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Riunione del Consiglio regionale del 2 e 3 novembre 2022

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Comunicato n° 568 del 26 ottobre 2022
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 2 e giovedì 3 novembre 2022 per discutere un ordine del giorno composto di 51 oggetti, di cui 15 interrogazioni, 23 interpellanze, 5 mozioni e 4 risoluzioni.

Il gruppo Forza Italia ha depositato tre interrogazioni: copertura del posto di dirigente responsabile del credito da parte di Finaosta; interventi di messa in sicurezza, da parte dell'ANAS, del tratto di strada statale 26 nel comune di Saint-Vincent; tempistiche per la trasmissione in Commissione consiliare della relazione 2021 sullo stato di attuazione della legge 23/2010 in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale.

Sono dieci le interrogazioni del gruppo Lega Vallée d'Aoste: ricollocazione degli operatori socio-sanitari (OSS) con capacità lavorative ridotte presso l'Azienda USL o gli enti del comparto unico; benefici derivanti dalle limitazioni poste alla caccia al cinghiale; progetti regionali per accedere ai fondi del PNRR relativi ad impianti di irrigazione, o opere connesse, a servizio del settore agricolo; iter di approvazione della legge sulla multifunzionalità in agricoltura; futura destinazione del complesso "Maison Caravex" di Gignod; erogazione del servizio pubblico di trasporto che collega Aosta con l'Alta Valle; stato dell'arte degli studi propedeutici alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche; riduzione dei servizi svolti dalle associazioni di volontariato a supporto dei trasporti sanitari; interventi a integrazione di quanto raccolto durante la Giornata nazionale della colletta alimentare; passaggio dal ruolo sanitario al ruolo amministrativo di personale infermieristico dell'AUSL.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato un'interrogazione sul completamento dei lavori della variante di Etroubles e Saint-Oyen.

Con una interrogazione il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto un aggiornamento sulla risoluzione delle problematiche relative al Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale della Valle d'Aosta.

Delle ventitré interpellanze iscritte, cinque sono del gruppo Forza Italia: valutazioni sul rapporto di monitoraggio del PNRR e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) del terzo bimestre 2022; sospensione del servizio di collegamento autostradale su gomma Aosta/Torino e del servizio autobus Aosta/Martigny; indirizzi a Trenitalia per l'organizzazione di servizi sostitutivi su gomma durante i lavori per l'elettrificazione della ferrovia; modifica della deliberazione di Giunta sulla morosità incolpevole dei fruitori di alloggi di edilizia residenziale pubblica; modificazione della legge regionale n. 3/2013 in materia di politiche abitative.

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà undici interpellanze: azioni per rendere più efficace l'apparato amministrativo regionale; sensibilizzazione e formazione dei dirigenti regionali per prevenire i contenziosi giudiziali contro la Regione; strategie di prevenzione e contrasto delle "gang" giovanili; efficientamento dei sistemi irrigui e introduzione di colture compatibili con la crisi idrica; soluzione delle problematiche emerse nel tavolo tecnico sugli aspetti giuridici ed economici relativi ai sentieri e alle strade poderali regionali; predisposizione di una legge regionale di revisione dell'impianto normativo riguardante la cultura; ricorso promosso da Finaosta Spa presso la Corte di Appello di Torino sulla procedura di assunzione di un dirigente;  modifica, in accordo con la Società dei Servizi, del contratto degli operatori di sostegno; interventi per le riqualificazioni delle aree di Chalamy e Pompiod approvati dalla Giunta regionale a ottobre 2022; criticità sulla strada statale 26 nel tratto del comune di Montjovet; azioni per evitare il ripetersi di episodi oggetto di denuncia nei confronti di ospiti della Comunità per minori Petit Foyer.  

Sono tre le interpellanze proposte dal gruppo Pour l'Autonomie: riapertura della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier; risparmio energetico negli uffici regionali; interlocuzioni con la nuova proprietà della Cogne Acciai Speciali per il consolidamento della collaborazione con la Regione.

Quattro sono invece le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: problematiche relative alla fruizione della Carta del docente; revisione della legge regionale n. 16/2019 in materia di mobilità sostenibile; coinvolgimento dei Comitati di cittadini negli approfondimenti preliminari per la riqualificazione delle aree di Chalamy e Pompiod; criteri per l'erogazione dei voucher per la frequenza di collegi, convitti e servzi doposcuola per l'anno 2022-2023.

Il Consiglio discuterà anche cinque mozioni, di cui quattro del gruppo Lega Vallée d'Aoste per impegnare: il Presidente della seconda Commissione consiliare a promuovere audizioni sul tema del rinnovo del contratto del pubblico impiego; il Governo a promuovere una mappatura di aree del territorio funzionali alla realizzazione di nuovi invasi per lo stoccaggio di acqua da utilizzare nei periodi di siccità; l'Assessore al turismo a interloquire con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio per prevedere l'esibizione del logo turistico regionale nel materiale promozionale di eventi patrocinati dal Consiglio Valle; il Governo regionale a pubblicare il bando affitti 2022 e a modificare la delibera di Giunta sulla morosità incolpevole.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato una mozione per l'avvio di una interlocuzione con il Gruppo CVA volta ad incrementare le attuali misure di sconto sulle bollette di famiglie e imprese.

Infine, l'Assemblea tratterà quattro risoluzioni, di cui due congiunte dei gruppi Lega VdA e FI per il rispetto degli obiettivi in materia di turismo, commercio e beni culturali previsti nel DEFR 2022-2024 e per la soluzione al problema del sovraffollamento e della carenza di posti sui treni della linea Aosta/Torino.

Un'altra risoluzione è dei gruppi di maggioranza (AV-VdAU, UV, FP-PD, SA, Misto) e contiene la presa di distanza dalle affermazioni rese in Aula dal Consigliere Lucianaz sul Covid-19, mentre un'ultima risoluzione è del gruppo FI per impegnare l'Assessore alla sanità a presentare in quinta Commissione le strategie del nuovo programma attuativo delle liste di attesa.

L'adunanza consiliare è nuovamente aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 


SC

 

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Comunicato n° 577 del 31 ottobre 2022
Consiglio del 2 e 3 novembre: iscritti sei punti all'ordine del giorno suppletivo

 

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato mercoledì 2 e giovedì 3 novembre 2022, è stato integrato da ulteriori sei oggetti.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, l'Aula esaminerà quattro disegni di legge: la seconda legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2022, su cui relazionerà in Aula il Presidente della prima Commissione, Claudio Restano (GM); gli interventi per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico, di cui è relatore il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU); le disposizioni in materia di attività della Regione nell'ambito delle politiche promosse dall'Unione europea e dei rapporti internazionali, di cui sono relatori i Consiglieri Roberto Rosaire (UV) e Antonino Malacrinò (FP-PD); il terzo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2022-2024, su cui relaziona il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD).

Verranno poi trattate due interrogazioni a risposta immediata. La prima, depositata dal gruppo Progetto Civico Progressista, chiede conto della destinazione delle derrate alimentari, acquistate dall'Ecole hôtelière di Châtillon per il servizio di ristorazione della Coppa del mondo di sci a Zermatt-Cervinia, a seguito della cancellazione delle gare; la seconda, presentata dal gruppo Forza Italia, si occupa dell'estensione ai locatori di alloggi del mercato privato, delle misure a sostegno della morosità incolpevole.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 57 oggetti.

L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile la nuova App ConsiglioValle.tv per smart TV LG: consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore.

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LT

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Comunicato n° 578 del 2 novembre 2022
Comunicazioni del Presidente del Consiglio, Alberto Bertin

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata oggi, mercoledì 2, e giovedì 3 novembre 2022, per discutere un ordine del giorno composto di 57 oggetti.

Il Presidente Bertin, nelle sue comunicazioni all'Aula, ha ricordato che «venerdì scorso, 28 ottobre, si è avuto notizia dell'archiviazione dell'inchiesta Egomnia riguardante le elezioni regionali del 2018. Con l'archiviazione si conclude, sul piano giudiziario e penale, una vicenda che ha coinvolto le istituzioni, creando le premesse per lo scioglimento anticipato del Consiglio Valle, prima volta nella sua storia, e che ha inciso sull'immagine della Valle d'Aosta. Una vicenda che ha inoltre messo a dura prova le persone che a vario titolo sono state coinvolte, per le quali, finalmente, dopo oltre tre anni, la vicenda si è conclusa.»

Il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Stefano Aggravi, è intervenuto sull'inchiesta per «chiedere che fine abbiano fatto i "pesciolini rossi": il 16 dicembre 2019, quando iniziò questo triste percorso, il Consigliere Bertin, oggi Presidente, ricordò che questa era innanzitutto una questione politica che riguardava tutta la società. Il Presidente disse anche che non bastava inseguire un fatto di cronaca quando succede qualcosa e poi dimenticare con la solita velocità della memoria del pesciolino rosso. Perché leggiamo oggi quattro stringate righe dal Presidente del Consiglio? Visto che è sempre stato molto bravo a parlare di coerenza, a puntare il dito contro alcune forze politiche, io chiedo: avete parlato di questo in maggioranza, ha puntato questo indice in maggioranza? Ne ha fatto una questione politica? Sarebbe importante capirlo visto che siete in 18 e forse anche meno.»

