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Riunione del Consiglio regionale del 22 e 23 marzo 2023

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Comunicato n° 77 del 15 marzo 2023
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio Valle è convocato mercoledì 22 e giovedì 23 marzo 2023, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 125 oggetti, di cui 57 rinviati da precedenti adunanze.

Dopo gli approfondimenti effettuati dalla terza e quarta Commissione, l'Aula esaminerà la petizione popolare "Salviamo il Vallone delle Cime Bianche", presentata alla Presidenza del Consiglio il 28 ottobre 2022.

L'Assemblea procederà poi alla sostituzione di un componente effettivo in seno alla Sottocommissione elettorale circondariale di Aosta e a quella di un rappresentante della Regione nel Consiglio per le politiche del lavoro.

All'ordine del giorno vi sono anche la proposta di complemento regionale per lo sviluppo rurale del piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione e la proposta di legge che modifica il Testo unico in materia di interventi economici di sostegno e di promozione sociale.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, saranno trattate tre interrogazioni a risposta immediata rinviate dalle precedenti adunanze. Con la prima il gruppo Progetto Civico Progressista chiede notizie in merito agli esiti del sopralluogo presso la caserma del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco; la seconda del gruppo Forza Italia interroga il Governo per sapere se, nell'ambito del CPEL, è stato aperto un dibattito sul livello qualitativo e quantitativo dei pasti delle mense scolastiche; la terza, del gruppo Lega Vallée d'Aoste riguarda la soluzione delle problematiche degli impianti di riscaldamento del Liceo Bérard e della scuola secondaria di primo grado di Charvensod.

Delle ventotto interrogazioni, due sono state presentate dal gruppo Forza Italia: competenza dell'ARPA VdA rispetto a segnalazioni di residenti nel centro storico di Aosta relative alla qualità dell'aria; mancata approvazione del bilancio di previsione dell'ARER.

Altre due interrogazioni sono del gruppo Misto: riorganizzazione dell'Amministrazione regionale annunciata nel programma di Governo 2023-2025; coinvolgimento della Soprintendenza per i beni e le attività culturali nell'iter per la costruzione di un edificio a nove piani nel centro di Breuil-Cervinia.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato diciassette interrogazioni: stato di attuazione dell'articolo 5 della legge regionale 16/2021 sulla cessione di azioni di Aosta Factor Spa da parte di Finaosta; stato delle interlocuzioni con il Ministero della giustizia sulla convenzione tra Comuni valdostani e tribunale di Aosta per l'utilizzo dei detenuti del carcere di Brissogne nei lavori di pubblica utilità; avanzamento delle selezioni di personale del Casinò de la Vallée nell'ambito delle procedure riorganizzative previste dal piano concordatario; bando di concorso di un dirigente presso la Soprintendenza per i beni e le attività culturali; accordi di riservatezza tra Casinò de la Vallée e il già direttore generale della società; azioni per il contrasto dello stato di degrado della Tour du Pailleron vicino alla stazione ferroviaria di Aosta; mancata organizzazione di iniziative per celebrare il "Giorno del ricordo"; proposte della Regione nella Conferenza Stato-Regioni sulle modifiche del decreto ministeriale sul sistema di qualità nazionale per il benessere animale; decisioni sulla filiera produttiva del legno; strategie per la sburocratizzazione delle pratiche del settore agricolo; informazioni sui lavori di realizzazione della pista ciclabile "Alta Valle" tra Avise e Sarre; interventi per mitigare gli effetti della siccità e della crisi idrica; cause della carenza di alcuni medicinali nelle farmacie valdostane; strategia comune regionale per il coordinamento delle azioni a sostegno della povertà; ipotesi alternative all'utilizzo di medici "gettonisti" per fronteggiare la carenza di personale da parte dell'AUSL VdA; selezione per l'individuazione del coordinatore didattico ed educativo della Fondazione per la formazione professionale turistica; esclusione degli enti di promozione sportiva dall'accesso al sostegno per l'organizzazione di eventi sportivi.

Sette le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: contenuti e tempistica per l'approvazione della legge in materia di riforma elettorale; informations sur le déroulement des épreuves orales de connaissance de la langue française pour les élèves de l'ISILTEP de Verrès; interventi di manutenzione presso la Caserma Erik Mortara; informazioni sul gruppo inter-istituzionale sulla disabilità e sulle valutazioni effettuate per la revisione della legge regionale sugli interventi e servizi a favore delle persone con disabilità; attività delle unità di continuità assistenziali nell'ambito dell'AUSL; tavolo di confronto con il Comune di Aosta sulle problematiche legate all'ampliamento dell'ospedale Parini; situazione degli sgomberi forzosi ad assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica e delle domande di morosità incolpevole.

Delle cinquantasette interpellanze depositate, dodici sono del gruppo Forza Italia: cessione della partecipazione azionaria in Aosta Factor Spa per il tramite di Finaosta; reintroduzione dell'esenzione della tassa di circolazione per veicoli con doppia alimentazione termico-elettrica o a idrogeno immatricolati da gennaio 2023; coinvolgimento della Commissione competente per la valutazione del rispetto dei tempi e il monitoraggio dei progetti del PNRR/PNC; predisposizione di un disegno di legge per contrastare il caro bollette e notizie sulla bozza di norma di attuazione sulla soppressione della componente tariffaria dello Stato; problematiche di sicurezza relativamente al progetto del nuovo impianto di risalita Pila-Couis e adeguamento delle piste da sci del comprensorio di Pila; progettazione del tratto di strada statale tra Saint-Christophe e Quart e tempista per l'inizio dei lavori; criticità per l'approvigionamento idrico ad uso irriguo e umano e impatto stimato sul calo della produzione di energia rinnovabile idroelettrica; revisione della legge regionale 23/2010 in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale; motivazioni della scelta di affido dello studio di prefattibilità per la realizzazione di un ospedale di comunità nel comune di Verrès a professionisti non valdostani; spesa pro capite per la sanità valdostana negli anni 2022 e 2023 e riparto delle risorse tra sanità ospedaliera e territoriale; necessità di adeguare il modello organizzativo e l'organico delle strutture regionali che si occupano di disabilità; iniziative per garantire a tutti i cittadini della regione l'assistenza medica di base.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà trentasei interpellanze: modifiche al Codice di comportamento regionale del 2013; proroga dell'esenzione della tassa di circolazione per i veicoli a motorizzazione ibrida o ad idrogeno immatricolati dal 1° gennaio 2023; motivi dell'introduzione della clausola di anzianità di residenza nella regione fra i requisiti per l'accesso ai mutui agevolati nel settore dell'edilizia residenziale; motivazione dell'adozione di alcune deliberazioni da parte della Giunta regionale in periodo di prorogatio; iniziative per fronteggiare il fenomeno delle gang giovanili in Valle d'Aosta; posizione della Regione sullo schema di disegno di legge sull'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario; revisione delle modalità di celebrazione della Festa della Valle d'Aosta; risoluzione del problema della carenza dei bidelli nelle scuole valdostane; riforma degli istituti professionali per una maggiore attrattività per i giovani valdostani; corrispondenza tra il programma degli eventi per il 2023 e il ruolo di luogo super partes di aggregazione e coesione sociale della Cittadella dei Giovani; sostegno alle aziende che aderiscono al circuito di produzione della carne valdostana; calendario venatorio 2023-2024 per la cacciabilità della pernice bianca e della lepre variabile; valorizzazione del latte e dei suoi derivati con riguardo alla Fontina Dop; contenimento della presenza del lupo sul territorio regionale per la tutela e salvaguardia del mondo faunistico; gestione della presenza del lupo in Valle d'Aosta; efficienza del servizio degli uffici della Motorizzazione civile; predisposizione di un numero di zone parcheggio adeguate allo sviluppo sostenibile del capoluogo regionale e delle sue potenzialità turistiche; tardiva approvazione della delibera attuativa della legge regionale 31/2022 in materia di imprenditoria giovanile e femminile nei settori dell'industria e dell'artigianato; iniziative per la conoscenza da parte dei cittadini dell'attività svolta dall'Organismo di composizione delle crisi di sovraindebitamento; interventi per favorire l'incontro di domanda e offerta lavorativa presso i centri per l'impiego con particolare riferimento ai percettori di reddito di cittadinanza; creazione di una struttura dedicata alle violenze e molestie in ambito lavorativo subite dagli uomini; azioni in vista della prossima stagione primaverile ed estiva per risolvere le criticità del conferimento di sfalci, ramaglie e residui di potature presso centri di smaltimento; misure per il raggiungimento del Goal 15 della Strategia regionale di Sviluppo sostenibile della Valle d'Aosta 2030; soluzioni per agevolare lo scorrimento del traffico stradale nei punti delle due rotatorie in località Pont-Suaz; gestione del fabbisogno idrico regionale per uso agricolo e potabile per la prossima stagione estiva; problematiche relative al conferimento nella discarica di Brissogne dei residui del verde da parte delle imprese valdostane; modifiche al modello organizzativo del servizio di assistenza infermieristica presso le strutture socio-assistenziali per anziani; controlli sulla mancata residenza stabile negli alloggi ERP dei relativi assegnatari; interventi per ovviare alla preponderanza di contenziosi stragiudiziali riferibili all'ARER nell'ambito dell'attività svolta dal Difensore civico della Regione; correttivi alle criticità nell'utilizzo della piattaforma per la compilazione delle domande di partecipazione al bando affitti 2022; semplificazione degli adempimenti di natura burocratica in capo ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta; istituzione di un centro malattie rare e autoimmuni; tempistiche per l'operatività della nuova figura professionale di accompagnatore di media montagna; organizzazione della prossima edizione del Marché Vert Noël; spostamento della sede storica dell'ex-AIAT di Pont-Saint-Martin; mancata promozione pubblicitaria del passaggio della 13a tappa del Giro d'Italia sul territorio regionale.

Il gruppo Misto ha presentato una interpellanza sulle linee di indirizzo dell'AUSL VdA per l'individuazione delle strutture complesse, semplici e a valenza dipartimentale nell'atto aziendale.

Otto sono invece le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: soluzione della mancata rappresentanza di genere nella composizione della Giunta regionale; miglioramento e velocizzazione della linea ferroviaria da realizzare in concomitanza con le opere di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta; revisione del punto ristoro panoramico annesso alla nuova telecabina Pila-Couis; azioni per scongiurare l'abolizione del servizio di autobus Aosta-Martigny; procedure da avviare a seguito della richiesta di rinnovo autorizzativo alla gestione della discarica di Pompiod e altri adempimenti sul piano rifiuti; soluzioni all'elevato numero di accessi al Pronto Soccorso e alle attese del posto letto presso l'ospedale Parini; lavori per l'ospedale di comunità presso l'Azienda J.B. Festaz e analisi del futuro fabbisogno di personale; aggiornamenti del cronoprogramma dei lavori dell'ospedale di comunità presso l'Azienda J.B. Festaz e organizzazione di incontri con tutti i soggetti coinvolti.

