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Comunicato n° 165 del 19 marzo 2025
Il Consiglio è convocato mercoledì 26 e giovedì 27 marzo -
Comunicato n° 171 del 24 marzo 2025
Consiglio del 26 e 27 marzo: iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo -
Comunicato n° 176 del 26 marzo 2025
Le congratulazioni a Federica Brignone in apertura dei lavori del Consiglio Valle -
Comunicato n° 177 del 26 marzo 2025
Approvato un disegno di legge per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico -
Comunicato n° 178 del 26 marzo 2025
L'avvocato Vincenzo Nunziata nominato componente di parte regionale nella Commissione paritetica -
Comunicato n° 179 del 27 marzo 2025
Aiuti regionali per danni da fauna selvatica: approvato un disegno di legge -
Comunicato n° 180 del 27 marzo 2025
Respinta una proposta di legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere -
Comunicato n° 181 del 27 marzo 2025
Respinta una mozione sui lavori dell'ospedale Parini -
Comunicato n° 182 del 27 marzo 2025
Question time sulla discarica di Pompiod -
Comunicato n° 183 del 27 marzo 2025
Question time sulla normativa elettorale -
Comunicato n° 184 del 27 marzo 2025
Question time sul ritiro delle tessere a libero transito del Tunnel del Gran San Bernardo -
Comunicato n° 185 del 27 marzo 2025
Interrogazione sulla rappresentanza di genere in Giunta -
Comunicato n° 186 del 27 marzo 2025
Interrogazione sul tavolo ministeriale ristretto per la modifica degli Statuti speciali. Conclusi i lavori del Consiglio
Comunicato n° 165 del 19 marzo 2025
Il Consiglio è convocato mercoledì 26 e giovedì 27 marzo
Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 26 e giovedì 27 marzo 2025, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 67 oggetti, di cui 21 rinviati dalle sedute precedenti.
Per quanto riguarda l'attività legislativa, sarà esaminato un disegno di legge contenente disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico di cui è relatore il Consigliere di FP-PD Antonino Malacrinò e su cui la seconda Commissione ha dato parere favorevole nella riunione del 10 marzo, predisponendo un nuovo testo.
L'Assemblea affronterà poi due proposte di legge. La prima, che contiene disposizioni contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere, è stata presentata il 17 maggio 2022 da Progetto Civico Progressista e ha come relatrice la Capogruppo Erika Guichardaz. Sul testo, la quinta Commissione ha espresso parere contrario il 6 marzo. La seconda, depositata il 30 settembre 2024 dal gruppo Rassemblement Valdôtain, riguarda la polizia locale e l'istituzione di un'area di contrattazione autonoma nell'ambito del comparto unico. Il progetto di legge, di cui è relatore il Capogruppo di Stefano Aggravi, ha ricevuto il parere contrario della seconda Commissione nella seduta del 10 marzo.
In merito all'attività ispettiva, sono state presentate 18 interrogazioni, di cui quattro del gruppo Forza Italia: effetti dell'abrogazione di una norma della legge regionale sul procedimento amministrativo riguardante la tutela delle attività professionali nei confronti della pubblica amministrazione; tempi di trasmissione della documentazione sulla procedura per l'incarico di responsabile della Struttura medicina d'urgenza; tempistiche per la presentazione in Commissione degli emendamenti alla proposta di legge sull'invecchiamento attivo; informazioni sui contributi per le attività commerciali di vicinato.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato cinque interrogazioni: tempi di attuazione dell'ordine del giorno sulla presenza di entrambi i generi nella composizione della Giunta regionale; concessione del patrocinio della Regione per due eventi organizzati alla Cittadella della bassa Valle; confronto con il Consorzio pesca prima dell'approvazione del calendario ittico 2025; tematiche emerse nell'incontro per la gestione del comprensorio di Weissmatten; apertura di una fenditura nel piazzale della nuova università.
Sono cinque le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: conferma del cronoprogramma dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea/Aosta; rispetto delle normative sui contratti collettivi; meccanismo di premialità per i subAto che garantiscono una raccolta differenziata di qualità; situazione e incongruenze strutturali della struttura "Rianimazione triangolo" dell'ospedale Parini; bandi per il conseguimento dell'abilitazione all'esercizio di accompagnatore di media montagna.
Quattro le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: attività e risultati del tavolo tecnico-politico nell'ambito della modifica degli Statuti speciali; informations sur les projets Maia et Ruralps dans le cadre des propositions du programme Interreg VI-A Italia/Svizzera; sperimentazione di tecnologia satellitare per concessioni a banda ultra-larga per dotare le aree a bassa connettività della rete internet; conformità delle piattaforme stradali rialzate presenti sul territorio.
Delle 35 interpellanze (di cui 16 rinviate dai Consigli precedenti), cinque sono del gruppo Forza Italia: modifiche alle modalità di attuazione dei progetti di inclusione attiva; piano di interventi di pulizia e manutenzione dell'alveo della Dora Baltea; esito del collaudo tecnico-amministrativo della nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta; proroga della convenzione del centro dialisi alle terme di Saint-Vincent; attivazione della Struttura day surgery e endoscopia ginecologica.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha proposto nove interpellanze: verifiche del nuovo regolamento dell'UniVdA per l'attivazione e la gestione della "carriera alias"; interventi per garantire la continuità didattica ed educativa ai ragazzi con disabilità; intendimenti sul futuro utilizzo del castello di Montfleury; costi delle rette dei malati di Alzheimer e demenza senile nelle Rsa a carico della sanità regionale; intenzione di ripensare al progetto "RiUscire" valutando altre forme di intervento; recepimento dell'accordo Stato-Regioni per l'istituzione del profilo di assistente infermiere; attivazione di una Stroke unit negli ospedali regionali; azioni per intercettare le situazioni di disagio abitativo; predisposizione di un albo regionale degli esercizi storici, tradizionali e di vicinato.
Saranno trattate otto interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: realizzazione di un registro elettronico regionale per le scuole valdostane; tempi e modalità di riapertura di alcune sezioni della Biblioteca regionale; sollecito a Rfi per l'adeguamento del sottopasso della stazione di Aosta; piena applicazione dell'atto aziendale dell'Ausl; interlocuzioni con il Ministero della salute per l'applicazione di deroghe al sistema di monitoraggio dei Lea; piena fruibilità della parte nuova della struttura per anziani "Maison Regina" di Gaby; intendimenti nei confronti degli operatori di sostegno rispetto all'evoluzione della Società dei Servizi; interventi regionali in materia di politiche abitative.
Il gruppo Rassemblement Valdôtain illustrerà tredici interpellanze: interventi di recupero delle vecchie scuderie del castello Gamba; definizione delle aree idonee a ospitare gli impianti di produzione di energia rinnovabile; revisione del Piano territoriale paesistico e del Piano tutela delle acque anche in riferimento ai fenomeni di overtourism; sviluppo nel comune di Verrès di un unico polo di servizi in ambito sanitario; requisiti per l'accesso al corso da assistente infermiere; situazione delle progettazioni e dei lavori di ampliamento e ristrutturazione dell'ospedale Parini; disponibilità di parcheggi all'ospedale Beauregard; iniziative per migliorare il sistema di monitoraggio dei Lea; intendimenti del Governo regionale sul progetto di legge sull'invecchiamento attivo; assunzione diretta nel Servizio sanitario nazionale dei medici di medicina generale; attività in regime di day surgery o week surgery; eventuale organizzazione di gare di Coppa del Mondo di sci a Breuil-Cervinia; valorizzazione e promozione degli itinerari della Via Francigena e della relativa ciclovia.
All'ordine del giorno figurano anche sei mozioni di cui cinque rinviate da precedenti adunanze.
Due sono del gruppo Forza Italia: con la prima si sollecita l'organizzazione di audizioni in Commissione consiliare per analizzare la proposta di riduzione tariffaria autostradale; con la seconda si chiede al Governo di presentare al Presidente della Commissione consiliare competente la documentazione sui lavori del nuovo ospedale Parini e il piano dei costi.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste con una mozione propone l'attivazione di un corso sulla relazione e comunicazione pediatrica per gli operatori della Struttura complessa di pediatria e patologia neonatale.
Con due mozioni il gruppo Rassemblement Valdôtain chiede l'impegno del Governo regionale per scongiurare l'introduzione della "sugar tax" e per promuovere un'attività di tutela e prevenzione dall'effetto nocivo delle radiazioni elettromagnetiche.
Sarà infine trattata una mozione a firma congiunta dei gruppi di opposizione (PCP, RV, Lega VdA e FI) per l'organizzazione in Valle d'Aosta di alcuni dei corsi abilitanti per i docenti.
L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."
La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.
LT
Comunicato n° 171 del 24 marzo 2025
Consiglio del 26 e 27 marzo: iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo
L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 26 e giovedì 27 marzo 2025, è stato integrato da cinque punti.
L'Assemblea sarà chiamata a sostituire Francesco Saverio Marini quale componente di parte regionale in seno alla Commissione paritetica di cui all'articolo 48-bis dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, a seguito della rinuncia all'incarico in conseguenza della sua elezione a giudice della Corte Costituzionale.
Inoltre, il Consiglio esaminerà un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di aiuti regionali per la compensazione dei danni causati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico e ittico e alle produzioni vegetali, nonché per l'adozione di misure di prevenzione, di cui è relatore il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD). La terza Commissione ha dato parere favorevole a maggioranza nella riunione dell'11 marzo, predisponendo un nuovo testo.
Sono state anche iscritte tre interrogazioni a risposta immediata. Con la prima, il gruppo Forza Italia chiede chiarimenti in merito alle regole da applicare alle prossime elezioni regionali. Con il secondo question time, il gruppo Rassemblement Valdôtain vuole conoscere le motivazioni del ritiro delle tessere di libero transito ai dipendenti della Società italiana Traforo Gran San Bernardo, mentre il terzo, depositato dal gruppo Progetto Civico Progressista, riguarda la procedura di rinnovo dell'autorizzazione della gestione della discarica di Pompiod.
Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 72 punti.
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SC
Comunicato n° 176 del 26 marzo 2025
Le congratulazioni a Federica Brignone in apertura dei lavori del Consiglio Valle
Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 26, e domani, giovedì 27 febbraio 2025, esprimendo le congratulazioni a Federica Brignone, che ha vinto le Coppe di specialità di discesa libera e slalom gigante e che ha conquistato la Coppa del mondo generale di sci alpino.
«Federica è un’atleta straordinaria, esempio di impegno, talento e passione - ha detto il Presidente Bertin -. Il suo trionfo è il frutto di anni di sacrifici, determinazione e amore per questo sport, qualità che l’hanno resa anche un punto di riferimento per tutti e, soprattutto, per le nuove generazioni. Con questa impresa, Federica ha regalato emozioni indimenticabili a tutti gli appassionati, portando il nome della Valle d'Aosta sulle piste di tutto il mondo.»
Gruppo Misto
Il Presidente ha poi riferito che ieri, martedì 25 marzo, il Consigliere Diego Lucianaz ha comunicato la sua adesione al gruppo Misto, fuoriuscendo dal gruppo Rassemblement Valdôtain.
Le Conseiller Diego Lucianaz a motivé sa décision de sortir du groupe RV «que j'ai contribué à constituer le 27 septembre 2023, pour les raisons liées au nouveau accord politique conclu par le mouvement avec d'autres forces politiques. Je ne partage pas leur activité administrative et cette situation ne me permettrait pas de rester cohérent avec la lutte politique que j'ai essayé d'engager depuis mon élection au Conseil régional.»
Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, nell'augurare al Consigliere Lucianaz un'attività proficua, ha ricordato: «Il collega Aggravi, un giorno, ha tenuto una lezione magistrale sulle scatole cinesi all'interno della sinistra. I cambi avvengono anche in altri gruppi, perché le cose si evolvono e maturano secondo determinate dinamiche.»
SC-LT
Comunicato n° 177 del 26 marzo 2025
Approvato un disegno di legge per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico
Nella seduta del 26 marzo 2025, il Consiglio Valle ha approvato, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA), 11 voti contrari (Lega VdA, FI, PCP) e 5 astensioni (RV, GM), un disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico.
Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 4 dicembre 2024 e modificato durante l'esame in seconda Commissione che ha elaborato un nuovo testo, si compone di dodici articoli e interviene sulla legge regionale n. 22/2010, relativa all'organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta.
Sul disegno di legge sono stati approvati 5 emendamenti del Presidente della Regione, 1 della maggioranza e 1 del gruppo Lega VdA, mentre ne sono stati respinti 11 del gruppo PCP e 3 del gruppo Lega VdA oltre che 3 subemendamenti dei gruppi PCP, RV, FI e Lega VdA.
Il testo approvato reca disposizioni in materia di reclutamento e mobilità, di sistema di classificazione e ordinamento professionale del personale dipendente, di aree di contrattazione e di incarichi dirigenziali, di collocamento a riposo e di trattenimento in servizio.
Nell'ambito della discussione, l'Aula ha approvato, con 21 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 13 astensioni (Lega VdA, RV, FI, GM), un ordine del giorno del gruppo Progetto Civico Progressista, così come emendato in accordo con il Presidente della Regione, che impegna il Governo regionale a verificare la possibilità che tutto il personale dipendente degli enti del comparto unico possa accedere al lavoro agile, con tutte le tipologie contrattuali, tenuto conto delle specificità e delle differenze dei contratti di lavoro.
Sono stati invece respinti tre ordini del giorno, di cui due di PCP e uno della Lega VdA. Del gruppo PCP, il primo riguardava il personale occupato presso gli enti di comparto coinvolto nel passaggio all'ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona (22 astensioni di UV, FP-PD, PlA, SA, RV, e 10 a favore di PCP, Lega VdA, FI, GM); il secondo, che ha avuto 2 voti a favore di PCP e 32 astensioni, voleva garantire pari opportunità nelle nomine per incarichi dirigenziali e fiduciari nella pubblica amministrazione e nei consigli di amministrazione delle società partecipate dalla Regione. L'iniziativa della Lega VdA, respinta con 19 voti di astensione della maggioranza e 15 a favore delle opposizioni, sollecitava un parere dell'Inps riguardo agli emendamenti presentati dal Presidente della Regione sulle disposizioni in materia di collocamento a riposo e di trattenimento in servizio.
Contestualmente è stata ritirata una proposta di legge del gruppo Rassemblement Valdôtain per l'istituzione di una contrattazione nell'ambito del comparto unico denominata "Area della polizia locale".
Relazioni d'Aula
Il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), relatore in Aula, si è soffermato sugli obiettivi del disegno di legge nei vari ambiti di intervento: «Per quanto riguarda la dirigenza, al fine di rendere attuabile il modello organizzativo delineato dai consulenti di Sda Bocconi per l’Amministrazione regionale, occorre allineare il quadro normativo regionale prevedendo: il rafforzamento del ruolo di sovraordinazione e le funzioni di coordinamento del Segretario generale; l’ampliamento delle aree funzionali dei dirigenti di primo livello per favorire una maggiore integrazione tra i settori dell’Amministrazione e lo sviluppo del ruolo manageriale; la riduzione del numero delle posizioni dirigenziali e l’introduzione nelle procedure di reclutamento dei dirigenti anche mediante la valutazione di competenze trasversali (cosiddette soft skill). Per velocizzare il reclutamento del personale, l'accertamento linguistico sarà organizzato in sessioni autonome ogni tre mesi per tutti i livelli, separate dalle prove concorsuali. L'attestazione della conoscenza del francese e/o dell'italiano diventerà un requisito per partecipare ai concorsi e alle chiamate pubbliche dei centri per l’impiego, eliminando così la verifica linguistica preliminare alle prove.»
Sulla mobilità del personale, il Consigliere ha specificato che «si vuole regolamentare meglio la procedura, allo scopo di valorizzare le aspettative e la crescita professionale dei lavoratori, compatibilmente con le esigenze organizzative degli enti. Infine, si promuove un nuovo sistema di classificazione del personale per aree funzionali e un più rigido sistema di classificazione per categorie e posizioni economiche, nell’ambito del quale rivedere anche l’ordinamento professionale, all’interno delle quali definire i profili professionali e di ruolo, ripercorrendo il percorso evolutivo sviluppato a livello statale.»
Il Consigliere Stefano Aggravi ha annunciato il ritiro dell'iniziativa legislativa di Rassemblement Valdôtain: «La nostra proposta prevedeva che la regolazione del rapporto di lavoro degli agenti della polizia locale fosse demandata alla contrattazione collettiva di comparto nell'ambito di una specifica area di contrattazione. La polizia locale riveste da sempre una particolare funzione e rilevanza nell'ambito dei nostri enti locali, così come in generale quale componente del sistema integrato di sicurezza regionale, garantendo un importante presidio di prossimità sia in termini di prevenzione che di repressione di tutta una serie di condotte. Il percorso della nostra proposta è strettamente connesso al disegno di legge oggi in discussione, all'interno del quale si prevede l'istituzione di una specifica sezione dedicata al personale della polizia locale. Non siamo del tutto soddisfatti da questa controproposta perché noi avremmo voluto un'area autonoma, ma riteniamo che recepisca di fatto una parte del lavoro svolto in Commissione e che dia la possibilità di valorizzare un Corpo importante.»
Il dibattito in Aula sul disegno di legge
La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha parlato di «una norma irricevibile che penalizza i dipendenti del comparto unico. Questa legge, contestata durante le audizioni da quasi tutti i sindacati, prevede tra le tante aberrazioni, la possibilità di comandare d'ufficio i dipendenti in un altro ente, fino a 50 km. Sulla mobilità non ci sono procedure trasparenti e pubbliche, ma si confermano sistemi discriminatori che limitano la possibilità di richiesta ai soli dipendenti in servizio in enti con più di 100 dipendenti. Sulla dirigenza, viene rafforzato il ruolo del Segretario generale, a discapito degli altri dirigenti; eliminato dagli incarichi fiduciari il Capo dell'Osservatorio economico e sociale, depotenziando così l'ufficio; mantenuta la disparità di trattamento tra Segretari comunali e gli altri dirigenti; inserita una riserva di posti per l'accesso alla qualifica unica dirigenziale, applicabile solamente alla Regione. Nonostante i continui solleciti della Corte dei Conti, permangono carenze nella trasparenza e criticità nella rotazione degli incarichi ad elevato rischio corruttivo. Infine, il Governo introduce emendamenti di peso sulle pensioni, inviatici ieri, rispetto ad una legge di dicembre 2024. Dipendenti con 42 anni di servizio, non potranno andare in pensione, se non con penalizzazioni, in linea con il Governo Meloni. È stato chiesto un parere all'Inps? La vostra norma, peggiora la situazione dei dipendenti e, di conseguenza, la qualità dei servizi! In questo senso proprio sui servizi alla persona la Giunta Testolin sta per prevedere il trasferimento di tutti i dipendenti del comparto unico (oss, educatori e assistenti sociali) presso un nuovo ente strumentale, ma nelle disposizioni urgenti non viene presentata nessuna norma a loro tutela.»
Il Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, si è detto basito dalle modalità con cui sono arrivati gli emendamenti del Presidente della Regione: «Dall'inizio della Legislatura sollevo il problema: sui propri disegni di legge, il Governo presenta costantemente emendamenti calati dall'alto, che nulla hanno a che fare con il percorso che viene fatto in Commissione. Qui, siamo oltre: alle 15.38 di ieri è arrivato un maxi-emendamento riguardante il collocamento a riposo d'ufficio sulla pelle di decine di dipendenti, che non è stato oggetto di confronto né con i diretti interessati né con la Commissione. C'è forse un fastidio verso la democrazia da parte del Governo? I Sindacati ci hanno inviato una nota nella quale evidenziano tutti i problemi derivanti da questi emendamenti, che arrivano assolutamente fuori tempo massimo, che sono ingiustificati e che non troveranno il nostro consenso. Ecco perché abbiamo depositato tre subemendamenti che chiedono la soppressione degli emendamenti buttati sul tavolo all'ultimo secondo. Se la maggioranza non li accetterà, se assumerà la totale responsabilità.»
Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha osservato che «se nel 2021 sembrava esserci una visione condivisa con il Governo Lavevaz sulle modalità di riorganizzazione della Regione, oggi la situazione è ben diversa: questa legge ne è la testimonianza plastica e non so quale sarà il suo livello di pervasività. Si sarebbe potuto fare una vera riforma dell'apparato pubblico valorizzando anche gli enti locali che, invece, hanno un ruolo marginale come, ad esempio, sulla questione dei Segretari comunali su cui, ancora una volta, non è stato fatto ordine. In generale, le funzioni locali individuate dalla norma sono quelle definite dal modello statale. Perché non è stata pensata e realizzata una forma che fosse caratterizzante della nostra autonomia speciale e rispecchiasse maggiormente le nostre esigenze? È poi anche particolare il fatto che un'organizzazione complessa come quella regionale deputata alla governance di una galassia di società partecipate non abbia una struttura ad hoc. La figura del Segretario generale viene potenziata ma mancano invece delle figure di coordinamento per gli interventi normativi procedurali o complessi come la stesura dei testi unici e di procedure di semplificazione di attività burocratiche che riguardano una molteplicità di strutture interne ed enti esterni alla Regione. Sullo "spoil system" qualcosa è stato fatto ma non ci pare sufficiente. Manca invece completamente il controllo interno: la struttura di audit rappresenta una forma di prevenzione e di efficientamento dell'Amministrazione, non un vincolo inutile. Siamo una delle poche Regioni in Italia a non essersi dotata di questa funzione.»
«Questo disegno di legge dovrebbe rappresentare il punto d'arrivo del percorso avviato con la Sda Bocconi per la riforma della pubblica amministrazione, ma non ci lascia ben sperare - ha sottolineato il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -. Una riforma dovrebbe essere qualcosa di più approfondito, che porti a comportamenti innovativi e coraggiosi. Questo testo ci sembra piuttosto un adeguamento autoreferenziale fatto a sei mesi dalle elezioni regionali, con un approccio che non va verso l'efficienza dell'agire e la qualità della normazione. Giusto riconoscere il ruolo sovraordinato del Segretario generale della Regione, che fino ad ora si è fatto attraverso delibere di Giunta su particolari tematiche: tuttavia, pur riconoscendo l'esigenza di un coordinamento, disciplinare la questione in legge rischia di irrigidire la macchina amministrativa. A livello nazionale, si sta andando verso la semplificazione e la meritocrazia all'interno dell'amministrazione, con un disegno di legge presentato recentemente dal Ministro Zangrillo: avremmo voluto che queste tematiche fossero ricomprese nel testo che stiamo discutendo oggi. Non viene poi riconosciuto il ruolo dei collaboratori dei Presidenti, figure che sono fondamentali perché portatori di competenze esterne all'Amministrazione, così come c'è scarsa attenzione nei confronti della dirigenza esterna. Rileviamo ancora una volta l'esigenza di avere a disposizione dei dati statistici per avere maggiore consapevolezza, ma constatiamo che non è così.»
«Siamo di fronte a un provvedimento normativo discrezionale che arriva in Aula con varie criticità, sollevando dubbi da parte di quasi tutti i sindacati e di altri rappresentanti di categoria che hanno lamentato una mancanza di condivisione nella stesura della norma - ha commentato la Consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) -. Il potenziamento del Segretario generale sminuisce il ruolo e le competenze dei dirigenti di primo livello, l'innalzamento del numero di persone addette alle segreterie assessorili è alquanto singolare e creerà un aumento dei costi a carico della pubblica amministrazione. Non è invece stata affrontata la problematica del personale delle istituzioni scolastiche di cui è nota la difficoltà di reperimento e di mantenimento. Era emersa l'esigenza di effettuare dei concorsi ad hoc, rivalutando le competenze di coloro che operano nelle segreterie scolastiche, di cui però non troviamo traccia nella legge. Ci sono poi grandi difficoltà legate all'avvicendamento e al passaggio di consegne del personale uscente con quello entrante all'interno del comparto unico che provoca dei rallentamenti dell'azione amministrativa. Infine, gli emendamenti arrivati ieri che sono palesemente calati dall'alto, senza alcuna condivisione con il Consiglio, sulla questione dei pensionamenti: ma almeno avete chiesto un parere all'Inps sulla loro applicabilità? Riteniamo fondamentale il coinvolgimento di questo ente.»
Nella replica, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha osservato innanzitutto che «la discussione di oggi non ha considerato adeguatamente alcuni aspetti fondamentali per gli enti pubblici, in particolare le esigenze degli enti locali e delle realtà più piccole, che devono poter contare sulle maestranze necessarie a garantire i servizi alla popolazione.» Entrando nel merito del disegno di legge, ha specificato che «mira a garantire un miglior coordinamento amministrativo attraverso la messa in rete del Segretariato generale, che dovrà fungere da "pivot" dei dirigenti, in un contesto articolato che si sviluppa come un'opportunità di attivazione di uno "spoil system", inteso come presa in carico dei problemi e assunzione di responsabilità da parte di chi sarà scelto, per rispondere agli indirizzi politici e monitorare il raggiungimento degli obiettivi dichiarati. La funzione di Capo dell'Osservatorio rientra in una riorganizzazione più ampia: non sarà più un ruolo fiduciario, ma verrà integrato nell’amministrazione, riconoscendone l’importanza e le funzioni indispensabili ad una corretta programmazione. La qualifica unica della dirigenza faciliterà l’accesso ai ruoli, riservando il 30% dei posti interni all’ente, e sarà di stimolo per i funzionari che vogliono progredire. Per l’accertamento della lingua francese, è stata introdotta una semplificazione delle procedure per ridurre gli oneri burocratici in un contesto spesso accusato di eccessiva lentezza, andando a prevedere, indipendentemente, dai concorsi delle prove trimestrali di accertamento della lingua. Anche le procedure di mobilità sono state al centro della riflessione: la norma deve bilanciare le esigenze dell’amministrazione con quelle dei lavoratori, ma anche e soprattutto degli stessi cittadini, garantendo una copertura organica anche agli enti locali più svantaggiati e delocalizzati. Si è inoltre mediato tra le richieste sindacali e le necessità degli enti, per offrire stabilità e garanzie negli organici. Infine, è stata rimodulata l’area di contrattazione per includere le esigenze specifiche della polizia locale, del perdonale socio-sanitario e degli operatori della protezione civile. Con questa riforma, vogliamo creare le condizioni per scelte organizzative coerenti, che favoriscano responsabilizzazione e maggiore efficienza del sistema.»
In merito alle disposizioni sul collocamento a riposo, il Presidente ha motivato la presentazione degli emendamenti: «A seguito delle novità introdotte a fine dicembre dallo Stato, la possibilità di collocamento a riposo per limiti di anzianità contributiva, a prescindere dall'età anagrafica, è venuta meno. Essendo la materia pensionistica di esclusiva competenza dello Stato, si è proposto di modificare la legge 22 prevedendo il rinvio dinamico alla normativa statale vigente, tenuto anche conto della sua continua evoluzione. Sulla questione, proprio per la sua delicatezza, dopo un primo confronto con i sindacati abbiamo richiesto un parere all'Inps. Parere che ci è pervenuto lunedì 24 scorso, a valle del quale abbiamo avuto un nuovo incontro con i sindacati per valutare gli emendamenti da presentare e sui quali gli stessi sindacati non avevano una posizione unanime che ci permettesse di trovare una direzione univoca. Dispiace tuttavia che si cerchi di ribaltare sulla Regione iniziative la cui responsabilità è esclusivamente statale e la cui causa è da ricercarsi solo nelle scelte dei partiti nazionali che governano a Roma.»
SC-LT
Comunicato n° 178 del 26 marzo 2025
L'avvocato Vincenzo Nunziata nominato componente di parte regionale nella Commissione paritetica
Nella seduta del 26 marzo 2025, a seguito della votazione per schede, il Consiglio Valle ha nominato, con 21 voti a favore, l'avvocato Vincenzo Nunziata quale rappresentante della Regione nella Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta. Sostituisce Francesco Saverio Marini che, a seguito della sua elezione a giudice della Corte Costituzionale, ha rinunciato all'incarico di Presidente e componente della Commissione stessa.
L'avvenuta sostituzione sarà ora comunicata al Ministero per gli affari regionali e le autonomie, che provvederà con decreto a integrare Vincenzo Nunziata nella Commissione paritetica, che è composta da Barbara Randazzo e Aurelio Marguerettaz in rappresentanza della Regione e da Emily Rini, Andrea Mascetti e Paolo Fabris de Fabris in rappresentanza del Governo italiano.
Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, componente di parte regionale della Commissione paritetica, ha parlato di «sostituzione indispensabile, altrimenti la Commissione non può operare. Fino ad oggi, la Commissione ha funzionato molto bene: ci siamo confrontati con la parte statale e vi è sempre stata un'ottima collaborazione. Un ringraziamento va al professor Marini, che ha presieduto la Paritetica e che, non a caso, è stato chiamato a ricoprire il ruolo di giudice della Corte Costituzionale. La composizione della Commissione mira all'ottimizzazione dei lavori, perché è chiamata ad analizzare delle proposte che vengono avanzate dalla Regione o dallo Stato: ecco perché è indispensabile avere una professionalità in grado di coniugare sia le istanze dei due enti, sia l'armonia con l'ordinamento giuridico esistente. Proponiamo quindi un commissario di altissimo profilo, al pari del professor Marini, che conosce molto bene gli ambienti romani ministeriali: il dottor Vincenzo Nunziata, già Avvocato generale dello Stato, Capo di Gabinetto di diversi Ministeri, tra i quali quello degli affari regionali e delle autonomie. È la figura di cui abbiamo bisogno per continuare il lavoro proficuo avviato all'interno della Commissione paritetica: una figura di garanzia per noi della Commissione e per la Valle d'Aosta.»
