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Riunione del Consiglio regionale del 7 e 8 maggio 2025

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Comunicato n° 243 del 30 aprile 2025
Il Consiglio è convocato in sessione europea e ordinaria mercoledì 7 e giovedì 8 maggio

 

Il Consiglio Valle è convocato mercoledì 7 e giovedì 8 maggio 2025, a partire dalle ore 9.30, in sessione europea e internazionale e, a seguire, in riunione ordinaria.

L'Assemblea aprirà i lavori in sessione europea e internazionale con la relazione sulle attività svolte dalla Regione nel 2024 per l'attuazione delle politiche promosse dall'Unione europea e in materia di rapporti internazionali.

L'adunanza ordinaria prevede l'esame di un ordine del giorno composto di 82 oggetti, di cui 46 rinviati da precedenti adunanze.

Le interrogazioni in discussione sono 18, di cui una rinviata da precedenti adunanze.

Il gruppo Forza Italia ha depositato tre interrogazioni: tempistiche di presentazione in Commissione degli emendamenti alla proposta di legge sull'invecchiamento attivo; raggiungimento degli obiettivi di potenza installata negli impianti eolici e fotovoltaici da parte di Cva; mancato rispetto dei tempi per lo svolgimento di alcune prestazioni sanitarie.

Sono tre anche le interrogazioni del gruppo Lega Vallée d'Aoste: rimborso del pedaggio autostradale a fronte di ritardi nella percorrenza; ripristino della piena accessibilità dei giardini di Sant'Orso ad Aosta; rapporto personale/paziente nel reparto di oncologia dell'ospedale Parini.

Il gruppo Misto ha presentato a sua volta tre interrogazioni: interlocuzioni con il Governo italiano e le istituzioni piemontesi per risolvere il problema della frana di Quincinetto; raisons de la fermeture de quelque route régionale le 24 avril; ubicazione dei laboratori di analisi, anatomia patologica e microbiologia a seguito dei lavori di ampliamento dell'ospedale Parini.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha proposto cinque interrogazioni: notizie sulle operazioni finanziarie effettuate da Cva; bando di gara per la realizzazione della nuova linea funiviaria Breuil-Cervinia/Plan Maison/Plateau Rosa; valutazioni dell'Ausl sul numero di posti letto al reparto di oncologia dell'ospedale Parini; mancata accessibilità al fascicolo sanitario elettronico da parte dei medici che prestano servizio di continuità assistenziale; stato dell'arte delle erogazione dei contributi a sostegno delle locazioni  e della modifica della legge regionale n. 3/2013.

Quattro le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: interventi a seguito degli eventi calamitosi a Fontainemore; eventuali interlocuzioni con le autorità competenti in merito alle chiusure nel tratto autostradale di Quincinetto; rinuncia di una quota di introiti derivanti da accise o dall'Iva per ridurre il prezzo del carburante sul territorio regionale; interlocuzioni con il Comune di Courmayeur per il progetto della nuova strada della Val Veny.

Delle 50 interpellanze (di cui 41 rinviate dai Consigli precedenti), dodici sono del gruppo Forza Italia: proroga della convenzione del centro dialisi alle terme di Saint-Vincent; attivazione della Struttura day surgery e endoscopia ginecologica; valorizzazione della microcomunità "Maison Regina" di Gaby; iniziative per contrastare il calo delle nascite e sostenere le famiglie; assunzione di personale infermieristico con contratti di libera professione; incremento del budget destinato alle strutture private accreditate con l'Ausl; mancata informazione preventiva agli automobilisti sulla chiusura autostradale nel tratto di Quincinetto; piano di interventi di manutenzione dell'alveo della Dora Baltea; esito del collaudo tecnico-amministrativo della nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta; formazione e informazione sull'attività dei ghiacciai, in particolare per gli studenti delle classi secondarie di secondo grado; tempistiche della demolizione dei due grattacieli del quartiere Cogne di Aosta e informazione ai cittadini; gestione del Palaindoor di Aosta.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato dieci interpellanze: costi delle rette dei malati di Alzheimer e demenza senile nelle Rsa a carico della sanità regionale; intenzione di ripensare al progetto "RiUscire" valutando altre forme di intervento; recepimento dell'accordo Stato-Regioni per l'istituzione del profilo di assistente infermiere; attivazione di una "stroke unit" nelle strutture ospedaliere regionali; azioni per intercettare le situazioni di disagio abitativo; attivazione di corsi universitari in Valle d'Aosta per formare nuovi tecnici di radiologia medica; predisposizione di un albo regionale degli esercizi storici, tradizionali e di vicinato; soluzione delle criticità del servizio di gestione e ricarica delle bombole di ossigeno medicale; decadenza dell'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica adibiti ad attività penalmente rilevanti; verifica della composizione delle Commissioni medico legali per l'accertamento dell'invalidità civile.

Sono tre le interpellanze del gruppo Misto: situazione delle progettazioni e dei lavori di ampliamento e di ristrutturazione dell'ospedale Parini; soluzioni in previsione di una eventuale epidemia pandemica; intenzioni del Governo regionale sulle campagne di vaccinazione.

Saranno trattate nove interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: piena applicazione dell'atto aziendale dell'Ausl; interlocuzioni con il Ministero della salute per l'applicazione di deroghe al sistema di monitoraggio dei Lea; piena fruibilità della parte nuova della struttura per anziani "Maison Regina" di Gaby; intendimenti nei confronti degli operatori di sostegno rispetto all'evoluzione della Società dei Servizi; interventi regionali in materia di politiche abitative; criticità nella gestione del Traforo del Gran San Bernardo; introduzione del divieto del glifosato nei terreni coltivati; lavori di manutenzione del forno crematorio di Aosta e considerazioni sulla costruzione di un nuovo impianto; avvio di un tavolo di lavoro con le associazioni dei consumatori sui progetti di prevenzione odontoiatrica.

Con un'interpellanza congiunta, Rassemblement Valdôtain e gruppo Misto interrogano il Governo sulla disponibilità di parcheggi presso l'ospedale Beauregard.

Il gruppo Rassemblement Valdôtain illustrerà quindici interpellanze: sviluppo nel comune di Verrès di un unico polo di servizi in ambito sanitario a servizio della bassa Valle; requisiti per l'accesso al corso da assistente infermiere; iniziative per migliorare il sistema di monitoraggio dei Lea; intendimenti del Governo regionale sul progetto di legge sull'invecchiamento attivo; assunzione diretta nel Servizio sanitario nazionale dei medici di medicina generale; attività in regime di day surgery o week surgery; creazione di un Dipartimento delle professioni sanitarie e di alcune Unità operative complesse; eventuale organizzazione di gare di Coppa del Mondo di sci a Breuil-Cervinia; valorizzazione e promozione degli itinerari della Via Francigena e della ciclovia; tempistiche per l'attuazione di nuove modalità di sponsorizzazione per gli atleti dei settori giovanili; percorso di revisione del Piano territoriale paesistico e del Piano tutela delle acque anche in riferimento ai fenomeni di overtourism; completamento dei lavori dell'area antistante la nuova sede dell'UniVdA e delle caserme Beltricco e Giordana; iniziative per ridurre la quota dei rifiuti inerti conferiti fuori regione; miglioramento della raccolta differenziata e del riciclo della carta; realizzazione di un marciapiede e di una rotonda nel tratto di strada tra via delle Betulle e viale Gran San Bernardo di Aosta.

All'ordine del giorno figurano anche dieci mozioni di cui quattro rinviate da precedenti adunanze.

Con due mozioni il gruppo Forza Italia vuole impegnare il Governo ad aumentare i viaggi personali gratuiti per le persone con disabilità e chiede l'individuazione di misure per ridurre i tempi di attesa e garantire l'accesso alle prestazioni sanitarie.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà quattro mozioni: elaborazione di una proposta di legge per garantire la presenza di entrambi i generi nella composizione della Giunta regionale; sospensione di eventuali disdette al contratto di locazione dei locali del castello di Montfleury; promozione di iniziative per tutelare gli interessi dell'Italia in ambito europeo; incarico a un soggetto esterno per la definizione dello stato di alcune specie di animali selvatici.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato tre mozioni: contrarietà al sostegno del piano di riarmo europeo; iniziative per sollecitare l'approvazione da parte del Governo centrale del decreto legislativo in materia di concessioni di derivazioni d'acqua; impegno a illustrare in Commissione alcuni articoli di modifica della legge regionale n. 22/2010 sul collocamento a riposo e il trattenimento in servizio dei dipendenti del comparto unico.

Con una mozione, il gruppo Rassemblement Valdôtain sollecita l'attivazione presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti di un tavolo tecnico-istituzionale per la gestione della frana di Quincinetto.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.

LT

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Comunicato n° 249 del 5 maggio 2025
Consiglio del 7 e 8 maggio: iscritti 4 punti all'ordine del giorno suppletivo

L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 7 e giovedì 8 maggio 2025, è stato integrato da quattro punti.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, sarà esaminato un disegno di legge presentato dalla Giunta regionale il 27 marzo 2025 che contiene disposizioni in materia di trasporti di cui è relatore il Consigliere Roberto Rosaire (UV) e che ha ricevuto il parere favorevole, a maggioranza, dalla quarta Commissione nella riunione del 22 aprile 2025.

Sono state anche iscritte tre interrogazioni a risposta immediata. Con la prima, il gruppo Progetto Civico Progressista chiede informazioni sul rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione dell'impianto idroelettrico di Cortlys a Gressoney-La-Trinité; con la seconda, il gruppo Lega Vallée d'Aoste interroga il Governo regionale sugli esiti della proposta dell'associazione Aice VdA per la costituzione di un tavolo di lavoro per persone con epilessia. Il terzo question time, del gruppo Forza Italia, riguarda la rinuncia giustificata all'assegnazione di alloggi Erp situati in località lontane dal capoluogo.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 87 punti.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed è altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.

LT

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Comunicato n° 250 del 7 maggio 2025
«Mobilitare l'enorme potenziale di leadership presente oggi negli enti locali e regionali»: la Presidente del Comitato europeo delle Regioni interviene in Consiglio Valle


L'Aula del Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha accolto oggi, mercoledì 7 maggio 2025, la Presidente del Comitato europeo delle Regioni, Kata Tüttő, in visita in Valle d’Aosta per due giorni.

Prima del suo intervento in Aula, la Presidente Tüttő, che ha scelto la Valle d’Aosta come prima visita istituzionale del suo mandato dopo l’elezione del 20 febbraio scorso, ha incontrato la Giunta regionale e quindi l'Ufficio di Presidenza e i Capigruppo consiliari.

La presenza della Presidente Tüttő si inserisce nell'ambito della sessione europea e internazionale dell'Assemblea regionale e a ridosso della Festa dell'Europa del 9 maggio: una presenza quindi dal grande significato e dal forte valore simbolico, come richiamato dai Presidenti del Consiglio, Alberto Bertin, e della Regione, Renzo Testolin, nei loro interventi in Aula.

Citando la Carta di Chivasso, il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha ricordato che in Valle d'Aosta «fin dal momento in cui si posero le basi della nostra moderna autonomia speciale e ancor prima che il progetto di integrazione europea prendesse avvio, non mancarono intuizioni sul legame tra dimensione locale, regionale ed europea. E la proiezione europea della nostra autonomia non è mai venuta meno.»

Il Presidente Bertin ha poi evidenziato che «il Comitato delle Regioni è una delle sedi più preziose per garantire e accrescere il ruolo delle Regioni nell'ambito della complessiva governance dell'Unione europea. Una prospettiva che sarebbe ulteriormente valorizzata qualora il Comitato delle Regioni venisse in futuro riformato, per renderlo non più un organo esclusivamente consultivo, ma un’autentica Camera di rappresentanza delle autonomie locali e regionali, dotata di potere di indirizzo, di iniziativa legislativa e di controllo rispetto alle altre istituzioni europee. Una prospettiva, peraltro, che andrebbe complessivamente a beneficio dell'intera Unione che, ben potrebbe aspirare a diventare - in una fase di rilancio - un’"Europa con le Regioni" e con i suoi territori e le sue comunità.»

«Proprio in virtù delle caratteristiche distintive della nostra regione crediamo che il nostro contributo di esperienze e di idee all’interno del confronto che si svilupperà in questo mandato del Comitato delle Regioni possa risultare interessante - ha detto il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. In particolare, sul tema del futuro della montagna, che noi vogliamo sia un luogo vivo, abitato e protagonista di uno sviluppo socio-economico sostenibile, pur in un contesto di sfide legate ai cambiamenti climatici, che si fanno sentire con particolare intensità in queste aree.»

«Tra le sfide di questi anni - ha proseguito il Presidente Testolin - vi è quella di poter mantenere vivi i rapporti tra le comunità che abitano al di qua e al di là delle Alpi anche garantendo, attraverso adeguati investimenti, collegamenti internazionali sicuri e stabili, che spesso non sono garantiti perché le infrastrutture viarie costituite dai due tunnel esigono importanti interventi e andrebbero adeguati dal punto di vista strutturale, prevendendo, nel caso del tunnel del Monte Bianco, un raddoppio funzionale ad aumentare la sicurezza e a migliorare l’impatto ambientale, un intervento nel quale anche l’Europa deve investire.»

La Presidente del Comitato delle Regioni, Kata Tüttő, ha paragonato l’Europa alle montagne: simboli di orientamento, elevazione e trascendenza. «Le Alpi, testimoni di guerra e pace, rappresentano un confine tra terra e cielo, un luogo dove si cerca significato. Come le montagne, l’Europa deve avere cuore e valori per sopravvivere. Dal caos che abbiamo di fronte abbiamo la responsabilità di far emergere qualcosa di bello. In questo la prospettiva locale è essenziale: nell’Ue, bisogna fissare obiettivi comuni, lasciando libertà agli attori locali di scegliere il percorso. L'Unione europea non può essere costruita dall'alto ma deve puntare di più sui suoi leader locali e regionali. Le crisi che stiamo affrontando non possono portare alla centralizzazione. Abbiamo il dovere di dimostrare quanto sia decisivo mobilitare l'enorme potenziale di leadership presente oggi negli enti locali e regionali, oggi non sfruttato adeguatamente. Questa è una delle mie priorità come Presidente del Comitato.»

