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Riunione straordinaria del Consiglio regionale del 24 febbraio 2023

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Comunicato n° 48 del 22 febbraio 2023
Richiesto un Consiglio straordinario per l'elezione del nuovo Governo regionale

 

Nella mattina di oggi, mercoledì 22 febbraio 2023, la Presidenza del Consiglio ha ricevuto la richiesta di convocazione di una sessione straordinaria dell'Assemblea per eleggere il Presidente della Regione e gli Assessori regionali, a seguito della presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Erik Lavevaz da Presidente della Regione il 25 gennaio scorso, oltre che per ricomporre le Commissioni consiliari permanenti e il Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione.

Il Presidente Alberto Bertin ha quindi convocato la Conferenza dei Capigruppo per domani, giovedì 23 febbraio, alle ore 9.

La richiesta di un Consiglio straordinario è stata sottoscritta da 18 Consiglieri: Testolin, Marguerettaz, Grosjacques, Sapinet, Barmasse, Rosaire e Lavevaz del gruppo UV; Jordan, Bertschy, Caveri, Chatrian del gruppo AV-VdAU; Marzi del gruppo SA; Cretier, Padovani, Guichardaz e Malacrinò del gruppo FP-PD; Carrel e Rollandin del gruppo PlA.

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Comunicato n° 50 del 23 febbraio 2023
Consiglio straordinario: si riunisce venerdì 24 febbraio, alle ore 10

 

Il Presidente Alberto Bertin, sentita la Conferenza dei Capigruppo nella mattina di oggi, ha convocato il Consiglio Valle in sessione straordinaria per domani, venerdì 24 febbraio 2023, alle ore 10.

All'ordine del giorno dell'adunanza figura l'elezione del Presidente della Regione e degli Assessori regionali, a seguito della presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Erik Lavevaz da Presidente della Regione il 25 gennaio scorso. Sarà inoltre ridefinita la composizione delle Commissioni consiliari permanenti e del Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione.

La richiesta di un Consiglio straordinario era stata avanzata ieri da 18 Consiglieri: Testolin, Marguerettaz, Grosjacques, Sapinet, Barmasse, Rosaire e Lavevaz del gruppo UV; Jordan, Bertschy, Caveri, Chatrian del gruppo AV-VdAU; Marzi del gruppo SA; Cretier, Padovani, Guichardaz e Malacrinò del gruppo FP-PD; Carrel e Rollandin del gruppo PlA.

 

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Comunicato n° 51 del 24 febbraio 2023
Il candidato alla Presidenza della Regione, Renzo Testolin, ha illustrato il programma di Governo

 

Il Consiglio Valle è riunito oggi, venerdì 24 febbraio 2023, in sessione straordinaria per l'elezione del nuovo Presidente della Regione e degli Assessori regionali, a seguito delle dimissioni del Consigliere Erik Lavevaz dalla carica di Presidente della Regione, di cui l'Assemblea regionale ha preso atto nell'adunanza del 25 gennaio scorso.

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, a nome degli eletti di UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA e SA, ha proposto alla carica di Presidente della Regione il Consigliere dell'Union Valdôtaine Renzo Testolin.

«Ereditando, in corso d’opera, l’attività amministrativa già avviata ormai da circa due anni e mezzo - ha detto Renzo Testolin -, si considera fondamentale acquisire gli elementi basilari del programma presentato a inizio Legislatura sui quali garantire continuità di azione di un Governo, che individua nel rafforzamento dell’autonomia e nelle prerogative del proprio Statuto speciale gli elementi portanti della sua azione politico-amministrativa. Con l’obiettivo di fornire alla comunità valdostana risposte adeguate alle esigenze contingenti, forti di un seppur minimo cambiamento di organigramma di strutturazione assessorile conseguente ad un riassetto della situazione politica e con un rinnovato entusiasmo, abbiamo individuato e condiviso una serie di priorità, riassunte in linee programmatiche che crediamo possano tradursi in risposte concrete nei confronti dei nostri cittadini, delle nostre imprese, dei nostri territori e della comunità valdostana nel suo complesso.»

Il Consigliere ha quindi inquadrato le priorità «in tre ambiti diversi, ma complementari: iniziative di confronto politico-istituzionale che possano creare i presupposti per l’azione di governo; interventi di continuità politico-amministrativa per giungere a conclusione di attività già avviate; iniziative normative e amministrative animate da una nuova visione che si intendono avviare, in parte non presenti nel programma di Legislatura e derivanti da contingenze in atto o da nuove valutazioni di opportunità.»

Entrando nel dettaglio del programma di Governo (allegato a questo comunicato), Testolin ha parlato di «un documento, sicuramente perfettibile, che non vuole rappresentare un semplice elenco di buoni propositi, ma che è il frutto di una puntuale conoscenza delle tematiche che assumono particolare importanza per l’intera comunità, essendo il nostro principale obiettivo quello di attivarsi per rispondere a queste esigenze. Al fine della piena attuazione del programma sarà, comunque, necessario un confronto costante e trasparente con le varie associazioni di categoria, con le parti sociali e con le organizzazioni sindacali, favorendo la più ampia partecipazione in un processo inclusivo per l’acquisizione di elementi migliorativi. Si ritiene, infine, essenziale, anche in relazione alla composizione numerica di questa maggioranza, l’avvio di un confronto franco e costruttivo con tutte le forze rappresentate in Consiglio regionale in merito agli argomenti sui quali è necessario trovare un accordo, così come su alcuni punti programmatici in relazione ai quali è essenziale trovare delle convergenze che possano dare delle risposte alle concrete aspettative della nostra comunità. È in effetti fuor di dubbio come ci siano tematiche che non hanno colore politico e alle quali ogni amministratore, indipendentemente dal proprio posizionamento partitico, è chiamato ad approcciarsi con responsabilità e senso del dovere nell’interesse esclusivo della comunità valdostana. Con questo auspicio, confidiamo di poter amministrare con trasparenza e collaborazione per il restante periodo della Legislatura.»

