-
Comunicato n° 129 del 5 marzo 2025
Il Consiglio è convocato mercoledì 12 e giovedì 13 marzo -
Comunicato n° 136 del 10 marzo 2025
Consiglio del 12 e 13 marzo: iscritti quattro punti all'ordine del giorno suppletivo -
Comunicato n° 138 del 12 marzo 2025
Iniziati i lavori del Consiglio con l'esame di un disegno di legge in materia di artigianato valdostano -
Comunicato n° 139 del 12 marzo 2025
Approvato un disegno di legge per la valorizzazione dell'artigianato valdostano -
Comunicato n° 140 del 12 marzo 2025
Question time sul servizio di guardia medica a Valtournenche e del pronto soccorso -
Comunicato n° 141 del 12 marzo 2025
Corsi di abilitazione per i docenti: discusse tre iniziative ispettive -
Comunicato n° 143 del 12 marzo 2025
Interrogazione sulle condizioni di lavoro degli operai forestali -
Comunicato n° 144 del 12 marzo 2025
Interrogazione sulle prestazioni in intramoenia -
Comunicato n° 145 del 13 marzo 2025
Interrogazione sulla presentazione della nuova legge contenente le regole dell'Erp -
Comunicato n° 146 del 13 marzo 2025
Interrogazione sulla creazione di un ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona -
Comunicato n° 147 del 13 marzo 2025
Interpellation sur la limitation du droit d'accès aux immeubles pendant l'hiver -
Comunicato n° 148 del 13 marzo 2025
Interpellanza sui dipendenti della Società di Servizi che operano in Regione o in Ausl -
Comunicato n° 150 del 13 marzo 2025
Interpellanza sull'avvio di una campagna informativa sul consumo di latte crudo -
Comunicato n° 151 del 13 marzo 2025
Interpellanza sul contrasto all'abbandono della montagna -
Comunicato n° 152 del 13 marzo 2025
Interpellanza sull'innevamento programmato a Champorcher -
Comunicato n° 153 del 13 marzo 2025
Interpellanza sull'estensione di un premio volumetrico alla "legge casa" -
Comunicato n° 154 del 13 marzo 2025
Interpellanza sulle tariffe Tari -
Comunicato n° 155 del 13 marzo 2025
Interpellanza sulle liste di attesa Ausl -
Comunicato n° 156 del 13 marzo 2025
Interpellanza sulla pubblicizzazione del "Percorso tutela". Conclusi i lavori del Consiglio
Comunicato n° 129 del 5 marzo 2025
Il Consiglio è convocato mercoledì 12 e giovedì 13 marzo
Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 12 e giovedì 13 marzo 2025, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 82 oggetti, di cui 42 rinviati dalla precedente adunanza.
Sono state presentate 29 interrogazioni, di cui 16 rinviate dall'ultima riunione consiliare.
Cinque sono del gruppo Forza Italia: approfondimenti su problematiche riguardanti l'attività lavorativa degli operatori forestali regionali; stato dei lavori di manutenzione del ponte di Issogne; realizzazione di una rotonda nel comune di Champdepraz; verifiche delle anomalie al sistema informativo ospedaliero Trakcare; tempistiche di presentazione in Commissione consiliare della nuova legge sull'edilizia residenziale pubblica.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato sei interrogazioni: attivazione della "Carriera alias" nelle scuole; organizzazione al forte di Bard di due iniziative conoscitive sugli eventi delle foibe; tempistiche di recepimento del decreto "Salva casa"; azioni per garantire la sicurezza interna dell'ospedale Parini; blocco temporaneo del sistema di prenotazioni Cup dell'Ausl; misure attivate a seguito dei risultati del monitoraggio dei Lea (Livelli essenziali di assistenza).
Sono undici le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: adempimenti per lo svolgimento delle elezioni comunali; mancanza di delegati valdostani all'Unione nazionale dei Comuni, Comunità montane ed enti montani; piena fruibilità del nuovo polo universitario; copertura delle sedi vacanti dei dirigenti scolastici; attività di promozione delle lavorazioni tessili artigianali; attività di polizia mineraria nelle cave; valutazioni sulla proposta di regolamentazione del traffico al colle del Nivolet; informazioni sulle prestazioni sanitarie erogate in intramoenia; creazione di un nuovo ente strumentale in sostituzione della Società di Servizi Valle d'Aosta; progetto regionale per la prevenzione del suicidio; tempistiche per l'operatività del Comitato etico territoriale.
Sette le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: avanzamento dei lavori di Rav Spa sul tratto antistante l'uscita autostradale di Courmayeur; informations sur la participation d'un Assesseur à la session plénière du Comité européen des Régions; lavori di restauro al castello di Introd; avviso per l'assunzione di due responsabili di area promosso da Inva spa; regolamentazione della strada per il colle del Nivolet; informazioni sul personale sanitario dell'Ausl utilizzato per svolgere mansioni non pertinenti al proprio profilo professionale; situazione delle strutture residenziali per anziani.
Delle quarantatré interpellanze, di cui 24 rinviate dal Consiglio scorso, sette sono del gruppo Forza Italia: messa in sicurezza della strada statale n. 26 in prossimità del comune di Saint-Vincent; istituzione di una struttura operativa interna all'Arer per risolvere i disagi legati alla manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; interlocuzioni con Anas per la pianificazione degli interventi sulle strade statali n. 26 e 27; indicazioni dall'Ausl per l'individuazione di misure straordinarie per la riduzione delle liste di attesa; sostituzione di medici specialisti in medicina di emergenza-urgenza dimissionari; contrasto al mancato pagamento delle fatture relative al servizio di elisoccorso; proroga della convenzione del centro dialisi nello stabilimento termale di Saint-Vincent.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha proposto dodici interpellanze: richiesta informazioni a Plus Aosta sull'iniziativa "Crescere+"; attivazione dei corsi all'Università di Torino per la classe di concorso di francese per i docenti valdostani; promozione di una campagna informativa sui benefici e rischi del consumo di latte crudo; soluzione delle criticità di alcuni alloggi Arer; verifiche sul trattamento riservato ai dipendenti della società gestrice della discarica di Brissogne; estensione del bonus per l'incremento volumetrico, previsto nella legge Casa, agli interventi del patrimonio edilizio esistente; adeguata comunicazione per l'accesso al "Percorso tutela"; costi delle rette dei malati di Alzheimer e demenza senile nelle Rsa a carico della sanità regionale; intenzione di ripensare al progetto "RiUscire" valutando altre forme di intervento; recepimento dell'accordo Stato-Regioni per l'istituzione del profilo professionale di assistente infermiere; attivazione di una stroke unit nelle strutture ospedaliere; predisposizione di un albo regionale degli esercizi storici, tradizionali e di vicinato.
Saranno trattate undici interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: avvio delle procedure per il rinnovo degli organi di Cva Spa; aggiornamento dei requisiti per l'iscrizione all'elenco regionale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile; mantenimento della richiesta della seconda canna del tunnel del Monte Bianco alla luce della posizione del Governo francese; percorribilità integrale della cinta muraria romana di Aosta; formazione per gestori di attività agrituristica; revisione delle procedure di accesso al reparto di pediatria dell'ospedale Beauregard; azioni per tutelare l'immagine dell'Ausl; piena applicazione dell'atto aziendale dell'Ausl; interlocuzioni con il Ministero della salute per l'applicazione di deroghe al sistema di monitoraggio dei Lea; piena fruibilità della parte nuova della struttura per anziani "Maison Regina" di Gaby; intendimenti nei confronti degli operatori di sostegno rispetto all'evoluzione della Società dei Servizi.
Il gruppo Rassemblement Valdôtain illustrerà tredici interpellanze: initiatives législatives pour garantir l'accès pendant l'hiver des résidents à leur propriété; intendimenti rispetto a dipendenti della Società di Servizi che operano presso la Regione e l'Ausl; contrasto all'abbandono delle terre di montagna; completamento dei lavori di innevamento programmato nel comprensorio di Champorcher; riorganizzazione dello Sportello unico per le attività produttive entro la fine della Legislatura; monitoraggio dei ghiacciai sul territorio regionale; misure per ridurre l'impatto dei costi di gestione dei rifiuti sulle tariffe Tari; sviluppo nel comune di Verrès di un unico polo di servizi in ambito sanitario; requisiti per l'accesso al corso da assistente infermiere; situazione delle progettazioni e dei lavori di ampliamento e ristrutturazione dell'ospedale Parini; disponibilità di parcheggi all'ospedale Beauregard; iniziative per migliorare il sistema di monitoraggio dei Lea; eventuale organizzazione di gare di Coppa del Mondo di sci a Breuil-Cervinia.
All'ordine del giorno figurano anche cinque mozioni di cui due rinviate dall'Assemblea precedente.
Due sono del gruppo Forza Italia: con la prima si sollecita l'organizzazione di audizioni in Commissione consiliare per analizzare la proposta di riduzione tariffaria autostradale; con la seconda si chiede al Governo di presentare al Presidente della Commissione consiliare competente la documentazione sui lavori del nuovo ospedale Parini e il piano dei costi.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste con una mozione sollecita l'attivazione di un corso sulla relazione e comunicazione pediatrica per gli operatori della Struttura complessa di pediatria e patologia neonatale.
Con due mozioni il gruppo Rassemblement Valdôtain chiede l'impegno del Governo regionale per scongiurare l'introduzione della "sugar tax" e per promuovere un'attività di tutela e prevenzioni dall'effetto nocivo delle radiazioni elettromagnetiche.
L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."
La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.
LT
Comunicato n° 136 del 10 marzo 2025
Consiglio del 12 e 13 marzo: iscritti quattro punti all'ordine del giorno suppletivo
L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 12 e giovedì 13 marzo 2025, è stato integrato da quattro punti.
Per quanto riguarda l'attività legislativa, l'Assemblea sarà chiamata ad approvare un disegno di legge che contiene disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'artigianato valdostano e nuova disciplina dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition, ora denominato L'Artisanà, di cui è relatore il Consigliere Corrado Jordan (UV). La quarta Commissione ha dato parere favorevole nella riunione del 7 marzo, predisponendo un nuovo testo.
Sono state anche iscritte tre interrogazioni a risposta immediata. Le prime due, presentate rispettivamente dai gruppi Rassemblement Valdôtain e Forza Italia chiedono conto della mancata attivazione dei percorsi abilitanti per gli insegnanti della scuola secondaria e delle interlocuzioni con il Ministero, mentre con la terza, il gruppo Progetto Civico Progressista, si occupa delle modalità organizzative del servizio di guardia medica nella Valtournenche e del Pronto soccorso dell'ospedale Parini.
Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 86 punti.
L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed è altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità).
La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.
LT
Comunicato n° 138 del 12 marzo 2025
Iniziati i lavori del Consiglio con l'esame di un disegno di legge in materia di artigianato valdostano
Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 12, e domani, giovedì 13 marzo 2025, per discutere un ordine del giorno composto di 86 punti.
L'Assemblea ha quindi iniziato l'esame di un disegno di legge che contiene disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell'artigianato valdostano e nuova disciplina dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition (Ivat), ora denominato L'Artisanà.
