Oggetto del Consiglio n. 1057 del 12 gennaio 2005 - Resoconto
OGGETTO N. 1057/XII - Rispetto delle normative vigenti in materia di qualità dell'aria. (Interrogazione)
Interrogazione
Preso atto dei dati relativi ai livelli di inquinamento dell'aria registrati nel mese di dicembre nella città di Aosta;
Appreso che è stato superato più volte il valore limite per la protezione della salute per quanto riguarda la concentrazione di polveri fini (PM10), che sono uno degli agenti inquinanti considerati più nocivi per la salute;
Appreso inoltre che sono stati registrati superamenti dei livelli anche in relazione alla presenza di ozono in alcuni siti della regione (vedasi i siti di Donnas e di Mont Fleury);
Considerato che è compito della Valle d'Aosta dare applicazione alla normativa nazionale che recepisce quella emanata a livello europeo (vedasi, al riguardo il D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351, in attuazione della direttiva n. 96/62/CE), così da predisporre il contesto conoscitivo e procedurale che consente ai responsabili di intervenire;
Visti i vari adempimenti demandati alla Regione, in particolare negli articoli 6, 7 e 8;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) se, in applicazione della normativa di cui in premessa, si sia stata effettuata la valutazione della qualità dell'aria ambiente (articolo.6);
2) se siano state individuate le zone del proprio territorio nelle quali i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite e se siano stati definiti in tali zone i piani di azione contenenti le misure da attuare nel breve periodo (articolo 7);
3) se sia stato adottato un piano o un programma per il raggiungimento dei valori limite entro i termini stabiliti dal suddetto decreto legislativo (articolo 8).
F.to: Squarzino Secondina - Riccarand
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Un primo documento organico contenente la valutazione preliminare della qualità dell'aria sull'intero territorio regionale è stato predisposto dall'ARPA nel mese di giugno 2002. Da tale valutazione emergono le caratteristiche di qualità dell'aria che definiscono le tipologie di zone della regione in relazione alle concentrazioni di inquinanti rispetto ai valori di riferimento definiti dai decreti attuativi della legge quadro. A seguito dell'emanazione del DM n. 60/2002, vengono forniti annualmente al Ministero dell'ambiente tramite l'ARPA, le informazioni richieste per gli adempimenti informativi europei.
Un quadro di sintesi dello stato della qualità dell'aria è riportato nella seconda relazione sullo stato dell'ambiente ARPA pubblicato nel marzo 2004. Sempre l'ARPA Valle d'Aosta, su richiesta e in collaborazione con la Direzione ambiente dell'Assessorato ambiente, territorio e opere pubbliche, nell'ambito delle attività del PIAA (piano integrato di azione ambientale), ha definito e presentato il programma di attività per la predisposizione del piano regionale di gestione della qualità dell'aria secondo quanto previsto da questa normativa. La prima scadenza, fissata per la primavera 2005, prevede l'aggiornamento del documento di valutazione della qualità dell'aria sull'intero territorio regionale, che abbiamo citato precedentemente, con l'utilizzo delle tecniche modellistiche che nel frattempo l'ARPA ha sviluppato. Seguiranno le seguenti fasi:
- verifica e definizione della zonizzazione dell'intero territorio della regione (articolo 7 citato nell'interpellanza);
- fissazione degli obiettivi da raggiungere per ogni tipologia di area anche in riferimento ad obiettivi di particolare tutela definiti sul territorio regionale;
- analisi dei documenti di pianificazione territoriale esistenti relativi a traffico e riscaldamento;
- valutazione dell'impatto delle misure di pianificazione già previste sulla qualità dell'aria e verifica della validità rispetto agli obiettivi fissati;
- definizione di misure puntuali e mirate per ogni tipologia di zona per il raggiungimento degli obiettivi di piano.
La durata dell'intero lavoro è stabilita in circa 2 anni a partire dal 2005. È previsto il coinvolgimento di tutti i servizi regionali competenti negli ambiti di pianificazione considerati nonché degli enti territoriali interessati, attraverso la costituzione di appositi gruppi di lavoro. Per quanto riguarda il punto 3, la predisposizione del programma di cui all'articolo 8 è uno degli aspetti che verranno considerati nel piano di gestione della qualità dell'aria, che ho sviluppato precedentemente.