Per la Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, «l'esito positivo di questa vicenda fa tirare un sospiro di sollievo e ci fa vedere vicino ai colleghi che hanno subìto accuse. Ma questo esito non può essere usato per abbassare la guardia sulla contaminazione della 'ndrangheta della Valle d'Aosta: ci stupiamo anche delle parole stringate dette dal Presidente del Consiglio, che nel marzo 2021 quando si aveva avuto notizia del coinvolgimento del Consigliere Testolin, aveva invece parlato di quadro sconfortante e inquietante. Chiediamo quindi al Presidente Bertin se quelle parole oggi siano cambiate o se confermi quanto aveva detto. In attesa di leggere il fascicolo della procura, riteniamo grave che siano sollevate accuse molto gravi, perché c'è una profonda differenza tra condotta etica e condotta penale. Mi auguro che chi sarà chiamato a occupare la Presidenza della Regione userà un pugno duro e forte contro i fenomeni mafiosi, perché in Valle d'Aosta la mafia c'è e bisogna aumentare il livello di attenzione: denunciare comportamenti illeciti, aumentare la trasparenza per evitare infiltrazioni, non abbassare la guardia sulle regole per sale scommesse e sale slot vista la stretta connessione delle stesse con l'usura.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha aggiunto: «È sconcertante che oggi non si sia deciso di aprire un dibattito su questa questione, ma di limitarla al tempo delle comunicazioni, perché un'analisi andrebbe fatta su questa vicenda. Tutti ci auguriamo che dalle motivazioni dell'archiviazione emerga che con c'è stata nessuna contiguità tra i politici della nostra regione ed esponenti di organizzazioni mafiose, la cui esistenza è stata però conclamata dalle sentenze di "Geenna". Sostenere che non sia successo nulla è sbagliato e dannoso: c'è stata una archiviazione di cui non conosciamo le motivazioni. Visto che abbiamo un Osservatorio antimafia, chiediamo che si attivi su questo fronte per analizzare le motivazioni di questa archiviazione. È poi sorprendente che la proposta di indicare il Consigliere Testolin alla Presidenza della Regione sembri andare nella direzione di un risarcimento ex post. E con il nostro sistema non si sceglie un presidente esclusivamente sulla base delle preferenze, non è l'affare interno di un movimento, è argomento che riguarda tutti gli alleati.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha espresso le proprie felicitazioni per l'esito della vicenda Egomnia evidenziando che «bisogna soffermarsi sulle questioni giudiziarie a tutto tondo ponendo attenzione alle vicende che hanno colpito pesantemente nell’ultimo quinquennio coloro che hanno ricoperto un ruolo amministrativo e politico. Le questioni giudiziarie hanno visto uscire tutti in modo pulito sia dal procedimento Egomnia che da altre inchieste come quella della Corte dei Conti. Spiace rilevare che le sentenze di assoluzione o di archiviazione siano arrivate dopo lunghi anni di attesa in cui i politici si sono trovati un fardello pesantissimo sulle spalle che si porteranno nel corso della vita. I riflessi sotto il profilo politico sono evidenti. La politica ha pagato un prezzo altissimo generando una disaffezione da parte dei cittadini e alimentando il quadro d’instabilità culminato con lo scioglimento del Consiglio regionale nel 2020 e le nuove elezioni, nel pieno di una pandemia. La politica ha speculato su queste situazioni e non può liquidare la vicenda con semplici felicitazioni per l'esito dell'inchiesta.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha ricordato alcune affermazioni compiute nella precedente Legislatura: «"Vi vogliamo mandare tutti in galera" diceva all'epoca il Movimento 5 Stelle che oggi non più presente su questi scranni. Il Presidente Bertin ha più volte sostenuto quanto dicevano i 5 Stelle, dimostrando solidarietà in questa direzione. Per fortuna, in questi anni sono arrivate anche dimostrazioni di solidarietà e il mio, oggi, è un grido di felicità nei confronti di chi è stato assolto. Abbiamo lavorato anche a livello nazionale sulla questione della giustizia che ha condizionato pesantemente la politica valdostana di questi anni. Saremo propositivi per avviare una riforma della giustizia dove non siano i media a fare le sentenze.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha espresso «solidarietà umana a tutti i coinvolti nell'inchiesta e grande amarezza per quanto tutto questo ha influito sulla storia politica della nostra Regione. Sono trascorsi tre anni, un tempo lunghissimo, e a tal fine mi preme sottolineare come Pour l'Autonomie sia stato l'unico movimento autonomista ad aver creduto fortemente nella riforma della giustizia che deve essere fatta per tutti i motivi che oggi sono stati evidenziati dall'Aula.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha osservato: «La magistratura faccia il suo lavoro, ma la politica cessi di speculare in modo infame. Io, oggi, me la prendo con la politica e con quella parte di stampa che, per qualche vendita o visualizzazione in più, fa dei titoli che descrivono la classe politica come una classe di farabutti. Questa è una speculazione politica. Chi è stato artefice di tutto questo? In gran parte la politica. L'avviso di garanzia diventa una condanna, abbiamo dei politici che sono campioni del mondo del tintinnio delle manette. La politica deve fare un esame di coscienza, perché il mondo gira. Oggi, si è chiuso un capitolo, non facciamo gli sciacalli.»

Il Consigliere dell'UV, Giulio Grosjacques, ha aggiunto: «L'archiviazione dice che i politici che sono stati infangati da questa indagine non ne sono coinvolti. Il riconoscimento della posizione del collega Testolin, se così sarà al termine del confronto con le forze di maggioranza, non è un premio perché è scampato ad una indagine, è il riconoscimento del consenso popolare ottenuto attraverso sistemi leciti e non viziati da aiuti veri o presunti di organizzazioni mafiose. Invito la Senatrice Spelgatti, oggi presente in quest'Aula, a farsi carico delle osservazioni e delle criticità emerse in questo dibattito per portarle nelle sedi istituzionali competenti.»

«Sono temi delicati discussi più volte in questo Consiglio - ha commentato il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian -. Dal punto di vista umano, finalmente, le persone coinvolte sono state liberate da un incubo giudiziario. Nel 2019 il nostro collega di gruppo Laurent Viérin ha dato immediatamente le dimissioni, decisione non facile ma nel totale rispetto e in difesa delle istituzioni. Analogamente anche il Presidente della Regione e altri Consiglieri decisero di dimettersi anche dal ruolo di Consigliere. Una situazione difficile in cui si cercò di reagire in piena pandemia, come meglio si poteva nell'accompagnare l'ordinaria amministrazione, e il Consiglio, pur non avendo una maggioranza, approvò leggi utili per sostenere la grave situazione in corso. Le conseguenze di questa e altre inchieste hanno, però, indebolito le istituzioni e tutta la classe politica. Con la consapevolezza che le associazioni criminali cercano di entrare nelle istituzioni e nel nostro tessuto economico e sociale e nel tenere alta la guardia rispetto a fenomeni che sono assolutamente da condannare e combattere, è importante comunque e sempre che la buona politica non abdichi mai al proprio ruolo, rispettando le funzioni e i compiti della magistratura.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Carlo Marzi, ha sostenuto che «la politica si trova sempre sola nei momenti in cui lei stessa viene esposta al giudizio preventivo e sommario dell'opinione pubblica. Esprimiamo, come Movimento, vicinanza a tutti i colleghi coinvolti nell'inchiesta e, in particolare, all'uomo, amico e allora Assessore regionale Stefano Borrello che in quel drammatico giorno fu il solo a venire in Aula a motivare la propria scelta di dare le dimissioni e lo fece da politico, marito e padre con tutto lo sgomento del caso. Certa politica ha assunto un ruolo di sciacallaggio come strumento politico: si erge a giudice cercando di approfittare della debolezza altrui dimenticando che un politico che viene colpito da questo tipo di situazioni viene penalizzato nella sua attività politica e professionale e che questo si riverbera inevitabilmente sulle istituzioni. Il giustizialismo puro e aprioristico è diventato protagonista in questo mestiere dalla fine della prima Repubblica, noi esprimiamo solidarietà nei confronti di chi è rimasto colpito da questo malcostume, ma soprattutto condanniamo alla prova dei fatti quei colleghi e quelle forze politiche che, strumentalizzando questi episodi, indeboliscono la politica tutta e le istituzioni di tutti.»

«Le sentenze vanno accettate e l'archiviazione è un elemento positivo per chi è stato indagato - ha commentato il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier -. Mi ricordo bene della sofferenza di alcuni colleghi quando sono stati invitati a ritirare l'avviso di garanzia sulla questione Casinò nel 2018 e, all'epoca, il nostro gruppo aveva anche chiesto una presa di posizione a sostegno degli enti locali. I Sindaci erano in difficoltà visto che veniva messa in discussione la loro azione amministrativa creando una situazione molto tesa. Rinnovo la solidarietà ai colleghi sia a livello personale che del nostro gruppo. In Aula oggi si sta cercando di fomentare una situazione: le sentenze non si discutono e non ripartiamo con polemiche sterili che non portano a nulla. Teniamo invece alta l'attenzione sul malaffare.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) si è soffermato «sul comportamento della politica quando è interessata in prima persona da inchieste di questo tipo, il cui agire viene condizionato dalla volontà di alcuni gruppi consiliari di cavalcare queste vicende. La magistratura ha il dovere di investigare e la politica non ha il compito di giudicare. Il suo ruolo è quello di amministrare e di programmare il futuro. Noi lo abbiamo fatto con la creazione dell'Osservatorio antimafia che ha come principale obiettivo quello di informare e sensibilizzare la società sulle questioni del crimine organizzato. Non cadiamo in speculazioni e critiche che non aggiungono nulla al dibattito.»

Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) ha sottolineato che «il nostro ruolo è quello di parlare anche del confronto tra i diversi poteri dello Stato, cosa di cui la nostra Senatrice, oggi presente in Aula, è bene a conoscenza. Altrettando forse non si può dire del rappresentante delle forze autonomiste a Roma; forze che non hanno preso posizione sul referendum sulla giustizia. Ricordiamoci che le regole le fa la politica e non la magistratura che, invece, nel corso del tempo, è andata a occupare gli spazi lasciati vuoti dalla politica. Per quanto riguarda la condanna anticipata fatta nel caso Egomnia, è un fatto che ha condizionato inevitabilmente la politica. Ad oggi, però, non conosciamo ancora le motivazioni. Aborro le condanne anticipate ma non condivido neanche le beatificazioni immediate.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha replicato: «Non si può negare che questa vicenda penale abbia creato le condizioni per uno scioglimento anticipato di questo Consiglio: un fatto storico, mai accaduto prima. Un'indagine che ha coinvolto le persone in modo diverso, chi più chi meno, ma resta il fatto che tre anni per chiudere una vicenda siano assolutamente tanti: una giustizia con tempi così lunghi è di per sé ingiusta. Resta anche una questione politica: la presenza della 'ndrangheta in Valle deve essere contrastata in modo chiaro e senza impedimenti, innanzitutto dalla politica che non deve mai abbassare l'attenzione, dotandosi di tutti quegli strumenti a contrasto dei fenomeni mafiosi che da sempre cercano di condizionare i territori, di crearsi uno spazio in tutte le regioni, anche in Valle d'Aosta. Questo è un punto fermo che rimane al di là di ogni altra considerazione.»

 

SC

 

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Comunicato n° 579 del 2 novembre 2022
Approvata la seconda legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2022

Con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 voti di astensione (Lega VdA, PlA, PCP, FI) espressi nella seduta del 2 novembre 2022, il Consiglio Valle ha approvato la seconda legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2022.

Il disegno di legge, presentato dalla Giunta il 28 settembre e finalizzato alla manutenzione periodica del sistema normativo regionale, modifica alcune leggi regionali riguardanti ambiti diversi e si compone di 17 articoli distinti per settori di intervento.

Il testo, sul quale ha relazionato in Aula il Consigliere Claudio Restano (GM), era stato assegnato alle cinque Commissioni consiliari, che ne hanno esaminato gli articoli di rispettiva competenza, con la prima Commissione che ha svolto il ruolo di capofila.

Tra gli altri, il provvedimento prevede un'ulteriore proroga di un anno per la restituzione delle somme dovute alla Regione dalle aziende agricole nel caso del perdurare del ritardo nell'erogazione da parte di AGEA dei premi a superficie di cui al Piano di sviluppo rurale 2014-2020, anticipati dalla Regione per il 2015 e il 2016; introduce proroghe straordinarie relative ai titoli abilitativi edilizi, spostando di un anno i termini di inizio e ultimazione dei lavori relativi ai permessi di costruire rilasciati o formatisi fino al 31 dicembre 2022; posticipa il termine per la concessione del contributo alle piccole stazioni sciistiche (di cui alla l.r. 15/2022) che ne fanno richiesta dal 31 luglio al 15 novembre, al fine di garantire una tempistica congrua a fronte delle difficoltà riscontrate in sede di prima applicazione della misura.

Il Consigliere di Forza Italia, Mauro Baccega, nell'annunciare l'astensione, ha lamentato «la totale mancanza di modifiche in materia di edilizia residenziale pubblica nell'ambito della legge 3/2013 riguardante le politiche abitative.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha parlato di documento molto tecnico e ha ringraziato gli uffici e, in particolare, il Dipartimento legislativo che ha coordinato il lavoro di questa "omnibus".

 

SC

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Comunicato n° 580 del 2 novembre 2022
Approvato il disegno di legge per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico

 

L'Assemblea regionale, nella seduta del 2 novembre 2022, ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di interventi per lo sviluppo alpinistico ed escursionistico (modifiche alle leggi regionali n. 4/ 2004 e n. 18/2013).