Per quanto riguarda l'agenda politica delle regioni europee, la Presidente riconosciuto che «la sicurezza, è la base della nostra esistenza» ribadendo però che «se si dedica troppa energia ai propri confini, si rischia di indebolirsi internamente. Le politiche di coesione la colla a lungo termine dell'Ue, che ci aiuta a tenere insieme le nostre diverse realtà. Insieme dobbiamo costruire un Europa che offra ai suoi cittadini, oltre alla libertà di muoversi, la libertà di rimanere a vivere nei luoghi in cui sono nati, senza essere obbligati a spostarsi lasciando disabitate aree complesse come quelle montane. Dobbiamo quindi investire di più sulla coesione ed evitare che le crisi destabilizzino investimenti a lungo termine capaci di rafforzare i nostri territori.»

 Sul tema risorse idriche, la Presidente ha sottolineato: «Veniamo da posti diversi, sono state Vicesindaco di Budapest negli scorsi cinque anni e ho concentrato il mio lavoro sulla gestione dell'acqua. Situazioni diverse, ma ci unisce la consapevolezza che il cambiamento climatico non è una possibilità astratta, ma qualcosa che produce cambiamenti concreti e a cui impariamo ad adattarci ogni giorno. Migliorare il supporto europeo nel settore della gestione delle risorse idriche, raccogliere le migliori idee ed esperienze negli enti locali e regionali europei è una priorità per la mia Presidenza.»

SC

Il link alle foto: https://web.upyourshoot.com/it/g/191968-regione-valle-daosta

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Comunicato n° 251 del 7 maggio 2025
Sessione europea e internazionale: l'Assessore Caveri ha presentato la relazione sulle attività della Regione

 

L'adunanza consiliare convocata oggi, mercoledì 7, e domani, giovedì 8 maggio 2025, si è aperta con la sessione europea e internazionale.

A riferire sulle attività svolte dalla Regione autonoma Valle d'Aosta nel 2024 per l'attuazione delle politiche promosse dall'Unione europea e in materia di rapporti internazionali è stato l'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri.

«Nous traversons une période difficile, qui a commencé avec l'épidémie de Covid, puis la mise en œuvre du plan de résilience, très centralisateur, lié à la logique de relance de l'économie européenne - a déclaré l'Assesseur aux affaires européennes, Luciano Caveri -. Entre-temps, la guerre d'agression de la Russie et, plus récemment, l'impact de l'élection de Trump - avec son changement d'attitude envers l'Ue - nous obligent à repenser l'Europe. Nous sommes un petit territoire, mais l'histoire politique de la Vallée d'Aoste démontre un intérêt marqué pour les défis européens.»

«Non è tutto rose e fiori il rapporto con l'Ue, chi ha un approccio di tipo federalista non può non constatare che questa continua a essere un'Europa degli Stati - ha proseguito -. Bisogna lavorarci sopra: noi siamo una regione di montagna che ha sempre sentito il dovere di essere capofila delle politiche della montagna e se oggi esiste una citazione specifica delle zone di montagna nei Trattati europei, questo è la conseguenza di un lungo lavoro svolto anche con il nostro contributo. Tuttavia, la coesione territoriale non si è mai compiuta e la prossima settimana sarà creato un intergruppo per capire come mettere a terra una politica europea della montagna più concreta che tenga conto non solo dell'agricoltura ma di tutta una serie di aspetti che caratterizzano i territori delle terre alte, come ad esempio quello dei sovraccosti in montagna. Esiste una seria preoccupazione per la gestione dei fondi di coesione che concretizzano la politica regionale che, se fossero gestiti in una logica macroregionale, creerebbero una sorta di triangolazione con Roma mentre noi, da tempo, abbiamo instaurato dei rapporti diretti con Bruxelles.»

«Sono tante le sfide future che ci aspettano - ha concluso - e che avranno ricadute dirette sulla nostra regione come la questione della cancellazione a partire dal 2026 dei dazi sulle importazioni di acciaio da Paesi terzi; la gestione dell'idroelettrico che nella maggior parte dei Paesi europei è assegnato senza gara; la questione del traforo del Gran San Bernardo per il  prolungamento della concessione e il raddoppio di quello del Monte Bianco; la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale che sono situati nell'ambito di schemi giuridici sovranazionali. Altrettanto rilevanti e curiosi sono i rapporti con Roma che interviene sulla nostra facoltà di gestire la cooperazione transfrontaliera o per quanto riguarda la rappresentanza delle Regioni nel Consiglio europeo, prevista da una legge statale in caso di trattazione di materie di loro interesse che purtroppo non trova sempre riscontro nella realtà. Le sfide sono tante e cariche di conseguenze per il futuro. Quest'anno abbiamo deciso di celebrare la Festa dell'Europa con un collegamento con i giovani valdostani che lavorano a Bruxelles e a Parigi per sentire il loro parere: sono loro, infatti, che si troveranno a discutere la seconda fase dell'Ue.»

LT

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Comunicato n° 252 del 7 maggio 2025
Sessione europea: ampio dibattito in Aula, respinta una risoluzione

 

Dopo l’intervento dell’Assessore Luciano Caveri, la sessione europea e internazionale del Consiglio è proseguita con un ampio dibattito su temi di attualità europea.

L'Assemblea ha anche respinto, con 27 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV, FI, PCP), 1 voto contrario (Consigliere Padovani) e 7 a favore (Lega VdA, GM), una risoluzione sul Green Deal, Patto di stabilità e Piano ReArm Europe, depositata in Aula dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Misto. Il testo, illustrato dal Capogruppo Andrea Manfrin, voleva impegnare il Governo regionale a sostenere le iniziative del Governo centrale e degli enti locali per un loro intervento urgente presso le istituzioni europee finalizzato a ridefinire gli obblighi imposti dal Green Deal, proponendo obiettivi più sostenibili per l'Italia, in grado di contemperare la tutela ambientale con la salvaguardia del tessuto produttivo. La risoluzione chiedeva anche di promuovere in seno al Consiglio dell'Ue e nelle altre sedi competenti una revisione del Patto di stabilità introducendo maggiore flessibilità nei parametri di bilancio e consentendo così investimenti pubblici strategici, sgravi fiscali e politiche di crescita economica; di rappresentare in ogni sede opportuna la propria ferma opposizione all'attuazione del Piano ReArm Europe/Readiness 2030, indirizzando le risorse verso altre priorità di interesse pubblico; di riferire periodicamente al Consiglio regionale e alla Conferenza Stato-Regioni gli sviluppi delle azioni intraprese per tutelare gli interessi dell'Italia.

Il dibattito in Aula

Per il Capogruppo della Lega Valle d'Aoste, Andrea Manfrin, «la parola chiave per parlare del progetto dell'Ue è diventata "sovranità": non è una brutta parola, è addirittura inserita nell'articolo 1 della nostra Costituzione. Se dovessimo piazzarci in un ipotetico scacchiere, direi che le forze autonomiste sono fameliche di sovranità e di certo non rinuncerebbero mai a dire la propria su molti temi. La Lega, che si colloca nel campo autonomista, crede fermamente in questo principio e da sempre porta avanti questa battaglia: tanto nei territori, come evidenziato dalla riforma Calderoli, tanto in Europa, per salvaguardare la sovranità del nostro Paese minacciato da un'Ue, un gigante burocratico e oppressivo, che ha soppiantato il progetto originario, ovvero una comunità con accordi di libero scambio e di rapporti di buon vicinato tra Paesi, un'Europa dei popoli e delle nazioni. La libertà è l'elemento fondamentale della sovranità: un principio che è difficile da applicare perché l'Europa ha un interesse, per non dire un eccesso, regolatorio che mina la nostra sovranità. Noi non possiamo accettare il principio della difesa comune europea: dobbiamo armarci proprio ora che l'unico conflitto europeo sta volgendo al termine, facendo debito comune e chiudendo gli ospedali? È una follia quella del riarmo, così come sono una follia il diritto à la carte e il progressivo svuotamento della sovranità che un tirannosauro burocratico sta operando alle nostre spalle.»

«La Vallée d’Aoste s’est investie dans la promotion de nombreux projets transfrontaliers et dans la participation à la coordination technique des politiques pour la montagne, ce qui est absolument louable mais, en réalité, nous continuons à voguer d’un canal de financement à l’autre qui, trop souvent, peinent à traiter les enjeux de fond de manière structurelle - a estimé le Chef du groupe Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi -. Nous devons faire un pas en avant! Nous revendiquons le droit à une justice fiscale territoriale à fin que l’Europe reconnaisse les zones de montagne comme des zones économiquement défavorisées de manière structurelle, en prévoyant des formes stables et durables de défiscalisation, pour les citoyens et les entreprises, permettant un réel rééquilibrage compétitif avec les zones de plaine. Il ne suffit pas d’attribuer des fonds sur une base projet. Il est nécessaire de restituer aux territoires la liberté de décider, d’investir et de croître. Sur le plan international, la Région participe aussi à d’importantes initiatives, dont le Sommet du Grand Continent, dédié à des thèmes de grande envergure, mais quelles sont les retombées effectives? La construction de politiques incisives pour nos communautés, ou elles ne sont que des vitrines où le poids des mots dépasse celui des décisions? La montagne n’est pas une périphérie: elle est un laboratoire, une frontière, une identité.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha osservato: «Ci sono delle grandi sfide di interesse comune da portare avanti e bisogna avere la capacità di avere una visione d’insieme, perché l'Europa è la nostra casa comune: non condividiamo solo un simbolo, ma condividiamo un'identità e dei valori, uno stare insieme per migliorare le condizioni socio-economiche e di sicurezza delle nostre realtà. È evidente che non tutto funziona: anche l'istituzione europea ha una grande necessità di riforme per essere adeguata ai tempi che viviamo. I grandi soggetti sono tre: Ue, Stato, Regioni ed è un problema complesso disciplinare istituzioni che sono su livelli diversi, dove ognuno ha le proprie responsabilità sul risultato complessivo. Questa fase storica, di grande disordine, è sfidante: occorre più che mai accrescere il ruolo dell'Ue per dare sicurezza ai nostri cittadini e offrire occasioni di crescita per tutti. Noi di Forza Italia crediamo fortemente nel processo di aggregazione europeo e riteniamo importante potenziare il discorso della difesa comune, per garantire risultati che siano sostenibili e che da soli i Paesi non potrebbero affrontare. Siamo una forza che cerca di dare stabilità all'istituzione comune europea e cercheremo di portare avanti le istanze di difesa della montagna, del nostro territorio e delle nostre prerogative nell’ambito delle istituzioni europee in cui siamo presenti e parte del Partito popolare europeo.»

«Nel Manifesto di Ventotene era chiaro l'obbiettivo di liberare l'Europa dalle guerre e, per farlo, ci sono voluti i movimenti di Resistenza che in tutto il continente hanno combattuto il nazifascismo e liberato i Paesi europei - ha dichiarato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Mai come in questo particolare momento storico o si fa veramente l'Europa o si muore. È importante che emerga la voglia di riconoscersi come cittadini europei, appartenenti a un'entità più grande dei rispettivi Stati nazionali. Da autonomista, sono lontanissima dai sovranismi che promuovono la centralità dello stato-nazione e l'Ue rappresenta invece il desiderio di ritrovarsi insieme per costruire un progetto di comunità, unita da valori comuni. Serve però un'Europa più forte e mai subalterna a nessuno, un'Europa di pace e di dialogo che sia libera, unita, capace di agire e di parlare con una voce comune sul piano internazionale. La guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, il riarmo, l'aumento delle disuguaglianze economiche e di genere, il respingimento dei migranti sono mali da superare. In quest'ottica l'Ue deve diventare una vera federazione proprio come avevano pensato i realizzatori del Manifesto di Ventotene per costruire un mondo che superi le divisioni e l'Unione è l'esempio, seppure incompiuto, di come si possono superare gli egoismi nazionali.»

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) ha chiesto: «Quanto sono stati utilizzati i fondi europei rispetto a tutte le opportunità disponibili? All'Assessore Caveri riconosco l'onestà intellettuale nell’aver ammesso le profonde difficoltà di accesso ai fondi europei, ma questo non giustifica l’incapacità di utilizzarli. Qui non si tratta di essere pro o contro l’Europa: nessuno, dopo il secondo conflitto mondiale, ne mette in dubbio il valore. Tuttavia, è innegabile che la base fondativa dell'Europa sia stata il cristianesimo, che ne ha costruito l’anima. Esiste infatti un comune patrimonio di valori culturali e storici di matrice cristiana. Cosa accomuna un italiano a un danese? Non la lingua, né l’ordinamento statale, né la storia economica. Sono i valori cristiani, che però l’Europa ha trascurato. Ignorare questi valori significa privare l’Europa della sua anima. È una riflessione che dobbiamo affrontare in questo Consiglio, che è il luogo delle scelte e delle idee. Questo modello di Europa non è un dogma ma potrebbe migliorare: un modello che oggi ipotizza un esercito europeo, ma che non ha saputo essere all'altezza diplomatica per gestire la tensione del Dombass.»

«Le aree montane, parte essenziale del nostro patrimonio naturale, culturale ed economico, sono territori vulnerabili, dove la marginalità geografica si somma a criticità socio-economiche e richiedono risposte mirate e lungimiranti che, sovente, non arrivano - ha sottolineato il Consigliere Corrado Jordan (UV) -. Il sostegno a queste aree deve inserirsi in un disegno di ampio respiro, quello dell’Europa delle Regioni, un'istituzione che riconosce e valorizza le diversità territoriali, ascolta le istanze locali e le traduce in politiche efficaci.  Siamo convinti che le regioni di montagna debbano essere considerate come interlocutori strategici nella definizione delle politiche europee. Perché una montagna viva non riguarda solo chi la abita: è una risorsa per l'intera comunità europea, è un baluardo contro il dissesto, è un serbatoio di biodiversità, è un'opportunità di crescita sostenibile. Inoltre, rafforzare il ruolo di rappresentanza delle Regioni contribuirà a ad avvicinare i cittadini delle istituzioni europee e a rafforzare la fiducia in un Europa che, troppo spesso, è percepita come distante e complicata.»

