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Riunione del Consiglio regionale dell'11 e 12 ottobre 2023

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Comunicato n° 479 del 9 ottobre 2023
Consiglio dell'11 e 12 ottobre: iscritti 4 question time all'ordine del giorno suppletivo

 

L'ordine del giorno del Consiglio Valle convocato mercoledì 11 e giovedì 12 ottobre 2023 è stato integrato da quattro interrogazioni a risposta immediata.

La prima, del gruppo Rassemblement Valdôtain, chiede notizie dello studio sulle possibili applicazioni dell'articolo 14 dello Statuto speciale concernente la zona franca; con la seconda il gruppo Lega Vallée d'Aoste interroga il Governo sul mancato coinvolgimento del Consiglio regionale nella predisposizione della bozza di riforma dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta. Un terzo question time è del gruppo Progetto Civico Progressista per chiedere informazioni in merito ad eventuali sgomberi forzosi da parte dell'ARER, mentre il quarto è del gruppo Forza Italia e riguarda la gestione del Palaindoor di Aosta.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare, figurano quindi 73 oggetti.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 

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Comunicato n° 481 dell'11 ottobre 2023
Comunicazioni dei Presidenti del Consiglio e della Regione

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio, convocato oggi, mercoledì 11, e domani, giovedì 12 ottobre 2023, per trattare un ordine del giorno composto di 73 punti.

Il Presidente, nelle sue comunicazioni, ha riferito che a seguito del Festival delle Regioni di Torino «durante il quale è stata consegnata alla Presidente Meloni una bozza del disegno di legge costituzionale sugli Statuti speciali, sono pervenute diverse richieste di accesso agli atti da parte dei Consiglieri regionali ai quali ho trasmesso la nota di riscontro del Presidente della Regione. È stata inoltre richiesta la convocazione urgente della prima Commissione sull'argomento.  In ultimo, ho ricevuto una lettera da parte dei Capigruppo di RV, PCP, Lega VdA e Misto con cui hanno evidenziato come un tema di tale rilievo istituzionale si dovesse affrontare a priori con il Consiglio Valle.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha parlato di «argomento di pertinenza del Consiglio e della società civile e prendiamo atto che in sede di Capigruppo il Presidente Testolin si sia reso disponibile a intervenire in riunioni successive. Resta il fatto che si tratta di un argomento politico e non amministrativo. Il Presidente è votato dal Consiglio e non direttamente dalla popolazione e come tale deve rispettare determinate regole politiche che gli impongono di coinvolgere l'Assemblea. Non è la prima volta che il Consiglio viene calpestato e umiliato nelle sue prerogative e nel suo compito di portare avanti le sensibilità di tutta la comunità. Dobbiamo essere informati periodicamente dal Presidente su argomenti di primaria importanza sul futuro della nostra Regione. Io chiedo al Presidente Bertin di far valere il suo ruolo di Presidente del Consiglio e non di subire costantemente il ruolo dell'altro Presidente: lo ringrazio se avrà la forza e il coraggio di intervenire in tal senso.»

«Sulla riforma dello Statuto speciale il clima è fantozziano. Pur vigendo il silenzio più assoluto, la riforma non tratta di un atto segreto, anzi, apprendiamo poi i dettagli della bozza di documento da notizie stampa! - ha commentato il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Erik Lavy -. Su un tema così delicato il Consiglio avrebbe dovuto essere coinvolto e desta preoccupazione la risposta del Governo al nostro accesso agli atti in cui si dice che la bozza di riforma non è depositata agli atti dell'Amministrazione regionale. Si tratta forse di un'iniziativa privata la riforma dello Statuto speciale o di un atto che non si voleva condividere? Invito il Presidente Bertin, garante di quest'Assemblea, a farsi portatore di questa situazione al Governo. Stiamo parlando della riforma del nostro Statuto regionale! Il Presidente Testolin, poi, parla di un documento elaborato dalle Autonomie speciali ma non si capisce chi sia stato materialmente a scriverlo. Sicuramente anche la nostra Regione ha partecipato alla stesura e allora vorremmo sapere chi. Quale è stato il contributo della Valle d'Aosta? Siamo sicuri che tutte le questioni riportate nell'atto siano assolutamente favorevoli alla nostra Regione? Per fortuna il clima a Roma è favorevole, quindi la riforma dello Statuto, l'accordo Stato-Regione e la zona franca saranno temi importanti.»

Il Capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, ha aggiunto: «Abbiamo già rappresentato il nostro stupore alla notizia della consegna della bozza di disegno di legge costituzionale alla Presidente Meloni chiedendo la convocazione urgente della prima Commissione. Ieri, in Conferenza Capigruppo, il Presidente Testolin ha parlato di suggestioni di natura politica e non di disegno di legge, salvo poi dire che i funzionari regionali ci hanno lavorato: c'è grande confusione sulla natura e sui contenuti di questo documento, occorre quindi fare chiarezza nella Commissione "Istituzioni e autonomia". La riforma dello Statuto è la materia più importante per la nostra Regione ed è il Consiglio regionale tutto che decide sulle leggi. L'iniziativa politica è una cosa, l'iniziativa di un'istituzione è un'altra e il Presidente Testolin deve tenerne conto. Il Presidente Bertin dovrebbe essere garante del Consiglio e delle Commissioni. Quello che è successo è estremamente grave.»

«La consegna a Roma della bozza di disegno di legge costituzionale di riforma dello Statuto speciale ci lascia piuttosto interdetti - ha dichiarato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -: a che titolo è stato presentato quel documento? Le Commissioni non sono state minimamente coinvolte sul punto e chi ha deciso il contenuto di questo documento che non è neanche depositato agli atti dell'Amministrazione regionale come dichiarato in una nota del Presidente Testolin! Ci troviamo ancora una volta a constatare il comportamento sprezzante di questo Governo nei confronti della democrazia e delle sue basi fondanti. Il documento definito dal Presidente "politico" deve allora essere discusso tra movimenti e partiti, ma anche questo non è avvenuto. Anche il dormiente segretario del PD è riuscito a dire che ci voleva condivisione. Deputato e senatrice non pervenuti! A differenza di quanto proposto dal Presidente Testolin il documento non deve essere discusso nella Conferenza dei Capigruppo, ma nella Commissione consiliare competente.»

Per il Consigliere Diego Lucianaz (RV), «il Presidente Bertin non sta riflettendo il suo ruolo di Presidente del Consiglio ma di Presidente della maggioranza. È indegna la difesa che fa di questa questione.  Pour ce qui est des dynamiques qui ont porté à l'élaboration d'une ébauche de projet de loi de réforme du Statut spécial, on se demande si les Conseillers de la majorité et le Président de la première Commission, en particulier, étaient au courant de cette question: s'ils ne l'étaient pas, c'est encore plus grave. De toute façon, le Président Testolin s'en sort très mal.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha sottolineato che «il Presidente del Consiglio è il garante dell'Aula nella sua interezza. Quando si parla di Statuto che è patrimonio di tutti - maggioranza e opposizione nella stessa misura - è necessario e doveroso coinvolgere tutte le componenti del Consiglio perché anche solo aprire un dialogo sulle modifiche della nostra legge costituzionale fondante rende essenziale la condivisione in seno all'Assemblea legislativa. Il Presidente del Consiglio non può limitarsi al ruolo di "funzionario passacarte" e deve farsi tutore del funzionamento democratico dell'Aula!»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha convenuto come il Consiglio «non possa essere escluso da tematiche che riguardano la nostra Autonomia, ma questa è stata una prima fase di interlocuzione governativa. La convocazione della prima Commissione sarà fatta a breve e da lì si potrà iniziare a discutere nel merito della bozza. Ricordo peraltro che l'iter per le modifiche statutarie prevede obbligatoriamente il coinvolgimento del Consiglio.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sostenuto che lo schema di disegno di legge costituzionale per l'adeguamento degli Statuti speciali in attuazione di quanto previsto dall’art. 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001 «predisposto e presentato volutamente sotto forma di iniziativa governativa, è stato così elaborato dalle Autonomie Speciali come importante atto politico auspicando, che possa essere il punto di partenza di una seria e costruttiva interlocuzione con il Governo, affinché lo stesso, a seguito dei dovuti approfondimenti, possa farlo proprio e sancire in primis la fondamentale richiesta dell’intesa che da anni ad ogni cambio dell’Esecutivo il Consiglio e il Governo regionale chiedono con forza al Governo italiano. Tale percorso è nato da un confronto tecnico-politico tra i Governi delle Regioni e delle Province autonome che hanno lavorato insieme, così come peraltro già anticipato in questo Consiglio anche nelle comunicazioni della scorsa seduta, al fine di predisporre di comune accordo il documento che è poi stato consegnato a Torino. Sbaglia chi intenda considerare l’incipit politico di questo percorso di dialogo che si è voluto attivare con il Governo come un percorso in spregio al Consiglio regionale, ma va piuttosto interpretato nella giusta intenzione del Governo regionale che, nell’ottica di mettere la nostra Regione nelle condizioni di aprire un’importante dialogo interistituzionale, ha voluto, in un contesto istituzionale favorevole, condividere con le altre Speciali la consegna di un documento che, seppur rivestendo aspetti tecnici, ha una valenza principalmente politica. Come proposto nella seduta di ieri della Conferenza dei Capigruppo, gli aspetti che, oltre all’intesa, si è ritenuto di proporre all’interno del documento potranno essere esaminati anche con l’ausilio dei tecnici che ne hanno vagliato l’opportunità di inserimento nell’ambito di una Conferenza dei Capigruppo o come hanno richiesto i rappresentanti dell’opposizione nell’ambito della prima Commissione consiliare. Così come resta inteso che competerà al Consiglio regionale e solo al Consiglio e alla Commissione competente ogni qualsivoglia valutazione in merito alle iniziative che questa interlocuzione politica speriamo possa attivare. Questo è un primo passo verso una reale opportunità di lavorare soprattutto sul principio dell'intesa: la possibilità e la volontà di farlo con il Consiglio c'è, attivando un confronto reale e scevro da sterili e inutili polemiche.»

«Per completezza di informazione - ha concluso il Presidente Testolin -, preciso, come nell’ambito delle più ampie interlocuzioni avvenute durante il Festival, si siano portate a conoscenza del Ministro Salvini alcune tematiche care al nostro territorio tra le quali il rinnovo delle concessioni idroelettriche a fronte di un adeguato piano di investimenti, così come continui il dialogo fra Italia e Francia per l’auspicato raddoppio del tunnel del Monte Bianco, oltre alla valutazione della proroga della concessione relativa al Tunnel del Gran San Bernardo.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 482 dell'11 ottobre 2023
Approvate due mozioni su CVA e Capi segreterie istituzioni scolastiche e responsabili enti locali

 

Nella seduta mattutina dell'11 ottobre 2023, il Consiglio Valle ha discusso tre mozioni, di cui due approvate e una respinta.

Mozioni approvate

Approvata all'unanimità la mozione presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista che impegna il Presidente della Commissione competente a programmare un'apposita seduta per un esame e una valutazione da parte dei Consiglieri regionali dei contenuti del Piano strategico industriale 2023-2027 di CVA.