Il Consiglio discuterà anche ventuno mozioni, di cui sette rinviate da precedenti adunanze.

Sono sette le mozioni del gruppo Forza Italia: presentazione alla quinta Commissione consiliare del programma e delle progettazioni degli interventi di riqualificazione urbana del Quartiere Cogne; ridefinizione della "mission" della Finaosta Spa per renderla più efficace e incisiva nella promozione e nello sviluppo del tessuto produttivo locale; inserimento nella convocazione della prima Commissione consiliare della proposta di legge in materia di riforma del sistema elettorale; impegno a riferire alla Commissione competente sul piano di riorganizzazione della medicina territoriale; aggiornamento degli indirizzi regionali al CdA dell'ARER al fine di destinare agli investimenti le somme derivanti dai buoni fruttiferi postali; indirizzi all'Azienda USL per limitare le carenze organizzative del Pronto Soccorso e la chiusura dei reparti dell'ospedale Parini; predisposizione di un rapporto sulla riduzione delle attività di commercio al dettaglio nel territorio regionale e di uno studio sulle misure necessarie per perseguire il rafforzamento del tessuto commerciale.

Nove mozioni sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: modification du Règlement du Conseil pour permettre l'utilisation du francoprovençal en occasion des séances publiques de l'Assemblée régionale; analisi della situazione linguistica valdostana e realizzazione di un censimento a campione in tutti i comuni della regione; modifica del protocollo di riammissione a scuola dopo un periodo di malattia degli allievi, finalizzata all'abolizione dell'obbligatorietà di presentazione del certificato medico; sostegno alla petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico e difesa delle filiere agro-zootecniche valdostane presso le istituzioni nazionali; predisposizione di uno schema di norma di attuazione dello Statuto speciale per l'istituzione di zone franche urbane e di montagna all'interno del territorio regionale; adeguamento dell'articolo 95 della legge urbanistica regionale 11/1998 sull'altezza minima interna utile dei locali abitabili; modifica della disciplina della morosità incolpevole degli assegnatari di alloggi di ERP e del bando affitti; revisione del nuovo piano triennale degli interventi contro la violenza di genere; campagna di sensibilizzazione sull'utilizzo dell'acqua rivolta ai turisti che frequentano i rifugi alpini della regione.

Cinque sono invece le mozioni depositate dal gruppo Progetto Civico Progressista: approfondimento del tema della rappresentanza di genere nella composizione della Giunta regionale attraverso un parere dell'Avvocatura regionale e audizioni in prima Commissione consiliare; valutazione dei dati relativi all'utilizzo del servizio di trasporto pubblico notturno Aosta/Pont-Saint-Martin per l'organizzazione di un servizio più mirato alle esigenze dell'utenza; avvio di un gruppo di lavoro propedeutico tra CELVA e Regione per l'individuazione delle modalità di sviluppo in Valle d'Aosta delle Comunità di energia rinnovabile; definizione delle iniziative per evitare la realizzazione del condominio di enormi dimensioni nel comune di Valtournenche e per ricondurlo a dimensioni più rispettose del contesto edilizio; conclusione da parte della quinta Commissione consiliare dell'esame del piano triennale degli interventi sulla violenza di genere.

Infine, saranno trattate tre risoluzioni rinviate dalle precedenti adunanze di cui due di cui due presentate dai gruppi di maggioranza FP-PD, AV-VdAU, UV, SA, PlA, unitamente ai gruppi di minoranza FI, Lega VdA, Misto: con la prima si intende istituire una sottocommissione in seno alla prima Commissione consiliare con il fine di elaborare una proposta di riforma in materia elettorale entro il 2023, mentre con la seconda si vuole avviare, in sede di prima Commissione, una ricognizione della normativa in materia di istituti di partecipazione popolare per perfezionarne la disciplina vigente. Infine, con una risoluzione dei gruppi Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia si chiede di valutare la possibilità di ripristino del servizio di autobus notturno Aosta/Pont-Saint-Martin/Aosta.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 


LT

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Comunicato n° 87 del 20 marzo 2023
Consiglio del 22 e 23 marzo: iscritti tre question time all'ordine del giorno suppletivo

 

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato mercoledì 22 e giovedì 23 marzo 2023, è stato integrato da tre interrogazioni a risposta immediata.

La prima, del gruppo Lega Vallée d'Aoste, riguarda i periodi di chiusura del tunnel del Monte Bianco e le ricadute sul personale dipendente della Società di gestione; la seconda, del gruppo Misto, vuole conoscere le linee di indirizzo in merito allo sviluppo futuro della stazione di Estoul nel comune di Brusson; la terza, del gruppo Progetto Civico Progressista, chiede informazioni sull'organizzazione dell'ospitalità del giornalista del quotidiano "The Telegraph" che ha anticipato dettagli sul collegamento Cime Bianche.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 128 oggetti.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

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SC

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Comunicato n° 91 del 22 marzo 2023
Il Consiglio Valle si è aperto con il cordoglio per la morte di Roberto De Vecchi e Silvano Meroi

 

Il Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 22, e domani, giovedì 23 marzo 2023, si è aperto con il cordoglio per la morte di Roberto De Vecchi, Sindaco di Aosta dal 1972 al 1975, e di Silvano Meroi, ex responsabile della Protezione civile valdostana e Presidente del Traforo del Gran San Bernardo, entrambi scomparsi il 15 marzo scorso.

A commemorarli sono stati i Presidenti del Consiglio, Alberto Bertin, e della Regione, Renzo Testolin, che hanno parlato di due personalità che, nella diversità dei ruoli ricoperti, hanno dato un contributo fondamentale alla comunità valdostana. La memoria di Silvano Meroi è stata evocata anche dal Vicecapogruppo di AV-VdAU, Corrado Jordan, dal Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, dal Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, dalla Vicecapogruppo di PCP, Chiara Minelli, e dal Capogruppo di PlA, Augusto Rollandin, che lo hanno ricordato come un uomo umile e generoso, dotato di una profonda umanità, aperto, disponibile e all'ascolto, capace di risolvere i problemi nell'immediato. Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha evidenziato le capacità di Roberto De Vecchi, uomo profondamente impegnato nel sociale e sui temi della famiglia.

Question corse

Dans ses communications à l'Assemblée, le Président Alberto Bertin a rappelé que le 10 mars dernier, le Tribunal administratif de Bastia a annulé les articles des règlements intérieurs de l'Assemblée de Corse qui disposent que les langues des débats sont le corse et le français, en considérant que cette disposition viole l'article 2 de la Constitution française, selon lequel "la langue de la République est le français".

«J'ai aussitôt appelé la Présidente de l'Assemblée de Corse, Marie-Antoinette Maupertuis, pour mieux comprendre la question et lui exprimer notre soutien face à une décision qui porte atteinte au droit d'un peuple de s'exprimer dans sa propre langue - a dit le Président Bertin -. L'arrêt du Tribunal confirme la nécessité d'une révision constitutionnelle - dans le cadre des négociations déjà entamées avec l'Etat français - pour garantir à la Corse un statut d'autonomie et à sa langue l'officialité à côté du français.»

 

SC

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Comunicato n° 92 del 22 marzo 2023
Iniziato il dibattito sulla petizione "Salviamo il Vallone delle Cime Bianche"

 

Nella seduta mattutina del 22 marzo 2023, il Consiglio Valle ha iniziato la discussione sulla petizione popolare "Salviamo il Vallone delle Cime Bianche".

L'iniziativa, depositata in Consiglio il 28 ottobre 2022 e accompagnata da 2335 firme, è stata esaminata dalle Commissioni "Assetto del territorio" e "Sviluppo economico" che hanno concluso l'istruttoria approvando a maggioranza una relazione, che è stata illustrata in Aula dal Presidente della terza, Albert Chatrian (AV-VdAU). «Le Commissioni ritengono che il punto 4 della petizione (mettere da parte ogni proposito di realizzazione di nuovi impianti di risalita nel Vallone) sia in contrasto con le determinazioni assunte dal Consiglio regionale nella seduta del 30 gennaio 2020, nel corso della quale è stato approvato il DEFR contenente la decisione di procedere con lo studio di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche. Il Consiglio sarà pertanto chiamato a valutare gli studi propedeutici che abbiamo ricevuto qualche giorno fa ed effettuati congiuntamente dalle società concessionarie Cervino Spa e Monterosa Spa, con l'obiettivo di giungere ad una decisione basata sulle analisi di realizzabilità del collegamento intervallivo in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale, urbanistica e sull'applicabilità delle previste deroghe al decreto ministeriale del 17 ottobre 2007 e più in generale alla vigente normativa in materia.»

«Con riferimento ai punti 2 e 3 della petizione (predisposizione di uno specifico piano di gestione del Vallone ed elaborazione di un programma di studio e valorizzazione dell'estrazione della pietra ollare ad Ayas e nel Vallone delle Cime Bianche) - ha proseguito Chatrian -, le Commissioni ritengono che le attività proposte non siano in contrasto con l'eventuale realizzazione del collegamento intervallivo Cime Bianche; in particolare, la richiesta riguardante la lavorazione della pietra ollare è già in fase di realizzazione attraverso la piena e fattiva collaborazione tra le competenti strutture della Regione e del Comune di Ayas e ha già prodotto i primi tangibili risultati. Le Commissioni hanno quindi avuto modo di approfondire, ascoltare e capire in modo da avere una visione completa sulla questione. Avremo ora anche modo di entrare nel merito dello studio ricevuto da Monterosa e Cervino Spa e che è preliminare alla valutazione di fattibilità del collegamento: lo studio ci permetterà di affrontare serenamente questo percorso, approfondendo se è utile al sistema Valle d'Aosta, se può far crescere la nostra regione, accompagnare le sfide future, creare le condizioni per allungare le stagioni, crare posti di lavoro e dare nuove opportunità a tutti coloro che vivono e credono nella montagna, sapendo che l'ambiente è il nostro bene più prezioso.»

