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Riunione del Consiglio regionale del 21 e 22 febbraio 2024

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Comunicato n° 81 del 15 febbraio 2024
Il Consiglio si riunisce il 21 e 22 febbraio

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio 2024, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 60 oggetti.

L'Aula è chiamata a designare due componenti supplenti in seno al Comitato misto paritetico per le servitù militari oltre che i membri effettivi e supplenti della Commissione e della sottocommissione elettorale circondariale di Aosta.

Inoltre, sarà espresso parere sullo scioglimento del Consiglio comunale di Antey-Saint-André, ai sensi dell'articolo 43 dello Statuto speciale e dell'articolo 70 della legge regionale n. 54/1998 sul sistema delle autonomie in Valle d'Aosta. La richiesta di parere è stata inoltrata dalla Giunta regionale a seguito delle dimissioni di quattro componenti del Consiglio comunale di Antey-Saint-André, che non sono surrogabili in quanto mancano ulteriori candidati non eletti e a fronte delle dimissioni già intervenute il 6 dicembre 2021 e il 1° settembre 2023 di un Consigliere e del Vicesindaco, che fanno mancare il numero necessario per il funzionamento del Consiglio.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, sono state iscritte diciotto interrogazioni di cui tre del gruppo Forza Italia: attuazione degli interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza; stato dell'arte della progettazione del tratto della Strada statale n. 26 da Quart a Saint-Christophe; iniziative attivate nell'ambito del progetto regionale per la prevenzione del suicidio.

Quattro interrogazioni sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: differenza di costi tra l'intervento di adeguamento della linea ferroviaria Chivasso/Aosta e quello della linea Potenza/Foggia; interlocuzioni con il Comune di Aosta per garantire l'immagine e il buon svolgimento della Fiera di Sant'Orso; stato dell'arte dello studio propedeutico alla realizzazione dell'ospedale di comunità di Verrès; ritardo dell'Ausl nel raggiungimento dell'obiettivo Pnrr sull'assistenza domiciliare integrata.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato sei interrogazioni: ipotesi di gestione della Maison du Val d'Aoste di Parigi; ritardo della pubblicazione sul sito della società Cervino Spa del bilancio al 31 maggio 2023; problematiche concernenti i lavori di rifacimento della saletta di ventilazione del tunnel del Gran San Bernardo; modalità di svolgimento delle prove linguistiche regionali per l'anno scolastico 2023-2024; situazione dei lavori dell'Alpenfauna Museum di Gressoney-Saint-Jean; mancata attivazione dell'assicurazione da parte dell'Ausl in ordine alla causa di risarcimento in favore di una coppia valdostana privata della potestà genitoriale.

Cinque sono invece le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: stato dell'arte sulle problematiche che interessano i due trafori valdostani; notizie sul progetto "Green Hydrogen in Cogne" promosso dalla Cogne acciai speciali; lavori in corso d'opera in località La Grenade a Sarre nei pressi della Statale n. 26; informazioni sulle fasi 4 e 5 del progetto di ampliamento e ristrutturazione dell'ospedale Parini; analisi dell'impatto da vibrazioni in fase di realizzazione dell'attività cantieristica dell'ospedale Parini.

Delle ventisei interpellanze iscritte, sei sono state depositate dal gruppo Forza Italia: mancata trasmissione di dati relativi agli avanzi di amministrazione dell'esercizio 2022 da parte di alcuni Comuni; ulteriori approfondimenti sui percorsi di orientamento e di studi musicali nella regoine; politiche del lavoro attuate dalla Regione per fronteggiare le problematiche occupazionali; verifica della gestione delle spese condominiali di riscaldamento relative agli alloggi di edilizia residenziale pubblica di Aosta; riflessioni di natura politica per fronteggiare il processo di incremento della povertà e della richiesta di aiuto per l'accesso alla casa; ripristino delle "liste di galleggiamento" per la prenotazione di prestazioni specialistiche.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà sette interpellanze: risoluzione delle criticità relative all'allontanamento di alcuni pazienti dalla struttura residenziale terapeutica e riabilitativa per dipendenze patologiche in regione Talapé ad Aosta; individuazione da parte dell'Ausl di diverse figure dirigenziali per la distribuzione dei carichi lavorativi oggi afferenti a un singolo dirigente; verifica sulle responsabilità che hanno condotto alla presentazione di un esposto e alla sospensione della patria potestà dei genitori di un minore; verifica sull'idoneità del canile-gattile regionale per il ricovero di diverse tipologie di animali; analisi delle cause dei suicidi in Valle d'Aosta e predisposizione di azioni preventive; mancato aggiornamento del sito www.love.vda.it; adozione di misure a sostegno delle attività commerciali per il contrasto al fenomeno della desertificazione del settore.

Con due interpellanze il gruppo Misto chiede conto degli interventi per tutelare le acque potabili da inquinamenti da metalli pesanti nonché le intenzioni del Governo per l'attuazione di attività di prevenzione della salute sui luoghi di lavoro.

Il gruppo Progetto Civico Progressista discuterà sei interpellanze: conferma della volontà di destinare una parte di Palazzo Cogne all'associazione Ccs Cogne; stato delle interlocuzioni con la Commissione paritetica e il Ministero dell'interno per colmare le differenze economiche e previdenziali dei Corpi valdostani dei Vigili del fuoco e dei Forestali rispetto ai corrispondenti nazionali; estensione dell'abbonamento unico "Special 20" del trasporto pubblico locale ai non residenti con contratto di lavoro nella attività turistico-ricettive regionali; azioni svolte nell'ambito del Progetto regionale per la prevenzione del suicidio; intendimenti in merito alla realizzazione della fase 3 del progetto di ampliamento e ristrutturazione dell'ospedale Parini in caso di assenza di fattibilità tecnica ed economica della fasi 4 e 5; criticità organizzative, gestionali e di sicurezza segnalate dai sindacati sulla struttura sanitaria di Variney.

Sono cinque le interpellanze del gruppo Rassemblement Valdôtain: intendimenti della Regione a seguito dell'approvazione da parte del Senato del disegno di legge sull'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario; integrazione dell'attuale modello di supporto agli enti responsabili della realizzazione degli interventi a valere sul Pnrr e Pnc; inserimento del tratto di Strada regionale 6 di Champdepraz tra gli interventi di riqualificazione prioritari; presenza di distributori automatici nelle strutture dell'Ausl dedicate alle problematiche legate alla malnutrizione; valutazione sull'aumento del numero di competizioni di Skialp anche nelle categorie giovanili, in vista della stagione invernale 2024-2025.

Il Consiglio discuterà anche otto mozioni, di cui due del gruppo Forza Italia. Con la prima si chiede di prevedere mutui agevolati per finanziare la quota parte del Superbonus a carico dei condomini, mentre la seconda impegna il Governo ad un confronto con le Commissioni consiliari sullo stato della progettazione e degli interventi previsti nel tratto della Strada statale n. 26 tra Quart e Saint-Christophe.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato tre mozioni: interventi per la creazione di ambulatori sociali; introduzione del progetto di Pet Visiting in Valle d'Aosta; azioni per vietare l'utilizzo di prodotti a base di farina di grilli e altri insetti nelle mense ospedaliere e scolastiche.

Tre sono anche le mozioni del gruppo Progetto Civico Progressista: impegno della Regione a sollecitare il Parlamento all'approvazione della proposta di legge per l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura; organizzazione nelle Commissioni consiliari competenti di un approfondimento sugli utilizzi del vettore idrogeno e delle tecnologie collegate nella regione; proposta di modifica della legge n. 11/2023 per risolvere le criticità emerse sugli adempimenti amministrativi per le locazioni brevi con finalità turistiche.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 

 

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Comunicato n° 86 del 19 febbraio 2024
Consiglio del 21 e 22 febbraio: iscritti due punti all'ordine del giorno suppletivo

L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio 2024, è stato integrato da due interrogazioni a risposta immediata.

Il gruppo Rassemblement Valdôtain chiede informazioni sui tempi di presentazione alla Commissione consiliare del Piano regionale dei trasporti, mentre il gruppo Progetto Civico Progressista intende sapere se ci sono state interlocuzioni con l'Azienda J.B. Festaz per la sostituzione delle colonne idriche del futuro ospedale di comunità.

Con questa integrazione all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi sessantadue oggetti.

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Comunicato n° 89 del 21 febbraio 2024
Parere favorevole allo scioglimento del Consiglio comunale di Antey-Saint-André

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 21, e domani, giovedì 22 febbraio 2024, per discutere un ordine del giorno composto di 62 punti.

L'Assemblea ha espresso parere favorevole all'unanimità sullo scioglimento del Consiglio comunale di Antey-Saint-André, ai sensi dell'articolo 43 dello Statuto speciale e dell'articolo 70 della legge regionale n. 54/1998 sul sistema delle autonomie in Valle d'Aosta. Tali articoli prevedono, infatti, che i Consigli comunali siano sciolti con deliberazione della Giunta regionale, sentito il Consiglio Valle.

La procedura è stata avviata dalla Giunta regionale a seguito delle dimissioni, avvenute il 5 e 7 febbraio scorso, di quattro componenti del Consiglio comunale di Antey-Saint-André, che non sono surrogabili in quanto mancano ulteriori candidati non eletti e a fronte delle dimissioni già intervenute il 6 dicembre 2021 e il 1° settembre 2023 di un Consigliere e del Vicesindaco, che fanno mancare il numero necessario per il funzionamento del Consiglio.

Dopo il parere del Consiglio Valle, la Giunta regionale approverà definitivamente lo scioglimento e il Presidente della Regione, con proprio decreto, nominerà il Commissario.

 

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Comunicato n° 90 del 21 febbraio 2024
Question time sul Piano regionale dei trasporti

Nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024 il gruppo Rassemblement Valdôtain ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sul Piano regionale dei trasporti.

In particolare, il Capogruppo Stefano Aggravi, riferendosi ai lavori per l'aerostazione Corrado Gex ha chiesto di sapere quando sarà portata all'attenzione della Commissione competente la versione aggiornata del Prt.

