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Riunione del Consiglio regionale del 30 novembre e 1° dicembre 2022

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Comunicato n° 631 del 23 novembre 2022
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 30 novembre e giovedì 1° dicembre 2022, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 52 oggetti.

L'Assemblea sarà chiamata ad approvare il bilancio di previsione del Consiglio Valle per il triennio 2023-2025 oltre che a sostituire il rappresentante del Consiglio permanente degli enti locali in seno all'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, in seguito all'elezione alla Camera dei Deputati di Franco Manes, già Presidente del CPEL.

Il Consiglio procederà quindi all'esame del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2023-2025, su cui la seconda Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione del 21 novembre. All'ordine del giorno anche l'approvazione del Programma statistico regionale 2023-2025.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, sono state depositate dodici interrogazioni di cui dieci del gruppo Lega Vallée d'Aoste: ruolo e posizione della Regione nell'ambito dei lavori della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul tema dell'autonomia differenziata; risultati attesi dall'attuazione dell'obiettivo del DEFR 2023-2025 sulla diffusione della banda larga; estensione agli apicoltori non professionisti degli aiuti a sostegno della filiera apistica; tempistica di realizzazione del parcheggio interrato a servizio del castello di Aymavilles; progetti dell'offerta formativa delle scuole per combattere l'abuso di alcol tra i giovani; procedure riorganizzative del Casinò de la Vallée e corrispondenza con il piano di concordato; iniziative per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Pont-Saint-Martin dell'azienda Telecontact center; indagine interna all'USL a seguito del decesso di una minore visitata presso l'ospedale Beauregard; impossibilità di scelta del medico di base fuori ambito sul Fascicolo sanitario elettronico; interventi per garantire la sicurezza interna dell'ospedale Parini.

Con le due interrogazioni, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto conto dell'iter per l'assunzione di personale nell'organico del Corpo dei Vigili del fuoco e del guasto alla rete informatica che ha causato l'interruzione della circolazione al Tunnel del Monte Bianco.

Delle ventotto interpellanze depositate, cinque sono del gruppo Forza Italia: indicazioni della Giunta sulla riorganizzazione logistica degli uffici regionali; stato delle pratiche di concessione di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico per la costruzione di nuovi impianti; apertura dei centri traumatologici nelle località turistiche e protocolli comportamentali per gli ambulatori dei medici di base; mancata incentivazione delle aggregazioni dei medici di assistenza primaria; introduzione della figura dell'utente e familiare esperto (UFE) nell'ambito dei servizi della salute mentale.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà diciotto interpellanze: risultati dell'interlocuzione Stato-Regioni sull'autonomia differenziata; relazione al Consiglio sulla partecipazione della Regione al confronto sulla riforma dell'autonomia regionale in Italia; miglioramento della fase di allertamento dei distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari; Piano di azione sul lupo specifico per la Valle d'Aosta; tutela del commercio su aree pubbliche e delle manifestazioni fieristiche locali; disponibilità dei campi da tennis al Palaindoor di Aosta; valorizzazione dello stand della Regione al salone del turismo degli sport invernali; integrazione del sito www.lovevda.it dedicata agli sport outdoor; Piano strategico per rilanciare il settore del commercio; avvio di interlocuzioni con il Comitato organizzatore del Matterhorn Cervino Speed Opening in vista dell'edizione 2023; azioni di contrasto al fenomeno dell'abbandono scolastico; interlocuzioni con CVA sugli extraprofitti e relativi ricorsi; realizzazione della residenza per studenti universitari al Palazzo Cogne o sede alternativa rispetto ai locali dell'ex Agenzia delle entrate di Aosta; valorizzazione delle lingue minoritarie nella scuola valdostana; nuove modalità di gestione della Cittadella dei Giovani di Aosta; celere refertazione degli esami di laboratorio degli screening oncologici; risoluzione della carenza di figure professionali sanitarie nel distretto AUSL n. 1 (alta Valle); azioni per arginare il fenomeno del boarding presso il Pronto soccorso dell'ospedale Parini.

Sono tre le interpellanze proposte dal gruppo Pour l'Autonomie: risorse utilizzate per la promozione della riapertura dell'Area Megalitica e informazioni sui lavori per la certificazione antincendio; eventuale predisposizione di un accordo con la società Telcha per l'applicazione di sconti sul teleriscaldamento per le famiglie della Plaine; promozione di un censimento delle fonti idriche e dei bacini presenti sul territorio regionale.

Due sono invece le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: posizione del Governo sulla necessità di effettuare approfondimenti sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto politico regionale; sconti in bolletta applicati da CVA Energie per il 2023 e interventi migliorativi per le imprese valdostane.

Il Consiglio discuterà anche tre mozioni, di cui due del gruppo Forza Italia: la prima per impegnare il Governo a prevedere nel prossimo bilancio di previsione le risorse per la ristrutturazione degli alloggi ERP non ancora finanziati e a trasmettere alla quinta Commissione la documentazione sui progetti avviati; la seconda per chiedere l'aggiornamento del tetto di spesa per l'acquisto di prestazioni di assistenza residenziale e semi-residenziale dell'area dipendenze e salute mentale, da parte di soggetti erogatori privati.

Una mozione è stata presentata del gruppo Lega Vallée d'Aoste che vuole impegnare il Governo a esprimere una ferma condanna per il danneggiamento del monumento ai martiri delle Foibe di Aosta.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponbilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accredistati presso l'Ufficio stampa del Consiglio.

 


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Comunicato n° 637 del 28 novembre 2022
Consiglio 30 novembre e 1° dicembre: iscritti sette punti all'ordine del giorno suppletivo

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato mercoledì 30 e giovedì 1° dicembre 2022, è stato integrato da cinque atti normativi, un provvedimento amministrativo e un question time.

Per quanto riguarda l'attività normativa, l'Aula sarà chiamata ad approvare quattro disegni di legge e una proposta di regolamento: disposizioni in materia di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture turistico-ricettive, con particolare riguardo agli allestimenti esterni di carattere temporaneo, di cui è relatore il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD); modifica della finalità di un contributo straordinario al Comune di Pont-Saint-Martin, previsto dall'assestamento al bilancio regionale 2022, che sarà illustrato dal Consigliere Claudio Restano (GM); interventi regionali per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile e femminile nei settori dell'industria e dell'artigianato, di cui è relatore il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU); disposizioni in materia di strade regionali, a modifica della legge regionale n. 26/2006, sul quale relazionerà il Consigliere Albert Chatrian (AV-VdAU); nuova disciplina dei requisiti igienico-sanitari per l'esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, di cui sono relatori i Consiglieri Claudio Restano (GM) e Andrea Padovani (FP-PD).

All'esame del Consiglio vi sarà anche l'atto di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche alla data del 31 dicembre 2021, ai sensi del decreto legislativo 175/2016, che sarà presentato all'Aula dall'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri.

Infine, è stata iscritta un'interrogazione a risposta immediata del gruppo Lega Vallée d'Aoste riguardante l'incompatibilità con la carica di sindaco, vice sindaco e consigliere comunale della figura del referente dei servizi anziani in enti strumentali del comune.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 59 oggetti.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

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Comunicato n° 640 del 30 novembre 2022
Comunicazioni dei Presidenti del Consiglio e della Regione

 

Il Consiglio Valle è convocato oggi, mercoledì 30 novembre, e domani, giovedì 1° dicembre 2022, per esaminare un ordine del giorno composto di 59 punti.

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori consiliari riferendo di aver sottoscritto, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, il Manifesto contro le molestie e le violenze sul lavoro, presentato dalla Consigliera di parità Katya Foletto in occasione del convegno svoltosi nella Sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale nella mattinata del 25 novembre.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni all'Aula, ha ricordato «un appuntamento importante in programma per sabato 3 dicembre, quando si concluderanno al Castello di Sarre le celebrazioni per il centenario del Parco del Gran Paradiso. L’incontro sarà un’occasione importante per fare il punto sulla più importante area protetta della Valle d’Aosta e una delle due più antiche d’Italia: al confronto parteciperà anche il Ministro dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, con il quale avremo l’occasione di confrontarci per condividere le sfide che il Parco ha di fronte a sé.»

Il Presidente Lavevaz ha poi comunicato che il 5 e il 6 dicembre parteciperà al Festival delle Regioni, la cui prima edizione è in programma tra Milano e Monza. «In programma c’è anche la firma di un’intesa che, insieme al Presidente Mattarella, istituzionalizzerà il ruolo della Conferenza delle Regioni nei rapporti tra i territori e l’amministrazione centrale. Si tratta di un passaggio rilevante, cui abbiamo aderito con una delibera di Giunta questa mattina e che avrà poi un suo seguito in Consiglio. Credo che questo passo possa dare rilevanza a un organismo importante di confronto tra i territori e lo Stato, che non potrà però sostituire il rapporto sancito dalle leggi vigenti e soprattutto dagli Statuti speciali che costituiscono l’ossatura del rapporto costituzionale tra la Valle d’Aosta e il Governo centrale.»

 

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Comunicato n° 641 del 30 novembre 2022
Approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale 2023-2025

 

Nella seduta consiliare del 30 novembre 2022, è stato approvato all'unanimità il bilancio di previsione del Consiglio Valle per il triennio 2023-2025 e il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio.

Il bilancio, illustrato in Aula dal Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, si attesta per il 2023 sul valore di 11 milioni 126mila euro, di cui 8 milioni 700mila per entrate e spese effettive, 1 milione 826mila per partite di giro e 600mila quale parte dell'avanzo di amministrazione presunto da restituire alla Regione. Per gli anni 2024 e 2025 il bilancio si attesta rispettivamente su 10 milioni 506mila e 10 milioni 601 mila euro comprese le partite di giro.

Le entrate e le spese effettive per il 2023 sono in linea rispetto alle previsioni dell'anno precedente: in particolare, le spese per gli organi istituzionali (trattamento economico dei Consiglieri, Difensore civico, Corecom, iniziative istituzionali e culturali, comunicazione istituzionale, compartecipazioni economiche, acquisto pubblicazioni) rappresentano il 72%, mentre le spese per i sistemi informativi incidono per il 17%.

Osservatorio regionale antimafia

Il Consiglio ha poi nominato, con voto unanime, il Sindaco di Charvensod, Ronny Borbey, quale rappresentante del Consiglio permanente degli enti locali in seno all'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, in sostituzione di Franco Manes, già Presidente del CPEL ed eletto alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

Programma statistico regionale

L'Assemblea ha anche approvato, con 20 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PCP) e 15 astensioni (Lega VdA, PlA, FI), il Programma statistico regionale per il triennio 2023-2025.

L'atto, illustrato in Aula dal Presidente della Regione, Erik Lavevaz, rappresenta il principale atto di programmazione dell’attività statistica ufficiale della Regione Valle d’Aosta ed è predisposto dall'Osservatorio economico e sociale della Presidenza della Regione, avvalendosi della collaborazione del Comitato di indirizzo e coordinamento per la statistica regionale. Partendo dai fabbisogni informativi del territorio, le attività contenute nel Programma sono volte ad ampliare la conoscenza dello stato dei fenomeni sociali, economici, ambientali e territoriali e della loro evoluzione nel tempo, al fine di fornire uno strumento di supporto ai processi di programmazione, monitoraggio e valutazione delle politiche.

 

SC

 

 

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Comunicato n° 642 del 30 novembre 2022
Approvate le proroghe per il mantenimento dei "dehors"

 

Il Consiglio ha approvato, con 20 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, FI) e 15 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP), un disegno di legge che dà disposizioni in materia di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture turistico-ricettive, con particolare riguardo agli allestimenti esterni di carattere temporaneo (cosiddetti dehors), modificando la legge n. 8/2020 (assestamento di bilancio).

Composta di tre articoli, l'iniziativa legislativa è stata illustrata in Aula dal Consigliere Paolo Cretier (FP-PD): «Il testo propone un prolungamento di carattere temporaneo ma urgente per il mantenimento della capacità ricettiva delle strutture di alberghi, extralberghiere, dei complessi ricettivi all’aperto, degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e degli agriturismi, oltre i 210 giorni previsti con modalità semplificate. La proroga è ritenuta opportuna in quanto molte attività sono esercitate in ambiente montano, ubicate in luoghi a volte difficilmente raggiungibili da mezzi idonei, e lo smantellamento delle strutture autorizzate è di difficile soluzione operativa sia quando vi sono copiose nevicate sia quando debbano svolgersi in contemporanea all'attività del periodo natalizio di maggiori affluenze. Una legge necessaria, quindi, in una fase in cui perdura l’emergenza epidemiologica da Covid-19, in un contesto di crisi energetica e, purtroppo, in un'Europa che risente indirettamente e pesantemente della devastante guerra in Ucraina.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato che «la legge 8/2020 che andiamo a modificare prevedeva modalità semplificate fino al 27 ottobre 2022: quindi, più che opportuno, questo disegno di legge è estremamente in ritardo visto che è arrivato in Commissione l'8 novembre. Ci chiediamo: è un danno per chi ha rispettato le regole e ha già smontato il dehors? Ricordo poi che c'è un vuoto normativo e ora ci dobbiamo aggrappare ad una normativa statale: questo alla faccia dell'esercizio della nostra autonomia speciale. I fatti dimostrano che c'è molta confusione: spiace che il nostro gruppo non possa votare questo provvedimento - che condividiamo nel principio e nei contenuti -, ma che riteniamo un gran pasticcio. Se alle nostre imprese e attività vogliamo dare confusione, questo ci preoccupa molto. Anche in vista della prospettata riforma del SUEL (Sportello unico degli enti locali).»

Il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-VdAU), ha sostenuto che «come Commissione abbiamo cercato di essere rapidissimi, ma è certo che questo disegno di legge doveva arrivare prima del 27 ottobre, ossia prima della scadenza dei termini di legge. Gli Uffici hanno chiarito che nel periodo intercorrente tra il 27 ottobre e l'entrata in vigore di questo disegno di legge possa applicarsi la norma nazionale vigente. Si poteva e si doveva fare meglio, ma oggi è nostro compito approvare questo provvedimento che darà certezza alle attività fino al 30 aprile 2023.»

«Non voteremo questo disegno di legge in quanto la proroga doveva arrivare molto prima rispetto a quando è stata presentata in Commissione - ha annunciato la Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz -. Il provvedimento arriva fuori tempo e chi ha smontato i dehors attenendosi alla norma oggi è penalizzato rispetto a chi ha pensato di non farlo. Non crediamo che continuando con le proroghe si possa risolvere il problema. Bisogna sollecitare il legislatore regionale a riesaminare l'intera materia in tempi brevi per evitare situazioni spiacevoli come questa. I dehors hanno dimostrato di essere un volano turistico e commerciale che ha portato gli imprenditori ad effettuare importanti investimenti.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, annunciando il voto di astensione, ha concordato «sulla necessità di questa legge, ma c'è un vuoto normativo e, soprattutto, c'è una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha osservato le regole, che oggi si trova svantaggiato. Non riteniamo giusto il metodo con cui è stata presentata in Commissione e in Consiglio: bisognava intervenire con tempi diversi per rendere equa questa norma che, purtroppo, equa non è e che non possiamo approvare.»

Il Consigliere Mauro Baccega (Forza Italia) ha ricordato «l'impegno preso dal nostro partito nel sostenere i contenuti di questo disegno di legge che, quindi, voteremo favorevolmente. Tuttavia è necessario rivedere tutta la materia nel suo complesso perché il metodo adottato finora non è confacente alle esigenze rappresentate dagli imprenditori ed è necessario adeguarsi alla concorrenza di altri contesti.»

L'Assessore al turismo e commercio, Jean-Pierre Guichardaz, nel ringraziare i colleghi per il lavoro svolto, ha replicato: «I tempi tecnici tra l'entrata in vigore della norma nazionale (il 23 settembre) e la predisposizione della modifica della legge regionale sono stati strettissimi. A difesa degli uffici regionali, che si sono attivati in maniera rapidissima, ricordo che è cominciato da subito un percorso di scrittura di questa norma, attraverso un confronto preventivo con gli uffici e i portatori di interesse. Il decreto nazionale ha tempi applicativi eccezionalmente stretti, in quanto in tante altre regioni l’applicazione - un mese dall’emanazione del decreto alla data di entrata in vigore - è automatica e non richiede adattamenti normativi. Il dirigente nella sua immediata risposta alle richieste della terza Commissione ha spiegato che il vuoto normativo regionale può essere colmato dalla normativa nazionale da cui deriva questo disegno di legge, come avviene altrove. Questo è un provvedimento che è risolutivo del problema e che affronta la questione tenendo conto della nostra particolare situazione regionale.»

 

SC

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Comunicato n° 643 del 30 novembre 2022
Approvato il nuovo regolamento dei requisiti igienico-sanitari per la somministrazione di alimenti e bevande

 

Il Consiglio ha approvato all'unanimità la nuova disciplina dei requisiti igienico-sanitari per l'esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.

