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Riunione del Consiglio regionale del 19, 20 e 21 aprile 2023

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Comunicato n° 147 del 12 aprile 2023
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio Valle è convocato mercoledì 19 e giovedì 20 aprile 2023, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 105 oggetti, di cui 51 rinviati da precedenti adunanze.

L'Aula sarà chiamata ad approvare il Piano triennale degli interventi contro la violenza di genere 2022-2024 che, il 29 marzo scorso, ha ottenuto il parere favorevole, a maggioranza, dalla quinta Commissione "Servizi sociali".

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, saranno trattate trentadue interrogazioni di cui otto depositate dal gruppo Forza Italia: istituzione dei Consorzi di miglioramento fondiario di secondo livello; difficoltà finanziarie ed economiche dell'IVAT; tempistica per ottemperare all'ordine del giorno in materia di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio regionale; strategie per affrontare l'aumento del disagio abitativo; concorsi per medici specialisti banditi dall'Azienda USL e interventi per sopperire alla criticità della struttura di neurologia; tempi di presentazione del Piano della povertà alla Commissione competente; apertura del piano adibito a struttura socio-sanitaria all'interno della struttura socio-assistenziale di Morgex; domande di contributo di sostegno alle locazioni per l'anno 2022.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato tredici interrogazioni: servizi di  informazione giornalistica a mezzo agenzia stampa e differenziazione con i servizi forniti dall'Ufficio stampa regionale; attivazione del tavolo tecnico-politico per la soluzione della questione del contratto degli operatori di sostegno; situazione del personale dipendente del servizio antincendio e soccorso all'interno del Tunnel du Mont-Blanc; lavoro del tavolo tecnico-giuridico per la soluzione dei problemi di percorrenza della rete sentieristica e poderale; attuazione degli interventi regionali a favore di imprese in difficoltà a seguito delle modifiche delle legge in materia; valutazioni dell'impatto della Direttiva UE sulle "case green" sulle ristrutturazioni del patrimonio immobiliare pubblico e privato della regione; livello di utilizzo di e-fuel/biocarburanti, bioliquidi, biometano e biogas nell'ambito regionale; compiti della Consigliera di Parità in materia di assistenza psicologica e legale agli uomini vittime di violenza di genere; manutenzione degli impianti funiviari di Youla e dell'Arp nel comprensorio di Courmayeur; attuazione della mozione sul tema della sensibilizzazione nei confronti della patologia dell'endometriosi; prevenzione della possibilità di fuga di pazienti dal reparto di psichiatria dell'ospedale Parini; attuazione della risoluzione approvata il 12 maggio 2021 sulla petizione "Progetto salute 2030"; raccolta dei dati relativi alle segnalazioni di reazioni avverse alla vaccinazione anti-Covid.

Altre quattro interrogazioni sono del gruppo Misto: progetto di riorganizzazione dell'Amministrazione regionale elaborato dall'Università Bocconi; revisione generale dell'impianto Chardonney-Laris nel comprensorio di Champorcher; attività svolta per agevolare il recepimento della normativa sulla qualità delle acque destinate al consumo umano; fabbisogno di operatori socio-sanitari (OSS), corsi di formazione di base e controlli sulla formazione del personale operante presso strutture private accreditate o convenzionate.

Sette le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: stato dell'arte degli approfondimenti sulle problematiche relative al Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e al Corpo forestale; progetto denominato "Condominio dell'Arco d'Augusto" ad Aosta; studio scientifico finalizzato alla definizione dello stato quantitativo e qualitativo della pernice bianca e lepre variabile; illustrazione in Commissione degli interventi previsti sugli impianti a fune; attuazione dell'ordine del giorno relativo all'ampliamento del Parco regionale del Mont Avic; concessione per la costruzione e l'esercizio di un impianto idroelettrico con derivazione d'acqua dal Ru Arberioz; notizie sullo sversamento accidentale di idrocarburi nella Dora nel comune di Pollein.

Delle quarantasei interpellanze, due sono state depositate congiuntamente dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Misto per chiedere informazioni sui lavori di velocizzazione della linea ferroviaria Aosta/Ivrea e per conoscere le risultanze dello Studio di interventi infrastrutturali per la mobilità a idrogeno in Valle d'Aosta in sede di revisione del Piano regionale dei trasporti.

Otto sono invece le interpellanze presentate dal gruppo Forza Italia: mancato accesso delle istituzioni scolastiche ai servizi della CUC e ritardi nell'attivazione del PNRR; presenza di dotazioni wi-fi e sistemi conta persone sui nuovi treni acquistati dalla Regione; realizzazione di un maneggio coperto; revisione del Piano territoriale paesistico della Valle d'Aosta; adeguamento del Piano del benessere e della salute a seguito dell'approvazione da parte del Parlamento della legge delega sulle politiche a favore degli anziani; revisione della l.r. 23/2010 sugli interventi economici di sostegno e promozione sociale; assegnazione di un ambulatorio dedicato alle visite del Nucleo psicologico presso le strutture sanitarie Parini e Beauregard; iniziative per evitare la chiusura del Grand Hôtel Royal e Golf di Courmayeur.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà ventiquattro interpellanze: modello di governance scelto dal nuovo Governo regionale per la Casa da gioco di Saint-Vincent; attuazione di misure di micro-credito a tasso agevolato per interventi nel settore dalla casa; soluzione alle limitazioni della circolazione sul tratto autostradale Torino/Aosta interessato da movimenti franosi e riqualificazione del ponte di Quincinetto; tutela in ambito scolastico di un alunno oggetto di lesioni e minacce; attuazione dell'impegno del Governo regionale per la presentazione di un progetto di elisoccorso notturno; interlocuzioni con gli enti competenti per adeguare il bivio autostradale, tra l'uscita di Aosta Est e prosecuzione per il Monte bianco, ad un corretto effetto luminoso; risarcimento a tutti i docenti precari che non hanno usufruito del bonus docenti; potenziamento delle misure preventive di tutela del patrimonio culturale a seguito di azioni sistemiche di vandalismo; tempestiva apertura delle graduatorie regionali dei docenti ed eventuale adesione alla piattaforma nazionale SOFIA; interventi per garantire il diritto alla socialità e alla piena inclusione degli alunni disabili all'interno del Convitto regionale Federico Chabod; enti formatori destinatari dell'apertura di una linea di credito a tasso agevolato promossa da Finaosta e Aosta Factor; raggiungimento dell'obiettivo di collegamento dell'intero territorio valdostano tramite fibra ottica ultraveloce; richiesta di eventuali integrazioni alla società commissionaria degli studi di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche; richiesta di valutazioni alla Consigliera di Parità sulla composizione interamente maschile della Giunta regionale; sostegno finanziario alla realizzazione del "nuovo trasporto alpino" per collegare il centro del comune di Courmayeur con la Val Ferret; motivazioni della proroga dei contratti per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale automobilistico per i diversi bacini di utenza; visione strategica su manutenzione e efficientamento delle reti idriche del territorio; recupero della palazzina denominata "Caserma Beltricco" nell'ambito dei lavori presso la Nuova Università della Valle d'Aosta; installazione di dispositivi "salva motociclisti" sulle barriere stradali; interventi a tutela delle famiglie assegnatarie di alloggi ERP oggetto di sfratto; miglioramento delle procedure amministrative di scelta/revoca del pediatra specialista di libera scelta; interventi per ovviare alla preponderanza di contenziosi stragiudiziali riferibili all'Azienda USL della Valle d'Aosta nell'ambito dell'attività del Difensore civico; superamento delle criticità relative agli aumenti delle bollette degli inquilini di ERP che utilizzano la rete del teleriscaldamento; creazione di un marchio ombrello della Valle d'Aosta e revisione del piano di marketing regionale.

Il gruppo Misto ha presentato quattro interpellanze: confronto con il Consorzio regionale pesca sul futuro della riserva speciale di Valpelline; organizzazione ad Aosta di un corso di laurea di primo livello in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia; esternalizzazione dei servizi sanitari e costruzione e gestione degli ospedali di comunità e delle future strutture socio-sanitarie; indirizzi all'AUSL Valle d'Aosta sui futuri bandi di concorso.

Otto sono le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: ricomposizione della Commissione paritetica e temi prioritari da sottoporre; mancata sottoscrizione del rinnovo contrattuale del pubblico impiego ed elaborazione delle direttive di contrattazione 2022-2024; attivazione del gruppo di lavoro sul tema della gestione del personale della Società dei Servizi Spa con particolare riferimento agli operatori di sostegno; predisposizione di un progetto di valorizzazione complessivo dei siti preistorici e notizie sulla necropoli di Vollein; regolamentazione della pratica degli abbruciamenti dei residui vegetali e creazione di un indice di pericolosità per zone; monitoraggi e revisione della legge regionale n. 24/2009 sulla riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d'Aosta; interventi per garantire le visite a domicilio non urgenti per i pazienti privi del medico di famiglia; tipologia contrattuale applicabile e trasferimento del personale in servizio presso l'Azienda pubblica J.B. Festaz durante la realizzazione dell'ospedale di Comunità.

Il Consiglio discuterà anche diciotto mozioni, di cui sette rinviate dalle precedenti adunanze.

Il gruppo Forza Italia illustrerà tre mozioni: con la prima si chiede di proporre una norma di attuazione che assegni alla Regione la titolarità e la responsabilità della raccolta di dati oggi in capo all'ISTAT; la seconda impegna i Presidenti dell prima e quinta Commissione ad audire il Sindaco di Aosta per l'approfondimento di diverse tematiche di interesse comune, mentre con la terza si domanda la trasmissione ai Consiglieri regionali di un rapporto tecnico sul tema del "disagio abitativo" per l'aggiornamento della legge regionale in materia (n. 3/2013) e per la definizione di adeguate politiche.           

Dieci mozioni sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: iniziative per la dismissione della tangenziale Sud di Aosta, per una gestione più rispondente alle esigenze della popolazione; organisation d'une attrayante et digne célébration de l'anniversaire des 80 ans de la Déclaration de Chivasso; discussione in sede di Commissione sulle azioni di intervento sul degrado cittadino tramite la Cittadella dei Giovani; avvio di un censimento mirato sulla specie canis lupus in Valle d'Aosta anche per il prelievo e l'abbattimento di esemplari; previsione di appositi stanziamenti per la realizzazione di segnaletica stradale orizzontale luminosa in corrispondenza degli attraversamenti pedonali nei tratti urbani delle strade regionali; istituzione di una "Cabina di regia sulla crisi idrica" per l'adozione di un piano di contrasto alla siccità in vista della stagione estiva; approfondimento e presentazione alle Commissioni del tema della declinazione del verde all'interno del percorso di revisione della legge urbanistica regionale; attivazione di ticket sanitari per il trasporto su ambulanze del servizio di emergenza-urgenza regionale per i soggetti in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti; approfondimenti in merito all'utilizzo dell'App TabUi per far conoscere le potenzialità turistiche del territorio valdostano; valorizzazione degli itinerari outdoor della nostra regione accessibili alle persone con disabilità.

Cinque sono invece le mozioni depositate dal gruppo Progetto Civico Progressista: trasmissione del DEFR alle competenti Commissioni consiliari entro il prossimo mese di maggio; richiesta alle Società Monterosa e Cervino di pubblicare gli studi propedeutici e preliminari sul collegamento Cime Bianche; valutazione di proposte migliorative alle disposizioni vigenti in materia di Garante dei diritti delle persone con disabilità; predisposizione di un provvedimento legislativo strutturale a sostegno dei costi energetici delle famiglie in difficoltà; verifica  della  realizzabilità  del  cronoprogramma  del  progetto  di  ampliamento dell'ospedale Parini.

Infine, saranno trattate quattro risoluzioni, rinviate dal Consiglio precedente, di cui una presentata dai gruppi di minoranza FI, Misto, Lega VdA, PCP con cui vengono stigmatizzate le azioni del Presidente del Consiglio ritenute non conformi al Regolamento interno.

Due risoluzioni sono state depositate dai gruppi Lega VdA, Misto e FI: creazione di cinque centri di conferimento del verde prodotto dalle imprese valdostane; avvio di un piano di monitoraggio del canis lupus e previsione del prelievo e abbattimento di animali pericolosi.

Una risoluzione è stata presentata dai gruppi di maggioranza FP-PD, AV-VdAU, SA, UV, PlA e contiene l'impegno a ripristinare e aumentare le dotazioni finanziarie del fondo sociale per l'affitto e del fondo per la morosità incolpevole.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 


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Comunicato n° 153 del 17 aprile 2023
Consiglio del 19 e 20 aprile 2023: iscritti sei punti all'ordine del giorno suppletivo

 

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato mercoledì 19 e giovedì 20 aprile 2023, è stato integrato da ulteriori sei oggetti.

L'Assemblea procederà alla sostituzione di Albert Lanièce e Gianclaudio Bressa componenti dimissionari di parte regionale in seno alla Commissione Paritetica.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, il Consiglio Valle esaminerà due disegni di legge: disciplina del canone annuale e aggiuntivo per le concessioni di grandi derivazioni di acqua per uso idroelettrico di cui sono relatori i Consiglieri Antonino Malacrinò (FP-PD) e Roberto Rosaire (UV) per la maggioranza e il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) per l'opposizione; disposizioni sui termini per la rimozione di strutture amovibili funzionali all'attività di strutture turistico-ricettive e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di cui è relatore il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD).

In Aula saranno illustrate anche tre interrogazioni a risposta immediata. La prima, depositata dal gruppo Progetto Civico Progressista, chiede notizie sulla sottoposizione alla Giunta della Relazione al Parlamento della Direzione investigativa antimafia; la seconda, del gruppo Forza Italia, interroga il Governo sulla mancata sottoscrizione dell'intesa con lo Stato sull'emergenza migranti; la terza, del gruppo Lega Vallée d'Aoste, si occupa del progetto "Arvier Agile" inserito nel PNRR.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare, figurano quindi 111 oggetti.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

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Comunicato n° 155 del 18 aprile 2023
Consiglio: i lavori proseguono anche nella giornata di venerdì 21 aprile

La Conferenza dei Capigruppo ha concordato di aggiungere la giornata di venerdì 21 aprile ai lavori dell'adunanza già convocata per il 19 e 20 aprile 2023, al fine di consentire la trattazione dell'ordine del giorno composto da 111 oggetti.

L'Assemblea si riunirà quindi a partire dalle ore 9 di domani per tre giornate.

 

SC

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Comunicato n° 157 del 19 aprile 2023
Il Consiglio Valle si apre nel ricordo delle tre aspiranti Guide alpine morte in Val di Rhêmes

 

I lavori del Consiglio Valle si sono aperti con il cordoglio per la morte delle tre aspiranti Guide alpine Sandro Dublanc, Lorenzo Holzknecht e Elia Meta, rimasti coinvolti in una valanga in Val di Rhêmes nel pomeriggio di giovedì 13 aprile 2023.

A ricordarne la loro passione per la montagna e ad esprimere le condoglianze alle famiglie e alla comunità delle Guide alpine, dei Maestri di sci e della Guardia di finanza sono stati il Presidente Alberto Bertin e il Consigliere della Lega VdA Christian Ganis.

Inversione all'ordine del giorno

L'Assemblea è convocata per tre giorni a partire da oggi, mercoledì 19, fino a venerdì 21 aprile per trattare un ordine del giorno composto di 111 oggetti.

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha chiesto un'inversione all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 41 del Regolamento interno, nell'attesa del rientro del Presidente della Regione impegnato a Châtillon alla cerimonia di consegna della Medaglia d’oro al merito civile alla memoria di Don Prospero Duc. Il Capogruppo ha chiesto di partire dalle iniziative ispettive che non riguardano il Presidente e di rinviare la trattazione degli atti legislativi e amministrativi a quando sarà presente.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha osservato: «Richiedere oggi l'inversione dell'ordine del giorno - non avendo avuto i numeri per farlo in Conferenza dei Capigruppo - è la manifestazione della debolezza di questa maggioranza, che ha paura, quando manca anche solo un componente, di andare sotto nelle votazioni. Voteremo quindi contro perché non avalliamo questa debolezza, ma ne prendiamo atto.»

L'inversione dell'ordine del giorno è stata approvata con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA), 13 no (Lega VdA, PCP), 3 astensioni (FI, GM).

 

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Comunicato n° 158 del 19 aprile 2023
Question time sul progetto PNRR "Arvier Agile"

 

Con un'interrogazione a risposta immediata presentata nella seduta consiliare del 19 aprile 2023, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie sul progetto "Arvier Agile" inserito nel PNRR.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto «quale sia lo stato di attuazione di questo progetto a fronte della campagna di sponsorizzazione promossa via social network nei giorni scorsi

L'Assessore alle attività e beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «l’avviso di indagine esplorativa per la cessione in comodato d’uso di immobili abbandonati, inutilizzati o sottoutilizzati, diffuso dal Comune di Arvier, corrisponde a una delle fasi di attuazione del progetto “Agile Arvier. La cultura del cambiamento”. L’avviso è funzionale all’individuazione degli edifici in cui insediare i laboratori tematici previsti dal progetto e, dunque, da sottoporre a interventi di recupero. Sono avvenuti poi incontri con il Ministero della cultura per definire le procedure e le spese ammissibili e il Comune sta dettagliando lo sviluppo dei laboratori e l'aggiornamento del cronoprogramma. Procedono poi anche le attività prodromiche all'affidamento della progettazione degli interventi da effettuare sul castello e al successivo appalto dei lavori. Infine per quanto riguarda l’intervento n. 7 del progetto denominato “Espace T/ Espace Lab”, che prevede la realizzazione di una Maison di coworking pubblico transfrontaliero funzionale ad accrescere le competenze degli attori della governance territoriale alpina, il 17 aprile scorso è stato approvato con delibera della Giunta dell’Unité des Communes Grand Paradis lo schema di accordo tra il Comune di Arvier e l’Unité che sarà approvato dal Consiglio comunale entro la fine di questo mese.»

«Andremo più nel dettaglio quando saranno organizzate le audizioni - ha annunciato il Vicecapogruppo Aggravi -. Mi resta un dubbio sugli immobili abbandonati: in altre progettualità l'individuazione è stata fatta prima, ma in questo caso viene fatta successivamente. Approfondiremo la questione in Commissione

 

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Comunicato n° 159 del 19 aprile 2023
Interrogazione sulla rete sentieristica e poderale regionale

 

Nella seduta consiliare del 19 aprile 2023 il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interrogazione, ha chiesto quale sia lo stato dei lavori del tavolo tecnico-giuridico costituitosi per risolvere le problematiche della percorrenza di sentieri e strade poderali regionali, considerato che con l'arrivo della stagione estiva aumenterà il numero di fruitori.

