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Riunione del Consiglio regionale del 16 e 17 aprile 2025

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Comunicato n° 214 del 9 aprile 2025
Il Consiglio è convocato mercoledì 16 e giovedì 17 aprile

 

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 16 e giovedì 17 aprile 2025, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 102 oggetti, di cui 51 rinviati dalle sedute precedenti.

Le interrogazioni in discussione sono 23, di cui tre rinviate da precedenti adunanze.

Il gruppo Forza Italia ha depositato cinque interrogazioni: lavori di restauro dell'Arco d'Augusto; tempistiche di presentazione in Commissione degli emendamenti alla proposta di legge sull'invecchiamento attivo; utilizzo di una struttura mobile per screening mammografici all'ospedale Beauregard; prosecuzione volontaria del programma di screening di alcuni tumori anche dopo i 74 anni; mancato rispetto degli impegni assunti per la costruzione del Centro educazione adulti di Gressan.

Sono cinque anche le interrogazioni del gruppo Lega Vallée d'Aoste: tempistiche per la riqualificazione energetica di alcuni fabbricati Arer; criteri per la riduzione dei punti di raccolta dei rifiuti nei comuni delle Unités Grand-Paradis e Mont-Blanc; stato di avanzamento del disegno di legge regionale per la tutela degli animali di compagnia e la lotta al randagismo; attivazione di percorsi amministrativi per consentire ai residenti di beneficiare del bonus animali; stato dei lavori dell'unità di trattamento dell'aria del reparto di psichiatria in via Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta.

Con una interrogazione il gruppo Misto chiede conto della mancata rimozione della passerella per il superamento del binario ferroviario in via Viseran ad Aosta.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato otto interrogazioni: stato dell'arte dei dossier trattati dalla Commissione paritetica, con particolare riguardo ai vigili del fuoco e al personale forestale; potestà legislativa della Regione rispetto alle norme di natura pensionistica contenute nella legge sull'organizzazione dell'Amministrazione regionale; disegno di legge per estendere l'incentivo per la formazione al personale educativo del convitto Chabod; motivazioni dell'esclusione dal Rapporto Lupo 2024 dei dati del progetto Life Wolf Alps sull'efficacia delle misure di prevenzione; rispetto delle normative relative ai contratti collettivi; attivazione di un nuovo ambulatorio a seguito del pensionamento di due medici di medicina generale; informazioni sulla creazione di un ente strumentale regionale per la gestione dei servizi alla persona; possibile riduzione di posti letto nel reparto di oncologia dell'ospedale Parini.

Quattro le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: soluzione delle criticità emerse in seguito ai lavori lungo la strada statale tra Bard e Arnad; posizionamento di un parcheggio di "interscambio" nei pressi dell'abitato di Entrèves a Courmayeur; tempistiche per la conclusione degli interventi di manutenzione sulla strada regionale n. 24 della Valle di Rhêmes; riapertura della strada regionale n. 17 di Roisan e delle piste lungo i Ru Prévot, Champapon e Pompillard.

Delle 69 interpellanze (di cui 47 rinviate dai Consigli precedenti), quindici sono del gruppo Forza Italia: gratuità della tratta autostradale Verrès/Pont-Saint-Martin per la durata dei lavori di allargamento della strada statale tra Arnad e Bard; accreditamento dell'Università della Valle d'Aosta per l'organizzazione dei percorsi formativi abilitanti per l'accesso all'insegnamento; soluzioni alla mancata presa in carico delle criticità formulate dagli studenti dell'UniVdA sul tema dei parcheggi; modifiche alle modalità di attuazione dei Progetti di inclusione attiva; prevenzione di problematiche per i commercianti di Pila a seguito dei lavori di costruzione della stazione di partenza Pila-Couis; piano di interventi di pulizia e manutenzione dell'alveo della Dora Baltea; esito del collaudo tecnico-amministrativo della nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta; formazione e informazione sull'attività dei ghiacciai, in particolare per gli studenti delle classi secondarie di secondo grado; tempistiche della demolizione dei due grattacieli del quartiere Cogne di Aosta e informazione ai cittadini; proroga della convenzione del centro dialisi alle terme di Saint-Vincent; attivazione della Struttura day surgery e endoscopia ginecologica; valorizzazione della microcomunità "Maison Regina" di Gaby; iniziative per contrastare il calo delle nascite e sostenere le famiglie; assunzione di personale infermieristico con contratti di libera professione; incremento del budget destinato alle strutture private accreditate con l'Ausl.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha proposto tredici interpellanze: reclutamento del personale a tempo determinato da destinare al settore della gestione dei fondi europei tramite superamento di prove attitudinali; interventi per garantire la continuità didattica ed educativa ai ragazzi con disabilità; intendimenti sul futuro utilizzo del castello di Montfleury; progetto di restauro per garantire la piena accessibilità della biblioteca di Châtillon; predisposizione di una migliore programmazione delle attività venatorie; criticità nell'utilizzo dell'autobus sostitutivo di Trenitalia da parte delle persone con disabilità; costi delle rette dei malati di Alzheimer e demenza senile nelle Rsa a carico della sanità regionale; intenzione di ripensare al progetto "RiUscire" valutando altre forme di intervento; recepimento dell'accordo Stato-Regioni per l'istituzione del profilo di assistente infermiere; attivazione di una Stroke unit nelle strutture ospedaliere regionali; azioni per intercettare le situazioni di disagio abitativo; attivazione di corsi universitari in Valle d'Aosta per formare nuovi tecnici di radiologia medica; predisposizione di un albo regionale degli esercizi storici, tradizionali e di vicinato.

Il gruppo Misto illustrerà cinque interpellanze: posizione del Governo regionale rispetto al riarmo europeo; intendimenti per lo sviluppo del settore digitale; situazione delle progettazioni e dei lavori di ampliamento e di ristrutturazione dell'ospedale Parini; soluzioni in previsione di una eventuale epidemia pandemica; intenzioni del Governo regionale sulle campagne di vaccinazione.

Saranno trattate quattordici interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: sollecitazione dell'approvazione del decreto legislativo in materia di concessioni di derivazioni d'acqua; adeguamento alle esigenze attuali della legge di istituzione del sistema bibliotecario regionale; utilizzo straordinario di personale regionale per le visite guidate al Museo della Resistenza Brigata Lys a Perloz; trasferimento della Soprintendenza per i beni e le attività culturali a Palazzo Roncas; solleciti a Rfi per un adeguamento del sottopasso della stazione di Aosta; realizzazione di un parco giochi in località Crest ad Ayas; tempi di modifica della documentazione del Piano regionale dei trasporti a seguito delle criticità emerse in sede di Vas; lavori di manutenzione del forno crematorio di Aosta e considerazioni sulla costruzione di un nuovo impianto; problematiche relative all'accessibilità della biblioteca di Châtillon; piena applicazione dell'atto aziendale dell'Ausl; interlocuzioni con il Ministero della salute per l'applicazione di deroghe al sistema di monitoraggio dei Lea; piena fruibilità della parte nuova della struttura per anziani "Maison Regina" di Gaby; intendimenti nei confronti degli operatori di sostegno rispetto all'evoluzione della Società dei Servizi; interventi regionali in materia di politiche abitative.

Con un'interpellanza congiunta, Rassemblement Valdôtain e gruppo Misto interrogano il Governo sulla disponibilità di parcheggi presso l'ospedale Beauregard.

Il gruppo Rassemblement Valdôtain illustrerà ventuno interpellanze: viabilità alternativa durante i lavori sulla strada statale ad Arnad; trattamento economico dei Segretari degli enti locali; interventi di recupero delle vecchie scuderie del castello Gamba; istituzione di un corso di laurea inerente al percorso di studi in gestione delle acque e risanamento ambientale avviato nelle scuole superiori; definizione delle aree idonee a ospitare gli impianti di produzione di energia rinnovabile; ampliamento del servizio di trasporto di bici e e-bike sui mezzi di trasporto pubblico; estensione dello snowfarming in altre località della regione; percorso di revisione del Piano territoriale paesistico e del Piano tutela delle acque anche in riferimento ai fenomeni di overtourism; completamento dei lavori dell'area antistante la nuova sede dell'UniVdA e delle caserme Beltricco e Giordana; iniziative per ridurre la quota dei rifiuti inerti conferiti fuori regione; miglioramento della raccolta differenziata e del riciclo della carta; sviluppo nel comune di Verrès di un unico polo di servizi in ambito sanitario a servizio della bassa Valle; requisiti per l'accesso al corso da assistente infermiere; iniziative per migliorare il sistema di monitoraggio dei Lea; intendimenti del Governo regionale sul progetto di legge sull'invecchiamento attivo; assunzione diretta nel Servizio sanitario nazionale dei medici di medicina generale; attività in regime di day surgery o week surgery; creazione di un Dipartimento delle professioni sanitarie e di alcune Unità operative complesse; eventuale organizzazione di gare di Coppa del Mondo di sci a Breuil-Cervinia; valorizzazione e promozione degli itinerari della Via Francigena e della relativa ciclovia; tempistiche per l'attuazione di nuove modalità di sponsorizzazione per gli atleti dei settori giovanili.

All'ordine del giorno figurano anche cinque mozioni di cui una rinviata da precedenti adunanze a firma congiunta dei gruppi di opposizione PCP, RV, Lega VdA e FI per l'organizzazione in Valle d'Aosta di alcuni dei corsi abilitanti per i docenti.

Con una mozione il gruppo Forza Italia chiede l'individuazione di misure per ridurre i tempi di attesa e garantire l'accesso alle prestazioni sanitarie.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà due mozioni: con la prima vuole garantire la presenza di entrambi i generi nella composizione della Giunta regionale; con la seconda chiede la sospensione di eventuali disdette al contratto di locazione dei locali del castello di Montfleury.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato una mozione contro il sostegno al piano di riarmo europeo.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.