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha riferito che «il lavoro è in fase di ultimazione e sarà presentato entro la fine del mese di marzo alla Giunta per poi essere messo a disposizione dei Commissari

Il Capogruppo Aggravi ha replicato di «attendere il documento in Commissione che darà una visione generale della situazione dei trasporti in Valle

 

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Comunicato n° 91 del 21 febbraio 2024
Question time sull'ospedale di comunità al J.B. Festaz

Si è parlato della struttura del J.B. Festaz e dei lavori per la realizzazione del futuro ospedale di comunità nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024 con un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

«Dal sopralluogo effettuato il 13 febbraio scorso dalla quinta Commissione consiliare, è emerso che vi è un'effettiva interferenza dei lavori per l'ospedale di comunità e problematiche sulle colonne dell'acqua e che, queste ultime, sarebbero da sostituire ma non rientrano nei costi previsti - ha sottolineato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Considerata l'importanza dell'impianto idrico per una struttura sanitaria, vi sono delle interlocuzioni in corso con l'azienda J.B. Festaz per risolvere questa problematica?»

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha risposto: «Abbiamo sentito l'azienda J.B. Festaz per comprendere se vi fossero dei problemi relativi alle colonne idriche nell’ambito dei lavori in corso per la realizzazione dell’ospedale di comunità, che occupa una porzione della casa di riposo: ad oggi non risultano particolari problematiche inerenti le colonne idriche, se non che nel corso dei lavori si è rilevata l’opportunità di rinnovare anche gli impianti del piano sul quale si sta inserendo l’ospedale di comunità. J.B. Festaz ha inoltre comunicato che chi lavora nel cantiere ha già individuato soluzioni idonee a mantenere adeguata la situazione delle colonne nell'area occupata dal futuro ospedale di comunità. Eventuali più ampi interventi che comprenderanno tutti i piani dell’edificio esulano dalle attività previste nel cantiere per la realizzazione dell’ospedale di comunità, e ad oggi non sono oggetto di manutenzione straordinaria programmata. Evidenzio che alla collega è stata fornita nel corso del 2023 tutta la documentazione relativa al progetto per la realizzazione dell'ospedale di comunità, a partire dalla programmazione preliminare.»

«Non mi è stata fornita tutta la documentazione perché quello che abbiamo visto al sopralluogo è un passo successivo - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -: chiederò la nota del J.B. Festaz che dice che non ci sono problemi sulle colonne idriche, perché in futuro dovesse mai succedere qualcosa avremo modo di capire le responsabilità. Ribadiamo che dal momento che si stanno facendo i lavori, avrebbe senso intervenire oggi sulle colonne: non ha senso rimandare visto che la Regione dispone delle risorse necessarie per un'opera di questo tipo.»

 

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Comunicato n° 92 del 21 febbraio 2024
Interrogazione sui costi per i lavori di elettrificazione della ferrovia Aosta/Ivrea

I lavori di elettrificazione del tratto ferroviario tra Aosta e Ivrea sono stati nuovamente oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024 con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Facendo un paragone con la tratta Rocchetta/Potenza, il Consigliere, Simone Perron ha sottolineato che «gli interventi di elettrificazione sono molto simili. Quello dell'Aosta/Ivrea è lungo 66 km, prevede la realizzazione di tre nuove sottostazioni elettriche e l'adeguamento di 21 gallerie per un costo di 79 milioni a valere sul Pnrr. Il tratto sulla linea Potenza/Foggia prevede lavori per 69 km circa, di cui 17 distribuiti in 38 gallerie e la realizzazione di due sottostazioni elettriche e di due cabine per la distribuzione della trazione elettrica, per un totale di 61 milioni di euro. Il Governo era a conoscenza di questi dati? In che aspetti differiscono questi interventi che presentano caratteristiche analoghe ma con una maggiorazione del costo del 30% per la tratta valdostana?»

L'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha definito «difficile fornire informazioni su progetti che non sono a nostra disposizione. Riportiamo quindi quanto messoci a disposizione da Rfi per comprendere i maggiori costi della tratta ferroviaria valdostana. Innanzitutto, i prezzi con cui gli interventi sono andati in gara: quelli della nostra tratta avevano tariffe aggiornate al 2022 mentre le altre erano antecedenti. L'intervento dell'Ivrea/Aosta comprende, oltre all'elettrificazione, anche ulteriori opere tra cui l'adeguamento alle normative alle specifiche tecniche di interoperabilità per persone in mobilità ridotta nelle stazioni; gli interventi di velocizzazione e adeguamento nelle stazioni di Nus, Hône e Bard; la demolizione e ricostruzione di alcune opere d'arte esistenti lungo la linea con il rifacimento della relativa viabilità; l'importante intervento di demolizione e ricostruzione della galleria artificiale di Ivrea. Le nuove sottostazioni elettriche da realizzare con i relativi allacci sono tre per la tratta Ivrea/Aosta e due per la Rocchetta/Potenza.»

Il Consigliere Perron ha replicato che «la scelta dell'elettrificazione della ferrovia è un tema di cui si parlerà ancora a lungo. Nel 2021 il nostro gruppo aveva invitato il Governo a non limitarsi a considerare l'elettrificazione come unica forma di possibile alimentazione della ferrovia ma a prendere in considerazione anche altre soluzioni alternative. Vogliamo portare all'attenzione dell'Aula un documento della terza sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici del mese di luglio 2022 che esprimeva criticità sulla mancata ricerca di soluzioni alternative rispetto a quella dell'elettrificazione. Questo parere non è mai stato reso disponibile ai lavori del Consiglio. È stato ricevuto? Se sì, è stato considerato? Presenteremo una risoluzione per avere risposte

 

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Comunicato n° 93 del 21 febbraio 2024
Interrogazione sulle future attività di cantiere dell'ospedale Parini

La realizzazione del nuovo corpo G3 per l'ampliamento delle centrali tecnologiche dell'ospedale Parini è stata al centro di un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain discussa nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024.

Il Consigliere Diego Lucianaz ha posto l'accento sulla criticità legata al «moto vibratorio che sarà originato dal cantiere posto a pochi metri da reparti critici dell'ospedale come quelli di Rianimazione, Urologia, Unità coronarica, Cardiologia e Chirurgia, oltre alle sale operatorie e al laboratorio di analisi cliniche, le cui apparecchiature elettromedicali e diagnostici in vitro sensibili devono essere assolutamente protette da qualsiasi impatto vibrazionale.» Ha quindi voluto sapere da quali enti sia stata redatta e visionata la relazione tecnica di impatto vibrazionale di cantiere, la metodologia per la valutazione dei livelli vibrazionali indotti e gli interventi di mitigazione delle vibrazioni; se sia stata effettuata un'attenta analisi dell’impatto da vibrazioni in fase di realizzazione dell'attività cantieristica, in particolare la caratterizzazione dell’area di intervento e dello stato vibrazionale ante operam; il dettaglio dell'attività di monitoraggio costante e accurato delle vibrazioni create dall'attività cantieristica in un'area così particolarmente sensibile a pochi metri dai reparti a elevata criticità dell'ospedale.

«Siamo perfettamente consapevoli che il cantiere inserito nel contesto urbano recherà inevitabilmente anche disagi - ha premesso l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Questo aspetto è stato più volte oggetto di approfondimento nell’ambito del Tavolo di lavoro tecnico costituito con il Comune di Aosta e Siv, il quale ha condiviso di monitorare costantemente lo svolgimento delle attività.»

Ha quindi riferito che «la relazione preliminare di impatto vibrazionale è stata redatta dal Coordinatore per la sicurezza, e contiene la valutazione degli impatti vibrazionali degli interventi previsti nell’ambito del cantiere di realizzazione del corpo G3. La realizzazione delle centrali è posta ad una distanza di circa 10 metri dagli edifici esistenti. Gli scavi saranno protetti da una parete di pali di contenimento che faranno sì che le vibrazioni indotte dai mezzi d’opera si disperdano prima di raggiungere gli edifici: per la sua realizzazione, i progettisti hanno individuato la tipologia di perforazione ad elica e l’attività di perforo verrà condotta in serie per un singolo palo alla volta e consentirà così di contenere gli impatti vibrazionali rispetto alle attività e ai servizi dell'ospedale. Questa parete costituirà già di per sé una efficace schermatura rispetto alle vibrazioni generate dalla fase di scavo: fase che risulterà molto frazionata nel tempo, e quindi in generale poco impattante. Le macchine operatrici utilizzate negli scavi saranno perforatrici di ultima generazione, molto performanti e a ridotto impatto acustico/ambientale. Il Coordinatore della sicurezza riferisce inoltre che l’intera area di realizzazione delle centrali e tutti gli edifici circostanti saranno oggetto di attento monitoraggio delle vibrazioni ante, durante e post opera con sistemi di ultima generazione in grado di misurare qualsiasi tipo di vibrazione.»

Il Consigliere Lucianaz ha trovato «ridicola la risposta dell'Assessore: l'attività di un cantiere nella zona più critica della città di Aosta, per la presenza dell'ospedale oltre che di tutti i condomini situati nelle vicinanze, avrà un impatto devastante. Ricordo che avremo attività di scavo e di sbancamento per oltre 600 m2 di terreno rimosso, che andranno a toccare la Rianimazione e le sale chirurgiche: vedo difficile schermare le vibrazioni derivanti dalle demolizioni effettuate con bulldozer, pale meccaniche, e con uno spostamento continuo di autocarri. Sarò curioso vedere i risultati del monitoraggio: io mi auguro che qualcuno si assuma la responsabilità di questi interventi. Resto in attesa della documentazione richiesta riguardante le relazioni dei tecnici coinvolti perché su questo argomento dovremo confrontarci ancora.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

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Comunicato n° 94 del 21 febbraio 2024
Interpellanza sull'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha voluto conoscere le intenzioni del Governo regionale in merito al disegno di legge sull'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario approvato in prima lettura dal Senato il 23 gennaio scorso.

In particolare, il Capogruppo Stefano Aggravi ha chiesto se vi siano state delle interlocuzioni con il Ministero per gli affari regionali e le autonomie o altri dicasteri del Governo italiano, anche nell'ambito dei rapporti tenuti di concerto con le altre Regioni a Statuto speciale, in merito agli effetti che la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) potrebbero avere con riferimento alle competenze oggi già assegnate alla Valle d'Aosta, così come alle altre "Speciali". «La sanità e l'istruzione rientrano nei Lep previsti per le Regioni a Statuto ordinario - ha detto Aggravi -: se queste Regioni avranno determinati livelli, noi dovremo adeguarci agli standard? Si è già pensato a come gestire questa problematica? Il disegno di legge fa poi molti richiami al territorio nazionale, così viene citata tra i principi l'insularità, ma non vengono minimamente tenute in considerazione le aree montane: è intenzione del Governo regionale intervenire su questa tematica? Visto che il disegno di legge prevede anche la possibilità di applicazione da parte delle Speciali per quelle competenze non presenti nei propri Statuti, è stata valutata l'opportunità di applicarne alcune? Vorremmo capire come il Governo intenda muoversi, perché c'è il rischio che la nostra specialità possa essere in pericolo.»