L'Assessore alle risorse naturali, Marco Carrel, ha evidenziato che «nella riunione del 7 dicembre 2022 del tavolo tecnico è stato deciso di costituire un gruppo di lavoro ristretto per essere più rapidi nel proporre soluzioni ed esaminare il panorama nazionale sulla materia. Il gruppo ristretto è coordinato dal Dipartimento risorse naturali e vi partecipano i Coordinatori dei Dipartimenti turismo, legislativo, agricoltura, l'Avvocatura, i rappresentanti del Celva, dei consorzi di miglioramento fondiario e l'Office régional du tourisme. Lo sviluppo della rete sentieristica offre opportunità importanti dal punto di vista turistico, ma bisogna capire come gestire dal punto di vista delle responsabilità civili e penali per non gravare sui presidenti dei consorzi e sui proprietari.»

L'Assessore ha quindi riferito che «nell'ultima riunione del 3 aprile, il tavolo ristretto ha dato conto degli approfondimenti che sta effettuando sulle altre realtà regionali. È previsto un ulteriore incontro entro fine mese per redigere le prime bozze di quello che sarà il testo normativo, che sarà poi sottoposto al tavolo e, quindi, alla Commissione consiliare.»

La Consigliera Raffaella Foudraz, nella replica, ha invitato «l'Assessore a riferire ogni ulteriore sviluppo in Commissione, così come da impegno assunto con una mozione votata dal Consiglio il 9 giugno 2022, anche per evitare di appesantire ulteriormente quest'Aula con argomenti che possono essere trattati altrimenti. Una tematica che non ha soluzioni semplici, ma bisogna fare il possibile perché si arrivi al più presto ad una soluzione che tuteli tutte le parti in causa, visto il costante aumento degli amanti della montagna che percorrono sia a piedi che in bici la nostra rete sentieristica.»

 

SC

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Comunicato n° 160 del 19 aprile 2023
Interrogazione sulla telecabina Chardonney-Laris nel comprensorio di Champorcher

 

La revisione della telecabina Chardonney-Laris nel comprensorio sciistico di Champorcher, gestito dalla Monterosa Spa, è stata portata all'attenzione dell'Aula dal gruppo Misto nella seduta consiliare del 19 aprile 2023.

Richiamando il Piano strategico aziendale della Monterosa Spa nel quale si legge «l'intenzione dell'azienda di rimodulare, in occasione della revisione dell'impianto Chardonney-Laris, la zona di sbarco della telecabina al fine di migliorare la fruibilità per la clientela», il Consigliere Claudio Restano ha chiesto se si sia preventivamente interpellata la proprietaria del bar situato all'arrivo della funivia e se si preveda anche la delocalizzazione del bar di proprietà della Monterosa, anch'esso ubicato vicino all'arrivo attuale della telecabina. Il Consigliere ha poi voluto sapere se l'impianto di innevamento previsto dal Piano interesserà anche la pista di rientro.

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha risposto che «l'impianto di innevamento non interesserà la pista di rientro, perché in un quadro di investimenti strategici diamo priorità agli investimenti che alzano la quota di sci. Champorcher, come noto, è stata la stazione che ha avuto maggiori difficoltà di innevamento che si è tradotto in una forte riduzione di presenze e di fatturato: l'obiettivo è quindi di gestire al più presto la parte alta in modo da poter fruire del comprensorio già da inizio stagione, in particolare durante le vacanze di Natale.»

In merito al coinvolgimento del territorio, l'Assessore ha osservato che «in relazione a questi interventi l’interlocutore principale della Società è stata l’Amministrazione comunale e la locale scuola di sci. L’obiettivo del progetto d’investimento è quello di migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture del comprensorio per renderlo più appetibile per le famiglie e sostenibile nel tempo. Il bar di proprietà della Monterosa non sarà delocalizzato, anzi ci auguriamo che lo spostamento dell'impianto di arroccamento, il secondo dopo quello del 1987, crei nuove possibilità per futuri investimenti in ambito privato. Si tratta di grandi investimenti: 5,4 milioni di euro complessivi per l’impianto di innevamento più 1,8 milioni per lo spostamento dell'impianto di arroccamento che sarà appaltato entro l’autunno. Altre importanti risorse sono già state messe a disposizione e impegnate per dare corso alla revisione generale della telecabina e dello ski-lift della Magdeleine. L’auspicio è che questi progetti possano, dopo un giusto confronto, unire la comunità, rilanciare il comprensorio e rivitalizzare l’economia di Champorcher e di tutta la vallata.»

Il Consigliere Restano, nella replica, ha richiamato la legge 15/2022 «il cui obiettivo, nel concedere contributi in favore delle piccole stazioni sciistiche di interesse locale, era quello di sostenere l'economia delle nostre comunità di montagna, in quanto strumento di sviluppo socio-economico del territorio. Concordiamo con l'Assessore sulla necessità di pensare in prospettiva, ma bisogna chiarirsi su ciò che è strategico: il piano della Monterosa, realizzato prima della legge 15, tiene conto di questi indirizzi? Oppure persegue unicamente gli interessi della Monterosa? E ancora: per definire gli obiettivi, sono stati interpellati i commercianti, i ristoratori, gli albergatori e gli altri portatori di interesse? Mi risulta che un incontro sia stato organizzato in maniera frettolosa per questa sera. Il bacino per l'accumulo di acqua che si vuole realizzare ha una capienza sufficiente? Sono tanti gli interrogativi che necessitano di una risposta e di un approfondimento e mi auguro che questo confronto possa continuare sia rispetto al Consiglio, sia ancora più rispetto alla collettività di Champorcher.»

 

SC

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Comunicato n° 161 del 19 aprile 2023
Francesco Saverio Marini e Augusto Rollandin nominati componenti di parte regionale della Commissione Paritetica

 

Il Consiglio Valle, nella seduta del 19 aprile 2023, ha nominato Francesco Saverio Marini e Augusto Rollandin in qualità di rappresentanti della Regione in seno alla Commissione Paritetica di cui all'articolo 48-bis dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta. Sostituiscono Albert Lanièce (nominato il 9 giugno 2021) e Gianclaudio Bressa (nominato il 23 giugno 2021) che hanno rassegnato le proprie dimissioni il 27 marzo scorso. Il risultato della votazione per schede, in cabina, è il seguente: 21 voti a favore di Marini, 19 per Rollandin, 1 per Lucianaz, 10 bianche e 1 nulla. Il gruppo PCP non ha partecipato al voto.

Francesco Saverio Marini è avvocato di Roma e Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; Augusto Rollandin, Consigliere regionale del gruppo Pour l'Autonomie, è stato Senatore della Repubblica e Presidente della Regione.

Marini e Rollandin si affiancano così all'altra componente di parte regionale Barbara Randazzo, Professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico, già nominata dal Consiglio nella seduta del 9 giugno 2021.

Il dibattito in Aula

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha ringraziato per il loro operato Albert Lanièce e Gianclaudio Bressa, augurandosi che «il prosieguo possa essere interpretato con lo stesso impegno e con la stessa dedizione.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, nel proporre le candidature e ringraziare i due componenti dimissionari, ha parlato di «Commissione che ha ruolo molto importante per la valorizzazione delle nostre specificità statutarie: da un lato, chiediamo la disponibilità al collega Augusto Rollandin, che nei suoi ruoli di Senatore della Repubblica e di Presidente della Regione ha avuto la possibilità di confrontarsi con lo Stato e di conoscere le procedure a livello romano; dall'altra, proponiamo il professor Francesco Saverio Marini, che è profondo conoscitore delle materie giuridiche e in particolare delle specificità del nostro Statuto. Noi crediamo che ci siano i presupposti giusti per riavviare correttamente i lavori e svolgere un'azione proficua per la nostra comunità.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha commentato: «Prendiamo atto delle candidature presentate dalla maggioranza e non entriamo nel merito dell'autorevolezza delle figure proposte. Tuttavia, nell'attuale composizione di questa maggioranza ci sono alcuni suoi componenti che, in passato, hanno criticato aspramente la figura del collega Rollandin. Mi sarei aspettato che i due interessati - mi riferisco al Presidente Bertin e al Consigliere Padovani - motivassero la scelta del collega Rollandin che oggi, invece, diventa meritevole della loro fiducia. Dov'è la coerenza?»

«Nel 2019 l'attuale Presidente Bertin ha avuto parole di biasimo nei confronti del collega Rollandin accusandolo di aver utilizzato "risorse ampie, non per lo sviluppo della regione ma per creare un sistema di potere personalistico" - ha ricordato il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi -. Penso che, qualora eletto, il ruolo del Consigliere Rollandin sarà importante nella Commissione Paritetica, ma mi chiedo anche quale sarà, da ora in avanti, il ruolo politico del Presidente Bertin e anche quello del Consigliere Padovani come anche quello del collega Chatrian, che ha basato una buona parte della sua azione politica contro il collega Rollandin. In quest'Aula ci sono altre persone che hanno costruito le loro fortune politiche scagliandosi contro una persona che oggi si trovano a votare. Che ne è stato delle posizioni e dei manifesti di un tempo? Nessuna vergogna?»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha evidenziato: «Le dimissioni dei due componenti della Paritetica arrivate lo stesso giorno, una per problemi lavorativi, l'altra per motivi personali, subito dopo le dimissioni del Presidente Lavevaz, ci paiono assai strane. Quali sono stati poi i risultati ottenuti sulle concessioni, sul Conservatoire o sull'equiparazione dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale valdostano? Nonostante i tanti solleciti, li abbiamo incontrati una volta e poi non abbiamo più avuto notizie. Evidenzierei inoltre che in un momento in cui giustamente a livello nazionale la Commissione Paritetica è chiaramente spostata a destra, ci saremmo aspettati che almeno un componente di parte regionale fosse di area progressista. Non definitevi più progressisti!»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha annunciato che il suo gruppo non parteciperà al voto: «Non condividiamo né il metodo con cui si è arrivati a questa proposta né le candidature. Bisognerebbe evitare un ragionamento di parte: la scelta dovrebbe essere frutto di un coinvolgimento di tutte i gruppi rappresentati in questo Consiglio e di una trasparenza che in questo caso sono mancati. Siamo venuti a conoscenza delle dimissioni di due membri della Paritetica dagli organi di informazione, poco chiare sono le motivazioni e anche come si sia arrivati a proporre queste due candidature. Dei due nominativi, uno, il Professor Marini, ha le competenze giuridiche, ma mi chiedo se non ci siano delle incompatibilità visto che difende la Regione in numerose cause con lo Stato; il Consigliere Rollandin ha sicuramente una lunga esperienza, che io ritengo però discutibile dal punto di vista politico. Ci sono in Valle d'Aosta delle persone a cui si sarebbe potuto pensare, che avrebbero potuto dare delle garanzie rispetto al compito fondamentale che svolge la Commissione Paritetica.»

Ringraziando i due componenti dimissionari, il Consigliere Erik Lavevaz (UV) ha ricordato che «grazie al Senatore Lanièce e al Senatore Bressa, oltre che alla dottoressa Randazzo e ai membri di parte statale con cui c'è stata una grande collaborazione e a cui va la mia riconoscenza, la Commissione Paritetica uscente ha portato avanti un confronto sostanziale e proficuo su tante tematiche di centrale importanza per la nostra Regione, nella logica di dare piena attuazione alle prerogative del nostro particolarismo statutario. Faccio i miei auguri alla nuova Commissione, il cui ruolo è estremamente importante a difesa della nostra autonomia e sarà particolarmente complesso nel prossimo futuro. Dopo più di 20 anni, la riforma del titolo V della Costituzione ha iniziato un nuovo percorso articolato e complesso di attuazione che coinvolgerà indirettamente anche le Speciali. È importante che le Regioni a Statuto speciale pongano particolare attenzione sugli sviluppi di questa nuova via e tutti gli organismi amministrativi e politici avranno un ruolo molto importante per preservare le nostre garanzie statutarie.»

Le Conseiller Augusto Rollandin (PlA) a souhaité «pouvoir être à même de résoudre une série de problèmes qui nécessitent d'une solution dans les plus brefs délais. Je regrette qu'il y ait des personnes à double-face, qui selon la période s'expriment d'une façon ou de l'autre, mais à présent il est important de recommencer le travail en Commission.»

I lavori sono sospesi. Riprendono alle ore 15.

 

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Comunicato n° 162 del 19 aprile 2023
Interrogazione sul patrimonio immobiliare e sui costi delle "case green"

 

Con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, presentata nella seduta consiliare del 19 aprile 2023, si è parlato di "case green".

Il Capogruppo Andrea Manfrin, richiamando la direttiva UE per il miglioramento delle performance energetiche degli edifici che prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028 e quelli esistenti dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e la D entro il 2033, ha chiesto i dati sul patrimonio immobiliare pubblico e privato della regione, la stima dei costi a carico delle famiglie e delle istituzioni per l'adeguamento alla direttiva UE e le valutazioni del Governo riguardo al suo impatto sulle relative ristrutturazioni.

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha affermato che «la direttiva europea definisce e lancia un grande obiettivo finale, ma come in altre politiche di coesione non pone sufficiente attenzione al diverso punto di partenza dei vari Paesi europei. Per capire l’impatto che la direttiva avrà sul patrimonio immobiliare pubblico e privato è quindi necessario attendere le decisioni del Governo nazionale. Per quanto riguarda il parco immobiliare pubblico e privato presente sul territorio regionale, il dato ultimo utilizzabile è quello del censimento ISTAT del 2011 in cui sono rilevati gli edifici in base alla destinazione d'uso (residenziale, produttivo, terziario, turistico-ricettivo e altri) che sono in totale 58.751 di cui 51.211 utilizzati. Per quanto riguarda gli edifici pubblici in Valle d’Aosta, non è disponibile un dato complessivo consolidato: dalle informazioni in nostro possesso risulterebbero 845 edifici, al 2018, numero ricavato dagli Attestati di prestazione energetica (APE) e da alcune verifiche effettuate con dati FESR. Di questi, 275 sono edifici in capo alla Regione (esclusi quelli di proprietà di VdA Structure), i restanti 570 di Comuni e, in minima parte, di Unités des Communes. Bisogna precisare che per il calcolo delle classi energetiche non si fa riferimento all'edificio ma alle unità immobiliari anche con destinazioni d'uso diverse. Il numero complessivo delle unità immobiliari presenti in Valle d’Aosta non è disponibile, fatto salvo per il settore residenziale, composto, sempre da fonte ISTAT, da 130.053 unità abitative al 2019, delle quali 59.736 con uso continuativo e 78.317 con uso saltuario. Per quanto riguarda la classificazione energetica, a partire dal 2017 è stata recepita la classificazione nazionale degli APE, abbandonando la precedente classificazione regionale “Beauclimat” e le due classificazioni non sono perfettamente confrontabili in quanto hanno classi differenti. Le elaborazioni aggiornate al 2023 sono in corso di validazione, per cui si fa riferimento agli ultimi dati consolidati al 30 giugno 2022. A tale data gli APE sono 57.497, di cui 36.395 redatti con il metodo “Beauclimat” e 21 mila con il metodo nazionale.»

Ricordando che a un edificio possono corrispondere più APE in base alla destinazione d’uso e all’accatastamento l'Assessore ha evidenziato che «estrapolando le unità immobiliari in classe energetica D ed E, 272 risultano in classe D, pari al 14% del totale degli APE e 424 in classe E, pari al 21,8% del totale. Per quanto riguarda la stima dei costi per le ristrutturazioni sul patrimonio pubblico e privato che causerebbe l'approvazione della direttiva, non siamo in grado di avere un dato reale. Utilizzando i dati del Super bonus proveremo a trasformare il dato di costo unitario della ristrutturazione che, però, ha un range molto largo a seconda del luogo e dell'edificio e incide in maniera rilevante sulla stima dei costi. Come per il Super bonus, questa direttiva, se non sarà calmierata da politiche mirate, rischierà di far aumentare i prezzi, i costi della materia prima e quelli di costruzione e di efficientamento. In larga massima, possiamo dire che per gli edifici pubblici in classe F e G (867 unità) il range può arrivare fino a 87 milioni di euro e fino a 43 milioni per quelli in classe E (424 unità). Se questa direttiva vuole raggiungere gli obiettivi che si è prefissata, immaginiamo che saranno messe a disposizione delle risorse per aiutare cittadini e imprese a realizzare questi interventi e saranno adottate politiche che governino il mercato per evitare le conseguenze del Super bonus che hanno distorto completamente il quadro di riferimento

Il Capogruppo Manfrin ha commentato: «È una situazione complessa. Spesso l'Europa si pone grandi obiettivi dimenticandosi dei punti di partenza e cerca di omogeneizzare realtà molto diverse tra loro. Se venisse applicata, la direttiva green costerebbe alle casse pubbliche circa 130 milioni di euro: soldi dei cittadini sottratti ad altre attività di pubblico interesse e non oso immaginare quale sarebbe la spesa per gli edifici privati. Questa direttiva è assolutamente folle e ci auguriamo che possa essere modificata. Su questo baseremo la nostra azione e vigileremo attentamente. Non vogliamo che si ripeta la situazione generatasi con il bonus 110%: il ricorso massiccio a opere di ristrutturazione ha creato un aumento dei prezzi dei materiali e dei lavori e una indisponibilità da parte delle imprese edili. È stata un'operazione elettorale di un ex Presidente del Consiglio dei Ministri i cui costi, però, sono stati scaricati su tutti i cittadini italiani

 

LT

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Comunicato n° 163 del 19 aprile 2023
Approvata la disciplina del canone per le grandi derivazioni di acqua ad uso idroelettrico

 

Nella seduta del 19 aprile 2023, il Consiglio Valle ha approvato, con voti a 19 voti favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA) e 16 astenuti (Lega VdA, PCP, FI, GM), il disegno di legge che disciplina il canone annuale e il canone aggiuntivo per le concessioni di grandi derivazioni di acqua per uso idroelettrico.

Presentato dalla Giunta regionale il 17 novembre 2022, il disegno di legge si compone di tredici articoli volti a determinare i canoni demaniali relativi alle grandi concessioni di derivazione d’acqua per uso idroelettrico, ossia quelle afferenti a impianti idroelettrici aventi una potenza nominale media superiore a 3.000 chilowatt (kW), in coerenza con il decreto legislativo n. 79/1999 sul mercato interno dell'energia elettrica in attuazione della normativa europea.

Le relazioni d'Aula

Il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), anche a nome del Consigliere Roberto Rosaire (UV), ha relazionato in Aula sul provvedimento, evidenziando che «i concessionari devono corrispondere un canone demaniale costituito da una componente fissa e una variabile. Per le concessioni scadute, la norma prevede invece un canone aggiuntivo per l'esercizio dell'impianto, nelle more della riassegnazione della concessione. L'importo unitario della componente fissa del canone annuo è pari a 40,09 euro per ogni kW di potenza nominale media di concessione, mentre la determinazione della percentuale dei ricavi normalizzati, necessaria per la quantificazione della componente variabile, è determinata annualmente con la legge di stabilità regionale e non può eccedere la misura del 2,5%. La definizione delle modalità di aggiornamento, versamento, introito, controllo e riscossione dei canoni è demandata alla Giunta regionale. In sede di esame in Commissione, sono stati approvati due emendamenti, uno dei quali posticipa, per il primo anno di applicazione della legge, al 30 novembre il pagamento della rata semestrale della componente fissa e il versamento del canone aggiuntivo.»