Il dibattito in Aula
«Comprendiamo l'urgenza della sostituzione e come minoranza abbiamo chiesto al Governo di indicarci i nomi dei possibili candidati che però, nella riunione dei Capigruppo di ieri, non ci sono stati dati. Solo questa mattina ci è stato fatto il nome del professor Nunziata - ha commentato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Il metodo è importante soprattutto su una nomina di questo livello e sarebbe stato opportuno presentare la candidatura in maniera diversa: non si butta in Aula un nome all'ultimo minuto, senza neanche presentare un curriculum del candidato, e poi aspettarsi, quasi a voler pretendere, la condivisione di tutti i gruppi. Il soggetto proposto ha indubbie capacità e le competenze necessarie ma, ricoprendo ancora dei ruoli nell'apparato centrale, non riteniamo che sia la persona più appropriata a rappresentare la Valle d'Aosta. Parteciperemo al voto in cabina, ma annulleremo la scheda.»
Per la Consigliera Chiara Minelli (PCP), «ormai da molto tempo nella designazione dei componenti di parte regionale vengono fatte delle scelte con modalità poco trasparenti, non condivise e non condivisibili. Vista l'importanza della Commissione paritetica, dovrebbe essere il Consiglio Valle a scegliere i componenti, che secondo noi dovrebbero essere qualificati professionisti locali ben radicati nella nostra realtà. Invece, la scelta avviene a colpi di maggioranza, arrivando a inserire la nomina con un ordine del giorno suppletivo e senza che nessuno ne sapesse nulla. Non viene neppure fornito un curriculum ufficiale: questo è un sistema che svilisce non solo il Consiglio ma la persona stessa che viene indicata. Rilevo che per gli autonomisti, è giusto che la Regione si faccia rappresentare da un ex Capo di Gabinetto ministeriale, che è un rappresentante della controparte. Per noi non è normale e non voteremo il nominativo proposto.»
Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha espresso «soddisfazione per il lavoro svolto dal professor Marini che, peraltro, avevamo contribuito con piacere a eleggere. Il metodo adottato dalla maggioranza oggi avrebbe dovuto essere improntato alla ricerca della massima condivisione nell’Aula da parte di tutti i gruppi. Tuttavia noi facciamo prevalere la sostanza e la responsabilità e riteniamo ottima la candidatura del professor Nunziata che ha un profilo di altissimo livello e saprà essere un'ottima risorsa per far valere gli interessi della Regione. La sua profonda conoscenza degli organi dello Stato per noi è un valore aggiunto. Per questo motivo il nostro voto sarà favorevole.»
Il Capogruppo Andrea Manfrin ha annunciato che il gruppo Lega VdA annullerà la scheda «perché le modalità con cui si è arrivati a questa nomina non sono condivisibili. Questa proposta di nominare in tutta fretta un componente della Paritetica è curiosa, visto che la nomina del professor Marini a giudice della Corte Costituzionale è del 13 febbraio. Oggi, dovremmo votare a scatola chiusa una persona, di cui non abbiamo nemmeno un curriculum e su cui non c'è stata nessuna condivisione. Inoltre, se io devo nominare una Commissione divisa a metà - una parte statale e una regionale -, la mia scelta non sarà quella di nominare una persona che della regione non fa parte: non per sfiducia, ma perché deve portare avanti le istanze della nostra regione. Prendiamo quindi atto di questa scelta, ma la maggioranza non potrà più dire che "Roma è brutta e cattiva".»
«La lectio magistralis del Consigliere Marguerettaz aveva come obiettivo quello di giustificare l'ingiustificabile - ha commentato il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) -. La maggioranza crede talmente poco a questa nomina che arriva all'ultimo minuto a presentare un candidato estraendolo come un coniglio dal cilindro.»
«Le norme di attuazione hanno un ruolo imprescindibile per l'attualizzazione del nostro Statuto, tanto più che la mancanza del principio di intesa inibisce ogni possibile proposta di modifica del nostro Statuto da parte regionale - ha osservato il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin -. Mancano quattro mesi al termine della Legislatura e il rischio è che non si veda nessuna norma approvata. In un'ottica futura, rilevo l'esigenza di predisporre un iter chiaro e sicuro riguardo all'approvazione delle norme licenziate dalla Commissione paritetica, perché ci sono norme fantasma che giacciono alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e che non sono mai state approvate. Mi auguro che nella prossima Legislatura, si dia un impulso alla definizione di un percorso chiaro per l'approvazione delle norme di attuazione.»
«Non voterò per il dottor Nunziata - ha dichiarato il Consigliere Diego Lucianaz (GM) -. Non condivido il metodo irrituale frettoloso con cui è stato proposto dalla maggioranza. Facendo una rapida ricerca in rete, il dottor Nunziata sembra essere un grand commis di Stato essendo Avvocato generale dello Stato, Capo gabinetto del Ministro Zangrillo di Forza Italia, oltre a ricoprire lo strategico ruolo per l'aviazione valdostana di Presidente dell'aeroporto di Roma.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha evidenziato che «il professor Nunziata è una scelta più che opportuna. All'interno della Commissione paritetica è importante che vi siano persone con caratteristiche non sovrapponibili, ma complementari. Questo è un valore aggiunto per la nostra realtà in questo momento, perché il tempo è ridotto per riuscire a concludere i percorsi avviati entro la fine della Legislatura: occorre quindi una capacità propulsiva che può derivare da chi conosce bene i meccanismi. L'esperienza di Nunziata rafforza la nostra presenza nella Commissione paritetica, cercando di agevolare il percorso di approvazione delle norme che sono già state licenziate, grazie al prezioso lavoro del professor Marini.»
I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 27 marzo, alle ore 9.
SC-LT
Comunicato n° 179 del 27 marzo 2025
Aiuti regionali per danni da fauna selvatica: approvato un disegno di legge
Con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, RV, FI, PCP, GM) espressi nella seduta mattutina del 27 marzo 2025, il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge in materia di aiuti regionali per la compensazione dei danni causati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico e ittico e alle produzioni vegetali, nonché per l’adozione di misure di prevenzione.
Il provvedimento, depositato dalla Giunta il 22 gennaio e modificato durante l'esame in terza Commissione che ha predisposto un nuovo testo, prevede l’accorpamento in sedici articoli della disciplina degli aiuti regionali in un unico documento normativo, abrogando le attuali disposizioni previste dagli articoli 40 e 41 della legge regionale n. 64/1994 e dalla n. 17/2010. In Aula sono stati presentati un emendamento congiunto dell'Assessore Carrel e del Consigliere Cretier (approvato) e due del gruppo Progetto Civico Progressista (respinti).
Relazione d'Aula
Il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD), relatore del disegno di legge, ha evidenziato: «Gli indennizzi e le misure di prevenzione sono indirizzati alle piccole e medie imprese operanti sul territorio regionale nel settore della produzione agricola primaria e dell'acquacoltura. Per i danni causati dalla fauna protetta nel settore della produzione primaria, questi saranno concessi in esenzione, mentre per quelli causati dalla fauna non protetta, saranno concessi in regime de minimis; per i danni causati dalla fauna protetta e non protetta per il settore acquacoltura, saranno concessi in regime di de minimis come richiamato dal regolamento Eu 717/2014 vincolante per lo specifico settore. Tengo poi a richiamare l'apertura a interventi in forme collettive, come cooperative, consorzi di miglioramento fondiario o consorterie, la cui gestione collettiva ha un futuro almeno sotto l'aspetto di semplificazione del territorio su più vaste porzioni. Nel testo si inserisce anche la clausola valutativa, per cui la Giunta dovrà presentare annualmente una relazione al Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali oltre che alla Commissione consiliare competente. Il richiamo esplicito al Comitato paritetico ha lo scopo di migliorare la qualità della legge nei processi decisionali. Il tema dell'agricoltura ha sempre dei risvolti positivi e molto pratici, che vanno al di là delle posizioni ideologiche di appartenenza: pensando al buon senso, mi auguro che non si arrivi allo scontro tra agricoltura e ambiente, tra ipotesi di sostegno ingiustificato e difesa irremovibile di protezionismo, che esaspera animi e conflitti.»
Il dibattito in Aula
«La legge mette ordine alla materia, ma dà solo risposte parziali agli allevatori, rinviando i criteri applicativi e la definizione di indennizzi e aiuti alla Giunta - ha affermato il Vicecapogruppo della Lega Vda, Erik Lavy -. L'allevamento e l'agricoltura sono in crisi e lo dimostra il calo delle aziende. A complicare una situazione già difficile, negli ultimi anni, è arrivato anche il lupo. Recentemente, la Camera dei Deputati ha dato il parere favorevole ad un emendamento al "disegno di legge montagna" presentato dalla Lega con cui si potrà recepire finalmente il declassamento del lupo da specie particolarmente protetta a protetta. Inoltre, con un emendamento di mesi fa presentato dalla Senatrice Spelgatti, si toglie la responsabilità su sentieri e strade poderali agli amministratori delle strade e dei consorzi. La norma regionale concede contributi in de minimis (la cui soglia è stata portata dall'Ue da 25 a 50mila euro) per le misure di prevenzione dei danni causati da fauna non protetta e in esenzione per quelli causati da fauna protetta. La legge rimanda alla Giunta il compito di disciplinare una situazione che è molto complicata e variegata. Per la prevenzione contro gli attacchi dei lupi si utilizzerà una procedura, mentre, quella contro i cinghiali (che non sono specie protetta) se ne adotterà un'altra in regime di de minimis. Si dovranno poi definire nel dettaglio anche tutte le misure di prevenzione: recinti, cani da guardiania, sorveglianza dei pastori che spesso sono impossibili da attuare in Valle d'Aosta. Sosterremo l'articolo che allunga i tempi per la registrazione delle Consorterie, un articolo necessario vista la complessità del reperire i documenti, mentre sulla legge ci asterremo perché lascia troppe incognite sull'allevamento e sull'agricoltura valdostana.»
