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Riunione del Consiglio regionale del 10 e 11 maggio 2023

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Comunicato n° 201 del 3 maggio 2023
Il Consiglio regionale convocato in via ordinaria e in sessione europea e internazionale

 

Il Consiglio Valle è convocato mercoledì 10 e giovedì 11 maggio 2023, a partire dalle ore 9, in riunione ordinaria e, a seguire, in sessione europea e internazionale.

L'adunanza ordinaria prevede l'esame di un ordine del giorno composto di 74 oggetti, di cui 20 rinviati da precedenti adunanze.

L'Aula sarà chiamata a eleggere tre Consigliere regionali e dieci componenti della Consulta regionale per la pari opportunità di cui alla legge regionale n. 53/2009.

Saranno poi trattati il rendiconto della gestione 2022 e l'assestamento di bilancio 2023 del Consiglio Valle.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, l'Assemblea esaminerà il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di strutture turistico-ricettive, di cui sono relatori i Consiglieri Paolo Cretier e Corrado Jordan e su cui le Commissioni "Assetto del territorio" e "Sviluppo economico" hanno espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione del 26 aprile scorso.

In merito all'attività ispettiva, sono state presentate quindici interrogazioni di cui due del gruppo Forza Italia: con la prima si chiedono notizie in merito all'acquisizione dell'area ex tiro a volo da parte del Comune di Saint-Vincent, mentre la seconda si occupa dell'attivazione dei tirocini extracurriculari per far conoscere la pubblica amministrazione e le sue opportunità ai giovani.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato otto interrogazioni: fornitura di servizi alla Regione e alle sue partecipate da parte della società cooperativa "Rear"; ripristino dell'immobile di proprietà regionale "Casa Gagliardi" in via Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta; informations sur les rencontres avec le Ministre compétent pour les rapports avec les Régions sur le sujet des autonomies régionales; utilizzo dei fondi assegnati alla Valle d'Aosta del React-Eu; progetti di inserimento lavorativo per pazienti fibromialgici;  verifica della regolarità dei dossi delle strade regionali valdostane; tempo medio di erogazione del servizio da parte della Commissione sanitaria per l'accertamento dell'invalidità civile; applicazione della decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica utilizzato per attività penalmente rilevanti.

Con una interrogazione il gruppo Misto chiede notizie sulla partecipazione della Valle d'Aosta alla Conferenza Stato-Regioni e alla Conferenza delle Regioni.

Quattro le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: informazioni su un rappresentante nominato dal Consiglio regionale nella Commissione paritetica; mancato innevamento della parte alta delle piste del comprensorio di Weissmatten; indizione di una Conferenza dei servizi sul progetto del palazzo di piazza Arco d'Augusto; disservizi legati a guasti della macchina per il pagamento dei ticket in contanti presso l'ospedale Parini.

Delle ventisette interpellanze, sei sono state depositate dal gruppo Forza Italia: organizzazione logistica delle sedi dell'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali; predisposizione di un delibera di Giunta sulle modalità di pubblicazione di atti con dati sensibili; valutazioni esplorative sullo stato di Not in Employement, Education or Training (NEET) in Valle d'Aosta; estrazione di dati di pazienti coinvolti nel progetto "5000 genomi per la Valle d'Aosta"; prosecuzione delle attività del Centro di ricerca della medicina personalizzata, preventiva e predittiva; utilizzo del Palaindoor di Aosta da parte di società sportive e soggetto gestore della struttura.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha proposto tredici interpellanze: modalità di celebrazione della Festa della Liberazione; verifica sulla posizione delle diverse componenti politiche delle forze di maggioranza sulla realizzazione del collegamento intervallivo di Cime Bianche; resistenza in giudizio a difesa del requisito dell'anzianità di residenza nella regione per l'accesso ai mutui agevolati nel settore dell'edilizia residenziale;  condivisione dei contenuti definiti dalla proposta di legge n. 96 in materia di interventi a sostegno dei distretti del commercio; problematiche di pubblica sicurezza segnalate in un progetto di accoglienza integrata nel comune di Saint-Vincent; mancata proroga della sperimentazione della gratuità, fino all'età di 25 anni, dell'accesso ai siti archeologici e culturali valdostani; attivazione di gruppi di lavoro per la realizzazione di "méthodes" per l'insegnamento della lingua francese nelle scuole primarie; valorizzazione dello scheletro del guerriero celtico ritrovato nel cantiere dell'ospedale Parini; gestione della specie cinghiale e implementazione del piano di sorveglianza e monitoraggio della peste suina; determinazione della tariffa del servizio idrico integrato;  modifica della delibera della Giunta sull'aumento delle tariffe giornaliere per la frequenza del centro diurno "Mysotis"; creazione di una rete capillare per l'utilizzo del defibrillatore-DAE; realizzazione del progetto di farm community per giovani autistici nella cascina del castello di Fénis.

Il gruppo Misto illustrerà tre interpellanze: linee di indirizzo ai dirigenti scolastici per garantire una maggiore trasparenza delle procedure per le assegnazioni di supplenze ai soggetti delle liste "MAD"; obiettivi futuri su corse ciclistiche e tappe del Giro d'Italia; valorizzazione dei servizi sportivi.

Saranno discusse anche cinque interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: recepimento delle modifiche richieste dal tribunale di Torino relative al "bando mutui"; programmazione della Saison culturelle 2023-2024 e valorizzazione della cultura locale; potenziamento della capacità di carico dei treni e disservizi legati all'acquisto dei biglietti; problematiche relative al trasferimento dei servizi delle Residenze sanitarie assistenziali (RSA) e Unità di assistenza prolungata (UAP) presso la struttura di Variney; criticità relative all'attrattività dei medici dei servizi di continuità assistenziale.

Il Consiglio discuterà anche diciassette mozioni, di cui quattordici rinviate dalle precedenti adunanze.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà dodici mozioni: discussione in sede di Commissione sulle azioni di intervento sul degrado cittadino tramite la Cittadella dei Giovani; approfondimenti in merito all'utilizzo dell'App TabUi per far conoscere le potenzialità turistiche del territorio valdostano; valorizzazione degli itinerari outdoor della nostra regione accessibili alle persone con disabilità; organisation d'une attrayante et digne célébration de l'anniversaire des 80 ans de la Déclaration de Chivasso; intitolazione di una stele in ricordo di Antonio Sonatore; avvio di un censimento mirato sulla specie canis lupus in Valle d'Aosta anche per il prelievo e l'abbattimento di esemplari; previsione di appositi stanziamenti per la realizzazione di segnaletica stradale orizzontale luminosa in corrispondenza degli attraversamenti pedonali nei tratti urbani delle strade regionali; approfondimento e presentazione alle Commissioni del tema della declinazione del verde all'interno del percorso di revisione della legge urbanistica regionale; istituzione di una "Cabina di regia sulla crisi idrica" per l'adozione di un piano di contrasto alla siccità in vista della stagione estiva; audizione in terza Commissione dell'Assessore competente in  merito alla visione politica sul processo di riconsiderazione del Piano territoriale paesistico; attivazione di ticket sanitari per il trasporto su ambulanze del servizio di emergenza-urgenza regionale per i soggetti in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti; istituzione dell'Osservatorio regionale del turismo entro il 2023 e valutazione del relativo modello organizzativo da parte della Commissione competente.

Cinque sono invece le mozioni del gruppo Progetto Civico Progressista: predisposizione di un provvedimento legislativo strutturale a sostegno dei costi energetici delle famiglie in difficoltà; valutazione di proposte migliorative alle disposizioni vigenti in materia di Garante dei diritti delle persone con disabilità; verifica  della  realizzabilità  del  cronoprogramma  del  progetto  di  ampliamento dell'ospedale Parini; trasmissione del DEFR alle competenti Commissioni consiliari entro il mese di maggio; richiesta alle Società Monterosa e Cervino di pubblicare gli studi propedeutici e preliminari sul collegamento Cime Bianche.

Infine, saranno trattate sei risoluzioni, rinviate dal Consiglio precedente, di cui due presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: valorizzazione dell'importanza strategica per il turismo valdostano della linea Col Checrouit-Arp nel prossimo Documento di economia e finanza regionale; estensione del bonus docenti agli insegnanti precari e delle scuole paritarie della regione e impegno a risarcire tutti i docenti precari che non hanno usufruito del bonus.

Una risoluzione è congiunta dei gruppi di minoranza Lega VdA, FI, Misto e PCP per stigmatizzare le azioni del Presidente del Consiglio ritenute non conformi al Regolamento interno, mentre un'altra è dei gruppi Lega VdA, Misto e FI per chiedere la creazione di cinque centri di conferimento del verde prodotto dalle imprese valdostane

I gruppi di maggioranza FP-PD, AV-VdAU, SA, UV, PlA illustreranno due risoluzioni: impegno a ripristinare e aumentare le dotazioni finanziarie del fondo sociale per l'affitto e del fondo per la morosità incolpevole; indisponibilità all'immissione di esemplari di orsi nel territorio regionale.

Infine, l'Aula proseguirà i lavori in sessione europea e internazionale. All'ordine del giorno figura la relazione sulle attività svolte dalla Regione nel 2022 per l'attuazione delle politiche promosse dall'Unione europea e in materia di rapporti internazionali.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 

LT

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Comunicato n° 209 dell'8 maggio 2023
Consiglio del 10 e 11 maggio: iscritti sei punti all'ordine del giorno suppletivo


L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato mercoledì 10 e giovedì 11 maggio 2023, è stato integrato da ulteriori sei oggetti.

L'Assemblea sarà chiamata ad approvare il disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2023 e ulteriori disposizioni, di cui è relatore, in quanto Capofila, il Presidente della prima Commissione, Erik Lavevaz, e sul quale le cinque Commissioni consiliari hanno espresso parere favorevole a maggioranza.

Sarà inoltre esaminato l'atto di ampliamento dei confini territoriali del Parco naturale Mont Avic nel comune di Fénis, sul quale la terza Commissione "Assetto del territorio" ha espresso parere favorevole all'unanimità nella riunione del 2 maggio.

In Aula saranno illustrate anche quattro interrogazioni a risposta immediata. Due di queste, presentate rispettivamente dai gruppi Misto e Lega Vallée d'Aoste, riguardano la restituzione alla comunità degli utili generati da CVA Spa e la possibilità di promuovere politiche di scontistica. Il gruppo Forza Italia interroga il Governo sulla predisposizione del DEFR con spirito innovativo al fine di allineare il PIL della regione con quelle delle altre aree territoriali del Nord, mentre il gruppo Progetto Civico Progressista chiede notizie in merito alle interlocuzioni con il Ministero del turismo riguardo alla campagna di promozione turistica "Italia: open to meraviglia".

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare, figurano quindi 81 oggetti.

 

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Comunicato n° 213 del 10 maggio 2023
Iniziati i lavori dell'adunanza del Consiglio del 10 e 11 maggio

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 10, e domani, giovedì 11 maggio 2023, per discutere un ordine del giorno composto di 81 oggetti.

Comunicazioni del Presidente Bertin

Il Presidente Alberto Bertin, riferendo sulla Conferenza dei Capigruppo riunita ieri, ha specificato: «Come anticipato e discusso nella Capigruppo di ieri, il 5 maggio ho ricevuto una lettera a firma dei Capigruppo di minoranza riguardante la presenza dei Consiglieri nelle Commissioni e in Aula. Inoltre, è stato deciso di rinviare la sessione europea e internazionale alla prossima adunanza, il cui punto sarà trattato a inizio seduta. Per il prossimo anno, si valuterà se dedicare appositamente una giornata di Consiglio alla sessione europea.»

«La nostra lettera non voleva essere in polemica con quanto avvenuto in prima Commissione due settimane fa - ha detto il Consigliere Claudio Restano (GM) - ma aveva la buona intenzione di rammentare l'importanza della presenza dei colleghi sia ai lavori delle Commissioni sia in Aula. Lo scorso Consiglio, c'è stata una situazione paradossale: durante la discussione delle iniziative ispettive, sui banchi della Giunta c'erano molti posti vuoti perché gli Assessori erano impegnati in riunioni con i propri dirigenti nelle sale qui accanto. Va bene la funzione amministrativa, ma io ricordo che il Consiglio ha una funzione politica, con argomenti che riguardano la Valle d'Aosta intera e non solo i singoli Assessori e che ci vengono sottoposti dai valdostani. Non abbiamo chiesto la verifica del numero legale, ma d'ora in avanti porremo la massima attenzione: l'onere del mantenimento del numero legale è un onere della maggioranza.» In relazione al disegno di legge depositato dalla Giunta il 27 aprile riguardante l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il Consigliere ha poi annunciato di aver depositato una risoluzione per invitare il Presidente della Regione a partecipare ai lavori del sistema delle Conferenze e a relazionare al Consiglio.

Il Presidente Bertin ha replicato: «In questi due anni, il Consiglio per merito di tutti ha garantito il buon funzionamento, al di là delle singole situazioni che a volte si possono verificare.»

Le comunicazioni del Presidente Testolin

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, nelle sue comunicazioni, ha espresso il suo sconcerto per «l'atto vandalico compiuto a ieri a Courmayeur al monumento in ricordo di Don Cirillo Perron, il parroco proclamato "Giusto tra le nazioni" dallo Stato di Israele. Curé de montagne, il parroco di Courmayeur è stato un uomo a protezione della comunità, capace di dare concreta applicazione ai veri valori umani. Lo sfregio alla sua memoria è uno sfregio a tutti noi che non può passare inosservato. Esprimiamo solidarietà al Comune di Courmayeur così come a tutta la cittadinanza.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 214 del 10 maggio 2023
Il Consiglio ha eletto le sue componenti in seno alla Consulta per le pari opportunità

 

Nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio Valle ha nominato le Consigliere Raffaella Foudraz (20 schede a favore), Erika Guichardaz (8) e Chiara Minelli (13) in seno alla Consulta per le pari opportunità.

Ha inoltre eletto dieci componenti in rappresentanza degli organismi femminili di sindacati, datori di lavoro, forze politiche, volontariato e associazioni che si occupano di valorizzazione dell'identità di genere. Sono state elette: Raffaella Matar-Sahd (21 voti), Vera Verducci (14), Alessia Prochilo (13), Sonia Caracciolo (14), Fabiola Megna (18), Maria Elena Udali (20), Miguelina Baldera Santana (17), Sara Favre (16), Franca Borre (19), Denise Noussan (18).

Spetterà poi al Presidente del Consiglio costituire con proprio decreto la Consulta, che oltre a queste tredici figure sarà formata da: Cristina Del Favero (GGIL VdA), Alessandra Fanizzi (Conferenza valdostana delle professioni), Giacinta Prisant (DORA - Donne in VdA) e Patrizia Scaglia (Fondazione Comunitaria) designate congiuntamente dagli organismi femminili; Manuela Bergamasco (Vicesindaco di Quart), Dorina Brunod (Vicesindaco di Châtillon), Francesca Farinella (Consigliera comunale di Ayas), Clotilde Forcellati (Assessora di Aosta) e Raffaella Roveyaz (Consigliera comunale di Aymavilles) designate dal Consiglio permanente degli enti locali; la Consigliera di parità Kaya Foletto.

La Consulta per le pari opportunità è prevista dalla legge n. 53/2009 con l'obiettivo di promuovere iniziative per la valorizzazione delle differenze di genere oltre che di favorire la rimozione di ogni forma di discriminazione e disuguaglianza.