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA), relatore di minoranza, ha sostenuto che «questa legge è funzionale a drenare il gettito di entrata necessario a coprire i 4 milioni di euro di fabbisogno annuo che mancavano al BIM, in qualità di ente di governo d'ambito del servizio idrico integrato, per interventi sulla rete potabile a livello regionale. Ma ci chiediamo: delle altre risorse che cosa ne sarà? Il percorso di definizione di questo provvedimento ha permesso di considerare nuovamente il fatto che nel suo complesso il sistema idrico regionale necessiterà nei prossimi anni di ingenti interventi di manutenzione e potenziamento. Tutto questo in un momento di incertezza sia dal punto di vista dell'evoluzione climatica che della stessa titolarità delle concessioni di grande derivazione, in assenza di una norma di attuazione dello Statuto speciale che disciplini il rinnovo di tali concessioni. Sul tavolo resta tra l'altro aperto il dossier del Piano di tutela delle acque: più passa il tempo e più rischia di essere datato nella concezione e nei contenuti. Il tutto poi in un momento in cui il futuro delle bollette dei valdostani non è ancora chiaro e su cui incombono possibili aumenti di tariffa per la gestione del servizio idrico. Discutere e votare questo disegno di legge senza tenere conto anche di questi fattori risulta parziale e incompleto: sinceramente non si sa se c'è oggi una reale visione d'insieme delle prospettive del nostro sistema idrico, sia per usi civili che a scopo idroelettrico. Un sistema che non può essere trattato "a compartimenti stagni" rispetto a tutte le altre contingenti criticità.»

Il dibattito in Aula

La Consigliera Chiara Minelli (PCP), annunciando il voto di astensione del gruppo, ha osservato che «per quanto riguarda il canone per le grandi derivazioni sarebbe meglio abbassare l'applicazione del canone alle derivazioni con una potenza nominale media superiore a 2mila kw e non a 3mila, come proposto in legge. Sul canone variabile aggiuntivo, abbiamo già osservato che questa è la percentuale minima che si poteva adottare ma, per la nostra Regione, essa va a coincidere con il massimo. Altre Regioni stabiliscono il 2,5% come il minimo e le quote massime variano. Il Veneto arriva al 5%. La Valle d'Aosta, invece, si accontenta di avere il minimo indispensabile, senza tenere in conto i profitti eccezionali che ha accumulato l'idroelettrico in questi ultimi anni. Ci sono delle Regioni che chiedono ristori particolari in opere o in denaro ma per noi sarebbe più giusto prevedere una sorta di ristoro a tutti i consumatori che stanno pagando bollette esorbitanti, ma su questo quasi tutta l'Aula non ha la stessa visione. Riteniamo poi che la materia di questo disegno di legge dovrebbe essere inserita in una riflessione più ampia sul futuro del sistema idrico regionale che comprende anche il Piano di tutela delle acque, il Servizio idrico integrato oltre che la norma di attuazione in materia di concessioni di derivazione di acqua.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, nell'annunciare il voto di astensione, ha ricordato che «durante il percorso in Commissione sono state sollevate alcune criticità da parte dei soggetti auditi. Al di là degli aspetti economici, il lamento ha riguardato l'introduzione di nuove situazioni che dovranno essere interpretate e aumenteranno il carico di gestione, anche amministrativo, delle aziende. È difficile per chi deve fare budget annuali, sapere solo a consuntivo quali saranno i costi aggiuntivi. Critiche sono emerse anche sul pagamento del canone di concessione, a fronte di un inizio della produzione che arriva tempo dopo la concessione, e sul canone aggiuntivo, che viene applicato in scadenza di concessione, con un incremento del 50% rispetto a quello ordinario, e che viene mantenuto qualora l'Amministrazione allungasse i termini. Noi crediamo che si dovrebbe semplificare la vita a chi lavora e produce, senza creare difficoltà ulteriori.»

Per il Consigliere Erik Lavevaz (UV), «questo disegno di legge è un tassello che completa il quadro complesso della gestione del servizio idrico integrato ancora oggi ancorato a normative datate - come il Regio Decreto del 1933 o la legge del 1953 - che spesso aspettano ancora i decreti attuativi. La norma del 1953 e anche quella che ha istituito il BIM con lo scopo di gestire i sovracanoni che, in origine, avevano la funzione di indennizzare i territori rimediando al disagio che arrecava al territorio la presenza delle opere. Negli anni poi, la natura giuridica è un po' cambiata e il sovracanone è stato assimilato a una fiscalità generale. La vera novità di questo disegno di legge sta nell'introduzione della parte variabile del canone commisurata ai ricavi normalizzati. Il BIM è nato proprio per gestire questi sovracanoni e pochi mesi fa ha ottenuto il ruolo di gestore del servizio idrico, divenendo l'ente di governo di questo ambito. Dobbiamo ottemperare agli obblighi che ci siamo assunti verso il BIM, dandogli gli strumenti per gestire e dare alla comunità un servizio importantissimo come quello della gestione delle acque e in particolare di quelle ad uso umano e la certezza delle coperture che mette al riparo dall'aumento delle tariffe.»

L'Assessore alle opere pubbliche e territorio, Davide Sapinet, nella replica, ha ringraziato «i colleghi Lavevaz e Marzi che hanno lavorato nel 2022 a questo testo: abbiamo ripreso il testimone apportando un emendamento visto che la legge entra in vigore solo a metà 2023. I canoni sono importanti per il sostentamento del servizio idrico integrato, rivisto con la legge regionale n. 7/2022, che necessita di un adeguato sostegno anche in funzione di un contesto anomalo dovuto alla carenza idrica e all'aumento del prezzo dell'energia. Nel corso d'anno avremo a disposizione i dati e potremo fare le valutazioni in vista della legge di stabilità. Nei prossimi mesi saremo chiamati a decidere sull'assetto futuro della gestione della risorsa idrica: il Piano tutela acque, che gli uffici stanno completando, ci consentirà di delineare gli interventi strategici in materia, tenendo conto di tutto il contesto. Riguardo alla percentuale massima, in qualche regione è sopra il 2.5% mentre in altre al di sotto: quindi non siamo in un punto di equilibrio. Questo settore è strategico per l'economia valdostana e vogliamo disporre degli strumenti più adatti per fare fronte alle sfide future.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha osservato che «questo disegno di legge dà risposte puntuali ad esigenze manifestate durante l'approvazione della legge 7/2022. La norma rappresenta un punto di giusto equilibrio che si posiziona tra chi ritiene che il provvedimento sia troppo oneroso e chi pensa che non lo sia abbastanza. Questa legge ci darà l'opportunità di fare delle riflessioni sulle future esigenze del BIM che saranno oggetto di valutazione in fase di bilancio di assestamento, così come le leggi di bilancio successive vedranno ancora l'assegnazione di importanti risorse all'ambito dell'efficientamento idrico.  La filosofia che anima questo percorso è sicuramente virtuosa. Mi spiace che non ci sia un'attenzione più importante al voto positivo perché senza questa legge non vi sarebbe nessun introito nelle casse dell'amministrazione e nessun sostegno al BIM.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM), annunciando il voto di astensione, ha detto: «È vero che questa legge dà una risposta, ma si poteva fare di più e meglio: nessuna riflessione è stata condotta sul futuro della risorsa acqua potabile a tutela della salute pubblica né sul ruolo delle acque superficiali da destinare ad uso potabile. Non si sono fornite indicazioni circa le risorse da investire sul monitoraggio e miglioramento della qualità delle acque in base alla valutazione del rischio. Riflessione che, in un contesto di crisi idrica e di cambiamenti climatici, è più che necessaria. Non si tratta solo di soldi, ma di idee e di preparazione.»

«Questo tipo di sovracanoni erano in attesa di essere legiferati, poiché era previsto che la Regione si prendesse in carico questa situazione - ha commentato l'Assessore Carlo Marzi (SA) -. Ma questo disegno di legge è politicamente molto di più perché interviene su due aspetti fondamentali: occuparsi e dare dignità alle proprie entrate destinando queste risorse a un tema fondamentale come quello dell'acqua potabile e alle necessità dei nostri Comuni per il tramite del BIM. Queste risorse consentiranno infatti di attuare interventi per quasi 445 milioni per il nostro territorio. Collaborando col BIM e grazie a queste risorse si dà gambe ad un piano concreto come non mai a favore dell'acqua potabile per la nostra Valle.»

 

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Comunicato n° 164 del 19 aprile 2023
Interrogazione sugli impianti funiviari di Youla e Arp a Courmayeur

 

L'importanza degli impianti funiviari di Youla e Arp per il comprensorio sciistico di Courmayeur è stata portata all'attenzione dell'Aula dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 19 aprile 2023.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto di sapere qual è lo stato delle manutenzioni o delle evoluzioni di questi due impianti; se ci sono state interlocuzioni con l'attuale Amministrazione comunale di Courmayeur; quali scelte ha condotto la società gestrice del comprensorio sciistico.

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha riferito: «nel 2021 il gestore ha ottenuto per la funivia della Youla la proroga di 4 anni della vita tecnica. Quest'anno sarà fatta medesima richiesta per la funivia Arp e il procedimento per l'ottenimento della concessione è stato iniziato a marzo scorso. Per quanto riguarda la visione prospettica, il piano strategico approvato lo scorso anno dal Cda della società prevede il prolungamento della vita tecnica dei due impianti da effettuarsi nelle more dell'entrata in esercizio di quello nuovo. Il progetto si pone l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi per l’accesso delle piste alle quote più alte e di razionalizzare i costi gestionali. La società proporrà nel suo piano di sviluppo una progettualità per il prossimo quinquennio che sarà oggetto di confronto con Finaosta e che prevederà anche la sostituzione della seggiovia Maison Vieille. La validazione del piano di sviluppo è importante per dare successivamente seguito alle attività di progettazione, alle fasi autorizzative, alle richieste di finanziamento e alla programmazione finanziaria. L'Amministrazione regionale deve infatti impegnarsi per mettere a disposizione le risorse, allo stesso modo lo devono fare le società che devono potersi impegnare per la quota parte di propria competenza

Il Vicecapogruppo Aggravi ha commentato: «Attualmente l'attenzione è puntata sui grandi progetti, come quello di Cime Bianche e, spesso, si dimentica che i comprensori hanno costi di manutenzione dovuti anche all'età e bisogna contemperare la necessità del grande sviluppo con il mantenimento dei comprensori. Gli impianti Youla e Arp hanno la loro età e necessitano di un prolungamento della vita utile. Il focus dev'essere legato ai tre obiettivi: razionalizzazione, tenere alta la quota e la qualità della struttura declinati nell'ottica dello sviluppo sostenibile nel breve, medio e lungo periodo. Per quanto riguarda i contributi, il fatto che siano erogati in percentuale è positivo, in quanto stimolano le società a valutare il ritorno dell'investimento che dovranno fare. Un indicatore che deve essere utilizzato per tutti i comprensori è la sostenibilità che esprimono le società non solo in termini di risultati ma anche in termini di reperimento delle risorse con la propria forza. Queste società dovrebbero essere valorizzate rispetto a quelle che hanno sempre il "fiato corto". Un punto di partenza per ragionare sul futuro dei nostri impianti a fune in un'ottica complessiva

 

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Comunicato n° 165 del 19 aprile 2023
Approvato il Piano triennale degli interventi contro la violenza di genere

 

Nella seduta del 19 aprile 2023, il Consiglio Valle ha approvato, con 21 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA, PCP) e 14 astensioni (Lega VdA, FI, GM), il Piano triennale degli interventi contro la violenza di genere per il periodo 2023-2025.

Sul testo sono stati depositati 15 emendamenti del gruppo Lega VdA (di cui uno approvato) e due subemendamenti, di cui uno della maggioranza e uno della maggioranza congiunto con il gruppo PCP (entrambi approvati).

L'atto fissa gli indirizzi e definisce le priorità delle azioni da adottare per il raggiungimento degli obiettivi di cui alla legge regionale n. 4/2013 in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e misure di sostegno alle donne vittime di violenza.

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ne ha illustrato i contenuti: «Il Piano, in conformità con le linee di intervento del Piano Strategico nazionale, prevede di intervenire su quattro aree tematiche. La prevenzione, con azioni e iniziative di informazione, sensibilizzazione e comunicazione volte a tutta la comunità locale per sradicare abitudini, stereotipi e pregiudizi che ancora oggi connotano il fenomeno della violenza di genere. La formazione continua degli operatori di settore che intervengono in prima linea nella lotta al fenomeno: forze dell’ordine, psicologi e assistenti sociali, oltre a figure strategiche come i medici di medicina generale e i pediatri che in virtù del loro ruolo e della loro professione possono meglio intercettare le situazioni. La protezione e il sostegno, con interventi di presa in carico e sostegno delle capacità e potenzialità delle donne vittime, la cui vulnerabilità ed esposizione alla violenza è aggravata dai processi di impoverimento sociale ed economico; questo sottende ad un costante e continuo lavoro di Rete con diversi soggetti, formali e informali, che collaborano a vario titolo nell’ambito della lotta alla violenza di genere, per la condivisone di strategie e buone pratiche. L’osservatorio regionale sulla violenza di genere per definire modalità e interventi volti alla rilevazione complessiva del fenomeno che interessa il territorio valdostano.»

Il dibattito in Aula

Il Presidente della quinta Commissione, Andrea Padovani (FP-PD), ha parlato di «Piano che mira a prevenire, contrastare e ridurre gli effetti di una piaga che tocca la nostra regione quanto il nostro paese. Perché la violenza maschile sulle donne, che già ha una dimensione visibile purtroppo estremamente rilevante, è un fenomeno che per una moltitudine di ragioni resta in larga parte sommerso e che si nutre della minimizzazione, del benaltrismo e della manipolazione dei dati statistici che ancora troppo spesso capita di sentire. Tra stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e revenge porn, in quattro anni in Valle d’Aosta sono raddoppiati i reati. Nel 2022 il tribunale di Aosta ha trattato 145 casi. Nel 2019 erano 76, nel 2020 72 e nel 2021 109. Il quadro generale e questi numeri possono e devono aiutare una reale presa di coscienza collettiva su quanto questo fenomeno rappresenti un vero e proprio problema strutturale e non un’emergenza occasionale; problema che vogliamo affrontare qui attraverso un primo passo, non decisivo ma certamente importante, come il Piano triennale degli interventi contro la violenza di genere.»

«Tutte le aree tematiche - ha aggiunto il Consigliere Padovani - sono fondamentali per la creazione di una risposta coordinata e completa alla violenza di genere nella nostra regione. Siamo consapevoli che ci sono ancora molte sfide da affrontare e che bisogna continuare a lottare insieme per un'uguaglianza reale tra uomini e donne. Ecco perché questo Piano deve diventare una priorità per la nostra regione. Insieme possiamo lavorare per migliorare la vita delle donne vittime di violenza, ma soprattutto, impegnarci, tramite i nostri comportamenti, le nostre azioni e l’educazione delle prossime generazioni, affinché questo fenomeno negativo, drammatico e così costoso per la nostra società finisca. Affinché non ci sia più bisogno di un Piano per la sensibilizzazione e la lotta questo fenomeno.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha sottolineato «l'impegno della Lega per contrastare ogni forma di violenza. Il nostro approccio nei confronti di questo Piano è stato costruttivo fin dall'inizio: abbiamo fornito degli spunti e delle migliorie che oggi presentiamo sotto forma di emendamenti. Questo documento è infatti carente per certi versi e sovrabbondante in altri. Una delle sue criticità è che nasce già vecchio perché si riferisce al 2022 e contiene iniziative che sono già state avviate, come ad esempio quella relativa alla formazione degli uomini maltrattanti. Si parla poi di una fantomatica carta della comunicazione, volendo imporre un certo tipo di comunicazione, frutto di una visione politica, agli organi di informazione: peccato che questa iniziativa si scontri con una norma fondamentale per i giornalisti, che è il testo unico dei doveri del giornalista. Rilevo, poi, che nelle 33 pagine di questo Piano, la parte dedicata alle violenze sugli uomini rappresenta due righe di una tabella: è grave che ci sia una carenza di attenzione e di spazi nei loro confronti mentre emergono sempre più denunce di disagio da parte loro. Inoltre, ed è la cosa più grave, con questo Piano si introduce un principio pericolosissimo, ovvero la possibilità di introdurre educazione sessuale e di genere fin dalla scuola per l’infanzia, un indottrinamento vergognoso e fuori da quanto previsto dalla legge regionale. Ecco perché abbiamo presentato una serie di emendamenti che ci auguriamo possano migliorare il Piano.»

Il Consigliere Simone Perron (LegaVdA) ha criticato il Piano perché «soffre di presupposti ideologici mascherati. Il documento si occupa solo della violenza sulle donne, senza prendere in considerazione le situazioni di disagio e di abuso che subiscono anche gli uomini e di cui si ha sempre più contezza. L'unica parte che tratta della componente maschile è quella riferita all'omofobia: rientrano quindi nel Piano solo gli uomini che hanno un diverso orientamento di genere. Anche lo "sradicamento degli stereotipi di genere" desta qualche perplessità. Si vuole intervenire innanzitutto nelle scuole con non meglio specificati progetti e, se il Consiglio ha ancora una funzione democratica e di condivisione, sarebbe auspicabile conoscere i contenuti di queste iniziative che hanno l'aria di essere delle dichiarazioni fatte da una certa parte politica per soddisfare i propri bacini elettorali.»

La Consigliera di PCP Chiara Minelli ha parlato di «grave ritardo con cui arriva questo Piano, le cui iniziative dovranno essere avviate il più presto possibile. Così come bisognerà mettere in campo tutte le azioni propedeutiche alla redazione del prossimo Piano, che dovrà essere più strutturato e più incisivo ed essere approvato in tempi adeguati. Questo documento ci sembra funzionare e, pur con alcune riserve che abbiamo evidenziato in Commissione, voteremo a favore. Rileviamo che per quanto riguarda l'area tematica della prevenzione, nella fase di attuazione sarà importante distinguere la parte dell'informazione da quella della formazione. Inoltre, le scuole non sono attualmente rappresentate all'interno del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere e non c'è quindi una loro partecipazione attiva, che sarebbe opportuna. Segnaliamo poi che non si può demandare tutto al Centro antiviolenza e alla Casa rifugio; ancora, bisognerà porre attenzione alla raccolta dati. A questo Piano sarà necessario dare delle risorse finanziarie adeguate, chiarendo quanto arriverà dal nazionale e quanto potrà finanziare la Regione.»

Il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, ha evidenziato che «le azioni contenute nel Piano sono finalizzate a contrastare le criticità presenti nel nostro territorio. Negli ultimi anni, infatti, la nostra regione ha registrato un peggioramento della situazione legata alla violenza di genere. Questo Piano è un atto amministrativo di indirizzo che poggia sul parere positivo dei nostri Sindaci e, per noi autonomisti, gli enti locali sono il punto cardine dell'azione amministrativa. Il documento è stato scritto a più mani, delineando una cornice entro la quale, il Governo si troverà ad agire nel rispetto dell'architettura legislativa. Quindi nella seconda fase di questo percorso saranno tradotte e applicate le azioni contenute nel Piano attraverso le delibere attuative dell'Esecutivo per far fronte a una situazione che richiede delle risposte concrete e immediate.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) si è chiesto «cosa siano gli "stereotipi di genere" di cui tanto si parla e poco si conosce. In questa regione è diffusa una certa cultura che è più vicina alla propaganda di sinistra e non è questo l'approccio giusto da proporre nelle scuole. Vogliamo dare ai nostri ragazzi un'educazione di parità e non di genere.»

