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Riunione del Consiglio regionale del 10 e 11 luglio 2024

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Comunicato n° 377 del 3 luglio 2024
Il Consiglio si riunisce il 10 e l'11 luglio

 

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 10 e giovedì 11 luglio 2024, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 66 oggetti.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, saranno trattate due proposte di legge sulla modifica della disciplina che ha assegnato al Difensore civico le funzioni di Garante dei diritti delle persone con disabilità. Il testo presentato dai gruppi di maggioranza l'8 maggio scorso ha ottenuto il parere favorevole della prima Commissione riunitasi il 27 giugno scorso, che ha invece dato parere contrario sul progetto di legge depositato il 3 aprile 2024 dal gruppo Progetto Civico Progressista.

L'Assemblea tratterà poi venti interrogazioni, di cui cinque del gruppo Forza Italia: controlli del nuovo sistema di bigliettazione per il trasporto pubblico locale; lavori sulla Statale 26 nel tratto tra l'uscita autostradale di Quart e l'ingresso di Aosta; interlocuzioni con il Comune di Aosta per rivedere gli indirizzi sull'avviso di vendita delle "Villette ex impiegati" nel quartiere Cogne; interventi per risolvere le criticità dell'edificio "Ex casa Gagliardi" gestito dall'Arer; contributo mensile di sostegno alla locazione previsto dal bando 2023.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato quattro interrogazioni: strategie per garantire manutenzione e percorribilità dei sentieri di media e bassa quota; applicazione del "decreto salva casa" sul territorio regionale; tempistiche per l'erogazione del test del Dna fetale nell'ambito degli screening prenatali; informazioni sul recepimento del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025.

Con un'interrogazione il gruppo Misto chiede informazioni sul progetto "Polo per l'infanzia Grand-Combin".

Cinque le interrogazioni presentate dal gruppo Progetto Civico Progressista: modifica dello Statuto speciale regionale in materia di competenza statale sulle concessioni e subconcessioni a scopo idroelettrico; precauzioni adottate da Cva durante le operazioni di svuotamento della diga del Gabiet; notizie sugli incontri con i vertici del Parco del Gran Paradiso per la regolamentazione degli accessi al Col del Nivolet nel periodo estivo; modalità di somministrazione dei questionari per la valutazione dell'attrattività del mercato del lavoro valdostano nel settore turistico-ricettivo; riorganizzazione delle microcomunità di Doues e Roisan a seguito del taglio di personale infermieristico.

Anche il gruppo Rassemblement Valdôtain ha proposto cinque interrogazioni: informazioni sulla differenza tra tempi medi di erogazione dei servizi e i termini previsti dalla legge per la conclusione dei procedimenti amministrativi; interlocuzioni con Finaosta sulla possibilità di implementare forme di sostegno per l'acquisto delle prime case; riqualificazione dello stabilimento "Dns02" di Donnas a disposizione di Vallée d'Aoste Structure Srl; stato dei lavori per la realizzazione del "corpo G3" per le centrali tecnologiche e del "corpo K" di ampliamento dell'ospedale Parini; campagna di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno dei baby fumatori.

Delle trentadue interpellanze iscritte, cinque sono del gruppo Forza Italia: raggiungimento degli obiettivi del Piano industriale 2023-2027 di Cva per la produzione di energia da impianti da fonti rinnovabili; ristori alle ditte di autotrasporti a seguito del divieto di transito al traffico pesante sulla tratta Ivrea/Santhià; soluzione delle problematiche relative alle liste di attesa per esami e visite specialistiche; riconoscimento dell'indennità sanitaria agli operatori socio sanitari dell'ospedale Parini; criticità del nuovo sistema informatico ospedaliero Trackare.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà nove interpellanze: richiesta di attribuzione di ulteriori competenze alla Regione nelle materie di legislazione concorrente di cui all'art. 117 della Costituzione che non necessitano di determinazione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni); aumento della fruizione turistica e didattica dell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans; bonifica delle aree di Aymavilles colpite dall'incendio dello scorso anno; soluzioni dei problemi legati alla presenza del lupo nel mondo agricolo e faunistico; riavvio dei lavori della nuova scuola dell'infanzia di Issogne; riduzione delle ore di assistenza infermieristica in alcune strutture per anziani e verifica della corretta somministrazione delle terapie; verifica del servizio offerto dalla struttura Myosotis; introduzione dell'ossigeno-ozono terapia per la cura della fibromialgia fra le prestazioni erogabili dal servizio sanitario regionale; revisione delle norme relative alla superficie e ai posti letto contenute nella legge regionale in materi di affitti brevi.

Con due interpellanze, il gruppo Misto chiede informazioni sul mantenimento dei presupposti contenuti nella disciplina regionale sull'ordinamento scolastico nel progetto "Polo per l'infanzia Grand-Combin" e si occupa della creazione di un centro di ricerca "Sport, montagna e salute" anche in collaborazione con la facoltà di Medicina di Torino, mentre un'interpellanza a firma congiunta gruppi Misto e Rassemblement Valdôtain riguarda il mancato coinvolgimento dei docenti nella sperimentazione del sistema integrato zero-sei.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato sei interpellanze: modalità di accesso all'Albo dei Segretari degli enti locali; volontà di destinare degli spazi di Palazzo Cogne alle associazioni culturali e sportivo-ricreative; ragioni del mantenimento del Numero unico di emergenza europea 112 e, contemporaneamente, della Centrale unica di soccorso; sperimentazione del progetto zero-sei nell'anno scolastico 2024-2025; azioni per garantire il regolare avvio dell'anno scolastico e il supporto necessario ai dirigenti e alle segreterie delle istituzioni scolastiche; posizione della Regione rispetto ad alcuni dossier definiti dall'accordo di collaborazione transfrontaliera tra Valle d'Aosta e Département de la Haute-Savoie.

Sono nove le interpellanze del gruppo Rassemblement Valdôtain: condivisione con le Commissioni consiliari delle future scelte strategiche aziendali della Casinò de la Vallée Spa; ouverture occasionnelle du château d'Introd dans l'attente des travaux pour l'acquisition de la certification de prévention d'incendie; contrôle des didascalies dans les expositions régionales; motivi del mancato servizio di trasporto pubblico per le frazioni a ponente del comune di Montjovet; approfondimenti sull'attacco malware al sito web dell'ente Parco Mont Avic; adozione definitiva del Piano tutela delle acque; attuazione dell'impegno assunto con un ordine del giorno sulla Ciclovia Baltea di fondovalle; revisione della legge regionale sulla disciplina delle cave, miniere e acque minerali naturali, di sorgente e termali (lr n. 5/2008); riduzione delle tempistiche per il primo colloquio e per le prescrizioni di percorsi psicologici.

Delle sei mozioni tre sono del gruppo Forza Italia: definizione con Rfi e con la Regione Piemonte di un progetto di raddoppio dei binari sulla tratta Aosta/Chivasso; presentazione di un progetto di rifacimento degli alloggi "Ex casa Gagliardi"; istituzione di un nucleo di presa in carico e di accompagnamento organizzativo delle famiglie che necessitano di assistenza sanitaria fuori del territorio regionale.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato due mozioni: con la prima chiede l'impegno a trasmettere alla prima Commissione consiliare la bozza di revisione dello Statuto valdostano attualmente all'esame del tavolo tecnico istituito dalle Regioni a Statuto speciale; con la seconda sollecita la trattazione delle problematiche riguardanti il progetto del condominio Arco d'Augusto di Aosta in terza Commissione.

Infine, una mozione è del gruppo Rassemblement Valdôtain sulla verifica delle condizioni di manutenzione e percorribilità degli itinerari di interesse turistico regionale.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.

LT

 

 

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Comunicato n° 381 dell'8 luglio 2024
Consiglio del 10 e 11 luglio: iscritti sette punti all'ordine del giorno suppletivo

 

L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 10 e giovedì 11 luglio 2024, è stato integrato da sette punti.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, l'Aula sarà chiamata ad esaminare due progetti di legge. Il primo è un disegno di legge presentato dalla Giunta regionale che disciplina l'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale in Valle d'Aosta: il testo, di cui è relatore il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD), ha avuto il parere favorevole a maggioranza delle Commissioni quarta e quinta, riunite congiuntamente il 27 giugno. La seconda iniziativa legislativa è una proposta di legge statale depositata dal gruppo Rassemblement Valdôtain che contiene disposizioni per l'istituzione di zone franche urbane e di montagna in Valle d'Aosta, sulla quale la prima Commissione ha prodotto un nuovo testo approvato a maggioranza il 4 luglio e sulla quale relaziona il Consigliere Stefano Aggravi (RV).

All'ordine figura poi la sostituzione di una componente della Consulta regionale per le pari opportunità a seguito delle dimissioni rassegnate da Alessia Prochilo il 30 giugno.

Sono anche state presentate quattro interrogazioni a risposta immediata.

Le prime tre riguardano l'alluvione che ha colpito il territorio regionale una settimana fa: il gruppo Lega Vallée d'Aoste vuole sapere se vi sia l'intenzione di predisporre una legge quadro sulla gestione delle emergenze in casi di calamità naturali e dissesti idrogeologici; il gruppo Rassemblement Valdôtain chiede se, nell'ambito della gestione dell'emergenza, il Governo intenda utilizzare tutte le possibilità previste dalla legge regionale n. 5/2001 in materia di organizzazione delle attività di protezione civile; il gruppo Progetto Civico Progressista vuole conoscere le riflessioni fatte per l'utilizzo della ferrovia del Drinc tra Pila e Cogne come via di collegamento in situazioni di emergenza.

Il quarto question time è del gruppo Forza Italia e riguarda il progetto zero-sei anni "Polo per l'infanzia Grand Combin".

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi settantatré oggetti.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed è altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità).

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SC

 

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Comunicato n° 383 del 10 luglio 2024
Iniziati i lavori del Consiglio del 10 e 11 luglio

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio, convocato oggi, mercoledì 10, e domani, giovedì 11 luglio 2024, per esaminare un ordine del giorno composto di 73 oggetti.

L'Assemblea ha reso omaggio a Piermario Calcamuggi, scomparso il 6 luglio: figura di spicco degli sport invernali, fu allenatore dell'Asiva e protagonista da direttore tecnico della nazionale femminile di una stagione ricca di successi fra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta. Alla sua famiglia, il Consiglio ha espresso le più sentite condoglianze.

In Aula sono stati anche ricordati l'allevatore Ugo Déjanaz, punto di riferimento delle Batailles des Reines, e Diego D'Hérin, personaggio stimato del mondo del rally, navigatore e parte dello staff organizzativo del Rally della Valle d'Aosta.

Il Presidente Bertin ha poi riferito che, nella giornata di ieri, i Consiglieri Luigi Bertschy, Luciano Caveri, Albert Chatrian e Corrado Jordan - già componenti il gruppo AV-VdAU - hanno comunicato la loro adesione al gruppo consiliare Union Valdôtaine. Il gruppo UV sale quindi a 11 Consiglieri. Capogruppo dell'UV è stato confermato il Consigliere Aurelio Marguerettaz, mentre il Consigliere Chatrian è stato designato Vicecapogruppo.

Le Conseiller Claudio Restano a dit: «La fusion de l'Union avec Alliance Valdôtaine et VdA Unie représente un passage politique important: un chemin qui a débuté il y a longtemps et qui aujourd'hui voit ses résultats. En leur souhaitant un bon travail, nous allons veiller sur l'adresse politique que le nouveau Président de l'UV donnera au mouvement, qui aujourd'hui est plutôt aplati sur la gauche. Nous verrons si quelque chose va changer: en tant qu'autonomiste de centre, je vais me confronter avec les autres mouvements autonomistes valdôtains pour comprendre si on pourra travailler ensemble.»

SC

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Comunicato n° 384 del 10 luglio 2024
Approvata una risoluzione sull'evolversi della gestione dell'emergenza

 

Nell'ambito delle sue comunicazioni al Consiglio del 10 luglio 2024, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha fatto il punto sulla calamità che ha colpito la Valle d'Aosta il 29 e 30 giugno. L'Assemblea ha quindi aperto un dibattito che si è concluso con l'approvazione di una risoluzione sottoscritta dai gruppi consiliari UV, FP-PD, PlA, SA, PCP, RV, GM.

Con la risoluzione - approvata con l'astensione dei gruppi Lega VdA e FI -, l'Assemblea esprime vicinanza alle comunità colpite dagli eventi calamitosi su tutto il territorio regionale ed evidenzia la necessità di sostenerle  nei momenti di grave difficoltà. Inoltre, impegna il Presidente della Regione ad informare settimanalmente i Capigruppo sull'evolversi della gestione dell'emergenza e a portare preventivamente a conoscenza dei Capigruppo ogni iniziativa assunta al fine di supportare le comunità colpite.

