Oggetto del Consiglio n. 1662 del 20 dicembre 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1662/XII - Provvedimenti a sostegno delle attività industriali della bassa Valle. (Interrogazione)
Interrogazione
Venuti a conoscenza, anche attraverso gli organi di informazione, del perdurare di situazioni di difficoltà in diverse industrie valdostane, tra cui la "Balzano", la "Tecdis" e la "Verrès" e di possibili problemi per la "Tecnomec";
Sottolineate le pesanti e negative ricadute occupazionali ed economiche che tali situazioni stanno comportando e comporteranno soprattutto in Bassa Valle;
Ribadita la necessità di avere un quadro reale e attuale delle diverse situazioni in essere, onde poter individuare le opportune e possibili azioni da intraprendere al fine di tutelare e sostenere i lavoratori e di permettere, ove possibile, la prosecuzione dell'attività produttiva;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono le reali e attuali situazioni economiche e occupazionali in cui si trovano la "Balzano", la "Tecdis", la "Verrès" e la "Tecnomec", indicando per ognuna di esse le iniziative che possono ancora essere intraprese a sostegno di esse e dei loro lavoratori.
F.to: Lanièce - Viérin Marco - Stacchetti
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - In risposta a questa interrogazione ricordo come, già nella seduta del 9 e 10 novembre, sulla base di un'interpellanza della collega Squarzino, avevo già dato un quadro generale; per cui, per quanto riguarda l'interrogazione odierna, mi limiterò a fare il punto della situazione, così come richiesto nell'interrogazione rispetto a 4 situazioni, che sono: "Balzano", "Tecdis", "Tecnomec" e "Verrès S.p.a.".
Per quanto riguarda la "Balzano", le novità che sono intervenute rispetto all'ultima interpellanza sono che il Tribunale di Aosta ha autorizzato il concordato preventivo richiesto dalla "Balzano Industrie S.r.l.", ha nominato un commissario e il 19 gennaio avrà luogo l'Assemblea dei creditori, nella quale si avrà o meno la conferma della possibilità di utilizzare il concordato. Il concordato, così come è stato presentato, verrà garantito dalla società "Esercizio Balzano Industrie" del dott. Chiarle che, in seguito all'affitto del ramo di azienda, occupa oggi 8 lavoratori, mentre altri 10 sono occupati presso un'altra azienda che produce attrezzature e stampi. In sintesi, la situazione della "Balzano Industrie" è questa: i dipendenti in cassa integrazione sono 15 su un totale di 33 dipendenti, 18 di questi hanno un'occupazione. Seguiamo con attenzione l'evolversi della situazione.
Per quanto riguarda la "Tecdis", continua l'amministrazione straordinaria. La situazione dello stabilimento è non facile, abbiamo avuto diversi contatti con la Presidenza della Regione, con l'Assessorato e con l'avv. Cassinelli, abbiamo avuto anche un'assemblea il 12 dicembre con i dipendenti per fare il punto della situazione, per cui la stessa è particolarmente monitorata. Il Presidente della Regione, nelle sue comunicazioni, ha ricordato come nella giornata di ieri sia stato un suo preciso impegno cercare di trovare delle soluzioni per accelerare i tempi della soluzione dell'amministrazione straordinaria, per dare la possibilità a dei gruppi industriali di poter utilizzare lo stabilimento e riconvertire lo stabilimento, per garantire continuità all'occupazione e alla produzione. È da segnalare un interesse, sia di un gruppo giapponese, sia di un altro gruppo finanziario, che proprio stamani è passato in stabilimento e che ho avuto occasione di incontrare in Assessorato. Da questo punto di vista l'impegno della Regione è massimo nella persona del Presidente, per fare in modo che ci sia un'accelerazione, e mi pare che anche il collega Tibaldi abbia confermato un impegno nella direzione di trovare soluzioni con vie telefoniche e altre per la conclusione dell'amministrazione straordinaria. Dicevo: c'è l'interesse di un gruppo finanziario per attività nuove, c'è anche l'interesse di un gruppo giapponese di primaria importanza, che sarebbe interessato ad attività nel settore dell'elettronica di consumo (in particolare televisioni che utilizzano la tecnologia "TFT" con cristalli liquidi). L'impegno del gruppo giapponese è di presentare un "business plan" entro il mese di dicembre, così come da parte del gruppo finanziario che è interessato a "Tecdis" c'è un impegno a presentare una proposta industriale al più presto.
