Oggetto del Consiglio n. 127 del 7 ottobre 1958 - Verbale

OGGETTO N. 127/58 - PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DEL PALAZZO DELLA REGIONE - DELEGA ALLA GIUNTA.

Il Presidente, PAREYSON, invita il Consiglio ad esaminare la seguente relazione conclusiva della Commissione consiliare incaricata, con deliberazione n. 78 in data 29-5-1957, di esaminare i lavori della Commissione giudicatrice dei sette progetti pervenuti all'Amministrazione regionale in seguito all'espletamento del secondo concorso indetto per la progettazione di massima del costruendo Palazzo sede della Regione, nonché di sottoporre al Consiglio concrete proposte per l'attuazione dell'importante opera.

Richiama, inoltre, l'attenzione dei Signori Consiglieri sulle allegate "Note illustrative relative al progetto di massima definitivo" per il nuovo Palazzo di cui si tratta, redatte dall'Architetto Alessandro Trompetto, di Biella.

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Con deliberazione del Consiglio regionale n. 21, in data 17 gennaio 1958, è stato affidato, ad apposita Commissione consiliare, l'incarico di esaminare i sette progetti pervenuti all'Amministrazione regionale in seguito al secondo concorso per la progettazione di massima del costruendo Palazzo sede della Regione, nonché di sottoporre al Consiglio concrete proposte per l'attuazione dell'opera.

La Commissione consiliare, costituita dei seguenti membri:

1) Geom. Pareyson Enrico - Presidente del Consiglio regionale;

2) Ing. Pasquali Augusto - Vice Presidente del Consiglio Regionale;

3) Geom. Luigi Vesan - Assessore ai LL. PP.;

4) Geom. Bionaz Ferdinando - Assessore alle Finanze;

5) Geom. Laurent Giuseppe - Consigliere regionale;

6) Geom. Nicco Giulio - Consigliere regionale;

7) Sig. Savioz Fabiano - Consigliere regionale -

si è riunita in undici adunanze e i suoi lavori si possono così riassumere:

La Commissione ha preso visione del progetto primo classificato, elaborato dall'Architetto Trompetto, e pur riconoscendone i numerosi pregi, ha ritenuto che lo stesso debba essere modificato onde renderlo corrispondente alle esigenze effettive richieste dal Consiglio.

Escluso, per motivi di serietà, l'esperimento di un terzo bando di concorso, la Commissione ha deciso di interpellare l'Architetto Trompetto, vincitore di entrambi i concorsi, per sottoporgli i vari punti di vista della Commissione.

L'architetto ha presentato diversi nuovi elaborati che sono stati via via discussi dalla Commissione.

In successive adunanze sono stati pure sentiti gli Architetti Giordani e Malaguzzi, autori di un progetto pregevole, e con gli stessi la Commissione ha avuto molti scambi di idee ma non è giunta ad una definizione concreta in quanto gli Architetti non hanno ritenuto possibile apportare al progetto le sostanziali modifiche richieste dalla Commissione stessa.

Riconosciuta infine l'esperienza dell'Architetto Trompetto e tenuto presente che lo stesso ha dichiarato di prestarsi ad apportare variazioni al progetto in base ai suggerimenti della Commissione, questa ha ripreso contatti con il predetto Architetto (effettuando pure una visita ad alcuni palazzi in Biella e in Milano) e dopo approfondito esame dei vari nuovi elaborati richiesti, di volta in volta ampiamente discussi, la Commissione ha espresso parere favorevole per l'approvazione dei grafici di progetto presentati dall'Architetto Trompetto nella adunanza del 25 settembre. Detti grafici sono affissi nella sala consiliare in visione ai Signori Consiglieri.

Si dà atto che l'Ing. Pasquali, pur approvando il progetto sopracitato, ha dato la propria personale preferenza ad altra soluzione che prevede la facciata totalmente finestrata.

Ciò premesso la Commissione, in evasione al mandato conferitoLe, si onora sottoporre al Consiglio regionale le proposte in appresso specificate:

1° - di approvare il progetto di massima elaborato dall'Architetto Trompetto come risulta dai grafici esposti in visione ai Signori Consiglieri;

2° - di affidare all'Architetto Trompetto l'incarico del progetto esecutivo.

Aosta, li 30 settembre 1958.

LA COMMISSIONE

ALESSANDRO TROMPETTO - Architetto BIELLA

NOTE ILLUSTRATIVE RELATIVE AL PROGETTO DI MASSIMA DEFINITIVO PER IL NUOVO PALAZZO DELL'AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA

Il progetto che è stato scelto al 2° Concorso si è perfezionato grazie alla fattiva ed intelligente collaborazione della Commissione presieduta dallo stesso Presidente del Consiglio della Valle; durante numerose riunioni e visite collegiali a costruzioni di una certa analogia col tema in oggetto, a Biella ed a Milano, sono state apportate correzioni sia nel senso funzionale facendo tesoro dell'esperienza di ogni componente, sia nell'aspetto estetico per dare alla costruzione, che rappresenterà un'epoca importante della Storia della Valle, quell'aspetto più consono ad esprimerne il carattere.

Ne è derivata una costruzione che tiene conto di ogni esigenza e gusto moderno senza perdere, anzi acquistando, quella monumentalità e quella fermezza necessaria al suo prestigio.

La costruzione si compone di due parti nettamente distinte; un corpo principale pressoché parallelo a via Festaz ed arretrato sul piazzale, con cinque piani fuori terra oltre al piano terreno o rialzato ed al semi interrato ed un avancorpo con cantinato, piano terreno e due piani sovrapposti, staccato dal corpo principale e collegato solo in parte nel lato interno.

Il corpo principale conterrà gli uffici della Segreteria e degli Assessorati, l'avancorpo invece: la sala delle manifestazioni regionali, le mostre, caffè bar a terreno, la sala del Consiglio ed i locali per la Giunta al 1° piano; le tribune prospettanti la 'sala Consiglio oltre alla biblioteca con salette di lettura al secondo piano.