Il Consigliere Dino Planaz (RV) ha accolto «favorevolmente la volontà di semplificare e accorpare delle norme molto complesse con l'obiettivo di mettere in campo delle misure per prevenire e compensare i danni causati dalla fauna selvatica. Tuttavia, pur a fronte di un testo di legge importante, che riconosce il principio del rimborso al cento per cento, siamo dubbiosi sui criteri applicativi che sono demandati all'approvazione da parte della Giunta. In questo provvedimento intravediamo delle criticità, in particolare sul significato di piccola azienda. Infatti, si prevede che chi ha meno di 10 capi non abbia diritto di fare domanda per le misure di prevenzione e quindi in caso di attacco non potrà essere risarcito. Secondo noi tutti devono avere la possibilità di essere risarciti. Rilevo inoltre che nella nuova programmazione europea, che la Valle d'Aosta ha recepito, al centro c'è il benessere animale, il che vuol dire lasciare le greggi pascolare all'aria aperta, dire no agli allevamenti intensivi. Dall'altra parte, con la nostra normativa, per essere risarciti dalla predazione bisogna mettere in campo delle misure di prevenzione, tra le quali il ricovero notturno degli animali. Occorre quindi fare sintesi tra i diversi regolamenti, altrimenti rischiamo di confondere gli allevatori e di non fare il loro bene. Oggi esprimiamo la nostra astensione, ma con la speranza che i criteri attuativi possano dare le giuste risposte alle associazioni di categoria, tutelando le aziende agricole, sempre nel giusto rispetto della protezione della fauna.»
La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha parlato di «un disegno di legge che, in senso generale, è condivisibile perché mira a sostenere le attività agropastorali cercando un equilibrio con la tutela dell'ambiente. In audizione i rappresentanti delle associazioni hanno presentato richieste di miglioramento per gli aiuti da fauna non protetta, sottolineando la lunghezza dei tempi di pagamento e la complessità delle procedure, un disincentivo per molte aziende a presentare la domanda. Su altre richieste non c'è stato un riscontro puntuale e non mi è chiaro l'effettivo coinvolgimento delle associazioni nella stesura del testo di legge. Le attività agropastorali sono importanti per l'economia regionale, il lavoro di agricoltori e allevatori è indispensabile per la manutenzione del territorio, strettamente legata alla fruizione turistica. Non credo che il declassamento del lupo, da molti auspicato, sia la strada maestra da percorrere, lo dimostrano esperienze attuate in altri Paesi. È positivo il sostegno regionale alle misure di prevenzione, che va ad integrare quelle già erogate ad esempio con il progetto europeo Life Wolfalps che ha portato a una riduzione del 97% delle predazioni alle aziende che hanno adottato tali misure. Ci lasciano perplesse invece la norma sul risarcimento alle attività agricole per danni derivanti da attività venatoria, dal momento che nella nostra regione non sono mai stati registrati. Si prevede poi un apposito contributo per il Comitato venatorio pari al 50% della tassa versata dai cacciatori. È anomalo prevedere che una tassa versata da una specifica categoria di cittadini venga restituita per svolgere azioni di tutela ambientale che dovrebbero essere fatte dalla Regione. Esprimiamo rammarico per il mancato accoglimento dell'emendamento sui trasferimenti al comitato venatorio (avevamo proposto, come mediazione, che il contributo rimanesse al 40% attuale), che porta ad una astensione sul complesso del disegno di legge, di cui tuttavia il gruppo ha condiviso lo spirito e la maggior parte dell'articolato.»
Per il Consigliere dell'UV Corrado Jordan, «il disegno di legge affronta in modo positivo la questione dell'indennizzo per i danni causati dalla fauna selvatica, migliorandone e ampliandone l'applicazione. È evidente che, sul tema dei grandi predatori, occorre proseguire il percorso, seguendo attentamente le modifiche normative relative al declassamento dello status di protezione del lupo. Questo potrebbe aprire scenari utili per una migliore gestione della problematica, indirizzando le azioni verso un equilibrio più efficace tra i predatori – in questo caso il lupo – l'attività agricola e la popolazione faunistica. Un equilibrio che deve garantire una giusta coesistenza tra i diversi ecosistemi, riconoscendo il ruolo fondamentale dell'attività agricola.»
Il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (UV), ha ricordato l'iter di esame del disegno di legge: «In Commissione c'è stato un percorso approfondito, durante il quale abbiamo audito tutti i portatori di interesse. Le associazioni di categoria ci hanno chiesto di modificare l'impianto di legge e come Commissione le abbiamo audite tutte insieme, quindi abbiamo riconvocato la parte tecnica per capire se c'era la possibilità di accogliere i suggerimenti proposti. Ci è stato detto di no. Il compito della politica è quello di trovare una mediazione tra le diverse esigenze, andando al di sopra delle tifoserie e di trovare il giusto equilibrio.»
Il Consigliere Christian Ganis (FI) ha ribadito «l'importanza di sostenere micro, piccole e medie imprese agricole sui danni causati da fauna selvatica su cui il nostro gruppo si è sempre battuto. La legge in discussione oggi pur facendo un passo avanti, necessita di chiarimenti per evitare interpretazioni ambigue sulle modalità di calcolo degli aiuti e anche il periodo di quattro anni previsto per ottenerli è decisamente alto. Serve più rapidità per andare incontro alle esigenze degli operatori di un settore difficile e particolarmente colpito dalla crisi. Riteniamo che i controlli e le eventuali revoche dei contributi debbano essere applicati con rigore ma anche con flessibilità, tenendo conto delle diverse situazioni che interessano i singoli operatori agricoli. Infine, il tema del lupo e del mondo venatorio diventa oggi un argomento importante e centrale per tutti e pare aver risvegliato l'interesse di tanti schieramenti politici che fino ieri sono stati silenti. Noi, invece, abbiamo portato l'attenzione sulla questione fin dall'inizio e tante volte in quest'Aula.»
«Con questo testo abbiamo voluto dare risposte concrete agli allevatori e agli agricoltori colpiti dalla presenza invasiva di specie come il lupo e il cinghiale - ha sostenuto il Capogruppo di PlA, Aldo Di Marco -. Il contributo delle associazioni di categoria è stato molto importante sia in Commissione, sia per il continuo confronto con l'Assessore Carrel e non si esaurisce con l'approvazione di questa norma, ma giocherà un ruolo centrale anche nelle fasi di individuazione dei criteri attuativi. La legge prevede l'erogazione di contributi, variamente declinati sulla base delle prescrizioni eurounitarie, fino a un massimo del 100% dei costi ammissibili così da assicurare una piena compensazione del danno subito. In assenza di misure di prevenzione la normativa europea prevede però che il danno non venga preso in considerazione e questa legge ha come obiettivo l'incentivo all'uso di sistemi per garantire la sicurezza e la protezione degli allevamenti e delle colture. I costi ammissibili sono valutati in base al valore di mercato dei capi o delle piante danneggiati, agli effetti derivanti dalla perdita di reddito o dei danni materiali a attrezzatture agricole o costi veterinari e di ricerca per animali feriti o scomparsi. Il regolamento europeo prevede un tempo massimo di quattro anni per l'assegnazione dei contributi a fondo perduto ma è prassi consolidata della Regione assegnarli ben prima della scadenza. Il nostro gruppo voterà a favore di questo disegno di legge che rappresenta una prima importante risposta al mondo zoo-pastorale valdostano.»
L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, nella replica, ha evidenziato: «Abbiamo proposto questo testo di legge con una chiara indicazione politica di voler sostenere in primis gli attori che sono colpiti dai danni da fauna protetta, tenendo conto dei vincoli tecnici e dei regolamenti europei all'interno dei quali dobbiamo muoverci. È stato un lavoro certosino, lungo e delicato e abbiamo deciso di demandare tutto quello che non poteva essere definito in legge a delibere attuative di Giunta. Vedere riconosciuto questo lavoro è per noi positivo e ci impegna ad agire al meglio con le successive delibere. Dal punto di vista politico, oggi ci portiamo a casa la possibilità di uscire dal de minimis e andare in esenzione: un passaggio che ci è stato richiesto dalle associazioni di categoria quasi un anno fa. Non è un testo che risolve tutti i problemi, vi sono però delle azioni che stiamo mettendo in atto e che sono importanti per sostenere le aziende agricole e la loro attività. Abbiamo anche previsto alle aziende di adeguarsi entro un anno al fine di poter usufruire dei benefici. Consideriamo l'attività venatoria importante per la gestione della fauna e il Comitato venatorio svolge un ruolo fondamentale, che deve essere valorizzato: le risposte che cerchiamo di dare ai cacciatori sono concrete e vanno nella direzione di un'ampia collaborazione. Consapevole dell'importante calo di fauna che non possiamo risolvere con azioni immediate, la Regione riconosce quindi un contributo fisso al Comitato venatorio, che è incrementato per il 2025, perché c'è un adeguamento contrattuale e dobbiamo pagare degli arretrati, prevedendo 130mila euro per il 2025. Ultimo aspetto è quello relativo alle consorterie, che svolgono un ruolo fondamentale per le nostre comunità e il nostro territorio: abbiamo ampliato il termine entro il quale devono iscriversi al Registro valdostano delle consorterie, al fine di consentire loro di produrre la documentazione necessaria alla registrazione, che è ampia. Riguardo al cinghiale, insieme ai cacciatori stiamo elaborando una serie di piani per limitare la sua presenza sul nostro territorio, per evitare danni anche in altri settori, nel caso ci fossero casi di peste suina africana in Valle. Stiamo lavorando poi ad un piano lupo regionale, che è in bozza e che dobbiamo discutere con Ispra, per essere preparati nel momento in cui l'Italia recepirà le modifiche previste dalla Convenzione di Berna e dalla direttiva Habitat.»