Sull'iniziativa legislativa, presentata dalla Giunta il 12 dicembre 2024, è stato predisposto un nuovo testo durante l'esame in quarta Commissione, composto di 30 articoli volti a valorizzare il patrimonio culturale e identitario rappresentato dall'artigianato valdostano, in particolare quello storico e tradizionale per accrescere il valore pubblico di cui è portatore negli ambiti culturale, economico, sociale, ambientale e turistico.
Relazione d'Aula
Le Conseiller rapporteur, Corrado Jordan (UV), a remarqué que «l'artisanat traditionnel de la Vallée d'Aoste représente bien plus qu'un simple savoir-faire: il incarne l'identité culturelle, les traditions et l'histoire d'une communauté, représente un patrimoine culturel et historique d'une valeur inestimable. Valoriser l'artisanat local signifie non seulement préserver ce patrimoine inestimable, mais aussi soutenir l'économie locale, encourager une production respectueuse des ressources naturelles ainsi qu'en assurer sa transmission.»
«Uno degli obiettivi più ambiziosi di questo provvedimento, assieme alla nuova classificazione dell'artigianato valdostano, è quello di creare sul territorio un sistema formativo integrato, che investe nel futuro del settore e nella crescita delle nuove generazioni con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati - ha proseguito il Consigliere -. La proposta di revisione delle leggi regionali parte dalla constatazione del nuovo contesto nel quale è comparso un artigianato moderno accanto a un artigianato legato alla tradizione e opera in due direzioni: di inclusione e di differenziazione accentuando in entrambi i casi l’identità del patrimonio culturale valdostano. La classificazione è comunque inclusiva, non stabilisce una gerarchia di valore tra artigianati diversi: ogni tipo di artigianato ha le sue peculiarità e la sua dignità. Questa classificazione ha inoltre il vantaggio di eliminare il termine "equiparato" (a quello tradizionale) il quale, con l’intento di differenziare, definisce però una posizione di subordine e di secondarietà nell’interesse, nell’importanza e nel valore. La nuova classificazione può rappresentare anche uno strumento di marketing per la commercializzazione dei prodotti, tramite l’adozione di più contrassegni - uno per tipo di artigianato - con l’obiettivo di differenziare e sottolineare l’identità dell’oggetto. Nel futuro assetto delle politiche pubbliche di promozione dell'artigianato valdostano infine, è confermato il ruolo dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition, la cui nuova denominazione sarà L'Artisanà, ovvero di un ente pubblico strumentale della Regione che persegua l'obiettivo di sviluppare e promuovere - anche all'esterno del territorio regionale e in ambito internazionale - l'artigianato valdostano, con una particolare attenzione a quello storico-tradizionale che rappresenta il prezioso patrimonio immateriale della Valle.»
Sul testo sono stati presentati 22 emendamenti, di cui 1 della maggioranza, 15 di Rassemblement Valdôtain, 2 di Lega Vallée d'Aoste, 3 di Forza Italia e 1 di Progetto Civico Progressista.
SC
Comunicato n° 139 del 12 marzo 2025
Approvato un disegno di legge per la valorizzazione dell'artigianato valdostano
Nella seduta pomeridiana del 12 marzo 2025, il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell'artigianato valdostano e nuova disciplina dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition (Ivat), ora denominato L'Artisanà. Il testo ha ottenuto 28 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, Lega VdA, FI) e 7 astensioni (RV, PCP).
Dei 22 emendamenti presentati in Aula al testo predisposto dalla quarta Commissione, ne sono stati approvati 4: uno della maggioranza, uno di Rassemblement Valdôtain e due della Lega VdA.
L'iniziativa legislativa è volta a valorizzare, in un testo unico, il patrimonio culturale e identitario rappresentato dall'artigianato valdostano, con particolare attenzione a quello storico e tradizionale, per accrescerne il valore pubblico negli ambiti culturale, economico, sociale, ambientale e turistico. Viene delineato un quadro di misure e strumenti per il suo sviluppo, anche attraverso un sistema di formazione integrato.
Il dibattito in Aula
Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy, ha parlato di «una legge importante a cui la maggioranza ha chiesto di portare i nostri contributi al testo normativo, cosa che abbiamo fatto con grande spirito di collaborazione per contribuire a normare un settore centrale della nostra storia e identità culturale. Spiace che questa ricerca della condivisione arrivi solo a fine Legislatura e non sia stata utilizzata prima. Questa legge dà una definizione di cos'è l'artigianato tipico valdostano, ma si sarebbe potuta inserire una classificazione più precisa - e si sarebbe dovuto insistere di più anche sulla parte di trasmissione dei saperi - che arriva decisamente in ritardo e non sappiamo se riuscirà a recuperare le professionalità storiche che stanno andando perse. La quasi totalità di conferitori all'Artisanà di coppe dell'amicizia, simbolo della Valle d'Aosta, è costituita da pensionati, giovani non ce ne sono. La parte sull'attività di avvicinamento alle tecniche dell'artigianato è un po' debole: servono nuovi artigiani che possano vivere della loro attività, mentre oggi riscontriamo una prevalenza di pensionati ed è per questo motivo che proponiamo, tramite emendamenti, dei corsi di teoria sull'identità valdostana e di pratica sulle tecniche di produzione per scuole di ogni ordine e grado nonché borse di studio per studenti meritevoli per studiare artigianato in Italia e all'estero.»
Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, ha evidenziato: «Al di là di qualche criticità sanabile, il testo è del tutto adeguato a salvaguardare e sostenere la crescita del settore, delle nostre imprese e dei nostri artigiani, che sono risorsa essenziale per la nostra cultura e la nostra economia, capace di aprirsi a contaminazioni che lo rendono sempre più attrattivo. I capisaldi sono quattro: la creazione del Comitato tecnico per la tutela dell’artigianato che fornirà i pareri alla Giunta sulle diverse questioni dell’artigianato, in modo da poter riempire di contenuti i macro principi di questa norma; un sistema di formazione integrato, con corsi di formazione permanente, programmi di orientamento rivolti ai giovani, in collaborazione con le scuole, e formazione professionalizzante; gli incentivi economici per preservare le tecniche e conoscenze a rischio di progressivo abbandono; la ridefinizione dell’Ivat e la valorizzazione del Museo dell’artigianato valdostano di tradizione per le attività culturali ed espositive. Importante poi l'attenzione alle manifestazioni fieristiche, in particolare la Fiera di Sant'Orso, che sono fondamentali per promuovere l'artigianato a livello nazionale e internazionale.»
«I due temi principali di questa nuova legge riguardano il modello organizzativo dell'Artisanà e la classificazione dell'artigianato, su cui temiamo tra l’altro un forte rischio di discrezionalità delle sue categorie che saranno individuate con delibera di Giunta - ha affermato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Rispetto al precedente quadro normativo non si trova più alcuna spiegazione di cosa si intenda per “artigianato”, almeno in termini generali. La vera definizione di artigianato “storico” e “tradizionale” sarà individuata soltanto nella successiva delibera di Giunta, senza un quadro legislativo di riferimento entro cui poter lavorare. Troviamo poi ulteriori aggettivazioni - "territoriale e artistico" - non meglio esplicitate, lasciando così molta discrezionalità a chi dovrà deliberare e che possono compromettere la buona funzionalità di questo impianto di legge. Il modello organizzativo dell'ex Ivat prevede l'istituzione di un Consiglio di amministrazione, ma avremmo ritenuto più funzionale la figura dell'Amministratore unico a tempo pieno che porti avanti le indicazioni del Governo sulle questioni dell'artigianato, interloquendo direttamente con il settore. Considerata la scelta fatta del CdA, riteniamo necessario un maggiore coinvolgimento della Chambre per creare quel volano strategico tra artigianato di tradizione e produzione artigiana, nonché la riduzione dei mandati da cinque a tre anni delle cariche del CdA come nelle migliori best practices pubbliche e private.»
La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha parlato di disegno di legge «molto atteso, vista l'obsolescenza delle leggi e considerata l'importanza dell'artigianato locale quale elemento fondamentale del patrimonio culturale, identitario e socio-economico valdostano. Questa legge ha avuto un iter che è partito bene a ottobre 2023, con un gruppo di lavoro che ha coinvolto anche tutti i Capigruppo, ma che purtroppo oggi sconta una mancanza di dialogo e che si ritrova nelle dichiarazioni rilasciate da artigiani e associazioni di categoria in audizione e in 30 emendamenti presentati in Aula e in Commissione da venerdì a oggi. Di fatto è un'operazione di restyling e di marketing: la denominazione Ivat viene sostituita con L'Artisanà e la Foire in La Saint Ours. L'artigianato valdostano, come elemento identitario, sconta un mondo agricolo che sta scomparendo e tutti gli oggetti a esso collegati: oggi, in questo testo di legge, aver tolto la classificazione, che invece c'era prima, sembra voler venir meno proprio a questo aspetto culturale. Anche gli attori principali, gli artigiani, vengono quasi marginalizzati e non li ritroviamo più negli organi di decisione: ecco perché abbiamo presentato un emendamento affinché vengano reinseriti nel CdA dell'Artisanà. Valuteremo i vari articoli e gli emendamenti, ma ci rammarichiamo del fatto che non ci sia stata maggiore condivisione, perché votare all'unanimità questa legge avrebbe avuto una valenza diversa.»
«Riteniamo che questo testo di legge manchi di una visione lungimirante e per questo motivo abbiamo presentato una serie di emendamenti finalizzati a garantire un sostegno duraturo al settore dell'artigianato tipico valdostano - ha dichiarato il Consigliere Christian Ganis (FI) -. La trasmissione dei saperi e delle produzioni sono punti chiave per lo sviluppo e la valorizzazione del settore e devono essere maggiormente potenziati. L'artigianato riflette secoli di storia, tradizioni e cultura della nostra regione. Per questo motivo serve una normativa che sostenga a pieno le sue necessità.»
Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «è fondamentale e non rinviabile la valorizzazione e la tutela del settore, disciplinando la produzione artigianale valdostana in un testo unico e organico, che demanda a delibere successive l'aggiornamento e le modifiche necessarie al suo iter attuativo. Tengo a sottolineare l'importanza degli articoli legati al sistema di formazione, per trasmettere questo patrimonio alle giovani generazioni e per dargli un momento di conoscenza e di maggiore lustro. Così come evidenzio l'importanza della rete commerciale: i cosiddetti "corner", i punti vendita che hanno un angolo destinato all'artigianato, sono quindi essenziali. Dietro questo settore, esiste un aspetto economico importante, un'integrazione per molti artigiani che è funzionale e dominante, soprattutto per le grandi firme che hanno trovato una linea unica riconoscibile e autentica. Diventa necessario dare continuità al settore di tradizione, pur sapendo che esiste una componente di innovazione artistica dove è difficile definire un confine, mentre non è così per quello di tradizione.»
