Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 924 del 3 novembre 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 924/XII - Ipotesi di gestione di una struttura realizzata in Comune di Ayas. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che:

- Il Palazzetto del ghiaccio di Ayas di proprietà dell'Amministrazione regionale, dopo anni di lavori e milioni di euro spesi, non è mai entrato in funzione, poiché la locale amministrazione in qualità di comodataria ha dichiarato di non poterne sostenere i costi di gestione;

- La Giunta regionale ha deliberato lo smantellamento dei macchinari per la preparazione del ghiaccio e la cessione in comodato dei locali così liberati all'USL per la realizzazione di un nuovo Centro Traumatologico;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

Il Presidente della Regione e gli Assessori delegati per conoscere:

1. su quali presupposti è stato a suo tempo realizzato il Palazzetto e se tali valutazioni permangono tuttora valide;

2. se non ritengano opportuno revocare il comodato del palazzetto affidato al Comune di Ayas e trovare altre ipotesi di gestione;

3. quali oneri comporta per la Regione o per l'USL il previsto intervento di rilocalizzazione di un nuovo Centro Traumatologico e quale destinazione avranno i locali precedentemente occupati;

4. come si pensa di "recuperare" le attrezzature per il ghiaccio e qual è stato il loro costo di acquisto e installazione.

F.to: Frassy - Tibaldi

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Sono fortunato, questa interpellanza si inserisce bene sul filone, che è stato appena affrontato, della razionalizzazione dei costi; peccato che vada in una direzione opposta! Ho rivolto tale iniziativa, fra l'altro, oltreché al Presidente della Regione, come facciamo d'abitudine, agli Assessori delegati. La vicenda del cosiddetto "Palazzetto del ghiaccio", sito in Comune di Ayas, è una vicenda che è stata condivisa malamente, lo sottolineiamo, fra l'Assessorato dello sport, l'Assessorato delle opere pubbliche e ultimamente si è inserito in questo filone anche l'Assessorato della sanità. Non so chi vorrà rispondere a tale interpellanza, ma penso che chiunque di voi dovrà rispondere dovrà dare una risposta articolata, perché questa è una vicenda scandalosa, ma con la parola "scandalosa" scritta e sottolineata a caratteri cubitali!

È una vicenda che nasce nel 1987, perché in quella data iniziano i lavori di quello che sarebbe dovuto diventare il Palazzetto del ghiaccio del Comune di Ayas. Nel 1987 i lavori vengono subito sospesi, perché viene effettuata la richiesta da parte di quell'amministrazione comunale di dotare di copertura l'intera struttura; così, mentre prima non so i turisti, ma comunque i valligiani potevano pattinare grazie allo sbalzo termico - perché il ghiaccio si formava da solo, anche se forse per un periodo limitato dell'anno -, con quella copertura non hanno più pattinato, perché l'impianto per la refrigerazione e la ghiacciatura della pista non è mai entrato in funzione. Anche quando l'Amministrazione regionale ha dato corso alle richieste dell'amministrazione locale di coprire quella struttura e di provvedere alla ghiacciatura artificiale nel concreto si è "portato a casa" nulla, perché? Perché la struttura, da quando è stata messa a cantiere la copertura, non ha più svolto la sua funzione, in quanto il comune, quando si è preso in carico il palazzetto, ha ritenuto di non avere risorse economiche e finanziarie sufficienti per poter garantire il funzionamento di quella struttura. Al di là del costo complessivo di quella struttura, che a me sfugge in questo momento - può darsi che chi risponde abbia dei costi più aggiornati -, a partire dal 1999, e dunque da quando è stato approvato il progetto della sola copertura dell'impianto e della ghiacciatura della pista, l'Amministrazione regionale aveva stanziato qualcosa come 2,3 milioni di euro - sembrano pochi, in realtà sono 4,6 miliardi di vecchie lire - per coprire la pista, per fare il palazzetto e ghiacciare la pista stessa.