L'Assessore si è quindi assunto «l'impegno a portare la delibera attuativa entro il mese di aprile alle associazioni di categoria al fine di dare gambe a questo testo di legge, prevedendo dei tempi di pagamento più celeri rispetto a quanto previsto dalla norma stessa. Si tratta di un tema che non si risolve solo con questo disegno di legge: è questo un tassello fondamentale di una visione politica più ampia, che stiamo affrontando su più tavoli. Le delibere attuative ci saranno e le approveremo perché questo è l'iter corretto da tenere e questo è il nostro modo di fare politica.»
Le Conseiller Diego Lucianaz (GM) a annoncé son vote d'abstention sur le projet de loi.
I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15 di oggi.
SC-LT
Comunicato n° 180 del 27 marzo 2025
Respinta una proposta di legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere
Nella seduta pomeridiana del 27 marzo 2025, l'Assemblea ha respinto una proposta di legge che contiene disposizioni contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Sono stati 9 i voti contrari (Lega VdA, FI), 24 le astensioni (UV, FP-PD, PlA, SA, RV, GM) e 2 i voti a favore (PCP).
Depositata dal gruppo Progetto Civico Progressista il 17 maggio 2022, l'iniziativa legislativa intendeva dotare la Regione di strumenti per contrastare atti e comportamenti discriminatori negli ambiti del lavoro, della scuola e dello sport, prevedendo specifici progetti di formazione, la promozione di eventi culturali, gli interventi di sostegno alle vittime, l'attivazione di uno sportello di ascolto.
Relazione d'Aula
«Questa proposta - ha detto la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, relatrice - arriva in Aula dopo un travaglio di oltre sei anni: presentata il 17 maggio 2022, riprende il testo della Consigliera Pulz del 2019, rielaborato alla luce delle osservazioni della scorsa Legislatura, dei Sindaci che hanno espresso parere favorevole al testo e delle nuove normative adottate in altre regioni. Una legge regionale contro l'omobitransfobia è già presente in altre dieci Regioni ed è necessaria non solo per dare un segnale di civiltà, ma per colmare un vuoto legislativo nazionale e per iniziare a rispettare veramente l'articolo 3 della nostra Costituzione. Purtroppo i fenomeni e le violenze omobitransfobiche crescono per numero e intensità, in tutta Italia, ma le denunce sono poche, ed è per questo che i numeri ufficiali riflettono solo marginalmente un problema strutturale della nostra società contemporanea. Riguardo alla Valle d'Aosta nel 2021 era stato diffuso un sondaggio che confermava l'esistenza di episodi di carattere omobitransfobico: si andava dagli insulti (62,5%), alle minacce (12,5%), al bullismo in ambito scolastico (12,5%), alla violenza fisica e percosse (12,5%), con un 50% di segnalazioni effettuate da persone tra i 19 e i 25 anni, il 43,8% dai 15 ai 18 e il 6,3% dai 36 ai 45 anni. Tema centrale quindi di questa legge è l'articolo che dispone l'istituzione di uno Sportello di ascolto con le associazioni di volontariato per promuovere l'accesso ai servizi psicologici presenti sul territorio stipulando accordi al fine di poter svolgere le funzioni di monitoraggio sulle discriminazioni, sull'omobitransfobia e sulle violenze determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. C'è l'esigenza di creare una cultura del rispetto che passi anche attraverso la conoscenza di quella che è la realtà delle persone Queer, che vivono, studiano, lavorano, pagano le tasse, fanno parte della cittadinanza tutta, ma poi sono coloro che sulla propria pelle vivono quotidianamente queste discriminazioni e queste violenze. Dietro alle discriminazioni ci sono le persone, avrei quindi auspicato che la discussione non si trasformasse nel solito teatrino imbarazzante che vede spesso coinvolta quest'Aula quando si parla di diritti.»
Il dibattito in Aula
Il Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, dopo aver elencato alcune tra le tante identità di genere che sono state censite ad oggi, ha osservato che «il testo di legge, paradossalmente, è stato contestato dal Presidente stesso di Arcigay, in quanto non inclusivo poiché contenente solo un numero limitato di generi, il che è una contraddizione in termini se viene da parte di chi parla di massima apertura e inclusione. Il rapporto Arcigay che ha ispirato la norma parla di 138 aggressioni omobitransfobiche avvenute nel corso del 2019-2020 in tutto il Paese e per questo motivo ci è stato spiegato che è necessario intervenire con uno strumento normativo innovativo che sopravanza anche l'iniziativa nazionale. I dati sulla Valle d'Aosta evidenziano che non vi sono episodi di aggressione o violenza, eppure si tratta il tema come fosse una emergenza. Anche gli studi utilizzati sono di non facile reperimento, quello citato nella relazione d'Aula della legge è basato su venticinque segnalazioni anonime, numeri insufficienti per stilare classifiche. Nonostante questo, la norma prevede una serie di iniziative per contrastare la violenza di genere che coinvolgono prima di tutto la scuola e tanti altri ambiti della società civile. Gli attori sono i soliti operatori, le note cooperative che spesso fanno politica nascondendosi dietro una mission sociale. Con la scusa del contrasto alle discriminazioni rischiamo di fare entrare dalla finestra ciò che stiamo cercando di tenere fuori dalla porta: una sessualizzazione precoce dei ragazzi e una propaganda spacciata per percorsi di sensibilizzazione, formazione e aggiornamento, un vero ddl Zan in salsa valdostana a spese dei contribuenti.»
«Siamo fortemente contro alcune derive che sono sotto gli occhi di tutti - ha detto il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) -. Per noi, questa proposta di legge è frutto di una visione ideologica ben precisa, a partire dal suo titolo. L'identità di genere non ha una definizione scientifica e quindi non è definibile per legge. È un tema che appartiene alle scienze sociali e che è diventato politico: un concetto che rende gli individui, e in particolare i giovani, confusi, senza radici, senza identità, facendoli diventare degli esseri fluidi, che non sanno nemmeno più cosa sono. Ovviamente, tutto questo non ha nulla a che vedere con la tutela legittima di chi si sente di appartenere ad un genere diverso o ad un orientamento sessuale diverso. E questo lo dico a scanso di equivoci: chi discrimina le persone, in ogni campo, non è scusabile, non ha nessuna simpatia da parte nostra, ma per questo ci sono già gli apparati giudiziari che tutelano le offese e le violenze. Non abbiamo nessun problema ad accettare ogni forma di sessualità, ma è ben diverso farne una ideologia strumentalizzata politicamente. Quello che si vuole fare qua è creare a tavolino un'emergenza, con una legge che si basa su idee, che vuole infiltrarsi nell'ambiente culturale della società e che non ha nulla a che vedere con la tutela delle persone. C'è una radice totalitaria in questa legge, con progetti e misure che vogliono formare le persone ad una certa ideologia, prevedendo il supporto di psicologi, esperti, forum, sportelli, andando finanche a controllare la pubblicità: un vero regime comunista.»
«Il tema è di grande rilevanza politica nel nostro Paese, visti anche i numerosi episodi di violenza sulla comunità Queer - ha osservato il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD) -. Il contact center che si occupa di anti omotransfobia rileva che i fenomeni di discriminazione e odio sono cresciuti del 34% e impattano in maniera sistemica su fasce di popolazione esposte a molteplici fattori di esclusione e marginalità. Sono colpiti molti giovani e adolescenti che a causa della loro identità di genere hanno subìto violenze in famiglia ma anche bullismo e violenze online. Così avviene anche sul posto di lavoro e in ambito sanitario. Sono situazioni preoccupanti che ci sollecitano a intervenire con una norma che garantisca sicurezza e maggiori tutele alla comunità Queer. Mi sono interessato concretamente di questo tema sin da quando ho assunto l'incarico di Presidente della quinta Commissione e segnalo che è in corso di revisione la legge n. 4/2013 sulla prevenzione e contrasto alle violenze di genere che, dopo 12 anni, necessitava di un aggiornamento sostanziale e che conterrà anche disposizioni specifiche contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale, in modo da costruire una nuova normativa quadro che possa garantire un intervento più efficace. Ribadisco il mio impegno affinché questa legge quadro arrivi in Consiglio prima della fine di questa Legislatura. Il mio voto contrario in Commissione al progetto di legge in discussione oggi, non è stato per motivi ideologici ma semplicemente perché, così facendo, è diventato immediatamente iscrivibile per la discussione in Consiglio. È nostro dovere affrontare questa tematica con serietà evitando strumentalizzazioni e lavorando insieme per una normativa efficace e attuabile.»
«Come Forza Italia siamo contro ogni forma di violenza e discriminazione verso chiunque: per noi esistono solo delle persone - ha dichiarato il Vicecapogruppo di FI, Mauro Baccega -. Ci chiediamo quindi se sia davvero necessario legiferare in questo modo. Nel nostro ordinamento giuridico, non ci sono già le norme che tutelano tutte le persone? Questa differenziazione di genere è per noi fortemente ideologica. Entrando nel merito della proposta, ci sono due articoli in particolare che ci lasciano perplessi. Il primo riguarda lo sport: un mondo dove c'è una comunanza e un'attenzione degli uni verso gli altri. Il secondo è la formazione degli operatori sanitari: in queste figure è insita nel loro Dna la volontà di non discriminare. Siamo quindi fortemente lontani da questa iniziativa legislativa.»
