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Riunione del Consiglio regionale del 20 e 21 dicembre 2023

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Comunicato n° 636 del 15 dicembre 2023
Il Consiglio è convocato mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre

 

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre 2023, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 48 oggetti.

Sono state depositate 16 interrogazioni, di cui quattro del gruppo Forza Italia: copertura del posto di dirigente della Struttura organizzativa controllo delle società e degli enti partecipati; esiti dello studio sullo spostamento in galleria del tratto autostradale Pont-Saint-Martin/Verrès; messa in sicurezza di due svincoli stradali nel comune di Saint-Vincent; situazione Covid in Valle d'Aosta.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato cinque interrogazioni: dismissione di attrezzature e strumenti di tecnologia meccanica obsoleti dell'Istituzione liceale tecnica e professionale di Verrès; apertura di nuovi distributori di metano sul territorio regionale; strategie per aumentare la quota di valdostani che acquistano lo Ski pass; effettuazione di uno studio per prevenire il suicidio in Valle d'Aosta; modalità di concessione in comodato a privati di spazi e attività commerciali presso il modulo di raccordo - Galleria Les Halles di Pollein.

Sono cinque anche le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: situazione del personale in forze negli uffici Inail e Inps di Aosta e Verrès; situazione del dossier per la risoluzione delle problematiche relative al Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e al Corpo forestale della Valle d'Aosta; dichiarazioni del Presidente della Regione sui collegamenti intervallivi; studi per la realizzazione della pista "Gran Becca" per l'effettuazione delle gare di Coppa del Mondo; conferimento di incarichi di funzione organizzativa e professionale-personale da parte dell'Azienda Usl.

Due le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain. La prima riguarda la quantificazione degli interventi di ristrutturazione della Casa da gioco di Saint-Vincent e la seconda la definizione della roadmap e della governance tecnico-scientifica per la redazione della variante del Piano territoriale paesaggistico.

Delle 25 interpellanze, tre sono del gruppo Forza Italia: revisione degli elenchi degli operatori economici per l'affidamento di lavori e servizi da parte della Regione; riproposizione alla Commissione regionale di edilizia residenziale pubblica di un caso relativo ad un nucleo familiare; risoluzione delle problematiche del Pronto soccorso dell'ospedale Parini.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha proposto undici interpellanze: azioni per contrastare il degrado della zona interna ed esterna all'autostazione di Aosta; azioni del Governo regionale per risolvere la questione Aido Valle d'Aosta; stato del movimento franoso sul tratto autostradale tra Quincinetto e Pont-Saint-Martin; adozione di una eventuale direttiva sulla valutazione della performance dei dipendenti pubblici; collaborazione con la Scuola nazionale di pastorizia e l'Insitut agricole régional per il rilancio del settore ovi-caprino valdostano; interventi correttivi sulle mappe dell'App "Aosta digitale"; assenza di punti di erogazione di gas metano per gli autoveicoli; realizzazione di un impianto di frantumazione di batterie al piombo a Issogne; modalità di erogazione del servizio "alloggio assistito" per gli utenti del Dipartimento di salute mentale dell'Usl; criticità di natura igienico-sanitaria per la somministrazione di alimenti e bevande a seguito dell'approvazione del regolamento regionale 2/2022; procedure di prevenzione di diffusione del cimurro negli animali domestici.

Saranno trattate sei interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: interventi per evitare la chiusura del traforo del Gran San Bernardo; attuazione di politiche per la riduzione del transito di Tir sul territorio regionale e nelle vallate alpine; motivazione della mancata presa in carico da parte della Regione della manutenzione straordinaria dell'ex Hotel Stendhal di Bard; azioni per evitare ulteriori ritardi nella liquidazione anticipata dell'incremento dell'indennità di vacanza contrattuale 2022-2024 per i docenti delle scuole valdostane; riqualificazione a valere sul fondo Fosmit della strada intervalliva del Col Ranzola tra Brusson e Gressoney-Saint-Jean; trasporto pubblico sostitutivo Champoluc-Crest nei periodi di sospensione per manutenzione programmata della telecabina.

Il gruppo Rassemblement Valdôtain illustrerà cinque interpellanze: stato di attuazione delle disposizioni urgenti per l'efficientamento organizzativo degli enti del comparto unico; possibile quantificazione della quota libera del risultato di amministrazione dell'esercizio 2023; destinazione degli strumenti e apparecchiature dell'indirizzo "Operatori meccanici" dell'Isiltp di Verrès; risoluzione delle problematiche di gestione del sito minerario Servette di Saint-Marcel; organizzazione tecnico-sportiva dell'edizione 2024 del Matterhorn Cervino Speed Opening.

All'ordine del giorno figurano anche due mozioni, di cui una del gruppo Forza Italia per interloquire con il gruppo Cva per verificare la disponibilità di mantenere l'offerta relativa allo sconto 40% e una del gruppo Rassemblement Valdôtain sull'impegno a fornire ai cittadini una completa informazione sui rischi attuali della contrazione del virus Sars-Cov2 e sulle terapie di cura.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 

 

LT

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Comunicato n° 641 del 18 dicembre 2023
Consiglio del 20 e 21 dicembre: iscritti sette punti all'ordine del giorno suppletivo


L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 20 e giovedì 21 dicembre 2023, è stato integrato da tre disegni di legge e quattro interrogazioni a risposta immediata.

In merito all'attività legislativa, l'Assemblea sarà chiamata ad approvare le disposizioni in materia di disciplina e gestione delle tasse automobilistiche regionali, su cui la seconda Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità nella riunione di oggi, lunedì 18 dicembre, e di cui è relatore il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD). Vi sono poi due disegni di legge in materia di sanità: il primo contiene la nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione di farmaci emoderivati, di cui è relatore il Consigliere Roberto Barmasse (UV) e su cui la quinta Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità il 29 novembre mentre la seconda Commissione ha dato il parere di compatibilità finanziaria nella riunione di oggi; il secondo atto detta disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee e per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale oltre che altre disposizioni urgenti in materia di sanità, di cui sono relatori il Consigliere Albert Chatrian (AV-VdAU) per la maggioranza e Claudio Restano (GM) per l'opposizione e su cui la quinta Commissione ha dato parere favorevole a maggioranza nella seduta di oggi.

Dei quattro question time, due riguardano il nuovo sistema di bigliettazione del trasporto pubblico locale e sono stati presentati, uno, dal gruppo Rassemblement Valdôtain e, l'altro, dal gruppo Lega Vallée d'Aoste. Il gruppo Forza Italia con la sua iniziativa chiede notizie in merito all'attività di screening oncologico, mentre l'interrogazione a risposta immediata del gruppo Progetto Civico Progressista riguarda le modifiche alla normativa regionale in materia di affitti brevi alla luce delle novità legislative introdotte a livello nazionale.  

Con questa integrazione all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare, figurano quindi 55 oggetti.

 

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SC

 

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Comunicato n° 643 del 20 dicembre 2023
Il Consiglio ricorda gli 80 anni della Carta di Chivasso

 

Il Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 20, e domani, giovedì 21 dicembre 2023, si è aperto nel ricordo delll'80° anniversario della Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, firmata a Chivasso il 19 dicembre 1943 da Émile Chanoux e Ernest Page, in rappresentanza della Valle d'Aosta, Osvaldo Coïsson, Gustavo Malan, Giorgio Peyronel e Mario Rollier, in rappresentanza delle valli valdesi.

Il Presidente Alberto Bertin ha sottolineato che «la Carta di Chivasso, nella sua brevità e chiarezza espositiva, 80 anni fa, indicava la strada da percorrere per uscire dall'oppressione politica, dalla rovina economica, dalla distruzione della cultura locale causata dal regime fascista. I firmatari, uomini legati alla Resistenza, avevano individuato nel federalismo, nell'autonomia e nell'Europa la forma politico-istituzionale che meglio coniugava la salvaguardia dei diritti fondamentali con lo sviluppo sociale e economico delle comunità alpine, a rischio marginalizzazione. Un testo che conserva tutta la sua attualità, fautore ante litteram di uno sviluppo autenticamente sostenibile che guarda alle generazioni future e che dobbiamo fare nostro.»

«Ricordando la Carta di Chivasso e il diritto dei popoli alla autodeterminazione - ha evidenziato il Consigliere Diego Lucianaz (RV) -, voglio ricordare il genocidio che è in atto in un'altra città, dove stiamo assistendo allo sterminio di un popolo in condizioni disumane con una testimonianza diretta di decine di giornalisti uccisi, centinaia di bambini con corpi straziati, medici impegnati a curare corpi martoriati, sterminati con i loro malati. Questo perché in questo Consiglio non ci si dimentichi mai che siamo cittadini del mondo e che questi fatti non dovrebbero mai accadere.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy, ha definito la Carta di Chivasso «una pietra miliare della storia delle valli alpine, concepita in una data in cui il futuro dell'Italia e dell'Europa non era ancora pienamente tracciato. Dei principi di questo documento resta ben poco e poco è stato attuato ad esempio per quanto riguarda la conservazione delle lingue locali. Anche sull'Europa europea Émile Chanoux, uno dei firmatari della Carta, preconizzava un regime federale di tipo svizzero e, invece, oggi, l'Ue è tutto fuorché questo. Riprendiamo in mano la Carta e facciamone un esempio da seguire, portando attenzione verso i piccoli popoli.»

Per la Consigliera di PCP, Chiara Minelli, «l'incontro di Chivasso non fu un'iniziativa estemporanea e la Dichiarazione fu il frutto di un lavoro di elaborazione che trovò un valido interlocutore in Valle d'Aosta proprio in Émile Chanoux, che ne diede un giudizio positivo. Se provassimo a guardare con gli occhi di Chanoux la realtà odierna, ci dovremmo chiedere: abbiamo utilizzato la nostra autonomia al meglio? Come vedrebbe Chanoux la gestione del nostro territorio, vedi Cervinia? E cosa direbbe dell'assenza, dopo 75 anni dall'autonomia, di una norma di attuazione sulle concessioni delle acque; del transito di tir fino a situazioni parossistiche o del progetto devastante del vallone Cime Bianche? Come si concilia la visione della partecipazione democratica di Chanoux in un Consiglio che nega la possibilità di fare un referendum consultivo? Abbiamo il dovere di fare una riflessione sullo stato dell'autonomia valdostana oggi e sulle scelte che si compiranno.»