LT

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Comunicato n° 219 del 14 aprile 2025
Consiglio del 16 e 17 aprile: iscritti sette punti all'ordine del giorno suppletivo

 L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 16 e giovedì 17 aprile 2025, è stato integrato da sette punti.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, sarà esaminato un disegno di legge presentato dalla Giunta regionale il 14 marzo 2025 che contiene un finanziamento straordinario al Comune di Nus per la realizzazione di infrastrutture connesse all’organizzazione dei Campionati italiani assoluti di sci nordico assegnati alla località sciistica di Saint-Barthélemy per la stagione invernale 2025-2026. Il testo, di cui è relatore il Consigliere Albert Chatrian (UV), ha ricevuto il parere favorevole all'unanimità dalle Commissioni terza e quinta riunite congiuntamente il 1° aprile scorso.

L'Aula sarà poi chiamata a esprimersi anche su una proposta di legge per l'istituzione del Fattore famiglia della Valle d'Aosta, presentata il 26 settembre 2023 dai gruppi Lega VdA e Forza Italia, di cui è relatore il Consigliere Andrea Manfrin (Lega VdA) e su cui la quinta Commissione ha espresso parere contrario a maggioranza nella riunione del 9 aprile scorso.

Sono state anche iscritte cinque interrogazioni a risposta immediata. Con la prima, il gruppo Lega Vallée d'Aoste chiede quali misure siano state messe in atto per controllare gli ingressi di persone estranee all'Università della Valle d'Aosta; con la seconda, il gruppo Progetto Civico Progressista interroga il Governo regionale per conoscere i motivi della presentazione di un ricorso in Cassazione in materia di contratti a tempo determinato riguardanti un docente; la terza, depositata dal gruppo Forza Italia, chiede di conoscere quali interventi saranno realizzati per risolvere le criticità del sistema informatico Trakcare dell'Ausl a seguito delle interlocuzioni con Inva. Il quarto question time, del gruppo Rassemblement Valdôtain, riguarda le dichiarazioni di alcuni Assessori regionali rilasciate durante un convegno sulla cooperazione sanitaria transfrontaliera; infine, il quinto, del gruppo Misto, vuole conoscere la posizione del Governo regionale sul Piano pandemico statale di prossima approvazione.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 109 punti.

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Comunicato n° 222 del 16 aprile 2025
Il Consiglio approva un finanziamento straordinario al Comune di Nus per infrastrutture connesse ai Campionati italiani di sci nordico 2025-2026

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle convocato oggi, mercoledì 16, e domani, giovedì 17 aprile 2025, per discutere un ordine del giorno composto di 109 oggetti.

L'Assemblea ha quindi approvato all'unanimità un disegno di legge che prevede un finanziamento straordinario al Comune di Nus per la realizzazione di infrastrutture connesse all’organizzazione dei Campionati italiani assoluti di sci nordico assegnati alla località sciistica di Saint-Barthélemy per la stagione invernale 2025-2026.

Il testo, presentato dalla Giunta regionale il 14 marzo, si compone di sette articoli volti ad autorizzare la Giunta regionale a concedere un contributo straordinario al Comune di Nus per un importo complessivo massimo di 1,9 milioni di euro. Nello specifico, le infrastrutture oggetto di finanziamento sono l’ampliamento dei parcheggi, la riqualificazione della strada comunale di collegamento, la costruzione di un invaso per l'innevamento artificiale e l’ampliamento della pista di sci.

Relazione d'Aula

«Partant du principe que le financement prévu contribuera, sans aucun doute, à la réussite de l’événement sportif programmé - a dit le Conseiller Albert Chatrian (UV), rapporteur -, nous pouvons également affirmer que l’attribution des Championnats italiens absolus de ski nordique au domaine skiable de Saint-Barthélemy, à la fin du mois de mars 2026, représentera une véritable opportunité de promotion du ski de fond - d’abord à l’échelle locale, puis, par effet direct, dans l’ensemble de la Vallée d’Aoste. Je tiens à rappeler qu'aujourd’hui, notre région compte 23 domaines nordiques, offrant plus de 320 kilomètres de pistes.»

«Bien que ce secteur, celui du ski de fond, soit un secteur de niche avec des chiffres bien inférieurs à ceux du ski alpin en termes de retombées directes, indirectes et induites, il est en croissance et se caractérise surtout par des investissements proportionnellement plus contenus - a-t-il ajouté -. Promouvoir le financement d’un projet pilote comme celui-ci permettra non seulement à la station d'améliorer l'expérience touristique, mais contribuera également de manière décisive à la réussite de l’événement, associant ainsi le ski de fond et la station de Saint-Barthélemy au nom de Federico Pellegrino. Dans ce sens, les Championnats italiens absolus de ski nordique à Saint-Barthélemy représenteront un moment de célébration important: la dernière scène sportive de Chicco.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere Claudio Restano (RV) ha sottolineato l'importanza dello sport che «ha delle ricadute positive sul tutto il territorio regionale, in particolare la pista di Saint-Barthélemy si presta bene ad accogliere tracciati agonistici e turistici. Per essere competitivi oggi è necessario che i percorsi possano usufruire di un "centro fondo" che deve possedere le caratteristiche di un vero e proprio stadio. La località ha scelto di rinunciare agli impianti di risalita e ha puntato sul fondo: una scelta vincente che oggi viene premiata. L'investimento riconosciuto con questa legge va a coprire un segmento che oggi non è stato ancora considerato appieno e una pista a 2000 metri di quota ha una serie di atout non indifferenti: non si deve fare affidamento totalmente sull'innevamento artificiale, ma soprattutto le temperature più basse rispetto a quelle di località ubicate a una altitudine inferiore permettono di anticipare la stagione dello sci praticando lo "snow farming" come avviene in altre regioni. L'occasione di celebrare a Saint-Barthélemy l'addio alle gare del campione Chicco Pellegrino è un veicolo promozionale senza eguali, dobbiamo quindi chiedere agli attori coinvolti nella gestione della struttura e nell'organizzazione dell'evento se questa Amministrazione può fare ancora altro per rendere la pista di Saint-Barthélemy al passo con i competitor di altre regioni.»

Per il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, «il comprensorio di Saint-Barthélemy merita di essere valorizzato perché è una delle destinazioni più importanti della nostra regione per gli appassionati di sci di fondo, ad un'altitudine di 2000 metri e con la presenza di neve per quasi tutta la stagione invernale. Le infrastrutture che saranno realizzate porteranno benefici duraturi, ampliando le opportunità a vantaggio dei settori sportivo e turistico. Questi interventi risolvono infatti problemi di viabilità e parcheggio, determinando una generale riqualificazione del comprensorio, condizione indispensabile per organizzare manifestazioni sportive sia invernali che estive. Inoltre, il bacino per l'innevamento artificiale sarà messo a disposizione del consorzio di miglioramento fondiario nella stagione estiva e servirà per l'irrigazione. PlA ha sempre sostenuto le iniziative che incentivano lo sport e l'organizzazione di eventi sportivi. Particolare rilevanza avrà infine questa manifestazione, sia per l’alto livello della competizione, sia perché segnerà il ritiro di Federico Pellegrino, atleta eccezionale che si è imposto sulla scena internazionale, portando nel mondo l'immagine di una Valle d'Aosta vincente.»

«Il disegno di legge consente di valorizzare i nostri atleti, i campioni di sci e tutto il movimento giovanile che rappresenta il futuro degli sport invernali - ha considerato il Vicecapogruppo di Forza Italila, Mauro Baccega, che ha citato gli esempi di Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani e soprattutto Federica Brignone alle quale ha augurato una pronta guarigione -. Dobbiamo garantire a questi ragazzi le risorse e le strutture necessarie per allenarsi, crescere e competere al massimo livello. Saint-Barthélemy, anni fa, ha fatto una scelta coraggiosa e lungimirante investendo nello sci di fondo. Oggi, questa legge - che sosteniamo con convinzione - permetterà di potenziare ulteriormente la località, migliorando infrastrutture, servizi, con impatti positivi sull'economia del territorio. Questo consentirà di creare le condizioni anche per uno sviluppo turistico ed economico duraturo, in grado di generare occupazione e valorizzare il nostro territorio.»

«Federico Pellegrino, nostro straordinario atleta, ha portato lo sci di fondo nelle case degli italiani - ha commentato il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier -: un campione nello sport e nella vita, ma sempre uno di noi. Questo disegno di legge rappresenta un intervento normativo urgente e importante, con tre obiettivi principali: il primo è il sostegno diretto ai Campionati italiani di sci di fondo e l’adeguamento delle strutture esistenti; il secondo riguarda la riqualificazione della pista, l’ampliamento dei parcheggi e la realizzazione di un bacino per l’innevamento e l’irrigazione estiva; il terzo è sociale, per rafforzare la permanenza di famiglie e lavoratori nella zona. È un progetto sostenibile, con impatto positivo sull’ambiente, sul turismo e sull’economia locale.»