Il dibattito in Aula

La Vicecapogruppo di PCP, Chiara Minelli, ha ricordato che «la petizione deriva dalla mancata risposta a una diffida alla nostra Regione da parte di molte associazioni ambientali. Avevo chiesto un parere all'Avvocatura quando ero Assessora all'ambiente che, dopo varie sollecitazioni, è giunto senza chiarire, se in base ai divieti previsti dalla normativa nazionale, fosse possibile realizzare impianti da sci nella zona speciale in cui è inserito il Vallone. A tutt’oggi non si è affrontato compiutamente il nodo del divieto, che è una questione centrale, imprescindibile e che si poteva affrontare con una consulenza giuridica specifica. L'Avvocatura dice che occorre tener conto della normativa regionale, ma il dato di fatto è che la delibera di Giunta 1087/2008, derivante dalla legge regionale, riporta esattamente gli stessi divieti del decreto: quindi normativa statale e regionale portano alle stesse conclusioni: in quella ZPS è vietata la costruzione di impianti di risalita! Del resto la conferma ci viene da un dato clamoroso che finora non è stato evidenziato. La Regione nel corso del 2021 ha esaminato un progetto di impianto a fune nel Vallone, la sostituzione della sciovia di Gran Sometta con un'altra seggiovia. Gli Uffici della Regione si sono dimostrati ben consapevoli del divieto previsto dalla normativa statale. La sostituzione ha ricevuto parere favorevole perché non si trattava di una nuova costruzione. Diversamente non sarebbe stato possibile realizzarla. Il Vallone ha un valore naturalistico e paesaggistico il cui valore sarebbe irrimediabilmente compromesso dalla costruzione di impianti. Anche immaginando di arginare vincoli e divieti la scelta sarebbe valida? Per noi no, si tratta di una scelta sbagliata. I due comprensori hanno peculiarità da far valere evitando una omogeneizzazione. Il progetto funiviario non creerebbe osmosi tra la conca del Breuil e la Val d'Ayas ma genererebbe una omologazione di offerta, puntata solo a portare gente in quota. La propaganda parolaia e immaginifica a cui abbiamo assistito non ha mai citato le bellezze del Vallone ma si è limitata a parlare di chilometri di piste da percorrere sci ai piedi. Non è il carosello di impianti ma i servizi connessi che favoriscono l'attrattività. Si vuole il collegamento per destagionalizzare: e in caso di mancanza di neve e di impossibilità di usare l'innevamento programmato nella parte bassa come si potrebbero collegare le due località? Il collegamento favorirà il ciclo di escursionismo? In Valle abbiamo già 1000 km di piste dedicate, su cui bisognerebbe chiarire il problema delle responsabilità. La funivia avrebbe come unica conseguenza quella di creare una sorta di pista di down-hill. È davvero questo che si immagina? Non si è avvertita l'esigenza di sentire la voce dei turisti, degli sciatori. Molti si sono pronunciati nel senso di fare degli investimenti "verdi" e meno impattanti. Parliamo di un sito che presenta spettacolari peculiarità che deve rientrare in un apposito Piano di gestione e non dissipare questo patrimonio irripetibile. Dobbiamo ripensare il nostro modello di turismo e le proposte di valorizzazione dei promotori della petizione sono più che valide

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha auspicato che «quella di Cime Bianche sia l'occasione per rilanciare una visione d'insieme, strategica e coerente degli investimenti regionali, delle strategie di sviluppo delle singole zone, del ruolo di Finaosta e della Regione, del rilancio della presenza dei privati nel settore, dell'inesorabile evoluzione climatica che ci condizionerà nel futuro e non necessariamente in maniera negativa. Facciamolo, però, in senso propositivo, proattivo e sganciato da totem e ideologie politiche che in realtà nascondono soltanto la veduta corta dell'interesse del consenso elettorale, costruito su paura e falso moralismo da masochisti chic da salotto. La quarta richiesta della petizione popolare (mettere da parte ogni proposito di realizzazione di nuovi impianti di risalita nel Vallone) nasconde la vera finalità di questa iniziativa: segnare una linea determinata sul futuro della nostra industria dello sci. Cosa si intende fare davvero? Lo studio commissionato da Finaosta sugli impianti a fune mette in luce che il modello deve cambiare, perché "Mamma Regione" non può più sostenere tutto: aiutare e supportare sì, ma la responsabilità gestoria deve essere in campo a chi sul territorio vive e investe. Il fatto è che si guarda ad ogni singolo fatto senza considerare l'insieme: la nostra visione deve invece essere ampia e realistica. Lo studio sulla fattibilità del collegamento di Cime Bianche è stato fatto in una certa maniera, ma la sua genesi è chiara: occorreva trovare una quadra tra le forze politiche della maggioranza autonomista-progressista riguardo, da una parte, alla sua fattibilità e, dall'altra, sulla sostenibilità ambientale. E il varo della nuova maggioranza si giocherà anche su questo dossier. C'era già uno studio realizzato nel 2015 - tra l'altro quello attuale fa pesantemente riferimento a quello già esistente - e allo stesso modo si poteva aggiornare l’interessante sezione della sostenibilità economica già fatta allora. Io credo che questo studio dovrebbe essere chiuso per capire quale soluzione perseguire dal punto di vista tecnico, ambientale, legale e, soprattutto, finanziario.»

«Il fondamento della petizione è il timore che il Vallone Cime Bianche venga deturpato - ha commentato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. Si tratta certamente di una zona importante sotto il profilo naturalistico, geologico e culturale. Il compito della politica è quello di cercare di far convivere tante esigenze: la salvaguardia del bene ma anche lo sviluppo della collettività. Noi crediamo che bisogna fare di tutto per valorizzare questa zona ma riteniamo anche che le collettività abbiano la necessità di acquisire maggiore competitività, attraendo un numero crescente di turisti. Abbiamo sentito molta preoccupazione per gli effetti del turismo di massa ma bisogna studiare rimedi per evitare lo spopolamento della montagna. In questo senso, si inserisce il ragionamento sulla destagionalizzazione: le presenze turistiche ormai si sono accorciate così come anche gli afflussi in bassa stagione. Questi sono momenti in cui la popolazione vive difficoltà oggettive. Bisogna quindi creare misure economiche per mantenere in vita il territorio. Questa iniziativa porterà benessere non solo alle comunità locali ma contribuirà a valorizzare l'immagine dell'intera regione, dandoci un nome da spendere all'esterno per rendere più appetibile tutto il territorio. Questo progetto dà nuove aperture grazie ai collegamenti che consentiranno di raggiungere comuni, regioni e nazioni diverse. Possiamo attualizzare il futuro solo se abbiamo le capacità di creare nuove opportunità e legami con altre realtà, contribuendo allo sviluppo di relazioni non solo economiche ma anche sociali. Certo bisognerà valutare tutte le criticità che non sono state affrontate nello studio, in particolare, la questione degli aiuti di Stato che non è un tema da poco e su cui bisognerà ragionare in maniera approfondita. Il nostro partito, pur essendo una forza di opposizione, è favorevole alla realizzazione di questo collegamento intervallivo per tutte le ricadute positive che comporta, perché la nostra azione si basa sulla logica del fare, del portare benefici alla collettività.»

«L'analisi della petizione è stata approfondita e ricca di spunti anche di carattere giuridico, spaziando tra regolamenti comunitari, leggi regionali, direttive e delibere - ha dichiarato il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier -. Il DEFR 2020-2022 aveva previsto la valutazione della realizzabilità del collegamento intervallivo e con lo studio, ora pervenuto, siamo approdati alla sua analisi, a un punto in cui non è stato deciso ancora nulla, ma abbiamo un semplice riscontro alla richiesta di approfondimento. Lo studio di fattibilità è, infatti, molto complesso, presenta una documentazione corposa che va analizzata. È dunque necessaria una verifica puntuale e specifica in capo a soggetti esperti che possano tradurre alcune parti in modo chiaro a tutti e comprensibile per affrontare le scelte future. Nelle audizioni in Commissione alcune questioni sono apparse immediatamente chiare: la necessità di collegare i due versanti della valle di Ayas; sostenere lo sci in alta quota; aumentare il turismo non solo di passaggio e giornaliero, ma un turismo che faccia tappa nelle varie località. In contrapposizione, sono state evidenziate anche le necessità legate alla difesa di un comprensorio naturale, delle sue bellezze, dei suoi ritrovamenti disseminati in quota, delle potenzialità ambientali e di eventuali sviluppi sostenibili. Ambedue le scelte poggiano su uno sviluppo estivo e destagionalizzato per coprire periodi con flussi turistici attualmente meno importanti. Tuttavia diventa difficile, al momento, esprimere un parere complessivo che faccia delle scelte definitive e non è il caso di farlo mancando molti elementi di valutazione. Lo studio propone cinque soluzioni e valuta nel complesso le prospettive di sviluppo del comprensorio. Nel suo insieme il tema ora è chiaro e partecipato, credo che lo scopo è di focalizzare puntualmente l'analisi e le prospettive che hanno portato un bel risultato sulla conoscenza specifica del tema. Su alcuni temi abbiamo aperto dei canali diretti con la nuova Segretaria del PD per arrivare al migliore risultato possibile.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha sottolineato: «Noi abbiamo immaginato degli interventi per infrastrutturare la nostra regione e dare possibilità di occupazione, sviluppo e crescita. Questo progetto, che creerà il comprensorio più grande d'Europa, per essere sviluppato, va a insistere su delle aree che hanno dei vincoli e noi dobbiamo chiederci: dal punto di vista sostanziale, questi interventi devastano un territorio? Dalla narrazione fatta in quest'Aula, sembra che il Vallone delle Cime Bianche venga totalmente cementificato, invece il progetto presentato qualche giorno fa vede quattro piloni inseriti nella zona protetta del vallone. Io mi chiedo: quattro piloni devastano un'area dal punto di vista ambientale? Un impianto funiviario disturba la fauna selvatica? Sotto le cabine di Skyway pascolano camosci e stambecchi. Noi dobbiamo applicare con buon senso le disposizioni esistenti. Convengo che la questione centrale sia il divieto, ma sono prudente e le varie sentenze lo confermano, in particolare è illuminante la sentenza del Consiglio di Stato relativa al Comune di Ovindoli. Chiediamo poi: non fa sorgere dei dubbi il fatto che le comunità locali, gli operatori turistici e commerciali si siano espressi a favore di questo collegamento? Ritenete che siano tutti dei dementi, accecati dal "dio denaro" a breve termine, cercando di distruggere il patrimonio più importante che abbiamo, ossia l'ambiente? Si continua a parlare di diversificazione, dimenticando che senza lo sci non ci sarebbero le altre attività. Noi crediamo che la valorizzazione delle Cime Bianche e dei suoi punti di forza non sia in contrasto con l'industria dello sci: è l'esatto contrario, si tratta di attività che possono tranquillamente coesistere. L'impianto di sci deve essere considerato non solo come una componente di un'azienda, ma come una infrastruttura - al pari di una strada - che porta valore aggiunto ad una comunità.»