L'Assesseur au territoire et environnement, Davide Sapinet, a fait le point sur les activités de l'Espace Mont-Blanc qui «dans le cadre des accords de coopération représente un cas particulier. En 2024, la Conférence transfrontalière Mont-Blanc a principalement consacré son action au projet de constitution de l’Espace en Groupement européen de coopération territoriale. Le Gect, outil de droit européen, vise à permettre aux collectivités publiques de se réunir en une nouvelle entité, dotée de la personnalité juridique, avec l’objectif de faciliter la collaboration au-delà des frontières et de surmonter les obstacles qui entravent la coopération territoriale. En outre, on a poursuivi les autres projets de l’Espace Mont-Blanc, à savoir: la gestion Casermetta au Col de la Seigne, l’organisation des séjours transfrontaliers et la feuille de route "Adaptation aux changements climatiques dans l’Espace Mont-Blanc" pour le développement durable adapté aux nouvelles conditions climatiques de l’arc alpin et à l'intérieur de laquelle figure le projet PrévRisk-Changements climatiques.»

L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, ha parlato della difficoltà di attuazione delle politiche Ue che «scritte a livello europeo, quando applicate a livello locale, determinano l'insorgere di problematiche concrete. Dal mio insediamento, ho dato centralità alla realizzazione di un percorso partecipato confrontandomi, anche all'interno di un tavolo, che ho voluto appositamente costituire, con i portatori di interessi del settore agricolo per poi interfacciarmi direttamente con Agea e il Ministero dell'agricoltura, fino ad arrivare alla Commissione europea. L'Assessorato ha così potuto intervenire in maniera puntuale cercando di adattare, nei limiti del possibile, le disposizioni europee alla realtà e alle esigenze di agricoltori e allevatori valdostani. Rendendo sempre più attuale e vicino alle aziende, anche grazie al confronto con le altre Regioni, abbiamo potuto regionalizzare gli interventi del Piano nazionale sull'agricoltura applicandolo al nostro territorio in modo da rispettarne le peculiarità e portare i reali vantaggi alla realtà locale. Il futuro dell’agricoltura europea è fortemente legato alla valorizzazione dei territori e la Valle d’Aosta può svolgere un ruolo proattivo nella nuova stagione strategica europea, trasformando le sfide della montagna in opportunità per l’Europa intera. Auspico che nella prossima programmazione 2028-2034 si possa tornare ad avere un Piano da discutere direttamente con la Commissione europea, senza la mediazione con degli uffici nazionali.»

«In questo dibattito sono emerse due visioni - ha commentato il Consigliere Diego Lucianaz (gruppo Misto) -: quella amministrativa degli Assessori, che hanno elencato una serie di attività sul territorio, scaturite dai programmi euro-unitari; più politico-amministrativo l'intervento dell'Assessore Caveri. Politicamente, mi sento distante dalle posizioni di Conte e Draghi e da quanto è stato attuato durante la gestione del Covid, che considero come gravi atti coercitivi, così come da Macron e coloro che sostengono i leader europei. Ciò che manca oggi è la fiducia dei cittadini verso l’Europa. Le risorse finanziarie sembrano infinite, eppure il cittadino percepisce un'Europa lontana: quella della Presidente Von Der Leyen che è stata processata ma non condannata per l'acquisto dei vaccini, un’Unione che preclude le candidature della Le Pen o di Georgescu dalla corsa elettorale. Ora tocca a Afd in Germania. Prendo le distanze anche dalle lobby economiche, che influenzano pesantemente l’operato dei parlamentari europei. Mi auguro che questo modo di fare politica venga superato, perché le lobby sono un modo vergognoso di minare i processi democratici. Quella che portate avanti è un’attività puramente amministrativa dettata dall'Agenda globalista, ma i valdostani, attraverso il voto, sapranno considerare quanto le vostre scelte dipendano dai fondi europei o da scelte autonome. I costi delle bollette energetiche dipendono ancora oggi dal prezzo del petrolio.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha parlato di «un'Europa schiacciata tra i colossi economici, con una guerra interna al continente, in una crisi energetica pressante che si deve anche confrontare con le scelte scellerate degli Usa e i dazi di Trump. Noi vogliamo proseguire in un cammino di integrazione e solidarietà in un modello di democrazia sovranazionale, il più avanzato del mondo, con un protagonismo condiviso e paritario fra gli Stati e i cittadini. C'è bisogno di riforme per adeguarsi al nuovo assetto e ci aspettano sfide globali che non sono certo quelle belligeranti che devastano intere nazioni e popolazioni. Dobbiamo mettere al centro la pace e le persone e farlo tutti insieme perché da soli non si va da nessuna parte. Per questo serve rilanciare la cooperazione in una unità europea consolidata che non ceda di fronte a certe forze reazionarie. Bisogna guardare a un'Europa solidale e federale, basata sulla crescita economica, sulle imprese e sull'innovazione che garantisca competitività, prosperità ed equità dando il giusto valore ai cittadini. L'Europa è e rimane un riferimento importante: lo era con il Manifesto di Ventotene e oggi conferma la sua centralità.»

Per il Consigliere Christian Ganis (FI), «dalla gestione delle risorse europee in Valle d'Aosta emergono aspetti positivi ma anche delle criticità: apprezziamo l'impegno nel promuovere il ruolo della nostra regione, l'attenzione alla cooperazione transfrontaliera, la valorizzazione del nostro territorio montano, ma dobbiamo fare di più nel gestire i programmi europei, utilizzando efficacemente queste risorse per sostenere la crescita economica e sociale della nostra comunità. La relazione, pur descrivendo un'ampia gamma di attività, manca di una chiara visione strategica: non emergono le priorità a lungo termine per la Valle d'Aosta nel contesto europeo e come le singole azioni contribuiscano a raggiungerle. Notiamo una certa enfasi nella rivendicazione delle Regioni nei confronti dell'Ue, ma riteniamo importante un dialogo costruttivo con il Governo italiano e un'azione coordinata a livello nazionale per massimizzare i benefici derivanti dalla nostra appartenenza all'Ue. Il nostro è un europeismo critico e costruttivo che vuole cogliere le opportunità senza subirne passivamente le decisioni: in quest'ottica ci impegniamo a vigliare sull'operato del Governo regionale e a presentare proposte concrete per il bene dei nostri cittadini.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha rilevato che «il tema Europa è stato oggi affrontato con prospettive e approcci talvolta molto diversi tra loro, ma il dibattito è fondamentale per individuare convergenze e comprendere le divergenze. Per alcuni, l'Europa può rappresentare un limite, ma per noi è un'opportunità da cogliere a tutti i livelli. La normativa eurounitaria incide sempre più sulle politiche nazionali e locali, ed è essenziale un confronto diretto con le istituzioni Ue per riportare l'attenzione sul nostro territorio, consentendoci, nel rispetto dei valori comunitari, di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. L'Europa delle Regioni deve essere un motore di crescita condivisa, nel pieno rispetto dell'identità e dell'autonomia delle comunità che la compongono. Ogni rapporto richiede equilibrio, e questo passa necessariamente attraverso il dialogo con gli organi legislativi e le istituzioni europee - un'occasione per ampliare le nostre possibilità e rafforzare la collaborazione. Certo, il sistema europeo ha meccanismi spesso criticati per la loro lentezza, ma sostenere il cammino verso un'Europa delle Regioni è cruciale per tutelare gli interessi del nostro territorio.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 253 del 7 maggio 2025
Sessione ordinaria: comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

 

Nel pomeriggio del 7 maggio 2025, si è aperta la sessione ordinaria del Consiglio Valle con un minuto di silenzio in ricordo di Papa Francesco.

Il Presidente dell'Assemblea, Alberto Bertin, ha ricordato la sua figura: «Bergoglio è stato un protagonista assoluto dei nostri tempi. Ha speso la sua autorevolezza spirituale e morale, senza mai risparmiarsi, per molte cause, dalla pace ai cambiamenti climatici. Così come non ha mai perso occasione per ricordare a tutti noi che i migranti non sono nemici e che la "guerra mondiale a pezzi" va fermata.»

Commissione su Cva

Nell'ambito delle sue comunicazioni, il Presidente Bertin ha poi riferito di aver ricevuto il 3 maggio una nota del Consigliere Aggravi in merito agli approfondimenti della quarta Commissione sulla Compagnia Valdostana delle Acque, al quale ha risposto nella giornata di ieri. «Nell'ambito della sua autonomia organizzativa, la Commissione potrà eventualmente disporre un'indagine conoscitiva. La decisione di effettuarla comporterà l'applicazione dell'articolo 24 e quindi la relazione al Consiglio.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha segnalato che «con la sua nota voleva sapere se il percorso della Commissione si qualifichi anche come indagine conoscitiva - ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento - e se pertanto vi sarà una relazione al Consiglio. È vero che la Commissione ha una sua autonomia organizzativa, ma se non ci sarà una relazione al Consiglio, a cosa è servita la risoluzione votata dalla maggioranza sull'andamento della gestione del Gruppo Cva?»

Referendum e legge elettorale

Il Presidente del Consiglio ha poi comunicato di aver ricevuto il 6 maggio una lettera dai Consiglieri Manfrin, Lucianaz e Marquis con la quale chiedono di avere un parere del Segretario generale del Consiglio su quanto evidenziato in una nota del Presidente della Regione indirizzata al Comitato promotore del referendum in merito alle tempistiche di svolgimento del referendum sulla legge elettorale. «A gennaio di quest'anno - ha sottolineato il Presidente -, i dirigenti degli uffici del Consiglio, su richiesta dei Capigruppo di minoranza, avevano indirizzato una nota che conteneva indicazioni di carattere generale relative al procedimento legislativo per l'approvazione delle "leggi statutarie" e per la loro entrata in vigore. Risponderò ai Consiglieri nei prossimi giorni, ma rilevo che il procedimento amministrativo elettorale non è di competenza dell'Assemblea regionale.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha ricordato che «tempo addietro, il Segretario generale del Consiglio ci informava che, ipotizzando che il decreto di convocazione dei comizi elettorali sia pubblicato a fine luglio 2025, la proposta della nuova legge statutaria avrebbe dovuto essere approvata dal Consiglio regionale entro il dicembre 2024, metà gennaio 2025 per consentire lo svolgimento di un eventuale referendum. Oggi invece il Presidente della Regione, rivolgendosi al Comitato referendario, sostiene che la nota precedente era stata inviata in una fase in cui non era ancora noto quale sarebbe stato l'effettivo contenuto della legge elettorale, come se le scadenze possano essere fatte in base ai contenuti delle norme! È un'assurdità e io spero che il Presidente e anche il Segretario generale possano chiarire definitivamente la questione.»

Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) ha espresso «forte preoccupazione sotto il profilo giuridico», rilevando «tre errori nella recente riforma elettorale approvata dalla maggioranza: il primo è averla adottata troppo tardi; il secondo, averla approvata con soli 19 voti; il terzo riguarda il rischio di incostituzionalità del testo, in quanto non prevede la seconda preferenza di genere. Tutto ciò potrebbe generare un ingorgo istituzionale, un vero e proprio obbrobrio.» Il Consigliere ha quindi formulato un auspicio rivolto al Presidente della Regione: «Che venga attivata la procedura referendaria, quantomeno per evitare l’entrata in vigore della norma. Auspico inoltre che il referendum si tenga contestualmente alle elezioni regionali, così da scongiurare l’applicazione di una legge che pende come una spada di Damocle sulla nostra Regione, con il rischio di causare gravi danni erariali, politici e d’immagine.»

«A distanza di quattro mesi dalle elezioni non si conoscono ancora le regole del loro svolgimento e questo crea una situazione inaudita che ha del surreale - ha affermato il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -. Abbiamo poi letto a mezzo stampa le dichiarazioni del Presidente della Regione che immaginiamo siano frutto di qualche parere acquisito perché, diversamente, la situazione sarebbe ancora più grave. Se ci sono dei pareri, pagati con denari pubblici, devono essere messi a disposizione di tutti: non possono essere patrimonio solo di qualche parte politica. Stiamo parlando delle regole di funzionamento della democrazia. Se, invece, non sono stati fatti dei quesiti sul punto è urgente che vengano richiesti. A luglio saranno indette le elezioni regionali e non è possibile vivere in questo stato di incertezza totale!»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha aggiunto: «È del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio pasticcio che può sfociare in una crisi istituzionale. Non si sono rispettati i tempi di legge previsti e necessari per l'approvazione e la promulgazione di una legge "statutaria", come quella approvata il 27 febbraio scorso, e come indicato nella nota della Segretaria generale. Si è fatta una forzatura e si è arrivati fuori tempo massimo e ora se ne pagano le conseguenze. Il Presidente della Regione, nella sua risposta al comitato referendario, non ha minimamente tenuto in conto la nota citata e ha adottato un atteggiamento che ha tutta l'aria di una prepotenza bella e buona, che non posso che stigmatizzare.»

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Comunicato n° 254 del 7 maggio 2025
Comunicazioni del Presidente della Regione

 

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 7 maggio 2025, ha informato l'Aula che «il Tribunale di Aosta, con decreto dello scorso 28 aprile, ha preso atto dell'integrale adempimento da parte della Casinò della Valle Spa del piano concordatario, omologato a maggio 2021, disponendo la chiusura della procedura e l'archiviazione del procedimento. La società ha provveduto al pagamento del 100% di tutti i crediti di qualsiasi grado, peraltro sempre con ampio anticipo rispetto alla progressione prevista. Il piano concordatario è quindi da ritenersi pienamente adempiuto a dimostrazione di una buona solidità dell'azienda

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Comunicato n° 255 del 7 maggio 2025
Approvato un disegno di legge in materia di trasporti

 

Nella seduta del 7 maggio 2025, il Consiglio Valle ha approvato, con 26 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, RV, PCP, GM) e 9 astensioni (Lega VdA, FI), un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di trasporti.

Il testo, depositato dalla Giunta il 27 marzo e composto di sei articoli, modifica una serie di leggi regionali che aggiornano il sistema di bigliettazione con l'introduzione di nuove tipologie di titoli di viaggio e l'attivazione di collegamenti transfrontalieri; la possibilità di attivare servizi di trasporto pubblico locale gratuiti per incentivarne l'utilizzo oltre che l'istituzione di servizi a chiamata per gli studenti universitari con disabilità iscritti all'UniVdA non residenti. Riguardo alla mobilità sostenibile, sono aggiunti contributi a fondo perduto per l'acquisto di motoslitte elettriche. In Aula sono stati recepiti due emendamenti del gruppo PCP per introdurre una misura di contributo anche per l'acquisto di quad a trazione esclusivamente elettrica.