La proposta, che si compone di sette articoli e quattro allegati, sostituisce il regolamento regionale n. 2 del 2007 allo scopo di aggiornare e semplificare la disciplina alla luce delle numerose disposizioni intervenute nel settore della somministrazione di alimenti e bevande. L'Aula ha accolto gli emendamenti delle Commissioni quarta e quinta e un sub-emendamento dell'Assessore al commercio, mentre ha respinto un emendamento dei gruppi Lega VdA, FI e PlA.

Il Consigliere Claudio Restano (GM), anche a nome del Consigliere Andrea Padovani (FP-PD), ha illustrato il testo all'Aula, specificando che «nel corso degli ultimi vent'anni il settore della produzione e somministrazione alimenti e bevande ha subito profondi cambiamenti: abbiamo vissuto l'avvento dei cibi precotti o parzialmente cotti, del raffreddamento veloce delle pietanze appena cotte, la nascita di nuove forme di somministrazione alimenti quali "l'home restaurant". Contemporaneamente abbiamo assistito alla sostanziale modifica degli stili di vita della popolazione con la conseguente variazione delle abitudini alimentari che, se da un lato pongono più attenzione alla salubrità degli alimenti, dall'altro tendono ad adattare la pausa pranzo e la colazione alle proprie esigenze lavorative. Scienza e tecnologia hanno lavorato insieme per migliorare la produzione degli alimenti in un'ottica di qualità, sicurezza e anche benessere del consumatore e per progettare delle attrezzature finalizzate ad ottimizzare gli spazi nei locali cucina e di produzione per poter svolgere l'attività anche in spazi di dimensione ridotte rispetto agli standard minimi ritenuti necessari vent'anni fa.»

«Sfruttando anche il fenomeno dei "Ticket Restaurant" - ha aggiunto il Consigliere -, i locali di somministrazione alimenti e bevande e, in particolar modo i bar, si sono attrezzati e da oltre un decennio offrono alla clientela dei servizi che trent'anni orsono non esistevano. Inoltre la commercializzazione e somministrazione di prodotti a Km zero ha introdotto una serie di nuove attività di promozione, quali le degustazioni presso i locali di produzione e stoccaggio alimenti mai contemplate in precedenza. Tutto questo richiede considerazione e una nuova regolamentazione, sollecitata anche dalle associazioni di categoria e predisposta insieme a loro.»

«Questa proposta di regolamento presenta quindi una serie di novità: introduzione di una disciplina specifica per la somministrazione di alimenti e bevande che richiedano una manipolazione e trasformazione semplice nell’ambito del servizio di prima colazione degli esercizi di Bed & Breakfast - Chambre et petit déjeuner (B&B), finora mancante, ampliando la tipologia degli alimenti somministrabili nei B&B; riduzione delle tipologie di attività di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, da quattro a due, definendo analiticamente, in particolare, gli alimenti, le bevande e i prodotti alimentari che possono essere somministrati nella tipologia 1 (bar ed esercizi similari) e definendo la tipologia 2 (ristorazione con somministrazione diretta); riduzione delle superfici minime per i locali cucina dei ristoranti e definizione di strumenti di flessibilità per la loro determinazione; individuazione degli standard relativi al rapporto tra il numero di servizi igienici riservati al pubblico e il numero di coperti o posti a sedere dell’esercizio e dei requisiti per soddisfare gli standard minimi di aerazione e per lo smaltimento dei fumi; individuazione dei requisiti per l’attività di barbecue esterno; adeguamento della disciplina dell’attività di somministrazione sia in forma temporanea (chioschi vendita, banchi vendita autotrasportati) sia presso il domicilio del consumatore.»

«Un regolamento - ha concluso il Consigliere - che non è più derogabile ma che è solo un primo passo per aggiornare le norme alle richieste dell'utenza. Siamo consapevoli che stiamo affrontando una tematica articolata, complessa e che sarà necessario verificare l'efficacia del regolamento trascorso almeno un anno dalla sua prima applicazione, soprattutto alla luce delle continue modifiche degli stili di vita della popolazione, delle evoluzioni introdotte nella società dalla ricerca scientifica e dalle nuove tecnologie alimentari.»

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha specificato che «il regolamento introduce innovazioni importanti nel settore della somministrazione di alimenti e bevande. Il nostro gruppo ha stimolato, fin dal mese di gennaio 2021, un aggiornamento della materia e l'approvazione di questo documento, che arriva un po' in ritardo, è comunque importante e necessaria. L'azione del nostro gruppo all'interno delle Commissioni ha avuto come obiettivo quello di dare un nuovo impulso alle attività di somministrazione di alimenti e bevande attraverso lo snellimento della materia e la sburocratizzazione. Abbiamo lavorato intensamente nelle Commissioni per cercare di raggiungere un regolamento innovativo, che disciplini senza vessare e senza introdurre norme limitative eccessive e spesso incomprensibili in modo da favorire l'attività di questi esercizi che hanno particolarmente patito nel periodo di pandemia e post pandemia e, oggi, devono affrontare anche un aumento importante dei costi. Gli emendamenti che abbiamo proposto sono il frutto del confronto con i diretti interessati e hanno come finalità quella di razionalizzare, semplificare e attualizzare la normativa in modo da rendere maggiormente competitivo il settore, aumentando i posti a sedere legati ai servizi igienici ed eliminando gli obblighi metrature delle cucine così come previsto dai regolamenti europei e da quello delle regioni vicine.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha annunciato il voto favorevole sulla proposta di regolamento: «Un testo che si adegua alle normative europee, che è più aderente alle attuali esigenze e che è stato oggetto di una stesura ampiamente partecipata tra tutti i soggetti interessati. C'è stata una buona sintonia rispetto al percorso svolto: il tutto per offrire ai turisti un servizio migliore, tenendo conto delle chiare mutate esigenze del consumatore, per adeguare i contenuti delle normative alle tecniche di somministrazione per garantire un maggior controllo dei pericoli. Con l'emendamento sottoscritto con la Lega VdA, avremmo gradito l'eliminazione della superficie minima delle cucine per rapportarlo al tipo di attività e alla potenzialità produttiva, pur salvaguardando i requisiti igienici. Oggi la tecnologia offre numerosi strumenti per coniugare questi aspetti: approvare il nostro emendamento permetterebbe di adeguarci ai concorrenti delle regioni vicine e d'oltralpe.»

Nella replica, l'Assessore al commercio, Jean-Pierre Guichardaz, ha commentato che «è importante essere arrivati oggi all'approvazione di questo regolamento che veniva rinviato da anni pur nella sua urgenza. La semplificazione della normativa di settore risponde alla precedente norma del 2007 che, sin dall'inizio, si è dimostrata confusa, contraddittoria, iniqua e penalizzante per alcune tipologie di attività il cui campo d'azione veniva ridotto rispetto a quello consentito nel resto del Paese. Penso, ad esempio, ai bar, per i quali si prevedeva una somministrazione limitata rispetto a quella delle regioni limitrofe. Oltre alla situazione penalizzante per la nostra regione il testo non regolamentava varie fattispecie: barbecue e home restaurant, creando serie difficoltà interpretative e applicative sia alle attività commerciali che agli addetti ai lavori che erano chiamati a fare i controlli di regolarità. La rimodulazione e l'aggiornamento del vecchio testo hanno visto anche un importante lavoro di omogeneizzazione rispetto alle varie normative di settore che si sono succedute e stratificate negli anni. Sono poi stati eliminati i riferimenti alle norme nazionali ed eurounitarie, superflue, in quanto direttamente applicabili. Nel chiarire i punti controversi e introdurre norme di riadeguamento con la normativa delle altre regioni limitrofe, abbiamo sempre tenuto come costante la tutela consumatore e la preservazione salute: la semplificazione non trascura i riferimenti normativi igienico sanitari che sono una garanzia per chi viene e per chi vive nella nostra regione. La normativa è sicuramente perfettibile e abbiamo deciso di verificare, entro un anno, l'applicabilità del regolamento al fine di ritoccarlo con eventuali interventi adeguativi che, pur nel rispetto della norma, vadano maggiormente incontro agli operatori di settore e ai loro utenti.»

Il Consigliere di Pour l'Autonomie Augusto Rollandin ha annunciato il voto favorevole, «sapendo che ci sono i termini per verificare le situazioni che si presenteranno durante questo anno e l'efficacia di un testo che affronta una tematica delicata e in continuo aggiornamento.»

«Anche il nostro gruppo voterà a favore di questo testo che è molto atteso - ha detto la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -: lo facciamo anche a seguito delle rassicurazioni ricevute dall'Assessore dopo l'audizione del responsabile Servizio igiene dell'USL, che aveva sollevato una serie di criticità che sembrano essersi risolte. Questa verifica di un anno servirà anche a dipanare i tanti dubbi che il dottor D'Alessandro aveva portato in Commissione.»

 

SC

 

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Comunicato n° 644 del 30 novembre 2022
Approvata la modifica di un contributo al Comune di Pont-Saint-Martin per la sede distaccata del Conservatoire

 

Nella seduta del 30 novembre 2022, il Consiglio ha approvato, con 20 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PlA) e 15 astensioni (Lega VdA, PCP, FI), un disegno di legge di modifica delle finalità di un contributo straordinario al Comune di Pont-Saint-Martin, previsto dall'assestamento al bilancio regionale 2022.

Il disegno di legge, illustrato in Aula dal Consigliere Claudio Restano (GM), prevede che il contributo sia finalizzato alla realizzazione di un nuovo edificio - e non per l’adeguamento di locali di proprietà del Comune di Pont-Saint-Martin - da destinare a sede distaccata del Conservatoire de la Vallée d'Aoste e della Fondazione Maria Ida Viglino per la cultura musicale. «La modifica - ha specificato Restano - è stata richiesta del Comune, come volontà della Giunta e del Consiglio municipale per non perdere il finanziamento stanziato a suo tempo: rispetto all’ipotesi iniziale dei Prati Nuovi, si è infatti scelta una nuova costruzione in paese, nei pressi del Palazzetto dello sport. Questa iniziativa consente quindi di avviare l'iter per una costruzione rapida, attesa sia dal Conservatoire che dalla SFOM e naturalmente dagli allievi e dalle loro famiglie: ricordo che oggi le lezioni si svolgono nell'ostello del bocciodromo Clerin, luogo di fortuna in attesa di soluzioni migliori. Questa legge è il segno tangibile di decentramento da Aosta di iniziative didattiche e culturali e la garanzia di dare una sede dignitosa in bassa Valle alle due istituzioni musicali valdostane.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha ricordato che «l'ubicazione di Prati Nuovi - vicina alla stazione - era stata giudicata ottimale anche per facilitare l'utenza del Conservatoire. Oggi, invece, si va ad occupare un'area che era stata recentemente attrezzata per accogliere i camper, con un inutile utilizzo di denaro pubblico; area già in parte occupata dalla mensa della scuola media. Alla luce di queste considerazioni, noi riteniamo che fosse più ragionevole optare per l'altra ipotesi, consapevoli che una soluzione migliore di quella dell'attuale sede nel bocciodromo fosse comunque da trovare.»

Il Capogruppo Paolo Cretier, annunciando il voto favorevole di FP-PD ha sottolineato che «il livello musicale regionale è molto elevato ed è importante consentire ai giovani di Pont-Saint-Martin di esercitarsi in un ambito più idoneo, centrale anche rispetto ai servizi offerti dal Comune che, tra le altre cose, ha un corpo bandistico nato nel 1900 e ha nel suo DNA una passione musicale che, se coltivata, può diventare anche attività professionale.»

Il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha sottolineato l'importanza di sostenere il disegno di legge: «Andiamo avanti su questa proposta che porterà beneficio, non solo al singolo comune, ma a tutto il comprensorio.»

Nella replica, l'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha sostenuto che «il Governo è rispettoso delle decisioni assunte dal Comune di Pont-Saint-Martin.»

Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche

Il Consiglio ha anche approvato, con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 17 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI), l'atto di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche, ai sensi del decreto legislativo 175/2016, alla data del 31 dicembre 2021.

Il provvedimento, illustrato dall'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, prevede il mantenimento senza interventi di razionalizzazione delle società partecipate direttamente o indirettamente dalla Regione, chiedendo di mantenere un livello di spesa di funzionamento che garantisca in ogni caso il rispetto dell'equilibrio economico di bilancio.

 
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Comunicato n° 646 del 30 novembre 2022
Approvati gli interventi per l'imprenditoria giovanile, femminile e dei disoccupati di lunga durata nei settori dell'industria e dell'artigianato

 

Nella seduta del 30 novembre 2022, l'Assemblea ha approvato all'unanimità un disegno di legge che contiene interventi per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile, femminile e da parte dei disoccupati di lunga durata nei settori dell'industria e dell'artigianato.

Il testo si compone di 14 articoli mirati a sostenere l'imprenditoria attraverso la concessione di contributi una tantum, a fondo perduto, nella misura massima del 60 % della spesa ammissibile (tra 10mila e 80mila euro), rivolti ai giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne senza limiti di età. Inoltre, recependo tre emendamenti, depositati in Aula dai gruppi Lega VdA, PlA e FI, il provvedimento è esteso anche alla categoria dei disoccupati di lunga durata. Per poter accedere ai contributi dovrà essere presentato un business plan, che consentirà una maggiore selettività nonché il finanziamento di iniziative imprenditoriali di qualità, anche in termini di ricaduta sul territorio regionale, oltre che la possibilità di avvalersi di un servizio di tutoraggio, erogato dalla struttura regionale competente nell’ambito delle iniziative previste dal Piano triennale degli interventi di politica del lavoro.

«Con questo provvedimento - ha detto il Consigliere relatore Corrado Jordan (AV-VdAU) - si è ritenuto opportuno, tenuto conto anche degli obiettivi del Piano delle politiche del lavoro 2021-2023, definire una misura di finanziamento come strumento di sviluppo nella nostra realtà regionale, al fine di invertire il trend negativo del lavoro indipendente. Si vuole nel contempo garantire ai giovani imprenditori e alle imprenditrici di avere certezze economico-finanziarie per l’avvio delle loro iniziative e per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: rafforzare le competenze imprenditoriali; aiutare le piccole e medie imprese che giocano un ruolo rilevante nell’economia; contribuire ad abbassare la disoccupazione e affrontare al meglio gli effetti della crisi economica, promuovendo l’accesso al mondo del lavoro anche di persone a rischio di esclusione sociale o disoccupati. Si tratta di un importante passo per dimostrare concretamente di dare fiducia ai giovani e alle loro idee imprenditoriali oltre che alla risorsa imprenditoriale al femminile. Il raggiungimento dell'uguaglianza di genere rappresenta uno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile degli Stati europei: oggi si contano circa 1,3 milioni di imprese femminili in Italia, pari al 22% del totale, che danno lavoro a quasi 3 milioni di persone. In Valle d'Aosta, con una percentuale leggermente superiore, contiamo circa 2900 imprese al femminile (su circa 12.000). È evidente quindi che sia da colmare un importante gap.»

Il dibattito in Aula

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha voluto ampliare il ragionamento alla base del disegno di legge: «Con i colleghi dell'opposizione abbiamo presentato tre emendamenti che hanno la finalità di inserire tra i beneficiari dell'intervento anche i soggetti disoccupati di lunga durata, cioè coloro che dopo aver perso un posto di lavoro o cessato il lavoro autonomo, sono alla ricerca di nuova occupazione da più di 12 mesi o da più di 6 se si tratta di giovani. Dagli approfondimenti effettuati in Commissione, dalle audizioni e dalla valutazione delle linee di intervento nazionale ed europeo emerge una chiara volontà di sostenere la creazione di nuove imprese con riferimento non solo a donne e giovani ma anche ai disoccupati di lunga durata che rappresentano un ambito complesso.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha dichiarato: «Voteremo questo disegno di legge perché riteniamo fondamentale rivolgere attenzione all'imprenditoria giovanile e femminile, così come ai disoccupati di lunga durata. Avremmo voluto che oltre ai settori dell'industria e dell'artigianato la norma fosse stata estesa anche ad altri settori come quello dell'agricoltura e del turismo. Sarebbe stato infatti opportuno fare un ragionamento più ampio per coinvolgere più settori produttivi che necessitano ugualmente di sostegno, considerato che l'imprenditoria giovanile e femminile evidenzia un significativo gap rispetto all'occupazione in generale e maschile in particolare.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha sottolineato che «il disegno di legge si inserisce in un contesto economico complicato e potrebbe dare impulso alla costruzione di una sana imprenditoria giovanile e femminile che riattivi i settori dell'industria e dell'artigianato, con ricadute positive anche sulle opportunità assunzionali. Particolare importanza assume la presenza del tutoraggio per la redazione di buoni business plan e la possibilità di cumulo delle misure di sostegno con i mutui regionali previsti dalla legge 6/2003.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, nel dichiarare il voto favorevole, ha parlato di «una proposta che capita in un momento di grande debolezza del nostro tessuto produttivo: tutto quello che va nella direzione di avvicinare i giovani e le categorie più svantaggiate all'impresa è pertanto positivo. Così come è positivo l'approccio al tutoraggio per far crescere la capacità di fare impresa, con l'accompagnamento delle strutture delle politiche del lavoro nella predisposizione del business plan. Avremmo gradito che il provvedimento fosse esteso a tutte le categorie, ma intanto si tratta di un segnale importante. Accogliamo poi con favore l'accettazione dei nostri emendamenti depositati in Aula.»