Il dibattito in Aula

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha sostenuto che «riproporre un organismo tel quel ha poco senso visto che conosciamo le problematiche che ci sono state in passato. Con la votazione di oggi vedo difficile che la "minoranza della minoranza" possa essere rappresentata all'interno della Consulta nei dieci nomi di espressione del Consiglio. La parte progressista difficilmente sarà rappresentata, in un organo che, invece, dovrebbe essere plurale e rappresentare tutti. Fa specie poi che il movimento dell'UV non sia nemmeno riuscito a fare sintesi al suo interno proponendo tre nominativi. Sarà comunque importante comprendere l'evoluzione di questo sistema anche alla luce della futura modifica della legge.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha osservato: «C'è una legge che dispone la nomina di una Consulta per le pari opportunità, ma in questi anni questa norma è stata disapplicata. Le leggi vanno osservate, anche se non ci piacciono e devono essere riformate. Questo è un principio fondamentale e deve essere rispettato.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha replicato che «questa norma ha molteplici criticità che sono già state evidenziate anche in altre Legislature nelle quali non si era proceduto alla ricomposizione di questo organismo e si sera riflettuto se non fosse il caso di modificare la legge prima di rinominare la Consulta. Ma in Conferenza Capigruppo si è preferito procedere prima alla sua ricomposizione. La legge ha molte lacune, ora la applichiamo nella prospettiva di migliorare il testo già in questa Legislatura.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 215 del 10 maggio 2023
Approvati il rendiconto 2022 e l'assestamento di bilancio 2023 del Consiglio

 

Nella seduta del 10 maggio 2023, l'Assemblea ha approvato all'unanimità il rendiconto della gestione 2022 e l'assestamento del bilancio 2023 del Consiglio Valle.

Gli atti sono stati illustrati all'Aula dal Presidente Alberto Bertin. Il totale delle entrate 2022, al netto delle partite di giro e dell'avanzo 2021, ammonta a 8 milioni 660mila euro. L'assegnazione a carico del bilancio regionale in favore del Consiglio ammonta a 8,5 milioni di euro, di cui 8 milioni 57mila sono destinati alla copertura delle spese correnti mentre 443mila alle spese in conto capitale. Il totale delle spese 2022 ammonta a 7 milioni 547mila euro. L'avanzo di amministrazione risulta essere di 1 milione 494mila euro, di cui 1 milione 44mila è stato vincolato alla restituzione alla Regione, mentre il restante è stato accantonato in previsione delle erogazioni future delle indennità di fine mandato a favore dei Consiglieri regionali uscenti.

 

SC

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Comunicato n° 216 del 10 maggio 2023
Approvato il disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2023

 

Nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio Valle ha approvato con 19 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, PCP, FI, GM), il disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2023 e ulteriori disposizioni.

Il testo, depositato dalla Giunta il 4 aprile e composto di 23 articoli, contiene modificazioni, integrazioni o abrogazioni puntuali della legislazione regionale, al fine di migliorare la comprensione del testo o a coniugare meglio le varie leggi in vigore con le nuove normative.

Sul disegno di legge è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno del gruppo Lega VdA così come emendato in accordo con l'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, che impegna il Governo a predisporre un gruppo di lavoro tecnico-politico per la revisione della legge regionale n. 14/2008 (Sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità), che dovrà coinvolgere il gruppo interstituzionale sulle disabilità e la quinta Commissione consiliare.

Il Presidente della prima Commissione, Erik Lavevaz (UV), relatore in quanto Capofila nell'esame da parte delle cinque Commissioni consiliari, ha evidenziato le modifiche più rilevanti: «In tema di enti locali, si inserisce per il 2023 una deroga assunzionale a favore delle Unités des Communes valdôtaines, richiesta dal Consiglio permanente degli enti locali, per reclutare del personale aggiuntivo non solo mediante nuove assunzioni, ma anche mediante procedure di mobilità dai Comuni, da destinare alle attività dello Sportello unico degli enti locali. Inoltre, si modifica la disciplina sul servizio di segreteria nell’ambito delle nuove forme associative tra enti locali: per evitare disparità di trattamento si stabilisce che l’incarico di segretario cessi anche in caso di scioglimento o modificazione dell’ambito stesso, oltre che nel caso di cessazione di uno dei Sindaci o Presidenti di Unité convenzionati o in caso di scioglimento o modificazione della convenzione stessa, a condizione che l’incarico sia stato conferito successivamente alla stipula della convenzione.»

«In materia di ambiente - ha proseguito il Consigliere -, recependo un ordine del giorno collegato al DEFR 2023-2025, si modifica la disciplina urbanistica e di pianificazione territoriale introducendo una procedura semplificata per la realizzazione di piccoli bacini di stoccaggio delle acque destinate all’irrigazione con capacità fino a 100 metri cubi: questo intervento rappresenta una risposta alla ricorrente carenza di acqua dovuta al cambiamento climatico, che si manifesta anche con precipitazioni sempre più scarse nel periodo vegetativo. Si semplifica poi la procedura espropriativa dei consorzi di miglioramento fondiario. Rispondendo poi ad un'altra mozione approvata dal Consiglio, è stato abrogato l'obbligo di dotazione di canne fumarie dei fabbricati in quanto le norme di riferimento per la progettazione degli impianti termici degli edifici e dei loro componenti, anche in ragione della rapida evoluzione normativa e tecnologica, sono da rinvenire nella normativa statale vigente in materia. In tema di lavoro, si interviene sulla legge per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile, femminile e da parte dei disoccupati di lunga durata nell’industria e artigianato, al fine di integrare la possibilità di concedere i contributi in un quadro normativo più ampio, andando incontro alle esigenze dei beneficiari che potranno decidere, in sede di domanda, se optare per il regime di esenzione o di de minimis o per il Quadro temporaneo. Per il solo 2023, adeguandosi alle decisioni della Conferenza delle Regioni, è prevista una deroga per la decorrenza dei saldi estivi a partire dal 6 luglio (e non dal primo sabato del mese come previsto nella legge regionale 12/1999).»

«In materia di servizi sociali - ha concluso Lavevaz -, si allinea il quadro normativo regionale alle disposizioni nazionali conosciute come "Dopo di noi" per consentire alle persone con disabilità grave di continuare a risiedere nella stessa struttura residenziale dopo i 65 anni di età. Recependo una mozione approvata a marzo scorso, si abolisce l'obbligo di presentazione del certificato medico di riammissione a scuola oltre i cinque giorni di assenza per malattia, salvo quando sia richiesto da misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica.»

Il dibattito in Aula

«La legge Omnibus ha la finalità di rispondere celermente alle esigenze di manutenzione normativa - ha sottolineato il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier -. Si tratta di piccole modifiche di legge che hanno però un impatto importante sullo snellimento dell'azione amministrativa. Il disegno di legge regolamenta numerosi settori della nostra società: enti locali, turismo, disabilità e sanità, questioni assunzionali, ecc. Tutte aree interessate da cambiamenti repentini che hanno bisogno di essere accompagnate con interventi rapidi. Un esempio tra tutti: i mutamenti climatici che stanno generando un'importante carenza idrica hanno portato molte aziende agricole a ripristinare le vasche di recupero di acqua piovana destinate all'irrigazione. Con questa legge, il Governo ha operato per diffondere e snellire, con una procedura semplificata, la realizzazione di questi bacini anche al di fuori delle realtà agricole. Questo è solo un esempio dell'attenzione puntuale del Governo sui problemi attuali che necessitano di risposte celeri e puntuali.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha osservato che «anche quest'anno la legge che dovrebbe essere finalizzata alla manutenzione di alcune leggi regionali è diventata l'occasione per intervenire sulla materia contrattuale, sulle questioni urbanistiche e di gestione del territorio. In questo senso bisogna evidenziare che le note dei Sindacati (SAVT e UIL) hanno espresso molte criticità sugli articoli che riguardano il personale: questo perché non solo non c'è stato un confronto con le parti sociali, ma soprattutto perché le modifiche proposte intervengono in modo significativo su queste tematiche. Noi rileviamo che si sta continuando ad arrancare senza una visione complessiva dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale. Esprimiamo riserve sulla facoltà di attribuire ulteriori funzioni al personale del Consorzio pesca che è già in carenza di organico, così come sui servizi di segreteria scolastica, dove si cerca di mettere una toppa rispetto a quanto fatto prima prevedendo l'assenso dei Capi di servizi di segreteria per accettare l'incarico: le carenze sono endemiche e non è con le reggenze che possono essere risolte. Ricordo che i Capi di segreteria scolastica hanno una molteplicità di competenze e di responsabilità da ricoprire, e sarebbe importante che all'interno della contrattazione venissero inquadrati in modo corretto. Si interviene poi nuovamente sulla legge sui segretari comunali: anche in questo caso viene fatta per esigenze contingenti, quando invece sarebbe necessaria una riforma strutturale, magari pensando all'albo unico della dirigenza. Si prorogano nuovamente le Particolari posizioni organizzative, ledendo il diritto di altri lavoratori: aspettiamo il fantomatico studio della Bocconi, ma intanto bandiamo concorsi da dirigenti senza conoscere l'effettivo fabbisogno degli stessi e proponiamo mobilità tra comparti che non fanno altro che scoprire altre sedi. Bene la questione dell'abrogazione del certificato medico per il ritorno a scuola, che era arrivata da una proposta di mozione della Lega, così come accogliamo con favore l'articolo che consente alle persone con disabilità grave di continuare a risiedere nella stessa struttura residenziale dopo i 65 anni di età, così come proposto dal nostro gruppo.»

Nella replica del Governo, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha evidenziato che «si tratta di un disegno di legge molto vario. Le tematiche affrontate, che sono parte dell'attività dell'amministrazione quotidiana, si interfacciano con situazioni sempre in evoluzione. L'obiettivo è quello di rendere le norme più aderenti possibili alle esigenze del territorio e dare risposte puntuali per risolvere criticità contingenti. Ci sono situazioni semplici da risolvere e altre per cui l'intervento normativo non è risolutivo ma ci permette comunque di alleviare situazioni di disagio. Monitoriamo le necessità per l'adozione di ulteriori interventi volti ad attualizzare le normative valide che hanno bisogno di adeguamento.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha illustrato l'ordine del giorno ricordando che «con le modifiche alla legge 14/2008 si fa in modo di non sradicare la persona con disabilità che compie i 65 anni dai propri modi di vita e questo è un bene. Tuttavia, in Commissione, su nostra proposta abbiamo audito le associazioni delle persone con disabilità: in quella sede è stata evidenziata la necessità di aggiornare la legge di riferimento (n. 14/2008) perché in questi 14 anni è cambiato il mondo, sia in generale sia rispetto alla disabilità, sono cambiati i riferimenti, la terminologia, i modelli di vita. Oltre a questo, l’attuale modifica crea una disparità fra chi risiede in struttura e chi sceglie di rimanere in famiglia. C'è quindi bisogno di un lavoro organico che coinvolga le parti interessate, a cominciare dalle associazioni, in modo da incidere e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.»

 

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Comunicato n° 217 del 10 maggio 2023
Approvato l'ampliamento del Parco Mont Avic nel comune di Fénis

 

Nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità l'atto di ampliamento dei confini del Parco naturale Mont Avic all’area dell'alta val Clavalité, nel comune di Fénis.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 12 aprile scorso, prevede una zona di ampliamento di 1.549 ettari, di cui 1.458 di proprietà privata e 91 ettari del Comune di Fénis. Con questa modifica, l'estensione complessiva del Parco si eleva quindi a 7.293 ettari.

L'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, nel ricordare che l'iter ha preso il via alla fine del 2018, ha parlato di «un ampliamento adeguato per cui sono stati fatti i giusti ragionamenti non solo sull'aumento di organico e sulla spesa che comporterà per il Parco ma anche sulle giuste istanze dei territori e dei portatori di interessi del mondo agricolo, venatorio, degli enti locali. L'interesse delle comunità limitrofe al Parco è un aspetto positivo: vuol dire che la sua mission viene svolta bene, che l'interazione con il territorio è buona e che il Parco è diventato un interlocutore credibile. Un soggetto che oltre ad assicurare la conservazione di un ambiente naturale di pregio può contribuire anche alla crescita economica del territorio secondo i principi di sostenibilità. Le richieste avanzate in sede di Assemblea del CELVA saranno sicuramente valutate: abbiamo condiviso le prospettive e le perplessità dei Comuni in particolare di quelli che non sono coinvolti da questo ampliamento e che ad oggi non hanno ancora elementi sufficienti per potersi esprimere a favore di un ulteriore ampliamento. Si tratta di elementi che forniremo così da proseguire un confronto che dovrà essere rispettoso delle varie sensibilità degli enti locali, sapendo che un ulteriore allargamento dovrà essere territorialmente coerente e condiviso anche con i due comuni che fin dalla sua creazione nel 1989 rappresentano il cuore (Champdepraz e Champorcher). Il territorio regionale ad oggi vede una percentuale di aree protette del 12%, un dato significativo che raggiunge il 30% considerando anche le aree Natura 2000. L'attuale Consiglio di amministrazione del Parco è in scadenza: appena vi sarà il rinnovo si riprenderà un percorso che vuole essere una continua evoluzione tenendo conto delle esigenze dei territori ma anche un ragionamento complessivo su tutta la regione che sappia coniugare tutti i suoi atout turistici naturalistici agricoli e paesaggistici.»

Il dibattito in Aula

Le Chef de groupe de AV-VdAU, Albert Chatrian, a retracé l'histoire du Parc du Mont Avic, qui a été crée en 1989 «dans le but de conserver et de mettre en valeur les ressources naturelles présentes dans la haute vallée du torrent Chalamy dans la commune de Champdepraz. Le premier élargissement date de 2003 et concerne le territoire de la haute vallée du torrent Ayasse dans la commune de Champorcher pour une extension totale d'environ 5 800 hectares. Le Parc est la première aire protégée enregistrée EMAS en Italie et en Europe, ce qui permet la mise en œuvre d'un système de gestion environnementale visant l'amélioration continue de l'état de conservation et à la mise en valeur du territoire, des écosystèmes et de la biodiversité. Ce système de gestion a également été transféré aux 18 opérateurs qui ont obtenu le label de qualité Parc naturel du Mont Avic grâce à leur engagement pour la durabilité environnementale de leurs activités. Le Parc s'est occupé au fil des années de la récupération et de l'entretien des biens immeubles régionaux (alpages, bivouacs, gîtes forestiers) en les valorisant. Par ailleurs, sur son territoire, se trouvent également des structures d'hébergement détenues et gérées par des particuliers (refuges et buvette), tout comme l'activité pastorale, encouragée pour préserver les typologies de grande valeur environnementale et paysagère, est exercée dans 14 alpages (dont 8 avec des bâtiments habitables). Le réseau de sentiers de randonnée pédestre s'étend sur plus de 100 km, dont certains peuvent être parcourus avec des VTT et des animaux de selle. A rappeler aussi, les collaborations avec le Musée régional des sciences naturelles de Saint-Pierre, différentes universités, d'autres parcs naturels et des groupes de recherche internationaux, en contribuant au développement de projets de recherche et d'études. Enfin, je tiens à souligner l'activité didactique réalisée par les gardes forestiers avec des classes primaires et secondaires aussi bien dans les centres d'accueil que sur le territoire. Avec cet élargissement qui augmente de 30% les limites du Parc nous donnons force à notre vision politique: protection de l'environnement et développement des communautés, création de nouveaux postes de travail, en sachant relever les défis avec le territoire.»

