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Comunicato n° 279 del 14 maggio 2025
Il Consiglio è convocato in sessione ordinaria mercoledì 21 e giovedì 22 maggio -
Comunicato n° 286 del 19 maggio 2025
Consiglio del 21 e 22 maggio: iscritti sei punti all'ordine del giorno suppletivo -
Comunicato n° 291 del 21 maggio 2025
Iniziati i lavori del Consiglio del 21 e 22 maggio. Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione -
Comunicato n° 292 del 21 maggio 2025
Approvati il rendiconto 2024 e l'assestamento 2025 del Consiglio -
Comunicato n° 293 del 21 maggio 2025
Il Consiglio approva il sostegno ai Comuni colpiti dall'alluvione di metà aprile -
Comunicato n° 294 del 21 maggio 2025
Approvato un disegno di legge sulle reti pubbliche di comunicazione elettronica -
Comunicato n° 295 del 21 maggio 2025
Approvato il Piano regionale faunistico-venatorio 2025-2030 -
Comunicato n° 296 del 21 maggio 2025
Approvata una proposta di legge per la valorizzazione dell'invecchiamento attivo -
Comunicato n° 298 del 22 maggio 2025
Le Conseil a approuvé les dispositions en matière de collectivités locales -
Comunicato n° 299 del 22 maggio 2025
Respinte quattro mozioni -
Comunicato n° 300 del 22 maggio 2025
Question time sulla pubblica sicurezza ad Aosta -
Comunicato n° 301 del 22 maggio 2025
Question time sul progetto della strada Cogne-Valnontey -
Comunicato n° 302 del 22 maggio 2025
Question time su presunti conflitti di interesse con Cva -
Comunicato n° 303 del 22 maggio 2025
Interrogazione sui lavori alla piscina di Pré-Saint-Didier -
Comunicato n° 304 del 22 maggio 2025
Interrogazione sul nuovo ente per la gestione dei servizi alla persona -
Comunicato n° 305 del 22 maggio 2025
Interrogazione sui contributi per le rette delle strutture socio-sanitarie
Comunicato n° 279 del 14 maggio 2025
Il Consiglio è convocato in sessione ordinaria mercoledì 21 e giovedì 22 maggio
Il Consiglio Valle è convocato in riunione ordinaria mercoledì 21 e giovedì 22 maggio 2025, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 69 punti, di cui 23 rinviati da precedenti adunanze.
I Consiglieri saranno chiamati ad approvare il rendiconto della gestione 2024 e l'assestamento del bilancio di previsione 2025 dell'Assemblea regionale sui quali la seconda Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità nella riunione del 5 maggio.
In merito all'attività legislativa, sono stati iscritti tre progetti di legge.
Il primo è un disegno di legge del Governo regionale per il potenziamento delle reti pubbliche di comunicazione elettronica presenti sul territorio valdostano, di cui è relatore il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD) e su cui la seconda Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione del 12 maggio.
Il secondo è una proposta di legge riguardante la promozione e la valorizzazione dell'invecchiamento attivo, di cui è relatore il Consigliere Claudio Restano (RV) e su cui la quinta Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità su di un nuovo testo nella seduta del 30 aprile.
La troisième proposition de loi, présentée par les groupes UV, FP-PD et PlA, contient les dispositions en matière d'exercice des fonctions et des services communaux à l'échelle supra-communale ainsi que des secrétaires des collectivités locales: son rapporteur est le Conseiller Erik Lavevaz (UV) et elle a été adoptée par les Commissions première et deuxième réunies conjointement le 12 mai.
Per quanto riguarda l'attività ispettiva, sono state iscritte 17 interrogazioni.
Il gruppo Forza Italia ha depositato quattro interrogazioni: cronoprogramma dei lavori di riqualificazione e riapertura della piscina di Pré-Saint-Didier; situazioni delle prestazioni sanitarie di "priorità D"; mancata firma della convenzione tra l'ambulatorio di salute mentale di Châtillon e l'Ausl; reclutamento e formazione degli Utenti familiari esperti.
Sono sei le interrogazioni del gruppo Lega Vallée d'Aoste: spese energetiche sostenute dall'Università della Valle d'Aosta per la ex caserma Testafochi; tempistiche per il ripristino dei sentieri e delle strade poderali; costituzione di un nuovo ente regionale per la gestione dei servizi alla persona; contributi per il pagamento di rette nelle strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie e riabilitative; sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione per il 2024; verifica del possesso dei requisiti per lo svolgimento di attività escursionistiche in ambiente innevato.
Par une question, le groupe Mixte requiert des précisions sur l'application des restrictions de circulation pour les véhicules diesel Euro 5 dans la ville d'Aoste.
Il gruppo Progetto Civico Progressista ha proposto cinque interrogazioni: decisione di intervenire rispetto alla rinuncia al preavviso in caso di dimissioni con diritto alla pensione nel 2025; apertura delle biblioteche comunali su prenotazione con particolare riferimento a quella di Charvensod; rilascio del certificato di prevenzione incendio per un pieno utilizzo del nuovo polo universitario; procedure per la sostituzione dei medici di medicina generale nel distretto n. 1; attività di coordinamento dell'organizzazione dei servizi mortuari svolte dalla Regione.
Una interrogazione per il gruppo Rassemblement Valdôtain che chiede conto degli accordi transfrontalieri oggetto di comunicazioni intercorse con organi dello Stato, emersi nel corso della sessione europea del Consiglio Valle.
Delle 30 interpellanze (di cui 14 rinviate dai Consigli precedenti), quattro sono del gruppo Forza Italia: implicazioni derivanti dalla decisione eurounitaria sul declassamento dello status di protezione del lupo; piano di interventi di manutenzione dell'alveo della Dora Baltea; esito del collaudo tecnico-amministrativo della nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta; tempistiche della demolizione dei due grattacieli del quartiere Cogne di Aosta e informazione ai cittadini.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato otto interpellanze: assegnazione di personale ausiliario regionale al Tribunale e all'Ufficio del Giudice di pace; ricostituzione dell'Osservatorio in materia di edilizia e urbanistica; tempistiche per la messa in sicurezza dei torrenti Biolley e Verney a Fontainemore; soluzione delle criticità del servizio di gestione e ricarica delle bombole di ossigeno medicale; decadenza dell'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica adibiti ad attività penalmente rilevanti; verifica della composizione delle Commissioni medico legali per l'accertamento dell'invalidità civile; realizzazione della stanza multisensoriale alla casa di riposo JB Festaz; messa a disposizione presso il servizio del sollievo di posti effettivi e fruibili da tutti.
Le groupe Mixte a déposé une interpellation demandant des informations sur les manifestations prévues pour l'anniversaire du 18 mai.
Saranno trattate otto interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: introduzione del divieto del glifosato nei terreni coltivati; prosecuzione della sperimentazione della tecnologia denominata "memoria dell'acqua"; tutela delle imprese commerciali e agricole attive nel settore della cannabis light; utilizzo di autobus elettrici per il trasporto pubblico nelle valli Vény e Ferret; manutenzione del forno crematorio e costruzione di un nuovo impianto; soluzioni alle problematiche della Fondation Grand Paradis; avvio di un tavolo di lavoro con le associazioni dei consumatori sui progetti di prevenzione odontoiatrica; implementazione del sistema di disdetta informatizzata di prestazioni sanitarie.
Il gruppo Rassemblement Valdôtain illustrerà nove interpellanze: indirizzi alle società partecipate per garantire equità nell'accesso al mercato delle piccole realtà produttive locali; misure specifiche di prevenzione in materia di pubblica sicurezza; previsioni progettuali per la realizzazione di un'uscita sulla strada statale n. 27 dopo la galleria "Côte de Sorreley"; percorso di revisione del Piano territoriale paesistico e del Piano tutela delle acque anche in riferimento ai fenomeni di overtourism; completamento dei lavori dell'area antistante la nuova sede dell'UniVdA e delle caserme Beltricco e Giordana; iniziative per ridurre la quota dei rifiuti inerti conferiti fuori regione; miglioramento della raccolta differenziata e del riciclo della carta; realizzazione di un marciapiede e di una rotonda nel tratto di strada tra via delle Betulle e viale Gran San Bernardo di Aosta; sperimentazione delle portate di deflusso minimo vitale nelle opere di presa delle centrali idroelettriche di Nus e Champdepraz.
All'ordine del giorno figurano anche undici mozioni di cui nove rinviate da precedenti adunanze.
Con due mozioni il gruppo Forza Italia chiede l'individuazione di misure per ridurre i tempi di attesa e garantire l'accesso alle prestazioni sanitarie e vuole impegnare il Governo ad aumentare i viaggi personali gratuiti per le persone con disabilità.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà tre mozioni: elaborazione di una proposta di legge per garantire la presenza di entrambi i generi nella composizione della Giunta regionale; sospensione di eventuali disdette al contratto di locazione dei locali del castello di Montfleury; incarico a un soggetto esterno per la definizione dello stato di alcune specie di animali selvatici.
Il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato quattro mozioni: contrarietà al sostegno del piano di riarmo europeo; iniziative per sollecitare l'approvazione da parte del Governo centrale del decreto legislativo in materia di concessioni di derivazioni d'acqua; impegno a illustrare in Commissione alcuni articoli di modifica della legge regionale n. 22/2010 sul collocamento a riposo e il trattenimento in servizio dei dipendenti del comparto unico; convocazione in quarta Commissione del Consiglio di Amministrazione, del collegio sindacale di Finaosta e del Presidente della Regione, prima dell'approvazione del bilancio 2024 di Cva.
Con una mozione, il gruppo Rassemblement Valdôtain sollecita l'attivazione presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti di un tavolo tecnico-istituzionale per la gestione della frana di Quincinetto.
Infine, con una mozione a firma congiunta, i gruppi Progetto Civico Progressista, Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia chiedono la convocazione in prima Commissione del Presidente della Regione per valutazioni sul procedimento per le elezioni regionali.
L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."
La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.
SC-LT
Comunicato n° 286 del 19 maggio 2025
Consiglio del 21 e 22 maggio: iscritti sei punti all'ordine del giorno suppletivo
L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 21 e giovedì 22 maggio 2025, è stato integrato da sei punti.
Per quanto riguarda l'attività legislativa, sarà esaminato un disegno di legge che dispone trasferimenti straordinari e urgenti a sostegno dei Comuni colpiti dall’alluvione e dagli eventi valanghivi del 16 e 17 aprile 2025 di cui è relatore il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD) e che ha ricevuto il parere favorevole, all'unanimità, dalla seconda Commissione nella riunione di oggi, 19 maggio.
L'Assemblea sarà poi chiamata ad approvare il Piano regionale faunistico-venatorio, su cui la terza Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza il 6 maggio.
Sono state anche iscritte quattro interrogazioni a risposta immediata. Con la prima, il gruppo Misto chiede conto delle interlocuzioni tra la Regione e il Comune di Aosta sulle azioni mese in atto per la sicurezza del capoluogo; con la seconda, il gruppo Progetto Civico Progressista vuole conoscere tempi e procedure del progetto definitivo della strada Cogne-Valnontey. Con due question time distinti, i gruppi Rassemblement Valdôtain e Forza Italia si occupano di presunti conflitti di interesse nel Gruppo Cva.
Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 75 punti.
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LT-SC
Comunicato n° 291 del 21 maggio 2025
Iniziati i lavori del Consiglio del 21 e 22 maggio. Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione
Il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, ha aperto i lavori dell'Assemblea, convocata oggi, mercoledì 21, e domani, giovedì 22 maggio 2025, per discutere un ordine del giorno composto di 75 punti.