La Consigliera Chiara Minelli ha evidenziato che «pur essendo una società totalmente pubblica, la CVA ha redatto il Piano senza un'interlocuzione con la Regione, nonostante il documento delinei una svolta strategica radicale nell'assetto societario. Tra l'altro, questo Piano ci pare in contrasto con la legge istitutiva di CVA del 2000 e lontano dagli indirizzi del Defr. Se la Regione e Finaosta sono proprietarie di CVA, a chi spetta definire gli indirizzi del Piano strategico se non alla Regione? Il parere pro veritate sui rapporti tra Regione e Società, che abbiamo chiesto al professor Giovanni Maria Caruso - avvocato e  docente universitario tra i massimi esperti in materia - e consegnato ai colleghi Consiglieri e alla Partecipata, ci dice che CVA, pur essendo soggetta a una significativa riduzione degli oneri pubblicisti a suo carico, è soggetta alle azioni di indirizzo esercitate direttamente dalla Regione o indirettamente anche a mezzo di Finaosta e che questa attività non è solo un diritto dell'Amministrazione ma anche un suo preciso dovere per garantire la salvaguardia degli interessi regionali. Ne consegue che il principale documento di indirizzo di CVA, il Piano strategico, deve essere esaminato e valutato dalla Regione, a partire dalla sua Commissione competente.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha dichiarato: «Siamo d'accordo sull'iniziativa proposta dalla mozione che ci consentirà una disamina e una valutazione approfondita del Piano strategico di CVA.»

Approvata all'unanimità la mozione, proposta dal gruppo PCP, che impegna il Presidente della Regione a relazionare nelle Commissioni competenti sull'attuale inquadramento delle figure dei Capi dei servizi di segreteria delle istituzioni scolastiche e dei responsabili degli uffici e dei servizi degli enti locali nell'ambito delle attività di riforma della legge regionale 22/2010 o della revisione del contratto del comparto unico regionale nonché sulle intenzioni per valorizzare queste figure professionali, vista la maggiore responsabilità definita peraltro nelle leggi 54/1998 e 19/2000.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha richiamato le diverse iniziative consiliari sul tema ricordando che «non si è dato corso agli impegni assunti di promuovere un approfondimento sull'attuale inquadramento di queste figure. È indispensabile prevedere contestualmente alla revisione del trattamento economico delle Posizioni di particolare responsabilità anche la rideterminazione degli aspetti giuridici ed economici di queste due figure professionali.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sostenuto che «il tema è nevralgico oltre che delicato e dovrà essere affrontato con dovizia di particolari. Per questo accolgo l'invito a presentarmi in Commissione, accompagnato dai funzionari, al fine di fornire una visione complessiva della situazione.»

Mozione respinta

Con una mozione il gruppo Forza Italia voleva impegnare il Governo a sollecitare il Comune di Aosta a modificare il Piano urbano della mobilità sostenibile chiedendo di stralciare la parte relativa alla sosta che richiede di aumentare le tariffe e confermando la gratuità della sosta dalle 12.00 alle 14.00, come attualmente in vigore. L'iniziativa è stata respinta con 20 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, RV, FI, GM).

Il Consigliere Mauro Baccega ha parlato di «nuova austerity introdotta dal Comune di Aosta che è molto evidente leggendo il Piano: avremo circa 500 parcheggi in meno nei dintorni di Aosta con un posto ogni 16 abitanti; le fasce blu per la sosta sono state ridotte e i costi saranno aumentati; il bikesharing è organizzato con sistemi a dir poco "medievali" e la pista ciclabile, così come progettata, è decisamente improbabile, pericolosa e non risponde alla progettazione iniziale del 2015. Inoltre sarà molto complessa la veicolazione delle merci all'interno della città laddove sono previste le "bici con il carrello": un vero stillicidio urbano. Il mancato voto favorevole di questa mozione determina un'affinità politica tra la maggioranza comunale e quella regionale entrambe concordi sull'aumento delle tariffe della sosta.»

L'Assessore alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha ricordato che «in politica l’ascolto è importante e gli interventi fatti in Aula da molti colleghi vanno valutati e tenuti nella giusta considerazione. Il piano di sviluppo Aosta in bicicletta è partito tanti anni fa e oggi l’impatto dei lavori per la realizzazione del progetto è rilevante e fa perdere di vista l’obiettivo principale che è quello di ridurre l’utilizzo dell’auto privata. Pur astenendoci sulla mozione, come deciso nel confronto avuto nella riunione di maggioranza, a questa fase di discussione di questa mozione seguirà un confronto politico con la Giunta comunale di Aosta e anche partiti e movimenti avranno modo di confrontarsi con i propri eletti per valutare l’impatto che alcune decisioni e alcuni progetti hanno in questo momento sulla vita di cittadini e imprese. Questa fase di confronto sarà di tutta utilità e fornirà sicuramente spunti utili alla fase conclusiva della definizione strategica del Piano regionale dei trasporti.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 483 dell'11 ottobre 2023
Question time su presunti sgomberi forzosi da parte dell'Arer

 

Nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023, il gruppo Progetto Civico Progressista, con un'interrogazione a risposta immediata, ha portato all'attenzione dell'Aula la questione di presunti sgomberi forzosi da parte dell'Azienda regionale per l'edilizia residenziale.

«Risulta che l'Azienda abbia inviato nuove notifiche di sgombero forzoso da effettuarsi nei prossimi giorni - ha dichiarato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Vorremmo sapere quali siano i provvedimenti presi dal Governo per assicurare una sistemazione alle persone interessate, nel caso in cui queste notizie fossero vere

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha confermato che «nel continuo confronto tra il Servizio sociale e l’Arer vengono esaminate tutte le situazioni dei nuclei assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica che incorrono in un provvedimento di decadenza di cui agli articoli 42 e 44 della legge regionale 3/2013, mettendo in atto le azioni possibili per consentire ai nuclei che attraversano una condizione di fragilità di mantenere la propria abitazione, sempre con la finalità preventiva di evitare gli sgomberi forzosi. Questo, anche verificando la possibilità di accesso alla morosità incolpevole

L'Assessore ha quindi riferito che «sono 34 le decadenze su cui si sta lavorando al fine di scongiurare lo sgombero forzoso nell’ultimo biennio: 12 decadenze si sono risolte con un rilascio volontario dell’alloggio, 1 è stata differita grazie al contributo per la morosità incolpevole e 3 sono quelle sospese in attesa di conclusione degli accertamenti anagrafici da parte del Comune di residenza. Sono 18 gli sgomberi effettivamente eseguiti dal 2022 ad oggi, mentre 2 sono le situazioni che vedranno lo sgombero forzoso nei prossimi giorni e che sono dovute non ai mancati pagamenti ma al fatto che i due nuclei assegnatari non vivono stabilmente nell’alloggio assegnato, pur avendone la residenza anagrafica e che - nonostante le ripetute ricerche - risultano irreperibili sul territorio valdostano. Ribadisco che il Servizio sociale cerca di sostenere gli interessati nella risoluzione delle problematiche che hanno determinato la decadenza, mettendo in atto tutti gli interventi possibili

La Capogruppo Guichardaz si è detta confortata nel sapere che «nessuno rimarrà senza un tetto sopra la testa, anche se abbiamo segnalato più volte che invece ci sono persone che dormono in auto. Ricordo che nel mese di dicembre 2022 il Consiglio ha approvato una mozione che impegnava il Governo a costituire una Commissione, entro 60 giorni, per affrontare le criticità della legge in materia di politiche abitative (n. 3/2013) e trovare opportune soluzioni. È passato ormai molto tempo e, non solo non abbiamo trovato la soluzione, ma 18 famiglie hanno dovuto lasciare la casa

 

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Comunicato n° 484 dell'11 ottobre 2023
Question time sulla gestione del Palaindoor

 

La gestione del Palaindoor di Aosta è stata affrontata in Consiglio nella seduta pomeridiana dell'11 ottobre 2023, con un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Forza Italia.

«La struttura, classificata di interesse regionale, non è ancora utilizzabile in tutte le sue potenzialità - ha sottolineato il Consigliere Mauro Baccega -.  In accordo tra loro, Regione e Comune di Aosta avevano deciso di affidare a titolo di sperimentazione "nuove forme di gestione partecipata" con un percorso di coprogettazione con tutte le società sportive e gli enti del terzo settore. Parrebbe, invece, che questa ipotesi non sia perseguibile e si sia tutto fermato. Chiediamo al Governo come abbia previsto di procedere in modo da consentire di svolgere la loro attività alle federazioni, società ed enti di promozione sportiva già presenti al Palaindoor.»

L'Assessore al turismo e sport, Giulio Grosjacques, ribadendo le intenzioni dell'Amministrazione regionale «per la completa riapertura del Palaindoor e il suo utilizzo da parte di enti, società e federazioni sportive», ha ricordato che «l'individuazione della forma di gestione della struttura è di esclusiva competenza del Comune di Aosta, proprietario del bene. Ad ogni buon conto si è provveduto ad acquisire informazioni aggiornate dal Comune rispetto a quanto già riferito a luglio sull'ultimazione della fase zero che ha visto l'apertura del tennis, dell'arrampicata sportiva e dell'atletica. Per quanto riguarda la fase 1, lotto 2, allo stato attuale - e faccio riferimento a quanto fornitoci ieri dal Comune di Aosta -, sono pervenuti i pareri favorevoli da parte dei Vigili del fuoco, dell'Ufficio sismico regionale e del Coni, quindi entro il mese di ottobre dovrebbe essere terminata la procedura per la concertazione con la Stazione unica appaltante ai fini delle procedure d'appalto ed entro la fine dell'anno dovrebbe concludersi anche la procedura per l'appalto dei lavori. La realizzazione degli interventi dovrà concludersi entro 150 giorni dal loro avvio, a cui vanno sommati altri 30 giorni per l'acquisizione di conformità e certificazione per il deposito della Scia. Per quanto concerne, invece, la procedura relativa alla gestione, considerato che la coprogettazione espletata ha avuto esito infruttuoso, da un lato sono in corso valutazioni rispetto ad un nuovo bando di coprogettazione mentre dall'altro lato, alla luce della normativa (riforma dello sport) in evoluzione, si stanno valutando altre soluzioni che salvaguardino il principio di una gestione cooperativa da parte dell'associazionismo sportivo.»

Il Consigliere Baccega, nella replica, ha osservato: «L'Assessore ha dato conto del grave ritardo nella consegna dei lavori del Palaindoor. Prendiamo atto che la coprogettazione ha avuto un esito infruttuoso: una iniziativa che non sta in piedi, perché non è possibile dare agli enti del Terzo settore la gestione di questa struttura. Questo è un altro dei clamorosi insuccessi di questa maggioranza rappresentata anche in Comune di Aosta. Un altro anno senza avere la possibilità di utilizzare il Palaindoor: è veramente uno scempio.»

 

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Comunicato n° 485 dell'11 ottobre 2023
Question time sulle possibili applicazioni della zona franca prevista dallo Statuto speciale

 

Con un'interrogazione a risposta immediata del gruppo Rassemblement Valdôtain, illustrata nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023, si è parlato della zona franca di cui all'articolo 14 dello Statuto speciale.

«Sono due gli eventi all'origine di questa iniziativa - ha detto il Capogruppo Stefano Aggravi -: lo studio commissionato sulle possibili applicazioni in chiave moderna dell'articolo 14 a seguito di una mozione approvata dal Consiglio ad aprile scorso e le considerazioni fatte dal Presidente Testolin sulla tematica. Chiediamo quando e in che forme saranno rese disponibili al Consiglio le conclusioni di questo studio.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha ricordato che «la mozione approvata dal Consiglio nella seduta del 6 aprile 2023 in materia di zone franche urbane e di montagna impegnava il Governo regionale, entro sei mesi, ad approfondire il quadro normativo in essere, anche al fine di verificare la fattibilità della previsione di una norma di attuazione che tenesse conto delle esigenze territoriali, delle opportunità di sviluppo e delle esperienze europee, e a relazionare alla competente Commissione consiliare. Su mio impulso si è costituito un gruppo di lavoro, coordinato dal Segretario generale della Regione, che, per la trasversalità della materia, coinvolge la Presidenza della Regione e gli Assessorati delle politiche nazionali per la montagna, dello sviluppo economico, del turismo e commercio. Il gruppo di lavoro si è riunito da giugno a settembre in cinque riunioni con l’obiettivo di fornire un approfondimento del quadro normativo statale ed eurounitario in materia di zone franche urbane e di montagna e sulla fattibilità di una norma di attuazione dello Statuto speciale per l’istituzione delle stesse all’interno del territorio regionale. È stata fatta anche una ricognizione delle esigenze territoriali e delle opportunità di sviluppo, la ricerca delle esperienze europee e l’analisi degli impatti sul bilancio regionale (fiscalità e risorse in termini di entrata e di spesa). Resta da ultimare la valutazione sulla fattibilità della norma di attuazione e, in caso positivo, la definizione di una bozza di articolato. La prossima riunione del gruppo di lavoro è convocata per martedì 17 ottobre. Entro la fine del mese di ottobre, il gruppo di lavoro prevede di consegnare al sottoscritto una bozza della relazione per un confronto e di completare l’attività nelle prime settimane di novembre. Dopo di che ci potrà essere la condivisione del lavoro svolto con la Commissione consiliare competente, così come previsto dalla mozione.»

