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Riunione del Consiglio regionale del 25 e 26 gennaio 2023

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Comunicato n° 28 del 18 gennaio 2023
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio 2023, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 63 oggetti.

L'Aula sarà chiamata ad approvare la proposta di complemento regionale per lo sviluppo rurale del piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione rinviata dal Consiglio dell'11 e del 12 gennaio.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, sono state depositate 14 interrogazioni e 32 interpellanze (di cui sei rinviate dallo scorso Consiglio).

Delle interrogazioni, tre sono del gruppo Forza Italia: problematiche della succursale del Liceo Maria Adelaide in via Soldats de la neige ad Aosta; azioni per il contenimento del costo del riscaldamento fornito da Telcha per gli edifici pubblici, le scuole e gli stabili gestiti dall'ARER; mancata approvazione del bilancio di previsione dell'ARER.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato 7 interrogazioni: interlocuzioni con il Ministero della giustizia per la convenzione tra Comuni e Tribunale di Aosta per l'utilizzo dei detenuti del carcere di Brissogne nei lavori di pubblica utilità; proposte della Valle d'Aosta in sede di Conferenza Stato-Regioni sulle modifiche al decreto  ministeriale sul sistema di qualità nazionale per il benessere animale; contrasto dello stato di degrado della Tour du Pailleron in prossimità della stazione ferroviaria di Aosta; stato di attuazione della legge regionale 16/2021 relativo alla cessione di azioni di Aosta Factor Spa da parte di Finaosta; stato di avanzamento delle selezioni di personale avviate dal Casinò de la Vallée nell'ambito delle procedure riorganizzative previste dal piano concordatario; cause della carenza di alcuni medicinali nelle farmacie valdostane; strategia comune regionale per il coordinamento delle azioni a sostegno della povertà.

Con due interrogazioni, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto, nella prima, informazioni sulla nomina del coordinatore del GAL Valle d'Aosta e, nella seconda, notizie sulla disponibilità di risorse per il finanziamento delle domande di contributo a sostegno degli investimenti aziendali ai sensi della legge regionale sul contenimento dei costi energetici (n. 21/2022).

Due anche le interrogazioni presentate dal gruppo Progetto Civico Progressista: informazioni sul gruppo inter-istituzionale sulla disabilità e sulle valutazioni effettuate ai fini della revisione della legge regionale sul sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità; attività delle unità di continuità assistenziali (UCA) nell'ambito dell'Azienda USL.

In merito alle interpellanze, sei sono del gruppo Forza Italia: cessione della partecipazione azionaria in Aosta Factor Spa per il tramite di Finaosta; reintroduzione dell'esenzione della tassa di circolazione per i veicoli con doppia alimentazione termico-elettrica o a idrogeno immatricolati da gennaio 2023; progettazione e inizio lavori del tratto di strada statale tra Saint-Christophe e Quart; revisione della legge regionale 23/2010 in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale; motivazioni della scelta di affidare a professionisti non valdostani lo studio di prefattibilità per la realizzazione di un ospedale di comunità nel comune di Verrès; spesa pro capite per la sanità valdostana negli anni 2022 e 2023 e riparto delle risorse tra sanità ospedaliera e territoriale.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà 20 interpellanze: modifica al Codice di comportamento regionale; tempistiche per l'operatività della nuova figura professionale di accompagnatore di media montagna; organizzazione della prossima edizione del Marché Vert Noël; riforma degli istituti professionali per una maggiore attrattività nei confronti dei giovani valdostani; azioni per garantire l'efficienza del servizio degli Uffici della Motorizzazione civile; soluzione delle criticità per il conferimento di sfalci, ramaglie e residui di potature presso i centri di smaltimento; predisposizione di zone parcheggio adeguate allo sviluppo sostenibile del capoluogo e delle sue potenzialità turistiche; raggiungimento del Goal 15 della Strategia di sviluppo sostenibile della Valle d'Aosta 2030; tardiva approvazione della delibera attuativa della legge regionale  31/2022 in materia di imprenditoria giovanile e femminile nei settori dell'industria e dell'artigianato; iniziative per la conoscenza dei cittadini dell'attività svolta dall'Organismo di composizione delle crisi di sovraindebitamento; interventi per favorire l'incontro domanda/offerta lavorativa presso i centri per l'impiego con particolare riferimento ai percettori di reddito di cittadinanza; creazione di una struttura dedicata alle violenze e molestie in ambito lavorativo subìte dagli uomini; proroga dell'esenzione della tassa di circolazione per i veicoli a motorizzazione ibrida o a idrogeno immatricolati dal 1° gennaio 2023; soluzioni per agevolare lo scorrimento del traffico stradale nei punti delle due rotatorie in zona Pont-Suaz; motivi dell'introduzione dell'anzianità di residenza nella regione quale requisito per l'accesso ai mutui agevolati per interventi nel settore dell'edilizia residenziale; valutazione di modifiche all'organizzazione del servizio di assistenza infermieristica presso le strutture socio-assistenziali per anziani; controlli per la verifica della mancata residenza stabile degli assegnatari degli alloggi ERP; interventi per ovviare alla preponderanza di contenziosi stragiudiziali riferibili all'ARER nell'ambito dell'attività del Difensore civico; introduzione di correttivi nella piattaforma per la compilazione delle domande di partecipazione al bando affitti 2022; riduzione degli adempimenti burocratici in capo ai medici di famiglia e pediatri di libera scelta.