Le Président de la Région, Renzo Testolin, a parlé de «la centralité de cette Déclaration dans la pensée fédéraliste du 20e siècle, qui a été rédigée dans le moment le plus sombre de l'histoire italienne et européenne. Son regard positif, qui animait les représentants des populations alpines, alors comme aujourd'hui, relève toute sa pertinence et nous invite à redécouvrir ses principes et ses valeurs. Un document qui contient l'esprit valdôtain en ce qui concerne, par exemple, l'Union européenne, le respect de l'environnement et des droits de l'homme. Pendant la séance du Sommet du Grand Continent à Saint-Vincent nous avons eu le grand plaisir de remettre une copie de la Charte à tous les participants, représentants du monde politique, académique et des entreprises.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha osservato: «La Carta di Chivasso è sicuramente figlia del suo tempo e proprio per questo voleva superare il principio del "Roma Doma", la forza di uno Stato centralizzatore. Ciò che deve rimanere è la volontà di quei rappresentanti di non subire delle forzate integrazioni e omologazioni imposte da stati totalitari. L'integrazione non avviene nell'omologazione, ma nel rispetto delle varie identità: nelle differenze ci può essere un'integrazione molto più forte perché la natura di ognuno viene rispettata. È questo lo spirito della Dichiarazione di Chivasso ed è ciò che dobbiamo avere a mente pensando al futuro dell'Europa.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 644 del 20 dicembre 2023
Approvata la disciplina delle tasse automobilistiche regionali

 

Il Consiglio Valle, nella seduta del 20 dicembre 2023, ha approvato all'unanimità le disposizioni in materia di disciplina e gestione delle tasse automobilistiche regionali.

Il testo, presentato dalla Giunta il 30 novembre e illustrato in Aula dal Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), si compone di quattordici articoli che rivedono le modalità gestionali delle tasse automobilistiche definite dalla legge regionale n. 9/2008 in attuazione della norma di attuazione dello Statuto speciale n. 13/2008 che ha trasferito le competenze alla Regione in materia di motorizzazione civile, e della norma di attuazione n. 184/2017 (in materia di coordinamento tra finanza regionale e statale) che ha ampliato la potestà legislativa della Regione in materia di tasse automobilistiche, estendendola anche alla disciplina del tributo stesso, entro i limiti massimi di manovrabilità previsti dalla legislazione statale. «La necessità di rivedere tale disciplina - ha detto il Consigliere Malacrinò - deriva, inoltre, dal mutamento delle regole riguardanti la modalità di riscossione del tributo per effetto dell’introduzione dell’obbligo, posto in capo alle pubbliche amministrazioni, di incassare tutte le entrate tramite la piattaforma "pagoPa".

È stato ritirato un ordine del giorno depositato sulla legge dal gruppo Lega VdA sulla possibile estensione delle esenzioni del bollo auto anche senza il requisito dell'adattamento del veicolo per determinati casi riguardanti le persone disabili.

Annunciando il voto favorevole del gruppo Rassemblement Valdôtain, il Capogruppo Stefano Aggravi ha comunque rilevato «la stortura rispetto all'utilizzo del metodo obbligato di pagamento tramite "pagoPa". Laddove il pagamento è obbligato, non vedo il motivo per cui anche la commissione debba essere obbligata. Capiamo il fatto che ci sia un obbligo legislativo superiore, ma riteniamo necessario precisare il punto politico dicendo che sarebbe più corretto dare agli utenti la possibilità di utilizzare ogni metodo possibile.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha replicato che «l'utilizzo dei pagamenti tramite "pagoPa" è un obbligo che deriva da una normativa nazionale alla quale ci siamo adeguati e sulla quale abbiamo chiesto informazioni, prendendo atto delle risposte. La dinamica degli aspetti commissionali avrebbe dovuto trovare una risposta nei meccanismi commerciali, che dovrebbero mettere in competizione diversi strumenti e quindi privilegiare quello che è più economico per l'utente, come avvenuto per esempio per le ricariche telefoniche. Nel tempo grazie anche alle iniziative delle associazioni dei consumatori, questo tipo di commissione è andata fortunatamente a scemare. Laddove possibile, invece, nel testo è stata eliminata tutta una serie di incombenze, soprattutto amministrative, che spesso costano addirittura di più della tassa richiesta.»

 

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Comunicato n° 645 del 20 dicembre 2023
Approvata la nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati

 

Nella seduta del 20 dicembre 2023, il Consiglio ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene la nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati, abrogando la norma regionale n. 41 del 2009.

Contestualmente, l'Aula ha respinto, con 19 voti contrari (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA), 2 astensioni (PCP) e 13 voti a favore (Lega VdA, RV, FI, GM), l'ordine del giorno illustrato dal Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, che invitava il Governo a mettere in campo ogni azione utile per consentire la trasfusione autologa.

Sono stati approvati due emendamenti della seconda Commissione, che rivedono le disposizioni finanziarie alla luce dell'approvazione del bilancio 2024-2026, mentre è stato respinto un emendamento del Consigliere Lucianaz (RV) sulla trasfusione autologa e dedicata.

Il testo, presentato dalla Giunta il 19 settembre, è stato illustrato in Aula dal Consigliere Roberto Barmasse (UV). «Questo disegno di legge risponde a quattro finalità. La prima è di aggiornamento della disciplina attuale che risale al 2009. La seconda è di revisione della strutturazione della rete trasfusionale regionale, prevedendo lo sdoppiamento dell'attuale Commissione regionale tecnico-consultiva in due organi: la Commissione per la programmazione in materia di attività trasfusionali, con compiti consultivi e di pianificazione, tra i quali anche la definizione in accordo con la struttura regionale competente del Programma annuale di autosufficienza regionale, e il Comitato tecnico-consultivo, con competenze più gestionali, cui spetta altresì la predisposizione del Piano pluriennale sangue e plasma. Si tratta di importanti atti di programmazione attraverso i quali la Regione concorre al conseguimento dell'autosufficienza regionale e statale di sangue ed emoderivati. Un'autosufficienza che è garantita dalle associazioni e dai donatori che sono i veri protagonisti di questa legge e della donazione del sangue: sono i rappresentanti di questa cultura del dono, e donare il sangue significa salvare vite.»

«Terzo obiettivo di questo provvedimento - ha proseguito il Consigliere - è quello di garantire, come avviene a livello statale, la rappresentanza di tutte le associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue presenti in Valle d'Aosta negli organi competenti per la programmazione regionale in materia di attività trasfusionali: è stata quindi eliminata la soglia minima del 12,5% dei donatori attivi che le associazioni e federazioni dovevano raggiungere annualmente per essere rappresentati nella Commissione regionale. Infine, sono modificate le modalità di concessione dei contributi, prevedendo il finanziamento delle attività aggiuntive a supporto esclusivo del sistema trasfusionale regionale, individuate in specifici progetti relativi al raggiungimento dell'autosufficienza di sangue ed emoderivati, e l'incremento del 10% rispetto alle quote di rimborso indicate dalla normativa statale per le attività svolte dalle associazioni e dalle federazioni regionale al fine di supportarle finanziariamente.»

Il dibattito in Aula

«Il primo impegno per un donatore di sangue è la responsabilità - ha commentato il Consigliere Diego Lucianaz (RV) -. Al fine di garantire la massima tutela nei confronti del ricevente vale il principio di precauzione che prevede che il donatore sia in buona salute e proprio per questo vengono individuate delle situazioni in cui la donazione non è consentita. Le regole stabilite dall'ente preposto alla raccolta, prevedono, ad esempio, che dopo una vaccinazione antinfluenzale è vietato donare sangue per tre mesi e non si capisce razionalmente il motivo per cui nel caso del vaccino anti-Covid, invece, ci si possa recare a donare anche il giorno dopo essere stati inoculati. Parrebbe che almeno l'80% degli italiani abbia in corpo almeno una dose di uno dei vaccini ancora allo stato sperimentale. Tra questi ci sono anche i donatori, il cui sangue è messo a disposizione degli ospedali italiani. Le segnalazioni di persone non vaccinate ma trasfuse sono numerose; si tratta di persone che hanno avuto le stesse reazioni avverse della vaccinazione anti-Covid. Il disegno di legge manca di attenzione nei confronti della pratica della donazione autologa dando la possibilità di donare il proprio sangue in previsione di un'operazione e di quella "dedicata" che invece dà la possibilità di donare il proprio sangue a un parente o a un congiunto.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha replicato che «il rinnovo della normativa sul sangue è avvenuto attraverso un continuo confronto con le associazioni di riferimento e di questo ringrazio gli uffici e la Commissione per il lavoro svolto. Il mondo del volontariato in termini di dono del sangue è uno dei più attivi in Valle d'Aosta: nel 2023, 2550 volontari hanno fatto 6755 donazioni, collocandosi tra le prime Regioni in Italia per plasma raccolto rispetto alla popolazione residente. Con l'unanimità su questa legge rafforziamo il ruolo delle associazioni e federazioni regionali e ribadiamo l’importanza che la loro attività riveste per il raggiungimento degli obiettivi regionali strategici legati alla donazione del sangue. La nostra civiltà, l'Italia in particolare, si fonda sul mondo del volontariato e donare il sangue significa salvare la vita: a maggior ragione questo settore va sostenuto adeguatamente.»

Il Consigliere Mauro Baccega, annunciando il voto favorevole di Forza Italia, ha definito la norma «un grosso passo avanti soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle associazioni di donatori, consentendo loro di fare squadra. Sul nostro territorio sono particolarmente attive l'Avis e la Fidas e la loro azione sinergica non potrà che aumentare i risultati che già oggi segnano un'azione di grande valore.»

 

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Comunicato n° 646 del 20 dicembre 2023
Iniziato l'esame del disegno di legge in materia di indennità sanitaria con le relazioni dei Consiglieri Chatrian e Restano

 

Nella seduta mattutina del 20 dicembre 2023, l'Assemblea regionale ha iniziato l'esame del disegno di legge che contiene disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei servizi essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale e altre disposizioni urgenti in tema di sanità.

A illustrare il provvedimento sono stati i Consiglieri Albert Chatrian (AV-VdAU) per la maggioranza e Claudio Restano (Misto) per la minoranza.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 22 novembre, è composto di otto articoli che introducono un’indennità sanitaria temporanea per il triennio 2023-2025 per il personale delle professioni sanitarie del comparto sanità e per la dirigenza non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie titolari di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno e parziale, con l'Azienda Usl. Inoltre, riconosce l'indennità anche ai medici e infermieri a tempo indeterminato parziale e detta disposizioni per il recupero delle liste d'attesa.