Il Capogruppo Aggravi ha replicato: «Il gruppo Rassemblement Valdôtain vuole partecipare al dibattito che sta prendendo corpo sulle zone franche e questa mattina abbiamo depositato una proposta di legge statale che ci auguriamo possa contribuire al dibattito su di una tema di cui si parla molto ma che è complessa e, soprattutto, non è gratuita.»

 

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Comunicato n° 486 dell'11 ottobre 2023
Interrogazione sulle accise sui carburanti

 

La questione delle accise sui carburanti di autotrazione è stata portata all'attenzione dell'Aula con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023.

«L'ammontare del gettito di queste accise è notevole sul bilancio regionale - ha segnalato il Capogruppo Stefano Aggravi -. L'esenzione delle accise è stata abolita dal Consiglio Valle nel 2009 e l'effetto della tassazione applicata all'acquisto dei carburanti è particolarmente impattante sul prezzo finale sostenuto dall'utente. Quali sono il quadro normativo e i processi finanziari per l'iscrizione in bilancio di queste accise? Alla luce del quadro normativo sulla tassazione dei carburanti, la Regione ha la possibilità di promuovere iniziative, a carico del proprio bilancio, per ridurre l'effetto delle accise suo territorio valdostano?»

«Il dato delle accise sui carburanti nel bilancio triennale 2023-2025 è pari a 154 milioni - ha precisato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Queste influiscono in maniera significativa sul prezzo finale dei carburanti, che sostanzialmente è composto da tre fattori: il "costo dell’industria" (costi di produzione e distribuzione e il guadagno delle imprese di produzione e distribuzione); le accise, considerate come un’unica somma di tutte le accise introdotte da diverse norme, stratificatesi nel tempo dal 1995; l’Iva, calcolata in percentuale del prezzo di vendita, applicata sui primi due elementi, quindi, in parte un’imposta applicata su un’altra imposta.»

«Il fondamento giuridico per l’iscrizione in bilancio del gettito delle accise è l’art. 4 della legge. 690/1981 che prevede la devoluzione alla Regione "dell’intero gettito dell'accisa sulla benzina, sugli oli da gas, sui gas petroliferi liquefatti e sul gas naturale per autotrazione, erogati dagli impianti di distribuzione situati nel territorio della Regione” e indica anche che il gettito "è attribuito sulla base dei dati rilevati dall'Agenzia delle dogane, nell’anno antecedente a quello cui la devoluzione si riferisce". Il processo per la sua devoluzione prevede che, ogni anno - di solito a maggio -, la Direzione generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli comunichi alla Ragioneria generale dello Stato i dati del gettito riscosso nella Regione nell'anno precedente. Il dato viene poi trasmesso alla Regione e all’Agenzia delle entrate di Aosta e costituisce l’importo che viene accertato contabilmente nell’anno in corso e interamente riscosso. L’iscrizione in bilancio di previsione dei relativi stanziamenti tiene conto di questo quadro anche per poter “anticipare” fenomeni che possono portare scostamenti significativi del gettito da un anno all’altro e interiorizzarli già in sede di formulazione delle previsioni. Riporto un esempio concreto recente che ha determinato uno scostamento molto significativo nella previsione e nel gettito incassato. Con il lockdown del 2020, le forti limitazioni alla circolazione hanno comportato una drastica riduzione del consumo dei carburanti e quindi la previsione inserita nel bilancio di previsione per il 2021, basata sul gettito del 2020, era stata ridotta da 60 a 40 milioni. Anche la previsione per il 2023 era stata rivista al ribasso, in quanto, il Governo italiano, per fronteggiare il rincaro dei carburanti causato dai forti aumenti delle fonti energetiche, ha adottato norme di defiscalizzazione, ovvero di riduzione delle accise nel 2022. Il Governo Draghi aveva, infatti, stabilito l’applicazione di uno sconto sulle accise sui carburanti, in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina, a causa del caro carburanti e del caro-vita in generale, spinto dall’inflazione galoppante. La riduzione delle accise è stata di natura esclusivamente temporanea, come sappiamo, dato che il Governo Meloni ha infatti deciso di non rifinanziare lo sconto a partire da inizio 2023

Sul quadro normativo inerente alla tassazione applicata sui carburanti in Italia, il Presidente Testolin ha riferito che «si basa sul Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi (decreto legislativo n. 504/1995). Le accise, come l’Iva, però sono un tributo armonizzato a livello europeo: tutti gli Stati si sono adeguati a un tipo comune per eliminare le divergenze più significative. Quindi, la Regione non può intervenire sulle accise per ridurne l’effetto sul prezzo dei carburanti. Si potrebbe fare un ragionamento diverso sul “prezzo alla pompa” per i residenti valdostani, come per esempio fa la Regione Friuli Venezia Giulia che con propria legge (n. 14/2010), ha previsto dei contributi sull’acquisto di carburanti per autotrazione a favore delle persone fisiche residenti. L’intervento non è direttamente collegato alle accise ma si tratta di misure per il sostegno alla mobilità su strada, inserite in una strategia di sedicente riduzione dell’inquinamento ambientale di cui però non se ne individuano gli effetti positivi: per certi versi sembra persino anacronistico pensare di voler incentivare il consumo di carburanti fossili nell’ambito di un percorso di decarbonizzazione, così come intrapreso nella nostra Regione. Il nostro contributo, in questa ottica, va invece destinato al sostegno dell’acquisto dei veicoli elettrici, valutando, a tal proposito, anche l’ipotesi di un’eventuale implementazione dell’importo massimo dei sostegni concedibili. Inoltre le risorse eventualmente dedicate a una misura sul genere di quella friulana comportano necessariamente una diminuzione di risorse a detrimento di altre forme di sostegno già garantite alla collettività e che la comunità si attende

Il Capogruppo Aggravi ha replicato: «Sull'attuazione della norma friulana, sono un po' stupito che chi ha predisposto la risposta alle nostre domande arrivi a dire che il contributo è un incentivo all'inquinamento, considerato anche che la sua applicazione è molto contenuta rispetto al territorio di riferimento: sicuramente si vuole andare verso la decarbonizzazione, ma i motori a combustione non sono tutti uguali. Va poi anche detto che l'applicazione di queste misure, tramite norma regionale, è il risultato di una serie di decisioni prese dalla Commissione europea su casi specifici che consente oggi al Friuli l'applicazione del contributo di 12 centesimi al litro per la benzina e di 8 centesimi al litro per il gasolio. Dovremmo pensare a soluzioni simili, in combinato disposto con le politiche di decarbonizzazione e di evoluzione dei mezzi di trasporto.  Inoltre, se da un lato dobbiamo fare la guerra agli oli combustibili e quindi ai carburanti, dall'altro dobbiamo pensare che, così facendo, il nostro bilancio calerà inevitabilmente, così come anche quello nazionale. In prospettiva, i nostri bilanci potranno essere sanissimi dal punto di vista dell'ecosistema ma dovremo trovare altre forme di introito e nuove voci di entrata per sostenere l'onerosa attività della macchina amministrativa. In prospettiva, forse le accise "alla pompa" potranno essere sostituite da quelle "alla spina". Tutti noi sappiamo bene che a questo mondo non esistono "pasti gratis"!»

 

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Comunicato n° 487 dell'11 ottobre 2023
Interrogazione sulla creazione del Centro unificato di ricerca scientifica

 

La creazione di un Centro unificato di ricerca scientifica è stata al centro di un'interrogazione presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023.

Richiamando il Documento di economia e finanza regionale 2021-2023, il Consigliere Paolo Sammaritani ha sottolineato che «prevedeva la creazione di questo Centro ritenuto di grande importanza per l'economia e lo sviluppo regionale. Abbiamo presentato varie iniziative consiliari per avere informazioni sulla sua attuazione e ora chiediamo quale sia lo stato dell'arte sulla soluzione delle problematiche relative all'individuazione delle modalità per la creazione del Centro e se sia stata scelta la veste giuridica.»

L'Assessore alla formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha specificato che «all'interno del Defr 2024-2026 abbiamo inserito tra gli obiettivi strategici la scheda per la creazione del Centro unificato di ricerca scientifica con il fine di rafforzare il sistema di ricerca regionale che conta su alcune realtà di eccellenza. Nel 2023, completata la fase di studio, sono state individuate anche le risorse messe a disposizione del Fondo europeo per lo sviluppo regionale che ammontano a 1,5 milioni di euro nel triennio. Sarà creato un tavolo interdisciplinare per la definizione di uno dei tre modelli che sono oggetto di valutazione e nel quale saranno coinvolti gli enti di ricerca presenti sul territorio, altri potenziali enti soci e le strutture regionali competenti. Questo è il primo passo concreto per realizzare il Centro unificato, sapendo di poter contare su delle disponibilità economiche e consapevoli che stiamo avviando la fase decisiva per la creazione del Centro unificato di ricerca scientifica.»

«Ho visto che nel Defr 2024-2026 scaricato in Consiglio da poco è nuovamente citato il Centro unificato di ricerca scientifica - ha replicato il Consigliere Sammaritani -, ma rilevo che non sono stati fatti tanti passi avanti rispetto a questa tematica, che invece dovrebbe avere la giusta attenzione. Dopo due anni dal Defr del 2021, la Giunta sta ancora valutando come raggiungere l'obiettivo e individuare un modello: questo dato non è confortante. Se i tempi sono questi, ho dei forti dubbi che possiate creare il Centro entro la fine della Legislatura.»

 

SC

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Comunicato n° 488 dell'11 ottobre 2023
Interrogazione sulla realizzazione di piazzole di atterraggio di elisoccorso in aree urbane

 

Si è parlato della realizzazione di piazzole di atterraggio per elisoccorso in aree urbane con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain discussa nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023.

«Secondo le indicazioni dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) la realizzazione di queste piazzole in ambito comunale è subordinata alla predisposizione di apposite mappe di vincolo da parte dell'ufficio tecnico comunale, del possesso della certificazione in tema di inquinamento acustico e dell'autorizzazione ENAC che, nel caso della città di Aosta, risale al 2013 - ha evidenziato il Consigliere Diego Lucianaz -. Chiediamo al Governo se questa autorizzazione per l'atterraggio dell'elisoccorso sul tetto dell'"Ampliamento Ospedaliero ad Est" sia da ritenersi ancora valida a distanza di dieci anni dal suo rilascio; quali procedure abbia esperito la Regione per verificare che il Comune di Aosta abbia adempiuto agli obblighi in tema di inquinamento acustico e mappe di vincolo; quale lo stato dell'arte della realizzazione di queste piazzole di atterraggio.»