«Qualunque intervento finalizzato alla valorizzazione del territorio trova la nostra piena disponibilità - ha affermato il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) -. Promuovere l'attività dello sci di fondo in una stazione turistica come Saint-Barthélemy è una scelta strategica. Questa legge consente il finanziamento di una iniziativa di trasformazione dei luoghi in cui l'armonia tra sviluppo e valorizzazione del paesaggio deve essere prioritaria. Per questo motivo sarà necessario prevedere nella progettazione, in particolare delle aree di parcheggio, non solo una cintura verde perimetrale - già esistente-, ma anche un’attenta disposizione di alberature all’interno delle aree, garantendo così un equilibrio tra esigenze funzionali e valorizzazione del paesaggio.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha espresso soddisfazione per il voto unanime su questo disegno di legge: «I Campionati italiani non sono solo un evento sportivo, ma rappresentano uno stimolo concreto per i Comuni a realizzare interventi a sostegno del territorio, per vivere e presidiare sempre di più la montagna. Questo disegno di legge si pone in continuità con le politiche di valorizzazione dei piccoli comprensori, sia nello sci alpino che nello sci di fondo: la Valle d'Aosta ha rimesso gli sci ai piedi grazie alle numerose iniziative realizzate in questi anni. È un provvedimento necessario, a supporto del Comune di Nus che ha già avviato lo sviluppo di Saint-Barthélemy ben prima di questo intervento, con la realizzazione del foyer de fond, e una gestione definita con un project financing ventennale che guarda al futuro. Questo disegno di legge lancia quindi un segnale importante ai territori, non solo per garantire accessibilità alle nostre località, ma anche per valorizzare la risorsa idrica a beneficio del settore agricolo, del turismo invernale e della prevenzione degli incendi.»

L'Assessore al turismo e sport, Giulio Grosjacques, ha parlato di «un disegno di legge che investe in una località che ha pochi riscontri a livello nazionale, avendo scelto a suo tempo di dedicarsi completamente allo sci di fondo. Se, nel resto dell'Italia, le piccole stazioni turistiche come questa hanno difficoltà a sopravvivere, nella nostra regione invece trovano margini di sviluppo e di crescita. La legge di oggi vuole anche sostenere e rendere merito a Federico Pellegrino: un atleta che ha contribuito a far crescere il settore dello sci nordico e la notorietà della nostra regione. La sua presenza ai Campionati italiani di Saint-Barthélemy, che rappresenterà l'addio alle competizioni sarà un evento importante. Oltre alle competizioni ci sarà una grande festa che vedrà presenti molti atleti: grandi personaggi che, insieme a lui, hanno fatto la storia dello sci nordico e saranno a Saint-Barthélemy per rendergli omaggio.»

SC-LT

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Comunicato n° 223 del 16 aprile 2025
Respinta una proposta di legge per l'istituzione del Fattore famiglia della Valle d'Aosta

 

Nella seduta mattutina del 16 aprile 2025, il Consiglio Valle, con 18 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 15 a favore (Lega VdA, FI, RV, PCP, GM), ha respinto una proposta di legge per l'istituzione del Fattore famiglia della Valle d'Aosta.

Il testo, depositato dal gruppo Lega Vallée d'Aoste il 26 settembre 2023, intendeva introdurre in Valle d'Aosta il Fattore famiglia quale specifico strumento integrativo per la definizione delle condizioni economiche e sociali delle famiglie per l'accesso alle prestazioni erogate dalla Regione, dai Comuni o dalle Unités des Communes.

Relazione d'Aula

Il Consigliere Andrea Manfrin (Lega VdA) ha relazionato in Aula, evidenziando che «il Fattore famiglia, operativamente, è una rideterminazione dell'Isee nazionale e presenta scale di equivalenza più articolate, in grado di cogliere in modo più preciso le molteplici dimensioni del bisogno (figli, disabilità, monogenitorialità, perdita di reddito dovute a difficoltà lavorative, padri separati, figli gemelli). L'obiettivo è quello di promuovere un sistema più equo e attento alle esigenze dei nuclei familiari, in un contesto caratterizzato da sfide demografiche, economiche e sociali.»

«In Valle d'Aosta - ha proseguito -, il numero medio di figli per donna è sotto la media nazionale, mentre le proiezioni Istat 2020 illustrano una riduzione della popolazione da 72.760 unità a 62.193 nel 2036, con un incremento della popolazione anziana da 30.220 a 37.095. Risulta quindi assolutamente lampante che senza una urgente inversione di tendenza della natalità e un rafforzamento anche nel breve e medio periodo della popolazione in età attiva, il rischio sia quello di scivolare in una spirale negativa. Il Fattore famiglia può contribuire a creare un ambiente favorevole alle coppie che desiderano avere figli, fornendo al contempo servizi sostenibili in termini di tempo, flessibilità e costo. Solo quando una famiglia si sentirà sostenuta dalla comunità in cui vive, penserà con gioia - e non con preoccupazione - a mettere al mondo un altro figlio, se non il primo. Questo Consiglio ha affrontato con ordini del giorno, con iniziative ispettive e nel Defr la questione del Fattore famiglia: oggi, non votando questa proposta si dice il contrario di tutto quello che si è sostenuto in questi anni.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere Christian Ganis (FI) ha ricordato che «il nostro territorio da anni deve affrontare una sfida demografica critica, caratterizzata da un calo delle nascite e un progressivo invecchiamento della popolazione - un tema su cui il nostro gruppo ha sempre mantenuto alta l’attenzione. A breve presenteremo un’iniziativa specifica per contrastare il fenomeno della denatalità. In questo contesto promuovere l'invecchiamento attivo è un fattore cruciale. La nostra volontà è quella di consentire che gli anni che restano alle persone mature siano vissuti in dignità e salute. L'impianto normativo in discussione si inserisce in questa dimensione considerando che il benessere degli anziani è legato a quello delle famiglie: elemento chiave per favorire un ambiente sereno e inclusivo. Abbiamo voluto dare anche particolare attenzione alle persone con disabilità pensando a reti sociali e inclusive per valorizzare la partecipazione attiva di anziani nella comunità, anche di quelli che vivono da soli. Sosteniamo con forza questa legge che fa della Valle d'Aosta una regione più giusta, inclusiva e solidale dove ogni cittadino viene valorizzato nella sua giusta dimensione, trovando l'attenzione che merita di ricevere.»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Carlo Marzi, ha ricordato che «il gruppo interistituzionale ricostituito nel 2024 come da Defr e volto ad analizzare le eventuali modalità di adozione dello strumento del Fattore famiglia, ha ritenuto poco praticabile la sua introduzione a livello regionale, in considerazione di un generale aggravio dei costi organizzativi, gestionali e procedurali, senza far presupporre benefici concreti e significativi a favore delle famiglie. Tutti i componenti del gruppo interistituzionale hanno concordato sul fatto che per meglio rispondere ai principi del Fattore famiglia - quindi di favorire i nuclei familiari secondo i differenti oneri e carichi di cura sostenuti dagli stessi - sia piuttosto utile e necessario che lo Stato provveda ad una revisione della scala di equivalenza dell’Isee, con parametri che vadano realmente a premiare le famiglie, cosa che il Fattore famiglia non riesce a fare. Tale revisione consentirebbe un trattamento uniforme su tutto il territorio nazionale e un’applicazione più efficace dello strumento, anche grazie all’interoperabilità della banca dati dell’Inps e ai controlli effettuati dalle strutture nazionali competenti. Il nostro è quindi un voto di astensione ampiamente motivato sia sulla scorta delle risultanze condivise interamente da tutti i rappresentanti del gruppo di lavoro interistituzionale - comprese Forum e associazioni delle famiglie -, sia dalle esigenze di mantenere gli attuali standard di garanzia ed equità dei servizi resi alle famiglie valdostane, che anche il territorio, attraverso il parere di astensione del Cpel sulla proposta di legge, ha chiaramente espresso e motivato, anche in termini di sostenibilità rispetto alle diverse organizzazioni delle realtà sul territorio e alle risorse disponibili. Chi dice no al Fattore famiglia, non dice no alle politiche familiari: sta semplicemente portando avanti altre iniziative che l'introduzione di questo Fattore non farebbe altro che rallentare, stante le attuali disposizioni nazionali sull'Isee. Ad oggi, l'impegno che il Consiglio ha preso è quello di rilanciare le politiche familiari stabilizzando il tavolo costituito ad hoc anche attraverso l'organizzazione della Conferenza della famiglia.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha valutato positivamente le finalità generali e «la parte del testo di legge che comprende anche le famiglie monogenitoriali, non presente nell'ordine del giorno del 2022. Avendo perplessità su altri contenuti, il gruppo voterà facendo delle riflessioni sui singoli articoli.»

«Dal punto di vista del principio, non siamo certo contrari - ha commentato il Capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi -, ma è ovvio che sull'applicazione ci sono molti dubbi, soprattutto in merito alle ricadute economiche e amministrative. Esistono altre modalità per valutare la ricchezza, come ad esempio la dichiarazione dei redditi, uno strumento più rapidamente applicabile: noi siamo per una minore burocrazia e per detrazioni fiscali per le famiglie con figli a carico.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

SC-LT

 

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Comunicato n° 224 del 16 aprile 2025
Respinta una mozione sui corsi abilitanti per docenti

 

Nella seduta del 16 aprile 2025, il Consiglio Valle ha respinto, con 18 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 a favore (PCP, RV, Lega VdA, FI, GM), una mozione autoemendata riguardante i corsi abilitanti per docenti.

L'iniziativa, presentata dai gruppi Progetto Civico Progressista, Rassemblement Valdôtain, Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia sollecitava il Governo a una interlocuzione con il Ministero dell'istruzione e i Cifis per consentire agli insegnanti di seguire in Valle d'Aosta i corsi abilitanti in modalità sincrona e con le opportune modalità di sorveglianza, in collaborazione con le Università accreditate.