Sono due le interpellanze proposte dal gruppo Pour l'Autonomie: predisposizione di un piano di investimenti e sostegni contro la probabile crisi idrica del 2023; valorizzazione del patrimonio boschivo in coordinamento con i Comuni.

Quattro sono invece le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: miglioramento e velocizzazione della linea ferroviaria da realizzare in concomitanza con le opere di elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta; revisione del punto di ristoro panoramico annesso alla nuova telecabina Pila-Couis; soluzione dei problemi relativi all'elevato numero di accessi al Pronto soccorso e alle attese del posto letto presso l'ospedale Parini; cronoprogramma dei lavori per l'edificazione dell'ospedale di comunità presso l'Azienda pubblica J.B. Festaz e analisi del futuro fabbisogno di personale.

Il Consiglio discuterà anche sette mozioni, di cui quattro rinviate dal Consiglio precedente.

Con una mozione, il gruppo Forza Italia chiede al Governo di presentare alla Commissione competente il programma e le progettazioni degli interventi di riqualificazione urbana del quartiere Cogne.

Quattro mozioni sono state presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: modification du Règlement du Conseil pour permettre l'utilisation du francoprovençal en occasion des séances publiques de l'Assemblée régionale; sostegno alla petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico e difesa delle filiere agro-zootecniche valdostane presso le istituzioni nazionali; analisi della situazione linguistica valdostana e realizzazione di un censimento a campione in tutti i comuni della regione; modifica del protocollo di riammissione a scuola dopo un periodo di malattia degli allievi, finalizzata all'abolizione dell'obbligatorietà di presentazione del certificato medico.

Son due le mozioni del gruppo Progetto Civico Progressista. Con la prima si sollecita il Governo a valutare i dati relativi all'utilizzo del trasporto pubblico notturno Aosta/Pont-Saint-Martin per organizzare un servizio più mirato alle esigenze dell'utenza. Con la seconda si chiede l'impegno della Commissione competente a concludere l'iter di esame del Piano triennale degli interventi sulla violenza di genere.

Infine, saranno trattate tre risoluzioni, tutte rinviate dal Consiglio precedente, di cui due presentate dai gruppi di maggioranza FP-PD, AV-VdAU, UV, SA, Misto unitamente ai gruppi di minoranza FI, Lega VdA, PlA: con la prima si intende istituire una sottocommissione in seno alla prima Commissione consiliare con il fine di elaborare una proposta di riforma in materia elettorale entro il 2023, mentre con la seconda si vuole avviare, in sede di prima Commissione, una ricognizione della normativa in materia di istituti di partecipazione popolare per perfezionarne la disciplina vigente. Infine, con una risoluzione dei gruppi Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia si chiede di valutare la possibilità di ripristino del servizio di autobus notturno Aosta/Pont-Saint-Martin/Aosta.

 

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 


LT

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Comunicato n° 32 del 24 gennaio 2023
Iscritte le dimissioni del Presidente Lavevaz all'ordine del giorno del Consiglio del 25 e 26 gennaio

 

Il Presidente Alberto Bertin ha iscritto il punto relativo alle dimissioni del Consigliere Erik Lavevaz dalla carica di Presidente della Regione, pervenute nella mattinata di oggi martedì 24 gennaio 2023, all'ordine del giorno del Consiglio convocato per domani, mercoledì 25, e dopodomani, giovedì 26.