Relazione d'Aula

Il Consigliere Roberto Rosaire (UV) ha relazionato all'Aula, evidenziando che «si prevedono nuove risorse per potenziare ulteriormente il nuovo sistema di bigliettazione elettronica, in modo da attivare tipologie di biglietto integrate, come ad esempio il biglietto unico regionale ferro-gomma. Viene prevista la possibilità di finanziare i servizi di autobus transfrontalieri, vale a dire i servizi di corto raggio di collegamento tra i territori di confine, previo accordo tra i due Stati per regolamentare le modalità di effettuazione degli stessi. In questo modo sarà possibile attivare delle linee di collegamento transnazionali che consentano di meglio integrare le popolazioni residenti e i turisti a cavallo dei confini di Stato. Sarà possibile prevedere la gratuità dei servizi su gomma in determinate situazioni, non solo per i servizi integrativi (come gli scolastici) ma anche per i servizi minimi (le linee di base), aumentando in tal caso del 20% il corrispettivo pagato alle aziende. Questa previsione è coordinata con la possibilità di prevedere agevolazioni tariffarie anche per i titoli di viaggio di corsa semplice e di A/R, oltre che per gli abbonamenti. In questo modo si vuole rendere l'utilizzo del mezzo pubblico sempre più flessibile e interessante per l'utenza, per meglio rispondere ai bisogni di mobilità delle persone e favorire sempre più stili di vita volti a ridurre l'utilizzo dell'auto privata.»

«Inoltre - ha proseguito - l'estensione dei servizi integrativi attivati per i valdostani agli studenti con disabilità non residenti iscritti all'Università della Valle d'Aosta garantisce pari opportunità di accesso all'ateneo, rendendolo attrattivo, favorendo la partecipazione attiva di chi sceglie la nostra regione come sede dei propri studi terziari. Questa scelta legislativa valorizza l'impegno della regione nel costruire una comunità più inclusiva. Infine, sono introdotte alcune novità nell'ambito della mobilità sostenibile: saranno ammesse a contributo anche le motoslitte elettriche, che dovranno essere full electric e nuove di fabbrica; l'importo del contributo, pari al 50 per cento della spesa ammissibile, non potrà superare i 5.000 euro. Viene poi eliminato il vincolo, per il richiedente, di aver maturato almeno due anni di residenza, anche non consecutivi, in Valle d'Aosta, così come il vincolo per il veicolo di immatricolazione in Valle d'Aosta.»

Il dibattito in Aula

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha espresso un «giudizio sostanzialmente positivo rispetto alle novità introdotte in materia di trasporti e mobilità sostenibile. È importante l'allocazione di nuove risorse nella bigliettazione elettronica e l'individuazione di tipologie diverse per i titoli di viaggio. Accogliamo favorevolmente anche l'integrazione del biglietto ferro-gomma, l'istituzione di autobus transfrontalieri, su cui abbiamo presentato specifiche iniziative, e l'incentivo all'utilizzo del mezzo pubblico attraverso i servizi con navette urbane gratuite che danno la possibilità di spostamenti nella città senza dover ricorrere a mezzi personali. Per gli studenti universitari disabili le misure previste sono indice concreto di rispetto ed equità e vanno nell'ottica dell'inclusività. Condivisibili anche alcune modifiche alla legge sulla mobilità sostenibile (n. 16/2019). Riteniamo necessario estendere il contributo previsto per le motoslitte anche a quad a trazione completamente elettrica, dotati di cingoli smontabili nel periodo estivo: una soluzione versatile che consentirà di utilizzare il mezzo non solo in inverno ma tutto l'anno.»

Il Capogruppo di PlA, Aldo Di Marco, ha «salutato positivamente questo disegno di legge, che mira a rendere la normativa sempre più aderente alle esigenze del contesto socio-economico e alle aspettative degli utenti. Il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile rappresentano un settore strategico per lo sviluppo della nostra regione. L'introduzione del nuovo sistema di bigliettazione, con uno stanziamento di 300 mila euro per il 2025, permetterà di migliorare l’efficienza del servizio e di facilitare gli spostamenti dei cittadini. Particolarmente significativa è poi l’attenzione riservata agli studenti universitari con disabilità non residenti, nell’ottica di un’inclusione sempre più concreta. Rafforzare il trasporto pubblico significa ridurre il traffico veicolare privato e promuovere un modello di crescita sostenibile, principi che ci trovano pienamente concordi e sui quali Pour l’Autonomie ha sempre posto grande impegno.»

«Questa legge è il frutto di scelte politiche precise che hanno permesso di sostenere consistenti servizi nelle vallate laterali collegate alla vallata centrale e alle altre vie di comunicazione come autostrada e ferrovia, momentaneamente sostituita dal servizio di trasporto su gomma - ha commentato il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier -. Rispetto alla normativa passata sono state introdotte importanti scelte migliorative, ottimizzando ad esempio le procedure per i contributi; aprendo in modo inclusivo ai richiedenti con disabilità non in possesso di patente che si avvalgono del supporto di famigliari o conviventi e allocando un maggior numero di risorse al settore. L'obiettivo del Governo è quello di incentivare anche l'acquisto dei veicoli a bassa emissione che hanno ricadute positive non solo economiche ma anche di tipo sociale, inclusivo e ambientale, per una transizione della Valle d’Aosta e i suoi cittadini verso obiettivi strategici di Fossil Fuel Free.»

L'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha replicato che «questo disegno di legge interviene su tre leggi con precisi obiettivi. Assegna alla l.r. 15/1995 le risorse necessarie ad implementare le potenzialità della nuova bigliettazione per istituire il primo abbonamento unico del trasporto pubblico valdostano, obiettivo oggi raggiungibile grazie all'interoperabilità dei sistemi informativi gomma-ferro.  Le modifiche alla l.r. 29/1997 permetteranno di intervenire su alcune nuove esigenze di trasporto pubblico, tra le quali quelle dei collegamenti transfrontalieri e della gratuità di alcuni servizi. Per quanto riguarda i collegamenti transfrontalieri, la norma introdotta, una volta concluso l’accordo bilaterale Italia-Svizzera, permetterà di finanziare la riattivazione del servizio con Martigny. Un'ulteriore modifica renderà possibile, in talune situazioni, la gratuità del servizio di Tpl per favorire la mobilità delle persone riducendo il traffico veicolare. La norma introdotta sarà utilizzata sperimentalmente per rendere gratuita la navetta verde a coloro che utilizzeranno i parcheggi all’ingresso della Città di Aosta. Abbiamo inoltre accolto la richiesta dell’Unione ciechi di estendere la gratuità del trasporto agli studenti universitari con disabilità: una misura di civiltà che tiene conto delle esigenze specifiche di questi cittadini. Anche in montagna lo sviluppo di modalità di spostamento sostenibili è centrale: per questo motivo, nella l.r. 16/2019, è stato previsto un contributo per l’acquisto di motoslitte elettriche. Un provvedimento quindi che migliorerà la qualità dei nostri servizi di trasporto, rafforzando al contempo la capacità degli uffici di rispondere con maggiore efficacia alle necessità della popolazione.»

Il Consigliere Claudio Restano (RV) ha valutato positivamente la legge nel suo complesso: «La bigliettazione elettronica consentirà alla nostra regione di fare un grande passo avanti, agevolando gli spostamenti per turisti e residenti che potranno vivere più efficacemente il nostro territorio. Anche i biglietti per gli studenti sono una buona misura così come i contributi per le motoslitte elettriche. Mi sarei aspettato uno sforzo più incisivo da parte delle componenti più ambientaliste con la proposta di sostenere anche i gatti delle nevi a trazione elettrica…. Per quanto ci riguarda, riteniamo soddisfacente la norma così com'è e voteremo a favore.»

SC-LT

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Comunicato n° 256 del 7 maggio 2025
Question time sulla procedura di autorizzazione della centralina di Cortlys

 

Con un'interrogazione a risposta immediata illustrata nella seduta consiliare del 7 maggio 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto chiarimenti sulla procedura di rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione dell'impianto idroelettrico sul torrente Lys in località Cortlys a Gressoney-La-Trinité.

«La società The Power Company, a cui era stata rilasciata una sub concessione nel 2009, ha ceduto nel 2019 il ramo d'azienda alla Staffal Energy a cui la Regione ha riconosciuto la titolarità della concessione di derivazione d'acqua a Cortlys - ha spiegato la Consigliera Chiara Minelli -. Il nuovo disciplinare di concessione approvato nel 2021 prevede pertanto che il termine di presentazione dell'istanza di autorizzazione debba avvenire entro i 12 mesi dalla data del decreto del Presidente in cui si dispone il cambio di titolarità. Entro la scadenza (27 ottobre 2022), la società ha presentato ben due istanze di autorizzazione alla realizzazione dell'impianto che sono state rigettate in quanto non conformi. Ad aprile 2025, gli uffici regionali hanno avviato un nuovo procedimento per il rilascio dell'autorizzazione unica ampiamente al di fuori dei termini previsti. Chiediamo quindi di sapere quali approfondimenti siano stati effettuati in merito a questo procedimento che è stato avviato in contrasto con la tempistica prevista dal disciplinare.»

«Si tratta di un'annosa questione - ha risposto l'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet -: riuscire quindi a gestire un procedimento amministrativo complesso come quello per la realizzazione di un impianto idroelettrico è un’azione articolata. Formalmente sono stati rispettati i tempi previsti dal disciplinare per avviare la procedura di autorizzazione unica, autorizzazione che ha incontrato delle difficoltà dovute all’impossibilità da parte del proponente di accedere ai fondi per realizzare quei rilievi necessari a rispondere alle legittime richieste della Conferenza dei servizi dell’autorizzazione unica, che si è pertanto conclusa nel 2023 con il rigetto delle istanze. Il proponente si è quindi attivato con la richiesta di proroga dei tempi della concessione. Gli uffici hanno rilevato che il disciplinare sarebbe stato integrato quando sarebbe stato possibile realizzare concretamente la procedura di autorizzazione unica vista la complessità della situazione.»

«Concretamente - ha proseguito - siamo quindi arrivati alla riproposizione della richiesta di autorizzazione unica per la quale devono essere condotte le necessarie verifiche tecniche anche perché a seguito degli ultimi eventi intensi che hanno interessato la nostra regione (29-30 giugno 2024, 5 settembre 2024 e 16-17 aprile 2025) è stato evidente come le infrastrutture relative al prelievo delle acque per fini idroelettrici e irrigui dai corsi d’acqua valdostani siano estremamente vulnerabili. Il Governo regionale intende pertanto attendere le valutazioni tecniche sulla proposta progettuale e sulle osservazioni eventualmente presentate in sede di istruttoria, nonché sugli aspetti normativi che sono segnalati nell’interrogazione e che erano ben noti anche agli uffici. Solo dopo sarà verificata la necessità di un pronunciamento della Giunta sulla questione per gli eventuali ambiti di competenza.»

La Consigliera Minelli si è detta perplessa: «Dalle notizie in mio possesso, non risultava una nuova richiesta di proroga, farò quindi gli opportuni approfondimenti. In ogni caso, tale richiesta è stata accettata? I termini sono ampiamente scaduti: se non è stata rilasciata ufficialmente una nuova proroga, come si può andare avanti con un'autorizzazione unica? Rilevo poi che questa concessione è del 2009, è passato metà del tempo di durata della stessa, e mi chiedo il senso di questo perdurare nella volontà di fare la centralina in quel sito

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Comunicato n° 257 del 7 maggio 2025
Question time sull'attivazione di un gruppo di lavoro sull'epilessia

 

L'attivazione di un gruppo di lavoro per persone con l'epilessia è stata oggetto di un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 7 maggio 2025.

«A seguito del rifiuto di inserimento di un minore affetto da epilessia in alcuni centri estivi - ha evidenziato il Capogruppo Andrea Manfrin -, l'Associazione italiana contro l'epilessia Valle d'Aosta ha avanzato una proposta formale alla Regione chiedendo la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato all'avvio di un percorso per le persone con epilessia che prevede un Piano diagnostico terapeutico assistenziale e inclusivo. Come è stata valutata questa istanza dal Governo regionale?»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha sottolineato che «il dialogo con la sede regionale dell’Aice è attivo sin dalla sua costituzione. Fin dall’inizio è stata data adeguata attenzione a questa nuova realtà, aderendo già il 10 febbraio scorso alla Giornata internazionale dell’epilessia con l’illuminazione simbolica in viola del Castello di Aymavilles, in collaborazione con l’Assessorato del collega Guichardaz. Il 23 aprile si è tenuto un incontro con il Presidente di Aice Valle d’Aosta, alla presenza dei dirigenti del Dipartimento e dei clinici dell’Azienda Usl. In quell’occasione sono stati affrontati i principali problemi segnalati dall’associazione, come lo stigma sociale e le limitazioni che le persone affette da epilessia subiscono nella vita quotidiana. È stato quindi concordato di avviare un percorso dedicato all’epilessia in Valle d’Aosta, tramite l’istituzione di un tavolo di lavoro specifico che includerà, oltre all’Assessorato alla sanità, l’Ausl e gli altri Assessorati che sono coinvolti, per quanto di competenza, nella scuola, nel lavoro, nello sport, nel tempo libero, negli ambiti di vita e nelle situazioni in cui emergono difficoltà e limitazioni nei confronti delle persone che soffrono di epilessia. Come abbiamo insieme concordato, Aice ha formalizzato la proposta di istituire questo gruppo di lavoro il 28 aprile, e la Regione ha confermato l’intenzione di dare seguito all’iniziativa, con risultati oggettivamente apprezzati, per diverse patologie e condizioni di disabilità. L’obiettivo è garantire pari opportunità di accesso ai servizi e alle risorse del territorio, mettendo sempre la persona al centro delle politiche regionali.»