«La mozione era stata presentata il mese scorso e, nel frattempo, sono intervenuti dei cambiamenti che hanno reso necessaria la presentazione di autoemendamenti per attualizzare il testo - ha premesso la Consigliera Chiara Minelli (PCP), nell'illustrare il testo -. I percorsi abilitanti per i vincitori di concorso, fondamentali per l'assunzione in ruolo, devono concludersi entro la fine di agosto e, nonostante le richieste dei sindacati e la petizione dei docenti, non saranno attivati in Valle, costringendo i 40 interessati a spostarsi fuori Valle, affrontando notevoli disagi e spese. Se il Governo avesse accolto la proposta di mettere a disposizione degli spazi appositi presso l'UniVda o altre strutture, avrebbe potuto ovviare in parte ad una situazione che crea numerose difficoltà non solo per gli insegnanti (tempo perso per spostarsi, costi di trasporto, ecc) ma anche per l'intero sistema educativo, che deve essere riorganizzato per supplire alle assenze dei docenti, in un momento delicatissimo dell'anno scolastico. È poi sconcertante che non ci si sia attivati per tempo per l'organizzazione almeno dei corsi di francese, utilizzando anche le apposite normative, come la legge 341 del 1990

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha ricordato che «la Valle è stata l'unica regione in Italia che ha assunto i docenti già il 1° settembre, mentre in altre regioni questa procedura è stata ultimata nel mese di dicembre. I ritardi lamentati dai firmatari della mozione non possono essere imputati alla Regione che, per quanto in suo potere, ha messo in atto tutte le misure possibili per agevolare gli insegnanti. Le tempistiche così strette non sono decise da noi ma dal sistema nazionale, che definisce anche l'autorizzazione per le classi di concorso. La Regione ha previsto una serie di interventi per venire incontro alle esigenze manifestate dai docenti. Grazie alla collaborazione dell'UniVdA con il Centro per la formazione degli insegnanti secondari (Cifis) e a un dialogo costante con gli atenei piemontesi è stata ottenuta la possibilità di frequenza sincrona a distanza di tutte le attività trasversali; la possibilità di tirocinio diretto nelle scuole regionali; quote riservate ai residenti valdostani per le classi di concorso con fabbisogno locale; l'iscrizione in soprannumero per tutti i vincitori di concorso destinati al ruolo in Valle. Sono stati poi attivati supporti informativi per gli insegnanti per coadiuvarli nella complicata procedura di iscrizione. Abbiamo anche previsto permessi di studio specifici comprensivi dei tempi di spostamento e abbiamo esteso le borse di studio ai docenti iscritti ai percorsi abilitanti. La situazione è quindi stata affrontata e in gran parte risolta. Su quanto richiesto dalla mozione continuano le interlocuzioni con il Cifis ma, allo stato attuale, non possiamo in alcun modo garantire la frequenza dei docenti di corsi abilitanti in sedi ubicate in Valle. Confermiamo tuttavia la nostra volontà di attivare per il futuro i corsi all'UniVdA, laddove le condizioni lo permettano

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Comunicato n° 225 del 16 aprile 2025
Question time sul controllo degli accessi all'UniVdA

 

Con un'interrogazione a risposta immediata presentata nella seduta consiliare del 16 aprile 2025, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto chiarimenti sulla questione della regolamentazione degli accessi all'Università della Valle d'Aosta.

«Lo scorso 3 aprile sono entrati nella sede dell'università durante l'orario di lezione persone in stato di alterazione che hanno avuto atteggiamenti provocatori disturbando le lezioni e aggredendo verbalmente le studentesse - ha riferito il Capogruppo Andrea Manfrin -. Quali misure ha messo in campo il Governo per evitare il ripetersi di quanto avvenuto?»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «l’Ateneo ha effettuato tutte le verifiche del caso. Secondo quanto riferito dalla docente presente in aula, durante una lezione del corso di laurea triennale in scienze e tecniche psicologiche, tre ragazzi - non iscritti all’Università - sono effettivamente entrati, senza però disturbare l’attività didattica in corso. Anzi, pare abbiano posto anche qualche domanda attinente. L’allontanamento è avvenuto, in modo pacifico, su segnalazione spontanea di alcune studentesse, da parte del servizio di vigilanza dell’Ateneo, che ha gestito in piena autonomia e senza difficoltà l’intera situazione. Ricordo che le Università, salvo specifiche restrizioni, sono luoghi aperti anche a esterni, ed è proprio per garantire la sicurezza che l’Ateneo si è dotato di un servizio di vigilanza diurno e notturno - armato - e di un sistema di videosorveglianza costantemente attivo. Per quanto riguarda eventuali atteggiamenti molesti fuori dall’aula - se vi sono stati - non risultano segnalazioni formali o richieste di intervento alle autorità, né da parte del personale né da parte delle studentesse coinvolte.»

Il Capogruppo Manfrin si è detto «imbarazzato dalla risposta: tre ragazze si sono sentite insultate e la cosa più grave è che il personale scolastico non si è nemmeno sentito in dovere di chiamare le Forze dell'ordine e oggi l'Assessore minimizza il problema. Questo è davvero grave e torneremo sulla questione.»

SC

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Comunicato n° 226 del 16 aprile 2025
Question time sul rigetto in Cassazione di un ricorso della Regione in materia di contratti scuola a tempo determinato

 

Con un'interrogazione a risposta immediata illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 16 aprile 2025, è stato affrontato il rigetto da parte della Corte di Cassazione del ricorso della Regione contro una sentenza d'appello che riconosceva il risarcimento del danno per reiterazione dei contratti a tempo determinato a favore di un docente.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha riportato le affermazioni di alcuni sindacati che «parlavano di "ricorso a oltranza, nonostante le motivazioni della Corte d'Appello di Torino fossero incensurabili, facendo aumentare così il costo delle spese di lite a carico dei contribuenti"» e ha chiesto di conoscere «le ragioni che hanno portato la Regione a ricorrere in Cassazione.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito che «l’Amministrazione si è determinata a ricorrere avanti la Corte di Cassazione contro la sentenza d’appello che ha ritenuto illegittima la reiterazione di contratti a termine siglati nella vigenza della legge n. 107/2015 (che prevedeva l’indizione di concorsi a cadenza triennale, oltre a un piano straordinario di assunzioni), ha riconosciuto il risarcimento del danno nonostante l’assenza del titolo di abilitazione e, infine, ha riconosciuto il risarcimento del danno nonostante l’assunzione in ruolo disposta in virtù della procedura concorsuale straordinaria bandita per il superamento del precariato

«A dimostrazione che non si è trattato di "difesa a oltranza" - ha proseguito il Presidente -, la Corte, nell’accogliere l’istanza della difesa regionale di discussione in udienza pubblica, ha rilevato espressamente che la Cassazione stessa non si era mai in precedenza pronunciata sull’estensibilità dei principi di diritto di altre sentenze alla reiterazione di contratti a tempo determinato nel settore scolastico stipulati dopo la legge 107/2015. Per questo la Corte ha ritenuto opportuno che l’esame delle questioni avvenisse all’esito di udienza pubblica. Si ricorda ancora, a questo riguardo, che il Pubblico ministero si era pronunciato in senso favorevole all'accoglimento del ricorso della Regione. Quindi, nonostante l’esito della causa sia stato sfavorevole, lo sviluppo del giudizio di cassazione e la dichiarata valenza della sentenza a fini di uniformità interpretativa, hanno dimostrato che le ragioni addotte dalla Sovrintendenza agli studi e sostenute dall’Avvocatura regionale necessitavano di una attenta valutazione e del più ampio contraddittorio. Pertanto ritenere che "le motivazioni della Corte d’Appello fossero incensurabili alla luce della precedente giurisprudenza" non corrisponde al vero, tanto che è stato sottolineato il carattere innovativo della sentenza, a dimostrazione dell’aleatorietà dell’esito del contenzioso. Quanto ai costi a carico dei contribuenti regionali, il ricorso della Regione si poneva proprio come obiettivo quello di evitarli

«È triste pensare che per vedere riconosciuti i propri diritti i docenti siano obbligati ad arrivare fino al terzo grado di giudizio con un notevole dispendio di tempo, energie e denaro non solo per l'Amministrazione, ma anche per i lavoratori stessi - ha evidenziato la Capogruppo Guichardaz -. Pratica reiterata rispetto a molti contenziosi. Un sistema, quello della Regione, che ci lascia molto perplessi

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Comunicato n° 227 del 16 aprile 2025
Question time sul sistema informatico Trakcare

 

Il sistema informatico Trakcare dell'Ausl VdA è stato nuovamente al centro del dibattito con un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Forza Italia nella seduta consiliare del 16 aprile 2025.

«150 medici hanno chiesto all'Ausl il ritorno alla cartella clinica cartacea - ha affermato il Vicecapogruppo Mauro Baccega -. Nonostante le dichiarazioni rassicuranti dell'Assessore, il nuovo sistema informatico Trakcare è ancora fonte di problemi e disservizi. Il Governo aveva parlato di un coinvolgimento di Inva per la soluzione delle criticità ma questo pare non sia ancora avvenuto formalmente. Vorremmo quindi sapere quali azioni si stanno perseguendo per rispondere alle aspettative del personale sanitario e per garantire ai cittadini un servizio di livello che dia risposte certe.»

«Nessuno può dirsi soddisfatto di questa situazione che è frutto di un procedimento avviato nel 2019 quando la precedente struttura preposta dell'Ausl diede corso alla scelta di aderire a un accordo quadro nell'ambito di una procedura Consip - ha affermato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Ci aspettavamo che un nuovo sistema informativo ospedaliero avrebbe portato ad un prodotto migliore o quantomeno uguale a quello precedente, non ad un risultato così poco soddisfacente. Ricordo che con la procedura scelta è Consip che agisce per conto della pubblica amministrazione: pubblica il bando, seleziona i fornitori, crea convenzioni o accordi quadro a cui poi le amministrazioni potranno accedere e, quindi, il livello di autonomia dell'ente è differente rispetto a una selezione svolta in via diretta e indipendente. Non solo condividiamo che il percorso di collaborazione da parte dell’Ausl con Inva debba essere potenziato, ma ne siamo stati i primi suggeritori. Riteniamo anche necessario che l'Azienda acceleri la verifica per applicare le eventuali penali contrattualmente previste, aprendo tutti i confronti del caso con una certa solerzia. È però anche necessario evidenziare che per motivi tecnici, di sicurezza e certificazioni, non si può tornare al vecchio sistema informativo che poi, per aggiungere incredulità alla situazione attuale, era lo stesso prodotto di allora.»