«La vicenda dell'allargamento del Parco è iniziata nel luglio 2018 quando alcuni proprietari di terreni nel comune di Fénis si costituirono in comitato per chiedere l'inserimento delle loro proprietà nell'area protetta - ha ricordato la Consigliera di PCP Chiara Minelli -. Si tratta persone convinte dell'importanza che l'ampliamento può avere per la salvaguardia dell'ambiente, dei terreni e degli alpeggi, e anche per la promozione turistica. Nel periodo successivo, oltre a questi privati, anche altri Comuni hanno manifestato il loro interesse a valutare l'inserimento nel Parco di terreni pubblici. Nel periodo in cui sono stata Assessora ho proseguito gli incontri con i cittadini e le Amministrazioni comunali, avviati nella precedente Legislatura per portare a termine il progetto. Spiace che di questa parte del percorso non sia rimasta traccia nella delibera che si approva, una mancanza di attenzione per le Amministrazioni comunali che avevano avuto un atteggiamento di apertura e interesse. Assurdo è il fatto che ci siano voluti cinque anni per arrivare alla conclusione dell'iter quando, sempre nel 2021, il progetto di ampliamento per questi terreni era pronto: l'istruttoria era stata completata e le risorse stanziate. E, invece, tutto è rimasto bloccato per due anni! Non abbiamo ben compreso le ragioni di un così lungo ritardo, possiamo però intuirle. In ogni caso, oggi arriva in Consiglio un provvedimento importante, che voteremo convintamente. Chiediamo fin da subito all'Assessore competente di riprendere il progetto di allargamento del Parco ad altri comuni. C'è un interesse manifesto che va coltivato. Con l'atto di oggi si mette la parola fine solo ad una parte dell'ampliamento, ora bisogna continuare il lavoro.»

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «il Parco ha fatto da volano a uno sviluppo del turismo escursionistico della zona per gli amanti della montagna, un turismo lento in un ambiente naturale protetto grazie al lavoro sinergico tra Parco, Amministrazioni comunali e privati che hanno investito per il miglioramento di strutture ricettive e per ottenere la certificazione di qualità di aziende e prodotti. Si è così potuto dare un'ulteriore spinta ad un complesso di iniziative per creare sviluppo imprenditoriale ed economico di attività e aziende dentro e attorno al Parco. È importante che con questo ampliamento del Parco vengano implementate le risorse dell'Ente con un trasferimento triennale funzionale agli adeguamenti della pianta organica sia in senso amministrativo che di vigilanza e per il mantenimento della rete sentieristica in sicurezza. Con questo ampliamento sarà possibile accedere al Parco da tre punti diversi da tre vallate diverse: occorre fare dei ragionamenti anche con i comuni limitrofi poiché il flusso turistico necessita di una serie di servizi e di una valutazione legata ai temi della protezione civile. Bene quindi l'iniziativa ma sarà necessaria la comprensione e l'informazione sui vincoli, in particolare con la gestione dei pascoli e degli alpeggi, e sulla pericolosità della rete sentieristica: questo il Parco lo sta facendo bene a servizio di tutti i territori.»

«Il lavoro svolto fino ad oggi è stato molto importante - ha commentato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Centrale è stato l'approccio adottato nei confronti delle varie comunità, improntato all'attenzione e all'ascolto delle esigenze degli enti locali rispetto ai dubbi e alle criticità sollevate sull'ampliamento del Parco. Un percorso virtuoso che non deve essere considerato come un rallentamento del lavoro ma come un passaggio necessario e obbligato. L'ampliamento è stato metabolizzato da chi lo ha proposto - Comune di Fénis e privati - anche per le risorse finanziare che sono state investite e che ne garantiscono la realizzazione e la gestione quotidiana. Ci sono altre Amministrazioni comunali che stanno facendo le dovute valutazioni sul tema prima di prendere la decisione finale più appropriata per il loro territorio e la loro comunità.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 218 del 10 maggio 2023
Approvato un disegno di legge in materia di strutture turistico-ricettive


Con 19 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PC, PlA, SA,) e 15 astensioni (Lega VdA, PCP, FI, GM) espressi nella seduta del 10 maggio 2023, il Consiglio ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di strutture turistico-ricettive.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 13 dicembre 2022 ed esaminato dalle Commissioni terza e quarta, si compone di cinque articoli volti a modificare gli articoli 90bis, ter e quater della legge regionale n. 11/1998 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta) che disciplinano alcune fattispecie di interventi di ampliamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture turistico-ricettive.

Sul testo sono stati approvati cinque emendamenti della maggioranza volti, da una parte, ad evitare l'efficacia retroattiva delle due nuove disposizioni inserite e, dall'altra, a introdurre una durata decennale del vincolo di destinazione per le strutture che beneficiano degli incrementi.

Il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD) ha relazionato in Aula anche a nome del Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU): «Negli anni sono nate alcune criticità rispetto ai Piani regolatori generali comunali e gli adeguamenti sono necessari per limitare iniziative non coerenti con lo spirito originario delle norme oltre che per gli standard di mercato. In Commissione, l'Assessore Grosjacques ha riferito che sono state richieste 161 autorizzazioni e 102 pareri per l'articolo 90ter (centri benessere): si tratta quindi di una norma con un impatto importante nell'evoluzione del settore. Queste modifiche evidenziano bene la necessità di recuperare l'enorme patrimonio presente in molti comuni che vedono nel proprio territorio incrociarsi i percorsi del Cammino Balteo e della Via Francigena con il transito di escursionisti amanti della natura vissuta in modo "lento" e interessati a offerte di servizi lungo il percorso prescelto tipicamente a tappe. Con questo intervento centriamo quindi tre importanti obiettivi: il primo, dare concretamente un'occasione di recupero ai fabbricati esistenti; il secondo collegato al primo è quello di contenere il consumo di suolo; il terzo è offrire dei servizi territoriali diversi a costi differenziati a clientele che non cercano i servizi alberghieri ma che si muovono su un itinerario, giorno dopo giorno.»

Entrando nel merito delle modifiche, il Consigliere ha specificato: «In particolare sono escluse dai benefici urbanistici le strutture che siano oggetto di riduzione del volume o della superficie complessiva; viene fissato un rapporto tra le superfici da destinare a centro benessere e le superfici di servizio delle strutture ricettive, in modo da sostenere la prevalenza dell'attività ricettiva rispetto al centro benessere, così come vengono introdotti un vincolo di destinazione d'uso per le strutture che beneficiano degli incrementi e un vincolo specifico all'uso nell'ambito delle attività consentite nei centri benessere; si escludono di fatto gli interventi di nuova costruzione degli ostelli per la gioventù e i posti tappa escursionistici (dortoirs), al fine di privilegiare le forme di riuso anche di interi nuclei preesistenti e disponibili.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere Luca Distort, anticipando l'astensione del gruppo Lega, VdA ha spiegato: «Il percorso di approfondimento in Commissione di questo documento è stato accompagnato da un dibattito e anche da una condivisione di visioni. Il nostro gruppo ha esposto una serie di intendimenti fondamentali per dare risposte concrete a un mondo imprenditoriale e, in quest'ottica, abbiamo chiesto interventi che fossero funzionali allo svolgimento delle attività ricettive. La nostra è una visione politica, economica e di territorio e non funzionale alla mera disciplina legislativa di un settore economico. La nostra azione ha avuto una risposta importante da parte del Governo che ha comunicato di avere in elaborazione un ulteriore testo in cui saranno sviluppati gli argomenti da noi evidenziati. Esprimeremo la nostra posizione su questo documento in Aula e prima ancora in Commissione perché, per il nostro gruppo, i lavori consiliari hanno un'importanza essenziale per creare norme realmente rappresentative e aderenti alle esigenze della comunità. Per quanto riguarda, invece, il testo in discussione oggi, vogliamo sottolineare che non è quello su cui ci siamo espressi alla fine di un breve percorso di approfondimento in Commissione, dal momento che, solo questa mattina, sono stati presentati cinque emendamenti, alcuni dei quali particolarmente significativi. Oggi ci viene chiesto di esprimerci su un testo molto diverso da quello che abbiamo approvato. Non è nostra intenzione boicottare questo disegno di legge ma ci preme rilanciare l'appuntamento al prossimo atto normativo annunciato dalla maggioranza che dovrebbe avere una visione più ampia del mondo dell'imprenditoria: un mondo che segue delle regole non improntate solo al mero profitto ma alla valutazione costi/benefici. I dettagli tecnici, per il Consiglio, sono un esercizio normativo ma è ben diverso per chi si trova a doverli applicare concretamente. La normativa deve dare indicazioni e non costruire dei recinti se vuole sostenere la nostra classe imprenditoriale.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, annunciando l'astensione, ha osservato: «Questa norma è l'ennesima toppa a dimostrazione che non vi è una visione complessiva. È vero che questa modifica legislativa ha l'obiettivo di arginare in qualche modo un uso improprio della norma e metterci al riparo da speculazioni, come dettoci in Commissione. Si è invece deciso di limitare il testo solo ad una parte, senza conoscere l'entità del fenomeno. I numeri forniti dall'Assessore in Commissione, infatti, ci dicono semplicemente che vi sono state 161 autorizzazioni, ma non conosciamo la percentuale di questi aumenti né l'entità volumetrica di cui stiamo parlando. Sul piano casa dove c'è un monitoraggio abbiamo chiaro che l'aumento dei volumi a Courmayeur ad esempio è stata di 100.000 m3, qui no. Bene l'emendamento che porta il vincolo limitativo a 10 anni, anziché ai 5 previsti dell'Assessore Guichardaz, così come il riutilizzo del patrimonio esistente per quanto riguarda i "dortoirs". Ancora una volta, con questa norma, si continua in una logica di sottrazione delle competenze urbanistiche ai Comuni, enti direttamente interessati visto che poi devono garantire servizi, l'acquedotto, tutto ciò che sta nel loro territorio. Visto che si andava a toccare la norma di riferimento, ci aspettavamo qualcosa di più.»

«Nelle audizioni in Commissione è emersa la necessità di correggere le situazioni necessarie ad arginare la questione delle speculazioni - ha ricordato il Capogruppo Pierluigi Marquis, annunciando l'astensione del gruppo Forza Italia -. Tuttavia il Governo non ha saputo comunicare l'entità delle criticità rilevate. Come possiamo pronunciarci su questa norma, facendo delle valutazioni di tipo tecnico se non ci sono stati forniti gli strumenti necessari? Come si fa a prevedere nella legge la possibilità di realizzare ampliamenti di volumetria fino al 40% senza conoscere lo stato dell'arte? Questo approccio metodologico non è sicuramente positivo e non genera i miglioramenti qualitativi che noi auspichiamo. Il nostro gruppo ritiene che l'impresa debba essere il motore del rilancio dell'economia e questa iniziativa non considera con la giusta attenzione l'approccio imprenditoriale. Serve una riforma complessiva del settore turistico perché la creazione di nuove leggi spesso confliggenti tra loro non ci rende competitivi nei confronti delle altre Regioni che sono molto più evolute in questo senso. Sui cinque emendamenti giunti in Aula questa mattina, fa specie che siano stati presentati dalla maggioranza che forse non ha debitamente approfondito la questione.»

Per il Capogruppo di AV-VdA Albert Chatrian, «l'obiettivo di questo provvedimento è fare ordine. A monte ci sono state delle criticità e quando queste vengono evidenziate bisogna avere la capacità e la forza di trovare le migliori soluzioni. La nostra visione politica vuole rispondere alla necessità di recuperare l'enorme patrimonio edilizio valdostano: con questa norma fissiamo dei pilastri fondamentali per farlo, andando così anche a contenere il consumo di suolo, valorizzare il territorio e creare le condizioni per dare servizi agli ospiti in maniera differenziata. Osservo poi che gli emendamenti sono cinque ma è uno quello principale: estendere a 10 anni il vincolo di destinazione d'uso per le strutture che beneficiano degli incrementi.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha evidenziato che «la Valle d'Aosta ha territori diversi e conseguentemente offre diverse tipologie di turismo tanto che è stata suddivisa in ben sette aree. Ci sono località di grande richiamo turistico ma anche piccoli territori con la loro offerta peculiare. Questa legge cerca di dare delle risposte concrete all'imprenditoria e deve porsi come base per iniziare un discorso più profondo tarato sulle diverse esigenze dei territori. La norma del futuro dovrà consentire di recuperare il patrimonio immobiliare, valorizzare il territorio ma anche di sostenere chi fa investimenti improntati non solo sul guadagno ma basati sulla passione per la propria professione Fare l'imprenditore turistico nei piccoli comuni significa lavorare solo per un certo periodo dell'anno ma è anche un servizio duraturo, reso al territorio, che va oltre la stagionalità. mi auguro che con questa norma il Consiglio voglia iniziare un percorso virtuoso nei confronti del turismo ponendo le basi per il futuro.»

L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, nella replica, ha evidenziato che «la discussione in Commissione è stata utile e ha portato il Governo a fare delle considerazioni per dare risposte a quanto emerso. Ho parlato di situazioni anomale, ma vorrei sgombrare il campo: con questo provvedimento non stiamo precludendo agli imprenditori la possibilità di ampliare, stiamo mettendo delle regole, perché nei 263 pareri si sono verificate delle anomalie. Non c'è niente che impedisca l'attività imprenditoriale, viene semplicemente regolamentata la disciplina dei cambi di destinazione d'uso delle attività turistico-ricettive, che se attivati non potranno consentire di beneficiare degli aumenti volumetrici previsti dagli articoli 90bis e 90ter della legge 11/1998. Riguardo agli emendamenti, ricordo che quello relativo alla data obbligatoria del 30 giugno 2023 lo avevo già annunciato in Commissione ed è volto ad evitare l'efficacia retroattiva delle nuove disposizioni inserite. L'aumento a 10 anni del vincolo di destinazione d'uso, come maggioranza riteniamo che sia un'impostazione corretta per chi da oggi in poi beneficerà degli aumenti volumetrici per posti letto e centri benessere. L'obiettivo è quindi quello di regolamentare in maniera molto puntuale questa materia, che come tutte le norme ha avuto qualche distorsione nella sua applicazione.»

SC-LT

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Comunicato n° 219 del 10 maggio 2023
Approvata una mozione sugli itinerari outdoor accessibili a persone con disabilità

 

Nella seduta pomeridiana del 10 maggio 2023, l'Assemblea ha trattato sei mozioni, di cui una approvata, due respinte e tre ritirate.

Mozione approvata

Approvata all'unanimità una mozione presentata dal gruppo Lega VdA così come emendata in accordo con l'Assessore al turismo, che chiede di valorizzare gli itinerari outdoor accessibili a persone con disabilità, attraverso la creazione di un'apposita pagina sul portale www.lovevda.it, prima dell'avvio della prossima stagione turistica, e previa richiesta alle Amministrazioni comunali competenti della gestione dei sentieri a cui sarà richiesto di comunicare i percorsi e gli itinerari outdoor che ben si prestano alla fruizione da parte delle persone con disabilità e di cui è garantita dalle Amministrazioni stesse la regolare manutenzione e percorribilità.

Il Consigliere Dennis Brunod ha illustrato l'iniziativa: «Nel 2021 il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegnava il Governo in questa direzione, a cui però non è stato dato seguito. Riteniamo che percorsi accessibili alle persone con disabilità siano importanti, in modo particolare sotto l'aspetto dell'inclusione sociale, ma anche dal punto di vista economico e di immagine, dal momento che ampliano l'offerta turistica della nostra regione. Ricordo poi l'ottimo lavoro svolto da diversi enti e associazioni private, tra i quali il progetto "In alto con le ruote" portato avanti dall'associazione "La casa di sabbia" volto alla scoperta di sentieri, luoghi ed esperienze accessibili in Valle che secondo noi va opportunamente valorizzato.»