«La norma è stata depositata nel 2022 e oggi, finalmente, arriva in Aula - ha affermato la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -. Questo lungo percorso è stato caratterizzato da un'inerzia complessiva durata tre anni in cui spicca, isolato, l'interesse dell'Assemblea del Cpel che nel suo parere ha dimostrato una reale attenzione al testo, dicendosi disponibile a far parte di un apposito gruppo di lavoro per attuare le previsioni della norma. Un raro esempio di concretezza che abbiamo apprezzato ma che purtroppo è rimasto lettera morta. Nel corso di questa lenta genesi ci è stata anche prospettata l'inclusione del nostro testo nella revisione della legge n. 4/2013 e, pur sollevando obiezioni, ci siamo rese disponibili ad analizzare proposte che però non sono mai arrivate. Poi abbiamo capito che la revisione non sarà ultimata fino all'estate 2025. Insomma non è stato fatto nulla per due anni interi, fino allo scorso mese di dicembre quando il percorso ha ricevuto un nuovo impulso ottenendo il parere negativo della quinta Commissione. Non ci stupisce che la Lega di Salvini e del generale Vannacci sia contraria alla nostra proposta, ma rimaniamo un po' stupite dalla posizione presa in Commissione dai colleghi di Forza Italia, partito che a livello nazionale si è dimostrato disponibile a intervenire positivamente su queste dinamiche. Sconcerta anche il voto negativo di chi rappresenta il PD e si professa progressista e paladino dei diritti civili. Ma tant'è. Forse è più importante poter dire alla fine "la legge l'abbiamo fatta noi". Abbiamo perso un'occasione per la nostra regione e per questa Assemblea di dotarci di uno strumento utile contro le discriminazioni di genere. Il testo che abbiamo elaborato contiene principi di buon senso, non so dove sia l'ideologismo esasperato che alcuni ci hanno rimproverato e che riteniamo un'accusa strumentale.»
«Sicuramente questa proposta di legge, seppur riduttiva e parziale, è stata da stimolo all'azione dell'Amministrazione che sta già lavorando sul riordino della legge regionale n. 4/2013 con un approccio complessivo e multidisciplinare applicabile e più completo - ha commentato l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi -. È infatti in corso un articolato processo di revisione che si concluderà con l'avvio dell'estate. Si tratta di un percorso partecipato con il supporto dell'Istituto di ricerca di Milano che porta con sé 50 anni di esperienza nell'ambito sociale e il coinvolgimento di enti, soggetti e attori sul territorio. Le azioni previste da sviluppare coinvolgono più Assessorati: dalle politiche sociali alla sanità, dall'istruzione alle politiche del lavoro e ciascuno Dipartimento approverà con propri atti deliberativi le azioni da mettere in campo. La proposta di legge in discussione oggi prevede misure di accoglienza, protezione e sostegno alle vittime e introdurrebbe strumenti che al momento non sono stati direttamente assegnati alla Regione, ma che sono di competenza del Ministero, intervenuto con specifici bandi attraverso l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziali). Anche la realizzazione di uno sportello di ascolto regionale comporterebbe una sovrapposizione alle attività già previste e finanziate a livello nazionale attraverso i Centri antidiscriminazione. Diversi altri contenuti di questa proposta di legge sono già stati integrati nel lavoro di revisione della legge quadro. Riteniamo opportuno proseguire con un intervento normativo che valorizzi il lavoro già avviato in modo partecipato e che si ponga in continuità con le linee guida nazionali e internazionali nel rispetto dei ruoli istituzionali, valorizzando il confronto. Auspichiamo che questo percorso condiviso possa trovare il più ampio consenso possibile al di là delle parti e delle primogeniture.»
SC-LT
Comunicato n° 181 del 27 marzo 2025
Respinta una mozione sui lavori dell'ospedale Parini
Nella seduta pomeridiana del 27 marzo 2025, il Consiglio ha trattato due mozioni presentate dal gruppo Forza Italia, di cui una respinta e una ritirata.
La mozione respinta intendeva invitare il Governo a condividere con la Commissione competente il Piano esecutivo annuale (Pea) e il Piano operativo strategico triennale (Post) della società Siv, incaricata dei lavori all'ospedale Parini, corredata da un piano dei costi di realizzazione delle fasi 4 e 5. Il testo è stato respinto con 19 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 15 voti a favore (Lega VdA, RV, PCP, FI, GM).
Il Vicecapogruppo Mauro Baccega ha ricordato che il suo gruppo aveva già chiesto «la presentazione dei Piani di Siv che, a detta dell'Assessore sarebbe avvenuta, dopo la presentazione del bilancio della Società e quindi dopo il 28 febbraio. È necessario avere la massima trasparenza rispetto ai percorsi e ai costi di realizzazione dell'ospedale. Non si può continuare a navigare a vista. I ritardi ormai sono evidenti a tutti. Quando vedremo il nuovo ospedale?»
L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha dichiarato: «Per rendere immediatamente evidente che siamo sempre stati concreti e di parola, il 18 marzo scorso, il Consiglio di amministrazione di Siv ha approvato il capitolato d'appalto e il disciplinare per la realizzazione dei lavori del nuovo ospedale Parini e, la prossima settimana, il bando sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea e su quella italiana. Quindi la gara parte! Siamo partiti con la risoluzione del maggio 2021, arrivando dalla delibera di Giunta n. 1180 che conferisce a Siv il mandato ad arrivare dove siamo oggi, passando nel 2022 alla sottoscrizione dell'attuale convenzione tra Regione, Ausl, Finaosta e Siv per le attività sulla totalità della fase 3 e per le fasi 4 e 5, prevedendo solo la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica. Si sta procedendo per lotti funzionali, con la loro relativa copertura finanziaria, come sempre accade per opere pubbliche così complesse. Durante questa Legislatura siamo passati dalla situazione bloccata all'anno 2012 sino ad aver pubblicato la gara nel 2025: questi sono fatti.»
È stata ritirata la mozione che chiedeva l'organizzazione di un'audizione con l'Assessore e gli estensori del Piano dei trasporti per analizzare le proposte di riduzione tariffaria autostradale, a seguito dell'impegno del Presidente della quarta Commissione a calendarizzare l'incontro.
SC-LT
Comunicato n° 182 del 27 marzo 2025
Question time sulla discarica di Pompiod
Il rinnovo dell'autorizzazione per la gestione della discarica di Pompiod è stato nuovamente oggetto di dibattito con un'interrogazione a risposta immediata illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 27 marzo 2025.
«A ottobre 2024 la società Ulisse 2007 srl aveva presentato istanza per l'avvio dell'istruttoria per la Valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di rinnovo dell'autorizzazione della gestione della discarca di inerti sita nel comune di Aymavilles - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. A seguito della documentazione integrativa richiesta alla società a gennaio 2025, gli uffici regionali hanno concluso che non sussistono le condizioni per assoggettare il rinnovo dell'autorizzazione a Via e ne hanno chiesto l'esclusione. Ci risulta che il procedimento di rinnovo dell'autorizzazione sia stato riattivato: vorremmo quindi sapere come si svilupperà l'iter e come saranno coinvolti i soggetti che hanno presentato osservazioni.»
«Il rinnovo è oggetto di procedura di verifica di assoggettabilità a Via - ha segnalato l'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet -. Il 17 marzo scorso il progettista ha trasmesso la documentazione integrativa e aggiornata e, tra le proposte migliorative della società risulta la diminuzione considerevole dei Cer (i codici che identificano un tipo di rifiuto specifico) richiesti, che sono stati pressoché dimezzati e che sono ora compatibili con quanto previsto dallo studio Arpa di ridefinizione delle modalità di gestione delle discariche comunali di inerti. Uno studio tecnico e autorevole, più volte illustrato, che è la base delle scelte organizzative e gestionali che Regione e Unités stanno portando avanti, anche in relazione a quello che è il recupero ambientale delle discariche dismesse o a fine coltivazione. La Struttura competente ha quindi provveduto a riattivare il procedimento, richiedendo ai soggetti istituzionali che partecipano al procedimento di esprimersi in merito alla documentazione integrativa. Le integrazioni ricevute non modificano la configurazione dell’impianto che è oggetto di rinnovo. Il procedimento pertanto risulta riattivato e il termine ultimo per la sua conclusione è il 1° maggio prossimo. Il coinvolgimento dei soggetti che hanno presentato osservazioni si è concretizzato nella fase di partecipazione pubblica scaduta il 10 dicembre 2024 durante la quale sono state varie le osservazioni da parte di associazioni e soggetti privati. I pareri acquisiti da parte dei soggetti istituzionali che partecipano al procedimento, così come le osservazioni pervenute da parte di soggetti terzi già acquisite durante la fase di evidenza pubblica del procedimento, saranno prese in debita considerazione e opportunamente valutate nell’ambito dell’istruttoria condotta da parte della struttura regionale competente, al fine della formulazione della determinazione finale di verifica di Via, mediante provvedimento dirigenziale.»
La Capogruppo Guichardaz ha auspicato «che si vada alla procedura di Via, perché anche nei documenti integrativi ci sono molte cose che non tornano. L'Assessore parla di un dimezzamento dei Cer ma sulla base di un'autorizzazione che ha dei limiti.»
SC
Comunicato n° 183 del 27 marzo 2025
Question time sulla normativa elettorale
Nella seduta consiliare del 27 marzo 2025, il gruppo Forza Italia ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sulla normativa elettorale da applicare alle prossime elezioni.
«Il 27 febbraio scorso il Consiglio ha approvato il testo di legge che prevede la reintroduzione delle tre preferenze e della rappresentanza di genere - ha ricordato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Trattandosi di legge statutaria approvata a maggioranza assoluta ma inferiore ai due terzi, la norma regionale che disciplina il referendum (n. 4/2002) prevede che, entro tre mesi dalla pubblicazione del testo, possano richiedere il referendum confermativo un cinquantesimo degli elettori regionali (2.117) o sette Consiglieri regionali. A pochi mesi dal rinnovo del Consiglio regionale e, in attesa di un referendum che potrebbe confermare o modificare l'attuale disciplina, si è creata una situazione di confusione surreale: quali saranno le regole da applicare alle prossime elezioni regionali? Il Governo intende fare chiarezza sul punto?»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto che «la questione riguardante le regole da applicare alle prossime elezioni regionali, che non ha niente di surreale e che è ben nota e attenzionata, è oggetto di un puntuale approfondimento da parte delle strutture competenti dell’Amministrazione. Ci troviamo di fronte a una situazione nuova, mai verificatasi in precedenza e che presenta una serie di aspetti di cui si deve necessariamente tener conto. Fornire delle indicazioni affrettate, in assenza dell’esito degli opportuni approfondimenti non costituirebbe certo un atteggiamento responsabile e potrebbe sì creare, in questo frangente, confusione. Si sta lavorando per arrivare in tempi congrui a fornire le indicazioni utili al chiarimento della questione, anche alla luce della disamina in corso.»