«Ritengo ineccepibile l'intervento verso i giovani - ha sostenuto il Consigliere della Lega VdA Simone Perron - perché le nuove generazioni incontrano delle difficoltà maggiori nell'inserirsi nel mondo dell'imprenditoria: si pensi ad esempio all'accesso al credito che è molto limitato nei loro confronti a causa dei contratti a tempo determinato. Sulla questione femminile esprimo invece tutte le mie perplessità. Il Governo usa come mantra ricorrente il tema dell'inclusione quando credo che sarebbe meglio parlare e valorizzare il "merito" perché non fa differenze di genere e non è discriminante. Conosco uomini che vorrebbero aprire un'attività e che non hanno nessun genere di aiuto come quello previsto da questo disegno di legge per le donne, uomini che sono penalizzati in quanto uomini. Aumentare l'intervento pubblico con queste modalità porta delle distorsioni in ambito economico che andranno tenute in considerazione. Il nostro è un approccio liberale che si basa sul merito e non su categorie preferenziali; abbiamo proposto un emendamento che allarga la platea interessata anche ai disoccupati, senza alcuna differenziazione di genere.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, nella replica, ha accolto con favore gli emendamenti depositati in Aula dai gruppi Lega VdA, PlA e FI «perché sono in linea con lo spirito della legge: dare maggiore vigore al sostegno di categorie che oggi hanno necessità di maggiore aiuto. Estendere anche a chi è in disoccupazione da oltre 12 mesi è un'opportunità di riequilibrio sociale. Questo intervento potrà essere ampliato ad altri settori, come quelli del turismo e del commercio, per dare sempre più la possibilità ai giovani di esprimersi. È parte di una strategia che ci ha già visti impegnati in un progetto sperimentale sulla neo imprenditoria rivolto alle persone disoccupate, con un premio all'impresa di genere. A chi crede, in un momento di difficoltà, nell'importanza di investire nella propria attività, noi dobbiamo fornire tutti gli strumenti possibili. Un'iniziativa, questa, che dà un'ulteriore spinta al lavoro indipendente, a chi ha voglia di mettersi in gioco e lavorare in progetti di impresa. Le leggi servono per colmare le lacune, per implementare la progettualità, per promuovere le pari opportunità, sono utili a sostegno dei soggetti che hanno necessità di un sostegno maggiore: questa è la nostra visione politica.»

Per il Consigliere di FP-PD Andrea Padovani, «il compito della politica è anche quello di correggere le storture ed eliminare le diseguaglianze e questo provvedimento corregge le iniquità che ci sono nel mondo del lavoro: si tratta di dati, non di ideologie che le donne siano fortemente in minoranza, così come è un dato di fatto che i giovani siano in sofferenza nel mondo del lavoro. In un mondo in cui giovani e donne sono vittime di disuguaglianze nel mondo del lavoro, questo intervento è sacrosanto, giusto e indispensabile. Se è vero che in un mondo ideale il merito dovrebbe essere il punto di riferimento nella costruzione di una carriera, è anche vero che in un mondo che non ci fa partire tutti dalle stesse condizioni di vita, il merito non esiste.»

Il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, ha aggiunto: «La nostra visione autonomista e progressista è distante anni luce dalle dichiarazioni fatte dal Consigliere Perron e ci impone di creare le condizioni per fare crescere tutti nella stessa maniera, con un'attenzione particolare a chi parte da condizioni di svantaggio. Bene quindi che la platea sia larga e senza limiti di età per le donne, bene l'attenzione ai giovani e ai disoccupati.»

Il Capogruppo Marco Carrel ha annunciato il voto favorevole di Pour l'Autonomie: «Valutiamo positivamente che la legge sia stata estesa all'imprenditoria femminile e ai disoccupati di lungo periodo e riteniamo che non dovrebbe limitarsi solo ai due settori di industria e artigianato. Non bisogna però dimenticare che la norma che oggi andiamo a modificare è nata per i giovani. Tuttavia, dai lavori in Commissione, è emerso che pochi di essi hanno fatto ricorso a queste misure e con scarsi risultati. Dovremmo indagare a fondo e capirne il motivo. È un interrogativo che dal nostro punto di vista non è secondario ed è giusto porsi.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 647 del 30 novembre 2022
Approvato un disegno di legge in materia di strade regionali

 

Con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 17 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI), il Consiglio ha approvato, nella seduta del 30 novembre 2022, un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di strade regionali, a modifica della legge regionale n. 26/2006.

Il testo, composto di otto articoli e due allegati, è stato illustrato in Aula dal Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-VdAU) e si propone di razionalizzare la disciplina relativa alle strade regionali per gli aspetti che riguardano il procedimento di declassificazione, la competenza in ordine alle manutenzioni e l'eliminazione dei canoni relativi agli accessi di nuova realizzazione. «In particolare - ha detto Chatrian -, il disegno di legge uniforma, a livello economico, il rilascio delle concessioni e autorizzazioni lungo la rete viaria regionale, superando la differenziazione esistente, rispetto al pagamento del canone, tra i tratti di strada regionale all'interno dei centri abitati, di competenza dei Comuni, e quelli all'esterno, che sono di competenza della Regione. A partire dal 1° gennaio 2023, anche nei tratti di strade di competenza regionale non sarà più dovuto, dai proprietari di accessi carrai, il canone di occupazione e uso delle strade regionali e delle relative pertinenze. Sono altresì regolarizzati gli accessi fuori dai centri abitati privi di concessione o con concessione scaduta, previo pagamento in un'unica soluzione all'atto del rilascio della concessione stessa di un'indennità forfettaria maggiorata di una percentuale che varia in base alla data di presentazione della domanda.»

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha parlato di «problematica che si trascina da parecchio tempo. L'ANAS non fa pagare i passi carrai da tempo ormai, quindi ben venga che questo disegno di legge sia finalmente approvato. Chiedo, tuttavia, all'Assessore se sia il caso di mettere dei balzelli per riscuotere piccole somme derivanti dal canone di occupazione e uso delle strade regionali e delle relative pertinenze: se vogliamo fare il bene dei cittadini, sarebbe più opportuno eliminarli direttamente, peraltro sgravando di incombenze gli uffici. Invito l'Assessore a farsi carico di questa questione, che non ha senso: semplificare la pubblica amministrazione significa anche questo.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, nell'esprimere il voto favorevole, ha parlato di «disposizione importante per le strade che sono in capo alla Regione che consentirà la regolarizzazione e l'uniformità di trattamento per accessi carrai e pedonali. Sarà opportuna una campagna informativa rivolta a cittadini, imprese e comuni. Sarà importante occuparsi anche dei reliquati esistenti perché non diventino delle piccole cattedrali nel deserto abbandonate a sé stesse, come ha fatto l'ANAS sulle strade statali 26 e 27. Ricordo, inoltre, che è vero che l'ANAS non fa pagare, ma ha reso difficoltosi gli accessi, penalizzando molte attività agricole.»

Per la replica del Governo, l'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha sottolineato: «Questo provvedimento risolve dal 1° gennaio 2023 un problema che si protraeva da tempo e crea equilibrio sulla parte delle strade regionali di pertinenza territoriale dei comuni e quelle di pertinenza prettamente regionale. È inoltre un provvedimento che consente, non solo di non aumentare le tasse, ma di abbassarle, dando la possibilità a tutti coloro che non sono in regola con i pagamenti di poter regolarizzare la posizione con procedure chiare e semplificate.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 648 del 30 novembre 2022
L'Assessore Marzi ha illustrato il Documento di economia e finanza regionale 2023-2025

 

Nella seduta pomeridiana del 30 novembre 2022, il Consiglio ha iniziato l'esame del Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, con l'illustrazione dell'Assessore alle finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio, Carlo Marzi.

«La Giunta ha parzialmente innovato la struttura del DEFR - ha evidenziato l'Assessore alle finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio, Carlo Marzi -: con l'ambizione di diventare uno strumento più utile alla programmazione, il documento comprende, oltre al bilancio di previsione, il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO), la legge di assestamento al bilancio e il rendiconto. Inoltre, il DEFR quantifica, ove previsti, gli oneri finanziari che discendono dagli obiettivi, creando un documento più rispondente all'assetto organizzativo suddiviso per Assessorati e Dipartimenti e cogliendo la sfida di identificare negli obiettivi strategici le priorità su cui concentrare l'attività. Un nuovo approccio per priorità e risultati, coerente con i più moderni modelli organizzativi, che vuole costituire una risposta ad un'esigenza sentita sia dalla struttura amministrativa, sia da parte dei cittadini e delle imprese. Le finalità sono quelle di assicurare maggiore efficienza e trasparenza, migliorare la qualità dei servizi, procedere alla costante e progressiva razionalizzazione dei processi.»

Riguardo al contesto, l'Assessore ha specificato che «nel 2021 il prodotto regionale avrebbe recuperato gran parte della caduta registrata nel 2020, e nel 2022 questo processo si dovrebbe completare: il PIL si dovrebbe pertanto riportare sui livelli pre-pandemia, attestandosi in termini reali su di un valore pari a circa 4 miliardi e 750 milioni, anche se la salita dell'inflazione ha accelerato principalmente a causa dei forti rialzi delle quotazioni di gas e petrolio, i cui effetti sono stati solo parzialmente attenuati dagli interventi del Governo italiano. Nella legge di assestamento approvato dal Consiglio regionale, a cui hanno lavorato le competenti Commissioni, si è affrontata la dinamica dei prezzi, con il fondo triennale da 42 milioni di euro - di cui 15 milioni di immediata copertura nel 2022 - per far fronte alle maggiori spese impreviste, che consente la prosecuzione delle opere pubbliche e di continuare ad operare creando sviluppo sul territorio, si è quindi previsto un finanziamento del fondo a copertura delle maggiori spese, per il 2023 di 13,6 milioni euro e per il 2024 di euro 13,3 milioni. Dal punto di vista demografico, i residenti in Valle al 1° gennaio 2022 si attestano a poco più di 123mila unità con una riduzione di 750 residenti (-0,6%) rispetto al 2020.»

«È molto positivo il livello delle entrate correnti che permette strutturalmente alla Regione di coprire tutte le spese correnti e di poter destinare la restante significativa parte al finanziamento di spese di investimento. Il DEFR accoglie anche un capitolo dedicato al Piano nazionale di ripresa e resilienza: si stima che Regione e Comuni abbiano espresso un fabbisogno pari a 207 progetti per un costo complessivo di 345,4 milioni di euro. Tutti i 74 comuni hanno presentato almeno un progetto sulle 11 linee di finanziamento: gli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica vedono tutti i comuni coinvolti e beneficiari. La Giunta ha supportato le amministrazioni nella gestione dell'assistenza tecnica, coinvolgendo le società in-house per l'assunzione a tempo determinato di personale prevedendo uno stanziamento, dal 2022 al 2026, di circa 4,5 milioni di euro.»

L'Assessore ha quindi declinato i progetti strategici del suo Assessorato: stabilizzazione dell'esenzione dell'addizionale regionale IRPEF nel primo scaglione di reddito (0 - 15mila euro), con un impatto finanziario di 2,3 milioni di euro; studio e riduzione degli effetti del cambiamento climatico sul territorio regionale (4 milioni di euro per ogni annualità); riduzione degli effetti di rischio idrogeologico (16,4 milioni nel 2023 e 4 milioni per ciascuna delle annualità 2024 e 2025); realizzazione di un itinerario ciclo-pedonale da Pont-Saint-Martin a Courmayeur percorrendo l'intero fondovalle, con un impatto finanziario di 1 milione di euro per il 2023, 4 milioni per il 2024 e 3 milioni per il 2025: l'obiettivo a breve termine è quello di prolungare gli itinerari in bassa Valle (Montjovet-Issogne) e alta Valle (Sarre-Aymavilles); miglioramento della sicurezza dell'infrastruttura viaria regionale, con particolare riferimento a ponti e viadotti (8 milioni di euro per il 2023, 8,7 milioni per il 2024, 11,8 milioni per il 2025; risoluzione delle criticità in materia di edilizia scolastica, con l'avvio della progettazione di una nuova palestra scolastica nel comune di Aosta, la ristrutturazione dell'ex palestra La Rochère che sarà sede di nuove aule per l'Institut Agricole Régional, degli edifici "ex Manzetti", "ex Magistrali" e di via Conseil des Commis ad Aosta; realizzazione della infrastrutture tecnologiche digitali (fibra ottica, data center unico regionale, piattaforme digitali abilitanti, cybersicurezza); il completamento dell'ex caserma Testafochi attraverso la realizzazione del secondo lotto di lavori, che prevede la ristrutturazione delle palazzine Beltricco e Giordana e il completamento del parcheggio interrato sotto l'ex piazza d'Armi.

 

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Comunicato n° 649 del 30 novembre 2022
Dibattito sul Documento di economia e finanza regionale 2023-2025

Nella seduta consiliare del 30 novembre 2022, dopo l'illustrazione dell'Assessore alle finanze, è iniziato il dibattito sul Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025.

Sul DEFR sono stati depositati 33 ordini del giorno, di cui 15 del gruppo Lega Vallée d'Aoste, 13 del gruppo Forza Italia e 5 del gruppo Pour l'Autonomie.

Il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Stefano Aggravi, ha evidenziato che «il DEFR arriva nel mezzo di una stagione politica regionale sempre più influenzata non tanto dall’instabilità in sé, bensì dagli effetti dell’azione di una serie di singolarità che ad oggi risultano ancora di fatto in piena attività. Un quadro che, sommato alla globale incertezza sull’evolversi della congiuntura economica e sociale non permette sicuramente di poter programmare nel dettaglio e con forte volontà politica quelle riforme piccole o grandi di cui la Valle d’Aosta ha bisogno. L'attuale contesto economico è caratterizzato da una forte inflazione che si è poi ulteriormente accentuata dallo scoppio della guerra in Ucraina e dagli effetti della pandemia. Il tasso di disoccupazione è in crescita rispetto agli anni precedenti (+7,3%) ed è maggiore rispetto a quello registrato nella fase precedente allo scoppio della pandemia. È un dato questo su cui occorre lavorare.» Per quanto riguarda la finanza pubblica, Aggravi ha ricordato che «il 2023 sarà l’ultimo anno nel quale la Regione percepirà l’ultima tranche di trasferimento, pari a 45 milioni di euro, sulle somme riconosciute dallo Stato per la mancata devoluzione della compartecipazione sui versamenti delle accise di birra ed energia elettrica per il periodo 2011-2014. Il 2025 sarà invece l’ultimo esercizio di riferimento che beneficerà degli effetti dell’accordo di finanza pubblica raggiunto con lo Stato nel 2018 che ha previsto un trasferimento a favore della Regione di risorse destinate ad investimenti pari a 120 milioni di euro. Tutti elementi che, sommati alle risorse iscritte a bilancio di provenienza europea e dalle progettualità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di cui beneficia la nostra Regione, devono portarci ad una seria riflessione sul futuro della nostra finanza pubblica regionale.  Anche sul lato delle spese c’è tanto da fare, soprattutto su ambiti di non poco “peso” per il bilancio regionale. La macchina amministrativa regionale ha un costo e un numero di dipendenti che pur essendo alto, non sembra mai soddisfacente ai bisogni dell’Amministrazione e bisognerebbe fare una riflessione approfondita sul livello di produttività di questa grande macchina. Come possiamo riformare questo sistema e quello degli enti locali se non cerchiamo prima di capire come poter costare meno per liberare utili risorse pubbliche da poter utilizzare per altri scopi di bilancio? A fronte di tutte queste considerazioni ci chiediamo se la maggioranza avrà la forza per individuare e sostenere alcuni punti programmatici cardine che devono necessariamente essere affrontati da qui al 2025. Questa compagine di governo come potrà interloquire con lo Stato centrale per definire un modello di ordinamento finanziario rinnovato? Questa compagine di maggioranza, le sue singole componenti, hanno la forza e la coesione per dare corso alla riforma tanto attesa dell’amministrazione pubblica e degli enti locali? Insomma, quale è oggi la forza di chi ci presenta questo Documento di programmazione economica e finanziaria che al suo interno ha non poche debolezze e ombre sul futuro della nostra regione?»