«La petizione è una delle tante iniziative spontanee che sono nate rispetto alla questione del Vallone delle Cime Bianche portando all'attenzione del Consiglio regionale una tematica che, altrimenti qui, non sarebbe mai arrivata - ha ricordato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. La Regione, però, si è concentrata solo sulla realizzazione o meno degli impianti e ha bypassato tutte le altre questioni: il Comitato promotore della petizione ha presentato una serie di proposte per la valorizzazione del Vallone che non sono neanche state prese in considerazione. Ricordo che è proprio la Regione che ha voluto inserire questa area nell'elenco delle zone da tutelare per il suo valore ambientale e oggi dice l'opposto. Dal punto di vista legale, poi, il Consiglio avrebbe dovuto aver chiara la percorribilità giuridica della realizzazione degli impianti di risalita. Come si pensa di derogare ai decreti previsti dal decreto ministeriale del 2007? La nota dell'Avvocatura non risponde a questa domanda e il nodo legale non è ancora sciolto. Il Consiglio Valle avrebbe dovuto giocare un ruolo centrale per definire il futuro del Vallone, ma lo studio di fattibilità, prima di arrivare a questa Assemblea, era già in mano al Presidente del Comitato Cervino Monterosa Paradise e a quello della Cervino Spa, che lo hanno ampiamente divulgato. La questione del Vallone è in mano a una maggioranza improntata a ragionamenti di stampo novecentesco e manca di capacità di visione innovativa che tenga conto dei cambiamenti climatici e della diversificazione turistica. Come si può pensare che l'unica soluzione sia quella di realizzare impianti da sci senza cercare altre vie per sviluppare il turismo? Non si può ragionare a compartimenti stagni ma serve, invece, una visione generale che noi non vediamo. Inoltre, ancora una volta è evidente che, di progressista, questa maggioranza non ha più nulla. Come si può approvare un programma politico che vuole valorizzare e tutelare l'ambiente e ora dire l'opposto? Comunque sia, vogliamo ribadire ancora una volta che questo progetto approdato in Consiglio non è realizzabile fino a che non sarà sciolto il nodo sulla legittimità.»

Sulla petizione è stata depositata una risoluzione da parte del gruppo PCP.

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

SC-LT

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Comunicato n° 93 del 22 marzo 2023
Il Consiglio ha preso atto della petizione "Salviamo il Vallone delle Cime Bianche". Respinta una risoluzione

 

È proseguita nella seduta pomeridiana del 22 marzo 2023 la discussione sulla petizione popolare "Salviamo il Vallone delle Cime Bianche", depositata in Consiglio il 28 ottobre 2022 e accompagnata da 2335 firme.

Il Consiglio ne ha quindi preso atto e contestualmente ha respinto - con 15 voti contrari (UV, AV-VdAU, SA, FI, GM), 18 astensioni (Lega VdA, FP-PD, PlA) e 2 a favore (PCP) - una risoluzione del gruppo Progetto Civico Progressista che voleva impegnare il Governo regionale ad accantonare ogni attività volta alla realizzazione di nuovi impianti funiviari nel Vallone delle Cime Bianche; a promuovere entro l'estate 2023 un sopralluogo nel Vallone per i Consiglieri regionali e una delegazione dei firmatari; a predisporre, entro un anno, un apposito piano di gestione dell'area ZPS/ZSC "Ambienti glaciali del Gruppo del Monte Rosa - IT 1204220" ed entro sei mesi un programma pluriennale di valorizzazione dell'estrazione della pietra ollare ad Ayas e nel Vallone; a predisporre un piano di ammodernamento degli impianti esistenti nei comprensori del Breuil e del Monterosa Ski e a monitorare gli effetti della prossima funivia Plateau Rosa/Piccolo Cervino per la Valtournenche.

Il dibattito pomeridiano in Aula sulla petizione

«Come Governo non si può che rimarcare come sia stata sottolineata da parte dei gruppi Lega e FI l'importanza del progetto di collegamento delle Cime Bianche così come la necessità di avere un quadro ampio delle strategie e delle risorse da mettere a disposizione - ha sostenuto l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy -. La petizione è debole perché non nasce come proposta alternativa, ma per dire "no" a quanto si vuole fare. Una petizione che non prende in considerazione la crescita delle comunità, non è di aiuto ad una strategia che si pone obiettivi completamente diversi e non si unisce con quanto hanno chiesto i territori. Se la democrazia ha un senso, non possiamo non ascoltare le amministrazioni locali che si sono dichiarate favorevoli e ritengono necessario e utile il progetto per garantire sviluppo e futuro alla popolazione. Noi partiamo da lì, e pur cercando di dare a questa petizione l'attenzione che merita, al contempo ricordiamo che la programmazione e la prospettiva sono altre. Noi crediamo che 4 tralicci non siano invasivi, così come non lo sono gli impianti funiviari: questi rappresentano lo 0,4% della nostra superficie, con 3 milioni di passaggi che producono economia e lavoro. La nostra posizione è quindi quella di andare avanti con questo studio, pur con tutta la necessaria attenzione che poniamo ai cambiamenti climatici. Dobbiamo trovare un giusto compromesso tra le esigenze di produrre economia e lavoro per la gente che lavora in montagna e la tutela dell'ambiente. Oggi si apre una strada per continuare a valorizzare la Valle d'Aosta, il settore degli impianti a fune e quei luoghi e territori che ne sono interessati: gli studi che abbiamo richiesto tutti insieme in questo Consiglio serviranno da base per fare una seria analisi tecnica e politica. La politica deve esprimersi sulla base di studi scientifici ed economici: con questa petizione non lo si fa, quindi questo modo di agire non ci vede favorevoli e andiamo avanti per la nostra strada, anche se dovrà ancora essere verificata e sarà il frutto di un confronto politico che avremo nei prossimi mesi.»

«Secondo i sostenitori di questa petizione si sono delineate due visioni diametralmente opposte - ha detto l'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques -: quella della conservazione e quella della distruzione che viene attribuita a questa maggioranza, anche se in Consiglio ci sono compagini di minoranza pregiudizialmente non contrarie ai principi sottesi alla nostra azione. Ricordo, per altro, che lo stesso studio rivela che l'incidenza sotto tutti i profili esaminati è statisticamente medio bassa. Noi siamo fermamente convinti della necessità di sostenere la tutela dell'ambiente, che però non deve escludere l'uomo. Non riesco ad immaginare quali altre attività si potrebbero insediare sui nostri territori che possano creare un numero di posti di lavoro pari a quello che garantisce lo sci. Le zone da tutelare non possono essere mantenute vergini, la nostra filosofia è quella di sostenere gli investimenti, seguendo le regole e applicando le compensazioni per sostenere questo sito di grande interesse naturalistico. Noi non sposiamo la visione della decrescita felice, vogliamo invece sostenere l'economia del nostro territorio. Questa petizione paga forse di più da un punto di vista politico ma non rende un buon servizio alla nostra comunità. La petizione non è accoglibile perché in contrasto con le scelte fatte da questo Governo.»

L'Assessore alle politiche per la montagna, Luciano Caveri, ha aggiunto: «La questione di quali modelli avere per la montagna è un tema significativo: l'istanza più democratica dell'arco alpino Eusalp si è più volte espressa sulla necessità di avere un turismo rispettoso dell'ambiente ma che mantenga lo sci come attività. Il cambiamento climatico ci impone di andare più in alto e questo sarà un obiettivo dei prossimi anni. L'aspetto più insopportabile di una certa polemica è la logica manichea di dividere il mondo: da una parte ci sono i buoni e i puri, dall'altra ci siamo noi, espressione della democrazia locale, che siamo visti come i cementificatori. Non è così. Ci vogliono elementi di onestà intellettuale e io sono convinto che i montanari debbano essere fautori del proprio destino perché vivono la montagna, perché ne hanno un'esperienza di vita. La mia impressione è che esista un effetto distorcente dell'ideologia, con persone che sono talmente convinte di avere la verità in tasca da non ascoltare più gli interlocutori e criticare studi ancor prima di averli ricevuti. Oggi lo studio di fattibilità lo abbiamo ricevuto, quindi possiamo discuterlo.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha sottolineato: «Lo studio tecnico è appena arrivato e, dopo averlo analizzato nel dettaglio, faremo le nostre valutazioni coerenti, nel rispetto dei nostri elettori e di quello che richiede la situazione. La nostra non è una difesa degli impianti a tutti i costi, ma un ragionamento complessivo sul tema climatico e delle emissioni di CO2. Anche nei peggiori scenari avrà ancora un senso sciare perché il limite delle nevi si innalzerà, ma la Valle potrà garantire lo sci grazie alle sue quote elevate. Non si possono usare degli slogan, si deve guardare nel merito e i numeri dicono questo.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha chiuso il dibattito, osservando che «lo sviluppo del territorio e la creazione di qualcosa di unico che renda la Valle d'Aosta ancora più attrattiva sono gli obiettivi di questa maggioranza. Riguardo agli impianti a fune e allo sci, in termini numerici, parliamo di un sistema che vale 100 milioni di euro, creando un indotto dieci volte superiore. Un indotto che ci sostiene in questo percorso, a fronte anche di cambiamenti climatici che ci porteranno ad utilizzare nel migliore dei modi la nostra montagna anche d'estate. Essere accoglienti anche durante la stagione estiva ci consentirà di allungare la nostra stagionalità e diversificare l'offerta turistica montana. Un aspetto politico va sottolineato: non ci sono buoni o cattivi, l'ambiente per la Valle d'Aosta è fondamentale e chi ha governato in questi 50 anni lo ha sempre dimostrato. Oggi, alla luce anche delle normative europee, dobbiamo trovare delle risorse utili alla crescita e alla valorizzazione delle aree naturalistiche valdostane, e il collegamento funiviario potrebbe offrire delle opportunità di compensazione, anche finanziarie, utili alla causa. Per fare passi avanti è stato proposto uno studio che sia propedeutico a valutare la fattibilità, anche normativa, del progetto Cime Bianche: questo per mettere in evidenza le attenzioni che bisogna avere nei confronti del territorio accanto ai bisogni di sviluppo delle comunità. Questo è il lavoro che vogliamo fare, così come crediamo che le attività di valorizzazione della pietra ollare siano compatibili con un impianto funiviario. Vogliamo lavorare per chiudere il percorso che ci ha visti operanti in questi anni e per dare risposte concrete alla nostra regione.»