Nelle sue comunicazioni all'Aula, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito in merito all'impugnativa del Governo nazionale su alcuni articoli della legge regionale n. 4 del 3 marzo 2025 “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale, nell’anno 2025, delle elezioni regionali e generali comunali. Modificazioni di leggi regionali in materia di enti locali".
«Tale decisione - ha specificato il Presidente Testolin -, peraltro presa l’ultimo giorno utile, nonostante la Regione avesse predisposto puntuali controdeduzioni volte a ribadire le proprie competenze in materia seppur nell’irrituale breve lasso di tempo concesso, si pone in forte contrasto rispetto alle competenze che lo Statuto assegna alla Regione in materia di enti locali. Le contestazioni mosse dal Governo non inficiano l’impianto complessivo della norma e non vanno ad interessare alcuni aspetti significativi quali quelli relativi al numero di Assessori delle Giunte comunali, alla rideterminazione dei compensi così come all’election day. Il Consiglio dei Ministri ha, invece, impugnato la legge in questione in relazione al contenuto dell’articolo 3, laddove abbiamo mantenuto un numero massimo di mandati pari a 4 per i Sindaci dei Comuni valdostani sotto i 5.000 abitanti in luogo di non porre alcun limite alle ricandidature come nel resto del territorio nazionale. Le altre contestazioni riguardano disposizioni che già esistevano nel nostro ordinamento, mai state messe in discussione in precedenza, che riguardano nello specifico il grado di parentela tra Sindaco, Vicesindaco e gli altri componenti della Giunta e l’impossibilità, nelle Giunte comunali della Valle d'Aosta, di nominare Assessori tecnici.»
«Le decisioni del Governo - ha aggiunto -, al di là del merito, destano comunque seria preoccupazione, perché, così come accaduto per la legge trentina sui mandati, testimoniano il fatto che non si faccia più distinzione tra Regioni ordinarie e Regioni speciali e non si riservi la giusta attenzione alle competenze esclusive garantite dagli Statuti di autonomia, nonostante - come avvenuto in occasione del Festival delle Regioni - tutti si professano rispettosi delle differenze ordinamentali e dei particolarismi. In ogni caso, come ho tenuto sin da subito a precisare, non c’è nessuna preoccupazione sul prosieguo del cammino elettorale di quest’autunno, ma assoluta certezza di difendere davanti alla Corte costituzionale la specificità ordinamentale valdostana, caratterizzata dalla competenza primaria in materia di ordinamento degli enti locali, peraltro consolidata ed in più occasioni confermata proprio dalla Consulta che sarà chiamata a decidere in merito al ricorso.»
Il dibattito sulle comunicazioni
Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) ha evidenziato: «Era proprio questo il tema su cui il nostro gruppo aveva posto dei dubbi quando si è votata la legge: il limite dei mandati. Era evidente che si andava contro una sentenza della Corte costituzionale recentissima con l'emendamento che era stato presentato in Aula. Ora che il Presidente della Regione venga a fare il paladino dell'autonomia, fa specie. La maggioranza oltre ad essere confusa è anche arrogante: un conto è avere competenze primarie, un conto è violare i principi costituzionali e il diritto all'elettorato passivo. Mi auguro che non si spendano i soldi dei cittadini per resistere contro l'impugnativa, perché si sa già come andrà a finire. Il principio costituzionale non lo può violare nessuno: questa non è autonomia, è andare con la testa contro un muro.»
«Cambiare la legge all'ultimo si è rivelata una pratica fallimentare - ha commentato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Serve ed è urgente fare un approfondimento in prima Commissione sentendo il Presidente del Cpel e riuscire a fugare i dubbi che, diversamente, rischiano di condizionare il futuro e la validità delle elezioni che sono ormai prossime in Valle d'Aosta.»
La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, si è detta «preoccupata anche da quanto emerge dalle dichiarazioni del Presidente del Cpel, che pensa ad una possibile invalidazione delle elezioni comunali. Noi avevamo votato contro a questa legge, perché fare modifiche di questo tipo, a maggioranza e a ridosso delle consultazioni elettorali, è sbagliato e pericoloso e oggi abbiamo la piena conferma dei dubbi di legittimità che avevamo espresso in sede di voto della legge. A tutto questo si aggiunge la confusione su quelle che saranno le regole per le elezioni regionali, sui quali pende la possibilità di un referendum confermativo. Si deve fare chiarezza perché conoscere le regole del gioco è il minimo.»
«Il Presidente coglie sempre l'occasione per lamentarsi del Governo nazionale, pertanto chiediamo di avere copia della corrispondenza intercorsa tra Stato e Regione su questo punto per capire meglio la situazione - ha affermato il Vicecapogruppo di Forza Italia, Mauro Baccega -. La materia elettorale è importante, il Governo regionale ha prodotto una legge che ha tante magagne e Roma ve lo sta ricordando.»
Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha osservato: «Allo stato attuale nessun Sindaco, in base alla norma regionale, è bloccato rispetto ad una sua candidatura. Se vogliamo ricamare sulle spaccature nel centro destra, basta vedere cosa è successo in due Regioni a Statuto speciale, il Friuli - dove gli Assessori di una parte politica si sono dimessi - e in Trentino-Alto Adige dopo il ricorso del Governo Meloni sui terzi mandati: un Governo che non ha un approccio particolarmente favorevole nei confronti delle Autonomie speciali e delle Regioni più in particolare.»
Il Capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, ha sottolineato che «mentre per lo Stato non doveva esservi nessun limite al mandato dei Sindaci, il Governo regionale lo ha previsto nel numero di quattro unicamente per fare un favore al Partito Democratico. Il nostro gruppo ha evidenziato questa bizzarria per cui i diritti vengono compressi a beneficio di accordi politici. Di questo la Regione deve rendere conto, oggi, allo Stato e domani agli elettori che decideranno sulla bontà di questa decisione.»
SC-LT
Comunicato n° 292 del 21 maggio 2025
Approvati il rendiconto 2024 e l'assestamento 2025 del Consiglio
Nella seduta del 21 maggio 2025, sono stati approvati all'unanimità il rendiconto della gestione 2024 e l'assestamento del bilancio di previsione 2025 del Consiglio Valle.
Gli atti, approvati dall'Ufficio di Presidenza l'8 aprile scorso, sono stati illustrati dal Presidente dell'Assemblea, Alberto Bertin.
Il totale delle entrate 2024, al netto delle partite di giro e dell'avanzo 2023, ammonta a 8,6 milioni di euro. L'assegnazione a carico del bilancio regionale in favore del Consiglio ammonta a 8,5 milioni, di cui 8,1 milioni sono stati destinati alla copertura delle spese correnti mentre 384mila 500 alla copertura delle spese in conto capitale. Il totale delle spese 2024, al netto delle partite di giro e dell'avanzo proveniente dal 2023, ammonta a 7,3 milioni euro. Al termine del 2024 si rileva un avanzo di amministrazione di 1,9 milioni di euro, di cui 1,2 milioni saranno restituiti alla Regione.
SC
Comunicato n° 293 del 21 maggio 2025
Il Consiglio approva il sostegno ai Comuni colpiti dall'alluvione di metà aprile
Nella seduta del 21 maggio 2025, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità un disegno di legge che dispone trasferimenti straordinari e urgenti a sostegno dei Comuni colpiti dall’alluvione e dagli eventi valanghivi del 16 e 17 aprile 2025.
Il testo, presentato dalla Giunta l'8 maggio, si compone di tre articoli e prevede uno stanziamento di 8 milioni di euro, di cui 3,3 milioni destinati ai Comuni di Fontainemore, Montjovet, Quart, Doues, e 4,7 milioni per finanziare interventi nei restanti Comuni della Regione colpiti dall'alluvione.
Relazione d'Aula
Il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), relatore, ha ricordato che «l’alluvione e le valanghe del 16 e 17 aprile scorso hanno portato alla dichiarazione dello stato di calamità naturale in tutta la Valle d’Aosta. Per sostenere i Comuni colpiti nell’attuazione di interventi urgenti e garantire la necessaria copertura economica, il disegno di legge prevede trasferimenti straordinari di risorse finanziarie, i cui importi dipendono da una prima ricognizione effettuata dal Dipartimento protezione civile e vigili del fuoco. Ringrazio la Protezione civile e tutti coloro che sono intervenuti nella delicata fase dell'emergenza. La tempestività e l'unanimità nel voto in Commissione confermano la serietà e la responsabilità con cui sono stati affrontati questi temi.»
Il dibattito in Aula
Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha osservato che «i cambiamenti climatici impattano sul nostro fragile territorio e sono necessari interventi a 360 gradi per garantire la sicurezza dei cittadini e evitare l'isolamento. Questo progetto di legge prevede dei finanziamenti a Comuni danneggiati che potranno ottenere un anticipo sulle spese al fine di poter attivare una cantierizzazione immediata.»
«Lo scorso mese di aprile abbiamo assistito a una serie di eventi avversi di eccezionale intensità che hanno colpito il nostro territorio in maniera grave - ha commentato Il Capogruppo di PlA, Aldo di Marco - L'Amministrazione regionale non è rimasta immobile e si è attivata per sostenere i Comuni in questo grave momento di difficoltà: questa legge ne è la dimostrazione concreta. Lo stanziamento previsto è differenziato sulla base dei danni subiti dai vari Comuni e consentirà loro di intervenire in maniera efficace e in tempi brevi per risanare gli eventi dannosi, creando le condizioni ottimali per un pieno sviluppo della loro comunità.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha replicato: «Questo provvedimento è nato dalla necessità di dare una risposta immediata ai Comuni con bilanci e disponibilità di cassa molto contenuti e va in un'ottica di sussidiarietà che caratterizza il rapporto tra la Regione e gli enti locali. Gli 8 milioni vanno inseriti in un contesto più ampio, pensando che è stata anche richiesta a livello nazionale l'attivazione di uno stato di emergenza, in modo da farci riconoscere un ristoro da parte dello Stato. Nell'ambito del prossimo assestamento di bilancio, per non lasciare sguarnite le possibilità di intervento, oltre a voler programmare anticipatamente situazioni che potrebbero creare emergenze dal punto di vista della sicurezza, c'è anche attenzione a riservarsi la possibilità di continuare a sostenere gli interventi laddove dovesse esserci necessità anche nei prossimi mesi.»
SC-LT
Comunicato n° 294 del 21 maggio 2025
Approvato un disegno di legge sulle reti pubbliche di comunicazione elettronica
Nella seduta del 21 maggio 2025, con 18 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 15 astensioni (Lega VdA, RV, FI, PCP, GM), il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge per il potenziamento delle reti pubbliche di comunicazione elettronica presenti sul territorio regionale.
Il testo, presentato dalla Giunta il 9 aprile ed esaminato dalla seconda Commissione, si compone di quattro articoli che introducono misure per aumentare il numero di fibre ottiche di proprietà pubblica, sostenendo la realizzazione dei progetti di investimento finanziati dal Pnrr (Piani "Italia 1 Giga", "Italia 5G" e "Scuole fase 2") e, contestualmente, limitando gli scavi necessari per la realizzazione delle infrastrutture propedeutiche alla posa delle fibre ottiche.