La Consigliera di PCP Chiara Minelli ha lamentato «il ritardo con cui è stato presentato il DEFR, che dovrebbe essere approvato entro il mese di giugno, con largo anticipo rispetto al bilancio. Siamo al settimo anno da quando è stato previsto e da sette anni non rispettiamo i termini: il DEFR continua ad essere considerato uno dei documenti obbligatori della manovra, ma non l'atto che ispira il bilancio stesso. E questo perché manca una "cultura della programmazione". Negli anni, anche per giustificare i ritardi, si sono usate varie espressioni: nel 2021 si era parlato di DEFR-bilancio di transizione, quest'anno potremmo definirlo il DEFR-bilancio dell'incertezza, vista la situazione politica. Un DEFR nel complesso deludente, che è lo specchio di una Giunta e di una maggioranza senza nuove idee programmatiche. Un DEFR mogio senza ancoraggio con un programma di governo, senza uno sguardo sul futuro, senza un'anima politica.» Entrando nello specifico, la Consigliera ha osservato che «è vero che ci sono schede per ogni obiettivo con le quantificazioni finanziarie, ma sono scomparsi gli obiettivi prioritari di governo per lasciare il posto a 36 obiettivi strategici, degli Assessorati e dei Dipartimenti. C'è poi una disomogeneità del documento, con delle sovrapposizioni di temi senza un'impostazione strutturata e globale. Mancano poi obiettivi su temi molto rilevanti: sulla strategia Fossil fuel free, ci sono solo accenni sparsi, ma il tema è di tale rilevanza che richiedeva un punto a sé stante e una scheda precisa, con tempistiche puntuali e risorse finanziarie; sulla ferrovia, l'unico obiettivo è l'acquisto di tre treni, fra l'altro quasi interamente con soldi dello Stato, mentre nei prossimi quattro anni ci saranno in Valle d'Aosta investimenti dello Stato e RFI per 146 milioni di euro e la Regione si limita a stare alla finestra, invece di sostenere interventi minori ad esempio sulle stazioni (es. sottopasso di Aosta). Anche rispetto al sociale ci sono evidenti carenze: c'è solo un accenno, là dove si parla del Piano per la salute ed il benessere sociale, al grande tema del contrasto alla povertà. Un'altra mancanza grave riguarda la questione delle due discariche di Pompiod e Chalamy: non se ne parla, non c'è un obiettivo indicato, eppure sappiamo che questo è un grande tema, fonte di preoccupazione diffusa. C'è infine una evidente sproporzione nella previsione di destinazione delle risorse finanziarie: il patrimonio archeologico e monumentale è considerato di grande valore, ma costatiamo che le caselle sono vuote, mentre per le politiche di sviluppo sciistico sono indicati ben 134 milioni di euro per il prossimo triennio. Sono scelte di fondo miopi, soprattutto considerando che il grande problema dei cambiamenti climatici ci impone di fare una programmazione lungimirante e di individuare azioni per una progressiva diversificazione dell'offerta turistica, individuando fin d'ora nuove strade su cui investire. Quest'anno, in considerazione della situazione di estrema incertezza che stiamo vivendo, non sapendo se questo DEFR sarà portato avanti da questa non maggioranza o se sarà sconfessato dalla nuova - se e quando mai nascerà -, ma soprattutto memori dell'atteggiamento riservato alle nostre proposte durante la discussione del DEFR a dicembre 2021, quando il Presidente aveva addirittura rifiutato di commentare i nostri emendamenti, abbiamo deciso di limitarci ad interventi di valutazione politica e non presentare emendamenti o ordini del giorno.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha sostenuto che «il DEFR ha necessità di stabilità politica per poter essere affrontato e la situazione attuale ne condiziona pesantemente la realizzazione. Stiamo uscendo dalla pandemia e il bilancio 2021 risente ancora fortemente di questo momento di grave emergenza che ha messo in luce tutte le criticità del sistema valdostano. Il crollo del PIL del 2020 ha avuto una ripresa nel 2021 e nel 2022 che è, si, in linea con la media nazionale ma che è decisamente più bassa di quella delle regioni del Nord Ovest. Addirittura per il 2023 si prevede una crescita inferiore anche alla media nazionale con un conseguente ulteriore aumento del gap con l'Ovest d'Italia. Per quanto riguarda la domanda, si registra una crescita rispetto al 2020 ma con un delta significativamente negativo rispetto alla situazione pre pandemica. Tra il 2007 e 2009 sono poi anche diminuiti del 67% gli investimenti della pubblica amministrazione che hanno un peso rilevante sull'economia valdostana. Preoccupa anche la crescita dell'inflazione con incrementi a doppia cifra derivati prevalentemente dall'aumento costi energetici e che influiscono in maniera rilevante sul nostro tessuto produttivo formato soprattutto da micro e piccole imprese oggi in seria difficoltà. Regge la finanza regionale grazie, però, ai trasferimenti di finanza statale. Questo ha generato certezze nella pubblica amministrazione a cui, però, corrisponde la totale insicurezza dei cittadini valdostani. La pandemia ha portato grossi cambiamenti nella nostra società che hanno condizionato pesantemente le decisioni di famiglie e imprese. L'aspetto demografico è l'elemento di sintesi sull'attrattività del nostro territorio e della sua capacità di trattenere i residenti. I dati destano seria preoccupazione: la Valle d'Aosta ha perso duemila abitanti rispetto al 2011; l'indice di vecchiaia è molto alto ma alla corrispondenza dell'allungamento della vita dovrebbe corrispondere l'aumento della natalità che invece non è stato rilevato.  Nelle Province di Trento e Bolzano i dati sono nettamente migliori perché c'è una maggiore attenzione ai problemi reale della gente. A noi sembra invece che questa maggioranza non sappia neanche dove vuole andare. Ci sono grosse riforme previste in tutti i settori ma ci sarà la forza per realizzare tutto quanto previsto?»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha osservato che «i dati contenuti nel documento sono poco confortanti per quanto riguarda lo sviluppo della nostra regione. È un documento che genera incertezze, che non presenta strategie di spessore tant'è che, anche le strutture regionali, sono in seria difficoltà a portare avanti quanto previsto. Il DEFR tratta in modo sintetico il tema del welfare, rimandando ad un generico e poco chiaro Piano strategico e dimentica completamente il "fattore famiglia". Si parla di grandi riorganizzazioni della sanità e si rimanda tutto al Piano salute e benessere sociale, il cosiddetto "libro dei sogni". Altre lacune sono palesemente evidenti sul tema dell'ambiente. Un esempio sopra tutti riguarda il futuro della discarica alle porte di Aosta, orma in fase di saturazione, per cui non è stato previsto alcun intervento, mentre sarebbe opportuno avviare con urgenza uno studio sul suo destino.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, si è concentrato sulla parte del DEFR dedicata alle politiche sociali: «Il capitolo sulla sanità, salute e politiche sociali è liquidato in poche righe. Si parla della riorganizzazione della governance di settore con cui, sostanzialmente però, si demanda al soggetto terzo l'erogazione dei servizi. La cabina di regia che dovrebbe indicare la direzione da seguire è delineata in maniera vaga e non ben definita prevedendo in maniera inopportuna anche la partecipazione degli stessi erogatori di servizi. Il documento non fa nessun riferimento alla povertà, né tantomeno dà risposte concrete e immediate per intervenire nei confronti delle persone che si trovano in stato di necessità. Il problema della casa non è stato affrontato in maniera soddisfacente, svilendo le questioni legate all'abitazione che invece rappresentano la necessità assoluta e primaria per tutti i cittadini. La disabilità viene affrontata come un problema sanitario e non come un problema a tutto tondo con ricadute in tutti gli ambiti della società. Nessun riferimento alla famiglia e al suo sostegno, nessuna progettualità se non un accenno a un futuro asilo nido. Il sostegno alle fasce superiori di reddito, profondamente colpite dalla crisi economica e delle bollette, non è stato preso in considerazione. Insomma, questo documento è il frutto di un lavoro carente, incompleto e non esaustivo che non tiene conto della situazione di necessità del nostro tessuto sociale e delle categorie più deboli.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha dichiarato: «Sul quadro della finanza pubblica regionale sottolineiamo la necessità di procedere ad un riparto fiscale nuovo, ad un accordo con lo Stato che veda per la Regione certezza di entrate oltre il 2025, altrimenti diventa difficile dare contezza e gambe ai nostri progetti. Qual è il progetto che sta dietro a tutti questi obiettivi? Possiamo condividere la scelta di indicare due obiettivi per ogni Dipartimento, ma ci dovrebbe essere un fil rouge che li unisca tutti, che noi non vediamo. Non vediamo un progetto di Valle d'Aosta futura: non lo vediamo nel turismo né sugli altri settori. Manca una visione complessiva dell'evoluzione della società e dell'economia regionale: non troviamo misure concrete per fronteggiare il caro energia, né per dare risposte al commercio in montagna per evitare l'abbandono delle terre alte. Non vediamo un piano marketing, che era stato invocato in Commissione; non ci sono politiche di formazione del personale dell'accoglienza. Sulla riorganizzazione dell'Amministrazione e lo studio della Bocconi, ci sono scadenza fino al 2025, senza indicare però una soluzione. Riguardo alla revisione di finanza locale e riforma dei segretari comunali, si era parlato di un testo unico quale obiettivo molto sfidante, ma ora si abbassa l'asticella e si faranno due riforme. Insomma, quello che manca è un progetto macro che unisca tutti gli obiettivi: se non abbiamo chiaro il disegno, diventa difficile confrontarsi e portare il proprio contributo dal punto di vista politico.»

Per la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, «oggi, vista l'assenza di una maggioranza stabile e del tanto annunciato allargamento dei 18, possiamo dire che l'approvazione di questo DEFR sarà un mero adempimento formale perché, a meno di non essere dei personaggi in cerca di autore, chiunque entrerà in questa maggioranza vorrà dire la sua e influire nelle scelte future. Questo documento non può dare e non dà risposte ai valdostani, perché come si può pensare di programmare i prossimi tre anni di attività ed esplicitare con chiarezza l'azione di governo se questo c'è, non c'è, si allarga, si revisiona, si rimpasta, cambia Presidente, ridefinisce le deleghe e chi più ne ha più ne metta? E non accetto la continua narrazione che sia la minoranza a parlare di questo strano gioco della cavallina attorno alle poltrone, la narrazione di un teatrino. Le pagine dei giornali sono riempite da voi stessi che state dando uno spettacolo molto poco edificante, mentre bisognerebbe lavorare.» Entrando nel contenuto del DEFR, la Consigliera ha detto: «Questo DEFR sembra una bruttissima copia di quello precedente in cui vi sono anche incongruità fra le diverse parti. Di fronte a crisi dei fondamentali economico-sociali e demografici, manca una programmazione coerente, che vada oltre i soliti investimenti sulle funivie. Riguardo al sistema degli enti locali, è condivisibile lavorare sulla revisione della finanza locale, necessaria perché ormai datata e soprattutto nel tempo fortemente snaturata, o sul quadro normativo dei segretari; ma forse prima, o ancor meglio contemporaneamente, di lavorare sui mezzi che consentono di far funzionare il modello organizzativo “enti locali” è necessario pensare a quale modello questi strumenti devono far funzionare. Questo sistema, a partire dalla crisi finanziaria del 2008, ha iniziato ad essere snaturato, con una visione “regionecentrica”, un incremento dei trasferimenti con vincolo, a volte ponendo semplicemente in capo alla finanza locale delle spese del bilancio regionale: è quindi opportuno che si faccia una riflessione. Rispetto all'istruzione per due anni nel DEFR si diceva che si sarebbe risolta la difficile situazione del precariato, al terzo anno, in modo più cauto, si fa notare che praticamente nulla è cambiato. Rispetto a questo non si fa nessun accenno alla vera emergenza relativa agli insegnanti e operatori di sostegno, così come scompare completamente la problematica delle segreterie scolastiche. Passo indietro anche sull'edilizia scolastica dove la visione di insieme non ci pare ancora chiara, dove le palestre passano da quattro a tre e dove non si prendono in considerazione i dati di contesto. Il declino della sanità è sotto gli occhi di tutti e l'obiettivo proposto è un nuovo libro dei sogni più che un obiettivo concreto: si riporta sostanzialmente gran parte del Piano della salute e del benessere fermo in Commissione. Manca un approccio trasversale che metta al centro la persona e i suoi bisogni, attento alle risorse umane, con la pianificazione delle azioni da intraprendere. Apprendiamo inoltre che l'avvio dei lavori dell'ospedale Parini di cui ad oggi non conosciamo la variante e il costo delle opere prenderà avvio nel 2023, intanto altri soldi vengono stanziati per tacconare il Parini, per l'adeguamento sismico del Beauregard e le promesse del presidio unico pian piano svaniscono. Per evitare di prendere ancora in giro i valdostani sarebbe meglio non dichiarare più l'inizio o la fine dei lavori di quest'opera monumentaria di cui non abbiamo nemmeno ancora il parere definitivo della Soprintendenza. Ritroviamo ripetuta per il terzo anno di fila la problematica relativa alle norme su Vigili del fuoco e Corpo forestale per cui nessun passo in avanti è stato fatto. Insomma, questo documento presentato e che voterà una maggioranza non maggioranza non fa altro che dimostrare quanto poco si considerano documenti così importanti.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 1° dicembre, alle ore 9, con il prosieguo dell'esame del DEFR.

 

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Comunicato n° 650 del 1° dicembre 2022
Concluso il dibattito sul DEFR 2023-2025

 

Nella seduta mattutina del Consiglio del 1° dicembre 2022, si è conclusa la discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025.

Il Consigliere della Lega Vallée d'Aoste Erik Lavy ha lamentato «la scarsa attenzione alla montagna nel DEFR: un tema che è appena accennato, senza un disegno complessivo per affrontare il problema dello spopolamento dei territori montani. Ad oggi tre quarti della popolazione valdostana si concentrano sul fondo Valle, ma nel DEFR non si affronta la questione. Si ritiene ancora che la montagna sia un valore fondamentale per la nostra regione? Se sì, allora bisogna invertire il concetto di centro-periferia, dove il centro diventano i territori montani. Sia la pandemia, sia il riscaldamento globale hanno mostrato che la montagna può essere un'opportunità. Ma per far tornare la popolazione ad abitare la montagna c'è bisogno di servizi, di una vera cultura scolastica per conoscere il territorio, di una campagna di marketing per capire le potenzialità della vita nei piccoli comuni, di connessioni internet, di aiuti per gli esercizi di vicinato e, soprattutto, di defiscalizzazione: tutte scelte che potrebbero incidere positivamente per rendere appetibile la vita nelle terre alte. In questo DEFR non si vede una programmazione in questa direzione, quando sappiamo, invece, che è una vera emergenza. Sta a noi scegliere per fare in modo che anche gli "ultimi" che abitano ancora i territori di montagna non diventino delle foto sbiadite di una Valle d'Aosta che non c'è più.»

Il Consigliere Dino Planaz (Lega VdA), ha parlato «di "libro dei sogni": ci aspettavamo una visione un po' più lungimirante nel sostenere e valorizzare i settori fondamentali della nostra economia di cui l'agricoltura è un elemento assolutamente centrale. Se parliamo di zootecnia, manca completamente una visione futura d'insieme, rallentando se non ostacolando lo sviluppo omogeneo di tutte le attività connesse. La valorizzazione del latte ha una visione frammentaria e parziale, che non tiene in considerazione tutta la filiera: dalla produzione alla trasformazione, dalla commercializzazione dei nostri pregiati prodotti caseari alla promozione. Si tratta di un prodotto valorizzante per il nostro territorio che non può essere liquidato con poche righe. Il documento doveva essere improntato sui cambiamenti reali di cui è oggetto il nostro territorio: i terrazzamenti non sono più curati come quelli di un tempo e bisogna prenderne atto e trovare delle soluzioni adeguate. La filiera del legno è completamente sottovalutata. Abbiamo presentato iniziative e impegni in Consiglio per attivarla evidenziando tutte le ricadute positive di cui la regione avrebbe potuto godere: non solo il mantenimento del territorio, ma anche lo sfruttamento di una risorsa energetica rinnovabile di cui, oggi più che mai, si sente il bisogno. Ci rendiamo conto che accumulare il legno in zone montane è decisamente più difficoltoso rispetto alle località di pianura, ma questo è un settore su cui lavorare, su cui scommettere perché può dare risorse aggiuntive al nostro territorio. Questo documento manca di un ragionamento d'insieme e anche di lungimiranza.»