Il gruppo PCP aveva depositato anche un'altra risoluzione riguardante l'utilizzo emergenziale della infrastruttura "trenino di Cogne", che non ha ottenuto i voti necessari alla sua trattazione immediata. È stata quindi iscritta, ma sarà discussa in coda all'ordine del giorno.

La relazione del Presidente Testolin

«L'evento idrogeologico ha coinvolto 40 comuni valdostani - ha detto il Presidente della Regione, Renzo Testolin -: nella difficoltà si sottolinea tuttavia come non ci siano stati danni a persone e questo grazie all'eredità ben impiegata di prevenzione e pianificazione che abbiamo potuto spendere fin dai primi giorni dell'emergenza. Senza avere la presunzione che non si possa prescindere dal fatto che un po' di buona sorte in questo tipo di calamità aiuta sicuramente, è però indispensabile pensare all'utilità e a al lavoro svolto dalle briglie selettive di contenimento che hanno funzionato doverosamente e non posso che rendere merito a chi le ha, a suo tempo, ideate e costruite. È poi opportuno evidenziare come la macchina organizzativa si sia mossa da subito con l'attivazione del Centro di coordinamento dei soccorsi regionale, che ha raggruppato tutte le professionalità interessate dall'emergenza, così come i Centri operativi comunali dei territori coinvolti. La Protezione civile è intervenuta subito portando a valle da Cogne 180 persone tra residenti e turisti e il volo notturno ha consentito di evacuare i soggetti più fragili e in difficoltà nella serata tra il 29 e il 30 giugno; le imprese, coordinate dai Comuni, si sono messe a disposizione fin da subito ed entrambi hanno dato una risposta proattiva e puntuale: al Breuil, intervenendo nell'alveo del torrente, hanno contribuito a scongiurare situazioni ancora peggiori di quelle verificatesi. La società Deval ha operato in maniera tempestiva e puntuale, con grande conoscenza del territorio, posizionando anche dei gruppi elettrogeni per superare le prime criticità nella Valnontey dovute dall'interruzione delle linee elettriche. Tutti gli interventi sono stati coordinati dalle strutture dell'Amministrazione regionale, operando a stretto contatto con la Giunta che, già il 30 giugno scorso, si è riunita in sessione straordinaria direttamente nella sede della Protezione civile, per focalizzare le competenze dei singoli componenti della macchina dei soccorsi.»

«Fin da subito - ha proseguito -, la politica ha voluto condividere l'unità di intenti coinvolgendo anche i Parlamentari valdostani e sollecitando una loro fattiva collaborazione nel percorso di decretazione dello stato di emergenza da parte del Governo centrale. Per parte sua, la Regione, ha emesso il decreto di emergenza il 30 giugno e ha poi inviato a Roma la richiesta per avviare l'iter di approvazione dello stato di emergenza da parte del governo nazionale. Una procedura che è in itinere e si sta concretizzando allestendo, insieme alle strutture della Protezione civile nazionale, la dovuta documentazione. Sono infatti giunti ieri in Valle i funzionari del Dipartimento nazionale di protezione civile per stilare insieme alla nostra struttura una stima dei danni. Ci conforta la vicinanza del Capo Dipartimento Fabrizio Curcio che, nell'immediatezza dell'evento calamitoso, è arrivato in Valle per portare la sua esperienza e per garantire il sostegno del sistema nazionale. La vicinanza del Governo italiano si è manifestata anche con la visita della Ministra Santanché che, all'interno di un confronto costruttivo, ha messo a disposizione risorse a supporto del turismo, offerta che è stata confermata dagli uffici del Ministero. Ci sono anche stati momenti di confronto con i Capigruppo di tutte le forze presenti in Consiglio: come maggioranza, crediamo infatti che queste situazioni debbano essere affrontate collegialmente e con una visione comune. Oggi stiamo lavorando per ottenere la stima complessiva dei danni, che non è ancora conclusa.»

Annunciando il deposito di una risoluzione sul punto, il Presidente ha ribadito che «abbiamo voluto condividere con il Consiglio regionale, e continueremo a farlo, un percorso per individuare le risorse da mettere a disposizione e, all'interno della prossima imminente variazione di bilancio, è già stato inserito un articolo che permette di utilizzare da subito le risorse per il ripristino delle infrastrutture e per le attività di soccorso e messa in sicurezza dei territori. Ieri abbiamo anche condiviso un emendamento da inserire nella legge di variazione sulla possibilità di sospensione dei mutui per le attività danneggiate. Si dovranno poi ipotizzare anche interventi ad hoc per le attività economiche che hanno subito danni importanti. Lo Stato stanzierà risorse attraverso il decreto di emergenza per la messa in ordine delle infrastrutture di carattere pubblico e il Ministero competente potrà sostenere una parte di danni materiali del settore turistico. Con le strutture competenti, abbiamo anche valutato quali potranno essere le azioni da avviare a sostegno dei dipendenti delle attività a vario titolo coinvolte dalla calamità e, a tal proposito, è stato aperto un confronto con l'Inps, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Stiamo lavorando affinché la Valle d'Aosta ritorni ad essere un approdo sicuro per chi la abita e per chi l'ha scelta come meta di vacanza e, a questo proposito, saranno attivate in questi giorni delle apposite campagne di promozione.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere di Forza Italia Mauro Baccega ha espresso «un ringraziamento a tutte le strutture della Regione, delle Forze dell'ordine, dell'Usl, ai volontari che hanno dimostrato competenza e capacità fin da subito nella gestione dell'emergenza. Ad una settimana dall'alluvione che ha colpito 40 comuni della nostra Valle, è il momento di avviare il ritorno alla normalità per tutti gli operatori: occorre individuare le risorse appropriate e le priorità di intervento. È più che mai opportuna una prima tranche di ristori - e a breve sarà esaminato il disegno di legge di variazione al bilancio in Commissione - per consentire agli operatori economici di ripartire. Abbinato a questo, occorrerà un'adeguata azione di comunicazione per far sapere all'Italia e all'estero che in Valle d'Aosta si può venire a trascorrere una splendida vacanza in montagna in assoluta sicurezza.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha espresso sostegno alle comunità e alle famiglie colpite sottolineando che «nelle difficoltà emerge il carattere della comunità e lo sforzo importante compiuto dalla macchina dei soccorsi da parte di professionisti e volontari. Questa crisi deve servirci per riflettere, innanzitutto sull'importanza delle attività di prevenzione e pianificazione che dev'essere sempre continua e aggiornata: in alcune località colpite dall'alluvione sono saltate le linee telefoniche, isolando le popolazioni che, senza le informazioni necessarie, hanno vista limitata la loro capacità di rispondere correttamente alla situazione emergenziale. È importante poi intervenire a supporto delle collettività danneggiate adottando misure adattate alle diverse realtà e mirate per sostenere chi ha perso beni o opportunità di lavoro. In questi momenti extra ordinari, la burocrazia dovrebbe cedere il passo alla necessità: ci sono, ad esempio, dei prodotti alimentari che a causa dell'alluvione hanno perso le etichette e, per legge non possono essere messi in vendita anche se perfettamente integri.»

«Ci uniamo alla solidarietà nei confronti delle comunità di Cogne e Breuil Cervinia così come anche di tutte quelle altre realtà che oggi devono fare i conti con i danni subìti - ha dichiarato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. La priorità che tutti condividiamo è che bisogna fare presto per la riattivazione dei collegamenti e delle infrastrutture strategiche oltre che per far ripartire le attività economiche. Ci auguriamo che al di là della giusta gestione dell'emergenza, si possa anche aprire un dibattito su viabilità alternative da sfruttare per il soccorso e come via di fuga, per Cogne in particolare. L'incontro tra i Capigruppo ha reso possibile trovare una convergenza su di una risoluzione e, nel rispetto dei ruoli di ognuno, è importante che il Consiglio abbia le giuste informazioni per dare il proprio contributo. Ora occorre superare l'emergenza. Noi crediamo che la legge n. 5, nata dall’esperienza dell’alluvione del 2000 così come delle nostre prerogative statutarie, rappresenti la strada da seguire anche per il superamento dell’emergenza.»

Anche la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha espresso «la nostra vicinanza alle popolazioni colpite e rivolgiamo un ringraziamento a tutti coloro che stanno operando per un rapido ritorno alla normalità. Situazioni di questo tipo sono sempre più frequenti perché i cambiamenti climatici esistono e continuano ad incidere in modo pesante sulla vita di tutti noi. Per il nostro gruppo serve un'altra politica, un'altra gestione non solo dei cambiamenti climatici, ma abbiamo sottoscritto la risoluzione perché riteniamo che ci debba essere un'informazione corretta nei confronti del Consiglio sulla gestione dell'emergenza e del superamento di questa. Abbiamo anche presentato una nostra risoluzione per lanciare una proposta dopo aver sentito parlare di "mettere le ali" a Cogne o di usare una funivia - che per ora non ha nemmeno uno studio di fattibilità - come vie di fuga. Noi vogliamo ricordare che esiste un collegamento tra Pila e Cogne attraverso la galleria del Drinc che si potrebbe utilizzare per le emergenze come fortemente sostenuto dai Sindaci Ruffier e Cottino. Proponiamo quindi di coinvolgere il Reggimento Genio dei ferrovieri per effettuare al più presto un sopralluogo.»

«Questi eventi mettono in luce le grandi fragilità del nostro territorio e la necessaria attenzione che bisogna dimostrare nei confronti della realizzazione e della manutenzione delle opere presidio di difesa idrogeologica - ha commentato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. Le comunità maggiormente coinvolte, di Cogne e di Breuil-Cervinia, hanno reagito a questo evento calamitoso con grande tenacia e determinazione e buona è stata anche la risposta da parte delle strutture competenti, a partire dalla Protezione civile fino ai volontari. Purtroppo i danni a livello economico sono ingenti, con tante attività in ginocchio e l'incognita della ripresa. Auspichiamo che quanto prima possa essere ripristinato il collegamento viabile con Cogne. Il nostro gruppo in Regione vigilerà con attenzione sulla gestione di questa calamità e garantisce il massimo impegno dei propri ministri e del partito a Roma per supportare la nostra comunità per quanto possibile, cercando le soluzioni per sostenere la popolazione e le attività economiche, consentendo un rapido rientro alla normalità.»

«Di queste catastrofi - ha evidenziato il Vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy -, rimangono le immagini di chi ha prestato soccorso, ma anche degli scarponi da sci da buttare o dei siti che si sono miracolosamente salvati. Rimangono anche i danni da quantificare, così come rimane la sparata degli elicotteri, ma anche i ringraziamenti a tutti coloro che hanno dato una mano. Potrebbe essere necessaria una legge speciale per superare l'emergenza, che secondo noi dovrebbe diventare strutturale. Nella nostra responsabilità di amministratori dobbiamo dare delle risposte collaborando e lavorando in sinergia. Il 7 settembre dovrebbe venire in Valle il Presidente Mattarella: portiamolo a Cogne o a Breuil-Cervinia per mostrargli come il popolo valdostano non si arrende e si rialza.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha parlato di «sentimento di ammirazione per lo spirito dimostrato dalle comunità di Cogne e Breuil-Cervinia e per come hanno affrontato l'emergenza», ma ha anche ricordato che «questi eventi sono una conseguenza diretta del cambiamento climatico. In Italia, nel 2023 si sono verificati ben 378 eventi metereologici estremi, il 22% in più rispetto all'anno precedente, con un aumento di alluvioni, mareggiate e grandinate, frane e temperature eccezionali e con lo zero termico che è arrivato a 5.328 metri. Il cambiamento climatico è un fenomeno che riguarda tutta la terra, ma la Valle d'Aosta, regione di alta montagna, è particolarmente esposta. La domanda che dobbiamo farci è la seguente: siamo una regione virtuosa nell'affrontare queste sfide? Noi crediamo di no. Siamo indietro rispetto all'obiettivo della Valle d'Aosta decarbonizzata entro il 2040; la prevenzione è fondamentale, a tutti i livelli. Occorre ora uno sforzo per valutare soluzioni emergenziali, quale può essere la riattivazione temporanea del trenino Pila-Cogne.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha voluto sottolineare che «il sistema di allarme regionale e comunale ha funzionato, così come la macchina del soccorso dei professionisti e di quel volontariato che è sul posto da sempre e che, per primo, da sempre, interviene in caso di criticità. La comunità valdostana ha rotto gli indugi e si è rimboccata le maniche senza piangersi addosso, pur consapevole dei danni che ci sarebbero stati. Anche questa Aula, fin da subito, ha dimostrato una grande disponibilità a collaborare per costruire un iter condiviso per il rientro alla normalità. La politica sta facendo la sua parte con i dossier aperti per la conta dei danni, la ricerca di risorse economiche per i ristori e i contatti con il Governo centrale.»

