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Riunione del Consiglio regionale del 3 e 4 aprile 2024

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Comunicato n° 184 del 27 marzo 2024
Il Consiglio si riunisce il 3 e 4 aprile

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 3 e giovedì 4 aprile 2024, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 54 oggetti di cui sei rinviati dalla precedente adunanza.

Sono state depositate quattordici interrogazioni di cui una del gruppo Forza Italia che chiede conto delle modifiche del Regolamento per la gestione della morosità deliberate dall'Azienda regionale edilizia residenziale.

Cinque le interrogazioni presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: analisi delle cause sui divari retributivi di genere, a parità di posizione lavorativa, riscontrati dall'Osservatorio economico sociale regionale; motivazioni dell'utilizzo dei treni bimodali regionali su altre tratte ferroviarie; criticità di areazione dei locali del presidio di psichiatria dell'ex maternità di Aosta; prestazioni specialistiche terapeutiche effettuate presso gli ambulatori privati esterni convenzionati con il servizio sanitario regionale; analisi delle spese sostenute dall'Ausl per la fornitura di servizi energetici e di gestione degli impianti.

Con una interrogazione, il gruppo Misto chiede di conoscere le motivazioni dell'indicazione del fabbisogno pari a zero riferita ai nuclei di specializzazione di strutture terapeutiche e riabilitative per dipendenze patologiche.  

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato quattro interrogazioni: informazioni sullo sbancamento realizzato a Pian della Cretetta nel comune di Cogne; approfondimenti sul modello architettonico di Comunità energetica rinnovabile della Diocesi di Treviso; tempi di attesa per l'esecuzione di un ecodoppler cardiaco per pazienti oncologici; criticità emerse nel report "Autonomia differenziata in sanità" della Fondazione Gimbe.

Tre sono le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: accordi tra il gruppo Maggioli e Inva; progettualità per sviluppare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel sistema sanitario regionale; informations sur la récolte des déchets au service de l'hôpital Parini.

Sono venti le interpellanze iscritte, di cui quattro del gruppo Forza Italia: progetto di archiviazione digitale e dematerializzazione dei documenti cartacei della Regione; notizie in merito all'offerta "Cva 7" a prezzo fisso, lanciata da Cva Energie; criticità relative agli annunci vocali a bordo degli autobus per garantire l'accessibilità universale; efficacia della gestione delle iniziative turistiche e di comunicazione del Comune di Aosta rispetto alla programmazione regionale.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà sei interpellanze: effettiva attuazione del Regolamento interno del Consiglio regionale rispetto alle materie di competenza della prima Commissione consiliare; organizzazione di iniziative celebrative a livello regionale in occasione della Giornata nazionale dell'agricoltura; previsione di un maggiore confronto tra strutture regionali ed enti locali in fase di aggiornamento della legge urbanistica; approfondimenti su eventuali criticità segnalate nella gestione della Residenza sanitaria assistenziale di Variney; procedure applicate dall'Agenzia regionale edilizia residenziale ai piani di rientro di assegnatari morosi; azioni per evitare ritardi nell'erogazione dei contributi rivolti a persone in condizione di disabilità gravissima e persone affette da Sla.

Sono cinque le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: azioni per contrastare eventuali disagi futuri a seguito della privatizzazione del gruppo Poste Italiane Spa; razionalizzazione delle strutture dirigenziali e informazioni degli incarichi di Posizioni di particolare responsabilità; prise en charge des frais pour la certification Delf B2 par la Région; spostamento a Donnas della quasi totalità della produzione e della lavorazione della canapa della cooperativa Lo Dzeut; stato di attuazione della Maison de la montagne e ipotesi di realizzare una struttura per l'arrampicata sportiva adatta a competizioni internazionali.

Cinque anche le interpellanze del gruppo Rassemblement Valdôtain: piena fruibilità del castello di Saint-Germain; interventi di valorizzazione della cinta muraria romana e aree limitrofe nella città di Aosta; gestione del lupo sul territorio regionale; soluzione delle problematiche riscontrate dal Consorzio miglioramento fondiario Ru de Ponton di Introd; salvaguardia della specie capriolo e marmotta e azioni intraprese sull'espansione dell'orso sul territorio regionale.

Il Consiglio esaminerà anche tredici mozioni, di cui sei rinviate dalla precedente adunanza.

Il gruppo Forza Italia con una mozione chiede di consentire l'utilizzo gratuito dei mezzi pubblici ai militari operanti in Valle attraverso la semplice esibizione del tesserino.

QuattroTre le mozioni del gruppo Lega Vallée d'Aoste: messa a disposizione della quarta Commissione del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sull'elettrificazione della ferrovia Ivrea/Aosta; manifestazione della contrarietà del Governo regionale alla direttiva europea "Case green" nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; impegno a ottemperare alla richiesta di finanziamento dell'Istituto tecnico professionale Corrado Gex di Aosta; introduzione del progetto Pet Therapy nelle strutture socio-sanitarie assistenziali.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato una mozione sul monitoraggio dell'iter dello schema di norma di attuazione in materia di concessioni idroelettriche.

Avec trois motions le groupe Rassemblement Valdôtain veut engager le Gouvernement: à organiser les États généraux de la langue francoprovençale de la Vallée d'Aoste; à évaluer la valorisation de la ligne de chemin de fer entre Epinel et Eaux-Froides; à promouvoir les ascensions cyclistes du "Giro ciclistico Vallée d'Aoste Mont-Blanc".

Saranno poi trattate quattro mozioni a firma congiunta. Con la prima, i gruppi Rassemblement Valdôtain e Progetto Civico Progressista chiedono di audire in quinta Commissione i vertici della Casa di riposto J.B. Festaz, il Rup e il project manager sui lavori di costruzione dell'ospedale di comunità; la seconda, depositata dai gruppi Misto e Rassemblement Valdôtain, impegna il Governo a promuovere uno studio sulla presenza di metalli pesanti nelle rocce, acque superficiali e sorgenti per una valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute; la terza, dei gruppi Misto, Rassemblement Valdôtain e Lega Vallée d'Aoste si occupa del piano di controllo regionale pluriennale sulla sicurezza alimentare; la quarta, a firma dei gruppi Forza Italia, Rassemblement Valdôtain, Lega Vallée d'Aoste e Misto, affronta la questione della gestione delle "Villette degli ex impiegati" del quartiere Cogne.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.

LT

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Comunicato n° 187 del 29 marzo 2024
Consiglio del 3 e 4 aprile: iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo


L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 3 e giovedì 4 aprile 2024, è stato integrato da cinque punti.

L'Aula sarà chiamata a sostituire il rappresentante della Chambre Valdôtaine Leopoldo Gerbore con Roberto Sapia in seno all'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso.

Sono poi state iscritte quattro interrogazioni a risposta immediata. La prima, presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, vuole conoscere le valutazioni effettuate a monte della scelta di ampliamento del reparto di oncologia. Due question time, depositati rispettivamente dai gruppi Progetto Civico Progressista e Misto, chiedono conto della cancellazione delle gare di Coppa del Mondo di sci a Zermatt-Cervina. Infine, il gruppo Rassemblement Valdôtain interroga il Governo sulle misure adottate per rispondere alle necessità di alloggi per i dipendenti del settore turistico.

Con questa integrazione all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi cinquantanove oggetti.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed è altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità).

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SC

 

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Comunicato n° 190 del 3 aprile 2024
Iniziati i lavori del Consiglio del 3 e 4 aprile

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 3, e domani, giovedì 4 aprile 2024, per discutere un ordine del giorno composto di 59 punti.

Il Presidente Bertin ha riferito in merito alla questione corsa e a quella catalana «più volte oggetto di attenzione da parte di questo Consiglio. C'è da registrare che, nei giorni scorsi, su entrambi i fronti, sono stati compiuti passi significativi. Il 27 marzo scorso, l'Assemblée de Corse, ha approvato il testo di proposta di modifica costituzionale che riguarda l'autonomia dell'isola e che dà seguito all'accordo politico dell'11 marzo tra il Governo francese e i rappresentanti dell'isola. Il testo, approvato a larga maggioranza dall'Assemblea corsa, prevede tra l'altro il riconoscimento all'isola di uno Statuto di autonomia e l'attribuzione di un potere di natura legislativa. Il 14 marzo, il Congresso dei Deputati spagnolo ha approvato un progetto di legge di amnistia per i militanti catalani condannati o perseguiti per le vicende legate al referendum consultivo sull'indipendenza della Catalogna del 1° ottobre 2017. Una vicenda che vedeva coinvolte, a diverso titolo, migliaia di persone.»

«In entrambi i casi - ha proseguito il Presidente -, saranno fondamentali gli ulteriori sviluppi: in Francia, l'avvio dell'iter parlamentare e l'approvazione di una legge di revisione costituzionale seguita, poi, da una legge organica; in Spagna, l'approvazione del testo anche al Senato.»

Sempre riguardo alla Catalunya, il Presidente Bertin ha ricordato che nella serata di lunedì è deceduto a Bercellona, Aureli Argemì, conosciuto per la sua attività anche in Valle d'Aosta, regione che ha frequentato in più occasioni.

«Aureli, che ho avuto il piacere di conoscere diverso tempo fa - ha detto -, era un antifranchista e indipendentista catalano, nel lungo impegno pubblico che lo ha caratterizzato, dall'Abbazia di Montserrat alla fondazione del Ciemen, ha sempre difeso le minoranze, la cooperazione tra i popoli e la pace, diventando un punto di riferimento per molti in Europa. Sentite condoglianze alla famiglia e agli amici catalani.»

Sostituzione componente Osservatorio regionale antimafia

A inizio seduta, l'Assemblea ha anche provveduto a nominare Roberto Sapia in sostituzione di Leopoldo Gerbore quale rappresentante designato dalla Chambre valdôtaine in seno all'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso.

 

SC

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Comunicato n° 191 del 3 aprile 2024
Approvate due mozioni: Casa di riposo J.B. Festaz e tutela delle acque potabili

 

Nella seduta mattutina del 3 aprile, il Consiglio Valle ha approvato due mozioni rinviate da precedenti adunanze, mentre una terza iniziativa è stata ritirata dai proponenti.

Il Consiglio ha approvato all'unanimità una mozione congiunta dei gruppi Rassemblement Valdôtain e Progetto Civico Progressista, così come emendata in accordo con l'Assessore alla sanità,  che impegna il Presidente della quinta Commissione a calendarizzare un'audizione con i vertici della Casa di riposo J.B. Festaz, con il Responsabile unico del procedimento e il project manager del progetto per un approfondimento al fine di avere contezza dello stato tecnico ed economico dei lavori eseguiti sino ad oggi per la realizzazione dell'ospedale di comunità, nonché delle eventuali varianti in corso d'opera identificate o da identificarsi per il completamento degli interventi sulla struttura.