L'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques, ha osservato: «È sicuramente importante la creazione sul sito Love.vda di una sezione dedicata ai corsi Outdoor accessibili alle persone con disabilità, tenendo presente che i prodotti da esporre nella nostra vetrina devono essere costantemente monitorati e aggiornati. I soggetti competenti in questo caso sono gli enti locali che conoscono approfonditamente il loro territorio e a cui sarà chiesto di segnalare gli itinerari accessibili e percorribili a seconda dei diversi tipi di disabilità.»

Mozioni respinte

Respinta con 19 astensioni (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA,) e 15 voti a favore (Lega VdA, PCP, FI, GM) la mozione del gruppo Progetto Civico Progressista che chiedeva al Governo di sottoporre all'approvazione del Consiglio un provvedimento stabile e strutturale per cercare di dare al più presto una risposta alle famiglie in difficoltà.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha chiesto di «pensare a una misura strutturale di sostegno alle famiglie, visto l'aggravarsi della situazione economica e, considerato che il Governo pensa di introdurre, in fase di assestamento, una misura di sostegno simile a quella presentata l'anno scorso che, tuttavia, non copriva una grande parte della popolazione e non è stata accessibile a molti. L'aumento dei costi di riscaldamento, in una regione di montagna come la nostra, incide in maniera rilevante sul budget familiare e non solo: anche associazioni di categoria come l'ADAVA hanno chiesto l'intervento del Governo con una misura più strutturale. Le persone chiedono certezze e non interventi sporadici. Bisogna intervenire al più presto.»

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha ricordato che «il decreto legge n. 34/2023 ha previsto una serie di misure per mitigare l'incidenza dei costi dell'impatto energetico sulle famiglie. Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, ad oggi, esistono la legge regionale n. 23/2010, in via di novellazione, che è rivolta anche alle famiglie in difficoltà e il Piano della povertà che finanzia una serie di servizi a sostegno del budget familiare. Sul punto, il Consiglio regionale ha sempre dimostrato sensibilità destinando copiose risorse alle difficoltà della nostra comunità, nell'ordine di quasi 300 milioni. A titolo esemplificativo, ricordo che sono 115 i milioni messi strutturalmente a disposizione del Dipartimento delle politiche sociali da inizio anno e che, nel 2022, la legge di assestamento è intervenuta con un fondo dedicato da 12 milioni di euro in occasione della prima legge di assestamento nella seconda parte del 2022 stesso. Il Governo regionale monitora l'efficacia di quanto sta accadendo anche a livello nazionale ed è pronto a intervenire come sempre fatto negli ultimi anni.»

Respinta con 19 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA,) e 15 a favore (Lega VdA, PCP, FI, GM), una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista che chiedeva all'Assessore alla sanità di presentare alla quinta Commissione lo stato dell'arte dei lavori nei diversi presidi ospedalieri.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha sottolineato che «l'ospedale è di fondamentale importanza per la comunità valdostana ed è necessario che la Commissione competente sia messa a conoscenza di tutte le modifiche progettuali che lo riguardano. Dalle risposte dell'Assessore alla sanità alle nostre interpellanze è emerso che è già stata presentata la variante al progetto di ampliamento riguardante le centrali tecnologiche, che le modifiche progettuali imposte dai ritrovamenti archeologici determineranno una nuova riorganizzazione degli spazi, che vi è la necessità di disporre di uno studio sul traffico, che le camere mortuarie attuali saranno trasferite per anni. Gli interventi sono molteplici e vi è l'esigenza di avere un quadro completo e chiaro su progetti, tempi e risorse. Non accettiamo che l'Assessore non voglia impegnarsi a venire in Commissione, perché nessuno di noi ha delle certezze su questo progetto. Abbiamo visto un progetto nel 2021 che al posto dell'area megalitica aveva parcheggi e locali tecnici, non c'era l'elisuperficie e i piani erano ridotti. Non parliamo quindi delle fasi successive che trasformano il Parini nel vecchio Mauriziano eliminando tutte le opere fatte negli anni, ma vogliamo contezza della verifica sulla compatibilità tecnico-progettuale ed economica dell'opera, nonché sulla realizzabilità in termini cronologici. Ora siamo arrivati a 180 milioni di euro e non sappiamo quando lo vedremo nascere. L'ospedale altrove sarebbe già stato fatto e continuiamo a spostare i tempi.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, pur condividendo lo spirito dell'iniziativa, ha annunciato l'astensione: «Presenteremo molto volentieri il lavoro in quinta Commissione nel momento in cui avremo tutta la documentazione del caso, probabilmente già quando ci troveremo ad esaminare la prima variazione di bilancio 2023, già all'esame della seconda Commissione, potremo rispondere di nuovo alle vostre legittime domande. Con la prima legge di assestamento abbiamo previsto che 60 milioni di euro di avanzo libero del 2022 diano risposta ai costi aggiuntivi dell'opera derivanti dagli aumenti di questi ultimi anni. Il fatto di stanziare altri 60 milioni di euro con questa prima variazione è la scelta politica più concreta che esista rispetto alle scelte fatte dal 2021.» L'Assessore ha poi fornito alcuni dati: «Per quanto riguarda i costi dei lavori per la fase 3 di ampliamento ad est l'impegno è di 186.8 milioni di euro: il progetto definitivo della fase 3 è in consegna e sarà approvato nella prossima Conferenza dei servizi convocata a breve, dopodiché sarà consegnata entro l'estate anche la fase di progettazione esecutiva comprensiva degli aumenti per le materie prime che stiamo stanziando, con la complessiva copertura finanziaria si può dare l'avvio alle fasi di appalto che avverrà entro il 2023. Per quanto riguarda invece le fasi 4 e 5, al momento è in corso di progettazione preliminare la ristrutturazione dell'attuale Parini (fase 4) e la realizzazione del nuovo corpo materno infantile (fase 5), il cui progetto preliminare determinerà anche una prima stima dei loro costi.»

Mozioni ritirate

Ritirata la mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste che chiedeva di riferire in Commissione in merito alle interlocuzioni avvenute con il Comitato interistituzionale al fine di comprendere con quali modalità si intende intervenire sul degrado cittadino per il tramite della Cittadella dei giovani, a fronte della risposta dell'Assessore alle relazioni intergenerazionali, Jean-Pierre Guichardaz, che ha riferito come nell'ambito del gruppo interistituzionale non si sia mai accennato a un servizio di educativa di strada e non ci siano state interlocuzioni in merito.

È stata altresì ritirata la mozione del gruppo Progetto Civico Progressista riguardante la legge che ha assegnato alla Difensora civica le funzioni di Garante dei diritti delle persone con disabilità, a seguito del percorso intrapreso in prima Commissione per una verifica della norma.

A seguito dell'impegno del Governo di audire in Commissione i referenti dell'App TabUi è stata ritirata la mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste che chiedeva di approfondire e valutare le molteplici potenzialità di questa applicazione ai fini della valorizzazione del territorio valdostano.

SC-LT

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Comunicato n° 220 del 10 maggio 2023
Question time sul bilancio della CVA

 

Con due interrogazioni a risposta immediata presentate nella seduta consiliare del 10 maggio 2023 dai gruppi Misto e Lega Vallée d'Aoste e discusse congiuntamente, si è parlato del bilancio della Compagnia Valdostana delle Acque.

«La CVA ha chiuso con un bilancio da record - ha commentato il Consigliere Claudio Restano (GM) -. Le notizie stampa parlano di un utile del +23%, di ricavi passati da 710 milioni di euro (2021) a 1 miliardo 728 milioni di euro del 2022 e di un margine operativo lordo di 295 milioni rispetto ai 193 milioni del 2021. Al di là di questa narrazione giornalistica, evidenzio che, dati alla mano, la fattura mensile di una piccola attività è passata da 1336 a  3250 euro. Chiedo al Governo di sapere come ha previsto di restituire alla comunità valdostana gli utili generati dalle bollette pagate dai nostri abitanti e, soprattutto, se intendono rivisitare il ruolo di CVA nell'ottica di quella che sarà la seconda Autonomia.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha rilevato: «A seguito dell'approvazione del progetto di bilancio consolidato e della Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2022, la CVA ha deciso di riconoscere a tutta la popolazione aziendale un premio straordinario. Alla luce di questi risultati positivi per il Gruppo è stata verificata la possibilità di promuovere ulteriori forme e politiche di scontistica per la clientela?»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, premettendo che nel decennio fra il 2012 ed il 2021 la CVA ha distribuito alla Regione circa 578 milioni di euro, ha riferito: «Si tratta di circa 60 milioni ogni anno che sono stati utilizzati per garantire l’equilibrio dei vari bilanci succedutisi, anche nei periodi di maggior difficoltà finanziaria e di applicazione del patto di stabilità, permettendo l’erogazione di aiuti e sostegni per i servizi a famiglie ed imprese in tutti i settori sociali e produttivi, a seconda delle specifiche esigenze. Negli ultimi esercizi e soprattutto nell'ultima annualità, gli utili di CVA sono stati finalizzati ad azioni in favore delle famiglie e delle imprese anche relativamente all’aumento dei costi dell’energia.»

«Per quanto riguarda il miliardo e 700 milioni di ricavi complessivi del Gruppo del 2022, solo 87 milioni di euro circa rappresentano la quota fatturata alle famiglie e alle imprese valdostane, pari a circa il 5,11% del totale dei ricavi - ha proseguito Testolin -. La maggior parte dei ricavi - circa il 95% - si riferisce ad attività imprenditoriali che non riguardano attività di vendita dell’energia alla comunità valdostana, ma ad iniziative commerciali e politiche aziendali che hanno consentito di massimizzare i ricavi derivanti dall'applicazione di nuove ed efficaci strategie di vendita dell’energia, prevalentemente all’ingrosso, fuori Valle, mentre l’aumento dei ricavi da utenze regionali si attesta a circa 23 milioni, pari al solo 2,14% degli aumenti dei ricavi totali. Sin dal 2021 la CVA ha applicato sulle utenze private valdostane una scontistica pari al 40% del costo della produzione dell’energia che, peraltro, è ancora applicato in corso d’anno anche in questa fase di calo dei prezzi dell’energia. Mentre per la clientela business valdostana, secondo confronti comparativi effettuati dall’azienda, risulta come il costo medio rispetto ai prezzi fuori Valle sia inferiore di circa il 39%. Gli utili distribuiti da CVA troveranno destinazione in linea con quanto fatto in passato per il tramite del bilancio regionale al fine di promuovere iniziative per il sostegno del tessuto socio-economico valdostano. Per quanto concerne misure a sostegno dei costi energetici, ogni decisione sarà presa anche in funzione dell’andamento dei costi dell’energia e delle eventuali iniziative governative in merito. Il ritorno alla comunità valdostana nel suo complesso, per mezzo degli utili messi a disposizione dall’azienda e introitati dal bilancio regionale, risulta essere, dunque, decisamente importante. Emerge che gli utili CVA - anche quelli derivanti da iniziative imprenditoriali che nulla hanno a che vedere con la fornitura di energia elettrica ai valdostani - sono stati da sempre restituiti alla comunità. L'applicazione di politiche di scontistica, in eventuale alternativa a quelle importanti già applicate spetta, invece, a scelte squisitamente aziendali.»

Il Consigliere Restano ha replicato: «Siamo completamente disallineati: come ha potuto CVA fare tutti gli investimenti se non con i soldi della Regione che ha acquistato tutte le centrali Enel nel 2000? Qui ci vuole una visione di prospettiva e avere il coraggio politico di mettere un tetto agli aumenti come fatto in altre realtà. Presenterò una risoluzione per affrontare in Commissione il futuro della CVA.»

«Noi abbiamo chiesto se il Governo abbia verificato la possibilità di promuovere formule di scontistica a favore della clientela - ha detto il Consigliere Aggravi - perché volevamo capire le politiche aziendali. Non abbiamo chiesto al Governo quello che oggi non può fare.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 221 del 10 maggio 2023
Question time sulla crescita economica della Valle

 

L'interrogazione a risposta immediata presentata nella seduta consiliare del 10 maggio 2023 dal gruppo Forza Italia ha posto l'attenzione sulla predisposizione del prossimo Documento di economia e finanza regionale.

«La nostra regione non riesce a tenere il passo delle altre aree più sviluppate - ha sottolineato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Infatti i dati del Centro studi della Confederazione generale italiana dell'artigianato (CGIA) sulla previsione del Prodotto interno lordo 2023 prevedono il PIL medio nazionale al +0,69%, il PIL del Nord Est al +0,80%, quello del Nord Ovest al +0,74% mentre quello della Valle d'Aosta è al + 0,55%. Il nostro DEFR 2023-2025 prevede una crescita del PIL del +1,6% (2023), + 1,4% (2024) e +1,5 (2025). Visto che le regioni più virtuose sono quelle che hanno basato il loro modello di sviluppo sulla valorizzazione dell'impresa e della libera iniziativa, interroghiamo il Governo per sapere se ritenga di approcciare il prossimo DEFR con spirito innovativo, invertendo la tendenza negativa dai connotati strutturali e consentendo alla nostra regione di recuperare il ritardo rispetto alle altre aree territoriali del nord del Paese.»

«Il Consigliere ha preferito avvalersi solo di una parte dei dati che lo studio metteva a disposizione - ha risposto il Presidente della Regione, Renzo Testolin - trascurando invece il risultato dello scorso anno, dove i dati sono in effetti quelli reali e dove la Valle d'Aosta risulta essere la terza regione più virtuosa per crescita del PIL con una percentuale del 3,85% (preceduta solo da Lombardia e Veneto). Si è limitato a prendere i dati previsionali che molto verosimilmente non hanno un riscontro scientifico ma sono probabilmente influenzati dai dati collegati ai transiti veicolari e di merci. C'è da dire che in realtà le previsioni a livello nazionale, anche per la Valle d'Aosta, erano molto più alte, poi sono state ridotte in questo periodo per tutte le regioni. Quello che è interessante è che il 3.85 dello scorso anno e la previsione dello 0,55 di quest'anno porterebbero il totale di crescita della nostra regione a circa il 4.40 %: un dato che posizionerebbe la Valle d'Aosta nella prima decina di regioni dal punto di vista della crescita media nei due anni. Questo non fa calare l'attenzione su quelle che saranno le iniziative per sostenere il PIL regionale per rilanciare in termini assoluti l'economia della nostra regione, facendo attenzione soprattutto agli investimenti che possono coinvolgere le attività sul nostro territorio e dare una spinta ulteriore all'azione dell'amministrazione regionale.»

Il Capogruppo Marquis ha replicato: «Ho parlato di tendenza strutturale: non si può fare un paragone solo con lo scorso anno, perché se analizziamo i dati degli ultimi cinque anni il PIL della Valle d'Aosta sta arretrando. Prendiamo atto con favore che non bisogna sottovalutare l'argomento e che ci sia una presa di coscienza: la nostra iniziativa era di stimolo per avere maggiore programmazione finanziaria che tenga conto anche di una crescita economica.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 11 maggio, alle ore 9.

 

SC

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Comunicato n° 222 dell'11 maggio 2023
Question time sulla campagna turistica "Italia: open to meraviglia"

 

Si è parlato della campagna di promozione turistica "Italia: open to meraviglia" con un'interrogazione a risposta immediata presentata nella seduta consiliare pomeridiana del 10 maggio 2023 dal gruppo Progetto Civico Progressista.

