Objet du Conseil n. 41 du 31 mai 1966 - Verbale

OGGETTO N. 41/66 - DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL NEO ELETTO PRESIDENTE DELLA GIUNTA AVVOCATO CESARE BIONAZ.

"Signor Presidente del Consiglio, Onorevole Senatore, Signori Consiglieri regionali, Cittadini della Valle d'Aosta,

da quasi sei mesi la vita amministrativa regionale è paralizzata dalla ex-maggioranza, divenuta minoranza in ragione di una chiara e giustificata scelta politica di una delle forze componenti lo schieramento governativo.

La stessa cosa è successa nel Comune capoluogo, Aosta, ancora da più lungo tempo.

Le regole civili e democratiche avrebbero preteso che si facesse luogo a dimissioni da parte della Giunta, con chiamata alle responsabilità di Governo del nuovo schieramento di centro-sinistra.

Con volontà precisa ed inqualificabile e con pervicacia degna di miglior causa, l'Union Valdôtaine e il Partito Comunista Italiano hanno travolto, impunemente, i precetti della democrazia, tentando un autentico colpo di Stato, esautorando il massimo Organo deliberante del nostro Ordinamento regionale, il Consiglio della Valle, il quale è e deve essere l'espressione più alta dell'autogoverno del nostro Paese.

A nulla sono valsi i vari appelli alla legalità; quegli stessi cui incombeva, per investitura e per precisa statuizione costituzionale, il compito di dirigere ed assicurare il funzionamento dell'Assemblea legislativa si rifiutarono di metterla in condizioni di poter svolgere il suo altissimo ufficio.

Messi di fronte a precisi obblighi e responsabilità, i titolari delle supreme cariche consiliari rinunciavano al loro magistero, lasciando sul campo e passando la mano a successori ritenuti meno sensibili e più affrancati ai compiti della sedizione e della antidemocrazia.

I Valdostani hanno dovuto, dopo 20 anni dalla conquistata Autonomia e dalla riconquistata libertà, assistere con disgusto e sbigottimento allo spettacolo dello sbarramento delle porte del loro Palazzo regionale, che raccoglie il centro vitale e propulsore di tutta l'attività amministrativa e legislativa della Valle, e vederne vietato l'ingresso a sé stessi ed ai loro eletti a rappresentarli.

Disgusto e sbigottimento di cui è chiara prova la manifestazione di domenica 22 maggio, nel corso della quale le infuocate parole dell'avvocato Caveri trovavano sorda eco in pochi vessilliferi del Partito Comunista e dell'Union Valdôtaine, stanchi pur essi e delusi del non convincente tentativo di instaurare nella nostra Valle una nuova forma di democrazia, copiata su misura da quella in atto nei paesi di Oltrecortina o a Sud del Sahara.

Amici Valdostani,

la libertà e la democrazia non si contrabbandano con false etichette, né possono nascondersi dietro comodi e vuoti simulacri.

Non voler riconoscere ed accettare la realtà politica del mutevole ruolo delle maggioranze e delle minoranze, ingarbugliare le carte invocando il ricorso alle urne, quando le urne già hanno dato il loro responso e lo daranno certamente ancora quando sarà il momento, voler tenere, usare ed abusare del potere contro la volontà del popolo che di tale potere è l'unico depositario, queste sono le insidie più pericolose e gravi contro il bene della democrazia.

Tentare poi di gabellare per attentati all'Autonomia le misure necessarie e indispensabili per la sua stessa difesa e per la sua libera espansione, questa è irrispettosa manomissione della verità, oltreché accorgimento demagogico di bassa lega.

L'Autonomia, amici valdostani, non è in pericolo! Perché se così fosse, noi non saremmo qui, ma là, ove eravamo con molti di voi 21 o 22 anni fa, quando era molto meno facile di oggi fare professioni di regionalismo, esprimere certe rivendicazioni e trovare gli strumenti per raggiungerle.

I nostri Eroi e i nostri Martiri, affrontando il sacrificio, non cercarono di sorprendere la buona fede dei valdostani, come si vorrebbe fare oggi strumentalizzando e deformando, con perfida tecnica, i più nobili sentimenti innati del nostro Popolo.

E mi sia consentito di ricordare all'avvocato Caveri e ai suoi apostoli che molti fra i suoi avversari politici di ieri e di oggi, Page, Farinet , Berthet, Cesare Ollietti, Beppe Cavallero, Adam Robert, César Bionaz, anche lui -, e molti altri, verso i quali essi sono stati spesso così generosi di oltraggi, di calunnie e di ingiurie, hanno, al momento opportuno rinunciato ai comodi rifugi e, pagando sempre di persona, hanno portato un contributo prezioso alla costruzione di questo sublime edificio. E ancora all'avvocato Caveri vorrei chiedere per quale infernale alchimia egli ha trasformato la comunione di ansie -, non di fatiche - che ci legava in questi tempi, in questa così acre e dichiarata inimicizia.