«Il problema è che il sistema non funziona - ha replicato il Vicecapogruppo Baccega -: bisogna avere il coraggio di chiudere questa partita e di aprirne un'altra, andando a individuare le responsabilità. Non si può più continuare con questa precarietà. Occorre un segnale forte per cambiare strada, perché le aspettative di quello che si voleva fare non sono quelle messe in atto.»

SC

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Comunicato n° 228 del 16 aprile 2025
Question time sulle dichiarazioni del Governo sulla cooperazione sanitaria transfrontaliera

 

Nella seduta consiliare del 16 aprile 2025 il gruppo Rassemblement Valdôtain ha chiesto conto delle dichiarazioni rese dagli Assessori alla sanità e agli affari europei al convegno "Il trattato del Quirinale e la cooperazione sanitaria transfrontaliera".

Il Consigliere Claudio Restano ha ricordato che «nel mese di marzo si è tenuto il convegno "Il Trattato del Quirinale e la cooperazione sanitaria transfrontaliera" organizzato nel quadro delle attività del progetto Prosatif-Go-Pro. In questa occasione l'Assessore alla sanità si impegnava ad avere un accordo quadro nazionale per rendere evidente l'interesse delle tre Regioni a superare le attuali difficoltà, senza meglio esplicitarle. Interveniva anche l'Assessore della Regione Piemonte che, viste le dichiarazioni del suo omologo valdostano, si impegnava a farsi parte attiva per procedere a sollecitare un accordo quadro. Chiediamo quindi all'Assessore Marzi se tutto questo rientri nel nostro Piano della salute del benessere sociale, che scade adesso, o se si tratta di una nuova strategia in favore della popolazione che invecchia sempre di più

 L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha affermato che «il progetto Prosatif-Go-Pro salute alpina transfrontaliera Italia-Francia persegue finalità coerenti con le linee strategiche volte al potenziamento delle risposte assistenziali contenute nel Piano della Salute e del Benessere Sociale 2022-2025. In attuazione a uno specifico obiettivo del progetto, a dicembre 2024 la Giunta ha approvato il Programma operativo regionale 2025-2026 per migliorare la capacità produttiva dell’ospedale, con l'obiettivo di conseguire anche un miglioramento del saldo passivo di mobilità interregionale mentre abbiamo un saldo di mobilità internazionale attivo, dovuto ai turisti, di circa 1 milione e mezzo. La partecipazione a questo progetto consente di capitalizzare le opportunità offerte dal Trattato del Quirinale, che prevede espressamente l'impegno delle parti a facilitare la vita quotidiana degli abitanti dei rispettivi territori in ambiti trasversali così come è la sanità. Il capofila di Prosatif-Go-Pro è la Regione Piemonte, e i partner, oltre alla Valle d'Aosta, sono l’Azienda sanitaria di Collegno e Pinerolo e le Centre Hospitalier des Escartons di Briançon. L’obiettivo generale del progetto nasce dal bisogno di sviluppare una cornice giuridica, amministrativa e contabile per la gestione della mobilità sanitaria per la frontiera italo-francese che si occupi di diritti dei pazienti, gestione condivisa dei dati medici, accesso ai dati sanitari e alle cartelle cliniche e consenta di metterne a regime i relativi percorsi sanitari. Il Piemonte ha già individuato una serie di soluzioni giuridiche per facilitare gli scambi transfrontalieri e in occasione dell'evento di presentazione abbiamo evidenziato la necessità di intervento dei tre Presidenti di Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria rispetto a una comunicazione al Ministero competente per dare corso alla soluzione giuridica già individuata. Occuparsi anche di questi aspetti generali non ha nulla a che vedere con le consuete piccole polemiche richiamate che rispediamo serenamente a chi sceglie di strumentalizzarle sempre e comunque

Il Consigliere Restano ha ricordato che «la spesa dei piemontesi presso gli ospedali francesi ha generato un debito di 5,2 milioni di euro e questo ci porta a riflettere non solo sulla validità del Trattato del Quirinale ma anche sull'accordo fatto dalla nostra Regione con Sallanches che non ha certo avuto il successo auspicato con un solo valdostano che è andato a farsi operare in Francia! Questi accordi non risolvono in nessun modo il problema delle urgenze, né delle patologie tempo-dipendenti e neppure quelle delle liste d'attesa: tutte criticità che da tempo ormai stanno attanagliando il nostro sistema sanitario regionale. Prima di risolvere i problemi del Piemonte, pensiamo ai nostri

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Comunicato n° 229 del 16 aprile 2025
Question time sul nuovo Piano pandemico nazionale

 

Con un'interrogazione a risposta immediata presentata nella seduta consiliare del 16 aprile 2025, il gruppo Misto ha portato l'attenzione dell'Aula sul nuovo Piano Pandemico nazionale 2025-2029.

«Il documento stabilisce le linee guida per la gestione di future emergenze sanitarie derivanti da virus respiratori tra cui Coronavirus, virus influenzali, vaiolo delle scimmie e virus respiratorio sinciziale - ha affermato il Consigliere Diego Lucianaz -. L'Organizzazione mondiale della sanità sta allarmando il mondo. Il Piano è stato inviato in Conferenza Stato-Regioni e chiedo di conoscere la presa di posizione del Governo valdostano in merito.»

«Il Piano pandemico è un documento di pianificazione strategica del quale condividiamo gli indirizzi generali - ha dichiarato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. I suoi contenuti saranno poi meglio declinati in ulteriori specifici documenti applicativi. La proposta del Piano è stata presentata il 25 febbraio scorso e al momento, insieme alle altre Regioni, siamo impegnati nell’esame dei contenuti proposti e a formulare le osservazioni. La sintesi di questo lavoro sarà inviata da parte del Coordinamento al Ministero della salute, affinché tutte le proposte regionali siano debitamente prese in considerazione per aggiornare e migliorare il testo del Piano. Il tema che stiamo trattando sarà, tra l’altro, esaminato nei lavori della Commissione salute che si tiene in data odierna. Si tratta, quindi, di un documento di cui è stata licenziata una prima stesura, che dovrà essere rivista a seguito delle richieste avanzate dalle Regioni. Successivamente, il testo revisionato sarà portato all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni. Terminato il percorso nelle sedi centrali, la presa di posizione della Giunta ritengo che non possa essere che di approvazione e attuazione del Piano al fine di rafforzare la prontezza operativa nella risposta ad eventuali future pandemie attraverso: la pianificazione delle attività nelle varie fasi; la definizione di ruoli e responsabilità dei diversi soggetti; la formazione. L’individuazione delle attività nelle differenti fasi garantisce efficacia ed efficienza nella risposta ai cittadini per assicurare una presa in cura corretta in qualsiasi situazione, soprattutto in caso di pandemia.»

Il Consigliere Lucianaz ha replicato che «una nota dell'associazione italiana di epidemiologia critica questo Piano, rilevando che non si può prescindere dalla disponibilità di dati regionali nella fase di prevenzione. C'è, infatti, la necessità di sistemi informativi interoperabili, ma il Piano non richiede alle Regioni di promuovere tale attività e non specifica quale sistema informativo sarà proposto in caso di nuova pandemia: attendiamo le decisioni del tavolo di lavoro della Conferenza Stato-Regione.»

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Comunicato n° 230 del 16 aprile 2025
Interrogazione sulla competenza legislativa della Regione in materia pensionistica

 

La potestà legislativa della Regione in materia pensionistica è stata al centro di un'interrogazione del gruppo Progetto Civico Progressista discussa nella seduta consiliare del 16 aprile 2025.

«Il disegno di legge approvato dal Consiglio il 26 marzo scorso contenente disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta, che ha modificato la legge regionale n. 22/2010, presenta delle criticità legate a tre emendamenti, recepiti dall'Aula, in materia di collocamento a riposo e di trattenimento in servizio - ha affermato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Gli emendamenti, trasmessi dal Presidente della Regione il 25 marzo, senza adeguato approfondimento in Commissione, sono stati discussi in Aula prima che i Consiglieri di minoranza ricevessero la nota dell’Inps, che afferma che gli stessi trattano temi giuslavoristici fuori dalla competenza dell’Istituto. Inoltre il disegno di legge contiene modifiche allineate al d.lgs. 165/2001 (norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), come il comando d’ufficio fino a 50 km senza consenso e il nullaosta per la mobilità solo in enti con meno di 100 dipendenti. Vorremmo avere chiarimenti sul confronto avuto con i sindacati riguardo a questi tre emendamenti, inclusi eventuali pareri e documentazione condivisa nonché sulla legittimità, prima del 26 marzo, di legiferare su materie previdenziali contenute negli articoli 64 e 65 della legge regionale n. 22/2010. Inoltre ci preme sapere se il comando d’ufficio e le norme recepite sulla mobilità sono materia statale o frutto di scelte dell’Amministrazione regionale