«Sono ormai noti a tutti gli innumerevoli errori e strafalcioni della campagna sulla Valle d'Aosta sia sui contenuti che sull'utilizzo delle immagini, di scarsa qualità e poco coerenti - ha sottolineato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Per non parlare del fatto che il sito Italia.it è disponibile solo in tre lingue: inglese, tedesco e spagnolo ma non in francese, lingua costituzionalmente parificata all'italiano nella nostra regione e riferita a uno dei principali bacini di utenza per la Valle d'Aosta e per il resto del Paese. Questa campagna non è in grado di attrarre nuovi turisti e rischia anche di danneggiare gli investimenti promozionali e pubblicitari delle Regioni. Chiediamo quali interlocuzioni ci sono state con il Ministero prima della pubblicazione della campagna e quali quelle attuali affinché siano pubblicati testi e fotografie rispettose dell'identità valdostana e siano corretti i molti errori presenti.»

L'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques, ha riferito che «per la realizzazione della campagna pubblicitaria "Open to meraviglia", né il Ministero del turismo né l'Agenzia nazionale del turismo hanno coinvolto in nessun modo l'Amministrazione regionale che non è stata invitata ad esprimere alcun parere in merito all'idea comunicativa sviluppata dall'agenzia creativa, né a fornire e controllare o validare testi immagini o altri contenuti relativi alla Valle d'Aosta, prima della loro pubblicazione sul portale Italia.it. Questa campagna si è avvalsa di contenuti autonomamente prodotti dalla redazione incaricata dal Ministero. Abbiamo riscontrato che, anche a seguito delle nostre segnalazioni, alcuni errori e imprecisioni sono già stati corretti e, comunque, abbiamo comunicato formalmente al Ministero la disponibilità della Regione a collaborare anche in futuro alla verifica dei contenuti del portale Italia.it. Abbiamo anche suggerito al Ministero di condividere con le Regioni e con le Province autonome le notizie messe in evidenza e i contenuti editoriali prima della loro pubblicazione.»

La Capogruppo Guichardaz ha replicato: «Il problema rappresentato non era solo della nostra regione, tant'è che anche altre Amministrazioni hanno sottolineato problematiche simili. Purtroppo permangono ancora molti errori e prossimamente faremo una nuova iniziativa nel caso in cui non vengano sistemati. Speriamo che dal lato del Ministero qualcuno vi ascolti.»

 

LT

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Comunicato n° 223 dell'11 maggio 2023
Interrogazione sulla nomina del professor Marini nella Commissione Paritetica

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta pomeridiana del Consiglio del 10 maggio 2023, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto informazioni sul professor Francesco Saverio Marini, nominato dal Consiglio Valle il 19 aprile scorso quale componente di parte regionale della Commissione Paritetica di cui all'articolo 48-bis dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta.

Ricordato di aver «appreso il 20 aprile che il professor Marini, da tempo consulente della Regione per varie cause e procedimenti legali, risulta essere attualmente membro dell'Ufficio del Presidente del Consiglio dei Ministri in qualità di Consigliere giuridico», il gruppo ha voluto sapere in quante procedure consultive o contenziose il professore ha assistito la Valle d'Aosta negli ultimi dieci anni e a quanto ammontano complessivamente i relativi compensi. Ha poi chiesto se Marini avesse comunicato alla Regione, prima della sua nomina, l'esistenza di incarichi di tipo governativo e chi ne fosse a conoscenza all'interno del Governo regionale e fra i funzionari incaricati della procedura di nomina della Paritetica.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha evidenziato che «la nomina dei componenti di parte regionale in seno alla Commissione Paritetica è di competenza di questa Assemblea e non vi è alcun procedimento di competenza dell’Esecutivo regionale e dei suoi uffici. Tanto è vero che l’atto adottato dalla Giunta regionale, secondo la prassi consolidatasi negli anni, non riporta alcun nominativo dei candidati, che non sono noti agli uffici.»

Ha aggiunto: «Che il Professor Marini avesse un incarico governativo, poi, era di dominio pubblico, ma dalla maggioranza di cui facciamo parte è stata ritenuta fondamentale la professionalità del Professor Marini, che rappresenta e difende la Regione in contenziosi costituzionali e amministrativi da oltre 10 anni: per cui credo si possa riconoscere che conosce in maniera approfondita non solo lo Statuto speciale e in generale l’ordinamento valdostano, ma anche e soprattutto il rapporto tra il nostro ordinamento e quello italiano. È stato pertanto ritenuto che il Professor Marini, con la Professoressa Randazzo e il Consigliere Rollandin, fosse assolutamente capace di rappresentare gli interessi della Regione, senza alcun contrasto di ruoli, contrasto che tra l’altro il Professor Marini sarebbe eventualmente stato il primo a segnalare. Prova ne è il fatto che il Professor Marini ha efficacemente difeso la Regione nel contenzioso che vede la Regione opposta allo Stato fin dal 2014 in merito agli oltre 6 milioni di euro fatti rientrare dall’estero dai contribuenti valdostani, nell’ambito del quale, con sentenza del 15 marzo scorso, la Corte di Appello della I Sezione civile del Tribunale di Roma ha stabilito debbano essere restituiti dallo Stato alla Regione, riconoscendo alla Regione anche due terzi delle spese di lite. Questo è sintomatico della serietà e dell'esperienza di chi abbiamo scelto di rappresentarci in Paritetica.»

«Nessuno mette in discussione le competenze e la preparazione del professor Marini né l'importante collaborazione con la Regione, che è decennale - ha replicato la Consigliera Minelli -. Qui, però, siamo di fronte ad un grave pasticcio istituzionale: quando il nostro Statuto parla di Commissione Paritetica indica che ci deve essere un confronto paritario tra i tre componenti che difendono gli interessi dello Stato e i tre che tutelano la Regione. Ci chiediamo: quale voce rappresenterà in Paritetica il Professor Marini? La voce dello Stato o della Regione? La procedura di nomina non è stata per nulla trasparente, così come non è chiaro per cui due dei componenti della Paritetica si siano dimessi, in contemporanea. Sono stati indotti alle dimissioni perché bisognava nominare altri? È stata un'operazione oscura, creando peraltro un precedente di confusione di ruoli. Abbiamo chiesto il curriculum di Marini al Presidente Bertin, che ha dirottato la questione al Presidente della Regione, il quale, interpellato, ci ha reindirizzati alla Presidenza del Consiglio: questo conferma la pessima gestione della procedura di nomina. Lei, Presidente, ci ha anche confermato che sapevate dell'incarico governativo del professor Marini: allora dovevate informare il Consiglio e non lo avete fatto! È scorretto. A entrambi i Presidenti diciamo: ripensateci, rispettate quanto è previsto dallo Statuto speciale della Valle d'Aosta.»

 

SC

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Comunicato n° 224 dell'11 maggio 2023
Interrogazione sulla partecipazione della Regione al sistema delle Conferenze

 

Nella seduta consiliare del 10 maggio 2023, il gruppo Misto ha chiesto di fare il punto sulla partecipazione della Regione al sistema delle conferenze.

In particolare, il Consigliere Claudio Restano ha voluto conoscere a quante sedute abbia partecipato il nuovo Governo alla Conferenza Stato-Regioni e alla Conferenza delle Regioni e Province autonome, da chi sia stata rappresentata e i motivi per cui il Presidente della Regione non abbia mai riferito al Consiglio in merito alle posizioni assunte e agli argomenti trattati.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito: «A partire dal 2 marzo 2023 le conferenze Stato-Regioni unificata e quella delle Regioni e Province autonome si sono riunite cinque volte (2, 8, 22 marzo, 19, 27 aprile) e una era convocata per oggi, 10 maggio. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è organizzata in Commissioni di lavoro alle cui attività partecipano per materia le strutture regionali competenti che definiscono anche la ripartizione dei fondi basata su una serie di parametri. Quindi, la distribuzione delle risorse nei vari ambiti, avviene solo se si rientra in questi criteri predeterminati, a prescindere dalla presenza dei referenti politici delle Regioni nelle riunioni.  Quando arrivano in Conferenza, i provvedimenti di ripartizione hanno dunque già avuto il via libera da parte delle commissioni tecniche e, salvo in casi particolari, non sono più oggetto di confronto in quanto sottoposti preventivamente a tutte le Amministrazioni interessate. La Valle d'Aosta partecipa direttamente ai lavori preparatori finalizzati a definire la posizione comune delle Regioni e delle Province autonome che viene poi resa in sede di Conferenza Stato-Regioni e Regioni unificata. In ogni caso, anche se non partecipano direttamente, le Amministrazioni regionali possono esprimere la propria posizione per iscritto nel caso sia divergente rispetto a quella delle altre Regioni. Ho preso parte in videoconferenza alle riunioni della Conferenza delle Regioni e Province autonome dell'8 e 22 marzo e del 7 aprile e non mancherò di informare il Consiglio Valle ogni qualvolta verranno trattati argomenti di particolare importanza.»

Il Consigliere Restano ha replicato: «Il sistema delle Conferenze assume decisioni molto importanti che hanno anche un riscontro economico e proprio in una di queste - quella del 19 aprile - a cui lei non ha partecipato, sono stati distribuiti un mucchio di soldi e, in particolare, 285 milioni di euro per il settore dell'acquacoltura. Sul tema dell'acquacoltura la Valle d'Aosta non ha avuto niente, non so se sia a causa della sua assenza, ma le segnalo che anche in Valle ci sono aziende presenti con questo tipo di attività. Abbiamo proposto una legge che istituzionalizza la Conferenza delle Regioni che viene però sminuita a causa delle nostre assenze magari perché concomitanti con le sedute del Consiglio regionale. Invece, in caso di partecipazione a eventi e cerimonie di altro genere, la maggioranza non ha problemi a stravolgere l'ordine del giorno per potervi prendere parte, proprio come avvenuto il 19 aprile quando c'era anche la riunione della Conferenza delle Regioni di cui vi ho parlato. Auspico che questa Assemblea sia opportunamente informata delle convocazioni della Conferenza che troverebbero il nostro accordo nel caso in cui fosse necessario spostare le date dell'adunanza per consentire al Presidente la partecipazione alle riunioni. I valdostani hanno il diritto di essere degnamente rappresentati.»

 

LT

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Comunicato n° 225 dell'11 maggio 2023
Interrogazione sui progetti di inserimento lavorativo per pazienti fibromialgici

 

L'inserimento lavorativo dei pazienti fibromialgici è stato al centro di un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste trattata nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023.

In particolare, richiamando le legge regionale 25/2021 che ha riconosciuto la fibromialgia e che ha dettato disposizioni anche in materia di inserimento lavorativo per i pazienti che soffrono di questa malattia, il gruppo ha interrogato il Governo per sapere quali progetti siano stati avviati, quali azioni poste in atto per individuare i finanziamenti disponibili, i criteri di inserimento lavorativo e gli indicatori di valutazione dei carichi di lavoro.

L'Assessore alla formazione e lavoro, Luigi Bertschy, nel sottolineare l'importanza di questa iniziativa che è discussa proprio alla vigilia della Giornata mondiale della Fibromialgia, ha riferito: «Stiamo lavorando con la struttura regionale che si occupa di collocamento mirato: ad oggi, sono iscritte nelle liste una decina di persone affette da fibromialgia, in comorbidità ad altre tipologie di tipo psichico e fisico e stiamo portando avanti dei progetti con gli altri iscritti al collocamento mirato. Oggi, come emerso dai confronti con la referente dell'associazione fibromialgica, la priorità è quella di dare un contributo per il mantenimento del posto di lavoro, il che comporta un adattamento della gestione delle attività rispetto alle condizioni di salute della persona. Questa è la sfida sulla quale dobbiamo lavorare nel prossimo periodo, cercando anche di guardare ad altre realtà perché sulla tematica non ci sono ancora punti di riferimento come avviene per altre patologie. Le attività concordate sulle quali vogliamo intervenire riguardano azioni di informazione sui servizi del collocamento mirato ai membri scritti dell'associazione fibromialgica, che rappresenta un bacino di utenza potenzialmente interessato, la collaborazione per operazioni di sensibilizzazione rivolte alle imprese in relazione alla patologia e ai risvolti lavorativi - sotto questo profilo vorremmo proporre un progetto all'interno dell'Alleanza per il lavoro di qualità - e azioni che prevedano forme di tutoraggio-monitoraggio dell'inserimento lavorativo per il mantenimento del posto di lavoro relativamente alle persone iscritte. Per la realizzazione delle progettualità sono già a disposizione delle risorse e saranno utilizzati finanziamenti specifici a valere su fondi regionali e sul Fondo sociale europeo. Riguardo alla questione dei carichi di lavoro, la questione è più complessa e stiamo facendo degli approfondimenti: ci confronteremo con le aziende, per settori, per individuare degli indicatori minimi su cui costruire delle progettualità. Il tema sarà inoltre portato all'interno del Consiglio per le politiche del lavoro coinvolgendo la referente dell'associazione fibromialgici.»

«Ricordo che la legge per il riconoscimento della fibromialgia, approvata dal Consiglio nel 2021, è nata sotto nostro impulso - ha replicato il Consigliere Luca Distort -. La volontà di portare all'attenzione dell'Aula questa precisa parte della norma deriva dalla nostra visione di società, che è quella di trovare collocamento all'interno del mondo del lavoro. Il lavoro nobilita l'uomo e sentirsi utili è l'elemento fondamentale, perché una persona che si sente apprezzata farà sempre più del previsto. La risposta dell'Assessore rivela che nella sostanza, da ottobre 2021 a oggi, non si è fatto granché: questa iniziativa vuole quindi essere di sprone all'Assessore, perché questa è una tematica seria, che rappresenta un disegno di società e un livello di civiltà. Auguro all'Assessore di riuscire a portare avanti dei progetti in linea con quanto scritto in legge, rammentando che un albero di riconosce dai suoi frutti.»

 

SC

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Comunicato n° 226 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sul collegamento intervallivo di Cime Bianche

 

La questione del collegamento intervallivo di Cime Bianche è stata nuovamente affrontata nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha richiamato la lettera che «l'onorevole Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde, ha scritto a Elly Schlein per chiederle di intervenire in modo che si apra una riflessione nel PD valdostano in merito al progetto di Cime Bianche. Considerato che la Commissione consiliare sta analizzando lo studio sulla potenziale realizzazione di questo collegamento e che presto i tempi potrebbero essere maturi per chiudere la questione, è importante capire quali siano le intenzioni politiche ancor prima che tecniche. Vogliamo quindi sapere dal Governo se ci sia mai stato un confronto specifico all'interno della maggioranza sulla sua realizzazione; se tutte le forze di Governo si sono espresse a favore dell'opera; se è intenzione del Presidente della Regione condurre un confronto con il PD per verificare la sua posizione.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto che «il tema del collegamento intervallivo è stato oggetto di ampio e prioritario confronto tra i componenti della presente maggioranza. Il confronto sulla tematica conferma quanto sottoscritto dai 19 componenti di maggioranza e riportato nel programma di governo e ribadito in ogni circostanza pubblica dove si è discusso dell’argomento, ossia di proseguire nell’iter che possa portare alla realizzazione dell’opera. Altre conferme le potrete avere con il voto dei futuri atti di indirizzo e di scelta politica dai quali non si potrà prescindere per il proseguo del percorso tecnico-autorizzativo e amministrativo necessario per arrivare alla realizzazione definitiva dell’intervento. Questo tipo di percorso rimane per noi prioritario così come riuscire nell'esecuzione dell'opera in tempi congrui.»