No, vi ripeto, l'Autonomia non è in pericolo!

Dobbiamo purtroppo ammettere, con infinita amarezza, che i metodi antidemocratici e totalitari di interpretare e di applicare l'Autonomia, messi qui in atto dal Partito Comunista italiano e dall'Union Valdôtaine, sono serviti magnificamente agli avversari del regionalismo per rafforzare l'avversione a questa forma avanzata di autogoverno, a cui aspirano anche le altre Regioni.

Ma tutti ormai sono convinti che i colpi vibrati così sconsideratamente, in queste recenti vicende, contro la democrazia, non riusciranno a vulnerare la cittadella dei nostri ordinamenti autonomi, i quali resisteranno con vigore proprio grazie all'intervento del governo di centro-sinistra che, in difesa di questo stesso ordinamento, ha assunto, con encomiabile energia, le decisioni che ci hanno consentito di rimettere in movimento la macchina dell'amministrazione prima che cadesse irrimediabilmente nella paralisi e nell'anarchia.

I compiti che attendono il nuovo Governo regionale sono ardui e gravi.

Dobbiamo affrontarli con decisione, con impegno, ma soprattutto con fede e coraggio.

Rimessa sul suo giusto binario, l'Amministrazione Regionale ritroverà il suo ritmo, nell'armonia dei comuni sforzi e nella giusta articolazione del comune lavoro.

Mi auguro, perciò, che quest'aula consiliare abbia a ricevere, nuovamente e presto, tutti i suoi legittimi ospiti, che abbia qui ad instaurarsi un nuovo costume che bandisca la violenza verbale e soprattutto la violenza fisica, da poiché anche quest'ultima ha avuto ingresso in queste mura in una forma brutale e spavalda, completando, con una fosca pennellata, l'epilogo di questa vicenda che tutti insieme dovremo cercare di fare dimenticare al più presto.

La nuova maggioranza è animata dai migliori propositi di distensione e di comprensione, tutto dimenticheremo e perdoneremo, fuorché il ripetersi di qualsiasi attentato alla libertà e alla democrazia.

Questi beni sono troppo preziosi per essere messi in pericolo da chicchessia, sotto qualsiasi pretesto; li difenderemo con vigorosa fermezza, perché per il loro conseguimento qualcosa abbiamo la coscienza di avere dato anche noi.

Ai nostri avversari tendiamo e tenderemo cavallerescamente la mano, con l'intenzione di contendere sul terreno delle idee e dei civili dibattiti, allontanando da noi l'intolleranza e la malafede.

Ai militanti dell'Union Valdôtaine vorrei suggerire di ritornare alle origini, sviluppando i primitivi ideali del Movimento, che tante speranze aveva suscitato nella nostra popolazione, e di respingere senza compromessi l'amplesso del comunismo con i suoi metodi ed i suoi scopi, così lontani dai nostri interessi e dai nostri sentimenti.

Ai comunisti dichiaro che il nostro fine è di portarli ad accettare senza riserve le regole della democrazia, di indurli a metterle realmente in pratica e di seguirci sul modo di interpretare il concetto della libertà.

A tutti i nostri avversari dico, con franchezza ed a cuore aperto, che noi non esigiamo né la loro mortificazione, né la loro umiliazione; pretendiamo lealtà e rispetto reciproco nel comune sforzo di servire con amore e dedizione la nostra Valle.

Ai valdostani di nascita assicuro che difenderemo con dignità e fermezza le prerogative dei nostri ordinamenti autonomistici, esigendo l'attuazione completa del nostro Statuto costituzionale.

Ai valdostani di adozione, che hanno portato nella nostra terra contributo di lavoro e vi hanno sviluppato utili iniziative, voglio testimoniare il nostro apprezzamento per la loro attività ed assicurare cordiale ospitalità nel pieno e scrupoloso rispetto dei loro diritti, in armonia con i precetti più sacri della civile convivenza e della cristiana carità.

Il nostro programma si sintetizza nei punti qui di seguito elencati i nostri sforzi convergeranno con tenacia e decisione sull'applicazione integrale del nostro Statuto e la nostra azione immediata sarà rivolta essenzialmente ad ottenere:

1) Il trasferimento alla Valle dei residui beni patrimoniali dello Stato.

2) Il regime di zona franca, ai sensi dello articolo 14 dello Statuto, da attuarsi con presentazione di un disegno di legge da discutersi con procedura di urgenza.

In attesa dell'applicazione di tale legge, si richiederanno al Governo due provvedimenti legislativi urgenti:

a) aumento dei quantitativi e delle voci dei contingenti;

b) revisione in aumento della quota delle imposte assegnate alla Regione sulla base del 75% delle entrate complessive.