Per quanto riguarda la "Tecnomec", l'azienda si è trovata in una situazione debitoria dovuta ad una sottocapitalizzazione dell'azienda, aggravata dal fatto che si è verificata nel frattempo la crisi della società partecipata "Artech". Il contesto in cui opera la "Tecnomec" è fortunatamente un settore di espansione produttiva, in quanto attualmente il settore "automotive", che occupa sia la "Tecnomec" di Arnad che la "Tecnomec Sud", si trova di fronte ad un "trend" positivo, per cui ci sono buone possibilità di recupero dell'attività aziendale, anche a fronte di una situazione editoria importante. Ieri c'è stato un incontro in Assessorato fra le aziende e le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione: nel corso della riunione è stata presentata l'ipotesi di realizzare una fusione tra la "Tecnomec Holding", "Cast", "Itec", quindi le 3 società che sono presenti in Valle si fonderebbero di una unica società, la "Tecnomec"; rimarrebbe operante la società "Tecnomec Sud", quindi ci sarebbe una riduzione del numero delle società che operano nell'area complessiva di business. L'azienda ha comunicato, nel corso dell'incontro, di aver avviato la procedura per l'accordo della ristrutturazione del debito, ex articolo 182 bis della legge fallimentare. Per far fronte al debito vi sarà cessione degli immobili industriali di Arnad e di altri immobili che appartengono alla proprietà. Va sottolineato come, per consentire la realizzazione del piano di riconversione e di rilancio dell'azienda, soprattutto in considerazione del valore professionale, imprenditoriale e occupazionale della "Tecnomec" stessa, la Regione sta valutando la possibilità di acquisto dell'immobile industriale "Tecnomec" tramite "Finaosta" in gestione speciale: questa è una soluzione che può consentire, quindi va valutata in questa dimensione, una soluzione positiva per un'attività industriale che ha decenni di attività alle spalle in Valle e ha un significativo peso, sia dal punto di vista industriale, che dal punto di vista occupazionale. Con frequenza il Consigliere Lanièce, giustamente, ci sollecita di attivare tutte le soluzioni possibili; diciamo che cerchiamo veramente di trovare soluzioni che consentano la continuità sia occupazionale che produttiva dello stabilimento.
Per quanto riguarda la "Verrès", non posso che ribadire quanto ho detto la scorsa volta: ho avuto una riunione dopo l'ultima volta che ho riferito in Consiglio - cioè il 25 novembre - con l'azienda e con le organizzazioni sindacali, nel corso della quale l'azienda ha confermato la necessità di chiudere l'attività di fonderia per quanto riguarda l'attività industriale, nel senso che la fonderia artistica continuerà la produzione. È vero che c'è stato un tentativo da parte dell'azienda di trovare delle possibilità di continuare anche le attività della fonderia industriale, perché questa attività creava un disavanzo significativo all'azienda e l'obiettivo dell'azienda era quello di cercare una soluzione tramite affitto di ramo di azienda o dismissione dell'attività. Da questo punto di vista, oggi, soluzioni non ne sono state trovate, continuerà la fonderia artistica con un'occupazione di circa 7 addetti; la cessazione dell'attività della fonderia cosiddetta "industriale" comporterà una riduzione di 15 addetti, però le prospettive per quanto riguarda il settore della monetazione per il 2006 della "Verrès S.p.a." sono positive, sia dal punto di vista degli ordini, sia dal punto di vista del fatturato, l'azienda prevede di chiudere in positivo il 2006 malgrado che i rapporti con "Eurocoin" si siano conclusi; ciò nonostante l'azienda ha un carico ordini significativo che consente di avere delle posizioni rassicuranti per quanto riguarda il 2006 e, in ogni caso, la situazione occupazionale dell'azienda rimane quella che ricordavo: ci sono attualmente 101 dipendenti con contratto a tempo indeterminato e 60 con contratto a tempo determinato. Ricordavo, nella parte introduttiva del mio intervento, come la chiusura della fonderia riguardi 15 dipendenti.
Président - La parole au Vice-président Lanièce.
Lanièce (SA) - Prendiamo atto della risposta articolata che ci ha fornito l'Assessore in merito alla situazione di queste 4 aziende.