Il Capogruppo Manfrin si è detto «lieto di apprendere che è stato preso in carico il caso del bambino che vi abbiamo rappresentato e che sono state accolte le richieste di Aice. L'attivazione di percorsi virtuosi permetterà di rendere sempre più inclusivo il nostro territorio per tutte le persone che sono affette da questo tipo di patologia

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Comunicato n° 258 del 7 maggio 2025
Question time sulla rinuncia giustificata agli alloggi Erp

 

La rinuncia giustificata agli alloggi di edilizia residenza pubblica è stata oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 7 maggio 2025 con un'interrogazione a risposta immediata illustrata dal gruppo Forza Italia.

«L’Azienda regionale per l’edilizia residenziale continua ad assegnare alloggi nei comuni di Valpelline, Morgex, Champdepraz e Arvier a famiglie che lavorano o hanno figli che studiano ad Aosta, sostenendo che l’eventuale rinuncia implichi l’esclusione dalla graduatoria Erp - ha dichiarato il Vicecapogruppo Mauro Baccega -. A questo punto ci chiediamo che fine abbiano fatto i 70 alloggi annunciati come di prossima disponibilità nel capoluogo. Chiediamo all’Assessore se intenda porre fine a questo stillicidio psicologico nei confronti delle famiglie, costrette a rifiutare sistemazioni in località logisticamente inadeguate. Sarebbe opportuno che la rinuncia, se motivata da un forte disagio oggettivo, venga considerata legittima e accettabile dalla Commissione regionale Erp e dall’Arer.»

«Avevo anticipato che i 70 alloggi che il Consigliere cita sarebbero stati disponibili entro dicembre 2025, e non entro i primi mesi del 2025 - ha risposto l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi -. In ogni caso, con l’occasione aggiorno che ad oggi sono già disponibili 61 alloggi, oltre a 12 alloggi per l’emergenza abitativa, e anticipo che entro l’autunno saranno disponibili ulteriori 25 alloggi. Non sussiste alcuna volontà dell’Arer di privilegiare l’assegnazione di alloggi nei comuni di Valpelline, Morgex e Champdepraz a nuclei familiari con minori e con attività lavorativa nel Capoluogo. L’estensione dell’ambito territoriale del bando a tutta la Valle d’Aosta ha incrementato le possibilità di assegnazione, garantendo equità e pari opportunità per tutti i residenti. L’assegnazione degli alloggi Erp avviene, infatti, nel pieno rispetto della normativa vigente, della graduatoria definitiva e delle modalità stabilite dal bando e dalla regolamentazione regionale.»

«In base all’art. 29 della legge regionale 3/2013 e ai criteri di cui alla delibera 857/2019 - ha proseguito -, le proposte di assegnazione tengono conto della composizione del nucleo familiare e della localizzazione degli alloggi disponibili, attribuendo punteggi aggiuntivi sulla base della distanza tra la residenza e l’alloggio. È prevista la possibilità di rinuncia giustificata all’alloggio proposto, senza conseguenze sulla permanenza in graduatoria, nei seguenti casi: presenza di barriere architettoniche non eliminabili in presenza di disabilità; inadeguatezza dell’alloggio rispetto alla composizione del nucleo familiare, anche se formalmente conforme ai parametri minimi; mancanza di idoneità sia in termini di superficie sia di numero di vani; esigenze sanitarie comprovate, che richiedano prossimità a strutture ospedaliere; distanza significativa dal luogo di lavoro in assenza di mezzi di trasporto pubblici adeguati e di veicolo proprio. La rinuncia per giusta causa, come disciplinato anche dal Regolamento approvato dall'Arer nel 2020, deve essere motivata e documentata entro i termini previsti e non comporta esclusione dalla graduatoria. Al contrario, garantisce al nucleo familiare la possibilità di accettare future proposte più adeguate.»

«Con questo metodo burocratese che si vuole applicare si rischia di mandare le famiglie in mezzo a una strada - ha replicato il Vicecapogruppo Baccega -. È assolutamente necessario modificare il Regolamento dell’Arer, perché il diritto all’abitazione è garantito dalla Costituzione. Le graduatorie vengono meno, perché le famiglie vengono messe in condizioni insostenibili, e il mercato degli affitti ad Aosta è pari a zero.»

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Comunicato n° 259 del 7 maggio 2025
Interpellanza sui lavori all'ospedale Parini

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 7 maggio 2025, il gruppo Misto ha voluto fare il punto sui lavori di ristrutturazione e ampliamento dell'ospedale Parini.

«A fine novembre l'Assessore dichiarava perentoriamente che non vi erano previsioni di ritardo nello svolgimento dei lavori rispetto al cronoprogramma complessivo e questo nonostante il cantiere fosse stato fermo per mesi, tanto da dover abbandonare il finanziamento Pnrr - ha commentato il Consigliere Diego Lucianaz -. Ma cinquanta giorni dopo, rispetto alla centrale tecnologica G3, ci comunicava il prolungamento dei lavori ma fino a quando? A fine dicembre 2025 come indicato sul cartello del cantiere o ad aprile 2026 come risulta dal verbale di consegna dei lavori del 2024? Come sono state calcolate queste date? Quello che è certo è che subiremo un aggravio delle nostre finanze di quasi un milione di euro. Vorrei conoscere lo stato dell'arte delle progettazioni delle "Fasi 4 e 5" dell'ampliamento e ristrutturazione del Parini. Il Presidente di Siv in audizione in Commissione ci parlava di una revisione del progetto che si sarebbe chiusa "nei prossimi mesi" e sono passati due anni! Chiediamo di sapere: a che punto è l'espletamento della gara d'appalto per l'affidamento dei lavori di variante del "4° Lotto Fase 3; se il cantiere della Centrale tecnologica G3 è ora totalmente accessibile o l'area è ancora soggetta a interferenze con altri cantieri, causa di inevitabili ritardi nella realizzazione della "Fase 3" e per quali motivi è stata rimodulata la scadenza dei termini della consegna dei lavori della Centrale G3

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha informato l'Aula che «a fine marzo è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e sulla piattaforma Pubblicità a valore legale di Anac la documentazione di gara per la realizzazione del IV Lotto della Fase 3 che riguarda il corpo L (Hospital street che sarà il futuro accesso principale dell'ospedale), il corpo K del nuovo ospedale e il corpo P del nuovo parcheggio. L'intervento che ha un costo di circa 140 milioni di euro al netto di Iva è sottoposto a procedura di gara con il criterio del miglior rapporto qualità/prezzo e il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 1° luglio 2025. Per le Fasi 4 e 5, il Governo regionale nel 2021, nel dare attuazione alla risoluzione del Consiglio regionale concernente la petizione popolare Progetto Salute 2030, ha conferito alla società Siv, tra gli altri, il mandato ad acquisire la progettazione di fattibilità tecnica ed economica secondo l'allora vigente Codice dei contratti (ex progetto preliminare). Nel 2022 è stata sottoscritta e approvata la convenzione tra Regione, Finaosta, Ausl e Siv che chiarisce le varie fasi e attività. Per la Fase 3, la Siv dovrà occuparsi anche della programmazione degli acquisti e delle attrezzature fisse e della fornitura degli arredi. A novembre 2024, poi, la Giunta ha approvato la valutazione positiva della progettazione esecutiva di variante del IV lotto della Fase 3 a cui ha fatto seguito la concessione edilizia rilasciata con decreto del Presidente della Regione. La spesa complessiva è di circa 202 milioni. Si procede per lotti funzionali e con l'avvio della gara del lotto IV Fase 3, l'attenzione si concentra ora sulle Fasi 4 e 5

Sul cantiere della centrale tecnologica G3, l'Assessore Marzi ha precisato che «i lavori, che non sono mai stati sospesi, sono entrati a pieno regime, secondo quanto previsto dalla modifica contrattuale approvata lo scorso gennaio. Non sussistono più gli impedimenti e le interferenze che sono stati richiamati. Non si rilevano ritardi nella realizzazione della Fase 3 rispetto ai lavori del corpo G3.  La rimodulazione delle tempistiche per i lavori interessanti la centrale tecnologica G3 non deriva da interpretazioni normative del Codice degli appalti, ma riguarda le circostanze che hanno interessato lo sviluppo del cantiere e i lavori necessari per gli spostamenti delle reti tecnologiche, gas ed elettrico. La Siv ha individuato come data di proroga la fine del 2025 e non aprile 2026, termine entro il quale è prevista unicamente la verifica di impatto ambientale dei pozzi

«Che pasticcio è mai questo? - si è chiesto il Consigliere Lucianaz -. Nel corso della mia attività ispettiva ho più volte posto l'accento su presunte violazioni del Codice degli appalti riguardo ai ritardi di esecuzione dei lavori ma l'Assessore continua a sorvolare sull'argomento, affermando molto genericamente che sono state applicate tutte le procedure necessarie, pensando di poter glissare indisturbato nelle nebbie fitte che avvolgono questo cantiere. Più di anno fa avrebbero dovuto essere già realizzati una serie di lavori che non hanno mai visto la luce, anche quelli propedeutici! Per non parlare dell'applicazione delle procedure previste dal Piano di monitoraggio a cui devono attenersi le ditte a tutela della salute di chi vive in zona e dei suoi frequentatori. Risulta invece, ad esempio, che i condomini dell'edificio posto a pochi metri di fronte al cantiere non abbiano mai visto l'attivazione delle procedure previste. Insomma, a fronte di una spesa immane i lavori sono ancora fermi al punto di partenza e non riusciamo ad avere risposte puntuali alle nostre numerose domande

LT

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Comunicato n° 260 del 7 maggio 2025
Interpellanza sull'attivazione di una Stroke Unit all'ospedale regionale

 

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste, discussa nella seduta consiliare del 7 maggio 2025, si è parlato della possibilità di attivare una Stroke Unit nelle strutture ospedaliere regionali.

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha ricordato che «in Italia l'ictus cerebrale è la terza causa di morte dopo le malattie vascolari e le neoplasie e, in Valle, i casi sono circa 250-300 all'anno: la Stroke Unit favorisce il miglior esito clinico per chi è colpito da ictus, ma nelle nostre strutture non esiste più dal 2018. Vorremmo conoscere le ragioni per cui non è più stata attivata e se vi sia l'intenzione di realizzarne una nuova in tempi rapidi.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha spiegato che «il solo motivo per cui oggi è chiusa la Stroke Unit è la mancanza di personale ed è già in atto l'azione per reclutare personale sanitario. L'Ausl ha programmato un concorso per infermieri che si svolgerà quest'anno anno e, in parallelo, si stanno formalizzando delle collaborazioni in regime di libera professione, sempre per personale infermieristico. La drammatica situazione del personale ha interessato anche il reparto di neurologia, che ha potuto essere riaperto solo grazie alla collaborazione tra l’Azienda JB Festaz e l’Ausl, trovando la sua sintesi amministrativa in una delibera di Giunta del mese di luglio 2024, con la quale abbiamo approvato un progetto di interesse specifico per l’assegnazione temporanea di personale del JB Festaz all’Azienda sanitaria. Comunque, segnalo che i pazienti con sospetto ictus cerebrale seguono un efficace percorso intraospedaliero ben definito: vengono ricoverati per le prime 48-72 ore in ambiente semi intensivo (Unità coronarica o Medicina d'emergenza) oppure intensivo (Rianimazione). A stabilizzazione clinica avvenuta, vengono trasferiti nel reparto di neurologia, dove continuano l'iter diagnostico-terapeutico e possono iniziare una riabilitazione precoce. La qualità di questa presa in carico trova conferma nell’indicatore degli eventi che si verificano a 30 giorni dall’ictus ischemico, il quale è per la nostra regione molto basso e inferiore alla media nazionale. Il dato trova evidenza anche nel report del Programma nazionale esiti di Agenas del 2024.»

«Si tratta di una unità particolarmente specializzata per questo tipo di trattamento - ha replicato il Consigliere Sammaritani -: è comprovato che questa struttura ha una utilità molto importante e fa sì che l'esito clinico sia molto positivo. È stato dimostrato che il ricovero in Stroke Unit è vantaggioso anche economicamente, perché la riduzione degli esiti invalidanti che conseguono a queste patologie si ripercuote positivamente sulle spese sanitarie. Si tratta quindi di un investimento importante per la salute delle persone ed è giusto che anche in Valle d'Aosta si dia assistenza nel miglior modo possibile a questo tipo di patologia.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 8 maggio, alle ore 9.

SC

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Comunicato n° 261 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sui parcheggi all'ospedale Beauregard

 

La scarsità di parcheggi a servizio degli utenti dell'ospedale Beauregard è stata oggetto di un'interpellanza presentata dai gruppi Rassemblement Valdôtain e Misto nella seduta consiliare del 7 maggio 2025.

«La situazione al Beauregard è decisamente critica - ha ricordato il Vicecapogruppo Dennis Brunod (RV) -: i parcheggi a pagamento e a sosta libera sono sempre occupati e i conducenti devono rimanere in auto, non riuscendo così ad accompagnare gli utenti che si recano in ospedale per le visite oppure lasciano l'auto in divieto di sosta con il rischio di incorrere in sanzioni. Chiediamo di conoscere le iniziative intraprese per far fronte a queste criticità e se si stia pensando a nuove soluzioni

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha ricordato che «la zona è interessata da lavori realizzati in regime di somma urgenza da parte dell’Assessorato agricoltura per la messa in sicurezza di un tratto del Ru Baudin, che coinvolgono la strada antistante l’ospedale Beauregard. La sede viabile è ora completamente percorribile e i parcheggi sono fruibili, perché lo scorso 11 aprile i lavori sono stati sospesi per garantire l’erogazione idrica sul Ru per la stagione agricola e riprenderanno in autunno. I lavori, che impongono inderogabilmente l’occupazione temporanea di parte della strada, procedono a tratti, da est verso ovest, investendo parte della strada comunale di via Vaccari per sostituire il vecchio canale con una tubazione in calcestruzzo. L’avanzamento dello scavo permette di liberare progressivamente le aree destinate a parcheggio temporaneamente occupate. L’intervento si è reso urgente e necessario per far fronte alla grave situazione di criticità strutturale e idraulica che sta determinando cedimenti con infiltrazione continua di acque sui manufatti stradali e sull’area residenziale a valle. I parcheggi esterni presso il Beauregard, destinati all’utenza del presidio sanitario, sono tutti di proprietà del Comune di Aosta mentre quelli di proprietà dell’Ausl sono solo quelli interni all'ospedale e quelli esterni nella zona nord-ovest. Questi sono tutti riservati: agli utenti che accedono in urgenza, alle auto aziendali, ai fornitori, al personale dipendente autorizzato. L’Azienda sanitaria non dispone ad oggi di aree su cui effettuare interventi per aumentare i posti auto a disposizione

«Non siamo soddisfatti di questa risposta - ha replicato il Vicecapogruppo Brunod -. La problematica è nota da tempo ed è stata segnalata con altre iniziative ancor prima dell'avvio dei lavori sulla strada. Limitarsi ad affermare che non si dispone di aree da adibire a parcheggio non è una risposta soddisfacente e accettabile. Ci aspettiamo da chi Governa che vi sia l’impegno per trovare le soluzioni più opportune a questa criticità che investe gli utenti della sanità altrimenti ogni anno riparleremo sempre delle medesime problematiche per i valdostani.»