Ricordando che «il Governo regionale, ispirato da sempre dai principi del federalismo, non può che guardare con favore alle riforme istituzionali e amministrative che vanno in questa direzione», il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito che «il disegno di legge approvato in Senato è molto diverso dal primo presentato dal Ministro Calderoli ma, non essendo definitivo, in quanto deve ancora passare al vaglio della Camera, al momento è difficile valutarne l'impatto sul sistema regionale. È quindi difficile trarre delle conclusioni sui termini di applicabilità del disegno di legge sulle autonomie speciali. Uno dei nodi oggetto di discussione riguarda la determinazione dei Lep concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale che potrebbe vedere la luce tra alcuni anni, secondo autorevoli pareri addirittura tra quattro o cinque anni. La determinazione dei Lep ha assunto un ruolo centrale nel disegno di legge sull’autonomia differenziata, visto che la loro definizione costituisce una condizione obbligatoria per il trasferimento delle funzioni alle Regioni, in quanto vi è l’esigenza di avere il riferimento necessario per determinare le risorse da destinare alle Regioni che faranno richiesta di maggiore autonomia. Non conoscendo i Lep, non è possibile dare una risposta sui loro effetti che potranno essere valutati solo nel momento in cui saranno definiti

«Si può tuttavia ritenere che dovrebbe prevalere la possibilità di far valere la specialità, perché diversamente si appaleserebbero profili di incostituzionalità della norma in oggetto - ha proseguito Testolin -. La nostra Regione e le altre Autonomie speciali, a prescindere dal percorso dell’autonomia differenziata in atto, dispongono comunque già dello strumento normativo per l’acquisizione di ulteriori funzioni in attesa della revisione degli Statuti e dunque anche quelle indicate nel terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Si tratta delle norme di attuazione statutaria, alle quali la giurisprudenza costituzionale consolidata ha riconosciuto un ruolo interpretativo e integrativo delle sfere di competenza come delimitate dagli Statuti. In attesa della revisione dello Statuto speciale, della definizione dei Lep e del completamento dell’autonomia differenziata, la nostra Regione può dunque avviare, come sta già facendo, le iniziative che riterrà utili e opportune per acquisire nuove funzioni nell’ambito dell’attività svolta dalla Commissione paritetica, perché la nostra specialità derivante dallo Statuto ci fa ritenere che lo si possa modificare o attuare solamente con procedure legislative ben definite e non con norme di legge ordinarie dello Stato

Il Capogruppo Aggravi ha replicato che «certe valutazioni vanno fatte sicuramente a bocce ferme ma è bene prestare la giusta attenzione a questa tematica composita e complessa. Il testo in discussione contiene elementi che complicano i rapporti tra la Regione e lo Stato, prevedendo procedure diverse da quelle indicate chiaramente nell'articolo 116 della Costituzione che spiega già come potrebbe essere strutturata l'autonomia differenziata: una situazione già regolata da una norma costituzionale non dovrebbe essere messa in discussione da una legge. La determinazione dei Lep sarà lunga ma è bene avviare un ragionamento fin da ora. Sappiamo bene che i Lep nelle aree montane sono caratterizzati da maggior costi e sono diversi da quelli applicabili, ad esempio, nelle aree urbane. C'è poi la clausola molto limitativa che dice che i Lep devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo anche le Regioni a Statuto speciale. Non c'è una clausola di salvaguardia delle competenze già in capo alle Speciali. Parlare di autonomia differenziata è un programma vasto e bisogna stare attenti perché potremmo risvegliarci una mattina e trovare un mondo ben diverso da quello che abbiamo vissuto, soprattutto nelle nostre zone di montagna

 

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Comunicato n° 95 del 21 febbraio 2024
Interpellanza sulla destinazione del Palazzo Cogne di Aosta

Nella seduta mattutina del 21 febbraio 2024, il Consiglio ha affrontato la questione della destinazione del Palazzo Cogne di Aosta con un'interpellanza illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

«Con l'accordo tra lo Stato e la nostra Regione firmato lo scorso 31 gennaio vengono destinati, tra gli altri, 6 milioni di euro a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che saranno impiegati per la realizzazione dello studentato universitario a Palazzo Cogne - ha evidenziato la Consigliera Chiara Minelli -.  Le dimensioni di questo edificio permetterebbero l'allocazione di altre attività e in passato il Presidente della Regione ha parlato di "destinazione plurima" della struttura con una parte da assegnare alle associazioni. Tra queste, il Circolo culturale sportivo Cogne di Aosta ha ripetutamente avanzato la richiesta di poter ritornare nella sua sede storica di corso Battaglione Aosta. Chiediamo se sia confermata la volontà di destinare una parte del Palazzo alle associazioni e, in particolare, al Ccs Cogne e se vi sia l'intenzione di prevedere delle interlocuzioni con le associazioni interessate, considerato che la progettazione dovrà avvenire nel primo semestre del 2024.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha voluto chiarire che «la priorità dell’intervento all'ex Palazzo Cogne riguarda la realizzazione dello studentato. Ciò detto, occorre evidenziare come la volontà sia anche quella di valorizzare una parte dell’immobile per accogliere iniziative commerciali private, di utilizzarne eventualmente una parte per localizzare degli uffici regionali e di destinare allo stesso tempo degli spazi alle associazioni o, meglio, di ridestinarli alle associazioni che già avevano la sede in quell’edificio. È troppo presto per entrare nel dettaglio, anche perché va ribadito che dando la priorità allo studentato non sono note le metrature residuali che saranno disponibili per altre destinazioni: quando le conosceremo sarà possibile avviare un giusto confronto con le associazioni e valutare le diverse possibilità avendo riguardo alla compatibilità con l’intervento prioritario (lo studentato) e approfondendo anche il titolo giuridico per accogliere le associazioni e le quantificazioni gli eventuali oneri a loro carico.»

La Consigliera Minelli ha accolto con favore «la volontà di destinare alle associazioni una parte del Palazzo. Tuttavia, se è vero che bisogna conoscere lo spazio destinato allo studentato, occorre avviare fin d'ora una interlocuzione con le associazioni, in modo da tenere in debita considerazione le loro esigenze fin dalla parte progettuale oltre che per informare sulle scelte compiute. Dispiacerebbe che nelle scelte future si desse priorità agli uffici o alle attività commerciali piuttosto che spazi alle associazioni. È importante riconoscere il valore dell'associazionismo, in particolare del Ccs Cogne che ha dato molto alla città di Aosta: bisogna sempre ricordarsi di queste realtà, non solo a ridosso delle elezioni.»

 

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Comunicato n° 96 del 21 febbraio 2024
Interpellanza sulle competizioni di Skialp

Nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024 il gruppo Rassemblement Valdôtain ha illustrato un'interpellanza sulla necessità di aumentare le competizioni di Skialp per i settori giovanili.

«Ad oggi, il numero delle gare di scialpinismo a loro dedicato è piuttosto basso nella nostra regione, anche se nei principali comprensori sciistici sono stati realizzati dei percorsi preparati e tracciati - ha commentato il Vicecapogruppo Dennis Brunod -. La disciplina sarà inclusa nei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026 e sarebbe opportuno incentivare il numero di competizioni sul territorio regionale a favore dei giovani che sono il futuro di questo sport! Chiediamo se vi sia l'intenzione di interloquire con le varie società di gestione degli impianti sciistici e con i potenziali organizzatori di eventi di skialp (Asiva, sci club, associazioni, enti vari), per valutare la possibilità di ampliare il numero di competizioni giovanili in vista della stagione invernale 2024-2025

L'Assessore allo sport, Giulio Grosjacques, nel premettere che «i calendari agonistici per la prossima stagione invernale saranno formalizzati nell'autunno 2024, compresi quelli internazionali, nazionali e regionali di sci alpinismo», ha riferito che «è già programmato per il 26 aprile 2025 il Trofeo Mezzalama, inserito nel circuito internazionale della "Grande Course", che prevedrà anche una competizione dedicata ai giovani atleti.

«L'Asiva - ha proseguito - sostiene da anni con convinzione il settore dello sci alpinismo, che è inserito nei programmi sportivi del "Progetto Children e Under 23" con risultati molto incoraggianti e ha una squadra regionale seguita da un allenatore messo a disposizione dal Centro sportivo esercito, che ha saputo raccogliere risultati di prestigio sia a livello nazionale che internazionale. L'Asiva, con cui interloquiamo con regolarità, ha assicurato di essere disponibile a porre in essere ogni iniziativa con gli sci club per continuare a sostenere il settore giovanile e a valutare la possibilità di organizzare nella stagione 2024-2025 alcune competizioni rivolte in particolare ai giovani atleti, da inserire nel calendario nazionale e regionale della Fisi. Gli sci club che seguono lo sci alpinismo a livello agonistico non sono molti e fra questi spicca, per l'attività giovanile, lo sci club Corrado Gex che collabora attivamente con l'Asiva per lo sviluppo del settore e nell'organizzazione di competizioni, come la Coppa del Mondo giovanile 2023 in sinergia con lo sci club Gran San Bernardo. L'organizzazione di manifestazioni sportive di livello nazionale impone uno sforzo organizzativo notevole sia in termini di personale che di risorse finanziarie. Il Governo può assicurare il sostegno economico grazie alla legge regionale n. 3/2004 in materia di interventi a favore dello sport. Per la realizzazione delle competizioni, invece, gli organizzatori devono interloquire direttamente con le società gestrici dei comprensori sciistici che, qualora lo ritengano, sulla base delle rispettive competenze, potranno interfacciarsi con la struttura regionale che si occupa di impianti a fune e piste da sci. Sono infatti queste società che, nel rispetto della norma, hanno la piena autonomia di organizzare il comprensorio assegnato sia per quanto riguarda la normale fruibilità delle piste, sia per l'organizzazione di manifestazioni sportive. Anche da parte loro risulta, comunque, la piena disponibilità

Il Vicecapogruppo Brunod si è detto contento «dell'interesse dimostrato da parte del Governo e degli altri soggetti coinvolti. Volevamo capire come inserire in calendario piccole competizioni per consentire ai giovani di avvicinarsi a questa disciplina in un contesto agonistico. Sappiamo che l'organizzazione di questi eventi è tutt'altro che facile e ci fa molto piacere sapere che l'Asiva sia sempre molto attenta e che si sia resa disponibile a valutare lo sviluppo di progetti futuri

 

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Comunicato n° 97 del 21 febbraio 2024
Interpellanza sul contrasto alla desertificazione commerciale

Il fenomeno della desertificazione delle attività commerciali è tornato all'attenzione del Consiglio con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta del 21 febbraio 2024.