Adesso apprendiamo, dopo anni di rinvii per ritardi nella consegna dei lavori, per ritardi nel collaudo delle opere, che in questa vicenda mal gestita dall'Assessorato delle opere pubbliche e dall'Assessorato dello sport interviene l'Assessorato della sanità. Il commento potrebbe essere: "finalmente, c'era bisogno di un medico che "sanasse" questa vicenda, ben venga l'intervento della sanità!". Noi invece dobbiamo dire che la sanità in questo caso interviene, ma per praticare l'"eutanasia" di quella struttura, in quanto si prende atto che quella struttura non funzionerà mai, perlomeno con la destinazione inizialmente prevista di palazzetto del ghiaccio e si decide di gestirla diversamente; dunque viene smantellata la sala macchine e in essa viene trasferito il Centro traumatologico. Va detto peraltro che il Centro traumatologico del Comune di Ayas è un centro giovane, in quanto inaugurato alla fine del 1999 e, a distanza di soli 5 anni, viene spostato e rilocalizzato.

Vorremmo cercare con questa interpellanza di fare chiarezza una volta per tutte sui destini di tale struttura; vorremmo capire su quale presupposto viene operata questa scelta, anche se capiamo che è una scelta effettuata da altri Esecutivi, ma immagino, considerato che si arriva a prendere la decisione di smantellare questa struttura senza averla mai utilizzata, vi sia stata la valutazione se i presupposti in base ai quali quel palazzetto venne realizzato permangano o meno perché, nell'ipotesi in cui permangano i presupposti per cui quel palazzetto è stato all'epoca realizzato, sarebbe forse opportuno capire se non vi possono essere altre ipotesi di gestione rispetto a quella ipotesi di gestione in comodato che trasferiva gli oneri di gestione all'amministrazione comunale. Ci domandiamo allora anche per quale motivo viene ripresa in carico dalla Regione, per trasferirla subito dopo all'azienda sanitaria, una piccola parte di quella costruzione rispetto all'enormità della struttura residua e non viene revocato per intero il comodato che era stato assegnato al Comune di Ayas per la gestione della struttura. Ci chiediamo quali siano gli oneri ulteriori a cui dovrà far fronte comunque, se non l'Amministrazione regionale direttamente, l'azienda sanitaria locale per il riadattamento di quei locali a centro traumatologico, per il trasferimento del pre-esistente centro nei nuovi locali. Vorremmo poi capire come sia pensabile di poter fare ciò che è scritto in deliberazione di Giunta, ossia recuperare l'impianto per la ghiacciatura artificiale del ghiaccio, che verrà smantellato perché proprio nei locali che ospitavano i macchinari verrà collocato il nuovo centro traumatologico.

Penso che qualche risposta vada data e in maniera chiara, perché prima l'Assessore Fosson diceva che si dovevano razionalizzare i costi, le risorse, oppure ottimizzare che, nella sostanza, comporta una razionalizzazione. Qui evidenzio solo come più di 4,5 miliardi siano stati completamente sperperati per dare copertura a questa struttura, per allestire la sala macchine con macchinari a tecnologia avanzata per la produzione del ghiaccio e poi, di fatto, senza che abbia mai funzionato un solo giorno, il tutto venga smantellato senza che nessuno si preoccupi di capire se vi sono delle responsabilità in capo a chi all'epoca ha fatto delle scelte... ha ritenuto necessaria la realizzazione di questa struttura o se l'Amministrazione del Comune di Ayas abbia delle responsabilità per un'incapacità ed inefficienza nel gestire una struttura che ci risulta essere stata chiesta e sollecitata dalla stessa amministrazione comunale. Nel terminare l'illustrazione di questa nostra interpellanza, perciò ci terremmo ad avere delle risposte esaustive sugli utilizzi, i riutilizzi e i costi che ancora dovranno essere sostenuti, per dare finalmente una destinazione a questa struttura imponente, ma che, come molte strutture imponenti, rischia di essere un'imponente "cattedrale in un deserto" sganciata dalle sue funzioni iniziali.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio, trasporti e affari europei, Caveri.

Caveri (UV) - Come si suol dire: "l'ultimo chiude la porta", nel senso che l'ultimo in ordine di tempo cerca, di fronte a una vicenda come questa, di ricostruirne la storia; storia peraltro ben nota al Consigliere Frassy, che ha tratto alcuni degli elementi della sua interpellanza da una risposta che ho già dato in quest'aula in cui facevo la cronistoria degli avvenimenti. Cronistoria dolorosa, perché questa struttura ha avuto una storia assai difficile fin dall'epoca dell'ideazione, per non dire di una serie di contenziosi molto gravi che ci furono all'epoca della sua costruzione. È quindi una storia infinita che nasce alla fine degli anni '80 e io credo che oggi siamo - per fortuna e per responsabilità comune - di fronte a una scelta che ci consentirà di capire quale tipo di struttura potrà diventare questo palazzetto del ghiaccio, fra l'altro costruito sul territorio della Consorteria di Ayas, una figura giuridica che il Consigliere Frassy conosce, piuttosto singolare, e ci siamo trovati nel dover ricostruire tutta la vicenda di fronte a una serie di difficoltà, è stato in parte come "dipanare una matassa".

