Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 935 du 7 octobre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 935/XVI - Interpellanza: "Applicazione della decadenza dall'assegnazione di alloggi ERP per coloro che non rispettano i regolamenti di comportamento stabiliti dall'ente gestore".

Bertin (Presidente) - Punto n. 40 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione dell'interpellanza il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come ovviamente lei potrà immaginare espungerò dalla mia relazione i nomi, ma ritengo che i fatti vadano assolutamente illustrati. Il primo di febbraio 2020 il nucleo che è oggetto di questa interpellanza diventava assegnatario definitivo di un alloggio ERP. Il 28 di marzo il nucleo residente al piano sottostante segnalava problemi di convivenza con i nuovi assegnatari. In data successiva, cioè il 21 di aprile, il medesimo nucleo segnalava nuovamente problemi di convivenza con i neo assegnatari del piano superiore. In data 29 aprile 2020 il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta della Stazione Donnas-Pont-Saint-Martin segnalava l'avvenuta duplice querela dei due nuclei, l'uno nei confronti dell'altro, in esito all'ennesima discussione sfociata in scontro fisico. Il Comandante sollecitava l'intervento dell'ARER per quanto di competenza, finalizzato alla presa d'atto del comportamento inurbano dei due nuclei e al richiamo al rispetto del comportamento previsto per gli inquilini, a maggior ragione in quanto assegnatari di un bene pubblico.

Dopo l'aggressione, quindi dopo i primi due atti - l'aggressione e l'invito del comandante della Legione Carabinieri Piemonte Valle d'Aosta è del 29 di aprile - il 17 di novembre veniva formalizzato un richiamo ufficiale da parte dell'ARER a entrambi i nuclei interessati (immagino che l'atto ufficiale debba aver visto la stampa grazie al sistema di Gutenberg, perché altrimenti diversi mesi per stampare un richiamo ufficiale non si spiegano), cui faceva seguito da parte del nucleo oggetto di questa iniziativa una nota in cui proponeva di spostarsi nell'alloggio al piano terreno per mettere fine alla discussione, stante l'impossibilità di porvi fine pacificamente. Quindi, una persona arriva, vengono segnalati più episodi di problemi di convivenza, arrivano allo scontro, intervengono i Carabinieri, chiedono all'ARER di intervenire, l'ARER interviene mesi dopo, sei mesi dopo, e poi l'assegnatario dice: "ma potrei spostarmi al pianterreno, così risolviamo la situazione". In data 12 febbraio 2021, in esito a un incontro fra il Sindaco del Comune di Pont-Saint-Martin, il maresciallo della Stazione Carabinieri di Donnas e il presidente dell'ARER, veniva evidenziato il perdurare degli episodi di intolleranza che avevano ormai coinvolto anche altri abitanti dello stabile, sottolineando la necessità di trovare una soluzione alla situazione.

Ora, a me questa storia ha rappresentato una sorta di sasso nello stagno, cioè pare, perché non siamo in possesso di altre segnalazioni chiaramente, che fino a quel momento la situazione all'interno di quello stabile fosse tranquilla, poi arriva un nuovo inquilino e si verificano problemi di convivenza una volta, problemi di convivenza la seconda, aggressioni con denuncia la terza, richiami ufficiali da parte dell'ARER la quarta, continuano gli episodi di convivenza che addirittura coinvolgono gli altri abitanti dello stabile. Quindi ho detto: "Caspita! A fronte di questi atti l'ARER gli avrà detto: caro signore - non dico chiaramente nemmeno la provenienza geografica del soggetto, ma potete immaginarla - lei ha esaurito la pazienza di tutta la struttura e quindi si accomodi tranquillamente alla porta". No, no! Si autorizza la mobilità di questo nucleo. Quindi, questo nucleo che era inserito in un alloggio e ha cominciato a dare fastidio a tutto lo stabile, con denunce che comprovano le aggressioni, invece di vedersi mettere alla porta si vede assegnare un nuovo alloggio.