«Dopo 24 anni dall'alluvione in cui persero la vita 19 persone - ha sottolineato il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) -, un altro tragico evento si è di nuovo verificato, creando danni ingenti a strutture commerciali e alberghiere. È importante fare prevenzione, ponendo attenzione sul rischio idrogeologico con interventi di pianificazione sul nostro territorio, realizzando dei sistemi di protezione e di gestione delle acque: è lavorando sulla prevenzione che si può mitigare il rischio idrogeologico. Sia Cervinia che Cogne necessitano di misure urgenti, perché la stagione estiva è iniziata e dovranno fare i conti con un calo di flusso: bisogna quindi lavorare, facendo tutti la nostra parte per permettere a queste comunità di ripartire.»

 

Sostituzione componente Consulta pari opportunità

L'Assemblea ha poi eletto Laura Menzio in seno alla Consulta regionale per le pari opportunità in sostituzione di Alessia Prochilo, che ha rassegnato le proprie dimissioni il 30 giugno.

 

SC-LT

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Comunicato n° 385 del 10 luglio 2024
Iniziato l'esame di un disegno di legge su servizi al lavoro e formazione professionale

 

Nella seduta mattutina del 10 luglio 2024, il Consiglio Valle ha iniziato l'esame di un disegno di legge che disciplina l'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale in Valle d'Aosta, abrogando la norma regionale n. 7 del 2003.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 17 aprile, si compone di 34 articoli che hanno la finalità di disciplinare la programmazione e l’attuazione integrata delle politiche della Regione in materia di formazione professionale e lavoro.

Sul testo sono stati depositati in Aula venti emendamenti dal gruppo PCP, due dal gruppo Lega VdA, uno dal gruppo RV; vi sono inoltre quattro emendamenti approvati dalle Commissioni quarta e quinta. Presentati anche cinque ordini del giorno, di cui quattro di PCP e uno di Lega VdA.

Relazione d'Aula

«Viste le importanti evoluzioni intervenute sia nel settore della formazione professionale, sia nel mondo del lavoro, che hanno modificato sensibilmente il panorama di riferimento, si è preferito optare per una nuova legge, abrogando la legge regionale del 2003, anziché procedere a modificazioni puntuali - ha detto il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD), illustrando l'atto all'Aula -. L’obiettivo ambizioso di questo provvedimento è infatti quello di creare e rendere effettivo sul territorio un sistema integrato tra le politiche formative e i servizi per il lavoro, qualificandosi come obiettivo strategico dell’azione di governo della Valle d’Aosta La legge conferma il Piano triennale degli interventi di politica del lavoro quale strumento di realizzazione delle politiche del lavoro, delle azioni di formazione professionale, di orientamento e sviluppo dei servizi per il lavoro. Analogamente è confermato il ruolo del Consiglio per le politiche del lavoro quale sede permanente di concertazione e partecipazione delle forze sociali alla programmazione e all’attuazione degli interventi previsti dal Piano triennale. La Regione svolge un ruolo attivo nel sancire il diritto al lavoro stabile e dignitoso, i centri per l’impiego sono la porta di accesso alle politiche del lavoro, perno della rete dei servizi territoriali e punto di riferimento per il cittadino per le politiche di welfare connesse all’inserimento lavorativo. È istituita la rete regionale dei servizi e delle politiche per il lavoro, costituita dai soggetti pubblici e privati che si occupano di lavoro e formazione. Una particolare attenzione è data all’occupazione delle persone con disabilità, all’inserimento lavorativo delle persone gravemente a rischio di esclusione sociale e lavorativa, prevedendone l’utilizzo temporaneo e straordinario in progetti per la realizzazione di opere di pubblica utilità, così come al tema della sicurezza del lavoro, anche alla luce dei drammatici fatti di cronaca degli ultimi anni. Il testo di legge si inserisce poi nell'ambito della strategia “Alleanza per il lavoro di qualità”, quale strumento per aumentare l’attrattività e la performance del mercato del lavoro regionale mediante un modello cooperativo tra i vari stakeholders. Per i disoccupati non di lunga durata e gli occupati sono promossi l’autoimpiego e il lavoro autonomo nelle libere professioni e nell’attività di impresa, sostenendoli con servizi di orientamento e assistenza sia nella fase di progettazione che di avvio delle attività.»

«Il disegno di legge - ha proseguito - istituisce il sistema regionale della formazione professionale. In particolare, si prevede che il sistema garantisca un’offerta diversificata di opportunità formative professionalizzanti, al fine di rendere effettivo il diritto al lavoro e lo sviluppo professionale e di favorire la crescita socioeconomica e l’innovazione del territorio. Promuovendo il raccordo tra formazione e lavoro, in particolare attraverso i tirocini curricolari e i contratti di apprendistato, si individua il sistema duale quale strumento per una formazione di qualità. È introdotta una specifica disciplina dell’istruzione e formazione professionale (IeFp), evidenziandone, in particolare, la finalità, volta all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e al conseguimento di un attestato professionale, nonché alla prevenzione e contrasto della dispersione scolastica. Per gli studenti a rischio di abbandono scolastico senza titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, è prevista la possibilità di stipulare apposite convenzioni con il Centro regionale per l’istruzione degli adulti. Sono altresì definite specifiche iniziative a beneficio dei giovani cosiddetti Neet e di quelli che necessitano di un sostegno per l’accompagnamento dallo studio al lavoro. Viene promosso anche lo sviluppo dell’intera filiera formativa professionalizzante superiore sostenendo in particolare gli Its o l’Ifts, anche attraverso la stipulazione di accordi transregionali e transnazionali. È confermata la centralità della formazione continua, così come la valorizzazione del contratto di apprendistato, promuovendone l’attivazione in tutte le forme previste dalla normativa. Un'attenzione è dedicata alla formazione delle persone con disabilità per la piena integrazione lavorativa mediante percorsi inclusivi nonché alla formazione per persone in condizioni di svantaggio o a rischio di esclusione sociale, con esplicito riferimento ai detenuti reclusi presso la Casa Circondariale di Brissogne. È, infine, promossa la parità di genere nell’accesso al lavoro e nei percorsi di carriera, nella formazione e nell’orientamento, quella salariale e l’incremento del numero dei soggetti appartenenti al genere meno rappresentato nei diversi livelli e settori, garantendo politiche di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

SC

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Comunicato n° 386 del 10 luglio 2024
Approvato un disegno di legge su servizi al lavoro e formazione professionale

Il Consiglio regionale, nella seduta pomeridiana del 10 luglio 2024, ha approvato un disegno di legge che disciplina l'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale in Valle d'Aosta, abrogando la norma regionale n. 7 del 2003. Il testo ha ottenuto 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, RV, PCP, FI, GM).

Sul testo sono stati recepiti quattro emendamenti delle Commissioni quarta e quinta, 9 di PCP, di cui 5 subemendati dall'Assessore Bertschy, due di Lega VdA e uno di RV così come subemendati dall'Assessore Bertschy.

Contestualmente, l'Assemblea ha trattato cinque ordini del giorno collegati al disegno di legge, di cui uno del gruppo Lega Vallée d'Aoste approvato all'unanimità. Il testo impegna il Governo regionale a predisporre ogni azione utile a consentire la partecipazione ai tirocini e alle convenzioni supportando i soggetti privi di disponibilità nelle spese destinate alla frequenza.

Respinti, con il solo voto favorevole del gruppo proponente, due ordini del giorno di Progetto Civico Progressista: il primo sulla promozione di un referendum per l'abrogazione del Jobs Act e il secondo che voleva evitare l'ingresso delle aziende nelle scuole per lo svolgimento di attività formative. Respinto (19 astensioni della maggioranza, contro i 16 voti a favore dei gruppi di opposizione) anche l'ordine del giorno, sempre del gruppo PCP, che chiedeva la presentazione alle Commissioni interessate della bozza di deliberazione sui Progetti di utilità pubblica. Infine, è stato ritirato un ordine del giorno di PCP sul monitoraggio dell'impatto dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro.

Il disegno di legge, presentato dalla Giunta regionale il 17 aprile, si compone di 34 articoli che hanno la finalità di disciplinare la programmazione e l’attuazione integrata delle politiche della Regione in materia di formazione professionale e lavoro.

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo Stefano Aggravi, annunciando l'astensione di Rassemblement Valdôtain, ha sottolineato che «il disegno di legge interviene su una materia complessa, ma non ci sembra che siano stati fatti gli opportuni approfondimenti su questo tema di interesse eurounitario e nazionale che, inevitabilmente, riverbera i suoi effetti sul nostro tessuto economico. Pensiamo, ad esempio, al fatto che, a livello nazionale, le aziende - che esprimono la domanda di lavoro - sotto i nove addetti hanno invertito il trend di crescita e sono sempre meno rispetto a quelle grandi, sopra i 250 lavoratori. La nostra realtà è, però, caratterizzata dalla presenza di numerose micro e piccole imprese. Dalla lettura di questo testo normativo, non ci sembra che siano state fatte le necessarie riflessioni su queste logiche che condizionano e condizioneranno sempre più anche il nostro mercato del lavoro e le sue modalità di organizzazione. Molto sarà fatto dai provvedimenti conseguenti all'emanazione del disegno di legge e per questo motivo abbiamo ritenuto importante inserire una clausola valutativa, con il coinvolgimento anche del Comitato paritetico, in modo da avere contezza della reale efficacia delle azioni volute e intraprese dal Governo.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, annunciando l'astensione, ha parlato di «un testo che doveva essere maggiormente condiviso e che presenta molte criticità come rilevato nelle audizioni dei vari portatori di interesse. La relazione enfatizza le riforme introdotte dal Jobs Act su cui siamo fortemente contrarie ed esprime un concetto di lavoro flessibile che secondo noi non va di pari passo con un sistema di promozione e di protezione sociale. Un testo che trasforma i Progetti di inclusione sociale e che pone il concetto di condizionalità tra le misure di sostegno al reddito o la fruizione dei servizi per il lavoro e l'effettiva disponibilità ad accettare offerte di lavoro o misure di politica attiva, Inoltre, è completamente ignorato il tema del rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro che è di grandissima attualità. Siamo di fronte ad una riforma che non tiene conto della competenza primaria della nostra Regione nell'istruzione tecnico-professionale, ma allo stesso tempo stressa il concetto di raccordo tra istruzione e formazione. Per noi, l’istruzione deve mantenere un suo ruolo formativo e non solo di addestramento professionale legato ai bisogni delle imprese. Esprimiamo poi grandi perplessità sul sistema duale. Infine, rispetto alle persone con disabilità, il testo rimane vago, mentre vi deve essere una maggiore presa in carico e incisività sul tema. Una riforma che si allontana da tutte le politiche progressiste che noi rappresentiamo.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, ha sottolineato «l'importanza di questa nuova disciplina che mette al centro di ogni iniziativa la persona, a cui si riconosce un ruolo essenziale nel processo di sviluppo sociale ed economico della comunità, finalizzato a raggiungere il più alto livello di benessere possibile. Un concetto che va ribadito e sostenuto così come quelli del lavoro e della formazione professionale. Il primo, inteso come dimensione fondamentale della qualità della vita di ogni individuo che contribuisce significativamente alla sua salute psicofisica e determina autonomia economica e, la seconda, come strumento che consente a giovani e adulti di acquisire le competenze per inserirsi, reinserirsi e aggiornarsi nel mondo del lavoro esprimendo al massimo le proprie potenzialità. Le politiche attive, tra le tante cose, facilitano l'incontro tra domanda e offerta, sostengono il lavoro autonomo, associato e la creazione d'impresa, promuovono e sostengono la parità di genere nell'accesso al lavoro, alla carriera e alla retribuzione, tutelano le fasce di popolazione più fragili e a maggior rischio di esclusione sociale e lavorativo, contrastano il lavoro precario e irregolare.»

Per il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, «in un mondo del lavoro che è profondamente mutato siamo di fronte a due sfide: garantire alle imprese - e alla pubblica amministrazione - l'accesso ad una forza lavoro sufficiente e qualificata; la consapevolezza che non tutti riescono ad accedere al mercato del lavoro e che rimarrà sempre una fascia che avrà la necessità di essere sostenuta, ma che non può vivere continuamente di formazione e sussidi. In questo quadro si inserisce questo disegno di legge, che porta innovazioni positive e valori condivisi, ma anche delle incognite e dei principi dalla dubbia realizzazione. L'attenzione sul tema è molto alta: abbiamo evidenziato alcune criticità nell'impianto della norma cui abbiamo voluto ovviare attraverso proposte concrete con ordini del giorno ed emendamenti. Ci asteniamo sul provvedimento, ma abbiamo votato a favore degli articoli che abbiamo ritenuto degni di attenzione e positivi per la nostra regione.»