LT

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Comunicato n° 262 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sulla microcomunità per anziani Maison Regina di Gaby

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato all'attenzione dell'Aula la mancata apertura dell'ala nuova della struttura residenziale per anziani Maison Regina di Gaby.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che «la sede rinnovata della microcomunità è stata inaugurata nel 2012 con la realizzazione di una nuova ala che ha aumentato la capienza da 15 a 25 posti letto per un costo di oltre 2,4 milioni di euro (90% a carico della Regione e 10% a carico dell'allora Comunità montana Walser Alta Valle del Lys). Ancora oggi, dopo 13 anni, l'ala nuova è ancora incredibilmente chiusa! Vorremmo conoscerne i motivi, a quanto ammontino le spese di gestione/manutenzione e come si intende intervenire per rendere operativa l'ala nuova, considerato anche l'aumento esponenziale della popolazione anziana non autosufficiente

«L'ente gestore della struttura è l'Unité Walser - ha premesso l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi -. Dal 2024 stiamo lavorando sulla carenza di posti letto sanitari su tutto il territorio valdostano e, per quanto riguarda la struttura di Gaby, abbiamo già previsto a bilancio le risorse per sostenere il servizio per i nove posti in corso di attivazione. L'Ausl è, da sempre, in grado di assicurare il servizio infermieristico aggiuntivo necessario e l'Unité ci ha comunicato la volontà di bandire un ulteriore concorso per Oss, rappresentandoci le difficoltà incontrate per reperire le sei professionalità necessarie per l'attivazione dei nove posti. Tenuto conto della competenza in capo alle Unités des Communes dei servizi residenziali per persone anziane, ci siamo subito resi disponibili, insieme all'Ausl, a condividere un possibile percorso di utilizzo complessivo della struttura, attingendo alla graduatoria regionale. Il Cpel ha richiesto alla Regione deroghe per poter effettuare assunzioni a tempo determinato di personale privo della qualifica Oss ma in possesso di determinati requisiti assistenziali. La Giunta regionale sin dal 2020 le ha accolte, prorogando poi di anno in anno le autorizzazioni, proprio per consentire alle Unités di proseguire nel difficile reclutamento di tale importante profilo professionale che vede purtroppo ridotta disponibilità rispetto al passato. Nel corso di un incontro tenutosi lo scorso mese di aprile, su richiesta dei Comuni, con l'Ausl e l'Unité, abbiamo poi anche avviato una riflessione con i soggetti interessati e i Comuni sulla residenzialità nel suo complesso nell'Unité Walser tenendo conto delle due strutture presenti: quella di Gaby e quella di Gressoney-Saint-Jean per la quale è in programma un intervento consistente di adeguamento. Si sta configurando la possibilità che le due strutture debbano essere valutate, in termini di occupazione, una collegata all’altra

L'Assessore ha anche ricordato che «l'ampliamento della struttura di Gaby è stato di grande utilità negli anni di emergenza sanitaria, consentendo la gestione in sicurezza dei pazienti in isolamento. Rispetto ai costi di gestione dell'ala nuova, l'Unité ha comunicato che non vi sono spese, se non per il mantenimento della temperatura minima di esercizio con il riscaldamento a pavimento che ha costi minimi e non si ritengono necessari ulteriori interventi edilizi in vista della riattivazione dell'ala. A seguito degli approfondimenti fatti dalla Regione nel 2023 per soddisfare le esigenze di adeguamento delle strutture presenti sul territorio, abbiamo deliberato di sostenere gli enti locali nelle spese di riqualificazione delle strutture residenziali con un finanziamento di oltre 1,5 milioni di euro, che copre tutte le domande ammesse a contributo per il 2024. Per soddisfare i fabbisogni nel triennio, lo stanziamento complessivo è di 2,8 milioni di euro, in cui sono comprese, tra le altre, le spese di adeguamento della struttura di Gressoney-Saint-Jean. Continuiamo a sostenere il modello di assistenza sociale che, in collaborazione con il territorio, caratterizza la nostra regione e ci consente di mantenere quando più possibile i nostri anziani vicini alle famiglie e ai luoghi di vita, su un territorio di montagna complesso come il nostro, attraverso le strutture e la rete di assistenza domiciliare

«Dopo tutto questo tempo e, a fronte di una spesa ingente di risorse pubbliche, è necessario trovare una soluzione urgente per aprire quella struttura, anche per consentire la presa in carico delle persone anziane del territorio qualora le loro patologie lo consentano, affinché non siano costrette, come in certi casi, a trovare una sistemazione in altre vallate - ha osservato la Consigliera Minelli -. Sono contenta di aver presentato questa iniziativa che è sicuramente servita da stimolo per riprendere in mano un dossier che attende da tempo di essere affrontato. Sappiamo bene che la carenza cronica di personale è un ostacolo all'attivazione dei posti, ma tredici anni fa non era così. Che cosa non ha funzionato allora? Per arginare le difficoltà attuali per il reclutamento del personale, credo che la conoscenza del francese richiesta nei concorsi delle Oos, per poter essere considerata un'opportunità e non un disincentivo, debba essere regolamentata diversamente, come è stato fatto ad esempio per i medici. Vi è poi anche la difficoltà a reperire alloggi per il personale che, necessariamente, dovrebbe trasferirsi in testata di valle. Il problema della casa infatti non riguarda solo chi lavora nel turismo, va affrontato a tutto tondo. Sono tante le criticità che ci auguriamo vengano, almeno in parte, superate in fretta, al fine di aprire finalmente questa ala del Regina.»

LT

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Comunicato n° 263 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sulla costituzione di un ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 8 maggio 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto informazioni sull'evoluzione della Società di Servizi Valle d'Aosta.

«A prevedere la Società di Servizi VdA è la legge regionale n. 44/2010 e con il Defr 2025-2027 il Governo si è impegnato a ripensarne la struttura giuridica con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio assistenziale e socio educativi, anche attraverso la costituzione di un ente strumentale - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Inoltre, l'Assessore Marzi, in un'audizione in quinta Commissione, ha assicurato la volontà politica di porre le basi per la sua creazione entro la fine della Legislatura. Chiediamo quindi quali siano i futuri passaggi per arrivare al deposito del disegno di legge e quali le intenzioni per rispondere alle tante criticità che abbiamo evidenziato rispetto agli operatori di sostegno, con particolare riguardo al numero di ore e alle esigenze di copertura del contratto anche per il periodo estivo.»

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha riferito che «allo stato attuale, in considerazione delle interlocuzioni e delle diverse e rinnovate richieste di confronto, il percorso di realizzazione per essere applicato nel suo complesso travalicherà questa consiliatura. Infatti, a seguito dell'illustrazione dello studio di fattibilità per la costituzione di un ente strumentale gestore dei servizi alla persona, sia le organizzazioni sindacali sia i rappresentanti degli enti locali hanno richiesto ulteriori tavoli di confronto. Preciso che proprio per ricevere i contributi e i riscontri utili, lo studio oltre che illustrato è stato anche consegnato. Rivedremo a breve sia i Sindaci che i Sindacati. Ciò nonostante, già da ora il progetto può essere analizzato a fasi e sviluppato su step successivi, proprio in ragione del fatto che lo stesso comprende lavoratori provenienti da realtà diverse, che necessiteranno quindi di valutazioni e percorsi dedicati. Tutto ciò per ascoltare tutti, trovare le migliori soluzioni possibili e in tal senso valorizzare tutti e tutte.»

L'Assessore ha ricordato che sono tre le motivazioni alla base della costituzione dell’ente «e tutte dirette alla salvaguardia del personale impiegato nei servizi: la prima è la possibilità di risolvere la questione dei dipendenti della Società di Servizi, che svolgono lo stesso lavoro di alcuni loro colleghi ma non hanno gli stessi emolumenti, le stesse garanzie e le stesse prospettive professionali e di trattamento economico e giuridico, prevedendo quindi un  trattamento equiparato a quello del  contratto pubblico regionale; la seconda, proporre una soluzione comune tra Regione ed Enti locali per far fronte unitario a tutti i problemi gestionali; la terza, attuare una riforma necessaria che deve portare la politica valdostana a fare programmazione, separandola dalla gestione, a partire dai servizi resi alle persone.»

«C'è un ulteriore elemento di novità - ha replicato la Capogruppo Guichardaz - che sono le assemblee sindacali molto partecipate degli ultimi due giorni, che hanno dato mandato di chiedere il mantenimento delle attuali condizioni di lavoratori pubblici - e non l'ente strumentale - e di rivendicare il contratto di comparto per le operatrici e gli operatori di sostegno in servizio presso la Società di Servizi. La tematica deve essere affrontata a 360°: non si può pensare di mettere in piedi un carrozzone, "accontentando" il personale della Società di Servizi dicendogli di applicare il contratto di comparto, ma penalizzando coloro che sono dipendenti pubblici a cui non sarebbe più applicabile la 165/2001, non vi sarebbe soluzione di continuità e ci sarebbero problemi rispetto alla cassa previdenziale. Perché non estendere il contratto di comparto ai dipendenti della Società di Servizi? Quello degli operatori di sostegno poi non è solo un problema contrattuale, ma anche rispetto alle condizioni lavorative che non sono applicabili alla scuola (l'orario di lavoro sulle 36 ore, l'esclusione del periodo estivo e il non riconoscimento delle trasferte). Auspico che il tavolo tecnico-politico faccia prendere tutt'altra strada a questa maggioranza, perché quella che ha intrapreso è un suicidio.»

SC

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Comunicato n° 264 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sulla creazione di un Albo regionale degli esercizi storici tradizionali

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha sottoposto all'Aula il tema della creazione di un Albo regionale degli esercizi storici tradizionali.

«La diminuzione delle attività commerciali è cosa nota e cronica, purtroppo - ha commentato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il commercio al dettaglio è calato del 30% nei centri storici e del 24 nelle altre zone, a fronte invece di una crescita significativa del settore dell'ospitalità e della ricezione che fanno registrare +16% nei centri storici e +19% nelle zone periferiche. Quindi, le persone arrivano in Valle, consumano ma non comprano. Vari Comuni hanno istituito un Albo degli esercizi storici tradizionali che comprende le attività commerciali, artigianali, alberghiere e i pubblici esercizi con l'obiettivo di valorizzare e salvaguardare le aziende locali suddivise in tre diverse attività: quelle storiche, caratterizzate da una continuità nel tempo, quelle tradizionali che propongono prodotti o servizi realizzati secondo tecniche locali o regionali e gli esercizi di vicinato, con superficie di vendita non superiore a 250 metri quadrati nel comune di Aosta e 150 in tutti gli altri. Chiediamo se anche la Regione abbia intenzione di predisporre un Albo di questo tipo al fine di predisporre agevolazioni e sostegni, con il coinvolgimento degli enti locali

«La crisi del commercio per certi codici Ateco è irreversibile a causa di una serie di fattori come l'e-commerce e la grande distribuzione - ha commentato l'Assessore al commercio, Giulio Grosjacques - e, abbiamo cercato di intervenire, laddove possibile, ad esempio sostenendo gli esercizi di vicinato. Con il decreto del 27 dicembre scorso è stato istituito l'Albo nazionale da cui emerge innanzitutto che delle tre tipologie di attività (storiche, attività tradizionali e esercizi di vicinato) soltanto la prima potrebbe essere ricondotta all'impianto previsto dalla norma che prevede invece una distinzione in attività commerciali storiche, botteghe artigiane ed esercizi pubblici storici. Sulla base di un confronto avuto con Confcommercio VdA, si ritiene che per le attività tradizionali non vi siano gli elementi per l'istituzione di uno specifico Albo in quanto si è in assenza di una precisa definizione di cosa si intende per "attività tradizionale" e quali sono i requisiti richiesti. Per quanto riguarda gli esercizi di vicinato la normativa, statale e nazionale, è ben chiara e l'istituzione di un Albo sarebbe totalmente priva di un valore aggiunto per l'impresa oltre che di difficilissima gestione, visto il forte turnover che caratterizza queste attività.»