L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha evidenziato «il lavoro corale fatto da tutti i gruppi consiliari: tutti animati dall'amore per il nostro artigianato e la volontà di sostenere al meglio i nostri artigiani, produttori di indubbio valore per la nostra comunità. Il lungo iter di preparazione del testo normativo ha visto un grande lavoro di consultazione con gli artigiani e gli esperti di un settore dalle tante sfaccettature e declinazioni, il cui contributo ha consentito di implementare la visione politica e gli obiettivi che la nuova legge si propone di raggiungere. Il testo di legge, dopo essere stato approvato in Giunta nel dicembre scorso, è poi approdato nelle Commissioni ed è iniziato il lavoro di confronto politico tra i gruppi consiliari.»
«L'artigianato di tradizione storico è il cuore e il punto di partenza del nostro artigianato e sarà il Comitato tecnico - istituito con questa legge - a occuparsi di proporre la definizione, nel dettaglio, delle varie categorie che lo compongono, con un approccio flessibile che consenta future integrazioni sulla base dell'evoluzione del settore - ha proseguito Bertschy -. Le categorie di artigianato sono differenti, ma non sono nette e distinguibili in maniera così precisa e hanno elementi di sovrapposizione che necessitano di una metodologia adattabile che sappia stare al passo con i cambiamenti emergenti. Ovviamente, la delibera applicativa che seguirà sarà oggetto di confronto con le Commissioni: la priorità di questa legge è quella di operare nell'interesse del mondo dell'artigianato. È importante ripartire dai giovani e riteniamo la formazione un elemento chiave, non solo per avvicinare i ragazzi al settore, ma anche per coinvolgere un più pubblico giovane. Con questa legge abbiamo tentato di mettere a valore la norma precedente, valorizzando e incentivando anche la rappresentanza degli artigiani - professionisti e hobbisti portatori di diverse visioni ed esigenze - nei momenti partecipativi dell’attività dell'Artisanà.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha aggiunto: «Vi è stata un'attenzione particolare su questo disegno di legge: vi è stato un lavoro che arriva da lontano, alla ricerca di equilibri in un mondo dinamico e con punti di vista diversi. In questo mondo non c'è un interlocutore unico: c'è una biodiversità che rappresenta anche la sua vitalità. Vi sono due elementi essenziali: il primo è il valore identitario, che è stato ripristinato per evidenziare le tutele verso l'artigianato di tradizione e storico; il secondo è di responsabilizzazione, sia per la Commissione consiliare sia per il Comitato tecnico che dovrà trovare delle soluzioni tecniche da sottoporre alla politica per valorizzare al meglio questo settore.»
SC-LT
Comunicato n° 140 del 12 marzo 2025
Question time sul servizio di guardia medica a Valtournenche e del pronto soccorso
Nella seduta consiliare del 12 marzo 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sull'organizzazione del servizio di guardia medica a Valtournenche e del pronto soccorso dell'ospedale Parini.
«Le cronache riportano il caso di un'abitante di Chamois, di 81 anni che pochi giorni fa ha richiesto l'intervento della guardia medica che, però, nonostante la richiesta della famiglia non si è recata a Chamois, pare perché impossibilitata ad abbandonare la sede - ha riferito la Consigliera Chiara Minelli -. In assenza di miglioramenti della signora si è reso necessario un trasferimento al pronto soccorso dove la paziente ha trascorso circa 24 ore su una barella. Sono queste le normali modalità organizzative del servizio di guardia medica nella Valtournenche e del pronto soccorso dell'ospedale? Come possono essere migliorate?»
«Sono numerose le segnalazioni di apprezzamento e le osservazioni critiche che l’Assessorato e l’Ausl ricevono dagli utenti dei servizi sanitari e che vengono tutte accolte con favore poiché ritenute importanti per migliorare di continuo l'attività nel complesso settore della sanità - ha dichiarato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. L'Ausl ha approfondito il caso segnalato e il percorso della paziente per valutare se vi siano state delle mancanze. In generale, le procedure prevedono che all’attivazione del numero di emergenza venga svolto un triage puntuale per dare seguito alla presa in carico in via tempestiva e con le modalità più efficaci. Qualora sia attribuito un codice bianco, come in questo caso, viene attivato il servizio di guardia medica che, quando ve ne sono i presupposti, può risolvere il consulto anche telefonicamente. Quando il codice attribuito è più severo, interviene l’ambulanza o addirittura il servizio di elisoccorso, per il trasporto dell’utente al pronto soccorso per i dovuti accertamenti. Quando la situazione sanitaria non richiede il ricovero, come nel caso evidenziato, soprattutto se l’utente è residente nelle vallate e, quindi, distante dall'ospedale, i clinici, diligentemente, preferiscono trattenere l’assistito in osservazione per un certo lasso temporale, prima della dimissione per il rientro al domicilio. Alla luce di quanto riscostruito dai servizi dell’Ausl, in attesa di verifiche più approfondite, che sono in corso, non risultano negligenze nelle attività prestate.»
«Sull’assistenza territoriale, come è noto, l’Assessorato è impegnato con l’Azienda sanitaria nelle attività di riorganizzazione e potenziamento dei servizi - ha proseguito l'Assessore -. Anche rispetto alle segnalazioni sulla capacità di investire nei servizi sul territorio, come già facciamo anche sui centri traumatologici, sottolineo le recenti comunicazioni che hanno evidenziato come la Valle d’Aosta sia l’unica regione in tutta Italia senza ritardi nella realizzazione delle strutture sanitarie territoriali finanziate con i fondi del Pnrr. Riteniamo che questo, oltre che motivo di grande soddisfazione, sia anche prova concreta dell’impegno serio che quotidianamente viene profuso da parte di tutti coloro che continuano a credere di poter contribuire positivamente per migliorare il servizio sanitario della nostra regione.»
La Consigliera Minelli, nella replica, si è detta perplessa: «La nostra interrogazione era precisa mentre l'Assessore risponde che ci sono dei modelli sanitari ai quali bisogna adeguarsi e che questa è la situazione. Ma nulla ci ha detto sul fatto che la guardia medica non è salita a Chamois, e se è normale a 81 anni stare 24 h in barella. La sanità territoriale e di tipo emergenziale è particolarmente complicata per chi vive nelle vallate, lontano dal pronto soccorso. La maggioranza dei valdostani, di fronte alle criticità che sta affrontando, è rassegnata sperando di cavarsela in qualche modo. Non possiamo dare solo questo tipo di risposte.»
SC
Comunicato n° 141 del 12 marzo 2025
Corsi di abilitazione per i docenti: discusse tre iniziative ispettive
Il mancato avvio dei corsi di abilitazione per i docenti della scuola secondaria è stato al centro di tre iniziative ispettive presentate dai gruppi Rassemblement Valdôtain, Forza Italia e Lega Vallée d'Aoste trattate congiuntamente nella seduta pomeridiana del 12 marzo 2025.
«Il percorso formativo per i vincitori di concorso a tempo determinato deve essere completato entro il mese di agosto, ma i corsi non saranno erogati in Valle e i docenti di alcune materie come, ad esempio, il francese non hanno neanche la possibilità di frequentarli all'università di Torino che, di solito, ha una riserva di posti per i valdostani - ha evidenziato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Chiediamo quindi se, oltre agli incontri tra Regione, UniVdA e sindacati, ci siano state interlocuzioni con il Ministero per rappresentare le specifiche problematiche che riguardano i docenti valdostani e per sollecitare soluzioni utili a superare questa fase di incertezza che rischia di creare non pochi problemi alle nostre scuole.»
«La formazione degli insegnanti è un elemento cruciale per la qualità del sistema scolastico - ha aggiunto il Consigliere Christian Ganis (FI) -: quali sono le ragioni che hanno impedito l'attivazione di questi percorsi abilitanti?»
Per il Consigliere Simone Perron (Lega VdA), «il Mur, con propri decreti di fine febbraio, ha assicurato a tutti i vincitori del concorso Pnrr1, assunti a tempo determinato, la possibilità di completare il percorso abilitante fino a fine agosto 2025. Risulta che l'Università di Torino, a cui si appoggia la Regione tramite il Cifis (Centro interregionale per la formazione degli insegnanti secondari), non attiverà i corsi per questa classe di concorso, costringendo gli insegnanti valdostani a rivolgersi all'ateneo di Milano. Abbiamo presentato numerose iniziative per evidenziare le problematiche che erano sotto gli occhi di tutti e oggi chiediamo come si intende risolvere la grave criticità che costringe i docenti a frequentare corsi molto distanti dalla propria sede.»
L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato che «i soggetti coinvolti con cui interfacciarsi sono tanti, tra cui i Ministeri dell'istruzione e del merito e quello dell'università che, secondo me, sarebbe opportuno lavorassero in sinergia sui decreti attuativi così da evitare le ricadute negative sui docenti e sul sistema scolastico che, purtroppo, stiamo toccando con mano. Al momento, non abbiamo ancora notizie del decreto sull'attivazione, tra gli altri, del corso abilitante per il francese. L'Assessorato, con Università Valle d'Aosta (per l'aspetto sui corsi abilitanti), la Sovrintendenza degli studi e i sindacati sono impegnati da tempo sulla questione che riguarda i vincitori del concorso, di cui una decina nella materia del francese. I limiti derivano dal quadro normativo nazionale, caratterizzato da ritardi ministeriali e da decisioni che ci troviamo spesso a subire e che hanno creato un'incertezza diffusa su tutto il territorio italiano. Non siamo noi, infatti, a stabilire i calendari e le modalità esecutive dei concorsi e non possiamo che rimanere in attesa degli sviluppi nazionali, anche se siamo stati i più veloci in Italia a ultimare i concorsi del cosiddetto Pnrr 1. Al 1° settembre avevamo già fatto le assunzioni dei vincitori, mentre altre Regioni a dicembre non si erano ancora attivate. Inoltre, abbiamo mantenuto le graduatorie aperte riservandoci così la possibilità di effettuare ulteriori assunzioni future, attingendo all'elenco degli idonei.»
«La mancata emanazione da parte del Ministero dei decreti attuativi necessari all'avvio dei percorsi abilitanti non ha ricadute negative solo sugli insegnanti, ma anche sulla programmazione del sistema scolastico ha proseguito l'Assessore -. Il problema, unitamente ad altre criticità, è stato ripetutamente segnalato ai Ministeri competenti che ci garantiscono che la situazione dovrebbe sbloccarsi nel breve. L'Università di Torino è disponibile ad attivare i corsi di francese nella sua sede ma, anche in questo caso, manca il decreto attuativo che deve semplicemente recepire la disponibilità dell'ateno. Una volta attivati, potranno partecipare ai corsi tutti i docenti valdostani, sia quelli vincitori di concorso e assunti, sia alcuni candidati idonei che vogliono fare il percorso abilitante, questi ultimi naturalmente in base alla disponibilità di posti visto che non sono conteggiati in sovrannumero. Infatti, abbiamo lavorato con il Cifis per garantire una riserva di posti a favore di candidati residenti in Valle d’Aosta per le classi di abilitazione in relazione alle quali è stato rilevato un fabbisogno di personale nelle istituzioni scolastiche regionali. Abbiamo poi anche garantito la possibilità di svolgere tutti i Cfu di tirocinio diretto presso le scuole valdostane e la possibilità di seguire a distanza tutti i Cfu di didattiche trasversali.»