«Il progetto prevede la realizzazione delle superfici sulla sommità del tetto della costruzione di ampliamento est del nuovo ospedale Parini - il cosiddetto "corpo K" - ha riferito l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. L'autorizzazione rilasciata da Enac è riferita a un progetto regolarmente approvato nella Conferenza dei servizi dello scorso mese di marzo. L'elisuperficie è stata prevista nel progetto di ampliamento dell'ospedale regionale sin dalla sua prima fase e non presenta modificazioni: la variante presentata è in continuità con il progetto originario, in quanto ha supplito solamente ad aspetti legati ai ritrovamenti archeologici. Durante la Conferenza di servizi dello scorso 9 giugno, il Dipartimento ambiente dell'Amministrazione regionale ha richiesto un approfondimento sull'impatto acustico. La società SIV ha già proceduto in tal senso e, a breve, saranno disponibili gli esiti dello studio. La variante progettuale ha previsto l'aggiornamento degli elaborati sul clima e sull'impatto acustico anche sulla base delle richieste di approfondimento formulate da Arpa VdA. I documenti aggiornati saranno consegnati a breve. Da una verifica svolta presso il Comune di Aosta, risulta che ad oggi non siano state effettuate azioni relativamente alla redazione di "mappe di vincolo". È tuttavia da evidenziare che tutti gli approfondimenti necessari, compresi quelli relativi al rumore ambientale, erano stati valutati e approfonditi, a suo tempo, in sede di Conferenza di servizi - a cui partecipava anche il Comune di Aosta - e questi avevano avuto esito positivo

«Il problema si pone in quanto questa elisuperficie sarà installata sul tetto del mono blocco del corpo K, quindi in una zona dove vi sono numerosi condomini di altezza superiore ai 30 metri e anche a una distanza molto più vicina dei 300 metri previsti: una zona molto critica - ha replicato il Consigliere Lucianaz -.  Nonostante le rassicurazioni del Governo, continuiamo ad aspettare che in quinta Commissione si possa affrontare questo argomento anche perché se ci sono delle variazioni, vorremmo poter fare il punto su tutte le problematiche rappresentate, compreso l'impatto acustico

 

LT

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Comunicato n° 489 dell'11 ottobre 2023
Interpellanza sulla riorganizzazione del sistema dei servizi sociali e dei dipendenti della Società di Servizi

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Misto nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023 è stata affrontata la questione della riorganizzazione dei servizi e degli interventi sociali e dei dipendenti della Società di Servizi Valle d'Aosta.

Con riferimento al Documento di economia e finanza (Defr) 2023-2025, il Consigliere Claudio Restano ha osservato che «si prevedeva l'istituzione, nel 2023, di una Cabina di regia con il compito di proporre un nuovo assetto organizzativo e gestionale dei servizi e degli interventi sociali attraverso uno studio di fattibilità per la costituzione di un ente gestore dei servizi. Il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025, invece, dopo l'approvazione degli emendamenti, non prevede più la creazione di un ente strumentale così come indicato in precedenza. Sappiamo poi che sono state fatte varie riunioni di un gruppo di lavoro interessato alla riorganizzazione del sistema dei servizi sociali attraverso l'internalizzazione di alcune professionalità, come gli educatori Professionali, gli operatori di sostegno, le assistenti sociali e gli operatori socio-sanitari che collaborano con il personale regionale. Interpelliamo il Governo per avere notizie su queste riunioni, sui contenuti trattati e i soggetti interessati. Quali indirizzi politici ha ricevuto il gruppo di lavoro? Si sta lavorando sull'internalizzazione del personale e che significato date a questo termine? Chiediamo quindi quali siano i reali intendimenti del Governo in merito.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha confermato che «nell'ambito del tavolo tecnico-politico dedicato alle problematiche dei dipendenti della Società di Servizi, sono state affrontate le tematiche dei servizi sociali, attualmente erogati dalla Società e da Regione per il tramite di lavoratori in parte dipendenti regionali (con contratto pubblico) e in parte dipendenti della Società di Servizi (con contratto privatistico). I servizi sociali attualmente erogati da Società di Servizi sono: servizi socio-educativi a sostegno dei ragazzi con disabilità nelle scuole (con operatori di sostegno); servizi sociali erogati dalle assistenti sociali; servizi socio-educativi e socio-assistenziali erogati nei quattro Centri educativi assistenziali regionali.»

«La soluzione maturata nell'ambito del tavolo - ha specificato -, che risponde sia alle richieste dei lavoratori sia alle esigenze di una maggiore efficienza dei servizi erogati attraverso la continuità della presa in carico delle persone fragili (dalla scuola al tempo libero, alla vita adulta), è la costituzione di una Azienda pubblica per i servizi alla persona che assorba i dipendenti di Società di Servizi e i dipendenti regionali che oggi erogano analoghi servizi. La creazione di un’Azienda regionale pubblica ha anche tra le sue finalità quella di rendere omogenei i trattamenti giuridici ed economici del personale coinvolto nella gestione dei servizi. Le modalità con cui questi aspetti verranno realizzati non sono ancora state definite e saranno oggetto di future valutazioni. Il Governo regionale intende razionalizzare la gestione dei servizi alla persona per renderli sempre più adeguati alle esigenze e ai fabbisogni delle persone, con particolare riferimento a quelle fragili, anziane e non autosufficienti, in un contesto sociale e demografico in rapida evoluzione. A tal fine, l’Azienda che si vuole creare svilupperà gradualmente la propria attività nel tempo. Riguardo alla riorganizzazione delle funzioni in ambito sociale di competenza degli enti locali, verrà istituito un tavolo di confronto con gli stessi, come previsto nel Piano per la salute e il benessere sociale.»

Il Consigliere Restano, nella replica, ha osservato: «Ciò che preme sono i servizi erogati all'utenza: ben venga quindi se si pensa di migliorare i servizi rendendoli omogenei. Convengo con il Presidente che l'obiettivo primario rimane quello di dare lo stesso trattamento economico a tutto il personale. Secondo noi non è giusto spostare tout court del personale dipendente della Regione, che ha vinto un concorso pubblico, all'interno di un ente strumentale della Regione senza sentire la loro opinione: le significo che si tratta di professionisti che operano per l'Amministrazione da oltre 25/30 anni. L'Amministrazione regionale ha bisogno di queste professionalità, magari valorizzandole in altri posti. Il Presidente non ha poi definito cosa intenda con il termine "internalizzare", cui io do il significato di inserire nell'organico dell'Amministrazione regionale e non di inserire in un ente strumentale. Siamo anche interessati a quello che sarà il destino di alcuni Cea, che si mormora saranno privatizzati, creando così una nuova disparità di gestione. Vigileremo su quanto sarà fatto e, soprattutto, sul confronto con gli enti locali sul futuro di altri servizi sociali.»

I lavori sono sospesi. Riprendono domani, giovedì 12 ottobre, alle ore 9.

SC

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Comunicato n° 490 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sulla crisi demografica

 

La crisi demografica in Valle d'Aosta è stata affrontata in Aula con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrata nella seduta consiliare dell'11 ottobre 2023.

«Sulla base del censimento 2021 la Valle, con i suoi 123mila residenti, ha registrato un calo dello 0,6% rispetto al 2020 e del 2,7% al 2011 e i modelli Istat ipotizzano che nel 2050 la popolazione si ridurrà a 100mila residenti - ha ricordato il Consigliere Christian Ganis -. Questo "inverno demografico" incide in maniera negativa sul sistema sociale, previdenziale, sanitario e anche in economia. Un serio problema che interessa tutta l'Italia ma al di fuori della Valle d'Aosta ci si sta già muovendo. A Castelnuovo del Garda è stato presentato un progetto pilota che, dopo una serie di interventi mirati sul "fattore famiglia", ha visto crescere il numero di abitanti negli ultimi anni. Interpelliamo il Governo per conoscere quali strategie intenda mettere in atto per limitare o ridurre il problema della crisi demografica nella nostra regione

«Le "iniziative spot" non sono la soluzione giusta a questo problema - ha esordito il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Bisogna lavorare sulle giovani generazioni per aiutarle a creare una famiglia da crescere in maniera dignitosa ed è fondamentale garantire loro una solidità e una capacità reddituale di un certo tipo. In questo senso vanno gli sforzi fatti dall'Amministrazione che cerca di garantire un lavoro stabile e di dare delle opportunità di inserimento all'interno di contesti che possano essere fidelizzanti anche dal punto di vista geografico agevolando per esempio l'acquisto dell'abitazione principale. Questo comporta ricadute positive anche nei piccoli paesini che sono quelli che lamentano di più lo spopolamento e il rischio di abbandono da parte dei giovani. La famiglia è il punto focale del ragionamento e bisogna intervenire sulle spese che deve sostenere per accompagnare i propri figli nel loro percorso di crescita: scuola, trasporto, mensa, fino all'università.  Non basta una misura ma serve una serie di iniziative strutturali, sinergiche e coordinate tra loro. Nel Defr 2024-2026, attualmente all’esame delle Commissioni e di cui avremo modo di discutere nel prossimo futuro, sono declinati degli obiettivi, in capo a tutte le articolazioni dell’Amministrazione regionale, che vanno proprio in questo senso, come per esempio gli investimenti nel settore agricolo, il Piano politiche del lavoro, le azioni di orientamento a favore dei giovani, lo sviluppo dei servizi logistici per gli studenti universitari e tutte le azioni correlate agli obiettivi del Piano per la salute e il benessere sociale oltre ovviamente ai sostegni per l'acquisto della prima casa

In replica, il Consigliere Ganis ha posto l'attenzione sulla famiglia: «Si deve tutelare la natalità, incrementando le strutture pubbliche per la prima infanzia, offrendo magari migliori prezzi convenzionati. Attenzione va data anche ai padri separati, consentendo loro di conciliare lavoro e figli attraverso un rafforzamento del sistema del congedo parentale e bisogna incentivare le politiche per l'occupazione femminile, perché molte donne sono costrette ad abbandonare il lavoro in quanto non riescono a conciliare la vita lavorativa con quella privata. Il "fattore famiglia" non è sicuramente un intervento a spot ma uno strumento utile per arginare il calo demografico e sarebbe bene introdurlo anche nella nostra Regione

 

LT

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Comunicato n° 491 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sull'accordo di finanza pubblica con lo Stato

 

Nella seduta pomeridiana del Consiglio dell'11 ottobre 2023, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sull'accordo di finanza pubblica con il Governo nazionale.

Il Vicecapogruppo Erik Lavy ha ricordato che «a titolo transattivo, a saldo e stralcio di ogni reciproca pretesa, lo Stato riconosce alla nostra Regione un trasferimento di 120 milioni di euro per spese di investimento, dirette e indirette per lo sviluppo economico e la tutela del territorio da erogare in quote di 10 milioni annui (per il 2019 e il 2020) e di 20 milioni dal 2021 al 2025. Dopo questa data non sono più assicurati contributi da parte dello Stato e chiediamo quindi quali siano le intenzioni per trattare con il Governo italiano rispetto ad un eventuale nuovo accordo finanziario; se si stia già lavorando alle richieste da presentare; se si intenda ragionare in un'ottica più ampia anche attraverso la revisione degli Statuti speciali delle Regioni.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha specificato che l'accordo in materia di finanza pubblica tra la Regione e lo Stato firmato nel 2018 e in scadenza nel 2025, «è stato sottoscritto a titolo transattivo e il finanziamento di 120 milioni di euro aveva il carattere di una-tantum, peraltro derivante da opportunità create negli anni precedenti da forti prese di posizione della Regione avverso provvedimenti statali in ambito di trasferimenti economici, ed è stato destinato, come noto, al finanziamento del nuovo ospedale Parini. L'accordo ha anche definito il contributo della Valle d’Aosta per il risanamento della finanza pubblica pari a 102,807 milioni di euro annui a decorrere dal 2020, ammontare che con il successivo accordo sottoscritto nel novembre 2021 è stato ridotto, dal 2022, a 82,246 milioni di euro. Pertanto, la nostra attenzione non è tanto in riferimento all’importo del contributo agli investimenti che viene a cessare, quanto al futuro del contributo della Regione al risanamento della finanza pubblica. La Regione sta quindi lavorando soprattutto sul fronte della riduzione di quest'ultimo contributo che, se ottenuta, potremmo riconoscere in riduzione anche agli enti locali.»