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, rispondendo alla questione degli emendamenti e al confronto avuto con i sindacati, ha riferito che «il contenuto relativo al riallineamento alle disposizioni statali è stato presentato alle organizzazioni sindacali il 18 febbraio 2025 a margine di un altro incontro. Il Savt ha manifestato sin da subito la propria contrarietà, mentre le altre organizzazioni non si sono espresse. È stato concordato l’invio di una richiesta di parere all’Inps ed è stato organizzato un incontro tecnico in data 27 febbraio, nel corso del quale sono state illustrate le ragioni della proposta di emendamento, ritenuta necessaria e ineludibile. All’esito dell'incontro con il Savt, l’emendamento era rimasto in sospeso in attesa del parere dell’Inps, che è arrivato solo venerdì 21 marzo quando il disegno di legge era già stato iscritto all'ordine del giorno del Consiglio del 26 marzo. Visto il tenore della risposta dell'Inps, considerato come la materia sia di competenza esclusiva dello Stato e ravvisata l’urgenza e la necessità di trasparenza normativa per tutti gli enti del comparto unico regionale, l’emendamento è stato presentato in Aula

Il Presidente ha poi ricordato che «le disposizioni contenute negli articoli 64 e 65 della legge regionale 22/2010, riguardavano la materia della previdenza sociale, ambito che ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione, rientra nella competenza esclusiva dello Stato, alla quale la normativa regionale è sempre stata allineata. Evidenzio come la legge 22 riportasse 40 anni di anzianità lavorativa, ma in realtà gli uffici dell’Amministrazione regionale, dopo la modifica normativa apportata dal decreto-legge 201/2011, con decorrenza a partire dal 2019, procedessero al pensionamento d’ufficio solo al compimento del 42° anno di lavoro più 10 mesi per gli uomini e al 41° anno lavorativo più 10 mesi per le donne, allineandosi di fatto alla normativa nazionale. Questo ha implicato che il collocamento a riposo dei dipendenti del comparto unico della Valle d’Aosta avvenisse sempre alle stesse condizioni previste per il restante personale del pubblico impiego in Italia. Eliminata, dalla normativa nazionale, la facoltà del pensionamento d’ufficio al raggiungimento dell’età contributiva utile alla maturazione della pensione, gli articoli della legge regionale così come concepiti non potevano più essere applicati in quanto, come già detto, la previdenza sociale è materia di competenza esclusiva dello Stato. Continuare ad applicare la normativa regionale avrebbe, dunque, comportato oneri non previsti per l’Inps, esponendo l’Amministrazione al rischio di contenziosi e a potenziali responsabilità erariali, derivanti da collocamenti a riposo effettuati in assenza di una normativa legittima. La disciplina della mobilità, invece, rientra nell'organizzazione degli uffici ed è la Regione ad avere potestà legislativa in merito: il comando d’ufficio e, più in generale, tutta la disciplina della mobilità è frutto di una scelta voluta e condivisa con gli enti locali

La Capogruppo Guichardaz si è detta contrariata per il fatto che «rispetto alla tematica del collocamento a riposo che impatta, oltre che sulla vita dei singoli lavoratori, anche sul sistema nel suo complesso, la Regione abbia chiesto il solo parere dell'Inps che, per altro, non ha dichiarato che la materia fosse relativa alla previdenza sociale, ma ha rimandato alla competenza giuslavoristica. Su una materia così complessa, quindi, il Governo doveva approfondire e dare la possibilità a tutti di poterlo fare, mentre la decisione è stata basata su un unico parere. Non è poi coretto parlare di allineamento della normativa regionale con quella nazionale. Nel 2015, la legge Madia (n. 124/2015) stabiliva che l'Amministrazione poteva procedere al pensionamento d'ufficio del lavoratore al compimento del 65° anno di età e non mi sembra ci fosse allineamento. È importante evidenziare che la misura introdotta dal Governo regionale produce anche degli effetti retroattivi andando a discriminare ulteriormente molti lavoratori che sono ancora attualmente in servizio i quali, oltre a dover posticipare la data del loro pensionamento avranno anche dei ritardi rispetto al pagamento della buonuscita con tagli importanti che possono raggiungere il 20%. Importante ribadire quanto affermato dal Presidente: il comando d'ufficio e le mobilità del personale sono frutto di scelte politiche locali che in questa materia avevano le competenze per poter prendere decisioni diverse. Tutta la legge e i tre emendamenti avrebbero dovuto essere affrontati con maggiore prudenza e scrupolo

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Comunicato n° 231 del 16 aprile 2025
I lavori sulla strada statale n. 26 tra Bard e Arnad al centro di tre iniziative ispettive

 

Con tre iniziative ispettive trattate nella seduta consiliare del 16 aprile 2025, i gruppi Rassemblement Valdôtain e Forza Italia hanno affrontato la questione dei lavori di ampliamento della carreggiata sulla strada statale n. 26 tra Bard e Arnad.

«A seguito dell'avvio dei lavori - ha segnalato il Consigliere Dino Planaz (RV) - si stanno registrando difficoltà di transito lungo la Statale 26. I Sindaci dei Comuni della bassa Valle e le Unités Mont-Rose, Evançon e Walser hanno chiesto alla Giunta regionale di individuare soluzioni concrete per garantire la continuità del traffico, tra cui la possibilità di utilizzo gratuito del tratto autostradale tra Pont-Saint-Martin e Verrès.»

Il Consigliere Dennis Brunod (RV) ha aggiunto: «Le criticità dovute alla presenza di un cantiere per un così lungo periodo possono ripercuotersi negativamente su tutto il tessuto socio-economico della zona.»

Il gruppo RV ha quindi voluto conoscere i tempi dell'intervento, se vi siano allo studio alternative per garantire la viabilità lungo il tratto di strada interessato e se ci sono state interlocuzioni con Anas per risolvere la questione.

Il Consigliere di FI Christian Ganis, nel ricordare che «durante i lavori la strada sarà a senso unico alternato e per 12 settimane sarà completamente chiusa», ha voluto conoscere le intenzioni della Giunta riguardo alla richiesta di rendere gratuita l'autostrada A5 tra Verrès e Pont-Saint-Martin durante i lavori.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha assicurato la massima attenzione alla tematica. «La valutazione puntuale dell’intervento è stata analizzata nell’ambito di un incontro richiesto all’Anas dagli Assessori Sapinet e Bertschy e alla presenza dei Sindaci interessati a febbraio scorso. Il 21 marzo e il 15 aprile, su mio impulso, si è riunito il Comitato operativo viabilità (Cov), al fine di analizzare le ricadute sui flussi di traffico dei lavori e le criticità emergenti dalla cantierizzazione.»

Il Presidente ha poi specificato che «i lavori consistono nell’allargamento e nella rettifica di circa 4 chilometri di strada tra gli abitati di Arnad e Bard: il cantiere è stato consegnato il 24 marzo 2025 e avrà una durata prevista di 16 mesi effettivi, al netto delle interruzioni. Per quanto riguarda la programmazione dei lavori, il primo cantiere avviato il 24 marzo è lungo 300 metri, durerà circa due mesi e sarà gestito con un senso unico alternato regolato da un semaforo "intelligente" e nei momenti di particolare criticità con dei movieri. Dalle informazioni fornite da Anas nell'incontro di ieri del Cov, i ritardi sul tratto percorso sono attualmente calcolati con una media che va dai tre ai cinque minuti ed è stata confermata l’ultimazione del cantiere in tempo utile per il passaggio del Giro d’Italia. È stata, altresì, comunicata l’apertura di un secondo cantiere dai primi giorni di maggio a partire dalla rotonda di Arnad, lavori che fino a dopo il transito del Giro d’Italia saranno gestiti a viabilità ordinaria a doppio senso di marcia. Il primo cantiere servirà ad Anas anche come test sulla viabilità per i cantieri successivi e, in particolare, quello che interesserà la zona artigianale di Arnad tra ottobre e novembre 2025 e che sarà più complesso in quanto presenta tre piccoli viadotti che dovranno essere demoliti e ricostruiti, comportando necessariamente la chiusura totale di quel tratto di strada. Sempre nella riunione del Cov di ieri, la chiusura totale prevista è stata ridimensionata da 10 a 6 settimane. La chiusura totale ha implicato l’identificazione di una viabilità alternativa, valutata assieme ai Sindaci del territorio, anche perché la stessa impatterà in maniera importante sulla viabilità comunale.»

In merito alla gratuità della tratta autostradale tra Pont-Saint-Martin e Verrès, il Presidente Testolin ha sottolineato che «già nella prima riunione del Cov, su istanza della Regione e dei Sindaci del territorio, era stato richiesto ad Anas di attivarsi con una convenzione presso Sav, atteso che  la deviazione del traffico sulla viabilità interna al centro abitato di Arnad, così come sulla strada intercomunale dell’Envers che viene regolarmente chiusa in caso di allertamento meteo-idrogeologico, creerebbe evidenti disagi per la popolazione residente. Si sono, inoltre, evidenziate particolari criticità in caso di soccorso e di intervento sanitario nell’abitato di Arnad. Alla luce di tali richieste, nella riunione di ieri Anas si è resa disponibile a prendersi carico l’onere del passaggio di tutti i mezzi pesanti nella tratta autostradale tra Pont-Saint-Martin e Verrès, mentre non sarebbe al momento disponibile ad accollarsi l’onere derivante dal passaggio del traffico leggero in autostrada in ragione dei costi importanti. Si è, dunque, concordato un incontro congiunto tra Anas, Comuni, Regione e Sav, da svolgersi nel prossimo mese di maggio, per valutare eventuali soluzioni.»

«Accogliamo solo parzialmente con favore la risposta del Presidente - ha replicato il Consigliere Planaz -, perché gli abitanti della bassa Valle subiscono già grossi disagi nella viabilità, anche a causa della chiusura della ferrovia. Bene che ci sia la gratuità per i mezzi pesanti, ma sarebbe opportuno che sia attivata anche per il traffico leggero. La situazione è di grande difficoltà: occorre trovare una soluzione concreta.»