Al 1° al 2° al 3° e al 4° piano nel lato ovest del corpo principale con manica del fabbricato sporgente a nord si ricavano quattro alloggetti per i custodi con ingresso dalla strada perimetrale e con scala propria collegata ad ogni piano, limitando gli alloggi a soli 4 piani si ritiene poter fare a meno dell'ascensore.

Il corpo principale a nord si discosta alquanto dalla strada perimetrale per dar luogo all'accesso carraio verso il seminterrato, mediante rampa coperta; il cortile che ne consegue sarà pure coperto con lucernari.

Nel piano seminterrato troveranno posto, disimpegnati, i magazzini della zona franca, quelli di ogni Assessorato, gli archivi, gli impianti termici, elettrici, idraulici, di posta pneumatica, telefonici, citofoni, di segnalazione e di amplificazione oltre ad una grande autorimessa, deposito cicli e motorette.

Tutte le scale e tutti gli ascensori partono da questo piano seminterrato il quale, per il gioco che consegue alla elevazione di parte del piano terreno in rialzato, sarà bene illuminato e convenientemente ventilato.

Il piano a terreno è contornato per tutti i fronti verso il piazzale da ampio porticato, sopra elevato di un solo gradino; a tale livello si trovano gli atrii, il salone delle manifestazioni regionali e sale per bar e mostre; le aree da adibirsi ad uffici saranno, invece, sopraelevate di 80-85 cm.; in tal modo il portico, gli atrii e gli altri locali sopradetti saranno alti m. 5,00 da pavimento a soffitto, mentre gli uffici avranno altezza di metri 4,30-4,40 essendo necessariamente il solaio del primo piano tutto allo stesso livello.

In questi uffici del piano sopraelevato troveranno posto tutti quei servizi degli Assessorati e della Segreteria che per la loro natura hanno più contatto col pubblico, ciò per ridurre le frequenze ed i percorsi ai piani superiori.

L'accesso ai piani, dall'ampio ed unico atrio per il pubblico, sito in prosecuzione della sala delle manifestazioni, in modo da servire pure in tali occasioni ad estendere l'area della stessa, è dato da un unico ampio scalone con ampia vetrata a nord e da una batteria di 3 ascensori; questa scala e questi ascensori si sprofondano al piano seminterrato e si elevano per i cinque piani sovrapposti ove ogni atrio disimpegna uno o più Assessorati con corridoio centrale alla manica, sia a destra (lato corto) sia a sinistra (lato lungo); questo differente sviluppo in lunghezza è dato dalle aree richieste ad ogni divisione (Assessorati ed altri servizi) in modo da rendere ogni settore dell'Amministrazione ben determinato e disimpegnato.

Al primo piano tale atrio per il pubblico si collega pure attraverso una vetrata all'atrio del Consiglio; al secondo piano ad altro atrio sovrapposto che adduce alle tribune per il pubblico e per la stampa ed alla biblioteca.

Limitatamente a questi due piani altro atrio con due ascensori e scaletta di soccorso collegano un percorso separato per le Autorità. La scaletta potrà pure servire per il pubblico e per la stampa sino alle tribune come pure per il pubblico che si reca alla biblioteca regionale.

Si reputano necessari questi percorsi separati che serviranno essenzialmente nelle ore serali ove non conviene mantenere il servizio del grande atrio colle necessarie custodie e personale di portierato.

Come pure si reputa bene disporre di ascensori separati per i Signori Presidenti, che al primo piano avranno attigui a detti ascensori le loro sedi, ed anche in occasione di ricevimento di personalità esterne alla Valle, ospiti di riguardo, ecc. A tal uopo si è previsto un cancello ed un cortiletto riservato dalla strada perimetrale ad est.

La sala del Consiglio comprende l'altezza di due interi piani, il primo ed il secondo, i quali, come tutti gli altri sovrapposti, saranno alti da pavimento a soffitto metri 3,30; in tal modo la sala Consiglio risulterà alta metri 7 circa, le balconate per il pubblico saranno a metri 3,60 sopra il piano pavimento del Consiglio.

La stessa sala Consiglio sarà illuminata a sera da 4 vetrate a tutta altezza, riparata dal sole e dalle intemperie da balcone coperto e profondo m. 3,50. Tale balcone si apre a m. 5,60 di altezza sullo spiazzo antistante il quale misura m. 42 di lunghezza oltre a m. 10 di via Gramsci e m. 5 dei portici sottostanti al Palazzo Augusta Praetoria e m. 32 di larghezza oltre al giardino a sud ed ai portici del nostro palazzo a nord.

Questo spiazzo normalmente servirà per il parcheggio macchine e in caso di adunate per un notevole assembramento di popolo a fronte il balcone delle Autorità.

Questo piazzale unitamente al portico ed al giardino servirà pure ad estendere la capienza e la attenzione alla sala delle manifestazioni regionali la quale confina con due lati verso detto portico ed è delimitata unicamente da ampie vetrate apribili.

Ai 5 piani del corpo principale trovano adatta sistemazione gli uffici dell'Amministrazione regionale; al primo piano la Segreteria Generale nei suoi servizi principali; alcuni altri quali per il personale ecc. avranno ubicazione al secondo piano, ove sarà pure sistemato il servizio di Sanità ed assistenza, al terzo piano l'Assessorato per l'Agricoltura e Foreste e l'Assessorato alle Finanze, al quarto piano i rimanenti Assessorati ed al quinto i Lavori Pubblici e le Acque.

Queste le disposizioni generali che dovranno essere oggetto di uno studio particolareggiato per la divisione dei locali più confacenti ad ogni servizio.

Tutte le facciate dell'edificio, convenientemente vetrate, saranno rivestite in pietra; il tipo e la natura, come il loro trattamento, saranno oggetto di studio e di esame con modelli al vero.

I portici avranno pilastri in massello, lesene pure in unico pezzo, e pavimenti pietra, pietre e marmi scale, atrii e corridoi ad ogni piano, vari materiali ai diversi locali interni, uffici normali d'ordine, uffici di direzione, degli Assessori, dei Presidenti con nobiltà via via crescente.