«Il sistema della formazione professionale, affrontato da questo disegno di legge, è fondamentale per contribuire allo sviluppo del mercato del lavoro e della piccola e media imprenditoria che, nella nostra regione, rappresenta una parte importante del tessuto economico - ha dichiarato il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) -. Vedremo poi se e come la Giunta saprà applicare i principi generali attraverso le delibere di attuazione, sulle quali vigileremo in maniera costante. Sarà interessante valutare come si inserirà nell'organizzazione del lavoro valdostano la riforma nazionale sugli istituti tecnici e professionali che, voluta fortemente dalla Lega e sostenuta dal Governo nazionale, è in dirittura d'arrivo. La realizzazione della filiera tecnologica professionale in Valle ci consentirà di comprendere la posizione del Governo regionale sulla valorizzazione dei percorsi scolastici professionali e tecnici. Trovo paradossale il ragionamento di una certa parte della sinistra, presente anche in quest'Aula, che tende a svalutare questo tipo di formazione. Togliamo questo stigma: non ci sono lavori di serie b e il lavoro di un tecnico capace vale tanto quanto quello dei colletti bianchi.»

«L'approccio a questa materia è completamente diverso rispetto al passato e si fonda oggi sulle politiche attive - ha osservato il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -: è una vera rivoluzione culturale e questa norma, sotto il profilo dei principi, è condivisibile. Tuttavia, sotto il profilo pratico, la strada è lunga e non sarà semplice, anche perché il mondo del lavoro si è completamente trasformato oltre che digitalizzato e richiede sempre nuove competenze. Secondo noi, occorre maggiore coordinamento tra le varie iniziative che vengono messe in campo, come ad esempio i progetti di inclusione attiva cui non seguono degli sbocchi lavorativi reali. A questi progetti, bisognerebbe per esempio riservare una quota di assunzioni nel pubblico. Riconosciamo quindi l'importanza di questo disegno di legge, dal quale discende il benessere della nostra comunità grazie alla dignità del lavoro, ma oggi il nostro voto sarà di astensione: vigileremo sull'applicazione di questa legge e cercheremo di contribuire per migliorare le politiche del lavoro in Valle d'Aosta.»

L'Assessore alla formazione e lavoro, Luigi Bertschy, in replica, ha evidenziato che «è una riforma importante che si propone di dare alle nostre politiche del lavoro e alla formazione una rinnovata spinta per essere attuali e per interpretare al meglio le esigenze dei cittadini in un mondo del lavoro che sappia accogliere al meglio le loro aspirazioni. Questa è una legge e detta quindi dei principi generali: il Piano per le politiche del lavoro, che è ora all'attenzione delle Commissioni, le darà concretezza e mi auguro che sia approvato prima della pausa estiva. Questa norma non si sostituisce ad altre azioni, non cambia nell'immediato le criticità che stiamo vivendo - come il trend demografico - ma propone una visione politica per rafforzare il buon lavoro e indica degli obiettivi da raggiungere. Ricordo anche che si sviluppa all'interno di un contesto di riferimento normativo che noi adattiamo, con questa legge regionale, alla Valle d’Aosta. Lavoro e istruzione devono parlarsi sempre più: è questa una necessità per dare risposte, in particolare ai nostri giovani, affinché possano scegliere la loro strada. Non ci sono strade migliori o peggiori: ci sono strade giuste che tutti, in particolare i giovani, devono poter percorrere. Occorre anche trovare la giusta collaborazione tra pubblico - che indirizza e governa le politiche - e privato - che offre lavoro, in una comunità lavorativa che crede nel valore della qualità. Abbiamo investito molto sull'Alleanza per il lavoro di qualità, perché è in questo contesto che si alza il livello, mettendo le persone nelle condizioni di lavorare sempre più in un contesto di miglioramento della formazione professionale e guardando al mercato interno valdostano, studiando la domanda e l'offerta, facendo sì che tutto questo si sviluppi in un quadro trasparente di azioni. In questa legge ci sono le premesse per sviluppare un'azione politica volta a fare crescere socialmente, culturalmente ed economicamente la Valle d’Aosta.»

I lavori del Consiglio riprendono domani, giovedì 11 luglio, alle ore 9.

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Comunicato n° 387 dell'11 luglio 2024
Approvata una proposta di legge statale per l'istituzione di zone produttive speciali e zone franche montane.

Nella seduta mattutina dell'11 luglio 2024, l'Assemblea regionale ha approvato, con la sola astensione del gruppo PCP, una proposta di legge statale che contiene disposizioni concernenti l'istituzione di zone produttive speciali e zone franche montane in Valle d'Aosta.

L'iniziativa legislativa è stata presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain il 13 ottobre 2023 ed è stata integrata da un nuovo testo della prima Commissione, composto di nove articoli, a seguito di una serie di emendamenti depositati dai proponenti unitamente ai gruppi di maggioranza.

L'Assemblea ha anche deliberato di inviare il testo di legge sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica per il prosieguo dell'iter in Parlamento.

La relazione d'Aula

«Questo testo di legge cerca di attuare le disposizioni del nostro Statuto speciale che, fino ad ora, non sono state pienamente applicate - ha specificato il Consigliere Stefano Aggravi (RV), illustrando i contenuti in Aula -. Oggi il contesto di riferimento, normativo e non, è enormemente cambiato. Tuttavia quello che resta valido sono proprio i contenuti dell'articolo 14 e in particolare tre importanti principi: quello della territorialità, ovvero la Valle d'Aosta così costituita dal 1948 ad oggi; quello dell'intesa, ovvero il fatto che le modalità di attuazione devono essere necessariamente concordate tra la Regione e lo Stato; quello della forma legislativa di attuazione, ovvero "per mezzo" di una legge dello Stato. Dopo l'approvazione ad aprile 2023 di una mozione in Consiglio che impegnava il Governo regionale ad approfondire la tematica delle zone franche urbane e di montagna e grazie all'importante lavoro svolto dalle strutture regionali, è stato condiviso in prima Commissione di procedere ad un lavoro di confronto e adeguamento razionale di questa proposta di legge statale con l'ipotesi di schema di norma di attuazione. Questo per dar vita a due percorsi paralleli, differenti ma con una comune finalità: avviare finalmente un dibattito, politico e tecnico, una trattativa tra la Regione e lo Stato centrale per identificare la "via moderna" di attuazione delle previsioni dell'articolo 14 dello Statuto speciale. Il testo di legge finale che oggi presentiamo è il frutto di un importante lavoro di coordinamento tra la parte tecnica e quella politica: una proposta concreta, con un testo chiaro e funzionale ai prossimi passaggi legislativi in Parlamento.»

Il Consigliere ha poi specificato che «la finalità del testo legislativo è quello di compensare gli svantaggi strutturali propri del territorio della Valle d'Aosta attraverso l'istituzione di zone produttive speciali (Zps), per il sostegno e lo sviluppo di attività produttive ubicate in zone strutturalmente svantaggiate del territorio regionale, e zone franche montane (Zfm). In queste zone, l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni (esenzioni fiscali e contributive) in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa. L'onere derivante dall'applicazione della proposta di legge è quantificato forfetariamente in 30 milioni di euro annui in riduzione del contributo dovuto dalla Regione quale concorso al pagamento degli oneri del debito pubblico stabilito a decorrere dal 2022.»

Il dibattito in Aula

«Con questa legge cade il mito fondativo della nostra regione sulla zona franca dal momento che non ha nulla a che vedere con l'idea iniziale - ha sostenuto il Vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy -. La norma prevede esenzioni per imprese e attività produttive e, potrà rappresentare un'attrazione di capitali e di talenti, ma le aziende che si insedieranno dovranno anche supportare degli oneri: non aspettiamoci quindi un'invasione di imprese. Inoltre, le agevolazioni vanno ad azzerarsi nel corso del tempo. Cosa succederà alle imprese una volta terminato l'incentivo? Il testo di legge prevede anche una defiscalizzazione per le persone fisiche con un articolo ripreso dalla nostra proposta di legge sul contrasto allo spopolamento delle zone di montagna: siamo lieti di essere stati utili. Siamo di fronte a sfide importanti ed è bene fare pressione sui nostri Parlamentari ma i "nemici" sono più all'opposizione che al Governo e quindi tutte le forze politiche presenti in quest'Aula dovrebbero intervenire con i loro referenti romani. Sosterremo questa proposta che potrà dare delle risposte alla nostra regione anche se non basterà per invertire la rotta per contrastare lo spopolamento della montagna e la desertificazione commerciale.»

Il Consigliere Corrado Jordan (UV) ha parlato di «tema che è l'occasione per dare vita ad un dibattito serio sulle politiche che vogliamo avviare per sostenere il "vivere in montagna ", aiutando zone della Valle che soffrono di più rispetto ad altre, per migliorare la qualità della vita e fare in modo che le differenze tra i territori siano minime, per invertire un pericoloso trend di calo demografico i cui effetti sono più evidenti nelle zone più marginali. Dobbiamo partire da qui, attraverso una discussione aperta, che coinvolga il Consiglio, il sistema degli enti locali, i movimenti politici e più in generale il territorio al fine di disegnare un quadro di azioni complessivo. Queste azioni possono passare attraverso diversi strumenti, quali una fiscalità differenziata, una politica tributaria più mirata, incentivi diversificati per favorire il lavoro e l'impresa, una politica di welfare che favorisca la permanenza di famiglie, ma anche e soprattutto politiche di attrattività per le famiglie e per i lavoratori. Pensare a politiche per la montagna è necessario: è la risposta alle istanze di futuro delle nuove generazioni, a cui è doveroso guardare con attenzione e cura, nella consapevolezza che i giovani sono il nostro capitale più prezioso.»

Il Capogruppo Paolo Cretier, annunciando il parere favorevole del gruppo FP-PD, ha ricordato che «la montagna e le sue attività hanno da sempre difficoltà e costi superiori rispetto alle attività insediate vicine alle grandi vie di comunicazione e questa legge ha come finalità quella di compensare questi svantaggi. Il testo di Commissione ha raccolto elementi perfezionanti del testo originale e di condivisione in un approccio che tende a sostenere le attività locali e che impegna le persone fisiche anche al trasferimento della residenza e a mantenerla per dieci anni, per contrastare anche l'abbandono e il calo demografico in un complesso di sviluppo imprenditoriale e occupazionale. Importante anche la valutazione proposta al termine dei periodi relativi ai benefici previsti, una disposizione necessaria per una valutazione per una eventuale proroga dei suoi benefici, un modello insito al Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione, di cui faccio parte.»

Per il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, «il tema troppo spesso viene affrontato a livello di slogan: le zone franche non solo la soluzione di tutti i mali, ma sono uno strumento molto importante, è come avere una cassetta degli attrezzi per gestire e curare con maggiore efficienza ed efficacia la nostra economia. Troppo spesso si guarda ancora a livello nostalgico all'articolo 14 del nostro Statuto, che non è mai stato concretizzato, ma oggi il concetto va affrontato tenendo conto dell’attuale legislazione: la zona franca doganale non è più perseguibile, e in questa proposta di legge sono state individuate due situazioni di interventi, le zone franche montane e le zone produttive speciali, che hanno però il requisito dei limiti spaziali e temporali. Questa proposta afferma che il nostro territorio ha delle differenze, nonostante sia piccolo, e deve essere amministrato in modo differenziato: dobbiamo perseguire questo obiettivo cambiando modello di amministrazione, realizzando non più una distribuzione a pioggia ma selettiva sul territorio, dando così la possibilità di intervenire sul tessuto produttivo e sulle singole realtà se vogliamo dare rilancio all'economia della nostra Valle.»