«Ricordo inoltre - ha aggiunto il Presidente - che l’accordo del novembre 2021 prevede che la Regione partecipi dal 2022 ai lavori della Commissione tecnica per i fabbisogni standard con propri rappresentanti, finalizzato alla rilevazione, tenuto conto delle peculiarità del relativo territorio, dei fabbisogni e dei costi standard dei propri enti locali in un’ottica condivisa e nel rispetto delle prerogative costituzionali. Di conseguenza, per il confronto con lo Stato in relazione al contributo della Valle d’Aosta al risanamento della finanza pubblica potrebbe essere utile aspettare i risultati del tavolo dei fabbisogni standard. Similmente si ritiene che il confronto con lo Stato non potrà essere focalizzato su maggiori entrate regionali, perché attualmente la Regione gode praticamente del gettito di tutte le imposte percepite sul territorio a cui si aggiunge una quota dell’Iva e il trasferimento annuo sostitutivo per la perdita del gettito delle accise (birra e energia), pari a 70 milioni di euro annui: si potranno, invece, valutare particolari richieste di ristoro derivanti da particolari situazioni di disagi da verificarsi sul territorio (come la chiusura del tunnel). Va ricordato poi che il confronto con lo Stato è portato avanti di concerto con le altre Regioni a Statuto speciale e Province autonome, in particolare per quanto riguarda le garanzie di invarianza di gettito nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale che entro fine anno dovrebbe tradursi solo in norme senza impatto finanziario, rinviando dal 2024 l’attuazione delle norme che comportano oneri per il bilancio dello Stato.»

«Il Presidente sa bene che ci sono delle finestre in cui certi dialoghi e certe rivendicazioni si possono fare con maggiori capacità di ascolto - ha replicato il Consigliere Lavy -. È giusto puntare l'attenzione sulla riduzione del contributo al risanamento della finanza pubblica, così come è importante interessarsi alla questione dei fabbisogni standard e dei Livelli essenziali delle prestazioni. Occorre però osare di più: in particolare ora, la chiusura del tunnel del Monte Bianco - che comporterà dei disagi - potrebbe essere l'occasione per avere una manovrabilità fiscale sulle aliquote. L'accordo tra Stato e Regione non deve essere sottovalutato e occorre agire nella giusta direzione.»

 

SC

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Comunicato n° 492 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sul fondo integrativo straordinario per le aziende agricole

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023 è stato trattato il tema del fondo integrativo straordinario per le aziende agricole per la gestione delle superfici pascolive di alpeggio.

«Tutte le nostre aziende agricole zootecniche stanno vivendo da tempo una situazione di difficoltà economico-gestionale che si inasprisce sempre di più e a cui si aggiungerà l'impatto negativo del passaggio al nuovo quadro di aiuti previso dal Piano strategico di Politica agricola comune 2023-2027 e dal relativo Complemento regionale per lo sviluppo rurale - ha evidenziato il Consigliere Dino Planaz -. Un passaggio che genera incertezza nelle aziende, che invece dovrebbero essere aiutate. Vorremmo quindi sapere perché, nella delibera di Giunta approvata di recente, la concessione del fondo integrativo straordinario sia stata riconosciuta solo per le superfici pascolive e di alpeggio e non siano state incluse anche quelle del fondo Valle.»

L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, ha concordato sul fatto che il problema attuale sia l'incertezza: «La vecchia programmazione della Politica agricola comune sta terminando e siamo all'inizio della nuova programmazione 2023-2027, non abbiamo una situazione chiara di tutte le misure che possiamo mettere in atto, mancano delle informazioni, per cui diventa difficile lavorare. Visto il quadro temporaneo per la guerra in Ucraina si è deciso di finanziare le aziende in alpeggio come già definito all'articolo 63 del secondo assestamento di bilancio. La nostra è una precisa scelta politica. Infatti, la prima attuazione, nel 2023, del Piano strategico della Pac 2023-27 a livello regionale determinerà una riduzione degli aiuti cofinanziati del 39% per le aziende in alpeggio, mentre per le aziende del fondo Valle la perdita è del 3%. Era quindi importante mantenere l'equilibrio economico degli alpeggi che sono fondamentali per la nostra economia. Le risorse, essendo limitate, vanno utilizzate per dare le risposte dove si ritiene più giusto farlo.»

«È vero che non è facile gestire la fase di passaggio da una vecchia ad una nuova programmazione - ha osservato il Consigliere Planaz -, però secondo noi occorreva fare altre scelte politiche.  Stiamo ripetendo lo stesso errore che abbiamo fatto con il bonus zootecnia, che non è stato incisivo per le aziende: sarebbe più importante incentivare prima le produzioni e poi, eventualmente, intervenire con altre tipologie di contributi.  Quando si danno degli aiuti non bisogna dimenticare che le aziende, in Valle, sono molto piccole e vengono penalizzate dai piccoli numeri.»

 

SC

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Comunicato n° 493 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sulla tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

 

La manutenzione della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier è tornata al centro del dibattito nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023 con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«La legge regionale n. 22/2016 prevede di riattivare e potenziare la linea del servizio ferroviario di questa direttrice, che conta un percorso di 31 km e che, ad oggi, risulta in completo stato di abbandono e degrado - ha ricordato la Consigliera Raffaella Foudraz -. Una situazione che, oltre a contrastare con la volontà normativa, potrebbe generare incendi e problemi di igiene e di incolumità pubblica, vista anche la crescita incontrollata di alberi e arbusti. Sappiamo che servirebbero 71 milioni di euro per la riapertura di questa tratta, perché sarebbero molti gli interventi infrastrutturali da mettere in campo. Chiediamo quali siano le interlocuzioni avviate con Rfi e gli intendimenti in merito alla manutenzione per la valorizzazione di questa linea ferroviaria, dandone il giusto decoro ambientale e la giusta sicurezza.»

«Siamo consapevoli della situazione che è sotto gli occhi di tutti - ha risposto l'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy -: il nostro impegno è massimo, ma l'infrastruttura non è nostra. Abbiamo più volte sollecitato Rfi riguardo agli interventi di manutenzione e stiamo verificando se, nelle pieghe del contratto, possiamo essere più incisivi. Il nostro livello di interesse, oltre che per il decoro e la sicurezza, è anche rivolto ai proprietari dei terreni confinanti che vedono la deturpazione dei propri beni a causa dell'inefficienza nella manutenzione della tratta ferroviaria. Riguardo al futuro, nel Piano industriale di Rfi al 2031 è confermata la volontà di finanziare la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier con 71 milioni di euro. Lo studio di fattibilità per la realizzazione del tram-treno è completato e lo metteremo a disposizione nelle prossime settimane al fine di avviare un confronto politico su questa tematica. Ci sono gli elementi per prendere delle decisioni, perché non ci possiamo permettere, per altri dieci anni, un'infrastruttura che versa in queste condizioni.»

La Consigliera Foudraz si è detta «parzialmente soddisfatta, anche se l'Assessore si è preso l'impegno di far rispettare il contratto di manutenzione con Rfi. Auspichiamo che quanto promesso sia messo in pratica dalla Società, perché è una situazione davvero allarmante oltre che degradante. Continueremo a vigilare e ci auguriamo di non dover ripresentare un'iniziativa del genere.»

 

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Comunicato n° 494 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sulle ripetizioni scolastiche agli studenti valdostani

 

Si è parlato di ripetizioni scolastiche, nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Assistiamo oggi a una crisi della scuola - ha dichiarato il Consigliere Simone Perron -. Abbiamo un elevato grado di dispersione scolastica, le scuole professionali continuano ad avere un ruolo subalterno, nonostante tutte le dichiarazioni di riforma di questi istituti contenute nei vari Documenti di economia e finanza regionale, l'obbligo scolastico innalzato a 16 anni non ha prodotto gli effetti desiderati, così come anche i metodi innovativi sulla didattica digitale. I paesi nordici che sono all'avanguardia su questo tipo di utilizzo, stanno tornando in dietro, mentre noi insistiamo ad andare avanti. L'università, con l'introduzione delle lauree triennali, fortemente spinta dall'UE per avere più laureati, ha abbassato il livello qualitativo della formazione rispetto alle vecchie lauree. In Valle, inoltre, abbiamo esplosione di certificazioni con conseguente necessità di attivare Piani educativi individualizzati e, tra gli studenti, si stanno diffondendo problemi di ansia che denotano un malessere crescente. La mentalità progressista del "tutti possono fare tutto" applicata in ambito scolastico fin dagli anni 60 non ha dato i risultati auspicati e sono, in prevalenza, le classi abbienti che possono portare i figli ad avere buoni risultati tramite le ripetizioni private. Da un'indagine della Fondazione Einaudi del 2016 la spesa mensile delle famiglie è di circa 324 euro con un giro di affari di 800 milioni di euro annui: un vero e proprio "impero delle ripetizioni", con studenti molto più impegnati fuori dall'aula che a scuola. Chiediamo se, su questo tema, siano mai stati fatti censimenti da parte dell'Amministrazione regionale; se gli interventi di sportello e altre modalità di recupero adottate dalle varie istituzioni scolastiche con risorse interne siano sufficienti o possano essere ulteriormente implementati; quali siano gli intendimenti per avere ulteriori dati su questa situazione e se si intenda pensare a soluzioni innovative per rendere più facile ed equo l'accesso di ogni ceto sociale a eventuali ripetizioni o didattiche specializzate per bisogni educativi speciali.»

«Non condivido del tutto la visione secondo cui i problemi della scuola derivino da una impronta politica di stampo progressista - ha commentato l'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz -. Il sistema scolastico moderno è una macchina complessa che ha visto passare Ministri di ogni colore e che richiederebbe elementi di continuità e certezze, che non sempre sono garantite. E le molteplici riforme negli anni attestano che la scuola è spesso oggetto di interventi slegati tra loro, incoerenti. Convengo, invece, che il corretto orientamento degli studenti rispetto alla scelta della scuola, sia fondamentale perché questo crea anche la giusta motivazione. Quando la famiglia e la scuola stessa indirizzano i ragazzi in percorsi di studio o in scelte professionali che non sono in linea con le loro predisposizioni e capacità, possono nascere situazioni di disagio e di frustrazione che, talvolta richiedono addirittura degli approcci medici e psicologici/psichiatrici.»