L'assieme delle masse fabbricati ed una idea del loro aspetto esterno è dato dalle prospettive che si sottopongono all'esame del Consiglio; la severità delle superfici in pietra sarà mitigata dal gioco chiaro sturale delle aperture e delle lesene oltre ad un grande pannello decorativo sito sulla parete esterna alla sala Consiglio ed altri elementi, quali ad esempio nel portico principale le dodici finestre alte che illuminano e creano il corridoio degli uffici del piano rialzato; esse avranno inferriate in ferro e rame battuto che riproducono con vivacità di colori brillanti di smalto a gran fuoco gli stemmi principali dei Comuni della Valle.

La sala Consiglio impostata nel progetto di massima nelle ordinate proporzioni e rapporti sarà pure oggetto di studio accurato nella parte decorativa.

La struttura dell'edificio è naturalmente progettata in cemento armato ma con solai e pareti afone finestrate in anticorodal a doppio vetro.

Tutti i servizi più moderni sono previsti e saranno oggetto di studi specializzati.

Biella, 29 settembre 1958.

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Il Presidente, PAREYSON, dichiara quanto segue:

"Ho il piacere di presentare al Consiglio il Signor Architetto Alessandro Trompetto di Biella, primo classificato in entrambi i concorsi che la nostra Amministrazione ha indetto per il progetto di massima del palazzo regionale. Desidero, con l'occasione, porgere all'Architetto Trompetto, a nome della Commissione consiliare che ho avuto l'onore di presiedere, i più vivi ringraziamenti per la collaborazione preziosa e paziente che Egli ha dato ai lavori della nostra Commissione.

Ringrazio pure l'Architetto Trompetto di aver voluto essere oggi presente per fornire ai Signori Consiglieri quelle delucidazioni che crederanno di chiedere".

L'Architetto Trompetto, premesso che il progetto di massima del costruendo nuovo Palazzo regionale prevede due corpi di fabbricati nettamente distinti e, cioè, un corpo principale destinato a sede degli uffici regionali ed un avancorpo comprendente la sala delle adunanze consiliari, varie sale per manifestazioni e mostre, riferisce dettagliatamente circa le strutture dei predetti due fabbricati, con particolare riguardo alla loro impostazione, all'altezza e al numero dei piani, alla disposizione dei vari locali, al portico, ai due ingressi (principale e secondario) ai due gruppi di ascensori, di cui uno di servizio, allo spazio destinato per parcheggio di macchine e al piazzale antistante il fabbricato.

Circa l'aspetto esterno o prospetto del palazzo, informa che vi sono state lunghe discussioni in quanto il primo progetto da lui presentato prevedeva una facciata di impostazione meno pesante di quella prevista nel progetto definitivo. Fa presente di aver riveduto e modificato il progetto in quanto la Commissione consiliare ha ritenuto, giustamente, che il costruendo nuovo Palazzo dovesse dare una impressione di Palazzo più maestoso e più solido.

Assicura il Consiglio che il progetto di massima dell'opera è stato attentamente studiato dalla Commissione in tutti i suoi aspetti; osserva che non tutti i problemi di dettaglio sono stati risolti perché il progetto sottoposto all'approvazione del Consiglio è un progetto di massima e non già un progetto esecutivo.

Afferma che l'opera che verrà realizzata sarà degna sede dell'Amministrazione regionale e costituirà un vanto per la Regione.

Conclude, comunicando di essere a disposizione dei Consiglieri che desiderassero avere ulteriori e più particolareggiati chiarimenti sul progetto in esame.

Il Consigliere MANGANONI chiede all'Architetto Trompetto se possa dire, per approssimazione, a quanto ammonterà la spesa del costruendo nuovo Palazzo regionale e quanto tempo occorrerà per l'allestimento del progetto esecutivo dell'opera.

L'Architetto Trompetto, premesso che il volume del costruendo fabbricato è previsto in 36.000 mc., informa che, calcolando in 13-14 mila lire al mc. il costo del fabbricato la spesa complessiva necessaria ammonterà a circa L. 490.000.000, esclusa da tale somma la spesa occorrente per l'arredamento interno.

In merito al secondo quesito, informa che per l'allestimento del progetto esecutivo dell'opera saranno sufficienti due mesi.

Osserva però che, qualora si volessero accelerare i tempi, non sarebbe necessario un progetto esecutivo dettagliato per iniziare la costruzione delle opere principali edilizie, essendo sufficienti un progetto di massima ed un capitolato d'oneri. Dichiara che così viene praticato, generalmente, per tutte le grandi costruzioni, anche perché le questioni di dettaglio sono più facili da definirsi in sede di esecuzione dei lavori.

Il Vice Presidente, PASQUALI, premesso che nella relazione della Commissione consiliare si dà atto che "l'Ingegnere Pasquali, pur approvando il progetto sopracitato, ha dato la propria personale preferenza ad altra soluzione che prevede la facciata totalmente finestrata", dichiara di ritenere opportuno di chiarire le ragioni di tale sua preferenza.

Comunica che, a suo avviso, mentre alla parte di fabbricato comprendente la sala consiliare e le sale di rappresentazione si addice un carattere di maestosità, così come è stato studiato ed impostato in progetto, il corpo principale di fabbricato adibito ad uffici avrebbe potuto essere, invece, una costruzione più moderna e più rispondente all'architettura della nostra epoca e, quindi, avrebbe potuto avere molte grandi finestre e molto vetro e metallo.

Osserva che il prospetto del fabbricato che ne sarebbe derivato, in base alle vedute sue e dell'Architetto Trompetto, sarebbe stato sensibilmente diverso da quello del fabbricato che sarà realizzato in base al progetto approvato dalla Commissione consiliare e che è da considerarsi conie una soluzione di compromesso fra il tipo di fabbricato moderno e il tipo di fabbricato del passato.

L'Architetto Trompetto dà atto che il Vice Presidente Ing. Pasquali è stato l'unico dei membri della Commissione che, specialmente nella prima riunione, avesse condiviso la sua tesi circa il problema del tipo di facciata da adottare per il costruendo fabbricato.

Informa di essersi poi ricreduto sulla predetta sua tesi anche in quanto, in occasione di un viaggio effettuato di recente attraverso i paesi del Nord Europa, ha potuto constatare, - visitando varie città quali Colonia, Basilea, Lucerna, Rotterdam che vi è un certo qual ritorno nell'architettura dei palazzi verso la struttura più massiccia.

