Oggetto del Consiglio n. 56 del 21 maggio 1949 - Verbale

OGGETTO N. 56/49 - Dichiarazioni del Presidente del Consiglio regionale, Avv. Bondaz.

Il Presidente, Avv. BONDAZ, subito dopo l'avve­nuta costituzione dell'Ufficio di Presidenza del Con­siglio, rivolto ai Signori Consiglieri, fa le seguenti dichiarazioni:

"Messieurs les Conseillers,

C'est avec une émotion profonde que je prends la parole, après que le résultat de votre confiance m'a désigné comme Président du premier Conseil de la Vallée d'Aoste, élu démocratiquement.

Je dois d'une part vous remercier vivement pour avoir démontré une si grande confiance à mon égard et je désire en même temps vous déclarer mon in­tention de collaboration intense pour atteindre le but primordial à nous tous: la bonne administra­tion de la Vallée d'Aoste que nous aimons au dessus de nos forces, dans le désir de l'améliorer par des institutions administratives, durables par leurs ba­ses techniques et par leurs fondements de spiritualité et par la possibilité de travailler concordément pour l'amour de notre Pays, pour le but que nous cherchons d'atteindre, dans l'espoir que chacun sache oublier soi-méme, et, comme nous le rappelle le Poète: "sache efforcer l'œil à s'élever vers le Ciel".

Dans cette journée historique, qui nous rattache au passé le plus glorieux de notre Pays, une promesse doit jaillir de nos coeurs: de contribuer avec toutes nos forces à ce que notre autonomie devienne viable, avec des jours de paix et de prospérité pour le Pays.

Signori Consiglieri,

la commozione di cui è permeato il mio animo e che invade tutto il mio essere in questo momento è effettivamente intensa.

Ognuno di noi, infatti, sente l'importanza e la sto­ricità dell'avvenimento che oggi viviamo all'unis­sono con tutta la Valle.

In seguito alle elezioni del 24 aprile è stato no­minato democraticamente per la prima volta il Pre­sidente del Consiglio della Regione Autonoma del­la Valle d'Aosta e verranno in seguito nominati il Presidente della Giunta e le altre cariche regionali.

In base allo statuto speciale, approvato dall'As­semblea Costituente il 31 gennaio 1948 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 10 marzo dello stesso an­no, lo Stato ha riconosciuto in parte le rivendicazio­ni della Valle d'Aosta e l'ha costituita in Regione autonoma fornita di personalità giuridica, entro l'unità politica della Repubblica Italiana ed in ba­se ai principî sanciti dalla costituzione della Repub­blica stessa.

In questo momento la mente nostra si riallaccia all'epoca gloriosa del Conseil des Commis che, ini­ziatasi per la Valle d'Aosta nell'XI secolo, ha avuto durata ininterrotta per 600 anni.

Ci riallacciamo al passato perché esso costituisce la storia di un popolo e la storia è sempre quella che guida l'evoluzione dell'umanità. È naturale che ci riallacciamo alle nostre tradizioni che sono state gloriose in ogni tempo ed in ogni campo, non escluso quello tipicamente politico ed amministrati­vo nel quale i nostri antenati, in modo particolare, si sono specializzati, tramandando alle generazioni future insigni monumenti di profondo sapere giuri­dico ed amministrativo, sia nel diritto publico che in quello privato.

D'altra parte non si fa della politica e dell'ammi nistrazione, che è arte di reggimento di popoli, senza tener conto delle tradizioni, degli usi e dei costu­mi di questo popolo, che sono il fondamento e la ra­gione morale e spirituale ad ogni indirizzo che si vo­glia dare alla cosa pubblica.

Nello studio delle nostre tradizioni e della nostra storia troviamo le profonde ragioni storiche ed eco­nomiche della nostra autonomia, ed è proprio la tradizione e la storia di nostra gente che danno fondamento al nostro credo e che hanno fondato le ra­gioni delle nostre rivendicazioni.

Aiutati dal grande patrimonio di idealità e di tra­dizioni e di fede inalterata, che ci sono state traman­date da nostri padri, l'occhio e la mente si debbono oggi volgere allo studio pratico dei problemi contin­genti che riguardano la vita della nostra Valle, tut­ti protesi al raggiungimento dello scopo prefisso che si concreta nel miglioramento del Paese e nel benessere dei suoi abitanti.

Per quanto mi riguarda, ho accettato la candidatura al Consiglio della Valle nel desiderio di contri­buire all'organizzazione autonomistica del Paese.

L'esito delle elezioni ha aumentato in me il sen­so del dovere e della responsabilità per il reggimen­to della cosa pubblica, di fronte alla prova di fiducia data anche nei miei confronti dal corpo eletto­rale, ed ho dichiarato apertamente, mantenendo la promessa già fatta in sede elettorale, di mettermi a disposizione del Paese.