L'Assemblea sarà quindi chiamata a prendere atto delle dimissioni, che diventeranno pertanto efficaci: la Presidenza sarà assunta dal Vicepresidente della Regione, Luigi Bertschy, cui spetterà anche l'interim dell'Assessorato dell'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile. La Giunta continuerà in prorogatio ad assicurare l'ordinaria amministrazione, fatta salva l'adozione degli atti indifferibili ed urgenti, fino all'elezione del nuovo Presidente della Regione e della nuova Giunta.

Tutti gli altri punti iscritti all'ordine del giorno saranno rinviati ad altra adunanza.

La Conferenza dei Capigruppo riunita oggi ha concordato i tempi di discussione: ogni gruppo consiliare avrà a disposizione quindici minuti per intervenire sulle dimissioni del Presidente della Regione.

SC 

 

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Comunicato n° 33 del 25 gennaio 2023
Il Consiglio ha preso atto delle dimissioni del Consigliere Lavevaz da Presidente della Regione

 

Nella seduta del 25 gennaio 2023, il Consiglio Valle ha preso atto delle dimissioni del Consigliere Erik Lavevaz (UV) dalla carica di Presidente della Regione.

La Presidenza è quindi assunta dal Vicepresidente Luigi Bertschy (AV-VdAU), cui spetta anche l'interim dell'Assessorato dell'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile. La Giunta regionale continua in prorogatio ad assicurare l'ordinaria amministrazione, fatta salva l'adozione degli atti indifferibili ed urgenti, fino all'elezione del nuovo Presidente della Regione e della nuova Giunta (il termine massimo per l'esercizio dell'ordinaria amministrazione da parte della Giunta è di 60 giorni, decorsi i quali si verificherà ex lege lo scioglimento funzionale del Consiglio regionale, ove non siano eletti il nuovo Presidente della Regione e la nuova Giunta).

 «Il n'est jamais facile de faire un pas en arrière, surtout lorsque ce recul a des répercussions sur d'autres sujets ou, pire encore, sur toute une communauté - a dit le Conseiller Erik Lavevaz, en motivant sa décision de démissionner de la charge de Président de la Région -. J'ai essayé, avec mes moyens et mes capacités, de tenir le débat politique sur les perspectives d'avenir de la majorité régionale en dehors du Conseil régional, avec le but de ne pas entraver voire de ralentir l'action administrative du Gouvernement et du Conseil régional, mais aussi pour donner la juste centralité aux mouvements politiques, en particulier dans des moments délicats d'analyse et de construction de toute majorité pouvant gouverner notre région. J'ai reçu de mon mouvement et des mouvements qui soutiennent ce gouvernement un mandat politique clair: consolider le périmètre de la majorité actuelle. Je me suis engagé, au mieux de mes capacités et conscient de mes limites, à trouver une solution à la crise dans le sillon tracé par les forces politiques. Les distances par rapport à cette perspective au sein des groupes du Conseil se sont clairement manifestées et j'en ai pris acte ; j'ai donc constaté en même temps de l'impossibilité de mener à bien le mandat qui m'avait été confié par les mouvements. En ce moment, il a été très clair pour moi que la seule possibilité de résoudre la crise, avec ces conditions préalables, était évidemment de sortir de ce sillon : une possibilité que je n'ai jamais prise en considération.»

«Ce n'est peut-être pas un passage facile à comprendre pour un observateur distrait - a-t-il poursuivi -, mais en réalité c'est le cœur du problème et c'est l'une des pierres angulaires de l'instabilité dont on parle depuis longtemps. Certes, une réforme de la loi électorale est plus que jamais nécessaire, mais tant que nous ne parviendrons pas à redonner à la politique sa juste dignité en reconnaissant la correcte centralité des mouvements dans les choix politiques, nous serons toujours à la merci des humeurs des individus et des tensions humaines et naturelles entre les personnes. Une bonne réforme électorale, peut-être pas parfaite, peut se faire assez rapidement; trouver un remède à une pathologie politique complexe est au contraire un défi beaucoup plus difficile.»