Il Vicecapogruppo Aggravi, nella replica, ha preso atto che «se ci sarà una risposta della Segretaria nazionale del PD avrà questo tenore: i miei rappresentanti hanno votato un programma che prevedeva la prosecuzione dell'iter e la realizzazione del collegamento. Staremo a vedere e chiediamo al Presidente se ci farà sapere l'eventuale risposta della Segretaria Schlein. Dall'altro, prendiamo atto che questa maggioranza è autosufficiente sulla questione Cime Bianche e che, in base alle parole del Presidente, lo vedremo con il voto sui prossimi atti. Questa è un'ottima notizia soprattutto per le comunità interessate: il gruppo Lega fornirà tutto il suo impegno affinché questo studio venga valutato e possa essere utile non solo alle Società che lo hanno commissionato ma a tutta l'Amministrazione, che è l'azionista finale di quelle Società.»

 

SC

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Comunicato n° 227 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sulla creazione di "méthodes" per l'insegnamento del francese

 

L'insegnamento della lingua francese nella scuola primaria è stato oggetto di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023.

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha osservato che «nella pratica didattica della nostra scuola primaria, l'insegnamento del francese non corrisponde a quello previsto per i coetanei francesi o svizzeri: gli insegnanti generalmente adottano libri studiati per alunni madrelingua ma con un livello inferiore rispetto alla classe effettivamente frequentata. Gli insegnanti della primaria, soprattutto per quanto riguarda la prima classe, sono costretti a creare da soli il materiale didattico vista la difficoltà a reperire testi adatti alla pratica in uso nelle scuole valdostane. In passato sono state realizzate delle "méthodes" per gli alunni valdostani che ben si adattavano alle esigenze: buone pratiche che non sono più state coltivate. L'Assessore all'istruzione aveva parlato della creazione di gruppi di lavoro per realizzare delle "méthodes" ad hoc: vorremmo quindi sapere se questi gruppi siano stati attivati al fine di creare il materiale didattico più confacente all'insegnamento del francese nelle scuole primarie valdostane.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha ricordato che «ci sono diversi materiali pubblicati sul sito Webécole, a disposizione delle scuole che possono anche richiederne alcune copie cartacee alla Sovraintendenza agli studi in occasione dell’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico successivo. Abbiamo poi delle méthodes con attività di lettura e scrittura in lingua francese, adattate al contesto valdostano, e rivolte prioritariamente ai bambini delle classi prime della scuola primaria: tra quelle più recenti vi è "Dame Coca", che si aggiunge alla Collection Crayon (Séquences), che raccoglie percorsi didattici sulla storia del ’900 e sulle scienze, il "Fichier de civilisation valdôtaine", che presenta diverse attività di lettura e comprensione riguardanti la storia, la geografia e le tradizioni locali. Cito anche l’ultimo lavoro realizzato dalla professoressa Gabriella Vernetto e promosso dal Centre d’études Abbé Trèves, "Les Cahiers de Thor - À la découverte du français", per favorire l’apprendimento del francese nella scuola dell’infanzia e primaria, attraverso un approccio plurilingue orientato all’azione: è il primo volume di una serie di quaderni didattici che si basano su un personaggio mediatore, il cane Thor, che gestisce anche un blog, "Une vie de chien", interagendo a distanza con gli alunni. In applicazione dei principi degli "approcci plurali alle lingue e alle culture", previsti dal curricolo scolastico della Valle d’Aosta, questo primo volume propone attività che permettono ai bambini di scoprire o riscoprire la lingua francese aprendo le porte alla comunità francofona facendo diventare il francese una sorta di ponte verso altre lingue e culture. Il volume è stato sperimentato in alcune classi della scuola dell’infanzia e primaria dagli studenti del quarto e quinto anno di Scienze della formazione primaria nell’ambito dei loro percorsi di tirocinio. In questo ultimo periodo, abbiamo posto l'attenzione ai diversi stili di apprendimento/insegnamento, attraverso la fruizione non solo di manuali, ma anche di video sulla storia e, in particolare, sulla civilisation valdôtaine.»

Sui gruppi di lavoro, l'Assessore ha evidenziato che «oltre al coinvolgimento degli studenti degli ultimi anni di Scienze della formazione primaria, durante i tirocini nelle scuole valdostane, la Sovraintendenza ha continuato a proporre attività di formazione ai docenti di ogni ordine e grado, comprese le scuole primarie,  con momenti specifici di ricerca-azione, in collaborazione con l'Institut national supérieur du professorat et de l'éducation (INSPE) de Lorraine, per la realizzazione di "Pistes didactiques pour l'enseignement de l'histoire et/ou de la géographie en français" e di "Pistes didactiques pour l'enseignement de l'histoire en français", come richiesto dagli stessi insegnanti.  Stiamo lavorando insieme al BREL e ad altre realtà per produrre ulteriori ausili da mettere a disposizione dei docenti.»

Il Consigliere Sammaritani ha preso atto «delle notizie positive riguardo ai nuovi materiali realizzati, in particolare del lavoro promosso dalla professoressa Vernetto. Tuttavia, non credo che la situazione sia così rosea come si dipinge: la nostra interpellanza deriva infatti da segnalazioni degli insegnanti. Rilevo poi come l'Assessore sia stato molto fluido, al limite dell'ambiguo, sull'attivazione dei gruppi di lavoro: siamo al giro di boa della Legislatura, non possiamo continuare a dire faremo. Bisogna fare.»

 

SC

 

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Comunicato n° 228 dell'11 maggio 2023
Interpellanza su problematiche di pubblica sicurezza in un progetto SAI

 

Le criticità riscontrate all'interno di un progetto del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) sono state affrontate con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023.

«I residenti di Saint-Vincent hanno segnalato l'ennesimo episodio avvenuto l'11 marzo scorso all'interno di uno degli appartamenti destinati all'accoglienza SAI che ha richiesto l'intervento dei Carabinieri per sedare una rissa tra alcuni ospiti - ha riferito il Capogruppo Andrea Manfrin -. Uno degli ospiti veniva ammanettato per contenerlo, veniva chiamata un'ambulanza e i Carabinieri rinvenivano anche un coltello potenzialmente utilizzato per l'aggressione. A seguito di numerosi approfondimenti che abbiamo effettuato, ci risultano altri tre episodi della stessa gravità - che non sono certo indice di una situazione di convivenza civile - a cui si è aggiunta la segnalazione di un intenso via-vai notturno all'interno dell'alloggio. Chiediamo al Presidente della Regione le azioni messe in campo per evitare il ripetersi di queste azioni, sia dal punto di vista del COSP che per quanto riguarda la Prefettura.»

«Il progetto SAI è interamente finanziato dal Ministero dell’interno tramite il Fondo nazionale per le politiche e i Servizi dell'Asilo e non ha alcun rapporto con i CAS, Centri di accoglienza straordinaria, gestiti invece dalle Prefetture e quindi, in Valle d’Aosta, dalle strutture dell’Amministrazione regionale - ha premesso il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Non conosciamo il tenore della segnalazione richiamata, ma la questione non è in nessun modo di competenza della struttura Affari di Prefettura, della Presidenza della Regione o del COSP, dal momento che il progetto SAI è gestito dai Comuni in rapporto diretto con il Ministero dell’interno e, soprattutto, perché non vi è mai stato alcun problema di ordine pubblico, né in passato, né nell’episodio oggetto dell'interpellanza che non ha dato luogo ad alcun tipo di segnalazione. In assenza di qualsiasi notizia ufficiale, abbiamo comunque chiesto informazioni al Comune di Saint-Vincent che ci ha comunicato che l’11 marzo scorso non si è verificata nessuna rissa o aggressione. Si è trattato di un problema di disagio psichico di un giovane rifugiato che ha portato gli operatori della struttura a chiedere l’intervento delle Forze dell’ordine per evitare che il ragazzo potesse fare male a sé stesso o a un altro ospite della struttura. Il ragazzo è stato preso in carico dai servizi sanitari e ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale regionale e successivamente trasferito in un altro servizio territoriale adeguato alle sua attuali condizioni sanitarie.»

Il Capogruppo Manfrin ha replicato: «La competenza della Presidenza della Regione anche attraverso il COSP esiste eccome! Riteniamo che il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica abbia tra le sue incombenze anche quella di occuparsi di queste situazioni, a prescindere che siano generate da un disagio psichico o meno. Questo non è l'unico caso che riguarda il centro SAI di Saint-Vincent, tant'è vero che i residenti della zona temono per la loro incolumità. E anche il "via-vai notturno" che ci è stato segnalato dovrebbe essere preso in considerazione e non ignorato. È questa la sicurezza che il Presidente vuole garantire? Sulla questione dei finanziamenti, segnalo che, a differenza di quanto risposto, i SAI prevedono una compartecipazione economica da parte delle amministrazioni locali. Dal 2017 al 2020 gli ospiti sono costati alle casse del Comune di Saint-Vincent 100mila euro che avrebbero potuto essere destinati a soddisfare le esigenze dei cittadini.»

LT

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Comunicato n° 229 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sui NEET, giovani che non sono occupati né inseriti in percorsi di istruzione e formazione

 

Quanti sono i giovani tra i 15 e 29 anni residenti in Valle d'Aosta? E quanti tra questi non studiano, non lavorano e non fanno formazione? È quanto ha chiesto il gruppo Forza Italia con un'interpellanza posta nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023.

In particolare, il Capogruppo Pierluigi Marquis ha ricordato che «il numero di NEET (not in employment, education or training) tra i 15 e i 29 anni risulta essere in Italia molto alto rispetto ad altri paesi. In Valle d'Aosta, l'offerta scolastica e quella lavorativa risentono entrambe della connotazione di regione di montagna, della particolarità del modello insediativo e del ridotto numero di abitanti. Ecco perché riteniamo importante fare il punto della situazione e capire se siano state fatte delle valutazioni esplorative per meglio conoscere lo stato di NEET in Valle in relazione alle tre tipologie di classificazione (non occupati, non inseriti in percorsi di istruzione e di formazione). Sarebbe importante cercare di individuarli per farli uscire da una situazione oggettiva di difficoltà e per creare loro un progetto di vita. Inoltre, vorremmo conoscere le iniziative regionali del 2022 e 2023 per coinvolgere e attivare i giovani valdostani e con quali risultati.»

L'Assessore alla formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha parlato dei NEET come «uno degli obiettivi più difficile da raggiungere, ma è uno dei problemi più importanti da risolvere per i prossimi anni. I giovani residenti in Valle d’Aosta nella fascia di età 15-29 anni sono 17.765. Ci sono vari dati ISTAT riguardo ai NEET che noi non riteniamo veritieri per una serie di fattori: quindi, nel 2022, il Dipartimento delle politiche del lavoro, in collaborazione con l'Università della Valle d'Aosta, ha realizzato un’indagine metodologica per giungere ad una quantificazione puntuale del fenomeno e sono in corso le interlocuzioni con i diversi enti e istituzioni titolari delle banche dati. È stata incaricata la società WeGroup, specializzata in data analysis, che ha sviluppato un modello in grado di individuare i singoli ragazzi rientranti nella categoria dei giovani NEET, attraverso i dati provenienti dalle banche dati regionali. Tale modello è in corso di perfezionamento, al fine di ottenere i dati reali sul fenomeno in Valle d’Aosta.»

L'Assessore ha poi evidenziato le azioni attuate nel 2022 e 2023: «Con la Cittadella dei Giovani è stato promosso il progetto Reconnect, percorsi di orientamento individualizzati, laboratori tematici, visite aziendali; sul programma nazionale GOL (Garanzia occupabilità lavoratori), attualmente in corso, è stata prevista una linea d’intervento rivolta a 60 giovani NEET con bisogni complessi per attività di orientamento specialistico, di accompagnamento al lavoro individuale e aggiornamento; con fondi PNRR, la Regione ha messo a disposizione dei giovani con età superiore ai 18 anni un catalogo di corsi di formazione gratuiti per l’acquisizione di specifiche competenze professionali direttamente spendibili nel mondo del lavoro. Inoltre, segnalo che a partire dal 2022, è possibile per gli allievi della IeFP (il triennio di Istruzione e formazione professionale) attivare un contratto di apprendistato di primo livello e dunque entrare in azienda a partire dal secondo anno di corso, così da avvicinare ancor di più formazione e mercato del lavoro. Tra il 2022 e il 2023, è stato inoltre avviato il programma “Garanzia Giovani Fase II”, che ha previsto un percorso integrato di orientamento specialistico, tirocinio extracurriculare e accompagnamento al lavoro, al quale hanno partecipato 17 ragazzi. Infine, all’interno del Dipartimento politiche del lavoro è attivo tutti i giorni il servizio del Centro orientamento che offre supporto e attività accompagnamento per tutti i giovani che devono compiere scelte scolastiche, formative e lavorative o che hanno la necessità di ridefinire il loro percorso professionale. Il lavoro che dobbiamo fare come sistema dei servizi è, in primis, dare una risposta ai giovani che si trovano in questa situazione e, in secondo luogo, pensare anche al futuro in un'ottica di prevenzione andando a migliorare, insieme a tutti gli attori del sistema educativo e lavorativo, il percorso di orientamento scolastico e l’inserimento nel mondo del lavoro per evitare che altri giovani perdano fiducia nel loro futuro.»

«Qualcosa si sta muovendo su questa materia e dalle parole dell'Assessore emerge che c'è la consapevolezza delle difficoltà - ha replicato il Consigliere Marquis -. Fa piacere che si stia lavorando alla creazione di una banca dati, che permetterà di conoscere il fenomeno: per trovare delle soluzioni, occorre conoscere. Mi auguro che la banca dati non sia solo una fotografia dello stato attuale, ma che sia un progetto che determini un fascicolo delle persone, seguendone l'evoluzione: questo servirà a monitorare il percorso di vita e gioverà a tutte le iniziative dell'Amministrazione. I NEET sono giovani che bisogna intercettare e andare a trovare: è un fenomeno che si conosce ancora poco, tuttavia i dati a livello nazionale preoccupano. I giovani sono il nostro futuro e vanno supportati. Monitoreremo le iniziative che saranno messe in campo.»

 

SC

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Comunicato n° 230 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sul ritrovamento del Guerriero "viaggiatore"

 

Con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 maggio è stata affrontata la questione del ritrovamento del Guerriero celtico nel cantiere ad est dell'ospedale Parini.

Il Consigliere Diego Lucianaz ha ricordato che «il ritrovamento, ritenuto di eccezionale valore e di elevato interesse archeologico, è avvenuto nell'inverno 2014-2015, a seguito del quale si annunciavano anche delle analisi del DNA dei resti ossei per approfondire questa scoperta incredibile che avrebbe potuto diventare un'attrazione turistica internazionale con grandi ricadute turistiche ed economiche per la nostra regione. Dell'importanza della valorizzazione di quest'area avevano già parlato a suo tempo dei Consiglieri che oggi siedono tra i banchi della maggioranza e del Governo. Questo tumulo colossale dalle dimensioni cinque volte superiori a quello di Stonhenge, dopo 2.700 anni di riposo, ci ha restituito i resti del Guerriero celtico, ora spostati e di cui non abbiamo più notizie e non sappiamo quale sarà il futuro. Chiediamo quindi dove sia conservato attualmente lo scheletro del guerriero e quale ubicazione si intenda riservargli nel futuro; quale genere di esami sono stati svolti sul reperto e quali le risultanze a livello scientifico e storico; se si intenda mantenere le condizioni del tumulo nelle deprimenti condizioni attuali. Si prevede per il futuro un ridimensionamento al fine di permettere l'allestimento del prossimo cantiere o, al contrario, si intende valorizzare la tomba rendendola visitabile? Vorremmo anche sapere se esiste un programma concreto per la promozione nelle scuole e presso il grande pubblico delle immagini dei ritrovamenti magari attraverso un aggiornamento della mappa del sito, la possibilità almeno per chi ne fa richiesta di essere accompagnati sul luogo e la diffusione del documentario "Il viaggiatore delle Alpi" di Alessandro Stevanon e Akhet che, durante lo scavo, hanno realizzato delle immagini inedite con cui è stata aperta la Rassegna internazionale del Cinema archeologico di Rovereto nel 2016.»