Rileva che il Vice Presidente Ing. Pasquali, come gli altri membri della Commissione, ricordano benissimo quanta resistenza egli abbia opposto, come progettista, prima di rinunciare al tipo di facciata moderna, che avrebbe preferito, ma fa presente di essersi oggi ricreduto e di essere confortato nella nuova impostazione dai numerosi Palazzi visitati ultimamente all'estero. Dà atto che il Presidente Pareyson ha avuto una buona visione per la migliore soluzione di questo problema.

Il Vice Presidente, PASQUALI, dichiara che egli pure, nei giorni scorsi, ha avuto occasione di passare attraverso le varie città estere menzionate dall'Architetto Trompetto, ed osserva che il suo sguardo si è soffermato, evidentemente, più sui palazzi moderni che appoggiavano la sua tesi che non la tesi del Presidente Pareyson. Ripete di aver voluto chiarire il suo pensiero, pur confermando che la soluzione approvata dalla Commissione consiliare è indubbiamente la soluzione più soddisfacente che si potesse trovare nelle nostre condizioni attuali.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, comunica che la Giunta concorda di approvare il lavoro della Commissione e il progetto dì massima elaborato dall'Architetto Trompetto.

Osserva che, dal punto di vista funzionale vi sarà ancora qualche osservazione e suggerimento per la elaborazione del progetto definitivo ed esecutivo, ad esempio per quanto riguarda i locali e gli uffici della Presidenza della Giunta che, a suo avviso, sono insufficienti. Rileva, però, che si tratta di questioni di dettaglio, che si definiranno in sede di elaborazione del progetto esecutivo. Propone quindi, a nome della Giunta, che il Consiglio approvi il progetto di massima del costruendo Palazzo sede della Regione elaborato dall'Architetto Trompetto, come risulta dai grafici e prospetti esposti in visione al Consiglio, affidando all'Architetto stesso l'incarico di elaborare il progetto esecutivo dell'opera, d'intesa con la Giunta regionale.

Propone inoltre, sempre a nome della Giunta, di dare delega alla Giunta per l'adozione dei provvedimenti deliberativi concernenti l'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, l'appalto e l'esecuzione dei lavori di costruzione, nonché l'approvazione ed il finanziamento delle relative spese, in parte sugli appositi fondi residuati dagli esercizi 1956 e 1° semestre 1957, ed in parte sui bilanci del corrente e del prossimo esercizio finanziario.

Il Consigliere MANGANONI dichiara di concordare sulle proposte della Commissione consiliare, ma non sulla nuova proposta ora formulata dal Presidente della Giunta per la delega alla Giunta.

Circa la proposta di finanziare la relativa spesa, in parte sui bilanci del corrente e del prossimo esercizio finanziario, rammenta che, nella seduta del 16 maggio 1958, il Consiglio ha già approvato un piano di lavori di pubblica utilità per un importo di spesa di L. 1.373.478.844 da finanziare in parte sui bilanci preventivi dei futuri esercizi finanziari.

Osserva che, qualora il Consiglio accogliesse ora la nuova proposta della Giunta, si verrebbe ad impegnare ulteriormente e per rilevanti spese i bilanci dei futuri esercizi, il che non sarebbe un criterio di buona amministrazione.

Il Consigliere DUJANY sottolinea che le proposte della Giunta sono conformi alla prassi seguita sino ad oggi dal Consiglio che, ogni qualvolta ha approvato opere di una certa quale importanza oppure programmi di lavori pubblici, ha sempre dato delega alla Giunta per quanto riguarda l'approvazione dei progetti esecutivi delle opere appaltate, la esecuzione dei lavori ed il finanziamento delle relative spese.

Il Consigliere MANGANONI ritiene che il delegare alla Giunta l'adozione dei provvedimenti de liberativi concernenti l'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, delle spese e l'appalto di lavori significherebbe esautorare il Consiglio delle sue competenze.

Rammenta poi di avere, unitamente ad alcuni colleghi della minoranza, presentato una mozione con cui si propone di stornare a favore di altre opere i 220 milioni impegnati a tutt'oggi per la costruzione del nuovo Palazzo della Regione.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che il Consigliere Manganoni non può sostenere con convinzione che la Giunta intenda esautorare il Consiglio, in quanto questo non è affatto vero. Rileva che il Consiglio, ogni qualvolta ha approvato programmi di lavori pubblici, ha sempre dato delega alla Giunta per quanto riguarda l'appalto e l'esecuzione dei lavori; cita ad esempio, il programma di lavori pubblici approvato nella seduta del 16 maggio 1958 per l'importo di spesa di Lire 1.373.478.844.

Osserva che la Giunta si è sempre attenuta ai limiti di competenza stabiliti dal regolamento delle attribuzioni e delle competenze del Consiglio e della Giunta approvato nella seduta del 28-7-1949.

Precisa ancora che detto regolamento stabilisce, al n. 9 delle competenze del Consiglio, che al Consiglio spetta provvedere " alla approvazione di programmi e di piani di opere pubbliche di competenza della Regione " e al n. 3 delle competenze della Giunta stabilisce che " spetta alla Giunta di provvedere alla esecuzione di opere di pubblica utilità nei limiti dei programmi e dei piani approvati dal Consiglio ".

Osserva che è, quindi, logica nel caso in esame la proposta di delegare alla Giunta l'adozione di provvedimenti deliberativi per l'esecuzione del Palazzo regionale, dopo che il Consiglio si è pronunciato sull'impostazione ed approvazione di massima dell'opera. Dichiara che non ha importanza il fatto che il Consiglio sia ormai quasi al termine del suo mandato, perché sono le istituzioni e non già le persone che contano e che debbono andare avanti metodicamente, senza soluzione di continuità.

Rileva che, all'atto del suo insediamento, l'attuale Amministrazione ha trovato e ha realizzato delle opere già impostate dalla precedente Amministrazione, ma che non erano ancora state eseguite; fa presente che, a sua volta, l'Amministrazione che seguirà all'attuale troverà, all'atto del suo insediamento, delle opere compiute, delle opere incompiute e delle opere impostate che porterà a termine perché, come già detto, le istituzioni devono continuare.

