della Commissione.

Viene generato un avanzo di spesa rispetto al finanziamento di 9.300.000 euro, i 2.349.019 euro che noi chiediamo possa essere distribuito alle ulteriori categorie di personale sanitario secondo una contrattazione integrativa. Chiediamo quindi di aggiungere all'articolo 2 il comma 3bis come indicato nell'emendamento.

Presidente - Ci sono altri interventi su quest'emendamento? Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Padovani (FP-PD) - Astenuto.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato, conseguentemente anche le modifiche che a esso sarebbero state collegate.

Votiamo ora l'articolo n. 2. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Padovani (FP-PD) - Favorevole.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)

L'articolo n. 2 è approvato.

Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. Articolo 6. Stesso risultato. Mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Padovani (FP-PD) - Favorevole.

La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)

La legge è approvata.

Con questo punto all'ordine del giorno sospendiamo i lavori di questa mattinata del Consiglio regionale, che riprenderanno alle ore 15:00 con il punto n. 7.

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La seduta termina alle ore 12:58.