Oggetto del Consiglio n. 1922 del 7 aprile 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 1922/VIII - INTERVENTI REGIONALI PER LA CONSERVAZIONE DI OPERE DI INTERESSE STORICO E PER IL MIGLIORAMENTO DELLA RICETTIVITÀ TURISTICA IN COMUNE DI AOSTA. (Interrogazione)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione in oggetto presentata dai Consiglieri Torrione e Breuvé:
INTERROGAZIONE.
L'Assessore Borbey, nel rispondere a due interpellanze presentate dal nostro Gruppo, aveva garantito che:
a) avrebbero provveduto a fare restaurare due pitture murali poste sulla facciata di un edificio prospiciente il lato sud di Piazza Roncas di Aosta;
b) avrebbe provveduto "a breve termine" (e sono ormai trascorsi quasi due anni) a fare effettuare un idoneo intervento sul portale d'ingresso del palazzo Ansermin di Aosta il cui stato di degrado è talmente accentuato da costituire un pericolo per gli stessi passanti;
c) avrebbe provveduto ad affidare un incarico professionale per la progettazione di massima di un'area da pic-nic da destinare soprattutto al cosiddetto turismo scolastico da realizzarsi ad Aosta in fregio a Viale F. Chabod.
Dal momento che sono trascorsi rispettivamente due e un anno dagli impegni assunti dal predetto Assessore, in sede consiliare, i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERROGANO
l'Assessore competente per conoscere:
a) per quali motivi, nonostante le sollecitazioni, i competenti uffici regionali non hanno provveduto ad effettuare gli opportuni interventi atti a salvaguardare le pitture murali di Piazza Roncas e il portale d'ingresso di Palazzo Ansermin;
b) a quale studio professionale è stato affidato l'incarico della progettazione di un'area da pic-nic da realizzarsi ad Aosta in fregio a Viale F. Chabod ed in caso negativo quali sono stati i motivi ostativi all'affidamento di tale incarico.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali,Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY (D.C.): Quando era stata presentata la precedente interpellanza sugli affreschi presenti in piazza Roncas, era stato risposto che alla fine del restauro dell'ex caserma Challand, quando si procederà al restauro degli stemmi presenti sulla facciata del palazzo Ansermin, si coglierà l'occasione per fare qualche intervento di manutenzione anche sugli affreschi della casa vicina, cioè allo stemma degli Challand e a quello che rappresenta una donna affacciata ad una finestra, nonché all'affresco sull'edicola tra la via Forum e la via San Giocondo, che segnava il confine della proprietà coperta dall'immunità ecclesiastica. Se dovessimo intervenire ora, mentre sono ancora in corso i lavori di ristrutturazione dell'intero fabbricato, dovremmo ripetere l'intervento di restauro alla fine dei lavori di ristrutturazione dell'edificio.
L'architetto Montanari ed il Sovraintendente, in seguito ad un sopralluogo con l'esperto in restauri di pitture murali, hanno stabilito che un eventuale intervento verrebbe danneggiato dai lavori di scrostatura e di rifacimento dell'intonaco delle zone circostanti dell'edificio in fase di ristrutturazione. In una loro relazione si dice ancora: "D'altro canto delle misure temporanee di protezione, come ad esempio una velatura, risultano ancora più dannose se lasciate in opera a lungo, soprattutto all'esterno, dove possono aumentare gli effetti della differenza di temperatura e specie del gelo e del disgelo. Si ritiene, quindi, minore il danno che può avvenire per il lento processo naturale di degrado, in attesa di intervenire in via definitiva appena ultimata la facciata del museo, cioè fra un anno e mezzo". Questo è quanto è stato detto, non soltanto dai responsabili dei nostri uffici, ma anche da parte dell'esperto che dovrebbe effettuare il restauro degli affreschi e che è stato recentemente interpellato proprio perché, approfittando di un suo intervento di restauro di alcuni dipinti all'interno della caserma dei carabinieri che effettuerà nel prossimo mese di maggio, noi volevamo cogliere l'opportunità per intervenire contemporaneamente sui dipinti del lato sud del palazzo di piazza Roncas, invece ci è stato dato un parere contrario di natura tecnica.