«C’est une très simple et brève analyse - a dit Erik Lavevaz -, pour dire qu’aujourd’hui je démissionne avec l'espoir sincère que ce geste facilitera une résolution plus rapide de la situation par les forces politiques, pouvant commencer à raisonner à partir d'une feuille blanche et sans ambiguïtés et idées préconçues qui peuvent naturellement exister avec un Président et une majorité en charge. Au fil de deux ans, l’équipe du Gouvernement a porté au Conseil une longue série d’initiatives qui ont réaffirmé la centralité de l’Assemblée et de son débat. Je revendique ce qui a été fait le long de cette expérience, pendant une période non simple : un travail collectif, entamé avec enthousiasme et avec la conscience de la limite de chacun de nous. Je reste convaincu que la confrontation et le dialogue, dans le respect mutuel, soient essentiels pour l’action politique ; au même temps, je suis certain que la Vallée d’Aoste pourra affronter les défis contemporains uniquement si nous serons en mesure de ne pas nous aplatir sur des logiques centralistes, et de donner du sens à notre particularisme et à nos prérogatives d’autonomie gouvernementale. Une autonomie dont le Conseil est le pivot, grâce à la conscience d’une histoire qui doit être projetée dans le futur. J’espère des temps meilleurs pour la politique valdôtaine.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha ringraziato il Consigliere Lavevaz per il lavoro svolto e la correttezza istituzionale che ha caratterizzato la sua azione.

 

SC

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Comunicato n° 34 del 25 gennaio 2023
Dimissioni del Presidente Lavevaz: il dibattito in Aula

 

Nella seduta consiliare del 25 gennaio 2023, sulle dimissioni del Consigliere Erik Lavevaz (UV) dalla carica di Presidente della Regione, sono intervenuti tutti i gruppi consiliari.

Il dibattito in Aula

«Le dimissioni odierne del Presidente Lavevaz sono la fine di un epilogo iniziato nel 2021 con le dimissioni dell'Assessore all'ambiente e del Presidente della quinta Commissione - ha commentato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. Quelle dimissioni non fecero altro che certificare una differenza di valori, politici, prima che amministrativi, che videro la loro deflagrazione su un tema a tutti noi molto caro, ovvero l'autonomia. Il nostro movimento ha proseguito sulla via del comprendere, del promuovere e tutelare cosa è meglio per il nostro territorio senza affidarsi in maniera acritica alle decisioni del Governo centrale, come invece fecero altri movimenti. Noi ci siamo schierati dalla parte della nostra regione, della nostra autonomia a differenza di chi ha cercato di sciogliere o limitare le autonomie, come la sinistra. Il nostro gruppo ha portato avanti coerentemente le proprie battaglie non facendo mai mancare il sostegno a disegni di legge necessari per fare ripartire e per sostenere la nostra economia, il nostro territorio. Le dimissioni odierne formalizzano, di fatto, una crisi politica che perdura ormai da troppo tempo e che da oggi costringerà l'amministrazione della nostra Regione alla sola gestione degli affari correnti. Proprio di fronte a questa situazione, che arriva al culmine di una crisi energetica e sociale senza precedenti, riteniamo che una sua pronta risoluzione debba essere l'auspicio di ogni valdostano che ha a cuore il futuro della sua comunità, ed è per questo motivo che, tenendo fermi i temi su cui si sono già trovate delle convergenze intendiamo essere promotori di un dialogo costruttivo e libero da pregiudizi con tutte quelle forze politiche che intendono affrontare i problemi della nostra comunità.»

Il Vicecapogruppo di AV-VdAU, Corrado Jordan, ha espresso «imbarazzo nel discutere l'ennesima crisi di governo, crisi determinata anche dall'impossibilità di far convivere le differenti anime politiche all'interno di un movimento e non solo. Crisi che mette nell'imbarazzo la nostra Regione, che mina ancora una volta il sistema politico e partitico favorendo ancor più la sfiducia generalizzata dell'opinione pubblica, con un giudizio negativo che non distingue né diverse posizioni e né l'impegno di ognuno di noi. Sarà necessaria una politica nuova, politici preparati, capaci, determinati, ma soprattutto disinteressati a sé stessi e interessati al bene collettivo. Una politica a beneficio di tutti o quantomeno di una grande parte, con la soddisfazione di poter raggiungere un obiettivo che di conseguenza gratifica una collettività e non solo il particolare. Ha ragione il Presidente Lavevaz: lavoriamo, e parlo soprattutto ai movimenti e ai militanti, per fare recuperare credibilità alla politica, perché l'idea positiva che c’era dei politici e degli amministratori era quella di un impegno prevalentemente disinteressato, non alla ricerca spasmodica del consenso, ma fondato sui fini collettivi, ideali, simbolici e valoriali. Lavoriamo, e mi riferisco agli autonomisti, per ricostruire una casa comune che guardi al futuro e non al passato, che guardi ai valori e non al solo consenso, che valorizzi l’insieme e non il leaderismo. Una casa comune che possa ritornare al centro dell'interesse politico della comunità valdostana.»