«La cosa certa è che la confusione è grandissima - ha commentato il Capogruppo Aggravi -. Di fronte a un tale ginepraio invitiamo il Governo, non solo a fare appello ai gruppi per un intervento sui loro rappresentanti politici romani, ma a rendersi parte attiva, sensibilizzando prontamente i nostri Parlamentari perché la situazione rischia di esplodere.»
«Questa situazione mette in seria difficoltà gli insegnanti che sono in attesa di una risposta chiara e inequivocabile - ha osservato il Vicecapogruppo di FI, Mauro Baccega -. Bisogna capire se qualche docente rischia di perdere il posto visto che dovrà andare a fare il corso abilitante addirittura a Brescia. Si potrà contare su una proroga dei tempi? Per parte nostra ci siamo già attivati, intervenendo sui nostri interlocutori romani.»
«L'Università della Valle d'Aosta non può davvero attivarsi o manca la volontà politica di fare questi corsi in loco? - si è chiesto il Consigliere Perron -. Rimaniamo dell'idea che bisognerebbe andare oltre la "retorica regional-patriottarda" ispirata a pensieri autonomisti e attivarsi politicamente in maniera più incisiva, intervenendo sull'ateneo valdostano affinché riesca a intercettare e prevedere le esigenze future della scuola valdostana. Permane la nostra preoccupazione sui tempi e gli sviluppi della situazione attuale e ci auguriamo che emergenze di questo tipo non si ripetano più in futuro.»
LT
Comunicato n° 143 del 12 marzo 2025
Interrogazione sulle condizioni di lavoro degli operai forestali
Le condizioni di lavoro degli operai forestali sono state oggetto di confronto nella seduta consiliare del 12 marzo 2025 con un'interrogazione presentata dal gruppo Forza Italia.
«Il lavoro del boscaiolo è caratterizzato da un impegno psicofisico particolarmente intenso, con l'utilizzo di attrezzature pesanti in condizioni ambientali spesso avverse - ha commentato il Consigliere Christian Ganis -. I lavoratori sono esposti a rischi elevati come infortuni, malattie professionali e stress lavorativo e i sindacati di categoria hanno espresso preoccupazione per questa situazione, chiedendo il riconoscimento dei codici Istat per il lavoro gravoso condotto da figure altamente specializzate. Quanti sono gli operatori boschivi regionali specializzati che operano nel nostro territorio, tenendo conto delle criticità del settore? Ci sono degli accordi con le parti sociali, le associazioni di categoria e gli enti competenti per approfondire le problematiche legate alla questa figura professionale finalizzata a garantire una condizione di lavoro ottimale?»
L'Assessore alle risorse naturali, Marco Carrel, ha riferito che «gli operatori regionali sono 27: 5 operatori boschivi "super specializzati" assunti a tempo indeterminato al 5° livello, mentre al 4° livello ci sono 14 operatori "specializzati" assunti a tempo indeterminato e 8 a tempo determinato. Le professioni lavorative sono classificate da specifici codici Istat e gli operatori boschivi rientrano nella categoria di "operai forestali specializzati" che, purtroppo non è ancora stata inserita nell'elenco delle professioni usuranti, nonostante comporti un lavoro pesante, logorante e rischioso. Pur nella consapevolezza che la materia è di competenza statale, già dai primi mesi del mio insediamento mi sono confrontato con i sindacati e i dirigenti del mio Assessorato i quali mi hanno informato che, nel 2021, il Ministero del lavoro ha nominato una Commissione tecnica per l'elaborazione di un nuovo elenco delle mansioni usuranti in cui sono stati inseriti anche gli operai forestali specializzati. Ad oggi, tuttavia, questa lista non è ancora stata approvata dal Ministero. In attesa delle decisioni ministeriali, ribadisco la mia attenzione continua e costante sugli sviluppi della situazione.»
«I codici Istat vengono aggiornati di anno in anno e chi rientra in queste categorie ha diritto al prepensionamento anticipato a 63 anni - ha commentato il Consigliere Ganis -. I boscaioli sono professionisti che svolgono un lavoro fisico che comporta stati di invecchiamento anticipati e anche i sindacati si sono espressi sulla necessità di inserire questa professione tra quelle usuranti. Siamo speranzosi affinché si possa raggiungere una soluzione in tempi brevi che valorizzerebbe ulteriormente questa professione: i boscaioli sono i custodi del nostro patrimonio forestale e devono ottenere tutta l'attenzione del caso e il giusto riconoscimento.»
LT
Comunicato n° 144 del 12 marzo 2025
Interrogazione sulle prestazioni in intramoenia
Le prestazioni sanitarie erogate in regime intramoenia sono state oggetto di un'interrogazione del gruppo Progetto Civico Progressista trattata nella seduta consiliare del 12 marzo 2025.
«In Valle esiste un grosso problema di accesso alle prestazioni sanitarie con oltre 50mila richieste in liste di attesa, in vari casi con tempi anche di parecchi mesi quando non di un anno e oltre - ha premesso la Consigliera Chiara Minelli -. Molti sono costretti a ricorrere alle prestazioni intramoenia, sostenendo spese ingenti. Per vari esami e prestazioni i costi applicati sono più alti, a volte addirittura il doppio, rispetto alle tariffe di strutture sanitarie private del Piemonte, per le medesime richieste. Ad esempio una risonanza magnetica, con e senza contrasto, all'ospedale Parini (unica struttura che eroga questo servizio in Valle) è costata 512 euro mentre alla Clinica della salute di Alessandria ne costa circa 200. Chiediamo di conoscere: quanti pazienti hanno fatto ricorso alle prestazioni in intramoenia al Parini nel 2023 e 2024; come vengono calcolati i costi dell'intramoenia, esclusa la parcella dello specialista, vale a dire dell'"affitto" delle strutture e dei macchinari, e le spese per l'eventuale utilizzo di personale pubblico di supporto; quali sono stati i proventi dell'intramoenia introitata dall'Usl nel 2023 e 2024.»
L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha chiarito che «la Libera professione intramoenia è esercitata solo dai medici che intrattengono un rapporto di esclusività con l’Azienda Usl: quindi, questi medici non possono ritagliarsi spazi per lavorare anche in proprio come privati.» Ha quindi ricordato che «l'Usl in questi ultimi anni ha efficientato il servizio di Lpi sia attraverso l’adozione di un nuovo regolamento interno, sia con una riorganizzazione generale delle modalità di rilevazione contabile dei costi e dei ricavi, con un positivo risultato complessivo della gestione.»
In merito ai dati, l'Assessore ha precisato che «l’estrazione aziendale permette di conteggiare il numero di prestazioni erogate e non il numero di pazienti. Per il 2023, risultano 14.090 visite di specialistica ambulatoriale, di cui 12.788 primi accessi, e 3.616 esami di diagnostica, mentre per il 2024 (i dati sono disponibili fino a settembre) 10.726 visite di specialistica ambulatoriale, di cui 9.744 primi accessi, e 3.056 esami di diagnostica. Il calcolo relativo ai costi dell’attività intramoenia è fatto sulla base della cosiddetta contabilità separata della Lpi, che deve essere obbligatoriamente rappresentata, in separata sede, per ciascun anno, a livello di bilancio di esercizio dell’Azienda sanitaria. La tariffa al paziente, così come previsto dal regolamento sulla Libera professione intramoenia, viene determinata dal professionista in misura ritenuta sufficientemente congrua, tenuto conto che deve remunerare la prestazione sanitaria svolta, concorrere alla quota parte di spese aziendali, scontare la tassazione Irpef posta in carico al professionista. Nel 2023, il valore dei proventi introitati dall'Usl è stato pari a 4.173.066 euro, mentre per il 2024 il valore stimato è di circa 4.480.000 euro, in attesa di un dato definitivo a chiusura contabile dell’esercizio 2024, che verrà deliberato entro il 30 aprile 2025.»
La Consigliera Minelli ha parlato di situazione problematica: «Una parte di pazienti fa ricorso all'intramoenia accorciando la propria attesa, a fronte però di spese ingenti. C'è chi se lo può permettere, chi no: purtroppo viviamo in una realtà in cui i cittadini, pur pagando le tasse, non possono contare sulla garanzia di una sanità pubblica rispondente alle proprie necessità. Mi stupiscono questi dati, perché spendiamo molti soldi per mandare i pazienti in strutture accreditate, poi incameriamo queste cifre: ci si potrebbe organizzare temporaneamente, chiedendo per esempio ai medici (tra i meno pagati d'Europa) delle prestazioni in plusorario, pagate con tariffe non inferiori a quelle della libera professione, senza far ricadere i costi sull'utenza. In ogni caso un maggiore azione informativa sul tema dell'intramoenia potrebbe essere utile per tutti, perché per i cittadini è veramente difficile capire il raddoppio dei costi per le stesse richieste di prestazioni.»
I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 13 marzo, alle ore 9.
SC
Comunicato n° 145 del 13 marzo 2025
Interrogazione sulla presentazione della nuova legge contenente le regole dell'Erp
La nuova legge che regola l'edilizia residenziale pubblica è stata nuovamente oggetto di dibattito con un'interpellanza del gruppo Forza Italia presentata nella seduta consiliare del 12 marzo 2025.
«A novembre scorso è stato presentato in Commissione il documento "Le politiche abitative in Valle d'Aosta" - ha affermato il Vicecapogruppo Mauro Baccega - e, nel corso dell'audizione con i componenti del tavolo di lavoro incaricato di modificare la legge di riferimento (lr n. 3/2013), è emersa la necessità di rivedere anche la parte sull'edilizia residenziale pubblica. Quando sarà portato in Commissione il testo della nuova legge?»
L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha ricordato che «la prima parte dello studio di ricerca commissionato all’Università della Valle d’Aosta, è stata presentata in quinta Commissione entro lo scorso mese di novembre, così come condiviso in Consiglio. Questa è la base di partenza necessaria per la predisposizione di un intervento legislativo strutturato e sostenibile. L'obiettivo che ci siamo posti è di inviare il testo della legge al Dipartimento del bilancio e a quello legislativo, nel corso del secondo trimestre 2025, per poi presentarlo in quinta Commissione. Il gruppo tecnico sta lavorando speditamente alla revisione della legge, giungendo già a completare la modifica dei 90 articoli che la compongono. Il lavoro degli uffici, che ringraziamo per il continuo impegno, è svolto in collaborazione con tutte le strutture regionali competenti per definire i vari aspetti della multidisciplinarietà che caratterizza la nuova legge, a garanzia che le misure previste risultino efficaci, inclusive e sostenibili. Il cronoprogramma prevede la presentazione del nuovo testo normativo nel mese di aprile al tavolo interistituzionale, alle parti sociali, alle associazioni e ai portatori di interesse, al Celva. Al termine della fase di stesura e consultazione, il documento sarà consegnato alla Commissione consiliare che potrà esaminare la sua versione completa. Parallelamente, l'Università della Valle d'Aosta sta supportando il lavoro di revisione sotto il profilo tecnico-giuridico e normativo, al fine di condividere con il Dipartimento legislativo un impianto coerente e funzionale rispondente alle esigenze attuali e future. Il lavoro, oltre al confronto con le strutture regionali e il Cpel, è svolto sulla scorta dell’esperienza maturata in questi anni, che ha evidenziato come alcuni aspetti non siano sufficienti a rispondere adeguatamente al crescente bisogno di abitazioni. L’approccio della nuova legge supera l’idea di definizione delle regole per l’edilizia residenziale pubblica, che è un’espressione riduttiva rispetto al tema della casa e dell’abitare. Si sta concretizzando un impianto in cui la Regione sostiene e favorisce il nucleo familiare in tutti i passaggi necessari a partire dalla ricerca della casa, passando per il suo ottenimento, sino al suo mantenimento nel tempo, condizione questa che rende necessario anche dare attenzione di prospettiva alla sostenibilità economica del nucleo familiare. Il percorso di definizione di una legge così importante richiede il tempo necessario per evitare il rischio di non prendere in considerazione tutti gli impatti che le scelte proposte potranno avere sui diversi attori e nel contesto sociale complessivo in termini di disagio socio-abitativo.»
