Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3198 del 7 febbraio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3198/XVI - Interrogazione: "Cause della chiusura al pubblico dei castelli della Valle d'Aosta nel periodo invernale".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 6 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Prima domanda: "quali siano state le cause che hanno portato alle summenzionate chiusure". I castelli hanno indubbiamente un'importanza capitale per l'offerta turistico-ricettiva regionale, cifre e apprezzamenti lo dimostrano e stanno portando la Valle d'Aosta, dal punto di vista culturale, su circuiti sempre più internazionali. La buona salute, se così vogliamo chiamarla, di questo patrimonio così prezioso dipende da tutta una serie di fattori e di sforzi che di volta in volta mettiamo in campo con una programmazione mirata. Non bisogna dimenticare infatti che ci troviamo in presenza di monumenti che hanno secoli di storia sulle spalle e la cui tutela richiede attenzione e interventi specialistici non procrastinabili, che consentono di mantenere i siti in condizioni ottimali di fruibilità e di conservazione. È prassi ormai consolidata procedere a chiusure programmate per poter svolgere manutenzioni che in edifici storici musicali risultano essere più complesse e di diversa tipologia, quali, ad esempio, le pulizie straordinarie, che impongono l'utilizzo di trabattelli, scale, cerature particolari, puliture eseguite da restauratori per le stoffe e i tendaggi, verifiche dei meccanismi di chiusura delle finestre antiche originali, manutenzione delle aree verdi e dei muri perimetrali che possono prevedere il ricorso anche a free climbing o interventi su funi e, non ultimi, gli allestimenti museali per esposizioni temporanee che diventano un volano per attrarre ulteriori visitatori. Interrompere queste chiusure significa mettere in pericolo il buon funzionamento di una macchina datata ma ancora funzionante e di sicuro il costo per realizzare nuove strutture o impianti richiederebbe misure molto più prolungate, oltre a un aggravio consistente dei costi.

Nel corso del 2024 gli uffici hanno programmato il calendario delle chiusure nei siti archeologici e nei castelli, come è già avvenuto lo scorso anno e come avviene tutti gli anni, inserendole generalmente nei periodi di minori afflussi dei visitatori, sebbene per la natura dei lavori non sempre sia possibile, soprattutto quando sono presenti i cantieri per interventi straordinari che devono seguire l'avanzare effettivo dei lavori. Si precisa inoltre che le chiusure possono essere funzionali anche all'attività di riprese televisive promozionali e su questo abbiamo sempre avuto riscontri più che positivi in seguito, sia in termini di afflusso che di immagini. Trattandosi di edifici storici aperti al pubblico, non si escludono inoltre interventi eccezionali urgenti, ma si può constatare che il ricorso alle chiusure programmate ha pressoché annullato le chiusure improvvise di emergenza che possono creare disguidi per i visitatori.

Alla luce di quanto sopra esposto, si può affermare che una regolare e costante attività di manutenzione ordinaria e straordinaria dei nostri castelli ha generato e genera un aumento di visitatori, portando, ad esempio, il castello di Fénis a ben oltre 100 mila presenze l'anno, e precisamente a 124.591, che credo sia il numero record fino ad ora.

Domanda n. 2: "quale sia la data di riapertura al pubblico del Teatro romano". Il termine dei lavori presso il Teatro romano e tutta l'area relativa al teatro, è previsto per il mese di aprile del 2025, cui bisogna aggiungere i tempi necessari per i collaudi, previsti dalla normativa vigente in materia di lavori pubblici.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Quest'iniziativa nasce grazie alla segnalazione del personale e dei visitatori, i quali non sono stati informati delle chiusure dei vari castelli. Tra l'altro, mi è stato proprio segnalato in questi giorni che dopo la chiusura del castello di Fénis nessun lavoro è stato eseguito, magari poi le chiedo di controllare se questo corrisponde al vero.

Esiste poi un ulteriore problema: quello che molti turisti possono trovare i nostri monumenti chiusi, anche perché nel sito lovevda le summenzionate chiusure non vengono appunto descritte.

Diversamente, per quello che concerne il Teatro romano, il periodo di chiusura è ben evidenziato, va dal 7 novembre 2023 a maggio 2025, quindi ben vengano i lavori, come ha detto lei, di riqualificazione e di manutenzione dei nostri monumenti ma un occhio di riguardo in più nei confronti di chi lavora e dei nostri fruitori. È evidente che la riapertura del Teatro romano rappresenta un tassello importante per la nostra Regione, una riapertura importante, anche perché la nostra Regione è conosciuta come la Roma delle Alpi, tenuto conto dei nostri resti romani ancora visibili, seconda città appunto dopo Roma.

Teniamo conto di quello che ci ha detto e speriamo anche al più presto di una riapertura del Teatro romano anche in vista chissà poi di riproporre i mercatini di Natale proprio in quell'area.