Il Consigliere Christian Ganis ha ricordato che «il numero delle imprese registrate al 31 dicembre 2023 è di circa 12.400 unità rispetto all'anno precedente, con 685 nuove attività e 592 cessazioni non d'ufficio, pari al + 0,7%. Nel settore del commercio, invece, è stato registrato un calo di 14 imprese (- 0,7%) e la ricerca "Demografia d'impresa nelle città italiane" dell'Ufficio studi di Confcommercio evidenzia che, dal 2012 a oggi, i negozi di vendita al dettaglio della nostra regione sono passati da 250 a 178: uno su quattro ha abbassato la serranda per sempre. Chiediamo se l’Amministrazione regionale abbia l'intenzione di porre in atto delle misure tempestive a sostegno delle attività commerciali per contrastare questo fenomeno. Siamo molto preoccupati.»

«La crisi attuale, che è di carattere sia strutturale che congiunturale, ha radici profonde in un sistema economico globalizzato in rapidissima evoluzione - ha ricordato l'Assessore al commercio, Giulio Grosjacques -, nel quale qualsiasi intervento a livello locale può rappresentare un utile sostegno agli operatori del settore ma non di certo costituire, da solo, la panacea di tutti i mali. Per quel che riguarda i dati statistici, in particolare quelli relativi alle aperture/chiusure delle attività commerciali in Valle, si rileva come negli ultimi anni essi rispecchino, nei valori percentuali, il trend nazionale e siano, rispetto ad alcuni parametri, addirittura migliori: ad esempio, la variazione in diminuzione delle nuove iscrizioni al Registro delle imprese dal 2022 al 2023 relativa al commercio al dettaglio in Valle d'Aosta è stata circa del 2% rispetto ad una media nazionale dell'8%. Quindi, nell'ultimo anno, il dato nazionale è stato di 4 volte peggiore rispetto a quello valdostano, così come evidenziato dai centri studi delle associazioni di categoria.»

«La maggioranza e il Governo regionale - ha proseguito - sono consapevoli del fatto che la situazione è seria e che va affrontata con misure efficaci, concrete, mirate e che siano il frutto di studi approfonditi e condivisi con tutti i portatori di interesse e non di semplici tentativi mutuati da esperienze realizzate in realtà completamente diverse dalla nostra. Nel triennio 2021-2023 è stata messa in campo la misura di aiuto sperimentale per gli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità, per un totale complessivo di 2 milioni di euro erogati e 426 esercizi finanziati, di cui 25 di nuova apertura. Questa forma di sostegno ha ottenuto il gradimento degli operatori, tanto che a partire da quest'anno è stata resa strutturale, con uno stanziamento complessivo di altri 2,1 milioni di euro per il triennio 2024-2026. Inoltre, le imprese del settore commerciale potrebbero beneficiare in un futuro non così lontano delle agevolazioni fiscali e contributive derivanti dall'approvazione di una norma di attuazione in materia di fiscalità di vantaggio per l'istituzione di "zone franche montane" e "zone produttive speciali", così come individuate nella relazione illustrata dal Presidente della Regione alla prima Commissione consiliare.»

«Il nostro gruppo ha sempre avuto una grande attenzione al settore del commercio - ha replicato il Consigliere Ganis - e abbiamo cercato, attraverso numerose iniziative, di proporre delle soluzioni alla crisi, anche presentando una proposta di legge sui distretti del commercio. La legge Bersani che ha liberalizzato le licenze non ha certo favorito la ripresa, ma ora stiamo anche assistendo al problema del ricambio generazionale: occorre quindi cambiare passo, investendo di più sulle piccole realtà, rivedere la legge sul commercio, regolamentando anche la grande distribuzione, con il fine di valorizzare al meglio le nostre attività commerciali e tutto il tessuto economico valdostano.»

 

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Comunicato n° 98 del 21 febbraio 2024
Respinta una mozione sugli affitti brevi

Nella seduta pomeridiana del 21 febbraio 2024, l'Assemblea regionale ha respinto, con 19 astensioni (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA) e 16 voti a favore (PCP, Lega VdA, RV, FI, GM), una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista riguardante la legge regionale n. 11/2023 in materia di locazioni brevi per finalità turistiche.

In particolare il testo chiedeva di mettere a disposizione del Consiglio regionale, entro 30 giorni, una modifica alla norma per dare risposta alle criticità emerse in questi primi mesi di applicazione.

«Come abbiamo già rilevato in precedenti iniziative, la norma sta creando una serie di problematiche che si riflettono negativamente sul patrimonio immobiliare, sul settore turistico, sulle entrate fiscali e sui proprietari degli immobili - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Il Governo regionale ha dichiarato che avrebbe effettuato approfondimenti sulle eventuali modifiche o integrazioni da apportare alla legge. Lo spirito della legge era quello di incentivare gli affitti brevi, non di limitarli: ci rammarichiamo che l'Assessore non prenda in considerazione le nostre segnalazioni visto che non gli vengono rappresentate dalle associazioni di categoria, ma ribadiamo che bastava definire che l'abitazione principale fosse legata alla residenza del proprietario per fare un affitto breve e non alla destinazione d'uso dell'abitazione. Basterebbe sentire quei professionisti che si ritrovano a fare delle pratiche edilizie per capire le problematiche in essere, soprattutto visto che gli uffici tecnici comunali si troveranno ad affrontare le varie richieste di cambio di destinazione d'uso e l'effettiva possibilità di concederle rispettando gli equilibri funzionali, di controllo e di sanzione previsti dalla legge 11/2023. Siamo di fronte a una situazione urgente che non può essere procrastinata e che ha bisogno di risposte rapide in tempi certi: l'accoglimento della nostra mozione o per lo meno la discussione in Commissione delle problematiche raccolte poteva rappresentare un passo in avanti.»

L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, ha chiesto il ritiro della mozione «perché allo stato attuale non sono possibili modifiche di natura urbanistica alla legge 11/2023 che possano portare innovazioni per far fronte alle presunte criticità. Ribadisco che questa non è una legge urbanistica e non ha introdotto alcuna nuova disposizione di carattere urbanistico. È evidente che quando un fenomeno pressoché privo di regolamentazione venga codificato possano emergere delle problematiche, tuttavia queste non sono state particolarmente numerose e sono già oggetto di attenzione da parte degli uffici regionali e comunali. Ad oggi, abbiamo rilasciato 3028 Cir, di cui 2817 in abitazioni temporanee e 211 nell'abitazione principale. Le ipotesi di modifica in corso riguardano il recepimento della legge statale. Informo questo Consiglio che nel prossimo periodo, è previsto un secondo incontro informativo/formativo, non ancora calendarizzato, rivolto ai funzionari comunali (il primo ha visto la partecipazione di 140 persone).»

 
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Comunicato n° 99 del 21 febbraio 2024
Interpellanza sulle spese di riscaldamento degli alloggi Erp

Nella seduta consiliare del 21 febbraio 2024, il gruppo Forza Italia ha interpellato il Governo sulle spese condominiali di riscaldamento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

«Solo una parte degli appartamenti Erp, ubicati in condomini, sono amministrati direttamente dall'Agenzia regionale di edilizia residenziale, che si occupa anche della riscossione delle spese di riscaldamento, e quasi tutte queste unità immobiliari sono collegate alla rete di teleriscaldamento della città di Aosta, i cui costi sono aumentati significativamente negli ultimi anni - ha ricordato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Vorremmo quindi fare il punto della situazione: quanti sono gli appartamenti Erp assegnati nella città di Aosta al 31 dicembre 2023 di cui l’Arer gestisce le spese condominiali e quanti di questi sono collegati alla rete di riscaldamento? A quanto ammonta la spesa media pro-appartamento sostenuta per il riscaldamento nella stagione 2022-2023? E, infine, vogliamo conoscere il giudizio del Governo sul costo medio sostenuto in rapporto ad altre modalità di riscaldamento e sui casi invece che manifestano la spesa più elevata, e se intenda intervenire in merito

«Complessivamente Arer gestisce, nella città di Aosta, le spese condominiali di 880 alloggi, di cui 851 con riscaldamento centralizzato allacciato alla rete del teleriscaldamento - ha precisato l'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet -. La spesa media pro appartamento per il riscaldamento di questi 851 alloggi per la stagione 2022-2023 ammonta a 967 euro. Per i 29 alloggi di Aosta con riscaldamento centralizzato alimentato da combustibile tradizionale (metano, gpl e gasolio), la spesa media è di circa 1.210 euro, mentre per le 301 unità immobiliari fuori Aosta (site prevalentemente in bassa Valle, con temperature generalmente più miti) la spesa media è di 1.087 euro.  Non risultano evidenze di costi superiori del teleriscaldamento rispetto alle alimentazioni con combustibili tradizionali, né potrebbe essere diversamente in forza del contratto stipulato con Telcha, rispetto al quale eventuali costi superiori rispetto alle forniture tradizionali vengono rimborsati, fermo restando che il costo di riferimento è relativo al costo di produzione dell’energia termica

«I consumi più elevati si riferiscono generalmente ad alloggi con metrature grandi (superiori ai 100 metri quadri), che quindi scontano sia una maggiore spesa sulla quota millesimale di consumo involontario, sia un maggior consumo legato ai volumi da scaldare - ha proseguito Sapinet -. Esistono poi casi di eccesso nei consumi o per ragioni sanitarie (soggetti allettati o con limitata capacità motoria) o per ragioni legate ad abitudini o, infine, per scarsa capacità o volontà di gestire e regolare i caloriferi. La spesa per il riscaldamento si situa in una fascia tra i 2.600 e i 140 euro per la stagione 2022-2023 e, nel caso di anomalie segnalate, l'Arer provvede alle verifiche del caso con propri tecnici. Con l’obiettivo di limitare i consumi e, conseguentemente, le spese a carico degli assegnatari, l’Azienda ha avviato, a partire dall’inizio del 2023, un importante intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici di proprietà, anche a valere sulle agevolazioni fiscali previste dal Superbonus 110%: questo in attuazione e coerenza con la legge regionale 8/2022 approvata da questo Consiglio. Voglio ricordare la situazione precedente agli interventi, anche dal punto di vista della sicurezza, che hanno riguardato lo stato delle caldaie, dei sistemi di areazione, delle canne fumarie e quanto il risparmio, se considerato al netto delle fluttuazioni e delle speculazioni sui prezzi dell’energia, sia stato importante. È stato fatto un grande sforzo per ridurre le spese per il riscaldamento, fermo restando l’impegno di tutti a poter ancora intervenire su eventuali specifiche situazioni che risultassero ancora da migliorare

Il Capogruppo Marquis si è detto soddisfatto della risposta: «Il teleriscaldamento è un'ottima opportunità perché influisce positivamente sulla qualità dell'aria e consente la diminuzione delle spese di investimento per le singole utenze. Devono però essere affrontate le situazioni specifiche che evidenziano spese di riscaldamento significativamente più alte rispetto alla media. Sono una ventina di casi con importi di spesa che vanno da 2.100 e 2.600 euro. Si tratta di appartamenti grandi che sono però in uso a un'utenza con particolari fragilità che va accompagnata nell'utilizzo del teleriscaldamento. L'Arer dovrebbe farsi carico di verificare queste specifiche situazioni e, se del caso, dare le indicazioni per la corretta gestione del riscaldamento, per evitare brutte sorprese al ricevimento delle bollette. L'ente dovrebbe fare un'azione proattiva, anziché aspettare le segnalazioni a posteriori: l'obiettivo è quello di far spendere il meno possibile gli utenti

I lavori sono sospesi. Riprendono domani, giovedì 22 febbraio, alle ore 9.