La relazione di maggioranza

Il Consigliere Albert Chatrian (AV-VdAU), relatore per la maggioranza, ha ricordato che «questo disegno di legge completa il percorso che il Consiglio regionale iniziò con la l.r. 22/2022 (cosiddetta legge di attrattività 1) per una valorizzazione complessiva dei professionisti sanitari e per un rafforzamento della presenza sanitaria sul territorio regionale. Introduce, infatti, un'indennità sanitaria temporanea a integrazione del trattamento economico accessorio per tutti i professionisti sanitari e amplia la platea a medici e infermieri che lavorano part-time, che erano stati esclusi dalla legge 22. L'importo complessivo stanziato è di 2,7 milioni di euro all'anno per il triennio 2023-2025: nella legge di stabilità approvata nell'ultimo Consiglio si è già previsto di dare copertura all'indennità anche per il 2026. La misura puntuale dell'indennità sarà determinata in sede di contrattazione integrativa aziendale da avviare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge: non si è potuto accogliere l'emendamento del Consigliere Restano, già presentato in Commissione, per una questione meramente tecnica e non per una volontà politica. Al fine di valutare l'efficacia dell'indennità sanitaria, si introduce la clausola valutativa che impegna, al termine di ciascun anno del periodo 2023-2025, l'Assessore alla sanità, sulla base delle informazioni e dei dati trasmessi dall'Azienda Usl, ad informare la Commissione consiliare degli effetti derivanti dalla sua applicazione.»

Il Consigliere ha poi evidenziato le altre disposizioni urgenti contenute nell'atto: «In particolare, con l'obiettivo di consentire il recupero degli interventi di chirurgia generale ancora in sospeso in conseguenza dell'emergenza da Covid-19 e per ridurre i tempi di attesa dei pazienti messi in lista nella fase post pandemica, si consente l'autorizzazione e l'accreditamento in via temporanea (3 anni dall'entrata in vigore della legge) di strutture sanitarie ospedaliere mono-specialistiche per lo svolgimento di attività polispecialistica di chirurgia generale anche senza il raggiungimento della soglia minima dei posti letto stabiliti dal decreto del Ministro della salute 70/2015. La norma risulta necessaria per poter accreditare Isav di Saint-Pierre affinché possa svolgere interventi di chirurgia generale (quindi non ortopedici) a supporto delle attività dell'ospedale Parini. In questo 2023, la politica ha fatto delle scelte fornendo degli strumenti importanti in materia di sanità: l'approvazione del Piano socio-sanitario, l'accompagnamento in tutto l'iter dell'atto aziendale dell'Usl e oggi la legge sulle attività trasfusionali. Ora starà all'Assessore Marzi e all'Usl applicare queste scelte per rilanciare e riorganizzare la sanità ed essere quindi più performanti.»

La relazione di minoranza

Il Consigliere Claudio Restano (Misto), a nome delle opposizioni, ha dichiarato: «Con questa legge, apriamo la sfida della riforma del personale della sanità: una riforma che va affrontata insieme nel rispetto dei ruoli e delle idee di cui ognuno di noi è portatore. Approfittiamo dell'occasione per valorizzare e rilanciare la nostra specificità e la nostra autonomia, potrei dire la "seconda autonomia", senza omologarci alle indicazioni di chi non conosce la nostra realtà, come accaduto per il Piano socio-sanitario. Il percorso politico-amministrativo di questo atto è stato articolato e di una certa durata, perché iniziato esattamente due anni fa con la legge di stabilità regionale 2022-2024 che aveva introdotto la prima indennità, poi continuato con la legge 22/2022, che coinvolgeva solo medici e infermieri, e con la proposta di legge delle opposizioni depositata a marzo scorso che comprendeva tutte le professioni sanitarie e confluita in questo testo: un percorso apparentemente disallineato dal termine "urgente" utilizzato in norma. In questo provvedimento, all'articolo 1, si legge che le disposizioni organizzative sono adottate "nelle more della riorganizzazione complessiva del servizio sanitario regionale": si dice dunque che l'Ausl valdostana deve essere riorganizzata. Un'affermazione generica, che dovrà necessariamente, in un futuro prossimo, essere oggetto di confronto politico puntuale e propositivo. La riorganizzazione dichiarata in legge riguarderà la valorizzazione del personale oppure sarà affogata all'interno della riorganizzazione prevista dal Piano per la salute e il benessere sociale, rischiando di naufragare? Come si intende procedere? Con quali tempi? Appare chiaro che se si vuole valorizzare il personale, riorganizzando la sua gestione e rendendo strutturali determinate indennità, si deve procedere con celerità nel periodo di validità della legge. Se si intende dare seguito ai buoni propositi della norma, si devono tempestivamente bandire i concorsi per le professioni in carenza di personale promuovendo la nostra iniziativa anche in altre regioni.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

SC

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Comunicato n° 647 del 20 dicembre 2023
Approvato il disegno di legge in materia di indennità sanitaria e di recupero delle liste d'attesa

 

Nella seduta pomeridiana del 20 dicembre 2023, l'Assemblea regionale ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei servizi essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale e altre disposizioni urgenti in tema di sanità. Il testo ha ottenuto 20 voti a favore (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, GM) e 8 astensioni (RV, PCP, FI). Il gruppo Lega VdA non ha partecipato al voto.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 22 novembre e illustrato all'Aula dai Consiglieri Albert Chatrian per la maggioranza e Claudio Restano per l'opposizione, è composto di otto articoli che introducono un’indennità sanitaria temporanea per il triennio 2023-2025 per il personale delle professioni sanitarie del comparto sanità e per la dirigenza non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie titolari di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno e parziale, con l'Azienda Usl. Inoltre, riconosce l'indennità anche ai medici e infermieri a tempo indeterminato parziale e detta disposizioni per il recupero delle liste d'attesa.

Sul testo è stato respinto un emendamento del gruppo Misto per inserire in legge l'importo della misura mensile, mentre due emendamenti del gruppo Lega VdA per l'estensione della misura agli operatori socio-sanitari non sono stati messi in votazione perché con parere finanziario negativo.

Il dibattito in Aula

«Con questa legge non riscontriamo la volontà politica della maggioranza di voler sostenere tutta la sanità - ha commentato il Consigliere Mauro Baccega (FI) -. L'indennità sanitaria viene riconosciuta solo a determinate categorie di lavoratori, dimenticandone molte altre come ad esempio le Oss, i lavoratori amministrativi e gli operatori tecnici del comparto che pure operano all'interno dell'Ausl. In questi due anni è stato forte il nostro grido di allarme: abbiamo sempre sostenuto che tutto il personale che opera in sanità presso l'Ausl, tenendo conto delle diverse professionalità, deve ottenere il riconoscimento dell'indennità sanitaria. Le risorse ci sono e lo abbiamo dimostrato, ma pare che da parte della maggioranza non ci sia la volontà politica di sostenere tutte le categorie indicate e solo il clamore che si è alzato, creando pesantissime divisioni tra il personale sanitario, ha portato alla presentazione di questo disegno di legge. Avevamo inoltre richiesto più volte di incrementare i tetti di spesa per il privato accreditato funzionali al piano per il recupero delle liste di attesa e per le misure straordinarie per i soggetti erogatori dei servizi socio-sanitari privati accreditati. L'attenzione di Forza Italia proseguirà nell'individuare strategie organizzative funzionali a dare concrete risposte, in sanità, alla popolazione valdostana. Questa maggioranza fin dal 2021 ha voluto dividere il personale della sanità in figli e figliastri.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha lamentato «il ritardo con cui è arrivata la documentazione richiesta in Commissione: potete quindi capire con quale spirito ci avviciniamo alla votazione di questa legge. Oggi, con i nostri emendamenti rilanciamo la nostra proposta di estendere l'indennità temporanea agli operatori socio-sanitari, reperendo peraltro le risorse finanziarie. Gli Oss sono la categoria che si è ridotta di più dal 2021 ad oggi, passando da 230 alle 200 attuali. Occorre quindi prendere in carico questa questione, come abbiamo già evidenziato nella discussione della legge 22/2022 e del bilancio 2024-2026. In diverse maniere si è cercato di mettere una toppa all'esclusione delle figure degli operatori socio-sanitari, ma non abbiamo capito le motivazioni: ci sembrava che l'Assessore Marzi potesse essere d'accordo, ma la sua maggioranza sembra non volere. In merito al testo di legge, siamo assolutamente favorevoli ad una indennità che possa sostenere la parte sanitaria che sta affrontando un grosso carico di lavoro fin dall'inizio della pandemia, ma riteniamo al contempo che si debbano sostenere tutte le figure, senza creare lavoratori di serie A e di serie B. Non vogliamo rischiare di perdere un pezzo importante della nostra sanità che lavora tutti i giorni al pari degli altri.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha osservato che «nel Piano della salute e del benessere sociale non vi è traccia chiara di cosa si intenda fare sul tema dell’attrattività sanitaria. C’è soltanto un obiettivo generico di attivazione di un programma di welfare aziendale per il personale, per il mantenimento delle professionalità presenti e future. Come il precedente, anche questo disegno di legge finirà per creare distonie tra chi beneficia dell'indennità e chi no. Se l'obiettivo è quello di valorizzare e mantenere in loco le figure più a rischio della sanità valdostana, certo non si può riconoscere l'indennità a tutti in maniera indifferenziata, ma bisogna fare un ragionamento su ogni categoria del comparto e se, ad esempio, le Oss o altre figure professionali sono considerate a rischio bisogna mettere in campo le risorse necessarie per riconoscere anche a loro questa indennità. Sulla questione del Piano operativo per il recupero delle liste di attesa e delle misure straordinarie in favore dei soggetti erogatori dei servizi socio-sanitari privati accreditati abbiamo chiesto ulteriori informazioni in Commissione per comprendere quale sarebbe stato l'impatto del finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza su queste due tematiche. Questa legge tocca una serie di situazioni importanti e centrali per la sanità valdostana e ci saremmo aspettati di non vedere interventi annacquati tra temi che meritano un'attenzione ben differente.»