Per il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA), «nel DEFR di quest'anno, in linea con i nostri auspici dell’anno scorso, abbiamo rilevato un cambiamento: ci sono delle schede obiettivo, sono indicate le risorse finanziarie e i tempi di realizzazione. È quindi un pochino meglio rispetto a quelli precedenti. Tuttavia, e cito l'ambito della scuola, le schede obiettivo ricalcano sostanzialmente gli stessi obiettivi definiti negli ultimi due DEFR: risoluzione del precariato, attuazione di una scuola bilingue e aperta al plurilinguismo, prevenzione dell'abbandono scolastico, formazione professionale. Se gli obiettivi sono sempre gli stessi, significa che i problemi non sono stati risolti. Sugli enti locali siamo fermi da tempo: la riforma che doveva essere completata entro la fine del 2021 non è stata fatta e oggi l'obiettivo diventa predisporre due leggi, una sui segretari e uno sulla finanza locale. Bisogna fare le riforme, non le leggi: sarebbe opportuno approvare dei testi unici che semplificano e coordinano le norme in vigore ai fini di una corretta lettura e applicazione. Le leggi vanno più tolte che fatte, semplificando il quadro normativo. Per ora le riforme non le avete fatte. Tra qualche mese saremo a metà Legislatura: se non si agisce ora, le riforme resteranno nel cassetto.»

«Il DEFR ci consente di capire quali sono i finanziamenti che possono essere utilizzati durante l'anno ma è anche uno strumento per valutare il lavoro del Governo: quello che ha effettivamente fatto negli anni passati rispetto a quello che ha detto - ha dichiarato il Consigliere Augusto Rollandin -. Se prendiamo, ad esempio, i finanziamenti europei, statali e regionali vediamo che, gran parte di quello che era stato scritto l'anno scorso, non è stata realizzata e temiamo che, anche per il 2023, si ripeta la stessa cosa. In corso d'anno si apportano molte modifiche anche sostanziali che incidono sul programma di lavoro del governo di cui il DEFR è la bandiera. La questione delle acque è ancora irrisolta e, anzi, si è aggravata ulteriormente. Gli interventi in Commissione paritetica non hanno portato i risultati auspicati e non si vede una conclusione alla questione che è di assoluta rilevanza per la nostra Regione. L'acqua per noi è una ricchezza immensa e se non siamo in che non siamo in grado di gestire e anche questo DEFR non contiene elementi che facciano sperare in una svolta e in una conclusione definitiva a favore della Valle d'Aosta.»

Il Consigliere Diego Lucianaz (Lega VdA) ha parlato «di DEFR che mostra una grande attenzione agli enti locali e al funzionamento della macchina amministrativa, mentre c'è uno scarsissimo interesse per le imprese e le attività economiche che non riescono più a sostenere le spese e i rincari dei costi dell'energia. Ricordo che un terzo delle famiglie valdostane ritiene che la sua situazione economica sia peggiorata e che non migliorerà nei prossimi cinque anni: questa è una vera emergenza. Riguardo alla cultura, apprezzo gli investimenti nel patrimonio monumentale valdostano ma senza una gestione razionale e coordinata, dove manca la promozione degli aspetti culturali valdostani. In tema di trasporti, si parla di idrogeno ma senza un'iniziativa concreta; l'elettrificazione della ferrovia comporterà disagi per anni per poi trovarsi con una linea - sì elettrificata - con una sola rotaia dove viaggiano treni alla velocità in cui andavano nell'Ottocento. Non si parla poi di zona franca: eppure ci sarebbe da discutere sul tema delle fiscalità, in particolare degli oneri di sistema. Infine, nelle 222 pagine del DEFR, ci sono solo due pagine in francese, lo 0,9%: la situazione del francese è allarmante, malgrado questa lingua sia alla base della nostra Autonomia. Cosa vuole fare la maggioranza su questo tema? Ci crede ancora? Autonomisti 4.0 dove volete portarci?».

 

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Comunicato n° 651 del 1° dicembre 2022
DEFR 2023-2025: le repliche della Giunta regionale

 

Nella seduta mattutina del Consiglio del 1° dicembre 2022, dopo la chiusura della discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, sono intervenuti i componenti della Giunta per le repliche.

«Il DEFR è un documento immediato e concreto che certifica le attività svolte e quelle da svolgere da parte dell'Assessorato che rappresento - ha replicato l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Davide Sapinet -. Siamo qui per affrontare i problemi e per risolverli, dando risposte concrete al territorio. In quest'ottica abbiamo attivato un dialogo continuo con tutte le associazioni interessate dai problemi dell'agricoltura e della montagna. Una parte considerevole del nostro lavoro è centrata sulla programmazione europea che ci consentirà di raggiungere obiettivi sfidanti nei prossimi anni. Per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e il presidio del territorio, tra le nostre priorità, figurano la copertura della pianta organica del Corpo forestale e il rafforzamento delle 14 stazioni che compiono un lavoro continuo di controllo e intervengono prontamente nella gestione di emergenze. Abbiamo un'attenzione continua legata ai cambiamenti climatici, così come alla crisi economica. In quest'ottica stiamo lavorando sulla filiera del legno con il rilancio dei cantieri forestali consapevoli che potranno dare grandi opportunità alle imprese del settore. Speriamo in un ritorno alla normalità nel 2023 ma siamo anche intervenuti a supporto delle nostre imprese cercando di non subire la crisi ma di affrontarla con il "bonus entreprise" che ha portato ricadute positive nel settore. Il contesto futuro ci apre a nuove sfide tra cui l'implementazione della rete sentieristica, l'approvazione del programma forestale regionale a sostegno al settore con misure rivolte anche alla zootecnica. La montagna vive un momento difficile, ne siamo consapevoli, ma registriamo anche notizie positive come la presenza di nuovi insediamenti sul territorio: ci sono comuni di media montagna che vivono un piccolo ma significativo aumento demografico generato da dinamiche particolari anche se, è lo sappiamo bene, quello dell'invecchiamento medio della popolazione rimane un problema regionale ed anche nazionale.»

L'Assessore all'istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, Luciano Caveri, ha premesso che «il catastrofismo non abita qui: vedere sempre nero è scarsamente utile per la discussione, a meno che ci si voglia rivolgere ai propri elettori piuttosto che al Consiglio. Certa sicumera, a volte offensiva, non dovrebbe fare parte di una dialettica politica normale.» Entrando nel merito dei temi, l'Assessore ha voluto «tranquillizzare sui fondi europei: la Regione Valle d'Aosta segue in maniera minuziosa questo settore con rapporti solidi con i nostri partner europei, così come è solida la nostra strategia alpina di Eusalp. Lo sforzo nel periodo di programmazione passato è stato ingente, così come è importante che si veda in prospettiva l'insieme di fondi comunitari che dovranno sposarsi con le progettualità derivanti dal PNRR. In questo DEFR, il tentativo è stato quello di fissare degli elementi più puntuali rispetto alle emergenze che noi riteniamo tali: abbiamo quindi acceso un focus specifico su CVA, sulla scadenza delle concessioni nel 2029, sulla Casa da gioco il cui destino è altrettanto centrale in vista della fine di questo periodo tormentato che si concluderà nel 2024. La scuola è uno dei temi più delicati: un settore che vale il 12% del bilancio regionale, con le difficoltà derivanti che non abbiamo un nostro comparto regionale. La diminuzione del numero degli studenti creerà dei problemi, cominceremo a riflettere sull'aumento del numero di insegnanti nelle scuole, lavorando sull'orientamento per arginare l'abbandono scolastico. Il sistema scolastico valdostano è buono e di qualità, con un valido corpo insegnanti. Infine, sulla montagna, con l'Università della Valle d'Aosta aggiorneremo lo studio riguardante i sovracosti, che sono aggravati dai rincari energetici. Per la montagna c'è bisogno di modernità, di infrastrutture, di idee e, soprattutto, di pensare che le Alpi non sono un posto selvaggio, ma una montagna viva, abitata, dove ci sono bambini e appetibile per chi viene da fuori. Sarà importante fare un dibattito all'interno di questo Consiglio, perché dobbiamo andare fieri di essere dei montanari che vivono tra i monti.»

«Il DEFR non è altro che la traduzione di un atto politico in una programmazione concreta - ha specificato l'Assessore al bilancio, Carlo Marzi -. Non è affatto un libro dei sogni ma un documento che contiene azioni precise, frutto della programmazione, improntato al miglioramento dell'azione amministrativa. Stiamo operando con buon senso dando attuazione alla programmazione delle idee inserite nel documento. Esso quindi rappresenta una fotografia di questa maggioranza, della sua visione del futuro e delle idee che vogliamo portare avanti per rispondere nella maniera migliore possibile a un mondo che richiede concretezza.»

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Roberto Barmasse, parlando del metodo con cui si è costruito il DEFR, ha detto: «In coerenza con quanto scritto nel Piano per la salute e benessere sociale approvato dalla Giunta regionale, nel DEFR abbiamo individuato gli obiettivi prioritari e strategici, quantificando le risorse economiche necessarie per ogni annualità. Sono elencate le infrastrutture - ospedali e case di comunità, centrali operative territoriali - ed è anche indicata la riorganizzazione dell'assistenza territoriale adeguata al nostro contesto. Un aspetto centrale è l'attenzione alle risorse umane che lavorano nella sanità: questo tema è quello maggiormente attenzionato dall'Assessorato e dall'Azienda USL e nessuna inerzia può essere attribuita perché stiamo agendo con tutti gli strumenti disponibili, assumendoci responsabilità amministrative per percorrere soluzioni mai perseguite prima da questo Assessorato e al limite delle nostre competenze regionali. Vorrei che fosse chiaro che la mancanza di professionisti sanitari è all'ordine del giorno in tutta Europa: paghiamo gli effetti della spending review e di scelte nazionali che non hanno agevolato gli operatori sanitari né dal punto di vista delle leve motivazionali, né della retribuzione. L'Assessorato si è inoltre preso l'impegno di rivedere alcune disposizioni in materia di assistenza economica per renderli più aderenti ai bisogni emergenti, con particolare riferimento alle nuove povertà. Nel 2023 abbiamo previsto di lavorare ad una nuova modalità di gestione delle politiche sociali attraverso la costituzione di una cabina di regia che avrà il compito di definire il nuovo modello di gestione dei servizi. Sulla politica abitative, ricordo lo stanziamento di 70 milioni di euro destinati all'intervento di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, anche nella logica di abbattimento di circa il 50% delle spese energetiche. Nei primi mesi del 2023 saranno disponibili gli esiti dello studio sulla povertà e da questi discenderanno una programmazione coerente sui prossimi interventi necessari per rispondere ai bisogni emergenti.»

L'Assessore ai beni culturali, turismo, sport e commercio, Jean-Pierre Guichardaz ha evidenziato che: «Le azioni concrete sono quelle su cui la popolazione sarà chiamata a valutare la bontà dell'operato di questo Governo. La macchina amministrativa lavora con passione e dedizione e demonizzare "l'ente pubblico cattivo" non aggiunge niente al dibattito. La nostra azione è il frutto di scelte pluridecennali in cui siamo tutti a vario titolo coinvolti. Sulla cultura, elemento di traino del turismo e reputazionale, stiamo lavorando per valorizzare, tutelare e conservare il nostro patrimonio con continui confronti anche con i gruppi di minoranza e mi sembrava di aver colto una complessiva soddisfazione per quanto è stato fatto nel corso degli anni da me e dai miei predecessori. Per quanto riguarda la valorizzazione dei beni materiali, ricordo che in questi due anni sono stati aperti due castelli su cui si stava lavorando da decenni e si continua a lavorare per rendere moderne e fruibili altre strutture. Abbiamo assegnato finanziamenti certi e considerevoli per garantire la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio. Sull'area megalitica, ricordo che la progettualità per valorizzarla arriva dagli scorsi decenni. La cultura immateriale non dimentica le lingue valdostane ed è stato un altro argomento spesso affrontato con la minoranza: abbiamo fatto investimenti notevoli in vari settori perché crediamo nella salvaguardia di questo nostro grande patrimonio. Non neghiamo i ritardi e i problemi legati alla tutela dei beni culturali ma questo Governo ha fatto delle scelte precise che vanno verso la salvaguardia e la fruibilità di questa parte del nostro patrimonio. Ci vogliono idee e risorse. Continuiamo a lavorare anche nei settori di turismo e commercio per incrementare la reputazione della nostra regione e la sua conoscibilità nella direzione di differenziare la Valle d'Aosta rispetto alle altre regioni attraverso le nostre peculiarità. Il DEFR è il frutto di una scelta programmatica e di rappresentazione di una politica che cerca di essere attenta alle risorse e al loro utilizzo senza rimanere con le mani in mano. È un documento importante ma non è esaustivo: delinea delle tracce e così deve essere letto. Viviamo un periodo storico particolare e noi non siamo degli ingenui che scrivono dei libri dei sogni, il DEFR è un documento concreto.»

L'Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy, ha sostenuto che «questa maggioranza e questo Governo, in particolare, hanno fatto il massimo in una condizione politica sfiancante, difficile da gestire, oltre che in una situazione economica critica. È difficile gestire una maggioranza a 18, ma è altrettanto difficile costruire una nuova maggioranza: il tema aperto è quello del confronto politico per vedere se ci saranno maggioranze più coese in termini di contenuti e non solo di numeri. Sono quindi soddisfatto del lavoro svolto, perché il DEFR rappresenta la nostra visione politica, indica una progettualità e delle azioni da mettere in campo, con risorse finanziarie certe. Con questo DEFR abbiamo cercato di recuperare la mancanza di programmazione degli ultimi anni derivante dall'instabilità politica. C'è una grande attenzione al lavoro: adotteremo un secondo Piano di politiche del lavoro - dopo che per anni non c'è stato nemmeno uno - così come lavoreremo all'alleanza per il lavoro, che deve esprimere una progettualità e un sostegno alla qualità. Intorno al lavoro bisogna mettere le aziende, le forze sociali, l'amministrazione per garantire contratti solidi, aziende con una programmazione futura e la possibilità per i giovani di investire seriamente sul proprio progetto di vita. La Valle d'Aosta deve puntare sulla ricerca, sull'innovazione, sulla qualità, sulle competenze: siamo una piccola comunità e dobbiamo fare qualità, non quantità. Abbiamo bisogno di piccole aziende che siano competitive e che guardino all'export. Sugli impianti a fune, noi abbiamo scritto le azioni che vogliamo portare avanti e che abbiamo già raggiunto: è vero che bisogna costruire strategie nuove, ma intanto abbiamo portato a casa dei risultati facendo investimenti importanti. Questo è un settore che rappresenta tanti posti di lavoro, un fatturato da 100 milioni di euro, un importante indotto sul territorio, una visione competitiva che colloca la Valle su di un panorama internazionale. Il progetto intervallivo delle Cime Bianche per noi guarda al futuro, perché cerca di collegare alcune vallate in punti dove nel futuro si potrà ancora sciare e lo sosteniamo con il massimo rispetto per chi ha idee diverse dalle nostre. Con l'auspicio che si possa cominciare l'anno in una situazione politica più chiara, credo giusto sottolineare la grande azione che è stata svolta con le forze che si avevano in questo periodo.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha sottolineato: «Si è data una lettura del DEFR che sembra essere la descrizione di una realtà amministrativa e socio-economica parallela: una visione molto soggettiva, distorta ma smentita dai fatti. Certamente il dibattito politico all'esterno di quest'Aula non facilita il lavoro, ma di certo non lo ferma. Dopo tanti anni di impasse sul tema del nuovo ospedale, l'anno prossimo sbloccheremo i lavori, così come abbiamo già sbloccato opere ferme da anni come l'aeroporto e Maison Caravex. Abbiamo risposto alla crisi economica, legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina con aiuti che, rispetto alla popolazione, sono tra i più importanti in Italia. Siamo intervenuti anche in altri settori aumentando, ad esempio, le risorse agli enti locali. Il Consiglio regionale, che parla con i suoi atti amministrativi, nonostante l'impasse totale che gli è stata attribuita, negli ultimi due anni ha approvato una media di 35 leggi all'anno rispetto alle 19 leggi degli anni precedenti. Questo è un elemento non banale e indicativo del nostro lavoro. Fa riflettere, poi, la questione sollevata anche in maniera piuttosto accesa sulla possibilità di questa maggioranza di dialogare con Roma. Rivendico l'autonomia di questo Consiglio Valle rispetto alla politica nazionale e il sacrosanto diritto di avere idee e posizioni che non siano per forza appiattite o allineate alla maggioranza di turno a Roma. Davvero vogliamo rifarci alla politica dei rubinetti? La Valle d'Aosta ha una dignità e non ha bisogno di padroni esogeni. Certo il Governo regionale deve coltivare rapporti e stabilire azioni sinergiche con il Governo centrale ma continuando a difendere la propria autonomia. Questo Consiglio Valle avrà ancora la dignità di stare sotto la scritta che è alle nostre spalle o dovremo cambiarla con la narrazione delle gesta di qualche personaggio lombardo?»

Il dibattito sul DEFR prosegue ora con l'esame dei 34 ordini del giorno depositati in Aula.

 

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Comunicato n° 652 del 1° dicembre 2022
DEFR 2023-2025: approvati due ordini del giorno su adozione lavorativa a distanza e stoccaggio risorse idriche

Nella seduta mattutina del 1° dicembre 2022, il Consiglio ha iniziato la discussione dei 34 ordini del giorno collegati al Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, di cui 15 sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste, 13 del gruppo Forza Italia, 5 del gruppo Pour l'Autonomie e 1 congiunto dei gruppi UV, Lega VdA, AV-VdAU, GM, FI, PlA, FP-PD.