 

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Comunicato n° 100 del 22 febbraio 2024
Interpellanza sulla tutela delle acque dall'inquinamento di metalli pesanti

Nella seduta pomeridiana del 21 febbraio 2024, il gruppo Misto ha illustrato un'interpellanza sulla tutela delle acque potabili dall'inquinamento da metalli pesanti.

«Recentemente abbiamo appreso della presenza di arsenico oltre i limiti di legge nell'acquedotto del comprensorio di Plan Chécrouit, nel comune di Courmayeur - ha segnalato il Consigliere Claudio Restano -. L’arsenico è presente nell’ambiente in varie forme organiche e inorganiche: in particolare, queste ultime sono le più pericolose e sono presenti nell’acqua, compresa quella destinata al consumo umano. L'arsenico è nocivo per la salute: studi condotti in popolazioni con esposizioni croniche hanno documentato effetti negativi su esiti riproduttivi, malattie neurologiche, cardiovascolari, respiratorie, diabete e tumori. Con questa iniziativa voglio capire se le sorgenti che forniscono questo acquedotto siano state classificate e se, in passato, fossero già stati rilevati valori di arsenico superiori ai limiti; cosa si è fatto in questo ultimo anno sul tema degli inquinamenti da metalli pesanti e quali sono gli intendimenti politici?»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha ricordato che «la sorgente che alimenta la zona di fornitura idropotabile di Chécrouit, posta a 1950 metri, è stata censita il 1° ottobre 1997 ed è sotto il controllo del Comune di Courmayeur: in quell'area non sono presenti abitanti residenti, ma vi sono 60 immobili, di cui 13 sono destinati ad attività turistico-ricettiva e per la parte restante seconde case. Sulla base dei monitoraggi eseguiti a partire dal 30 maggio 2023 - data in cui è arrivata la segnalazione da parte del Comune - venivano rilevati valori di 11,7 microgrammi di arsenico per litro presso la sorgente di Plan Chécrouit e 12,6 microgrammi per litro presso la vasca di accumulo della stessa sorgente. Il parametro di legge è di 10 microgrammi per litro con un margine di incertezza di 2,8 microgrammi per litro: tuttavia, a scopo cautelativo, la Struttura igiene degli alimenti dell'Usl ha richiesto al Comune di Courmayeur, a giugno e a dicembre 2023, la trasmissione delle soluzioni e gli eventuali provvedimenti correttivi, necessari al ripristino della qualità delle acque. Il 1° febbraio 2024, il Comune di Courmayeur comunicava di aver adottato ordinanza sindacale con la quale ha vietato l’utilizzo dell’acqua potabile; contestualmente, il Comune chiedeva alla Regione di valutare l'iter per la concessione di deroga, che è stato avviato il 13 febbraio dopo aver ricevuto tutti i documenti necessari. Riguardo all’origine dell’arsenico, tenuto conto della geologia dell’area, esistono forti evidenze che tale parametro sia di chiara origine naturale, così come è indubbio che l’innalzamento dei valori sia riconducibile ai cambiamenti climatici che hanno comportato una riduzione della portata della sorgente che alimenta la zona di fornitura, che è scesa dai 4 litri al secondo del 1997 ai 2,5 litri al secondo del 2023, e una maggiore concentrazione di arsenico.»

L'Assessore ha quindi evidenziato che «l'Ausl e l'Arpa effettuano, come previsto nel Piano di controllo regionale pluriennale sulla sicurezza alimentare, le analisi sulle acque destinate al consumo umano, interpretandone gli esiti nella valutazione dell’idoneità al consumo umano; il Bim, di concerto con i comuni interessati, ha avviato importanti interventi mirati a ridurre questi fenomeni e a garantire la qualità dell’acqua potabile sul territorio regionale. La Regione, da oltre un decennio, ha affrontato la questione del superamento di alcuni parametri chimici nelle acque potabili originato da cause naturali. Con l'approvazione nel 2023 del decreto legislativo di recepimento della direttiva dell'Unione europea sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, deve essere attuato un percorso conoscitivo e di valutazione del rischio, in un'ottica di approccio sistemico all’intera filiera idro-potabile. È stato quindi istituito nel 2023 il tavolo di coordinamento delle strutture regionali competenti per la disciplina della qualità delle acque destinate al consumo umano, che ha il compito di realizzare l’attuazione della direttiva europea e che opera in connessione con l’Osservatorio regionale crisi idrica. A breve, l'Osservatorio produrrà il primo rapporto annuale in materia.»

Il Consigliere Restano, nella replica, si è detto insoddisfatto: «A più riprese ho interessato questo Consiglio e il Governo della problematica relativa alle acque potabili, alla loro qualità e nello specifico alla presenza di arsenico negli acquedotti, invitando a prendere in mano la situazione e a fornire i giusti indirizzi politici per affrontare questa criticità. Avevo anche presentato un emendamento al Piano per la salute e il benessere per prevedere un argomento puntuale per la tutela degli alimenti e delle acque, che è stato bocciato. L'arsenico è presente un po' ovunque: è quindi un problema da affrontare, prima che diventi una vera e propria emergenza. In altre Regioni sono stati fatti approfondimenti sulla natura delle rocce, sulla presenza di arsenico e sulla qualità delle acque: ritengo che anche noi potremmo fare altrettanto, considerate le risorse che abbiamo a disposizione. Esorto il Governo ad impegnarsi di più. Queste questioni si risolvono con le idee e i progetti: è inutile scrivere duecento pagine di Piano per la salute e il benessere per poi non applicarlo nella parte che potrebbe essere significativa per la tutela della salute. Durante lo scorso Consiglio il Presidente aveva affermato che lui risolve i problemi, ebbene conoscete questo problema da un anno e non lo avete affrontato, è il momento di farlo.»

 

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Comunicato n° 101 del 22 febbraio 2024
Interpellanza sulle "liste di galleggiamento" per le visite specialistiche

La questione delle "liste di galleggiamento" per le visite specialistiche è stata affrontata nella seduta consiliare del 22 febbraio 2024, con un'interpellanza depositata dal gruppo Forza Italia.

«L'Usl aveva notevolmente enfatizzato il sistema delle "liste di galleggiamento" - ha ricordato il Consigliere Mauro Baccega -, ossia quelle liste di attesa parallele in cui l'utente viene collocato dopo aver telefonato al Centro unico di prenotazione per prestazioni che non sono disponibili immediatamente. Liste che qualche risposta l'hanno data. Ci risulta, però, che il Cup dell'ospedale non accetti più le prenotazioni per visite specialistiche dichiarando che le agende di prenotazione non sono disponibili e invitando gli utenti a ripassare allo sportello o a telefonare. Vorremmo conoscere i motivi che hanno determinato la chiusura delle "liste di galleggiamento", quale figura tecnica o politica abbia dato questo indirizzo e se l’Assessore era stato avvertito di questa decisione. Considerata la disorganizzazione che regna ancora nella sanità valdostana, nonostante l’approvazione di un Atto aziendale non ancora operativo, è intenzione dell’Assessore dare indirizzo all’Azienda affinché vengano ripristinate le liste di galleggiamento?»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha evidenziato che «le "liste di galleggiamento", aperte a giugno 2023 solo per alcune specialità (prime visite gastroenterologica e neurologica che erano perennemente sature), sono poi state successivamente implementate (endoscopia, dermatologia, oculistica, Tac arcate dentarie, ecografia osteoarticolare e muscolotendinea). Queste liste sono attivate dall’Azienda Usl all'occorrenza e disattivate nel momento in cui l'agenda ha nuove disponibilità. Precedentemente, l’attivazione richiedeva un lasso temporale di alcuni giorni, circostanza che in effetti non ne assicurava la piena funzionalità. A seguito di approfondimenti che abbiamo svolto con la Direzione strategica dell'Usl, il procedimento è stato reso più adeguato e quotidianamente vengono verificate le disponibilità per le visite: in caso di indisponibilità delle liste di attesa, nel giro di alcune ore vengono attivate le "liste di galleggiamento" necessarie.»

«Per il 2024, in base agli indirizzi dati dalla Regione all'Usl, si prevede l’implementazione con ulteriori specialità - ha proseguito -: abbiamo infatti valutato di estendere le "liste di galleggiamento" a tutte le discipline che vedono momentaneamente indisponibili le prenotazioni. Stiamo lavorando con grande impegno per affrontare le necessità quotidiane e per fornire risposte efficaci alla nostra comunità e, parallelamente, stiamo proseguendo nelle programmazioni delle attività. L’atto aziendale è già operativo e al suo interno è contenuto il cronoprogramma che al momento l’Usl sta pienamente rispettando. La strada intrapresa attraverso i concorsi per il reclutamento di nuovi medici, fondamentali per ridurre le liste di attesa si mostra positiva, così come le azioni promosse anche attraverso il nuovo sito internet dell’Azienda Usl che rimanda a una sezione dedicata, di forte richiamo, in un’ottica più ampia che propone la Valle d’Aosta come un’opportunità di vita e professione.»