«Ci siamo ormai quasi abituati a un vortice di cambi di maggioranza e di governo che in 6 anni hanno portato a 6 diversi Presidenti e a un numero ancora più alto di maggioranze - ha affermato la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -. Le dimissioni del Presidente Lavevaz non sono state una sorpresa, visto che da oltre un anno e mezzo la crisi della maggioranza regionale era evidente e grave. Quello che ci ha invece sorpreso è che il Presidente della Regione e la Presidente dell'UV abbiano impiegato quasi due anni a rendersi conto dell'azione disgregatrice che fin dall'inizio della Legislatura è stata condotta da esponenti del gruppo dell'Union Valdôtaine, in sintonia con il gruppo della Lega. Le ostilità all'applicazione del nostro programma quando eravamo in maggioranza sono state molte e l'azione sistematica di questo boicottaggio ha poi portato alle mie dimissioni e a quelle della collega Guichardaz. La frattura nella maggioranza avrebbe ancora potuto essere ricomposta, se i cinque Consiglieri che fanno riferimento al PD avessero dimostrato coerenza con il programma concordato e con il progetto della lista in cui erano stati eletti. Invece scelsero di abbandonare PCP e di accettare supinamente scelte e posizioni in aperta contraddizione con quanto deciso a ottobre 2020. Tutto era già scritto due anni fa e le dimissioni del Presidente Lavevaz sono l'ennesima conferma della necessità inderogabile di una riforma elettorale che dia agli elettori la possibilità di scegliere il programma, la maggioranza e il Presidente della Regione. Una riforma che chiediamo da anni e che va contro a un sistema che conviene a molti, perché permette di fare e disfare maggioranze, di operare ribaltoni, di cambiare in corsa a seconda del prevalere di posizioni e interessi contingenti. Questa Regione deve cambiare un sistema che consente operazioni trasformiste, produce perenne instabilità e crea danni alla comunità. Poi, certo, le persone contano: ma devono poter operare all'interno di un sistema nuovo che garantisca maggiore trasparenza e stabilità e dia più potere agli elettori.»