Relazione d'Aula
Il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), relatore, ha illustrato in Aula la situazione dell’infrastruttura regionale per la fibra ottica «realizzata con fondi pubblici tramite il progetto VdA Broadbusiness. La rete comprende oltre 400 km di cavidotti in fibra ottica a copertura sia delle vallati laterali sia del fondovalle, suddivisi in tre mini tubi che ad oggi risultano totalmente impiegati: uno è utilizzato dalla rete regionale per servizi pubblici e comunali, uno è parzialmente usato da Open Fiber per il Piano banda ultra larga, e il terzo è riservato per interventi di emergenza o manutenzione, per garantire la continuità dei servizi. Il provvedimento prevede che, qualora le fibre attualmente disponibili risultino insufficienti, l’operatore incaricato sostituisca i cavi esistenti con nuovi cavi contenenti un numero maggiore di fibre ottiche. In cambio, la Regione potrà concedere per vent’anni una parte di queste fibre all’operatore, per garantire la realizzazione delle nuove infrastrutture. Si stabilisce inoltre che la Giunta regionale approverà una convenzione per disciplinare le modalità di attuazione e le concessioni, compresa la definizione dei proventi derivanti dalla cessione delle fibre, che saranno reinvestiti nel bilancio regionale.»
Il dibattito in Aula
Il Consigliere Diego Lucianaz (GM) ha espresso «dubbi su questo disegno di legge su cui mi asterrò. Innanzitutto, non si capisce bene e non ci è stato spiegato chi sarà il soggetto che per 20 anni gestirà la tecnologia. Si parla di un investimento di 840mila euro ma sappiamo bene che per le infrastrutture per la banda ultraveloce, lo Stato non ha fatto economia e ha stanziato 3,5 miliardi per il Piano Italia 1 giga per coprire le aree che ne sono sprovviste. La Valle d'Aosta, per la sua conformazione morfologica rientra in questo Piano ma apprendiamo con grande disappunto che le "case sparse" - interi villaggi, aziende agricole, rifugi di montagna, ecc - non saranno servite dalla fibra ottica. Continuiamo a spendere denaro pubblico per un servizio che non si può certo definire efficiente rispetto alle esigenze del nostro territorio. La fibra non raggiunge neanche tutte le scuole, che quindi utilizzano il wireless, con tutte le perplessità per la salute umana. Si prevede poi l'affidamento di nuove frequenze fino al 2037 per il 5G, nonostante manchi totalmente uno studio preventivo sui possibili effetti nocivi delle radiazioni elettromagnetiche sull'uomo. Una norma che non ci tranquillizza e che non posso sostenere.»
L'Assessore all'innovazione, Luciano Caveri, nella replica, ha precisato che «l'utilizzo delle fibre ottiche eviterà nuovi scavi e, per questo motivo, ha trovato il pieno assenso da parte dei Sindaci. La tecnologia sarà gestita dalla Fibercop e per "case sparse" si intendono delle case isolate. Infine, tutte le scuole avranno la fibra come previsto da apposito piano. Ovviamente, come anche nell'Aula consiliare, si utilizza il wireless per la redistribuzione del segnale.»
SC-LT
Comunicato n° 295 del 21 maggio 2025
Approvato il Piano regionale faunistico-venatorio 2025-2030
Nella seduta del 21 maggio 2025, con 22 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 10 astensioni (Lega VdA, FI, PCP, GM), il Consiglio Valle ha approvato il Piano regionale faunistico-venatorio 2025-2030, ai sensi della legge regionale n. 64/1994.
L'atto, depositato in Consiglio il 22 aprile, aggiorna il Piano precedente 2008-2012. In Aula, sono stati approvati quattro emendamenti depositati dall'Assessore alle risorse naturali.
Nelle sue oltre 400 pagine, il Piano disciplina la tutela della fauna selvatica e le modalità di censimento e monitoraggio; i criteri di gestione e zonizzazione (oasi di protezione, zone di ripopolamento, aziende venatorie, centri di riproduzione); gli indici di densità venatoria e la distribuzione dei cacciatori, anche non residenti; i criteri per il ripopolamento e la reintroduzione della fauna; i programmi di conservazione delle specie autoctone e delle zone umide per la tutela dell’avifauna migratoria; gli impegni finanziari e la cartografia tematica con le potenzialità faunistiche del territorio. Il Piano è corredato da documenti tecnici: relazione generale, linee guida per la gestione dei cervidi e dei galliformi alpini, monitoraggio della lepre variabile, rapporti ambientali e parere Vas.
Contestualmente, l'Assemblea ha esaminato cinque ordini del giorno depositati in Aula sul Piano, di cui 2 approvati e tre respinti.
Le due iniziative proposte dal gruppo Rassemblement Valdôtain sono state entrambe approvate. La prima - con 33 voti a favore e 1 contrario (PCP) - impegna il Governo regionale a prevedere entro i prossimi 12 mesi una bozza di norma di attuazione da proporre alla Commissione paritetica per prevedere la possibilità di aprire una caccia di selezione dello stambecco. La seconda - emendata in accordo con l'Assessore alle risorse naturali e adottata con 32 voti a favore e 1 astensione (PCP) - impegna il Governo a valutare, previo confronto con il mondo venatorio, la modifica dell'articolo 15 della legge regionale n. 64/1994 entro la prossima elezione del Comitato regionale per la gestione venatoria, prevedendo che il Presidente sia eletto dai rappresentanti delle circoscrizioni.
L'Assemblea ha invece respinto l'ordine del giorno del gruppo Progetto Civico Progressista (12 contrari - Lega VdA, RV, FI -, 19 astensioni - UV, FP-PD, PlA, SA -, 2 sì - PCP, GM) che chiedeva al Consiglio di esprimere la propria contrarietà all'apertura alla caccia dello stambecco. Respinti anche i due ordini del giorno del gruppo Lega Vallée d'Aoste, di cui uno sul monitoraggio della presenza del lupo per capirne la consistenza effettiva, che impegnava anche a predisporre un Piano regionale per la gestione di questa specie alla luce del suo declassamento da specie "particolarmente protetta" a "protetta" (2 no di PCP e Consigliere Padovani; 18 astensioni di UV, FP-PD, PlA, SA; 14 sì di Lega VdA, RV, FI, GM). Il secondo - respinto con 1 no del Consigliere Padovani; 22 astensioni di UV, FP-PD, PlA, SA, RV, PCP; 9 sì di Lega VdA, FI, GM - sollecitava l'incarico a soggetti esperti per elaborare modelli di valutazione ambientale per le diverse specie oggetto di prelievo venatorio.
L'illustrazione dell'Assessore Carrel
L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Marco Carrel, nell'illustrarne all'Aula i contenuti, ha ricordato «il lungo e articolato percorso iniziato nel 2023, con la redazione della prima bozza da parte di un gruppo di esperti. Nel 2024 il Piano è stato condiviso con stakeholder e sottoposto ai pareri tecnici e ambientali previsti. Dopo l’approvazione preliminare della Giunta e l’avvio della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) - che ne ha attestato la compatibilità ambientale e l’assenza di impatti negativi significativi -, il documento è stato aggiornato integrando osservazioni e dati scientifici aggiornati al 2024. Nel 2025, concluso l’iter partecipativo, la Giunta ne ha approvato l’invio al Consiglio regionale.»
L'Assessore ha quindi sottolineato alcuni aspetti politici: «Innanzitutto, dal 2012 ad oggi, non sono passati solamente 13 anni, bensì la fauna ha avuto cambiamenti radicali, dovuti principalmente al fenomeno del lupo. Le associazioni naturalistiche hanno messo in evidenza, oltre alle questioni legate alla pernice bianca - che è stata riaperta dopo approfonditi studi e l’approvazione di una mozione consiliare - alcune criticità sulle Oasi: riteniamo che non debbano essere fisse, per non trasformarle da aree di rifugio a aree di alimentazione facile per i predatori (in particolare del lupo). In questo Piano si propone una quota del 13% della superficie agro-silvo-pastorale destinata a protezione della fauna selvatica. Anche il mondo venatorio ci ha fatto pervenire le proprie osservazioni: nel Piano sono confermate le 8 circoscrizioni, per garantire il legame tra cacciatore e territorio. Non possiamo, però, non vedere la situazione in diverse circoscrizioni dove, vista la scarsità di fauna, i piani di abbattimento non permettono di raggiungere la quota 1 capo per cacciatore: per questo motivo ho voluto inserire la previsione di una diversa metodologia di assegnazione dei capi cacciabili a livello sovra circoscrizionale a valle della modifica della legge di riferimento. Abbiamo inoltre reso chiara la nostra volontà politica di rafforzare il ruolo delle circoscrizioni per le quali si ipotizza che diventino delle strutture di riferimento per la gestione della procedura di assegnazione dei capi. In ultimo, in questo Piano si prevede la possibilità, sostenuta anche da Ispra, di predisporre gli strumenti normativi e operativi per il prelievo selettivo dello stambecco, che potrebbe eventualmente essere avviato con modalità rigorosamente conservative con piani selettivi inferiori al 5%.»
L'Assessore si è quindi soffermato «sulla necessità di trovare un equilibrio tra le esigenze delle aziende agricole che chiedono la riduzione dei cervidi, dei corvidi e dei cinghiali (sui quali vanno fatti anche dei distinguo vista la situazione legata all'aspetto sanitario) e il mondo venatorio. Il lupo ha cambiato la fauna valdostana e non solo, dobbiamo prenderne atto e porre in essere delle politiche che vadano a “compensare” questo elemento, Questo Piano è la base da cui partire, consapevoli che non possiamo in poco tempo moltiplicare la fauna valdostana, ma possiamo lavorare con prospettiva per porre in essere regole chiare per far fronte alla situazione esistente.»
Il dibattito in Aula
«Il mondo venatorio è in grande sofferenza - ha commentato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. Una volta per tutte bisogna chiarire qual è il ruolo del cacciatore all'interno dell'ecosistema: non uno sterminatore ma un presidio che vive il territorio e contribuisce alla sua buona gestione, ad esempio, attraverso i censimenti. I bracconaggi che sono ritenuti causa della diminuzione delle varie specie sono pressoché ininfluenti e questo è stato dimostrato, numeri alla mano. Il tutto deriva da errori che originano da uffici regionali e che bisognerebbe riconoscere apertamente. L'altro problema centrale riguarda la presenza del lupo che deve essere valutata nella sua piena complessità. Ad oggi non vi sono ancora dei dati reali sul numero di capi presenti sul territorio e serve invece un numero certo per capire qual è il carico massimo che il nostro territorio può ospitare, visto il rischio di estinzione di dieci autoctone quali la razza bovina pezzata nera e castana o la specie ovina Rosset. La questione è ancora irrisolta e ci fa pensare a una mancanza di volontà del Governo ad affrontare la questione con un approccio globale che porti a un equilibrio duraturo della fauna e della tutela delle attività rurali.»
Il Consigliere Christian Ganis (FI) ha parlato di «un Piano che presenta un quadro lacunoso: la mancanza di dati aggiornati, l'assenza di analisi approfondite su delle specie cruciali come il lupo e la marmotta, la non chiarezza sull'opportunità di gestire la caccia allo stambecco rendono il documento inadeguato a governare la complessa realtà faunistica della Valle. Non vi sono indicazioni sulla gestione della specie capriolo, che è in continua diminuzione - i capi recensiti sono passati da 6000 a 3500 negli ultimi anni -, così come non vi sono dati sulla consistenza del lupo: temi in sospeso che, se non pianificati a sufficienza, rischiano di far aggravare la situazione relativa alla biodiversità e all'equilibrio del territorio. Un Piano, quindi, che non tiene conto delle sfide attuali, che non offre delle soluzioni concrete ai problemi emergenti e che ignora la necessità di una gestione dinamica e proattiva del nostro patrimonio naturale. Manca una visione strategica che integri pienamente le esigenze di conservazione e di convivenza con la fauna selvatica.»
Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha spiegato che «il fine del documento è quello di definire strategie e azioni per la conservazione e il mantenimento di densità ottimali delle specie faunistiche, ma non vi è libertà nelle scelte delle modalità e dei terreni di caccia che sono invece definiti dal legislatore locale. Il Piano deve assicurare il conseguimento della densità ottimale di tutte le specie di mammiferi e uccelli, mettendo insieme le tutele della fauna selvatica, le conoscenze della consistenza faunistica che passa attraverso i censimenti e le rilevazioni del territorio, i criteri per l'individuazione dei territori da destinare alle oasi di protezione, gli impegni finanziari per la realizzazione degli obiettivi e le finalità, gli indici di densità venatoria, le percentuali del territorio destinato a protezione della fauna, la distribuzione dei cacciatori nel territorio regionale, i criteri per l'introduzione di fauna selvatica autoctona. Un documento tecnico, realizzato da esperti, sentita la Consulta faunistica, il Comitato per la gestione venatoria e l'Ispra e che, al bisogno, potrà essere aggiornato con periodicità quinquennale.»
Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, ha sottolineato che «il Piano ha il merito di essere frutto di un lavoro approfondito di aggiornamento dei dati faunistici al 2024, indispensabile per fotografare i cambiamenti avvenuti negli ultimi 17 anni. Questi dati consentono di leggere le tendenze in atto, formulare ipotesi attendibili sull’evoluzione delle specie e fondare su basi solide la gestione della fauna selvatica. Una gestione che deve saper conciliare la tutela delle specie con le esigenze di convivenza e compatibilità con le attività umane e produttive. I quattro obiettivi generali individuati sono, a nostro avviso, di grande rilievo. Il primo, la conservazione delle specie e degli habitat protetti, punta a salvaguardare la biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi montani. Il secondo, la pianificazione venatoria, intende valorizzare il ruolo del cacciatore - come custode del territorio e attore della sostenibilità - e della caccia - come attività per il mantenimento degli equilibri naturali. Il terzo, la prevenzione dei danni agricoli, zootecnici e forestali, mira a sostenere concretamente agricoltori e allevatori attraverso indennizzi e misure preventive. Il quarto obiettivo affronta la questione degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica, con l’obiettivo di ridurli attraverso mappature, raccolta dati e l’uso di strumenti di prevenzione come i dissuasori ottici. La sua attuazione potrà portare risultati significativi nella tutela della fauna e nella regolazione dell’attività venatoria, con ricadute positive per l’intera comunità valdostana.»
Il Consigliere Dino Planaz (RV) ha sottolineato «l'importanza di questo Piano realizzato, non solo per la tutela degli animali, ma anche per la salvaguardia ambientale e delle attività agricole, incidendo sugli aspetti economici, sociali e organizzativi del nostro territorio. L'approvazione di questo documento dà il giusto riconoscimento a questi obiettivi che sono centrali per la vita della nostra regione. Il nostro gruppo aveva sollecitato a più riprese l'approvazione del Piano che non dà solo un indirizzo per il prelievo delle specie cacciabili, ma definisce le modalità di monitoraggio della fauna. La conoscenza storica e attuale relativa all'evoluzione della presenza delle specie animali sul territorio è l'elemento centrale per avere un quadro chiaro della situazione. Un monitoraggio efficace può garantire decisioni ponderate e tempestive in linea con le necessità del nostro ecosistema e dell'economia rurale. Il documento si occupa anche delle specie non selvatiche come la Pezzata nera valdostana o la pecora Rosset che sono in via di estinzione anche a causa della presenza del lupo che obbliga a ripensare i sistemi di allevamento in quota.»
Per la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, «questo Piano è utile perché fornisce, almeno in parte, una fotografia delle specie faunistiche presenti nella nostra regione. In sede di Vas abbiamo rilevato alcune incongruenze e presentato osservazioni, che sono state in parte recepite e comunque valutate. Abbiamo apprezzato il fatto che vi sia stato un percorso condiviso e partecipato, che verrà applicato anche nella fase successiva di attuazione. Dobbiamo però esprimere la nostra totale contrarietà all’ipotesi di avviare il prelievo selettivo dello stambecco, una specie fragile per i cambiamenti ambientali e simbolo della nostra regione. Come permane la nostra contrarietà anche alla caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile, visto il loro rischio di estinzione. Accogliamo invece positivamente la previsione che il mondo venatorio abbandoni l’uso del piombo a favore di munizionamenti atossici, l'apertura verso nuove formule di gestione dei centri di controllo e la creazione di una filiera della carne. Restano invece poco incisivi, secondo noi, gli interventi sulla caccia al cinghiale e sul tema del potenziamento dei risarcimenti per i danni subìti dagli allevatori. Siamo inoltre contrari al principio di rotazione delle oasi di protezione. Nonostante il lavoro svolto, rimangono quindi visioni diverse e lacune che non possono vederci a favore di questo Piano.»
«I dati contenuti nel Piano sono aggiornati al 2024 e ci restituiscono il quadro attuale della situazione di ogni specie consentendoci di fare valutazioni precise, senza dover cercare le responsabilità tra il mondo venatorio o le scelte dell'Amministrazione - ha replicato l'Assessore Marco Carrel -. Il documento, analizzando 13 anni di evoluzione della nostra fauna che è in costante cambiamento, ci consente oggi di fare delle valutazioni concrete e di intervenire in maniera puntuale sulla gestione della fauna. Sullo stambecco, invece, riteniamo di aver individuato l'iter corretto per la gestione della specie: non è risolutivo ma è un primo passo che ci auguriamo darà i risultati auspicati. La questione relativa alla presenza del lupo è in continua evoluzione. Nel corso di questa Legislatura abbiamo assistito a molti cambiamenti: è stata approvata una legge regionale e, a livello eurounitario, si sta procedendo al declassamento della specie. Il motivo per cui il Piano non si è soffermato in maniera troppo specifica sul lupo è dovuto al fatto che stiamo lavorando a un piano ad hoc per la sua gestione.»
SC-LT
Comunicato n° 296 del 21 maggio 2025
Approvata una proposta di legge per la valorizzazione dell'invecchiamento attivo
Il Consiglio Valle, nella seduta del 21 maggio 2025, ha approvato all'unanimità una proposta di legge per la promozione e la valorizzazione dell'invecchiamento attivo.
Composto di 17 articoli, il provvedimento è frutto di un lavoro di coordinamento tra la proposta di legge depositata dal Consigliere Claudio Restano il 3 novembre 2023 e gli emendamenti presentati dall'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, durante il percorso in quinta Commissione, la quale ha prodotto un nuovo testo. L'iniziativa è volta a valorizzare il ruolo delle persone anziane nella comunità e a promuoverne la partecipazione alla vita familiare, sociale, civile, economica e culturale.
Sul testo sono stati recepiti anche quattro emendamenti depositati in Aula, di cui tre proposti dall'Assessore alla sanità e uno dall'Assessore alle politiche per le relazioni intergenerazionali.
Relazione d'Aula
Il Consigliere Claudio Restano (RV), relatore, ne ha illustrato i contenuti: «Questa proposta di legge nasce da un percorso articolato e partecipato, avviato a partire dal 2020 con il progetto nazionale sull’invecchiamento attivo. Il testo intende colmare una distanza tra l'impianto legislativo in uso in Valle d'Aosta, molto datato e basato su una logica assistenzialista, e l'architettura di servizi territoriali che invece mostra una grande vivacità, riconoscendo gli anziani come risorsa attiva della comunità e non come soggetti da assistere. La legge mira a favorire la crescita personale degli anziani, valorizzandone esperienza e capacità progettuale, sostenendo auto-organizzazione, volontariato, cittadinanza attiva e reti sociali. È una legge innovativa, frutto anche dell’analisi delle migliori pratiche regionali, che coinvolge un’ampia rete di soggetti e integra ambiti diversi: politiche familiari, formazione permanente, prevenzione sanitaria, cultura, sport, tempo libero e contrasto alla discriminazione. Notevole rilievo è stato dato alle politiche familiari: il testo riconosce infatti nella famiglia una risorsa centrale nel contrasto alla solitudine, sostenendola per favorire la permanenza dell’anziano a domicilio, in un contesto affettivo che ne stimoli la partecipazione attiva alla vita comunitaria. Di rilievo anche l’istituzione del Tavolo interistituzionale sull’invecchiamento attivo, che elaborerà un Piano triennale per armonizzare le politiche regionali sul tema. Possiamo definirla una legge-quadro, nuova e innovativa che tenta di fare sistema di tutte le importanti politiche fino ad oggi messe in campo e che rappresenta un salto di qualità nell’approccio all’invecchiamento.»
Il dibattito in Aula
Il Vicecapogruppo di FI, Mauro Baccega, ha ricordato che «nel 2030 il 38,4% della popolazione sarà over 65 e nel 2040 la percentuale salirà al 34,1. È dunque un elemento prioritario migliorare la qualità di vita della popolazione che invecchia e che è sempre più longeva. Bisogna adottare un approccio di tipo multifunzionale che investe non solo l'aspetto sanitario ma anche quello economico e quello sociale basato sull'interazione e anche sulla partecipazione alla vita pubblica. Forza Italia sta dedicando grande attenzione a questa tematica e, a livello nazionale, ha presentato varie iniziative tra cui quella che prevede la realizzazione del Garante nazionale delle persone anziane: a cascata le amministrazioni dovranno individuare un omologo regionale. Una figura che potrà intervenire a tutela delle persone anziane sotto molteplici aspetti, anche dal punto di vista della pubblica sicurezza e che, certo, avrà un'azione decisamente più pervasiva di qualsiasi tavolo interistituzionale che si possa prevedere.»
«Questa proposta di legge colma un vuoto normativo - ha detto il Capogruppo di PlA, Aldo Di Marco -, offrendo un quadro organico per affrontare in modo strutturato il tema dell’invecchiamento attivo. Si tratta di un argomento centrale per la nostra comunità, dove l’alta incidenza di popolazione anziana rende essenziale promuovere politiche che favoriscano una vecchiaia in salute. L’invecchiamento attivo è infatti uno strumento di prevenzione fondamentale, che permette alle persone di vivere pienamente questa fase della vita, valorizzando le proprie risorse fisiche, sociali e relazionali, restando parte attiva della comunità. Il nostro impegno va da sempre nella direzione di iniziative che migliorino il benessere di tutte le fasce della popolazione. Riteniamo essenziale sviluppare progetti territoriali integrati nei settori della salute, del sociale e della cultura, costruendo reti di intervento e valorizzando il ruolo del volontariato. Promuovere l’invecchiamento attivo significa anche limitare l’ospedalizzazione e favorire la permanenza al domicilio, migliorando la qualità della vita e contribuendo allo sviluppo armonico della nostra società.»
Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha definito la norma «un passo in avanti nella promozione dell'invecchiamento attivo, tema cruciale in un contesto demografico in continua evoluzione. L'iniziativa si inserisce pienamente nell'approccio multidisciplinare e omnicomprensivo del nostro gruppo, riconoscendo gli over 65 come un valore per la società. Particolare attenzione è prestata alla prevenzione dell'isolamento attraverso il coinvolgimento delle persone nel tessuto sociale, promuovendo anche stili di vita sani. Nella nostra regione il 25,8% della popolazione è di età superiore ai 65 anni e si registra un aumento dell'età media (da 47,3 anni dello scorso anno a 47,7). L'indice di vecchiaia testimonia il significativo invecchiamento della popolazione a cui fa eco un tasso di natività molto basso. Rilevo però una sorta di schizofrenia da parte di questo Governo che pare ragionare senza una visione generale ma piuttosto in modo frammentario e disorganico. Da un lato, infatti, supporta le politiche per l'invecchiamento attivo, ma dall'altro, respinge tutte le corpose iniziative che il nostro gruppo ha presentato dal 2018 a oggi in materia di sostegno del Fattore famiglia.»
L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Carlo Marzi, ha evidenziato «l'importanza politica di condividere questa proposta di legge: un dato significativo, perché il tema è attenzionato dal Governo e va affrontato con un approccio unitario e non divisivo. Per valorizzare le risorse che le persone anziane possono offrire alla società, riducendo al contempo il carico sui servizi socio-sanitari, le istituzioni e le realtà del territorio devono lavorare insieme: è anche questo l'obiettivo del tavolo interistituzionale sull'invecchiamento attivo che abbiamo costituito nel 2024, nella consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte. Gli interventi realizzati finora si inseriscono nella programmazione regionale delineata dal Piano regionale della prevenzione 2021-2025 e dal Piano per la salute e il benessere sociale 2022-2025: documenti che pongono tra gli obiettivi il contrasto all’invecchiamento precoce e la promozione dell’invecchiamento in salute. Questo percorso ci consente oggi di condividere, su basi già solide, una legge dedicata, arricchita dagli emendamenti che abbiamo proposto, per affrontare in modo strutturale l’inesorabile invecchiamento della popolazione, connotandolo come un'opportunità per la nostra comunità. È la ciliegina sulla torta di quanto già realizzato, a cui mancava un cappello legislativo che con questa proposta, in pieno spirito collaborativo, andiamo a colmare.»
L'Assessore alle politiche per le relazioni intergenerazionali, Jean-Pierre Guichardaz, ha definito la norma «un atto politico e culturale che parla del nostro modo di vedere il benessere tra le generazioni. Viviamo in una società che invecchia e questa trasformazione, se ben accompagnata, può diventare una grande opportunità. L'invecchiamento, se valorizzato in modo intelligente e rispettoso, diventa un momento prezioso di restituzione non solo di sapere, ma anche di senso. Le persone anziane sono soggetti capaci di contribuire al ruolo culturale, educativo e anche economico della società. Pensiamo ai nonni ad esempio che sostengono le famiglie, custodendo anche la memoria familiare e tramandando il sapere dei gesti. In quest'ottica l'invecchiamento attivo si configura come un valore aggiunto che deve essere opportunamente strutturato. Il cuore della legge batte in modo particolarmente significativo nella parte in cui individua tra i soggetti attuatori gli enti scolastici, l'Università della Valle d'Aosta e l'Università della terza età che è un presidio di formazione permanente, di socialità e benessere e che oggi conta più di 800 iscritti, la cui azione è pienamente sostenuta da questo Assessorato. Un ruolo centrale è costituito anche dalla promozione dell'apprendimento permanente attraverso il coinvolgimento di imprese sindacati e associazioni culturali ed è l'espressione coerente del sistema educativo allargato a cui tende da tempo questo Governo. Tutti a ogni età possono educare, costruire, e trasmettere, generando relazioni di grande valore per il nostro tessuto sociale. Il nostro futuro si costruisce anche prendendosi cura del passato.»
SC-LT
Comunicato n° 298 del 22 maggio 2025
Le Conseil a approuvé les dispositions en matière de collectivités locales
Dans la matinée du 22 mai 2025, le Conseil de la Vallée a approuvé la refonte des dispositions régionales en matière d'exercice des fonctions et des services communaux à l'échelle supra-communale ainsi que de secrétaires des collectivités locales. La proposition de loi a été adoptée avec 19 voix pour (UV, FP-PD, PlA, SA) et 15 abstentions (Lega VdA, RV, FI, PCP, GM).
Le texte, présenté le 25 mars dernier par les groupes UV, FP-PD et PlA, se compose de 21 articles modifiant les lois régionales n° 6/2014 et n° 1/2002. Huit amendements déposés en séance par les groupes UV, FP-PD et PlA ont été acceptés, tandis que huit amendements présentés par le groupe PCP ont été rejetés.
Le projet de loi comporte deux innovations majeures: d’une part, il abolit l’obligation de gérer à l’échelle supra-communale, par des conventions entre les Communes, les services et les fonctions en matière d’organisation générale, de gestion financière et comptable, de construction publique et privée, de police locale et de bibliothèques; d’autre part, pour les communes les moins peuplées (jusqu'à 1.000 habitants), les conventions relativement au secrétaire demeurent obligatoires, mais sans contrainte géographique.
Rapport présenté en plénière
Le Conseiller Erik Lavevaz (UV) a illustré la proposition de loi à l'Assemblée, en soulignant qu'elle «est le fruit d’un long parcours de concertation mené par un groupe de travail institué au sein de la première Commission, en collaboration avec le Conseil permanent des collectivités locales, qui avait pour objectif d'analyser l'ensemble de la législation relative aux collectivités locales valdôtaines. Un groupe qui a été reconstitué alors que la Législature était déjà bien avancée et face à la complexité et à la stratification des normes existantes, il a été convenu de concentrer les efforts sur les deux points les plus urgents à résoudre avant les prochaines élections communales: la modification de la loi n° 6/2014, notamment en ce qui concerne la gestion supra-communale des services jugée parfois irréaliste, et la révision du cadre législatif des secrétaires communaux. Avec la modification introduite, nous conférons aux communes une grande responsabilité: ce sera à elles de décider où et quand les services associés - à l'exception de ceux déjà délégués à d'autres entités - pourront faire l'objet d'une convention avec une autre collectivité locale. Il s'agit d'une véritable réforme à caractère fédéraliste, qui ne vise nullement à décourager la gestion associée des services entre les communes, bien au contraire elle entend encourager une gestion plus réfléchie et plus responsable des conventions, sans contrainte légale, mais avec une plus grande responsabilité confiée aux Syndics afin de trouver les solutions les plus économiques et les plus fonctionnelles pour la réalité de leur commune.»
«Cette première réforme - a ajouté le Conseiller - ne doit pas faire oublier la nécessité d’une future révision en profondeur des aspects économiques et financiers des collectivités locales, notamment de la loi n° 48/1995, devenue obsolète en raison des nombreuses dérogations introduites par les lois de finances récentes. La stabilité des ressources financières reste en effet un pilier fondamental pour permettre une bonne planification, une gestion efficace et une rationalisation des services aux citoyens.»
Le débat en plénière
La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha parlato di «una legge anacronistica rispetto all'esercizio associato e un disastro rispetto ai segretari comunali per cui ci apprestiamo a votare l'ottavo intervento normativo dal 2020. All'inizio della Legislatura era stata prevista la revisione organica del sistema degli enti locali e invece abbiamo questa norma che rappresenta un ritorno al passato. La scelta del gruppo di lavoro non si è rivelata particolarmente efficace: si è riunito otto volte in 5 anni e senza mai un reale lavoro comune. Ragionando sui contenuti, ritengo che l'eliminazione degli ambiti sovracomunali riporti i Comuni a un'organizzazione strutturale precedente che non tiene conto del contesto profondamente cambiato rispetto alla complessità delle procedure, alle continue modifiche normative, all'incremento dei vari adempimenti, ai carichi di lavoro e alle difficoltà di reperimento del personale che purtroppo avrà ricadute pesanti soprattutto sui piccoli Comuni. Ho presentato otto emendamenti su dubbi di legittimità posti anche dagli auditi soprattutto rispetto alla questione delle entrate tributarie tenuto conto che il soggetto attivo delle imposte risulta essere il Comune. Sui Segretari comunali la norma mette nuovamente una toppa al mancato espletamento del concorso, prolungando e mantenendo le stesse convenzioni e lasciando le loro sedi di segreteria in attesa. L'autonomia valdostana ha bisogno di molto di più, di un sistema degli enti locali efficace che rompa il tabù della fusione dei piccoli comuni e che finalmente porti ad un albo unico della dirigenza.»
Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha definito «la proposta di legge un compromesso normativo, e non una riforma, che arriva in zona cesarini. Le Unités des communes sono un modello esausto, sia dal punto di vista amministrativo che politico, che complicano i processi e non facilitano la cooperazione tra i comuni: è quindi necessario ripensare il modello ed è venuto il momento di riaprire il dibattito sul tema delle fusioni, o meglio, dell'unione stabile tra comuni e dei servizi comunali. Sui segretari comunali, l'azione in questi anni è stata confusa e scoordinata, creando delle problematiche: l'esito è un sistema che non garantisce stabilità, continuità e soprattutto l'attrattività del ruolo. Chiediamo efficienza agli enti, ma non assicuriamo sedi stabili e criteri di nomina efficienti. Se vogliamo davvero riformare, dobbiamo avere il coraggio di decidere, magari riportando in capo alla Regione le funzioni dell'Agenzia dei segretari per costruire un Albo unico dei dirigenti regionali e dei segretari comunali. Non abbiamo presentato emendamenti né ordini del giorno perché, essendo a fine Legislatura, riteniamo più necessario fare chiarezza politica e auspichiamo che la prossima Legislatura affronti con visione e maggiore coraggio questo dossier: per una vera riforma serve coraggio, condivisione e intesa. Inoltre, una riforma completa degli enti locali non può esserci senza una revisione della legge 48/1995 sul tema della finanza locale, tema che va di pari passo con la riforma dell'organizzazione degli enti locali. Oggi, il nostro voto sarà di astensione perché non condividiamo l'impostazione della proposta.»
«Questo Governo aveva promesso una riforma completa degli enti locali che avrebbe dovuto essere realizzata a inizio Legislatura e invece, a due mesi dal probabile decreto di indizione dei comizi elettorali, arriva in Aula un provvedimento normativo minimale che mette delle pezze tanto per dire che qualcosa è stato fatto - ha commentato la Consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) -. Eliminare gli ambiti sovracomunali anziché rimodularli in base all'esperienza avuta in tutti questi anni riporta gli enti locali a una organizzazione strutturale precedente al 2014 e non più rispondente alle reali necessità del contesto attuale. La previsione dell'esercizio obbligatorio delle funzioni e dei servizi comunali in capo alle Unités per i servizi connessi al ciclo dei rifiuti a decorrere dal 2027 implica una riorganizzazione interna degli enti locali per il trasferimento di competenze dai Comuni alle Unités, che sarà difficile realizzare nel giro di così poco tempo, considerando anche che la maggior parte dei Comuni valdostani è a fine Legislatura. La questione dei segretari comunali è un'altra nota dolente: si è arrivati troppo in ritardo con la pubblicazione del bando di concorso-corso e, considerato il lungo iter di selezione (prove d'esame, definizione delle graduatorie a cui seguiranno il corso di formazione e il tirocinio), le nuove figure professionali potranno essere reclutate parecchio tempo dopo l'esito delle elezioni comunali previste per questo autunno, mettendo ulteriormente in crisi il sistema degli enti locali a cui spetterà gestire le ricadute negative di questa norma.»