Ordini del giorno approvati

Approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato dal gruppo Lega VdA, emendato in accordo con l'Assessore al lavoro, che impegna il Governo ad approfondire il funzionamento del modello utilizzato in Provincia di Lecco "adozione lavorativa a distanza" per incrementare le politiche e gli strumenti a favore dell'inclusione lavorativa delle persone disabili.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha ricordato che «ancora oggi sono numerose le persone con disabilità che restano escluse dal mondo lavorativo. Nella nostra regione sono molte le aziende che incorrono in sanzioni perché non assumono persone con disabilità o appartenenti a categorie protette. La Provincia di Lecco ha invece attivato con successo i tirocini di "adozione lavorativa a distanza", un percorso di integrazione socio-lavorativa, realizzato in accordo con le aziende soggette agli obblighi di cui alla legge 68/99 rivolto a persone disabili con problematicità tali da non poter essere collocate in nessun contesto produttivo aziendale ma inseribile in un ambito protetto con tempi e modi personalizzati. Fino ad oggi le "adozioni" attivate sono 396 e 80 di queste sono sfociate in un regolare rapporto di lavoro. Certo si tratta di uno sforzo aggiuntivo richiesto alle strutture amministrative ma non dimentichiamo che l'emarginazione, spesso, costa di più dell'integrazione. Noi crediamo che anche la nostra Regione dovrebbe seguire questo percorso perché la piena inclusione delle persone con disabilità, passa anche attraverso l'integrazione nel mondo del lavoro.»

L'Assessore al lavoro, Lugi Bertschy, ha espresso il favore del Governo all'ordine del giorno proponendo alcuni emendamenti alle premesse e nell'impegnativa.

Il Consiglio ha approvato, con due voti di astensione (PCP), un ordine del giorno proposto dal gruppo Lega VdA ed emendato in accordo con l'Assessore al territorio, riguardante la semplificazione delle procedure per bacini di stoccaggio delle risorse idriche.

In particolare, il testo impegna il Governo regionale ad avviare un processo di definizione di una procedura semplificata dal punto di vista urbanistico e ambientale nel caso di realizzazione di piccoli invasi non rientranti nella normativa regionale in materia di dighe e di volume inferiore a 100 metri cubi da destinare ad usi agricoli per l'intercettazione delle acque meteoriche e degli esuberi di portata dei corpi idrici, da parte di enti, di consorzi e di privati, compresa la redazione di linee guida capaci di indirizzare, con immediatezza, una corretta progettazione agli effetti tecnici, ambientali e paesaggistici, il tutto finalizzato a favorire l'innesco di dinamiche capaci di contrastare l'inaridimento del suolo.

Il Consigliere Luca Distort ha richiamato «l'andamento meteorologico dell'anno che ha registrato precipitazioni particolarmente scarse, rafforzando il rischio di desertificazione del nostro territorio. Per la prevenzione degli effetti della siccità, alcune Regioni hanno già avviato, parallelamente alla realizzazione di invasi di stoccaggio per l'acqua, anche politiche di incentivazione alla realizzazione di micro-bacini da parte di aziende e di soggetti privati, mediante finanziamenti a tasso agevolato. Oltre alle difficoltà di natura economica, sussistono problematiche di tipo autorizzativo derivanti dalla disciplina urbanistica in vigore. Ecco perché chiediamo di avviare una revisione di tale disciplina al fine di garantire una corretta politica di incentivazione allo stoccaggio delle acque, per contribuire alla resilienza del nostro territorio e per sostenere, in particolare, le aziende agricole e i consorzi nella realizzazione di piccoli invasi a servizio della loro attività.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha proposto di emendare le premesse e l'impegnativa dell'iniziativa sulla base di una serie di considerazioni sulla disciplina degli invasi.

Ordine del giorno respinto

È stata respinta, con 20 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PCP) e 15 a favore (Lega VdA, PlA, FI), l'iniziativa del gruppo Lega VdA che voleva impegnare il Governo regionale ad interagire con la società INVA, ai fini della massima efficienza, nell'organizzazione dell'attuazione del servizio di telemedicina territoriale regionale.

La Consigliera Raffaella Foudraz ha sottolineato che «in tutta Italia si andrà sempre più nella direzione di incentivare e accrescere l'assistenza ai pazienti tramite l'utilizzo della telemedicina: per attuare questa modalità di cura occorre però che vi sia una organizzazione efficiente e capillare sul territorio e avvalersi di società che già operano per l'amministrazione regionale nel settore della tecnologia e della digitalizzazione. Abbiamo appreso in Commissione che su questo tema non c'è mai stata una interlocuzione tra l'Amministrazione regionale e INVA che si occupa proprio di innovazione tecnologica e di cui la Regione è azionista al 75%.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto che «nell'ambito del PNRR è previsto un sub-investimento in materia di telemedicina che riconoscerà dei finanziamenti sulla base di un piano operativo regionale, che è in fase di redazione. Sono due le possibilità di realizzazione: attraverso una piattaforma regionale già esistente da implementare e integrare con la piattaforma nazionale o la totale sussidiarietà a livello nazionale. Non rimane quindi spazio per una terza soluzione, ossia avvalendosi della società inhouse. Pertanto l'ordine del giorno non può essere accolto.»

I lavori del Consiglio riprendono alle ore 15.

 

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Comunicato n° 653 del 1° dicembre 2022
DEFR 2023-2025: approvati quattro ordini del giorno del gruppo Lega VdA

 

Nella seduta pomeridiana del 1° dicembre 2022, il Consiglio ha trattato 12 ordini del giorno del gruppo Lega Vallée d'Aoste collegati al Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, di cui quattro approvati, sette respinti e uno ritirato.

Ordini del giorno approvati

Il Consiglio ha approvato, con 32 voti a favore e 2 astensioni (PCP), un ordine del giorno della Lega VdA, così come emendata in accordo con l'Assessore alle politiche sociali, che impegna a predisporre ogni attività necessaria al fine di valutare anche in Valle d'Aosta l'eventuale applicazione del Fattore Famiglia quale strumento integrativo per definire le condizioni economiche e sociali della famiglia che accede alle prestazioni sociali e ai servizi a domanda individuale.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha specificato che «il Fattore Famiglia è un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che, integrando l'ISEE, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni, può favorire l'accesso ai servizi alle famiglie. Questo Fattore tiene conto di numerosi elementi, come il numero dei figli, le fasce di età, le conseguenze derivanti da una separazione, la diversificazione delle condizioni di disabilità e di non autosufficienza, le condizioni abitative alla luce del numero di componenti il nucleo familiare. Esso introduce un livello di reddito non tassabile (cosiddetta "no tax area") e risponde alla richiesta di maggiore giustizia sociale nell'erogazione del sostegno alle famiglie in difficoltà. Secondo noi una buona amministrazione dovrebbe erogare prestazioni agevolate a chi è in stato effettivo di bisogno: garantire il sostegno alle famiglie è quindi una scelta politica strategica.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha parlato di misura che «è già in valutazione dai nostri uffici e che è trasversale ai vari Assessorati: vi è l'intenzione di procedere ad un approfondimento della materia e quindi ritengo accoglibile la proposta, pur con una modifica nell'impegnativa.»

Il Consiglio ha approvato, con 32 voti a favore e 2 astensioni (PCP), l'ordine del giorno della Lega VdA che impegna il Governo regionale, qualora venisse portato a compimento il progetto di ampliamento dei confini territoriali del Parco naturale Mont Avic, a mantenere la sede dell'Ente nel territorio di Champdepraz in cui fu istituito in origine il Parco stesso.

Il Consigliere Dennis Brunod, considerato che nel DEFR tra i punti chiavi dell'Assessorato dell'ambiente vi è il potenziamento del sistema delle aree naturali protette, ha specificato: «Il Parco del Mont Avic è stato istituito con legge regionale nel 1989 sul territorio di Champdepraz, dove ha sede l'Ente. Solo successivamente, nel maggio del 2003, sono stati ampliati i confini del Parco nell'area denominata vallone di Dondena, nel comune di Champorcher, portando a raggiungere un'estensione complessiva pari a 5.747 ettari. Visto che per il triennio 2023-2025 e oltre si prevede di ampliare ulteriormente il Parco, noi riteniamo importante che sia riconosciuta la sua sede storica, la centralità del territorio di Champdepraz e gli investimenti fatti.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha accolto con favore l'iniziativa, «anche perché non c'è nessuna volontà da parte nostra di spostare la sede, anche in virtù degli investimenti che sono stati realizzati nel tempo.»

È stata approvata all'unanimità l'iniziativa della Lega VdA, così come emendata in accordo con l'Assessore all'agricoltura, che impegna il Governo a predisporre e individuare, ai fini di un'ottimale frequentazione della rete escursionistica, entro la primavera del prossimo anno, delle informazioni generali e indicazioni operative di concerto con gli enti locali valdostani, in attesa di arrivare ad una regolamentazione definitiva della materia.

Il Consigliere Dennis Brunod ha evidenziato che uno degli obiettivi rilevanti del DEFR «è la promozione e la manutenzione della rete escursionistica regionale, nell'ottica dell'implementazione della sua fruibilità, anche ai fini cicloturistici, previa adozione di apposita regolamentazione e conseguente mappatura degli itinerari con posa di idonea segnaletica. Per questo obiettivo sono stimate risorse finanziarie pari 350mila euro per il biennio 2023-2024. Tenuto conto dell'utilizzo crescente di sentieri e strade poderali da parte di escursionisti e cicloturisti, diversi Comuni hanno gestito in modo autonomo e singolare le problematiche derivanti dalla frequentazione condivisa di alcuni sentieri e itinerari: sarebbe quindi opportuno che l'Assessorato, nell'attesa di una normativa ad hoc, individui e fornisca delle indicazioni omogenee a tutti gli enti locali per la fruizione ottimale di questa rete.»

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, nell'accogliere l'ordine del giorno «perché ricalca gli obiettivi indicati nel DEFR» ha chiesto una modifica all'impegnativa: «Non è possibile approvare una normativa transitoria nell'attesa di una regolamentazione della materia: quello che possiamo fare, invece, è dare delle istruzioni operative al CELVA che deve essere parte attiva di questo processo e che fa parte del tavolo tecnico sull'utilizzo della rete sentieristica valdostana.» 

L'ordine del giorno depositato dal gruppo Lega VdA è stato approvato con 32 voti a favore e 2 contrari (PCP) e impegna il Governo regionale a rilanciare, nell'ambito delle interlocuzioni con le autorità francesi, il tema della realizzazione di un tunnel tra La Thuile e i Comuni francesi di Séez e Bourg­Saint-Maurice ad uso turistico quale alternativa di percorribilità continuativa del confine ovvero anche potenziale volano di attrattività e collegamento tra realtà turistiche confinanti.

«Il calendario degli interventi di manutenzione e dei lavori del Tunnel del Monte Bianco e di quello del Gran San Bernardo hanno generato una serie di problematiche e di preoccupazioni espresse anche dagli operatori locali e nazionali - ha dichiarato il Vicecapogruppo Stefano Aggravi -. Le autorità dei Dipartimenti della Savoia e della Regione Auvergne-Rhônes-Alpes hanno più volte sottolineato la necessità di trovare una soluzione di percorribilità alternativa con la Valle d'Aosta per tutto l'arco dell'anno che è ormai sempre più necessaria. Anche il referendum del comune di La Thuile per la realizzazione di una galleria di collegamento ad uso turistico con la Francia ha riscontrato il favore della popolazione. La questione dei collegamenti, oltre ad essere interessante dal punto di vista turistico, ha una sua evidenza anche sul fronte della sicurezza, garantendo una via alternativa rispetto a quelle tradizionali.»

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, annunciando il voto favorevole del Governo, ha specificato che «è sempre bene distinguere la realtà dai sogni. L'impegno contenuto in questo ordine del giorno è interessante anche se, al momento, le autorità francesi non sono interessate al collegamento attraverso il Piccolo San Bernardo. Ricordo inoltre che la costruzione di un'eventuale galleria a La Thuile avrebbe dei costi stratosferici e sarebbe necessario intervenire sull'ammodernamento della strada sul versante francese e del rifacimento del manto stradale.  Assumiamo volentieri l'impegno a confrontarci con le autorità francesi anche per quanto riguarda il reperimento dei fondi: mi impegno a riferire in Consiglio le posizioni e le intenzioni francesi e, conseguentemente, quelle che assumeremo noi.»

Ordini del giorno respinti

Respinto l'ordine del giorno del gruppo Lega VdA, con 18 voti di asten sione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), volto ad impegnare il Governo regionale a rivedere la legge regionale n. 5/2013 (direttive per l'esercizio dell'attività commerciale) per adattarla alle mutate esigenze del contesto socio economico attuale e al fine di incrementare e potenziare l'offerta commerciale per evitare i fenomeni di desertificazione commerciale summenzionati.

«È davvero importante tutelare il commercio al dettaglio che è una parte importante del nostro tessuto economico e sociale soprattutto in questo periodo di gravi difficoltà economiche in cui si è registrata la chiusura di un numero impressionante di esercizi commerciali, in Valle come nel resto del territorio nazionale - ha commentato il Consigliere Christian Ganis -. Bisogna intervenire per attualizzare la legislazione regionale adeguandola alle nuove esigenze e all'obiettivo di rilancio del settore. È importante non perdere altro tempo perché bisogna e dare risposte concrete ed efficaci per rispondere a questo preoccupante fenomeno di "desertificazione commerciale" che ha ricadute negative anche sul popolamento delle nostre piccole realtà di montagna.»

L'Assessore al commercio, Jean-Pierre Guichardaz, ha definito la proposta «interessante e sicuramente utile ma già in passato la Regione aveva tentato di tutelare e sostenere le piccole imprese con una legge che poneva limiti alle grandi strutture di vendita. Purtroppo questa norma è stata dichiarata incostituzionale nel 2014 in quanto contrastava con i principi eurounitari della libera concorrenza. Riproporre questa linea di azione significa andare verso un ulteriore pronunciamento di incostituzionalità.»

Il Consiglio ha respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un ordine del giorno della Lega VdA volto a predisporre una modifica della legge regionale 3/2013 in materia di politiche abitative, che permetta il pagamento dei costi delle utenze tenendo conto del livello di ISEE del nucleo e delle reali disponibilità economiche. Il testo sollecita inoltre a modificare le disposizioni che impongono il collegamento obbligatorio al teleriscaldamento di numerosi alloggi di edilizia residenziale pubblica, permettendo la scelta di operatori economicamente più vantaggiosi.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha richiamato quanto emerso dalle audizioni delle associazioni dei consumatori sui costi delle bollette degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: «Il teleriscaldamento ha fatto registrare aumenti del 140% e numerosi assegnatari di alloggi ERP hanno annunciato di aver staccato il riscaldamento per l'impossibilità di far fronte alle spese. La legge 3 del 2013 non prevede nulla riguardo alla determinazione di bollette sostenibili per i nuclei in condizione di difficoltà. Ci sono poi da considerare gli obblighi posti rispetto all'allaccio obbligatorio al teleriscaldamento e l'impossibilità, per chi si trova in una condizione di necessità stabile, di accedere alle disposizioni della morosità incolpevole. Negli alloggi ERP, il costo dell'affitto viene determinato sulla base dell'ISEE, ma non sui costi dell'energia: noi crediamo che, in questo momento di crisi economica ed energetica, sia necessario intervenire, perché le persone rischiano veramente di essere buttate fuori dai loro alloggi

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha replicato che «riguardo alla modifica della legge 3/2013   si sta facendo un ragionamento con ARER su questo aspetto; è inoltre necessario il reperimento di risorse economiche che ora non è stato possibile avere. Mentre sul secondo punto, non vi è evidenza di un maggior costo del teleriscaldamento rispetto ad altre fonti di riscaldamento; inoltre l'allacciamento al teleriscaldamento rientra nella politica aziendale di ARER al fine anche di ridurre i rischi per la sicurezza. Pertanto, l'ordine del giorno non può essere accolto. Ricordo, peraltro, che la misura "Bonus social" dà un finanziamento minimo di 770 euro alle famiglie con un reddito tra 0 e 6mila euro: credo quindi che siamo venuti incontro alle famiglie in difficoltà.»

Respinto l'ordine del giorno del gruppo Lega VdA, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM)  e 16 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), che intendeva impegnare il Governo regionale a prevedere, come una delle priorità del settore turistico, la realizzazione di un nuovo Piano di marketing strategico della Valle d'Aosta che definisca le linee guida attraverso le quali si sviluppino tutte le azioni conseguenti da porre in essere.