«Le ossa dello scheletro, integralmente conservato, del Guerriero celtico sono attualmente custodite in condizioni ottimali presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza e dallo scheletro sono stati prelevati solo minuscoli frammenti di due molari per le analisi isotopiche e del DNA - ha assicurato l'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz -. La notizia di un "trafugamento delle ossa" è del tutto priva di fondamento e frutto di una fake news che, purtroppo, ha avuto molto seguito sul web e sui canali social. Nel 2021, in occasione del "pesce d'aprile", era uscita una notizia su un giornale online locale relativa a un trafugamento dei resti del Guerriero dal cantiere e a un danneggiamento della tomba, ipotizzando che “potessero essere stati alcuni Salassi stanchi di aspettare l’ampliamento dell’ospedale”. In futuro, il Guerriero celtico sarà ricollocato nella sua tomba originaria nel sito archeologico che verrà realizzato all’interno dell’Ospedale. La Soprintendenza ha già approvato, in via preliminare, una bozza di progetto che prevede la possibilità di visitare il tumulo e il cerchio lapideo datati alla prima età del Ferro.»

Per quanto riguarda le analisi scientifiche effettuate sul reperto, Guichardaz ha riferito che «i risultati sono già stati divulgati durante numerosi eventi aperti al pubblico e troveranno spazio anche negli apparati didattici del futuro sito archeologico. Sono state eseguite analisi antropologiche, supportate da esami radiologici che indicano che si tratta di un uomo adulto, morto all’età di circa 30/40 anni per cause naturali, alto circa 1m74 cm, di costituzione robusta. Soffriva di artrosi vertebrale, soprattutto lombare, e di un disallineamento della colonna vertebrale con rotazione verso l’esterno. Le analisi al Carbonio 14 riportano una data calibrata al 627 a.C. Le analisi archeobotaniche e polliniche sui sedimenti di terreno raccolte all’interno della camera funeraria permettono, invece, di ricostruire il paesaggio vegetale limitrofo composto da boschi di betulacee (betulle e ontani), pini silvestri, querce e coltivazioni di cereali (farro) e la presenza, di numerose piccole schegge di legno di pino silvestre, sembra avvalorare l’ipotesi dell’esistenza di una cassa lignea che conteneva il corpo. Sono state fatte anche analisi degli isotopi dello Stronzio radioattivo (87Sr/86Sr) per ricostruire la dieta e la provenienza del Guerriero. La sua alimentazione era ad alto contenuto proteico, composta in larga parte da carne, latte e derivati e le concentrazioni di metalli bio-essenziali sono compatibili con valori di individui sani moderni mentre non sono state riscontrate alterazioni da elementi tossici (piombo e mercurio). Nessuna traccia di carie o tartaro nella dentatura. Queste analisi consentono di fare delle considerazioni preliminari sulla provenienza del Guerriero: i diversi rapporti isotopici dello Stronzio dei molari M1 e M3 indicano con certezza che l’individuo si è spostato dal luogo dove è nato (M1) a un altro luogo in un’età compresa tra i 7 e i 16 anni (M3). Un ulteriore valore isotopico dello Stronzio nella dentina indica che in età adulta (o comunque dopo i 16 anni) si è spostato ad Aosta, dove è morto. Le analisi del DNA antico, molto lunghe e complesse, sono tutt’ora in corso e consentiranno di circoscrivere, forse, l’area di provenienza del Guerriero. Per ora, in via del tutto informale è stata comunicata la corrispondenza del suo DNA per linea materna con un individuo sepolto nel sito di Kleinaitingen-Gewerbegebiet in Germania.»

Sulle condizioni attuali del tumulo l'Assessore ha precisato che «è molto ben conservato e protetto all’interno dell’area di cantiere. Non sono previsti, perché non necessari, né il suo “ridimensionamento” né il suo “interramento”. Il tumulo verrà invece riportato alla luce all’interno del sito archeologico del futuro ospedale e reso visibile nella sua integrità.  La sua “segregazione inappropriata in un angolo appartato dell’area megalitica” è fuori discussione e priva di significato poiché l’operazione risulterebbe incoerente. Il tumulo deve restare, e resterà, là dove è stato pensato e costruito quasi 2650 anni fa. Per quanto riguarda le attività divulgative, le immagini del ritrovamento e le risultanze degli studi sul Guerriero sono già state ampiamente divulgate sia in ambito locale sia nazionale anche in una puntata di SuperQuark del 2019 condotta da Alberto Angela. Il video “il Viaggiatore delle Alpi” a cura di Alessandro Stevanon è stato presentato in occasione di una conferenza del mese di settembre del 2019 di Plaisirs de culture. La visita al tumulo attualmente non è possibile data la copertura di protezione che lo sovrasta. Molti studiosi di fama internazionale, attirati anche dalle numerose pubblicazioni di scientifico, sono già venuti a visitarlo al momento della sua scoperta e finché è stato visibile. La realizzazione del sito archeologico all’interno dell’ospedale sarà sicuramente l’occasione di un suo rilancio all’interno di programmi concreti di divulgazione per scuole e grande pubblico. Nel frattempo i tecnici della Soprintendenza si rendono disponibili a organizzare ulteriori conferenze coloro che lo desiderassero.»

Nella replica, il Consigliere Lucianaz si è detto «rassicurato dalla risposta, anche se non ho percepito tutta l'attività divulgativa di cui ha parlato l'Assessore. È importante far conoscere questo reperto anche e soprattutto ai giovani e non solo.»

 

LT

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Comunicato n° 231 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sul servizio idrico integrato

 

Il tema delle tariffe del servizio idrico integrato è stato affrontato nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023 con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Erik Lavy ha ricordato che «a maggio dell'anno scorso è stata approvata la legge regionale con cui si è riformata l'organizzazione del servizio idrico integrato, individuando un unico ambito territoriale ottimale per la sua gestione e individuando il BIM quale ente di governo. Per la gestione dell'ambito è stata poi creata la società in house Services des eaux valdôtaines. La questione della determinazione delle tariffe è fondamentale: è vero che le componenti di costo sono definite dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ma margini di lavoro per determinare la tariffa ci sono e sarà una scelta politica farlo. A che punto è l'iter di determinazione e approvazione della tariffa? E quali sono le intenzioni per evitare la determinazione di una tariffa unica per tutta la Regione che sarebbe un disastro per chi abita nei comuni montani?»

L'Assessore al territorio, Davide Sapinet, ha riferito che «a luglio 2022, il BIM ha affidato un incarico di consulenza finanziaria e supporto tecnico specialistico per l’elaborazione del metodo tariffario idrico al raggruppamento temporaneo Hydrodata Spa - REF Srl, il cui contratto è stato sottoscritto a inizio ottobre.  Presso il BIM è stato quindi avviato il lavoro per la predisposizione del nuovo metodo regionale (MTI-VdA): in questa prima fase di analisi si riscontrano situazioni diverse in quasi 74 comuni, che sono dettate dalle diverse tipologie dei territori ma anche generate dalle tempistiche con cui i vari enti locali hanno messo in atto gli investimenti. Il 4 maggio c'è stato un primo confronto con la Giunta: abbiamo fatto presente la necessità di un'armonizzazione per andare a superare questa eccessiva frammentazione, pur rispettando le diverse esigenze e andando a creare dei "bacini tariffari" in considerazione delle tipologie dei Comuni. Tra maggio e giugno si ipotizza che si arriverà all'approvazione formale dei criteri (Assemblea BIM, Regione, parere Commissioni consiliari e delibera di Giunta per la sua approvazione definitiva).»

«A partire dai criteri del nuovo metodo regionale - ha proseguito l'Assessore -, sarà il BIM a definire puntualmente le tariffe che saranno applicate dalla Société des eaux valdôtaines (la società in house del BIM), sulla base degli importi discendenti dagli interventi programmati nel Piano d’ambito che il BIM ha approvato a fine giugno 2022. In merito ai criteri va ricordato che il grado di libertà è assai limitato in quanto vi è la necessità, evidenziata dalle recenti sentenze della Corte costituzionale di mantenere la conformità alle direttrici della metodologia tariffaria statale, ovvero di mantenere la coerenza con le disposizioni contenute nelle deliberazioni di ARERA.»

Il Consigliere Lavy ha replicato: «Non conforta che non sia stata esclusa la tariffazione unica per tutta la Valle, perché altrimenti tutti i discorsi sul rispetto di chi vive in montagna suonano come parole al vento. Noi abbiamo competenza primaria sulle acque, ma a differenza delle Province autonome di Trento e Bolzano non abbiamo possibilità di manovra all'interno del sistema regolatorio definito da ARERA. Dove sono le nostre prerogative? Facciamole valere perché gli strumenti ci sono. Bolzano e Trento fanno come vogliono, mentre noi dobbiamo essere assoggettati alla volontà dello Stato su qualsiasi cosa. "Maîtres chez nous" significa farsi valere sui tavoli a Roma, non calare sempre le braghe.»

 

SC

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Comunicato n° 232 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sulla gratuità "under 25" per i siti archeologici e culturali

 

L'abbassamento del limite di età per il godimento della gratuità all'accesso ai siti archeologici e culturali valdostani è stata al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023.

«Nel 2021 è stata istituita, in via sperimentale, la gratuità per la fascia di età 0-25 anni che è stata pubblicizzata attraverso una campagna di comunicazione e promozione voluta dal Governo regionale dal costo di 25mila euro - ha affermato la Consigliera Raffaella Foudraz -. Con una delibera del marzo scorso, invece, la Giunta ha abbassato a 18 anni l'età massima per poter accedere gratuitamente ai siti valdostani che sono importanti luoghi di storia e cultura per i quali sono stati fatti considerevoli investimenti al fine di renderli fruibili. Chiediamo quale sia la motivazione alla base di questa scelta

«Quello sulla gratuità dei musei non è un dibattito nuovo e non è una novità purtroppo nemmeno il fatto che quello della cultura sia un settore che ha bisogno di interventi urgenti e strutturali, soprattutto dopo due anni di pandemia e restrizioni che hanno eroso ulteriormente le già risicate risorse del comparto culturale - ha premesso l'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz -. Nei Paesi europei sono in vigore diverse soluzioni. In Gran Bretagna, ad esempio, per visitare musei come British Museum, National Gallery e Tate Modern, non è necessario pagare un biglietto; le collezioni permanenti sono quasi sempre gratuite mentre si paga l’ingresso, spesso assai oneroso, per le mostre temporanee. In Francia si paga, invece, il biglietto, all’incirca con le stesse forme di riduzione e/o gratuità in vigore qui da noi, ma ci sono giorni dedicati in cui l’accesso è libero per esempio le prime domeniche del mese. Madrid invece ha optato per delle fasce orarie ad accesso libero per musei come il Prado o il Reina Sofia, di solito le ore che precedono la chiusura. In Italia, nei musei statali, entrano gratis i ragazzi fino a diciotto anni mentre per la fascia compresa tra i diciotto e i venticinque anni è prevista un’agevolazione. Inoltre esiste un elenco di soggetti che beneficiano dell’ingresso gratuito, e che comprende giornalisti, insegnanti in servizio, dipendenti del Ministero della Cultura, membri ICOM, guide turistiche e interpreti, portatori di handicap e accompagnatori, docenti e studenti di architettura e belle arti ecc, così che, mediamente, un gran numero di fruitori entra senza pagare, con punte ancora più alte nei luoghi più visitati da scolaresche e comitive. Aggiungo solo, a titolo di informazione, che le nostre tariffe intere e ridotte in vigore nei musei da noi gestiti (e anche nei castelli/monumenti di proprietà regionale) sono generalmente più accessibili rispetto alla media di quelle statali e provinciali (solo per dire i biglietti interi delle attuali mostre di Mirò e di Robert Capa costano 6 € e nei castelli un adulto pagante non spende più di 8/9 €). La nostra politica tariffaria, che comunque la precedente giunta ha adeguato al rialzo, anche in considerazione degli aumentati costi energetici e gestionali, continua comunque ad essere estremamente “friendly” sia nei confronti dei residenti sia dei turisti e soprattutto dei giovani (a prescindere che siano studenti o lavoratori), sempre nell’idea che la Cultura (con la C maiuscola) debba essere accessibile al più alto numero di fruitori

Per quanto riguarda il "Valle d’Aosta Culture pass - under 25" Guichardaz ha specificato che «è stato istituito con la delibera 583/2021 con la volontà di agevolare i giovani e di avvicinarli al patrimonio culturale in un periodo di grande incertezza e difficoltà: lo stato di emergenza sanitaria per la pandemia COVID-19, dichiarato dal gennaio 2020 ancora in corso, con le varie disposizioni in materia di contenimento del contagio, tra cui l’obbligo all’isolamento sociale, avevano portato a una generalizzata chiusura dei luoghi della cultura, cui corrispose, tuttavia, una rapida apertura virtuale. In tal modo i musei, i siti e i castelli si attrezzarono per raggiungere il pubblico direttamente a casa. Con la cessazione delle misure di sicurezza, si osservò un forte interesse a riappropriarsi di quanto era stato lungamente vietato. Tra le iniziative, dunque, volte a sfruttare questa virtuosa tendenza facilitando l’accesso nei luoghi culturali a valle di un periodo economicamente problematico le cui conseguenze psico-emotive ricaddero principalmente sui giovani privati del contatto sociale della scuola e del tempo libero, si decise di attivare la gratuità fino ai 25 anni in via sperimentale. Una sperimentazione che è proseguita parallelamente agli effetti della crisi pandemica, ma che, oggi, in considerazione sia dei dati relativi all’effettiva presenza di questa specifica fascia di pubblico, sia delle necessità di manutenzione, rinnovamento e adeguamento richiesti ai luoghi della cultura affinché siano sostenibili energeticamente e accessibili a tutti, si è ritenuto opportuno riservare la totale gratuità al solo pubblico dell’infanzia e degli studenti fino alle scuole secondarie di secondo grado, applicando una tariffa agevolata e in linea con gli standard internazionali per i giovani tra i 18 e i 25 anni compiuti.»