Le Conseiller Corrado Jordan (UV) a souligné que «ce projet de loi n'a pas l'ambition d'être une réforme de l'exercice associé des fonctions et des services: elle est une première révision tout à fait nécessaire d'un modèle qui a montré ses limites et par laquelle nous allons résoudre des problèmes critiques en confiant la responsabilité d'organiser les fonctions et les services communaux aux collectivités locales. La loi 6/2014 a été approuvée dans un contexte politique très différent: l'erreur a été de partir du principe que la gestion des services communaux n'était pas efficace, et donc, sans tenir compte des différentes particularités, on a imposé un modèle qui ne pouvait que donner des résultats sur le papier et bien moins dans la réalité. Aujourd'hui, comme hier, le principe du partage des fonctions est valable et souhaitable, même s'il n'a pas toujours été bien appliqué car il n'a pas pu être adapté aux différentes réalités: c'est pourquoi, par ce projet de loi nous proposons un modèle qui donne la responsabilité aux collectivités elles-mêmes de trouver la meilleure formule d'associationnisme, un modèle qui leur laisse le soin de définir le champ d'application idéal et les services à déléguer. Ce principe fédéraliste est un phare pour l'Union Valdôtaine. Nous croyons qu'il est essentiel de nous engager dans un projet de révision de la loi 54/1998, et je regrette que dans cette Législature il n'y ait eu ni la force ni la volonté de le faire, autant de la part de la Région que des collectivités locales.»
«Il tema è di importanza straordinaria per il futuro dell'assetto degli enti locali e avrebbe dovuto essere affrontato non solo sotto l'aspetto organizzativo ma anche e soprattutto sotto quello finanziario perché senza soldi si fa poco e niente - ha osservato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. Questa norma, pensata dal Governo in un'ottica federalista, si propone di responsabilizzare i Comuni dando ai Sindaci la responsabilità di scegliere con quali enti - anche non contermini - sviluppare i servizi ma avrebbe dovuto avere un respiro temporale più ampio mentre, invece, vincola queste scelte strategiche alle singole Legislature. Un'operazione del genere prevede necessariamente obiettivi a lungo termine che superano i canonici cinque anni. La questione dei segretari deve essere affrontata diversamente e la soluzione passa attraverso l'istituzione di un albo unico della dirigenza anziché avviare procedure lunghe e macchinose per il reclutamento di figure ad hoc. Nel complesso, il nostro voto sarà di astensione: non siamo di fronte a una vera riforma, ma a piccoli aggiustamenti su situazioni specifiche, che, se affrontate in maniera frammentaria, non apportano benefici significativi per gli enti locali, costretti a un ulteriore adattamento normativo senza ottenere reali vantaggi.»
Pour le Chef du groupe FP-PD, Paolo Cretier, «ce projet de loi est le fruit d’un travail d’écoute, de synthèse et d’ajustement, visant à répondre concrètement aux besoins du territoire et à rendre les mesures applicables rapidement. Il est né de la nécessité d’adapter les structures communales aux évolutions survenues depuis l’entrée en vigueur de la loi régionale n° 6, il y a huit ans: les changements proposés tiennent compte de l’expérience accumulée, des transformations structurelles et des difficultés croissantes de personnel dans les petites communes. C'est pourquoi les deux modifications majeures introduites (la suppression de l’obligation des services associés et la définition d’accords obligatoires entre petites communes pour le poste de secrétaire) permettent d'atteindre un double objectif: améliorer la qualité et l’homogénéité des services aux citoyens, tout en assouplissant les contraintes de la législation précédente. Cette proposition permet une plus grande flexibilité dans l’attribution des secrétaires et dans les procédures de recrutement. Comme l’a souligné un Syndic, un secrétaire à temps plein représente un coût important, mais sa présence constante, son expérience et la continuité qu’il assure sont des atouts précieux. Il reste néanmoins crucial de trouver des solutions adaptées aux réalités budgétaires des petites collectivités.»
«Questa legge è il frutto di un lavoro condiviso con i Sindaci - ha affermato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. La norma ha come obiettivo principale la responsabilizzazione dei Comuni proseguendo quel percorso di sussidiarietà e autonomia che la Valle d'Aosta ha sempre cercato di valorizzare a tutti i livelli territoriali di governo. La ricerca di condivisione dei servizi è una procedura che, prima di divenire norma di legge, era una prassi consolidata e una pratica di buon senso tra gli Amministratori comunali il cui margine decisionale oggi si amplia ulteriormente. Avere dei decisori locali attenti alle attività da svolgere sul proprio territorio consente di individuare e adottare soluzioni di efficientamento, gestendo il territorio con un approccio organico. Questo è quanto avvenuto per il ciclo delle acque e quanto ci aspettiamo avvenga per quello dei rifiuti, portando risparmi complessivi a livello di gestione globale, ricadute positive sul territorio e una migliore qualità del servizio per i cittadini. Rispetto alla legge del 2014, questa normativa introduce procedure più snelle e rappresenta un buon punto di partenza per avviare quella trasformazione di cui gli enti locali hanno bisogno. Anche la revisione della normativa inerente i segretari comunali risponde alle esigenze espresse dai Comuni, costituendo una base da cui partire per rafforzare quel rapporto fiduciario con i Sindaci che è la prerogativa indispensabile per un buon funzionamento degli enti stessi.»
SC-LT
Comunicato n° 299 del 22 maggio 2025
Respinte quattro mozioni
Nella seduta del 22 maggio 2025, sono state trattate quattro mozioni, tutte respinte.
- Reintroduzione delle tre preferenze e rappresentanza di genere
Respinta con 26 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV, FI, PCP, GM), 1 contro (Consigliere Padovani) e 6 a favore (Lega VdA), la mozione con cui il gruppo Lega Vallée d'Aoste voleva impegnare la prima Commissione ad elaborare, una specifica proposta di legge per garantire la presenza di entrambi i generi nella composizione della Giunta regionale, così come da impegno assunto con l'approvazione dell'ordine del giorno presentato dai Capigruppo di maggioranza. In alternativa, il documento chiedeva di invitare alle dimissioni i Consiglieri uomini che hanno sostenuto l'ordine del giorno e che rivestono cariche all'interno dell'attuale Esecutivo al fine di favorire l'ingresso della componente femminile.
La Consigliera Raffaella Foudraz ha sollecitato la presentazione della proposta di legge a garanzia della rappresentanza di genere spiegando che «questa iniziativa nasce a seguito dell'ordine del giorno presentato dai Capigruppo di maggioranza nel febbraio scorso che citava l'importanza della promozione della parità di genere nelle istituzioni governative per contribuire a una più ampia rappresentatività delle diverse istanze sociali e una governance più equa. Che ne è stato di questo ordine del giorno presentato dai colleghi uomini? Quando si prevede di dare corso a quanto approvato dal Consiglio?»
Il Presidente della prima Commissione, Erik Lavevaz, ha spiegato che «l'impegnativa della mozione non è stata dimenticata: si è lavorato al testo della norma che è sostanzialmente pronto. A seguito della recente modifica della legge elettorale statutaria per l'elezione del Consiglio regionale (n. 3/1993), è stata avviata la raccolta firme per la realizzazione del referendum confermativo, il cui termine è previsto per i primi giorni di giugno. Solo allora sapremo se può essere promulgata o se, invece, partirà l'iter per l'effettuazione del referendum. Anche la modifica relativa all'introduzione del genere meno rappresentato in Giunta riguarda una norma statutaria: quella sull'elezione della Giunta (n. 21/2007). L'idea condivisa in maggioranza è quella di presentare la modifica sulla presenza di entrambi i generi dopo il 5 giugno in modo da evitare che si accavallino più procedure statutarie e si aumenti la confusione su procedure già complesse.»
«La proposta di legge che prevede la presenza di entrambi i generi in Giunta sarà portata all'attenzione del Consiglio dopo il 5 giugno - ha confermato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. L'attività della maggioranza è chiara: agiamo con la serietà che da sempre ci contraddistingue e la convinzione di lavorare per dare chiarezza e affidabilità alle scelte che abbiamo messo in campo.»
- Locazione castello di Montfleury
È stata respinta, con 19 astensioni (UV, FP-PD, PlA, SA) e 15 a favore (Lega VdA, RV, FI, PCP, GM), la mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste con cui chiedeva al Governo di invitare l'Ufficio di Presidenza del Consiglio a non disdettare il contratto di locazione dei locali del castello di Montfleury, in attesa di conoscere esattamente la futura destinazione di questi spazi e i tempi certi di disponibilità dei locali di via Piave.
Il Consigliere Paolo Sammaritani ha ricordato che «attualmente, i locali del castello sono occupati dagli uffici del Corecom e della Consulta femminile in forza di un contratto di locazione in essere tra il Consiglio regionale e la proprietà. Considerato che la Regione non ha ancora individuato i soggetti che potrebbero occupare in futuro questi spazi e non si ha contezza di quando saranno messi a disposizione del Corecom i nuovi uffici di via Piave, noi riteniamo opportuno di valutare con attenzione l'invio di eventuali disdette contrattuali.»
«Si tratta di una questione che è di competenza dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio, di cui i firmatari di questa iniziativa sono componenti - ha replicato il Presidente della Regione, Renzo Testolin - : la competenza non è demandabile al Governo regionale. Al netto delle valutazioni che ci saranno rispetto alle necessità dell'Amministrazione regionale di insediare nel castello altre strutture, riteniamo che le decisioni sulla disdetta del contratto di locazione debbano essere assunte all'interno dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle. Da qui la nostra astensione.»
Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha specificato che «i componenti dell'Ufficio di Presidenza sono a conoscenza da tempo del fatto che la disdetta è stata data e gli uffici saranno consegnati a luglio, mentre il trasloco del Corecom avverrà la prima settimana di ottobre. Preciso che il trasferimento avverrà per 4 unità di personale da un sito di 500 mq ad un sito di 200 mq e che all'interno dei nuovi locali è prevista una sala riunioni anche a disposizione dei Consiglieri regionali.»
- Contrarietà al sostegno del piano di riarmo europeo
L'Assemblea ha respinto, con 25 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV, FI) e 10 a favore (Lega VdA, PCP, GM e il Consigliere Padovani di FP-PD), una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista con cui invitava il Governo regionale e i Parlamentari valdostani a esprimere la netta contrarietà a ogni forma di sostegno al piano di riarmo europeo "ReArm Europe/Readiness 2030" e a sostenerne, al suo posto, un piano di rilancio e sostegno agli investimenti per la promozione della competitività, degli obiettivi a lungo termine e delle priorità politiche per rendere l'economia dell'Unione europea più equa, competitiva, sicura e sostenibile.
La Capogruppo Erika Guichardaz ha evidenziato che «la svolta militarista dell'Ue è in contrasto con i principi e i valori comunitari. È un tema di attualità, molto preoccupante, per cui è importante prendere una posizione chiara perché la pace non si costruisce mai con le armi.»
L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, ha ricordato «la paura storica che i Paesi del centro/est Europa hanno nei confronti della Russia che non è basata su elementi astratti ma sul prezzo pagato nel corso della loro storia millenaria. È comprensibile quindi che questi Stati chiedano il riarmo proprio per timore del loro vicino storico. Orwell, al rientro dalla guerra di Spagna, abbandonò la sua posizione pacifista sostenendo che non si poteva non sostenere una guerra armata, unico modo per combattere il nazismo e il fascismo. Mi riconosco nella visione della necessità di essere armati in una logica difensiva e, oggi, una parte dei fondi del bilancio comunitario dovrà essere spesa per il riarmo. La battaglia da fare è sulla volontarietà di scelta degli Stati membri che devono poter decidere se utilizzare i fondi per le armi o per altro. Avere oggi una forza armata europea è necessario se vogliamo contare sullo scacchiere mondiale, contrapponendoci a Stati sempre più aggressivi come Cina e Russia. Nel rispetto della posizione di tutti: di chi vorrebbe avere un paese neutrale e chi no, non votare questa mozione non significa pensare che la soluzione a tutti i problemi dell'umanità sia il riarmo. È una scelta che tocca i Governi e che deve essere assunta.»