Il testo di legge, presentato dalla Giunta regionale il 25 ottobre, è composto di cinque articoli volti, da una parte, a ripristinare i contributi, sospesi dal 2014, per portare a valle i rifiuti e le acque reflue dai rifugi e, dall'altra, a introdurre un sostegno economico per le spese di rimozione di bivacchi obsoleti e l'installazione di nuovi, sovvenzionando, in particolare, le spese di elitrasporto sostenute per queste attività, in considerazione dell’impatto economico che le stesse rivestono.

Il Consigliere relatore Corrado Jordan (AV - VdA Unie) ha osservato che «i contributi in conto capitale per l'insediamento o lo smantellamento di bivacchi sono concessi nell'ottica non solo di rendere sempre più sicura la pratica dell'alpinismo e dello scialpinismo in quota, ma anche di rimuovere strutture deteriorate e non più funzionali, preservando nel contempo l'integrità dell'ambiente alpino. Con il ripristino del contributo per il divallamento rifiuti e acque reflue, sospesi otto anni fa in un periodo di contrazione economica generale, risponde non solo ad un'esigenza di salvaguardia dell'ambiente montano, ma anche a forti sollecitazioni pervenute dagli operatori del settore, provati dal contesto pandemico e post-pandemico. Dopo oltre due anni di emergenza sanitaria da Covid-19, l'attuale contesto economico è caratterizzato da un incremento esponenziale dei costi dei servizi e delle forniture, cui si sommano le problematiche relative alla siccità: tutti questi fattori hanno avuto e hanno un grande impatto economico sulle attività dei rifugi, già di per sé gravose in relazione alla loro specificità. L'onere complessivo della legge ammonta a 120mila euro per il 2022, 70mila per il 2023 e 120mila euro a decorrere dal 2024.»

Il dibattito in Aula

Il Vicecapogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Stefano Aggravi, nell'annunciare il voto favorevole «perché si tratta di un provvedimento dal contenuto importante su di un tema che ci sta a cuore», ha tuttavia evidenziato «i tempi ristretti con cui è stato esaminato dalle Commissioni. Capiamo la necessità di mettere a terra questa legge nel più breve tempo possibile, ma mi chiedo: questa misura, vista anche la tempistica, non poteva arrivare prima? È una considerazione più generale che facciamo in una logica programmatoria: questa legge non è sicuramente un indicatore di buona programmazione.»

Anche per il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, «questo disegno di legge doveva arrivare prima. Oltre alle importanti risorse che ci vedono concordi destinate ai rifugi alpini, evidenzio, inoltre, che manca una mappatura dei bivacchi sui quali si può intervenire: invitiamo quindi l'Assessore ad agire in questo senso e a riferire su quali bivacchi interveniamo e con quale cronoprogramma, oltre che sugli effetti che avrà questa legge.»

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha replicato che «la norma è stata predisposta in tempi molto brevi e vi era la necessità di un percorso urgente a causa delle scadenze compresse. I bivacchi sono strutture importanti per il nostro turismo montano e questa legge dà un messaggio di attenzione verso un comparto che oggi caratterizza la nostra vocazione di un turismo sostenibile e green. Questa norma recupera risorse destinate a capitoli dedicati e si riferisce a interventi effettuati nel 2022, ma contiamo che possa diventare un provvedimento finanziato anche negli anni successivi. Grazie all'emendamento proposto in Commissione, il termine per la presentazione delle domande è stato spostato al 5 dicembre. Accolgo il suggerimento di realizzare una programmazione sull'installazione di questi bivacchi: il confronto con questo mondo è costante, in particolare con le guide di alta montagna, ma visto che molti bivacchi sono l'esito anche di decisioni di privati, occorre una pianificazione d'intesa con gli interessati, la Regione e i Comuni, proprio per evitare che queste strutture possano diventare più un problema che una risorsa.»

SC 

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Comunicato n° 581 del 2 novembre 2022
Comunicazioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 2 novembre 2022, ha condiviso con il Consiglio «l’apertura dei contatti tra il Governo regionale e il nuovo Governo centrale, appena insediato. Nei giorni scorsi ho scritto tanto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri quanto ai Ministeri che più direttamente hanno in carico temi urgenti per la Valle d’Aosta. Il primo passaggio che ho auspicato è la rapida ricostituzione della Commissione paritetica, impegnata nei mesi scorsi su importanti norme di attuazione riguardanti tra l’altro i Vigili del fuoco e la gestione delle acque. Ho poi sottolineato l’importanza della dimensione transfrontaliera sia per quanto riguarda la cooperazione sia rispetto ai collegamenti internazionali: entrambi i tunnel valdostani hanno bisogno di un’attenzione particolare, che dovrà essere al centro di un confronto articolato e non scontato.»

«Al Ministro della giustizia - ha proseguito il Presidente - ho sottoposto l’importanza di una collaborazione netta per garantire l’efficienza degli uffici territoriali della Valle d’Aosta, riconoscendo gli sforzi rilevanti fatti dalla Regione per supportare le strutture ministeriali presenti nella nostra regione. Al Ministro della difesa ho presentato la rilevanza dei rapporti della Valle d’Aosta con le Truppe alpine e con il Centro Addestramento Alpino, in una collaborazione che orbita intorno anche alle numerose strutture militari presenti sul territorio e a una cooperazione indispensabile sia storicamente sia come motore di prospettiva per lo sviluppo di nuove attività.»

Il Capogruppo Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, è intervenuto per evidenziare «il momento di incertezza che sta attraversando la maggioranza regionale. Chiediamo che l'Aula venga aggiornata in merito alle notizie che si rincorrono da vario tempo sui giornali che riguardano un presunto cambio ai vertici della Giunta regionale. Perché, se tutto va bene e se la compagine è solida si vogliono fare questi grandi cambiamenti di persone? Perché se la maggioranza a 18 funziona bene, è necessario procedere ad una revisione delle deleghe e, addirittura ad un cambio del vertice di Governo? È significativo che oggi nessuno abbia partecipato alle Commemorazioni per i caduti perché questo avrebbe significato non riuscire ad approvare le leggi in discussione, vista la maggioranza risicata. Questa compagine è nata solo per combattere l'unico partito vincitore alle elezioni 2020 e oggi mostra chiaramente tutti i suoi limiti: contenitore di ideologie discordanti che si vuol far credere sia stato creato per il bene dei valdostani.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha sollecitato «la maggioranza a portare a conoscenza l'Aula dell'ipotetico cambio della composizione del Governo regionale. Il Presidente ha dichiarato che ha avviato le comunicazioni con il nuovo Governo centrale, mentre fuori dal Consiglio continuiamo a leggere di cambi radicali di Giunta regionale. Vi chiediamo di avviare un percorso chiaro con tempi definiti per arrivare a una soluzione della situazione. Questo è un brutto spettacolo che non si può più ignorare e che va affrontato subito.»

Le Consigliere del gruppo Progetto Civico Progressista hanno ribadito «sconcerto per la scelta di non avviare una discussione politica, come proposto da PCP nella Conferenza dei Capigruppo, per permettere ai valdostani di comprendere cosa stia succedendo e di cui leggiamo pagine e pagine sui giornali. Le dimissioni dalla Giunta risalgono a 18 mesi fa. Da tempo chiedevamo una verifica di maggioranza su una serie di questioni problematiche. Non si è voluto fare neppure un confronto, lo si è sempre rifiutato. Poi, per un anno e mezzo, abbiamo sentito parlare di "revisioni, tagliandi, individuazione di perimetri, ricomposizione della maggioranza, consolidamenti, nuovi assetti di giunta, passi avanti..." per poi arrivare adesso all'annuncio di sostituzione del Presidente. E continuate a dire che questa non è una crisi. Non si possono più prendere in giro i valdostani perché il paventato cambio di Presidente cela un problema di grandi dimensioni, che non può essere sottovalutato. Chiamatela "crisi" - magari entre guillemets - ma dite le cose come stanno una volta per tutte.»

Il Presidente Lavevaz ha concluso il dibattito evidenziando che «la richiesta di un incontro con il nuovo Governo è stata già avanzata, come avvenuto in passato per i precedenti Governi. Sulla questione della Giunta regionale è in corso una discussione. Segnalo a tutti che oggi abbiamo in discussione quattro leggi molto importanti che saranno approvate grazie ad una maggioranza che esiste e ha sempre lavorato proficuamente.»

 

LT

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Comunicato n° 582 del 2 novembre 2022
Approvate le disposizioni sull'attività della Regione nell'ambito dell'Unione europea e dei rapporti internazionali

Nella seduta del 2 novembre 2022, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di attività della Regione nell'ambito delle politiche promosse dall'Unione europea e dei rapporti internazionali, a modifica della normativa regionale n. 8/2006.

Il provvedimento, depositato dalla Giunta il 6 luglio, è stato esaminato dalle Commissioni prima e seconda che hanno prodotto un nuovo testo a seguito degli emendamenti presentati dall'Assessore agli affari europei, anche di concerto con il Presidente del Consiglio.

Il Consigliere Roberto Rosaire (UV), anche a nome del Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), ha illustrato all'Aula il disegno di legge: «Con la legge regionale n. 8/2006, la Regione aveva sancito le norme le norme in materia di attività internazionali, regolamentando le modalità di partecipazione della Valle d'Aosta alla formazione e all'attuazione delle normative e delle politiche dell'Unione europea. Oggi, a distanza di 16 anni, si impone l'esigenza di adeguarla al mutato contesto eurounitario e statale nonché al piano di programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo 2021-2027. Le maggiori risorse messe a disposizione dall'UE nel piano pluriennale 2021-2027 e dallo strumento straordinario per la ripresa Next Generation EU finalizzate ad affrontare le conseguenze socio-economiche della pandemia evidenziano l'urgenza di definire il ruolo e la funzione svolti dalle strutture coinvolte nella gestione dei fondi europei.»

«Inoltre, il testo - ha proseguito Rosaire - ridisciplina lo svolgimento della sessione europea del Consiglio Valle in modo da incoraggiare il dibattito sulle tematiche più rilevanti, prevedendo altresì che l'Assemblea si debba riunire, una prima volta entro sei mesi dall'inizio della Legislatura, per approvare un atto pluriennale di indirizzo, assicurando il raccordo con il documento strategico regionale che viene introdotto quale strumento di programmazione quadro regionale. È poi istituito il Centro di informazione al cittadino sulle istituzioni, le politiche e le attività dell’Unione europea, che propone la propria candidatura per la selezione degli Europe Direct presenti sul territorio nazionale. Sono altresì disciplinate le funzioni dell'Ufficio di rappresentanza a Bruxelles in una logica di valorizzazione del ruolo dell'Ufficio, con una particolare attenzione alla promozione di tirocini formativi e di orientamento. Viene regolamentato il ruolo della Regione nel quadro della Cooperazione territoriale europea per valorizzare le opportunità derivanti dalla sua posizione geografica, concorrendo all'integrazione sociale e culturale con le regioni dell'arco alpino. Infine, per valorizzare l’esperienza professionale maturata dal personale assunto con contratti a tempo determinato nell’ambito dei Programmi FESR e FSE e dei Progetti di cooperazione territoriale europea, si prevede una riserva di posti, nel limite del 40%, nei bandi di concorso per il reclutamento di personale a tempo indeterminato.»

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, ha evidenziato che «la legge necessitava di essere aggiornata e così abbiamo fatto su diversi aspetti che riguardano la politica europea. Abbiamo valutato un approfondimento continuo del rapporto con l'Unione europea avendo come riferimento politico alcune situazioni che sono molto importanti per noi. Ci sono tante materie, di competenza esclusiva, concorrente o integrativa previste dal nostro Statuto, che sono trattate dall'Unione europea e che, a nostra, volta dobbiamo regolare intervenendo sia in fase ascendente che discendente. Non è sempre facile recepire queste materie che ci interessano da vicino perché, spesso, le direttive comunitarie hanno un taglio più marcatamente di tipo "cittadino" e non sono così precise nel tener conto delle particolari condizioni territoriali delle realtà di montagna. Questa legge ci obbliga a fare un ulteriore sforzo europeistico che è fondamentale per adattare le norme europee alle esigenze specifiche del nostro territorio.»