Per quanto riguarda il portone del palazzo Ansermin, debbo onestamente dire che si è tentato in ogni modo di raggiungere un accordo con l'amministratore del caseggiato per non ricorrere ad una procedura impositiva, che la Regione cerca di evitare, almeno per quanto le è possibile. Purtroppo le trattative non sono approdate ad alcun risultato, anche perché l'amministratore della casa Ansermin si è rivelato una persona piuttosto difficile. Pertanto ultimamente gli abbiamo inviato una diffida, a termini di legge, per procedere all'atto impositivo. Se la diffida con la quale gli abbiamo imposto di consegnarci il portone, non avrà effetto, faremo intervenire la Forza Pubblica, come previsto da una precisa disposizione legislativa.
Noi, quindi, abbiamo cercato di fare tutto quello che ci era possibile per risolvere la questione. È vero che è trascorso del tempo, come è detto nell'interpellanza, ma ciò è dovuto anche al fatto che era nostra intenzione provvedere ad una manutenzione straordinaria di tutto il palazzo Ansermin. Tuttavia non siamo riusciti a risolvere il problema ed ora abbiamo deciso di intervenire con la diffida. Se a quest'ultima non sarà data risposta, si procederà in brevissimo tempo con la procedura impositiva prevista dalla legge.
Per quanto concerne l'area da picnic, che è situata dove c'è il gioco delle bocce della Società Aostana, non più usato, si era concordato con la stessa società che essa avrebbe lasciato libero il terreno a condizione che, in accordo con il Comune di Aosta, si fosse costruito un altro gioco di bocce nei pressi della piscina coperta della località Tzambarlet. Stiamo perfezionando la trattativa con il Comune di Aosta che sta progettando il nuovo gioco di bocce, che dovrebbe essere eseguito nella prossima primavera o comunque prima dell'estate, e così avremo a disposizione l'area utilizzata dalla Società Aostana.
Come Amministrazione regionale stiamo anche trattando con il Comune di Aosta sull'assetto urbanistico della Città di Aosta, con un riguardo particolare a tutto il centro storico, e non è detto che l'area della Società Bocciofila Aostana non possa essere utilizzata come una delle aree di penetrazione nella Città di Aosta. Non è detto che questa area un domani non possa essere in parte adibita anche a parcheggio, pedonalizzando, magari, la zona intorno all'Arco d'Augusto. È certamente un progetto di vaste dimensioni che cerca di porre rimedio allo spettacolo non certo invitante, come dicono gli esperti, di vedere, all'ingresso della Città di Aosta, uno dei più preziosi monumenti archeologici quasi "assediato" dalle numerose automobili in parcheggio od in transito.
Non vorremmo, pertanto, spendere inutilmente dei soldi per fare un parco attrezzato per ospitare gite scolastiche. Eliminando il gioco di bocce, si potrebbe lasciare questo terreno "a disposizione", attrezzandolo, senza progetti, con panchine e tavoli, mettendo magari anche qualche servizio igienico di tipo prefabbricato, per ospitare ugualmente gite scolastiche, anche perchè per l'assetto definitivo di quest'area passeranno alcuni anni.
Informo i Consiglieri che hanno presentato l'interpellanza che nel frattempo stiamo predisponendo un area per pic-nic nella zona che è dietro la piazza S. Orso e che si trova esattamente tra lo scavo di S. Lorenzo, il giardino dei bambini e la Bocciofila S. Orso, e quindi molto vicino al luogo dove una volta il S. Orso giocava al pallone. Quell'area verrà sistemata ad area per pic-nic e potrà accogliere circa 150 persone. Lo so che sarà un pò difficile indirizzare le gite scolastiche in quella zona, ma provvederemo ad apporre opportuni cartelli, così che quell'area potrà essere utilizzata per il pic-nic da tutte quelle persone che ora si fermano nella piazzetta di S. Orso, ai piedi del tiglio e nella zona circostante.
Questo è il programma a breve termine della Regione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Dichiaro subito che non sono molto soddisfatto delle risposte fornitemi dall'Assessore e mi permetto di consigliargli di andare a vedere in che stato di deplorevole degrado si trova l'area delle Porte Pretoriane, dove, oltretutto, lo scavo che mette in luce il piano di campagna romano è ricolmo di immondizie e ci sono addirittura dei vecchi tavoli che sono un residuato della Fiera di S. Orso. Non dico di più e lascio ogni altra considerazione alla sensibilità dell'Assessore.
Per il resto credo di non aver ben capito come agiscano gli Uffici della Sovraintendenza: i dipinti della Caserma Challand, visto che doveva essere rifatta la facciata, sono stati coperti; non ho capito invece perché non poteva essere usato lo stesso trattamento per le due pitture murali sul lato sud di piazza Roncas. La velatura andava bene per il primo intervento, ma non andava bene per il secondo.