Il Consigliere della Lega VdA Luca Distort, rivolgendosi all'Assessore Marzi, ha chiesto: «La forza politica che lei rappresenta in Consiglio si ispira ai valori cristiani, ad una tradizione secolare che costruisce la sua lucidità di lettura della realtà e della politica sulla base della dottrina sociale della Chiesa. Un'eredità imponente che come civiltà cristiana abbiamo la fortuna di possedere. Chiedo: con questo Piano, questi valori che fine hanno fatto? A meno che non ci dica che Stella Alpina ha rinnegato i valori fondanti della propria forza politica.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha detto: «Il percorso che ha visto partire questo Piano è del 2019: c'è stata una sospensione legata al Covid e poi a maggio 2022 ha ripreso il suo cammino per essere approvato in Giunta ad agosto 2022. Portiamo in votazione e approviamo questo Piano, che è di fatto una cornice macro che avrà poi una serie di declinazioni operative su temi così importanti e oggetto di strumentalizzazioni provenienti da ogni parte.»

«Sappiamo che la violenza di genere avviene sulle persone più fragili all'interno dei nuclei familiari, massimamente sulle donne e sui figli - ha sottolineato l'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz -. Non a caso, il documento nazionale del 2021 si chiama "Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne" e, vorrei segnalare, che è stato approvato anche da quelle forze politiche di destra che sono rappresentate in questa Aula. Il documento nazionale, al quale il Piano triennale regionale degli interventi sulla violenza di genere 2023-2025 si rifà, parla espressamente di stereotipi di genere e del loro contrasto, anche se i colleghi della Lega pare dicano che non vi è alcun richiamo a questa specifica dicitura negli atti normativi o programmatici. Vorrei tranquillizzare i colleghi dell’opposizione che paventano formazioni pericolose per l’equilibrio sessuale delle nuove generazioni, che questo non significa educare le giovani generazioni alla logica transgender, ma ha come obiettivo quello di formare i docenti ed educare i ragazzi ad adottare giusti comportamenti e modalità che possono salvare anche delle vite.»

 

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Comunicato n° 166 del 19 aprile 2023
Approvato un disegno di legge sui termini per la rimozione dei dehors

 

Nella seduta del 19 aprile 2023, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che detta disposizioni in materia di termini per la rimozione di strutture amovibili funzionali all'attività di strutture ricettivo-turistiche e di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Presentato dalla Giunta regionale il 29 marzo 2023, il disegno di legge si compone di tre articoli che sono stati illustrati in Aula dal Consigliere Paolo Cretier (FP-PD): «Questo provvedimento reca disposizioni consequenziali a varie proroghe in un arco temporale che in 3 anni ha dovuto per necessità posticipare la rimozione delle sole strutture amovibili (dehors, arredi, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni) funzionali all'attività di strutture turistico-ricettive e di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sul territorio regionale. Oggi, interveniamo per prorogare fino al 31 dicembre 2023 i termini, ma si introduce anche il meccanismo di recepimento automatico delle eventuali successive norme statali in materia, semplificando l'intervento legislativo regionale su materie definite in cui si aggiornano solo le date e non la tipologia e le variabili applicative sulla disciplina. Una semplificazione importante, una presa d'atto, necessaria e utile e da applicare in futuro. Una norma attesa che fornisce una risposta alle attività che hanno superato la crisi pandemica con la capacità dei nostri imprenditori che si sono adattati alle nuove norme, investendo non poco per il futuro ma sperando di tornare presto alla normalità.»

Il dibattito in Aula

Il Consigliere del gruppo Lega VdA Luca Distort ha dichiarato: «La nostra connaturale vicinanza politica alle categorie imprenditoriali locali ci porta in linea con i contenuti del disegno di legge. Il problema, però, si pone sui modi attuativi di questa norma che utilizza semplicemente l'istituto della proroga: si dispone un'estensione temporale della legittimità di mantenimento delle strutture amovibili ma questo non dà strumenti legislativi agli imprenditori per programmare un'attività per gli anni a venire. La realizzazione di queste strutture implica un investimento su cui influiscono in maniera rilevante le valutazioni sulla possibilità di uso negli anni successivi. Oltre all'interesse economico di programmazione, si affianca anche l'aspetto architettonico: l'imprenditore tende a investire in un dehor con caratteristiche di attrattività i cui effetti positivi ricadono sulla qualità estetica del paesaggio. L'assenza di questo spirito di visione e di programmazione, evidenzia un tenore di incapacità amministrativa che non si preoccupa di normare l'attività di settore ma solo di eseguire un rappezzo amministrativo temporaneo. Daremo il nostro voto a favore semplicemente perché non intendiamo boicottare l'attività degli esercizi ricettivi e di somministrazione di alimenti e bevande, ma auspichiamo che il Governo possa esprimere una capacità amministrativa che superi il tenore della soluzione temporanea, dando ai Comuni il giusto supporto per proseguire il cammino iniziato.»

Per il Consigliere di Forza Italia Mauro Baccega, «è giusto che questa proroga possa essere adottata, anche se non dà una sufficiente risposta alla vocazione turistica della nostra regione. Dobbiamo andare nella direzione di liberalizzare il più possibile la disciplina dei dehors, sburocratizzando i percorsi autorizzativi al fine di venire incontro alle esigenze degli operatori turistici e commerciali che investono per sviluppare il nostro territorio e per garantire loro un'adeguata programmazione.»

Il Consigliere Claudio Restano del gruppo Misto, annunciando il voto favorevole, ha osservato: «Uno dei pochi aspetti positivi portati dalla pandemia è stata la possibilità per gli imprenditori di installare dei dehors che hanno dato un colpo d'occhio diverso sulla città di Aosta e sui vari comuni del territorio, cambiandone notevolmente l'aspetto alla pari di località turistiche di altre regioni. Tanti imprenditori hanno aderito a queste facilitazioni e non ci rimane che dare l'opportunità a chi non l'ha fatto o a chi ha dovuto ritirare i dehors, di realizzare la propria struttura sfruttando anche le nuove regole sui locali di somministrazione con maglie più larghe rispetto alle precedenti. Questo non si può fare se non con una norma legislativa che deve essere resa quanto più possibile stabile utilizzando a latere anche lo strumento della direttiva che ben definisce la volontà politica di chi amministra. È un passo importante per rendere i nostri paesi più accoglienti.»

Per la Consigliera di PCP Chiara Minelli, «c'era preoccupazione perché con la precedente norma, che era arrivata fuori tempo, era stata paventata una differenziazione tra chi aveva goduto della proroga e chi aveva invece già smantellato il dehor, venendo così penalizzato. Visti i chiarimenti dell'Assessore, che ha evidenziato come non risultino smantellamenti nel periodo della precedente proroga, esprimiamo il nostro voto favorevole.»

«Si tratta di un mero disegno di proroga delle norme già contenute nella legge regionale del 2020, così come richiesto esplicitamente dalle associazioni di categoria che hanno sollecitato l'adeguamento della nostra norma a quella nazionale - ha precisato l'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques -. Siamo sufficientemente tranquilli nel pensare che non ci siano stati smantellamenti di dehors nelle more dell'approvazione di questa legge visto che il termine autorizzativo contenuto nella norma precedente scadeva questo mese. Abbiamo voluto scaricare velocemente il disegno di legge proprio per venire incontro alle esigenze delle categorie imprenditoriali. Dobbiamo anche essere consapevoli che le norme anti Covid sono state superate e che, per effetto di questo disegno di legge, quest'estate gli esercizi beneficeranno di una capacità di ospitalità decisamente superiore a quella pre-pandemia. Mi preme precisare anche che la legge che stiamo per approvare non poteva contenere nient'altro che una proroga dal momento che la competenza di dettaglio è in capo agli enti locali. Il Governo ha fatto quello che doveva, dando le risposte attese. Siamo disponibili a intavolare una discussione con gli enti locali nel rispetto delle loro competenze.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha aggiunto: «Nell'ottica dei confronti già avviati con gli enti locali, le considerazioni emerse nella discussione di oggi sono condivisibili e faranno parte di quel colloquio pro-attivo che potrà instaurarsi con gli enti locali per agevolare delle iniziative che possono essere a beneficio del nostro territorio e degli operatori economici.»

I lavori riprendono domani, giovedì 20 aprile, alle ore 9.

 

SC-LT

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Comunicato n° 167 del 20 aprile 2023
Question time sulla relazione della Direzione investigativa antimafia

 

Con un'interrogazione a risposta immediata presentata nella seduta consiliare del 19 aprile 2023, il gruppo Progetto Civico Progressista ha posto l'attenzione sui contenuti della Relazione della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2022.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha evidenziato: «Nella sua relazione, la DIA ha sancito l'esistenza di un locale di 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Non si parla solo di concessioni e di appalti pubblici con l'ingerenza nella vita pubblica del territorio ma anche dell'intervento del sodalizio nel settore politico che si è proposto come organismo convogliatore di voti da indirizzare a più candidati in campagne elettorali in cambio di utilità. Chiediamo al Presidente della Regione, esercente anche delle funzioni prefettizie e componente dell'Osservatorio antimafia, se abbia portato il documento all'attenzione della Giunta per mettere in campo azioni concrete e mirate per far conoscere il fenomeno e contrastare la presenza di un locale di 'ndrangheta nel nostro territorio, con particolare riferimento al "sodalizio" nel settore politico.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto che «la relazione della Direzione investigativa antimafia relativa al primo semestre 2022, che dedica alla Valle d’Aosta una pagina a cavallo tra le pagine 214 e 215, è un documento in libera consultazione come tutte le relazioni precedenti che non hanno mai fatto oggetto di esame da parte della Giunta regionale, che peraltro non ha specifiche competenze amministrative in materia di lotta alla criminalità organizzata. In passato, ai sensi della legge regionale n. 11/2010 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza), le attività inerenti alla promozione della legalità facevano oggetto di confronto nell’ambito della Conferenza regionale sulla legalità e la sicurezza, istituita dall’articolo 4 della legge regionale stessa. Ricordo che con la legge regionale n. 1/2022, la Conferenza è stata soppressa e le sue competenze trasferite all’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, al quale il Presidente della Regione partecipa in quanto tale e non con riferimento alle funzioni prefettizie

«Ciò non toglie ovviamente - ha aggiunto il Presidente - che gli uffici della Giunta regionale continuino ad operare, come sempre fatto, per la promozione e la diffusione dei valori di una sana convivenza civile, anche per il tramite del Tavolo tecnico permanente sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità istituito presso l’Assessorato beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, oltre che attraverso le azioni di impulso e di indirizzo nell’ambito del Comitato per l’ordine e la Sicurezza pubblica (COSP)

La Capogruppo Guichardaz ha replicato: «In quelle due pagine viene evidenziato che vi sono delle ingerenze soprattutto negli appalti e nelle campagne elettorali con scambi di voti: non serve solo fare della promozione e della divulgazione, servono delle azioni concrete riferite ai temi su cui si è concentrata questa Relazione. Anche oggi, si parla della confisca dei beni di due imprenditori in Valle d'Aosta, che pare lavorassero anche con la pubblica amministrazione, di cui chiederemo conto.»

 

SC

 

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Comunicato n° 168 del 20 aprile 2023
Question time sull'emergenza migranti

 

Nella seduta consiliare del 19 aprile 2023 è stato affrontato il tema della mancata sottoscrizione dell'intesa dello Stato sull'emergenza migranti, con un'interrogazione a risposta immediata illustrata dal gruppo Forza Italia.

«Insieme ad altre quattro Regioni, la Valle d'Aosta, unica tra quelle a Statuto speciale, non ha firmato l'intesa per il riconoscimento dell'emergenza migranti e tutte le testate giornalistiche nazionali che si sono occupate della questione hanno sottolineato che la Valle d'Aosta era una regione governata dalla sinistra - ha sottolineato il Consigliere Mauro Baccega -. Chiediamo a questo Governo i motivi per cui non è stato sottoscritto questo provvedimento

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha precisato che «non esiste alcuna intesa da firmare, e tantomeno alcuna intesa è necessaria per riconoscere o meno l’emergenza migranti. L’intesa di cui si tratta trae origine dalla dichiarazione, adottata l’11 aprile scorso dal Consiglio dei Ministri, dello stato di emergenza sull’intero territorio italiano. È evidente, pertanto, che la cosiddetta “emergenza migranti” interessa tutto il Paese, nonostante ad oggi tale dichiarazione governativa non risulta né pubblicata né reperibile. La dichiarazione dello stato di emergenza necessita, poi, di disposizioni attuative contenute in ordinanze del Capo del Dipartimento della protezione civile

Il Presidente ha poi riferito che «nella serata di venerdì 14 aprile, è stato sottoposto alle Regioni e Province autonome, per il tramite della Conferenza delle Regioni, uno schema di ordinanza quale primo atto di attuazione della dichiarazione di emergenza, con richiesta di riscontro entro le ore 10.00 del giorno successivo, sabato 15 aprile. Sin da una prima lettura, si è rilevata l’assenza di qualsivoglia coinvolgimento della Regione nell’attuazione delle diverse attività contemplate nello schema di ordinanza, quali tra le altre la localizzazione e la realizzazione di eventuali hotspot o centri straordinari di accoglienza dei migranti. Inoltre, l’ordinanza prevede la nomina di un Commissario delegato, nella figura del Capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell’interno, che si avvale in qualità di soggetti attuatori dei Prefetti dei capoluoghi di Regione.»

E ha aggiunto: «Considerato che l’ordinanza dispone la deroga anche a tutte le leggi e alle altre disposizioni regionali strettamente connesse alle attività previste - quindi una definizione molto ampia e poco circostanziata - ci è parso necessario, a salvaguardia del nostro ordinamento, richiamare l’esigenza che la Regione fosse coinvolta e sentita nelle fasi attuative. Questa osservazione è stata invece interpretata come un mero parere negativo, senza ulteriore confronto da parte statale o in ambito di Conferenza delle Regioni. Altre Regioni, in particolare a Statuto speciale, hanno manifestato analoghe perplessità, tanto che l’articolo 2 del testo finale dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile è stato integrato, con la formulazione "Nelle Regioni autonome Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano il Commissario delegato e i soggetti attuatori agiscono d’intesa con i rispettivi Presidenti". È del tutto evidente che con questa formulazione, l’ordinanza sarebbe stata condivisa sin da subito anche dalla Valle d’Aosta. Per questo, appena esaminata l’ordinanza sottoscritta dal Capo della protezione civile, abbiamo avuto una fattiva interlocuzione con il Ministero per la protezione civile e le politiche del mare, alla luce del quale ogni anomalia sarà superata con una prossima ordinanza che dovrà necessariamente tenere conto anche della peculiare situazione valdostana in cui Presidente della Regione e soggetto attuatore si trovano a coincidere

Il Consigliere Baccega ha replicato: «Siamo lieti che ci siano i presupposti per il riconoscimento delle prerogative statutarie della nostra Regione e apprezziamo che la Valle d'Aosta non si sottrarrà alle sue responsabilità e che è ancora vivo il principio di solidarietà che questa regione esprime da sempre

 

LT

 

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Comunicato n° 169 del 20 aprile 2023
Interrogazione sul personale antincendio del Tunnel del Monte Bianco

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023 è stata affrontata la questione del personale del Tunnel del Monte Bianco con un'interrogazione illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Christian Ganis, ricordando che il Traforo chiuderà in modo intermittente per i prossimi 18 anni per tre mesi l'anno e che la prima chiusura è prevista dal 4 settembre al 18 dicembre 2023 per lavori di risanamento della volta, ha chiesto se il Governo sia a conoscenza delle scelte che l'azienda GSA (Gruppo servizi associati) che gestisce il servizio antincendio e di soccorso all'interno del Tunnel intende porre in essere riguardo al personale nel periodo di chiusura dell'infrastruttura e se ci siano già interlocuzioni con le strutture regionali competenti in materia di politiche del lavoro.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha premesso che «la Regione non ha alcun rapporto diretto con l’azienda GSA, atteso che il relativo contratto di appalto è stato ad essa affidato da Traforo del Monte Bianco - GEIE (TMB-GEIE).»

«Attualmente - ha proseguito -, nessuna comunicazione è stata resa a Società italiana per il Traforo (SITMB) e nulla è stato portato all’attenzione diretta dell’Amministrazione regionale, il che fa desumere che siano ancora in corso i necessari approfondimenti utili a stabilire, eventualmente, in quali termini e in quale misura la chiusura del Tunnel, nei periodi programmati, possa incidere sul personale addetto all’antincendio e al primo soccorso. Sotto ulteriore profilo, si osserva che le strutture regionali competenti, ove interpellate, renderanno il proprio contributo al fine di addivenire alla miglior soluzione del caso nell’ottica di garantire efficacemente l’essenziale e strategico servizio reso dal personale per la sicurezza dell’infrastruttura, che rimane la nostra priorità.»

«Alcuni dipendenti della GSA - ha replicato il Consigliere Ganis - si sono detti preoccupati per il loro futuro: sono molti i valdostani che sono occupati in questa azienda e mantengono le loro famiglie grazie a questa posizione lavorativa. Sono quindi giustificate le loro preoccupazioni soprattutto in caso di mobilità o di cassa integrazione. La Giunta deve fare fronte a questa problematica, che non è l'unica: con le chiusure del Traforo ci saranno, infatti, grandi disagi anche per la nostra economia. Ben vengano le interlocuzioni tra Governo e GSA per trovare soluzioni affinché i lavoratori possano conservare il loro lavoro.»

 

SC

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Comunicato n° 171 del 20 aprile 2023
Interrogazione sul Piano povertà

 

È stata riportata all'attenzione dell'Aula la questione del Piano della povertà, con un'interrogazione del gruppo Forza Italia, presentata nella seduta consiliare del 20 aprile 2023.

Il Consigliere Mauro Baccega ha chiesto quali associazioni e strutture siano state coinvolte nella raccolta di informazioni propedeutiche alla stesura del Piano e se, quanto detto, sarà sottoposto all'attenzione della Commissione competente.