Lei, Assessore, probabilmente non conoscerà magari il volume delle richieste di cambio alloggio, ma le posso assicurare che sono importanti. Le faccio banalmente un esempio: le avevo segnalato tempo fa, peraltro secretato giustamente per intercessione del nobile Cato Censor rappresentante della sinistra italiana all'interno di quest'aula, che c'era una persona disabile che era costretta, anzi, è tutt'ora costretta a vivere da diverso tempo, da anni, all'interno di un alloggio che non le permetteva di vivere in maniera decente. Che cos'era successo? Questa persona, che purtroppo era stata colpita da una grave patologia, non si poteva muovere ma, non essendo l'alloggio idoneo alla sua condizione, si era ridotta ed è ridotta tutt'ora a vivere dentro la cucina, che è diventata la sua camera da letto, che è diventata il suo bagno dove espleta le funzioni corporali nel lavandino, perché l'alloggio non era adatto alle sue condizioni. Per questa signora non si è riusciti in due anni a trovare una soluzione abitativa differente; adesso probabilmente siamo arrivati alla fine. Perché poi l'alloggio che doveva essere della signora doveva essere sgomberato da una persona che aveva avuto lo sfratto, ma l'agente di Polizia locale del Comune in cui era residente aveva avuto il Covid e quindi non poteva eseguire lo sfratto e quindi bisognava aspettare che l'agente rientrasse in servizio... Tutte queste difficoltà per questa signora disabile si sono chiaramente enumerate, si sono affastellate e hanno reso impossibile dotare questa persona, che per sua sfortuna è stata colpita da questo evento, da questa disabilità, di un alloggio che si confacesse alle sue condizioni.

Io vedo, invece, il comportamento di questa persona che arriva il primo di febbraio 2020, rompe le scatole a tutti, aggredisce le persone e non è che viene accompagnato alla porta, gli viene dato un nuovo alloggio e gli viene dato in un anno, dopo un anno di aggressioni!

Io sono andato a verificare, chiaramente come sempre, le disposizioni che la legge regionale 3 del 2013 prevede e, come ho riportato nell'interpellanza, all'articolo 42 comma 1 lettera F si prevede la decadenza dell'assegnazione per coloro che non rispettino reiteratamente i regolamenti e le norme di comportamento stabilite dagli enti gestori. Nel regolamento dei doveri degli assegnatari, all'articolo 2, che è un regolamento che chi diventa assegnatario di un alloggio di edilizia residenziale pubblica deve osservare, viene previsto che al comma 1 lettera A "Gli assegnatari sono tenuti ad osservare i principi della civile educazione e del mutuo rispetto, le regole del buon vicinato e le norme di pubblico decoro". Le aggressioni non rientrano nelle norme di pubblico decoro e i principi della civile educazione mi pare, e viene documentato, che siano stati più volte infranti.

All'articolo 3, poi, fra i divieti del regolamento sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica, al punto L vi è specificato che "È vietato recare disturbo al vicinato con rumori, suoni, esalazioni e fumi di qualsiasi natura". Io non so quali siano le motivazioni che hanno portato a denunciare queste situazioni di malessere o di incivile convivenza che si è determinata, però so che sicuramente se si è creata questa situazione di incivile convivenza, è chiaro che si è recato un disturbo, confermato peraltro anche delle forze dell'ordine.

Alla luce di questo, Assessore, sono qui a richiederle con questa interpellanza se lei era a conoscenza di quanto le ho illustrato - immagino di sì, perché ho citato anche la determinazione direttoriale che poi ha dato luogo a questa modifica, a questo cambio di alloggio - e se sia intenzione di dare applicazione a quanto previsto dalla legge regionale 3 del 2013, articolo 42 comma 1 lettera F, in relazione ai reiterati mancati rispetti dei regolamenti degli assegnatari di cui in premessa.

Chiaramente la fermo prima ancora che lei possa eventualmente leggere quanto le hanno predisposto e le chiedo anche una riflessione personale, perché sicuramente qualcuno le avrà detto: "Eh sì, però i richiami ufficiali devono essere tre e fino a quando non sono tre noi non facciamo la decadenza". Spero che questa non sia la risposta, perché sarebbe assolutamente pilatesca, però io la invito, Assessore, a prendere visione di questa determinazione direttoriale e la invito a prendere visione della legge che appunto prevede i reiterati mancati rispetti dei regolamenti. Qui i mancati e reiterati rispetti ai regolamenti ci sono, qui ci sono delle aggressioni, qui ci sono - credo, se andiamo a intervistare tutti gli abitanti del condominio - persone pronte a dire che sono state molestate. Io più di questo non so cosa si debba fare per essere espulsi.

Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Se mi chiede se ero a conoscenza di questo stato, rispondo no, anche perché non penso che venga detto all'assessore. Io ne vengo a conoscenza nel momento in cui lei mi ha fatto questa interpellanza. Quello che posso dire è che lei ha già fatto riferimento al fatto di condotte plurime, eccetera: i regolamenti non li faccio io, o per lo meno non li ho fatti io, quindi penso che vadano applicati. È vero che sarà una risposta tecnica, ma in questo momento altre risposte non riesco a dargliele.

L'articolo 42 comma 1 lettera F della legge regionale 3 del 2013, che era il riferimento che lei ha fatto nell'interpellanza, disciplina i casi di decadenza dell'assegnazione degli alloggi ERP, fra i quali è contemplata anche la casistica relativa ai nuclei che non rispettino reiteratamente i regolamenti e le norme di comportamento stabiliti dagli enti gestori e ne disciplina l'iter nel rispetto del principio del contraddittorio. Relativamente a tali condotte interviene nel dettaglio l'articolo 12 del regolamento per l'uso dei beni e la ripartizione delle spese negli alloggi ERP che prevede quanto segue: articolo 12, inosservanza del regolamento, al punto uno dice "Il mancato rispetto delle prescrizioni dei divieti stabiliti dal presente regolamento deve essere segnalato all'ARER in forma scritta". Al punto 2 dice: "L'ARER esegue gli opportuni accertamenti e, rilevando la trasgressione, provvede a richiamare gli interessati e a contestare la violazione mediante lettera di diffida". Al punto 3 dice: "In caso di persistenza di inosservanza, dopo la terza intimazione, si dà corso alle procedure per la risoluzione del contratto di locazione, ai sensi della lettera C dell'articolo 10 del contratto medesimo". Ne consegue che non è sufficiente un unico richiamo per determinare la via dell'iter di decadenza dell'assegnazione dell'alloggio.

Dalle verifiche effettuate con ARER risulta che i due nuclei in questione, tra i quali vi erano importanti contrasti, hanno ricevuto una intimazione scritta ciascuno, protocollo ARER rispettivamente n. 6730 e n. 6732 del 17 novembre 2020. Nessuno dei due nuclei era stato in precedenza destinatario di ulteriori richiami, pertanto al momento non sussistono le condizioni per dare avvio alla procedura di decadenza, ai sensi dell'articolo 42 comma 1 lettera F della legge regionale 3 del 2013. ARER tuttavia è intervenuta per risolvere la situazione, attuando la mobilità coatta di uno dei nuclei in questione, avvenuta con determinazione direttoriale n. 74 del 27 maggio 2021. Successivamente, dice l'ARER, non risultano esservi state ulteriori lamentele.

Relativamente a comportamenti irrispettosi del regolamento del vivere civile è bene precisare che, a seguito della ricezione di segnalazioni, ARER provvede alle necessarie verifiche rispetto ai fatti indicati e che, nel caso in cui sia accertata la violazione delle regole e ricorrano le condizioni per un'intimazione, provvede a sanzionare il nucleo responsabile delle condotte inopportune. Allo stesso modo, qualora un nucleo assegnatario di alloggio ERP si trovi nella condizione di cui all'articolo 12 del regolamento citato, l'ARER provvederà ad avviare con tempestività l'iter di decadenza dell'assegnazione dell'alloggio, secondo le modalità disciplinate dal comma 2 e seguenti del citato articolo 42 della legge regionale 3 del 2013. Questa è un po' una risposta, ovviamente tecnica, su quella che è la normativa attuale.

Condivido, ma questa è una opinione assolutamente personale, che ci siano tante problematiche all'interno dell'ARER. Probabilmente alcuni regolamenti andrebbero in parte rivisti e rivalutati alla luce di quella che poi è anche la situazione attuale. Ci sono tante situazioni di conflittualità, Aosta è piccola, non c'è bisogno di andare a cercare con tanta difficoltà. Ci sono anche problemi sul mantenimento e sul rispetto di una proprietà, che è pubblica e non è una privata e deve servire non solo a chi in questo momento ne usufruisce, ma anche a coloro che dovrebbero usufruirne magari in futuro. Ritengo che la problematica esista e adesso, al di là del caso specifico, si deve cercare di rivedere quelli che sono magari alcuni regolamenti e magari una maggiore sorveglianza su quello che succede possa essere opportuna.

Presidente - Per la replica consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio assessore per la sua valutazione, che è quella che poi alla fine è opportuno fare all'interno di quest'aula, perché il Consiglio è un organo chiaramente politico e le risposte predisposte a livello tecnico possono aiutare, ma poi ci va anche un indirizzo politico.