I lavori sono sospesi. Riprendono alle ore 15.

 

SC-LT

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Comunicato n° 583 del 2 novembre 2022
Approvata la terza variazione al bilancio di previsione 2022-2024 della Regione

 

Nella seduta del 2 novembre 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 voti di astensione (Lega VdA, PlA, PCP, FI), la terza variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2022-2024.

L'Assemblea ha anche respinto, con 15 voti a favore dei gruppi di opposizione e 18 astensioni dei gruppi di maggioranza, un ordine del giorno presentato in Aula dal gruppo Lega Vallée d'Aoste che intendeva impegnare il Governo regionale a modificare tempestivamente le soglie di accesso ai contributi previsti dalla legge regionale n. 21/2022 a sostegno delle famiglie per contenere gli effetti dell'incremento dei prezzi nei settori energetici, introducendo un meccanismo che permettesse anche ai nuclei con redditi fra i 20mila e i 30mila euro di ISEE in corso di validità per il 2022, di poter formulare la domanda di contributo.

Presentato dalla Giunta regionale il 12 ottobre, il testo di legge, nei suoi sedici articoli, rimodula gli stanziamenti di spesa tra le diverse missioni e programmi del bilancio per 3,6 milioni e incrementa le risorse disponibili di 9,9 milioni, mettendo quindi in campo 13,5 milioni di euro per il 2022.

Il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD) ha illustrato il provvedimento in Aula, specificando che «le maggiori entrate di 9,9 milioni di euro derivano per 5,1 milioni dal fondo della gestione speciale presso Finaosta Spa e per 4,8 milioni dall'extragettito proveniente dal contributo straordinario a carico dei soggetti che operano nel settore energetico. Con questo atto si dispone, in particolare, un'integrazione al finanziamento dei contributi previsti dalla legge regionale n. 21/2022 volta a contenere gli effetti dell'incremento dei prezzi dell'energia e a sostegno degli investimenti nelle imprese: sono, infatti, raddoppiati i fondi messi a disposizione del "Bonus Social VdA" con lo stanziamento di ulteriori 4 milioni di euro a favore delle famiglie valdostane con un indicatore ISEE inferiore a 20mila euro, così come implementate di 4 milioni di euro le risorse a disposizione del "Bonus Entriprise VdA". Sono inoltre previsti contributi straordinari per 3,2 milioni di euro per fronteggiare l'emergenza nel settore zootecnico, in considerazione sia dello straordinario incremento dei prezzi dell'energia e dei cereali a seguito del conflitto internazionale sia delle eccezionali condizioni di deficit idrico e di siccità dalla primavera 2022. È altresì disposta un'integrazione di 600mila euro per la concessione di contributi in conto interessi a sostegno della prima abitazione, di cui alla legge regionale n. 32/2021.»

Il dibattito in Aula

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, intervenendo sugli articoli riguardanti la zootecnia, ha parlato di «misure importanti e necessarie per un settore colpito non solo dalle conseguenze dirette e indirette del conflitto russo-ucraino, ma anche dalla siccità.» Evidenziando «l'importanza delle aziende sul territorio sia per il presidio delle montagne sia per la vitalità delle nostre comunità», ha dettagliato i dati: «Vi sono circa 900 aziende, con oltre 33mila capi, per una produzione annua stimata di 60 milioni di litri di latte, 400 mila forme circa (di cui 50/60 mila in alpeggio) di fontina. La redditività delle aziende è come per tutta la zootecnia di montagna marginale; sappiamo, quindi, quanto sia importante sostenere il comparto. Nello specifico la misura interessa prioritariamente i capi produttivi che sono quelli che a livello di costi pesano di più (più necessità di mangime, più costi di produzione e manodopera): oltre 15mila unità di bestiame adulto, oltre 6mila manze, circa 650 ovini e caprini. Si tratta quindi di un segnale per questo periodo negativo, che speriamo momentaneo, al quale andrà sommata un’azione concreta per una programmazione di lungo corso che dovrà darci, tra l’altro, la visione della zootecnia del domani. Questo sarà possibile anche grazie ai lavori della nuova programmazione unitamente ai confronti costanti e continui con le categorie. Il tutto finalizzato ad una migliore sopravvivenza delle nostre aziende che lavorano, mantengono ed aiutano a valorizzare il nostro territorio.»

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha sottolineato: «Con la norma in discussione oggi in Aula sono state destinate ulteriori risorse a favore della legge 21/2022, che stanziava fondi per contenere i costi energetici delle famiglie e per sostenere le imprese: una legge in corso di applicazione e che sta incontrando particolare interesse, sia da parte delle famiglie che dai settori di riferimento, tra cui l’agricoltura. La variazione di bilancio di oggi si occupa anche del supporto tecnico al PNRR per le strutture regionali coinvolte già nel 2022. Inoltre il testo interviene a supporto della legge regionale 32/2021 che ha previsto il contributo straordinario in conto interessi per l'acquisto della prima casa. Questa norma che, in un primo tempo, aveva avuto una connotazione assolutamente emergenziale, ha avuto da subito un riscontro molto positivo da parte delle famiglie valdostane con 180 pratiche istruite al 30 settembre scorso; sono stati quindi stanziati 600mila euro per il finanziamento delle pratiche che ad oggi risultano sospese. Per questo motivo è opportuno valutare una connotazione strutturale a questa norma che sta rispondendo a target differenziati di famiglie rispetto ai nuclei che prediligono l’erogazione del tradizionale “mutuo prima casa” Finaosta.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha annunciato il voto di astensione sul provvedimento nel suo complesso, «ma voteremo a favore di alcuni articoli, in particolare quelli che intervengono sulla legge a favore del caro energia delle famiglie e degli investimenti delle imprese, che noi avevamo già sollecitato a luglio scorso. Evidenziamo, tuttavia, che le risorse, come già annunciato, dovevano arrivare prima ed essere integrate a monte. Riguardo al settore zootecnico, l'intervento va bene ma è tardivo: purtroppo, diverse aziende hanno già proceduto ad abbattere i loro capi e questo è un danno che non si può più recuperare ed è la ragione per cui avevamo chiesto di intervenire già nel mese di agosto. Riguardo al PNRR, noi avevamo sollecitato una struttura competente a livello regionale per gestirlo: per noi sarebbe stato più opportuno perché non possiamo rivalerci sempre sulle nostre società partecipate, le quali sono già in difficoltà a causa della carenza di personale.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha dichiarato il voto di astensione sul provvedimento «anche se ci sono iniziative che riteniamo giusto sostenere. A questo proposito, abbiamo depositato un ordine del giorno per intervenire, anche sui nuclei familiari che sono rimasti delusi dalla possibilità di accesso ai fondi - e che rappresentano una fetta importante della popolazione - e che, pur avendo redditi superiori ai 20mila euro hanno subìto gli effetti negativi della crisi energetica ed economica. Non vediamo motivazioni sensate perché questo ampliamento di fascia venga rifiutato, visto che in quattro giorni è stata depositata, analizzata e approvata la legge su rifugi e bivacchi. Se c'è la volontà, si può fare.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha condiviso «politicamente l'ordine del giorno e il Governo ha, tra l'altro, già ampliato la platea dei beneficiari portando l'asticella dell'ISEE a 20mila. Tuttavia, in questo momento, visto che il limite ISEE è inserito in legge e che ci sono delle motivazioni tecniche legate all'applicativo già realizzato, questa modifica farebbe slittare l'applicazione della legge stessa. Sarà comunque obiettivo del Governo individuare soluzioni per dare risposte alle fasce più alte della popolazione.»

SC-LT

 

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Comunicato n° 584 del 2 novembre 2022
Question time sulla destinazione del cibo acquistato per le gare di Coppa del mondo di sci di Zermatt-Cervinia

 

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto informazioni sulla destinazione delle derrate alimentari acquistate per la Coppa del Mondo di sci.

Ricordando la cancellazione delle competizioni maschili e femminili Zermatt-Cervinia, la Consigliera Chiara Minelli, ha evidenziato che «l'École Hôtelière di Châtillon era stata incaricata del servizio di ristorazione di circa 700 pasti per ognuno dei quattro giorni di gara. Visti i grandi quantitativi di cibo già acquistati e semilavorati che devono essere consumati nel rispetto delle scadenze, interroghiamo il Governo per avere informazioni in merito al loro utilizzo e se, in particolare, è stata valutata la possibilità di destinarli ad associazioni ed enti che si occupano di aiutare le persone in difficoltà.»

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto che «il Comitato organizzatore dello Speed opening Matterhorn Cervino ha incaricato lo chef Agostino Buillas della realizzazione dei pasti, da realizzarsi in collaborazione con gli studenti dell'École Hôtelière, dando loro la possibilità di vivere un'esperienza unica che, tra l'altro è sfociata in un progetto ad ampio raggio sulla cucina estrema in alta quota. Per quanto riguarda i prodotti, il contratto prevede che questi siano a disposizione del Comitato organizzatore che li ha commissionati. Il Comitato ha quindi ha quindi deciso di lasciarli nella disponibilità dello chef e, a seguito dell'inventario di quanto è già stato preparato, possiamo immaginare una decisione dello chef che sarà in linea con la filosofia dello Speed opening, da sempre improntata alla sostenibilità

La Consigliera Minelli ha replicato: «La Regione ha finanziato in maniera importante questa manifestazione e mi auguro quindi che venga destinata una parte di questi alimenti alle associazioni caritatevoli, in tempi rapidi. L'Amministrazione si faccia parte attiva presso lo chef Buillas, che ha sottoscritto il contratto per il servizio di ristorazione, affinché destini almeno parzialmente le derrate alimentari alle famiglie in difficoltà, soprattutto quegli alimenti facilmente deperibili che non possono essere stoccati a lungo termine e che costituirebbero un importante aiuto per le associazioni impegnate nella raccolta alimentare

LT 

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Comunicato n° 585 del 2 novembre 2022
Question time sull'estensione della morosità incolpevole al mercato privato

 

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, il gruppo Forza Italia ha affrontato il tema della morosità incolpevole.

Il Capogruppo Pierluigi Marquis ha sottolineato che «il Governo regionale ha previsto un contributo fino a 10 mila euro per aiutare gli inquilini dell'edilizia residenziale pubblica a sanare la loro posizione in caso di morosità incolpevole. I cittadini valdostani con la stessa capacità reddituale e sociale di quelli dell'ERP dovrebbero poter beneficiare della stessa opportunità a prescindere dal fatto che il locatore sia un ente pubblico o un soggetto privato. Chiediamo quindi al Governo se, a pari capacità reddituale degli inquilini ERP, abbia valutato la possibilità di estendere anche a queste persone il beneficio della morosità incolpevole.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha condiviso «la necessità di estendere al mercato privato la morosità incolpevole per una questione di equità. Ad oggi, questo istituto è stato, infatti, disciplinato dalla legge regionale 3/2013 - peraltro ben nove anni dalla sua approvazione - unicamente per gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica, che non possono accedere ad altre misure, in particolare il sostegno alla locazione. Anche in relazione alla particolare crisi socio-economica derivante dagli aumenti dei costi energetici, stiamo riflettendo come procedere con questa estensione, che richiede approfondimenti di natura procedimentale e organizzativa, stante la necessità di coinvolgere gli enti locali nel procedimento. Certo, oggi, ci stiamo concentrando sul bando di sostegno alla locazione 2022, cui gli uffici stanno lavorando, anche in relazione alla predisposizione da parte di INVA dell'applicativo informatico per la presentazione delle domande di contributo.»