«Per quanto riguarda le ripetizioni private - ha proseguito Guichardaz -, non mi risulta che siano mai stati fatti censimenti o questionari da parte dell’Amministrazione, anche perché tutti gli studenti delle scuole secondarie possono usufruire di attività di recupero, così come disciplinato dall’ordinanza ministeriale Fioroni del 2007. Queste attività costituiscono una parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa predisposta annualmente da ogni istituzione scolastica e comprendono gli interventi di sostegno che hanno lo scopo di prevenire l’insuccesso scolastico: si realizzano in ogni periodo dell’anno scolastico, a cominciare dalle fasi iniziali. Sono finalizzate alla progressiva riduzione di quelle di recupero dei debiti e si concentrano sulle discipline o sulle aree disciplinari per le quali si registra nella scuola un più elevato numero di valutazioni insufficienti. Le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di attivare questi interventi e inoltre determinano anche le modalità di realizzazione precisandone tempi, durata, modelli didattico metodologici, forme di verifica dei risultati conseguiti dagli studenti, criteri di valutazione, nonché modalità di comunicazione alle famiglie

L'Assessore ha proseguito evidenziando che «le attività di recupero-sostegno interessano tutte le discipline nelle quali i Consigli di classe accertano carenze e possono svolgersi adottando una o più modalità: studio individuale, svolto autonomamente, eventualmente guidato con opportune indicazioni dal docente; contestualmente al normale svolgimento delle lezioni, con opportuni adattamenti dell’attività didattica (pausa didattica, durante la quale lo svolgimento delle lezioni comprenderà il ripasso degli argomenti in vista del loro recupero o approfondimenti per gruppi classe); corsi-lezioni di recupero, generalmente pomeridiani; azioni di sostegno sotto forma di sportelli didattici, in corso d’anno, eventualmente anche on line. Le istituzioni scolastiche organizzano i corsi utilizzando il fondo di istituto e le risorse finanziarie aggiuntive specificatamente destinate a tale scopo. A livello regionale, in analogia a quanto avviene a livello ministeriale, l'Amministrazione stanzia fondi vincolati che non possono essere utilizzati per altre finalità. Dal 2008, il finanziamento è calcolato sulla quota degli alunni iscritti al biennio (per un importo ad alunno di circa 52 euro) e degli alunni iscritti al triennio (per un importo ad alunno di 11,50 euro), sulla base di una verifica effettuata a livello nazionale in relazione alla determinazione del fondo. Da un’analisi effettuata nella nostra regione negli ultimi 10 anni, risulta che le scuole, nel complesso, hanno sostenuto una spesa inferiore rispetto al finanziamento spettante. A seguito di confronto con i dirigenti scolastici, si potrebbe valutare se effettuare un monitoraggio presso famiglie e studenti per capire le eventuali motivazioni che li portano a rivolgersi, in alcuni casi, a professionisti privati per le ripetizioni, nonostante le diverse possibilità di recupero a disposizione che non comportano costi per le famiglie.  A partire dallo scorso anno, le scuole secondarie – comprese quelle di primo grado – possono usufruire di ulteriori finanziamenti legati al Pnrr per attività di recupero/sostegno, anche personalizzate (tutoring/mentoring), indirizzate, in particolare, agli studenti più fragili

In replica, il Consigliere Perron ha parlato di «uno studio fatto da un sociologo di sinistra, Luca Ricolfi, che ha evidenziato come l'approccio progressista applicato alla scuola abbia penalizzato l'ascensore sociale, mentre una scuola più selettiva favorisce anche gli studenti delle classi meno abbienti. Effettuare una selezione attraverso le borse di studio e altre opportunità offerte a chi ha più capacità, crea una scuola meritocratica in cui gli studenti sono spinti a dare il meglio. Per quanto riguarda le ripetizioni private, sappiamo che vengono fatte e richieste anche in Valle e sarebbe interessante fare qualche approfondimento in più perché se l'attività di recupero attivata dalla scuola fosse sufficiente non ci sarebbe bisogno di ricorrere al settore privato

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Comunicato n° 495 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sulla manutenzione delle case di edilizia residenziale pubblica

 

Si è parlato di edilizia residenziale pubblica, con un'interpellanza presentata dal gruppo Forza Italia nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023.

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato «le numerose richieste di interventi provenienti dagli inquilini delle case Erp e i relativi finanziamenti messi a disposizione dalla Regione per la manutenzione e la ristrutturazione interna ed esterna degli alloggi e dei condomini. Ci siamo già occupati di questa situazione in passato ma il panorama di degrado desolante continua ad aumentare. In particolare vorremmo conoscere quante siano queste richieste; se esista un piano organico con cronoprogramma degli interventi da effettuare; se si ritenga l'operato 2020-2023 dell'Azienda regionale di edilizia residenziale pubblica consono a una buona gestione della cosa pubblica; come si intenda assicurare l'efficace e celere manutenzione e ristrutturazione dei condomini

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha dettagliato le richieste di intervento su segnalazione degli inquilini per attività di manutenzione negli alloggi e sui fabbricati di edilizia residenziale pubblica fornite dall'Arer: «Nel 2020 sono giunte 2.328 richieste su segnalazione degli inquilini per attività di manutenzione, di cui 1.312 sul solo Quartiere Cogne (56%); nel 2021, sono state 2.103 le richieste, di cui 1.312 nel Quartiere Cogne (54%); nel 2022, 2.153 richieste, di cui 1.141 nel Quartiere Cogne (53%); dal 1° gennaio al 30 settembre 2023, 1.727 richieste, di cui 827 nel Quartiere Cogne (48%)

«Gli interventi effettuati su segnalazione degli inquilini - ha specificato l'Assessore - vengono detti "a guasto avvenuto", poiché sono originati da rotture o malfunzionamenti che si manifestano in maniera imprevista e imprevedibile. Non si può quindi effettuare una programmazione preventiva dettagliata. I tempi di intervento vengono definiti in base alla gravità del malfunzionamento, rispetto alla vivibilità dell’alloggio e ai danni che potrebbe questo potrebbe provocare sul fabbricato. In base all’esperienza acquisita negli anni, Arer programma le necessarie gare d’appalto per la sottoscrizione dei contratti che consentono l’immediata esecuzione dei lavori. Riguardo, invece, agli interventi di manutenzione straordinaria programmata sui fabbricati del patrimonio in relazione alla vetustà delle varie componenti, edili o impiantistiche, l’Arer adotta una scrupolosa programmazione che si traduce nel Programma triennale delle opere pubbliche allegato annualmente al bilancio. Nel 2023, i finanziamenti regionali messi a disposizione per la manutenzione straordinaria su alloggi sfitti da rendere nuovamente assegnabili nell'ambito dei bandi di Erp sono stati oggetto di variazione di bilancio approvata dall’Arer a settembre 2023: le gare d’appalto saranno pubblicate entro ottobre

L'Assessore ha poi ricordato «l’enorme sforzo di riqualificazione messo in atto dall'Azienda, in particolare per gli aspetti infrastrutturali. Il patrimonio, nel 2018, è passato da 800 a oltre 1600 alloggi e per il suo ammodernamento, Arer ha avviato investimenti per 60 milioni di euro, con 21 cantieri in corso e altri che saranno aperti a breve. Evidenzio che tali cantieri vanno a sommarsi alle manutenzioni ordinarie derivanti dalle segnalazioni degli inquilini. Una così rilevante attività di manutenzione, ristrutturazione e riqualificazione non ha eguali nella storia di questa Azienda; credo quindi che, dati alla mano, si stia operando per fare tutto quanto possibile compatibilmente con le risorse umane presenti in Azienda e con il contesto del comparto edilizio di questi anni che ha visto una pandemia a partire dal 2020 e un conflitto in Europa con le correlate conseguenze sui prezzi, sulle difficoltà di approvvigionamento e sulla conclamata difficoltà nel reperire operai qualificati anche in questo settore

Il Consigliere Baccega ha replicato: «Le 1.727 richieste di questi primi nove mesi sono un dato davvero allarmante: se ho ben capito, i condomini che, da anni, aspettano degli interventi "non urgenti" continueranno ad aspettare, con buona pace del decoro urbano e della "politica del fare". Noi crediamo, invece, che avere una piccola squadra di manutenzioni, che intervenga in maniera agile e veloce, darebbe una un bel segnale nei confronti della popolazione che vive e frequenta i quartieri interessati. Purtroppo il pressapochismo dell'Arer nella gestione del patrimonio si sta rivelando pienamente: fino a qualche anno fa l'Azienda era impegnata ad assegnare gli alloggi che aveva finito di realizzare. Negli ultimi anni, invece le assegnazioni sono praticamente ferme. Qualcosa non funziona e il Governo dovrà assumersi la responsabilità di quanto sta accadendo

 

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Comunicato n° 496 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sul Piano urbano per la mobilità sostenibile di Aosta

 

Il Piano urbano per la mobilità sostenibile del Comune di Aosta è stato al centro di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste discussa nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023.

«La viabilità nel Capoluogo coinvolge circa 50-60mila persone e nel 2022 il Comune ha istituito un gruppo di lavoro per la formulazione di proposte al Piano urbano di mobilità sostenibile, avviando una consultazione online che, per i tempi ristretti previsti, ha coinvolto solo una piccola parte di cittadini, molti dei quali hanno espresso numerose criticità sui contenuti del documento - ha sottolineato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il testo, ancora in fase di definizione, si propone di attuare strategie nei vari ambiti di trasporto collettivo su cui, però, il Comune di Aosta non ha nessuna competenza diretta. Infatti, uno dei rilievi che emerge con forza, riguarda proprio la definizione del limite geografico che, per la peculiarità territoriale, non può essere il Comune di Aosta, poiché questo non ha competenza primaria su strutture e servizi ad alta frequentazione ancorché presenti sul territorio. Pensiamo ad esempio alle scuole, all'università ma anche ai trasporti pubblici collettivi, agli uffici regionali, agli ospedali, ai servizi sanitari, ecc. Per altro, l'obbligo di adozione del Piano è stato stabilito con decreto ministeriale del 2017, solo per i Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti, dato ben lontano dalla realtà del Capoluogo. Il nostro movimento ha proposto un referendum che, anche se trattandosi di un'iniziativa informale, ha visto il coinvolgimento di 1100 persone le quali, a stragrande maggioranza, hanno espresso valutazioni negative sui contenuti del Piano. Chiediamo al Governo se abbia intenzione di aprire un confronto con il Comune di Aosta per evidenziare i punti di forza e di debolezza del Piano

L'Assessore ai trasporti e alla mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha riferito che «il confronto tecnico con il Comune di Aosta è aperto e gli uffici regionali hanno partecipato al tavolo di lavoro costituito per arrivare all'adozione del Piano urbano della mobilità sostenibile e fatto le opportune segnalazioni e osservazioni come per esempio quelle sulle politiche tariffarie o sui percorsi delle navette. In generale, comunque, l'obiettivo delle politiche comunali è quello di ridurre l'utilizzo del mezzo privato e noi condividiamo questa impostazione che è di derivazione europea e nazionale. Il compito della politica è però quello di definire progettualità, tempi e cantieri comprensibili per la popolazione e utili a percorrere la strada per raggiungere l’obiettivo finale. Tra i temi più importanti da definire nei prossimi mesi con il Comune di Aosta figurano sicuramente il collegamento del centro città con la zona F8 e l'attraversamento ferroviario di cui si parla da tempo. Sono scelte su cui il Comune dovrà esprimersi, così come faremo noi in Consiglio. Il percorso necessita di un'attività di ascolto ampia e significativa finalizzata a innalzare la qualità dei servizi. Le decisioni politiche devono essere funzionali allo sviluppo economico e sociale, ma allo stesso tempo essere attuabili nella quotidianità per la collettività: con queste attenzioni lavoreremo e collaboreremo con il Comune per pianificare le future strategie e i relativi investimenti

Il Capogruppo Manfrin si è detto «felice di sapere che alcune scelte non sono state ancora prese e che la bozza del documento può essere ancora modificata. Tuttavia, mi pare che il confronto preventivo, frutto della partecipazione degli uffici regionali al tavolo di lavoro, non abbia inciso in maniera significativa sulla prima stesura del Piano e mi chiedo se il Comune sia realmente disponibile ad ascoltare le istanze. Per quanto riguarda il principio della riduzione dell'utilizzo dei mezzi di trasporto privati, può essere una soluzione vincente solo se crea, a monte, un sistema di trasporto pubblico appetibile che offre spostamenti agili a costi competitivi. Se invece si pensa di imporre una decisione di questa portata semplicemente per affermare un'ideologia, senza tenere conto delle reali necessità della collettività, il progetto è destinato al fallimento. L'accettazione dei cambiamenti passa attraverso la libera scelta e non certo attraverso le imposizioni dall'alto

 

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Comunicato n° 497 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sul Centro per malattie rare e autoimmuni

 

Nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023 il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sulla realizzazione del Centro per malattie rare e autoimmuni.