«Bisogna fare di più e meglio - ha replicato il Consigliere Baccega -, perché sono di più i medici che vanno in pensione rispetto a coloro che vengono assunti: nel 2023 sono stati espletati 26 concorsi, e sono tanti, ma a fronte di 145 partecipanti iscritti ai concorsi per dirigenti medici ne sono stati assunti solo 24 a tempo indeterminato e 2 a tempo determinato. Questo a testimonianza che le misure di attrattività del nostro sistema sanitario non hanno funzionato. Inoltre, c'è la necessità che i medici tornino a fare i medici e non gli amministrativi. Questo continuo cambiamento di governo della sanità non ha certo favorito la buona organizzazione. Riguardo alle "liste di galleggiamento" ho rilevato che qualcosa non funziona, perché le modalità di prenotazione al Cup non facilitano i cittadini.»

 
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Comunicato n° 102 del 22 febbraio 2024
Interpellanza sulla struttura terapeutica di regione Talapé

Si è parlato della struttura residenziale terapeutica di Regione Talapé, ad Aosta, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 22 febbraio 2024.

«Ci sono giunte delle segnalazioni di pazienti allontanati da questa struttura, che accoglie utenti con problematiche legate a dipendenze, perché considerati ingestibili - ha dichiarato la Consigliera Raffaella Foudraz -. Queste persone sono quindi obbligate a rimanere fuori dal centro per giorni senza avere un luogo dove potersi rifugiare. Chiediamo di sapere se questo corrisponda al vero; se la Regione sia a conoscenza di questa gravissima problematica; se esista un protocollo di intervento da parte dei gestori del servizio e cosa preveda in caso di pazienti considerati ingestibili; quali azioni si intendono adottare

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha precisato che «la sospensione temporanea del percorso con l’allontanamento del paziente avviene solo in caso di ripetute trasgressioni ed è sempre e comunque previsto e concordato il rientro in struttura. Non ha scopo punitivo, ma è finalizzata alla rimotivazione alla cura. Il Servizio per le dipendenze dell'Ausl e le cooperative convenzionate hanno sempre risposto alle esigenze di cura e sociali di un'utenza fragile. Tutti i percorsi residenziali per le dipendenze patologiche e per i disturbi di interesse psichiatrico sono avviati esclusivamente su base volontaria: l’utente in ingresso accetta quindi il programma terapeutico proposto, le attività e i controlli connessi, compreso il regolamento interno che è a tutela del percorso trattamentale dell’utente e delle altre persone presenti in struttura. Si chiede agli ospiti di tenere un comportamento adeguato ed è vietata l'assunzione di sostanze stupefacenti o alcool o la loro introduzione nel centro. Quando vengono verificate trasgressioni al regolamento o positività ai test tossicologici, l’utente non viene mai allontanato immediatamente ma le situazioni sono approfondite in più incontri tra gli operatori e confronti con gli operatori del Serd. Solo in caso di ripetute trasgressioni, la struttura mette in atto una sospensione temporanea del percorso con allontanamento dell’utente e suo rientro concordato. Nel corso del 2023 sono stati allontanati dalla struttura quattro utenti ed è stata sempre posta attenzione affinché potessero avere delle alternative residenziali certe in attesa del rientro in struttura

«Non sono pienamente soddisfatta della risposta - ha replicato la Consigliera Foudraz -. Le segnalazioni che abbiamo ricevuto non parlano assolutamente di "sospensioni concordate". Anche la questione delle "sistemazioni alternative" non rispecchia quanto a noi riferito. Ci risulta, invece, che uno degli utenti abbia trascorso il periodo di allontanamento in una casa abbandonata. Un fatto che fa riflettere, vista la fragilità di queste persone. Qualcuno ha fatto delle verifiche in questo senso? Le strutture accreditate a livello regionale devono garantire il possesso dei requisiti per l'esercizio di questo genere di attività. Auspico che la Regione svolga gli opportuni controlli per evitare che si ripetano situazioni come quelle di cui siamo a conoscenza. Il recupero della persona non passa certo lasciandola da sola

 

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Comunicato n° 103 del 22 febbraio 2024
Interpellanza sulla struttura sanitaria di Variney

La struttura sanitaria di Variney è stata nuovamente oggetto di dibattito con un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 22 febbraio 2024.

«L'Azienda Usl ha esternalizzato la gestione della struttura aggiudicando la gara d'appalto ad una cooperativa che si occupa dell'assistenza infermieristica e di supporto - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Continuiamo a raccogliere le preoccupazioni manifestate dai parenti di utenti sui servizi erogati nella residenza sanitaria assistenziale e nell'unità assistenziale prolungata. Interpelliamo, quindi, il Governo per conoscere: i controlli effettuati dall'Ausl e dalla Regione rispetto ai titoli o certificazioni degli infermieri che hanno prestato o che prestano servizio nella struttura di Variney e beneficiano o hanno beneficiato della deroga sul riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite all'estero previste dalla legge n. 14/2023; se i quattro infermieri formati dagli infermieri del J.B. Festaz siano attualmente in servizio presso la struttura di Variney e da chi sia stata redatta e firmata la valutazione positiva della formazione presso il J.B. Festaz; se si conferma che attualmente il minutaggio riferito alla presenza del personale infermieristico sui pazienti di UAP è di 72 minuti di assistenza al giorno/ospite o se sia stato rivisto, quando e con che atto pubblico; le segnalazioni di criticità espresse dai sindacati rispetto alla gestione della struttura e, nel caso queste siano ancora presenti, quali siano le intenzioni della Giunta per risolverle.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «i controlli effettuati dall'Ausl hanno confermato il rispetto dei requisiti previsti dal capitolato speciale. Dei nove infermieri - che sono iscritti regolarmente all'Ordine delle professioni infermieristiche - sette sono dell’Ordine di Aosta, uno di Alessandria e uno di Torino. I restanti infermieri beneficiano della deroga di legge sul riconoscimento delle qualifiche professionali ed è stata verificata la sussistenza dei titoli conseguiti nei Paesi di provenienza. Dei quattro infermieri formati in affiancamento ai colleghi del J.B. Festaz, tre sono attualmente in servizio a tempo pieno presso la struttura di Variney. La valutazione è stata effettuata dal Coordinatore del J.B. Festaz a conclusione del periodo di formazione.»

«Sin dall'inserimento degli utenti, per l’Unità di assistenza prolungata, è stato chiesto alla cooperativa che gestisce il servizio, mediante l'istituto del quinto d'obbligo previsto dal capitolato, un incremento di personale infermieristico - ha proseguito Marzi -. Ad oggi, gli infermieri al nucleo di assistenza prolungata svolgono turni di otto ore con un infermiere sul turno del mattino (6.30-14.30), uno su quello del pomeriggio (14.30-22.30) e uno sul notturno (22.30-6.30). L'assistenza erogata prevede quindi 24 ore di assistenza, pari 1.440 minuti e, considerato che il nucleo di assistenza prolungata è composto da 10 pazienti, i minuti per paziente sono pari a 144. Il minutaggio erogato risulta pertanto superiore a quello previsto dalla delibera del 2007, che prevede 107 minuti giornalieri a paziente. Lo scorso 26 gennaio si è svolto un incontro congiunto tra l’Ausl, le organizzazioni sindacali e l’Assessorato, di cui è stato redatto apposito verbale. Le segnalazioni effettuate da parte dei sindacati hanno riguardato l’organizzazione del lavoro. In particolare: il numero di personale rapportato alla complessità della struttura e i diversi cambi della figura di Coordinatore. In relazione a queste segnalazioni, il Direttore dell’esecuzione del contratto ha fatto presente che il numero di personale è conforme ai requisiti organizzativi previsti dalle delibere della Giunta regionale e che il posto di Coordinatore è sì stato oggetto di diversi cambi, ma non è mai stato vacante. La scelta operata quindi dall’Ausl di mantenere al proprio interno la direzione sanitaria della struttura di Variney, stante la particolare fragilità degli utenti ospitati, ha dimostrato di come sia stata alta l’attenzione sulla struttura. Infatti, l’intensa attività di monitoraggio, di verifica e dei sopralluoghi che l’Ausl ha messo in campo ha consentito di garantire le migliori condizioni ai pazienti e a tutti gli operatori.»

«Il nostro gruppo è stato sempre contrario all'esternalizzazione del servizio - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -, sia per la collocazione della Rsa, sia per la dispersione delle competenze acquisite dagli operatori del J.B. Festaz. Cittadinanza attiva e i sindacati hanno fatto segnalazioni e chiesto incontri. Dall'incontro avuto con questi ultimi, benché l'Assessore parli di esito positivo, non ci risulta che i problemi siano stati risolti. Riguardo alla verifica dei titoli degli infermieri che hanno chiesto il riconoscimento del titolo "in deroga", approfondiremo, così come rispetto ai minutaggi del personale infermieristico sulle Uap: dagli atti acquisiti a seguito dell'integrazione dell'appalto a noi risultavano solo 72 minuti di assistenza giorno/ospite, lei ora parla di 144, ma ci chiediamo come sia possibile un tale aumento a fronte degli stessi costi. Conforta quanto detto dall'Ordine dei medici che, a differenza dell'Usl, ha evidenziato le stesse criticità che il nostro gruppo pone da tempo: l'auspicio di un miglioramento nella formazione e la garanzia di finanziamenti adeguati e di tempi necessari per svolgere attività di particolare complessità dei pazienti.»

 

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Comunicato n° 104 del 22 febbraio 2024
Interpellanza sul canile/gattile regionale di Aosta

Nella seduta consiliare del 22 febbraio 2024 il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sul canile/gattile regionale.