3) Nuova legislazione sulla Scuola tendente a definire lo stato giuridico degli Insegnanti.

4) Impegno del Governo di un intervento straordinario per dotare, mediante provvedimento legislativo, la Nazionale Cogne del finanziamento necessario ad assicurare la realizzazione del programma di ammodernamento proposto al Ministero delle Partecipazioni Statali dal Consiglio di Amministrazione della Società.

5) Piano straordinario di opere pubbliche ed impegno del Governo al finanziamento di questo Piano, che verrà presentato dalla Giunta Regionale, ai sensi dell'articolo 12 del nostro Statuto.

6) Sollecita collaborazione con i Comuni, al fine di farli partecipare ai fondi messi dallo Stato a disposizione del risanamento dei bilanci comunali.

7) Istituzione dell'Ufficio del Piano con il compito di impostare gli interventi programmatici sulla base delle indicazioni risultanti dagli studi in corso o da quelli che si rendessero ancora necessari.

8) Definizione del problema riguardante l'Organico del personale regionale.

9) Approfondimento dei problemi attinenti tutti i settori economici operanti in Valle, al fine di elevarne il reddito, con particolare riguardo a quelli che interessano le categorie rurali.

10) Difesa del bilinguismo e delle tradizioni locali.

Ritengo che, se riusciremo a realizzare questo sostanzioso programma, avremo motivo di lusingarci di tale risultato e di dimostrare ai Valdostani e a tutti quelli che ci rivolgono il loro attento sguardo che la nostra è una battaglia che meritava di essere combattuta nell'interesse della nostra Valle.

Monsieur le Présidant, Monsieur le Sénateur, Messieurs les Conseillers, chers citoyens de la Vallée d'Aoste,

la haute charge à laquelle on m'appelle en ce moment me propose trois humbles réflexions :

1) d'abord si j'en suis digne ;

2) si j'en suis capable ensuite ;

3) enfin si j'aurai suffisamment de fortune pour réaliser, avec mes amis, l'ambitieux programme que je viens de vous exposer.

Si j'en suis digne. Ce sont les valdôtains, d'abord, et vous, Messieurs les Conseillers qui l'avez jugé ; si j'en suis capable, cela dépendra de l'équipe que je vais diriger et dans ce cas le problème ne se pose plus ; quant à la fortune, je veux vous confier qu'elle m'a été, jusqu'ici, avec l'aide de Dieu, bienveillante et généreuse.

On dit que Napoléon n'engageait ses généraux que parmi ceux qui avaient de la chance.

J'ai le doute que mes amis aient, peut-être, voulu suivre cette règle, mais j'estime que c'est surtout sur notre bonne volonté que nous devons compter.

Eh bien soit : nous mettrons tout au service de la lourde tâche qui nous attend et que nous devons accomplir, sans retard, à tambour battant.

Avant d'entreprendre les initiatives qui nous ont conduits au pouvoir, nous avons posé au Gouvernement et aux Partis politiques des questions nettes et précises sur leurs intentions à l'égard de la réalisation de ce programme. Tous les Partis de la coalition de centre-gauche nous ont donné des assurances à cet égard et nous n'avons aucune raison pour douter qu'ils ne tiendraient leur parole.

J'estime que le fait que la Vallée d'Aoste soit montée sur la rampe des grands problèmes et débats politiques nationaux, ce qui a engagé le Gouvernement à y défendre très sérieusement la liberté et la démocratie, le poussera de même à enlever à nos adversaires les raisons de leur protestation et à nous aider dans la résolution de nos questions.

Nous croyons tous, fermement, que nous ne serons pas déçus.

Mais j'estime que le secours le plus sûr nous l'aurons de la Providence, à laquelle je demande de bénir notre tâche et de diriger nos intelligences.

"Nisi dominus frustra!" il est écrit sur les armoires de la Ville d'Edimbourg, capitale de l'Ecosse. "Sans le Seigneur tout est vain !".

Puisque je suis convaincu de cette grande vérité, j'implore très humblement laide du Ciel pour que notre travail puisse s'accomplir dans l'apaisement des esprits et dans la concorde des cœurs.

Dans le cadre de notre grande Patrie, l'Italie, nous ferons prospérer et avancer notre Petite Patrie, la Vallée d'Aoste ; sur ce Pays qui est le plus beau du monde et sur son peuple laborieux, honnête et fier, qui ne désire que la paix et la liberté, à l'écart de la haine, des querelles, des égoïsmes, j'invoque le grand jour de la Fraternité !".

Il Consiglio prende atto e plaude alle dichiarazioni fatte dal neo-eletto Presidente della Giunta, avv. Cesare Bionaz.

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