Per la sua piena attuazione, il Presidente candidato ha proposto la seguente articolazione degli Assessorati: Luigi Bertschy (AV-VdAU) allo sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile, con funzioni di Vicepresidente della Regione; Luciano Caveri (AV-VdAU) agli affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna; Marco Carrel (PlA) all'agricoltura e risorse naturali; Jean-Pierre Guichardaz (FP-PD) ai beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali; Davide Sapinet (UV) alle opere pubbliche, territorio e ambiente; Carlo Marzi (SA) alla sanità, salute e politiche sociali; Giulio Grosjacques (UV) al turismo, sport e  commercio.

Sono quindi intervenuti i Consiglieri Mauro Baccega (FI), Andrea Manfrin (Lega VdA) e Erika Guichardaz (PCP) che hanno rappresentato l'esigenza di leggere il programma di governo prima di potersi esprimere: hanno quindi chiesto una sospensione dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo.

La Conferenza ha quindi deciso di aggiornare i lavori del Consiglio alle ore 14.30 di oggi.

 

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Comunicato n° 52 del 24 febbraio 2023
Concluso il dibattito sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione

 

Sul programma di governo presentato dal candidato alla Presidenza della Regione, Renzo Testolin, c'è stato un ampio dibattito politico che ha occupato fino a sera la riunione straordinaria del Consiglio del 24 febbraio 2023.

Gli interventi dei Consiglieri

«Penso che chi ha criticato l'agire della Lega VdA in questi anni, si dimentica spesso che, con chi ha voluto, ci siamo sempre focalizzati sui programmi, sull'affrontare i problemi concreti. Siamo sempre stati aperti, cercando il confronto politico per rispondere alle esigenze della popolazione - ha evidenziato il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi -. Il programma presentato oggi più che all'insegna della continuità è, in sintesi, quello già siglato con il movimento PCP a suo tempo e che ha generato la crisi del maggio 2021. La nuova struttura dell'amministrazione proposta dal Governo mi lascia molto perplesso. Che senso ha aver messo la "cassa" in capo al "vertice" travalicando un confine molto importante nella gestione della cosa pubblica? Credo opportuno che l'insieme di governance, gestione e "guardiania" debba essere separato e stabile nel tempo rispetto alla Presidenza. Stiamo assistendo all'arrivo di una sorta di "monarchia regionale" con deleghe misteriose tipo le politiche nazionali della montagna, quelle sul PNRR e delle politiche per le relazioni intergenerazionali. Ci sono poi alcune riforme mancate come quella degli enti locali che peserà molto sulle nostre comunità, sulle tasche dei cittadini. C'è bisogno di un cambio di passo, ma noi vediamo solo una mancanza di coraggio ovvero una dimostrazione di debolezza politica. Siamo di fronte a una maggioranza portatrice di visioni molto diverse che dovranno essere conciliate tra loro. Io su questo ho qualche dubbio: 19 è il numero giusto per fare tutto questo? Ecco, la soluzione che viene proposta in quest'Aula altro non fa che riproporre problemi ben conosciuti e insidie stabilmente già presenti. Storie, che ci hanno portato fin qui.»

Per il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, «oggi assistiamo alla nascita di un governo "minestrone": non di quelli ben assemblati, ma di quelli con ingredienti poveri e male amalgamati. È il frutto di una fusione a freddo di forze politiche che hanno dimostrato una scarsa coesione con differenze di vedute anche accese che hanno provocato il lento consumarsi della maggioranza. Oggi, con gli stessi numeri di allora si ritiene che il Governo possa affrontare le numerose sfide sul tavolo. Il programma rimane quello vecchio: l'unico aggiornamento è rappresentato da priorità che sono delle mere esecuzioni di stile, delle frasi ad effetto. I punti sono carenti di motivazione e non si spiega come realizzarli. Si parla di rilancio delle liste di attesa, ma come si darà centralità al personale sanitario, come si potenzierà l'attrattività? Non è sufficiente annunciare un'azione perché questa si realizzi. Si vuole porre attenzione alle fasce deboli della società, ma non c'è nemmeno una riga sul problema dell'edilizia residenziale e dell'emergenza abitativa, sui rincari delle bollette. Riguardo alla suddivisione delle deleghe assessorili, risulta evidente che i problemi individuati riguardano solo gli Assessori uscenti: tutti si vedono cambiare le deleghe, alcuni con dei dimagrimenti importanti, altri vengono addirittura espulsi. Barmasse e Lavevaz restano a secco, quasi si volessero imputare loro tutte le responsabilità. L'unico vero vincitore di queste trattative è l'Assessore Marzi che - unico componente del suo gruppo - ha una delega pesante come quella della sanità e politiche sociali. Oggi la maggioranza è di 17 + 2, dove i due sono il Presidente Bertin e il Consigliere Padovani, che hanno sempre dimostrato un'avversione nei confronti del gruppo Pour l'Autonomie ed in particolare di Rollandin, che invece oggi si appresta ad entrare in maggioranza. Dov'è la coerenza?»