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha ricordato i contenuti della legge regionale n. 37/2010 secondo cui «la Regione promuove la tutela e la presenza degli animali di affezione, riconoscendo loro il diritto a un'esistenza compatibile con le proprie esigenze biologiche ed etologiche. Oggi vengono considerati animali di affezione, non solo cani, gatti, pesci e piccoli volatili, ma anche conigli, furetti, cincillà, ecc. Vorremmo sapere se le strutture e i servizi del canile/gattile regionale siano adeguati al ricovero e alla cura di animali d'affezione diversi da cani e gatti; se sia intendimento del Governo regionale di adeguare queste strutture e la loro organizzazione, per consentire un'estensione dei servizi anche ad altre specie di animali di affezione.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «le strutture e i servizi del canile/gattile regionale non sono adeguati al ricovero di animali diversi da cani e gatti. La Regione, da anni, è impegnata nel migliorare le condizioni di benessere di questi ospiti e, dal 2015 ad oggi, sono stati destinati alla struttura finanziamenti per circa 680mila euro. La legge 281 del 1991 disciplina la tutela degli animali di affezione e la lotta al randagismo, ma ha come principale finalità quella di tutelare la salute pubblica e l'ambiente con il controllo, in particolare, di cani e gatti per questioni sanitarie. Le competenze del canile/gattile sono contenute nella legge regionale 37/2010 che ha assegnato alla struttura pubblica le funzioni di assistenza a cani e gatti ritrovati vaganti sul territorio, senza proprietario. In questi casi, gli animali di affezione sono sottoposti a vigilanza per la prevenzione delle zoonosi (malattie trasmissibili tra uomo e animale e viceversa) e per la profilassi delle malattie infettive e parassitarie. Vengono quindi ricoverati nel canile/gattile sanitario e sono trasferiti nel canile/gattile rifugio solo dopo che è stato completato il protocollo sanitario. Queste due strutture devono garantire buone condizioni di vita per gli animali e il rispetto delle norme igienico-sanitarie e sono soggette al controllo sanitario dei servizi veterinari dell’Ausl. Il canile/gattile, inoltre, ha la funzione di detenere temporaneamente i cani e gatti sottoposti a sequestro dall’autorità giudiziaria o di proprietà di persone che versano in situazioni di disagio - certificate dalle politiche sociali - e che sono impossibilitate a occuparsene. Nonostante dai primi anni Novanta la concezione di animale da compagnia si sia evoluta ad altre specie oltre a cani e gatti, non si ritiene che la finalità del canile/gattile regionale - come struttura pubblica - sia quella di ricovero e cura di animali oltre alle specie già previste. Nei casi di necessità, Corpo forestale, enti e istituzioni si sono sempre impegnati per dare le risposte necessarie, anche mettendo a disposizione spazi per il ricovero temporaneo. È comunque possibile, da parte di associazioni animaliste o privati realizzare rifugi per animali, previo parere autorizzativo dell’Ausl che valuterà i requisiti strutturali e le capacità gestionali dei soggetti interessati.»

Il Consigliere Sammaritani si è detto insoddisfatto: «Una risposta molto burocratica che non tiene conto dell'evoluzione della società anche in questo settore che, invece, continua ad essere solamente affrontato dal punto di vista della prevenzione del randagismo e della tutela sanitaria. In Valle d'Aosta siamo molto indietro: pur avendo votato una legge, siamo solo alle dichiarazioni di principio, ma manca l'applicazione pratica. Per un cane o un gatto abbandonato, abbiamo le strutture; per un coniglio, o per altri animali, invece, bisogna fare ricorso al volontariato o alla buona volontà dei cittadini che si sostituiscono alla pubblica amministrazione. Non mi sembra di cogliere un atteggiamento positivo nei confronti di questa tematica: ci torneremo in futuro.»

 

SC

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Comunicato n° 105 del 22 febbraio 2024
Interpellanza sulla sospensione della patria potestà di genitori di un minore

Nella seduta consiliare del 22 febbraio 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sulla sospensione della patria potestà a due genitori di un minore.

«Con un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Torino del mese di ottobre 2019, l'Ausl VdA chiedeva di limitare la patria potestà su un minore affetto da una patologia, definendo le scelte dei genitori "pregiudizievoli per l'interesse del minore alla vita e alla salute" - ha spiegato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il Tribunale disponeva quindi la sospensione dell'attività genitoriale (nominando un tutore provvisorio), la presa in carico del minore dai servizi sociali di neuropsichiatria infantile per la valutazione della capacità genitoriale e la nomina di un curatore. A seguito degli approfondimenti condotti, nel mese di aprile 2023, il Tribunale disponeva il non luogo a procedere e revocava questi provvedimenti, esprimendo, invece, dubbi sulla segnalazione pervenuta "relativa all'inadeguatezza dei genitori, basata su critiche che non avevano nessun riscontro". Il 2 febbraio scorso, la Regione e l'Ausl sono state condannate a un risarcimento di 27mila euro nei confronti dei coniugi per i danni patiti per essersi visti negare ingiustamente la loro potestà genitoriale. Chiediamo di conoscere: se sia intenzione condurre una verifica sulle responsabilità personali che hanno portato all'esposto e alla sospensione della patria potestà, rivalendosi di conseguenza; se sia stata fatta un'indagine per comprendere come si sia arrivati a condurre un sopruso del genere, con segnalazioni prive di fondamento; se sia stata attivata l'assicurazione a copertura di tutte le spese sostenute

Ricordando che «in quel periodo non eravamo impegnati nelle materie sanitarie e sociali», l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha specificato che «la vicenda ha riguardato in prima istanza i servizi sanitari dell'Ausl. Le strutture dell'Assessorato, nei limiti loro consentiti e sulla base delle informazioni rese disponibili, hanno monitorato la vicenda e l'Ausl che ha dichiarato di aver agito solo nel primario interesse alla salute, alla tutela e integrità fisica del minore. La sentenza di primo grado addebita all'Amministrazione di aver trasmesso all'Azienda sanitaria anziché aver riscontrato direttamente la relazione pervenuta dalla Procura minorile. I termini per la proposizione dell'appello non sono ancora decorsi e dunque la sentenza non è definitiva. La Regione ha attivato la propria polizza assicurativa, chiamando in causa a manleva la propria compagnia assicuratrice che la sentenza ha dichiarato tenuta a tenere indenne la Regione dalle condanne a titolo di risarcimento danni e spese processuali oggetto di condanna. La sentenza è stata poi anche trasmessa alla Procura regionale della Corte dei Conti per le valutazioni in ordine alle responsabilità amministrative da colpa grave

Il Capogruppo Manfrin si è detto «gravemente insoddisfatto di una risposta che assolve l'Usl e chi ha avuto una responsabilità in questa vicenda. La trasmissione degli atti alla Corte dei conti per rilevare eventuali responsabilità contabili non cambia lo stato delle cose e soprattutto non cancella quanto riportato nella sentenza del Tribunale. Si dice che " l'esposto dell'Usl, presumibilmente, è stato presentato per risparmiare sull'assistenza infermieristica e l'Usl non ha correttamente rappresentato gli eventi al Tribunale dei minorenni poiché la sua denuncia non era scaturita dalla segnalazione della pediatra ma è stata studiata e preparata mesi prima, dando a un avvocato un incarico per studiare la questione". Sono parole significativamente pesanti che restituiscono il quadro di una situazione che, se tale, colloca la nostra Regione a livello di quelle da terzo mondo. Togliere un figlio a una famiglia per risparmiare sulle spese di assistenza infermieristica? Se questo è avvenuto è un fatto gravissimo! Chi si è reso responsabile di quanto accaduto andrebbe punito nella maniera più severa possibile per gli anni di sofferenza a cui ha costretto questa famiglia, tacciata di essere "indegna" nell'allevare i propri figli. Si faccia piena luce su cosa è accaduto a prescindere dalle responsabilità contabili. Cose del genere non devono mai più accadere

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

LT

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Comunicato n° 106 del 22 febbraio 2024
Approvate tre mozioni: diritto di voto, uso vettore idrogeno, sicurezza Statale 26

Nella seduta del 22 febbraio 2024, l'Assemblea regionale ha discusso sette mozioni, di cui tre approvate, tre respinte e una ritirata.

Mozioni approvate

Con 25 voti a favore e 7 astensioni (Lega VdA), il Consiglio ha approvato una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista, con riformulazione del testo e dell'impegnativa in accordo con il Presidente della Regione, riguardante il diritto di voto in comune diverso da quello di residenza.  In particolare, il testo impegna il Presidente del Consiglio Valle, anche attraverso un coordinamento con i Parlamentari valdostani e con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome di sollecitare il Governo affinché favorisca e promuova l'approvazione urgente di un provvedimento che consenta, già alle prossime elezioni, l'esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura, anche a mezzo di sistemi alternativi a quello tradizionale oggi in uso, così come adottati in altri Paesi.

«Oggi la maggioranza parlamentare ha votato un emendamento al decreto legge "Elezioni 2024" che, in via sperimentale, consentirà a 600mila studenti di votare fuori sede ma i cittadini italiani che vivono, per vari motivi, in un comune diverso da quello di residenza sono circa 5 milioni, pari a un decimo del corpo elettorale -ha evidenziato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Secondo i dati Ipsos, alle elezioni politiche del 2022 la classe d'età con il tasso più alto di astensione (43%) è quella tra i 18 e i 34 anni che è la stessa in cui si colloca la maggior parte dei cittadini fuori sede. Il diritto di voto è già riconosciuto a chi si trova all'estero e deve essere esteso anche a chi studia o lavora sul territorio nazionale. È nostro compito facilitare l'accesso delle persone alle urne e consentire di esercitare il diritto di voto.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha dichiarato di «condividere la necessità di individuare delle soluzioni agevolanti per permettere il voto fuori sede per chi lavora o per chi, per motivi di salute o di studio, si trova al di fuori del Comune di residenza, anche se non saranno tutti i quattro milioni di cittadini fuori sede a partecipare al voto. Sarà comunque un'ottima opportunità per chi vorrà farlo. Si tratta di uno strumento di partecipazione democratica alla vita del paese che deve essere messo a disposizione della popolazione anche attraverso degli strumenti alternativi di voto da sperimentare così come avvenuto in altri paesi.»

Approvata all'unanimità la mozione del gruppo Progetto Civico Progressista che chiede ai Presidenti delle Commissioni consiliari interessate di organizzare un approfondimento sulle caratteristiche e gli utilizzi del vettore idrogeno e delle tecnologie ad esso collegate - con l'ausilio di audizioni di esperti del settore - finalizzato alla loro implementazione in Valle d'Aosta.

«L'uso dell'idrogeno verde come vettore di energia rinnovabile e i suoi utilizzi hanno acquisito sempre più importanza negli ultimi tempi - ha sottolineato la Consigliera Chiara Minelli -. Il dibattito coinvolge sia l'opinione pubblica che la politica, più ancora del mondo scientifico, che ha delineato un quadro più preciso dell'argomento. Anche nel nostro Consiglio e nelle Commissioni l'interesse è evidente e il dibattito vivace. Il Governo regionale ha definito le prime linee di indirizzo per l'utilizzo dell'idrogeno e a marzo 2023 sono state approvate due domande di intervento per la realizzazione di impianti per la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse ("H2way2zero" di Cva e "Green Hydrogen in Cogne" della Cogne acciai speciali). Anche il Pear, in fase di approvazione, contiene una parte significativa sull'idrogeno. Si tratta di una materia complessa e di interesse per l'intero Consiglio: le Commissioni consiliari dovrebbero quindi essere coinvolte e avere tutti gli strumenti utili per esaminare la questione.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha dichiarato il favore del Governo ad accogliere la proposta di approfondimento «che riguarda un tema di interesse per il Consiglio e per tutta la comunità, le cui ricadute si riverberano in molti settori della società, primo tra tutti quello dei trasporti. È importante garantire un confronto sulle strategie e sui progetti che la maggioranza sta sviluppando per governare la transizione energetica nella nostra Regione. Un dibattito che sarà ulteriormente approfondito dopo le elezioni europee rispetto alle decisioni assunte in ambito eurounitario come, ad esempio, il blocco delle vendite dei veicoli a motore termico entro il 2035. La calendarizzazione dei lavori della Commissione non dipende dal Governo che conferma, comunque, la sua piena disponibilità.»