Il Consigliere Brunod ha aggiunto: «È un buon punto di partenza, ma riteniamo importante che vi siano continue interlocuzioni con le Amministrazioni comunali e con Anas, perché nei prossimi mesi con i cantieri più complicati vi potranno essere delle criticità maggiori che richiederanno possibili rimodulazioni rispetto alle scelte attuali. Invitiamo il Governo regionale a porre la massima attenzione e collaborazione.»

«Farci portavoce delle istanze del territorio al pari dei Sindaci è importante - ha evidenziato il Consigliere Ganis -: queste sinergie non possono fare che del bene alla comunità. Apprendiamo con favore che saranno solo 6 le settimine di chiusura, ma riteniamo fondamentale estendere la gratuità dell'autostrada anche al traffico leggero. Continueremo a seguire con attenzione la tematica.»

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Comunicato n° 232 del 16 aprile 2025
Interrogazione sugli attraversamenti ferroviari

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare del 16 aprile 2025, il gruppo Misto, in considerazione dei lavori di elettrificazione della tratta Aosta/Ivrea, ha chiesto informazioni sulla mancata modernizzazione degli attraversamenti della linea ferroviaria.

In particolare, il Consigliere Diego Lucianaz si è soffermato sul quartiere Dora di Aosta «isolato dal resto della città a causa del binario ferroviario che interrompe la viabilità pedonale e ciclabile di via Viseran e sul quale era stata costruita una passerella, attualmente inaccessibile per lavori di manutenzione non ben definiti. Chiedo di sapere che cosa abbia impedito di sfruttare la sospensione del traffico ferroviario per realizzare attraversamenti dei binari più funzionali lungo tutta la tratta e quali motivazioni hanno portato alla scelta di mantenere la vecchia passerella su via Viseran, ignorando soluzioni più moderne e accessibili

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy ha precisato che «l'Amministrazione regionale si occupa insieme a Rfi di tutte le attività che riguardano l'elettrificazione della ferrovia come il miglioramento dei servizi delle stazioni, la realizzazione di tutte le opere infrastrutturali e anche l'eliminazione delle barriere in modo da poter utilizzare pienamente tutti e i due i binari. I lavori relativi alla passerella di Viseran sono di competenza del Comune di Aosta che ha precisato che sta intervenendo con una manutenzione straordinaria per garantire la sicurezza del manufatto. Il progetto di un ingegnere strutturista appositamente incaricato riguarda non solo la parte strutturale del ponte ma anche il rifacimento dei parapetti dell'impianto di illuminazione con l'obiettivo di migliorare il decoro, la fruibilità dell'opera e i lavori, interamente finanziati dal Comune di Aosta si concluderanno entro i prossimi due mesi. La progettazione di intervento è ben definita

Il Consigliere Lucianaz, nella replica, ha dichiarato: «Non ho nulla contro i lavori portati avanti con serietà e non discuto che l'impresa stia facendo del suo meglio. Gli abitanti del quartiere Dora hanno il diritto di poter attraversare la ferrovia e, ad oggi, per poterlo fare devono arrampicarsi su una scalinata infinita, con buona pace di chi va in bici, è su una carrozzina o deve spostare un passeggino e questo mi sembra una limitazione alla circolazione delle persone che mi premeva segnalare. Certo ci sono percorsi alternativi ma richiedono tempi di percorrenza molto più lunghi. Si sarebbe potuto intervenire in questo periodo in cui i treni non circolano e invece il Governo regionale preferisce intervenire solo nelle stazioni, dimenticandosi delle zone limitrofe. Resta ancora insoluta anche la questione dell'attraversamento della ferrovia e dell'allungamento di via Paravera. Il problema viene continuamente rimpallato tra Regione e Comune di Aosta anche se potrebbe snellire il traffico cittadino in maniera importante. Nel prossimo futuro avremo un treno elettrico e gli stessi problemi del secolo scorso per attraversare i binari

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Comunicato n° 233 del 16 aprile 2025
Interrogazione sulla raccolta dei rifiuti nelle Unités Grand-Paradis e Valdigne-Mont-Blanc

 

Nella seduta del 16 aprile 2025, il gruppo Lega Vallée d'Aoste con un'interrogazione ha portato all'attenzione dell'Aula consiliare la questione legata alla riduzione dei punti raccolta dei rifiuti nelle Unités Grand-Paradis e Valdigne-Mont-Blanc.

In particolare, il Vicecapogruppo Erik Lavy ha chiesto con quale obiettivo e sulla base di quali criteri sia stata operata la riduzione dei punti di raccolta dei rifiuti e se sia stata valutata, di concerto con le Unités e i Comuni interessati, una riduzione della Tari agli abitanti dei villaggi penalizzati.

L'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, ha riferito che «il subAto A (Grand-Paradis e Valdigne-Mont-Blanc) ha riorganizzato i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani per adeguarsi agli obiettivi previsti dalla normativa nazionale e regionale, in particolare in merito alle percentuali di raccolta differenziata e qualità dei rifiuti. Considerata l’eterogeneità del territorio, il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano regionale di gestione dei rifiuti - tra cui l’80% di raccolta differenziata per garantire il 65% minimo di riciclo - ha richiesto l’introduzione di sistemi di raccolta e trasporto più evoluti e diversificati, sia tra i Comuni sia all’interno di ciascuno di essi. Tali sistemi devono anche assicurare il riconoscimento dell’utenza, funzionale all’applicazione della tariffazione puntuale. In fase di pianificazione e successivamente nella gara d’appalto, il numero e la posizione delle nuove postazioni sono stati definiti sulla base di diversi fattori: stime dei rifiuti da raccogliere, frequenza dei passaggi, pressione turistica, viabilità e facilità di accesso per le utenze, privilegiando i percorsi abituali in discesa verso il fondovalle. Infine, nei Comuni turistici e nelle zone montane e più disperse, la soluzione migliore (benefici/costi) è risultata essere l'utilizzo di contenitori informatizzati di grandi dimensioni, già ampiamente utilizzati con successo in altri subAto con caratteristiche territoriali simili.»

In merito alla riduzione dei punti di raccolta, l'Assessore ha specificato che «è stata dettata da esigenze logistiche ed economiche, rendendo impossibile una sostituzione uno a uno delle vecchie postazioni, spesso limitate al solo indifferenziato e prive della raccolta dell’organico. Le nuove postazioni, più grandi e centralizzate, sono state collocate in aree accessibili ai mezzi pesanti anche in inverno. Il sistema è in evoluzione e le amministrazioni del subAto A stanno valutando eventuali correttivi tecnici e tariffari per ridurre i disagi alle utenze maggiormente penalizzate, compatibilmente con la sostenibilità economica.»

«La possibilità di ridurre la Tari per i residenti dei villaggi più distanti dai punti di raccolta è in fase di valutazione - ha concluso -. Proprio ieri in una riunione del Tavolo tecnico si è discusso dei primi risultati emersi dai nuovi appalti. Se, da un lato, ci sono ancora alcuni aspetti da affinare per alcune utenze poste a distanza dai centri raccolta, dall’altro sin dai primi mesi la nuova modalità sta apportando un buon incremento della percentuale di differenziata, sia per l’espansione del porta a porta nella plaine, sia per le nuove modalità di raccolta sui territori più alti. Le azioni portate avanti dai Presidenti di Unités sono volte sia a migliorare il servizio cercando di agire il meno possibile sulla Tari, con l’obiettivo generale di tutti - subAto e Regione compresi - di ridurre i conferimenti in discarica.»

Il Vicecapogruppo Lavy ha replicato: «Questa riorganizzazione evidenzia diverse criticità, in particolare per quanto riguarda i criteri adottati nella definizione dei punti di raccolta e del sistema complessivo. Come mai in alcuni Comuni la riduzione dei punti raccolta è stata maggiore rispetto ad altri? Perché in alcune zone si è introdotto il porta a porta, mentre in altre no? Come mai ad Arvier e Leverogne non si fa il porta a porta? Se i criteri devono essere uniformi per tutti, non si può far passare il messaggio che esistano cittadini o villaggi di serie A e di serie B. Ricordo infine che la normativa, insieme a diverse sentenze, ha chiarito che la riduzione della Tari è obbligatoria dove il servizio di raccolta non sia effettivamente svolto.»

I lavori riprendono domani, giovedì 17 aprile, alle ore 9.

SC

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Comunicato n° 234 del 17 aprile 2025
Interrogazione sul Centro educativo assistenziale di Gressan

 

Nella seduta consiliare del 17 aprile 2025, il gruppo Forza Italia ha presentato un'interrogazione sul completamente dell'offerta dei servizi del Centro educativo assistenziale di Gressan.

In particolare, il Vicecapogruppo Mauro Baccega ha voluto conoscere i motivi che hanno impedito il rispetto degli impegni assunti dall'Amministrazione regionale con la signora che ha donato il terreno su cui è sorto il Cea di Gressan, in particolare per quanto riguarda l'attivazione del servizio del sollievo.