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha riferito: «Entro la primavera consegneremo alla Commissione competente la bozza del Piano. Le politiche sociali sono uno dei settori più colpiti dagli effetti del post pandemia ed è necessario un diverso approccio alla soluzione dei problemi anche alla luce dell'individuazione dei LEPS, i livelli essenziali per le politiche sociali, che dovevano essere definiti da molti anni ma che hanno visto il loro concretizzarsi solo dopo il periodo pandemico. È dunque vitale programmare gli interventi dal punto di vista amministrativo e finanziario, ancor più a fronte di fonti di finanziamento diversificate tra Regione, Stato e PNNR/Europa e partecipare ai tavoli di lavoro interregionali e nazionali

Per quanto riguarda la ricerca sui processi di impoverimento, l'Assessore ha specificato che «sono stati coinvolti il Comune di Aosta con l’Ufficio infanzia, disagio, casa e pari opportunità, il Celva; il Servizio per le dipendenze dell’AUSL; l’Agenzia regionale edilizia residenziale, oltre ai sindacati e alle associazioni dei lavoratori. I soggetti rappresentativi del Terzo Settore impegnati sul fenomeno della povertà sono: Fondazione Opere Caritas; Banco alimentare della Valle d’Aosta; Società San Vincenzo de Paoli VdA; Comitato regionale Croce Rossa Italiana; Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta; Fondazione Comunitaria Valle d’Aosta; Cooperativa sociale La Sorgente; Codacons. Le Strutture regionali coinvolte sono invece: Servizi alla persona, alla famiglia e politiche abitative; assistenza economica, trasferimenti finanziari e servizi esternalizzati dell’Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali e politiche per l’inclusione lavorativa del Dipartimento politiche del lavoro. Il documento dovrà poi essere approvato anche nell’ambito del Piano di zona. Il Piano povertà, assieme a quello sull’autosufficienza, procedono su binari paralleli per arrivare a definire poi i PUA (Punto unico di accesso) che rappresenta un primo grande passaggio auspicato di integrazione tra il mondo sanitario e quello sociale nel sistema integrato di sostegno al disagio in tutte le sue manifestazioni.»

«Già a settembre 2022 avevamo sottolineato l'esigenza di affrettare il Piano per valutare il percorso programmatorio, necessario a risposte in tempi ragionevoli - ha replicato il Consigliere Baccega -. Si tratta di un documento essenziale per costruire il futuro di questa regione. Abbiamo più volte evidenziato che siamo vicini a un vero e proprio scempio sociale con anziani con figli disabili e mamme con minori a carico che necessitano di sostegno, pensionati che non riescono a pagare l'affitto, persone che dormono in auto, nelle sale d'aspetto della stazione, negli androni dei condomini. I dati del Banco alimentare nei suoi 18 anni di attività segnalano una crescita del disagio del 20% con 3.200 persone assistite e 135 tonnellate di cibo distribuite. Questo non si era mai visto in Valle d'Aosta. Bisogna intervenire con urgenza e auspichiamo che il Piano arrivi quanto prima.»

 

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Comunicato n° 172 del 20 aprile 2023
Interrogazioni sul disagio abitativo

 

La tematica del disagio abitativo è stata nuovamente affrontata dal Consiglio con due interrogazioni del gruppo Forza Italia, discusse nella seduta del 20 aprile 2023.

In particolare, il Capogruppo Pierluigi Marquis ha chiesto quanti siano stati nel 2021 i nuclei familiari assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica con ISEE minore o uguale a 7.500 euro (fascia A) e quanti compresi tra 7.500 e 12.500 euro (fascia B); quanti i nuclei familiari nel mercato libero delle fasce A e B che nel 2022 hanno fatto domanda di sostegno alla locazione e quali i tempi di accreditamento dei contributi; quanti sono stati gli sfratti forzati del periodo 2015-2021 per gli inquilini ERP e del mercato libero e quanti di essi sono entrati in emergenza abitativa nel periodo 2018-2021. Infine, ha voluto sapere se si ritiene che la Regione abbia affrontato il problema del disagio abitativo con una visione strategica generale.

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha dettagliato i dati: «Al 31 dicembre 2021 rispetto ai 1390 nuclei assegnatari di alloggi ERP risultavano 653 nuclei di fascia A e 336 nuclei di fascia B. Con riferimento al bando per il sostegno alla locazione 2022, sono 1952 i nuclei richiedenti con ISEE di fascia A e 964 i nuclei con ISEE di fascia B. Le operazioni di liquidazione sono finite ieri sera e i contributi saranno accreditati sui conti dei beneficiari secondo le tempistiche richieste dalle procedure di liquidazione in capo alla struttura competente del Dipartimento bilancio. Riteniamo importante l'aver rispettato l'impegno preso di liquidare tutti quanti gli aventi diritto entro la fine del mese di aprile e va quindi fatto un plauso anche agli uffici.»

Riguardo agli sfratti, l'Assessore ha riferito che «nel periodo dal 2015 al 2021 sono stati eseguiti 6 sgomberi forzosi di inquilini di ERP. I dati relativi agli sfratti nel mercato privato sono stati forniti dall’Osservatorio economico e sociale (fonte Tribunale) e non consentono di attribuire gli sfratti alla sola causa della morosità, essendo classificate le cause come "per esigenze del locatore", "per finita locazione" e "per altre cause" (queste ultime sono verosimilmente riconducibili alla morosità). Dal 2015 al 2021 gli sfratti esecutivi sono stati rispettivamente 153 nel 2015 (di cui 5 per "finita locazione" e 148 per "altre cause", mentre quelli eseguiti con intervento della forza pubblica sono stati 60); 146 nel 2016 (di cui 2 per "finita locazione" e 144 per "altre cause", quelli con intervento 48); 126 nel 2017 (di cui 5 per "finita locazione" e 121 per "altre cause”, quelli con intervento 57); 120 nel 2018 (tutti "per altre cause", mentre con intervento della forza pubblica 44); 93 nel 2019 (tutti "per altre cause", con intervento 45); 88 nel 2020 (di cui 2 per "finita locazione" e 86 "per altre cause", quelli con intervento 7 e a partire da marzo 2020 a causa della pandemia vi è stato il blocco degli sfratti); 66 nel 2021 (di cui 9 per "finita locazione" e 57 per "altre cause", con intervento della forza pubblica 10). Con riferimento all’emergenza abitativa, i nuclei entrati in emergenza dal 2018 al 2021, sono stati rispettivamente 26, 51, 8 e 6, tutti provenienti dal libero mercato.»

«Il tavolo di lavoro per la revisione della legge regionale 3 del 2013 - ha concluso - si è riunito per la prima volta il 13 aprile scorso: dal primo confronto sono emersi come prioritari i temi legati alla necessità di abitazioni, al sostegno alla locazione, alla morosità incolpevole e, inoltre, è stata condivisa l'esigenza di affrontare la tematica della casa con un approccio multidisciplinare in un'ottica più ampia che comprenda anche interventi di tipo sociale e nel mercato privato. Sul tema dell'abitare inteso in senso ampio, il Dipartimento politiche sociali ha promosso la costituzione, in collaborazione con gli enti del Terzo Settore, di un tavolo interistituzionale i cui lavori sono iniziati nell'autunno del 2022.»

Il Capogruppo Marquis, nella replica, ha evidenziato che «i dati forniti aiutano a capire la problematica del disagio abitativo: è importante avere gli strumenti per fare una valutazione complessiva di tutte le azioni che vengono condotte dall'Amministrazione. Riguardo al disagio abitativo per la fascia ISEE inferiore a 12.500 euro, emerge che il 25% ha una risposta dall'ERP mentre il 75% viene affrontata con il contributo affitti. I dati rappresentano una situazione sulla quale occorrerà prestare grande attenzione: negli ultimi anni, ci sono stati 211 sfratti forzati eseguiti per morosità, di cui 205 sul mercato libero e 6 nell’ERP. Per quanto riguarda la fascia ISEE sotto 7500 euro, quella delle persone con maggiori difficoltà, emerge che tre nuclei su quattro hanno accesso alla casa nel mercato libero. Non essendoci uno stock sufficiente di edilizia pubblica per soddisfare il bisogno, nel rispetto del diritto di pari dignità, bisogna intervenire in maniera più incisiva sul contributo agli affitti. Si ritiene indispensabile che si guardi al tema con un nuovo approccio dando centralità alla conoscenza del fenomeno, che deve essere qualitativa e dimensionale. Il disagio abitativo nel mercato libero sta crescendo in Valle, con al primo posto il comune di Aosta e al secondo posto quello di Saint-Vincent. Senza un approccio consapevole a 360 gradi si continuerà ad affrontare la tematica in maniera frammentata e senza una visione d’insieme.»

I lavori sono sospesi. Riprendono alle ore 15.

 

SC

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Comunicato n° 173 del 20 aprile 2023
Interpellanza sul micro credito a tasso agevolato nel settore casa

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023 è stata affrontata la questione del micro credito agevolato per gli interventi nel settore della casa, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«La casa è il cardine della cultura economica del nostro Paese e della nostra comunità, ma gli strumenti finanziari per investimenti in questo settore, previsti dalle leggi regionali e dal sistema creditizio bancario, sono inadeguati per gli interventi di modesta entità (tra i 30 mila e i 50 mila euro) - ha sottolineato il Consigliere Luca Distort -. Tuttavia questo genere di interventi come, ad esempio la manutenzione ordinaria o straordinaria degli stabili, danno un significativo contributo all'indotto del settore edile del nostro territorio, caratterizzato dalla presenza di micro imprese. Sarebbe importante snellire la capacità di credito per questi potenziali beneficiari che, spesso, appartengono a classi sociali medio basse. Interpelliamo il Governo per sapere se condivide queste riflessioni e, in caso affermativo, se vi sia l'intenzione di avviare formule di attuazione di misure di micro credito a tasso agevolato con durata a medio e lungo termine

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha richiamato le disposizioni attuative della legge regionale 3/2013 in materia di politiche abitative: «Per quanto concerne i mutui per il recupero di immobili (primario, secondario e interno) da adibire a prima abitazione non è previsto un limite minimo di spesa finanziabile, ma solo un limite massimo (pari a 200mila euro) e sono ammortizzabili in un periodo compreso tra i 15 e i 30 anni. Analogamente, per i mutui per il recupero di fabbricati situati nei centri e nuclei abitati è previsto un limite massimo di 300mila euro ma nessun limite minimo di spesa da sostenere, e questi ultimi sono ammortizzabili in un periodo compreso tra i 10 e i 20 anni. Con riferimento, invece, alle disposizioni dettate dalla legge regionale 13/2015 è previsto che la Regione conceda mutui per la realizzazione di interventi di trasformazione edilizia e impiantistica nel settore dell'edilizia residenziale che comportino un miglioramento dell'efficienza energetica. L'ammontare complessivo delle spese ammissibili per la realizzazione di questi interventi deve essere compreso tra un minimo di 10mila euro e un massimo di 400mila euro

«La legge 3/2013 - ha specificato il Presidente - prevede poi la concessione di mutui agevolati per interventi di recupero edilizio privato sugli immobili destinati ad abitazione anche non principale: in sede di approvazione delle disposizioni attuative si è ritenuto di non attivare questa misura per non gravare sul fondo di rotazione, a scapito degli interventi di acquisto, recupero e nuova costruzione dell’abitazione principale, il cui numero è risultato, dall’apertura dei termini per la presentazione delle domande il 1° luglio 2022, di gran lunga superiore alle aspettative andando di fatto ad erodere il fondo di rotazione in misura tale da doverne prevedere il rifinanziamento. Per quanto riguarda l'indotto del settore edile, i dati economici riportano, dopo la ripresa del 2021, una crescita del 20,1% in termini reali; anche nel 2022 l’edilizia ha registrato un +12,1%. Nel 2020, anno della pandemia, il settore aveva risentito meno di altri della crisi (-6,2%)

Il Presidente ha ritenuto «che esistano già gli strumenti finanziari per investimenti nel settore dell’edilizia, finalizzati ad agevolare gli interventi manutentivi anche nel caso di impegni economici di modesta entità, con riferimento agli ambiti prioritari dell’Amministrazione regionale (prima abitazione, recupero dei centri storici, efficientamento energetico). Non è necessaria, né utile una nuova e diversa misura sovrapponibile a quelle esistenti. Dobbiamo comunque ancora valutare la possibile riapertura, senza aspettare il calo di attività edili sul territorio, di riattivare la norma che prevede anche il recupero e il sostegno delle abitazioni non principali, dando nuovo stimolo al settore. I sostegni agli investimenti tramite finanziamenti necessitano di far collimare la tipologia del prodotto finanziario con le possibilità finanziarie e le opportunità operative. Ci sono strumenti presenti nel mondo finanziario, sul mercato ordinario, che però hanno tassi importanti, superiori a quelli dei mutui dei fondi di rotazione previsti dalle leggi regionali. Il mutuo ha una criticità legata alla complessità dell'accesso all'immissione di ipoteca, un percorso di garanzia che è richiesto anche per i finanziamenti di capitali intorno ai 30-50mila euro. Ritengo quindi che gli strumenti che la Regione sta mettendo a disposizione e su cui indirizzerà altre risorse, rappresentano un compromesso accettabile tra durata, tasso e complessità

Il Consigliere Distort ha commentato: «Si è avviato un dialogo sull'argomento che porterà sicuramente a un'evoluzione degli scenari riferibili ai mutui. È un percorso costruttivo tra minoranza e Governo per trovare gli strumenti necessari a sostenere le necessità del territorio, anticipando anche le situazioni critiche. Questo è quanto si aspetta la comunità valdostana dal Governo che la sta amministrando. Mi auguro che saprete essere all'altezza delle aspettative, nei tempi corretti

 

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Comunicato n° 174 del 20 aprile 2023
Interpellanza sulla frana di Quincinetto

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 20 aprile 2023, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato l'attenzione sulla frana di Quincinetto che incombe sull'autostrada Torino/Aosta.

«Da informazioni stampa, risulterebbe che il tratto dell'autostrada A5 compreso tra Quincinetto e Pont-Saint-Martin sarà messo in sicurezza entro il 2023, con la costruzione di un vallo - ha evidenziato il Consigliere Christian Ganis -. Il 6 marzo scorso si è tenuto un incontro tra i Sindaci della Città Metropolitana di Torino e gli altri soggetti interessati per trattare anche la questione della riqualificazione del ponte di Quincinetto, che ha una portata massima ridotta rispetto alle esigenze attuali e che, come detto dallo stesso Sindaco di Quincinetto, è mal ridotto. Interpelliamo il Governo per sapere se l'Amministrazione regionale sia stata informata di questo incontro; a che punto siano le interlocuzioni con la Regione Piemonte e i Sindaci dei Comuni interessati dal movimento franoso; come si intenda procedere per raggiungere la soluzione ipotizzata della costruzione di un nuovo ponte.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha premesso che «la questione della frana riguarda diversi soggetti, alcuni per competenza diretta e altri, come la nostra Regione, perché potenzialmente interessati dal fenomeno, tutti impegnati in diversi ambiti di intervento. A seguito dell’installazione della rete paramassi provvisoria, la società concessionaria SAV ha sviluppato il progetto per la realizzazione di un vallo paramassi in località Chiappetti: a seguito del parere della Conferenza dei Servizi, la progettazione esecutiva dell’intervento sarà trasmessa al Ministero delle infrastrutture entro il prossimo mese di maggio, con l’avvio dei lavori previsto nel secondo semestre 2023.»

«L’altro ambito di intervento - ha proseguito il Presidente -, è quello della bonifica del versante della cui progettazione e realizzazione si occupano la Regione Piemonte e il Comune di Quincinetto. Infine, il terzo ambito è quello del ponte di Quincinetto che, al momento, ha una portata ordinaria autorizzata di 26 tonnellate e che, in caso di chiusura totale dell’autostrada, costituirebbe, per lo meno nella prima fase dell’emergenza, l’unica infrastruttura di collegamento tra l’autostrada e la viabilità ordinaria. È noto che il ponte è oggetto da anni di discussione in merito a chi debba finanziarne i lavori di manutenzione, situazione ulteriormente complicata dal fatto che la concessione relativa alla autostrada Torino/Quincinetto è scaduta e quindi manca un interlocutore essenziale con cui affrontare la questione.»

Rispondendo puntualmente all'interpellanza, Testolin ha riferito: «Risulta che ci sia stato un incontro lo scorso mese di marzo in Regione Piemonte a cui non siamo stati invitati, evidentemente perché non eravamo coinvolti dal punto di vista delle competenze. Non sappiamo se gli enti competenti stiano percorrendo l’ipotesi della costruzione di un nuovo ponte in un luogo diverso o rifare quello attuale ma, certo, prima di intervenire, occorrerà mettere in sicurezza l’autostrada con la realizzazione del vallo paramassi. In ogni caso, il dialogo con la Regione Piemonte è sempre particolarmente attivo su più argomenti: la questione del ponte di Quincinetto e della frana di località Chiappetti quindi farà sicuramente parte degli incontri che l’Assessore Bertschy avrà con l’Assessore piemontese Gabusi, per fare il punto sulla situazione e sulle prospettive future.»

Il Consigliere Ganis, nella replica, ha osservato: «Il vallo non è stato costruito e del ponte di Quincinetto non si sa nulla. È vero che realizzare un ponte non è cosa semplice, ma i problemi vanno affrontati e risolti, possibilmente in tempi brevi. La chiusura del tratto autostradale e l'impossibilità di transitare sul ponte causerebbero numerosi problemi all'economia regionale, visto che si tratta dell'unico accesso stradale per la Valle d'Aosta. L'Amministrazione regionale deve intervenire e mantenere una continuità di interlocuzioni con le istituzioni piemontesi. Dalle risposte del Presidente, ci auguriamo che ci sia una svolta.»

 

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Comunicato n° 175 del 20 aprile 2023
Interpellanza sul rinnovo del contratto del comparto unico regionale

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023, il contratto del comparto unico regionale è stato al centro di un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha ricordato che «il contratto è scaduto nel 2018 e non è ancora stato rinnovato. Il 28 marzo, audito in seconda Commissione, il Presidente Testolin aveva riferito che il rinnovo era stato concordato con le organizzazioni sindacali e che sarebbe stato prossimamente approvato dalla Giunta ai fini della firma definitiva. Il Presidente aveva anche parlato di un rinnovo che pesa per 8,3 milioni di euro, che trovano già copertura sul bilancio 2023, annunciando che i dipendenti avrebbero trovato i soldi nella busta paga di maggio/giugno. Ad oggi, non ci risulta esservi la firma definitiva, mentre sono stati rinnovati sia i contratti delle Regioni a Statuto ordinario, sia quello dei lavoratori statali. Chiediamo quindi quali siano i motivi che determinano il perdurare della mancata sottoscrizione, a che punto sia la modifica della legge 22/2010 in materia di comparto unico con particolare riguardo alle aree di contrattazione, se siano state elaborate le direttive di contrattazione 2022-2024.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha ricordato che «il 23 febbraio scorso è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale per il triennio economico 2019-2021 e per la modificazione dell’Accordo delle disposizioni contrattuali economiche e normative delle categorie del comparto unico del 13 dicembre 2010. Il 10 marzo, il Corecop (Comitato regionale per le politiche contrattuali) ha espresso parere favorevole in merito all’ipotesi di accordo. Il perdurare della mancata sottoscrizione dell’Accordo definitivo è dovuto al fatto che le trattative essendosi protratte oltre l’anno 2022, occorre sistemare le partite finanziarie accantonate per i rinnovi contrattuali al fine di poter procedere alle variazioni di bilancio necessarie all’erogazione degli arretrati. L’operazione si perfezionerà con l’approvazione del rendiconto finanziario in modo da dare conto dell'intera erogazione, sia delle categorie, sia dei vigili del fuoco che dei forestali.»