Il Capogruppo Marquis ha replicato che «le altre regioni applicano la morosità incolpevole a tutti i tipi di contratto. La gente non può aspettare i tecnicismi della burocrazia perché le rate così come le spese arrivano puntualmente mese per mese e devono essere affrontate. C'è quindi la necessità di intervenire tempestivamente su questa tematica: auspichiamo che ci sia una presa in carico, con la dovuta priorità, della questione.»

SC 

 

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Comunicato n° 586 del 2 novembre 2022
Interrogazione sulla caccia al cinghiale

Nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto conoscere i benefici derivanti dalla decisione di limitare la caccia al cinghiale nella circoscrizione venatoria che comprende i territori di Aosta e della valle del Gran San Bernardo per un periodo limitato.

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, ha riferito che «a seguito dell'approvazione della normativa nazionale per arrestare la diffusione della peste suina, le Regioni hanno predisposto dei piani ad hoc che comprendono anche la gestione del cinghiale. La Valle d'Aosta, pur non registrando casi di peste suina, ha elaborato il Piano richiesto, sulla base delle linee guida ministeriali. Il documento tecnico prevede dunque un maggior prelievo di individui adulti e, tra questi, una maggioranza di femmine rispetto ai maschi. Le attività devono realizzarsi con prelievi selettivi strutturali finalizzati a riequilibrare la popolazione sul territorio. Abbiamo approvato il Piano regionale 2022-2024 e le indicazioni sono state riprese dal calendario venatorio: non c'è una limitazione al numero degli animali ma solo alla tipologia prevista per la cattura con metodi selettivi, mentre la caccia vagante è esclusa, non potendo, in questo caso, riconoscere le caratteristiche specifiche dell'animale. I benefici di queste disposizioni si valuteranno nel tempo.»

Il Consigliere Dino Planaz ha replicato: «Volevamo capire i motivi della sospensione della caccia in una sola circoscrizione in questo momento particolare in cui il cinghiale rappresenta una problematica che riguarda da vicino tutto il nostro territorio. Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di allevatori e cacciatori sui danni rilevati e su quelli ancora possibili sia per il territorio che per le colture e le produzioni. La sua risposta ci soddisfa solo in parte.»

 

LT

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Comunicato n° 587 del 2 novembre 2022
Interrogazione sulle tempistiche di approvazione della legge sulla multifunzionalità in agricoltura

 

Con un'interrogazione trattata nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto conoscere le tempistiche di approvazione della legge sulla multifunzionalità in agricoltura, di cui si evidenziava la necessità nei Documenti di economia e finanza regionale 2021-2023 e 2022-2024 e in quello del prossimo triennio.

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, ha specificato che «si tratta di un disegno di legge importante - con 70 articoli - che avrà ricadute significative sul territorio, perché andrà a disciplinare tutte le attività che l’azienda agricola può svolgere per integrare il proprio reddito, come l’agriturismo, l’agricoltura sociale l’enoturismo e altro. Va sottolineato, però, il momento di grave sofferenza che il settore agricolo sta vivendo, per il quale il personale dell’Assessorato è stato prioritariamente assegnato e sul quale si sono concentrati gli sforzi delle strutture. L’iter della legge è in capo alla struttura che si sta occupando della gestione degli ultimi bandi della programmazione 2014-2022 della Politica agricola comune oltre alla recente messa a terra del Bonus Enterprises VdA, avviato lo scorso 20 ottobre e che ha avuto un boom di richieste. A questo si aggiunga l'impegno nella definizione della prossima programmazione della PAC 2023-2027. Nonostante ciò, il disegno di legge sulla multifunzionalità è stato oggetto di confronto con le strutture regionali coinvolte per competenza e con lo Sportello unico degli enti locali, ma restano ancora da definire alcuni aspetti relativi allo svolgimento di alcune tipologie di attività, sino ad ora non previste dalla normativa attuale, quali l’agri-campeggio e la produzione di energie rinnovabili, quest’ultima molto importante in questo contesto storico e soggetta a continue modifiche della disciplina a livello nazionale. A dimostrazione che nonostante il momentaneo stop, l’attenzione per l’argomento non è mai venuta meno, voglio ricordare che a inizio estate la Giunta ha approvato le linee guida transitorie per l’esercizio dell’attività di enoturismo e quelle per l’attività di agricoltura sociale, in attuazione della legge regionale 12/2021.»

«Un disegno di legge così ambizioso ha necessità di una continua attenzione da parte degli uffici e non può essere circoscritto ai ritagli di tempo tra un’attività e l’altra - ha proseguito l'Assessore -. Soprattutto è necessario un duplice confronto: uno interno a questo Consiglio attraverso anche dei confronti preliminari; uno con tutte le associazioni di categoria, in quanto l'intervento legislativo contempla una molteplicità di tematiche e di settori.»

La Consigliera Raffaella Foudraz ha replicato che «incentivare la diversificazione e la multifunzionalità dell'agricoltura di montagna è un obiettivo che si è posto il Governo da ormai tre anni: viene quindi spontaneo chiedersi a che punto sia il suo iter. Una normativa che andrebbe a sostegno di una categoria che è stata particolarmente colpita dagli ultimi eventi climatici ed economici e che permetterebbe al comparto di incrementare la redditività dando maggior respiro a coloro che hanno deciso di intraprendere queste attività. È vero che sono state approvate delle misure - come quella sull'enoturismo - ma non sono sufficienti, perché l'agricoltura deve essere vista nel suo complesso, con una visione aperta alle necessità e alle aspettative del settore agricolo. Spero che a breve questo testo possa arrivare all'attenzione della terza Commissione: se così non fosse sarebbe imbarazzante.»

SC 

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Comunicato n° 588 del 2 novembre 2022
Interrogazione sulla Maison Caravex di Gignod

 

La Maison Caravex di Gignod è stata al centro di un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste trattata nella seduta consiliare del 2 novembre 2022.

In particolare, il Consigliere Diego Lucianaz ha voluto conoscere l'ammontare complessivo della spesa sostenuta ad oggi, comprensivo dell'acquisto dei terreni, dei lavori e degli impianti che riguardano l'intera struttura; la metratura complessiva dei diversi piani e la loro destinazione (deposito per la Sovrintendenza, superficie espositiva aperta al pubblico); quanto personale si immagina di impiegare per il funzionamento dell'intera struttura e qual è la previsione di spesa per il funzionamento dell'intero complesso; a quale segmento di visitatori si rivolgerà l'area espositiva e se siano previste forme di collaborazione o partenariato con altri enti, fondazioni, associazioni culturali, scuole.

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto che «l'ammontare della spesa complessiva sostenuta ad oggi per i lavori realizzati sul fabbricato, solo per la parte interrata è di 2 milioni 108 mila euro, Iva esclusa, e la metratura complessiva dello stabile, strutturato su 5 livelli è di 2.200 metri quadrati lordi, comprensiva della parte di terrazzo esterno. La destinazione finale dei lavori, decisa da poco tempo, ha reso necessario individuare la Soprintendenza quale soggetto attuatore dei futuri iter procedurali. Quindi, fino ad oggi gli uffici della Soprintendenza sono stati interpellati per condividere il completamento della struttura a deposito dei beni storici, compresa la collezione Cerise, senza ancora entrare nei dettagli esecutivi. La futura presa in carico della pratica permetterà di proseguire con l'attività di progettazione che prenderà in considerazione l'utilizzazione di materiali e tecnologie adatte al sito, in un'ottica di bassi consumi e di facilità gestionale.»

«Per quanto riguarda la porzione espositiva e la sua apertura al pubblico, la gestione dell'edificio storico è di competenza dell'IVAT - ha evidenziato l'Assessore Guichardaz -. Sarà quindi necessario interagire con questo istituto per valorizzare lo stabile. La parte destinata a esposizione e aperta al pubblico è stata già ultimata e una porzione del deposito, come previsto dagli accordi con IVAT, sarà sicuramente configurata come area visitabile le cui proporzioni saranno individuate in un secondo tempo. Faccio presente che la progettazione definitiva sarà probabilmente affidata nel corso del prossimo anno. Si può pensare che i luoghi vengano concepiti come spazi per occasionali visite di esperti con apposite zone attrezzate per l'analisi delle collezioni. Sarà necessario un continuo e fattivo confronto anche con il Comune di Gignod per la definizione delle attività e per la gestione della struttura a conclusione dei futuri lavori.» 

Il Consigliere Diego Lucianaz ha replicato che «Maison Caravex è il classico caso di come non dovrebbe operare la pubblica amministrazione che ha cambiato idea innumerevoli volte con tempi di intervento elefantiaci. Inizialmente acquistata dal Comune di Gignod per farne un museo, la struttura ha poi modificato la sua destinazione salutando l'avvio dei lavori di restauro. Nel 2007, parte di questi è terminata con un collaudo parziale e successivamente è stato definito un nuovo e diverso intervento di completamento con costi molto elevati. Nel 2016 e si è poi deciso di usare i locali anche come deposito magazzino visitabile: tante idee ma nessuna realizzata fino in fondo, a partire dalla proprietà e dalla titolarità della gestione degli spazi che è passata dal Comune, alla Regione all'IVAT. Nel 2018 l'Amministrazione di Gignod ha chiesto poi di realizzare almeno una biblioteca intercomunale o un museo di arte rurale dove esporre la preziosa collezione Cerise che oggi si trova ancora relegata in uno scantinato. Nel 2020 ci si è nuovamente interrogati sulla destinazione di questa struttura e crediamo che i colpi di scena non siano ancora finiti

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Comunicato n° 589 del 2 novembre 2022
Interpellanza sullo stato di attuazione del PNRR

 

Nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, il gruppo Forza Italia ha illustrato un'interpellanza sul monitoraggio dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale complementare (PNC), quest'ultimo finanziato con risorse nazionali con l’obiettivo di integrare i contenuti del PNRR.