«Con un'altra legge elettorale, nel 2020, il Governo di centro-sinistra, non sarebbe mai stato varato - ha sottolineato il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -. Poi, le dimissioni della collega Minelli hanno aperto una "via crucis" con 21 stazioni: 21 mesi di interim di un Assessorato molto importante e un percorso caratterizzato da varie crisi e un tentativo di ricostituire una maggioranza con la Lega. Le elezioni politiche del 2022, in cui la popolazione ha espresso il suo favore al centro-destra, hanno rafforzato all'interno dell'Union Valdôtaine il sentimento di creare un'alleanza con questo polo che, nuovamente, non è andata a buon fine. Adesso, a metà Legislatura, siamo di nuovo a ricominciare da capo con l'ingresso di Pour l'Autonomie in maggioranza. Il tutto assume i connotati di una grande surrealtà: si è affermata la linea politica del Presidente Lavevaz che voleva mantenere l'alleanza con il centro-sinistra affidandola però a soggetti che, invece, erano a favore di un'alleanza con il centro-destra. Qual è la ratio di questa proposta? La Valle d'Aosta oggi vive un momento di profonda difficoltà ed è chiamata a sfide importanti e difficili. È solo rafforzando l'economia che si rafforza l'autonomia. Per fare tutto questo c'è un grande bisogno di riforme rapide che portino alla semplificazione dell'azione amministrativa e questa nuova redistribuzione di ruoli e competenze tra i vari Assessori non gioca a favore del tempo. Chi si alza la mattina per andare a lavorare non è interessato dalle réunions, mero esercizio di stile, che non hanno effetti positivi sulla popolazione.»

«Testolin questa volta ha accettato l'incarico dopo averlo rifiutato qualche mese prima - ha detto la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Ha spostato Assessori, imbarcato PlA, elaborato dieci punti programmatici principali e un programma di Legislatura, totalmente in contrasto con quello del 2020. È una farsa: si sta cercando di far passare questa nuova Giunta come la soluzione ad una crisi, mentre tutto questo arriva dalle dimissioni di Lavevaz avvenute a seguito della sfiducia dei "colonnelli". Consiglieri che sembrava cercassero la virata a destra, mentre forse ambivano ad altro. Non c'è nessuna visione progressista: come si fa a giustificare una Giunta senza nemmeno una donna? Siamo l'unica regione d'Italia. Ci sono documenti fermi che stazionano nelle Commissioni da anni, come il PTA, il PTP, il Piano per la salute e il benessere sociale: perché non sono stati approvati fino ad oggi? Si parla del nuovo ospedale, ma è solo un'accozzaglia di cui ad oggi non conosciamo i costi complessivi; si parla di Vigili del fuoco e di Corpo forestale, ma in modo minimale e incompleto; quattro righe sulla questione sociale dimenticando la casa e il caro energie. Le sfide dei cambiamenti climatici, quali sono? Il ristorante in cima al Couis o il condominio di Cervinia? Sull'istruzione, dimenticata nelle priorità, mancano le vere emergenze: non si tocca il problema delle palestre e dell'edilizia scolastica, dei bidelli e delle segreterie scolastiche, non si affronta la questione della stabilizzazione dei precari. Ci sono temi che sono completamente scomparsi, come la presenza mafiosa nella nostra regione, la riduzione degli emolumenti del Presidente del Consiglio, i rifiuti e la discarica di Pompiod. Fuori di qui, c'è gente che non arriva a fine mese: oggi si sceglie di cambiare tutto per non cambiare nulla e intanto le emergenze continuano. Non ci siamo mai sottratte al confronto, anche con chi sta al di fuori di quest'Aula, che deve essere ascoltato soprattutto sui grandi temi, ma siamo in aperto contrasto con questa nuova composizione della Giunta.»

Sugli aspetti programmatici il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha rilevato: «Si parla di un programma di continuità che però dimentica o non approfondisce tanti temi e presenta una serie di ripetizioni rispetto a quello precedente, senza grandi idee, in cui non si intravede nessuna efficacia dei programmi, del lavoro, del fare. La "désunion valdôtaine" ha prodotto questi dieci punti ma il "foglio bianco" più che riempito di contenuti sembra che servisse a individuare gli attori. La maggioranza pensa di concludere la crisi politica cominciata nel 2021 con le dimissioni dell'Assessora all'ambiente e che passa dal Conseil Fédéral dell'Union Valdôtaine che ha deciso di mantenere ferma l'alleanza con il centro sinistra, rientrando alla casa madre. Il aurait été plus facile de consolider les interlocutions politiques avec le Gouvernement central. E, invece, la maggioranza ha scelto ancora una volta il centro-sinistra. Gli scenari sicuramente cambieranno, probabilmente nascerà un nuovo schieramento autonomista con il rientro di tutte le compagini nell'UV ma, anche ammesso, le forze autonomiste dovranno scegliere con chi presentarsi alle prossime elezioni amministrative. È sempre più importante porre mano alla legge elettorale per dare voce agli elettori, per metterli in condizione di scegliere chi sarà il loro Presidente. Voi chiedete un confronto franco e costruttivo su argomenti centrali. Per quanto ci riguarda abbiamo dato il nostro contributo per trovare soluzioni condivise senza ricevere la giusta attenzione nei confronti di alcune nostre iniziative che richiedevano un intervento urgente e prioritario. Mentre l'Italia guarda al Centro destra che governa il Paese la Valle d'Aosta si schiera a sinistra.»