Come giustamente evocato, rispondo alla prima delle questioni poste: il palazzetto del ghiaccio era stato realizzato su richiesta dell'Amministrazione comunale di Ayas, si disse all'epoca per favorire il rilancio turistico dell'intera vallata in assenza di una struttura come quella del ghiaccio. Devo dire però su questa scelta di costruzione, al di là delle vicissitudini che dicevo poco fa, che la ghiacciatura artificiale della struttura non ha mai funzionato; questa struttura è stata temporaneamente aperta durante alcune stagioni invernali, lo è stata con una ghiacciatura di tipo naturale e, nella cronistoria delle vicende assai complesse, ci si è addirittura trovati di fronte all'obiezione che questo impianto ad ammoniaca non avrebbe potuto entrare in funzione e che ci trovavamo di fronte ad una situazione insostenibile. In realtà, nella primavera del 2003 si era alla fine trovato il "busillis" con un'opera conclusiva di circa 70.000 euro, ci si sarebbe trovati di fronte a una possibilità di utilizzo di questa ghiacciatura artificiale, che nel frattempo non era diventata opzionale, perché con la copertura la ghiacciatura naturale non funzionava più. La nuova Amministrazione comunale di Ayas fin dall'inizio del suo mandato ha esplicitato in maniera chiara, con degli incontri a cui partecipai, la decisione di non voler più questa struttura del ghiaccio, ritenendo quanto fatto dai predecessori legato ad un'epoca storica differente. Come ho ricordato nella precedente interpellanza, quindi ci troviamo di fronte ad una manifesta volontà di sospendere quest'ultimo investimento di 70.000 euro. Devo esprimere qui una mia valutazione personale che è stata fatta propria dalla Giunta: effettivamente, immaginare di utilizzare questa struttura per un palazzetto del ghiaccio, tenendo conto di dove si trova, dell'utilizzo pluridisciplinare che nel tempo era diventato insito nell'utilizzo di questa medesima struttura... insomma la scelta dell'ultima Amministrazione comunale di Ayas è, per quanto mi riguarda, del tutto condivisibile, cioè un palazzetto del ghiaccio di questo genere e con un impianto che sarebbe stato ristrutturato, ma sarebbe rimasto ad ammoniaca non avrebbe avuto alcun significato.