- Riduzione tempi di attesa delle prestazioni sanitarie
Il gruppo Forza Italia, con una mozione, voleva invitare il Governo regionale a individuare, per un biennio, in via sperimentale ed emergenziale, misure integrative ai percorsi di tutela in sanità, anche attraverso l'istituzione di nuovi Lea aggiuntivi regionali, per l'erogazione delle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche per il rispetto dei tempi di attesa di 30/60 giorni. In particolare, chiedeva di prevedere l'istituzione di un voucher soggettivo a copertura dei costi delle prestazioni previste dal tariffario regionale per ottenere il rimborso della spesa sostenuta presso una struttura sanitaria sia regionale sia extra-regionale. Inoltre sollicitava l'attivazione di un tavolo pubblico-privato accreditato affinché nella programmazione sanitaria si possa avere un approccio chiarificatore dei rispettivi ruoli e compiti per garantire una vera integrazione tra pubblico e privato volta alla tutela della salute dei cittadini in maniera efficiente. Il testo è stato respinto con 23 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 10 a favore (FI, Lega VdA, GM).
Il Capogruppo Pierluigi Marquis ha evidenziato che «la sanità pubblica oggi non riesce a rispondere alle esigenze della popolazione, e l’assunzione di nuovi medici specialisti, da sola, non basterà nei prossimi anni. È quindi necessario affiancare ai percorsi tradizionali misure integrative per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche. In Valle d'Aosta, al 31 dicembre scorso, circa 8.600 cittadini erano in attesa di una prestazione sanitaria; al 30 aprile 2025, sono 3.500 quelli che avrebbero diritto all’attivazione del percorso di tutela. Inoltre, la nostra regione, con il 5,8%, registra il più basso coinvolgimento del settore privato nella spesa sanitaria: si dovrebbe attivare un voucher affinché i cittadini possano rivolgersi al privato per la prestazione sanitaria e ottenere il rimborso dalla Regione. Nel contempo urge un tavolo pubblico-privato per definire il rispettivo contributo alla soddisfazione delle esigenze della comunità. La tutela della salute pubblica è un diritto universale, ma una sinergia tra pubblico e privato è indispensabile, pensando anche di poter andare fuori Valle e favorendo il rimborso.»
«Non si può valutare l’efficacia di una misura di mera iniezione di risorse a rimborso, valutandone solo l’impatto immediato ma senza valutare cosa questa possa poi determinare su un sistema complesso quale quello della sanità pubblica - ha replicato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. La sanità pubblica, bene collettivo, va assicurata e controllata a livello regionale, anche quando si ricorre a erogatori privati. In collaborazione con l'Ausl, nell'ambito di un tavolo tecnico appositamente costituito, abbiamo approfondito e avviato una serie di azioni per ridurre le liste d'attesa. Tra queste, ricordo che per le specialità con carenza di personale si ricorre a specialisti ambulatoriali convenzionati, già utilizzati con buoni risultati in dermatologia e ortopedia, mentre si valuta un maggiore coinvolgimento dei professionisti territoriali tramite progetti specifici. Il privato accreditato, riconosciuto come risorsa fondamentale per la sanità regionale, è stato valorizzato con tariffe superiori alla media nazionale. Grazie al suo contributo, l’85% dei percorsi di tutela è stato completato entro marzo e le liste di galleggiamento sono state dimezzate. La disponibilità anticipata delle agende da parte dei privati ha inoltre migliorato la programmazione, facilitando il recupero delle attese e portando benefici concreti ai cittadini. Tuttavia, la regia di un modello pubblico/privato, in tutta la filiera che ne deriva, deve assolutamente rimanere saldamente sotto il controllo regionale, perché solo così si offre sicurezza ed equità di cure al cittadino. È questa la ragione per la quale lo strumento del voucher - che rappresenta una agevolazione solo per una prima visita - non garantirà mai alla persona in stato di bisogno una presa in carico complessiva del suo problema di salute, in quanto alla persona dovrà essere assicurata una continuità nel percorso di presa in carico e cura che il voucher non può certo garantire. Il voucher, quindi, rischierebbe in realtà di duplicare la spesa per le casse pubbliche, e illudere il cittadino rispetto ad una irreale facile soluzione al suo problema di salute. Lo strumento, al quale stiamo lavorando, rimane quello di alzare i tetti di spesa verso strutture private accreditate, a fronte di maggiori volumi di attività da effettuare e di maggiori servizi resi. Per questo motivo ci asteniamo.»
SC-LT
Comunicato n° 300 del 22 maggio 2025
Question time sulla pubblica sicurezza ad Aosta
Nella seduta consiliare del 22 maggio 2025, il gruppo Misto ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sulla pubblica sicurezza nella città di Aosta.
«Nel capoluogo, violenze e aggressioni personali sono sempre più frequenti, alimentando un diffuso sentimento di apprensione nella cittadinanza, come il fatto avvenuto la scorsa settimana che ha visto coinvolta una donna, aggredita da tre donne e fortunosamente soccorsa da un negoziante», ha affermato il Consigliere Diego Lucianaz, chiedendo «quali interlocuzioni siano in corso con il Comune di Aosta che è dello stesso credo politico del Governo regionale.»
«Premesso che la Regione non ha competenze proprie e dirette in materia di sicurezza e ordine pubblico, siamo sempre a disposizione del Comune di Aosta e di tutti gli enti locali per definire, qualora ne emerga l’esigenza, interventi finalizzati a contenere fenomeni di questo tipo - ha detto il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione in tal senso. Qualsiasi situazione di disagio che colpisce un cittadino non ha un colore politico e deve essere risolta nel migliore dei modi con la collaborazione di tutti.»
Il Consigliere Lucianaz ha replicato che «il Presidente della Regione ha delle responsabilità nei confronti dei cittadini che avvertono sempre più un clima di violenza. Domenica pomeriggio una bambina di 13 anni ha assistito a una violenza su una persona anziana avvenuta davanti al teatro Splendor. La piccola porterà questo trauma a vita e vi invito ad attivarvi affinché questi episodi si verifichino sempre meno e, comunque, che i delinquenti vengano severamente puniti.»
LT
Comunicato n° 301 del 22 maggio 2025
Question time sul progetto della strada Cogne-Valnontey
Il progetto definitivo della strada Cogne-Valnontey è stato al centro di un'interrogazione a risposta immediata illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 22 maggio 2025.
«Il 7 maggio scorso, l'Amministrazione di Cogne ha presentato un rendering del progetto di ricostruzione della frazione dopo l'alluvione del 2024, definendolo una "suggestione" - ha affermato la Capogruppo Erika Guichardaz -. In un comunicato stampa successivo, il Comune di Cogne ha precisato che entro due mesi massimo sarà pronto il progetto definitivo della strada Cogne-Valnontey, che ricalcherà l'iter autorizzativo dei sottoservizi (fognatura, acquedotto, linee elettriche e fibra) e sarà affidato in massima urgenza. Vorremmo quindi conoscere i tempi e le procedure di questo progetto.»
Nella risposta, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha premesso che «il futuro della Valnontey, come riportato dal comunicato del Comune in accordo con il Parco nazionale del Gran Paradiso e la Regione, è impostato anche sulla rinaturalizzazione del torrente Valnontey a monte dei centri abitati permettendo allo stesso di divagare nel fondo valle come ha sempre fatto nei secoli passati; sulla realizzazione di arginature in modo puntuale solo quando necessarie per salvaguardare centri abitati o attività economiche; sull'attuazione di interventi di bonifica agraria solo in quelle zone necessarie al mantenimento delle aziende agricole da sempre presenti nella vallata.»
Ha quindi riferito che «ad oggi, il solo progetto che ha iniziato l'iter autorizzativo è quello relativo ai sottoservizi (ovvero fognature, acquedotto, linee elettriche e fibra), che ha ottenuto recentemente il parere favorevole degli enti coinvolti, compreso quello del Parco del Gran Paradiso: il Comune ha confermato che entro massimo 2 mesi verrà presentato il progetto definitivo della strada comunale Cogne-Valnontey, che sarà poi approvato secondo le procedure di cui all’Ordinanza del Capo della Protezione civile del 1° agosto 2024, che comportano, in particolare, per la parte autorizzativa procedure e tempi più rapidi e stringenti per la Conferenza di Servizi.»
La Capogruppo Guichardaz ha replicato: «Il rendering, evidentemente, non era solo una "suggestione" visto che dopo solo due mesi l'Amministrazione di Cogne pensa alla presentazione di un progetto definitivo. Riguardo all'iter ci dovrà essere evidentemente una Conferenza di Servizi, ma evidenzio che il Parco del Gran Paradiso, rispetto alla "suggestione", non era stato né informato né ne aveva ancora preso visione.»
SC
Comunicato n° 302 del 22 maggio 2025
Question time su presunti conflitti di interesse con Cva
Nella seduta consiliare del 22 maggio 2025 sono state trattate congiuntamente due interrogazioni a risposta immediata, presentate dai gruppi Rassemblement Valdôtain e Forza Italia, su presunti conflitti di interesse tra Cva e Consiglio regionale.
Richiamando notizie di stampa «riguardanti le attività che sta conducendo la quarta Commissione consiliare sul Gruppo Cva», il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha interrogato il Governo per sapere «se sia a conoscenza di potenziali situazioni di conflitto di opportunità, anche in relazione a rapporti professionali, consulenziali o societari tra amministratori regionali, dirigenti e/o manager della Compagnia.»
Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha aggiunto: «Un articolo stampa del 18 maggio si riferisce a presunti conflitti d'interesse che coinvolgerebbero componenti del Consiglio regionale: la notizia parrebbe essere frutto di "captato" resoconto della riunione del gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine del 16 maggio. Noi riteniamo che vada fatta chiarezza a tutela della Commissione consiliare, dei Consiglieri e del Gruppo Cva.»
«Posto che il "conflitto di opportunità" - ha risposto il Presidente della Regione, Renzo Testolin -, nonostante anche gli approfondimenti svolti dagli uffici al fine di riferirlo ad un concetto giuridico, che all’esito non è stato identificato, non si comprendono i riferimenti e che cosa debba essere inteso con questa espressione. Ciò, sommato all’assenza di riferimenti più specifici a fatti o a situazioni puntuali, impedisce, dunque, di fornire una qualsivoglia risposta riguardante situazioni circoscritte sulle quali poter svolgere specifiche istruttorie.»
Il Presidente ha aggiunto: «Ai sensi del Regolamento interno del Consiglio, l’attività ispettiva è rivolta al Governo regionale al solo fine di conoscere atti o fatti che concernono l’attività dell’esecutivo. La funzione ispettiva, infatti, consiste nell’esercizio da parte dei Consiglieri regionali dell’attività di controllo sulla Giunta e sui suoi componenti e non riguarda le attività poste in essere dai gruppi consiliari, che costituiscono articolazioni interne dello stesso Consiglio regionale, nell’ambito dell’attività politica che gli stessi conducono e non possono certo essere oggetto di attività ispettiva. Allo stesso modo, ogni questione riguardante i singoli Consiglieri regionali è di competenza del Consiglio regionale per le verifiche del caso.»