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha ricordato il recente sopralluogo effettuato dalla quinta Commissione nei locali della Casa di riposo: «Tenuto conto di quanto emerso sullo stato delle colonne del sistema idrico a seguito del confronto avuto con il Presidente del Consiglio di amministrazione, il Direttore della struttura, il Coordinatore del Dipartimento sanità regionale, il progettista e il responsabile della ditta esecutrice dei lavori, rimangono molte perplessità sulla situazione dei lavori che deve essere chiarita quanto prima in sede di Commissione.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, nel proporre le modifiche al testo della mozione, ha osservato che «il progetto esecutivo dell'ospedale di comunità è stato trasmesso il 6 marzo alla quinta Commissione. I lavori, finanziati con fondi Pnrr, si stanno svolgendo regolarmente e nel rispetto dei tempi, considerata anche l'importanza dell'investimento nella programmazione regionale. Evidenzio inoltre che la Sezione di controllo della Corte dei conti ha constatato la conformità dell'attuazione del progetto agli standard previsti, considerando come il modello di governance abbia consentito il rispetto del cronoprogramma stabilito e dei target Pnrr fissati al 30 settembre 2023. Riguardo allo stato delle colonne idriche, ricordo che queste, oltre ad attraversare l'ospedale di comunità, servono principalmente i piani sud del J.B. Festaz. L'Azienda non può quindi ricomprendere l'intervento nei fondi Pnrr che sono destinati solo alla realizzazione dell'ospedale di comunità. L'intervento più ampio sulle colonne d'acqua può essere programmato successivamente e stiamo già facendo le opportune valutazioni per intervenire con fondi regionali.»

 

Approvata sempre all'unanimità una mozione sulla tutela delle acque potabili dei gruppi Misto e Rassemblement Valdôtain, con riformulazione del testo in accordo con l'Assessore alla sanità. L'iniziativa sollecita il Governo a promuovere uno studio per approfondire la presenza di metalli pesanti nelle rocce, nelle acque superficiali e di sorgente in relazione alla contaminazione delle acque potabili previa audizione in quinta Commissione con la partecipazione del Celva, dell'Arpa, dell'Ausl, del Bim e degli Assessorati alla sanità, al territorio e ambiente e di quello alle risorse naturali.

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha evidenziato: «Ho già sollecitato un intervento in merito nel marzo 2023: la presenza di arsenico e nichel nelle acque potabili, rilevata sul nostro territorio, è una questione estremamente preoccupante. Il Governo e il Consiglio, approvando il Piano della prevenzione nazionale nel 2020, il Piano della salute e del benessere sociale nel 2023 e il Defr, parlano spesso di tutela della salute, considerata come il risultato di uno sviluppo armonico dell'essere umano, della natura e dell'ambiente da realizzare attraverso la promozione di un approccio multidisciplinare e integrato. Come indicato in questi documenti, approvati a tutti i livelli ormai da alcuni anni, serve una raccolta dati e una loro analisi che permetta al decisore politico di effettuare delle scelte.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha detto: «L'Arpa insieme al Dipartimento ambiente riferisce che è nota la presenza di metalli pesanti in concentrazioni superiori ai valori normativi ma che, tuttavia, questi valori non sono dovuti ad inquinamento ma alla composizione delle rocce. Tutti gli Assessorati regionali coinvolti hanno una grande attenzione al tema dell'acqua: è stato anche istituito un tavolo di coordinamento per operare in modo congiunto e multidisciplinare che riunisce tutti gli enti competenti e opera in connessione con l'Osservatorio tecnico sulla crisi idrica, nell'ottica di un approccio di sistema finalizzato alla valutazione del rischio nelle aree dei punti di prelievo delle acque destinate a consumo umano.»

Ritirata la mozione del gruppo Lega VdA riguardante l'elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea/Aosta.

 

SC-LT

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Comunicato n° 192 del 3 aprile 2024
Question time sull'ampliamento del reparto di oncologia

 

L'ampliamento del reparto di oncologia è stato trattato nella seduta del 3 aprile 2024, con un'interrogazione a risposta immediata illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Ci risulta che, il 18 aprile prossimo, questo reparto verrà ampliato e i nuovi spazi saranno suddivisi tra i pazienti del reparto malattie infettive e quelli di oncologia - ha dichiarato il Capogruppo Andrea Manfrin -. È una scelta delicata che potrebbe essere foriera di difficoltà: vorremmo quindi sapere quali siano le valutazioni fatte a supporto di questa decisione.»

«L’Azienda Usl ha informato che lo spostamento dei pazienti dal reparto di malattie infettive è a carattere temporaneo e non comporta un ampliamento del reparto di oncologia - ha risposto l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Lo spostamento si rende necessario per consentire i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico e dell’impianto di rilevazione dei fumi nel reparto di malattie infettive, le cui esecuzioni non sono compatibili con la presenza di pazienti. I lavori in questione sono stati programmati successivamente alle vacanze pasquali e ai primi mesi dell’anno, in modo da evitare i periodi maggiormente caratterizzati da un marcato afflusso turistico. Pertanto, per il periodo strettamente necessario all’effettuazione dei lavori, i pazienti saranno collocati nei posti attualmente liberi nel reparto di oncologia e nel reparto di sub-intensiva Covid, a seconda delle esigenze cliniche. L’inserimento temporaneo dei pazienti delle malattie infettive non rappresenta interferenza con i pazienti oncologici e quindi non determina rischi: infatti, sulla base di un protocollo validato, i pazienti a rischio di trasmissione per via respiratoria - o che comunque possono presentare pericoli di contagio - sono collocati nel reparto di sub-intensiva che possiede le caratteristiche idonee a garantire isolamento e sicurezza.»

Il Capogruppo Manfrin si è detto insoddisfatto della risposta: «Anche se ci sono dei protocolli validati, tutti gli esperti che abbiamo consultato ci hanno detto che inserire dei pazienti che arrivano dalle malattie infettive nei reparti di oncologia potrà causare dei grossi problemi. Ci teniamo a mettere in guardia l'Assessore, così non potrà dire che non ne sapeva niente, perché le conseguenze di queste azioni possono essere veramente gravi.»

SC

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Comunicato n° 193 del 3 aprile 2024
Question time sulla Coppa del mondo di sci Zermatt-Cervinia

 

La cancellazione delle gare di Coppa del mondo di sci a Zermatt-Cervinia per la prossima stagione è stata oggetto di due interrogazioni a risposta immediata presentate rispettivamente dai gruppi Progetto Civico Progressista e Misto.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz (PCP), ha evidenziato che «l'annullamento delle gare in pieno autunno si era già verificato nei due anni precedenti, con uno stanziamento regionale, previsto per legge, di 650 mila euro all'anno per l'organizzazione dell'evento. Oltre a questa somma sono stati concessi contributi anche da altri enti pubblici, sono stati effettuati servizi dal Soccorso alpino valdostano, dall'Ausl, dall'École hôtelière e impiegate risorse per la creazione del tracciato, intervenendo, tra le altre cose, con lavori di scavo sul ghiacciaio della Valtournenche su cui sono in corso indagini da parte delle Procure svizzera e italiana. Il Governo sembra orientato a richiedere un "risarcimento sportivo", ma il danno non è tuttavia limitato a tale ambito e vorremmo sapere quali richieste ha avanzato nei confronti del Comitato organizzatore della Coppa del Mondo e delle compagnie assicurative, rispetto ai danni arrecati alla Regione e al Comune di Valtournenche, visto l'ingente impiego di risorse e l'errata valutazione della fattibilità di questa competizione nel periodo autunnale

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha aggiunto: «I valdostani hanno messo un grande impegno per organizzare questi eventi, dimostrando le loro capacità e una grande professionalità. Vogliamo conoscere quali saranno le conseguenze di questa cancellazione.»

«La situazione meteo-climatica, che ha funestato tutta la Coppa del Mondo 2023-2024 con ben 21 eventi cancellati e tra questi ben 11 cancellazioni nella discesa libera, ha cambiato radicalmente ogni ragionevole previsione di tutti gli altri organizzatori in Europa, Stati Uniti e Canada, fatta sulla base di evidenze statistiche meteorologiche nel periodo previsto. È quindi poco serio sostenere l'errata valutazione della fattibilità delle competizioni effettuata a "posteriori" - ha ricordato l'Assessore allo sport, Giulio Grosjacques -. Il Comitato organizzatore ha in essere una assicurazione per cancellazione eventi per causa di forza maggiore e mancanza di neve. Le spese ammissibili a rimborso sono state analizzate nel dettaglio dal Comitato e l'assicurazione incaricata e porteranno alla definizione del rendiconto finale per l'edizione 2023 dello Speed Opening. Il contributo della Regione Valle d'Aosta e del Comune di Valtournenche (attraverso la Fondazione Gran Becca), al pari di quelli del Cantone Vallese e del Comune di Zermatt, non sono tra quelli previsti a rimborso dall'assicurazione del Comitato organizzatore. Comunque, sia nel 2022 che nel 2023, i riscontri media ottenuti sono stati decisamente molto positivi, con risultati in termini di potenziali utenti raggiunti, valore equivalente, parole chiave utilizzate che avrebbero richiesto, se effettuati attraverso i tradizionali canali pubblicitari (carta stampata, TV e media, piattaforme social) investimenti decisamente più onerosi e che ci consentono pertanto di ribadire il grande valore promozionale degli eventi di Coppa del Mondo. Quanto alle spese sostenute per il completamento e messa in sicurezza della pista "Gran Becca", queste consentiranno un ottimale e sicuro utilizzo della pista nella parte al di fuori dal ghiacciaio che è in gran parte fruibile da tutti gli sciatori

Sulla calendarizzazione delle gare, Grosjacques ha aggiunto che «dopo un'approfondita consultazione con gli atleti, le squadre e le altre parti interessate, Fis, Swiss-Ski e Fisi hanno concordato di non includere Zermatt-Cervinia nella programmazione 2024-2025. Le tre federazioni utilizzeranno i prossimi mesi per trovare possibili strade e soluzioni per future gare di Coppa del Mondo a Zermatt e Cervinia e il Comitato organizzatore locale Zermatt e Cervinia analizzerà queste proposte in modo costruttivo. Lo spostamento in avanti delle competizioni (in ipotesi nel mese di marzo) non prende solo in considerazione la difficoltà di ospitare tutto il "Circo Bianco", in piena stagione, ma riguarda anche l'organizzazione logistica generale: le attuali regolamentazioni Fis per la Coppa del Mondo prevedono una serie di installazioni e servizi in zona di arrivo (a Cime Bianche Laghi a 2.812 s.l.m.) che devono essere predisposte durante il periodo estivo-autunnale, sfruttando la pista sterrata che parte da Breuil-Cervinia: è impensabile il montaggio di quanto richiesto nel periodo invernale con l'ausilio solo dei mezzi battipista o elicotteri. Per altro, da parte della Fis non sono mai giunte al Comitato organizzatore richieste formali di spostamento in avanti delle competizioni. La Fis, in accordo con Swiss Ski e Fisi, ha pertanto deciso di cancellare dal calendario della Coppa del Mondo 2024-2025 lo Speed Opening di Zermatt-Cervinia, ma si utilizzeranno i prossimi mesi per valutare le possibili soluzioni per future gare di Coppa del Mondo a Zermatt e Cervinia. Il Comitato organizzatore ha in essere con la Fis un contratto quinquennale per l'organizzazione della Speed Opening e certamente questo costituirà uno degli elementi che saranno messi sul tavolo per richiedere la dovuta attenzione verso Breuil-Cervinia nella predisposizione dei futuri calendari

La Capogruppo Guichardaz ha ribadito che «l'errata valutazione c'è stata eccome. Non solo gli atleti hanno espresso criticità, ma anche scienziati, glaciologi ed esperti. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di queste scelte. Non siamo poi per niente convinte che i soldi impiegati abbiano avuto ricadute positive d'immagine tramite i media. Anzi! I riscontri ci sembrano decisamente negativi: dalla questione del rispetto dell'ambiente, deturpato dalle ruspe che scavavano il ghiacciato, a quella del corretto impiego delle risorse economiche, tenuto conto che non abbiamo nemmeno avuto rimborsi per le cancellazioni degli anni scorsi.»