La questione del comodato: intanto l'Amministrazione regionale non ha più provveduto alla proroga dello stesso, che è scaduto il 31 maggio 2004; stiamo però lavorando per trasformare questo comodato in concessione, perché nel frattempo le procedure dell'amministrazione sono cambiate e oggi la concessione rappresenta lo strumento giuridico più corretto per la cessione in uso dei beni facenti parte del patrimonio indisponibile della Regione. Una cessione al comune che comunque utilizza questa struttura, perché la verità è che chi conosca il Comune di Ayas - o più propriamente la parte più turistica del Comune di Ayas, vale a dire Champoluc -, sa che manca una struttura con caratteristiche polivalenti per l'organizzazione di qualunque tipo di manifestazione. Champoluc è l'unico paese della Valle con una chiesa che sembra un cinema e viceversa, cioè un cinema che era precedentemente una chiesa: questa è una cosa che incuriosisce sempre i turisti, che pensano che la chiesa sia il cinema e poi vanno al cinema nell'ex chiesa, ma questo rientra nell'inventiva degli abitanti di Ayas, che sono persone estremamente poliedriche. Al di là dello scherzo, manca un locale e nel tempo questo "ex patinoire", dobbiamo chiamarlo così... concepito anche con una serie di stranezze dal punto di vista costruttivo, perché chiunque ci vada si rende conto che vi è un problema di "accueil", problema che pesava anche sul centro traumatologico, perché quel centro non avrebbe più avuto l'accessibilità, in quanto esisteva una rampa di accesso che non consentiva l'accesso agli anziani e agli invalidi e soprattutto alle persone handicappate. Ritornerò sul centro traumatologico per precisare che ne esisteva già uno: per chi conosca l'immobile possiamo dire che seguendo l'ingresso principale... esisteva nella "parte" precedente il Palaghiaccio un locale che era stato trasformato nel tempo in centro traumatologico. Ora, qual è l'idea comunicata dal comune, che chiede e ha chiesto il rinnovo del comodato... e la risposta dei nostri uffici è stata: "vogliamo trasformarlo in concessione?". L'idea è quella di una riorganizzazione degli spazi interni della struttura, che ha un suo profondo valore all'interno della comunità per uso sportivo, ma anche per lo svolgimento possibile di manifestazioni come proiezioni, concerti o congressi. Champoluc, pur avendo una dotazione alberghiera di assoluta eccellenza, manca completamente di un luogo dove si possano effettuare pratiche di tipo sportivo, soprattutto durante l'inverno, ma anche più in generale delle manifestazioni o convegni di vario genere. La logica quindi è quella, se possibile, di giungere in un lasso di tempo ragionevole, nel momento in cui il comune ci presenterà per iscritto e su disegni le proprie idee per utilizzare coscientemente questa struttura, ad un vero e proprio accordo di programma fra Regione e Comune di Ayas. La nuova legge che presenterò a breve in Giunta sulle infrastrutture sportive vuole evitare che capitino vicende, come alcune del passato, che hanno fatto sì che una serie di strutture non rientrassero in una logica complessiva, quindi ci auguriamo che cose di questo genere non capitino più, e non spetta qui a me fare il "riparto" eventuale delle responsabilità.

Vorrei adesso rifarmi alla terza questione, vale a dire il centro traumatologico. Il centro traumatologico, come dicevo, esisteva già, viene spostato di qualche decina di metri, laddove esistevano le infrastrutture tecnologiche per il ghiaccio, è una collocazione considerata ottimale dagli esperti dell'USL. Gli oneri per la realizzazione dell'intervento sono a carico dell'USL, ammontano a 207.000 euro e questa parte viene concessa direttamente dalla Regione all'USL e, di conseguenza, non sarà oggetto di quella parte, che invece sarà oggetto della concessione di cui ho detto. Vi erano, tra l'altro, dei problemi di accessibilità che rendevano impossibile ormai sulla base delle nuove normative l'utilizzo della vecchia struttura. I locali, situati nell'interrato della struttura e precedentemente concessi dal Comune di Ayas in sub-comodato all'USL, saranno invece destinati alle attività funzionali dell'impianto sportivo in base a questo studio di riconversione di cui parlavo prima. La Direzione risorse del Dipartimento sanità, salute e politiche sociali ha fornito, nel momento in cui sono stato scelto come collettore della risposta, i seguenti particolari di tipo tecnico, concernenti la risposta al punto n. 3.

"Occorre premettere che la volontà di destinare a centro traumatologico territoriale una diversa porzione del palazzo del ghiaccio, sito in Comune di Ayas, è derivata da una richiesta dell'USL della Valle d'Aosta pervenuta il 1° luglio 2004 e motivata dalla necessità di individuare un'ubicazione alternativa all'attuale struttura destinata a centro traumatologico territoriale. Infatti, come richiamato dalla deliberazione di Giunta n. 3359 del 27 settembre 2004 di approvazione del contratto di comodato, l'attuale centro traumatologico territoriale è inidoneo..." - come dicevo prima - "... ad ospitare le funzioni sanitarie per le quali è destinato a causa di una rampa di accesso per una pendenza al di sopra dei limiti consentiti dalla normativa vigente. Tanto che il punto n. 2, lettera a) del dispositivo della deliberazione della Giunta regionale n. 3768 in data 13 ottobre 2003 (che riguardava le autorizzazioni per l'apertura di questi centri traumatologici: Ayas e Gressoney-Saint-Jean) prevedeva l'obbligo a carico dell'USL della Valle d'Aosta di provvedere entro 12 mesi dal rilascio dell'autorizzazione stessa all'adeguamento strutturale della rampa di accesso al centro traumatologico, in assenza del quale l'autorizzazione sarebbe stata revocata. Alla mancata rispondenza alla normativa statale e regionale vigente in materia di requisiti strutturali per l'attività sanitaria, occorre anche aggiungere che i locali utilizzati fino ad oggi soffrivano di carenza di spazi per ospitare anche altre funzioni sanitarie territoriali, come il medico di medicina generale o la guardia medica, che necessitano di aree per l'attesa dei pazienti". Cito sempre la nota del collega Fosson: "La richiesta dell'azienda USL della Valle d'Aosta, avanzata in accordo con l'amministrazione comunale interessata, intendeva pertanto individuare una soluzione alternativa e definitiva che desse soddisfacimento al fabbisogno di strutture a destinazione sanitaria di una zona della Val d'Ayas - che si trova distante dalle principali sedi dei Poliambulatori di Châtillon e di Donnas - caratterizzata da una forte vocazione turistica".