«Tutte le figure professionali dell'ambito sanitario che abbiamo ascoltato in Commissione a più riprese hanno sottolineato l'importanza del loro lavoro rispetto all'erogazione delle prestazioni sanitarie e al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza grazie ad un loro di équipe che coinvolge anche figure socio-sanitarie o tecnici - ha ricordato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Hanno anche evidenziato che non è solo con un'indennità che si attraggono le persone: lo si fa attraverso la formazione continua, i turni adeguati e un'organizzazione più consona. Limitare questa discussione alla sola indennità è quindi riduttivo e ce lo dimostrano i dati. Si è passati da 48 medici che hanno cessato la loro attività nel 2022 a 47 al novembre del 2023, da 25 infermieri a 21 infermieri: non ci sembra che questa indennità abbia funzionato per mantenere il personale all'interno dell'Usl. Questa norma nasce da una scelta politica precisa: dare a qualcuno e dimenticarsi di altri alimentando l'ennesima conflittualità all'interno del sistema sanitario. Inutile scaricare le responsabilità sulle organizzazioni sindacali, quando con legge si sta continuando ad intervenire sulla materia contrattuale. Cosa si sta facendo per giungere ad un provvedimento strutturale che consenta di integrare le retribuzioni di tutti gli operatori della sanità, come si annunciava nella discussione della 22/2022? In questa legge poi si prevede l'autorizzazione e l'accreditamento di strutture private o meglio di una struttura: noi sosteniamo la sanità pubblica e quest'ottica di privatizzazione della sanità non ci trova d'accordo e, anzi, stupisce che alcuni colleghi che dovrebbero avere la nostra sensibilità voteranno oggi queste disposizioni.»

«In questo disegno di legge, l'indennità sanitaria viene allargata cercando di mettere una pezza all'iniquità disposta dalla precedente legge ma, di fatto, non viene risolta - ha sottolineato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. Inoltre, non si può pensare che l'attrattività si possa raggiungere unicamente con la corresponsione aggiuntiva di denaro: si sarebbe dovuto pensare anche alla valorizzazione delle prospettive di crescita del personale, dei percorsi di formazione e intervenire sui problemi di conciliazione lavoro famiglia e sulla programmazione che risulta essere poco strutturata. Apprezziamo il tentativo di risolvere il recupero delle liste di attesa attraverso il potenziamento dei rapporti di collaborazione con il privato convenzionato. In questo momento così difficile per la sanità pubblica il contributo del privato è d'aiuto per uscire da una situazione di oggettiva difficoltà. Nell'insieme riteniamo che si sarebbe potuto fare di più e meglio. Anche la clausola valutativa, che attribuisce al governo regionale un mandato esplicito a raccogliere, elaborare e comunicare all'organo legislativo le informazioni necessarie a conoscere tempi e modalità di attuazione degli interventi e valutare le conseguenze della norma, avrebbe dovuto essere applicata.»

«Se vogliamo dare delle risposte concrete e tempestive al nostro sistema sanitario dobbiamo farlo stabilendo delle priorità - ha detto il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU) -: il tema dell'attrattività di medici e infermieri è l'assoluta priorità, perché la carenza di questi lavoratori supera in modo evidente quella di tutte le altre categorie professionali dell'ambito sanitario. Questo disegno di legge va nella direzione di completare l'intervento fatto con la legge 22/2022, ma forse, ampliando così tanto la platea, perderà un po' di efficacia in termini di attrattività. Forse sarebbe il caso di valutare, così come fatto in altre regioni, l'introduzione di elementi che siano veramente attrattivi: cito l'aspetto remunerativo, magari immaginando l'incremento dell'indennità di esclusività del lavoro rispetto al sistema sanitario regionale; l'aspetto del benessere lavorativo e della conciliazione tra lavoro, tempo libero e famiglia; la formazione professionale, per il perfezionamento della professione e quindi della carriera.  Concludo con l'aspetto contrattuale, perché vi sono le stesse criticità che si ritrovano negli altri settori dell'amministrazione e occorre affrontarle in modo organico: lo stiamo facendo e lo si deve fare con equilibrio, contemperando gli interessi collettivi perché non diventino oggetto di sole rivendicazioni settoriali sovente strumentalizzate da tutta la politica.»

«Questo disegno di legge è l'ultimo passaggio di un percorso politico chiaramente individuato - ha replicato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Nel corso della discussione della precedente norma sull'attrattività (l.r. n. 22/2022) è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegnava il Governo ad ampliare la platea dei beneficiari dell'indennità fino a completarli nell'ambito dei 26 professionisti sanitari previsti dal vigente Ccnl. Non abbiamo mai voluto escludere nessuna figura professionale, le cui centralità e importanza non sono in discussione: abbiamo recepito un mandato politico e gli abbiamo dato corso. In questo momento la sanità regionale è impegnata in una forte azione di rimodulazione e modifica e il Governo si è impegnato a intervenire con una serie di dispositivi importanti di carattere temporaneo, guardando a una riforma generale del settore che è in corso. Ci siamo occupati delle liste d'attesa, intervenendo su una situazione difficile, dovuta a motivi strutturali del servizio sanitario pubblico. Per questo abbiamo creato le condizioni per sviluppare collaborazioni territoriali per meglio smaltire le liste d’attesa, soprattutto nell’ambito della chirurgia generale. Il rapporto con i privati convenzionati è da tempo un’importante componente del servizio sanitario regionale nei rapporti con le patologie psichiatriche e delle dipendenze che completa l’offerta soprattutto di quei servizi che l'azienda Usl non gestisce in via diretta. Tanto è stato fatto e tanto resta da fare in questo settore ed è giusto cercare soluzioni migliorative anche attraverso il ricorso ai soggetti privati accreditati.»

 

 SC-LT

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Comunicato n° 648 del 20 dicembre 2023
Question time sul nuovo sistema di bigliettazione per il trasporto pubblico locale

 

Con due interrogazioni a risposta immediata dei gruppi Rassemblement Valdôtain e Lega Vallée d'Aoste trattate nella seduta consiliare del 20 dicembre 2023, è stata affrontata la questione del nuovo sistema di bigliettazione per il trasporto pubblico locale che ha preso il via il 18 dicembre scorso.

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha segnalato una criticità legata all'impossibilità di effettuare i pagamenti con carta di debito o credito, mentre il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha parlato di impossibilità di utilizzare le nuove tessere sugli autobus di linea (soprattutto sulla tratta Saint-Rhémy-en-Bosses/Aosta), di mancato rimborso della caparra versata per la vecchia tessera "VdA transports" al momento della restituzione, di impossibilità a caricare il credito residuo sulla nuova tessera oltre che di geolocalizzazione dell'autobus non funzionante.

Sono quindi state chieste le motivazioni che impediscono al nuovo sistema di bigliettazione del trasporto pubblico locale l'utilizzo di pagamenti con carta di credito o di debito e quali le azioni messe in campo per risolvere tutte le problematiche emerse.

L'Assessore ai trasporti e mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha risposto che «stiamo cercando di migliorare il sistema, ma come in tutte le rivoluzioni importanti ci sarà bisogno di un periodo di rodaggio. Il sistema è pronto e va portato alla sua efficienza, con una certa gradualità per permettere a tutti di familiarizzare con le novità e per cercare di non lasciare nessuno indietro. Colgo in maniera costruttiva le critiche e le segnalazioni arrivate per lavorare sempre meglio. C'è grande attenzione da parte delle aziende che gestiscono il servizio: per quanto riguarda il credito residuo sulla vecchia carta, questo sarà restituito o ricaricato sulla nuova carta. Vogliamo portare nei prossimi giorni il servizio al suo massimo funzionamento anche per creare le condizioni, alla ripresa della scuola, di un'efficienza del sistema e per non sovrapporre questa innovazione per gli utenti del trasporto pubblico a quella che dovremo gestire tra pochi giorni con il servizio autobus sostitutivo del treno: ecco perché abbiamo anticipato la nuova bigliettazione.»

«Abbiamo capito che per quanto riguarda le carte di credito si tratta di una questione di tempo e di autorizzazioni - ha replicato il Capogruppo Aggravi -: ci auguriamo che le segnalazioni d'ora in avanti siano sempre meno e ci rendiamo disponibili a inoltrare quelle ricevute per migliorare sempre più il servizio.»

«Anche se si è trattato di un lavoro di tre anni, il sistema non si è fatto trovare preparato - ha replicato il Capogruppo Manfrin -. Forniremo i dati e le segnalazioni che ci hanno trasmesso, con l'auspicio che questa sinergia possa andare a beneficio di tutti.»

 

SC

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Comunicato n° 649 del 20 dicembre 2023
Question time sullo screening oncologico

 

Nell'adunanza del 20 dicembre 2023, il gruppo Forza Italia ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sull'attività di screening oncologico.

«La prevenzione è indicata nel Piano salute e benessere sociale come un elemento centrale per la salute delle persone - ha sottolineato il Consigliere Mauro Baccega -. Vorremo avere notizie su come sta avanzando l'attività di screening di tipo oncologico, che negli anni passati è stata decisamente intensa

«Puntiamo ad accrescere queste attività e con il nuovo Atto aziendale abbiamo istituito il nuovo Dipartimento funzionale oncologico - ha riferito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Nel 2022 si sono recuperate tutte le prestazioni arretrate, conseguenti alla pandemia, nei tre screening oncologici alla mammella, colon retto e cervice uterina. Il numero dei test recuperati - che hanno azzerato l’arretrato - si sommano alle attività istituzionali del 2022 svolte dalle Strutture coinvolte: 2.470 test di primo livello per screening tumore mammella; 200 test di secondo livello per il colon-retto; 183 test di secondo livello per il tumore cervice uterina. Nel 2023, l’Ausl ha ripreso regolarmente le attività di offerta attiva degli screening oncologici. Gli inviti per i tre programmi di screening sono stati in totale 27.400 e le prestazioni erogate 22.200, pari all'81% degli inviti. Con la delibera 1405 dello scorso 27 novembre abbiamo anche costituito un Comitato tecnico scientifico, formato da esperti e da portatori di interesse, per monitorare l’attività degli screening in Valle d’Aosta, a supporto e sviluppo della programmazione sanitaria regionale, in prospettiva, ad esempio, dell’ampliamento degli screening ad altre patologie tumorali particolarmente frequenti e aggressive come il tumore della prostata o del polmone. È stato poi rafforzato il Piano di comunicazione con la promozione di campagne informative; la formazione periodica degli operatori sanitari; l'adozione di protocolli di screening differenziati a seconda dell'utenza: l'identificazione precoce dei soggetti a rischio eredo-familiare per tumore alla mammella. L'obiettivo è quello di garantire uno screening moderno e vicino alla popolazione che si avvale di strumenti moderni come i social, per avvicinare anche i giovani alla prevenzione secondaria, inducendoli ad agire da "brand ambassador", sensibilizzando le persone adulte. Siamo impegnati, in costante collaborazione con l’Azienda Usl, nel presidiare e potenziare gli screening oncologici ampliando l’offerta ai nostri concittadini

«Conosciamo l'attenzione dedicata a queste attività dal responsabile della Struttura anche se l'aspetto di comunicazione all'utenza è un po' carente - ha replicato il Consigliere Baccega. - Abbiamo avuto sollecitazioni importanti da parte di più persone che ci hanno chiamato per chiedere notizie sul rispetto degli appuntamenti di screening. Seguiremo con attenzione questo percorso e questa strategia visto che sul sito dell'Usl la nuova strategia regionale di screening è stata pubblicata soltanto ieri

 

LT

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Comunicato n° 650 del 20 dicembre 2023
Question time sugli affitti brevi

 

Il tema degli affitti brevi è stato portato all'attenzione dell'Assemblea con un'interrogazione e risposta immediata presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 20 dicembre 2023.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha ricordato che «la legge di conversione del "decreto anticipi" (n. 191/2023) dello scorso 15 dicembre contiene nuove disposizioni sugli affitti brevi, prevedendo anche l'istituzione di un Codice identificativo nazionale (Cin) per le unità immobiliari destinate a contratti di locazione per finalità turistiche e per locazioni brevi. Invece, la legge regionale 11/2023 sulle locazioni brevi ha da poco introdotto il Codice identificativo regionale (Cir). Chiediamo di conoscere le novità rispetto alle assegnazioni dei Cir e Cin alla luce normativa nazionale recentemente introdotta.»