In merito alle modifiche della legge 22/2010 sul comparto unico, il Presidente ha specificato che «anche al fine di prevedere l’area di contrattazione separata specifica per il comparto sicurezza, si sta procedendo con gli incontri, anche con le parti sindacali, al fine di addivenire al più presto ad una proposta di disegno di legge. Ad oggi le aree di contrattazione sono 3: categorie, dirigenza e giornalisti. Anche le due leggi di riferimento dei vigili del fuoco e dei forestali saranno analizzate nel percorso complessivo in modo da armonizzarle e renderle coerenti nel loro insieme.»

«Infine - ha detto Testolin -, in merito all’emanazione da parte del Corepoc delle direttive relative al rinnovo parte giuridica e parte economica per il triennio 2022-2024, sia per le categorie che per la dirigenza, il Comitato provvederà al più presto alla loro predisposizione e invio al Comitato regionale per le relazioni sindacali, in modo da ultimare anche questa seconda tranche del contratto.»

La Capogruppo Guichardaz, nella replica, ha osservato: «Stiamo parlando di 5000 dipendenti: era quindi corretto mettere a conoscenza di tutti queste informazioni, anche a fronte di una serie di considerazioni che ci sono arrivate e che evidenziavano "disfunzionamenti della macchina direttiva (Giunta e Corepoc) e di quella recettiva esecutiva (Crrs)". Rilevo che il Corepoc, nel suo parere del 10 marzo 2023, mette in luce alcune criticità, di cui si dovrà tenere conto: il servizio mensa e la disciplina dello sgombero neve sono rinviati a momenti successivi; bisogna trovare copertura rispetto alla questione dei vigili del fuoco e dei forestali; l'ipotesi di accordo si discosta in parte dalle direttive del Corepoc e quindi le responsabilità restano a carico del Crrs. Ho visto con piacere che viene finalmente riconosciuta la figura dell'armiere, con un'indennità mensile di 600 euro: sarebbe più corretto però pensare ad un inquadramento specifico per figure con competenze così specifiche. Con un rinnovo così tardivo, purtroppo il peso fiscale in busta paga sarà rilevante e questo ci preoccupa. Alla luce di tutto questo direi agli insegnanti di tenersi stretti il loro contratto nazionale e di ricordarsi cosa avviene ai dipendenti del comparto regionalizzati, perché da noi si arriva sempre in ritardo. Dovremmo essere all'avanguardia e, invece, ci ritroviamo sempre a rimorchio degli altri.»

 

SC

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Comunicato n° 176 del 20 aprile 2023
Interpellanza sull'elisoccorso notturno

 

L'elisoccorso notturno è stato al centro dei lavori dell'Aula, nella seduta consiliare del 20 aprile 2023, con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«In sede di discussione del DEFR, nel mese di dicembre 2022 il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno relativo all'elisoccorso notturno - ha ricordato il Consigliere Paolo Sammaritani -. Ad oggi, però, non risulta che il Governo abbia rispettato l'impegno assunto. Chiediamo quindi se sia sua intenzione ottemperare a quanto previsto portando nella Commissione competente il progetto con i rispettivi costi e il numero di interventi per i quali si è dovuta chiedere la collaborazione di altre realtà per affrontare emergenze sul nostro territorio

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha affermato: «Provvederemo a breve a concordare con i Presidenti delle Commissioni consiliari competenti, la possibilità di mettere a disposizione i dati richiesti

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «Comprendo che le vicissitudini del Consiglio di inizio anno abbiano rallentato il procedimento, ma la questione è centrale per la sicurezza dei cittadini e chiediamo che questo impegno abbia un seguito immediato

 

LT

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Comunicato n° 177 del 20 aprile 2023
Interpellanza sul Bonus formazione per i docenti precari

 

Il Bonus formazione a favore dei docenti precari è stato oggetto di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste trattata nella seduta consiliare del 20 aprile 2023.

Richiamando la recente giurisprudenza italiana e della Corte di giustizia europea, il Consigliere Paolo Sammaritani ha ricordato che «anche la Regione Valle d'Aosta è stata condannata al risarcimento di 16 docenti non di ruolo che non avevano potuto usufruire del Bonus cultura. La normativa nazionale e, conseguentemente, anche quella regionale non ne prevedevano l'erogazione ai docenti assunti a tempo determinato ma la norma è stata considerata, anche dal Consiglio di Stato, illegittima poiché creava una disparità di trattamento tra il personale di ruolo e i precari. Chiediamo quale sia stato il costo complessivo della causa subìta dalla Regione e se è intenzione dell'Amministrazione risarcire tutti gli altri docenti precari che dal 2016 ad oggi non hanno potuto usufruire della Carta docenti.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «il contenzioso è stato gestito internamente dall'Avvocatura regionale: i costi complessivi sono quindi legati alle spese legali attribuite dal giudice (63mila euro per 15 cause) e agli importi stabiliti quale risarcimento. Al momento, l'Amministrazione scolastica sta provvedendo a erogare il bonus (500 euro) per l'anno scolastico in corso ai docenti per cui il giudizio si è concluso con sentenza favorevole.»

L'Assessore ha poi sottolineato che «è in fase di approfondimento la questione del riconoscimento a beneficio del personale supplente che opera nella scuola: si sta valutando come gestire l'eventuale erogazione del beneficio economico nel rispetto della normativa vigente. Infatti, ai sensi della legge nazionale "Buona scuola" e della legge regionale, il contributo può essere erogato solo ai docenti a tempo indeterminato. Pertanto, fin quando la norma nazionale e quella regionale non saranno adeguate ai pronunciamenti delle sentenze, la Regione deve avere un dispositivo del giudice che ne giustifichi l'erogazione. In ogni caso, stiamo interloquendo con l'Avvocatura regionale e con le organizzazioni sindacali di categoria per trovare una soluzione plausibile per venire incontro al diritto dei docenti di potersi formare, a tutto beneficio della qualità dell'insegnamento nei confronti degli studenti e del servizio scolastico.»

«Immaginavo una risposta interlocutoria - ha replicato il Consigliere Sammaritani -, ma è una di quelle situazioni in cui le spese legali sono rilevanti: 63mila euro diviso 500 farebbe 126. 126 insegnanti che con questi soldi avrebbero potuto beneficiare del bonus docenti. È giusto studiare un sistema che sia perequativo, senza creare figli e figliastri in violazione di un principio costituzionale che tutti conosciamo, ossia la pari dignità: gli insegnanti precari fanno lo stesso lavoro di quelli di ruolo, ma si vedono privare di risorse che potrebbero essere utili alla loro formazione culturale. Formazione che si tradurrà in un miglioramento del nostro servizio scolastico e dei nostri studenti che potranno avere degli insegnanti sempre al passo con le sfide della scuola.»

 

SC

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Comunicato n° 178 del 20 aprile 2023
Interpellanza sul reclutamento di docenti ed educatori di sostegno

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023 il gruppo Progetto Civico Progressista ha nuovamente portato all'attenzione dell'Aula la questione del reclutamento del personale docente e degli educatori di sostegno.

«Apprendiamo da notizie stampa che per l'anno accademico 2022-2023 l'Università della Valle d'Aosta non attiverà i corsi di specializzazione per il sostegno didattico nonostante il fabbisogno sia piuttosto importante: 20 insegnanti nella scuola primaria, 35 nella scuola secondaria di primo grado e 20 in quella di secondo grado - ha sottolineato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Anche il numero degli operatori di sostegno è decisamente carente. Lo scorso mese di gennaio, il Governo regionale ha approvato la costituzione di un tavolo tecnico e politico relativo alla gestione del personale della Società di servizi che fornisce anche gli educatori di sostegno. Chiediamo le motivazioni della mancata attivazione del corso di specializzazione universitario per il sostegno didattico; come si è intervenuti per risolvere la problematica; se è stato attivato il gruppo di lavoro e quali sono gli intendimenti per la stabilizzazione degli operatori di sostegno

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «a gennaio 2023, l'Università della Valle d'Aosta ha acquisito i dati sul fabbisogno di personale docente di sostegno e ha stabilito di non attivare i percorsi per l'anno accademico 2022-2023, tenendo in considerazione, in particolare, i dati relativi alle domande di ammissione e agli iscritti ai precedenti cicli dei percorsi e l'assenza di un professore di ruolo nel settore scientifico-disciplinare con competenze specifiche dell'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, a cui affidare il ruolo di direttore dei corsi. A giugno 2023 si concluderanno i percorsi dell'anno 2021-2022 e dovrebbero acquisire il titolo di specializzazione 27 studenti iscritti presso l'UniVdA, oltre a 4 studenti residenti in Valle, iscritti all'Università di Torino. Per quanto riguarda i precedenti cicli dei percorsi, le criticità emerse riguardano essenzialmente: il tasso di superamento delle prove di accesso; il numero complessivo delle domande presentate dai candidati valdostani (spesso inferiore ai posti disponibili per i diversi gradi di istruzione) e lo scostamento numerico tra gli studenti immatricolati, studenti iscritti e frequentanti i percorsi e studenti specializzati ad esito degli esami finali

Sull'ammissione ai percorsi, l'Assessore ha specificato che «la prova di accesso è articolata in un test preliminare stabilita dal Ministero e l'Università della Valle d'Aosta, in forza di una intesa sottoscritta tra Regione e Ministero nel 2016, è autorizzata ad adattare i contenuti alle specificità linguistiche locali formulando alcuni quesiti in francese. Per quanto riguarda l'affidamento del ruolo di direttore, non avendo la figura professionale richiesta, in alcuni anni l'Università ha affidato l'incarico a un professore di ruolo di un altro ateneo sulla base di appositi accordi non sempre di agevole conclusione. Evidenzio che anche per la nostra Università assumono estrema rilevanza, oltre alle valutazioni sulla sostenibilità economica delle iniziative didattiche, anche quelle sulla sostenibilità organizzativa, visto il numero ridotto di personale. Pur non avendo attivato i percorsi di specializzazione in occasione di tutti i cicli attivati dal Ministero, l'UniVdA ha comunque garantito l'organizzazione dei corsi a cicli alterni. Nell'ottica di garantire comunque il servizio l'Università ha chiesto la disponibilità all'ateneo torinese di riservare ai candidati della Valle 36 posti, con possibilità di svolgere il tirocinio nelle scuole del territorio.»

«Il Tavolo tecnico per la gestione del personale della Società Servizi Spa è stato attivato e si sono tenute due riunioni - ha confermato Guichardaz -. Lo scorso mese di aprile si è avuto un incontro tecnico con la Sovrintendente agli studi per affrontare la tematica legata agli operatori di sostegno e sono stati affrontati i punti inerenti la durata e la tipologia di contratto, le attività di programmazione, la formazione e valutazione, compresi gli esami di stato. Si è poi valutata la possibilità, anche con i sindacati, di estendere il contratto dal 1° settembre al 30 giugno (prima dell'avvio delle lezioni e fino al termine delle attività educative) per favorire una migliore accoglienza e presa in carico degli alunni. Si è concordato con le organizzazioni sindacali di categoria di organizzare un ulteriore incontro che avverrà a breve per condividere le riflessioni emerse nel tavolo tecnico-politico

«Non mi sembra che si facciano grandi passi avanti - ha osservato la Consigliera Erika Guichardaz -. I bambini e ragazzi in difficoltà hanno bisogno di figure con competenze specifiche che rimangano stabili durante l'anno scolastico e anche durante il periodo estivo. Questa è un'esigenza forte, sentita dalle scuole e dalle famiglie valdostane. La stabilizzazione è uno dei punti centrali su cui insistere perché ci sono operatori di sostegno che, vista la precarietà del loro lavoro, si stanno orientando verso altre occupazioni. Per quanto riguarda la Società di Servizi rileviamo con disappunto che ha realizzato un bando di gara esterno proprio per l'appalto del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato degli operatori di sostegno e delle altre figure. Troviamo grave che questo ente, che dovrebbe occuparsi in prima persona della gestione del personale di sostegno, decida invece di esternalizzarla. Sulle esigenze dell'Università della Valle d'Aosta, credo che almeno per il prossimo anno ci si debba impegnare da subito per attivare nuovamente il percorso di abilitazione dei docenti di sostegno vista l'importante esigenza di avere personale qualificato. Rispetto agli operatori inoltre, non basta prolungare il contratto dal 1° settembre al 30 giugno, ma bisogna rivedere anche i loro contratti: la scuola è organizzata a 27 ore e questo implica una serie di disagi agli operatori che hanno il contratto di 36 ore e, oltre a dover coprire 2 o 3 casi, devono sbalzare da una scuola all'altra senza che venga riconosciuto loro il tempo della trasferta.»

 

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Comunicato n° 179 del 20 aprile 2023
Interpellanza sull'inclusione degli alunni con disabilità al Convitto Chabod

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023 il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato un'interpellanza sull'inclusione degli alunni con disabilità al Convitto Chabod di Aosta.

Richiamando il Regolamento di Istituto, il Capogruppo Andrea Manfrin ha specificato che «nella sezione dedicata agli utenti con disabilità è prevista l'iscrizione a condizione che la gravità della disabilità sia compatibile con le possibilità di assistenza, integrazione e sicurezza dell'allievo e limitatamente a un numero massimo non superiore al numero totale di squadre del Convitto, in modo da avere in media un allievo/a per ogni squadra di semiconvittori o convittori a cui garantire adeguati livelli di qualità del servizio. Ci risulta, invece, che alcuni alunni con disabilità frequentanti la scuola primaria San Francesco di Aosta, non siano stati accettati nonostante fossero rispettate entrambe le condizioni del Regolamento. Interpelliamo il Governo per sapere se sia a conoscenza di questi fatti e per quale motivo il Convitto non abbia accettato questi alunni; se sia intenzione dell'Amministrazione regionale intervenire per garantire il diritto alla socialità e alla piena inclusione della disabilità.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto di «non essere a conoscenza di specifiche segnalazioni in merito. Tuttavia, a seguito di verifica con la Rettrice, il Convitto, per soddisfare il maggior numero di richieste, a fronte di 21 squadre, ha accolto le iscrizioni di 27 alunni con disabilità per il 2022-2023, pari a 1,3 allievi per squadra di semiconvittori o convittori. Inoltre, alcune situazioni di allievi sono in corso di valutazione e quindi il numero potrebbe aumentare per il prossimo anno scolastico. Le poche squadre senza alunni con disabilità assorbono attualmente le necessità di supporto delle squadre dove sono presenti anche 3 allievi con disabilità, al fine di garantire loro la continuità didattico-educativa.»

«Purtroppo, come già avvenuto negli anni scorsi - ha proseguito l'Assessore -, non è stato possibile accogliere tutte le domande di alunni con e senza disabilità. A fronte di 150 domande pervenute relative alle nuove iscrizioni al mese di gennaio (di cui 44 per la scuola primaria), il Convitto ha cercato di accoglierne il maggior numero possibile, ma allo stato attuale rimangono ancora in lista d’attesa: 11 alunni della primaria (di cui 3 con disabilità iscritti alla San Francesco); 16 alunni delle medie (di cui 3 con disabilità iscritti alla San Francesco); 22 alunni delle superiori (di cui 4 con disabilità). Il diritto alla socialità, punto cardine del Convitto, e di piena inclusione della disabilità viene garantito grazie ad una fattiva collaborazione di tutto il personale che opera nella struttura: non solo degli operatori di sostegno (per il prossimo anno, 2023-2024, gli alunni con disabilità saranno 29 di cui 11 assistiti da un operatore di sostegno), ma anche degli educatori e del personale ausiliario. Il numero crescente di richieste da parte delle famiglie per tutti gli alunni di tutte le fasce di età è in forte aumento e non può essere pienamente soddisfatto, allo stato attuale, dal solo Convitto Chabod. In attesa della realizzazione del nuovo progetto di espansione della struttura presso il Saint-Benin, sarà necessario pensare, insieme al Dipartimento politiche sociali, ad altre forme di supporto alle famiglie per garantire un’effettiva inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità, anche nel tempo extra-scuola, su tutto il territorio regionale e non solo ad Aosta.»

Per il Capogruppo Manfrin, «rimangono degli interrogativi, perché se è nobile che ci siano alunni con disabilità iscritti, non va bene che vi siano delle squadre che sono senza alunni disabili. Questo è un servizio prezioso che offre il Convitto, a maggior ragione per le famiglie che hanno figli con disabilità e che hanno quindi maggiore bisogno di essere supportate. Gli operatori della Società dei Servizi ci sono e sarebbero disponibili: sarebbe utile utilizzarli. Ben venga il progetto futuro del Saint-Benin, ma occorre lavorare per accogliere più alunni disabili al Convitto. Sarebbe un beneficio per le famiglie e, soprattutto, per i ragazzi.»

 

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Comunicato n° 180 del 20 aprile 2023
Interpellanza sull'apertura di linee di credito da Finaosta e Aosta Factor

 

Nella seduta consiliare del 20 aprile 2023 il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sull'apertura di linee di credito da parte di Finaosta e Aosta Factor destinate agli enti formatori.