 

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Comunicato n° 94 del 22 marzo 2023
Approvati gli interventi 2023-2027 per lo sviluppo rurale

 

Con 19 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, PCP, FI, GM) espressi nella seduta del 22 marzo 2023, il Consiglio Valle ha approvato la proposta di Complemento regionale per lo sviluppo rurale del Piano strategico della Politica agricola comune 2023-2027.

Si tratta di 27 interventi specifici volti alla salvaguardia dell’ambiente, del benessere animale e del tradizionale allevamento estensivo di montagna, agli investimenti, allo sviluppo di tipo partecipativo Leader e alla consulenza e formazione. Le risorse a disposizione per il quinquennio sono pari a 91,84 milioni di euro. Sono cofinanziate dal fondo FEASR per 37,38 milioni di euro (40,7%) e da risorse Stato-Regione per 54,46 milioni di euro, di cui il 70% sarà assicurato dal cofinanziamento statale (38,12 milioni di euro) e il 30% da quello regionale (16,33 milioni di euro).

A differenza delle precedenti programmazioni, quando il sostegno allo sviluppo rurale era strutturato in Programmi regionali, per la nuova programmazione l’Unione europea ha chiesto ad ogni Stato membro di comporre un proprio Piano strategico nazionale nel quale fare sintesi tra la posizione centrale e le istanze territoriali; ogni Regione ha poi avviato un percorso di “regionalizzazione” degli interventi nazionali, con la redazione di uno specifico “Complemento regionale”. Questo percorso ha preso avvio in Valle d’Aosta nel 2019, attraverso consultazioni online, studi di contesto e confronti con gli enti e le associazioni del territorio.

Il Complemento è stato illustrato all'Aula dall'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Marco Carrel: «È questo un documento per rilanciare e programmare il percorso della Politica agricola comune in Valle d'Aosta. Questo è un anno particolare: avremo la sovrapposizione del PSR 2014-2022 - con la possibilità di rendicontare i fondi fino al 2025 - con la nuova PAC 2022-2027. Ricordo che il nostro attuale PSR è tra i più performanti a livello nazionale, con una spesa del 79% dell'intera dotazione: un risultato buono su cui non dobbiamo però fermarci. Il Complemento che discutiamo oggi è diverso dalla strategia precedente: prima vi era una discussione diretta tra Regione ed Europa; oggi invece c'è solo un Piano strategico nazionale all'interno del quale si inserisce il documento regionale. Come tutti i cambiamenti richiederà dei tempi di adattamento. Questo nuovo modello sposta l'attenzione dagli adempimenti burocratici al risultato: è un cambio di visione fondamentale e come Valle d'Aosta dovremo essere pronti perché sburocratizzare è uno degli aspetti più importanti quando parliamo di fondi europei, in particolare per il sostegno del nostro mondo agricolo. In questi mesi dovremo confrontarci con gli allevatori e con le associazioni di categoria per proporre le modifiche in attesa delle finestre che potranno aprirsi per apportare delle modifiche. La sfida è quella di creare un nuovo modo di fare agricoltura.» L'Assessore ha quindi illustrato gli emendamenti depositati in Aula, che «vanno nella direzione richiesta dal Celva e dalle associazioni di categoria, prestando attenzione alle aree più marginali per evitare l'abbandono dei territori, attraverso tre fasce altimetriche e le pendenze sia per i prati che per le colture. Abbiamo anche apportato una modifica sull'ammissibilità, introducendo la possibilità di accedere ai sostegni per le aziende che hanno sede legale e/o operativa in Valle d'Aosta: questo perché vi sono aziende ai confini della Valle che lavorano sul nostro territorio e che aiutano a valorizzare la nostra montagna e la nostra agricoltura. 92 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Un pacchetto di aiuti da 92 milioni di euro, molto importante e su cui vi è la massima disponibilità ad apportare ulteriori modifiche affinché sia efficiente, efficace e che aiuti realmente le esigenze della nostra agricoltura di montagna.»

 

Il dibattito in Aula

Il Consigliere Dino Planaz (Lega VdA) ha rilevato: «L'agricoltura, se non è sostenuta da risorse pubbliche, non riesce a stare sul mercato ed è quindi importante la presenza di una Politica agricola comune. Tuttavia, nonostante questa politica sia già stata adottata a partire dagli anni Settanta e poi, via via, aggiornata sulla base dell'evolversi della situazione europea, non si riesce ancora a valorizzare le esigenze dell'agricoltura di montagna. Certo le linee guida europee prevedono azioni per le zone agricole svantaggiate, ma le misure non sono calate sulle singole realtà. La tipicità delle nostre piccole aziende quindi non può essere valorizzata da un documento che, essendo pensato per l'intera Unione, è troppo generale. Il documento in approvazione oggi presenta alcune misure sicuramente interessanti come quelle sulla tipologia di altitudine, sulle pendenze, sui terreni di fondovalle ma per gli alpeggi, invece, le risorse legate all'indennità compensativa sono state dimezzate. Inoltre, le misure di nuova introduzione non potranno essere applicate nel 2023 e quindi, per quest'anno, le aziende si troveranno ad avere minori risorse a disposizione. Il nostro gruppo seguirà la posizione già presa in terza Commissione e si asterrà sul documento. La maggiore criticità che abbiamo riscontrato è quella legata al fatto che non ci è stato possibile lavorare sulle misure.»

Il Vicecapogruppo di AV-VdAU, Corrado Jordan, ha dichiarato: «Nella definizione di questo strumento programmatorio si è cercato di dare continuità all'impostazione delle misure e dei premi della vecchia programmazione. Ciò è stato possibile solo in parte in quanto il Piano è nazionale e gli strumenti regionali sono complementari. Questo Complemento definisce il quadro ma dovrebbe consentire di sviluppare dettagli attuativi che meglio potrebbero adattarsi al contesto regionale, soprattutto in termini di semplificazione delle procedure - che sono sempre più opportune - oltre che attraverso la messa a disposizione degli agricoltori dell'importante patrimonio di dati e di sistemi di controllo che potrebbero portare elementi di semplificazione, di prevenzione e di migliore efficacia per la presentazione delle istanze. Vi sarà anche la messa a disposizione, senza dover ricorrere a servizi e costi aggiuntivi, dei servizi di formazione e di indirizzo che possono essere assicurati dall'assistenza tecnica e dagli enti di ricerca disponibili. Gli strumenti programmatori del settore agricolo, tra cui il Complemento di sviluppo rurale, devono coordinarsi, e crediamo ci sia lo spazio, per la definizione in termini politici di come si vuole immaginare il futuro delle nostre aziende agricole e dell'intero settore anche alla luce dei cambiamenti climatici, ma soprattutto in conseguenza dei cambiamenti socio economici del nostro territorio. È evidente che le aziende zootecniche, piccole e con elevati costi di produzione, rischiano di non essere competitive: vanno quindi supportate nelle loro attività aziendali, compensando le loro differenze di reddito legate alle condizioni territoriali particolarmente limitanti. Solo in questo modo viene salvaguardata la struttura sociale ed economica della montagna e vengono mantenuti i tradizionali metodi agronomici in grado di garantire una razionale gestione del suolo.»

La Vicecapogruppo di PCP, Chiara Minelli, ha rilevato: «L'Unione europea ha scelto di non aver direttamente a che fare con le singole realtà regionali ma di interfacciarsi unicamente con gli Stati membri: un approccio in parte condivisibile che, tuttavia, ha creato criticità dal momento che per la programmazione degli aiuti è necessario avere anche un approccio regionale. Un elemento di preoccupazione per noi riguarda soprattutto le piccole aziende che solo in minima parte hanno i requisiti richiesti per accedere ai contributi. Riteniamo poi che si debba prestare maggiore attenzione all'orticoltura, alla viticoltura e alla frutticoltura che vanno sostenute in modo più consistente. Credo però che aldilà del Complemento che oggi discutiamo, occorra una profonda riflessione anche della politica per capire su quale agricoltura e su quale zootecnia la Valle d'Aosta vuole puntare, che non possono essere solo quelle delle grandi aziende con centinaia di capi o ettari di terreno, ma anche quelle dei piccoli numeri, a cui va dato un sostegno non solo in termini economici ma di servizi, di supporto tecnico sempre più robusto e adeguato al tempo in cui viviamo. Un aiuto alla determinazione dei premi verrà dallo studio di ARPA in collaborazione con l'Assessorato all'agricoltura sul censimento e monitoraggio delle superfici a pascolo, da effettuarsi con rilievi satellitari.»

Le Conseiller Augusto Rollandin (PlA) a rappelé qu'il y a «une série d'interventions qui peuvent encore être examinées, ce qui nous permettra d'améliorer les interventions financières pour l'entretien de notre bétail et de notre territoire.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha osservato: «Il CELVA, che ha dalla sua la grande conoscenza dei 74 comuni valdostani, ha chiesto di prestare attenzione alle aree marginali, di difficile coltivazione: sono zone a rischio di abbandono e per questo vanno sostenute ulteriormente. In questo complemento, quindi, è stata introdotta premialità per coloro che si trovano in media montagna, in zone disagiate, poco accessibili e in pendenza - per le quali sono disponibili quasi 31 milioni di euro -, in cui ci sono gli impegni agro-climatici-ambientali (che valgono circa il 60% del complemento regionale), la produzione integrata, l'agro-ambiente, le colture pregiate autoctone. Il confronto con le parti è stato fatto ma bisogna proseguire in particolare con i Centri assistenza agricola e i referenti economici, sociali e ambientali per far emergere le esigenze e i fabbisogni, per costruire delle proposte che hanno l'obiettivo di sostenere il settore che, oltre alle tante difficoltà, deve anche affrontare la crisi climatica. Sono più di vent'anni che le aziende sono sostenute dal Programma di sviluppo regionale, i cambi sono sempre stati momenti di difficoltà per le aziende, alcune aderiscono puntualmente, altre sono reticenti alle innovazioni ma poi con il tempo, compresi i meccanismi, si adeguano malgrado le difficoltà: sarà quindi importante fare una buona comunicazione e avere dei CAA disponibili sul territorio. Gli obiettivi sono quelli di tutelare la qualità, la salubrità dei prodotti, nel tentativo di incrementare il valore aggiunto dei prodotti e il reddito netto aziendale, nel rispetto della biodiversità in funzione di un ricambio generazionale progressivo negli spazi naturali di montagna anche ai fini di mantenere sentinelle presenti che vigilano giornalmente.»

Consiglio politiche del lavoro

L'Assemblea regionale ha anche nominato il Consigliere Roberto Rosaire, quale rappresentante della maggioranza in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, in sostituzione del Consigliere Giulio Grosjacques eletto Assessore il 2 marzo scorso.
 