«La delibera di Giunta n. 72 di inizio anno contiene, tra gli altri obiettivi, quello di istituire, entro il 31 maggio 2023, il Centro malattie rare e autoimmuni che non dispongono di canali già dedicati, con la finalità di accogliere, orientare e sostenere i pazienti e i loro familiari, secondo il modello di presa in carico multidisciplinare - ha ricordato il Consigliere Luca Distort -. In risposta a una nostra precedente iniziativa consiliare, l'Assessore competente aveva riferito che l'Azienda Usl avrebbe attuato l'obiettivo sulle malattie rare e autoimmuni. Si tratta di un progetto che condividiamo e che consideriamo di grande interesse: interpelliamo quindi il Governo per conoscere lo stato di avanzamento della costituzione del Centro e le intenzioni a breve e medio termine riguardanti la sua organizzazione.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha confermato che «il Centro regionale per le malattie rare e autoimmuni è attivo da lunedì 29 maggio all’interno degli ambulatori della Medicina interna. Quando necessario, il modello di presa in carico consente anche di rivolgersi a strutture extra regionali. L'Azienda Usl ha avviato un confronto con il Centro per le malattie rare del Piemonte e Valle d’Aosta dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dal quale è nata una disponibilità per una collaborazione volta ad affrontare le problematiche che di volta in volta si possono presentare. Inoltre, per qualificare l'attività in corso e guardando all’esperienza di altre Regioni, stiamo lavorando per trasferire anche nella nostra realtà la valorizzazione della figura dell’Utente familiare esperto (Ufe) - una persona che ha avuto esperienza della malattia e che è quindi portare di un sapere esperienziale che viene messo a servizio dei percorsi di cura. In tale contesto, l'Usl si è anche confrontata con un utente il cui vissuto può risultare utile per consolidare la collaborazione in tal senso. In assenza, a oggi, di specifica associazione a livello locale che riunisca queste importanti risorse per la valorizzazione dell'Ufe, è stato già avviato un proficuo confronto con il Centro di Servizio per il Volontario. Stante l’impossibilità di un’immediata collaborazione per il tramite di un’associazione precostituita, stiamo approfondendo con l'Usl e con il Dipartimento politiche del lavoro altre soluzioni di collaborazione, anche per il tramite del collocamento mirato per le cosiddette categorie protette.»

Riguardo all'attività del Centro, l'Assessore ha specificato che «per l’esecuzione di specifici test diagnostici vi è l’attivazione di Day service e Day hospital multidisciplinare. È stato, inoltre, costituito un gruppo multidisciplinare di specialisti del Dipartimento delle discipline mediche, supportato da altri professionisti aziendali, che si è reso disponibile ad essere contattato in caso di specifiche necessità. L’Azienda ha altresì elaborato un documento dipartimentale che fa riferimento alle risorse professionali mediche, infermieristiche e amministrative coinvolte e che contiene le modalità con cui il Centro viene attivato e come opera. Per quanto riguarda la formazione, è prevista una sessione dedicata alle malattie rare nell’ambito del convegno multidisciplinare "Aggiornamento in malattie rare, del metabolismo e diabetologia" che si terrà ad Aosta il 10 novembre prossimo. I pazienti che afferiscono al Centro sono iscritti al Registro regionale delle malattie rare della Valle d’Aosta; le richieste pervenute verranno catalogate in un registro informatico in cui saranno descritte sinteticamente le azioni intraprese.»

«Conforta sapere che il progetto abbia un suo sviluppo in corso - ha replicato il Consigliere Distort -, ma una cosa è buona quando tutte le parti che la compongono sono svolte nel modo corretto: sarà quindi importante completare il quadro con il fondamentale tassello dell'Ufe, che si aggiunge a tutte le altre figure professionali. La sua presenza amplia infatti il piano dalla dimensione professionale a quella esperienziale e consentirà di completare il percorso avviato. Non nego che ci siano difficoltà, per i meccanismi della pubblica amministrazione, ma ricordo che dietro ogni problema c'è un'opportunità: con questo spirito invito l'Assessore a fare di tutto per attuare questo progetto nei dettagli di come è stato concepito.»

 

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Comunicato n° 498 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sul calcolo dei contributi per la frequenza presso la struttura Myosotis

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023 è stata portata all'attenzione dell'Aula la questione del calcolo dei contributi per la frequenza al centro diurno Myosotis di Nus che fornisce assistenza anche a persone con disturbo dello spettro autistico.

«Il familiare di un utente ci ha evidenziato la sua preoccupazione per il forte e retroattivo taglio dei contributi per la frequenza a questo centro che comporterà un raddoppio delle fatture a suo carico - ha dichiarato la Consigliera Chiara Minelli -. Risulta poi poco chiaro il sistema di calcolo che ha portato a questa forte riduzione per il 2023 e la nota con cui si comunicava all'interessato l'importo riconosciuto non conteneva copia del provvedimento dirigenziale di riferimento e nemmeno spiegazioni circa i meccanismi di calcolo. In risposta a una precedente iniziativa consiliare di maggio, il Governo aveva garantito la convocazione a breve di un tavolo apposito che avrebbe coinvolto anche l'associazione che si occupa di autismo per i dovuti chiarimenti. In tale occasione l'Assessore aveva poi riferito che nel computo si tiene conto dell'Isee, dell'importo dell'assegno di invalidità e dell'indennità di accompagnamento. Voglio ricordare che nel 2016 il Consiglio di Stato ha escluso l'accompagnamento e le varie provvidenze economiche per le persone con disabilità dal calcolo del reddito ai fini Isee. Chiediamo come sia stato calcolato, per il caso dell'utente citato, un contributo di soli 7,65 euro, per una spesa totale di 37,22 euro giornalieri, a fronte di un Isee molto basso; se si intendano dare disposizioni affinché le famiglie ricevano a casa una lettera con il calcolo esplicito del contributo concesso; se si ritiene corretto che le provvidenze economiche erogate alla persona con disabilità siano incluse nel sistema di calcolo per la determinazione del contributo erogato, vista la sentenza del Consiglio di Stato; se vi è l'intenzione di convocare in futuro le famiglie e le associazioni di riferimento quando si prospettano interventi così onerosi, e più in generale di riflettere sui costi effettivi che comporterebbe per l'utenza un eventuale futuro servizio del "dopo di noi"

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha spiegato che «il computo per l'erogazione del contributo è molto complesso ma, per il futuro, gli uffici invieranno un prospetto con il calcolo dell'importo spettante a ogni singolo utente.  La questione dell'esclusione dell'indennità di accompagnamento e delle pensioni nelle modalità di calcolo di tariffe e contributi per i servizi è complessa ed è allo studio anche di altre Regioni, in quanto l'impatto finanziario di questa operazione sarebbe ingente. Si tratta di un contributo che la Regione riconosce all’utente per sostenerlo nel pagamento del 30% della retta posta a suo carico, mentre all’utente del servizio semiresidenziale viene riconosciuta una franchigia pari a 6mila euro per consentirgli di contribuire al pagamento delle spese familiari. A seguito della recente revisione della legge regionale 23/2010, gli uffici stanno operando per apportare le modifiche ai provvedimenti attuativi delle varie misure previste. In tale sede, analizzati i vincoli di bilancio, si valuterà la sostenibilità dell’esclusione delle indennità di accompagnamento e della pensione di invalidità dal calcolo della capacità contributiva dell’utente o l’innalzamento delle franchigie, con la conseguente riduzione della quota residua a suo carico. L’argomento sarà oggetto di esame e di confronto nella riunione del tavolo tecnico Autismo, che sarà convocato a breve

La Consigliera Minelli ha ritenuto utile «che il calcolo dei contributi sia indicato direttamente nella lettera che, tuttavia, verrà inviata con grande ritardo. Sarebbe forse il caso di fissare anche un incontro con gli aderenti all'associazione di riferimento e alle famiglie per effettuare una spiegazione collettiva. Resta poi da definire la questione che riguarda la decisione di escludere le provvidenze economiche dal calcolo dell'Isee. L'associazione si sta rivolgendo ad un avvocato per capire meglio la questione. L'Assessore propone di ovviare al problema aumentando le franchigie: un sistema che ritengo un po' scivoloso, sarebbe invece meglio intervenire sull'importo da cui far partire il calcolo del contributo, escludendo le provvidenze. Nella risposta alla nostra precedente iniziativa ci è stato detto che l'evoluzione del centro Myosotis ha richiesto un attento monitoraggio e un dialogo costante con i familiari degli utenti ma questo, di fatto, non è avvenuto per la questione dei contributi e il tavolo tecnico non è mai stato convocato. Visti anche i numeri ridotti degli utenti, secondo noi, sarebbe il caso anche di attivare contatti diretti

 

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Comunicato n° 499 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sull'ampliamento dell'ospedale Parini

 

L'ampliamento dell'ospedale Parini è stato nuovamente trattato nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023 con un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

«Con una risoluzione di maggio 2022 la Giunta si impegnava, tra le altre cose, all'attivazione di un Tavolo di lavoro tra Regione, Comune di Aosta e i progettisti SIV per la verifica della compatibilità economica e tecnico-progettuale e sulla realizzabilità del progetto di ampliamento - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Inoltre, il Piano per la salute e il benessere sociale 2022-2025 prevedeva l'avvio di un'analisi sulla congruità dei posti letto operativi e alla conseguente articolazione delle strutture ospedaliere, necessaria per orientare la definizione dell'Atto aziendale. In risposta a una nostra iniziativa, si parlava anche dell'avvio di una struttura sanitaria in via Brocherel. Ad oggi, e nonostante le ripetute richieste, al Consiglio non è ancora stata presentata nessuna revisione progettuale. Chiediamo di conoscere l'esito delle riunioni del Tavolo di lavoro, con particolare riferimento alle ipotesi sulla viabilità, cantierabilità e accessibilità alle due strutture (parcheggi, ingressi, ecc); l'esito dell'analisi sulla congruità dei posti letto operativi e la conseguente articolazione delle strutture ospedaliere, anche in riferimento all'intensità di cura, che orienti la definizione dell'Atto aziendale; lo stato dell'arte di questo Atto e le motivazioni del ritardo; se sia intenzione riferire alla Commissione competente l'ultima versione progettuale della fase 3 dell'ospedale e le intenzioni rispetto alla struttura di via Brocherel.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «il progetto definitivo della fase 3 di costruzione del nuovo ospedale Parini - che conferma come gli originali parametri siano rimasti invariati a quanto presentato in quinta Commissione nel 2021 - è stato consegnato dai progettisti ed è in corso di definizione il progetto esecutivo. I lavori della fase 3 che stanno per essere avviati riguardano due interventi: scavi e realizzazione delle nuove centrali tecnologiche (contratto già sottoscritto e i lavori consegnati a breve); avvio degli scavi per completare l’approfondimento archeologico, per un importo lavori a base di gara di 1,6 milioni di euro, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali e le cui procedure di valutazione delle offerte saranno effettuate entro il 2023. Gli aspetti della cantierabilità e dell’accessibilità sono già stati oggetto di confronto nelle riunioni del Tavolo tecnico: sono state condivise e valutate le osservazioni legate a questi temi, con il contributo di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella realizzazione dell’opera. Abbiamo ricevuto dalla Società SIV lo studio sull'impatto del traffico sul tessuto urbano circostante il presidio ospedaliero, che non evidenzia criticità: lo abbiamo condiviso con il Comune di Aosta e sarà oggetto di confronto nel Tavolo tecnico che stiamo convocando. La variante al progetto del nuovo ospedale soddisfa tutti i nuovi parametri di legge, comprese le buone pratiche da adottare in caso di eventi pandemici, in relazione ai posti letto ospedalieri, con particolare riferimento a quelli di terapia intensiva e sub-intensiva. Il nuovo ospedale prevede delle aree di degenza ordinarie suddivise per intensità di cura, al fine di soddisfare pienamente i diversi fabbisogni assistenziali. Sono inoltre in corso gli interventi per la realizzazione dei due ospedali di comunità al J.B. Festaz e a Verrès.»