L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, ha evidenziato che «le disposizioni nazionali dovranno essere applicate a decorrere da una data non ancora determinata o determinabile. In una materia di confine qual è la locazione turistica attinente al diritto civile, che è di competenza esclusiva statale, e contestualmente al turismo, di competenza esclusiva delle Regioni e, in particolare ai sensi dello Statuto speciale, sarebbe stato auspicabile un processo di riforma improntato alla leale collaborazione, volto alla definizione di un quadro normativo che fosse il risultato di un'intesa tra Stato e Regioni così come richiesto unanimemente dalla Commissione turismo in sede di Conferenza Stato-Regioni. La legge regionale sugli affitti brevi è stata approvata dal Consiglio Valle nel pieno rispetto della legislazione nazionale vigente ancora oggi, non essendo stata abrogata dalle nuove disposizioni, che fa salvi i Cir rilasciati da Regioni e Province autonome. Nel corso delle prossime settimane verranno effettuati gli opportuni approfondimenti per verificare quali eventuali modificazioni o integrazioni dovranno essere apportate alla legge 11/2023 ed eventualmente la sussistenza dei presupposti in accordo con la Commissione turismo per l'impugnazione davanti alla Corte costituzionale di quelle disposizioni che appaiono lesive delle prerogative che la Costituzione e lo Statuto speciale attribuiscono alla Valle d'Aosta in materia di turismo.»

«La leale collaborazione dovrebbe esserci sempre, ma ci dovrebbe anche essere il buon senso da parte del legislatore regionale visto che, al momento dell'approvazione della legge, sapevamo della questione del Cin e non è sostenibile paragonarsi ad altre Regioni, tenuto conto che la Lombardia è da 5 anni che assegna i Cir e non da novembre 2023 come la nostra Regione - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -. Tutto questo porterà ad un maggior carico di lavoro per i Comuni e un aumento di burocrazia per i cittadini.»

 

SC

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Comunicato n° 651 del 20 dicembre 2023
Interrogazione sulla ristrutturazione della Casa da gioco di Saint-Vincent

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare del 20 dicembre 2023, il Capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, ha voluto sapere «quali valutazioni e stime siano state fatte dall'Amministratore unico della Casinò de la Vallée in merito alla cifra annunciata ai giornali di 40 milioni di euro che sarebbero necessari per la ristrutturazione della Casa da gioco di Saint-Vincent; se questa stima sia stata mai condivisa con il Governo regionale e se vi siano state interlocuzioni per comprendere quali potenziali fonti di finanziamento si potrebbero perseguire.»

«La Società tiene a precisare di non aver avanzato alcuna richiesta di fondi all’Amministrazione regionale, né al momento ha programmato investimenti o spese straordinarie non già previste dal piano industriale su cui si fonda la procedura concorsuale in atto - ha riferito il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. La piena attuazione del concordato, la cui conclusione è prevista per il 31 dicembre 2024, è al momento la priorità fondamentale dell’azienda. Per ciò che riguarda il futuro della Società, l’Amministrazione regionale, come è noto, ha affidato a Finaosta uno studio di cui si attendono gli esiti. Per ogni ulteriore chiarimento e valutazione, l’Amministratore unico della Casa da gioco ha offerto la sua disponibilità a presentare nelle sedi competenti l’andamento della Società, ad oggi, largamente positivo sia sotto il profilo economico che finanziario.»

«Chiedevano se la Regione avesse fatto valutazioni rispetto a quanto affermato dall'Amministratore unico - ha replicato il Capogruppo Aggravi -. Crediamo che un amministratore di una società partecipata, prima di fare certe dichiarazioni ai giornali, dovrebbe non solo valutare bene quello che dice, ma raccordarsi con il proprio azionista e con i piani della società. Questa è una caduta di stile che denota la mancanza di attenzione verso la Società e i suoi dipendenti che in questi anni sono stati chiamati a fare grandi sacrifici

 

LT

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Comunicato n° 652 del 20 dicembre 2023
Interrogazione sul tratto autostradale Pont-Saint-Martin/Verrès

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare del 20 dicembre 2023, il gruppo Forza Italia ha chiesto di conoscere l'esito dello studio sullo spostamento dell'autostrada in galleria nella tratta tra Pont-Saint-Martin e Verrès

L'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha ricordato che «abbiamo sempre parlato di affidare alla società che si sta occupa del Piano regionale dei trasporti l'obiettivo di aggiornare la situazione infrastrutturale, in particolare per la questione della bassa Valle e del tratto Pont-Saint-Martin/Verrès. Si tratta di un'infrastruttura datata che ha necessità di essere ripensata in occasione della scadenza delle concessioni del 2032. Contiamo di portare il dossier in Giunta nella prima quindicina di febbraio per poterlo poi presentare in Commissione. Stiamo valutando come inserire questo studio all'interno dello scenario del Piano dei trasporti. La situazione ci consente di fare dei raffronti con altri territori, come ad esempio quello del tratto compreso sulla A22 (Brennero/Modena Campo Galliano) su cui, al fine di mitigare le condizioni strutturali di congestione del traffico tra Bolzano e Affi, durante i fine settimana delle stagioni turistiche, è programmata la realizzazione della cosiddetta terza corsia dinamica. In questa fase di completamento dello studio di analisi stiamo preparando i documenti che inseriremo all'interno del Piano regionale per dare continuità alle nostre valutazioni e per proporre degli interventi precisi da portare avanti nel breve periodo, facendo in modo che l'Amministrazione regionale possa avere un ruolo attivo nella fase di discussione delle concessioni e negli investimenti da fare con Anas, per questi tratti e, in generale per tutte le infrastrutture di livello internazionale.  Vogliamo dare massima concretezza alla programmazione per rispondere alle esigenze della popolazione.»

Il Capogruppo Marquis ha ricordato che «nel mese di settembre, in occasione di un'audizione sugli sviluppi del Defr, il Governo ha parlato espressamente di uno studio sull'argomento che sarebbe stato messo a disposizione dei Consiglieri e abbiamo voluto capire a che punto fosse il dossier. La situazione ci preoccupa per l'instradamento sotto il profilo amministrativo, lanciando un'idea, spendendo dei soldi, per poi arrivare alla stessa conclusione del "dossier del tram-treno Aosta Courmayeur". È un tema di grande portata e rilevanza che non può trovare dei parallellismi con le realtà di fuori Valle come quelle indicate dall'Assessore relative agli svincoli di grandi aree metropolitane, interessate da criticità di traffico quotidiane e dinamiche completamente diverse. Guarderemo con attenzione all'evoluzione dello studio e del tipo di finanziamento individuato: al di là di chi fa l'investimento questo sarà pagato sempre dall'utente con aumento delle tariffe già insostenibili oggi. Nei rinnovi delle concessioni, più che a nuove gallerie occorre pensare agli investimenti necessari per la manutenzione e la ristrutturazione delle opere esistenti

 

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Comunicato n° 653 del 20 dicembre 2023
Interrogazione sugli incentivi per l'acquisto degli skipass

 

Nella seduta consiliare del 20 dicembre 2023, gli incentivi per l'acquisto degli skipass da parte dei valdostani sono stati al centro di un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Stando alle dichiarazioni del Presidente dell'Associazione valdostana impianti a fune, la media degli sciatori sui residenti è del 10%, con percentuali più alte nelle zone dove ci sono gli impianti ma che scendono al 6/7% in bassa Valle - ha detto il Consigliere Christian Ganis -. Vorremmo sapere se questi dati siano veritieri e se l’Amministrazione regionale abbia messo in campo delle strategie, oltre a quelle già previste, per aumentare la quota di valdostani che acquistano skipass nella nostra regione.»

L'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha riferito che «i dati sono leggermente migliori: in base a quanto fornito da Avif, le tessere per residenti utilizzate almeno una volta nella stagione invernale 2021-2022 sono state 15.594, nella scorsa stagione 16.050 di cui 1700 relative a guide e maestri di sci. Quindi in realtà la percentuale media delle ultime due stagioni è al 12,87%, con un piccolo miglioramento del 2,8%. Il tema della promozione della montagna è caro a tutto il Governo: negli ultimi anni abbiamo cercato di parlare non solo di sconti ma di progetti e prodotti per costruire una visione e una cultura della montagna, in particolare nei confronti dei giovani oltre che per tutte le fasce di età. L'idea è di riportare un interesse allo stare in montagna, non solo d'inverno ma anche d'estate. Sono state messe in campo una serie di iniziative, a partire dal progetto "sci…volare a scuola", lo stagionale per gli studenti sia per lo sci di discesa che per il fondo, gli sconti del 20% a favore dei residenti, da quest'anno lo stagionale per le piccole stazioni - sono circa 200 quelli venduti -, la possibilità dello skipass feriale dal lunedì al venerdì. La nostra scelta politica è quella di indirizzare i giovani per costruirsi degli interessi professionali, sportivi, di svago in un'ottica di sostenibilità complessiva. Oggi, se stiamo cominciando a raccogliere dei frutti è perché stiamo facendo sistema insieme a tutti gli attori del comparto.»