L'Assemblea ha approvato all'unanimità una mozione del gruppo Forza Italia, così come emendata in accordo con l'Assessore alle opere pubbliche, che invita il Governo a confrontarsi concretamente con le Commissioni consiliari per comunicare i percorsi intrapresi nell'ambito dei rapporti con l'Anas e per presentare lo stato delle progettazioni o degli elaborati relativi agli interventi che si svilupperanno nelle zone interessate dal tratto di Statale 26, con particolare riferimento ai lavori della realizzazione della nuova stazione aeroportuale e della strada statale.

«La situazione della Strada statale 26 tra Quart e Saint-Christophe, ai confini di Aosta, deve essere risolta - ha commentato il Consigliere Mauro Baccega -. Soprattutto la realizzazione della nuova rotonda dell'aeroporto assume carattere prioritario poiché ci saranno nuovi insediamenti commerciali in quel tratto: è quindi necessario e urgente intervenire per mettere in sicurezza questo tratto di strada oltre che per valorizzare le attività commerciali e artigianali.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, si è detto disponibile a «organizzare un confronto con le Commissioni per fare il punto su questo dossier, che per la maggioranza ha un carattere prioritario e che richiede la massima collaborazione con Anas e con i Comuni interessati. Un momento di confronto concreto non prima, però, di aver effettuato il giusto confronto con i Comuni e gli attori interessati al fine di tutelare le esigenze del territorio.»

Mozioni respinte

"Mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché, anche in Valle d'Aosta, si realizzino le condizioni per la nascita di un ambulatorio sociale, o iniziative analoghe, sostenendo eventuali realtà che manifestino attenzione verso il progetto". Questo quanto chiedeva il gruppo Lega Vallée d'Aoste con una mozione che è stata respinta con 24 astensioni (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, RV, PCP, GM) e 9 voti a favore (Lega VdA, FI). 

«Sono ambulatori realizzati per offrire screening e prestazioni sanitarie gratuite, sostenendo chi fatica ad usufruire del Sistema sanitario regionale, come i soggetti fragili e le persone anziane - ha spiegato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Con la loro visione più ampia che va oltre il concetto delle esenzioni riconosciute dal sistema sanitario, queste strutture fanno un'attività di prevenzione importante offrendo, ad esempio, lo screening dei parametri di base, venendo incontro a chi ha ridotte o assenti disponibilità economiche, abbattendo così anche le liste d’attesa.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha precisato che «il Sistema sanitario nazionale prevede una serie di esenzioni per gli assistiti e quello regionale ha definito ulteriori esenzioni per supportare i residenti in Valle d'Aosta in situazioni di difficoltà.  La nostra Ausl, avendo approvato il bilancio, potrà realizzare i Livelli essenziali di assistenza e anche quelli aggiuntivi che operano nel senso della mozione. Si sta lavorando, ad esempio, su una co-progettazione tra Ausl, ambienti del terzo settore e Ordine dei medici odontoiatri che prevede la sperimentazione di un servizio odontoiatrico di rapido intervento a titolo gratuito e/o a prezzi calmierati integrativi proprio per quei soggetti che versano in situazioni di forte indigenza e che non riescono ad accedere ai servizi. Un progetto che potrà essere di stimolo per l’attivazione di ulteriori sperimentazioni per l'erogazione di servizi diagnostici e cure mediche indirizzate a persone in situazioni di difficoltà economica.»

La mozione illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste che chiedeva di predisporre ogni iniziativa utile per l'introduzione del progetto Pet Visiting in Valle d'Aosta è stata respinta con 24 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, RV, FI, GM), e 8 a favore (Lega VdA, PCP).

Il Consigliere Christian Ganis ha ricordato che «in diverse realtà italiane è già stato realizzato un progetto per l'accesso degli animali negli ospedali. Una pratica che offre notevole supporto emotivo ai loro proprietari che sono ricoverati e riduce i livelli di ansia e di stress, migliorando la risposta alle terapie. Il non accoglimento della mozione denota scarsa sensibilità da parte dell'Assessore e del Governo regionale: questo dispiace, ma soprattutto dispiacerà ai 27mila possessori di animali da compagnia che ne saranno profondamente delusi.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha evidenziato: «Per poter realizzare questi progetti, le strutture devono avere delle caratteristiche tecniche tali da poter espressamente destinare locali al pet visiting individuando locali situati in zone marginali dell'ospedale, lontane dal personale sanitario e dai pazienti che non siano i proprietari. Pur riconoscendo l'utilità di questa iniziativa, le strutture ospedaliere regionali non dispongono ad oggi dei requisiti strutturali e organizzativi per poter introdurre il progetto.»

Con una mozione, il gruppo Lega Vallée d'Aoste voleva invitare il Governo regionale a mettere in campo ogni azione utile, nei servizi di ristorazione come quelli ospedaliere, per vietare l'utilizzo di prodotti a base di farina di insetti o di grilli, bandendone l'uso anche nelle mense scolastiche. Il testo è stato respinto con 19 astensioni (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 13 voti a favore (Lega VdA, RV, FI, GM).

«Dal 2021 l'Unione europea consente la commercializzazione, in forma congelata, essiccata o in polvere di larve di determinati insetti come locuste, grilli e larve della farina e la Commissione europea ha già ricevuto molte altre domande di commercializzazione che sono in fase di istruttoria - ha sottolineato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il solo pensiero di cibarsi di insetti provoca, non solo disgusto e resistenza psicologica poiché in contrasto con la nostra cultura alimentare, ma ha impatti negativi sulla bontà dell'alimentazione, dal momento che risulta che queste farine contengano un elevato numero di anti nutritivi e di sostanze chimiche contaminanti. Introdurre questi cibi nella ristorazione scolastica e in quella ospedaliera è raccapricciante oltre che pericoloso per la salute.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha ricordato che «da tempo ormai il Governo, il Celva e l'Ausl stanno lavorando in questa direzione. Nelle scuole sono realizzate delle campagne per la promozione dell'uso di prodotti locali, a km zero quali ad esempio "Io mangio valdostano" e la sua evoluzione "Typique": un percorso educativo al cibo sano e sostenibile; "Itineraires de découverte" che sottolinea l'importanza delle produzioni locali per far conoscere il patrimonio eno-gastronomico locale. Si conta di ampliare progetti del genere sulla buona educazione alimentare. L'Ausl predispone i menu tipo delle mense scolastiche rivolti a target diversi per promuovere una cultura del consumo alimentare consapevole e sostenibile, quindi ben lontano dal consumo della farina di grilli. Inoltre, l'Azienda, attraverso la Struttura dietologia fornisce indicazioni nutrizionali anche sui pasti delle mense ospedaliere e sono inoltre previsti sopralluoghi presso il centro di cottura per le verifiche igieniche e qualitative. Quanto richiesto dalla mozione è, di fatto, già realizzato e sarà ulteriormente implementato.»

È stata ritirata una mozione del gruppo Forza Italia riguardante il Superbonus e la previsione di mutui agevolati regionali, a fronte dell'impegno del Presidente della Regione a promuovere un censimento dei bisogni.

 

SC-LT

 

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Comunicato n° 108 del 22 febbraio 2024
Conclusi i lavori del Consiglio. Approvata una risoluzione

In chiusura dell'adunanza consiliare del 21 e 22 febbraio, il Consiglio ha trattato tre risoluzioni depositate in Aula.

Con 24 voti a favore (RV, GM, UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, FI) e 9 astensioni (Lega VdA, PCP), il Consiglio ha approvato una risoluzione proposta dai gruppi Rassemblement Valdôtain e Misto, così come emendata in accordo con il Presidente della Regione, Renzo Testolin, riguardante la salvaguardia delle prerogative statutarie della Valle d'Aosta.

Il testo, illustrato dal Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, impegna il Presidente della Regione a farsi promotore attivo delle problematiche riguardanti la salvaguardia delle prerogative statutarie della Valle d'Aosta nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome congiuntamente con l'Assessore agli Affari europei, innovazione, Pnrr e politiche nazionali per la Montagna in qualità di coordinatore della "Commissione affari istituzionali e generali - Materia politiche per la montagna. L'iniziativa sollecita inoltre il Presidente della Regione a chiedere ai Parlamentari valdostani di farsi parte attiva nell'ambito dell'iter parlamentare del disegno di legge sull'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinaria per: ribadire, i principi di coesione economica, sociale e territoriale anche per i territori transfrontalieri e di montagna riconosciuti dall'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea nell'ambito delle finalità di cui all'articolo 1 del disegno di legge; prevedere nel testo finale del disegno di legge la clausola di salvaguardia per le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, affinché, sino all'adeguamento dei rispettivi Statuti speciali, al conferimento di nuove o ulteriori funzioni statali di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, le medesime Autonomie speciali possano provvedere con norme di attuazione dei rispettivi Statuti o con altre modalità e procedure previste dagli Statuti medesimi e che le predette norme definiscano anche il correlato adeguamento delle entrate della Regione o della Provincia autonoma per il finanziamento dei conseguenti oneri aggiuntivi in conformità a quanto previsto dalla normativa in materia di federalismo fiscale dalla legge 5 maggio 2009, n. 42.

Ritirata la risoluzione illustrata dal Consigliere Simone Perron (Lega Vallée d'Aoste) con cui si chiedeva al Governo di mettere a disposizione di tutti i Consiglieri e agli atti della quarta Commissione la nota del Consiglio superiore dei lavori pubblici del 27 luglio 2022 sul progetto di elettrificazione della ferrovia.

Ritirata la risoluzione presentata dal Consigliere Claudio Restano (GM) a firma congiunta con il gruppo Rassemblement Valdôtain, visto l'impegno del Presidente della quinta Commissione a organizzare un'audizione con il Sindaco di Courmayeur e con il Responsabile comunale della gestione dell'acquedotto.

 

SC-LT

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