Il Consigliere Restano ha ricordato che «la Coppa del mondo di sci non è l'unico evento annullato per il quale si chiede un risarcimento sportivo ma si aggiunge al Giro di d'Italia. Sul territorio si stanno sollevando varie voci critiche che si interrogano sulle capacità gestionali del Governo nel settore organizzativo sportivo o se si tratti semplicemente di sfortuna.»

LT

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Comunicato n° 194 del 3 aprile 2024
Question time sulle necessità di alloggi per i dipendenti del settore turistico

 

Nella seduta del 3 aprile 2024, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sulla scarsa disponibilità di alloggi da destinare ai dipendenti del settore turistico.

Sottolineando che si tratta di una problematica comune a tutte le località turistiche valdostane, il Capogruppo Stefano Aggravi ha chiesto quali misure siano state adottate per rispondere a questa necessità «Una tematica - ha detto - che ha anche sollevato il Presidente degli albergatori della Valle d'Aosta durante un'audizione in Commissione e che è stata trattata recentemente in Consiglio comunale di Courmayeur.»

L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, ha riferito che «su mandato del Governo regionale, le strutture ricettive e commercio e di programmazione territoriale hanno effettuato uno studio finalizzato alla predisposizione di un disegno di legge che in qualche modo possa fornire una soluzione a questa criticità. Il lavoro avviato a fine 2023 è stato consegnato di recente: la bozza di testo di legge disciplina il riuso di edifici esistenti, alberghieri e non, finalizzato all'alloggio del personale di imprese alberghiere o esercenti attività di somministrazione di alimenti e bevande in attività. Il documento, nello stimolare i presupposti per un insediamento definitivo da parte dei lavoratori stagionali impiegati nelle località turistiche interessate, può avere anche una valenza sociale volta ad attenuare le dinamiche di spopolamento che stanno investendo i nostri comuni: dinamiche sulle quali il Consiglio comunale di Courmayeur si è interrogato anche nell'ultima seduta così come evidenziato dai colleghi di RV. Si tratta ovviamente di un primo modello, di una prima base di lavoro che sarà oggetto nei prossimi giorni di adeguata riflessione da parte della maggioranza regionale e, in seguito, di confronto con le competenti Commissioni consiliari e con tutti gli altri portatori di interesse. Un documento che potrà costituire un valido complemento e un sostegno alle iniziative autonome dei singoli Comuni, come quello di Courmayeur che prevede uno sgravio sull'Imu per le case che saranno messe a disposizione dei lavoratori stagionali.»

«Aspettiamo il testo di legge per esaminarlo in Commissione - ha replicato il Capogruppo Aggravi -, augurandoci che ci siano delle proposte ad ampio raggio su cui confrontarsi. La problematica si collega anche alla mancanza di disponibilità di personale stagionale nelle località turistiche: mettere in campo queste misure può fungere quindi da elemento di attrattività per i nostri comuni.»

SC

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Comunicato n° 195 del 3 aprile 2024
Interrogazione sul fabbisogno delle strutture per dipendenze patologiche

 

Il gruppo Misto, con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare del 3 aprile 2024, ha posto l'accento sul fabbisogno dei nuclei di specializzazione di strutture residenziali terapeutiche e riabilitative per dipendenze patologiche.

In particolare, il Consigliere Claudio Restano ha chiesto di conoscere le motivazioni che hanno portato a indicare un fabbisogno pari a zero per queste strutture, così come riportato nella delibera n. 348 del mese di aprile 2023.

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha precisato che «il valore zero è relativo al setting assistenziale del "centro crisi", in quanto nel periodo di stesura del testo, così come oggi, non esistono strutture capaci di accogliere pazienti con esigenze di cura molto intensive. Il fabbisogno non si riferisce quindi a strutture e servizi gestiti direttamente dall'Ausl, dal momento che le esigenze di cura intensiva hanno trovato soluzione in servizi extra-regionali, non solo per l'assenza di centri ma anche per esigenze cliniche che, in certi casi, prevedono di intraprendere percorsi di cura che, per essere maggiormente efficaci, richiedono una quotidianità trascorsa in contesti di vita al di fuori di quelli abitudinari. La situazione è in fase di ricognizione, aggiornamento e programmazione sui tavoli di confronto che porteranno, in una nuova visione, a rappresentare anche il fabbisogno del "centro crisi". Prima della sua approvazione, la delibera di Giunta di questi nuovi fabbisogni sarà portata in quinta Commissione per il parere di competenza. Il lavoro in corso produrrà una mappatura delle strutture sanitarie e socio-sanitarie dei servizi privati accreditati presenti sul nostro territorio e una fotografia dei fabbisogni di salute della comunità valdostana sul triennio. Auspichiamo che, oltre a quanto già svolge direttamente l’Ausl per la presa in carico delle crisi da dipendenza, si possano sviluppare anche sul territorio regionale centri specializzati in grado di accogliere quei pazienti che necessitano di un percorso di cura nell’abituale contesto di vita, senza doversi rivolgere a servizi fuori regione.»

Il Consigliere Restano ha ricordato che «la nostra regione aveva il centro crisi ed è stato tolto. Eppure, nel Piano per la salute e il benessere sociale si parla di intervenire in questo settore. La delibera di Giunta prevede un aumento dei numeri degli ospiti in strutture come le Rsa e in quelle semiresidenziali ma non per quelle dedicate alle dipendenze patologiche e questo dato manifesta la capacità e la volontà politica di questo Governo. Il Piano per la salute e il benessere sociale prevede un impegno specifico nei confronti delle dipendenze patologiche ma le delibere di Giunta vanno in senso opposto. A nulla serve investire sui giovani e lo sport, se poi si abbandonano quelli malati che necessitano di maggiore assistenza. La Regione Campania prevede come servizi innovativi i centri crisi di cui parliamo e noi non ancora. Sarà mia premura monitorare e approfondire la questione: non possiamo darci assenti quando questi soggetti hanno bisogno. So che i costi sono elevati ma possiamo anche realizzare delle convenzioni per incentivare la creazione di strutture locali

LT

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Comunicato n° 196 del 3 aprile 2024
Interrogazione sulle prestazioni degli ambulatori privati

 

Le prestazioni degli ambulatori privati convenzionati con l'Ausl sono state oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 3 aprile 2024 con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

La Consigliera Raffaella Foudraz ha chiesto di conoscere: le somme che l'Ausl rimborsa mediamente per singola prestazione a questi ambulatori per i trattamenti di laser terapia e ultrasuoni; la durata media di ogni singolo trattamento e la loro tempistica di prenotazione ed erogazione.

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «l'Azienda Usl ha in essere accordi contrattuali con strutture private accreditate per l’erogazione in regime di Servizio sanitario regionale di prestazioni di medicina fisica, riabilitativa e di rieducazione motoria e funzionale, tra le quali rientrano anche i trattamenti di laser terapia e ultrasuoni. L’Azienda Usl rimborsa le strutture private per le prestazioni effettuate sulla base del tariffario regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale approvate nel 2015. In particolare, per la laserterapia antalgica, la tariffa rimborsata è di 6 euro per una durata di 10 minuti, mentre per l'ultrasuonoterapia la tariffa rimborsata è di 7 euro sempre per 10 minuti di seduta. Sono poi previste altre prestazioni erogate in regime di convenzione sempre nell’ambito della terapia fisica: l’elettroterapia antalgica (4,50 euro di tariffa rimborsata per 30 minuti) e la magnetoterapia (6,60 euro di tariffa rimborsata per 30 minuti di seduta). A queste tariffe, fino al 31 dicembre 2023, è stato applicato, da parte del soggetto accreditato, uno sconto dell’8%. Nell’ambito della definizione delle nuove collaborazioni, è ora in fase di contrattazione una nuova scontistica. Inoltre, le convenzioni prevedono prestazioni di rieducazione motoria e funzionale, che il tariffario regionale vigente raggruppa in due voci: minore disabilità e maggiore disabilità. Per continuare a garantire queste prestazioni agli assistiti residenti in Valle d’Aosta anche nei casi in cui non siano previste da specifici progetti riabilitativi individuali, nel 2023 la Giunta ha consentito che queste prestazioni possano erogarsi tra quelle a carico dell’Amministrazione regionale.»

«L'accesso alla struttura sanitaria privata avviene previa prenotazione tramite servizio Cup - ha aggiunto l'Assessore -. La tempistica di erogazione avviene secondo i codici di priorità attribuiti in fase di prescrizione e compatibilmente con le disponibilità del privato accreditato. I tempi di attesa sono stimati mediamente in circa 60 giorni: i tempi si allungano per l’ultrasuonoterapia e la magnetoterapia perché trattasi di prestazioni particolarmente richieste.»

«Volevamo acquisire queste informazioni - ha replicato la Consigliera Foudraz - perché ci sono pervenute delle segnalazioni riguardanti una non corretta prestazione terapeutica in termini di tempi. Ricordo che i trattamenti, se non correttamente eseguiti, rendono vane le possibilità di una completa guarigione. Inoltre, ci sarebbero responsabilità di altra natura se non vengono eseguiti i trattamenti che corrispondono ad un ticket sanitario pagato dall'utente. Questo è un grosso punto interrogativo: chiedo quindi all'Assessore che ci sia un costante rispetto nei confronti degli utenti a ricevere prestazioni adeguate, e lo invito a vigilare sulla questione della rendicontazione.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

SC

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Comunicato n° 197 del 3 aprile 2024
Question sur la récolte des déchets de l'hôpital Parini

 

Dans la séance du Conseil régional du 3 avril 2024, le groupe Rassemblement Valdôtain a présenté une question sur la récolte des déchets à l'hôpital Parini.