"Stella Alpina" ha voluto riportare in aula questo problema. Come l'Assessore ha detto, spesso e volentieri il sottoscritto lo ripresenta, perché il nostro gruppo ha a cuore il problema dell'industria valdostana che da diverso tempo sta subendo una crisi quasi irreversibile. Fra l'altro, a gennaio di quest'anno, è stato effettuato un Consiglio monotematico, che il sottoscritto aveva chiesto già nel marzo 2004, e oggi, ad un anno di distanza da quel Consiglio, purtroppo i problemi sono ancora "presenti sul tappeto"; c'è la volontà di risolverli, ma le soluzioni finali per cambiare completamente rotta sono ancora distanti. Ovviamente crediamo che sia opportuno fare tutto il possibile, perché riteniamo che l'industria sia importante e sia importante anche salvaguardare tutti i relativi posti di lavoro. Sappiamo come sia difficile molte volte, per tutti i problemi legati alla globalizzazione, continuare a stare sul mercato (per usare un termine tipico dell'industria).
In merito alle risposte che mi ha fornito sulle 4 aziende, sulla "Balzano" abbiamo l'okay per il concordato preventivo, e a gennaio ci sarà l'assemblea dei creditori. Vorrei far notare che chi ha preso in affitto e che probabilmente acquisterà la "Balzano", il dott. Chiarle, ha dimostrato in questo primo mese però di avere poca liquidità; sappiamo di ritardi nel pagamento degli stipendi, non è ancora stata pagata la tredicesima, e questo mi riporta indietro nel tempo ad una proposta che era stata presentata precedentemente dalla "Nord Inox", che aveva presentato un piano industriale che prevedeva l'acquisizione di tutti gli operai e chiedeva solo l'abbassamento del contratto di affitto. La risposta era stata negativa, e forse si è persa una grossa occasione, anche perché da questi primi episodi mi sembra che il dott. Chiarle non abbia una grande liquidità, anche se ci auguriamo che i fatti dimostrino il contrario.
Per quanto riguarda la "Verrès", che è stata oggetto di discussione la volta scorsa a seguito dell'iniziativa del gruppo "La Casa delle Libertà", la situazione è invariata: la nostra richiesta è che si faccia particolare attenzione anche per il rilievo importante di questa azienda. Forse qui bisognava invitare l'azienda a cercare una diversificazione produttiva, perché sappiamo bene che con il problema dell'euro ovviamente le possibilità di incidere sul mercato della monetazione si riducono con il passare del tempo. Occorre, secondo me, cercare di puntare sulla diversificazione produttiva per poter garantire a questa azienda importante per la bassa Valle, anche per il numero elevato di operai che vi lavorano, di poter avere delle prospettive future. Ci fa piacere sapere che l'azienda preveda, per il 2006, un periodo positivo, e ci auguriamo che qui le parole coincidano con i fatti.
Per quanto riguarda la "Tecnomec", mi sembra che la proposta che è emersa, quella della fusione, possa essere interessante; noi valuteremo poi il da farsi. Ho sentito parlare di un piano industriale presentato, al cui interno sarebbero previsti degli esuberi: facciamo però in modo che questi esuberi siano limitati al minimo, altrimenti si innesca la solita procedura.
Infine, per quanto riguarda la "Tecdis", abbiamo 2 nuovi acquirenti: un'azienda giapponese e un'azienda italiana. Ci auguriamo che rispetto al passato, dove erano stati prospettati dalla proprietà diversi acquirenti, che non si sono mai presentati, questa volta con uno dei due acquirenti, che dai giornali sembrano di una certa dimensione, si possa concludere questa trattativa. Ovviamente è opportuno che ci sia da parte della Regione - mi sembra lo abbia detto l'Assessore, ma anche il Presidente nel suo intervento - la disponibilità ad agire per permettere che i tempi si accorcino, perché queste multinazionali quando si muovono vogliono operare in tempi ristretti, altrimenti c'è il rischio ad esempio che la ditta giapponese si rivolga ad altri lidi, proprio per la lungaggine dei tempi burocratici necessari per poter acquisire la "Tecdis". Ci auguriamo che questa operazione vada in porto, anche se poi si prospetterà il problema delle persone che alla fine verranno riassunte, visto che "l'operazione Tecdis" permetterà solo a 100 operai di riavere il lavoro a fronte di 150 rimarranno a casa... e ciò deve far riflettere anche nell'attivare le azioni, per poter ricollocare le persone non riassunte in altri luoghi di lavoro.