Il Consigliere Luciano Caveri (UV) ha ricordato che «la questione della zona franca è una storia antica e parte dall'articolo 14 del nostro Statuto speciale, frutto di una scelta molto intelligente fatta dai fondatori della nostra autonomia. Nel corso del tempo, però, la norma non ha mai trovato la sua applicazione da parte del Governo centrale e la situazione è cambiata: il concetto di zona franca intesa come "dogana a Pont-Saint-Martin" oggi non è più praticabile anche rispetto al contesto eurounitario che ha abolito dazi e frontiere interne. È giusto quindi trovare altre forme di zona franca per evidenziare la vocazione significativa delle aree montane, su cui dovrebbe intervenire la Commissione europea con una direttiva ad hoc. In un'epoca in cui si discute di autonomia differenziata, la montagna resta la nostra luce, una delle chiavi di volta della nostra specialità e la rivendicazione degli elementi innovativi della zona franca si innesta nel solco del cammino autonomista millenario dei valdostani.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP), pur condividendo «il principio che occorra intervenire rispetto a delle realtà comunali dove c'è desertificazione commerciale e spopolamento», ha rilevato che «lo strumento proposto oggi non ci sembra particolarmente efficace.» Ha quindi espresso una serie di perplessità: «Il punto di partenza è alto e ambizioso, ma quando si scende a terra non tutto quadra: il primo problema sta nel fatto che l'articolo 14 afferma che il territorio della Valle d'Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca, mentre la proposta di legge che stiamo affrontando non riguarda tutta la Valle, ma solo dei comuni o delle aree. Inoltre, all'interno di queste aree non si prevede la scomparsa delle imposte, ma si interviene con una riduzione: non si tratta quindi di zone franche ma di aree dove la tassazione è ridotta. Descrivere questo provvedimento come attuativo dell'articolo 14 a noi sembra un'esagerazione, una forma un po' propagandistica. Rileviamo poi che il testo invece di diventare più chiaro, nel tempo si è fatto più complicato: le zone franche urbane sono diventate delle zone produttive speciali, che a noi sembra una cosa diversa dalle zone franche. E soprattutto si prevedono aree di comuni non ben definite, ciò che rende complessa l'applicazione di tali Zps e Zfm. Infine non c'è chiarezza sul percorso che si intende fare: accanto allo strumento della proposta di legge statale è in itinere il percorso della norma di attuazione. Il rischio è che non si ottenga un risultato utile per la comunità.»

«Il est difficile d'imaginer une application de l'article 14 de notre Statut spécial comment avait été  pensé lors de la Constituante de 1948 - a précisé le Conseiller Erik Lavevaz (UV) -. Ce projet de loi de l'État a été l'objet d'un parcours de confrontation très intense à l'intérieur de la première Commission avec le proposant et aussi avec les bureaux de la Présidence de la Région: un important travail de mise à jour, d'analyse du contexte sur l'application des zones franches, soit  au niveau italien, soit au niveau européen. Le texte remet en cause des aspects financiers entre la Région et l'État et notre rapport avec celui-ci et je crois que ce Conseil régional devrait travailler d'avantage dans ce sillon pour faire des propositions plus audacieuses en tâchant toujours de maintenir, ou même, de reconstruire des rapports privilégiés avec le Gouvernement et l'Union européenne.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha apprezzato «l'approccio pragmatico utilizzato nella stesura del testo e lo sforzo fatto per attualizzare un principio importante del nostro Statuto: lo sforzo riformistico è l'attività più elevata per una classe politica degna di questo nome. Al di là dei dettagli e delle possibili incongruenze che andranno valutate caso per caso, era necessario partire ed è interessante la scelta della doppia strategia utilizzando sia la norma di attuazione, sia la legge statale.»

Le Président de la Région, Renzo Testolin, a rappelé que «ce thème fait partie du patrimoine politique de beaucoup de groupes politiques dans ce Conseil et pour ce qui est du Gouvernement et de la majorité il s'agit d'un sujet qui a été indiqué dans le priorités du programme de Législature. La motion approuvée l'année dernière nous a engagé à entreprendre ce parcours d'approfondissement et nous avons choisi de suivre les deux chemins en parallèle : celui de la proposition de loi de l'Etat que nous sommes en train de discuter et celui de la disposition d'application de notre Statut. C'est un parcours qui n'est pas facile, mais nous avons le devoir de dialoguer avec l'Etat afin de pouvoir appliquer le principe des zones franches sur notre territoire. C'est vrai qu'il ne s'agit pas de la notion de zone franche originaire, mais aujourd'hui les exigences des communes sont différentes et c'est sur ces différences qu'il faut travailler. È un approccio serio: non vogliamo intervenire su tutto il territorio, perché alcune località hanno avuto uno sviluppo fortunatamente importante da un punto di vista socioeconomico, mentre altre hanno delle difficoltà e occorre dare loro un sostegno, che non può essere protratto per sempre ma deve innescare dei percorsi virtuosi di crescita. Questo provvedimento può e deve anche fungere da sensibilizzatore dell'opinione pubblica perché ci deve essere di nuovo una coscienza collettiva di autogoverno: quello ipotizzato e proposto è un approccio già sancito dall'Unione europea per le zone agricole e che noi vorremmo estendere a quelle di montagna per aumentare le opportunità di incentivo e di sostegno. Continueremo anche a seguire l'iter della norma di attuazione per riuscire a portare a casa un'opportunità che potrà solo fare bene a tutta la comunità.»

 

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Comunicato n° 388 dell'11 luglio 2024
Approvata una proposta di legge in materia di Garante dei diritti delle persone con disabilità

 

Nella seduta pomeridiana dell'11 luglio 2024, il Consiglio Valle ha approvato, con il solo voto di astensione del gruppo PCP, una proposta di legge di modifica alla disciplina che ha assegnato al Difensore civico le funzioni di Garante per i diritti delle persone con disabilità.

Il testo, depositato il 14 maggio scorso dai gruppi UV, PlA, FP-PD, si compone di tre articoli ed è stato illustrato in Aula dai Consiglieri Andrea Padovani (FP-PD) per la maggioranza e Andrea Manfrin (Lega VdA) per la minoranza. In Aula sono stati recepiti due emendamenti della seconda Commissione mentre ne è stato respinto uno di PCP. Con la norma si fornisce al Difensore civico il supporto necessario per svolgere le sue funzioni di Garante delle persone con disabilità, rafforzando la dotazione organica attraverso l'assegnazione di un funzionario di categoria D.

Sulla proposta di legge è stato respinto, con 18 astensioni (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 a favore (PCP, Lega VdA, RV, FI, GM), un ordine del giorno del gruppo PCP per sollecitare i Comuni che hanno richiesto l'accesso ai fondi per la realizzazione dei Piani di abbattimento delle barriere architettoniche (Peba) a coinvolgere le associazioni rappresentative delle persone con disabilità e per attivare un'azione di sensibilizzazione sull'importanza dei Peba presso i Comuni che non hanno chiesto i finanziamenti disponibili alla loro realizzazione.

Contestualmente, l'Assemblea ha anche respinto, con il solo voto a favore del gruppo proponente, una proposta di legge di Progetto Civico Progressista sullo stesso tema, presentata in Aula dalla Consigliera Erika Guichardaz.

Le relazioni in Aula

«A meno di due anni dall'entrata in vigore della legge regionale n. 20/2022, con la quale sono state assegnate al Difensore civico regionale le funzioni di Garante dei diritti delle persone con disabilità, è emersa l'esigenza di ovviare ad alcune criticità palesatesi nella prassi applicativa - ha specificato il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD) -. Questa proposta di legge introduce quindi una serie di misure, anche in recepimento delle osservazioni formulate dal Difensore civico stesso e delle suggestioni provenienti dalle associazioni del terzo settore tra cui, in particolare, il Coordinamento disabilità Valle d'Aosta, al fine di ottimizzarne il funzionamento. Attraverso l'assegnazione di un funzionario assunto a tempo indeterminato - il cui costo è stimato in 46mila euro annui - si intende fornire gli strumenti necessari e garantire la continuità al lavoro del Garante dei diritti delle persone con disabilità. Inoltre, apportando alcuni aggiustamenti all’elenco delle attribuzioni del Garante si vuole assicurare una maggiore coerenza e integrazione con le funzioni che già caratterizzano l'istituto della Difesa civica regionale. L’istituzione del Garante per la tutela dei diritti delle persone con disabilità ha creato uno strumento utile a dare piena attuazione a quelle norme di diritto che impongono la piena integrazione di tutte e tutti nella vita e nel contesto sociale. Il Garante ha infatti il compito di verificare a livello regionale la piena attuazione delle normative a tutela delle persone con disabilità e, dall’altro, soprattutto quello di garantire i diritti riconosciuti.»

«L'introduzione di questa figura - ha ricordato il Consigliere Andrea Manfrin (Lega VdA) - è stata per certi versi più difficoltosa che in altre Regioni, e ha incontrato qualche resistenza rispetto alla sua utilità, anche rispetto alla costituenda figura del Garante nazionale. Le due figure, però, sono assolutamente compatibili, poiché operano su due piani differenti e complementari. Il lavoro del Garante regionale ha evidenziato, oltre ad una importante mole di lavoro già trattata con più di 130 casi in un anno e mezzo, anche una serie di dati che non erano stati elaborati prima. In particolare, l'alta conflittualità con la pubblica amministrazione - Regione e Usl con l'80% dei casi nel 2022 e Regione e Comuni con il 75% nel 2023 - evidenzia la necessità di intervenire ed è un dato che non sarebbe stato noto senza l'elaborazione fatta dagli uffici del Garante. L'istituzione della figura, quindi, esce rafforzata dal lavoro svolto e si pone il tema di come consolidare la sua azione, in particolar modo come rapportarsi con le amministrazioni competenti fornendo loro consigli e pareri in base alle segnalazioni ricevute. Non ultimo, il dovere di promuovere delle campagne di sensibilizzazione e di comunicazione volte a rendere più permeabile la cultura del rispetto dei diritti di tutti, in particolare delle persone con disabilità e dei loro caregiver, la cui figura con queste modifiche viene ulteriormente tutelata.»

La Consigliera Erika Guichardaz (PCP), nell'illustrare la proposta del suo gruppo, ha puntualizzato: «Già in fase di approvazione della legge n. 20/2022 avevamo rilevato tre criticità: l'attribuzione di questo ruolo alla Difensora civica, già Garante per i detenuti e Garante per l'infanzia e l'adolescenza; la previsione di un soggetto esperto a supporto del Garante per cinque anni a titolo gratuito; l'estensione della tutela dei diritti delle persone con disabilità ai loro caregiver. Nessuna osservazione in quell'occasione è stata presa in considerazione. Nel marzo 2023 anche il CodiVdA ha riportato le stesse criticità, ma anche in questo caso la maggioranza, malgrado i continui annunci mai concretizzati, non ha mai dato risposta. Il 3 aprile scorso, abbiamo quindi depositato la nostra proposta che sostanzialmente interviene su queste criticità e prende in considerazione le nuove disposizioni dettate dall'istituzione, a febbraio 2024, del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. In particolare la nostra proposta vuole introdurre un apposito comma che definisca il ruolo e gli ambiti del coinvolgimento dei caregiver familiari, prevede un impegno legato all'applicazione dei Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche e l'aumento di risorse per consentire al Garante di avvalersi di consulenze e incarichi esterni ad esperti. Nonostante la nostra proposta di legge abbia sollecitato il deposito di una legge della maggioranza che interviene su due dei tre punti che noi avevamo rilevato due anni fa, ancora una volta evidenziamo la mancata volontà di condivisione e il non ascolto di chi giornalmente vive queste situazioni. L'auspicio è che per lo meno venga accolto il nostro emendamento relativo al tema dell'eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche su questo abbiamo molti dubbi.»

La discussione generale

«Riteniamo questo progetto di legge migliorativo rispetto a quello del 2022 per le novità che apporta - ha dichiarato il Capogruppo Aldo Di Marco annunciando il voto favorevole di Pour l'Autonomie -. Il testo definisce puntualmente le funzioni del Garante delle persone con disabilità finalizzate alla tutela dei loro diritti di libertà, di autonomia e di inclusione e vuole anche prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione, violenza, sfruttamento, abuso e fenomeno di bullismo oltre che promuovere azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Queste stesse disposizioni vengono applicate anche ai caregiver familiari, in attesa della norma nazionale che ne riconosca il ruolo sociale e ne definisca le misure di sostegno, anche economico. A gennaio 2024 si è insediato il tavolo tecnico per l'analisi e la definizione di elementi utili per la legge statale sui caregiver familiari e auspichiamo che termini i suoi lavori in tempi brevi, per poter poi dare avvio all'iter di un disegno di legge molto atteso. Infine, il nostro gruppo ritiene opportuna e necessaria l'implementazione dell'organico con un'unità aggiuntiva di personale: solo così il Difensore civico potrà assolvere con efficacia ed efficienza al ruolo di Garante dei diritti delle persone con disabilità.»

«Un conto è presentare una proposta di legge che si sa che sarà bocciata perché non ha copertura finanziaria, un altro è depositarne una che segue tutti i crismi per esserlo e che ha necessitato di tempo per predisporla - ha osservato il Consigliere Erik Lavevaz (UV) -. Anche se le due proposte sono coincidenti in alcuni punti, facendo una manutenzione di una legge approvata quasi due anni fa, hanno una differenza sostanziale: in una si parla di mettere in legge un fondo per delle consulenze, nell'altra - la nostra - con buon senso amministrativo si vuole assegnare del personale stabile nell'organico dell'Ufficio di difesa civica. Crediamo di aver dato una risposta strutturale, sapendo che il funzionario avrà la possibilità di formarsi e di specializzarsi nelle questioni dei diritti delle persone con disabilità.»