Il Consigliere di Forza Italia Mauro Baccega ha parlato di «situazione oggettivamente grave. Entro 60 giorni dovremo dare un governo alla nostra Regione: se esistono ancora delle persone responsabili, dobbiamo farlo molto prima. Non è nostra intenzione entrare nel merito di un Presidente che ha rivolto i suoi affondi esclusivamente verso i componenti del suo gruppo consiliare, certo è che il Presidente Lavevaz, dopo essere stato il grande rottamatore che gli permise di scalare la Presidenza dell'Union Valdôtaine e la Presidenza della Regione, è andato oggettivamente in difficoltà. Dopo oltre due anni di annunci sulla ricomposizione della Giunta e sulla fantomatica definizione del perimetro di maggioranza, sono in tanti ad essersi stufati, anche quelli più pazienti. Una buona fetta della crisi politica deve essergli attribuita. È stata una bizzarra strategia la decisione di allearsi con la sinistra, che ha creato tanti problemi e nessun vantaggio. Lo abbiamo detto fin dall'inizio della Legislatura, perché troppe erano le differenze e le divisioni. L'UV che ho conosciuto non è più quella con la quale ho collaborato fattivamente, ma gli stessi valori sono rimasti nel mio DNA politico e sono gli stessi che esprime Forza Italia, partito nazionale fortemente rappresentato al Governo italiano e al Parlamento Europeo. Forza Italia che, insieme alle forze del centro destra, è molto attenta alle dinamiche politiche e amministrative della nostra regione. Siamo tutti autonomisti con grande convinzione: la nostra autonomia deve crescere, svilupparsi, rilanciarsi. A fronte di tutte le difficoltà - guerra, pandemia, crisi energetica -, c'è tanto da fare e bisogna fare in fretta. Il nostro appello al dialogo deve essere letto come il frutto di un'azione di opposizione che si è concentrata sulle cose da fare. Spesso abbiamo condiviso in questi due anni dei passaggi, come quelli che destinavano risorse a imprese e famiglie in difficoltà: tutto con l'atteggiamento di moderati liberali di centro destra che da sempre ha accompagnato la nostra azione politica, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi a sostegno della popolazione valdostana.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha commentato: «Oggi entriamo in amministrazione ordinaria e quindi tutte le attività della Regione sono di fatto bloccate quando, invece, ci sarebbe la necessità di prendere delle decisioni. Questo ci deve stimolare a dare una soluzione il più velocemente possibile a questo stallo. Serve un momento di alta responsabilità e bisogna mettere sul tavolo, non le cose che ci dividono ma quelle che condividiamo perché è importante prendere le decisioni che possono essere utili per la comunità. Fino ad ora abbiamo amministrato a 18 cercando di dare le risposte migliori per la nostra regione e ringraziamo il Presidente Lavevaz per il lavoro svolto, che abbiamo sempre sostenuto con lealtà, non facendo mai mancare il nostro voto. L'apertura della consultazione deve portarci a individuare le forze politiche che non vogliono prevaricare e imporre ma dialogare e mettere a fattor comune le cose importanti da fare. Nei prossimi mesi ci attendono sfide di grande livello: pensiamo, ad esempio, alla chiusura del traforo del Monte Bianco che avrà ricadute significative nel nostro territorio. In politica si deve cercare di dare delle soluzioni e tenere duro sui valori, sui principi sono condizioni necessarie ma, di per sé, non sufficienti. Mettiamoci di buona volontà e iniziamo a costruire un progetto che dia gambe alla nostra comunità. Oggi è un momento doloroso e sosteniamo dal punto di vista umano il Presidente Lavevaz che in questo ultimo anno e mezzo ha dovuto portare un peso non da poco. Prendiamone atto, superiamo questa giornata dolorosa e impegniamoci per fare meglio ancora meglio.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha ribadito «il sostegno politico e personale al Presidente Lavevaz per il lavoro svolto, di cui apprezziamo il senso di responsabilità nei confronti del Consiglio regionale. Lasciare un mandato di questa portata non è facile, ma in lui è prevalsa la responsabilità del politico, dell'amministratore e dell'uomo, rispetto all'ostinazione di proseguire non avendo più il completo sostegno in questo momento. Oggi si arresta il percorso tracciato con il programma di Legislatura, con il DEFR e con il bilancio votato a dicembre. Dopo estenuanti tentativi di rilancio e consolidamento di questa maggioranza, ora si discute di come andare avanti per dare continuità agli accordi di ottobre 2020, a fronte di un quadro politico che si è complicato, con 9 gruppi consiliari che hanno ambizioni e visioni diverse su ogni tema. In questi due anni, abbiamo portato a casa risultati importanti, abbiamo amministrato in modo compatto, abbiamo sostenuto attività economiche e turistiche, l'agricoltura, a fronte dell'aumento spropositato di costi ed energia. Come gruppo, siamo stati responsabili con questo progetto di maggioranza, abbiamo difeso e sostenuto gli obiettivi condivisi e il programma. Politicamente abbiamo indicato una strada possibile per sostenere meglio la maggioranza, proponendo un allargamento, che non è stato condiviso da altri gruppi. Ora bisogna riprendere in mano il gomitolo aggrovigliato della politica e trovare una soluzione valida e sostenibile per dare continuità all'azione politica, anche se non sarà facile. Un confronto sereno e un dialogo è necessario in quest'Aula

«Queste dimissioni non ci colgono di sorpresa - ha sostenuto il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel -. In questi anni il nostro gruppo consiliare si è fatto portavoce di tanti temi su cui, in passato abbiamo ricevuto risposte stizzite e che oggi abbiamo finalmente sentito riprendere in Aula con un altro approccio. Noi, unico movimento autonomista in opposizione dal 2020, abbiamo sottolineato, in questi anni, che qualcosa non andava e bisognava cambiare il metodo di lavoro, ma abbiamo sostenuto il Governo per garantire la ripartenza della Valle d'Aosta. Siamo pronti a riprendere e a dialogare sui temi già espressi in Aula che il Governo non ha affrontato nei modi e nei tempi che noi auspicavamo. Abbiamo la volontà di contribuire al dibattito e, come gruppo consiliare ma anche come Movimento, ribadiamo che non è nostra intenzione riaffermare il ruolo di un movimento piuttosto che crearne altri. Certamente, guardiamo al nostro programma elettorale, ma siamo aperti al dialogo e al confronto. Da oggi partono sessanta giorni in cui è necessario tornare a discutere di cosa è meglio per la Valle d'Aosta e per i valdostani. Da questo punto di vista il nostro appoggio, come sempre avvenuto, non mancherà.»