Ricorda che il progetto in discussione è stato studiato ed approfondito, con tutta calma e con metodo, con espletamento di due concorsi pubblici e fa presente che tutte le deliberazioni concernenti tale argomento sono sempre state assunte all'unanimità dal Consiglio.

Afferma che molto bene ha fatto la Commissione consiliare a studiare il problema in profondità, entrando persino nella discussione dei particolari, come lo dimostra la questione della facciata del nuovo Palazzo, perché è importantissimo il parere della Commissione in ordine al concetto architettonico della facciata.

Conclude, dichiarando che la Giunta non chiede nulla di speciale, ma chiede soltanto che il Consiglio, secondo la prassi fino ad oggi seguita e che è aderente alle norme del menzionato regolamento delle attribuzioni e delle competenze del Consiglio e della Giunta voglia delegare alla Giunta l'adozione dei provvedimenti di esecuzione per l'attuazione dell'opera nonché l'approvazione ed il finanziamento delle spese relative.

Il Vice Presidente, PASQUALI, rileva che ormai la questione della progettazione del nuovo Palazzo della Regione può dirsi definita, in quanto i lavori della Commissione si sono concretati con la proposta di approvazione del progetto di massima elaborato dall'Architetto Trompetto, come risulta dai grafici esposti nella sala consiliare. Fa presente che la Commissione è entrata nei dettagli del progetto esecutivo poiché, oltre a stabilire che il costruendo nuovo Palazzo avrà un volume di 36.000 mc., si è anche interessata della facciata di detto Palazzo.

Ritiene che la questione sia, quindi, ormai chiaramente definita, poiché quanto rimane ancora da fare è semplice lavoro di esecuzione e di attuazione che rientra nelle competenze della Giunta e dell'Assessorato ai Lavori Pubblici.

Il Consigliere MANGANONI conferma che i Consiglieri della sinistra non hanno obiezioni da formulare sulla questione del progetto e che essi sono pienamente d'accordo sulle proposte della Commissione consiliare, cioè di approvare il progetto di massima elaborato dall'Architetto Trompetto e di affidare all'Architetto stesso l'incarico di allestire il progetto esecutivo.

Rileva, però, che l'approvazione di un progetto, anche se fosse definitivo, non significherebbe approvare lo stanziamento dei fondi occorrenti per mettere in appalto l'opera, perché sono due cose ben distinte.

Ricorda che il progetto della costruenda strada St. Marcel - Seissogne è stato fatto da più di dieci anni e che i lavori di costruzione di tale strada, che per la popolazione della collina di St. Marcel è, molto più importante del Palazzo della Regione, non sono ancora stati appaltati.

Dichiara che i Consiglieri della minoranza non concordano sulla proposta di delegare alla Giunta ogni e qualsiasi provvedimento di competenza del Consiglio per quanto concerne l'approvazione del progetto esecutivo, l'attuazione dell'opera e il finanziamento delle relative spese.

Dichiara che i Consiglieri della sinistra, nella adunanza del 16 maggio 1958, pur non essendo d'accordo sul sistema di sottoporre all'approvazione del Consiglio opere per le quali non vi era ancora il progetto, approvarono il programma dei lavori e la delega per l'appalto delle varie opere, comprese quelle mancanti di progetto, in quanto si trattava di lavori aventi carattere di particolare urgenza.

Raccomanda all'Assessore ai Lavori Pubblici di modificare il sistema per l'avvenire, facendo presente che, nel presente caso, non vi è questione di urgenza, perché la Giunta ha tutto il tempo di fare eseguire il progetto esecutivo dell'opera e di sottoporlo all'approvazione del Consiglio chiedendo la delega per la adozione dei provvedimenti deliberativi concernenti l'appalto e l'esecuzione dei lavori.

Circa lo stanziamento dei fondi occorrenti per il finanziamento dell'opera, ribadisce di non concordare sulla proposta di impegnare i bilanci degli esercizi futuri perché essendo l'attuale Consiglio alla fine del suo mandato, si verrebbe a vincolare l'attività della prossima Amministrazione regionale, il che non è giusto.

Ritornando sulla questione dell'urgenza, osserva che i servizi dell'Amministrazione regionale hanno funzionato regolarmente, dal 1946 ad oggi nei locali attuali anche se si tratta di locali un po' ristretti, per cui potrebbero funzionare in tali locali ancora per qualche tempo senza grandi inconvenienti. Ritiene, quindi, che la costruzione del nuovo Palazzo della Regione non abbia un carattere di urgenza e che, prima di realizzare tale opera, sia doveroso di provvedere ad altre più impellenti necessità della popolazione, quali la costruzione di strade di allacciamento di frazioni ancora isolate, di edifici scolastici e di altre opere urgenti.

Il Vice Presidente, PASQUALI, rileva che il Consigliere Manganoni ha esposto il punto di dissenso della minoranza e che il Consiglio è stato invitato ad esaminare se sia veramente necessaria ed urgente la costruzione del nuovo Palazzo sede della Regione.

Osserva che non vi è né Provincia, né Città, né; Comune, anche piccolo, che ad un certo punto non si sia preoccupato di costruirsi una sede degna, anche nelle Regioni in cui le condizioni di vita sono peggiori di quelle dei nostri Comuni di montagna. Non ritiene ammissibile che una Amministrazione regionale che ha speso miliardi per la esecuzione di migliaia di opere pubbliche, moltissime indispensabili ed urgenti ed altre più o meno indispensabili, non abbia ancora, dopo più di dieci anni, una sede rispondente alle sue necessità ed al suo prestigio.

Rileva che i nostri progenitori dimostrarono di saper guardare molto lontano allorquando molti anni or sono costruirono il Palazzo sede del Municipio di Aosta, ancora oggi degno di ammirazione. Dichiara che anche gli amministratori regionali hanno il dovere di fare qualcosa del genere costruendo un Palazzo da adibire a sede della Regione che sia adeguato alle necessità dei servizi e che sia degno dell'importanza della Valle d'Aosta.