Sempre a proposito del decreto legislativo n. 219/2024 l'Assessore ha spiegato che «il documento riconosce la possibilità per tutte le pubbliche amministrazioni di istituire propri albi delle attività commerciali delle botteghe artigiane e, dove previsto dalle norme regionali, degli esercizi pubblici storici ma prevede anche che i requisiti per l'iscrizione delle attività commerciali siano stabiliti con un decreto ministeriale da adottare entro il 29 giugno 2025. Per dare attuazione all'istituzione all'Albo nazionale dell'attività commerciale delle botteghe artigiane e degli esercizi commerciali è inoltre prevista l'adozione entro il 2 maggio 2025 di un ulteriore decreto ministeriale che dovrà provvedere all'individuazione delle caratteristiche dell'Albo nazionale della sezione delle attività storiche di eccellenza e di ulteriori sezioni per categoria merceologica; delle modalità per lo scambio di informazioni con il territorio; dell'aggiornamento periodico alla pubblicazione dell'Albo in una specifica sezione del sito internet del Ministero delle imprese. Entrambi i decreti non sono ancora stati emanati. Riteniamo quindi opportuno, anche in accordo con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, attendere che il Ministero chiarisca il quadro di azione delle Regioni per un raccordo efficace tra Albi regionali e Albo nazionale. Confcommercio ha confermato che, dalle riunioni intercorse con la sede nazionale e la Federazione dei pubblici esercizi, è emersa l'opinione condivisa che per tutte le Regioni che non hanno ancora una specifica legge sia più opportuno attendere l'emanazione dei decreti al fine di poter procedere allo studio di una normativa che possa adattarsi pienamente alla nostra realtà

Il Capogruppo Manfrin ha osservato che «la norma nazionale non va nella direzione che auspicavamo perché, per quanto riguarda la tutela degli esercizi storici, i canoni previsti si adattano solo a poche imprese commerciali della nostra realtà. Avendo la Regione una competenza concorrente con lo Stato in materia di commercio, auspichiamo che si possa andare oltre la norma nazionale così da poter includere anche le attività tradizionali e gli esercizi di vicinato che, a pieno titolo, rappresentano una parte essenziale del nostro tessuto socio-economico. L'istituzione di un Albo non è solo un atto di merito ma è il punto di partenza per riconoscere una serie di interventi come ad esempio gli sgravi fiscali, i sostegni economici alle attività ecc.  Si tratta solo di definire le modalità ma è importante fare una legge valdostana che avrà ricadute positive, non solo sul commercio. I centri storici per essere attrattivi devono rispondere a un canone di identità che passa anche attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici e del sostegno alle attività storiche e agli esercizi di vicinato

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Comunicato n° 265 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sul calo delle nascite e il sostegno alle famiglie

 

Nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025 il gruppo Forza Italia ha discusso un'interpellanza sul calo delle nascite e il sostegno alle famiglie.

«Anche la nostra regione sta affrontando un preoccupante calo delle nascite le cui cause devono essere opportunamente individuate per poter adottare misure di contrasto efficaci - ha affermato il Consigliere Christian Ganis -. Chiediamo di conoscere lo stato attuale della natalità in Valle d'Aosta rispetto alla media nazionale, le principali cause del calo demografico nonché le iniziative intraprese e che si intendono realizzare per sostenere la natalità e la genitorialità

Riportando i dati dell'Osservatorio economico e sociale regionale, l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha riferito che «in Valle, il calo della natalità è più marcato che a livello nazionale ed è sceso dal 6,7 per mille del 2019 al 5,2 nel 2024 con circa 650 nati. In larga parte, il calo è condizionato dalla crisi demografica e all’invecchiamento progressivo della popolazione, che ha già investito le generazioni passate. Il dato più significativo è il crollo del numero di genitori, con un forte assottigliamento delle coorti di età potenzialmente fertile (15-49 anni). Solo 15 anni fa nella nostra regione le donne in età fertile erano circa 28.500, mentre oggi sono circa 22.800 (-20%). A questo si aggiunge il perdurare di un tasso di fecondità basso che, continuando a scendere, sta aggravando la situazione. Inoltre, in Valle, come anche in Italia e in molti altri paesi del mondo occidentale, la scelta di avere figli si è posticipata nel tempo: l’età media delle madri valdostane al parto è passata dai 30,5 anni del 2000 agli odierni 32,5 anni. Questo riduce inevitabilmente il tempo biologico delle donne per procreare. Per favorire la crescita delle famiglie e della natalità, serve un approccio che affronti contestualmente gli aspetti economici, sociali e culturali

«Le misure messe in campo dalla Regione riguardano l'offerta dei servizi socio-educativi per la prima infanzia che è tra le più alte in Italia ed è in continua crescita - ha proseguito -. Sosteniamo il finanziamento dei servizi di nido di infanzia per aumentare le possibilità di accesso, soddisfacendo le richieste degli enti locali. Siamo passati da uno stanziamento di 7,5 milioni per il 2025 a 7,9 per il 2026 per arrivare a 8,4 milioni nel 2027. Inoltre, a favore delle famiglie, a partire dal 2024 abbiamo ridotto del 20% le rette per il servizio di asilo nido e spazio gioco, e stanziato risorse aggiuntive (400mila euro annui) per incrementare il valore dei voucher per il servizio di tata familiare. Nel tavolo interistituzionale, previsto dalla mozione approvata in Consiglio a febbraio, tratteremo il tema della natalità anche con il supporto dell'Osservatorio regionale. Rispetto a questo tema la Regione sta intervenendo in maniera trasversale coinvolgendo più Assessorati. L'obiettivo è quello di favorire la partecipazione alle politiche attive, la conciliazione casa-lavoro, il sostegno alla genitorialità e l'accompagnamento, il sostegno e cura delle famiglie, la crescita demografica e il benessere delle famiglie, con un forte impegno nella formazione e nell'educazione. Intervenire sulla denatalità in corso è molto difficile, in quanto l’aspetto del sostegno economico, sicuramente incide ma, come evidenziato, non è l’elemento principale, tanto è che come abbiamo visto, gli interventi regionali a sostegno delle famiglie sono numerosi e consistenti, anche rispetto ad altri territori del nostro Paese.»

«Non possiamo più accontentarci di soluzioni tampone, serve un approccio sistemico che vada alla radice del problema - ha replicato il Consigliere Ganis -. Già nel 2023 avevamo portato all'attenzione dell'Aula questo problema. Non credo che la comunità, le famiglie, le persone siano a conoscenza delle tante misure asseritamente messe in campo dai vari Assessorati o che siano in grado di accedervi. Se così fosse dovremmo avere dei tassi di natalità da record ma purtroppo non è così. Anzi, tutto il contrario

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Comunicato n° 266 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sull'assunzione di nuovi infermieri

 

L'assunzione di personale infermieristico è stata oggetto di dibattito d'Aula con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025 dal gruppo Forza Italia.

Ricordando la carenza di personale sanitario che interessa il sistema regionale, il Vicecapogruppo Mauro Baccega ha evidenziato che «almeno dieci infermieri si sono laureati lo scorso mese di ottobre così come vi sono numerose richieste di collaborazione di infermieri in libera professione ad oggi giacenti negli uffici dell'Azienda Usl. Vorremmo quindi sapere dove sono stati collocati i dieci nuovi infermieri; quanti sono i contratti di libera professione ancora giacenti negli uffici dell’Ausl e per quale motivo non sono stati sottoscritti; se il Governo intende attivarsi affinché questo personale venga assunto al più presto, anche in previsione del periodo di vacanze.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha evidenziato che «per poter assumere i laureati nel più breve tempo possibile, il Servizio infermieristico (Sitra) dell'Ausl ha richiesto all’Ordine delle professioni infermieristiche della Valle d’Aosta di indire un’assemblea straordinaria per la loro iscrizione, che è requisito indispensabile per l’assunzione dei 10 infermieri che si sono laureati a ottobre scorso. Nelle more dello svolgimento della procedura concorsuale che è già programmata per il 2025, l’Azienda Usl ha specificato che 4 infermieri sono stati assunti il 29 novembre scorso con contratto di somministrazione, 6 infermieri hanno optato per una collaborazione in regime di libera professione.»

L'Assessore ha quindi riferito che «il 7 marzo il Sitra ha assunto 9 infermieri in libera professione destinati al Dipartimento dell'emergenza. Tra il 26 febbraio e il 26 marzo 2025, il Sitra ha ricevuto 59 curricula e ha contattato tutti i candidati per definire i dettagli necessari alla loro contrattualizzazione. Di questi, 6 sono risultati irreperibili ad oggi, 2 hanno richiesto di essere ricontattati in quanto già assunti presso altre realtà, 33 infermieri hanno dichiarato di essere disponibili all’assunzione solo se assegnati presso i servizi di emergenza del Dipartimento emergenza, rianimazione e anestesia (Dera), 18 hanno dichiarato la disponibilità per sedi differenti dal Dera. Delle 51 candidature disponibili al reclutamento, solo 16 infermieri intendono garantire un monte ore mensile corrispondente al tempo pieno. I restanti 35 candidati dichiarano una disponibilità oraria parziale che in alcuni casi corrisponde a sole 20 ore/mese (circa 3 turni/mese). Tenuto conto del fabbisogno aziendale, si è condiviso con i responsabili infermieristici di Dipartimento, di partire con chi ha dichiarato di garantire il massimo monte ore mensile possibile (150h/mese). Successivamente e progressivamente, con l’obiettivo di colmare le carenze d’organico, si proseguirà assumendo in ordine decrescente sulla base della disponibilità garantita sul monte ore mensile. Il 18 aprile si è proceduto a richiedere l'assunzione di 14 operativi (comprensivi di 3 laureati valdostani) e il 6 maggio di ulteriori 4 risorse. Siamo soddisfatti di quanto sta avvenendo ma auspichiamo per il futuro un miglioramento nell'incontro tra la disponibilità dei candidati e il pragmatismo e la solerzia aziendale.»

 Il Vicecapogruppo Baccega si è detto lieto che ci sia stato «un movimento che sta dando delle risposte, forse sollecitato dalla nostra interpellanza che giace dal 4 aprile in Consiglio e tenuto conto che l'avviso pubblico per la manifestazione di interesse per l'affidamento dell'incarico in regime di libera professione è del 27 novembre 2024. Chiediamo un po' più di azione per ottenere risultati concreti.»

SC

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Comunicato n° 267 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sulla creazione di nuove strutture Ausl

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha posto l'attenzione sulla creazione di nuove strutture dirigenziali all'interno dell'Ausl VdA.

Il Consigliere Claudio Restano ha parlato della nuova Direzione delle professioni sanitarie (Dipsa) «che è stata istituita nel 2023 e che comprende anche due Strutture semplici: responsabile dell'area ospedaliera e responsabile dell'area della prevenzione e del territorio. Vorremmo sapere se, a distanza di un anno e mezzo dall'approvazione dell'atto aziendale, sia stato assegnato l'incarico di Direttore della Dipsa e delle due Strutture semplici in linea. Chiediamo poi se, per raggiungere gli obiettivi politici declinati con l'approvazione del Piano regionale per la salute e il benessere 2022-2025, l'Assessore intenda dare indicazioni all'Ausl di procedere alla creazione del Dipartimento delle professioni sanitarie (già prevista) e delle Unità operative delle professioni infermieristica e ostetrica; riabilitazione; tecnico sanitarie; prevenzione in sostituzione delle due attualmente previste.»

«Il bando di selezione per l'incarico è in itinere - ha riferito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Alla scadenza si provvederà al sorteggio della commissione e poi a fissare la prima data utile per il concorso. Dopo la nomina di questa figura a capo della Struttura complessa si potranno attivare quelle semplici, nella misura in cui vi saranno dei dirigenti con almeno cinque anni di anzianità svolti nel ruolo specifico. Al momento si ritiene sufficiente dare una completa copertura alle strutture previste dall'atto aziendale. L'organizzazione proposta con questa iniziativa non viene adottata neppure da aziende sanitarie di dimensioni significativamente superiori rispetto alla nostra. Riteniamo in ogni caso importante valorizzare le specificità e i punti di forza del nostro Servizio sanitario regionale e in questa prospettiva potranno essere valutate opportunità di crescita del settore delle professioni sanitarie, anche a fronte di nuove opportunità e di una grande professionalità infermieristica presente nella nostra azienda. Al tempo stesso dobbiamo mantenere uno sguardo realistico, facendo i conti con il contesto in cui ci troviamo ad operare. È evidente come, anche a fronte di nuove opportunità e di una grande professionalità infermieristica presenti nella nostra azienda, la logica dei nostri piccoli numeri può essere un limite che tutti assieme dobbiamo superare

«Con questa iniziativa volevamo comprendere la volontà politica del Governo sul tema - ha replicato il Consigliere Restano -. In Campania nel 2025 è stata presentata e approvata una mozione (mi sembra firmata anche da un Consigliere PD) per la realizzazione proprio di quelle Unità operative di cui noi chiediamo la costituzione e non si tratta di un caso isolato: l'Emilia-Romagna, il Veneto, con la sua sanità di eccellenza, le Marche hanno tutti intrapreso la stessa strada. Le giustificazioni fornite sulla base della (non) convenienza economica rispetto ai "numeri ridotti della nostra regione" non hanno senso, si dovrebbe ragionare sulla competenza professionale, sulla qualità del servizio da erogare e del riconoscimento al personale che, magari, anziché andare oltre confine, sarebbe incentivato a rimanere da noi

LT

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Comunicato n° 268 dell'8 maggio 2025
Interrogazione sul raggiungimento degli obiettivi di Cva

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Forza Italia ha chiesto conto del raggiungimento degli obiettivi di potenza installata negli impianti eolici e fotovoltaici da parte della Compagnia valdostana delle acque.