«Ben vengano tutte le iniziative e le strategie messe in campo per valorizzare al meglio la pratica dello sci - ha replicato il Consigliere Ganis -, ma uno sconto è sempre il benvenuto. Infatti, lo stagionale sta diventando sempre più esoso, così come il costo medio di un giornaliero si aggira tra i 50 e i 55 euro, cui bisogna aggiungere le spese per il noleggio o l'acquisto di attrezzatura da sci. Tutto questo può incidere sul budget familiare: le famiglie valdostane, già messe a dura prova dalle difficoltà economiche dovute al caro vita e ai costi energetici, oggi mettono in ordine le priorità e non vorrei che per questo motivo lo sci diventasse un surplus. Ci auguriamo quindi che si possa trovare il giusto compromesso tra costi e benefici affinché i cittadini valdostani possano ritornare a sciare. Per la prossima stagione sciistica si potranno trarre le giuste considerazioni e chiederemo conto dell'azione messa in campo dal Governo regionale sui progetti realizzati.»

 

SC

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Comunicato n° 654 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sull'autostazione di Aosta

 

Nella seduta consiliare del 20 dicembre 2023, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sullo stato di degrado dell'autostazione di Aosta.

«La struttura sarebbe utilizzata come dormitorio e lavatoio da persone senza tetto - ha dichiarato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Nei dintorni è stata segnalata anche la presenza di persone aggressive e di situazioni di spaccio. La zona è già stata teatro di gravi fatti di cronaca e chiediamo al Governo se siano giunte segnalazioni in tal senso; quali siano le azioni condotte per contrastare questo degrado e, nel caso in cui non siano state intraprese, se sia intenzione intervenire per garantire ai cittadini tranquillità e decoro

«In premessa è opportuno sottolineare che la situazione è stata valutata e analizzata nelle opportune sedi competenti e con gli organi deputati ad effettuare interventi sul territorio. Le problematiche dell'autostazione sono poi state ovviamente condivise con l'Amministrazione comunale di Aosta - ha puntualizzato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -.  Il Comune è intervenuto per incrementare l'illuminazione della zona antistante il fabbricato della biglietteria che, peraltro, è stata recintata per evitare il bivaccamento. Su mandato dell'Aps è stato anche predisposto un servizio di vigilanza privata con passaggi in fascia serale e notturna e, per il 2024 è prevista l'implementazione della videosorveglianza che era già stata anche sollecitata nei vicini giardini Lussu. La situazione è all'attenzione di questa Amministrazione anche in vista della prossima chiusura della linea ferroviaria e l'avvio dei servizi sostitutivi su gomma. Gli scambi di informazioni e i confronti con il Comune di Aosta sono continui e costanti al fine di individuare le soluzioni meno impattanti sulla viabilità e più funzionali per i fruitori dei servizi.»

«A giudicare dai risultati, le misure messe in campo ci sembrano poco efficaci e non emerge un cambiamento di paradigma - ha commentato il Capogruppo Manfrin -. La zona sembra un territorio dove tutto può succedere. Il sistema di vigilanza realizzato dal Comune di Aosta ha margini di intervento limitati e bisognerebbe prevedere la presenza delle forze dell'ordine che fungerebbe sicuramente da deterrente. Se abbandoniamo questa parte di Aosta alla mercé dei soggetti che oggi la popolano non possiamo che attenderci un aumento del degrado che difficilmente riusciremo a contenere

 

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Comunicato n° 655 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sulla situazione dell'Aido VdA

 

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste presentata nella seduta pomeridiana del 20 dicembre 2023, è stata nuovamente affrontata la questione dell'Aido Valle d'Aosta.

«Dopo la revisione dello Statuto dell'Aido nazionale del 2020, la sezione valdostana ha chiesto, senza esito, di poter mantenere un unico gruppo regionale in deroga alle nuove disposizioni - ha ricordato il Consigliere Luca Distort -. Il tentativo di formare più gruppi comunali non è stato praticabile in ragione della realtà numerica e territoriale della nostra regione e nel 2021 la sezione locale è stata commissariata con successiva espulsione dei soci del Direttivo e la restituzione dei testamenti olografi. Nel 2023 si è svolta una riunione per la ricostruzione del comitato dalla quale è emersa la proposta del Vicepresidente nazionale di re-integrare i membri del Direttivo e l'ipotesi di una deroga allo statuto nazionale. Chiediamo quali azioni siano state messe in campo per risolvere la questione a favore dell'Aido VdA, in ottemperanza agli impegni presi dal Consiglio all'unanimità con una risoluzione del maggio 2021; se il Governo intenda porsi all'interno del dialogo, al fine di dare il proprio contributo per il raggiungimento di quanto ipotizzato dal Vicepresidente nazionale.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha ricordato che «rispondendo all'onorevole Franco Manes, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, ha comunicato che il Ministero - e quindi tanto meno la Regione - non può adottare iniziative in grado di incidere sulla sfera di autonomia propria degli enti del Terzo settore, come le decisioni di commissariamento, scioglimento e chiusura di sedi territoriali. Spiace constatare come in questa vicenda vi sia stata una posizione burocratica e rigida da parte degli organi centrali dell’Aido, dimenticando l'importante operato del direttivo della sezione valdostana, che è stato di assoluto rilievo e traino per la crescita del volontariato nella nostra regione. Dal 2021 sono state assunte decisioni estreme e, in qualche modo, umilianti per i rappresentanti valdostani che hanno subìto, non solo l’espulsione, ma addirittura l’annullamento delle loro manifestazioni di volontà. Una chiusura al dialogo che ha portato al fallimento dell’intervento di commissariamento di cui hanno dovuto prendere atto i cinque successivi commissari straordinari che si sono succeduti dal 2021. Pareva essere prossima la soluzione della primavera scorsa, di reintegro degli espulsi e di riconoscimento della particolarità della situazione valdostana, ma non sono ancora seguiti atti concreti in questo senso. Accogliamo favorevolmente la disponibilità del Ministro Calderone - che è stata in Valle a ottobre - ad interessarsi della situazione e, come Governo regionale, siamo come sempre a disposizione per collaborare a risolvere questa situazione paradossale in cui la principale vittima è la cultura del dono ed è per questo che i nostri solleciti al Ministro continueranno con convinzione e spirito risolutivo.»

«La risposta del Presidente - ha replicato il Consigliere Distort - ribadisce un allineamento allo spirito di questa interpellanza che vuole far sì che il Governo regionale spenda tutte le carte possibili, ben sapendo che le norme che regolano la gestione degli enti del Terzo settore hanno una loro autonomia. Amministrare non significa solo applicare regole e norme, significa anche gestire i conflitti e spendersi per gestire le conflittualità. Non possiamo tacere e dobbiamo avere la coerenza e il coraggio di far sentire la nostra voce per difendere ciò che riteniamo giusto. È sconcertante che una situazione tale si generi nell'ambito della delicatissima etica del dono, e in particolare di sacra trasmissione della vita da una persona all'altra. Vi invito a spendere tutte le energie possibili per contribuire alla soluzione di questa paradossale presa di posizione.»

 

SC

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Comunicato n° 656 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sul traforo del Gran San Bernardo

 

È stata nuovamente portata all'attenzione dell'Aula la questione del dossier del traforo del Gran San Bernardo con un'interpellanza proposta dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 21 dicembre 2023.

«Si apprende da fonti stampa, che nel mese di maggio la Societé du tunnel du Grand-Saint-Bernard (Tgsb) ha inviato al Presidente Testolin una lettera evidenziando le criticità che sta attraversando la Sitrasb per i lavori intrapresi nel traforo - ha evidenziato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Chiediamo di conoscere i contenuti della lettera inviata dal Presidente della Tgsb e se vi siano stati incontri a seguito di questa nota, quando e con chi. Vorremmo anche capire se la società Sistrasb abbia fornito novità rispetto a questo dossier - e in particolare al pagamento delle fatture sollecitate da Tsgb - e quali siano le intenzioni dell'Amministrazione per evitare la chiusura del traforo del Gran San Bernardo e cercare di reinstaurare un clima collaborativo tra le due società concessionarie

«Seguiamo costantemente la situazione, in stretto rapporto con la società Sitrasb (nelle cui competenze e responsabilità rientrano gli aspetti societari ed operativi della questione) e con i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e degli esteri per quanto riguarda gli aspetti concernenti la concessione e i rapporti tra Italia e Svizzera - ha affermato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -.  Per realizzare gli interventi necessari per la sicurezza, la società concessionaria sta lavorando di concerto con il Ministero per il riconoscimento degli interventi attraverso la proroga della concessione, già sottoposta alla Commissione europea per l’acquisizione della pronuncia di compatibilità con le norme del Trattato. Al momento si è in attesa di acquisire il riscontro alla notifica formalizzata lo scorso mese di ottobre

«I lavori, in alternativa alla rideterminazione del termine concessorio, potrebbero essere valutati al fine di un riconoscimento di un valore di subentro: l’attuale quadro regolatorio nazionale e comunitario, nel superare i preesistenti schemi di convenzione relativi alle concessioni autostradali, contempla infatti espressamente il recupero degli oneri d’investimento sostenuti e non ammortizzati al termine della concessione - ha proseguito il Presidente -. Un'altra possibilità è l’attivazione di un eventuale specifico finanziamento. Queste diverse opzioni fanno parte di un costante confronto tra il concessionario e gli organi statali al fine di approntare le iniziative più opportune da attuarsi a favore della migliore gestione dell’infrastruttura. L’ultimo incontro, finalizzato ad una valutazione congiunta sullo stato delle attività intraprese, si è tenuto lo scorso giovedì 14 dicembre, convocato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Oltre a Sitrasb, ha assistito in videoconferenza all’incontro, coordinato dal Viceministro Rixi, anche l’Amministrazione regionale. Analogo incontro si era tenuto il 14 novembre scorso. Il Presidente di Sitrasb ha dato conto di questi incontri e dell'avvio di una procedura che permetterà di trovare una soluzione e le necessarie coperture finanziarie per l'inizio dei lavori di rifacimento della soletta del traforo. Ci sono tutte le opportunità per trovare una soluzione congiunta

«Nella lettera del maggio 2023 il Presidente del Tsgb si diceva molto preoccupato e chiedeva delle risposte al Governo regionale - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -. Vedremo quale sarà la soluzione adottata tra la possibilità di un onere di subentro o di un finanziamento ad hoc e attendiamo risposte rispetto al rinnovo della concessione. Si è perso molto tempo e continueremo a vigilare sulla questione chiedendo aggiornamenti puntuali

 

LT

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Comunicato n° 657 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sul progetto di strada intervalliva sul Col Ranzola

 

Nella seduta consiliare del 21 dicembre 2023, il gruppo Progetto Civico Progressista ha illustrato un'interpellanza sul progetto di strada intervalliva del Col Ranzola che collega Brusson e Gressoney-Saint-Jean.