Osserva che la soluzione di tale problema non può essere dilazionata ulteriormente, nell'interesse del funzionamento dei vari servizi regionali. Afferma che la soluzione di alcuni problemi non deve impedire la soluzione di altri ma che debbano e possano essere risolti contemporaneamente i più urgenti problemi di pubblica utilità.

L'Assessore ARBANEY dichiara che il Consigliere Manganoni si renderebbe certamente conto dell'assoluta urgenza della costruzione del nuovo Palazzo della Regione se facesse una visita attraverso gli uffici dei vari Assessorati. Informa che in alcuni locali dell'Assessorato all'Agricoltura e Foreste vi sono fino a 3 persone negli stessi uffici in cui viene ricevuto anche il pubblico, il che rende assai disagevole il lavoro degli impiegati. Rileva poi che l'Assessorato ai Lavori Pubblici ha i suoi uffici sparsi un po' ovunque, il che pregiudica il buon andamento dei servizi tecnici.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, dichiara quanto segue:

"Il Consigliere Manganoni ha fatto una sparata ripetendo i soliti concetti che naturalmente sono dei concetti squisitamente demagogici e lo spiego. Egli si è preoccupato del fatto che si impegnano i bilanci futuri quando ormai siamo quasi al termine del nostro mandato. Egli dimentica che, per il finanziamento del costruendo Palazzo regionale, che verrà a costare sui 490 milioni, il Consiglio ad unanimità di voti favorevoli ha già stanziato e impegnato a suo tempo 220 milioni.

Da due anni a questa parte si è sempre deciso all'unanimità per la progettazione e la costruzione di questo Palazzo, che è sempre stato ritenuto come un'opera veramente necessaria ed urgente.

Come mai, oggi, improvvisamente, il Consigliere Manganoni ha cambiato parere? - Sarebbe stranissimo che si fosse fatto tutto quello che è stato fatto in questi due anni e mezzo, che si fossero spesi i milioni che abbiamo spesi per fare i due concorsi e per premiare i concorrenti, per poi sentirsi dire oggi:

"adesso che abbiamo predisposto tutto, mettiamo il progetto da parte e pensiamo a fare quello che rimane da fare fino a che non ci sia più neanche una stalla od una capanna irrazionale; quando avremo fatto tutto questo, faremo il Palazzo regionale".

Se si dovesse seguire questo principio, non saremmo certamente noi a costruire questo nuovo Palazzo, - alla fine del nostro mandato -, ma nemmeno le Amministrazioni che ci seguiranno, perché vi sarà sempre qualche cosa da fare e qualche provvidenza o provvedimento da assumere per migliorare le condizioni di vita delle categorie meno abbienti. Così il Palazzo della Regione non si farebbe mai.

Non conta niente che l'attuale Amministrazione stia per scadere: noi siamo qui per fare il nostro dovere, per i quattro anni del nostro mandato, e dobbiamo farlo. Affrontiamo dunque la realtà, che è questa: è stata presentata a firma dei Consiglieri Manganoni, Nicco Anselmo, Barone e Chabod, una mozione nella quale dopo aver ricordato che l'Amministrazione regionale ha stanziato a suo tempo la somma di L. 220.000.000 per la costruzione del nuovo Palazzo di cui si tratta, si propone che il Consiglio regionale deliberi di stornare i 220 milioni a favore delle opere che sono elencate nella mozione stessa. Questo è il problema e, dunque, affrontiamolo.

Inizierò con il dirvi che i 220 milioni sono fondi impegnati e conservati fra i residui passivi e che la proposta di stornare i 220 milioni non è accettabile perché l'articolo 318 del T. U. della Legge Comunale e Provinciale del 1934 stabilisce che sono vietati gli storni tra i residui e gli storni tra i residui e i fondi della competenza. Questo significa che i 220 milioni non possono essere stornati oggi, ma potranno soltanto, eventualmente, essere depennati e applicati al nuovo bilancio alla fine dell'esercizio in corso e, cioè, al 30 giugno 1959 quando noi non ci saremo più. In allora i fondi predetti se non verranno impiegati per lo scopo per cui sono stati stanziati, potranno essere stralciati per avere fondi da destinare a favore di altre opere.

Quindi, ripeto, per delle ragioni tecnico-giuridiche, sulle quali non è possibile discutere, i 220 milioni non possono essere stornati oggi a favore di altre opere, anche se fossero più urgenti del Palazzo della Regione.

Ora, in applicazione del concetto che bisogna cercare di fare e una cosa e l'altra, desidero dirvi qualche cosa in ordine alle varie opere elencate nella mozione e a favore delle quali, secondo la proposta dei presentatori della mozione, dovrebbero essere stornati i 220 milioni.

Farò presente, anzitutto, che per la costruenda strada di allacciamento alla frazione Vachère in Comune di Etroubles, per cui si propone lo stanziamento di L. 25 milioni, vi è già un progetto allestito dal Geometra Bordet e che il Comune di Etroubles ha chiesto la istituzione di un cantiere di lavoro per la costruzione di tale strada sulla quale sono già in corso dei lavori di sistemazione finanziati dal Consorzio dei Comuni valdostani del Bacino Imbrifero Montano della Dora Baltea.

Per quanto riguarda la strada di allacciamento delle frazioni della collina di Sarre-Chesallet e delle frazioni di Plout-Seissogne (St. Marcel) e della frazione Ozein (Aymavilles) dirò che sono opere per le quali l'Ufficio del Genio Civile di Aosta ha già chiesto il finanziamento sui fondi statali della legge per le aree depresse: è opportuno rinunciare a questo denaro? - Io ritengo di no.

Nella mozione si parla anche dell'esecuzione di lavori di pubblica utilità a sollievo della disoccupazione invernale nei Comuni particolarmente colpiti dalla disoccupazione, lavori che comportano un importo di spesa di L. 65 milioni e che sono da eseguire a mezzo di cantieri di lavoro. Forse il Consigliere Manganoni non sa che i cantieri di lavoro di cui si aspetta l'approvazione dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale sono ben 59, per un importo di spesa a carico regionale di Lire 65 milioni, che vi sono cantieri di rimboschimento in atto per l'importo di spesa a carico della Regione di L. 31.423.000 e che si aspetta l'approvazione di altri cantieri di rimboschimento che comporteranno una ulteriore spesa a carico regionale di L. 43.688.000.