Il Vicecapogruppo Baccega ha ricordato di «aver richiesto e sollecitato la realizzazione di un nuovo impianto normativo, già nel 2021. Ora, a seguito dei casi drammatici che si sono verificati in Valle e nel capoluogo, è ancora più necessario avere una legge che valuti con attenzione le problematiche della collettività, guardando soprattutto alle esigenze delle persone e delle famiglie. È cambiato il bisogno di edilizia residenziale pubblica, è diventato sempre più crescente il problema della casa e il Governo regionale avrebbe dovuto dare risposte più rapide senza dover assistere alle criticità che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Sono ben cinque i comuni valdostani inseriti nella graduatoria nazionale del disagio abitativo e questa è una grave lacuna per la nostra regione. Presenteremo pubblicamente le nostre proposte di modifica della legge regionale già la prossima settimana.»
LT
Comunicato n° 146 del 13 marzo 2025
Interrogazione sulla creazione di un ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona
Nella seduta consiliare del 13 marzo 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista, con un'interrogazione, ha voluto conoscere lo stato dell'arte sulla creazione di un nuovo ente strumentale in sostituzione della Società di Servizi Valle d'Aosta Spa.
«A prevederla è la legge regionale n. 44/2020 e, con il Defr 2025-2027, il Governo si è impegnato a ripensare la struttura giuridica della Società di Servizi VdA già esistente "al fine di ripensarne la struttura giuridica con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio-assistenziali e socio-educativi, anche attraverso la costituzione di un ente strumentale" - ha esordito la Capogruppo Erika Guichardaz -. L'Assessore Marzi ha annunciato che la figura dell'assistente infermiere dovrebbe collocarsi tra i profili professionali socio sanitari. Cgil, Uil e Nursing Up, non sottoscrivendo il Ccnl hanno espresso la loro contrarietà rispetto alle risposte messe in campo e all'inquadramento di questa nuova figura. Interroghiamo il Governo per conoscere: a che punto è la creazione dell'ente strumentale; le risultanze degli incontri con i sindacati sulla figura dell'assistente infermiere e se queste nuove figure rientreranno nel personale dell'ente strumentale.»
L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha ricordato «lo studio per la costituzione di un ente strumentale regionale per la gestione dei servizi alla persona, illustrato il 18 febbraio alla quinta Commissione e condiviso, nella stessa giornata, con i sindacati. La riforma che il Governo intende avviare si fonda su tre elementi: portare la politica valdostana a fare programmazione - e non gestione - a partire dai servizi resi alle persone; proporre una soluzione condivisa tra Regione e enti locali per far fronte comune a tutti i problemi gestionali che si stanno incontrando nel reclutare, gestire e valorizzare il personale; risolvere la questione che attanaglia i dipendenti della Società di servizi, che svolgono lo stesso lavoro di alcuni loro colleghi ma che non hanno gli stessi emolumenti, le stesse garanzie e le stesse prospettive professionali. Lo studio presentato definisce un nuovo modello organizzativo che soddisfi queste necessità. A seguito del completamento della fase di analisi, si avvieranno le procedure per la predisposizione di un disegno di legge con le condivisioni negli organi consiliari.»
In merito alla figura dell'assistente infermiere, l'Assessore ha riferito che «lo scorso 7 febbraio si è svolto un confronto, richiesto dall’Ordine degli infermieri, tra le parti direttamente interessate negli aspetti organizzativi della futura attività di formazione. L’accordo del 3 ottobre 2024 tra Governo, Regioni e Province autonome demanda alle Regioni la definizione, su base annuale, del fabbisogno formativo e di quello professionale. Ad oggi, la disciplina statale deve essere ancora completata con l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, che dovrà recepire i contenuti dell'accordo: una volta adottato, l’Assessorato procederà con le disposizioni a livello regionale. L'altro aspetto da considerare è quello dell’inquadramento dell'assistente infermiere, figura che nel contratto vigente non è prevista, ma che risulta nella bozza del nuovo contratto sanità 2022-2024, ancora non sottoscritta, sarebbe è collocata nell'area degli assistenti del ruolo socio-sanitario. Solo dopo la reale esistenza di questo nuovo professionista socio-sanitario si potranno fare le valutazioni del caso, ma ad oggi nessuno ne ha mai parlato, perché non ancora attiva per l’ente strumentale. È certo che la grave carenza di personale infermieristico a livello nazionale - e di conseguenza regionale - anche in vista di un potenziamento dell’assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale per la domiciliarità e la residenzialità sul territorio, ponga come sempre più necessario individuare nuovi profili professionali adeguatamente formati che possano favorire la migliore presa in carico degli assistiti.»
«Quindi il confronto con il Consiglio avverrà sul disegno di legge e non sullo studio che, invece, sarebbe stato meritevole di maggiore attenzione dal momento che presenta delle carenze che andrebbero affrontate in Commissione prima della norma - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -. Il 18 febbraio, infatti, sono state presentate in Commissione solo delle slide, ma lo studio è un'altra cosa. L'ente strumentale potrà disciplinare i rapporti con il personale avvalendosi del contratto del comparto unico ma, trattandosi di un'impresa, potrebbe anche ricorrere a strumenti contrattuali diversi: non sono dettagli di poco conto. Rispetto all'assistente infermiere, oggi, è stata presa una posizione diversa rispetto a quella tenuta qualche Consiglio fa dall'Assessore che, allora, aveva dichiarato di portarsi avanti prevedendo la possibilità di diventare assistenti infermieri per gli operatori socio sanitari in possesso del diploma di scuola superiore e con un'esperienza di 24 mesi. Dichiarazioni improvvide visto che, oggi, l'Assessore dichiara che questa nuova figura non è definibile nel dettaglio fino a quando non sarà siglato il contratto nazionale e comunque è necessario quantificarne il reale fabbisogno. Sarà interessante conoscere questi dati visto che ci sono continui tagli dei servizi infermieristici. Mi sembra una contraddizione enorme. Forse prima di fare annunci sarebbe meglio avere un quadro ben definito.»
LT
Comunicato n° 147 del 13 marzo 2025
Interpellation sur la limitation du droit d'accès aux immeubles pendant l'hiver
Dans la séance du Conseil du 13 mars 2025, le groupe Rassemblement Valdôtain a présenté une interpellation sur la limitation du droit d'accès des usagers d'immeubles à leur propriété pendant l'hiver.
«Les résidents du village de Blavy (Commune de Roisan) n'ont pas accès à leur propriété pendant de longues périodes de l'hiver à cause de la fermeture de la route, suite à une ordonnance du Syndic de Saint-Christophe, à cause de la présence de la neige et du verglas - a dit le Conseiller Diego Lucianaz -. Le Gouvernement a déclaré, à maintes reprises, son engagement à œuvrer contre le dépeuplement de la montagne, en favorisant les conditions de vie de ses habitants. Je voudrais connaître: combien d'autres situations similaires il y a en Vallée d'Aoste; s'il y a eu des entretiens sur ce sujet avec les deux administrations municipales et avec quel résultat; si le Gouvernement régional a la volonté d'aborder cette problématique avec l'association des Syndics; quelles seront les initiatives législatives prédisposées, même de caractère fiscal, de la part de la Région, ainsi que des collectivités locales, pour les résidents et les usagers qui pendant des mois entiers n'ont pas droit d'accès à leurs propriétés et restent privés de tout service public.»
«La fermeture hivernale de la route de Blavy n'est certainement pas un cas unique en Vallée d'Aoste - a répondu le Président de la Région, Renzo Testolin -. Ce qui est sûr, c’est qu’il appartient aux Syndics, qui connaissent leur territoire, la conformation et les enjeux critiques de leurs routes, d’évaluer la situation des routes municipales. Les routes sont fermées pour des raisons objectives, notamment lorsque la circulation est dangereuse, comme le cas présent, et non au gré des Syndics. Toutefois, afin d'approfondir la question, nous avons eu des entretiens avec les Syndics des Communes concernées, Saint-Christophe et Roisan. Confirmant la grande dangerosité en hiver du tronçon de route en question, non seulement pour la glace mais aussi pour les coulées de débris, les Syndics ont fait savoir qu’ils avaient eu des rencontres avec les personnes intéressées à accéder également en hiver aux immeubles de leur propriété situés dans le village de Blavy, en relation avec le fait qu'il y a actuellement cinq résidents à Blavy, bien qu’ils n’y habitent pas toute l’année. Les Syndics ont d’autre part souligné les difficultés de la mise en place d’un service de déneigement, même pour des raisons de sécurité, outre à son onérosité. Par ailleurs, le Syndic de Roisan nous a informés qu’en ce qui concerne la Tari, l’Administration communale applique, comme prévu, une réduction pour l’inaccessibilité de la localité pendant la période hivernale.»
Il Consigliere Lucianaz si è detto completamente insoddisfatto: «Il Presidente non ha risposto sulla volontà di risolvere la problematica né con i due Sindaci interessati né con l'Associazione dei Sindaci; e men che meno sulle future iniziative legislative anche di carattere fiscale. Non c'è la volontà di permettere alle persone che hanno scelto di vivere in montagna di ottenere condizioni di vita adeguate. Tenere una strada agibile non rappresenta un impegno impossibile per le amministrazioni, ma si preferisce, visto che ci sono rischi e responsabilità, chiudere gli accessi. Questo Governo non sta assolutamente favorendo la scelta di chi vive in montagna.»
SC
Comunicato n° 148 del 13 marzo 2025
Interpellanza sui dipendenti della Società di Servizi che operano in Regione o in Ausl
Nella seduta consiliare del 13 marzo 2025, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha voluto conoscere, con un'interpellanza, gli intendimenti del Governo regionale rispetto agli eventuali dipendenti della Società di Servizi che prestano la loro professione presso l'Amministrazione regionale e l'Ausl.