È chiaro che si tratta di un piano che contiene la risposta organica ai ricorrenti problemi di avvicinamento e/o superamento dei livelli di concentrazione di inquinanti in aria ambiente, registrati sul territorio regionale. Si tratta di un piano multisettoriale che deve integrare e armonizzare diversi strumenti di pianificazione territoriale; la sua predisposizione e, più ancora, la sua attuazione, sono complessi, articolati e molto impegnativi non solo per l'Assessorato all'ambiente, ma per tutti i settori produttivi ed amministrativi della regione...
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
... per quanto riguarda la tempistica delle varie fasi, non sto a ripeterle, evidentemente. La prima scadenza è fissata per la primavera del 2005, poi ci sono tutte queste fasi che si devono concludere entro 2 anni di tempo. Quando si parla di "2 anni", evidentemente i 2 anni portano alla definizione delle misure puntuali e mirate per ogni tipologia di zona, per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Ringrazio l'Assessore per questa precisazione ulteriore che ha dato a una mia precisa richiesta, che indica il contesto entro il quale si colloca la nostra interrogazione.
L'Assessore ha elencato, giustamente, tutte le richieste che la normativa nazionale pone alle regioni rispetto alla predisposizione di una prima analisi del territorio, da cui si evincono le zone su cui bisogna intervenire in modo più preciso, perché in alcuni casi viene superato il limite consentito dalla legge, e poi, in secondo luogo, l'individuazione delle misure che bisogna attuare per contenere o prevenire questi limiti.
Questo piano chiaramente non è una cosa semplice: prendiamo atto oggi che l'Assessore ha previsto 2 anni per la sua predisposizione. Noi saremmo contenti di poterlo avere appena sarà redatto, perché l'aggiornamento della qualità dell'aria rispetto al 2005 è ancora all'interno dell'attività finora fatta; diciamo che realizza quello che la legge chiedeva in prima istanza, cioè di valutare preliminarmente la qualità dell'ambiente, usando anche misure di rappresentazione, usando anche una modellistica, perché questo primo lavoro deve consentire di individuare i siti.
Prendiamo atto che entro la metà del 2005 viene completato il primo adempimento che la Regione doveva fare rispetto alla conoscenza della qualità dell'aria, una conoscenza preliminare e generale, per poi partire con la predisposizione della preparazione delle altre azioni concrete, che individuano le misure da attuare nel breve periodo, per ridurre il rischio di superamento dei valori limite delle soglie di allarme, come pure - e questa è la cosa importante che ci interessa - prevedere misure di controllo ed eventualmente sospendere le attività, ivi compreso il traffico veicolare, che contribuiscono al superamento dei valori limite delle soglie di allarme. Solo quando questo piano regionale sarà predisposto e in esso saranno individuate le autorità competenti alla gestione delle situazioni di rischio, si potrà forse trovare un minimo di risposta alla situazione di inquinamento dell'aria della città di Aosta.
La nostra interrogazione nasce anche su sollecitazioni di alcuni dati molto gravi che si sono verificati a dicembre ad Aosta, dati che l'Assessore sicuramente conosce. Sa benissimo che nei giorni 10, 11, 13, 14, 15 e 18 - faccio solo alcuni esempi - si è superato di gran lunga il limite medio giornaliero che la legge prevede e, di fronte a questo superamento della qualità dell'aria in Aosta, non ci sono strumenti su cui il cittadino può fare riferimento perché si intervenga, nel senso che tutto viene lasciato alla buona volontà dell'uno o dell'altro.
Finché non ci sarà un piano chiaro, in cui si individuano le zone di rischio, le responsabilità di chi deve intervenire, le misure che vanno prese e la loro obbligatorietà e anche, al limite, la denuncia di omissioni di intervento per queste misure, non si riesce a fare un passo avanti per quanto riguarda la qualità dell'aria in Valle, ma in questo momento mi soffermo in particolare sulla qualità dell'aria nella città di Aosta.