«Oggi dopo 31 giorni di blocco di una regione - ha sostenuto la Consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) - ci ritroviamo con la ricomposizione di un governo che ha il sapore di una minestra riscaldata. Più o meno le stesse figure che hanno governato fino ad oggi, eccezion fatta per poche new entry, e siccome hanno governato bene portando avanti numerosi dossier, vengono giustamente premiati con un cambio di Assessorato. Questo walzer di poltrone, con in scena grossomodo gli stessi protagonisti, naturalmente avviene non per una mera spartizione delle poltrone in base ad accordi senza un vero progetto di crescita, ma solo e solamente per il bene dei valdostani. E vogliamo dimenticare la nostra sanità? Dove un Assessore che dovrebbe avere le giuste competenze del settore, viene messo da parte per essere sostituito da un appartenente ad una forza politica a cui si deve dare il giusto risalto per mantenere in piedi una maggioranza che non ha gli stessi obiettivi e non è così coesa. Inoltre bisognerebbe tenere conto che tutti questi cambiamenti interessano anche parte del personale che muove la macchina amministrativa regionale, con la conseguenza che il lavoro viene rallentato e intanto i valdostani aspettano provvedimenti che possano dar loro un po' di respiro in questo difficile momento di crisi sociale ed economica. Ritengo che questi 28 mesi siano stati i peggiori dello scenario politico valdostano a partire dal 1946, avete saputo scrivere le peggiori pagine della politica nel nome del bene dei valdostani: io mi auguro ve ne siano grati e riconoscenti.»

«Ribadisco il giudizio negativo espresso da PCP su questo programma che presenta vari aspetti critici - ha dichiarato la Consigliera Chiara Minelli -. La candidatura del Consigliere Testolin nel 2020 aveva incontrato l'opposizione di PCP ma anche di VdA Unie, non solo perché coinvolto in un'indagine sul condizionamento elettorale della 'ndrangheta, ma basata anche sulla motivazione che non è accettabile il criterio di affidare l'incarico a chi ha prevalso nella lotteria delle preferenze individuali. Il cambiamento di tutte le deleghe degli Assessori (con cinque persone confermate) è altrettanto critico, perché non consente continuità amministrativa: sarebbe bastato cercare eventualmente, anche all'esterno, un Assessore alla sanità e nominare l'Assessore all'ambiente e trasporti, mancante da quasi due anni. In ogni caso, i risultati sono molto discutibili e la scelta di concentrare sul Presidente dei compiti importanti come quelli delle finanze e delle partecipate non è condivisibile. La maggioranza precedente, giustamente, aveva voluto che fosse essenzialmente un coordinatore mentre qui si decide che Testolin fa per tre. La scelta degli Assessori dovrebbe essere il più possibile per competenza sulla materia specifica: qui sembra, invece, che sia stato applicato il criterio inverso, ad esempio per la sanità, dove si fa a meno di un medico: la verità è che si sono volute coprire le caselle secondo il metodo Cencelli in versione rossonera. Assistiamo poi a una mera elencazione degli obiettivi programmatici senza un'indicazione concreta di come raggiungerli. Insomma si agisce alla giornata: l'assenza di un programma dettagliato e operativo non consente quell'azione incisiva di cui ha bisogno la nostra regione. La réunification unioniste sventolata in modo indecoroso in questo periodo è solo un'operazione per coprire giochi di potere della politica valdostana realizzati con la stampella di FP-PD. Oggi si certifica il fallimento di quel rinnovamento promesso nel 2020 dall'UV, con la gestione Lavevaz.»

Il Consigliere Diego Lucianaz (Lega VdA) ha auspicato che «arrivi in fretta in Commissione la riforma della legge elettorale. Riguardo alla ferrovia, si parla di treni nuovi, elettrici, ma che andranno alla stessa velocità della prima locomotiva che arrivò due secoli fa ad Aosta, mentre l'idrogeno si preferisce lasciarlo agli altri. Si parla poi di piena operatività dell'aeroporto: ricordo che non c'è neanche un volo di linea in arrivo, se non ci fosse l'elicottero della Protezione civile, sarebbe come il deserto dei tartari. Non si vuole affrontare la tematica dei rincari autostradali, della mancanza dei parcheggi: forse si vuole solo punire gli automobilisti. Sono a favore di un nuovo ospedale, dove non ci sia traffico caotico come quello in via Roma, dove ci sia un parco, atterri l'elicottero, il minimo vitale per i malati: invece, c'è una accozzaglia di elementi che continuano ad aggiungersi all'esistente. Anche sul piccolo commercio, ci sono buone intenzioni, siamo in attesa. Sur la question de la langue française, je partage les considérations du Conseiller Testolin, mais on n'a pas choisi le bon Assesseur: d'après ce que nous avons vu pour la future Saison Culturelle, je crains que le Conseiller Guichardaz ne pourra pas assumer la besogne. A qualcuno piace sguazzare nei milioni che arrivano dai tanti fondi europei. "Agile Arvier" dimostra che le criticità son forti, è un esempio di quanto sia problematico attuare compiutamente i programmi next generation EU, ma attenti all'ingordigia perché a forza di ingozzarsi si stramazza.»