Richiamando l'analisi per la costituzione di un ente strumentale regionale per la gestione dei servizi alla persona presentata in quinta Commissione consiliare il 18 febbraio, il Consigliere Claudio Restano ha commentato: «Vi sono molte perplessità riguardo a questo documento, sia da parte politica che da parte sindacale. L'Assessore, in risposta a precedenti iniziative, ha fatto il punto sui livelli occupazionali della Società di Servizi, ma con questa interpellanza noi vogliamo capire se vi siano dei dipendenti della Società che operano presso uffici amministrativi della Regione o dell'Ausl (con quale inquadramento professionale e quale ruolo), nonché presso l'Unità di valutazione multidimensionale distrettuale (Uvmd) istituita in ogni distretto socio-sanitario e ad Aosta per l'accesso al sistema dei servizi e per gli interventi socio-sanitari. Come ci si vuole porre nei loro confronti?»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin ha voluto ricordare che «la Società dei Servizi fornisce all’Amministrazione regionale dei servizi e non del personale. In conformità ai contratti sottoscritti, vi sono dei dipendenti della Società dei servizi che operano all'interno degli uffici regionali e delle sedi dell'Ausl e, in misura residuale, all’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale, preposte all'esecuzione dei contratti di servizio. Il personale svolge il ruolo di assistente sociale e di segretariato sociale. Abbiamo già avuto modo di iniziare a illustrare gli obiettivi della creazione dell’ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona specificando che, tra questi, figura non solo la salvaguardia, ma anche il potenziamento dei livelli occupazionali attualmente assicurati dalla Società dei servizi.»
Il Consigliere Restano ha rilevato che «la risposta del Governo è incompleta. Non sappiamo quante persone sono attualmente occupate e se, una volta creato l'ente strumentale, rimarranno lì dove sono state collocate. Faremo ulteriori iniziative per approfondire la questione.»
I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.
LT
Comunicato n° 150 del 13 marzo 2025
Interpellanza sull'avvio di una campagna informativa sul consumo di latte crudo
Si è discusso della necessità di avviare una campagna informativa sul consumo del latte crudo, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 13 marzo 2025.
«Diversi articoli stampa hanno evidenziato i potenziali rischi legati al consumo di latte crudo che hanno enfatizzato le possibilità di infezioni da Escherichia coli - ha affermato il Vicecapogruppo Erik Lavy -. Visto che, la Fontina, il Fromadzo e altri formaggi freschi e artigianali sono ottenuti dalla lavorazione di latte crudo, vogliamo sapere se il Governo, di concerto con le associazioni di categoria e il consorzio Fontina Dop, abbia intenzione di promuovere una campagna informativa sui rischi ma soprattutto sui benefici del consumo di latte crudo, evitando la creazione di falsi allarmismi.»
L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, nel ribadire «la massima attenzione al tema del consumo di latte crudo», ha sottolineato come «la sempre maggiore attenzione alla sicurezza alimentare impone un'informazione corretta e completa ai cittadini. Durante questi due anni abbiamo organizzato diversi incontri, cui ho partecipato personalmente, con le strutture competenti e i rappresentanti delle associazioni di categoria e del Consorzio produttori e tutela Fontina Dop. È sicuramente necessario non sottovalutare i rischi per la salute legati al consumo di latte crudo e promuovere la messa in atto di tutte le possibili misure di contenimento, di prevenzione e di corretta informazione. D'altro canto, è ugualmente importante che il latte crudo e i suoi derivati non vengano demonizzati, evitando che la diffusione di informazioni non equilibrate generi allarmismi ingiustificati che possono condizionare negativamente l’opinione pubblica.»
«In questi due anni - ha proseguito Carrel -, abbiamo posto in essere una nutrita serie di importanti iniziative tra cui la convenzione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per la ricerca dell’Escherichia coli Stec nella filiera di produzione della Fontina Dop, che ha portato all’esecuzione di 1300 analisi su campioni di latte, cagliate e formaggi prima dell’immissione sul mercato e, ove necessario, all’applicazione di procedure di verifica e controllo sia da parte del Consorzio che da parte della Struttura competente dell'Ausl. Sono stati realizzati anche incontri formativi destinati agli operatori della filiera lattiero-casearia per il miglioramento delle pratiche aziendali in modo da ridurre il rischio legato alla presenza di E.coli Stec che si sono tenuti a novembre e dicembre 2024 con la partecipazione di 83 aziende di trasformazione del latte, caseifici e singoli trasformatori e di 680 aziende di allevamento e produzione di latte. Abbiamo anche attivato un finanziamento per la realizzazione del "Progetto tecnico scientifico per la riduzione del rischio da E.coli Stec in Fontina Dop", approvato nell’ambito del Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027.»
Sulla corretta informazione dei cittadini, l'Assessore ha segnalato che «l'Ausl VdA ha predisposto, nell’ambito del Piano regionale della prevenzione e del Piano regionale lotta antimicrobico-resistenza, una campagna informativa rivolta alle categorie più a rischio di sviluppare malattie in caso di consumo di cibi crudi, tra cui i bambini, gli anziani, le donne incinte, e i soggetti immunodepressi. Questa campagna, che ha come scopo quello di sottolineare l’importanza di corrette prassi igieniche e di adeguate modalità di conservazione e di manipolazione dei cibi consumati crudi, si avvarrà anche di brochure e locandine predisposte dall'Azienda sanitaria che verranno a breve distribuite negli ambulatori pediatrici. Inoltre, sono stati svolti specifici incontri formativi tra medici e veterinari del Dipartimento di prevenzione e pediatri di libera scelta, in modo da fornire a questi ultimi le adeguate informazioni da divulgare ai genitori, periodicamente allarmati dagli articoli di stampa, per aumentarne la consapevolezza dei rischi e per rassicurarli con le parole autorevoli dei professionisti che operano nel campo della salute pubblica.»
Il Vicecapogruppo Lavy, nella replica, ha osservato: «Le iniziative elencate dall'Assessore vanno bene, ma manca l'ultimo passo: manca cioè una campagna informativa rivolta al grande pubblico. Sappiamo bene che basta anche un solo caso critico per sollevare dubbi sul consumo di latte crudo e sui suoi derivati: cosa succederebbe se qualche autorità sanitaria, magari da Bruxelles, decidesse un giorno che il latte crudo è pericoloso? Come reagirebbe il grande consumo? Per la nostra regione le conseguenze sarebbero senza dubbio molto gravi, danneggiando tutta la nostra filiera. Invito l'Assessore a prestare attenzione all'etichettatura e ad agire d'anticipo con una campagna informativa rivolta a una platea ampia che, ricevendo le informazioni corrette, potrà continuare ad acquistare i nostri prodotti con latte crudo con la massima serenità.»
SC
Comunicato n° 151 del 13 marzo 2025
Interpellanza sul contrasto all'abbandono della montagna
Con un'interpellanza illustrata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 13 marzo 2025, è stata affrontata la questione del contrasto all'abbandono delle terre di montagna.
Ricordando l'importanza svolta da agricoltura e allevamento nel mantenimento del territorio, il Consigliere Dino Planaz ha fatto presente che «arrivano segnalazioni preoccupanti sullo stato di abbandono di alcune località della nostra regione da parte di coloro che vivono quotidianamente la montagna. Alla luce di queste grida di allarme che cosa ha intenzione di fare il Governo? Quali soluzioni adotterà per ridurre i disagi e per avviare politiche di lungo periodo, intervenendo sul progressivo abbandono delle terre alte?»
«Per la nostra regione, abbandonare la montagna significherebbe mettere a repentaglio tutto il suo sistema economico! - ha commentato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel -. Sin dai primi mesi del mio insediamento ho scelto di organizzare una serie di incontri sul territorio per confrontarmi con i vari attori del settore agricolo, ascoltarne le necessità e condividere con loro il Complemento di sviluppo rurale, che definisce le priorità regionali per lo sviluppo del settore, con un focus specifico sulle zone montane e sulla multifunzionalità dell'agricoltura. In risposta a quanto rappresentatomi rispetto ai territori di montagna ho agito presentando un emendamento al Csr che ha permesso di apportare piccole ma significative modifiche ad alcune misure, adattandole alla particolare realtà valdostana. Analoghi incontri si sono tenuti, su mia iniziativa, con i rappresentanti dei Consorzi di miglioramento fondiario e delle consorterie - che svolgono un ruolo fondamentale nel presidio del territorio e nel mantenimento della viabilità interpoderale e delle infrastrutture irrigue - a seguito dei quali sono state attivate e rafforzate misure per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria e per la gestione ordinaria delle infrastrutture rurali spesso collocate in località marginali.»
«Durante questi quasi due anni di mandato - ha evidenziato Carrel -, l'Assessorato ho messo in atto diverse azioni per contrastare l'abbandono delle terre di montagna, garantendo lo sviluppo delle aziende agricole, agroalimentari e forestali regionali e favorendo lo sviluppo delle aziende site in aree più depresse attraverso l'adeguamento dei bandi alle caratteristiche del territorio e alle dimensioni delle aziende; gli incentivi alle produzioni di qualità; l'attenzione al ricambio generazionale per la creazione di nuove imprese agricole. Abbiamo attivato varie misure per il settore zootecnico tra cui quelle di monticazione e del pascolamento finalizzate proprio a garantire la permanenza delle aziende in località critiche e siamo intervenuti anche con il supporto alle attività promozionali per la valorizzazione delle tradizioni locali e delle produzioni di eccellenza, rendendo più attrattive le zone di montagna. Inoltre, le novità introdotte dalla legge n. 1/2024 riservano particolare attenzione ai territori montani più disagiati, dove spesso si trovano piccole e piccolissime aziende, solitamente a conduzione familiare, fornendo loro uno strumento snello e flessibile, complementare al Csr, che prevede la possibilità di ottenere dei contributi a fondo perduto per investimenti al di sotto degli 80mila euro. Per affrontare con successo questa problematica è indispensabile ottenere una piena consapevolezza da parte della comunità, la totale condivisione di intenti tra istituzioni e operatori del settore agro-zootecnico e l’impegno costante sia della società civile che del mondo della politica.»
Il Consigliere Planaz ha evidenziato «l'importanza di sostenere l'attività dei nostri agricoltori e allevatori che, con fatica e dedizione, si occupano del mantenimento delle terre alte. Le tante misure messe in atto a favore del settore zootecnico, apistico, vitivinicolo, ecc., sono un passo importante ma bisognerebbe avere un approccio diverso per determinate aree particolarmente impervie che si mantengono in buona salute grazie alla presenza e al lavoro dell'uomo che le abita a costo di tanti sacrifici. Una maggiore attenzione può incentivare anche i giovani a portare avanti il lavoro svolto dalle loro famiglie o anche ad avviare nuove aziende agricole.»
LT
Comunicato n° 152 del 13 marzo 2025
Interpellanza sull'innevamento programmato a Champorcher
L'innevamento programmato nel comprensorio sciistico di Champorcher è stato al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 13 marzo 2025.
«Apprendiamo da fonti stampa che nei primi mesi della stagione invernale 2024-2025 sui 12 km di piste, meno della metà era sciabile e la situazione è rientrata parzialmente solo verso metà febbraio 2025 con l'apertura delle ultime piste - ha riferito il Vicecapogruppo Dennis Brunod -. Eppure per il potenziamento dell'innevamento programmato Laris-Champorcher sono stati avviati in questi anni lavori per quasi 6 milioni di euro con risorse regionali e della società Monterosa: investimenti che per Rassemblement sono molto importanti e strategici per il futuro di queste realtà. Vorremmo sapere se ci sono state delle problematiche nell'esecuzione dei lavori che hanno limitato la disponibilità delle piste del comprensorio e se il completamento dei lavori avverrà con anticipo rispetto alla prossima stagione invernale 2025-2026 affinché tutta la località e i professionisti interessati possano beneficiare al meglio dell'offerta completa delle piste, che collegano Champorcher fino a 2600 metri di Cimetta Rossa.»