È corretto quello che lei ha detto, cioè che bisogna anche rivedere i regolamenti, perché - le spiego in maniera molto breve - al di là dell'ingiustizia netta che credo sia venuta a crearsi, con una persona disabile che attende da due anni di avere un alloggio nel quale possa per lo meno essere autonoma e recarsi in bagno, non si dice tanto ma almeno andare in bagno sarebbe opportuno e non dover espletare i suoi bisogni in cucina, il problema che uno si pone è: ma chi è che decide e in quale maniera decide a chi fare un richiamo e chi no? Perché qui abbiamo una segnalazione del 29 aprile dove il Comandante della Legione Carabinieri dice che c'è stata una duplice querela, c'è stato un episodio di uno scontro arrivato allo scontro fisico e quindi l'ARER sei mesi dopo - sei mesi dopo! - decide di fare un richiamo.

Potrei quasi concordare, anche se in realtà no, sul fatto che le segnalazioni del 28 di marzo e del 21 di aprile, dove si segnalano problemi di convivenza, noi non abbiamo altre notizie ma potremmo anche risalire, magari un approfondimento su questo lo farò, cioè vedremo che cosa verrà segnalato nei problemi di convivenza, perché se il problema di convivenza è che il gatto del vicino ha mangiato il basilico sul mio balcone, posso capire che sia di una certa tenuità e che non richieda un richiamo, ma se ci fossero delle segnalazioni ben più pesanti, risulta un po' strano che l'ARER non abbia fatto un richiamo su questo; e sono due episodi. Poi arriviamo al terzo, che è dopo il richiamo ufficiale arrivato all'ARER, perché in data 12 febbraio, in esito a un incontro tra il Sindaco, il maresciallo dei Carabinieri e il presidente dell'ARER, veniva evidenziato il perdurare degli episodi di intolleranza che avevano ormai coinvolto anche altri abitanti dello stabile. Ora, nel momento in cui il Sindaco, il maresciallo dei Carabinieri e il presidente dell'ARER concordano nel dire che continuano gli episodi di intolleranza, per quale motivo in questa sede non si decide di fare un altro richiamo?

Perché vede, negli Stati Uniti c'è questa regola, che peraltro viene anche mutuata e spiegata con una metafora del baseball: "Tre strike e sei a casa", cioè tre reati gravi e tu vai in prigione per tutta la vita. Quando uno di questi criminali arriva al secondo reato grave, tendenzialmente cambia vita, perché capisce che se dovesse essere beccato di nuovo per lui è finita.

Se qui i richiami sono tre, è chiaro che un secondo richiamo da questo punto di vista avrebbe, secondo me, congelato la situazione dicendo: "Guardate, voi avete già due richiami, al prossimo perdete la casa". Io immagino che anche mettendo i due nuclei a vivere sotto lo stesso tetto tendenzialmente gli episodi si sarebbero fermati. Però non ho capito perché l'ARER non provvede a fare un richiamo ufficiale in questo caso, è particolarmente curioso, ma provvedere con sollecitudine a cambiare alloggio alle persone che si sono molestate, si sono aggredite, hanno dato problemi a tutti gli altri. Questa situazione è posta chiaramente all'attenzione pubblica e soprattutto agli altri assegnatari, come può vedere nel bando relativo alla mobilità: ci sono decine e decine di persone che ogni anno chiedono di cambiare alloggio e sono nella condizione di non poter ricevere questo cambio alloggio; ci sono anche casi di persone che magari avevano avuto un alloggio quando avevano un nucleo familiare grande, poi i figli sono andati via e si trovano ad avere un alloggio grande, ma continuano a viverci dentro, quindi magari un alloggio per cinque persone è occupato da due persone. Insomma, ci sono varie situazioni, ma è chiaro che questa è una fattispecie che crea una disparità, ma soprattutto che non invita al rispetto del bene pubblico, perché a questo punto qualcuno potrebbe dire: "basta che faccia un po' di rissa, basta che faccia un po' di casino e poi dico: va beh, ma se mi cambiate di alloggio io mi metto buono", e via! Rispetto alle decine di persone che attendono un cambio alloggio, non credo che sia un segnale positivo.

In ogni caso, prendo per buono chiaramente l'impegno che lei ha dato, assessore, e quindi se potremo cambiare le regole bene, se potremo approfondire quello che è accaduto ancora meglio.