Come dicevo, il costo complessivo delle opere di adeguamento normativo e funzionale, nonché di acquisto delle necessarie apparecchiature tecnologiche dei nuovi locali destinati a centro traumatologico territoriale e a carico dell'USL ammonta a euro 207 mila, di cui 140 mila per le opere edilizie e per quelle impiantistiche. Gli spazi attualmente occupati dal centro traumatologico vengono restituiti in uso per la parte più propriamente sportiva.

L'ultima questione riguarda le attrezzature per il ghiaccio e qual è stato il loro costo di acquisto ed installazione. Il costo di acquisto ed installazione delle attrezzature per il ghiaccio è stato: impianto di refrigerazione per la produzione del ghiaccio, apparecchiature, locali macchine, torre evaporativa esterna, tubazione in pista e relativo isolamento, importo netto di contratto euro 354.805; fornitura arredi e attrezzature per il ghiaccio, quindi la macchina elettrica levigatrice con relativa fresa bordi e una macchina affila pattini, importo netto di contratto 79.209. Le attrezzature e gli arredi sono sul posto, sono stati cioè recuperati e vengono custoditi all'interno del palazzetto stesso, in attesa di esperire - non da parte delle strutture dell'Assessorato del turismo, che sono ovviamente quelle che proporranno - la procedura per la vendita presumibilmente a ditte specializzate nel settore. Queste sono le risposte alle domande dell'interpellanza.

Questa specie di enorme struttura, prevalentemente in legno, con tale copertura suggestiva, deve essere riconvertita il più in fretta possibile. Credo che ognuno possa dare le valutazioni che vuole, ma ritengo che la scelta oggi effettuata di un riutilizzo approfondito di una struttura vada nella direzione - e chi frequenta Champoluc lo sa, perché gran parte delle manifestazioni estive si svolgono già all'interno del palazzetto, naturalmente su di un battuto di cemento e con delle sedie provvisorie - di ridare dignità sportiva... e anche di tipo convegnistico, di incontro per le premiazioni e per tutto quello che è necessario a questa medesima struttura che, essendo a poche centinaia di metri dalla partenza principale degli impianti, si presta, come fu già deciso all'epoca, anche in maniera positiva, ad essere utilizzata, per una parte molto ridotta, come centro traumatologico.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - La replica sarà breve, perché vi è poco da dire, nel senso che non vi è da dire nulla di più di quello che è stato già detto. Mancano anche le parole per commentare come si possa, dopo 16 anni, dire che si deve fare in fretta; sono passati 16 anni e abbiamo buttato via 4,6 miliardi... sì, Assessore, li abbiamo buttati via! Inoltre, non so lei a quali manifestazioni è andato, ma probabilmente è andato sempre quando vi erano le manifestazioni; io la inviterei ad andare fra una manifestazione e l'altra, quando quella struttura, abbandonata a sé stessa, diventa un ricettacolo di immondizia che viene o "buttata dal vento" o da chi non ha di meglio da fare, con quella parete di roccia che prima o poi finirà per essere sede di infortuni, perché poi viene usata in libertà, perché la struttura non è chiusa, né vigilata. Adesso apprendo che non vi è più il comodato a beneficio del comune; di conseguenza, la responsabilità di ciò che accade in quella struttura è tornata in capo alla Regione. La situazione è di quelle che non avremmo mai voluto discutere, perché sono situazioni che diventa difficile spiegare all'esterno, in quanto diventa difficile pensare che un Presidente di Regione o un Assessore di Regione possa, per compiacere il sindaco, grande elettore - visto che stiamo commentando le elezioni americane dove vi sono i grandi elettori - di qualche notabile regionale, possa fargli ottenere per capriccio elettorale una struttura che poi non viene utilizzata.