«Era doveroso un confronto con le associazioni e le strutture che si occupano di cultura a livello regionale nello specifico il Forte di Bard e la “Struttura biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette”, che gestisce il Museo di Scienze naturali Efisio Noussan - ha proseguito l'Assessore ai beni culturali -. Alla luce dei dati raccolti nel periodo di sperimentazione (2021–2023) si sottolinea l’efficacia della gratuità in particolare per la fascia 0-18 (che in passato pagava un biglietto a tariffa ridotta) legata ai gruppi scolastici e ai nuclei familiari. Da qui la scelta di mantenere la gratuità per questa fascia d’età e per le scolaresche. A chiusura della sperimentazione della gratuità nella fascia 0 – 25 (di cui, ammetto, sono stato uno strenuo sostenitore fino all’ultimo) possiamo dire, analizzando i dati relativi a un periodo direi piuttosto significativo (due anni tondi), che per la fascia 19-25 abbiamo avuto riscontri non particolarmente pregnanti: purtroppo solo il 7 % dei biglietti gratuiti legati a “Valle d’Aosta Culture card pass” è attribuibile ai ragazzi dai 19 ai 25 anni. Da qui la scelta, condivisa con i dirigenti interessati e con la Giunta, di introdurre per questa fascia un biglietto di 3 euro, un prezzo economico e popolare diverso dalla riduzione canonica applicata nei siti del patrimonio valdostano. Per esempio il biglietto di Aosta archeologica, che comprende l’ingresso al Teatro Romano, il Criptoportico, la chiesa Paleocristiana di San Lorenzo e il MAR, per un ragazzo tra i 19 e 25 anni costa 3 euro anziché i 10 del prezzo intero o gli 8 del ridotto. Un prezzo simbolico che vuole anche dare un segnale alle nuove generazioni che erediteranno il nostro patrimonio culturale, un patrimonio che è doveroso preservare, conoscere, amare, da ritener “proprio”.»

Rimane però fermo l’impegno di incentivare i giovani a visitare i luoghi della cultura presenti sul territorio regionale organizzando attività e iniziative nuove o rinnovate/riproposte e a loro dedicate - ha concluso Guichardaz -. L’obbiettivo è proprio di continuare a progettare e implementare forme di esperienze rispondenti ai loro interessi e alle loro esigenze, contestuali ad una commisurata agevolazione economica. Concludo con una riflessione che mi è sollecitata dalla formula adottata in alcuni musei italiani dell’accesso gratuito nelle prime domeniche del mese; non voglio escludere alcuna modalità di attrattività turistica e culturale e pertanto non escludo a priori che nel tempo possano essere sperimentate anche altre formule, attualmente non credo sia pensabile immaginare tutte le prime domeniche del mese con ingresso gratuito (immaginatevi il castello di Fénis nella prima domenica di agosto). Più produttive, mirate e pensate sono invece iniziative quali Plaisirs de culture che da più di 10 anni anima le ultime settimane di settembre con gratuità ed iniziative correlate, proprio quando i flussi turistici estivi vanno scemando, in un’ottica di destagionalizzazione e turismo slow

La Consigliera Foudraz si è detta «insoddisfatta della risposta. Questa offerta culturale è stata concepita come sperimentale per avere il tempo congruo e necessario all'analisi dei dati sulla ricaduta dell'iniziativa sul territorio. Tuttavia, sia nel 2021 e in parte del 2022 la nostra regione doveva rispettare le regole nazionali imposte dall'emergenza sanitaria che, ad esempio, imponevano delle limitazioni in termini di numero di accesso ai siti culturali. Queste disposizioni entrarono in vigore nel gennaio 2020 e sono state revocate nel mese di marzo 2022. La sperimentazione sul pass gratuito avrebbe dovuto cessare i suoi effetti al 31 maggio di quest'anno, termine temporale che, secondo il Governo, avrebbe consentito una valutazione tarata su un anno intero con dati più realistici rispetto a quelli degli anni precedenti, condizionati dalle restrizioni pandemiche. Ritengo che solo un anno di sperimentazione non sia sufficiente a valutare la bontà di un'iniziativa il cui obiettivo era quello di avvicinare i giovani fino ai 25 anni al mondo che ruota intorno a castelli e siti culturali. Come può un unico anno di raccolta dati definirsi una sperimentazione attendibile? Segnalo inoltre che l'età media dei giovani che lasciano la famiglia è di 26 anni e mezzo e sono tanti i ragazzi che ancora studiano almeno fino quell'età e il prezzo fissato anche solo a 3 euro può rappresentare un ostacolo per la loro voglia di ampliare il loro bagaglio culturale. Tra l'altro, il costo dei nostri biglietti è più alto di quello previsto nel resto d'Italia: tre euro contro i due nazionali. Sarebbe stato un bel gesto proseguire la sperimentazione nel rispetto della ratio che aveva portato il Governo a fare i ragionamenti che hanno dato il via al pass e che, invece, sono stati completamente disattesi

 

LT

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Comunicato n° 233 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sulla realizzazione di una rete per l'utilizzo del defibrillatore DAE

 

La diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni è stata tratta dall'Aula con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 maggio.

«La missione del defibrillatore precoce è quella di fornire il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza nei casi di morte cardiaca improvvisa: intervenendo nei primi 5/7 minuti dall'evento, le possibilità di sopravvivenza sono alte e diminuiscono con il passare di ogni minuto - ha ricordato il Consigliere Christian Ganis -. È un dispositivo importante che dà valore aggiunto al nostro territorio, caratterizzato da aree remote in cui il tempo di intervento per il soccorso avanzato non è immediato. In Valle è attiva anche l'applicazione "SafetyGo" che consente di allertare gli operatori abilitati all'utilizzo del defibrillatore DAE, installati a diverso titolo sul nostro territorio. Vorremmo conoscere la situazione di gestione e di coordinamento di questi defibrillatori installati sul territorio regionale; se l'applicazione "SafetyGo" è funzionale per gestire il sistema di emergenza, la geolocalizzazione degli operatori e dei dispositivi; se il Governo ha intenzione di creare una rete capillare per l'utilizzo del DAE al fine di rendere la nostra regione una realtà cardio protetta

«Nella nostra regione la diffusione sul territorio di defibrillatori è molto positiva e all’avanguardia - ha risposto l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Con un importante investimento, l'Azienda USL ha recentemente aggiornato l’intero parco tecnologico presente sui propri mezzi di soccorso, con tecnologia di ultimissima generazione. Non abbiamo soltanto un numero di DAE, che è il più alto in Italia per diffusione capillare rispetto al numero di abitanti, ma anche a livello tecnologico siamo all'avanguardia. La Centrale unica del soccorso (CUS) monitora e gestisce sul territorio oltre 400 DAE distribuiti e mappati nei nostri 74 comuni (1 ogni 250 abitanti, compresi i neonati); in alcuni territori la distribuzione è più accentuata in ragione delle attività economiche e sportive che determinano la presenza di importanti flussi turistici che si aggiungono ai residenti a livello stagionale. La gestione tecnica dei DAE (piastre e batterie con relative scadenze) è in capo ai gestori: per i DAE di proprietà dell’Azienda USL, la gestione fa capo all'Ufficio tecnologie e ingegneria clinica, mentre per i DAE di proprietà privata fa capo ad altre società private. L’allertamento attualmente avviene tramite SMS e tramite App

«L’attuale organizzazione garantisce pertanto una rete capillare di defibrillatori sul territorio regionale - ha proseguito Marzi -. La gestione centralizzata da parte della CUS garantisce altresì la piena funzionalità della rete, che è così strutturata: tutti i DAE sono tracciati sul gestionale della CUS; ad ogni DAE sono associati (oltre alla geolocalizzazione) dei “Primi Soccorritori”; tutti i casi di arresto cardiaco sono analizzati e archiviati dalla CUS 118, alla quale compete l'approvazione all'uso del DAE dei soggetti autorizzati all'erogazione di corsi per il rilascio dell'autorizzazione all'impiego del defibrillatore. Possiamo quindi affermare che la Valle d’Aosta può sicuramente definirsi una regione a tutti gli effetti cardioprotetta

Il Consigliere Ganis ha replicato: «Abbiamo una diversa visione della situazione. Le informazioni in mio possesso sono molto diverse. Innanzitutto l'App "SafetyGo" presenta importanti criticità. Poi, quando si parla di "un DAE per ogni 250 abitanti" non si tiene conto della presenza dei turisti e del traffico veicolare e quindi il numero di dispositivi non è sufficiente a garantire un sistema efficiente di primo intervento. Inoltre ci sono sul territorio una serie di dispositivi fantasma che non sono registrati alla CUS e non hanno una certificazione di funzionalità.  Mancano una programmazione condivisa con i vari i soggetti interessati e una cabina di regia che gestisca il sistema nel suo insieme. Una regione cardio protetta andrebbe a beneficio di tutti: residenti e turisti

 

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Comunicato n° 234 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sulla farm community di Fénis

 

La fattoria-comunità per giovani autistici nella cascina del castello di Fénis è stata al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare dell'11 maggio 2023.

«L'idea di realizzare una struttura ideata per dare lavoro a giovani autistici è nata nel 2016 - ha commentato il Consigliere Simone Perron -. Da notizie stampa, risulta però che il progetto si sia arenato nel 2018 e sembrerebbe poter ripartire grazie a una collaborazione siglata tra l'Assessorato delle politiche sociali con l'Università della Valle d'Aosta e l'Istituto superiore di sanità. Chiediamo quale sia stato l'iter del progetto a partire dal 2016; quali i problemi che hanno impedito la costruzione della farm-community; quali gli intendimenti per realizzarla e in che tempi.»

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha sostenuto che «il progetto "La cascina del castello" rappresenta un importante obiettivo dell’articolata programmazione dell’Assessorato che è volto a completare la risposta assistenziale per i soggetti affetti dal disturbo dello spettro autistico. Tengo a sottolineare che tutte le attività svolte fino ad ora sono state condivise con l'Associazione nazionale genitori soggetti autistici (ANGSA VdA) e l'argomento sarà ulteriormente approfondito nell’ambito del Tavolo tecnico autismo.»

«Data la complessità del progetto - ha proseguito l'Assessore -, il 24 gennaio 2022 il Governo Lavevaz ha posto le basi per una collaborazione scientifica a supporto dell’iniziativa con l’Istituto Superiore di Sanità, che ha mostrato interesse rispetto al progetto valdostano. La deliberazione prevede altresì una specifica collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta, per approfondire ulteriormente gli aspetti giuridico-amministrativi dell’operazione. Formalizzate le suddette collaborazioni, nei prossimi mesi sarà individuato il percorso amministrativo più appropriato, allo stesso modo, saranno formalizzate le operazioni di concessione dei beni regionali per la realizzazione della farm community e dell’attività residenziale socio-sanitaria.»

«Nei primi mesi del 2022 - ha specificato - da Assessore al patrimonio fui coinvolto negli incontri tenuti dal collega Barmasse e gli uffici dell'Assessorato della sanità. Per meglio agevolare il percorso da intraprendere riguardo all’eventuale modalità di valorizzazione del fabbricato, comunicammo all’Assessorato sanità la piena disponibilità del bene, provvedendo ad estrarre il medesimo dal Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, consentendo così di indirizzare l’utilizzo della struttura con una finalità tutta sanitaria. In tal senso, andammo a definire infatti che fossero le strutture competenti per materia a dover valorizzare iniziative così complesse e specifiche. Ecco che oggi siamo ben lieti di raccogliere questo testimone per questa nobile e vitale iniziativa per chi vive queste esigenze nella nostra comunità.»

«È un quadro molto complesso e mi riservo ulteriori valutazioni - ha replicato il Consigliere Perron -. Per noi era importante avere un quadro preciso della situazione e un impegno fattivo per il prossimo futuro.»

 

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Comunicato n° 235 dell'11 maggio 2023
Interpellanza sui servizi delle RSA e UAP

 

In chiusura dell'adunanza consiliare del 10 e 11 maggio 2023, con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista è stata trattata la questione dei servizi delle Residenze sanitarie assistenziali (RSA) e delle Unità di assistenza prolungata (UAP).

«Con numerose iniziative consiliari, il nostro gruppo ha più volte evidenziato una serie di criticità rilevanti rispetto al trasferimento di personale e pazienti della RSA e delle UAP del J.B. Festaz - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Chiediamo quindi di essere aggiornati sulla sua evoluzione: in particolare vorremmo sapere se ci sono novità sulla sottoscrizione dell'accordo sindacale per la gestione del personale infermieristico e delle operatrici socio-sanitarie della RSA e delle UAP (previsto nel mese di ottobre 2022 nel Piano progetto) e se si prevede di inserire anche la formazione specifica del personale trasferito in reparto ospedaliero e le modalità di rientro presso l'Ospedale di Comunità al fine di esuberi dei lavoratori trasferiti; come si intende agire rispetto ai medici attualmente in servizio presso la RSA e l'UAP del J.B. Festaz; come si intende integrare il servizio di RSA attivato presso la struttura di Variney, affidato a una cooperativa, per la gestione delle otto UAP, in particolare rispetto ai costi aggiuntivi, al mantenimento dei minutaggi applicati attualmente, alla formazione specifica del personale dedicato al servizio di UAP e al medico responsabile dei trasferimenti dei pazienti; come si intende intervenire per risolvere la problematica riferita alle unità infermieristiche necessarie in orario notturno che, se trasferite dalla RSA, non potranno coprire anche le esigenze della casa di riposo e del Nucleo Alzheimer.»

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha risposto che «sono in fase di definizione tra Regione, USL e J.B. Festaz gli aspetti più operativi in merito alla gestione del personale infermieristico e OSS attualmente impiegato presso il Festaz durante la fase dei lavori di realizzazione dell’ospedale di comunità. L’obiettivo è di definire, in tempi congrui, i contenuti della proposta di accordo sull’impiego congiunto - Regione, AUSL e J.B. Festaz - sul personale e in tal senso si stanno svolgendo incontri serrati tra i tecnici dei tre soggetti coinvolti per approfondire tutti gli aspetti necessari all’operazione. L'aggiornamento con lavoratori e sindacati avverrà non appena definiti gli ulteriori dettagli che stiamo analizzando tra le soluzioni possibili, individuate secondo le richieste ricevute: trasferirsi lavorativamente insieme presso l’ospedale con successivo rientro insieme presso la struttura J.B. Festaz. Nell’ambito delle soluzioni di impiego nel reparto, che stiamo verificando con l'USL, sarà prevista un'adeguata formazione fornita dall’Azienda USL e ogni altro aspetto necessario a valorizzare i lavoratori del J.B. Festaz in relazione all’esperienza ospedaliera, così come sul loro rientro tutti assieme presso la struttura J.B. Festaz, quando i lavori di costruzione dell’ospedale di comunità saranno terminati

La Capogruppo Guichardaz ha osservato: «È bene che i sindacati sappiano cosa sta accadendo perché a noi risulta che, a parte i lavoratori che vengono a trovarla in ufficio, altri siano all'oscuro e quindi è opportuno che i sindacati li informino! Sulla questione della convenzione abbiamo informazioni divergenti: il 27 aprile il J.B. Festaz ha dato un incarico a un avvocato per esaminare il caso e supportare la struttura per la predisposizione della convenzione che, invece, a detta dell'Assessore è già pronta. Rispetto ai medici che stanno seguendo RSA e UAP, consideriamo il loro spostamento in altra sede molto criticabile dal momento che sono professionisti che conoscono a fondo le criticità dei soggetti ricoverati (pazienti che, a causa di malattia stabilizzata, sono in stato di completa dipendenza, oppure hanno un grado di autonomia minima, in coma o stato vegetativo persistente, insufficienza respiratoria cronica con necessità di ventilazione assistita, sclerosi multipla, pazienti oncologici in fase di malattia tale da comportare un'importante dipendenza assistenziale e in attesa di essere trasferiti all'hospice) e che proprio per questo dovrebbero poter proseguire il loro delicato lavoro con questi pazienti. Questi medici fra l'altro rappresentano un risparmio rispetto ai consulenti in servizio oggi nella struttura di Variney. Non ho, invece, avuto risposte sulla questione dei minutaggi e dell'infermiere di notte quindi presenterò un'ulteriore iniziativa ispettiva

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 24 e giovedì 25 maggio 2023.

 

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