«Se il programma è diverso da quello precedente, i 17 Consiglieri che lo hanno appoggiato in passato si smentirebbero, ma se il programma è uguale, l'ingresso di PlA è minato dall'imbroglio nei confronti di questo stesso movimento. Oppure il programma è volutamente fluido per adattarsi ai vari equilibri. Un documento così formulato non ha alcun interesse per noi - ha commentato il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) -. In questo periodo così delicato, siete reduci da una maggioranza traballante, frutto dell'assenza di un minimo comune denominatore dal punto di vista ideologico e l'eterogeneità di visioni è emersa con l'uscita dal governo della collega Minelli. Anziché riprogettare, dare un nuovo assetto, si è pensato oggi di rimescolare e stabilire un altro ordine con nuovi esperimenti di spartizione dei ruoli, con una forza politica che viene in soccorso per puntellare una maggioranza debole e orientata a sinistra. Questo è il sentire comune anche di persone all'interno delle vostre rispettive forze politiche. La maggioranza che si configura ora è ancora più vulnerabile di prima perché i rapporti di forza si sono spostati da una maggioranza a 18 a una maggioranza a 15 + 2 + 2 visto che ci sono componenti dell'area PD che sono avversari storici del Consigliere Rollandin. Anche questa sarà dunque una maggioranza abitata da fazioni conflittuali tra di loro e questo non ha niente a che fare con il progetto di stabilità che si dice sia stato ricercato in questo ultimo mese. Questa diversa maggioranza genera effetti collaterali sulla macchina amministrativa che dovrà riorganizzarsi ancora una volta adeguandosi alla nuova geometria politica e sulla società valdostana. Mi auguro che possiate essere artefici di una realtà che, almeno, non deluda perché l'obiettivo finale non è l'arena politica ma la comunità valdostana. Voi vi trovate, senza possibilità di soluzione, sulla linea tra il delicato confine tra la soluzione temporanea e l'errore permanente.»

Le Conseiller Claudio Restano (GM) a revendiqué que «pendant cette première partie de la Législature nous avons été des alliés fiables, correctes avec notre identité démocratique, libérale et réformatrice. Anche se Evolvendo è un sodalizio culturale, intendiamo giocare un ruolo propositivo: vogliamo sostanziare il nostro impegno civico in maniera efficace, vogliamo continuare la politica con mezzi diversi da quelli utilizzati fino ad ora, veicolando idee e progetti e trovando utili convergenze con i soggetti che vogliono dare vita alle riforme ora parcheggiate sul binario delle buone intenzioni. Il recente annuncio dell'UV di voler ripristinare un tavolo di confronto sulla réunion riservato solo agli autonomisti storici, a qualcuno è parsa un'improvvida caduta di stile, perché oggi coinvolgerebbe solo il 30% degli eletti in Consiglio e non vede ad oggi la partecipazione del PlA di Rollandin, l'autonomista per eccellenza. Noi ci rendiamo disponibili a dire la nostra, auspicando che gli autonomisti non si impantanino nella ricerca di nuovi principati da inventare. Non crediamo di essere l'ombelico del mondo, ma dichiariamo la nostra disponibilità a dialogare con tutte le forze politiche che vogliono praticare la cultura dei risultati, al posto di quella delle chiacchiere. Come procedere ora? Aprendo una nuova fase ricostituente, quella della seconda Autonomia. Ci è spiaciuto riscontrare nel decalogo di governo la mancanza al primo punto del tema dell'Autonomia e della zona franca. Su questo tema rischiamo di farci superare da chi nel Governo Meloni ha presentato un progetto di legge sull'autonomia differenziata. Sul programma di governo, i punti programmatici lasciano dei dubbi interpretativi: l'approccio è quello del rilancio, lasciando intendere che prima ci sia stato del lassismo. Manca totalmente il rapporto con Roma attraverso i nostri parlamentari. Sulla sanità, vedo confusione politico-amministrativa: il collegamento tra ambiente e sanità è fondamentale e l'esperienza del Covid ce lo ha insegnato, ma di questo non c'è traccia nel programma. Non si è parlato di sport, ma sport è turismo e salute: il futuro è lo sport di cittadinanza, dei disabili, degli anziani.»

Il Consigliere Erik Lavy (Lega VdA) ha definito «vitale per la Valle d'Aosta, la nascita di questo nuovo Governo di cui però ci chiediamo l'utilità. Fino ad ora, l'Amministrazione è stata immobile e nel corso del tempo ha perso pezzi della sua maggioranza. Il programma che ci è stato illustrato contiene molto di quello precedente e noi ci chiediamo cosa sia stato fatto in questi due anni e mezzo? Che risultati ha portato il Governo precedente? Per cosa sarà ricordato il Governo Lavevaz? Così come quello Testolin saranno ricordati per il nulla. Anche la divisione delle deleghe ci lascia perplessi sull'azione esercitata fino a ora dai vari Assessori che, riconfermati in gran parte, sono però stati destinati ad altri ruoli. Credo che avrebbero dovuto dimostrare un minimo di orgoglio e difendere la bontà del loro operato, anziché accettare supinamente i cambiamenti. Questa politica sa parlare di poltrone, ma cosa sa fare concretamente? Non credo che assisteremo a nessun tipo di cambiamento perché la voglia di lavorare su determinati dossier è sempre la stessa. Questo genere di giochi non vi porta il favore dei valdostani: li allontanerà ulteriormente dalle urne. Dovrete confrontarvi con i cittadini, le imprese, le famiglie e dipendenti regionali che attendono da voi risposte rapide e concrete. Non credo che oggi si possano sentire rappresentati da questo Governo. Si tratta di una maggioranza silenziosa di valdostani che saprà giudicare il lavoro svolto e darà il suo responso nelle urne.»