Prendiamo atto che vi è l'intendimento di riconvertire le apparecchiature per la produzione del ghiaccio, ma anche qui, è stata fatta la valutazione se queste apparecchiature potevano essere riconvertite fin da subito sul Palazzetto del ghiaccio del Comune di Aosta? Qui abbiamo 2 palazzetti del ghiaccio: uno a Courmayeur, che spesso è utilizzato per cose diverse; uno ad Aosta, che da un anno e mezzo o forse più è chiuso, doveva essere inaugurato a fine settembre... si dice a fine anno, ma chi ci sta lavorando dentro sostiene che difficilmente prima della primavera potrà accadere qualcosa... è vero che anche qui la situazione riguarda un comune: il comune del capoluogo regionale, ma è altrettanto vero che, essendo tutti soldi pubblici, un minimo di verifiche avrebbe potuto essere fatto!

Quello che voglio sottolineare, Assessore, è che la sua risposta, nella visione prospettica di cosa sarà domani, è disarmante, perché dire che quella struttura - e quanto meno io e lei abbiamo presente quella costruzione, sicuramente anche l'Assessore Fosson che di quei luoghi è originario e buon conoscitore - può servire per le premiazioni... è vero che vogliamo riportare la "Coppa del mondo in Valle d'Aosta" ma, comunque sia, quella struttura enorme sarebbe forse esagerata anche per la premiazione di "Coppa del mondo". Il fatto di dire che la si vuole utilizzare per centri congressi... lei sa benissimo che negli alberghi della zona vi sono diverse strutture con delle loro sale, che per le dimensioni sono utilizzabili per un'ipotesi di tipo mini-congressuale che si può svolgere a quelle latitudini; perciò devo dire che l'unica alternativa è quella di dire: "andremo a risistemare questi spazi e vedremo con chi e come". A questo punto ipotizziamo di fare un bel garage su due piani, facciamo un solettone e se non altro sappiamo che viene utilizzato, anche perché le macchine patiscono il freddo, lì abbiamo tolto l'impianto refrigeratore, abbiamo scoperto che il ghiaccio non ghiaccia più, di conseguenza anche le macchine potrebbero trarne giovamento... prendiamo atto che il centro traumatologico troverà una sistemazione ottimale, ma non mi si venga a dire però - Assessore Fosson, lei non era responsabile all'epoca, di conseguenza non gliene imputiamo responsabilità ora - che quel locale non è più idoneo, perché l'inidoneità attuale era l'inidoneità dell'epoca e si fecero "carte false" per aprire quel centro traumatologico che, come lei probabilmente sa, ha una storia particolare, perché anche esso nacque sulla spinta dei "grandi elettori" o perlomeno di coloro che da quei "grandi elettori" avevano e hanno "linfa politica". Ci auguriamo, Assessore Fosson, perché a questo punto l'unico aspetto positivo di questa vicenda è che una piccola parte di tale struttura ritroverà una sua destinazione operativa, che quel "metodo Cogne" - che d'ora in avanti ci piacerà "chiamare" per esigenza di sintesi comunicazionale - venga fatto proprio dal suo Assessorato ed auspichiamo dalla Giunta tutta che l'ottimizzazione delle risorse - intese come finanziarie, ma anche degli spazi ed infrastrutturali - possa connotare le scelte future. Speriamo che la legge preannunciata dall'Assessore possa trovare un momento di confronto politico preliminarmente alla "blindatura" dell'aula, anche perché sulla ricognizione degli impianti sportivi e sulla loro destinazione vi è stato pure un incarico, che auspichiamo sia servito a portare lumi non tanto all'Assessore, quanto agli uffici, che avrebbero dovuto avere il quadro complessivo, invece - e questo lo dimostra - il quadro complessivo sfugge. Auspichiamo pertanto che la vicenda di Ayas si chiuda senza repliche; sappiamo che questo è un desiderio "dell'impossibile", perché fino ad oggi non abbiamo come Amministrazione regionale dato esempio di trarre lezione dai grandi sbagli del passato, comunque speriamo che su quella infrastruttura le scelte del futuro siano definitive, soprattutto di ottimizzazione della costruzione e delle risorse.