L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha confermato la bontà della scelta fatta nel 2019-2020 «quando abbiamo messo a disposizione le prime risorse per l'innevamento programmato di Champorcher. Nei tempi passati, questa località turistica era nota per la sua abbondanza di neve e oggi, invece, si trova a fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico. Quella del 2019, è stata una decisione politica lungimirante e coraggiosa, senza questo investimento Champorcher non potrebbe guardare con fiducia al futuro del proprio comprensorio sciistico. Purtroppo oggi la realizzazione di un investimento come questo, comporta una lunga e operosa fase di confronto con le strutture che devono rilasciare le autorizzazioni: per l’innevamento di Champorcher ci sono voluti ben 17 mesi per ottenere le autorizzazioni all'esecuzione dei lavori. Anche i tempi di assegnazione dell'appalto si sono allungati di vari mesi a seguito della mancata disponibilità del primo aggiudicatario. L'anno scorso, poi, la neve è arrivata in maniera molto tardiva e anche questo fattore è stato fonte di ritardo. Comunque, ad oggi, i lavori sono già in fase molto avanzata ed è in corso di predisposizione anche lo spostamento della telecabina che sarà realizzata nell'area dedicata ai principianti. La stazione è pronta a dare tutte le risposte del caso e, da parte mia, ci sarà tutta l'attenzione a seguire le iniziative della società e delle imprese che stanno lavorando in cantiere. La conclusione dei lavori rappresenterà una pagina nuova per Champorcher, per i suoi operatori e anche per gli imprenditori che si stanno indirizzando a investire in zona. Questa località è stata sempre importante per la bassa Valle e sono sicuro che con l'impegno di tutti potrà tornare a essere un punto di riferimento per gli sciatori e per i frequentatori estivi, garantendo un'ottima risposta a livello turistico. L'innevamento artificiale, accompagnato agli ski bus che sono tornati a funzionare sulla località, a una serie di servizi che l'Amministrazione comunale sta mettendo a disposizione, alle risorse che abbiamo stanziato per completare alcune opere come la Maison de Thomas, all’impegno di nuovi giovani imprenditori, possono dare nell'insieme una buona risposta e la speranza di un futuro più prospero per la comunità e per tutta la vallata, favorendo anche l’attrazione di nuovi investitori e nuovi investimenti.»
Il Vicecapogruppo Brunod si è detto soddisfatto della risposta «e dell'attenzione dimostrata nei confronti di Champorcher e delle medie e piccole realtà turistiche valdostane, che devono poter essere messe nelle condizioni di garantire tutta l'offerta sciistica sin dall'inizio della stagione invernale. Ci auguriamo che tutto possa procedere al meglio e che i lavori proseguano nella direzione auspicata. Champorcher è una stazione strategica dislocata all'ingresso della bassa Valle e i vantaggi economici di una buona stagione invernale hanno ricadute positive su tutta la vallata, sui territori limitrofi e sono anche un importante stimolo per attrarre nuovi investimenti che possano far crescere e sviluppare ancor più la località.»
LT
Comunicato n° 153 del 13 marzo 2025
Interpellanza sull'estensione di un premio volumetrico alla "legge casa"
L'estensione a tutti gli interventi previsti dalla "legge casa" (n. 24/2009) del bonus volumetrico 5% della legge regionale n. 13/2015 (legge europea regionale 2015) è stata oggetto di dibattito con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 13 marzo 2025.
«Sulla base della legge regionale n. 13/2015, se prevedo di costruire una casa nuova o di ristrutturarne una esistente e adotto delle soluzioni progettuali che mi permettono di avere prestazioni energetiche significativamente superiori ai minimi di legge, posso beneficiare di un 5% di volume in più rispetto alle previsioni del Piano regolatore: ottima opportunità che stimola, a costo zero per la pubblica amministrazione, l'orientamento dei privati per gli edifici a basso impatto energetico, con i benefici ambientali che ne derivano - ha spiegato il Consigliere Luca Distort -. Questo extra bonus può essere sommato a quello previsto dalla "legge casa" ma, attualmente, solo per gli interventi il cui ampliamento si limita al 20% del volume e non per quelli di demolizione e ricostruzione che hanno un ampliamento concesso del 35%. La limitazione riguarda poi anche tutti gli interventi nei centri storici (zone A) e vorremmo sapere se il Governo ha intenzione di rivedere queste limitazioni.»
«Abbiamo a cuore questi temi e con l’Assessore Sapinet lavoriamo per creare le migliori condizioni di utilizzo delle norme per gli interventi edilizi da parte dei nostri cittadini - ha affermato l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy -. Per i centri storici è necessario dare corso a una nuova visione per evitare che vengano via via abbandonati da chi li abita o non attivati interventi di recupero da parte di chi detiene la proprietà degli edifici. L’art. 34 della lr 13/2015 nasceva in recepimento dell’articolo 14 del d.lgs. 102/2014 e dell’art. 22 del d.lgs. 28/2011 che avevano introdotto, a livello nazionale, deroghe alle distanze minime e bonus volumetrici per favorire la riqualificazione energetica degli edifici. Nel recepimento regionale di tale normativa, le strutture competenti in materia di energia e quelle in materia di urbanistica hanno cercato di rendere coerenti tali disposizioni con quanto previsto a livello regionale dalla lr 24/2009, introducendo quindi i commi 7 e 8 dell’articolo 34 della l.r 13/2015, ma escludendo però le zone A. La possibilità di cumulo degli incrementi volumetrici per le ristrutturazioni era stata prevista per evitare che la realizzazione di un cappotto sull’intero edificio comportasse l’utilizzo di una quota rilevante del bonus volumetrico del 20%, riducendo i benefici dell’ampliamento o disincentivando la realizzazione del cappotto sulla parte di edificio preesistente non oggetto di ampliamento. Nei casi di demolizione e ricostruzione è già prevista una possibilità di ampliamento maggiore, del 35%, che allora era stata ritenuta sufficiente per contemperare le esigenze di risparmio energetico richieste dalla norma con quelle di corretto sviluppo urbanistico. Personalmente non condivido l'approccio in termini percentuali che mortifica le possibilità di intervento per le abitazioni più piccole che dispongono di poco volume.»
«Siamo in attesa dell’emanazione del decreto di aggiornamento del decreto per l'applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e la definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici che è strettamente connesso all’applicazione dei bonus volumetrici - ha informato Bertschy -. Il recepimento della norma ci consentirà di intervenire sul tema del 5%, tenendo presente che, sebbene i bonus volumetrici rappresentino un incentivo utile, la vera chiave per l'efficientamento energetico rimane l'attuazione dei lavori e la messa in disponibilità dei necessari volumi. Faremo un ragionamento complessivo anche sulla base delle nuove direttive eurounitarie in materia. Sulle zone A non abbiamo competenza primaria, ma possiamo fare un lavoro sulla classificazione degli edifici per rispondere alle esigenze degli abitanti dei centri storici, consentendo loro di realizzare interventi coerenti con le grandi somme finanziarie che servono per realizzare una ristrutturazione. La lr 13/2015 sta dando grandi risultati: negli ultimi tre anni abbiamo messo a disposizione più di 18 milioni di euro di finanziamenti all'1% e possono arrivare allo zero per cento per gli interventi che eliminano le fonti fossili. Con disposizioni ben adattate sotto il profilo urbanistico la nostra norma regionale potrà funzionare ancora meglio.»
«In Valle d'Aosta il tema della disciplina edilizia riguarda circa l'80% dei valdostani in quanto proprietari di immobili - ha replicato il Consigliere Distort -. Ci sono schieramenti politici che vedono nell'attività edilizia una minaccia per il territorio mentre ce ne sono altri, come la Lega, che considera l'attività edilizia una risorsa da gestire in modo intelligente e coraggioso. Se l'obiettivo a cui tendere è quello di realizzare le migliori prestazioni energetiche possibili a vantaggio dell'ambiente, anche attraverso una politica edilizia virtuosa, bisogna superare le limitazioni contenute nella legge. Mi auguro e auspico che la parte politica possa portare avanti il percorso che si è prefissata, superando questa sorta di autocensura che si mette in atto nei confronti dell'edilizia pensando che l'ampliamento sia una sorta di peccato originale. Abbiamo parti di territorio che hanno iniziato un cammino inesorabile verso l'abbandono su cui bisogna intervenire per invertire la rotta. La premialità del 5% di extra volume individuata dalla lr. 2015, associata a tutti gli incrementi volumetrici della "legge casa" può mettere in moto meccanismi virtuosi. Non stiamo parlando di soddisfare puri appetiti di ampliamento ma di incentivare una buona riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.»
LT
Comunicato n° 154 del 13 marzo 2025
Interpellanza sulle tariffe Tari
Con un'interpellanza presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 13 marzo 2025 è stato affrontato il tema dell'impatto dei costi di gestione dei rifiuti sulle tariffe Tari.
«Le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti urbani sono notevolmente aumentate - ha dichiarato il Capogruppo Stefano Aggravi -. In occasione di una nostra precedente iniziativa consiliare l'Assessore ha chiarito che le tariffe per il conferimento nella discarica di Brissogne hanno un'incidenza del 25% sul costo finale della Tari. Bisogna dunque approfondire il contenuto delle voci che compongono l'altro 75%. Con riferimento all'ultimo quinquennio e per ogni ambito territoriale chiediamo di sapere: quali sono i quantitativi di "rifiuti indifferenziati" e "singole frazioni di rifiuti differenziati" con a confronto la relativa spesa complessiva annua di conferimento; qual è il ricavo derivante dalla valorizzazione del rifiuto differenziato; quali sono le conclusioni a cui si è arrivati nell'ambito del tavolo tecnico formato dai Presidenti delle Unités des Communes e dai tecnici regionali sulle misure da porre in essere per abbassare il quantitativo di indifferenziato conferito in discarica; quali iniziative si intendono porre in essere per ridurre, nell'immediato, l'impatto dei costi di gestione del servizio sulle tariffe future per famiglie e imprese.»
Riguardo ai ricavi derivanti dalla vendita dalla valorizzazione dei rifiuti, l'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, ha riferito che «la quota tariffaria determinata nel Piano economico finanziario era pari a 2.125.462 euro, da rideterminarsi periodicamente. Attualmente sono in corso le operazioni di revisione del dato (che risulta in leggero aumento) in relazione agli aumenti dei ricavi dai Consorzi di recupero per rifiuti differenziati e grazie anche all’incremento della percentuale di raccolta differenziata a seguito applicazione piano rifiuti. Il contratto di concessione prevede due tariffe di trattamento per i rifiuti indifferenziati e differenziati composte da quattro tipologie di quota tariffaria: a copertura degli oneri di investimento; a copertura degli oneri gestionali; in riduzione legata ai ricavi derivanti dalla vendita di energia elettrica dalla valorizzazione energetica del biogas; in riduzione legata ai ricavi da recupero/valorizzazione rifiuti.»