Il Capogruppo Aggravi ha replicato: «Prendo atto di questa risposta parziale e mi chiedo se il Presidente del Consiglio, Bertin, ci vuole informare rispetto a eventuali attività su questo punto, su cui non siamo stati messi al corrente.»
«La non risposta del Presidente Testolin ci fa presagire che saranno nuovamente i giornali ad aggiornarci sugli sviluppi della vicenda - ha commentato il Capogruppo Marquis -. Siamo preoccupati di questa gestione: in un momento delicatissimo, in cui il dossier Cva è all’ordine del giorno, bisognerebbe assicurare la massima trasparenza e dare risposte rassicuranti, a tutela di tutti.»
Il Presidente dell'Assemblea, Alberto Bertin, ha informato che le verifiche del caso sono state avviate dagli uffici del Consiglio.
LT-SC
Comunicato n° 303 del 22 maggio 2025
Interrogazione sui lavori alla piscina di Pré-Saint-Didier
I lavori di riqualificazione e la riapertura della piscina di Pré-Saint-Didier sono stati portati all'attenzione dell'Aula con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare del 22 maggio 2025 dal gruppo Forza Italia.
«La struttura è chiusa dal 2018 e l'ultima previsione di apertura è slittata all'autunno 2025 creando notevole disagio per gli abitanti della zona che sono costretti a utilizzare strutture lontane - ha affermato il Consigliere Christian Ganis -. Vorremmo sapere quali siano le ragioni dei ritardi accumulati nei lavori che hanno visto aumentare il costo totale, arrivato oggi a 6,3 milioni di euro e a cui aggiungeranno 1,4 milioni di euro per l'idroscivolo; cosa resta ancora da fare e quando è prevista la data di riapertura.»
L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha ricordato che «l'intenzione di intervenire sull’impianto risale al 2017, con l’intento di migliorarne l’efficienza energetica senza interrompere il servizio al pubblico fino al 2020, e con una chiusura prevista tra il 2021 e il 2022. Nel 2018, sono emerse problematiche strutturali non risolvibili con interventi sommari, che hanno costretto alla chiusura anticipata per motivi di sicurezza. A quel punto l’Amministrazione ha deciso di unire i lavori già progettati per l’efficientamento energetico con quelli necessari al consolidamento strutturale. Contestualmente è emersa la possibilità di ampliare le potenzialità del centro natatorio ad aspetti più ludici in coerenza con quelli sportivi. Tuttavia, a partire dal 2020, diverse circostanze hanno contribuito a ritardare ulteriormente l’avvio dei lavori: l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, il lancio del Bonus 110 che ha provocato carenza di materiali, l’aumento dei costi energetici e, infine, l’obbligo di rivalutare i prezzi dei materiali imposto da un decreto del 2022. Tutto ciò ha causato uno slittamento complessivo di oltre un anno. Nel corso delle lavorazioni è emersa anche la necessità di sostituire completamente tutti gli impianti esistenti, a causa di nuove normative e per ottenere le certificazioni necessarie. Va inoltre ricordato che la piscina è un’opera firmata dall’architetto Gio Ponti e, in quanto considerata bene “documento”, ha richiesto ulteriori accortezze progettuali e autorizzative. Più di recente, nei primi mesi del 2025, sopralluoghi con i Vigili del fuoco e con Deval hanno evidenziato la necessità di ulteriori interventi sull’impiantistica, come l’adeguamento antincendio e la messa a norma di locali tecnici. Anche questi lavori, pur se affidati separatamente, hanno avuto effetti sul cantiere principale.»
L'Assessore ha quindi riferito che «la fine dei lavori è attualmente prevista per luglio 2025, termine che non potrà essere superato senza l’applicazione delle penali contrattuali. La riapertura al pubblico avverrà subito dopo il completamento dei collaudi, che sono già in fase di organizzazione per evitare ulteriori ritardi. Nel dettaglio, sono in fase di completamento la posa dei rivestimenti e delle piastrellature interne al piano vasca, agli spogliatoi e agli spazi comuni. Seguiranno le tinteggiature, l'installazione dell’illuminazione, degli arredi, dei sistemi di controllo accessi e dei lavori esterni. Il risultato finale sarà un'opera completamente rivista, sia dal punto di vista estetico che funzionale. A garanzia del rispetto delle tempistiche, ho provveduto con le Strutture, direttamente e a più riprese, ad effettuare specifici sopralluoghi, anche con la partecipazione dell’Amministrazione comunale, nei mesi di gennaio, febbraio, aprile e maggio 2025.»
«Oggi, finalmente, abbiamo una data presunta di apertura - ha replicato il Consigliere Ganis -, ma non possiamo non rilevare come ci sia stata una mancanza di attenzione nella gestione degli interventi: quando un cantiere si prolunga per anni, è lecito chiedersi se vi sia stata un'adeguata pianificazione iniziale, un monitoraggio costante dei lavori e la capacità di risolvere gli imprevisti. Questi ritardi hanno causato un grave danno economico per le strutture ricettive e commerciali e danno la percezione di uno spreco di denaro pubblico.»
SC
Comunicato n° 304 del 22 maggio 2025
Interrogazione sul nuovo ente per la gestione dei servizi alla persona
La costituzione di un nuovo ente regionale per la gestione dei servizi alla persona è stata nuovamente al centro del dibattito consiliare con un'interrogazione presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta del 22 maggio 2025.
Richiamando un incontro tra il Presidente della Regione e i Sindacati del 18 febbraio scorso «durante il quale è stato presentato lo studio relativo al nuovo ente strumentale», il Capogruppo Andrea Manfrin ha evidenziato «le preoccupazioni emerse per il futuro occupazionale degli attuali dipendenti della Società di Servizi, dei Cea regionali e delle microcomunità per anziani delle Unités des Communes. Secondo quanto riportato, il personale oggi impiegato non sarà automaticamente assorbito nel nuovo ente ma dovrà affrontare una selezione aperta, senza alcuna priorità, mettendo a rischio il posto di lavoro dopo anni di servizio. Gli operatori sociosanitari, in particolare, hanno già proclamato lo stato di agitazione a fronte della mancanza di certezze. Chiediamo quindi se non si ritenga opportuno sospendere il progetto, per consentire un approfondimento che tuteli maggiormente il personale attualmente in servizio, nonché la continuità dei servizi erogati.»
L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Carlo Marzi, ha spiegato che «la creazione dell'ente strumentale nasce per far fronte a una serie di problemi strutturali: la situazione lavorativa dei dipendenti della Società di Servizi, che spesso fanno lo stesso lavoro dei loro pari regionali ma guadagnano meno e hanno meno prospettive di carriera e di premialità; la necessità di ammodernamento delle politiche sociali in Valle d’Aosta; le necessità esplicitate dagli enti locali che non riescono più a sostenere i servizi alla persona per motivi finanziari e di reperimento di personale. L'ente strumentale è lo strumento su cui lavorare ascoltando le necessità di parti sociali, dipendenti, territorio e la soluzione non può essere quella di fermare il processo di definizione di un documento da cui partire per dare gamba alle soluzioni urgenti. Ad oggi, l'ente non esiste ancora ma stiamo lavorando a soluzioni sui futuri passaggi di personale dalla Società di Servizi all’ente strumentale. Il modello deve valorizzare competenze, percorso e professionalità maturata negli anni di servizio, attraverso maggiori strumenti incentivanti rivolti a tutto il personale professionale, assistenti sociali ed educatori. L’ipotesi prospettata dagli uffici - che è in corso di valutazione - prevederebbe la possibilità di un passaggio diretto del personale della Società all’ente che garantirebbe le aspettative del personale. Stiamo ascoltando parti sociali, enti locali e lavoratori per valorizzare gli attuali dipendenti delle amministrazioni locali. Particolare attenzione è posta all’individuazione di un modello che possa garantire e salvaguardare la continuità di trattamento ai dipendenti pubblici regionali e delle Unités che dovrebbero transitare nel nuovo ente. Se si bloccasse questo processo di ricerca di soluzioni ai problemi, solo apparentemente si calmerebbero gli animi perché i problemi rimarrebbero, e a chi Governa è chiesto di affrontare le questioni e cercare soluzioni.»
«La soluzione proposta dalla maggioranza per gestire un servizio così delicato come quello socio-sanitario è assolutamente sbagliata - ha replicato il Capogruppo Manfrin -. Adottando questo sistema si rischia di perdere per strada una parte di personale con il suo bagaglio di grande professionalità. La nostra non è una macroregione che non può occuparsi di tutto: siamo una piccola comunità e il Governo deve farsi carico della questione. Invece si vuole creare l'ennesimo carrozzone burocratizzato su cui scaricare i problemi. Abbiamo già esempi del genere e questo modo di privatizzare gli utili e socializzare le perdite è assolutamente deprecabile e fallimentare. La strada per dare dignità ai lavoratori della Società di Servizi è tutt'altra e la Lega lo dice fin da ora, siamo assolutamente contrari a questo ente strumentale.»
LT
Comunicato n° 305 del 22 maggio 2025
Interrogazione sui contributi per le rette delle strutture socio-sanitarie
In chiusura dell'adunanza consiliare del 21 e 22 maggio 2025, il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interrogazione, ha chiesto delucidazioni sui contributi per le rette delle strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e riabilitative.
In particolare, il Consigliere Luca Distort ha voluto sapere «se sia confermata per il 2025 la disponibilità di fondi per i contributi e a quanto ammontano; qual è la somma annua complessiva impegnata negli ultimi 5 anni e quale quella liquidata; se si siano verificati impedimenti per l’impegno e/o la liquidazione dei contributi.»
L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Carlo Marzi, ha confermato «la misura per tutto il triennio 2025-2027, trattandosi di interventi previsti da norme regionali. Lo stanziamento per il 2025 è pari a 1,7 milioni di euro. Le risorse stanziate nell'ultimo quinquennio sono state: 1,6 milioni di euro sia per il 2020 che per il 2021; 1.385.000 per il 2022; 1,6 milioni per il 2023; 1.640.000 per il 2024; 1,7 milioni sia per il 2025, per il 2026 e per il 2027. Sono stati impegnati da 1,2 milioni del 2020 fino a 1,3 milioni per il 2025, tenendo conto che siamo solo a metà dell'anno e che le liquidazioni stanno arrivando.»
«Nel 2024 e nel 2025, fino ad oggi, non si sono verificati casi di domande presentate e non accolte - ha proseguito l'Assessore -. Nel periodo 2020-2025, a fronte di circa 600 domande presentate, si sono verificati 39 casi di diniego di concessione del contributo. I motivi dei dinieghi sono riconducibili all’assenza dei requisiti previsti dalla disciplina della misura, quindi il superamento dei limiti Isee del richiedente o l’assenza della residenza.»
«Io chiedevo l'impegno e il liquidato - ha replicato il Consigliere Distort -: questo perché ho avuto segnalazioni di persone che non hanno ricevuto la liquidazione. Il mio quesito non ha solo un interesse immediato per le persone che sono in difficoltà, ma perché, con l'invecchiamento di quella popolazione del boom demografico, fra dieci anni crescerà in maniera esponenziale la richiesta di questi servizi: occorre programmare fin d'ora un funzionamento proporzionato alle esigenze.»
Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 4 e giovedì 5 giugno 2025.
SC