«Con delibera del 27 novembre scorso, la Giunta regionale ha individuato tra gli interventi a valere sul Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit) la riqualificazione di tale, inesistente, strada intervalliva per una spesa totale di circa 4,7 milioni di euro (2,9 dal Fondo) - ha segnalato la Consigliera Chiara Minelli -. Secondo quanto riportato nella delibera, i due Comuni intenderebbero invece realizzare una pista poderale per collegare la zona di arrivo della seggiovia Weissmatten nel comune di Gressoney-Saint-Jean, con la strada poderale esistente che giunge fino all'alpeggio Fenêtre a Brusson. L'intervento, in territorio di "elevata acclività", richiederà scavi e riporti sui versanti oltre a varie opere di sostegno. Interpelliamo il Governo per conoscere la ragione per cui nella delibera si prevede la riqualificazione della strada intervalliva comunale visto che, allo stato attuale, non esiste alcun collegamento da riqualificare; quali criteri o valutazioni hanno portato ad individuare questa opera; quale intervento "per la valorizzazione delle migliori iniziative in materia di tutela delle qualità ambientali"; quali altri possibili interventi da finanziare attraverso il Fosmit siano stati presi in considerazione e di conseguenza ritenuti meno meritevoli; quali atti formali sono stati compiuti dalle Giunte o dai Consigli comunali di Brusson e Gressoney-Saint-Jean alla data del 27 novembre 2023.»

L'Assessore alle politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, ha specificato che «non ci siamo inventati la pista del Col Ranzola: si tratta di un tema all'attenzione dei due Comuni da molti anni e il progetto nasce da lettere e incontri con le due Amministrazioni. La realizzazione di una pista poderale ha finalità agricola, turistica e di protezione civile: dal lato Brusson esiste già una strada poderale che raggiunge l'alpeggio Fenêtre, mentre lato Gressoney la strada esistente si ferma all'arrivo della seggiovia Weissmatten. L'intervento mira dunque a garantire un collegamento tra due accessi viari già esistenti per favorire la ripresa delle attività agricole ed economiche anche per preservare il territorio e contrastare lo spopolamento. Evidenzio che, se sulle Alpi non esistesse una natura addomesticata presidiata, sarebbe un disastro. La pista poderale consentirebbe il controllo e le eventuali operazioni fitosanitarie di un'ampia fascia boscata che funge sostanzialmente da bosco di protezione per la prevenzione da dissesti idrogeologici e in particolare da fenomeni valanghivi. La sua esecuzione, data la natura lineare, sarà suddivisa in stralci funzionali in maniera da servire inizialmente gli alpeggi esistenti e successivamente completare il tracciato. L'intervento rientra tra quelli di manutenzione della viabilità e tra le misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economico dei territori montani, ivi compresi la mobilità sostenibile. Non trattandosi un bando, ma di una scelta discrezionale del Governo non è stata effettuata una graduatoria, ma sono stati individuati interventi ritenuti rilevanti per lo sviluppo di un determinato territorio, anche in ottica di complementarietà e coerenza con altre azioni attuate con altre fonti di finanziamento (efficientamento energetico su immobili comunali a Gressoney-Saint-Jean e a Brusson, contrasto del dissesto idrogeologico nelle due vallate).»  

«La scheda del progetto è stata inviata al Dipartimento per gli affari regionali e per le autonomie e si è in attesa dell'adozione del decreto di finanziamento - ha concluso l'Assessore -. Segnalo peraltro che il Comune di Gressoney-Saint-Jean, in accordo con l'Amministrazione di Brusson, ha affidato uno studio di fattibilità dell'intervento che è stato consegnato a ottobre scorso. A conclusione dell'istruttoria del Dipartimento, qualora l'intervento fosse ammissibile a finanziamento, i Comuni procederanno con l'adozione degli atti di rispettiva competenza. Io credo che immaginare una pista di questo genere sia totalmente coerente con una logica di sviluppo delle vallate: l'idea di avere un'arteria che possa rompere l'isolamento sia un'esigenza significativa e quindi ogni critica è accettata ma bisogna sempre essere logici nelle determinazioni.»

«Noi siamo per il sì ad un ambiente da valorizzare, ma abbiamo un'idea diversa di valorizzazione da quella della maggioranza. Si parla di "natura addomesticata" ma bisogna decidere a quali livelli! - ha replicato la Consigliera Minelli -. Questo intervento, nei termini in cui è stato posto, appare insensato. Abbiamo centinaia di km di strade poderali, ma abbiamo ancora un problema irrisolto: quello della percorribilità e delle relative responsabilità, su cui c'è un tavolo aperto ma di cui non si sa più nulla. Bisognerebbe risolvere questa situazione prima di pensare a nuove strade poderali. Noi riteniamo che si potevano prendere in considerazione altri interventi: se questa costosa e discutibilissima opera sarà realizzata e si arriverà al via vai di motori, sicuramente le parole di Tolstoj, che transitò lassù e che sono riportate in quel luogo, risulteranno nostalgiche e racconteranno di un luogo irriconoscibile.»

 

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Comunicato n° 658 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sul rilancio del settore ovi-caprino in Valle d'Aosta

 

Il rilancio del settore ovi-caprino regionale è stato al centro del dibattito consiliare nell'adunanza del 21 dicembre 2023, con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Vicecapogruppo Erik Lavy ha ricordato che «sul territorio valdostano questo tipo di allevamento si è ridotto a poche centinaia di capi, soprattutto per quanto riguarda le pecore di razza Rosset e le capre di razza Valdostana. In un censimento del 1782 si contavano, invece, più di 80mila capi tra capre e pecore. Il dato ci restituisce la dimensione dell'importanza, nel nostro passato, di questo tipo di allevamento che, via via, è stato tralasciato in favore di quello bovino. Il settore ovi-caprino, non soltanto deve essere mantenuto, ma deve essere opportunamente valorizzato. Chiediamo quindi quale sia il numero di capi di queste razze, cosa si intenda fare per rilanciare il settore ovi-caprino in Valle d'Aosta e se vi sia l'intenzione, anche in accordo con l'Institut agricole régional, di intraprendere collaborazioni con la Scuola nazionale di pastorizia

L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, ha riferito che «ad oggi il numero di capi di pecore di razza Rosset sono 893 su un totale di ovini pari a 1.945 capi e 1.489 di razza Valdostana su in totale di caprini pari a 3.924 capi. L'azione dell'Assessorato punta alla crescita dell'imprenditorialità di questo settore. Abbiamo un confronto diretto e costante con l'Arev che, nel 1999, ha costituito una sezione ovi-caprina, raccogliendo una serie di dati importanti che ci consentono di avere il quadro aggiornato della situazione. Negli ultimi anni gli allevamenti "minori" hanno manifestato una sostanziale tenuta facendo registrare una chiusura delle aziende part-time e il consolidamento di quelle specializzate. L’allevamento ovi-caprino ha saputo ritagliarsi un suo spazio legato alle peculiari capacità di sfruttamento del territorio, utilizzando anche zone marginali, meno appetibili per i bovini. La maggiore specializzazione delle aziende va nella direzione auspicata che guarda alla valorizzazione non solo della produzione di lana e carne ma anche di quella lattiero-casearia. Stiamo intervenendo in favore dell'imprenditoria utilizzando il Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027, per il sostegno alle razze a rischio di estinzione, e i fondi regionali per i costi di formazione, consulenza e promozione di questo settore che, secondo uno studio del 2019, sta attirando sempre più l'interesse dei giovani

«Non escludiamo la possibilità di aderire alla Scuola nazionale di pastorizia ma bisogna inserire il settore ovi-caprino in una logica di multifunzionalità che punti su aziende strutturate per rimanere economicamente stabili e soprattutto essere in grado di affrontare quelle che sono le difficoltà legate al nostro territorio - ha dichiarato l'Assessore -. Non possiamo, poi, non tenere in considerazione la presenza del lupo sul nostro territorio perché, ovviamente, l'apertura di un'azienda, soprattutto da parte di giovani imprenditori, è condizionata anche da questo fattore, oltre che dalla difficoltà nel reperire manodopera. Sono elementi su cui bisogna porre particolare attenzione e stiamo lavorando in collaborazione con l'Arev per arrivare ai migliori risultati auspicabili, facendo crescere l'allevamento ovi-caprino, la redditività e la produzione

«Sono interventi importanti ma non sono sufficienti per il rilancio di questo settore e per dare il giusto valore alle razze autoctone - ha replicato il Vicecapogruppo Lavy -. In bassa Valle abbiamo allevamenti bovini in luoghi in cui non ci sono prati e arrivano i camion di fieno da fuori Valle. In queste zone sarebbe auspicabile puntare sull'allevamento ovi-caprino.  Sono preoccupanti i numeri di capi sulla razza Rosset - sotto la soglia psicologica dei mille capi - e anche le ripercussioni sulla filiera della tessitura che non sempre è stata adeguatamente sostenuta dall'Amministrazione regionale. La Regione dovrebbe aprirsi a confronti con l'esterno come hanno fatto da altre Regioni, aderendo a progetti europei per lo sviluppo di allevamenti di razze ovine autoctone, della filiera e della qualità della lana. Una "contaminazione" in senso positivo porterebbe sicuramente dei benefici in un settore che, per definizione, si dice giovane e aperto alle innovazioni

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 14.30

 

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Comunicato n° 659 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sul Pronto soccorso dell'ospedale Parini

 

Il Pronto soccorso dell'ospedale Parini è stato al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Forza Italia nella seduta consiliare del 21 dicembre 2023.