Osservo che vi sono dei cantieri di lavoro che non hanno potuto essere impiantati ed altri che hanno dovuto essere sospesi per mancanza di mano d'opera locale disoccupata.

Risulta, dal conto consuntivo dell'esercizio finanziario primo semestre 1957 approvato dal Consiglio nella seduta di ieri, che al 30 giugno 1957 vi era un avanzo di L. 128.090.688 che, aggiunto all'avanzo dell'esercizio 1-7-1957 - 30-6-1958, previsto in Lire 50.000.000, ci dà una disponibilità di fondi di Lire 178.000.000. Deciderà il Consiglio se tale somma debba essere destinata per il finanziamento delle opere elencate nella mozione.

Comunque, questo conferma quanto ho detto prima e, cioè, che possiamo spendere i 220 milioni già stanziati per il Palazzo della Regione e che, contemporaneamente, possiamo finanziare ed eseguire altre nuove opere pubbliche con i 178 milioni disponibili.

L'affermazione del Consigliere Manganoni, secondo cui la costruzione del nuovo Palazzo non è urgente, non è sostenibile e per sincerarsene - a prescindere dagli argomenti esposti dal Vice Presidente Pasquali - basterebbe che il Consigliere Manganoni visitasse gli uffici dei vari Assessorati regionali.

Ritengo, in tutta coscienza, di poter affermare che la mozione menzionata non può essere accolta, non fosse altro che per la ragione pregiudiziale di carattere tecnico-giuridico a cui ho accennato prima. Noi abbiamo dunque già disponibili per la costruzione del nuovo Palazzo della Regione 220 milioni. Noi abbiamo, quindi, la possibilità ed il dovere di appaltare la prima parte dei lavori del costruendo nuovo Palazzo.

Voi vedete che la questione, ridotta nei suoi termini reali ed esaminata sotto il punto di vista strettamente amministrativo, rende le nostre coscienze perfettamente tranquille, anche perché abbiamo, per fortuna nostra, la possibilità di fare questa opera e le altre opere pubbliche ora proposte dai Consiglieri dell'opposizione.

Mi corre l'obbligo, siccome siamo sull'argomento, di dare una notizia al Consiglio in ordine alle possibilità finanziarie della Regione. Mi riconduco, in proposito, alla dichiarazione che ebbi a fare nel 1955, quando facemmo quella lunga discussione sulla famosa questione della ripartizione delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione.

In quell'occasione, io pregai gli oppositori di voler aspettare qualche tempo per valutare se il riparto fiscale, come era stato concordato, fosse o no favorevole alla Regione.

Oggi vi posso dire in via ufficiosa in base alle risultanze dei dati dell'Intendenza di Finanza relative alla riscossione dei tributi erariali da ripartire fra lo Stato e la Regione, che la quota fissa di riparto che sarà introitata dalla Regione nel 1958 sarà, non già di 1 miliardo, ma di 1 miliardo 555 milioni e che la quota mobile, invece di 200 milioni, sarà di 350 milioni.

Inoltre, vi sono anche i 9 /10 dei canoni per le subconcessioni idroelettriche, ammontanti a circa 230 milioni di Lire.

Pertanto, la quota di riparto dovutoci per l'anno 1958 ammonta a L. 1.905.000.000, a cui vanno aggiunti i 230 milioni dei 9/10 dei canoni per le sub-concessioni.. quindi, complessivamente per il 1958 incasseremo dallo Stato circa L. 2.135.000.000".

Il Consigliere MANGANONI, riferendosi alle dichiarazioni del Presidente della Giunta e dell'Assessore ai Lavori Pubblici, riassume le ragioni per le quali i Consiglieri della sinistra non cambiano opinione in merito alla questione del costruendo nuovo Palazzo della Regione, confermando che essi concordano sulla proposta di fare allestire il progetto di massima e di fare redigere il progetto esecutivo dell'opera.

Precisa che, data l'entità rilevante della spesa necessaria per costruire il nuovo Palazzo, essi ritengono doveroso che si finanzino i lavori di più urgente necessità, prima di costruire il predetto Palazzo.

Osserva, in proposito che, se l'Assessore ai Lavori Pubblici avesse fatto predisporre a suo tempo un piano generale di lavori di pubblica utilità, la discussione sarebbe stata oggi meno lunga e più conclusiva, perché i Consiglieri avrebbero potuto fare riferimento a tale piano di lavori anziché dover elencare le opere che, a loro parere, sono più urgenti in confronto ad altre opere.

Conclude, facendo presente che, a suo avviso, la proposta del Presidente della Giunta "di dar delega alla Giunta regionale per l'adozione dei provvedimenti deliberativi concernenti l'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, l'appalto e l'esecuzione dei lavori di costruzione del Palazzo della Regione,..." non può essere accolta anche perché tale proposta non era all'ordine del giorno dell'adunanza.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva che, avendo la Commissione consiliare, a conclusione dei suoi lavori, proposto di approvare il progetto di massima elaborato dall'Architetto Trompetto e di affidare all'Architetto stesso l'incarico di allestire il progetto esecutivo, ne consegue che la Giunta doveva logicamente formulare proposte concrete affinché il Consiglio potesse deliberare sul da farsi, per l'attuazione dell'opera.

L'Assessore BIONAZ ricorda che la necessità della costruzione di un nuovo Palazzo regionale è stata più volte sottolineata anche dalle precedenti Amministrazioni.

Osserva che nei passati anni l'Amministrazione regionale si è premurata di fare eseguire le opere pubbliche di più impellente necessità nell'interesse della popolazione e che ora è venuto anche il momento di costruire il nuovo Palazzo della Regione, per il quale sono già impegnati da tempo e conservati a residui passivi 220 milioni.

L'Assessore BERTHET informa che sino ad oggi sono stati spesi 990 milioni per l'edilizia scolastica e che la costruzione del nuovo Palazzo della Regione non viene affatto a pregiudicare il piano di costruzione delle Scuole della Valle d'Aosta.