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Comunicato n° 95 del 23 marzo 2023
Consiglio regionale: approvate quattro mozioni

 

Il Consiglio Valle ha trattato cinque mozioni rinviate dalle precedenti adunanze, di cui una trattata al termine della seduta pomeridiana del 22 marzo 2023 e le altre nella seduta mattutina del 23 marzo. Delle iniziative depositate quattro sono state approvate e una respinta.

Mozioni approvate

Dans la soirée du 22 mars, l'Assemblée a approuvé, avec 33 voix favorables et 2 abstentions (PCP), une motion du groupe Lega Vallée d'Aoste modifiée en accord avec le Président du Conseil, qui engage à convoquer, dans le plus bref délai, la Commission du Règlement pour élaborer la voie juridique appropriée afin de permettre l'utilisation de la millénaire langue valdôtaine même en occasion des séances publiques de l'Assemblée régionale.

«La loi nationale de 1999 - a dit le Conseiller Diego Lucianaz - a prévu la libre utilisation des langues minoritaires historiques à l'intérieur de la République italienne et, bien de Communes valdôtaines ont inséré dans leurs Statuts l'utilisation du francoprovençal, la langue des Valdôtains, dans les Assemblées municipales.  Déjà à partir de ses premières séances en 1946 le Conseil de la Vallée s'est exprimé en faveur de l'utilisation du patois, il serait bien temps de donner suite à cette volonté en modifiant notre Règlement pour que la Vallée d'Aoste conserve encore quelque trait de son particularisme.»

«L'obiettivo dell'iniziativa è interessante e condivisibile, bisogna però considerare anche una serie di aspetti tecnici e giuridici molto complessi - ha risposto il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin -. La necessità o meno di una norma di attuazione, ad esempio, è una questione centrale che deve essere presa nella dovuta considerazione. Sarebbe possibile accogliere la mozione apportando delle modifiche che possano conciliare le varie esigenze rappresentate con i necessari passaggi normativi.»

Approvata all'unanimità una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, così come emendata in accordo con l'Assessore alla sanità, che impegna il Governo a portare in Consiglio nel minor tempo possibile un disegno di legge di abolizione della certificazione medica per la riammissione a scuola per assenze dovute a malattia superiore a cinque giorni, salvo quando sia richiesta da misure di profilassi previste a livello nazionale e internazionale per esigenze di sanità pubblica.

Il Consigliere Luca Distort ha sottolineato che «la decisione sull'obbligatorietà del certificato medico - dopo il periodo di malattia superiore a cinque giorni degli allievi della scuola primaria e secondaria - rientra nella competenza legislativa concorrente delle Regioni e sarebbe opportuno rimuoverla così come hanno già fatto altre realtà, snellendo le attività amministrative in generale e sollevando le famiglie da questa incombenza burocratica. Un evidente aggravio per i medici e per le famiglie e nemmeno supportato dalla letteratura scientifica.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha concordato sul fatto che «questa certificazione comporti una scarsa utilità in quanto le malattie infettive sono spesso contagiose nel momento dell'incubazione e non nel momento della convalescenza. Anche una sentenza del Consiglio di Stato del 2014 ritiene legittima l'abolizione dei certificati a scuola dopo i cinque giorni di assenza. Sono quindi dell'avviso di accogliere la mozione cogliendone lo spirito di semplificazione delle procedure nei confronti dei medici e dei pediatri di famiglia.»

Approvata all'unanimità (il gruppo PCP non ha partecipato al voto), con un emendamento proposto dall'Assessore all'agricoltura, la mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste che impegna la Giunta regionale a sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo sostenute dal mondo agricolo valdostano finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio; a difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, le filiere agro-zootecniche valdostane minacciate dalla diffusione del cibo sintetico; a trasmettere al medesimo Ministero e ai Parlamentari valdostani copia della mozione.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha evidenziato che «già all'inizio di quest'anno potrebbero essere introdotte a livello eurounitario le prime richieste di autorizzazione all'immissione in commercio di cibi sintetici. Gli alimenti "Frankenstein", di origine artificiale, non salvano l'ambiente perché consumano più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e sono meno efficienti di quelli oggi più performanti, senza contare che non sappiamo come potrebbe reagire il nostro organismo all'assunzione di questi prodotti sintetici. Per questo motivo, bisogna intervenire chiaramente sulla questione, soprattutto in considerazione del fatto che il settore agroalimentare, con i suoi tanti DOP e IGP di origine animale e vegetale, è un fiore all'occhiello per la nostra regione che deve essere preservato e non danneggiato.»

«Dobbiamo essere vigili e vigilare sul nostro allevamento e sui prodotti della nostra filiera agricola rispetto all'introduzione dei cibi sintetici - ha osservato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel -. Il sostegno di questa petizione ribadisce il sostegno del nostro Governo all'azione svolta da Coldiretti per fermare questa pericolosa deriva che punta alla massimizzazione del profitto e non al soddisfacimento delle esigenze di produttori e consumatori. L'identità di un popolo passa anche attraverso la cultura alimentare.»

Approvata all'unanimità una mozione del gruppo Forza Italia, così come emendata in accordo con l'Assessore alle opere pubbliche, che impegna l'Assessore a relazionare alla quinta Commissione consiliare in merito agli interventi di riqualificazione urbana previsti al quartiere Cogne e a circostanziare gli investimenti previsti presentando degli elaborati.

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato che «la graduatoria per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale vede 573 nuclei iscritti e dal 1° febbraio si è aperto il nuovo bando 2023: un numero quindi destinato ad aumentare. Ricordo che ben 133 alloggi non potevano essere assegnati perché necessitano di opere di manutenzione. Per il quartiere Cogne sono stati investiti 70 milioni di euro: i progetti interessati sono Pinqua, Sicuro verde sociale, accordo quadro dall'abitare al lavoro, il Superbonus 110% e, soprattutto, l'abbattimento dei due grattacieli. Sono preoccupato per i tempi di realizzazione degli interventi programmati: bisogna cambiare marcia e dare un indirizzo ben preciso. Sono tante le problematiche: caro spese di condominio, allacciamento alla Telcha, interventi sulle Villette e la posa degli ascensori mancanti alle Fresia Alte. Noi crediamo sia importante fare il punto della situazione in Commissione, coinvolgendo anche ARER e il Comune di Aosta.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha accolto le sollecitazioni: «Oggi inizia un confronto che potrà essere costruttivo e condivido la necessità di approfondire la tematica in quinta Commissione. Sono numerosi gli interventi messi in campo da ARER, anche grazie alla legge approvata da questo Consiglio con un importante lavoro di ARER e dell'Assessore Barmasse che ringrazio: interventi che hanno come ente attuatore l'ARER e il Comune di Aosta come partner, con circa 70 milioni di euro che ora vanno gestiti nel migliore dei modi. Un passaggio non facile ma che affronteremo con tutti i soggetti.»

Mozione respinta

Respinta, con 19 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, PlA, SA,) e 15 a favore (Lega VdA, PCP, FI, GM) una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste che chiedeva al Governo di commissionare un'analisi completa della situazione linguistica valdostana e un censimento linguistico sull'utilizzo del francese e delle lingue minoritarie.

Le Conseiller Erik Lavy a demandé: «Est-ce que on a des données sur les aptitudes des jeunes vis-à-vis des langues dans notre région? Malheureusement non et, en outre, nous constatons que l'efficacité de la transmission de la langue française, désormais considérée comme une langue étrangère, devient de plus en plus difficile. Le francoprovençal, le titsch et le töitschu aussi ont une diffusion toujours plus limitée, surtout parmi les jeunes. Nonostante la ricchezza di lingue minoritarie è ormai chiaro che la valorizzazione del nostro paesaggio linguistico è carente e questa mancanza è indegna di una regione che si vanta del proprio particolarismo ma che, tuttavia, assiste passivamente alla distruzione della propria ricchezza culturale. Considerato che l'ultimo censimento linguistico in Valle d'Aosta risale al 1921, sarebbe utile indagare nuovamente questa realtà per comprendere meglio quali siano le migliori politiche da perseguire per preservare il nostro patrimonio plurilinguistico.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha osservato: «Il tema è sicuramente rilevante in quanto profondamente insito nella nostra storia. Il francese è insegnato nelle scuole fin dall'infanzia, oltre che per arricchire le nostre competenze linguistiche, anche per salvaguardare la nostra identità storica e culturale. Non crediamo che siano utili censimenti linguistici etnici, sulla cui efficacia nutriamo dei dubbi, ma assicuro la ferma volontà del Governo ad approfondire con gli strumenti a nostra disposizione la questione della diffusione, della preservazione, dell'insegnamento, dell'uso corrente delle lingue minoritarie e del francese in quanto lingua paritaria.»

 

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Comunicato n° 96 del 23 marzo 2023
Question time sulle chiusure del Tunnel del Monte Bianco

 

Le chiusure del Tunnel del Monte Bianco per l'esecuzione di lavori di manutenzione e consolidamento sono state oggetto di una interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 23 marzo 2023.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi, ricordando «l'importanza dell'infrastruttura in termini occupazionali per il territorio regionale e le ricadute sulle attività produttive di tutto il Nord Ovest», ha chiesto se «il Governo sia a conoscenza delle scelte del gestore del Tunnel con riferimento al personale dipendente e se vi siano già state interlocuzioni in merito con il coinvolgimento delle strutture regionali competenti in materia di politiche del lavoro.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto: «La società gestrice del Tunnel ci ha comunicato che, per garantire i livelli occupazionali, sta interloquendo con la sede INPS di Aosta al fine di attivare le indennità ai dipendenti da erogare nei periodi di chiusura dell'infrastruttura. Ricordo comunque che una parte degli impiegati e delle maestranze sarà mantenuta in servizio anche durante i periodi di chiusura. Il Governo si è reso disponibile nei confronti della Società che, al momento, non ha ancora preso contatti con i nostri uffici

Il Vicecapogruppo Aggravi ha replicato: «Ci auguriamo che ci sia la dovuta attenzione da parte del Governo e speriamo che l'INPS locale si dimostri efficace nelle risposte

 

LT

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Comunicato n° 97 del 23 marzo 2023
Question time sulla stazione di Estoul

 

Lo sviluppo turistico della stazione di Estoul a Brusson è stato affrontato in Aula con una interrogazione a risposta immediata, illustrata dal gruppo Misto, nella seduta consiliare del 23 marzo 2023.