«Il rapporto di monitoraggio del terzo bimestre 2022 - ha detto il Consigliere Mauro Baccega - indica, in riferimento al livello di progettazione, che solo il 17% dei progetti è al momento cantierabile. I dati non sono aggiornati, dal momento che la ricognizione che avrebbe dovuto seguire quella del monitoraggio del terzo bimestre è stata rinviata più volte a causa del basso tasso di riscontro da parte di alcune strutture regionali coinvolte nell'attuazione del PNRR. La cabina di regia e i dirigenti sono supportati dalla "Task force mille esperti" che dovrebbe essere funzionale a monitorare e coordinare tutti gli interventi territoriali che, ad oggi, risulterebbero essere 212 per un importo stimato di 355 milioni di euro. Tra le situazioni che maggiormente ci preoccupano, segnaliamo che, su sei progetti di cui la Regione è destinataria, tre di questi attualmente non prevedono il riconoscimento di nessun contributo e ci chiediamo per quale motivo. Altra fonte di preoccupazione riguarda le problematiche legate all'AUSL visto che non è ancora stato nominato l'esperto che dovrebbe procedere al documento di sintesi del PNRR. Vorremmo avere rassicurazioni anche sulle linee di finanziamento per i Comuni valdostani tra cui il Comune di Aosta con il Piano PINQUA. Chiediamo quindi al Governo di fare il punto sulla realizzazione dei progetti del PNRR nei tempi previsti: la grande quantità di risorse, se spesa bene, può dare alla Regione un contributo davvero significativo

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, premettendo che il quadro programmatico è variabile nel tempo in funzione dei vari bandi/avvisi pubblicati dalle amministrazioni centrali e del tasso di partecipazione delle strutture territoriali, ha riferito che «la rilevazione al terzo trimestre è stata l'occasione per aggiornare il quadro ma non ricomprende il monitoraggio periodico ricomprende il monitoraggio periodico dello stato di attuazione fisico, procedurale e finanziario dei singoli interventi a valere sul PNRR e bisognerà attendere l'effettivo caricamento nei dati nella piattaforma REGIS. Il dato citato relativo alla cantierabilità di solo il 17% dei progetti, va inteso quale livello di progettazione richiesto dagli avvisi per la presentazione dell’istanza di finanziamento e nulla ha a che vedere con lo stato di effettiva realizzazione dei singoli progetti. Per quanto riguarda le criticità generali, dalle interlocuzioni intercorse con i soggetti coinvolti nell'attuazione degli interventi, emergono difficoltà derivanti dalla complessità degli adempimenti previsti, difficoltà di dialogo con le Amministrazioni centrali e una scarsa efficacia dell'attività di supporto e di assistenza tecnica messe a disposizione a livello centrale che non sono in grado di fornire un supporto puntuale e personalizzato. Sul fronte dell'assistenza tecnica, la maggioranza delle attività di supporto, non sono rendicontabili a valere sulle risorse del PNRR

«In considerazione di queste criticità, la Regione, con la legge di seconda variazione del bilancio 2022-2024, ha deciso di finanziare con risorse proprie le attività di assistenza tecnica da erogare per il tramite di Finaosta e INVA ai soggetti attuatori coinvolti nel PNRR - ha concluso il Presidente Lavevaz -. Il gruppo di lavoro sarà composto da varie figure professionali con competenze di settore specifiche e l'assistenza tecnica organizzerà sessioni formative per l'utilizzo del sistema REGIS rivolte anche ai Comuni per garantire gli adempimenti prescritti dalla normativa. Per rafforzare la capacità amministrativa delle strutture regionali si provvederà a selezionare personale a tempo determinato e ed è stata già effettuata una ricognizione di massima del fabbisogno straordinario per determinare l'autorizzazione di spesa da inserire nella prossima legge di stabilità 2023-2025

Il Consigliere Baccega si è detto «soddisfatto della risposta. Ritengo che, in linea di massima, ci siano alcune difficoltà soprattutto in riferimento alla piattaforma REGIS. La Regione si è mossa nella direzione di poter dare corpo a tutti questi progetti con figure professionali e competenze di rilievo. Mi piacerebbe capire se per il fabbisogno di personale, possano essere utilizzati i finanziamenti messi a disposizione dal PNRR o se, invece i costi debbano essere posti esclusivamente a carico della Regione.»

LT

 

 

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Comunicato n° 590 del 2 novembre 2022
Interpellanza sui contenziosi giudiziali della Regione

Nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sulla formazione dei dirigenti regionali sui contenziosi giudiziali.

«La Regione è oggetto di numerosi contenziosi che comportano un dispendio di energie da parte degli uffici competenti e, spesso, oneri per spese legali e altre somme - ha evidenziato il Consigliere Paolo Sammaritani -. Chiediamo quanti siano i contenziosi giudiziali civili, penali, amministrativi e contabili degli ultimi cinque anni; quale sia l'ammontare complessivo della spesa per oneri legali pagati alle controparti vittoriose; se siano state adottate azioni, anche di sensibilizzazione per i dirigenti regionali per prevenire i contenziosi; se sia intenzione del Governo avviare delle strategie di formazione dei dirigenti nei vari settori non giuridici sulle criticità relative alle cause in corso e sulle azioni per prevenire i contenziosi.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito alcuni dati: «Negli ultimi cinque anni, in materia amministrativa, la Regione è stata parte in 102 contenziosi e le spese di soccombenza sono state complessivamente di 31.600 euro; in materia civile e in materia di lavoro, i contenziosi sono stati rispettivamente 95 e 165, con un totale di spese di soccombenza di 158.000 e di 915.000 euro di spese di soccombenza. Invece, in materia contabile, nei giudizi di responsabilità amministrativa, la Regione non è mai parte del procedimento e quindi soccombente. Sull’Ente gravano, però, le spese legali sostenute dai soggetti prosciolti e analogamente avviene per i procedimenti penali.»

«Vi sono dei contenziosi che hanno assunto la caratteristica di serialità - ha detto il Presidente Lavevaz -, in particolare quelli in materia di lavoro, relativi al riconoscimento dell’indennità chilometrica agli operai forestali per l’utilizzo del mezzo proprio e quelli relativi al riconoscimento dell’anzianità dei docenti assunti a tempo determinato (c.d. scatti) o per risarcimento del danno da reiterazione di contratti a termine. Per quanto riguarda le altre cause, i contenziosi originano da pretese che le controparti ovviamente ritengono fondate e che, pertanto, prescindono dalla preparazione dei dirigenti e dalla correttezza del loro operato che, in ogni caso, anche quando si tratti di dirigenti preposti a settori non giuridici, è sempre improntato al rispetto della legge e delle procedure. In ogni caso, le strutture di staff della Presidenza (Avvocatura regionale e Dipartimento legislativo e aiuti di Stato) sono costantemente di supporto alle strutture di amministrazione attiva che sanno di potersene avvalere.»

«Abbiamo avuto conferma dei dati che immaginavamo - ha replicato il Consigliere Sammaritani - ossia che i contenziosi in materia di lavoro sono importanti. La serialità dei procedimenti riguarda il personale docente, quindi torna la questione della norma di attuazione, e l'indennità per i forestali, che sembra arrivare a conclusione. Importante che l'Ufficio legale abbia sempre un collegamento con le altre strutture, tuttavia in un'ottica di prevenzione sarebbe importante attivare un attento monitoraggio: l'Ufficio legale potrebbe farsi promotore di una cultura della prevenzione, proprio per evitare lo spreco di risorse umane ed economiche. Un'amministrazione efficiente si valuta anche in questi termini ed è cosa buona e giusta limitare questi sprechi.»

SC

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Comunicato n° 591 del 2 novembre 2022
Interpellanza sulla prevenzione e il contrasto alle gang giovanili

 

Si è parlato di gang giovanili nella seduta consiliare del 2 novembre 2022 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Lo studio "Le gang giovanili in Italia" di Transcrime, pubblicato sul sito del Ministero dell'interno lo scorso 7 ottobre, riporta una presenza significativa di baby gang in Valle d'Aosta - ha evidenziato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Questi gruppi di ragazzi, senza una struttura definita, compiono azioni violente, lesioni, aggressioni e atti di bullismo verso i coetanei, ma anche atti di vandalismo e di disturbo della quiete pubblica. Anche nella nostra Regione abbiamo registrato vari episodi di aggressioni nei confronti di giovani da parte di gruppetti di ragazzi. Interpelliamo il Governo per sapere se è a conoscenza dei risultati dello studio di Transcrime e quali azioni intende mettere in campo per prevenire e contrastare questo fenomeno

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz ha riferito che «nello studio richiamato manca una definizione chiara dei dati sistematici necessari per monitorare il fenomeno delle gang giovanili. Non conosciamo le modalità effettive di svolgimento dello studio, ma sorge il dubbio che sia stato svolto a livello provinciale, con la conseguenza che i dati relativi alla Valle d’Aosta o non sono proprio stati rilevati oppure, se va bene, sono confluiti in quelli della Provincia di Torino. Non c’è pertanto nessuna chiara evidenza che questa ricerca abbia rilevato una “presenza significativa” di gang giovanili in Valle d’Aosta, né l’aggressione di due adolescenti ai danni di un coetaneo sembra rientrare nella fattispecie a questo fenomeno. Questo non ci deve far ignorare il fenomeno o gli eventuali segnali di una sua diffusione e il Governo regionale ha messo in atto e programmato numerose attività di prevenzione che vedono il coinvolgimento del più alto numero di istituzioni per sviluppare risposte organiche.»

Il Presidente della Regione ha poi sottolineato che: «tra le varie iniziative figura il Piano “Corresponsabilità Educativa&Legalità 2022-2023”, che prevede due canali di azione: uno rivolto ai giovani e giovanissimi con l’obiettivo di favorire iniziative di promozione della cultura della legalità e del rispetto delle regole; l’altro destinato a tutte le figure preposte all’educazione dei giovani, per affrontare le tematiche collegate al rispetto delle regole, dei tempi, degli spazi e delle persone, al fine di definire al meglio i limiti e i conseguenti comportamenti nella legalità.  Tutto il Piano, quindi, interviene su quei fattori che lo studio Transcrime ha individuato come “concause” del fenomeno gang giovanili. Segnalo anche due attività già realizzate, che riguardano questionari rivolti ai giovani tra 11 e 19 anni e alle famiglie dei ragazzi in età 3-10 anni. Con la finalità di comprendere vissuti, sensazioni, bisogni e necessità collegate a questo periodo storico particolarmente complesso e riuscire così a promuovere azioni a sostegno del benessere del singolo e della comunità. Si sta ora procedendo all’elaborazione dei dati raccolti. Alla fine di novembre, si terranno iniziative di sensibilizzazione sulla tematica “I diritti della persona” in tre realtà territorialmente rappresentative quali Morgex, Aosta, Verrès, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità in tema di uguaglianza, sicurezza, dignità, autostima, diritto alle libertà fondamentali enunciate nella Costituzione italiana e di valorizzare le azioni positive verso coloro che subiscono abusi determinati da violenza di genere o da posizioni di prevalenza.»

«Le articolazioni competenti dell’Amministrazione regionale - ha concluso Lavevaz - operano da tempo sui problemi giovanili, sulla prevenzione e sul contrasto del disagio a cui si collegano comportamenti cosiddetti devianti o reati, individuali o di gruppo, attraverso azioni e iniziative sulla promozione della cultura della legalità, del rispetto degli altri e della promozione delle potenzialità individuali

Il Capogruppo Manfrin ha replicato: «I dati riportati dallo studio sono suddivisi per province e quindi la Valle d'Aosta non può essere stata conglobata con il Piemonte. La mappatura delle gang presenti sul territorio nazionale, rileva una presenza significativa delle baby gang nella nostra regione tant'è che Transcrime la individua come una delle realtà maggiormente a rischio. Non siamo ostaggio di questo fenomeno ma non siamo neppure immuni. Sono contento che la Regione abbia intrapreso azioni per prevenire e imbrigliare i comportamenti devianti ma non bisogna negare la presenza delle baby gang. Sicuramente la repressione è l'ultima ratio e bisogna concentrarsi su opportune azioni preventive che intercettino il disagio. Non dobbiamo sottovalutare il problema che non riguarda solo Aosta ma anche altri comuni valdostani.»

 LT

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Comunicato n° 592 del 2 novembre 2022
Interpellanza sul potenziamento dei sistemi irrigui

La crisi idrica è stata nuovamente al centro del dibattito consiliare nella seduta del 2 novembre 2022 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Luca Distort ha ricordato che «l'ondata di caldo di questa estate e le scarse precipitazioni hanno avuto pesanti ripercussioni, in particolare sul settore agricolo che è il primo per consumo d'acqua. Questo porta necessariamente a riflettere sulla necessità di introdurre in agricoltura delle pratiche che, da un lato aumentino la capacità di stoccaggio della risorsa idrica e, dall'altro, ne permettano una gestione migliore. Chiediamo quindi quali siano le strategie che il Governo intende adottare per potenziare ed efficientare i sistemi irrigui (stoccaggi, reti e tecnologie) e quali le azioni di indirizzo verso colture compatibili sia con la peculiarità dell'agricoltura valdostana che con le relative esigenze idriche. Infine, vorremmo capire come si intendano sfruttare le opportunità fornite dal Piano nazionale di ripresa resilienza.»