Il Consigliere Claudio Restano (gruppo Misto) ha ricordato «la totale lealtà di Evolvendo, i nostri comportamenti nei confronti delle problematiche tipiche di una maggioranza esigua nonché la nostra disponibilità a farci carico della sua governabilità sacrificando talvolta la nostra identità di riformisti liberal democratici. Così come vogliamo significare, oggi, la nostra disponibilità a rapportarci con spirito costruttivo con quelle forze politiche che intenderanno trovare una fattiva risposta all’attuale crisi e non risposte indirizzate solamente ad aggiustamenti personalistici. Oggi si chiude un ciclo politico e spetterà in primis alle forze politiche e a questo Consiglio, nei tempi e nei modi canonici, trovare il bandolo di una matassa che, allo stato attuale, ci appare molto aggrovigliata. Poiché non riteniamo che Evolvendo sia l’ombelico del mondo ma che comunque possa avere un ruolo propositivo, dichiariamo fin d’ora la nostra disponibilità a dialogare con quelle forze politiche interessate ad una rapida e fattiva soluzione della crisi regionale mediante la definizione di un programma di ampia convergenza amministrativa nonché l’approvazione urgente di una nuova legge elettorale  ampiamente condivisa che garantisca finalmente la necessaria stabilità del nostro sistema politico.»

Le Chef du groupe AV-VdAU, Albert Chatrian, a parlé de «crise politique un peu pénible, difficile à comprendre, même pour nous qui faisons de la politique tous les jours: nous avons beaucoup travaillé, nous avons approuvé un bon budget, nous avons eu une attention pour la montagne et pour les collectivités locales, pour les entreprises et pour les familles, nous avons essayé de planifier l'avenir de notre environnement. Nous avons beaucoup discuté, mais nous avons trouvé toujours des synthèses au bénéfice de notre communauté. Pour notre groupe, le bilan de ces deux ans est positif. Du point de vue politique, nous sommes en train de travailler pour reconstruire l'aire autonomiste, pour donner une nouvelle centralité aux mouvements autonomistes: c'est là la grande différence, car il faut avoir la force et l'envie d'avoir un cadre politique clair et propre. Un défi qui n'est pas facile du tout, mais nous avons une grille de priorités que nous avons partagée avec l'Union Valdôtaine. Nous estimons que chaque formation qui se définit autonomiste doit être invitée à la table pour essayer de reconstruire la maison commune des autonomistes valdôtains. Il faut avoir le courage de s'arrêter un moment, d'analyser le bon et le mauvais pour regarder au futur, en cherchant le bon chemin. L'espoir du point de vue politique est celui de travailler pour unir la communauté autonomiste et fédéraliste, qui peut avoir la force politique de concrétiser l'action administrative.»

«Nel corso di questi mesi abbiamo spesso sentito parlare di questioni politiche inerenti la destra, piuttosto che, la sinistra con le conseguenti, eventuali, relazioni politiche nazionali - ha commentato il Capogruppo di Stella Alpina, Carlo Marzi -. Ma il Governo Lavevaz era in realtà un progetto politico comune tra la Regione e il Capoluogo regionale che aveva un nucleo autonomista coeso e forte e la presenza centrale dell'UV. Oggi questo progetto politico, con le dimissioni del Presidente Lavevaz, vede un momento di arresto. La Stella Alpina, nel suo ruolo di movimento politico autonomista e di centro, ancora oggi, crede che questo progetto abbia la possibilità di essere rilanciato e rafforzato. Se sostituito, non sarà per progetti o opportunità più elevati ma per una legittima volontà di cambio politico che osserveremo con l'attenzione dovuta.»