Rappelant la décision du Gouvernement de réaliser une nouvelle île écologique au service de tout l'hôpital, le Conseiller Diego Lucianaz a demandé «si toutes les entreprises qui s'occupent du service de récolte des déchets auprès de l'île écologique ont été prévenues du changement d'endroit et s'il existe une documentation de la correspondance effectuée; si des réactions négatives de la part des entreprises concernées se sont produites et de quelle teneur; si le projet exécutif de l'agrandissement de l'hôpital Parini (phase 3, lot 3), dans l'attente de validation depuis nombreuses saisons, prévoit aussi l'utilisation de cette aire pour tous les déchets de même nature qui seraient produits dans le nouveau bloc H24

«Les sociétés impliquées dans le service de collecte des déchets urbains (Quendoz) et sanitaires (Rti Ecoeridania et Bivi Spa) ont été contactées et amenées sur le site, dans le mois de septembre 2023, pour effectuer des inspections afin d'identifier les solutions organisationnelles pour l'enlèvement rapide et le transfert des déchets de l'hôpital Parini dans la zone écologique future, dès que l'Asl a eu connaissance de la taille et de l'affectation de la zone de déchets remplaçant celle en fait utilisée - a précisé l'Assesseur à la santé, Carlo Marzi -. Les inspections ont donné lieu à deux offres de Quendoz dans lesquelles le service doit également être fourni les jours fériés et la réorganisation du stockage et de la collecte des déchets municipaux avec une fréquence journalière, accrue ou réduite, en fonction du type de déchets livrés; une de Ecoeridania/Bivi pour les déchets sanitaires spéciaux dans laquelle, afin de se conformer aux dispositions légales et à la diminution de la capacité de stockage de la zone, la société propose des enlèvements quotidiens (du lundi au samedi), en échange d'une révision du coût pour kg des déchets à risque infectieux produits uniquement à l’hôpital Parini

«La livraison de la nouvelle zone de déchets est prévue dans les prochains mois, avec les activités préparatoires pour la vidange de l'ancienne zone et la préparation simultanée de la nouvelle zone - a assuré l'Assesseur -. Les communications concernant les activités à entreprendre par les entrepreneurs seront faites en avril 2024, en fonction de l'avancement des travaux sur la nouvelle zone écologique. Il n'y a pas eu de réactions négatives               de la part des entreprises. L’aire de stockage provisoire en présence du nouveau bloc H24 pour les soins aigus, sera située dans la même position actuelle. L’entrée à régime de fonctionnement du nouveau bloc ne comportera pas un changement raisonnable des déchets à gérer, ni sous le profil de leur quantité, ni sous le profil de leur qualité

Il Consigliere Diego Lucianaz ha sottolineato che «è abbastanza difficile operare in quella zona per i camion che ritirano i cassoni dei rifiuti e le attività saranno concentrate in quello spicchio di terreno, creando un grande caos. A questo si aggiungeranno i lavori che richiedono l'utilizzo di macchine operatrici e demolitrici nella zona dove si trova ora l'isola ecologica: spaccare oltre 600 metri di calcestruzzo avrà delle conseguenze sull'aumento del rumore e delle vibrazioni. Le criticità individuate nella relazione del coordinatore della sicurezza sulle vibrazioni saranno notevolmente aumentate con la realizzazione della nuova isola ecologica che, tra l'altro, avrà uno spazio ridotto rispetto a quella precedente. Aspettiamo ancora che l'Assessore venga in Commissione a relazionare sui progetti di ampliamento dell'ospedale: a giugno 2023 ci ha detto che, con la progettazione esecutiva, prevista entro la fine dell'estate scorsa, sarebbero stati avviati gli approfondimenti e le audizioni nelle Commissioni. Tuttavia, il Presidente di Commissione non ha mai dato la sua disponibilità ad affrontare queste questioni così delicate e l'Assessore non è mai venuto a relazionare in quinta Commissione. L'Assemblea legislativa ha il diritto di essere aggiornata in maniera puntuale e precisa

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Comunicato n° 198 del 3 aprile 2024
Interpellanza sulle comunicazioni alle Commissioni consiliari

 

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste, presentata nella seduta consiliare del 3 aprile 2024, è stata sottoposta all'Aula la questione della corretta applicazione, da parte della Regione, del Regolamento del Consiglio in materia di comunicazioni alle Commissioni consiliari sulle questioni di competenza.

«Abbiamo appreso dai giornali che lo scorso mese di febbraio, la Regione ha depositato un ricorso per legittimità costituzionale riguardante il decreto legge 132/2023 in materia di proroga di termini e versamenti fiscali e, nel mese di marzo, il Consiglio dei Ministri si è costituito in giudizio - ha premesso il Consigliere Paolo Sammaritani -. Il Regolamento del nostro Consiglio regionale attribuisce alla prima Commissione "Istituzioni e autonomia" la competenza sulle "impugnative del Governo e sulle decisioni della Corte Costituzionale". Tuttavia, non risulta che la Commissione sia stata convocata e i suoi componenti siano stati informati, né dell'impugnativa di legittimità costituzionale proposta dall'Amministrazione regionale, né della deliberazione di costituzione in giudizio da parte del Governo italiano. Vorremmo sapere quale sia l'interpretazione del Governo regionale - e della maggioranza di cui il Presidente della Commissione è espressione - sulle funzioni della prima Commissione in materia di "impugnative del Governo e decisioni della Corte costituzionale" riportata nel Regolamento del Consiglio; se sia intenzione dare completa ed effettiva attuazione a queste competenze.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha osservato che «non è di spettanza del Presidente della Regione o della Giunta regionale intervenire sull’attività degli organismi istituzionali del Consiglio, così come fornire un’interpretazione su di un aspetto previsto dal Regolamento interno del Consiglio. Interpretazione, per altro, già fornita letteralmente dall'art. 70, che individua in capo al Presidente del Consiglio la competenza della comunicazione all'Assemblea sulle impugnazioni delle leggi regionali e sulle decisioni della Corte costituzionale nonché la loro trasmissione alla Commissione consiliare competente per le valutazioni del caso. Credo che questo articolo sia alla base delle competenze attribuite alla prima Commissione consiliare. Ricordo che la Presidenza della Regione, a seguito del loro deposito, trasmette alla Presidenza del Consiglio regionale le sentenze della Corte costituzionale, unitamente ad una breve nota tecnica di sintesi, e ciò non solo quando la Regione è parte resistente, a seguito di impugnativa da parte del Governo nazionale, ma anche quando è parte ricorrente, quindi oltre a quanto previsto dell’articolo 70. Le impugnative di leggi regionali da parte del Governo italiano, peraltro, sono visibili sulla banca dati delle leggi regionali presente sul sito internet del Dipartimento degli affari regionali e vengono in ogni caso pubblicate sul Bollettino ufficiale della Regione.»

Il Consigliere Sammaritani, nella replica, ha parlato «di risposta evasiva e burocratica. Sembrerebbe che questa competenza sia un niente, ma noi riteniamo importante che il Consiglio e le Commissioni siano informate sulle leggi impugnate così come sulle sentenze della Corte costituzionale visto che una delle funzioni essenziali è proprio quella di fare le leggi. La politica ha una stretta connessione con la parte istituzionale: la maggioranza influisce sul lavoro delle Commissioni visto che queste sono composte rispettando la composizione maggioranza/minoranze. Se vogliamo dare completa funzionalità al Regolamento del Consiglio e alle Commissioni occorrerebbe informarle meglio sulle varie questioni.»

SC

 

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Comunicato n° 199 del 3 aprile 2024
Interpellanza sulla dematerializzazione dei documenti cartacei della Regione

 

Nella seduta consiliare del 3 aprile 2024, Il gruppo Forza Italia ha illustrato un'interpellanza sulla dematerializzazione dei documenti cartacei dell'Amministrazione regionale.

Sottolineando che «sono giacenti presso numerose sedi di Assessorati quintali di faldoni cartacei», il Consigliere Mauro Baccega ha segnalato «gli indirizzi del Pnrr Next Generation Eu sulla digitalizzazione e il rafforzamento delle infrastrutture digitali della pubblica amministrazione che, tra le altre cose, hanno come effetto positivo l'ottimizzazione degli spazi e danno la possibilità di liberare quei tanti locali adibiti ad archivi presso le sedi regionali, anche in vista delle prossime assunzioni che saranno effettuate dall'Amministrazione. Il Governo ha intenzione di prevedere la realizzazione di un progetto di archiviazione digitale e procedere verso la dematerializzazione dei documenti cartacei, trasferendo i documenti cartacei dei "faldoni" in file digitali?»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin ha riferito che «i documenti analogici prodotti e ricevuti dall’Amministrazione e protocollati sono di norma scansionati e inseriti nella registrazione di protocollo per essere gestiti digitalmente ma gli originali cartacei devono essere conservati. La digitalizzazione di documenti cartacei, infatti, non comporta in automatico la possibilità di eliminare gli originali. Gli archivi delle pubbliche amministrazioni sono soggetti alla disciplina prevista dal Codice dei beni culturali, e le esigenze di ottimizzazione degli spazi non possono superare le disposizioni in materia di gestione e conservazione dei documenti originali cartacei. L’Amministrazione si è data delle priorità, digitalizzando prima i procedimenti rivolti alle famiglie e alle imprese e poi diverse procedure interne. Si sono poi affrontate altre attività necessarie per qualsiasi operazione di digitalizzazione, come i progetti di cyber-security e di realizzazione del data center; è stato inserito tra gli obiettivi dirigenziali la digitalizzazione dei processi; è stato digitalizzato il ciclo degli appalti e, nell’ambito del Pnrr, abbiamo avviato il cosiddetto progetto bandiera “Potenziamento della capacità digitale della pubblica amministrazione regionale”. La digitalizzazione è un percorso che l’Amministrazione regionale segue con attenzione e con i mezzi necessari, ragionando però per priorità orientate verso il futuro e tenendo conto delle risorse umane disponibili. La documentazione cartacea precedente è certo una problematica reale che dipende anche da passaggi organizzativi e amministrativi da completare, come per esempio l’individuazione di sistemi certi e univoci di archiviazione e conservazione, su cui si sta lavorando

«La documentazione cartacea del passato deve trovare una diversa collocazione - ha replicato il Consigliere Baccega -. Ricordo che lo studio dell'università Bocconi sottolineava l'importanza anche a fini organizzativi e ambientali di avere spazi performanti per i lavoratori. Questo percorso determina anche l'attenzione che si pone alla salute e al benessere dei lavoratori

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Comunicato n° 200 del 3 aprile 2024
Interpellanza sull'offerta "Cva 7" a prezzo fisso

 

Si è nuovamente parlato delle politiche tariffarie della Cva con un'interpellanza del gruppo Forza Italia illustrata nella seduta consiliare del 3 aprile 2024.

«A settembre 2023, Cva ha lanciato l'offerta "Cva 7" per la fornitura di energia elettrica all'utenza residenziale valdostana a partire dal 1° gennaio di quest'anno - ha ricordato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Dalla documentazione inviata agli utenti risulterebbe che il prezzo sia fisso e invariabile fino al 2030, mentre sul sito di Cva nella sezione "Adeguamento del corrispettivo per l'acquisto dell'energia elettrica e degli altri corrispettivi per i servizi di vendita" si legge che Cva Energie ha la facoltà di modificare l'offerta in corso di validità facendo così venir meno la condizione del prezzo fisso. Quale delle due versioni è vigente? E se fosse quella riportata nel sito, si intende dare a Cva Energie indicazione di correggere l’offerta affinché possa a tutti gli effetti considerarsi a prezzo fisso?»

«Cva conferma che l'offerta in questione è a prezzo fisso per 7 anni - ha risposto il Presidente della Regione, Renzo Testolin - e che è stata pensata per tutelare la clientela valdostana dalla frenetica volatilità dei prezzi dell'energia elettrica, tipica del mercato, garantendone un prezzo stabile. La convenienza o meno di un’offerta a prezzo fisso può essere valutata solo nel lungo periodo; inoltre, questa offerta è stata definita in un periodo di incertezza riguardo al definitivo superamento del mercato tutelato per i clienti domestici e alla definizione delle condizioni economiche ad essi applicabili. Nel secondo semestre del 2023, infatti, si parlava ancora di proroga del servizio di maggior tutela e non si conoscevano i prezzi che sarebbero stati offerti dagli operatori di mercato che avrebbero partecipato alle procedure concorsuali per l’assegnazione del servizio a tutele graduali. Di conseguenza, al fine di sostenere i clienti valdostani ad orientarsi in un contesto estremamente complesso e confuso, Cva ha voluto offrire alla propria clientela un prezzo fisso e stabile per 7 anni, assumendosi l’impegno di adeguare il corrispettivo laddove le condizioni messe a disposizione dal mercato si fossero rivelate più vantaggiose. Per farlo, in coerenza con la normativa di settore, la società deve prevedere contrattualmente la possibilità di adeguare unilateralmente i corrispettivi dovuti dal cliente per i servizi di vendita.»