Le Conseiller Claudio Restano a dit que «le 13 mars dernier l'Administration communale de Brusson a organisé une réunion publique sur le futur d'Estoul, au cours de laquelle on a abordé le thème de la gestion de cette station de ski, mais aussi l'avenir de Brusson. Je rappelle qu'il y a de nombreuses activités touristiques et commerciales qui opèrent à Brusson et qui méritent la valorisation. En 2021, la société Monterosa a commencé à abattre des arbres pour ouvrir une nouvelle piste de ski sur la base de la loi n. 15/2022 en faveur des petites stations de ski d'intérêt local. Je demande donc si on a donné de nouvelles orientations concernant le développement touristique d'Estoul.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha riferito di aver «sentito il Sindaco di Brusson il quale ha comunicato la volontà dell'Amministrazione comunale di aprire un dibattito all'interno della comunità rispetto agli indirizzi che si vogliono dare riguardo agli accordi di cooperazione previsti dalla legge 15/2022: ha quindi colto appieno lo spirito della legge, che è quello di giocare un ruolo attivo nella fase di confronto. Ogni comunità è al lavoro con le società di riferimento e gli operatori economici del territorio per iniziare a ragionare sul futuro delle località. Come Regione, continueremo a seguire gli indirizzi che abbiamo espresso con la legge: oggi si parla di Monterosa, ma ci sono altre società di gestione che stanno lavorando per dare corso agli accordi di collaborazione per sviluppare le proprie peculiarità. Aspettiamo il lavoro che ogni territorio ci consegnerà. A breve ci sarà un incontro per fare il punto della stagione in corso e sulle prospettive future.»

«L'interrogazione - ha replicato il Consigliere Restano - non era rivolta al futuro della stazione di sci bensì alla crescita turistica della località: prendo atto che mi ha risposto invece l'Assessore Bertschy invece dell'Assessore al turismo. Depositerò una risoluzione su questa tematica per convocare una audizione in quarta Commissione del Sindaco di Brusson, dei portatori di interesse e del Presidente della Monterosa Spa. Vi chiedo di non commissariare il turismo.»

 

SC

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Comunicato n° 98 del 23 marzo 2023
Question time sull'ospitalità di un giornalista del The Telegraph

 

Nella seduta consiliare del 23 marzo 2023, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato all'attenzione dell'Aula la questione dell'organizzazione dell'ospitalità di un giornalista inglese del quotidiano The Teleghraph, autore di un pezzo contenente anticipazioni sul collegamento intervallivo di Cime Bianche.

La Consigliera Chiara Minelli ha richiamato «un articolo del sito internet della Rai in cui veniva evidenziato che il giornalista del Teleghraph sarebbe stato ospite di un ente del turismo valdostano: da quale ente e con quali finalità è stato ospitato? E con quali figure ha interloquito?»

L'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques, ha risposto: «Peter Hardy è stato ospite della Regione tra il 31 gennaio e il 2 febbraio scorso in un viaggio di familiarizzazione rivolto ai giornalisti, che rientra nell'ambito delle numerose analoghe iniziative per promuovere l'offerta valdostana. Il programma di visita è stato organizzato direttamente dal giornalista, interessato, tra le altre cose, anche all'apertura del collegamento del comprensorio Cervino Matterhorn con quello del Monte Rosa. Gli operatori turistici di Cervinia hanno curato la visita da cui è scaturito l'articolo apparso sul quotidiano inglese che evidenzia il grande valore del comprensorio. Quando viene citata la "telecabina da record" si fa riferimento alla telecabina Matterhorn Glacier Ride II. Consideriamo che, a fronte di una spesa di 2.140 euro, la ricaduta mediatica dell'articolo sia stata molto alta dal momento che il Daily Telegraph ha un target di lettori alto spendenti e che viaggiano molto, un'ottima promozione per l'intero territorio valdostano

La Consigliera Minelli si è detta sconcertata che «il giornalista, durante il suo soggiorno, abbia ricevuto informazioni dal Presidente della società Cervino sullo studio relativo al Vallone di Cime Bianche che in Consiglio non era ancora mai arrivato. Non solo gli è stato comunicato il numero delle telecabine, la portata e il costo dell'opera ma anche che l'approvazione del progetto sarebbe avvenuta in primavera da parte del Consiglio regionale e che l'opera sarebbe stata realizzata nel giro di tre anni. Tra le attività di divulgazione dell'Assessorato c'è anche la propaganda? Il progetto del collegamento al momento non esiste, il Consiglio non ha approvato alcunché e non lo potrà certo fare questa primavera. Credo che ci voglia un po' più di cautela e di rispetto, non solo da parte del Presidente della società Cervino ma anche da parte dell'Assessorato!»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

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Comunicato n° 99 del 23 marzo 2023
Interrogazione sulla riorganizzazione dell'Amministrazione regionale

 

Nella seduta del 23 marzo 2023, il gruppo Misto ha interrogato il Governo sulla riorganizzazione dell'Amministrazione regionale.

In particolare il Consigliere Claudio Restano, richiamando la delibera di Giunta del 6 marzo riguardante la definizione della nuova articolazione della macro-struttura regionale, ha chiesto se questa rappresenti la riorganizzazione annunciata nel programma di governo 2023-2025 o se si limiti al compimento di un atto dovuto per avviare la seconda parte della Legislatura.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha evidenziato: «Abbiamo già iniziato a lavorare sui cambiamenti amministrativi che sono una nostra priorità. Caleremo lo studio Bocconi, che ci indica un percorso da seguire, sulla nostra realtà. Partiremo da una rivisitazione della struttura dirigenziale deputata alla gestione del personale per arrivare ad un progressivo efficientamento organizzativo nel suo complesso. In questo momento, l'approvazione della macro-struttura è stata un atto dovuto e necessario a seguito dell'elezione della nuova Giunta regionale. Torneremo sull'argomento molto volentieri nei tempi necessari a definire dettagliatamente il percorso

Il Consigliere Restano si è dichiarato insoddisfatto della risposta e ha osservato: «Dopo aver ascoltato il programma di Governo mi chiedo come si possa costruire una casa prima di definirne il perimetro e l'area di occupazione. Per quanto riguarda lo studio della Bocconi si sarebbe dovuto intraprendere il percorso esattamente inverso rispetto a quello da lei dichiarato e cioè chiedere alla società che lo calasse sulla nostra realtà. Al momento nulla è stato pensato o detto per le varie società pubbliche o per le fondazioni di cui la Regione è ricca e la cui attività incide in maniera sensibile sulle politiche turistiche e sulla macchina amministrativa regionale. Lei non ha saputo dire nulla in merito e questo è solo uno dei tanti esempi. Abbiamo assistito alla riorganizzazione politica quali la creazione dell'Assessorato alla montagna, lo spostamento della delega alla cultura verso la pubblica istruzione e altro, ma la riorganizzazione amministrativa dov'è? Non ci ha riferito se intende o meno ridurre il numero dei dirigenti e aumentare quello dei funzionari, cosa peraltro di notevole urgenza. Non ci ha parlato delle locazioni passive e della logistica. Ci aspettiamo che ci chieda di essere audito in prima Commissione per illustrarci il suo progetto

 

SC

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Comunicato n° 100 del 23 marzo 2023
Interrogazione sull'assunzione di un dirigente alla Soprintendenza per i beni culturali

 

Nella seduta del 23 marzo 2023, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie sul bando di concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di un dirigente da assegnare alla Struttura patrimonio storico-artistico della Soprintendenza per i beni e le attività culturali.

In particolare il Consigliere Luca Distort, oltre a chiedere quante domande di adesione siano pervenute, ha voluto conoscere la ratio e i riferimenti alla legge regionale n. 22/2010 (disciplina del comparto unico regionale) che giustificano l'integrazione di requisiti specifici al titolo richiesto e per quale motivo siano state escluse le professionalità dell'architetto e dell'archeologo.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, nel riferire che «sono pervenute otto domande di partecipazione», ha detto: «I requisiti professionali integrativi rientrano nell’ambito dei requisiti professionali speciali che, a norma del regolamento regionale n. 1/2013, cui la legge rinvia, possono essere stabiliti dal bando della procedura in aggiunta al titolo di studio. Nell’ambito dell’istruttoria preliminare alla stesura del bando di concorso, il Coordinatore della Soprintendenza per i beni e le attività culturali ha evidenziato la necessità che il profilo dirigenziale da reclutare, destinato alla struttura Patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali, corrisponda alla figura dello "Storico dell’arte" con consolidata conoscenza della conservazione e salvaguardia del patrimonio storico-artistico. Le lauree in architettura e archeologia non costituiscono titoli di studio validi né per l’iscrizione nell’elenco degli storici dell’arte, né per l’attribuzione dell’incarico dirigenziale in questione, atteso che la deliberazione della Giunta 1335/2020 prevede espressamente quale requisito per il conferimento dell’incarico il possesso della laurea in conservazione dei beni culturali, indirizzo beni storico-artistici o in discipline storico artistiche

Il Consigliere Distort, nella replica, si è detto perplesso dalla richiesta di «requisiti così selettivi. Ricordo che nello stesso periodo di pubblicazione di questo bando ne era uscito un altro equivalente a livello di impiego, per un dirigente di Edilizia di strutture scolastiche. Nel raffronto tra i due documenti, indirizzati a qualifiche simili, vedo una disparità enorme. Nel primo si chiedono requisiti legati ai titoli di studio, mentre nel secondo si stabiliscono ulteriori elementi selettivi. La disponibilità di personale in Regione soffre di un sotto organico e mi incuriosisce il fatto che vengano richiesti tutti questi requisiti di cui mi chiedo il motivo. Potranno seguire ulteriori iniziative ispettive: rimane un senso di mistero che, a questo punto, si infittisce
 
LT

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Comunicato n° 101 del 23 marzo 2023
Question sur les épreuves orales de français à l'ISILTeP de Verrès

 

Dans la séance du 23 mars 2023, le groupe Progetto Civico Progressista a questionné l'Assesseur sur la réalisation des épreuves orales de connaissance de la langue française qui ont concerné le Lycée général technique et professionnel de Verrès.

En particulier, la Conseillère Chiara Minelli a demandé s'il correspond au vrai que, pour des raisons d'organisation avec l'Alliance française, les épreuves n'ont pas pu se tenir au siège de l'ISILTeP pour l'ensemble des élèves, ce qui a obligé certaines classes à se rendre en toute autonomie au siège de l'Alliance à Aoste en entraînant la perte de plusieurs heures de cours et sans qu'il n'y ait aucun remboursement des titres de transport en commun. La Conseillère a demandé les raisons de ce choix, au vu de la possibilité d'utiliser la méthode d'examen en ligne afin d'éviter des pertes de temps et des frais à la charge des familles.