«Le elezioni amministrative del 2020 hanno sancito chiaramente il vincitore: la Lega - ha sottolineato il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) -. Poi, la mancanza di altri interlocutori nella nostra area ci ha penalizzati nella costruzione di alleanze mentre il frastagliato mondo autonomista, attualmente al Governo, non ha avuto un riscontro tale da giustificarne il suo ruolo attuale. Fin dall'inizio, la sinistra è stata divisa sulle scelte da compiere ma ha imboccato la via del compromesso, supportando la nascita di questa maggioranza. L'esito delle elezioni politiche del 2022 ha poi premiato il centro-destra in gran parte dell'Italia. La Valle, anziché cercare convergenze con questo polo, propone oggi, ancora una volta, un governo risicatissimo di centro-sinistra che potrà contare solo su un rappresentante a Roma. Il futuro della nostra regione, della nostra autonomia si giocherà in buona parte anche fuori dai confini valdostani ed è vitale essere presenti e portatori della nostra posizione in questi luoghi. Non si tratta solo del Governo centrale ma anche di far sentire la nostra voce in Europa evitando che la nostra autonomia finisca in mano alle euro burocrazie di Bruxelles, oggetto di interessi da parte delle lobby e di Stati stranieri. Il mondo autonomista ha accarezzato l'idea dell'Europa delle Regioni che non si è mai realizzata. Non possiamo andare avanti facendo finta che queste cose non esistano. Noi siamo pronti ad attuare il cambiamento, forti dei risultati elettorali, ma, per la seconda volta nella Legislatura, la decisione dei valdostani è stata ignorata e disattesa.»

«Ancora una volta i cittadini devono assistere all'ennesimo cambio del Governo regionale: un governo che non avrà vita facile, perché con l'ingresso di PlA si cambiano deleghe e incarichi, ma basterà tutto questo? - si è chiesto il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) - È triste che la volontà popolare scaturita dalle urne nel 2020 sia stata ancora una volta disattesa. È chiaro ed evidente che per dare stabilità, ci vuole una nuova legge elettorale: una legge che non deve essere partorita in fretta e furia, ma elaborata congiuntamente tra tutte le forze politiche valdostane. La Lega continuerà a lavorare in maniera costruttiva e propositiva per sostenere i cittadini valdostani: questo è il nostro modo di fare politica. Questo Governo troverà difficoltà perché sono i numeri che contano: la nostra regione ha bisogno di essere rappresentata da una politica forte e coesa, perché la guerra e la pandemia, i rincari e la crisi economica hanno messo in ginocchio i valdostani. La politica deve recuperare credibilità agli occhi dei cittadini valdostani. Riguardo ai temi, rilevo che il commercio ha bisogno di una revisione della norma regionale, che è obsoleta perché non tiene conto delle problematiche odierne. Ricordo poi che il marchio ombrello e la creazione di un ente unico di promozione turistica erano già presenti nel programma di inizio Legislatura, ma non sono mai stati portati a termine: forse perché qualcuno se ne è dimenticato? La legge "lupo" è stata approvata ma ad oggi nulla è cambiato: gli agricoltori sono colpiti da questa presenza così come la fauna selvatica.»

«Mi chiedo come potrebbe reagire un elettore mediamente informato sulla politica che, avendo ben compreso che con una maggioranza a 18 o 19 non si può governare efficacemente e non si fanno grandi riforme, oggi si trova a constatare che, dopo tutto questo attendismo, si fa un'altra maggioranza a 19 - ha dichiarato il Consigliere Paolo Sammaritani -. E, come mai il Presidente in pectore Testolin solo, quattro mesi fa, non andava bene per il malumore degli alleati che fanno parte della maggioranza attuale e oggi invece si? Questo, oltre alle dichiarazioni dell'Union Valdôtaine che mettevano in guardia contro un sistema politico accentrato, lo porterebbero a chiedersi qual è la coerenza di aver messo nelle mani di una sola persona tante cariche di rilevanza centrale. E ancora, se il Presidente Lavevaz parlava dell'efficienza dell'azione amministrativa del suo Governo perché si è dimesso? Sono sicuramente valutazioni ingenue e fondate più sul buon senso che sulle raffinate strategie politiche. Oggi questa maggioranza a 19 è superiore solo di una persona in più rispetto a quella che ha affossato la Giunta Lavevaz. La réunification sembra essere diventata non un fine ma un mezzo necessario per giustificare l'immobilismo amministrativo e politico che viene nobilitato da un fine superiore e non si sa quando si realizzerà. Ma l'elettore medio si attende risposte immediate. Se è così che si pensa di avvicinare le persone alla politica il risultato sarà esattamente l'opposto e non ci si deve stupire se l'astensionismo elettorale aumenterà ancora di più.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, non ha nascosto che avrebbe «gradito una soluzione diversa: una adesione trasversale ad un progetto, in modo da non avere degli steccati ideologici, perché la Valle d'Aosta deve essere davanti a tutto. Questo blocco di destra e di sinistra non è più attuale: è una questione di credibilità, come lo dimostra ora la Meloni che rappresenta il sentimento popolare che dà garanzie. Non avrei trovato anomalo che fino al 2025 ci fosse un Governo che raccoglieva una serie di istanze e che su alcuni argomenti avesse un comune sentire. Il dibattito di oggi era ampiamente prevedibile, ma sono stato infastidito che sul tavolo degli imputati ci fosse l'Union, come se tutti i problemi siano da attribuire all'UV. Noi Consiglieri dell'UV, sette eravamo e sette siamo rimasti: coloro che oggi ci accusano, sono affetti da nomadismo e hanno cambiato diverse casacche. Anche se le decisioni assunte dal mio Movimento sono diverse, io faccio parte dell'UV e ci rimango perché ritengo che la coerenza non vada dichiarata ma vada praticata. Io ritengo che la Lega e la minoranza abbiano dato un contributo importantissimo: penso al periodo Covid, quando abbiamo lavorato insieme per cercare di dare delle risposte. Nei programmi bisogna scrivere cose sostenibili, senza prendere in giro le persone: sulla zona franca oggi dobbiamo ottimizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione, così come dobbiamo dare una rappresentazione corretta della nostra Autonomia, evitando di vantarci di risultati che non sono imputabili al nostro lavoro, ma a quello di qualcun altro. Noi vogliamo agire per impedire la povertà, per dare lavoro, per dare risposte. In questi mesi, il prodotto "neve" è quello che dà da mangiare a migliaia di persone che scelgono la Valle d'Aosta per sciare: le scelte che facciamo non sono quindi per cementificare ma per permettere ad una comunità di sopravvivere. Prendo atto che c'è la disponibilità della Lega a dialogare sui temi: cerchiamo di dare il meglio di noi stessi per dare risposta alla comunità.»