«La Società si è riservata la possibilità di recedere qualora il prezzo dell'energia subisse dei forti incrementi - ha replicato il Capogruppo Marquis -: questo significa che il prezzo rimane fisso quando il costo all’ingrosso dell’energia scende, andando quindi a discapito dell'utenza. Le altre Società sul mercato hanno applicato il prezzo fisso e invariabile per un anno, nel caso in esame i clienti subiscono con una narrazione fuorviante. Di fatto, il prezzo fisso per sette anni non esiste. Sembra un bon de chauffage al contrario: in questo contesto, sono i valdostani che lo erogano a Cva. I valdostani, rispetto allo sconto 40% valido sino al 31 dicembre, spendono 500-600 mila euro al mese in più a condizioni attuali (5-6 milioni di euro anno); il giorno che invece i prezzi aumenteranno, probabilmente gli utenti riceveranno la lettera di disdetta da parte di Cva. Noi riteniamo che ci sia l'urgente necessità di adeguare i costi dell'energia elettrica, superando il costo fisso che fa pagare la materia energia il doppio di quello che si dovrebbe. Chiediamo al Governo che non sottovaluti questo dossier, che è di basilare importanza nel momento in cui i valdostani devono affrontare grosse spese per l'acquisto dell'energia elettrica, in una situazione invece in cui ci dovrebbe essere maggiore attenzione perché siamo grandi produttori di energia rinnovabile tramite una società pubblica: i valdostani dovrebbero quindi avere delle condizioni ben diverse da quelle che sono applicate oggi.»

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Comunicato n° 201 del 3 aprile 2024
Interpellanza sulle Posizioni di particolare responsabilità

 

Le Posizioni di particolare responsabilità attribuite ai funzionari di categoria D con la legge regionale 9/2023 sono state nuovamente oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 3 aprile 2024, con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista.

«Con la delibera 1556 del 22 dicembre 2023 sono state individuate le Ppr e i criteri per il conferimento di questi incarichi», ha premesso la Capogruppo Erika Guichardaz, richiamando anche «la raccomandazione del Presidente dell'Anac del 2021 che prevede la rotazione di dirigenti e funzionari che operano in settori particolarmente esposti alla corruzione. Chiediamo di sapere: quante delle cinque strutture in cui era presente un solo funzionario di categoria D è stato attribuito l'incarico di Ppr; se vi sono attribuzioni di Ppr a candidati senza laurea, con la presenza, nelle graduatorie, di dipendenti laureati; quali sono le Ppr individuate dal Segretario generale in qualità di responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza, insieme al Coordinatore del Dipartimento personale e organizzazione, maggiormente interessati da procedimenti esposti al rischio di corruzione e le modalità e tempistiche di applicazione del criterio di rotazione di questi incarichi; il cronoprogramma e le intenzioni dell'Amministrazione rispetto alla razionalizzazione delle strutture dirigenziali e all'attribuzione delle indennità per attività che richiedono elevata professionalità ai dipendenti della categoria D che non risultino titolari di incarico di Ppr

«Delle 5 unità organizzative con un solo funzionario, in 3 casi, il vincitore della procedura è risultato essere il funzionario già titolare del posto e 3 dei 23 incarichi di Ppr sono stati conferiti a funzionari privi di laurea che, come evidenziato dal Dipartimento del personale, possiedono un’esperienza professionale ultra-ventennale nei posti di riferimento - ha specificato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. L’attività di analisi per l'individuazione delle posizioni da assoggettare a rotazione, da parte degli uffici è in corso ed è stata estesa anche alle posizioni dirigenziali, per le quali vale, il medesimo principio della rotazione quale misura di contrasto alla corruzione. Entro la fine dell'anno, si conta di pervenire all'individuazione delle strutture dirigenziali e delle Ppr maggiormente esposte al rischio di corruzione per le quali prevedere una maggiore rotazione. Sulla razionalizzazione delle strutture dirigenziali, al momento, si è provveduto con un primo intervento presso il Dipartimento agricoltura, dovuto a situazioni contingenti. È possibile che ne vengano realizzati degli altri ma questi saranno comunque l’esito finale del processo di revisione organica della struttura organizzativa della Regione attualmente in corso.  Per le indennità di attività della categoria D, il 14 marzo è stata avviata la contrattazione decentrata del Fondo unico aziendale, dove tali indennità trovano finanziamento, che è ancora in corso. Si conta di pervenire all'individuazione delle strutture dirigenziali e delle Ppr maggiormente esposte al rischio di corruzione per le quali prevedere un obbligo di rotazione periodica entro la fine dell'anno

«Continuare a conferire Ppr a persone senza laurea, anche se con competenze approfondite, è poco incentivante rispetto ai giovani che sollecitiamo ad intraprendere percorsi di studio a livello universitario - ha commentato la Capogruppo Guichardaz -. Si tratta di una scelta sbagliata dal punto di vista del pensiero organizzativo. Aspetteremo di vedere come sono state definite le rotazioni del personale, perché vedendo le Ppr assegnate, ci rendiamo conto che, alcuni ruoli, soprattutto legati agli appalti, sono stati riconosciuti a persone che, in passato, erano già titolari di Ppo per quelle procedure. Valuteremo quindi se vi è stata una reale rotazione e aspetteremo i risultati della nuova riorganizzazione dell'Amministrazione per i D rafforzati e sulla razionalizzazione delle strutture dirigenziali. Ci sembra comunque che le indicazioni contenute nello studio della Bocconi siano state completamente disattese e stravolte. I risultati si vedono già con Ppo che hanno chiesto trasferimento o Capi dei servizi di segreteria delle istituzioni scolastiche a cui, ancora una volta, non viene riconosciuta la loro particolarità

LT

 

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Comunicato n° 202 del 3 aprile 2024
Interpellanza sulla fruibilità del castello di Saint-Germain

 

La fruibilità del castello di Saint-Germain di Montjovet è stata oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 3 aprile 2024 con un'interpellanza presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain.

Il Vicecapogruppo Dennis Brunod ha osservato che «sul sito lovevda.it sono riportate molte informazioni su questo castello ma non indicazioni sulla sua fruibilità. Così, chi si reca di persona a Saint-Germain per visitarlo si imbatte in un cartello della Regione con scritto che la struttura è chiusa per rischio crolli. Vorremmo sapere se sia intenzione del Governo integrare i contenuti, sia a livello mediatico, sia nelle schede presenti sul sito istituzionale lovevda.it, con l'inserimento di informazioni sullo stato della sua fruibilità; se saranno intrapresi i lavori necessari per garantire la fruizione del castello, con quali tempistiche e modalità.»

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha specificato che «le informazioni sul sito lovevda vengono aggiornate dall'Office du tourisme, in particolar modo per quanto riguarda il periodo di apertura ordinaria e straordinaria, gli orari, i costi: quando non compaiono queste informazioni di dettaglio è perché il sito non è aperto al pubblico. Tra l'altro sul sito, nella descrizione è stato precisato che il castello non è accessibile per rischio crolli.»

Per quanto riguarda i lavori, l'Assessore ha detto: «La Soprintendenza per i beni e attività culturali ha intrapreso negli anni azioni di analisi di parte del sito mirate alla conoscenza del suo sviluppo e del suo grado di conservazione nonché interventi di messa in sicurezza delle zone poste lungo il muro di cinta. Il castello di Saint-Germain è importante nel panorama storico architettonico e culturale valdostano e merita di essere degnamente valorizzato ma è nel contempo un sito complesso per le vie di accesso, per le dimensioni, per la struttura architettonica, per la necessità di notevoli interventi per la messa in sicurezza in vista di una fruizione pubblica. Tale complessità non consente ovviamente in questo momento di ipotizzare un complessivo progetto di recupero e valorizzazione alla luce delle risorse finanziarie disponibili sui capitoli di spesa destinati agli investimenti nel campo della cultura. La Soprintendenza è concentrata ora su numerose attività di recupero e valorizzazione di tutta una serie di siti sul territorio regionale. Questo non significa che ci si è dimenticati del castello di Saint-Germain. Nel corso del 2021 infatti sono state portate avanti le verifiche periodiche nel sito per lo svolgimento di piccole manutenzioni ordinarie per un controllo sui cancelli di accesso ed è stato acquisito un servizio per la redazione del progetto definitivo esecutivo per la manutenzione straordinaria con rifacimento di alcune porzioni del percorso di accesso al castello mediante un percorso pedonale distinto in due tratti: il primo è stato sistemato sia per quanto riguarda la pavimentazione sia per quanto concerne la recinzione di bordo mentre per un secondo tratto all'interno del muro di cinta, gli uffici stanno predisponendo un progetto per uno scavo archeologico preliminare per poi realizzare la pavimentazione di salita dal limite del muro di cinta fino al piano superiore soprastante. Si tratta di attività funzionali a un futuro e corretto recupero del castello. Nella programmazione delle attività dei prossimi anni terremo sicuramente conto delle necessità di procedere a tale investimento che è tutt'altro che modesto.»

«Fa piacere che dopo la nostra iniziativa, gli uffici abbiano proceduto a correggere le informazioni nelle sezioni del sito - ha replicato il Vicecapogruppo Brunod -. Va bene la promozione a livello mediatico, ma bisogna fare attenzione a dare tutte le notizie in modo corretto: la disinformazione è sempre controproducente. Con le nostre iniziative vogliamo essere propositivi: in questo caso il risultato è stato raggiunto in parte con delle rettifiche effettuate solo a seguito della nostra iniziativa. Dispiace anche che non ci sia nessun avanzamento riguardo alla fruizione del castello: la risposta dell'Assessore è la stessa data due anni fa a una iniziativa analoga. Invitiamo l'Assessore a fare un sopralluogo affinché la rampa di accesso al castello, fruibile da chiunque, sia in condizioni decorose sia per la nostra offerta turistica che per l'incolumità pubblica.»

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Comunicato n° 203 del 3 aprile 2024
Interpellanza sulla valorizzazione della cinta muraria di Aosta

 

Con un'interpellanza del gruppo Rassemblement Valdôtain presentata nella seduta consiliare del 3 aprile 2024 è stata trattata la questione della valorizzazione della cinta muraria di Aosta.