L'Assessore ha poi comunicato che «da domani mattina sarà aperto al pubblico il punto informativo sulla storia del cantiere del nuovo ospedale Parini - che deriva da precisa volontà del Consiglio regionale - contenente informazioni e immagini sui lavori in corso. Esso è una risposta adeguata in termini di trasparenza e qualità.»

In merito all'Atto aziendale, l'Assessore ha detto che «non si ravvisano ritardi nell’iter procedimentale di approvazione: domani, l’Azienda USL ha intenzione di deliberare l'atto e quindi inviarlo alla Giunta.» 

«È nostra volontà - ha concluso l'Assessore - illustrare nuovamente il progetto del nuovo ospedale in Commissione, ma riteniamo opportuno attendere gli esiti del confronto tecnico in seno Tavolo di lavoro. Anche per quanto attiene la struttura di via Brocherel - che è di pertinenza del Comune di Aosta -, dopo un confronto con il Presidente della quinta Commissione, siamo disponibili a verificare con gli amministratori le loro disponibilità ad essere auditi.»

«Prendo atto che non sono stati fatti grandi passi avanti - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -. Chiederemo di poter vedere lo studio del traffico perché non riusciamo a capire come l'ampliamento dell'ospedale possa migliorare una situazione che è già congestionata. Non convince la risposta sui posti letto anche alla luce del fatto che non abbiamo mai avuto la possibilità di vedere un progetto riguardante la collocazione delle strutture e del personale e sappiamo bene che anche nella scelta delle strutture semplici e complesse dell'Atto aziendale queste influiscono. Aspetteremo ancora per visionare questo progetto, mentre domani guarderemo con attenzione le immagini che avete scelto per informare la popolazione attraverso il maxi-schermo. Chissà se ritroveremo anche le ingenti risorse spese per costruire edifici che andrete poi a demolire.»

 

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Comunicato n° 500 del 12 ottobre 2023
Interpellanza sulla pianificazione di grandi eventi sportivi sul territorio regionale

 

La pianificazione dei grandi eventi sportivi è stata affrontata nella seduta consiliare del 12 ottobre 2023 con un'interpellanza del gruppo Rassemblement Valdôtain.  

«Da notizie stampa - ha segnalato il Vicecapogruppo Dennis Brunod - apprendiamo che la Regione vuole riportare la Coppa del mondo di sci alpino a La Thuile e che sta destinando risorse economiche per l'ammodernamento di impianti e funivie e per il rilancio degli sport invernali. Tra gli eventi d'élite di sci nordico, l'ultimo è stato il Cross Country World Cup che si svolse a Cogne nel 2019, mentre a Brusson, in passato, sono stati fatti importanti investimenti per il biathlon e per lo sci nordico: all'epoca, la gara internazionale di punta - la Coppa Consiglio Valle - si teneva proprio in questo comune in cui, oggi, la Regione ha previsto la realizzazione di una pista di ski roll con importi previsti per i prossimi 2024-2025 per 2milioni 182mila euro. Chiediamo al Governo se, oltre all'interesse manifestato per riportare il Circo Bianco a La Thuile, vi sia l'intenzione di riportare delle prove di Coppa del mondo di sci nordico nelle località della nostra regione che sono già state sedi di tappe; se vi sia l'intenzione di voler crescere maggiormente anche nel settore del biathlon ospitando grandi eventi e con quali tempistiche, in modo da garantire una pianificazione pluriennale e la continuità di questi grandi eventi sportivi

L'Assessore al turismo e sport, Giulio Grosjacques, ha assicurato «l'interesse del Governo a portare i grandi eventi sportivi in Valle d'Aosta. Non è un percorso semplice ma in passato abbiamo già ospitato eventi di livello facendoci trovare pronti anche per recuperare gare non realizzabili in altre località. La programmazione è fondamentale dal momento che occorre attivare un'imponente macchina organizzativa che, tra le altre cose, necessita di una copertura finanziaria elevata e del coinvolgimento di tutti gli attori del territorio. Il primo passo è quello di sondare l'interesse delle varie Federazioni sportive, calendarizzare una tappa e lavorare poi per farla diventare un appuntamento fisso. Il 6 settembre scorso, abbiamo incontrato il Presidente della Federazione italiana sport invernali e vicepresidente della Federazione internazionale Ski, Flavio Roda evidenziando il nostro interesse a organizzare nuovamente una o più tappe del circuito di Coppa del Mondo Fis di sci alpino femminile a La Thuile, la cui assegnazione avviene a rotazione con altre località italiane. Il Presidente Roda si è dichiarato decisamente ottimista e, in quell'occasione, si è anche parlato della possibilità di organizzare altri eventi di altre specialità di sport invernali riscontrando il favore di Roda a lavorare per una candidatura della Valle d'Aosta per una nuova tappa del circuito di Coppa del Mondo Fis di sci nordico. In tarda primavera o inizio estate viene fissata la ratifica del calendario delle gare della successiva stagione e, in occasione dello Skipass di Modena, avremo nuove interlocuzioni con il Presidente Roda

«Sul biathlon - ha proseguito Grosjacques - stiamo approfondendo con Asiva i percorsi da intraprendere con le varie Federazioni. In considerazione dell’alto standard infrastrutturale richiesto, riguardante le piste e i poligoni, stiamo lavorando sulle strutture di Brusson e di Bionaz che si arricchiranno presto anche di piste di ski roll. Il lavoro del Governo proseguirà con attenzione e, segnalo anche che, nei due incontri avuti con il Presidente del Coni Giovanni Malagò, l'ultimo dei quali alla presenza anche dell'Amministratore delegato della fondazione Milano-Cortina 2026, Andrea Varnier, abbiamo dato la piena disponibilità a ospitare i raduni e gli allenamenti preolimpici e eventuali gare se se ne dovesse presentare la necessità. La nostra offerta è stata raccolta molto favorevolmente, con l'impegno di veicolare direttamente a alla Regione i contatti con le Federazioni che non hanno ancora deciso le località dei ritiri

«Questa iniziativa voleva essere di stimolo per un lavoro sinergico finalizzato all'ospitalità di grandi eventi sportivi e alla programmazione pluriennale necessaria per garantire una visibilità costante e continuativa dell'immagine della nostra regione - ha commentato il Vicecapogruppo Brunod -. Le interlocuzioni con le federazioni sono un passo molto importante per raggiungere l'obiettivo e ci conforta sapere che vi è l'intenzione di riportare la Coppa mondo a La Thuile e lo sci nordico in Valle. Oltre ai contatti, però, la Valle d'Aosta si aspetta anche risultati concreti.»

 

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Comunicato n° 501 del 12 ottobre 2023
Approvata una mozione a sostegno dell'inclusione del catalano, basco e galiziano nel regime linguistico dell'UE

In chiusura dell'adunanza dell'11 e del 12 ottobre 2023, il Consiglio ha discusso tre mozioni, di cui una approvata e due respinte.

Mozione approvata

Il Consiglio ha approvato all'unanimità una mozione, depositata dai gruppi di maggioranza (FP-PD, AV-VdAU, UV, PlA, SA) per esprimere il proprio pieno sostegno alla richiesta del Governo spagnolo di includere il catalano, il basco e il galiziano nel regime linguistico dell'Unione europea e per invitare il Governo italiano, in sede di ulteriore esame e discussione della proposta, a fare propria tale posizione.

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha ricordato che «in Spagna il catalano, basco e galiziano sono lingue che godono di status ufficiale nelle rispettive Comunità autonome e lo scorso mese di agosto il Governo spagnolo ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dell'UE di includerle nel regime linguistico dell'Unione europea, che ha deciso di continuare a lavorare sulla proposta spagnola. Ritengo che sia importante sostenere questa richiesta che rappresenta una valorizzazione a livello europeo del pluralismo linguistico, anche alla luce del motto UE che si vuole "unita nella diversità".»

Mozioni respinte

Convocare il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per definire una strategia che possa porre fine agli episodi di microcriminalità e bullismo. Era quanto chiedeva il gruppo Lega VdA con una mozione respinta con 21 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, RV, FI, GM).

«Giungono varie segnalazioni della presenza di bande di giovani, spesso di origine straniera, che armati spesso di coltelli o oggetti contundenti disturbano i giovani della bassa Valle fuori dai locali pubblici - ha spiegato il Capogruppo Andrea Manfrin -. La situazione è stata segnalata da un gruppo di giovani della zona che, tra le altre cose, ha riportato la notizia di un'aggressione avvenuta con un taser. L'assenza di querele è dovuta alla paura delle vittime di subire delle ripercussioni ma la situazione è molto seria e deve essere adeguatamente presa in carico dalle istituzioni preposte. Se l'iniziativa è stata ammessa all'ordine del giorno significa che il Consiglio può impegnare il Presidente della Regione a convocare il Comitato; inoltre, una situazione analoga era già successa in precedenza.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha concordato sul fatto che «queste situazioni debbano essere attenzionate nella giusta misura, non per reprimerle ma per prevenirle. Il Consiglio regionale è la massima istituzione rappresentativa, ma non può impegnare il Presidente della Regione a convocare il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, il cui ruolo e le funzioni sono chiarite con legge e cui il Presidente della Regione vi partecipa in quanto rappresentante del Governo Italiano. L'invito è quello di voler ritirare la mozione per l'impossibilità di soddisfare tale impegno, ma rappresento la mia intenzione a farmene carico dal punto di vista morale e politico perché l'attenzione necessaria non mancherà mai da parte nostra.»

Con una mozione, respinta con 21 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, FI) e 14 a favore (PCP, Lega VdA, RV, GM), il gruppo Progetto Civico Progressista voleva sollecitare il Governo regionale a riferire entro 15 giorni alla Commissione competente le informazioni acquisite riguardo all'istruttoria della norma di attuazione sulle concessioni di derivazioni d'acqua e a illustrare le azioni che si intendono intraprendere per una rapida conclusione dell'iter approvativo della norma.

«Nel 2019, la Commissione paritetica Stato-Regione ha predisposto una bozza di norma di attuazione conforme a quanto richiesto dal Consiglio Valle e ha avviato la procedura di acquisizione dei pareri di competenza - ha ricordato la Consigliera Chiara Minelli -. Vi è l'urgenza di concludere l'iter della bozza di questa norma: le altre Regioni sia a Statuto ordinario che speciale stanno già provvedendo a legiferare in materia di concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, mentre noi siamo ancora fermi. Considerata la grande rilevanza dell'argomento ritengo che debba essere più ampiamente trattato in seno alla Commissione competente e non intendo ritirare questa mozione.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha aggiornato il Consiglio riferendo che «nelle varie riunioni, tenutesi lo scorso mese di settembre, la Commissione Paritetica ha proseguito il lavoro di ricognizione delle norme di attuazione del nostro Statuto speciale e, allo stato attuale il Presidente del consesso ha inviato un testo, elaborato anche sulla base delle osservazioni formulate dai Ministeri e da Arera, agli uffici regionali per un confronto tecnico di analisi che possa poi consentire il proseguimento dell'iter.»

I lavori sono conclusi. I punti non discussi all'ordine del giorno sono rinviati alla prossima adunanza in programma mercoledì 25 e giovedì 26 ottobre 2023.

 

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