«Abbiamo incontrato la famiglia - ha riferito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -, con la quale abbiamo sempre mantenuto attive le opportune interlocuzioni, per condividere con loro che nei locali liberi del Cea di Gressan sarà collocato un nuovo servizio, sempre dedicato alle persone con disabilità, rispettando quindi la volontà della signora di dedicare l’intera struttura a favore delle persone con disabilità e alle loro famiglie e onorando l’impegno assunto nel tempo dall’Amministrazione regionale. Nel contempo, abbiamo illustrato loro che il servizio del sollievo è stato finalmente attivato in altre sedi, ed è ora realtà! La signora e la sua famiglia hanno compreso questa soluzione e il buon senso che essa rappresenta. Il servizio che sarà attivato al primo piano del Cea consiste in attività ambulatoriali dedicate alle persone con disturbi dello spettro autistico, che saranno svolte dalla Neuropsichiatria infantile dell'Usl. Si tratta di un servizio di grande utilità anche rispetto alla crescita di tale patologia nei minori, e che nella sede del Cea troverà le giuste potenzialità strutturali e assistenziali, oltre ad un contesto ambientale molto favorevole. Con la signora abbiamo concordato di recarci insieme, presso il Cea, proprio per vedere sul posto come si svolge questo servizio e poter vedere di persona come la struttura, a quel punto, sarà interamente occupata e funzionante.»

Riguardo all'attivazione del servizio pubblico del sollievo, l'Assessore ha spiegato che «dal 4 aprile scorso è possibile presentare le domande per poter usufruire del servizio già a partire dal prossimo 22 aprile. Abbiamo trasformato gli attuali posti privati in posti pubblici, in modo da dare alle famiglie maggiori possibilità di accesso, usufruendo del servizio a partire da 10 euro al giorno - a seconda dell’Isee - con un costo molto più contenuto rispetto al passato. Il Sollievo era atteso da molti anni e siamo quindi tutti soddisfatti di aver avviato questa realtà sperimentale che abbiamo condiviso con le famiglie, con l'obiettivo di lavorare assieme a loro per migliorarlo e ampliarlo dopo questo primo momento. Per interloquire col Dipartimento politiche sociali in merito a segnalazioni e/o proposte sul servizio sperimentale del sollievo è attiva la mail politiche_sociali@regione.vda.it »

Il Vicecapogruppo Baccega, nella replica, si è detto insoddisfatto: «Di fatto, l'Amministrazione ha disatteso gli impegni assunti con la signora che ha donato il terreno, la quale era sconfortata dopo le notizie riguardanti l'attivazione del servizio del sollievo in altre sedi. È vero che sono stati creati dei posti per il Sollievo, ma pare che le famiglie non siano così contente come afferma l'Assessore. Valuteremo nel tempo il gradimento delle famiglie, ma sta di fatto che una signora che ha donato un terreno non ha avuto la soddisfazione di vedere concluso il percorso così come era stato definito.»

SC

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Comunicato n° 235 del 17 aprile 2025
Interpellanza sui servizi ferroviari e degli autobus sostitutivi per le persone con disabilità

 

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste trattata nella seduta consiliare del 17 aprile 2025, è stata affrontata la questione dei servizi ferroviari e degli autobus sostitutivi offerti alle persone con disabilità.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha segnalato «una serie di disagi vissuti da persone con disabilità durante i loro spostamenti tra Piemonte e Valle d’Aosta che riguardano i servizi di spostamento da un treno all'altro, con l'obbligo di prenotazione con 24 ore di anticipo e altre difficoltà di tipo pratico che condizionano in maniera significativa il viaggio. In particolare, una persona è rimasta bloccata alla stazione di Chivasso per via di una coincidenza troppo breve tra due treni e ha dovuto ricorrere a servizi privati per raggiungere Aosta. Quali misure si intendono adottare per garantire il diritto alla mobilità a tutti, senza discriminazioni?»

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy ha riportato la nota di Trenitalia contenente la ricostruzione dell'accaduto in cui si evidenzia che «una passeggera proveniente da Milano centrale ha contattato la Sala blu chiedendo di poter anticipare il viaggio Chivasso/Ivrea ma, come da regolamento, la richiesta è stata rifiutata in quanto il tempo di interscambio tra un treno e l'altro a Chivasso sarebbe stato troppo breve per svolgere il servizio di assistenza in sicurezza e tranquillità. Al suo arrivo a Chivasso, la signora ha reiterato la richiesta che è stata nuovamente rifiutata in quanto l'operatore che avrebbe dovuto svolgere il servizio di assistenza in discesa a Ivrea non sarebbe riuscito ad arrivare in tempo utile. La viaggiatrice dichiarava quindi alla Sala blu che se non avesse potuto prendere quel treno avrebbe provveduto autonomamente

L'Assessore ha proseguito osservando che «il servizio richiesto nella tratta Milano/Chivasso/Ivrea non è inserito nei servizi previsti nel contratto con la Valle d’Aosta perché si tratta di treni prenotati con numerazione del Piemonte e che Trenitalia si è comunque attivata, in quanto il capotreno, informato dalla viaggiatrice che era in attesa di salita, non riscontrando che fosse prenotata sul treno, e avendo appurato che la salita non sarebbe risultata possibile a causa della presenza di una carrozzella tecnologica motorizzata di grandi dimensioni, ha prontamente chiesto istruzioni alla sala operativa. In attesa di ricevere conferme, aveva anche provveduto a richiedere un servizio sostitutivo con taxi per ridurre la permanenza a terra della viaggiatrice che poi è stato annullato perché la signora aveva provveduto a spostarsi in autonomia. Inoltre, la viaggiatrice nella stessa serata era stata contattata telefonicamente dal Direttore regionale Valle d’Aosta al fine di sincerarsi dell’effettivo spostamento dalla stazione e rientro presso la propria dimora

«Visto comunque il periodo di emergenza che ci troviamo a gestire sul fronte trasporti, non posso che esprimere un giudizio complessivamente positivo sui servizi erogati fino ad oggi - ha affermato Bertschy -. Sulla tratta Aosta/Ivrea, nel periodo tra il 2024 e il primo semestre del 2025, sono state evase positivamente 356 pratiche e oltre mille su quella Ivrea/Torino. Come da contratto di servizio stipulato con la nostra Regione, Trenitalia è anche tenuta: all'inserimento di tutte le stazioni valdostane nel circuito di Sala Blu al fine di mappare i servizi prenotati ed estendere il servizio di assistenza a quelle stazioni prima escluse; alla riduzione del tempo di preavviso dalle 48 alle 12 ore per le stazioni di Châtilllon e Pont-Saint-Martin; alla condivisione annuale del piano di accessibilità con le associazioni di categoria e i portatori di interesse per intercettare i bisogni rappresentati; all'implementazione di un sistema ad hoc in sinergia con Sala Blu per la comunicazione delle prenotazioni riguardanti la tratta Ivrea/Aosta per mitigare i disagi delle modalità di viaggio

Nella replica, il Capogruppo Manfrin ha voluto sottolineare «i seri limiti del servizio sostitutivo: gli autobus non sono attrezzati per caricare agevolmente le carrozzine, soprattutto quelle basculanti e non offrono accesso ai servizi igienici per le persone con disabilità. Sono elementi cruciali per chi ha questo tipo di esigenze che se non possono essere soddisfatte impediscono l'utilizzo dei bus sostitutivi. In attesa del collegamento ferroviario, bisogna che il Governo si impegni a trovare una soluzione a queste criticità: garantire un trasporto per tutti deve essere la priorità di un sistema sociale inclusivo e attento alle necessità delle persone più fragili

LT

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Comunicato n° 236 del 17 aprile 2025
Interpellanza sul Piano regionale dei trasporti

 

In chiusura dell'adunanza consiliare del 16 e 17 aprile 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha illustrato un'interpellanza riguardante il Piano regionale dei trasporti.

«Il provvedimento dirigenziale dell'inizio di questo mese di aprile, che approva il parere di Vas, esprime parere favorevole sui documenti del Piano, condizionato però a un approfondimento di quanto emerso nei pareri espressi dai soggetti competenti e invita anche a una definizione più chiara delle linee di intervento prioritarie per il perseguimento degli obiettivi, distinguendole da quelle correlate ad altre pianificazioni - ha sottolineato la Consigliera Chiara Minelli -. L'analisi contenuta nel provvedimento evidenzia anche numerose criticità sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco, sull'ampliamento dell'autostrada in bassa Valle, sulla realizzazione di collegamenti funiviari al vallone delle Cime Bianche e fra Pila e Cogne, sulla realizzazione di collegamenti stradali al colle Ranzola e al Nivolet. Interventi che hanno suscitato diffuse critiche tanto da determinare la presentazione di osservazioni da 19 soggetti terzi. Con che tempi e modalità si intende procedere alla modifica della documentazione che compone il Piano regionale dei trasporti?»

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha specificato che «le modalità con le quali si procederà in esito al parere motivato di Vas sono quelle stabilite dalla legge regionale 12/2009 (legge comunitaria 2009), con riferimento in particolare agli articoli 12 e 13. In analogia ad altri piani esaminati e approvati nel passato, le eventuali modifiche apportate al Piano saranno descritte nella relazione di sintesi e saranno frutto di un’attenta analisi delle osservazioni pervenute e del parere motivato. Tale attività sarà condotta - è già stata avviata - dagli uffici del Dipartimento trasporti e mobilità sostenibile e dalla società incaricata della redazione del Piano. Il parere motivato è stato pubblicato solo di recente e di conseguenza è stata appena avviata l’attività di analisi, tuttavia cercheremo di impegnarci a ultimare l'attività nei tempi tecnici strettamente necessari e a portare il Piano all'approvazione entro la fine della Legislatura.»

«Siamo al 17 di aprile e i tempi da qui a fine luglio sono stretti - ha replicato la Consigliera Minelli - : ci aspettavamo maggiori dettagli nei vari step. La legge che prevede il Prt è del 1997: sono passati ben 28 anni, così come sono passate ben sei Legislature senza che il Prt venisse approvato, in cui sempre - tranne 6 mesi - l'UV era in Giunta. Questo è principalmente un fallimento dell'Union Valdôtaine che ha governato in tutti questi anni.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 7 e giovedì 8 maggio.

SC

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