Il Consigliere Dennis Brunod ha segnalato che «l'ultimo Piano di marketing strategico della Valle d'Aosta risale al 2008 ma nel DEFR si parla diffusamente della necessità di una riforma dell'organizzazione turistica regionale per arrivare a un nuovo modello più performante fondato sulla creazione di un ente unico preposto al marketing e alla promozione dell'offerta turistica in tutte le sue declinazioni di prodotto e di servizio che superi le sovrapposizioni di competenza tra le varie strutture dell'Amministrazione. Per questo motivo la realizzazione di un nuovo Piano di marketing strategico è decisamente prioritaria.»

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, chiedendo il ritiro dell'ordine del giorno, ha definito «apprezzabili le premesse dell'iniziativa che riconosce il lavoro della maggioranza svolto fino a ora. La questione della promozione e comunicazione della Valle d'Aosta richiede una pianificazione preventiva e un disegno di lungo respiro, una visione a 360 gradi del territorio e la possibilità di operare trasversalmente in tutti i settori del territorio sotto un'unica regia. L'ultimo piano di marketing risale a un decennio fa e l'allora maggioranza ha deciso di non replicarlo fino a quando non si fosse concluso l'iter costitutivo dell'ente unico. Attualmente non possiamo assumerci l'impegno richiesto perché la stesura di questo documento articolato trova come base di partenza una serie di dati che, al momento, non sono ancora disponibili ma che sono essenziali, ad esempio, per definire i criteri di distribuzione delle risorse e il ruolo complementare dei comuni. Il Piano è assolutamente necessario ma, affinché sia efficace, bisogna procedere con un percorso di sistema per attuarlo in maniera organica.»

È stata respinta, con 20 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, PlA, FI), l'iniziativa della Lega VdA che invitava a prendere in considerazione la possibilità di promuovere i distretti del commercio quali strumenti innovativi per il presidio commerciale del territorio, il mantenimento dell'occupazione e la gestione di attività comuni finalizzate alla valorizzazione del commercio.

Il Consigliere Christian Ganis ha spiegato: «I distretti del commercio sono ambiti territoriale nei quali gli enti pubblici, i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio un fattore di innovazione integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio per accrescere l'attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle imprese commerciali. Un esempio sul nostro territorio è quello di viale Conte Crotti di Aosta, la cui organizzazione in aggregazione commerciale un interessante esempio di aggregazione commerciale. Sarebbe opportuno tutelare e potenziare il commercio al dettaglio favorendo il commercio al dettaglio, sempre più interessato dalla "deserti le attività di vicinato, i locali storici e il commercio ambulante, settori maggiormente esposti alle crisi socio-economiche, con iniziative come questa che sono già attive in altre regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto.»

«Da sempre la Regione ha investito risorse per il sostegno della piccola media impresa, per gli esercizi di vicinato che sono presidi importantissimi del nostro territorio - ha precisato l'Assessore al commercio, Jean-Pierre Guichardaz -. Abbiamo analizzato le iniziative di sostegno al commercio attuate da regioni limitrofe e vorrei precisare che il bando del Piemonte, ad esempio, stanzia 500mila euro per tutti i distretti commerciali. La Valle d'Aosta, con una popolazione decisamente inferiore, ha stanziato la stessa somma per agevolare gli esercizi di vicinato. I fondi sono stati aumentati a 650 mila euro nel 2021 e quest'anno sono saliti a 900 mila euro. I dati dimostrano che il Governo è costantemente impegnato sul fronte del sostegno alle piccole medie imprese e riteniamo che la linea che abbiamo scelto vada nella direzione giusta.»

È stata respinta, con 20 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, PlA, FI),  l'iniziativa con cui il gruppo Lega VdA chiedeva al Governo di predisporre una misura di sostegno per i genitori separati o divorziati attraverso l'erogazione di contributi economici per l'abbattimento del canone annuo di locazione in immobili adibiti a propria abitazione.

«Separarsi costa e, oltre ad avere pesanti ricadute sulla vita personale e familiare, ha anche un impatto sociale di grande importanza: nella platea dei nuovi poveri figurano i genitori separati che spesso si trovano a vivere in auto e a mangiare alle mense sociali - ha evidenziato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il perdurare dell'emergenza sanitaria ha ulteriormente acuito le difficoltà sociali ed economiche di queste persone che non sempre riescono ad usufruire delle normali misure di sostegno per la locazione. Noi riteniamo che il primo aiuto da dare sia rappresentato dalla sicurezza dell'abitazione. La Regione Lombardia ha introdotto misure di sostegno per l'erogazione di contributi economici per l'abbattimento del canone annuo di locazione di immobili adibiti a propria abitazione e noi dovremmo seguire questo esempio.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha commentato: «Questo è un problema reale che deve essere attentamente valutato dal punto di vista sociale ed economico. Per quanto riguarda la locazione, se le persone hanno requisiti richiesti, possono accedere alle misure di sostegno già attive. Ci prendiamo comunque l'impegno di approfondire la questione rappresentata.»

Respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA PCP, FI), l'ordine del giorno con cui il gruppo Lega VdA chiedeva al Governo di predisporre entro i primi mesi del 2023 la verifica delle azioni di valorizzazione e promozione del settore agricolo, di cui alla legge regionale 17/2016 (disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale) e della delibera della Giunta regionale n. 208 del 28 febbraio 2022, in modo tale da sfruttare al meglio la grande potenzialità e visibilità che possono portare eventi e manifestazioni che allo stesso tempo promuovono e valorizzano diversi ambiti ed eccellenze del nostro territorio.

Il Consigliere Dennis Brunod ha sottolineato che «è molto importante prevedere un aggiornamento della normativa che consenta la possibilità di promuovere, valorizzare e sostenere anche le manifestazioni e iniziative di tipo sportivo.  Si tratta di eventi che, al pari degli altri, hanno la finalità di mettere in evidenza e in sinergia le eccellenze del nostro territorio. Questo deve necessariamente avvenire attraverso la modifica della normativa che, attualmente, non prevede la possibilità di erogare contributi pubblici a questo genere di iniziative.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha sottolineato che «la legge 17/2016 si occupa della valorizzazione delle filiere corte e della cultura rurale e non di eventi sportivi. È comunque in corso un adeguamento della norma che deve essere uniformata ai regolamenti eurounitari ma che non interverrà nel senso auspicato dall'ordine del giorno. Speriamo comunque che il 2023 sia un anno di ritorno alla normalità e che ci consenta di promuovere e incentivare questo tipo di iniziative anche in collaborazione con gli altri Assessorati.»

L'Assemblea ha respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA, FI, PCP), un ordine del giorno della Lega VdA che sollecitava, entro il primo semestre 2023, a presentare alle competenti Commissioni consiliari il disegno di legge sulla multifunzionalità in agricoltura.

La Consigliera Raffaella Foudraz ha richiamato «l'assoluta necessità di una norma unica che disciplini la materia nella sua multifunzionalità: agriturismo, agricoltura sociale, enoturismo, produzione di energia da fonti rinnovabili, attività manutentive, trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Le attività del settore rivestono una grande importanza non solo per il tessuto economico-sociale regionale ma anche e, soprattutto, per gli aspetti turistici e ambientali, conservandone e valorizzandone il territorio. Sono ormai due anni che nel DEFR si parla di legge sulla multifunzionalità, che è molto attesa dal comparto agricolo: noi riteniamo che sia giunta l'ora di approvarla e con questa iniziativa vogliamo dare un'accelerazione all'iter.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha convenuto sull'importanza di questa legge che «il comparto si aspetta e siamo pienamente consapevoli di queste aspettative. Il processo di predisposizione è in atto, i confronti sono diversi: se questi saranno celeri, avremo presto un testo di legge, ma crediamo anche che sia fondamentale fare un buon lavoro, sentendo tutte le categorie. È sempre delicato prendere degli impegni di arco temporale, quindi propongo il ritiro dell'iniziativa o in alternativa ci asterremo.»

È stato ritirato dai proponenti un ordine della Lega VdA riguardante il patrimonio beni culturali.

 

SC-LT

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Comunicato n° 654 del 1° dicembre 2022
DEFR 2023-2025: approvati sei ordini del giorno del gruppo Forza Italia

 

Nella seduta pomeridiana del 1° dicembre 2022, il Consiglio ha trattato 13 ordini del giorno del gruppo Forza Italia collegati al Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, di cui 6 approvati, 5 respinti e 2 ritirati.

Ordini del giorno approvati

Il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno del gruppo Forza Italia, così come emendato in accordo con il Presidente della Regione che impegna il Governo alla predisposizione quanto prima e, possibilmente, entro il 30 marzo 2023 di un provvedimento legislativo utile all'istituzione di un comparto soccorso e sicurezza della Regione, così come da intendimenti condivisi nell'incontro del 20 aprile 2022.

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato «l'impegno della Giunta di costituire un tavolo per affrontare la questione dell'equiparazione previdenziale ed economica del Corpo Forestale e di quello dei Vigili del fuoco. Lo schema di norma di attuazione è già stato presentato e votato nella Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha comunicato «la volontà del Governo di chiudere la questione quanto prima: già nella primavera scorsa è stato avviato il percorso sulla gestione dell'emergenza in Valle d'Aosta; un'impegnativa in questa direzione era già stata presa nel confronto del 20 aprile ed è stato ribadito il nostro impegno in occasione dell'iniziativa consiliare del 21 giugno.»

L'Assemblea ha approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo Forza Italia che impegna il Governo a domandare, nella sua autonomia, all'Università della Valle d'Aosta di definire - se richiesto - apposite iniziative di sostegno a studenti caregiver.

«Anche in Valle d'Aosta - ha detto il Capogruppo Pierluigi Marquis - c'è la possibile presenza di studenti caregiver che, in quanto persone che si prendono cura di familiari con disabilità che non possono svolgere in maniera autonoma le attività quotidiane, sono costretti a confrontarsi con difficoltà che possono avere un impatto considerevole sulla gestione degli impegni accademici. Il diritto allo studio universitario, oltre ad essere supportato con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, può e deve essere garantito anche attraverso azioni e interventi non necessariamente di carattere economico. Sostenerli attraverso percorsi specifici e individualizzati, accompagnandoli nel loro progetto formativo, valorizzando il loro impegno nei confronti dei familiari e riconoscendone la valenza sociale, può aiutarli a sentirsi pienamente inclusi nel contesto universitario.»

L'Assessore all'università, Luciano Caveri, si è detto d'accordo, in quanto «l'Università della Valle d'Aosta non conosce l'entità del fenomeno, ma è importante offrire a questi studenti un percorso che tenga conto di questa loro condizione umana.»

L'Assemblea ha approvato all'unanimità un ordine del giorno del gruppo Forza Italia, così come emendata in accordo con l'Assessore alle opere pubbliche, che impegna la Giunta a predisporre, entro i primi 60 giorni del prossimo anno, un confronto con la Direzione ANAS per: chiedere riscontri rispetto alle realizzazioni programmate e sugli investimenti pianificati, informando conseguentemente il Consiglio regionale per mezzo della Commissione competente sull'esito del confronto; richiedere ad ANAS di verificare la possibilità, nell'ambito della propria organizzazione interna, di rafforzare la struttura presente nella Regione Autonoma Valle d'Aosta, al fine di mantenere alta l'attenzione sul presidio di un territorio che vede la presenza di due assi di collegamento viario di strategica importanza a livello internazionale.

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato che «vari tratti di strada a lunga percorrenza sono pericolosi: sulla strada statale 26, ad esempio, nel tratto Nus/Saint-Pierre, si rilevano pericolosi incidenti stradali. La messa in sicurezza della viabilità e delle infrastrutture stradali è un'attività fondamentale dell'Amministrazione regionale che deve interfacciarsi anche con l'ANAS.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha confermato che l'iniziativa presentata: «Va nella direzione in cui si sta muovendo il Governo: il Piano rotatorie è stato realizzato per la parte di competenza regionale e comunale ma abbiamo sollecitato ANAS ad attivarsi per quanto di sua competenza sulle rotonde di Nus, Verrayes, Pré St. Didier, St. Vincent e Morgex. Per quanto riguarda gli interventi sulle strade statali 26 e 27 è alta l'attenzione e continue le interlocuzioni.»

Approvata all'unanimità una iniziativa del gruppo Forza Italia, così come emendata in accordo con l'Assessore alla sanità, che sollecita il Governo a presentare entro 60 giorni alla Commissione consiliare competente il piano di riorganizzazione della medicina del territorio.

Il Capogruppo Pierluigi Marquis ha ritenuto «non più prorogabile una profonda riorganizzazione della medicina del territorio, che punti al potenziamento dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali garantiti sul territorio, poiché soltanto una montagna che non si chiude ai servizi di prossimità può essere una montagna realmente vivibile e fonte di opportunità e di sviluppo per le famiglie e imprese. La prima e più urgente riforma da compiere, anche alla luce dell'attuale carenza di medici di base a servizio delle diverse comunità locali, dovrà puntare a un più puntuale coinvolgimento dei medici di medicina generale nell'ambito di una medicina di base concepita come realtà aggregativa di medici che lavorano insieme e in sinergia con il presidio ospedaliero e con i presidi medico-sanitari locali, che dovranno diventare il fulcro del sistema territoriale e di prevenzione.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha condiviso «le preoccupazioni espresse dall'ordine del giorno: la questione delle aggregazioni tra medici è una delle prime questioni che mi sono state sottoposte quando sono arrivato all'Assessorato. Questione che è stata ripresa e inserita nel Piano per la salute e il benessere sociale approvato dalla Giunta ad aprile scorso e all'attenzione delle Commissioni. Una volta che sarà approvato il piano di riorganizzazione della medicina del territorio non abbiamo nessun problema ad illustrarlo in quinta Commissione.»

L'Assemblea ha anche approvato all'unanimità l'ordine del giorno del gruppo Forza Italia, che sollecita il Governo a dare indirizzo affinché nella raccolta di informazioni per la redazione del piano della povertà vengano coinvolte tutte le associazioni di volontariato, il Banco alimentare, la Caritas e la San Vincenzo De' Paoli, che operano nell'ambito del sostegno sociale alle famiglie e l'Ordine degli assistenti sociali.

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato che «stiamo assistendo a una rimodulazione del tessuto sociale rispetto a un processo di impoverimento delle famiglie che si sommano a quelle che vivono già in un contesto di povertà significativo determinato da tanti fattori tra cui la mancanza di lavoro, l'impossibilità di pagare un affitto e, quindi di avere una casa. Le risorse pubbliche sono state distribuite senza avere un piano preciso della povertà che sarà pronto solo a marzo 2023.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, annunciando il voto favorevole della maggioranza ha spiegato che: «si sta svolgendo un'analisi quantitativa e anche qualitativa della povertà e l'iniziativa del gruppo va nella direzione che abbiamo già intrapreso

Approvato all'unanimità l'ordine del giorno del gruppo Forza Italia, così come emendato dal Presidente della Regione, che impegna a presentare alla Commissione consiliare competente, entro 90 giorni dalla presentazione dello studio commissionato all'Università Bocconi, il piano di riorganizzazione logistica degli uffici dell'Amministrazione regionale.

«A settembre del 2021 - ha specificato il Capogruppo Pierluigi Marquis - la Giunta ha dato mandato ad un gruppo di lavoro di predisporre delle proposte di ridistribuzione logistica delle sedi dell'Amministrazione regionale, corredate dalla stima dei costi e dei tempi, con l'obiettivo di contenere i costi per le locazioni, per migliorare la fruibilità e l'accessibilità del pubblico.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha spiegato che «questo è stato un primo lavoro di base che non dà delle soluzioni definitive, ma che ha individuato dei punti logistici sui quali occorre intervenire: Palazzo Narbonne, Palazzo Perrod, Palazzo Roncas. Tuttavia, la logistica segue l'organizzazione e non viceversa: in questo momento abbiamo incaricato la Bocconi per una riforma della struttura organizzativa, dopodiché potremo pensare alla riorganizzazione logistica.»

Ordini del giorno respinti

L'Assemblea ha respinto, con 17 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un ordine del giorno del gruppo Forza Italia che impegna il Governo regionale a rivedere entro 90 giorni la misura della morosità incolpevole estendendola a tutti i cittadini che versano nella stessa difficoltà economica rendendola adeguata al bisogno delle persone in maggiore difficoltà.

«La risposta al problema della morosità incolpevole data con la delibera di Giunta 974 del 2022 - ha osservato il Capogruppo Pierluigi Marquis - è stata circoscritta agli inquilini di edilizia residenziale pubblica, senza peraltro corrispondere alle difficoltà che il target manifesta, mentre non è stata prevista per gli inquilini del mercato libero. La Giunta stessa ha affermato che questa manchevolezza costituisce un'ingiustizia nei confronti dei cittadini a parità di capacità di reddito patrimoniale. Visto il crescente numero di cittadini che sono in difficoltà a onorare gli impegni di pagamento dell'affitto e delle spese accessorie, noi riteniamo importante estendere la misura della morosità incolpevole anche al mercato privato.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha chiesto «il ritiro dell'ordine del giorno in quanto il Governo ha già dichiarato la necessità di apportare questa modifica nel corso di numerose iniziative di attività ispettiva presentate in Consiglio.»