«La legge sul Garante delle persone sulla disabilità è stata approvata nel 2022 e, fin da subito, abbiamo segnalato le criticità, che puntualmente si sono manifestate - ha ribadito la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -. Le funzioni attribuite a questa figura vanno a sommarsi a quelle già in capo al Difensore civico che ha anche la delega per i detenuti e abbiamo sempre detto che era inopportuno convogliare tutte queste competenze su una sola persona, senza dare il necessario supporto. Ci fa poi specie che non si sia tenuto conto della voce di chi è un'autorità in materia: le richieste di modifica, che abbiamo proposto con il nostro progetto di legge, arrivano da CodiVdA, che rappresenta 14 realtà del mondo della disabilità. Non ascoltare chi quotidianamente affronta la realtà della disabilità è sconcertante. Particolarmente grave è la mancata previsione di dotare gli uffici del supporto scientifico chiesto dal mondo della disabilità e il mancato affidamento al Garante di un ruolo nell'ambito di un cronoprogramma per l'abbattimento delle barriere architettoniche.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI), nell'annunciare il voto favorevole sulla proposta di legge della maggioranza, ha evidenziato che «si tratta di un passo importante per migliorare la funzionalità dell'Ufficio di difesa civica, che riprende in parte quello che ha richiesto il CodiVdA. Ricordo, inoltre, che nell'ambito della proposta di legge sull'invecchiamento attivo, abbiamo proposto l'istituzione del Garante delle persone anziane da assegnare al Difensore civico: la lentezza della quinta Commissione non ci sta portando alla definizione di questo percorso, ma l'auspicio è che si possa farlo quanto prima e, magari, in quell'occasione si potrà tornare anche su questo testo.»

«Questa proposta di legge recepisce le osservazioni formulate dal Difensore civico a cui sono state assegnate anche le funzioni di Garantire dei diritti delle persone con disabilità e pone ancor più valore alla centralità della persona che, al di là di ogni condizione, vede garantiti a tutti, medesimi diritti di accesso senza barriere di alcun tipo - ha spiegato l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi -. Il progetto di legge soddisfa le richieste provenienti anche dalle associazioni del terzo settore, tra cui anche quelle del Coordinamento disabilità della Valle d'Aosta. La norma dà attuazione alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e di partecipazione alla vita sociale, politica, civile ed esplicita l'attenzione del Governo alla condivisione con gli enti locali. L’attenzione sul tema si è esplicitata anche attraverso l’approvazione delle Linee guida regionali dei Peba (Piani di eliminazione delle barriere architettoniche), in condivisione con gli enti locali del territorio dopo circa 37 anni dalla loro previsione legislativa statale, e prevedendo, nel disegno di legge di variazione al bilancio a breve sottoposto all’esame del Consiglio, specifiche risorse aggiuntive per finanziare interventi di abbattimento delle barriere. Su questo tema interveniamo quindi sia nella programmazione, supportando i Comuni sul territorio regionale nella predisposizione dei Piani, sia nella parte esecutiva, garantendo le risorse per poter effettuare gli interventi di rimozione delle barriere.»

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Comunicato n° 389 dell'11 luglio 2024
Presentate cinque iniziative ispettive sul sistema integrato zero-sei anni

 

Nella seduta consiliare dell'11 luglio 2024 è stata affrontata la tematica del sistema integrato di educazione e di istruzione zero-sei anni con cinque iniziative ispettive, di cui una del gruppo Forza Italia, due del gruppo Misto, una congiunta dei gruppi Misto e Rassemblement Valdôtain e una del gruppo Progetto Civico Progressista, che sono state trattate insieme.

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha ricordato il progetto "Polo per l'infanzia 0-6" che «ha già trovato applicazione, con esperienze positive, in alcune realtà. Un percorso che è stato avviato con le norme della "Buona scuola" previste dalla legge 107/2015 i cui contenuti, fino ad ora, erano stati applicati in deroga nel nostro sistema scolastico. Nel 2015, infatti, la Regione e il Ministro dell'istruzione avevano firmato un protocollo d'intesa in cui venivano riconosciute le peculiarità della scuola d'infanzia valdostana, come poi anche ribadito nella legge regionale 18/2016 per l'armonizzazione della legge di riforma nazionale di istruzione con l'ordinamento scolastico della Valle in applicazione della norma di attuazione in materia di ordinamento scolastico (decreto legislativo n. 44/2016). Vorremmo sapere in base a quali valutazioni tecnico-giuridiche il Governo intende derogare ai contenuti della norma di attuazione.»

«Le projet "Polo dell'infanzia  0-6" a été lancé dans différentes communes de notre région - a dit le Conseiller Claudio Restano (GM) -: l’école maternelle est considérée comme le pilier central d’un système scolaire, qui valorise le bilinguisme statutaire, non seulement du point de vue de l’identité historique, mais aussi en tant que caractère d’ouverture vers un espace européen multilingue. In Valle d'Aosta, la politica ha da sempre investito molto sulla scuola, l'autonomia politica ha permesso di fare scelte coraggiose e di difendere le realtà locali, investendo nelle piccole scuole di montagna, cercando di creare un legame indissolubile tra la scuola, il territorio e le persone che lo vivono. E siccome stiamo parlando di politica e non di amministrazione, forse in questo caso, ancorché si stia parlando di un progetto sperimentale, si doveva seguire un percorso diverso, dando la giusta evidenza politica e formalizzazione al percorso. Chiediamo quindi al Governo regionale se ritenga sufficiente una delibera di Giunta (n. 134/2024) per modificare un accordo politico con lo Stato, seguito dall'approvazione della norma di attuazione e dall'approvazione della legge regionale 18/2016. E come si intende giustificare l'asserita sperimentazione attuata senza il pieno e convinto coinvolgimento del personale docente attraverso la leva economica? E ancora: chi si farà carico del costo del servizio una volta terminata la sperimentazione?».

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha voluto conoscere «lo stato dell'arte, anche tenuto conto delle risultanze del lavoro del Tavolo riunitosi per una sintesi il 20 giugno scorso. Gli insegnanti della scuola dell'infanzia sono stati adeguatamente coinvolti nell'organizzazione del progetto? La Regione è al corrente delle loro preoccupazioni e come intende dar loro risposta? Preoccupazioni che sono state esplicitate anche attraverso una richiesta di 195 docenti di audizione in Commissione consiliare. Chiediamo inoltre quali azioni specifiche siano previste per la sperimentazione nell'anno scolastico 2024-2025, divise per poli di sperimentazione.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha ricordato che «qui si sta facendo riferimento ad una norma (il decreto legislativo 65/2017) che ha fissato dei principi per l'istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni. Una norma che considera i bambini come dei soggetti che devono essere accolti dal sistema educativo per essere accompagnati nel loro percorso. Da zero a tre anni, si parla di servizi alla prima infanzia che sono affidati all'Assessorato alle politiche sociali, mentre da tre a sei anni a quello del sistema educativo: si tratta quindi di due sistemi separati che devono essere integrati con il fine di collaborare e creare le condizioni di pari accesso per tutti fin dalla prima infanzia, cosa che oggi non è perché le rette degli asili nido non sono accessibili a tutti. È una legge che non impone un modello, ma che rispetta le specificità dei territori e l'autonomia della scuola, dotandoli anche di risorse finanziarie per realizzare i propri progetti. È una norma che porta due conseguenze: nel momento in cui il sistema diventa integrato - e ciò avverrà in maniera progressiva - i servizi devono diventare accessibili a tutti, e questo ha anche l'obiettivo di fronteggiare il calo demografico; se questo processo sarà condiviso da più territori, si restringerà il numero di bambini per insegnanti. La Valle d'Aosta ha attinto in maniera importante a queste risorse: la Regione fa da cassaforte, ma sono i Comuni che ne usufruiscono e che decidono i poli da creare. Dal 2017 ad oggi, quasi 6 milioni di euro sono andati a beneficio degli enti locali che hanno proposto i loro progetti per creare le condizioni affinché i bambini potessero godere di strutture e ausili, mentre la Regione ha deciso di partecipare coordinando le esigenze di formazione. Nella stragrande maggioranza dei casi, le formazioni sono state accolte positivamente. La raccolta delle firme riguarda 191 insegnanti, di cui il 5% ha seguito la formazione nel 2022-2023, mentre il 12% ha seguito la formazione nel 2023-2024.»

L'Assessore ha quindi assicurato che «non vi è l'intenzione di andare in deroga alla norma di attuazione e l'educazione bi-plurilingue continua ad essere una forte caratteristica del nostro sistema scolastico, con numerosi percorsi formativi e progetti. Consapevoli delle preoccupazioni degli insegnanti, stiamo potenziando i percorsi formativi. Le azioni specifiche che saranno attivate nell'anno scolastico 2024-2025 passeranno attraverso il filtro della condivisione nell'apposito tavolo. Ribadisco che l'applicazione avverrà rispettando le realtà dove si collocano per potenziare le caratteristiche del territorio.»

Il Consigliere Baccega si è detto soddisfatto della risposta: «L'obiettivo degli asili nido gratis e sufficienti per tutti è importante e metteremo a disposizione tutte le nostre competenze per raggiungerlo. La lettera inviata dagli insegnanti deve comunque essere presa nella dovuta considerazione e sarebbe opportuno audirli nella Commissione competente. La priorità sono i bambini e le bambine valdostani.»

Del tutto insoddisfatto, il Consigliere Restano ha chiarito: «La mia voleva essere una suggestione politica a cui non ho avuto risposta. La Valle d'Aosta ha costruito sulla scuola materna la sua autonomia e fa specie comprendere dalle parole dell'Assessore che non traspare alcuna volontà di adattare la norma nazionale alla nostra specificità. Una posizione pericolosa questa perché fare una riforma senza l'interpretazione autentica dei valdostani, senza la visione politica autonomista e accettare acriticamente la norma nazionale, rischia di cancellare anni di investimenti economici e umani per migliorare la scuola dell'infanzia rendendola un esempio da esportare per realtà territoriali costituite da piccoli comuni montani. Se 191 insegnanti si sono sentiti nelle condizioni di firmare questa nota, bisogna leggere il loro intervento come un grido d'allarme. Le famose adaptations devono servire alla politica per dare il giusto indirizzo a un sistema scolastico che non ha eguali in Italia. Non possiamo giustificare il progetto attuale con i sei milioni di euro che riceviamo dallo Stato. Abbiamo 300 milioni di avanzo di bilancio, davvero vogliamo svendere la nostra autonomia per quei sei denari?»

«Non mettiamo in dubbio il principio di inclusività, ma le preoccupazioni espresse dagli insegnanti sono comprensibili - ha sottolineato la Consigliera Minelli -. In realtà molto piccole, che sono tipiche del nostro territorio, si corre il rischio che il progetto 0-6 si trasformi in un sistema di mero accudimento. La lettera degli insegnanti è stata sottoscritta anche da coloro che hanno partecipato alla formazione e questo deve farci riflettere. Oltre ad ascoltare i docenti, bisogna avviare interlocuzioni anche con il Governo e le strutture di riferimento: non si può far partire un sistema del genere senza coinvolgere in modo massiccio chi è deputato a farla. Il modello scolastico della nostra regione è di qualità e va tutelato.»

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Comunicato n° 390 dell'11 luglio 2024
Question time sulla legge regionale di Protezione civile

 

L'applicazione della legge regionale sull'organizzazione delle attività di protezione civile (n. 5/2001) è stata al centro di un'interrogazione a risposta immediata posta dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare dell'11 luglio 2024.