«In uno scenario di costante aumento delle temperature medie e di diminuzione di precipitazioni - ha risposto l'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet -, è necessaria l’adozione urgente di un quadro di misure di adattamento ai cambiamenti climatici ivi compresa una gestione attenta della risorsa idrica.  Quando parliamo di efficientamento dei sistemi irrigui dobbiamo prendere in considerazione diversi parametri e un complesso di variabili: per poter irrigare in maniera efficiente è importante decidere correttamente quando, come e quanto irrigare.»

L'Assessore ha quindi ricordato «il lavoro svolto all’interno del progetto Reservaqua, nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera, che ha consentito di raccogliere informazioni su 12 siti pilota per la rilevazione sperimentale dei consumi idrici. A breve saremo in possesso dell’elaborazione definitiva dei dati relativi al 2022, che ci permetteranno, a stretto contatto con i Consorzi di miglioramento fondiario, di fare le valutazioni opportune. A fianco di queste attività che ci devono fornire le indicazioni operative su come procedere per far fronte alle sfide che ci attenderanno, come Governo regionale abbiamo sempre cercato di fornire ai Consorzi gli strumenti, anche economici, per poter intervenire sulle infrastrutture irrigue. A febbraio 2021 la Giunta ha approvato le modalità di presentazione da parte dei Consorzi delle domande di aiuto per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria urgenti: uno strumento flessibile che consente ai Consorzi, in qualsiasi momento dell’anno, di presentare una domanda di contributo, con intensità di aiuto pari al 90%. Ad agosto 2022 sono state introdotte delle modifiche per fronteggiare l'emergenza irrigua e per contenere l'aumento dei prezzi dei materiali di costruzione, prevedendo tra gli interventi ammissibili a contributo, il rifacimento o la costruzione ex novo di piccole infrastrutture irrigue, alzando a 75mila euro l'importo massimo della spesa ammessa a contributo. Siamo consci che questo strumento consente la realizzazione solo di piccoli interventi di efficientamento, ma le risorse messe in campo sono comunque interessanti e annualmente i Consorzi potranno mantenere in efficienza le proprie infrastrutture e provvedere a piccoli interventi di completamento. Gli uffici dell’Assessorato stanno inoltre collaborando con gli altri Assessorati per l’adozione di una serie di misure per far fronte alla situazione di criticità idrica a livello regionale: per quanto riguardo il settore irriguo sarà necessario valutare in modo puntuale e rigoroso le esigenze idriche nelle procedure di riconoscimento dei cosiddetti "antichi diritti irrigui".»

In merito alle opportunità offerte dal PNRR, l'Assessore ha rimarcato «l'importanza di poter accedere alle risorse messe in campo dal Governo italiano e dall’Unione europea nell’ambito delle risorse idriche. Abbiamo visto come uno degli obiettivi fondanti è rendere più costante la disponibilità di acqua per l’irrigazione, aumentando la resilienza dell’agroecosistema ai cambiamenti climatici e alle ondate di siccità. Purtroppo la regia di questa misura è a livello nazionale e tocca ai Consorzi di miglioramento fondiario provvedere al caricamento degli interventi sui portali appositamente predisposti, ma sarà d'obbligo un supporto da parte dell'Assessorato. Una valutazione che stiamo facendo, di concerto con gli altri Assessorati interessati, è quello di costituire un fondo di rotazione per consentire ai Consorzi di sostenere le spese legate alla redazione delle progettazioni necessarie per poter sperare di attingere ai finanziamenti nazionali.»

Il Consigliere Distort ha replicato: «È importante avviare delle riflessioni sul modello di agricoltura che vogliamo, senza ovviamente stravolgere l'assetto degli investimenti che le aziende hanno fatto. Dal punto di vista dello svisceramento scientifico, in Valle d'Aosta non manchiamo di eccellenze - come l'Institut agricole régional o l'Ordine degli agronomi e dottori forestali - che possono dare indicazioni importanti. Secondo noi, è necessario che il Governo regionale sappia individuare modelli di agricoltura che, accanto al legame storico e ambientale con il territorio valdostano, sappiano essere sostenibili e indirizzare gli imprenditori di settore con opportuni strumenti di pianificazione e di incentivazione verso questi modelli. Modelli sostenibili non solo dal punto di vista ambientale, ma sostenibili della peculiarità regionale e della remunerazione. L'attività agricola non è solo un settore economico, è anche un'attività di presidio del territorio: lo sforzo che noi dedichiamo all'imprenditoria perché salga di livello è uno sforzo di investimento che va fatto nell'interesse dell'intera collettività.»

 

SC

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Comunicato n° 593 del 2 novembre 2022
Interpellanza sulla regolamentazione dell'utilizzo di sentieri e strade poderali

 

La regolamentazione di sentieri e strade poderali in Valle d'Aosta è stata nuovamente affrontata nella seduta consiliare del 2 novembre 2022, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Ricordando che lo scorso 30 giugno è stato presentato lo "Studio sugli aspetti giuridici-normativi ed economici dei sentieri e delle strade poderali", il Consigliere Erik Lavy ha evidenziato: «Questo studio deve avanzare proposte per la salvaguardia degli interessi dei Presidenti dei Consorzi, dei Sindaci e di altri soggetti, compresi coloro che usufruiscono a scopo turistico di queste strade, ma ha un'impostazione troppo poco attenta ai Consorzi e agli amministratori locali. Il turismo naturalistico è un settore molto pubblicizzato dalla Regione che, tuttavia, non ha preso in debita considerazione le eventuali responsabilità dei proprietari dei terreni su cui si snodano gli itinerari. Chiediamo quali siano stati i risultati dei primi incontri del Tavolo tecnico; quali le problematiche emerse e quali le soluzioni per risolverle; quali sono le proposte normative e non avanzate dal gruppo di esperti

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, ha riferito che «le principali criticità emerse nel Tavolo tecnico, la cui composizione è stata integrata con la partecipazione dei rappresentanti dei Consorzi di miglioramento fondiario e del Direttore dell’Office du Tourisme, riguardano la necessità di arrivare ad un'unitarietà di azione su tutto il territorio, visti anche i diversi utilizzi di sentieri e strade poderali, caratterizzati da diverse tipologie di transito. Vi è poi l'impossibilità di intervenire sugli articoli del codice civile (2043 e 2051) e occorre quindi far leva su certe condizioni che possano favorire l’assunzione di responsabilità personale e individuale di chi percorre la viabilità. La Regione ha investito molto sullo sviluppo della mobilità elettrica e non si può non tenerne conto, anche in riferimento alle e-bike che hanno in pochissimo tempo rivoluzionato le possibilità di frequentare la montagna. Anche gli enti locali, ad esempio attraverso i bandi GAL o progetti europei, hanno messo in atto importanti azioni di promozione e segnalazione di percorsi pedonali e ciclabili. L’aspetto assicurativo deve essere approfondito sia sul lato del proprietario della sede viabile, sia sul lato di chi la percorre perché il punto critico da affrontare è proprio la responsabilità e la custodia dei sentieri e delle strade poderali.»

«Il Tavolo tecnico ha poi effettuato una serie di raccomandazioni - ha proseguito l'Assessore Sapinet -. Per tutelarsi dalla richiesta di risarcimento danni, il custode (qualora non l’avesse già) dovrebbe dotarsi di una forma di protezione assicurativa da responsabilità civile. Soprattutto per soggetti privati (proprietari dei fondi o i consorzi) possono esserci soluzioni preferibili alla stipula di assicurazioni individuali e, tenendo conto dell’importanza di sentieri e strade poderali per le attività turistiche, si potrebbe ipotizzare l'istituzione di un fondo di garanzia a tutela delle vittime su base regionali. Tra gli altri suggerimenti, rivestono particolare importanza la manutenzione di sentieri e strade poderali e della relativa segnaletica al fine di avere una rete sentieristica sicura e attrattiva e una comunicazione adeguata alle esigenze; il potenziamento della segnaletica a inizio percorso e l'adozione di una classificazione della difficoltà dei vari itinerari; il rafforzamento dell’azione di educazione dell’utenza alla montagna e dei cicloturisti a cui bisognerebbe dedicare un apposito codice di comportamento. Nei prossimi mesi il Tavolo si confronterà con i diversi portatori di interesse sulla base di queste raccomandazioni al fine di predisporre una adeguata proposta normativa. Certamente occorre intervenire su varie leggi regionali e occorre l'adozione la possibilità di far leva su certe condizioni che possano favorire l’assunzione di responsabilità personale e individuale di chi percorre la viabilità. Certamente cercheremo il coinvolgimento dei nostri parlamentari affinché la problematica, non certo soltanto nostra, ma condivisa da tante regioni, trovi anche un inquadramento nuovo in ambito normativo nazionale.

L'Assessore alle risorse naturali ha concluso evidenziando che «il Tavolo valuterà anche la stesura di parametri di definizione di una cosiddetta “polizza-tipo”, destinata ai componenti dei vari direttivi, che preveda non solo la responsabilità civile e la tutela legale, il costo della stessa verrà parzialmente coperto mediante finanziamento che verrà definito a breve nell’ambito delle modifiche alla delibera delle spese di gestione dei Consorzi. Sarà, infine, necessario aggiornare il censimento della rete delle viabilità poderali della regione e la configurazione del catasto sentieri su più livelli, quello ad uso turistico-escursionistico e quello ad uso agricolo e di viabilità rurale e di protezione civile. È un percorso necessario per giungere ad una sempre più proficua convivenza tra territorio e turismo.»

Il Consigliere Lavy ha replicato: «Spero che abbiate approfondito la questione della polizza che è alquanto delicata: non so quanto sia possibile da parte della Regione prendersi in carico oneri per una proprietà che non è la sua. Mi pare poi che la soluzione concreta delle problematiche evidenziate e note già da vario tempo sia ancora lontana. Dobbiamo cercare maggiore interazione con i nostri parlamentari a Roma affinché si possa arrivare in tempi accettabili alla risoluzione alla radice di questa situazione

I lavori sono sospesi. Riprendono domani alle ore 9.

LT

 

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Comunicato n° 594 del 3 novembre 2022
Interpellanza sulla revisione della normativa relativa alla cultura

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 2 novembre 2022 è stato affrontato il tema della revisione dell'impianto normativo relativo alla cultura.

«La normativa in materia di attività culturali e spettacoli dal vivo non è aggiornata e, con l'ordine del giorno del mese di dicembre 2021, era stata decisa la predisposizione di una legge regionale di revisione dell'impianto relativo alla cultura, di cui, ad oggi, non vi è traccia - ha sottolineato il Consigliere Simone Perron -. Chiediamo se la normativa in vigore ottemperi a criteri di trasparenza, rotazione e meritocrazia nell'incentivare le attività dei musicisti, degli operatori di teatro, degli autori di libri, dei pittori e degli scultori; in cosa differiscono, rispetto alle altre Regioni italiane, le norme regionali in materia di attività culturali e spettacoli dal vivo; quali sono gli intendimenti del Governo per la presentazione della norma quadro e con quali tempistiche.»