L'Assemblea ha respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un ordine del giorno del gruppo Forza Italia che voleva impegnare il Governo a costituire, entro 60 giorni, una commissione tecnico-politica che potesse confrontarsi per affrontare le tante criticità emerse rispetto alla legge 3/2013 e provvedere a proporre al Consiglio regionale le conseguenti modifiche.

Il Consigliere Mauro Baccega ha sottolineato che «la legge 3/2013 è ormai superata e inadeguata a dare risposte concrete nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica, dimostrando anche tutti i suoi limiti in ambito sociale, particolarmente per quanto riguarda la morosità incolpevole. È necessario rivedere con urgenza la materia soprattutto in questo momento di grave crisi per dare risposte concrete alla gente.»

«Chiediamo il ritiro dell'ordine del giorno in quanto il Governo si è già assunto nel corso delle precedenti iniziative l'impegno richiesto», ha dichiarato l'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse.

L'Assemblea ha respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 15 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un ordine del giorno del gruppo Forza Italia che impegnava il Governo regionale ad effettuare una mappatura dettagliata di tutti gli impianti sportivi comunali presenti in Valle d'Aosta al fine, e, se del caso, estendere l'interesse regionale in ordine alla compartecipazione alle spese di realizzazione, riqualificazione, messa a norma ed efficientamento degli stessi.

«Il Palaghiaccio e il Palaindoor, la questione del maneggio coperto, hanno evidenziato, ognuno con le loro vicissitudini ancora non risolte, la necessità di procedere ad una mappatura degli impianti sportivi presenti su tutto il territorio regionale - ha sottolineato il Consigliere Mauro Baccega -. È una questione di efficienza e di efficacia dell'azione amministrativa, da un lato, ma non bisogna dimenticare la necessità di stimolare la ripresa e lo sviluppo delle attività sportive, volano importante della nostra economia.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha chiesto il ritiro dell'iniziativa, evidenziando «gli interventi per oltre 11 milioni di euro negli ultimi due anni stanziati a favore degli impianti sportivi su tutto il territorio regionale, a dimostrazione dell'attenzione che il Governo ha dato al mondo sportivo e alle infrastrutture di interesse regionale presenti ad Aosta (Tesolin e Palaindoor), Sarre (Area 6 Tu: rugby e beach volley), Morgex (Campo sportivo), Courmayeur (Sport Forum Center), Châtillon (Tiro a volo), Bionaz e Brusson (Skiroll), Torgnon (Maneggio), Pré-Saint-Didier (Piscina), Gressoney-Saint-Jean (Sport Haus).»

Il Consiglio ha respinto, con 20 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PCP) e 12 a favore (FI, Lega VdA, PlA), un ordine del giorno del gruppo Forza Italia volto ad acquisire uno o più studi fondati su raccolta dati e indagini conoscitive per ottenere una piena conoscenza della situazione socioeconomica valdostana per disporre degli elementi utili a varare un piano di rilancio del benessere in Valle d'Aosta.

Il Capogruppo Pierluigi Marquis ha ricordato che «le stime previsionali dell'andamento del PIL nel prossimo triennio 2023-2025 evidenziano una crescita in Valle d'Aosta con valori inferiori ai dati previsionali della media italiana e dell'area territoriale del Nord Ovest. La grave crisi sanitaria pandemica, da cui stiamo uscendo, e l'attuale crisi inflazionistica hanno aggiunto ulteriori difficoltà alla nostra regione: è quindi una necessità intervenire in diversi settori in modo sistemico e strutturato. Ma per farlo abbiamo bisogno di analisi di settore condotte sulla popolazione più giovane, sul mercato del lavoro, sulle famiglie in difficoltà, sulla disabilità, anche sulla scorta dell'importante documento di analisi sulla demografia valdostana che offre utili indicazioni al legislatore.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nel condividere l'obiettivo «perché ogni valutazione politica deve sempre essere accompagnata da dati», ha ritenuto di non accogliere l'ordine del giorno «in quanto questi dati già li abbiamo: il programma statistico regionale approvato ieri oltre che la nota socio-economica predisposta dall'Osservatorio economico e sociale della Presidenza della Regione sono redatti in maniera puntuale e completa. Non credo che un altro tipo di studio possa indicare altri dati e altre previsioni.»

Respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 15 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un ordine del giorno depositato dal gruppo FI che voleva impegnare la Giunta regionale a provvedere entro 60 giorni ad effettuare una valutazione sui nuovi reali fabbisogni di assistenti sociali e a predisporre i nuovi concorsi, eventualmente anche in accordo con la Società di Servizi.

«Il ruolo delle assistenti sociali a supporto delle famiglie e delle persone in difficoltà è centrale, particolarmente in questo periodo di grave crisi - ha evidenziato il Consigliere Mauro Baccega -. L'organico è in sofferenza: l'ultimo concorso si è tenuto nel 2007 e, nel corso del tempo una parte del personale assunto si è trasferito fuori Valle questo dobbiamo aggiungere i vari trasferimenti di persone che è già in passato abbiamo chiesto di predisporre con urgenza dei concorsi per le assunzioni. È necessario intervenire con celerità.»

Ordini del giorno ritirati

Sono stati ritirati ordini del giorno: integrazione dell'assegno unico universale per figli a carico; raddoppio del Tunnel del Monte Bianco.

 

SC-LT

 

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Comunicato n° 655 del 1° dicembre 2022
DEFR 2023-2025: approvati due ordini del giorno del gruppo Pour l'Autonomie

 

Nella seduta pomeridiana del 1° dicembre 2022, il Consiglio ha trattato 5 ordini del giorno del gruppo Pour l'Autonomie collegati al Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025, di cui 2 approvati, 1 respinto e 2 ritirati.

Ordini del giorno approvati

Il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno del gruppo PlA che impegna a presentare alla Commissione consiliare competente, entro il primo trimestre del 2023, il progetto dell'elisoccorso notturno con i rispettivi costi e il numero di interventi per i quali ad oggi si è dovuta chiedere la collaborazione di altre realtà per affrontare un'emergenza sul nostro territorio.

Il Capogruppo Marco Carrel ha detto: «Il DEFR non riporta nulla sulla questione dell'elisoccorso notturno che è di strategica importanza per la nostra regione. Leggiamo però sui giornali che il servizio sarebbe pronto a partire ma che c'è un "collo di bottiglia" che ne ostacola la partenza. Riteniamo utile che la questione venga presentata nella Commissione consiliare competente.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, si è detto d'accordo a presentare i dati in Commissione: «Abbiamo dato indirizzo alla protezione civile di attivare questo servizio che richiede dei passi di avvicinamento abbastanza lunghi. Non abbiamo nessun problema a votare questa impegnativa, mettendo a disposizione i dati in nostro possesso.»

Approvato all'unanimità anche l'ordine del giorno di PlA che impegna il Governo a presentare alla Commissione consiliare competente lo studio e la strategia che si intende porre in essere in merito alle Società impianti a fune entro il primo trimestre del 2023.

«La possibile fusione tra le società controllate della Regione esercenti l'attività degli impianti a fune sul territorio regionale è un argomento di assoluta rilevanza per lo sviluppo economico e sociale delle nostre vallate - ha commentato il Capogruppo Marco Carrel -. La Commissione deve poter avere contezza di quello che si sta facendo.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha dichiarato: «Accettiamo l'impegno: abbiamo calendarizzato l'incontro di presentazione del documento alla Giunta che sarà illustrato nel breve. I dati a disposizioni e le analisi fatte daranno vita a un importante confronto in Commissione su un tema strategico di grande importanza.»

Ordine del giorno respinto

L'Assemblea ha respinto, con 18 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un ordine del giorno del gruppo PlA che chiedeva al Governo regionale di confrontarsi con la Presidenza dei Ministri per definire le tempistiche entro le quali si può ipotizzare la ricomposizione della Commissione paritetica con la nomina dei tre membri di nomina statale; interloquire con i Ministeri competenti in materia, così da poter relazionare entro il primo trimestre del 2023 alla Commissione competente sulla volontà politica di tutti gli interlocutori in merito alla proroga delle concessioni idroelettriche a CVA Spa.

Il Capogruppo Marco Carrel ha ricordato che «il termine per le concessioni idroelettriche per CVA è fissato per il 2029. Le tempistiche sono molto strette e, a causa delle elezioni anticipate a Roma, la Commissione paritetica deve ancora essere ricostituita; mancano anche una serie di pareri. È necessario muoversi rapidamente.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha chiarito: «Non voteremo l'ordine del giorno perché abbiamo già ottemperato a buona parte di quanto richiestoci. Ho sentito recentemente il Presidente uscente della Commissione paritetica il quale ha manifestato al Ministro la volontà dei tre membri di parte statale di proseguire il lavoro e questi dovrebbero ottenere il rinnovo della carica nelle prossime settimane. Stiamo inoltre riprendendo le interlocuzioni anche con i Ministeri con cui abbiamo incontri fissati nelle prossime settimane.»

Ordini del giorno ritirati

È stato ritirato l'ordine del giorno del gruppo PlA che impegnava il governo ad ottenere dal Ministero una proroga, entro il 2023 della concessione per la gestione del 50% del Traforo e relativo raccordo autostradale di accesso al Tunnel del Gran San Bernardo. «È importante parlare della questione per mantenere l'attenzione su questa arteria di transito internazionale di estrema importanza per il nostro territorio, senza aspettare che questo diventi un problema», ha sottolineato il Capogruppo Marco Carrel.

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, ha confermato «il massimo impegno del Governo per sbloccare la situazione sia a Roma che a Bruxelles.»

Ritirato, infine l'ordine del giorno sulle chiusure del Tunnel del Monte Bianco e della gestione delle comunicazioni alla luce della presentazione di un ordine del giorno congiunto firmato con altri gruppi consiliari.

 

SC-LT

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Comunicato n° 656 del 1° dicembre 2022
DEFR 2023-2025: approvato un ordine del giorno sul Tunnel del Monte Bianco

 

Nella seduta pomeridiana del 1° dicembre 2022, nell'ambito della discussione sul Documento di economia e finanza regionale 2023-2025, il Consiglio ha approvato, con 32 voti a favore e due contrari (PCP), un ordine del giorno depositato in Aula dai gruppi consiliari gruppi UV, Lega VdA, AV-VdAU, GM, FI, PlA, FP-PD riguardante il futuro del Tunnel del Monte Bianco, a fronte dei lunghi periodi di chiusura previsti nei prossimi 18 anni per consentire i necessari lavori di ammodernamento e messa in sicurezza dell'infrastruttura.

Il testo impegna il Governo regionale e sollecita i parlamentari valdostani a: tutte le azioni presso il Governo nazionale affinché, nel rispetto dell'integrità ambientale delle vallate, si interloquisca con il Governo francese per trovare le migliori soluzioni tecniche, che assicurino un futuro certo all'itinerario attraverso il Monte Bianco anche con scelte di separazione del traffico; a proseguire le concertazioni con le autorità regionali e locali francesi per addivenire rapidamente a scelte concordate per l'avvenire del Tunnel del Monte Bianco nel quadro dei collegamenti Italia-Francia nel Nord-Ovest; a intervenire in modo corale sulle autorità comunitarie, ricordando l'importanza dell'asse del Monte Bianco,m collegamento che fa parte della Rete Transeuropea dei Trasporti e come tale strategico per tutta l'Europa per merci e viaggiatori.

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha detto che «si tratta di un tema all'attenzione, non solo della comunità valdostana, ma di tutto il mondo dell'economia e del turismo a livello nazionale. La scelta di avere per 18 anni nella migliore delle ipotesi una chiusura di tre mesi è una cosa che sicuramente colpisce: io ritengo che il documento a firma di quasi tutti i gruppi consiliari serva per dire, in maniera pacata, che c'è bisogno che i Governi francese e italiano si esprimano con chiarezza su queste chiusure, che peseranno anche sulla RAV che già non gode di bilanci floridi. La Francia, al momento, ha espresso un no ad un tunnel parallelo alla canna attuale sotto il Monte Bianco, mentre pare esserci un’apertura su un tunnel per i mezzi pesanti con un tunnel di base. C'è bisogno di scelte concordate per l'avvenire del Tunnel del Monte Bianco e l'appello va anche alle autorità comunitarie perché si tratta di un collegamento viario internazionale e non solo frontaliero.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha osservato che «i tunnel servono per raccordare le Alpi tra il Nord e il Sud dell'Europa. Abbiamo già vissuto la tremenda tragedia del 1999, oggi siamo confrontati a delle chiusure che penalizzeranno la nostra economia. Con questa iniziativa, la politica oggi dà un segnale forte per andare nella giusta direzione, che può garantire un futuro alla Valle d'Aosta. Abbiamo bisogno di separare il traffico in andata e in ritorno proprio per evitare di essere così penalizzati quando ci sono dei lavori.»

Per il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, «l'obiettivo di base è quello di scongiurare la chiusura di questo passaggio che è fondamentale per la Valle d'Aosta e non solo. Noi possiamo poco, ma ora c'è la necessità che tutte le forze lavorino insieme per trovare una soluzione a questo problema che è molto più grande di certe difese territoriali.»

Il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha aggiunto: «Questo è un problema che riguarda un'area molto più ampia della Valle d'Aosta, ma che ha effetti tanto più importanti sulla nostra regione, perché siamo piccoli e perché siamo una terra di confine. Un dossier che deve essere affrontato su diversi tavoli perché non possiamo permettere che la Valle d'Aosta resti chiusa ed è compito della politica coordinarsi per portare con maggior forza questo problema alle varie istituzioni.»

La Consigliera di PCP, Chiara Minelli, ha dichiarato il voto di astensione sull'ordine del giorno: «La nostra posizione non va nella linea scelta da tutti i gruppi consiliari che lo hanno sottoscritto. L'impegno è poco esplicito ma intuibile. Il Consiglio regionale negli anni si è espresso più volte contro il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco e noi rimaniamo coerenti con queste posizioni. Pensiamo infatti che dovremmo liberare la nostra regione dal transito dei TIR, perché la loro presenza scoraggia il turismo e perché migliorerebbero le condizioni ambientali. Per noi ci deve essere un atteggiamento diverso rispetto al trasporto globale, che per quanto riguarda le merci dovrebbe privilegiare le rotaie. Vista la posizione espressa dal Governo francese su questo tema, più netta e lungimirante, nous faisons confiance à nos cousins français.»

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «si tratta di un ordine del giorno importante che abbiamo sostenuto convintamente facendoci forza sul fatto che la Commissione europea sta riesaminando le Reti transeuropee dei trasporti e quindi è il momento giusto per inserire la nostra iniziativa che è a tutela della Valle d'Aosta, ma va concordata.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha considerato che «oggi stiamo affrontando una situazione che per la Valle d'Aosta potrebbe avere risvolti drammatici. Sapere che per 18 anni, vi saranno tre mesi di chiusura all'anno del Tunnel è una vera tragedia. La certezza dell'apertura del transito fa la differenza e il raddoppio del tunnel non è sinonimo di raddoppio di traffico, bensì di raddoppio della sicurezza. Nessuno vuole cementificare: vogliamo creare delle infrastrutture che diano sicurezza al traffico e diano garanzie per la sicurezza. Oggi, si può fare un ragionamento.»

 

SC

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Comunicato n° 657 del 1° dicembre 2022
Approvato il Documento di economia e finanza regionale 2023-2025

 

Nella seduta del 1° dicembre 2022, dopo un giorno e mezzo di dibattito, il Consiglio Valle ha approvato il Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2023-2025. I voti a favore sono stati 18 (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM), 2 i voti contrari (PCP) e 13 le astensioni (Lega VdA, PlA, FI).

Il DEFR presenta un quadro sintetico del contesto economico e finanziario nazionale e regionale; un quadro tendenziale di finanza pubblica regionale, comprendente le risorse messe a disposizione dai programmi di cofinanziamento europeo, statale e regionale, e dal PNRR. Indica inoltre gli obiettivi strategici della Regione oltre che gli indirizzi alle società inhouse, controllate e partecipate nonché la pianificazione triennale dei lavori pubblici.

L'Assemblea ha anche approvato 15 ordini del giorno collegati al DEFR, di cui 6 proposti dal gruppo Lega VdA, 6 dal gruppo Forza Italia, 2 dal gruppo Pour l'Autonomie e 1 depositato dai gruppi UV, Lega VdA, AV-VdAU, GM, FI, PlA, FP-PD.

I lavori sono conclusi. L'Assemblea si riunirà nuovamente da lunedì 12 a giovedì 15 dicembre 2022 per l'esame delle leggi di bilancio della Regione.

 

SC

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