Comunica che è stato ultimamente inaugurato il 500 nuovo edificio scolastico, nel Comune di Lillianes, e che verranno inaugurati prossimamente circa venti Scuole e, precisamente, le Scuole di: Morgex, Chésallet (Sarre), Gimillian (Cogne), Felìnaz (Charvensod), Chambave, Cogne, Excenex (Aosta), Etroubles, Valpelline, Selve (Bionaz), Fagnan (Fénis), Antey, Valtournanche capoluogo, Verrès, Fontainemore, Viéring (Champdepraz), Borgo e Collina di Montjovet, Hône.

Precisa che sono attualmente in corso di costruzione o di appalto le Scuole di: Runaz (Avise), Liverogne (Arvier), Introd, Valsavaranche, Rhêmes-Notre-Dame, St. Marcel, St. Martin de Corléans (Aosta), Quart, capoluogo di Bionaz, Maën e Breuil di Valtournanche, capoluogo di Fénis, Chamois, Ayas, Antagnod e Champoluc di Ayas, Gressoney La Trinité, Vert (Donnaz), Echallod (Arnaz), Bonavesse (Arnaz), Montjovet capoluogo, Champdepraz capoluogo, nonché gli Asili infantili di Villeneuve e di Brusson.

Dichiara che tutte queste nuove Scuole saranno realizzate entro quest'anno.

Il Consigliere NICCO Giulio comunica che, personalmente, potrebbe anche votare a favore delle proposte fatte dal Presidente della Giunta, Bondaz, a nome della Giunta, qualora il medesimo assumesse un impegno preciso per l'esecuzione delle opere elencate nella mozione e a condizione che l'attuale Amministrazione non impieghi per la costruzione del nuovo Palazzo della Regione altri fondi all'infuori dei 220 milioni già impegnati e residuati a tale scopo.

Il Consigliere SAVIOZ pone in rilievo che, in sostanza, il Consigliere Manganoni ha chiesto che il problema venga ulteriormente studiato nei suoi dettagli e che il progetto esecutivo dell'opera sia sottoposto all'approvazione del Consiglio, dopo di che il Consiglio potrebbe anche dare delega alla Giunta per quanto riguarda l'esecuzione dei lavori. Esprime parere che la Giunta potrebbe concordare su tale richiesta tanto più che il Consiglio non potrebbe pronunciarsi ora sulle proposte fatte dal Presidente della Giunta perché non sono all'ordine del giorno dell'adunanza.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premesso che l'oggetto n. 6 dell'ordine del giorno dice: "Progettazione del costruendo Palazzo sede della Amministrazione regionale - Proposte della Commissione consiliare di studio", dichiara che, se si vuole costruire l'opera, bisogna che il Consiglio deliberi quanto occorre deliberare per l'attuazione dell'opera. Osserva che, in analogia a quanto si è sempre fatto nel passato, egli, a nome della Giunta, ha predisposto lo schema di deliberazione da sottoporre all'approvazione del Consiglio, a cui si chiede di delegare alla Giunta l'adozione dei provvedimenti deliberativi necessari per la costruzione del nuovo Palazzo. Aggiunge che, dal punto di vista procedurale, non si può non riconoscere la regolarità di un tale procedimento.

Il Presidente, PAREYSON, premesso che la discussione sull'argomento è stata ampia ed esauriente, comunica che porrà prima ai voti l'approvazione delle proposte formulate dalla Commissione consiliare e, successivamente, le proposte formulate dal Presidente della Giunta a nome della Giunta.

Invita, quindi, il Consiglio a votare, per alzata di mano, per l'approvazione delle seguenti proposte della Commissione consiliare.

"1° - di approvare il progetto di massima elaborato dall'Architetto Trompetto, come risulta dai grafici esposti in visione ai Signori Consiglieri;

"2° - di affidare all'Architetto Trompetto l'incarico del progetto esecutivo".

IL CONSIGLIO

ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti e votanti: trentadue)

Delibera

di approvare le proposte soprariportate.

Il Presidente, PAREYSON, pone quindi ai voti, per alzata di mano, l'approvazione delle proposte fatte dal Presidente della Giunta, Bondaz, a nome della Giunta, proposte di cui dà lettura.

Il Consigliere NICCO Giulio fa la seguente dichiarazione di voto:

"Io avevo prima precisato che, personalmente, avrei dato il mio voto favorevole se il Presidente della Giunta avesse assunto un impegno preciso per quanto riguarda l'esecuzione dei lavori elencati nella mozione ed a condizione che l'attuale Amministrazione non impiegasse per la costruzione del nuovo palazzo della Regione una somma superiore ai 220 milioni già impegnati a tale scopo.

Poiché nessuna risposta mi è stata data al riguardo, dichiaro che mi astengo dalla votazione".

Procedutosi alla votazione per alzata di mano

IL CONSIGLIO

richiamate le deliberazioni di Giunta in data 31 dicembre 1956, n. 2817 e 28 giugno 1957 n. 1309, ratificate dal Consiglio, concernenti impegno della complessiva spesa di Lire 220 milioni per la costruzione del Palazzo dell'Amministrazione regionale;

con voti favorevoli ventisei e voti contrari tre (BARONE, MANGANONI e SAVIOZ), espressi per alzata di mano (Consiglieri presenti: trentadue; votanti: ventinove; astenutisi dalla votazione i Consiglieri Signori: BARMASSE, CHABOD e NICCO Giulio);

Delibera

1°) di approvare il progetto di massima del costruendo Palazzo sede della Regione elaborato dall'Architetto Alessandro Trompetto, di Biella, come risulta dai grafici e prospetti esposti in visione al Consiglio, affidando all'Architetto stesso l'incarico di elaborare il progetto esecutivo dell'opera, d'intesa con la Giunta regionale;

2°) di dare delega alla Giunta regionale per la adozione dei provvedimenti deliberativi concernenti l'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, l'appalto e l'esecuzione dei lavori di costruzione del Palazzo della Regione, nonché l'approvazione ed il finanziamento delle relative spese in parte sugli appositi fondi residuati degli esercizi finanziari 1956 e primo semestre 1957 ed in parte sui bilanci del corrente e del prossimo esercizio finanziario.

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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dodici e minuti dieci e rinviata alle ore quindici.

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