Riferendosi agli eventi di natura idrogeologica che hanno colpito la Regione nei giorni passati, il Capogruppo Stefano Aggravi ha osservato che «la legge regionale prevede l'erogazione di contributi in caso di eventi calamitosi e per interventi indifferibili e urgenti, consentendo alle comunità colpite e agli operatori economici di ricevere in tempi rapidi i finanziamenti necessari per la ripresa delle attività. Chiediamo al Governo di sapere se, nell'ambito della gestione dell'emergenza di questi giorni, si intendono utilizzare tutte le possibilità previste dalla legge regionale 5 del 2001

«Certamente si!», ha risposto il Presidente della Regione, Renzo Testolin, puntualizzando che «la fase di valutazione dei danni, dal punto di vista formale si concretizza con l’emanazione del decreto di cessazione dello stato di calamità, situazione non ancora possibile poiché gli effetti delle intense precipitazioni del 29 e 30 giugno sono ancora sotto gli occhi di tutti. Contestualmente, è già stata avviata la procedura di richiesta della deliberazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la cui emanazione farà partire l'iter delle ordinanze del Dipartimento di protezione civile che fotograferanno la gravità della situazione e stanzieranno le prime risorse per il superamento dell'emergenza in termini di costi sostenuti per l’assistenza, il soccorso alla popolazione e le somme urgenze attivate. Sarà anche definita l'entità delle necessità future per il ripristino delle infrastrutture e la mitigazione del rischio e anche queste saranno oggetto di possibili nuove ordinanze e finanziamenti statali. Riguardo ai danni alle attività produttive, alle opere pubbliche e quelli patiti dai privati, sarà possibile richiedere un supporto statale, anche se, tempi e garanzie, non sono definibili a priori. Se non si potessero ottenere sufficienti garanzie, l'Amministrazione regionale potrà valutare di seguire, secondo le regole stabilite dalla l.r. 5/2001 e dalle deliberazioni attuative e, per il settore agricolo, dalla legge 17/2016, delle "forme alternative" di supporto. Quindi, definita l’urgenza, l’entità e la priorità degli interventi da sostenere, potranno essere attivate da subito le procedure ai sensi delle norme vigenti e valutati eventuali nuovi interventi normativi per rispondere alle situazioni che non trovano riscontro nelle leggi già in essere

«La Protezione civile è organo della Regione, come ci ricordano le nostri fonti normative - ha sottolineato il Capogruppo Aggravi -. Mi auguro che, al di là degli adeguamenti contabili e delle previsioni che potranno arrivare dallo Stato, ci sia un'applicazione tutta nostra, perché queste prerogative si possono esercitare soprattutto in un momento di grande emergenza

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Comunicato n° 391 dell'11 luglio 2024
Question time sul sostegno ad aree e soggetti colpiti da eventi avversi

 

Con un'interrogazione a risposta immediata, presentata nella seduta consiliare dell'11 luglio 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato l'attenzione sulla necessità di dotarsi di una legge quadro per il coordinamento delle procedure da adottare in caso di eventi emergenziali maggiori.

«In questi giorni la nostra regione è stata colpita da eventi calamitosi di grande portata che hanno causato danni a tutti i settori produttivi: dalle attività commerciali e turistiche a quelle agricole e di allevamento - ha segnalato il Vicecapogruppo Erik Lavy -. Interroghiamo il Governo per sapere se abbia in programma di aggiornare l'attuale legge quadro sulle emergenze soprattutto per quanto riguarda la parte di intervento a sostegno in favore delle aree e dei soggetti colpiti

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin ha ricordato che «esiste già una legge regionale quadro in materia: quella sull'organizzazione delle attività regionali di protezione civile (n. 5/2001) che disciplina le attività di previsione, prevenzione e superamento dell’emergenza di eventi calamitosi ed è proprio sulla base di questa norma che è stato decretato lo stato di calamità su tutto il territorio regionale (decreto n. 304/2024). La norma di riferimento generale è contenuta nel Codice di Protezione Civile (d.lgs n. 1/2018) che disciplina la possibilità di deliberazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il 3 luglio scorso abbiamo richiesto al Capo Dipartimento della protezione civile nazionale l’attivazione della procedura di riconoscimento dello stato di calamità. La decretazione non è automatica e deve essere accompagnata da un sopralluogo valutativo, in corso da martedì e che si è concluso oggi, dei funzionari del Dipartimento che analizzano la situazione e i dati sui danni suddivisi in diverse categorie. L'istruttoria si concluderà con un parere dei funzionari al Capo Dipartimento che riferirà direttamente al Ministro competente per portare l’istanza in Consiglio dei ministri. Quindi, le leggi di riferimento sono già presenti e utilizzabili, forse da adattare in qualche parte ma tracciano un percorso completo delle fasi emergenziali. I successivi di interventi di sostegno finanziario sono invece il frutto di riflessioni effettuate e modellate sui singoli casi di specie

Il Vicecapogruppo Lavy ha replicato: «Parlando con vari Amministratori locali è emersa l'esigenza di avere una legge strutturale per garantire risposte più efficienti soprattutto per quanto riguarda il ristoro, non solo dei danni materiali ma anche dei mancati guadagni che colpiscono le attività economiche in queste situazioni extra ordinarie. Il contesto attuale è caratterizzato da una serie sempre più ricorrente di eventi avversi e anche il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha espresso la necessità di cambiare il metodo di approccio alla fase post emergenziale

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Comunicato n° 392 dell'11 luglio 2024
Question time sulla ferrovia del Drinc

 

La ferrovia del Drinc, che collega Acque Fredde di Pila a Cogne è stata oggetto di un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare dell'11 luglio 2024.

«A seguito dell'evento alluvionale del 29 giugno scorso, che ha completamente isolato Cogne, questa via d'accesso ha dimostrato di essere di fondamentale importanza - ha specificato la Capogruppo Erika Guichardaz -: è quindi importante affrontare la questione delle vie alternative e lo avevo già rilevato in un'iniziativa del 20 giugno. La Ministra Santanchè ha parlato di "mettere le ali" a Cogne per trasferimenti in elicottero e dal canto loro, invece, l'Assessore regionale ai trasporti e l'Assessora comunale al turismo di Cogne vedono nel collegamento funiviario con Pila una risposta alle emergenze. Vorremmo quindi sapere quali riflessioni siano state fatte sul riutilizzo della ferrovia del Drinc come via di collegamento e fuga in caso di situazioni emergenziali.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito che «nell’ambito del confronto con la comunità di Cogne in occasione del sopralluogo effettuato dalla Giunta regionale lo scorso 4 luglio si sono marginalmente affrontate anche le tematiche di prospettiva relative ad eventuali collegamenti alternativi alla viabilità. Tra questi sono stati evocati il collegamento funiviario tramite Pila, i cui studi e le cui opportunità sono oggetto di attenzione da tempo e su cui gli approfondimenti si sono intensificati in questi ultimi mesi. Nel discorso si sono inserite anche le possibili valutazioni in merito alla galleria del Drinc, argomento che è da affrontare con la delicatezza del caso ma che fa parte del ventaglio di situazioni che una valutazione di prospettiva potrebbe nel futuro considerare. Credo, però, che questo tipo di analisi dovrà essere affrontato nei tempi e nei modi opportuni dopo la risoluzione dell’emergenza. Anche perché voi parlate di ferrovia, ma in realtà siamo di fronte ad una infrastruttura che al momento non consente nessun tipo di utilizzo o percorrenza e tanto meno in sicurezza.»

La Capogruppo Guichardaz ha replicato usando le parole del Sindaco Ruffier che «nel 2004 sosteneva come prima di valutare l'idea della funivia, prevista dal 1994, bisognasse completare il collegamento ferroviario, opera importante per evitare che problemi legati alla strada possano isolare il paese. La non chiusura che il Presidente ha posto speriamo possa fargli valutare la nostra idea di prevedere un coinvolgimento del Reggimento Genio ferrovieri.»

SC

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Comunicato n° 393 dell'11 luglio 2024
Interrogazione sulla revisione dello Statuto in materia di concessioni idroelettriche

 

La revisione dello Statuto speciale in tema di concessioni idroelettriche è stata oggetto di dibattito in Consiglio con un'interrogazione del gruppo Progetto Civico Progressista trattata nella seduta del'11 luglio 2024.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che «nell'ambito del tavolo tecnico delle Regioni a Statuto speciale, si sta elaborando un disegno di legge che contiene revisioni significative ai cinque Statuti speciali. Fra le numerose carenze del nostro Statuto permane quella dell'articolo 8 che, anacronisticamente, affida ancora alla normativa dello Stato la competenza di definire le procedure e le norme tecniche per le concessioni e subconcessioni a scopo idroelettrico delle acque pubbliche di proprietà della Regione. Dal 2019, la Valle d'Aosta sta tentando di intervenire con un'apposita norma di attuazione per il trasferimento della competenza, ma senza esito. Chiediamo quindi di sapere se la modifica di questa parte del nostro Statuto sia fra i temi all'esame del tavolo tecnico.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha premesso che «il tavolo tecnico-politico - il cui referente tecnico per la Regione è la professoressa Barbara Randazzo -, sulla base del testo consegnato dai Presidenti delle Autonomie speciali a Torino alla Presidente del Consiglio dei Ministri in occasione del Festival delle Regioni di ottobre 2023, ha affrontato tematiche trasversali che riguardano principi comuni a tutti gli Statuti speciali, al fine di definire un percorso comune di modifica degli Statuti stessi. Le tematiche riguardano la ridefinizione dei limiti all’esercizio della potestà legislativa, gli interventi di manutenzione statutaria, l'introduzione del principio dell’intesa nel procedimento di modifica degli Statuti speciali. La “previa intesa” è un tema di grande importanza - sulla quale stiamo lavorando - proposto più volte senza successo dalle Autonomie speciali e dalle loro rappresentanze parlamentari che se troverà compimento, come auspichiamo, rappresenterà un avanzamento rilevante per l’autonomia della Valle d’Aosta, nella misura in cui consentirà alla Regione di poter avviare l’iter per l’aggiornamento e la revisione dello Statuto speciale in termini più completi rispetto a quanto elaborato dal tavolo tecnico-politico che ha al momento affrontato le tematiche comuni alle Autonomie speciali.»

Per quanto riguarda l’articolo 8 dello Statuto, il Presidente ha evidenziato che «i limiti che scontano le procedure per l’assegnazione delle concessioni idroelettriche derivano dalla normativa eurounitaria più che da quella statale. Il limite del principio della tutela della concorrenza è infatti di derivazione eurounitaria e vincolerebbe la Regione allo stesso modo dello Stato.»

La Consigliera Minelli ha replicato: «Stupisce che nella bozza consegnata alla Presidente del Consiglio dei Ministri non ci sia nulla sulla competenza regionale in materia di concessioni. Stupisce perché si tratta di un tema molto rilevante per la nostra Regione. Tema che, invece, è stato affrontato dal Trentino Alto-Adige, con una proposta specifica che attribuisce alle due Province competenza piena in materia di concessioni idroelettriche. La Valle d'Aosta, invece, cosa fa? Sta solo a guardare? Mi sembra grave che non si pensi di utilizzare questa revisione per sanare una disposizione anacronistica del nostro articolo 8, che nega la competenza della Regione in materia di concessioni idroelettriche. È altrettanto grave il perdurante silenzio sulla norma di attuazione sulla stessa tematica.»

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Comunicato n° 394 dell'11 luglio 2024
Interrogazione sul decreto "Salva casa"

 

L'applicabilità sul territorio regionale del decreto "Salva casa" (dl 69/2024) è stata trattata in Consiglio nella seduta dell'11 luglio 2024 con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«La norma è entrata in vigore il 30 maggio scorso con nuove misure di semplificazione per favorire la regolarizzazione di lievi difformità edilizie e investe potenzialmente oltre il 50% del patrimonio immobiliare italiano - ha ricordato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Molti professionisti hanno riferito di non aver ancora ottenuto le autorizzazioni a procedere da parte dei nostri Comuni perché si attendono eventuali controdeduzioni da parte della Regione in virtù delle sue competenze statutarie. Vorremmo quindi sapere se effettivamente debbano esserci azioni da parte dell'Amministrazione o se il decreto legge sia già pienamente vigente e applicabile anche nella nostra regione.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet ha riferito che «gli uffici hanno costantemente seguito i lavori della Conferenza delle Regioni che ha presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti numerosi emendamenti e diverse richieste di chiarimento sul decreto "Salva casa", a seguito delle quali il Mit ha ribadito che le Regioni continuano a esercitare la potestà legislativa concorrente in materia di edilizia e quelle a Statuto speciale mantengono la propria potestà legislativa esclusiva. La nostra Regione si è dotata di uno specifico apparato normativo e regolamentare in materia di urbanistica ed edilizia (lr n. 11/1998) che prevede che solo per quanto non disciplinato dalle norme regionali, hanno applicazione quelle statali in materia edilizia e urbanistica. Riteniamo quindi che il decreto non sia immediatamente applicabile ma necessiti del recepimento da parte della Regione. Come Assessorato, lo scorso 20 giugno, abbiamo inviato una comunicazione in tal senso ai Comuni, per il tramite del Celva, rilevando che la legge regionale n. 11/1998 contiene una disciplina specifica per tutti i temi affrontati dal "Salva casa" richiamando l'applicazione della nostra legge regionale

«I lavori di conversione del decreto in legge stanno procedendo a livello parlamentare e di Conferenza delle Regioni - ha aggiunto Sapinet -. Il Mit ha dettagliatamente analizzato le proposte emendative delle Regioni, individuandone diverse meritevoli di essere recepite. Analogo lavoro, con analoghi risultati, è stato fatto nei confronti dei quasi 600 emendamenti presentati durante l’esame della Commissione della Camera preposta. Il Governo regionale resta dunque in attesa che il testo normativo trovi una formulazione consolidata e più definitiva e diventi legge dello Stato. Nel frattempo gli uffici stanno esaminando i contenuti del dl 69/2024, con l’aiuto di un supporto giuridico, raffrontandoli con le corrispondenti norme contenute nella nostra legge regionale e nelle deliberazioni attuative. L'obiettivo è quello di individuare quei contenuti che si ritiene opportuno recepire nella legislazione regionale, con particolare riferimento alle novità riguardanti la disciplina della sanatoria e delle tolleranze edilizie proponendo le opportune modifiche

Il Capogruppo Manfrin ha rilevato con favore «la volontà da parte del Governo regionale di recepire quanto espresso nel "Salva casa" che va nella direzione di eliminare lacci e lacciuoli burocratici, semplificando le procedure per la regolarizzazione di opere edilizie con minime difformità rispetto ai progetti originari che però non consentono ai proprietari di casa di poter disporre liberamente dei propri beni soprattutto se intendono affittarli o venderli.»