«Abbiamo appreso da notizie stampa che la Finanziaria e la Società di factoring regionali avrebbero aperto delle linee di credito rivolte agli enti formatori valdostani interessati da problemi di liquidità - ha affermato il Consigliere Erik Lavy -. Sappiamo che la gestione del Fondo sociale europeo (FSE) è macchinosa anche dal punto di vista dei controlli di primo livello e dei controlli sulle rendicontazioni, ma ci risulta anche che determinate Strutture regionali responsabili dell'attuazione dell'intervento (SRRAI) non siano troppo efficienti nello svolgimento delle loro incombenze, tanto che si è parlato di rivedere le loro attribuzioni. Chiediamo quali siano le difficoltà riscontrate dalle SRRAI, quali siano gli enti formatori che usufruiscono della linea di credito a tasso agevolato e per quale motivo ne abbiano fatto richiesta; se ci siano ritardi relativi ai controlli sulle rendicontazioni e alle erogazioni dei saldi, quali siano le motivazioni e le cifre a cui ammontano questi ritardi e quali siano le intenzioni per risolverli; quale era la cifra preventivata per la messa a regime del programma SISPREG2014 (sistema informativo a supporto della Politica regionale di sviluppo della Valle d’Aosta) fornito da INVA e che risulta avere una serie di problemi di utilizzo e quale è la cifra spesa ad oggi

«Il Programma Operativo regionale FSE della Valle d’Aosta 2014-2020 presenta, al 28 febbraio 2023, un avanzamento di spesa pari a circa 50 milioni di euro: circa il 94% della dotazione finanziaria assegnata pari a poco più di 52 milioni e mezzo, mentre gli impegni ammessi sono pari a quasi 56 milioni, pari al 106,29% della dotazione - ha premesso l'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri -. Nel corso del 2022 si è verificato un rallentamento dell’attività di controllo che ha portato a uno sforamento della tempistica stabilita dalle direttive. A novembre 2022 alcuni enti di formazione accreditati presso la Regione hanno segnalato una situazione di forte esposizione finanziaria, correlata all’attuazione, in qualità di beneficiari, degli interventi cofinanziati dal Programma FSE 2014-2020 e Piano Giovani, in conseguenza sia dei tempi prolungati con cui la Regione svolge i controlli di primo livello (che sono una precondizione per l’erogazione del contributo), sia dei costi sostenuti per la stipula e il rinnovo delle polizze fideiussorie. A queste criticità si è aggiunta anche l’impossibilità per alcuni enti di stipulare ulteriori polizze fideiussorie e, dunque, di ottenere i previsti acconti pubblici sulle spese da sostenere per la realizzazione dei progetti, a causa dell’opposizione degli Istituti bancari e assicurativi. L’Amministrazione regionale, valorizzando lo strumento della “cessione del credito”, previsto dalle direttive regionali per le attività cofinanziate dal FSE e cercare di dare una risposta immediata, ha richiesto la collaborazione di Finaosta per individuare gli strumenti più idonei a permettere agli enti di costituire una disponibilità di cassa sufficiente a far fronte agli adempimenti assunti per la realizzazione dei progetti finanziati

In relazione alle SRRAI, Caveri ha riferito che «non sono state segnalate all’Autorità di gestione FSE particolari criticità da parte di queste strutture. Sull'apertura delle linee di credito, ad oggi, due enti formatori, Projet Formation e Consorzio Trait d’Union stanno formalizzando gli atti per la cessione del credito con la società Aosta Factor. Per quanto riguarda, invece, i controlli sulle rendicontazioni e l'erogazione dei saldi, la direttiva FSE prevede che la Struttura controllo progetti europei e statali debba concludere il controllo di primo livello entro il termine di 180 giorni dal ricevimento del rendiconto. Attualmente si riscontra uno sforamento del termine di una media di circa 110 giorni su 122 rendiconti (per un ammontare complessivo di 4 milioni e 300 mila euro). Tra questi, vi sono 97 rendiconti di progetti relativi a incentivi alle assunzioni per un ammontare complessivo di 1 milione 600 mila euro, con un valore medio di 16.500 euro per ogni rendiconto.

«I motivi principali che hanno determinato l'aumento dei tempi di esecuzione dell’attività di controllo sono molteplici - ha proseguito l'Assessore -: la carenza di personale protrattasi negli ultimi due anni e l'eccessivo turnover delle risorse della Struttura controllo progetti europei e statali; l'eccessiva frammentazione degli interventi finanziati, sproporzionati rispetto alle dimensioni del Programma operativo. I ritardi sui controlli di primo livello comportano ritardi da parte della Regione nell’erogazione dei finanziamenti ai beneficiari. Non si segnalano, invece, ritardi imputabili alle SRRAI che, a conclusione del processo di controllo, erogano nei termini previsti le somme dovute. La logica è quella di un rafforzamento della capacità amministrativa e anche delle nuove e più snelle procedure nel nuovo periodo di programmazione.»

Sul programma Sispreg2014 Caveri ha riferito: «A luglio 2014 la Giunta regionale ha approvato la revisione architetturale e tecnologica di Sispreg con un costo stimato di circa 360mila euro. Il sistema operativo oltre a fornire informazioni sull'avanzamento finanziario e procedurale dei progetti consente di gestire in maniera informatica le fasi di selezione, approvazione dei progetti e ha tutta una serie di altre funzionalità. Nel corso degli anni successivi, si è reso necessario procedere all’evoluzione del sistema e si sta lavorando con INVA in questo senso. Ci sono stati degli investimenti importanti per supportare questa nuova evoluzione che dovrebbero rendere sempre più performante l'attività. Questo non vuol dire che non ci siano stati dei problemi che speriamo di risolvere, in parte con l'assunzione di nuovo personale. Stiamo lavorando per rendere più efficiente il sistema e forse non tutti gli enti formatori, ma la maggior parte ha capito queste difficoltà e ci ha supportato in questo percorso.»

Il Consigliere Lavy si è detto perplesso: «La questione è delicata dal momento che si parla di denaro pubblico. Il Sispreg avrebbe dovuto entrare a regime nel 2014 e oggi, a distanza di quasi dieci anni, riscontra ancora dei problemi e necessita di importanti interventi. Ci risulta poi che i controlli di primo livello siano stati esternalizzati. Il rallentamento delle rendicontazioni mi preoccupa anche in vista della prossima programmazione. Se su questa siamo molto in ritardo, che ne sarà di quella a venire? Il problema arriva sicuramente dagli anni precedenti, ma mi sembra che invocare la solita carenza di personale non sia accettabile dal momento che il sotto organico è sempre esistito in Regione. Infine, la questione più delicata a cui bisognerebbe prestare un'attenzione particolare. Abbiamo due partecipate regionali: Finaosta e Aosta Factor che aprono una linea di credito di circa 3 milioni di euro a cui Projet Formation - altra partecipata - vuole attingere pagando gli interessi. Un giro di denaro pubblico tra 3 partecipate che avviene perché la Regione è in ritardo con i controlli. Mi pare che si stia scherzando con il fuoco

 

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Comunicato n° 181 del 20 aprile 2023
Interpellanza sulla diffusione della fibra ottica ultraveloce in Valle d'Aosta

 

La diffusione della fibra ottica sul territorio regionale è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 20 aprile 2023.

Le Conseiller Diego Lucianaz a souligné «l'importance de la connexion avec la fibre ultra-rapide, qui est fonctionnelle non seulement aux exigences de l'offre touristique mais aux besoins de toute la communauté valdôtaine. Nous demandons quel est le pourcentage de couverture en fibre optique dans notre région, le pourcentage de travaux attribués et achevés; si les délais et le cahier des charges ont toujours été respectés et qui a géré les ressources associées. Nous aimerions également connaître la situation dans les vallées latérales et, en particulier dans le Val d'Ayas, où il apparaît que des hameaux entiers et des activités d'hôtellerie ne peuvent pas avoir de points de connexion. Quelles sont les raisons? Est-ce qu'il y a l'intention de résoudre ces problèmes? Quand et par quels moyens?»

L'Assessore all'innovazione, Luciano Caveri, ha risposto che «la realizzazione delle infrastrutture rientra nel Piano nazionale banda ultra (PNBUL) larga gestito dal Ministero delle imprese per tramite della società in-house Infratel Italia e il bando di gara è stato aggiudicato alla società Open Fiber che avrebbe dovuto completare i lavori inizialmente entro il 2020 poi prorogati al 2022 e successivamente al 2024. I rallentamenti sono dovuti alla difficoltà di assegnare degli appalti per continuare questi lavori. Infatti, una delle aziende, l'Alpitel, che lavorava in diversi comuni della Valle è fallita e oggi c'è una sola società valdostana che opera in questo settore: una delle sollecitazioni di queste ore è quella di invitare delle imprese in Valle per intervenire su questi appalti.»

«La Regione - ha proseguito - ha messo a disposizione la propria infrastruttura di dorsale in fibra ottica che raggiunge tutti i comuni del territorio, assicurando massima copertura e accessibilità della banda ultra larga presso le principali postazioni radio base degli operatori di telefonia mobile, delle centrali Telecom, dei municipi e in altri punti di interesse regionale. Anche gli operatori di rete wireless hanno potuto implementare le loro reti per fornire gli accessi a internet in banda ultra larga.»

«A dicembre 2022 - ha proseguito Caveri - i collegamenti in fibra ottica sono 61 su 68 i comuni con progetti approvati; 23 comuni collaudati; 17 comuni da collaudare; 14 comuni in previsione di terminare nel 2023; 14 comuni che termineranno nel 2024 con 412 collegamenti attivi con 30 operatori convenzionati. I collegamenti radio - wireless - hanno 36 progetti approvati su 47, 11 impianti terminati e 9 collaudati. Dove non arriva questo servizio, c'è un secondo Piano: Italia 1 Giga che, per la Valle d’Aosta, prevede la copertura di ulteriori 15.934 unità immobiliari non incluse nel Piano nazionale Banda ultra larga. La Valle d’Aosta è stata inserita nel lotto 4 insieme al Piemonte e alla Liguria, ove è previsto un investimento complessivo di 291 milioni di euro a valere sui fondi PNRR. Dal bando Infratel sono esclusi i comuni che risultano già precedentemente completati dal PNBUL che sono: Bard, Issime, Issogne, Saint-Nicolas e Saint-Oyen e rimangono dunque 69 comuni con un totale complessivo di quasi 16 mila civici previsti a bando; per i comuni della Val d'Ayas è prevista la copertura di 2.495 unità immobiliari. Se alla fine di questo percorso dovessero risultare zone non ancora coperte, sarà possibile avviare degli interventi da parte di operatori privati con il sostegno della Regione per potenziare il servizio.»

«L’Amministrazione regionale ha sempre monitorato con attenzione i progetti avviati dallo Stato, attuando tutte le iniziative per lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni sul territorio - ha precisato Caveri -. In particolare per velocizzare gli iter autorizzativi, si è dotata di una specifica legge (n. 30/2021). Parallelamente, per facilitare anche l’implementazione delle infrastrutture di radio telecomunicazioni di nuova generazione, è in fase di definizione una proposta di modifica della legge regionale n. 25/2005 che si auspica di portare a breve all’attenzione del Consiglio. Vi sono poi altri progetti, come il Piano scuole per portare la connettività nelle scuole di tutta la Valle, il Piano sanità connessa gestito da Vodafone tramite PNRR.»

Il Consigliere Lucianaz, nella sua replica, ha parlato di «numeri incoraggianti. In Val d'Ayas mi è stato detto che certe zone del comune non sono servite. Vanno bene questi progetti, ma la realtà è fatta di attività commerciali e turistiche che soffrono di gravi disservizi, anche per i pagamenti. Open fiber gestirà la rete pubblica per i prossimi venti anni: mi chiedo come la Regione potrà garantire il servizio di questa importante struttura di comunicazione.»

 

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Comunicato n° 182 del 20 aprile 2023
Interpellanza sullo studio per il collegamento intervallivo di Cime Bianche

 

Lo studio preliminare alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo di Cime Bianche è stato oggetto di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 20 aprile 2023.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto se «lo studio presentato recentemente in Commissione ha approfondito le tematiche riguardanti la normativa europea a tutela della concorrenza e in materia di aiuti di Stato che invece erano presenti nello studio del 2015 nel caso di finanziamenti pubblici anche parziali. Sono state coinvolte le strutture regionali competenti in materia finanze, patrimonio e società partecipate per valutare la fattibilità e le modalità di un'eventuale erogazione di contributo da parte della Regione? Si intendono richiedere alla società commissionaria dello studio eventuali integrazioni a fronte delle evidenze che potrebbero emergere nel corso dei lavori di Commissione?»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy ha dichiarato che «il primo studio è ormai superato. Con legge 6/2018, la Regione infatti si è dotata della possibilità di finanziare le infrastrutture sportive a servizio dello sci. La legge è stata comunicata a Bruxelles nel 2018 e si appoggia al Regolamento di esenzione 651/2014 risolvendo il tema della concorrenza e degli aiuti di Stato ed è quindi comprensibile che il nuovo studio non riporti dati in questo senso. Le strutture regionali competenti in materia di bilancio saranno coinvolte nel momento in cui avremo concluso la discussione e se sarà stata presa la decisione di finanziare questo investimento. Bisogna dare tempo e modo e la necessaria trasparenza per approfondire gli argomenti e per richiedere le ulteriori informazioni necessarie ed è prevedibile che richiederemo approfondimenti e integrazioni alla società commissionaria. Abbiamo anche chiesto di riattivare il gruppo di dirigenti che aveva realizzato la road map iniziale, in modo che ogni Struttura regionale coinvolta possa approfondire la questione. Le valutazioni, necessarie per fare i dovuti approfondimenti, saranno messe a disposizione del Governo e della Commissione in modo da assumere le decisioni successive

Il Vicecapogruppo Aggravi ha commentato: «Sulla questione degli aiuti di Stato, nel corso delle audizioni in Commissione e anche sugli organi di informazione, le società coinvolte nel progetto hanno già indicato la soluzione, parlando di finanziamenti del 100%. Bisognerebbe ricordare loro che questa operazione va gestita con le dovute maniere e seguendo il giusto percorso, vista l'importanza dell'investimento. Considero sicuramente centrale la ricostruzione del gruppo dei dirigenti regionali che ha realizzato la road map perché consentirà di comprendere quali sono i passaggi da compiere per prendere le dovute decisioni. Personalmente avrei già coinvolto le strutture del bilancio. Quando capiremo se e quando si intende adottare questo progetto si dovranno fare gli opportuni approfondimenti

I lavori proseguono domani, venerdì 21 aprile, alle ore 9.

 

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Comunicato n° 183 del 21 aprile 2023
Interpellanza sul Nucleo psicologico dell'emergenza

 

Nella seduta consiliare del 21 aprile 2023, il gruppo Forza Italia ha richiamato l'attenzione sul Nucleo psicologico dell'emergenza, servizio creato nel 2001 per intervenire in occasione di maxi emergenze e, dal 2003, esteso anche alle micro emergenze.

In particolare, il Consigliere Mauro Baccega ha evidenziato che «la pandemia da Covid-19 ha creato numerosi problemi anche dal punto di vista psicologico e nel 2022 gli interventi del Nucleo sono aumentati del 30%, con una crescita a favore di bambini e adolescenti. Visto anche l'incremento dei casi di violenza domestica e di abusi sulla persona, questo servizio di acuzie dovrebbe stare all'interno dell'ospedale, sia per gli utenti, sia per i loro familiari, sia per gli operatori sanitari, visto che attualmente questa struttura ha solo una sede provvisoria. Chiediamo quindi se si intenda indirizzare l'USL affinché venga assegnato un ambulatorio nelle strutture sanitarie degli ospedali Parini e Beauregard al fine di mettere gli operatori nelle condizioni di visitare i pazienti in un contesto adeguato

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha risposto: «Il servizio, la cui importanza qualifica la nostra Regione, è un arricchimento aggiuntivo, in quanto non è annoverato nell’ambito delle prestazioni dei Livelli essenziali di assistenza (LEA). Attualmente l'Ambulatorio visite urgenti non ha una sede ed è provvisoriamente ubicato in via Guido Rey. Data la delicatezza dei temi che vengono trattati nei colloqui emergenziali ospedalieri, soprattutto quando si interviene sui familiari o parenti, il setting diventa un luogo fondamentale di accoglienza e cura per la persona. Sarà mio impegno dare indicazioni all’Azienda USL affinché, nel più breve termine possibile e compatibilmente con l’incremento di altre attività che richiedono ugualmente nuovi spazi, e nei limiti strutturali, siano date risposte efficaci dal punto di vista logistico, agli operatori del Nucleo della psicologia dell’emergenza

Il Consigliere Baccega ha espresso la sua soddisfazione: «È importante dare le risposte necessarie a questa struttura così importante e centrale soprattutto perché l'effetto "onda lunga" della pandemia ha aumentato la necessità di ricevere supporto psicologico tra la popolazione

 

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Comunicato n° 184 del 21 aprile 2023
Approvata una mozione sul disagio abitativo

 

Nella seduta mattutina del 21 aprile, l'Assemblea ha approvato, con 22 voti a favore (FI, UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA, GM) e 12 astensioni (Lega VdA, PCP), una mozione sul disagio abitativo.

Il testo, depositato dal gruppo Forza Italia ed emendato in accordo con i Capigruppo di maggioranza, impegna il Governo regionale a mettere a disposizione nei tempi adeguati al rinnovo della legge regionale n. 3/2013, un rapporto tecnico da affidare alle esperienze e competenze di un soggetto terzo che rappresenti qualitativamente e quantitativamente il tema del disagio abitativo secondo gli indicatori utilizzati in genere, in modo tale da offrire la necessaria informazione e consapevolezza ai Consiglieri nell’affrontare l’aggiornamento della legge stessa. Inoltre, sollecita a definire adeguate politiche per contenere e fronteggiare il disagio abitativo nel rispetto dell’articolo 3 della Costituzione, ovvero nel rispetto del principio di pari dignità sociale per tutti i nuclei familiari che versano nella medesima condizione ISEE.

«La politica del Governo regionale su questo punto presenta una carenza di visione complessiva - ha dichiarato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. Bisogna affrontare il problema nelle sue dimensioni multidisciplinari e, per questo, è necessario rivedere e aggiornare la legge regionale del 2013 anche alla luce del fatto che il disagio abitativo è profondamente mutato in questi ultimi anni. Un aggiornamento che richiede un nuovo approccio con una visione globale del "disagio abitativo" per dare soddisfazione ai bisogni emergenti e per non ripetere gli errori del passato recente. Questo percorso deve partire però dalla piena conoscenza della realtà: ecco perché riteniamo indispensabile mettere a disposizione dei Consiglieri dei report approfonditi e aggiornati sulle varie tematiche, così come fanno in molte altre Regioni.»

Alla mozione era collegata una risoluzione depositata in Aula dai gruppi Lega Vallée d'Aoste, Forza Italia e Misto, che è stata respinta dall'Aula con 19 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA) e 15 a favore (Lega VdA, FI, GM, PCP). Il testo intendeva impegnare la Giunta a dare piena applicazione alle disposizioni della legge regionale 3/2013 presentando al Consiglio regionale la proposta di Piano triennale delle politiche abitative per la Valle d'Aosta, in tempo utile per l'analisi da parte delle Commissioni consiliari competenti e l'approvazione dello stesso da parte dell'Assemblea regionale nei termini di legge. Inoltre, sollecitava a discutere nelle Commissioni consiliari competenti il piano di revisione della legge 3/2013.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha illustrato il testo, che prende spunto dalla mozione: «L'aggiornamento della legge 3/2013 è necessario perché i problemi sono numerosi. La notizia dell'apertura di un tavolo di confronto tra soggetti interessati è positiva e mi auguro che potremo lavorarci tutti insieme, perché il disagio abitativo è patrimonio di tutti e le soluzioni non hanno colore politico. Ci sono due aspetti da evidenziare. Nella legge regionale sono previsti due organi - la Consulta regionale della casa e l'Osservatorio per la casa - che dal 2014 non si sono più riuniti: sono, però, indispensabili per raccogliere i limiti e le criticità in un'ottica di revisione della legge. Inoltre nella legge 3 è previsto un Piano triennale delle politiche del lavoro che dovrebbe essere approvato entro il settembre del triennio precedente: piano che non risulta più essere stato approvato. Con la nostra iniziativa chiediamo di dare piena applicazione della norma.»