«Le linee guida per l'attivazione della raccolta porta a porta, la gestione dei centri di raccolta e delle isole ecologiche, nonché l’applicazione della tariffazione puntuale, sono state presentate il 24 maggio 2024 nell’ambito del tavolo tecnico - ha proseguito l'Assessore -. Queste misure mirano ad abbassare il quantitativo a smaltimento e migliorare il conferimento presso il Centro di Brissogne. Ciò contribuirà a contenere la componente Tari legata ai costi di gestione del centro. L’Amministrazione regionale, che può intervenire sui costi di sua competenza - ossia quelli relativi alla gestione dell'impianto di Brissogne, regolati da un contratto con la società EnVal attualmente in fase di revisione - ha individuato Brissogne come “impianto minimo” con una delibera del 18 febbraio scorso, in conformità con il Programma nazionale dei rifiuti e le direttive di Arera. Questa scelta, essenziale per la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio, permetterà sotto il profilo tariffario una regolazione dei costi riconosciuti e delle tariffe di accesso, garantendo un ulteriore controllo delle spese sostenute dal Centro. Grazie a questa regolamentazione, sarà avviato un percorso che porterà all’approvazione di tariffe di accesso stabilite come prezzi massimi unitari per il conferimento a Brissogne, fermo restando la facoltà di applicare tariffe inferiori, nel rispetto delle condizioni previste dal contratto con EnVal. Le tariffe così definite seguiranno meccanismi di aggiornamento e riallineamento chiari, stabiliti dall’Autorità di regolazione.»
Per l'Assessore, «l'aver istituzionalizzato il tavolo tecnico con gli enti locali ha permesso di agire in sinergia con le Unités, che come noto costituiscono i sub-Ato appaltatori del servizio di raccolta, per mettere in campo tutte le azioni, comprese quelle comunicative, per calmierare l’aumento dei costi di gestione e migliorare i risultati sulla raccolta differenziata, quantitativi e qualitativi.»
Il Capogruppo Aggravi ha replicato: «L'andamento dei prezzi del recuperato ha avuto un calo negli ultimi anni, vista la grande quantità disponibile, con ribassi su alcune tipologie dei materiali. Sulla gestione, al di fuori dell'impianto di Brissogne, occorre fare dei ragionamenti, così come sulla raccolta diversificata e sulle tipologie di rifiuto. Siamo a fine Legislatura: occorre capire quali saranno le evoluzioni delle tariffe di Arera, cui siamo ancorati, così come la durata di Brissogne e la revisione del contratto con EnVal. I dubbi sono tanti, così come i dati: ci auguriamo che in Commissione si possa fare un ulteriore passaggio su questa tematica.»
SC
Comunicato n° 155 del 13 marzo 2025
Interpellanza sulle liste di attesa Ausl
«Nel 2024 sono state 121.354 le prestazioni, con quattro classi di priorità diverse: U (urgente); B (breve); D (differibile), da eseguire entro 30 (per visita specialistica) e 60 giorni (per esami strumentali); P (programmata) da eseguire entro 120 giorni - ha segnalato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Il sistema di rilevazione dei tempi di attesa si applica solo alle prestazioni di tipo D e nel 2024 ne sono state erogate 37.800, mentre il totale delle liste d'attesa e di quelle di galleggiamento era di circa 14mila unità (rispettivamente 10.595 e 3.396). Chiedo di sapere: quante delle 121.354 prestazioni sono state erogate nel rispetto dei tempi previsti dai codici di priorità; quante delle 10.595 prenotazioni nelle liste di attesa al 31 dicembre 2024 potranno essere evase nei 30 giorni (visite specialistiche) e nei 60 (prestazioni diagnostiche); se sia intenzione del Governo dare indicazione all’Ausl affinché metta in atto con urgenza delle misure straordinarie per perseguire una sensibile riduzione delle liste d’attesa entro la fine del primo semestre dell’anno in corso.»
«Stiamo lavorando con l'Ausl alla predisposizione del Piano regionale di recupero delle liste di attesa per il 2025 - ha risposto l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -, proprio con il fine di migliorare la capacità di offerta rispetto alla domanda di prestazioni dei cittadini. Rispetto alle misure straordinarie da porre in campo si è lavorato su due fronti: da un lato, riorganizzando internamente obiettivi e personale necessari da dedicare in modo ancora più puntuale nei volumi di attività delle prestazioni ambulatoriali che necessitano di essere ridotti; dall’altro, un maggiore coinvolgimento delle strutture private convenzionate, che operano con criteri di qualità certificati dalla Regione che per la prima volta hanno fornito una programmazione puntuale da subito per l’intero anno. In questo modo possiamo programmare gli appuntamenti a lungo termine, riducendo il problema delle liste di galleggiamento che si riempiono rapidamente. Il processo è in continua evoluzione, ma l’importante è mantenere un equilibrio e garantire un miglioramento progressivo ma costante, anziché rincorrere soluzioni temporanee che riportano inevitabilmente al punto di partenza. Le liste di attesa sono, infatti, il risultato di un sistema complesso che non può essere "riparato" con azioni singole, ma richiede una visione strategica e una serie di interventi a breve, medio e lungo termine che possano ridurre progressivamente il problema. Quindi, in attesa del nuovo documento di programmazione statale, che ha appena iniziato il proprio iter per l’acquisizione dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni, stiamo già stabilendo con l'Usl una serie di azioni: la Direzione strategica ha concordato con i Direttori di struttura degli obiettivi di produzione sui singoli settori, e sta chiedendo uno sforzo supplementare al proprio personale e utilizzando lo strumento delle prestazioni aggiuntive tramite Lpa e il possibile ricorso alla Libera professione intramuraria. Inoltre, la nuova procedura di gestione dei percorsi di tutela, da alcuni mesi totalmente informatizzata, già adesso consente un più facile accesso. L’Azienda si sta attivando, poi, per valutare la possibilità di erogare prestazioni in orario serale o nei giorni di sabato e domenica, in modo da poter proporre ogni iniziativa possibile per ampliare l’offerta ai cittadini, tenendo conto del personale disponibile.»
In merito alle prestazioni erogate, l'Assessore ha precisato che «le 121.354 prestazioni erogate nel 2024 si riferiscono alle prime visite tra le 69 prestazioni oggetto di monitoraggio. Di queste, il 70% circa è stato erogato nel rispetto dei tempi previsti dai codici di priorità. Evidenzio che l'Ausl, nel suo complesso, eroga oltre 700.000 prestazioni all’anno, senza contare quelle di laboratorio che porterebbero questo ammontare a oltre 2 milioni, a rappresentare correttamente i reali volumi sui quali siamo chiamati ad operare. Delle prenotazioni inserite a sistema al 31 dicembre 2024, il 50% sono già state o potranno essere rese nel rispetto dei tempi previsti.»
Il Capogruppo Marquis si è detto insoddisfatto della risposta: «L'Assessore continua a lamentarsi della carenza di medici e delle problematiche di ordine generale. Invece, la Valle d'Aosta ha uno Statuto speciale, si autofinanzia la sanità e ha tutti i titoli per essere un piccolo laboratorio per sperimentare soluzioni innovative. Ecco perché sollecitiamo da tempo delle misure a carattere straordinario, diversamente tra due anni saremo ancora qui a sottolineare il problema. Dai dati forniti, emerge che più di ottomila valdostani avrebbero diritto al percorso di tutela perché l’Usl non è in grado di erogare le prestazioni nei termini di legge. In questo contesto l'unica soluzione possibile per garantire loro la tutela della salute è quella di chiedere aiuto temporaneamente al settore privato con l’istituzione di voucher a favore dei cittadini a rimborso delle prestazioni sanitarie acquisite.»
SC
Comunicato n° 156 del 13 marzo 2025
Interpellanza sulla pubblicizzazione del "Percorso tutela". Conclusi i lavori del Consiglio
In chiusura dell'adunanza del 12 e 13 marzo 2025, con un'interpellanza il gruppo Lega Vallée d'Aoste è tornato sul tema della pubblicizzazione del "Percorso tutela" dell'Ausl.
«Per sommi capi viene data all'utenza un'informazione minima tramite comunicati stampa della Regione o accedendo al sito dell'Ausl sulla possibilità di attivare questo percorso alternativo per poter accedere a visite e prestazioni strumentali secondo le tempistiche previste - ha commentato la Consigliera Raffaella Foudraz -. Nella home page del sito aziendale c'è la sezione "tempi di attesa" con le informazioni per accedere ai percorsi di tutela. Sul punto avevamo presentato una mozione, puntualmente respinta dalla maggioranza, con cui chiedevamo una maggiore pubblicizzazione di questo percorso anche perché avevamo rilevato che numerosi rimandi contenuti nella comunicazione istituzionale dell'Ausl e della Regione facevano riferimento a pagine internet che non risultavano esistenti. Chiediamo all'Assessore se ritiene che le comunicazioni presenti sul sito dell'Ausl illustrino adeguatamente ai cittadini le modalità di accesso a questo percorso e se intende attivarsi affinché tali informazioni siano rese pubbliche e accessibili a tutti i potenziali fruitori dei servizi sanitari.»
«Se la Consigliera è stata così precisa nel dettagliare le modalità di accesso al percorso tutela, vuol dire che le informazioni ci sono, in ogni caso verificheremo con l’Ausl le sue segnalazioni - ha commentato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Nella home page del sito aziendale è infatti presente e immediatamente visibile, in alto, al centro, la sezione "Tempi di attesa". In questa sezione, oltre ai dati del monitoraggio aziendale sui tempi di attesa delle prestazioni, le informazioni sulle classi di priorità e le liste di galleggiamento, sono pubblicate le informazioni per accedere ai Percorsi di tutela, telefonando al Cup o recandosi presso uno degli sportelli presenti sul territorio. È bene evidenziare e tenere a mente che i percorsi di tutela possono essere attivati soltanto per prime visite/primi accessi, e non per quelli successivi. Da giugno 2024 e sino alla data del 19 febbraio 2025 sono pervenute all'Ausl in totale 2.635 richieste di inserimento nel percorso di tutela; al momento i percorsi sono attivi per 69 tipologie di prestazioni mentre, fino allo scorso anno e, con il precedente sistema, il percorso di tutela era attivo solo per una ventina. Inoltre, l'inserimento nelle liste, prima doveva scontare una preventiva valutazione da parte della Direzione medica di presidio e quindi non era automatico, come invece avviene ora. Dal 6 novembre scorso la procedura è stata informatizzata - e quindi semplificata -. Ora, infatti, l’utente si rivolge al Cup - in presenza o telefonicamente - senza dover compilare istanze o moduli. I numeri confermano che le informazioni ci sono e sono ampiamente a disposizione dell'utenza.»
«I comunicati stampa riportano un link errato a cui è impossibile accedere - ha ribadito la Consigliera Foudraz -. Questo è fuorviante per chi ha bisogno di informazioni: sarebbe meglio uniformare la comunicazione per dare le risposte a tutti coloro che ne hanno bisogno. Stiamo parlando della salute delle persone che non può aspettare.»
Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 26 e giovedì 27 marzo 2025.
LT