L'Assesseur au système éducatif, Jean-Pierre Guichardaz, a confirmé que «le 24 janvier dernier la Surintendance des écoles a publié sur le site web école le protocole de passation des épreuves de connaissance de langue française où l'on précise les règles, qui prévoient qu'elles soient organisées au siège de l'Alliance française à Aoste. Le 10 février, suite à l'envoi du calendrier des épreuves orales qui prévoit 5 jours de déplacement à Aoste pour un total de 148 élèves, ISILTeP demande de faire passer les épreuves orales de tous ses élèves à Verrès pour mieux gérer l'emploi du temps; le 16 février la Surintendance, après avoir parlé avec l'Alliance française, confirme à l'école cette possibilité et demande au chef d'établissement de contacter directement l'Alliance pour organiser le nouveau calendrier des épreuves. Isitelp écrit à l'Alliance Française pour proposer le nouveau calendrier: 4 jours au lieu des 5 initialement prévus et avec un regroupement des élèves plus fonctionnel à l'emploi du temps et à l'activité didactique. Une journée est donc organisée - le 3 mars - à Verrès au siège de l'école.»

L'Assesseur a aussi précisé que «l'année prochaine la Surintendance pourra s'organiser avec les écoles secondaires de 2e degré pour prendre en charge les frais de transport public des élèves, compte tenu du caractère obligatoire de ces épreuves.»

«Nous avons vu la confirmation que nos infos étaient correctes - a-t-elle objecté la Conseillère Minelli -, à savoir que le déroulement des épreuves orales a eu lieu en dehors des bâtiments des écoles concernées: je suppose parce que l'on avait du mal à trouver les examinateurs. L’Assesseur n'a rien dit au sujet du fait qu'au siège de l'Alliance française un examinateur était connecté en ligne: nous sommes convaincus que s'il y a la possibilité de faire des examens oraux avec un examinateur qui est en ligne alors la même modalité pourrait être utilisée pour faire l'examen dans le siège de l’école, afin d'éviter de gaspiller du temps et avoir des répercussions négatives au niveau didactique et organisationnel. Ces épreuves sont prévues par la loi: nous estimons que l'administration a le devoir de s'engager pour une organisation efficace pour assurer à tous les élèves les mêmes conditions et opportunités et donc prévoir à l'avance un nombre suffisant d'examinateurs et des modalités plus performantes. Les frais de transport cette année ont été à la charge des étudiants, alors que pour l'année prochaine on s'organisera différemment: c'est bien, même si en retard, vu le caractère obligatoire des épreuves nous pensons que le paiement doit être à la charge de l'Administration régionale. Nous souhaitons donc pour l'avenir une prise en charge du problème dans toute sa complexité: ce serait un signal d'attention pour les élèves et les enseignants, pour leur activité et leur travail.»

 
SC

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Comunicato n° 102 del 23 marzo 2023
Interrogazione sulla mitigazione della siccità e della crisi idrica

La questione della crisi idrica e della siccità è stata portata all'attenzione dell'Aula nella seduta del 23 marzo 2023 con un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

In particolare il Consigliere Dino Planaz, riferendosi al programma di Legislatura 2023-2025 e alle annunciate "iniziative e normative animate da una nuova visione", ha chiesto quali azioni siano state intraprese per la mitigazione degli effetti della siccità e della crisi idrica.

L'Assessore all'ambiente, Davide Sapinet, ha sottolineato: «Ormai, la crisi deve essere considerata strutturale e, quindi, richiede interventi anche di natura emergenziale. Da sempre, abbiamo dato particolare attenzione al contrasto di questa problematica e, una parte consistente delle priorità del Governo regionale è dedicata alla questione. Nell'ambito del Bonus entreprise, ad esempio, abbiamo riservato particolare attenzione al settore agricolo. Tra le numerose misure operative concretizzate fino ad ora, ricordo l'approvazione nel 2022 da parte dell'Ente di governo dell'ambito (EGA) di un Piano triennale che prevede interventi per circa 447 milioni di euro per l'efficientamento e la razionalizzazione dell'approvvigionamento idropotabile e del trattamento delle acque reflue. Analogamente, la Regione ha approvato il Piano degli interventi nel settore acquedottistico per il quale abbiamo stanziato i primi 4 milioni di euro. Con la legge di manutenzione dell'ordinamento regionale 2023, in corso di predisposizione, stiamo poi lavorando per semplificare la procedura per la realizzazione di piccoli bacini di stoccaggio (fino a 100 metri cubi) delle acque per irrigazione, dando attuazione agli impegni assunti in Consiglio, in accoglimento dell'ordine del giorno formulato in sede di approvazione del DEFR. Le strutture competenti proseguono poi nelle attività di previsione delle condizioni di crisi sulla base dell'evoluzione delle disponibilità idriche regionali in accordo con l'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del Distretto del fiume Po. Queste attività conoscitive, oltre a favorire il confronto interistituzionale per la proposizione di azioni congiunte e coordinate nella gestione dell'eventuale crisi idrica, consentono di definire le esigenze e le priorità di intervento e le disponibilità, anche in vista della predisposizione di un piano di media-lunga scadenza per la realizzazione e la gestione dei bacini di accumulo.»

Il Consigliere Planaz ha replicato: «Ci troviamo in una situazione di grande emergenza: alcuni Sindaci si sono rassegnati a portare l'acqua potabile con le botti. Fino a quando avremo i mezzi per tamponare la questione? E non si tratta solo di questo: la crisi idrica si rifletterà anche sull'idroelettrico e il danno è a caduta libera su tutta la comunità. Siamo già in ritardo: se non piove, la prossima stagione estiva sarà peggiore di quella passata

 

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Comunicato n° 103 del 23 marzo 2023
Interrogazione sull'ampliamento dell'ospedale Parini

 

Nella seduta del 23 marzo 2023, il gruppo consiliare Progetto Civico Progressista ha interrogato il Governo sull'ampliamento del complesso ospedaliero Umberto Parini di Aosta.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha chiesto di conoscere lo stato dell'arte rispetto agli incontri del tavolo di confronto con il Comune di Aosta in merito alla verifica sulla compatibilità e realizzabilità dell'opera e del museo sottostante, nonché sulla destinazione futura dell'ospedale Beauregard e dell'ex maternità. Ha poi chiesto quali siano le iniziative organizzate per diffondere la conoscenza della nuova variante al progetto e quale la sede definita per le camere mortuarie.

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «il tavolo tecnico ha visto finora svolgersi quattro incontri, durante i quali non sono emerse criticità tecniche sulla realizzabilità dell'opera. In merito alle evoluzioni progettuali intervenute nel 2023, i primi elaborati in variante del progetto di ampliamento ad est confermano la compatibilità della realizzazione dell'intervento con la salvaguardia dei reperti archeologici, che verrebbero quindi ospitati all'interno del nuovo piano seminterrato prospiciente in via Guedoz. Riguardo a tale aspetto la Soprintendenza indicherà le modalità di fruizione dei reperti. I reparti ospedalieri oggi ospitati nella ex maternità e al Beauregard saranno tutti trasferiti al Parini nella fase successiva alla realizzazione dell'ampliamento, liberando questi due stabili dalle attività di matrice prettamente ospedaliera. Particolare attenzione è stata finora rivolta all'impatto dell'opera sulla città con riferimento all'interferenze con la viabilità, alle reti dei sottoservizi, alla dotazione di parcheggi, alla cantierizzazione vera e propria dell'opera. Le modifiche progettuali imposte dai ritrovamenti archeologici determineranno una nuova riorganizzazione distributiva degli spazi non consentendo di utilizzare l'accesso al parcheggio attestato sul lato Sud direttamente da via Roma. Regione e Comune anche in considerazione dell'appesantimento della circolazione hanno quindi concordato sulla necessità di disporre di uno studio del traffico, che è in fase di affidamento da parte di SIV e dovrà identificare le azioni e le opere idonee a ridurre gli aggravi di traffico. Il tavolo sarà nuovamente convocato per analizzare le indicazioni contenute nello studio.»

Riguardo alle iniziative organizzate per far conoscere il nuovo progetto alla popolazione, l'Assessore ha detto che «nei prossimi mesi sarà installato nell'area dell'ampliamento uno spazio divulgativo, coperto e climatizzato, aperto al pubblico in orario diurno in cui saranno fornite informazioni e immagini relative alle attività del cantiere in corso. Per quanto riguarda le attuali camere mortuarie su via Chaligne, la variante di progetto prevede il loro adeguamento tramite demolizione e ricostruzione. L'emergenza sanitaria ha obbligato ad un'organizzazione differente delle attività anche mediante la realizzazione di strutture prefabbricate che hanno via via occupato tutte le aree esterne all'area ospedaliera anche libere da vincoli: è quindi in fase di valutazione una delocalizzazione temporale del servizio di morgue nel biennio 2024-2025 presso il cimitero cittadino, fermo restando altre possibilità ad oggi ancora in fase di approfondimento.»

La Consigliera Guichardaz, nella replica, si è detta esterrefatta: «Nella risoluzione votata dalla vostra maggioranza, si parlava di un serrato confronto con il Comune di Aosta: oggi, apprendiamo che gli incontri dal 2021 ad oggi sono stati quattro! Inoltre, si pensa solo ora allo studio del traffico, quando lo chiedevamo già due anni fa, e come se fosse un problema di poco conto. Mi sembra una situazione veramente assurda. Per l'informazione alla popolazione è bene che si mettano dei pannelli per spiegare i lavori, ma sarebbe anche opportuno che quegli elaborati venissero spiegati alla Commissione visto che non si tratta di interventi minimali. Si parla, infatti, di chiusure del traffico di viale Ginevra, di via Saint-Martin-Corléans e di via Chaligne, di tagli di alberi, di modifica dell'illuminazione pubblica, di spostamento del depuratore, di rimozione delle linee della DEVAL. Pensare poi di spostare le camere mortuarie dall'ospedale al cimitero di Aosta vuol dire stipare le persone decedute e accrescere i costi delle famiglie che dovranno anche occuparsi dei trasporti. Continuiamo a fare rattoppi e ad oggi non conosciamo i costi: nell'ultima conferenza stampa di Giunta, l'Assessore ha parlato di 141 milioni, con questi soldi forse si sarebbe potuto costruire già un ospedale nuovo in un altro luogo.»

I lavori sono conclusi. I punti non trattati sono rinviati ad una prossima adunanza. Lunedì 27 marzo sarà convocata la Conferenza dei Capigruppo per programmare il prosieguo dei lavori.

 

SC

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