«Nel 2023, dopo l'acquisizione della società Sr investimenti Srl, Cva dichiarava che l'operazione avrebbe consentito di raggiungere, a fine 2024, 514 Mw di potenza installata eolica e fotovoltaica - ha ricordato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Al 30 aprile 2024 (come rilevato dal bilancio di esercizio 2023) risultavano attivi 57 impianti per 243 Mw di altre fonti energetiche rinnovabili. L'obiettivo annunciato è stato raggiunto? In caso contrario, quali sono le ragioni, quanti e quali impianti non sono stati completati e quando ne è prevista la conclusione? Vorremmo anche conoscere l’obiettivo al 31 dicembre 2025 da perseguire di potenza installata in altre fonti da energia rinnovabile e se si ritengono i risultati pari alle attese

Riferendo quanto riportato da Cva, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha premesso che «dal febbraio 2023 sono intercorsi vari mutamenti dello scenario normativo e regolatorio (Dl Agricoltura, Dm Aree Idonee, la moratoria della Regione Sardegna e la sua successiva legge regionale) che hanno rallentato l’operatività del settore, anche considerato che rispetto ad alcune norme sono tuttora pendenti ricorsi in vari sedi giurisdizionali. Inoltre, il ritardo cronico dei distributori nella realizzazione delle opere di connessione ha generato ulteriori rallentamenti. La potenza installata e operativa al 31 dicembre 2024 risultava pari a complessivi 307,9 Mw, oltre a 22,5 Mw di potenza installata in fase di connessione. Cva ha effettuato vari aggiornamenti del proprio Piano strategico, finalizzati a recepire gli scostamenti temporali rimodulando la potenza installata attesa in ciascun anno di piano con l’obiettivo di garantire il raggiungimento di un Gigawatt di impianti eolici e fotovoltaici operativi al 2028. Nel corso del 2025 è previsto l’incremento di 137 Mw di nuova capacità installata. Rispetto alla situazione al 31 dicembre 2024, nel primo trimestre 2025 sono entrati in esercizio 4,4 Mw di nuovi impianti da fonte solare; 89,2 Mw sono in fase di costruzione (22,5 Mw di impianti da fonte solare dovrebbero completarsi entro il primo semestre di quest'anno e 48,5 Mw sono in fase di costruzione avanzata); 43,4 Mw sono in fase di perfezionamento del contratto di costruzione e stanno avviando i lavori. Inoltre, ad oggi, il gruppo detiene progetti già autorizzati per oltre 335 Mw che stanno completando le attività di pre-cantierizzazione e vi sono ulteriori progetti per circa 110 Mw che hanno già superato positivamente i vari iter autorizzativi e per i quali si attende solo il provvedimento finale. Cva ritiene quindi che i risultati ottenuti siano apprezzabili e che gli obiettivi fissati nel proprio Piano strategico siano certamente conseguibili, ferme restando le incognite sulle effettive tempistiche di entrata in esercizio, dipendenti da fattori esterni e non governabili dall’azienda

«Noi abbiamo chiesto al Governo regionale e non a Cva se è soddisfatto dell'operato della Compagnia - ha premesso il Capogruppo Marquis -. Dal gennaio 2023 a novembre 2024 abbiamo rilevato una serie di contraddizioni tra le dichiarazioni fatte dalla Società e quelle del Governo regionale in Aula che richiedono dei chiarimenti. A gennaio 2023 l'Assessore Caveri riferiva che l'obiettivo della Società era il raggiungimento di 441 Mw entro il 2026, ma a febbraio la Società dichiarava che, a fine 2023, avrebbe raggiunto i 514 Mw: ben 73 Mw in più rispetto al target fissato per il 2026. Nel bilancio 2023, approvato a giugno 2024, veniva evidenziato che la potenza installata era di 243 Mw (271 Mw in meno rispetto ai 514 dichiarati in precedenza), mentre a novembre 2024 la Società comunicava a mezzo stampa che erano in esercizio 231 Mw. Non sono differenze di poco conto e non si riesce a comprendere l’incoerenza di dati su un così breve periodo. Al momento i 340 milioni spesi per acquistare 42 Mw di impianti oltre che 2240 Mw di progetti hanno dato luogo ad una realizzazione di impianti operativi molto inferiore alle aspettative dichiarate nei piani.» 

LT

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Comunicato n° 269 dell'8 maggio 2025
Interrogazione sulla nuova strada della Val Vény a Courmayeur

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha posto la questione della nuova strada della Val Vény.

Riferendosi alla recente approvazione da parte della Giunta comunale di Courmayeur «dell'aggiornamento del progetto che prevede un intervento dal costo di circa 20 milioni», il Capogruppo Stefano Aggravi ha chiesto se «il documento sia stato portato all'attenzione del Governo regionale e se vi siano delle interlocuzioni tra il Comune e la Regione per l'individuazione di provvedimenti funzionali al finanziamento, anche parziale, dell'opera.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha risposto che «ci troviamo in una fase di valutazione preliminare della fattibilità di un intervento che potrebbe essere utile a risolvere le criticità che esistono all’accesso alla Val Vény, un’area importante per l’economia turistica di Courmayeur. L’Amministrazione comunale ha lungamente interagito con il Dipartimento in merito alle soluzioni tecniche che tengano conto della fragile e complicata configurazione dell’imbocco della Val Vény, in particolare in un periodo in cui l’evoluzione degli effetti del cambiamento climatico a tali quote sono particolarmente delicate. In tal senso è stata presentata nell’autunno scorso al Dipartimento risorse idriche e territorio una prima versione del progetto della nuova struttura viabile di accesso, per il quale sono state rilevate alcune necessità di integrazione e di revisione. Il Comune ha quindi predisposto una nuova versione del progetto per il quale il 22 aprile la Struttura valutazioni, autorizzazioni ambientali e qualità dell'aria ha avviato il procedimento di Verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica (Vas) della variante al PRG che la nuova strada comporta. È in questa sede che sarà quindi analizzato e verificato il progetto, almeno ai fini della procedura proposta, e formuleremo le nostre osservazioni. È soprattutto sotto questo profilo di efficacia in termini di sicurezza e fruibilità delle soluzioni che si concentreranno le valutazioni tecniche.»

«Parimenti - ha aggiunto - il Comune ha proposto all’attenzione del Governo regionale alcune possibili ipotesi di finanziamento dell’opera, che contemplano anche iniziative per il recupero di immobili di proprietà privata, a integrazione di possibili cofinanziamenti regionali e comunali. Queste interlocuzioni in atto da tempo non si sono ancora concretizzate in atti amministrativi concreti in quanto era necessario definire preliminarmente la fattibilità della soluzione progettuale di nuovo accesso alla Val Vény.»

«Il tema è legato anche all'ambito dei trasporti – ha replicato il Vicecapogruppo Aggravi –: una delle osservazioni che abbiamo presentato al Piano regionale dei trasporti riguarda proprio l’accesso alla Val Vény e alla Val Ferret. La Val Vény è da sempre "à la une", soprattutto quando, alla fine della stagione invernale, si rende necessaria una manutenzione onerosa, anche dal punto di vista economico. Con i cambiamenti climatici in atto, si presenta oggi l’opportunità di creare una strada alternativa, laddove il ghiacciaio non esiste più. Il costo sarà sicuramente elevato e occorrerà capire come finanziarlo. Diamo tempo al tempo: iniziamo ora con la Vas.»

SC

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Comunicato n° 270 dell'8 maggio 2025
Tre iniziative sulla chiusura dell'autostrada A5 nella zona di Quincinetto. Conclusi i lavori del Consiglio

 

In chiusura dei lavori dell'adunanza consiliare del 7 e 8 maggio 2025, la recente chiusura del tratto di autostrada A5, all'altezza di Quincinetto, nei giorni dell'alluvione di metà aprile, è stata al centro di tre iniziative ipsettive dei gruppi Rassemblement Valdôtain, Misto e Forza Italia trattate congiuntamente.

«Negli ultimi anni abbiamo registrato svariate chiusure di questo tratto dell'autostrada che hanno creato disagi alla mobilità da e per la Valle, incidendo negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini e anche sull'economia regionale - ha specificato nella sua interrogazione il Consigliere Dino Planaz (RV) -. L'A5 è una direttrice fondamentale per i nostri collegamenti e la frana che incombe nella zona di Quincinetto è da tempo oggetto di attenzione ma non sono state ancora trovate delle soluzioni strutturali in grado di garantire la continuità e la sicurezza del transito veicolare. Chiediamo se la Regione abbia avuto interlocuzioni recenti con le autorità competenti (in particolare Anas, la società concessionaria dell’autostrada e le Prefetture) in merito alle chiusure e con quali esiti.»

Il Consigliere Diego Lucianaz (GM) ha interrogato il Governo per sapere «se sia emersa la volontà di dare soluzione definitiva a questa abominevole vicenda, attivandosi affinché l'enorme masso che incombe sull'autostrada sia fatto brillare.»

Richiamando «le code chilometriche che si sono verificate in entrata e in uscita dalla Valle il 18 aprile», il Consigliere Christian Ganis (FI) ha chiesto: «Quali misure sono state adottate per avvisare la popolazione sui potenziali disagi? Non ritenete che la mancanza di un'adeguata informazione preventiva abbia contribuito a peggiorare la situazione? Intendete adottare misure per evitare il ripetersi di situazioni simili?» 

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, premettendo che «da quando il fenomeno franoso è monitorato da un piano specifico di gestione della viabilità sulle nuove soglie di spostamento definite nel 2020, è la prima volta che si arriva a questo scenario», ha riferito che «da anni sono attivi i collegamenti con la Prefettura di Torino che gestisce il Piano di regolazione dei flussi. L'ultima interlocuzione è del marzo scorso cui è seguita la trasmissione del Piano aggiornato l'11 aprile, mentre il 15 aprile si è riunito il Comitato operativo viabilità per la gestione dei previsti incrementi dei flussi viari in occasione delle vacanze pasquali e sono state consegnate le modifiche apportate al Piano. In queste procedure sono coinvolte, unitamente alla Prefettura di Torino, anche la Prefettura della Haute Savoie e la Police Cantonale del Canton Vallese per definire i flussi di comunicazione sugli esiti del sistema di monitoraggio e sulle potenziali chiusure delle carreggiate, le procedure per attivare tempestivamente la deviazione dei flussi dei mezzi pesanti, le procedure di gestione del traffico già presente sul territorio valdostano con la definizione dei punti di presidio nonché le procedure con cui la Cus informa i Sindaci dei Comuni interessati e l'Ufficio stampa regionale. Nell'evento specifico, che ha portato al livello massimo di allerta - il livello 3B - tutte le procedure previste dal Piano sono state regolarmente seguite. Peraltro, nella serata del 18 aprile, al termine di uno dei vari Comitati di coordinamento dei soccorsi svolti per la gestione dell’evento alluvionale, attraverso il supporto della Protezione civile nazionale, c'è stata una video-conferenza con il professor Casagli di Firenze, che ha in carico la gestione del monitoraggio della frana Chiappetti per conto del concessionario Sav, con il quale è stata approfondita la situazione del movimento franoso in quel frangente, per capire se fosse stato possibile ridurre le misure che da Piano prevedevano la chiusura totale dell’autostrada. In questa circostanza, sulla base dei dati registrati in quel momento - i più elevati in termini di spostamento da quando il sistema di misurazione è attivo - non sono emerse possibili diverse misure rispetto a quelle attuate. La situazione è stata una vera e propria “tempesta perfetta”: la chiusura totale dell'autostrada A5 nel giorno di massimo traffico, il venerdì santo, ha causato un sovraccarico eccezionale, aggravato anche dalla contemporanea chiusura del traforo del Gran San Bernardo, che ha deviato molti veicoli verso il tunnel del Monte Bianco.»

«Sulla base dell’esperienza fatta - ha aggiunto - potrebbero essere apportati alcuni correttivi in merito all’informazione dell’utenza e all’organizzazione dell’attività di supporto di protezione civile, che ha comunque visto impegnati volontari per circa 6 ore nella distribuzione di acqua e generi di primo conforto sul tratto di competenza valdostana. A tal proposito è già stata fissata una riunione per il 13 maggio per approfondire la situazione sia a livello tecnico che politico, coinvolgendo le due Regioni interessate e i Ministeri competenti. La Valle d’Aosta può solo sollecitare un intervento nazionale, poiché la frana si trova fuori dal suo territorio, pur avendo conseguenze molto gravi sulla regione.»

«Nel frattempo i lavori di realizzazione di un rilevato paramassi sono stati consegnati e dovrebbero essere ultimati entro il prossimo autunno e questi sicuramente porteranno a scenari meno gravosi di quelli attuali - ha evidenziato il Presidente -. L’ipotesi di far brillare la frana è stata considerata tra le possibili soluzioni da adottare, ma nei vari tavoli tecnici in Prefettura a Torino, erano emersi a suo tempo due possibili scenari non prettamente positivi: non capita nulla in quanto la deflagrazione viene “assorbita” dalla massa disarticolata; i massi fatti brillare destabilizzano la porzione a monte con volumi complessivi in gioco che cancellerebbero autostrada, ferrovia, abitazioni, interessando anche la Dora Baltea. Con il prossimo completamento del paramassi, si potranno fare nuove considerazioni sull’ipotesi di far brillare i volumi isolati instabili, i cui movimenti fanno scattare gli scenari di allarme quale possibile intervento di ulteriore mitigazione.»

Riguardo all'informazione, il Presidente ha osservato: «La comunicazione in situazioni di emergenza stradale è complessa: rischia di essere o eccessiva o insufficiente, con effetti difficili da prevedere. La comunicazione preventiva, come nel caso della chiusura dell’autostrada del 18 aprile, ha un'efficacia limitata perché molti automobilisti si mettono comunque in viaggio sperando che i disagi si risolvano rapidamente. La situazione era eccezionale, simile a un incidente grave che impone l'attivazione del Piano di viabilità alternativa, già aggiornato negli anni e ora sperimentato sul campo. Non si ritiene che ci sia stata una carenza informativa, ma si riconosce che c’è margine di miglioramento: si prevede l’attivazione di tavoli tecnici per definire meglio i contenuti e i canali della comunicazione, anche in coordinamento con le Prefetture e le autorità transfrontaliere. Tuttavia, in casi di traffico intenso, come durante le festività pasquali, i disagi sono inevitabili, poiché la strada statale 26 non è strutturata per sostituire l’autostrada A5.»

Il Presidente ha quindi concluso: «Non c’era solo quella criticità, ma numerosissime altre da gestire in contemporanea. Nel resto della Valle ci sono stati fino a 26.000 utenti senza corrente e riscaldamento, altri isolati, in alcuni casi evacuati e nel momento di maggiore criticità fino a 17 strade regionali chiuse, con interventi di pulizia e sgombero da detriti e piante da portare avanti e in un certo momento vi è stata anche la chiusura dei due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.»

Il Consigliere Planaz ha replicato: «La concomitanza di più fattori - maltempo e vacanze pasquali - ha generato una situazione particolarmente complessa da gestire. Tuttavia, non possiamo ignorare le criticità che i cittadini delle zone coinvolte hanno avvertito in modo significativo. Pur non essendo di competenza regionale, le ricadute sul nostro territorio sono state rilevanti: è fondamentale mantenere alta l’attenzione, anche attraverso l’attivazione di tavoli tecnici con il Ministero delle infrastrutture, considerando che eventi di questo tipo stanno diventando sempre più frequenti».

Il Consigliere Lucianaz ha aggiunto: «Bisogna organizzarsi perché la Valle d'Aosta, che vuole essere "carrefour d'Europe", non può pensare di avere la viabilità completamente interrotta. Bisogna affrontare il problema a monte una volta per tutto: al Presidente il compito di farlo.»

Il Consigliere Ganis ha definito la questione spinosa, ma ha sottolineato che «la cosiddetta tempesta perfetta rischia di diventare una comoda scusa per eludere le responsabilità. Ci auguriamo che simili episodi possano essere evitati in futuro, anche attraverso una migliore comunicazione.»

Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 21 e giovedì 22 maggio 2025.

SC

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