«Lungo questa opera di epoca romana sono presenti torri e caseforti di interesse storico e culturale, non sempre oggetto di intervento da parte della Regione o del Comune - ha sottolineato il Capogruppo Stefano Aggravi -. Il Defr 2024-2026, anche in funzione delle celebrazioni per il 2050° anno della fondazione di Augusta Praetoria, contiene un obiettivo specifico sulla valorizzazione del patrimonio archeologico di Aosta e vorremmo sapere: quali sono gli interventi programmati o già in corso di svolgimento dall'Amministrazione regionale (in eventuale collaborazione con il Comune di Aosta) che interessano torri e/o caseforti o altre strutture storiche poste lungo le mura romane; se si intendono prevedere interventi di valorizzazione e conservazione della cinta muraria e delle aree limitrofe; qual è lo stato di definizione del testo di legge previsto dal Defr per le celebrazioni del 2050° anniversario dalla fondazione di Augusta Praetoria e quando si intende portarlo all'attenzione delle Commissioni consiliari

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «la Soprintendenza ha programmato una serie di restauri della cinta muraria, seguendo un ordine di priorità sulla base dello stato di conservazione dei vari tratti per garantire la conservazione dei parametri murari storici ancora conservati. L’obiettivo è quello di effettuare la progettazione e i relativi lavori di restauro di una porzione di cinta per anno. Nel 2023 è stato eseguito l'intervento di un lungo tratto del settore sud-ovest e, per il 2024, è in corso di redazione la progettazione per l'intervento su un secondo tratto di muro che sarà eseguita tra avenue Conseil des Commis e la tour du Pailleron. Dopo la priorità data alle mura, sarà affrontato il restauro delle torri e gli uffici sono attivi su due importanti interventi: i cantieri di valorizzazione dell'area di Aosta est, compreso il restauro interno ed esterno della tour Fromage e quello esterno della torre dei Signori di Quart; le fasi di affidamento dell'esecuzione della realizzazione di un ponteggio dell'Arco d'Augusto funzionale all'intervento di restauro conservativo che è in fase di gara di affido con la previsione di inizio lavori nell'estate 2024, per concludersi auspicabilmente nell'estate del 2025. Nel 2024 saranno anche eseguite alcune manutenzioni all’area esterna della torre di Bramafam e la collaborazione con l'Amministrazione comunale di Aosta permetterà di realizzare o di sostituire dei punti di illuminazione esterna di alcuni monumenti cittadini lungo il perimetro delle mura romane. All'interno di un progetto di razionalizzazione dell'illuminazione pubblica comunale, è prevista una nuova illuminazione per la torre del Lebbroso, della torre di Bramafam e dell'Arco d'Augusto, oltre che per alcune porzioni della cinta a ovest, sud ed est. Al momento, il disegno di legge, inizialmente previsto per lo stanziamento delle somme per gli interventi specifici sui monumenti, è stato trasformato in un programma di attività poiché gli interventi principali sui monumenti sono di fatto già finanziati e avviati. Gli uffici stanno elaborando un programma di manifestazioni legate poi ai festeggiamenti del 2050º anno della città di Aosta in modo trasversale, coinvolgendo le strutture culturali e le attività espositive e per elaborare una serie di eventi e visite da raccontare nell'anno di nascita della città che si protrarranno anche in parte del 2026

«Prendiamo atto delle informazioni forniteci sulle attività che saranno eseguite sul castello di Bramafam, ma mi sembra che siano stati tralasciati alcuni monumenti importanti come la Tourneuve - ha osservato il Capogruppo Aggravi -. Ci sarebbe voluto un progetto più organizzato che coinvolgesse in maniera più approfondita la città di Aosta e che avrebbe potuto rilanciare la finalità iniziale di leggi come "Aosta capitale". Aspetteremo di capire come sarà organizzato questo "Giubileo" di Aosta e come sarà realizzato l'obiettivo rappresentato nel Defr

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Comunicato n° 204 del 3 aprile 2024
Interpellanza sulla salvaguardia dei caprioli e delle marmotte e sul monitoraggio degli orsi

 

L'interpellanza presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 3 aprile 2024 ha portato l'attenzione sulla salvaguardia delle specie capriolo e marmotta e sul monitoraggio degli orsi.

Richiamando il Piano regionale faunistico venatorio 2024, il Consigliere Dino Planaz ha evidenziato che «si evince un calo importante del numero di caprioli e marmotte anche alla luce dell'aumento incontrollato di molti predatori che, per altro, non sono gestiti in modo da garantirne un censimento valido. Per quanto riguarda la diminuzione preoccupante del numero di marmotte, risulta anche che questa non sia attribuibile all'attività venatoria, viste le rigorose normative che ne vietano la caccia. Vorremmo conoscere gli intendimenti per la salvaguardia di queste due specie; le azioni che saranno intraprese riguardo alla possibile espansione dell’orso sul nostro territorio, previste nel Piano faunistico, dal momento che, attualmente, non sono contemplate misure di monitoraggio né di contenzione di questo esemplare.»

«La popolazione del capriolo ha evidenziato un incremento costante dal 2007 fino al 2018, con un massimo di 6771 capi censiti, mentre, a partire dal 2019, per molteplici cause concomitanti, tra cui la presenza del lupo, si è riscontrato un repentino calo demografico che ha portato il numero di caprioli a stabilizzarsi intorno ai 4000 capi - ha detto l'Assessore alle risorse naturali, Marco Carrel -. Nel prossimo futuro, la predisposizione dei piani di prelievo annuali dovrà quindi essere caratterizzata da un approccio prudenziale. I conteggi sulla marmotta vengono effettuati dal 2003 e, nel periodo preso in considerazione per la revisione del Piano venatorio, sono stati effettuati censimenti dal Corpo forestale in 13 aree campione, almeno una volta l’anno con la metodologia dell'osservazione diretta. Nel periodo 2003-2022 sono stati registrati 1045 esemplari e non c’è evidenza di osservazioni dirette di predazioni. Ad oggi, nella nostra regione non è stata rilevata la presenza dell’orso, tuttavia negli anni passati ci sono stati alcuni avvistamenti accertati nelle valli piemontesi del biellese. La rete di monitoraggio attualmente presente sul territorio per la gestione del lupo, permette anche di individuare l’eventuale presenza dell’orso. Gli uffici dell'Assessorato si mantengono costantemente aggiornati su quanto avviene in altre regioni: personalmente mi sono più volte confrontato in proposito con la collega della Provincia di Trento, che ha riscontrato non poche difficoltà nella gestione dei casi messi in risalto dai media. Nell’eventualità in cui dovesse essere individuata la presenza di uno o più esemplari di orso, dovremo fare riferimento alla normativa vigente che, visti i recenti sviluppi, è in fase di evoluzione.»

«Le specie capriolo e marmotta risentono della presenza di predatori - ha replicato il Consigliere Planaz -: il numero di caprioli aveva raggiunto un numero più che soddisfacente, ma oggi, di tutti gli ungulati che abbiamo sul nostro territorio, è sicuramente quello più debole. Sarebbe importante approfondire la tematica del prossimo Piano faunistico regionale in Commissione consiliare, in modo da avere dei dati e poter fornire anche noi delle indicazioni. Sarebbe infatti opportuno approvare un documento che dia risposte sia in termini di tutela degli animali che di corretta gestione dell'attività venatoria, un'attività che nella nostra regione rappresenta una tradizione importante ed è un modo per monitorare tutte le specie esistenti sul nostro territorio.»

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Comunicato n° 205 del 3 aprile 2024
Interpellanza sull'aggiornamento della legge urbanistica

 

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste, presentata nella seduta consiliare del 3 aprile 2024, si è parlato della necessità di avere una sinergia virtuosa tra la Regione e gli enti locali, nell'ambito dell'aggiornamento della legge urbanistica regionale.

«Le varianti non sostanziali del Piano regolatore generale sono un ambito di revisione degli strumenti urbanistici comunali che permette agli enti locali l'esercizio della propria autonomia amministrativa in tempi ristretti, mentre la competenza regionale si limita alle verifiche generali sulle dinamiche ambientali o culturali - ha ricordato il Consigliere Luca Distort -.  In certi casi, gli enti locali si trovano a gestire da soli, con risorse limitate, dinamiche di interesse economico che vanno oltre le loro materiali possibilità. Particolarmente delicate sono le scelte sulle destinazioni commerciali che, anche se riguardano aree periferiche dei comuni, si riverberano, positivamente o negativamente, sui meccanismi economici dei borghi. Chiediamo di conoscere se siano noti casi di Comuni che hanno avviato varianti non sostanziali per l'estensione della destinazione commerciale di medie o grandi dimensioni, in zone artigianali o, comunque, di contorno dei borghi tali da poter interferire con le loro dinamiche commerciali; se, nell'ambito dell'aggiornamento della legge urbanistica (n. 11/1998), sia intenzione prevedere un maggiore confronto tra le strutture regionali e gli enti locali, nei casi in cui modifiche non sostanziali degli strumenti urbanistici possano generare conflittualità con le dinamiche commerciali dei borghi.»

Premettendo che «la questione delle destinazioni commerciali riguarda sia la tutela della concorrenza, sia la pianificazione territoriale e l’urbanistica», l'Assessore al territorio, Davide Sapinet, ha ricordato che «la normativa sul commercio coinvolge livelli eurounitari, nazionali e regionali. L'Amministrazione ha recepito queste norme con la legge n. 5/2013 adottando una disciplina che liberalizza e rimuove vincoli per le attività imprenditoriali nel settore commerciale. L’accesso e l’esercizio di un’attività commerciale possono essere subordinati al rispetto di requisiti di programmazione diversi da quelli economici, solo se dettati da motivi imperativi d’interesse regionale. Tra questi motivi, la norma statale include la tutela dell’ambiente, la conservazione del patrimonio nazionale storico e artistico e gli obiettivi di politica sociale e culturale. La legge regionale del commercio prende atto delle specificità territoriali del nostro territorio e stabilisce che nuovi esercizi commerciali possono essere limitati solo quando in contrasto con la normativa in materia di tutela della salute, dei lavoratori, dei beni culturali, del territorio e dell’ambiente. Tra le finalità da perseguire nelle politiche del commercio sono individuati: l’equilibrio funzionale delle strutture commerciali; la valorizzazione del servizio commerciale nelle aree montane e rurali; la valorizzazione delle produzioni tipiche valdostane, delle attività turistiche e del patrimonio storico e culturale regionale. La norma stabilisce quindi gli indirizzi per la valorizzazione delle piccole realtà commerciali, in accordo con i principi del Ptp che prevede indirizzi localizzativi per il commercio all’ingrosso e la grande distribuzione. Questi piani, nella quasi totalità dei casi, hanno previsto anche zone a vocazione commerciale e zone in cui l’attività commerciale è limitata, escludendo dalla media e grande distribuzione i centri storici e le zone non consolidate. Alcuni piani regolatori hanno anche specificato i criteri per l’esclusione di certi settori di territorio dall’insediamento di queste superfici di vendita. È interesse della Regione tutelare le realtà imprenditoriali dei piccoli centri ma la normativa sovraordinata impedisce interventi di divieto, se non giustificati da motivi imperativi di interesse generale. Sulla scorta di questi principi la Regione è intervenuta a livello di piani regolatori e, nel loro lavoro di valutazione delle varianti urbanistiche, gli uffici applicano la norma sovraordinata e gli indirizzi del Ptp in sinergia con gli enti locali

 «L’unico caso da segnalare di variante in corso di approvazione di estensione della destinazione commerciale, riguarda il Comune di Villeneuve che prevede l’inserimento di una destinazione d’uso commerciale di medie dimensioni e di una per bar e ristorante nella disciplina di una sottozona prevalentemente artigianale - ha proseguito Sapinet -. Per trovare la migliore soluzione, tenendo conto delle varie esigenze, sono in corso degli incontri con gli attori coinvolti (Comune e referenti delle categorie), congiuntamente all'Assessorato al commercio. Il tutto ovviamente nel rispetto dell'autonomia del Comune. La Regione è già attenta a questo tipo di problematiche che affronta nei processi di co-pianificazione legati anche alle varianti non sostanziali in applicazione dei principi e degli indirizzi delle norme di settore e del Ptp, fatte salve le competenze comunali. La pianificazione commerciale a livello regionale è opportuna ma rischia di essere fortemente condizionata dalle normative statale ed europea che promuovono una liberalizzazione delle attività. Il nuovo Ptp dovrà farsi carico di stabilire le priorità d’uso dei suoli: la pianificazione territoriale potrà fare valere le istanze di contenimento di consumo di suolo, quale motivo imperativo di interesse generale, particolarmente rilevante in una regione di montagna in cui la disponibilità della risorsa suolo di fondovalle, favorevole all’insediamento delle grandi superfici di vendita, è contesa anche dalla necessità di molti altri utilizzi