«Il nostro obiettivo era quello di portare avanti un'operazione di rinnovamento con una maggioranza progressista e autonomista - ha evidenziato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Il lavoro del nostro gruppo in maggioranza è stato fatto seguendo coerentemente i principi i e valori che sono ben presenti anche nell'UV, movimento autonomista nato nella lotta al fascismo. In questi anni, invece, quelli che la stampa oggi definisce i "colonelli unionisti" hanno portato avanti in modo determinato la loro volontà di alleanza con la destra, contestando in una delle prime maggioranze l'invio delle schede del PNRR sull'elettrificazione della ferrovia, votando in Commissione le legge anti-DPCM nonostante il parere negativo del Presidente e dell'Assessore alla sanità, dichiarando insieme ad esponenti del PD che il programma non fosse un totem, opponendosi ad una legge sulle discariche, presentando mozioni sulla motorizzazione, facendo un grande ostruzionismo in maggioranza, in Commissione. Tutto questo avveniva nell'assoluto silenzio del Presidente Lavevaz e con la complicità dei Consiglieri di FP-PD che hanno completamente disatteso il loro programma elettorale per mantenere le loro calde poltrone. Da due anni vediamo che molti provvedimenti sono ormai votati da UV e PD insieme alla Lega e assistiamo alla mancanza di programmi strutturali per rispondere alle esigenze della comunità. Lavevaz e i cinque del PD non hanno agito per contrastare la svolta a destra sancita anche dal voto alle politiche, dove tra il candidato alla Camera e quello al Senato vi sono quasi 2 mila e 500 voti. I tempi e le persone contano. In passato la linea politica dei movimenti si seguiva, oggi c'è il "libera tutti". La popolazione assiste ancora una volta disgustata a un deprimente spettacolo. Andremo incontro ad un periodo in cui molti danno la disponibilità, ma credo che siano i programmi a dover essere al centro della questione politica piuttosto che le poltrone.»

Per il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, «oggi siamo all'epilogo dell'accordo con la sinistra, dopo peripezie durate due anni. I problemi se non sono gestiti, non trovano soluzione. Oggi bisogna superare l'ideologia e guardare al pragmatismo: bisogna parlare dei temi che interessano la Valle d'Aosta, come i Tunnel. Alla gente non interessa se si dialoga con la destra o la sinistra, alla comunità interessa che ci si faccia carico dei problemi. Il motto "ni droite ni gauche" significava mettere al centro il bene comune e l'interesse dei valdostani: con la scelta di campo dell'UV si è dimenticata questa logica, ponendo la Valle d'Aosta in un isolamento politico. La Valle ha bisogno di apertura e non di essere isolata dal contesto nazionale. Il momento è difficile e dobbiamo agire con responsabilità. Come Forza Italia abbiamo posto sul tavolo dei temi e dei progetti: abbiamo avuto dei buoni riscontri, ci sono state delle condivisioni che lasciano ben sperare. Noi siamo disponibili a parlare con tutti, ma non siamo disponibili a delle soluzioni pasticciate, altrimenti è meglio restituire la parola agli elettori. Noi crediamo che ci siano in quest'Aula le condizioni politiche per costruire una maggioranza nuova che possa dare le risposte che i valdostani si aspettano, che possa affrontare le tematiche pressanti della nostra comunità. C'è bisogno di chiarezza, altrimenti non saremo in grado di rispondere alle esigenze della Valle d'Aosta. Bisogna essere celeri perché, a livello nazionale, si stanno discutendo dei temi sui quali dobbiamo fare sentire la nostra voce.»

Il Vicepresidente della Regione, Luigi Bertschy, ha ricordato che «in questi due anni c'è stata alleanza e volontà di lavorare bene insieme. La politica ha delle logiche e il Presidente Lavevaz le conosce meglio di noi: la politica va affrontata e non è con l'ipocrisia che si risolvono i problemi. La nostra è una responsabilità di eletti: trovare una soluzione per dare corso a questi ulteriori tre anni di Legislatura, capace di rispondere ai compiti che la comunità ci ha assegnato. Chiedo ai colleghi di Giunta di mantenere un presidio attivo sugli Assessorati, do la disponibilità a gestire i tanti dossier sul tavolo, ad ascoltare i Capigruppo. Se oggi siamo in crisi, come autonomisti dobbiamo avere la capacità di rendere più solido il quadro autonomista. Non bisogna dividere gli autonomisti: l'autonomia è un valore aggiunto, è sapere costruire un'amministrazione capace di affrontare le sfide del territorio con responsabilità, superando le logiche centraliste. Offro e chiedo collaborazione, perché la situazione è critica.»

I lavori del Consiglio sono conclusi. I restanti punti iscritti all'ordine del giorno sono rinviati ad altra adunanza.

 

SC-LT

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