«Non stiamo andando in soccorso a nessuno ma continuiamo a dialogare per cercare di risolvere i problemi concreti che interessano la nostra regione - ha sottolineato il Capogruppo di PlA, Marco Carrel -. La nostra azione in Aula è sempre stata finalizzata a dare risposte alla popolazione. Il percorso compiuto in questo ultimo mese ha visto il Presidente incaricato ad accogliere quelli che, secondo noi, sono i punti fondamentali dell'azione amministrativa. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere i risultati che ci siamo prefigurati. La Commissione paritetica, che ad oggi non ha fornito le norme di attuazione su cui ci siamo concentrati in questi due anni e mezzo, deve essere più vicina al Consiglio e alla Giunta regionale per tradurre le nostre esigenze in norme di attuazione. Non so dire oggi se arriveremo ai risultati auspicati ma continueremo a lavorare su dossier di rilevanza strategica su cui abbiamo posto la nostra attenzione dall'inizio di questa Legislatura: il tunnel del Monte Bianco, la proroga delle concessioni al tunnel del Gran San Bernardo, il ruolo del Corpo forestale valdostano. Sono tutti temi che sono stati accolti e inseriti nel nuovo programma di Governo, sui cui abbiamo trovato delle intese di massima. Anche i temi dell'agricoltura, della valorizzazione del patrimonio boschivo, della valorizzazione dell'enogastronomia, sono stati oggetto della nostra attenzione e abbiamo richiamato l'interesse dell'Aula, nel corso di numerose iniziative appoggiate e sostenute anche dagli altri movimenti politici di opposizione. Vogliamo continuare il nostro percorso finalizzato al raggiungimento dei risultati necessari per dare risposte concrete alla popolazione. Temi su cui abbiamo già iniziato a lavorare anche dai nostri banchi di minoranza e la nostra azione continuerà su questa linea. Noi siamo per i risultati ed è per questo motivo che Pour l'Autonomie ha deciso di aderire alla compagine di maggioranza.»

Pour le Chef de groupe de AV-VdAU, Albert Chatrian, «les démissions du Président Lavevaz ont été un passage délicat, certainement souffert, mais significatif du sens de responsabilité et de la maturité politique de Erik Lavevaz, qui a renoncé à des positions personnelles à bénéfice de la solution de la crise et donc de la communauté. Tout comme nous sommes reconnaissants à tous ceux qui, à différent titre, ont travaillé pour définir le plus rapidement possible une formation de gouvernement et une majorité qui soient à même de conduire la Vallée d’Aoste dans cette deuxième partie de Législature. Merci donc à ceux qui ont fait des pas en arrière pour faire faire des pas en avant au projet, à ceux qui nous ont rejoint en adhérant au projet, et même à ceux qui se sont toujours conduits correctement en alliés mais ont décidé à ce moment, en toute liberté, de ne pas être de la partie. Nous souhaitons toutefois qu'avec ces derniers les rapports de collaboration sur les thèmes d’envergure puissent poursuivre, dans l’intérêt de la Région. L’échange et le rapport entre les mouvements et les élus sont nécessaires et doivent être constamment alimentés: c’est ce qui s’est produit pour ce passage de réorganisation de la majorité et c’est ce qu’il faudra continuer à faire, car le débat et le partage sont plus difficiles à gérer, mais ont l’avantage de rendre les décisions plus fortes et les actions plus efficaces. La décision de ne pas changer de camp politique et d’ouvrir à une autre force autonomiste est le fruit du débat politique qui s’est développé à l’intérieur des mouvements et a mis en évidence, sans rien enlever aux alliés de majorité, la centralité des autonomistes et la volonté de ne pas s’aplatir sur des logiques centralistes. En ce qui concerne les thèmes, je tiens à souligner le problème de la gestion de l’eau, sous toutes ses formes: il sera capital de garantir de bonnes conditions opérationnelles aux autonomies locales, aux communes, qui doivent pouvoir compter sur des ressources certaines leur permettant une programmation correcte.»