In replica, il Consigliere Distort ha sottolineato che «il compito dell'urbanistica è quello di disciplinare le dinamiche, promuovendo quelle virtuose: si tratta quindi di uno dei principali strumenti di applicazione della visione politica. Il caso del comune di Villeneuve pone una problematica di carattere generale che porta a riflettere sulla necessità di una codificazione urbanistica di sintesi tra visioni parallele. Dove finisce il margine di applicazione della legge urbanistica e dove inizia l'influenza di una visione di tipo esterno? Lo strumento urbanistico è quello giusto per garantire il cuore pulsante storico del commercio nei comuni? La vitalità dei borghi restituisce un preciso disegno della comunità ed è indicativa della loro insediabilità, del loro valore immobiliare. Sarebbe interessante prendere in considerazione la realizzazione di un Piano del commercio al pari di quelli già esistenti per il traffico o per la tutela delle acque. Il sostegno tecnico della Regione deve essere visto come una misura di aiuto agli enti locali, nel rispetto della loro autonomia che non è in discussione

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 4 aprile, alle ore 9.00.

LT

 

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Comunicato n° 206 del 4 aprile 2024
Interpellanza sulla Rsa di Variney

Si è tornati a parlare della Residenza sanitaria assistenziale di Variney, con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste discussa nella seduta pomeridiana del 3 aprile 2024.

«La lettera aperta di Cittadinanzattiva Valle d'Aoste segnalava una serie di criticità sulla gestione di questa struttura - ha ricordato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Oggi risulterebbe anche confermata la disposizione della Procura della Repubblica di Aosta di acquisire delle cartelle dei pazienti deceduti a Variney, oltre alla presenza di una relazione sulla gestione di questa residenza sanitaria assistenziale consegnata al Direttore generale dell'Ausl. Chiediamo se sia intenzione svolgere un approfondimento sulle criticità segnalate così come vorremmo conoscere il contenuto della relazione consegnata al Direttore generale e quali siano stati i documenti richiesti dalla Procura alla struttura di Variney.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha confermato «una grande attenzione da parte dell'Azienda Usl sulla struttura di Variney: proprio in considerazione della particolare fragilità dei pazienti ospitati nella struttura, la Cooperativa che ha in gestione il servizio è stata sottoposta a controlli puntuali e approfonditi. Nel corso dell’ultimo sopralluogo, non programmato, del 25 marzo non sono emersi elementi di non conformità a livello gestionale. In assenza di specifici elementi necessari a poter svolgere verifiche mirate e puntuali, l'Usl ha quindi adottato 3 linee di azione: ha proseguito il monitoraggio continuo sui controlli già attivi sull’appalto e sull’assistenza ai pazienti; ha verificato a livello statistico se fosse effettivamente presente un eccesso  di mortalità presso la struttura (che ha restituito un dato addirittura più contenuto rispetto alla precedente annualità); ha istituito una commissione terza di verifica per tutti i casi di morte presso la struttura, ivi compresi i decessi dopo il trasferimento in Pronto soccorso e in ospedale. La commissione ha valutato, su tutte le cartelle di tutti i casi di decesso, il percorso clinico assistenziale: il documento finale conclude con una valutazione globale soddisfacente e priva di elementi che necessitino di ulteriori approfondimenti. Quanto all’ultimo quesito riguardante eventuali richieste di documenti alla struttura di Variney, la direzione dell’Ausl ha comunicato che una eventuale indagine penale di qualsivoglia natura sarebbe oggetto di segreto istruttorio e quindi, come tale, non ne sarebbero rivelabili i contenuti.»

«Abbiamo fatto un passo avanti - ha replicato il Capogruppo Manfrin -: ammettere l'esistenza di un problema, è un primo passo per risolverlo. Le tre azioni messe in atto per verificare che tutto fosse a posto evidenziano una necessità di approfondimenti che è stata richiesta dalla struttura stessa. C'è o non c'è una richiesta della Procura di questi documenti? È evidente che se i documenti sono stati richiesti, c'è materia da approfondire. L'Assessore cerca di sviare l'attenzione, ma noi sappiamo che ci sono delle azioni in corso, altrimenti non ci sarebbero tutte queste attività di controllo. Tutto questo non fa che incupire il panorama e accendere ancora di più la nostra attenzione.»

SC

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Comunicato n° 207 del 4 aprile 2024
Interpellanza sulla Maison de la montagne ad Aosta

La realizzazione della Maison de la montagne ad Aosta è stata al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista in apertura della seduta consiliare del 4 aprile 2024.

«La Maison de la montagne, prevista con un iter fulmineo dalla legge regionale 12/2023 (assestamento) con un contributo urgente di 3 milioni di euro, dovrebbe sorgere vicino alla Torre piezometrica nell'area dell'Espace Aosta, e diventare la sede dell'Associazione valdostana maestri di sci e dell'Unione valdostana delle guide alpine di alta montagna; dovrebbe anche ospitare una parete attrezzata per l'arrampicata sportiva per la formazione degli associati, escludendone l'uso per finalità commerciali e per fruitori esterni - ha ricordato la Consigliera Chiara Minelli -. Abbiamo appreso, però, che non ci sarebbe stato all'interno dell'Uvgam un preventivo confronto riguardo al progetto di tale opera e alla sua ubicazione, così come siamo venute a conoscenza dell'esistenza di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una palestra che sarebbe dedicata all'arrampicata indoor e outdoor di interesse internazionale e che dovrebbe sorgere proprio nelle immediate vicinanze della Torre. Chiediamo quindi quale sia lo stato di attuazione della Maison de la montagne, visto che la somma stanziata non utilizzata nel 2023 è finita in avanzo di amministrazione; se la struttura per l'arrampicata ipotizzata nello spazio esterno sarà effettivamente destinata soltanto alla formazione e all'allenamento degli associati Uvgam e Avms; se lo studio di fattibilità citato sia stato preso in considerazione durante l'iter che ha portato alla scelta di realizzare la Maison de la montagne e se sia stata valutata l'ipotesi di una struttura per l'arrampicata sportiva adatta a competizioni di livello internazionale che potrebbe offrire una soluzione alle carenze in questo settore e l'opportunità di godere di uno spazio più moderno e fruibile rispetto a quelli attuali, che risultano modesti per dimensioni e qualità.»

L'Assessore allo sport, Giulio Grosjacques, ha precisato che «il Presidente di Uvgam agisce in attuazione delle decisioni degli organismi interni e i vari passaggi sulla Maison de la montagne sono stati trattati sia in Assemblea dei rappresentanti, sia in Giunta esecutiva.» Ha poi proseguito: «Gli approfondimenti che si sono resi necessari in fase di progettazione non hanno consentito il rispetto delle scadenze previste nel 2023: Uvgam e Maestri di sci hanno quindi chiesto di poter beneficiare del finanziamento per il 2024 ed è stato predisposto un articolo che sarà inserito nella prossima legge di assestamento di bilancio finalizzato alla concessione di un contributo per la realizzazione della Maison de la montagne, considerato che la progettazione è pressoché ultimata. Non posso invece confermare che la struttura di arrampicata sportiva sarà realizzata: nel corso dell'audizione in Commissione avevo riportato una comunicazione delle due Associazioni che parlavano di un'ipotesi di realizzazione e non di una certezza: in ogni caso, qualora la parte attrezzata dovesse essere realizzata, sarà destinata unicamente alle attività di formazione degli associati. Non sono a conoscenza dello studio di fattibilità citato dalla collega: l'ubicazione dell'area sulla quale costruire la sede istituzionale è stata scelta da Uvgam e Avms in totale autonomia, senza che tale studio venisse mai inserito come elemento di discussione. Quella zona è certamente appetibile per il mondo sportivo. Ne è un esempio il fatto che tra pochi giorni, nella Torre piezometrica, sarà inaugurato un centro di arrampicata, comprensivo di una sala boulder: è uno spazio progettato ad hoc per le attività didattiche di pratica sportiva come ad esempio l'arrampicata e le attività di avvicinamento all'alpinismo. Preciso poi che la realizzazione della Maison de la montagne non richiede alcuna variazione al piano regolatore comunale.»

«La Valle d'Aosta, fortunatamente, non è sprovvista di strutture per arrampicata - ha aggiunto Grosjacques -. Sono presenti strutture a Courmayeur, La Thuile, Cogne, Gressan, Valtournenche, Verrès, Champoluc, Brusson, Gaby, Antey e ad Aosta. La Maison de la montagne soddisfa di certo le esigenze di spazi rappresentate da Avms e Uvgam, ma non si escludono altre iniziative che non rientrano e non possono rientrare in tale progetto ma in ogni caso, l'Amministrazione regionale e l'Uvgam non sono certamente contrarie ad iniziative imprenditoriali da parte di privati cittadini.»

«C'è qualcosa che non torna - ha replicato la Consigliera Minelli -: l'Assessore aveva detto che si trattava di una richiesta esplicita di Uvgam, mentre il Presidente dell'associazione, rispondendo ad una lettera sull'argomento, parlava di una "esclusività" dell'Amministrazione. Apprendiamo che nel prossimo assestamento sarà inserito un altro finanziamento di 3 milioni di euro, perché i precedenti sono appunto andati in avanzo: risorse che si potevano destinare ad altri settori, ma si doveva fare in fretta e i risultati oggi sono questi. Non prendere in considerazione uno studio di fattibilità per la realizzazione di una palestra di interesse internazionale non è un atteggiamento corretto: è vero che ci sono tante strutture in Valle, ma sono piccole, sottodimensionate, non collegate fra loro e non rispondono adeguatamente alle richieste in termini di volumi di clienti e di offerta.»

SC

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Comunicato n° 208 del 4 aprile 2024
Respinta una mozione sulla direttiva europea "Case green"

 

Nella seduta mattutina del 4 aprile 2024, l'Assemblea regionale ha discusso una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste sulla direttiva europea "Case green". Il testo è stato respinto, con votazione a scrutinio segreto, con 11 astensioni, 9 voti contrari e 15 a favore.

In particolare il gruppo Lega VdA chiedeva al Consiglio Valle di esprimere la propria contrarietà alla direttiva europea "Case green" e al Governo regionale di comunicare questa contrarietà nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, invitando anche i Parlamentari valdostani a non recepire il documento europeo.