Il Capogruppo Marquis si è detto insoddisfatto della risposta: «L'irresponsabilità politica di questa maggioranza è evidente e sotto gli occhi di tutti. Gli approfondimenti avrebbero dovuto essere fatti prima, evitando questa fase di stallo e di incertezza che peserà sullo svolgimento delle elezioni. È mancata la diligenza politica ed è venuto meno il rispetto della democrazia.»
LT
Comunicato n° 184 del 27 marzo 2025
Question time sul ritiro delle tessere a libero transito del Tunnel del Gran San Bernardo
Con un'interrogazione a risposta immediata, presentata nella seduta consiliare del 27 marzo 2025, il Consigliere Dino Planaz del gruppo Rassemblement Valdôtain ha voluto conoscere le motivazioni che hanno portato «al ritiro delle tessere a libero transito concesse a 47 dipendenti della società Sitrasb, concessionaria italiana del traforo del Gran San Bernardo, come riportato da una notizia di stampa.»
«Sitrasb rileva preliminarmente come la Società non abbia provveduto ad un "ritiro in blocco" delle tessere di libero transito ai dipendenti, bensì ad una loro temporanea sospensione necessaria per verificare la loro coerenza rispetto all’attuale quadro normativo di riferimento - ha riferito il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Non vi è quindi nessun intento "punitivo" nei confronti dei dipendenti né qualsiasi volontà di "declassare" i dipendenti di Sitrasb "rispetto ai loro colleghi impiegati nella concessionaria svizzera". Sitrasb evidenzia come il Collegio sindacale e l’Organismo di vigilanza, nell’ambito delle attività di controllo e vigilanza di loro competenza, abbiano rilevato una situazione non più coerente con la vigente disciplina fiscale in materia di fringe benefits. Il Consiglio di amministrazione ha quindi ritenuto opportuna una temporanea sospensione delle tessere al fine di individuare modalità di regolamentazione e di utilizzo coerenti con il contesto normativo di riferimento e tali da evitare potenziali "ritenute fiscali" a carico dei dipendenti.»
«La disciplina vigente stabilisce infatti il principio generale di onnicomprensività del reddito da lavoro dipendente - ha proseguito -, in base al quale sono soggette a imposizione fiscale tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali. Di conseguenza, sono compresi nell’imponibile previdenziale i vantaggi economici consistenti in beni, opere e/o prestazioni di servizi eccedenti l’importo annuo di 258 euro, soglia di esenzione ampliata, limitatamente al triennio 2025-2027, sino all’importo annuo di 1.000 euro e di 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Considerando che la concessione di tessere di transito per uso personale costituisce un fringe benefit e che la Società, in conformità al Ccnl di riferimento, ha adottato ulteriori strumenti di welfare in accordo con le organizzazioni sindacali, si è resa opportuna la temporanea sospensione delle tessere per valutarne una regolamentazione tale da consentire il rispetto delle citate soglie di esenzione ed evitare ricadute fiscali a carico dei lavoratori.»
Il Consigliere Planaz si è detto «certo delle politiche aziendali a riguardo di questa tematica. Abbiamo presentato questa interrogazione per fare chiarezza rispetto alle notizie emerse sulla stampa.»
SC
Comunicato n° 185 del 27 marzo 2025
Interrogazione sulla rappresentanza di genere in Giunta
La questione della rappresentanza di genere all'interno della Giunta regionale è stata discussa nella seduta consiliare del 27 marzo 2025, con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste.
«Nel Consiglio del 27 febbraio è stato approvato un ordine del giorno collegato alla legge elettorale regionale con cui il Governo e la prima Commissione si impegnavano a elaborare una proposta di legge per garantire la presenza di entrambi i generi in Giunta - ha ricordato la Consigliera Raffella Foudraz -. Quando avete intenzione di dare corso all'impegno che vi siete assunti in Aula?»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha premesso che «la domanda va posta non al Governo ma piuttosto alla Commissione consiliare competente che era la destinataria dell'impegnativa contenuta nella risoluzione. Detto questo, si osserva come la Consigliera interrogante non aveva votato la risoluzione, immagino perché non ne condividesse le finalità e ci stupisce ora questa sua frenesia nel voler conoscere i tempi di realizzazione della norma. Per altro, la stessa Consigliera non aveva neanche votato la legge che prevedeva le tre preferenze con la scelta di genere. Un'inversione di pensiero che è certamente lecita. Sarà forse segno di ravvedimento sulle scelte fatte in precedenza?»
La Consigliera Foudraz ha voluto ricordare che «l'ordine del giorno è stato sottoscritto e approvato con i soli voti della maggioranza e l'impegno che ha preso con sé stessa ha suscitato in noi una certa ilarità dal momento che il Governo avrebbe potuto inserire un emendamento direttamente nella legge presentata d'iniziativa proprio dalla Giunta. Perché non è stato fatto? Sarebbe stato un bel gesto nei confronti di un gruppo politico di maggioranza. Lascio agli elettori la risposta corretta.»
LT
Comunicato n° 186 del 27 marzo 2025
Interrogazione sul tavolo ministeriale ristretto per la modifica degli Statuti speciali. Conclusi i lavori del Consiglio
In chiusura dell'adunanza consiliare del 26 e 27 marzo 2025, con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain si è parlato dei lavori istruttori per la modifica degli Statuti speciali.
«A febbraio 2024 è stata prevista la costituzione di un tavolo tecnico-politico ministeriale ristretto con il compito di predisporre una proposta di modifica condivisa degli Statuti speciali - ha ricordato il Capogruppo Stefano Aggravi -. La Conferenza delle Regioni e Province autonome aveva individuato la professoressa Daria De Pretis, già Vicepresidente della Corte Costituzionale, quale figura di alto profilo per accompagnare le Regioni interessate nei lavori istruttori previsti con i rappresentanti del Governo nazionale. La Valle d'Aosta ha nominato quale referente tecnico per la partecipazione alle riunioni la professoressa Barbara Randazzo dello studio legale Onida, Randazzo e associati. Chiediamo di conoscere i risultati raggiunti dal tavolo tecnico-politico e quali proposte sono state avanzate per conto della nostra Regione.»
«Tra i mesi di marzo e maggio 2024 - ha riferito il Presidente della Regione, Renzo Testolin -, si sono svolte sei riunioni del tavolo tecnico-politico coordinato dal Consigliere Claudio Tucciarelli, Capo di Gabinetto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, affrontando l’adeguamento dei principi comuni a tutti gli Statuti speciali. L’approfondimento tecnico dell’adeguamento delle materie di competenza legislativa dei singoli Statuti speciali è stato demandato a specifici tavoli tecnici bilaterali, da costituirsi in una fase successiva. In esito a questo ciclo di incontri, è stato definito un testo della bozza di disegno di legge costituzionale, con l’individuazione dei principi comuni a tutti gli Statuti speciali sui quali è stata trovata una condivisione tecnica e su quelli in cui questa non è stata possibile. Nel mese di giugno 2024 si è svolta una riunione dei Presidenti delle Autonomie speciali, nella quale è stato deciso di insistere sia sulla proposta di qualificare espressamente come “esclusiva” la potestà legislativa primaria e sia sulla proposta di attribuire alle norme di attuazione una funzione di raccordo tra la potestà legislativa statale e quella regionale e provinciale.»
«La bozza di legge costituzionale era suddivisa in due parti - ha proseguito il Presidente -. La prima parte conteneva i limiti alla potestà legislativa, gli interventi di manutenzione statutaria (promulgazione delle leggi regionali e impugnativa delle leggi statali e regionali) e, soprattutto, l’introduzione del principio dell’intesa nel procedimento di revisione statutariale. La seconda parte riguardava invece le proposte di modifica degli Statuti speciali avanzate dai referenti regionali e che sono a vario titolo relative alle Commissioni paritetiche e alle norme di attuazione che sarebbe stata rinviata a una fase successiva. La Valle d’Aosta aveva anche avanzato alcune proposte di modifica relative alla Commissione paritetica che sono state al momento accantonate in quanto non riferibili alle parti comuni del testo consegnato dalle Autonomie speciali alla Presidente del Consiglio dei Ministri a Torino, ma successivamente proposte in sede tecnica dai rappresentanti delle autonomie speciali e sulle quali non è stato raggiunto un accordo in seno al tavolo tecnico.»
«Il 30 ottobre 2024 - ha concluso -, a seguito dell’incontro che abbiamo avuto a Roma, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha confermato l’impegno del Governo per la tutela e la valorizzazione delle autonomie, formalizzando la richiesta della Valle d’Aosta di avviare un tavolo tecnico per la revisione dello Statuto regionale, dando seguito alla volontà di procedere ad un ammodernamento delle autonomie storiche. Al momento, il tavolo di confronto con il Ministero competente non è più stato convocato, anche probabilmente a causa del rallentamento del percorso relativo all’autonomia differenziata che ha conseguentemente "raffreddato" anche il prosieguo del nostro iter.»
«Riteniamo che ci siano tante leggi importanti, ma come il nostro Statuto speciale no: la sua revisione deve avere delle attenzioni particolari - ha replicato il Capogruppo Aggravi -. La palude politica in cui il Governo nazionale si è infilato sul tema dell'autonomia differenziata ha fermato un po' tutto. Oggi ne prendiamo ulteriormente atto.»
I punti all'ordine del giorno non trattati sono stati rinviati alla prossima riunione del Consiglio, già convocata per mercoledì 2 e giovedì 3 aprile.
SC