Le Conseiller Augusto Rollandin (PlA) a soutenu que «le système qui est en train de trouver des solutions positives aujourd'hui a mis en évidence la nécessité de dépasser les difficultés que nous avons eu pendant cette période. L'aspect important est celui de mettre de côté certains passages et d'utiliser au mieux ce que l'on peut faire et porter de l'avant. Dans le programme, nous avons eu la possibilité de mettre en évidence les problèmes et envisager les solutions: il est important de discuter et d'écouter pour trouver des issues pour le futur. Cette solution sera gagnante dans quelques temps: nous en sommes sûrs. Il est important de travailler: nous le ferons avec conviction.»

Il Capogruppo di SA, Carlo Marzi, ha sottolineato che «viviamo un momento storico molto particolare per la serie di eventi che stanno toccando l'umanità e la Valle d'Aosta. Oggi chiudiamo un passaggio politico fondamentale per ridare un nuovo governo alla nostra Regione. Il primo merito del Presidente Testolin è quello di aver preso in mano un progetto politico e di averlo chiuso e rilanciato nel giro di poco tempo come era necessario. Per quanto mi riguarda svolgerò il mio compito con umiltà cercando di fare il meglio possibile per affrontare con pragmatismo i problemi concreti della Valle d'Aosta, cercando di trovare le migliori soluzioni possibili e in tal senso so che tutti i colleghi sono consapevoli del lavoro molto serio che ci aspetta.»

«La ricomposizione del quadro politico con l'allargamento della maggioranza nell'area autonomista e progressista era un obiettivo auspicato da tempo. È il mandato principale datoci dal nostro elettorato, evitando di consegnare ai partiti di destra la nostra Regione - ha commentato il Capogruppo Paolo Cretier (FP-PD) -. Attraverso il nuovo accordo, vogliamo arrivare al termine della Legislatura e supporteremo coerentemente l'azione del Governo, consapevoli delle difficoltà e dei numerosi temi a cui dare risposte. Lo faremo con il consueto senso di responsabilità che ci ha contraddistinto anche in questa fase. In questo programma si possono leggere elementi di continuità e di novità: un programma reale e concreto che concede poco all’improvvisazione e a scritture insostenibili. Le sfide in una zona montana sono sempre le più difficili da superare, l’orografia, le quote altimetriche, la viabilità, la denatalità, i costi energetici, insomma tante sfide che per i piccoli comuni e i loro amministratori e i loro abitanti cominciano a pesare troppo. Diventa necessaria una riforma degli enti locali, del personale, della responsabilità dei sindaci, una fiscalità nuova per le zone montane, dare una copertura digitale per attivare e sviluppare il telelavoro, l'E-commerce e i servizi digitali (medicina e istruzione) per mantenere i servizi alla persona e per creare lavoro nei paesi. La crisi climatica ormai è conclamata dobbiamo programmare interventi urgenti e efficaci facendo programmazione a breve e lungo termine: mantenere lo status quo è impossibile, verrà il tempo delle scelte, ma fino ad allora dobbiamo dare un concreto sostegno alle aziende che investono, che sono le prime sentinelle del territorio, le prime che ci segnalano il degrado, il rischio per le comunità a valle. Vogliamo sostenere la continuità con un’intesa sul contenuto e sulla bontà della proposta di base, senza voli pindarici. Abbiamo due anni per consolidare questa maggioranza, senza divisioni e ambiguità, con una squadra motivata.»

Il candidato Presidente Renzo Testolin (UV) ha chiuso il dibattito: «Consideriamo il programma di governo serio e soprattutto condiviso tra le forze che fanno parte di questa coalizione. È un documento che parte da quello che è stato iniziato due anni e mezzo fa e risponde anche alle situazioni negative che si sono presentate in itinere. Il lavoro fatto per sviluppare questo programma è frutto di una conoscenza puntuale del territorio e ha l'obiettivo di dare risposte serie alle problematiche reali che vive il cittadino, lasciando da parte le diatribe politiche che nulla aggiungono all'impostazione della nostra azione programmatica. È stato interessante e piacevole ascoltare molte suggestioni venute dall'Aula e di cui abbiamo preso buona nota. C'è spazio per il confronto con tutti per il bene della comunità. La base della nostra filosofia d'azione non è né di destra né di sinistra ma sono i valdostani. Ci sono i presupposti per partire con un nuovo governo e per cominciare a lavorare con impegno e serietà fin da domani mattina, nell'ottica di un confronto costruttivo per trovare sintesi su temi importanti che toccano tutti da vicino. Dobbiamo renderci utili alla Valle d'Aosta a prescindere dalla posizione politica: non come appartenenti alla maggioranza o alla minoranza ma come Amministratori di questa terra.»

 

SC-LT

 

 

 

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Comunicato n° 53 del 24 febbraio 2023
Mancata elezione del Presidente della Regione

 

Dopo il dibattito sul programma di governo, durato l'intero pomeriggio del Consiglio straordinario del 24 febbraio 2023, il Consigliere dell'Union Valdôtaine Renzo Testolin non ha ottenuto i 18 voti necessari per essere eletto a nuovo Presidente della Regione. Ha infatti riportato solo 17 voti, mentre vi sono state 1 scheda nulla, 13 bianche, 1 voto a favore del Consigliere Rosaire, 1 al Consigliere Rollandin, 2 al Consigliere Cretier.

La seduta è stata quindi tolta. 

Continua ad esercitare le funzioni di Presidente della Regione per l'ordinaria amministrazione Luigi Bertschy.

 

SC

 

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