(...INTERRUZIONE...)
Non sarà stata fatta la velatura, comunque i dipinti della facciata dell'ex Caserma Challand sono stati ricoperti e non vedo perché non poteva essere utilizzato lo stesso trattamento per gli altri dipinti. Io non sono un esperto e quindi, probabilmente, devo tacere, ma si tratta comunque di uno dei tanti misteri della Sovraintendenza alle Antichità e Belle Arti.
Per quanto concerne il Palazzo Ansermin c'è da osservare che esso è uno degli edifici di cui non solo la Città di Aosta, ma tutta la Valle d'Aosta potrebbe andare fiera, ma non può. A questo punto, in senso provocatorio, io vorrei che il portale cadesse sulla testa di qualcuno, almeno così si sarebbe costretti a prendere un provvedimento. Perché si deve "lasciare andare in malora" un bene culturale di quel prestigio? Si tratta infatti del palazzo rinascimentale di maggiore interesse che abbiamo ad Aosta, eppure non si fa niente.
Se tutto è rimesso all'amministratore del condominio, vuol proprio dire che non siamo neanche capaci di vincere le resistenze di un amministratore di condominio! Abbiamo fatto la diffida, passeranno altri due anni e dopo, forse, ci si accorgerà che quel palazzo avrebbe dovuto essere completamente ristrutturato, perché non esistono solo i problemi che riguardano il portale, ma ve ne sono altri che riguardano tutto l'edificio che, stranamente, attira la costante attenzione dei turisti, soprattutto stranieri, mentre noi lasciamo in uno stato di quasi abbandono la sua facciata! Assessore, la prego, vada a vedere la facciata di quell'edificio! Oltretutto la facciata...
BORBEY (fuori microfono): "...siamo in trattative...".
TORRIONE: "Porca miseria!", ma qui non interveniamo mai, eppure c'è una legge che prevede di intervenire sui beni culturali e questo è proprio un bene culturale, e non si tratta di un qualsiasi condominio! So benissimo comunque che abbiamo opinioni diverse...
BORBEY (fuori microfono): "Non sono opinioni, perché ci sono...".
TORRIONE: Per carità! Ma io penso che con i soldi che abbiamo potremmo anche accollarci quella spesa. Comunque questa è una mia opinione del tutto personale.
Prendo atto, finalmente, che l'Assessore ha deciso qualcosa per quanto concerne l'area da pic-nic. Se riuscirà ad arrivare vicino alla Bocciofila S.Orso, ciò andrà benissimo, però occorre stare attenti ad intervenire sull'area in fregio al Viale Federico Chabod perché, se non vado errato, c'è un vincolo paesaggistico intorno alla vecchia Collegiata ed io non ho ben capito che cosa si voglia fare. Mi risulta che, con una delle frequenti "alzate di genio", la Sovraintendenza alle Antichità e Belle Arti, dopo che era stato costruito il gioco delle bocce, ha vietato la costruzione di un fabbricato, pur essendo impensabile che una bocciofila viva senza i servizi ed un piccolo locale per la distribuzione delle bevande. Ora, invece, si viene a dire che, tutto sommato, si potrebbe destinare quell'area a parcheggio, munendola anche di un piccolo box. Io non lo so, ma chiedo se l'italiano ha ancora un suo preciso significato.
(...INTERRUZIONE...)
Ma io non do la colpa ai funzionari e io non dico...
(...INTERRUZIONE...)
Per carità! Ma allora facciamo un'autocritica generale. Io sono d'accordo, perchè non voglio accusare dei funzionari! Non voglio essere polemico e so già che questo argomento mi mette in contrapposizione con l'Assessore Borbey, però lo pregherei di fare un giro attraverso tutti i beni culturali della nostra Regione, così dopo, ben volentieri, potremo fare un confronto in questo Consiglio, perché lo stato di degrado dei beni culturali nella nostra Regione fa vergogna alla Valle d'Aosta! E uso esplicitamente e provocatoriamente questa espressione: "fa vergogna!" Ma ciò non per colpa dell'amministratore X o Y, ma solo perché per troppi anni quel settore è stato dimenticato dagli Assessori e per troppi anni gli uffici hanno preso alla leggera i loro compiti che pure erano ben definiti.
PRESIDENTE: Consigliere Torrione, le devo ricordare che il tempo...
TORRIONE: Ho finito, e dichiaro che sono assolutamente insoddisfatto delle risposte fornitemi dall'Assessore.