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, replicando alle due iniziative, ha ribadito che «il disagio abitativo è un fenomeno complesso che necessita di approfondimenti sui quali si sta lavorando. Ricordo il tavolo di lavoro per la revisione della legge n. 3/2013 appena istituito che si è riunito per la prima volta il 13 aprile: da un primo confronto sono emersi come prioritari la necessità di abitazioni, il sostegno alla locazione, la morosità incolpevole e l'esigenza di affrontare la tematica della casa con un approccio multidisciplinare. Vi è poi il tavolo interistituzionale in collaborazione con gli enti del Terzo Settore avviato nell’autunno 2022, con l’obiettivo di effettuare una programmazione partecipata sul tema dell’housing. Stante il lavoro avviato, abbiamo la necessità di affrontare la tematica con approcci diversi, avendo dati e conoscenze a 360 gradi: il mondo del disagio abitativo si è ampliato rispetto al passato, il tema della povertà e della non autosufficienza la fanno da protagonisti. Ecco perché abbiamo colto gli spunti dei colleghi, che rendono evidente la necessità di studiare degli approcci diversi, avendo dei dati e, con alcune modifiche da noi proposte, approviamo la mozione. Riguardo alla risoluzione, ci asteniamo: è vero che l'ultimo Piano triennale delle politiche abitative risale al 2017 e non è più stato rinnovato per vari motivi: oggi, nel percorso di revisione della legge 3/2013, diventa ridondante approvare un impegno che è superato.» 

Il Consiglio ha anche respinto due mozioni del gruppo Forza Italia.

Proporre una norma di attuazione dello Statuto che assegni alla Regione la titolarità e la responsabilità della raccolta dei datti oggi in capo all'ISTAT: era questo l'impegno contenuto in una mozione del gruppo Forza Italia che è stata respinta con voti 21 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA, PCP) e 13 a favore (FI, Lega VdA, GM).

«Una buona programmazione dipende anche dalle informazioni statistiche in possesso di chi la realizza - ha spiegato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Attualmente il ruolo della Regione è quello di un organismo intermedio di supporto all'ISTAT, attraverso l'Osservatorio economico e sociale, ma sarebbe di grande utilità implementare questa attività con le nostre competenze in materia. Per decidere è importante la conoscenza, che passa anche attraverso la disponibilità di dati sul territorio. Le Province autonome di Trento e Bolzano si sono già dotate di una norma di attuazione che assegna loro le competenze dell'ISTAT e così dovremmo fare anche noi. Sarebbe un ottimo modo per esercitare la nostra autonomia: essere autonomi significa conoscere sé stessi.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, pur valutando positivamente la proposta perché «qualsiasi visione politico-amministrativa deve essere supportata da dati e da valutazioni prospettiche», ha sottolineato che «in questo momento non siamo in grado di accettare questo tipo di impegno. Assumere ulteriori competenze e nuove attività da svolgere, che comporterebbero un carico finanziario ulteriore sulle spese correnti e un impegno di risorse umane che ad oggi è critico, non appare una scelta sostenibile.»

Il gruppo Forza Italia ha illustrato una mozione volta a impegnare i Presidenti della prima e della quinta Commissione a convocare una riunione congiunta per l'audizione del Sindaco di Aosta finalizzata all'approfondimento di tematiche di interesse collettivo. Il testo è stato respinto con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA) e 16 a favore (Lega VdA, GM, FI, PCP).

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato che «da due anni e mezzo a questa parte, il Consiglio affronta molte tematiche che coinvolgono il Comune di Aosta - che ha il 25% degli abitanti della nostra regione - e, a inizio Legislatura, si era parlato di un tavolo di concertazione tra Comune e Regione per discutere di numerosi temi, tra cui: Edilizia residenziale pubblica; povertà e situazione di criticità sociale; mense scolastiche; Cittadella dei giovani; J.B. Festaz; pista ciclabile; esternalizzazione del Marché Vert Noël;. Vista la centralità delle questioni, si rende necessario un confronto diretto per l'approfondimento di queste tematiche. Avevo anticipato al Sindaco Nuti questa richiesta di audizione e mi aveva risposto che sarebbe stato disponibile a venire in Commissione al confronto. Incomprensibile il voto di astensione della maggioranza regionale.»

«In merito ad alcuni di questi temi sono già in atto interlocuzioni tra gli Esecutivi regionale e comunale, come ad esempio per le tematiche relative alla casa di riposo J.B. Festaz, piuttosto che sul Marché Vert Noël - ha evidenziato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica, è stato costituito, ad esempio, un apposito tavolo che comprende i rappresentanti politici e tecnici regionali e comunali. Quindi, i confronti operativi sono all'ordine del giorno e servono alla piena presa in carico delle tematiche e alla loro gestione. Qualora, su questioni più puntuali che riguardano argomenti specifici, laddove in Commissione si ritenga opportuno l'eventuale coinvolgimento e l'audizione del Sindaco o dell'Esecutivo del capoluogo, tale scelta potrà essere assunta direttamente in quella stessa sede. Il voto in merito alla mozione sarà dunque di astensione.»

I lavori riprendono alle ore 15.

 

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Comunicato n° 186 del 21 aprile 2023
Interpellanza sugli abbruciamenti dei residui vegetali

 

A che punto è la normativa regionale per la regolamentazione della pratica degli abbruciamenti? È quanto ha chiesto il gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 21 aprile 2023.

In particolare, la Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che «fin dall'inizio di questa Legislatura vi era stato l'impegno di predisporre una norma specifica su questa tematica, per la quale ad ora esistono soltanto delle linee guida per la corretta gestione degli abbruciamenti. La Valle d'Aosta è rimasta tra le poche regioni ad essere priva di un apposito strumento legislativo. I recenti incendi boschivi in bassa Valle legati anche a pratiche di abbruciamento di residui vegetali, così come la situazione climatica e meteorologica, in prospettiva sempre più improntata a scarsità di precipitazioni, impongono l'urgenza di predisporre una normativa dettagliata, che preveda regole chiare e un sistema di sanzioni amministrative realmente dissuasive. Noi riteniamo che le raccomandazioni, pur importanti, non siano più sufficienti per fronteggiare il problema. Chiediamo quindi quali interlocuzioni vi siano state con i vari portatori di interesse, quali i principali elementi della norma allo studio delle strutture regionali e se sia stata presa in considerazione la creazione di un apposito indice di pericolosità per zone, da parte del Centro funzionale, in base al quale fare opportuna prevenzione e applicare se necessario le adeguate sanzioni ad opera del Corpo forestale valdostano.»

L'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, ha ricordato che «oltre alle linee guida, alcune norme relative agli abbruciamenti sono già ora contenute nella più generale legge regionale n. 85/1982, che riguarda le norme per la difesa dei boschi dagli incendi. La norma contempla, tra le altre, alcune attività sempre vietate all’interno dei boschi e a meno di 50 metri dagli stessi, tra le quali l’abbruciamento di stoppie od altri residui vegetali. Quindi, di fatto la pratica degli abbruciamenti è attualmente regolata in maniera puntuale in funzione della prevenzione circa la possibile insorgenza di principi e incendi boschivi. Inoltre, l’abbruciamento di residui vegetali è anche disciplinato dal decreto legislativo 152/2006 (Testo unico in materia ambientale) e sanzionato laddove non costituisca normale pratica agricola consentita per il reimpiego dei materiali o venga effettuata per periodo di massima pericolosità.»

L'Assessore ha poi specificato che vi è «comunque allo studio una norma - per ora oggetto di confronto tra Dipartimento ambiente e Corpo forestale - i cui principali elementi sono l’aspetto delle distanze, le problematiche relative agli incendi boschivi, e dove troverebbe collocazione anche l’impianto sanzionatorio. Sono continue anche le interlocuzioni con le associazioni degli agricoltori, gli enti locali, il Corpo forestale finalizzati al raggiungimento di una visione condivisa propedeutica all’elaborazione della norma tenendo conto delle specificità del nostro territorio.»

Riguardo agli indici di pericolosità, l'Assessore ha richiamato «il modello organizzativo generale: la Regione è dotata di una carta della pericolosità di incendio boschivo (ultima versione del 2017) che individua 5 fasce, da trascurabile a estrema, basata su parametri vegetazionali, orografici e statistici. Per ottimizzare i servizi di prevenzione e avvistamento, nonché per supportare le attività di estinzione, il Nucleo antincendi boschivi del Corpo forestale consulta quotidianamente un apposito indice di pericolo d’incendio su tutto il territorio regionale, adottato sin dal 1994. Auspichiamo che l'affinamento delle metodologie previsionali possa essere raggiunto anche attraverso la revisione del Piano regionale per le attività di previsione e lotta attiva agli incendi boschivi. Questione che nelle prossime due settimane sarà oggetto di lavoro con il collega Carrel così da aggiornarlo e, soprattutto, per darsi un traguardo sia a livello di tempistiche che di contenuti, mantenendo l'attenzione al territorio e al mondo agricolo.»

La Consigliera Minelli si è detta insoddisfatta: «Siamo fermi a due anni fa: in buona sostanza, le norme che avevamo ritenuto non sufficientemente adeguate già a inizio Legislatura - con un peggioramento della pericolosità negli ultimi due anni a causa dell'aumento della siccità - sono ancora allo studio. Anche il Corpo forestale ha chiesto una norma per poter agire in modo corretto. C'è un confronto tra le strutture, ma nulla più. Riguardo agli indici di pericolosità, c'è un modello che risale al 2017: sarebbe importante dare il compito al Centro funzionale, così come accade per il periodo invernale per il rischio valanghe, di elaborare un bollettino sulla situazione della pericolosità incendi. Se si cerca di tenere pulito un bosco, si produce del materiale di scarto non facile da smaltire: si potrebbe guardare ad altre realtà, come la Provincia di Bolzano che ha una legge dal 2000, o al Parmense dove hanno introdotto alcune misure, come il trituratore comunale, da utilizzare a turno da parte degli utenti; sono solo suggestioni, da approfondire. Da qui in avanti, in assenza di adeguate precipitazioni, la situazione diventerà sempre più complicata: occorre affrontare in modo serio e rapido questo problema.»

 

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Comunicato n° 187 del 21 aprile 2023
Interpellanza sui dispositivi "salva motociclisti" sulle barriere stradali

 

I dispositivi salvavita per i motociclisti sono stati oggetto di discussione con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 21 aprile 2023.

«I salva motociclisti sono delle protezioni che vengono applicate nella parte bassa delle barriere stradali e consentono l'assorbimento degli urti, contenendo l'impatto del corpo in scivolata e proteggendolo dal contatto con i montanti - ha spiegato il Consigliere Luca Distort -. Una strada sicura per i motociclisti non è solo un segno di attenzione alla persona, ma esprime anche la capacità manageriale dell'Amministrazione pubblica, dal momento che il miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali, è un elemento che concorre all'attrattività per il turismo motociclistico. Inoltre, alcuni di questi dispositivi sono costruiti in gomma riciclata e utilizzarli contribuirebbe a dare un'immagine di ecosostenibilità all'intera regione. Chiediamo al Governo se condivide l'interesse verso i sistemi di barriere continue in gomma riciclata e la possibilità di dotare le strade regionali, e non, con questo tipo di dispositivi e, in caso affermativo, quali sono le intenzioni rispetto all'equipaggiamento delle barriere stradali

«Il miglioramento della sicurezza lungo le nostre strade rientra tra gli obiettivi di questo Governo - ha specificato l'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet -. Il programma regionale dei lavori pubblici 2023-2025 prevede investimenti per un importo complessivo di circa euro 36,5 milioni euro per la realizzazione di interventi sulla rete viaria regionale che ha una lunghezza di circa 500 km, con 327 ponti e 51 gallerie. L’impegno profuso dalla Regione è confermato dai dati pubblicati recentemente dall’ISTAT, sugli incidenti stradali che, dal 2001 al 2021, sono in costante decremento. Il tasso di lesività è stato dimezzato e, relativamente al tasso di mortalità, si segnalano 4 utenti delle due ruote a motore deceduti nel 2001 e zero nel 2021

Sulla questione dei dispositivi stradali di sicurezza per i motociclisti, Sapinet ha affermato che «la normativa vigente, entrata in vigore nel mese di aprile 2019, prevede che per l’applicazione dei salva motociclisti sulle barriere esistenti è necessario valutarne la compatibilità tecnica, di omologazione e di certificazione con il sistema di guard-rail ed evitare che i dispositivi possano presentare anomalie di funzionamento costituendo un potenziale pericolo in caso di rottura. Nel 2022, l'ANAS ha testato, con risultati positivi, un nuovo dispositivo salva motociclisti in gomma riciclata proveniente da pneumatici fuori uso, ma restano da eseguire i crash-test al fine di verificare la compatibilità del sistema barriera stradale con il salva motociclista. Sulla base degli esiti gli uffici regionali faranno le opportune valutazioni rispetto alle barriere stradali presenti sulla rete viaria regionale. Confermo la sensibilità e la condivisione di questo Governo verso il tema evidenziato e l’interesse verso questi sistemi innovativi di barriere continue in gomma riciclata, la cui installazione è correlata alle caratteristiche dei prodotti e alla loro compatibilità con i guard-rail presenti lungo la viabilità regionale. Monitoreremo con attenzione i successivi passaggi di certificazione e commercializzazione del prodotto

Il Consigliere Distort ha valutato la risposta «in parte, foriera di buone notizie ma la soluzione sarà buona nel momento in cui darà i risultati auspicati. Abbiamo già visto barriere salva motociclisti messe in opera sulla strada statale 27 e ci auguriamo che il Governo si attivi in questo settore perché il tema della sicurezza delle infrastrutture stradali genera una serie di effetti virtuosi che vanno a beneficio dell'immagine e dell'economia regionali.»

 

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Comunicato n° 188 del 21 aprile 2023
Interpellanza sull'organizzazione di un corso di laurea in radiologia medica

 

Nella seduta consiliare del 21 aprile 2023 il gruppo Misto ha illustrato un'interpellanza sull'organizzazione di un nuovo corso di laurea in tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia.

Il Consigliere Claudio Restano ha ricordato che «durante le audizioni in Commissione è emersa la necessità di formare nuovi tecnici di radiologia e il referente dell'Ordine ha avanzato la proposta di organizzare un corso di laurea di primo livello ad Aosta. L'ultimo corso organizzato in Valle risale alla metà degli anni novanta e si sono diplomati 18 tecnici. In Valle d'Aosta il fabbisogno teorico tra pubblico e privato è di circa 100 professionisti di cui 60 nel pubblico: chiedo quindi se il Governo abbia l'intenzione di organizzare in sede locale un corso analogo e quanti valdostani stiano frequentando attualmente il corso di laurea in TSRM alle Università di Torino e Novara. Vorrei anche sapere se vi sia attualmente e in prospettiva l'esigenza di personale con questa qualifica: a noi risulta che vi sia grande necessità, l'ultimo concorso ha permesso di assumere un solo tecnico a fronte di 8 posti messi a bando e prossimamente andranno in pensione 5 tecnici e in prospettiva altri 10.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «ad oggi, risulta un valdostano iscritto al primo anno del corso di laurea in tecniche di radiologia medica - posto aggiuntivo riservato - attivato all'Università di Torino nell'anno accademico 2022-2023. Secondo l'USL valdostana la necessità attuale di questo profilo professionale è di 7 unità di personale. Di queste, 3 unità derivano da assenze per sostituzione gravidanza. Con riferimento al fabbisogno, l'AUSL ha evidenziato per l’anno accademico 2023-2024 la necessità di porre in formazione 6 figure di tecnici sanitari di radiologia medica.»

In merito all'organizzazione di un corso di laurea in Valle, per l'Assessore occorre considerare che «i corsi di laurea riguardanti le professioni sanitarie, come quello in TSRM, possono essere attivati esclusivamente presso le facoltà di medicina; inoltre sarà necessario condurre una seria valutazione dei fabbisogni formativi e del potenziale di attrattività che il corso potrebbe produrre. Spetta all’UniVdA (che non dispone di facoltà di medicina) e con la nostra partecipazione, valutare l’attivazione in loco di un corso di laurea molto settoriale che richiederebbe importanti sforzi di promozione e di attrattività. Intendo però, a livello di Assessorato, approfondire il tema e provare a cogliere gli spunti richiamati dal Consigliere.»

Il Consigliere Restano ha sottolineato che «il valore aggiunto di un corso organizzato in Valle d'Aosta potrebbe essere quello di attrarre più valdostani a questa professione, potendo peraltro utilizzarli già durante la loro formazione all'interno del nostro sistema sanitario. Potremmo inoltre attrarre persone dai comuni limitrofi della Valle. Con la buona volontà e la disponibilità dei nostri direttori di struttura operanti nel settore della radiologia, io ritengo che si possa organizzare questo corso e ho il sentore che loro non aspettino altro che di poterlo fare.»

 
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Comunicato n° 189 del 21 aprile 2023
Conclusi i lavori del Consiglio: respinta una mozione sulla tangenziale sud di Aosta

 

In chiusura dell'adunanza del 19, 20 e 21 aprile 2023, il Consiglio ha respinto, con 19 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA, GM, PCP), 1 contrario e 12 a favore (Lega VdA) una mozione riguardante la tangenziale sud di Aosta.

Il testo, depositato dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, intendeva impegnare il Governo a porre in essere ogni iniziativa che portasse alla dismissione della tangenziale sud di Aosta, segmento attualmente compreso nella rete autostradale gestita dalla società RAV, in modo da determinare una gestione del tratto più confacente alle esigenze della popolazione che quotidianamente percorre la trafficatissima zona sud di Aosta e le strade regionali che su di essa confluiscono.

«La questione della tangenziale Sud è stata oggetto di numerose iniziative consiliari riproposte nel corso del tempo da tutte le parti politiche che ne sottolineano l'importanza strategica dal punto di vista non solo viario ma anche turistico - ha sottolineato il Consigliere Diego Lucianaz -. Il Comune di Aosta non intende perseguire il disegno di un secondo ponte sulla Dora Baltea che avrebbe sicuramente alleviato il passaggio dei circa 7 milioni di veicoli sul Pont Suaz e non pare che la Regione abbia intenzione di risolvere nel breve la criticità degli incroci in questa zona, causa di code chilometriche. Il tratto viario tra Pollein e Sarre che è storicamente considerato come la tangenziale sud di Aosta è stato fortemente voluto dal Comune di Aosta e dalla Regione per alleggerire il traffico e l'inquinamento. Questa tratta autostradale ha un costo davvero esoso per chi non è in possesso di Telepass a fronte, invece, della totale gratuità degli oltre 400 km della Salerno/Reggio Calabria. Sarebbe opportuno correggere questa situazione penalizzante, come recentemente auspicato da diversi Sindaci valdostani.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha dichiarato l'irricevibilità della mozione «perché la tangenziale è parte dell'autostrada, oggetto di concessione, dove la Regione è socio di minoranza: pensare di perseguire un percorso con le premesse indicate nella mozione non è praticabile. Ricordo peraltro l'impegno di tutti i Governi regionali che si sono succeduti per alleggerire i costi dell'autostrada, facendo un passo avanti negli sconti e applicando la gratuità per chi ha il Telepass del tratto Aosta est/Aosta ovest. Inoltre, non credo che la gratuità di quel tratto andrebbe ad alleggerire il traffico sulla strada de l'envers che serve i residenti di Charvensod, Gressan e Jovençan.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 10 e giovedì 11 maggio 2023.

 

SC-LT

 

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