«Sono numerose le lettere di segnalazione pervenute sul Pronto soccorso e su quello ortopedico che evidenziano la necessità di un'organizzazione più efficiente della struttura, anche a salvaguardia del personale sanitario oltre che degli utenti - ha commentato il Consigliere Mauro Baccega -. Vorremmo, quindi, sapere quali accorgimenti organizzativi siano stati adottati, o si intendano adottare, per risolvere le problematiche; se sono confermati i 18 posti letto destinati all'Admission room; se la società In Mensa che gestisce il Pronto soccorso ortopedico è pronta ad affrontare la stagione invernale 2023-2024 e se il personale messo a disposizione è adeguatamente preparato.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha dettagliato «le azioni utili a ridurre la pressione sul Pronto soccorso messe a punto con l'Ausl. Abbiamo innanzitutto reso coerente, riducendola, la programmazione degli interventi chirurgici non urgenti con i periodi di maggiore afflusso turistico, in modo da poter offrire nei reparti un maggior numero di posti letto disponibili a favore delle urgenze, accelerando quindi i trasferimenti in reparto e riducendo di conseguenza i tempi di attesa in Pronto soccorso. Nelle stagioni a minor afflusso turistico si aumentano invece gli interventi programmati, in modo da smaltire le liste di attesa e fornire i servizi non urgenti ma necessari. Questa modulazione che stiamo mettendo a sistema consente una migliore calendarizzazione ed eviterà le sporadiche sospensioni delle attività programmate. Complessivamente, nel 2023, c'è stato un incremento del 30% nell’attività chirurgica. Inoltre, si è aumentata la dotazione della Admission room, elevando da lunedì al numero di 18 gli attuali 8 posti letto al fine di potenziarne la funzionalità a pieno regime, sia in fase di entrata che di uscita.»

«Con l’Azienda abbiamo anche convenuto sull’importanza di migliorare la capacità di presa in carico sul territorio attraverso la riorganizzazione, che prevede la realizzazione della Centrale operativa territoriale, delle Case di comunità, delle Aggregazioni funzionali territoriali e degli Ospedali di comunità - ha proseguito l'Assessore -. Il potenziamento sul territorio è infatti un elemento essenziale sia per contenere a monte gli accessi inappropriati al Pronto soccorso sia per consentire una più rapida dimissione dei pazienti cronici dall’ospedale, normalizzando quindi i tempi di attesa dei trasferimenti dal Pronto soccorso ai reparti di destinazione. In merito al Pronto soccorso ortopedico, i titoli professionali del personale fornito dalla società sono preventivamente verificati e le loro effettive esperienze e capacità sono monitorate dal Coordinatore e dal Direttore dell’esecuzione del contratto. Nei casi in cui emergono inadeguatezze, viene chiesto e ottenuto l’allontanamento con la conseguente sostituzione del singolo professionista.»

Il Consigliere Baccega si è detto «soddisfatto della risposta, con l'auspicio che si possa continuare ad operare in questa direzione e a vigilare sul Pronto soccorso ortopedico con la finalità di dare le migliori risposte ai cittadini.»

 

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Comunicato n° 660 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sulle ricadute del regolamento regionale in materia di requisiti igienico-sanitari per la somministrazione di alimenti e bevande

 

Nella seduta consiliare del 21 dicembre 2023, con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste sono state trattate le ricadute del regolamento regionale sui requisiti igienico-sanitari per l'esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande approvato a dicembre 2022.

La Consigliera Raffaella Foudraz ha voluto sapere se «da parte degli operatori del settore, siano state rilevate delle criticità e di che tipo, connesse all'applicazione del regolamento; quali siano gli accorgimenti che si intendono adottare per la loro risoluzione

«Ad oggi non sono pervenute agli Assessorati della sanità e del commercio segnalazioni relative all’applicazione del regolamento 2/2022 - ha chiarito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Lo Sportello unico degli enti locali (Suel), competente in materia di procedimenti abilitativi per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, ha sottolineato che il nuovo regolamento ha semplificato i procedimenti, con conseguente maggiore efficienza dell’azione amministrativa. Il Suel ha anche riferito che, nel primo anno di applicazione, limitatamente a pochi casi puntuali (meno di una decina), sono state riscontrate alcune incomprensioni da parte di liberi professionisti in fase di progettazione di nuove strutture di somministrazione. Tali incomprensioni derivavano dal non aver tenuto conto di alcuni vincoli riferiti alle strutture (dimensione delle cucine, impianti di aerazione, ecc.) previsti dal nuovo regolamento, e dall’essersi limitati alla considerazione delle sole disposizioni dei regolamenti edilizi comunali. Per evitare il ripetersi di queste situazioni sono in corso approfondimenti tra il Suel e i Comuni. La Struttura complessa igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Ausl ha confermato che dall'attività di controllo (svolta sulla base del nuovo regolamento) non sono emerse particolari difficoltà o sanzioni comminate agli operatori. Il nuovo regolamento del 2022 ha aggiornato e semplificato la disciplina risalente al 2007 e la predisposizione del documento ha coinvolto tutti referenti e i portatori di interesse: le strutture regionali, il Suel, le categorie datoriali di rappresentanza (Confederazione generale italiana delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo e Confcommercio-Imprese per l’Italia Valle d’Aosta) e l’Associazione albergatori Valle d’Aosta

La Consigliera Foudraz si è detta soddisfatta della risposta: «Ci fa piacere rilevare che le criticità si limitino a casi sporadici. Abbiamo presentato l'iniziativa perché il Governo si era preso l'impegno di riferire sull'andamento dell'applicazione di questo regolamento, approvato il mese di novembre 2022. A distanza di un anno, non avendo ricevuto nessuna informazione in merito, abbiamo voluto capire come procedeva la situazione

 

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Comunicato n° 661 del 21 dicembre 2023
Interpellanza sul Matterhorn Cervino Speed Opening

 

L'organizzazione dell'edizione 2024 del Matterhorn Cervino Speed Opening è stata al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 21 dicembre 2023.

«Parliamo dell'unica gara transfrontaliera di Coppa del Mondo di sci - ha ricordato il Vicecapogruppo Dennis Brunod -. Purtroppo le quattro competizioni previste per quest'anno non sono state disputate per le condizioni meteo sfavorevoli, ma dagli addetti ai lavori è arrivato l'apprezzamento per il lavoro organizzativo svolto e sarebbe un peccato non mettere a profitto quanto fatto fino ad oggi. Chiediamo quindi se siano già stati fatti dei ragionamenti post evento 2023 e come si intenda procedere a livello di scelte tecniche e sportive in vista dell'edizione 2024; se si stiano facendo delle valutazioni per sfruttare al meglio il grande lavoro svolto dal punto di vista organizzativo, a livello di strutture e logistica, anche a beneficio di ulteriori eventi da svolgersi in quel periodo.»

L'Assessore allo sport, Giulio Grosjacques, ha riferito che «il Comitato organizzatore ha in previsione un programma di incontri, da qui a gennaio 2024, a vario livello per analizzare tutti gli aspetti di interesse che hanno contraddistinto l'edizione del 2023, purtroppo cancellata per le condizioni meteorologiche non favorevoli, e per valutare le condizioni per l'organizzazione dell'edizione 2024. La prima riunione si è svolta lunedì 11 dicembre. La Fédération internationale du ski ha già formalmente interpellato la Federazione svizzera di sci (Swiss Ski) e la Federazione italiana sport invernali (Fisi) affinché esprimano la loro posizione ufficiale sul futuro dello Speed Opening per consentire la pianificazione dei calendari 2024-2025 e 2025-2026. Nel contempo, sulla base delle considerazioni e indicazioni che verranno dalla Fis, da Swiss Ski, dalla Fisi, dagli sponsor oltre che dagli enti pubblici coinvolti si valuteranno tutte le condizioni per l'organizzazione dell'edizione 2024 con alcune considerazioni di base: mantenere l'evento a novembre, in quanto non ci sono le condizioni per organizzare una manifestazione di questo livello in primavera (problematiche per il trasporto e l'allestimento delle infrastrutture durante la stagione invernale, indisponibilità delle strutture ricettive di Zermatt e Cervinia e risorse di personale considerata la completa apertura dei comprensori in primavera). Le discipline realizzabili, considerando la zona di arrivo posta a Cime Bianche Laghi e le caratteristiche della pista "Gran Becca" sono esclusivamente discese libere maschili e femminili. L'organizzazione tecnica e logistica posta in essere sul lato italiano è già stata utilizzata, con successo, per la Coppa del Mondo di sci alpino a La Thuile e può essere replicata, con i necessari aggiustamenti e con un indispensabile coordinamento di vertice, per altri eventi sportivi invernali di livello nazionale e internazionale.»

«La risposta dell'Assessore ha permesso di analizzare meglio le criticità in vista di un'organizzazione futura - ha replicato il Consigliere Brunod -. Io suggerivo di integrare lo Speed Opening con eventi collaterali a livello sportivo durante i 15 giorni della manifestazione, sfruttando l'imponente organizzazione messa in atto. L'importante è che ci sia grande impegno da parte di tutti, come è stato dimostrato quest'anno, e magari con un po' di fortuna potremo portare a casa questo evento così rilevante per l'immagine della Valle d'Aosta.»

 

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Comunicato n° 662 del 21 dicembre 2023
Conclusi i lavori del Consiglio. Respinta una mozione

 

In chiusura dell'ultima adunanza del 2023, riunita il 20 e 21 dicembre, il Consiglio Valle ha trattato una mozione del gruppo Rassemblement Valdôtain che è stata respinta con 19 voti contrari (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA), 5 astensioni (PCP, FI, GM) e 10 a favore (RV, Lega VdA).

Il testo voleva impegnare la Giunta a fornire la più completa informazione sui rischi che rappresenta ancora il virus Sars-Cov2 e quali siano le terapie idonee e con l'auspicio di trasmettere finalmente un messaggio conciliante e rasserenante sull'argomento. 

Il Consigliere Diego Lucianaz ha rilevato che «la comunità valdostana ha vissuto un clima di forte contrapposizione tra i favorevoli e i contrari alla vaccinazione, anche alla luce delle recenti inchieste giudiziarie in atto. È ancora un argomento tabou, molto divisivo e poco amato anche all'interno della Commissione consiliare, il cui Presidente, nonostante le mie sollecitazioni, sembra voler evitare di affrontare il tema. La soluzione a questa situazione passa necessariamente attraverso un'operazione di trasparenza e di informazione aperta nei confronti della popolazione che non può che partire dalle istituzioni

«Ogni iniziativa ha dignità di essere rappresentata in questo Consiglio - ha replicato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. La sanità valdostana è tuttora impegnata a combattere il Covid e, in tal senso, ha in campo personale, mezzi e risorse per rispondere adeguatamente alla situazione. Da sempre abbiamo operato a tutela di tutta la comunità senza divisioni e polemiche e in tal senso continueremo ad operare.»

 

SC-LT

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