Oggi voi che lo rappresentate, avete voluto che oc­cupassi questo posto altissimo ed io, conseguente sempre alla mia linea di condotta, che ritengo chia­ra e rettilinea nella sua semplicità, accetto di oc­cuparlo, grato della fiducia che in me avete riposta.

Un dubbio solo alberga nel mio animo, ed è il ti­more di non essere all'altezza del compito; per questo prego Iddio di darmi forza e volontà suffi­cienti per adempierlo, onde meritare bene dal paese e corrispondere degnamente alla fiducia che in me è stata riposta da Voi che il Paese rappresentate.

Le mie preoccupazioni non debbono sembrare esagerate: solo coloro che non sappiano valutare la situazione possono dimenticare o sottovalutare le difficoltà che incontreremo sul nostro cammino.

Solo coloro che dimenticassero quale sia la volontà del Paese potrebbero errare tanto visibilmente sottovalutando l'entità e le difficoltà del lavoro da compiere.

Non è mia intenzione in questo momento di farvi un quadro completo, secondo una visione persona­listica, della situazione politico-amministrativa del­la Valle, ma mi sia permesso ricordare a me stesso:

1) che l'organizzazione autonomistica della Valle è oggi ancora su un piano di provvisorietà sotto molti aspetti;

2) che dobbiamo provvedere ad applicare nella sua interezza lo Statuto speciale che ci governa;

3) che manca una organizzazione burocratica completa, che è la piattaforma di ogni iniziativa ed il fondamento stesso dell'organizzazione decen­trata;

4) l'ordinamento finanziario della Regione, in rapporto con quello dello Stato, dovrà essere defini­to, come prescrive l'articolo 50 dello Statuto, in rapporto agli articoli 12 e 13 dello Statuto medesimo;

5) la zona franca, che deve essere considerata di estrema importanza per l'avvenire della Valle, do­vrà essere attuata con leggi dello Stato ed in attesa dovranno assumersi decisioni di particolare impor­tanza in ordine alla accettazione o meno di un con­tingentamento annuo di merci di prima necessità, come è stato consentito, sempreché lo richieda il Consiglio della Valle;

6) dovrà essere predisposto un piano organico, per i lavori da espletarsi durante il periodo di no­stra amministrazione, che abbia un carattere razionale e progressivo, tenendo conto delle effettive ne­cessità, nel quadro delle nostre possibilità finan­ziarie, dei diversi Comuni della Valle;

7) il turismo dovrà essere sviluppato ampia­mente ed i problemi ad esso inerenti dovranno esse­re risolti con largo respiro, in modo che effettiva­mente ne possa beneficiare la Valle tutta ed i suoi abitanti.

Il tutto in un clima di pacifica convivenza e di tolleranza, giacché attraverso la pacificazione degli animi noi aumenteremo il benessere e la nostra or­ganizzazione decentrata potrà servire di esempio a tutta la Nazione e dimostrare la nostra effettiva maturità politica ed amministrativa.

Mi pare, d'altra parte, che la nostra azione deb­ba svolgersi sempre vicino a quel popolo dal quale deriviamo e che ci ha concesso la sua fiducia. Fac­ciamolo partecipe il più possibile della cosa pub­blica: ne affineremo il carattere ed il senso poli­tico ed amministrativo, preparando i quadri fu­turi che possano al più presto risolvere quella re­lativa carenza di uomini che oggi può essere la­mentata.

Dovremo, nell'ambito delle nostre possibilità, cer­care di lenire i bisogni dei meno abbienti, sentendo profondamente l'anelito di coloro che hanno di­ritto di veder migliorate le loro possibilità in ogni campo sociale.

Io penso che in tal modo potremo, alla fine del nostro mandato, lasciare ad altri con tranquilla coscienza il compito di continuare il nostro lavoro, perché questa terra che noi amiamo profondamen­te sia effettivamente rinnovellata in ogni sua pos­sibilità e venga consegnata ai nostri figli come una gemma da conservare gelosamente con le sue meravigliose tradizioni, con i proprii diritti, seguendo i comandamenti dei nostri padri, che hanno saputo attraverso i secoli amare intensamente la terra che li ha visti nascere e crescere e tramandarla alle generazioni future con le tradizioni intatte e con il grande patrimonio di una fede inalterata.

Penso che anche noi, così operando, potremo af­fermare "che alla sera della nostra vittoria sare­mo giudicati specialmente dall'amore che avremo saputo dimostrare per la nostra terra".

Ciò sarà possibile solo se sorpasseremo la visio­ne personalistica insita in ciascuno di noi per ogni problema, se sapremo realizzare fraternamente il benessere e, guardandoci apertamente in viso, mi­sureremo le gravi responsabilità che ci siamo as­sunte e lavoreremo in concordia di animi con un largo senso di tolleranza.

Con questo augurio, Signori, e con questi senti­menti, assumo la Presidenza del Consiglio della Regione Antonoma Valle d'Aosta".

IL CONSIGLIO

prende atto, plaudendo alle dichiarazioni del Presidente, Avv. V. Bondaz.

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