«Cina, Stati Uniti e India sono responsabili del 51% delle emissioni di Co2 del mondo, mentre l'Ue emette l'8% e l'Italia lo 0,9% - ha riferito il Capogruppo Andrea Manfrin -. Gli immobili sono responsabili, nel loro complesso, dello 0,32% delle emissioni italiane e la direttiva Case green vorrebbe portare a una riduzione di una piccola parte di queste. Per arrivare ad un risultato nei fatti microscopico, tra il 2028 e il 2050, nella nostra regione, sarebbero necessari ingenti investimenti per gli edifici pubblici e privati con costi indicativi stimati a un totale di 130 milioni per i circa 1.300 edifici pubblici e una cifra infinitamente più ampia per le abitazioni private, oltre130mila, per una spesa per abitazione che oscilla fra i 30 e i 65.000 euro. Bisogna intervenire in maniera chiara e netta dicendo ai valdostani che la loro casa è in pericolo e i loro risparmi anche: l’Europa dei burocrati sta armeggiando alla porta per penetrare nelle nostre abitazioni come un ladro e rifilarci una patrimoniale mascherata, recepire una direttiva di questo genere è impensabile.»

«I numeri hanno sempre una doppia lettura che cambia a seconda di chi li legge - ha osservato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Dobbiamo cogliere gli aspetti positivi della direttiva e cercare di mitigare quelli che lo sono meno, limitandone gli impatti sul tessuto socio-economico della nostra regione. La direttiva ha una sua logica che, nel tempo, è stata anche condivisa da questo Governo con investimenti per il sostegno di iniziative per l'efficientamento energetico di strutture pubbliche e private, attraverso l'introduzione di mutui, che hanno generato un percorso virtuoso di risparmio energetico. Gli Stati europei devono poi essere in grado di recepire il documento con l'acutezza e la sensibilità necessarie nei confronti dei territori, in modo da non penalizzarli. Questa Amministrazione porterà l'attenzione dovuta all'evoluzione della situazione anche nei tavoli di confronto a livello nazionale. Vogliamo realizzare questo percorso conformemente ai nostri bisogni e alle nostre capacità di intervento, individuando e sollecitando anche a livello nazionale ed europeo soluzioni incentivanti e sostenibili.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

LT

 

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Comunicato n° 209 del 4 aprile 2024
Conclusi i lavori dell'adunanza del 3 e 4 aprile. Respinte tre mozioni

 

In chiusura dell'adunanza del 3 e 4 aprile 2024, il Consiglio Valle ha trattato nove mozioni, di cui tre respinte e sei ritirate.

Mozioni respinte

Respinta con 28 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, Lega VdA, FI) e 7 a favore (PCP, RV, GM),  la mozione presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista che auspicava la rapida definizione dello schema di norma di attuazione sulle concessioni per derivazioni d'acqua, invitando i componenti di parte regionale della Commissione paritetica ad operare affinché la competenza della Regione di disciplinare con propria legge le procedure e modalità per il rilascio delle concessioni idroelettriche fosse piena e ampia. Il testo impegnava inoltre la Commissione consiliare competente a monitorare l'iter del provvedimento al fine di avere puntuali aggiornamenti e preparare nel migliore dei modi la discussione e la decisione del Consiglio regionale.

La Consigliera Chiara Minelli ha rilevato che «la titolarità delle acque pubbliche da parte della Valle d'Aosta e la possibilità di disciplinarne l'utilizzo sono temi fondanti della nostra autonomia. Purtroppo la questione ha avuto solo un riconoscimento parziale nel nostro Statuto, tanto che successivamente si è dovuti intervenire con norme di attuazione, come quella del 2016 che ha riconosciuto infine la titolarità di gran parte delle acque pubbliche, anche ad uso idroelettrico da parte della Regione. L'articolo 8 dello Statuto risulta però superato dall'evoluzione normativa e deve essere adeguato con una ulteriore norma di attuazione, in particolare l'ultimo comma che riserva allo Stato la disciplina della procedura e le norme tecniche delle concessioni. Il Consiglio regionale nel 2019 ha richiesto la predisposizione di uno schema di norma di attuazione in tal senso: la Commissione paritetica ha elaborato due bozze (2019 e 2022) che però non hanno concluso il loro iter ed è necessario e urgente arrivare a una soluzione definitiva della questione. A nostro parere si sta sottovalutando l'importanza di questo provvedimento e la sua valenza sotto l'aspetto autonomistico: è in gioco la competenza legislativa della Regione sulla disciplina delle acque pubbliche. Siamo veramente sorprese dal silenzio delle principali forze autonomistiche della maggioranza su di un tema così rilevante per la Valle d'Aosta: un ben strano modo di esercitare la "fierté autonomiste" tanto sbandierata!»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, nell'annunciare l'astensione, ha ribadito che «la nostra linea di pensiero rimane che la Commissione paritetica, pur operando su impulso della politica, è un organo tecnico e indipendente. Come Governo interloquiamo con la Paritetica e la sollecitiamo riguardo alla tematica, riportando anche le suggestioni che emergono dal confronto consiliare, tuttavia non possiamo sostenere che il Consiglio regionale si sostituisca a questa interlocuzione, o che voglia indirizzare passo dopo passo i lavori della Commissione, così come se fosse un organo interno al Consiglio stesso. Nel merito, ricordo che in questi quattro anni dalla presentazione dello schema di norma di attuazione, al netto dei rallentamenti dei lavori della Paritetica, a livello nazionale c'è stato un confronto intenso sulla tematica. Una situazione che si è evoluta nel tempo, che oggi si ripresenta con la necessità di identificare un percorso che ci consenta di individuare il nuovo gestore e che possa permetterci di traguardare positivamente il futuro della gestione delle nostre acque.»

La mozione a firma congiunta dei gruppi Forza Italia, Rassemblement Valdôtain, Lega Vallée d'Aoste e Misto riguardante la vendita delle "villette degli impiegati" del quartiere Cogne di Aosta è stata respinta con 19 astensioni (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 voti a favore (Lega VdA, RV, FI, GM). Il testo chiedeva di confermare gli impegni politici delle Giunte comunali succedutesi dal 2005 in accordo con quelle regionali fino al 2020 ed evitare di far rilasciare con interventi di mobilità coatta gli alloggi occupati dagli assegnatari, eventualmente predisponendo un piano di vendita con applicazione del diritto di prelazione.

«Nonostante le richieste già pervenute al Comune di Aosta, è stato deciso che le famiglie degli otto appartamenti, che sono una parte delle "villette degli impiegati", non potranno acquistare le unità immobiliari di cui sono attualmente assegnatarie e saranno spostate coattamente in altri alloggi entro il 2026 - ha rilevato il Consigliere Mauro Baccega (FI) -. Questa scelta va contro gli impegni politici assunti dalle Giunte comunali in accordo con quelle regionali che si sono succedute nel tempo fino al 2020. Una situazione inaccettabile, una mancanza di attenzione nei confronti degli assegnatari storici, una questione sociale delicata, su cui bisogna intervenire.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha spiegato che «il Comune di Aosta, la Regione e l'Agenzia regionale per l'edilizia residenziale sono assolutamente concordi nell'evitare interventi di mobilità coatta. Gli eventuali trasferimenti degli inquilini saranno coordinati e concordati con gli interessati entro il 2026, quando l'Arer concluderà i lavori del quinto lotto di riqualificazione del patrimonio edilizio del quartiere e proporrà agli assegnatari i nuovi appartamenti attraverso un meccanismo di mobilità volontaria. Siamo coscienti che si tratta di persone fragili che potranno giovarsi di vivere in alloggi più confortevoli e moderni. La gestione delle problematiche sociali e abitative è al centro dell'attività della Regione e vigileremo sul prosieguo dell'iter.»

È stata respinta con 26 astensioni (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, RV, FI, GM) e 9 voti a favore (Lega VdA, PCP), l'invito contenuto nella mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste a predisporre ogni iniziativa per l'introduzione del progetto Pet Therapy, sia all'interno delle strutture assistenziali, sia all'interno dei piani triennali per l'offerta formativa delle scuole valdostane.

«L'interazione tra uomo e animali domestici educati allo scopo, è una pratica terapeutica sempre più diffusa che porta benefici a individui di tutte le età e si è dimostrata particolarmente efficace per i pazienti in ambiente ospedaliero - ha affermato il Consigliere Christian Ganis -. Approdata in Italia nel 1987, oggi è proposta anche alle scuole e alle strutture socio-sanitarie in quasi tutte le regioni italiane: le sessioni di Pet Therapy forniscono un'opportunità unica per i pazienti di interagire in modo positivo con animali domestici addestrati, creando un ambiente terapeutico che va oltre le cure tradizionali. Sarebbe un peccato non cogliere la possibilità di utilizzarla anche in Valle d'Aosta: noi vogliamo che la nostra regione sia al passo con i tempi, introducendo la Pet Therapy in ambito ospedaliero, cosa che oggi non è possibile fare. Gli estremi ci sono tutti per accogliere questa nostra iniziativa, ma manca la volontà politica per farlo.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha replicato che «con delibera di Giunta n. 1680 del 2015 sono state recepite le linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali, nella consapevolezza che le attività, improntate su rigorosi criteri scientifici, necessitano di una regolamentazione specifica per tutelare sia il paziente sia l'animale. Gli interventi sono svolti da équipes multidisciplinari e prevedono tre tipologie di attività: terapia assistita con animali a valenza terapeutica con apposita prescrizione medica; educazione assistita di tipo educativo per accrescere le potenzialità di relazione delle persone in difficoltà; attività assistita con finalità di tipo ludico-ricreativo per migliorare la qualità della vita e la corretta interazione tra uomo e animale. La delibera stabilisce le modalità di accreditamento sia delle strutture che degli operatori che realizzano interventi assistiti dagli animali, le modalità di svolgimento degli interventi, i requisiti strutturali e i requisiti di formazione degli operatori. Inoltre, è stato istituito un albo degli operatori per la Pet Therapy nella nostra regione, nel quale sono iscritti i fornitori di formazione accreditati dalla Regione che possono proporre progetti all'Amministrazione. Sia nelle strutture socio-sanitarie sia nella scuola sono portate avanti iniziative e progetti in tal senso. Ricordo che fin dal 2010 è attivo un importante servizio di riabilitazione rivolto a persone con disabilità psicofisiche presso il maneggio nel comune di Nus. Quanto richiesto dalla mozione è quindi un'attività che si sta già conducendo sia dal punto di vista politico che amministrativo e quindi visto che condividiamo la sensibilità al tema chiediamo il ritiro dell'iniziativa, in alternativa ci asterremo.»

Delle sei mozioni ritirate, una era del gruppo Lega Vallée d'Aoste riguardante la richiesta di finanziamento inoltrata dall'Istituto tecnico professionale regionale Corrado Gex di Aosta, al fine di consentire un'adeguata attività didattica e di laboratorio agli alunni e al personale docente; tre del gruppo Rassemblement Valdôtain, di cui una sull'organizzazione degli Stati generali della lingua francoprovenzale, una sul collegamento tra Pila e Cogne tramite l'attuale tracciato della linea ferroviaria Epinel/Eaux-Froides, una sulla creazione di un App per la valorizzazione delle salite ciclistiche del Giro ciclistico Valle d'Aosta Mont-Blanc; una del gruppo Forza Italia che chiedeva di consentire l'utilizzo gratuito dei mezzi pubblici ai militari circolanti in Valle d'Aosta, su semplice presentazione al personale del tesserino di riconoscimento, eliminando l'obbligo di circolazione in uniforme; una congiunta dei gruppi Misto, RV e Lega VdA riguardante il Piano di controllo regionale pluriennale sulla sicurezza alimentare.

Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 17 e giovedì 18 aprile.

SC-LT 

 

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