«I professionisti valdostani si trovano tra l'incudine e il martello - ha aggiunto il Consigliere Luca Distort -. Da un lato ricevono l'incarico dei proprietari di case che con il "Salva casa" sarebbero legittime ma per la disciplina regionale non lo sono e, quindi, non possono operare fino a che la Regione non sarà intervenuta recependo la normativa nazionale. Una situazione di stallo che rende critica la posizione dei professionisti così come degli uffici tecnici comunali.»

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Comunicato n° 395 dell'11 luglio 2024
Approvata una risoluzione sul progetto sperimentale del sistema integrato 0-6 anni

 

Con un'inversione all'ordine del giorno, nella seduta dell'11 luglio 2024, il Consiglio ha approvato all'unanimità una risoluzione, depositata in Aula dai gruppi consiliari GM, FI, Lega VdA, RV, SA, PlA, FP-PD, UV, che impegna a dare avvio al progetto sperimentale del sistema integrato di educazione e istruzione zero-sei anni mantenendo il modello scolastico in essere presso i plessi coinvolti.

Il testo dell'iniziativa, illustrato dal Consigliere Claudio Restano (GM), chiede in particolare all'Assessore al sistema educativo di invitare il dirigente scolastico dell'Istituzione scolastica Grand Combin, nel rispetto dell'autonomia scolastica, a costituire un gruppo di lavoro (da attivare il 1° settembre 2024) del quale dovranno fare parte le insegnanti delle scuole dell'infanzia dell'istituzione scolastica, al fine di adattare, implementare e modificare, se necessario, le proposte già formulate. Sollecita poi a dare avvio al progetto sperimentale 0-6 mantenendo comunque il modello scolastico in essere presso i plessi coinvolti, in modo da garantire la continuità e il mantenimento della verticalità preesistente del curriculo scolastico; a proseguire nel coinvolgimento delle insegnanti interessate dai progetti, in tutte le fasi della sperimentazione, con la disponibilità a rivalutarne gli aspetti, se necessario e a condividerne gli sviluppi ed esiti con tutte le altre istituzioni scolastiche.

Il Consigliere Restano ha comunicato che «la quinta Commissione consiliare ha già programmato per il 17 luglio di audire una rappresentanza delle insegnanti firmatarie della nota ricevuta il 20 giugno scorso, nella quale esprimevano una serie di preoccupazioni riguardo al sistema integrato zero-sei. Impegniamo quindi anche il Presidente della quinta Commissione a trasmettere tempestivamente al Governo regionale la trascrizione dell'audizione.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha ribadito che «i progetti sono autonomamente attivati dalle istituzioni scolastiche in accordo con i territori e che rispetto al progetto "Polo per l'infanzia Grand Combin", il processo è stato condiviso fin dall'inizio con tutti i soggetti interessati e seguirà un iter assolutamente partecipato. Questa risoluzione conferma di fatto il percorso di condivisione sempre attivato nelle istituzioni interessate e dà un segnale di accoglimento da parte di tutto il Consiglio regionale delle legittime richieste di chiarimenti da parte degli insegnanti e degli educatori implicati nel sistema integrato zero-sei»

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Comunicato n° 396 dell'11 luglio 2024
Interrogazione sui baby fumatori

 

Nella seduta consiliare dell'11 luglio 2024, con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain, si è parlato di come contrastare il fenomeno dei baby fumatori.

In particolare, il Consigliere Diego Lucianaz ha richiamato le campagne di sensibilizzazione sull'abuso di alcool, indirizzate anche ai giovanissimi promosse dalla Regione e dall'Ausl, evidenziando che «non c'è nulla di analogo per contrastare il fenomeno dei baby fumatori, a differenza di quanto accadeva 20 anni fa. Vorremmo quindi sapere quali campagne di questo genere sono o saranno state intraprese per contrastare il fenomeno dei baby fumatori e il conseguente inevitabile futuro aumento di gravissime conseguenze correlate alle malattie da fumo; quali saranno le prossime iniziative che verranno adottate nel rivolgersi alle giovani generazioni in modo da veicolare la più efficace informazione sui gravi pericoli correlati al fumo.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha confermato la continua attenzione alle azioni di prevenzione, specificando che «l'attività contro il Binge Drinking non è un'attività generalizzata ma una prassi ben definita in capo ai giovani che richiede un'attività specifica.» Ha poi comunicato che «la Valle d’Aosta ha partecipato nel 2022 allo studio volto a fotografare e monitorare la salute degli adolescenti italiani di 11, 13 e 15 anni e, per la prima volta, anche dei ragazzi di 17 anni. Il quadro delle scuole della Valle d’Aosta che ne è emerso è sostanzialmente positivo, in quanto caratterizzato da una percezione di adeguatezza delle strutture e di attenzione alle attività di promozione alla salute (corretta alimentazione, attività fisica, fumo ed educazione sessuale). Per quanto riguarda il fumo, dallo studio emerge che la maggior parte dei ragazzi intervistati ha dichiarato di non aver mai fumato: la percentuale di “non fumatori” si riduce con l’aumentare dell’età, passando dal 99% degli undicenni al 96,6% dei tredicenni sino all’89,5% dei quindicenni. Il dato rilevante indica che dal 2019 ad oggi l’abitudine al fumo è sensibilmente diminuita: infatti, la percentuale di giovani valdostani che non hanno “Mai fumato” è passata dal 78,6% del 2018 al 92,2% del 2022. Questi dati spiegano perché la priorità di intervento sia stata indirizzata prevalentemente verso l’abuso incontrollato di alcool tra i giovanissimi. Il contrasto a questo fenomeno è infatti ritenuto prioritario nel Piano regionale della prevenzione, anche rispetto alle sue nuove forme e modalità di diffusione tra i giovani come appunto è il Binge Drinking. L’attenzione alla prevenzione legata al fumo è comunque contenuta nel Piano regionale della Prevenzione, che individua alcune linee strategiche di intervento. Nell’anno scolastico 2023-2024, con il coordinamento della Sovraintendenza agli Studi, sono state presentate nelle scuole su questo argomento percorsi di sensibilizzazione sul tabagismo e altre dipendenze, di iniziativa della Lilt valdostana, con il coinvolgimento attivo delle classi prime e seconde della scuola secondaria di secondo grado; un progetto di recupero e riciclaggio delle sigarette elettroniche usa e getta, realizzato presso l’istituto Isiltep di Verrès. Per quanto riguarda, invece, il programma dipendenze, le specifiche azioni, sono concretizzate dalla consolidata attività del Serd dell’Azienda Usl.»

Con riferimento alle attività in fase di programmazione, l'Assessore ha specificato che «in collaborazione con il Serd, è in fase iniziale di progettazione per il 2025 un’attività di sensibilizzazione contro il fumo. L’iniziativa è rivolta proprio alle giovani generazioni, e intende utilizzare forme di comunicazione maggiormente rispondenti al target dei giovanissimi a cui è rivolta e intercettare i giovani sia in ambito scolastico che extra scolastico. Evidenzio, infine, che rispetto alla patologia da fumo dipendenza vi è una presa in carico completa da parte del Serd, sia farmacologica che psicologica: nel primo semestre del corrente anno sono stati presi in carico 31 pazienti, di cui fortunatamente soltanto 1 minorenne.»

Il Consigliere Lucianaz si è detto soddisfatto della risposta: «Il fumo è una delle cause più importanti di una serie di malattie drammatiche, con il 96% di malattie tumorali: il rischio è quindi enorme. Il valore medio europeo di morti per il fumo è di 220 ogni 100mila abitanti e, nella classifica degli Stati "smoke free", l'Italia è solo al 18° posto con un tasso del 24.2%, circa 12,5 milioni di fumatori giornalieri. Il mercato del tabacco è in continua evoluzione e, purtroppo, vedo ancora tanti ragazzini con la sigaretta in mano e questo mi preoccupa. Sarebbe utile proseguire nelle campagne di sensibilizzazione perché non si fa mai abbastanza contro il tabagismo.»

SC

 

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Comunicato n° 397 dell'11 luglio 2024
Interrogazione sul Piano nazionale di prevenzione vaccinale. I lavori del Consiglio sono conclusi

 

Con un'interrogazione trattata in chiusura dell'adunanza consiliare del 10 e 11 luglio 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie sul recepimento del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025.

In particolare, il Consigliere Paolo Sammaritani ha chiesto con quale provvedimento regionale sia stato recepito il Piano; quale la percentuale di copertura vaccinale della popolazione adulta regionale, rispetto all'herpes zoster, lo pneumococco e l'influenza; se esistono protocolli vaccinali riferiti alle varie fasce di popolazione affette da particolari fragilità come, ad esempio, i diabetici.

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha informato che «il Piano nazionale è stato recepito il 30 ottobre 2023 con la stessa delibera che ha anche approvato quello regionale per il triennio 2023-2025. Le tre vaccinazioni di cui si chiede conto sono rivolte, prevalentemente, alle persone ultra 65enni e, per questa fascia di popolazione, le coperture vaccinali al 1° luglio scorso sono state del 44% per anti-influenzale; 18% per anti-pneumococcica; 3,6% per anti-herpes zoster. L'atto di Giunta ha anche stabilito l'offerta vaccinale per le categorie di persone a rischio e i loro conviventi, compresi i diabetici. Per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale si fa riferimento alla circolare del Ministero della salute che, annualmente, aggiorna le raccomandazioni e individua le categorie di persone a rischio per le quali è raccomandata la vaccinazione. Le raccomandazioni sono veicolate prevalentemente nell’ambito degli ambulatori e dai pediatri di libera scelta e dai medici di medicina generale. Questi ultimi possono inoculare direttamente ai soggetti fragili alcune vaccinazioni (antinfluenzale, pneumococcico e anti Covid-19) mentre per altre tipologie i pazienti vengono presi in carico dagli ambulatori del Dipartimento di prevenzione. Domani l'Ausl presenterà in conferenza stampa i rapporti pubblicati sulle performance sanitarie del 2022, in miglioramento rispetto a quelli dell'anno precedente, ma ancora complessi per una serie di motivazioni che spiegherà il Direttore generale. Dato che questi dati usciranno nelle prossime settimane, abbiamo deciso insieme all'Azienda di anticiparli e rappresentarli alla stampa, anche se evidenziano risultati parziali rispetto al grande lavoro che tutti insieme stiamo facendo. I dati del 2023 che saranno presentati il prossimo anno sono in ulteriore miglioramento, e auspichiamo che raggiungano valori complessivamente ancora migliori. Infine, rilevo con piacere che la posizione del collega Sammaritani è distante da quella del Senatore Borghi, del suo stesso partito, che con un emendamento presentato sul decreto sulle liste di attesa intendeva cancellare l'obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni

«Non mi sono consultato con il Senatore Borghi quando ho presentato l'iniziativa e lui ha fatto lo stesso con l'emendamento e non capisco da cosa si possa desumere il mio orientamento su questo tema - ha replicato il Consigliere Sammaritani -. Apprendiamo con piacere che il Piano nazionale sia stato adottato anche se le coperture previste dal documento (50% per l'herpes-zoster e 75% per lo pneumococco) sono sensibilmente superiori a quelle rilevate sul nostro territorio. Certo si tratta di vaccinazioni di adulti fatte su base volontaria ma lo scostamento rispetto al nazionale ci suggerisce di riflettere sulle potenzialità comunicative dell'Azienda Usl

Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 24 e giovedì 25 luglio.

LT

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