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha dettagliato le leggi regionali in vigore nel settore delle attività culturali e delle discipline dello spettacolo: «Ne ho contate undici oltre alle cinque canoniche in materia di attività culturali e spettacoli e spettacoli dal vivo: risultano piuttosto datate e rispecchiano i tempi in cui sono state redatte. Il riordino di un unico impianto risulta quanto mai necessario per conferire alla normativa regionale una certa organicità a un settore decisamente ampio, che spazia dalle attività divulgative finalizzate alla crescita culturale della comunità e alla diffusione della cultura, all'ambito delle attività espositive e la produzione contemporanea, per arrivare alla tematica della promozione del libro e della lettura, passando per la vasta disciplina dello spettacolo dal vivo che, dal canto suo, necessita di un'azione di codificazione coordinata. Tale codificazione, in particolare nell'ambito dello spettacolo, è proprio finalizzata anche al rispetto di criteri di accesso più trasparenti e opportunamente definiti nei casi di assegnazione di contributi a soggetti terzi. Criteri che, come concordiamo tutti, richiedono pieno riscontro in termini di meritocrazia, trasparenza e rotazione e che abbiamo già iniziato a mettere in atto.»

«Da un confronto con altre realtà regionali - ha proseguito l'Assessore -, ogni entità ha prodotto norme di settore. Anche noi abbiamo scritto una norma di settore, come anticipato nel DEFR, che mira ad accorpare in un testo unico la complessa e articolata normativa, con l'obiettivo di mettere ordine nella materia, che è oggi frammentata e, in alcuni punti, incoerente. Puntiamo ad una norma quadro per delineare azioni e interventi per un coordinato sistema di valorizzazione del settore culturale, con un pieno riconoscimento delle attività di spettacolo, e per allinearci alle esigenze attuali oltre che per una futura programmazione di interventi. Una bozza di tale norma, già piuttosto articolata (sono 42 gli articoli), è già stata prodotta ed è allo studio dell'amministrazione per valutarne i risvolti attuativi, che dovranno tenere conto di soluzioni di continuità con gli altri atti della programmazione regionale. Il testo sarà condiviso dapprima con la maggioranza, poi con gli attori del mondo della cultura e quindi con il Consiglio. Contestualmente sarà integrato con il regolamento di attuazione che disciplinerà nel dettaglio gli indirizzi strategici, i criteri, la composizione delle commissioni regionali, della consulta, del comitato delle istituzioni culturali, i requisiti di ammissibilità e di valutazione dei contributi, le modalità per l'iscrizione al registro dello spettacolo, all'albo delle istituzioni culturali. Nel frattempo valgono le norme e le procedure per l'assegnazione dei contributi e dei finanziamenti.»

«Già lo scorso anno - ha replicato il Consigliere Perron - il DEFR diceva che l'approvazione della norma era improrogabile: oggi, l'Assessore non dettaglia né tempi né contenuti. Ci piacerebbe che arrivasse sul tavolo del Consiglio e delle Commissioni al più presto, perché anche noi abbiamo le nostre idee e possiamo fornire il nostro contributo in merito. Il grande tema da affrontare è quello della valorizzazione dei talenti e della vocazione artistica dei giovani per spingerli a realizzare la loro creatività, attraverso modelli innovativi. Ci muoveremo, con risoluzioni o mozioni, per pressare l'Assessore e per impegnarlo a portare questa norma il più presto possibile all'attenzione delle Commissioni consiliari.»

 

SC

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Comunicato n° 595 del 3 novembre 2022
Interpellanza sulla linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

 

Sarà riaperta la tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier? È quanto ha chiesto il gruppo Pour l'Autonomie con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 3 novembre 2022.

Il Capogruppo Marco Carrel ha richiamato quanto contenuto nel Documento di economia e finanza regionale 2023-2025 sulla linea Aosta/Pré-Saint-Didier: «Si parla di prossima ultimazione dello studio sull'opzione tram-treno e degli approfondimenti sulla tecnologia dell'idrogeno, sulla cui base potrà essere definito uno scenario compiuto del sistema ferroviario dell'Alta Valle. Vorremmo quindi capire quale sia l'esito dello studio e se sia intenzione dell'Amministrazione perseguire l'obiettivo della riapertura della tratta e con quali costi. Inoltre, vista la volontà di acquisire ulteriori treni elettrici o bimodali - per i quali esiste un finanziamento statale -, vorremo sapere se i nuovi treni potranno percorrere anche l'Aosta/Pré-Saint-Didier, che ha caratteristiche diverse rispetto all'Aosta/Torino.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha riferito che «lo studio è articolato in due parti ben distinte, la prima per acquisire valutazioni di tipo tecnico mentre la seconda riguarda le analisi economiche. A fine giugno è stata consegnata la documentazione relativa alla prima parte, sulla quale sono state chieste integrazioni che sono state inserite in una nuova versione trasmessa alla Regione il 10 ottobre e che gli uffici dell’Assessorato stanno analizzando. Al termine, sarà avviata la seconda fase - economica e di sostenibilità - per la quale sono previsti 60 giorni. Avevo già anticipato che uno degli esiti dello studio aveva rilevato che in corrispondenza dell’abitato di Courmayeur non è possibile affiancare il tram-treno alla strada statale, poiché non ci sono gli spazi sufficienti per avere le due infrastrutture adeguatamente separate; ciò ha reso più complicate le valutazioni in merito alle possibilità di realizzazione dell’opera nonché dei conseguenti e rilevanti impatti sui costi. C’è la piena disponibilità a presentare in Commissione consiliare la prima parte dello studio.»

Il Presidente Lavevaz ha poi specificato che «al momento, il Governo regionale è tenuto a dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale 22/2016 e al Programma strategico di interventi approvato nel 2019 da questo Consiglio, che prevede la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Tuttavia, analisi approfondite vanno fatte: nell’ultima seduta del Tavolo tecnico tra Regione e RFI, sono stati aggiornati in oltre 71 milioni di euro i costi per la riapertura della linea, che servono per l’innalzamento del carico assiale per la circolazione di mezzi a 18 t/asse, per interventi sull’armamento, sulle gallerie e sugli impianti.»

«Con i nuovi fondi messi a disposizione dallo Stato - ha proseguito Lavevaz -, intendiamo dotarci di materiale rotabile più adatto alla circolazione sulla tratta Aosta/Torino: si tratterà probabilmente di treni elettrici Stadler, che potranno essere utilizzati in doppia composizione con gli attuali bimodali ed eventualmente essere trasformati essi stessi in bimodali. Gli attuali cinque treni bimodali di proprietà regionale potranno essere utilizzati anche sulla linea Aosta/Pré-Saint-Didier.»

«L'allora Assessore Minelli avrebbe risposto in modo diverso, sostenendo più fermamente la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier eppure il programma di Governo votato da quest'Aula mi risulta essere sempre lo stesso - ha sostenuto nella replica il Consigliere Carrel -. Vista la situazione politica, il Presidente non può esprimersi su iniziative future, tuttavia emerge l'incompatibilità tra strada e ferrovia nel tratto Pré-Saint-Didier Courmayeur: un'analisi andrà fatta perché se valutiamo l'ipotesi di collegare Aosta con l'alta Valle non possiamo fermarci a metà. Da valutare dal punto di vista politico saranno anche i costi, che ammontano a 71 milioni di euro. Chiedo la disponibilità del Presidente della quarta Commissione a programmare un'audizione per esaminare la prima parte di studio consegnata alla Regione. C'è la necessità di un confronto serio, ma ne parleremo con il prossimo Governo, sperando che arrivi quanto prima.»

 

SC

 

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Comunicato n° 596 del 3 novembre 2022
Interpellanza sulla sentenza della Corte di appello per l'assunzione di un dirigente a Finaosta

 

Con un'interpellanza e un'interrogazione presentate rispettivamente dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia nella seduta consiliare del 3 novembre 2022 è stata trattata congiuntamente la questione del ricorso promosso da Finaosta alla Corte di appello di Torino relativo all'assunzione di un dirigente.

«Abbiamo appreso da notizie stampa che la Corte di appello di Torino ha respinto il ricorso promosso dalla finanziaria regionale sulla sentenza del Giudice del lavoro di Aosta con cui era stata cancellata la procedura svolta per l'assunzione di un dirigente - ha ricordato il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi -. Inoltre, rispetto al rientro del Presidente e Amministratore delegato della Cervino Spa al suo incarico presso la Finaosta, il Presidente della finanziaria ha motivato questa operazione parlando di "una situazione di servizio che era necessario riportare alla normalità". Chiediamo quali siano le conseguenze della sentenza della Corte di appello e che cosa intenda fare Finaosta in merito, in particolar modo, rispetto alla situazione di vacanza della figura dirigenziale da coprire; quale sia la "situazione di disagio da riportare alla normalità" richiamata dal Presidente di Finaosta lo scorso mese di ottobre; se, con riferimento a queste situazioni, il Governo intenda dare specifiche indicazioni alla finanziaria regionale per il presidio di potenziali rischi conseguenti

Relativamente al "congelamento" della posizione dirigenziale oggetto della decisione della Corte di Appello, il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha chiesto di sapere se la Finaosta intende procedere a coprire il ruolo di dirigente responsabile del credito e con quali procedure; se siano stati avviati dei procedimenti per individuare eventuali responsabilità interne relative all'espletamento della procedura di reclutamento e quale sia l'impatto economico finanziario sulla società in termini di spese per la gestione della vicenda

L'Assessore alle società partecipate, Luciano Caveri, ha premesso che «chi si occupa di società partecipate deve seguire quanto previsto dal "controllo analogo" che pone delle responsabilità molto elevate in capo a chi lo esercita. Per quanto riguarda gli esiti giudiziari del caso evidenziato la pronuncia della Corte di Appello ha confermato la decisione del Tribunale di Aosta che ha dichiarato la nullità della procedura selettiva e, conseguentemente, la nullità del contratto stipulato con il candidato vincitore della procedura. Dal lato organizzativo, comunque, sin dalla pronuncia di primo grado, la Società ha dato copertura al posto affidandolo, ad interim, ad altro dirigente interno, in possesso dei requisiti e delle competenze necessari. Sono in fase di approfondimento le possibili soluzioni stabili da adottare in seguito al passaggio in giudicato della sentenza e, anche per quanto riguarda l’avvio di procedimenti per individuare eventuali responsabilità interne, sollecitato anche dal Collegio sindacale, si attende la compiuta definizione del contenzioso in essere

«Sulla procedura di selezione, poi, il Governo regionale ha dato specifiche indicazioni alla Finaosta - ha proseguito Caveri -. Nel 2022 ha comunicato alla finanziaria significative criticità di compatibilità della procedura con la normativa, sollecitandola a provvedere con celerità alla revisione della stessa. Con una successiva nota, la Regione ha reiterato i rilievi indicando, al contempo, che ogni azione che la Società intendesse porre in essere nei confronti della sentenza, che ha definito il processo relativo al reclutamento di un dirigente fosse di esclusiva responsabilità della Società. Con una terza nota il Governo ha ribadito la propria posizione, anche in ordine alle connesse responsabilità, richiedendo di voler trasmettere copia della sentenza, non appena le motivazioni saranno depositate. Altre indicazioni sono state inserite nel DEFR, attualmente in discussione in Consiglio regionale, finalizzate a razionalizzare il complesso normativo aziendale anche in ottica di efficientamento dei processi aziendali. A ciò si aggiunga che la bozza di allegato alla delibera attuativa della legge regionale n. 20/2016, già trasmessa alla Società per una presa visione, riporta esplicitamente, in ossequio ai principi di trasparenza e di imparzialità anche alle società a controllo pubblico, che le procedure selettive bandite dalle Società controllate, anche indirettamente, dalla Regione non possano prevedere prove scritte riportanti sigle, nominativi e sottoscrizioni riconducibili al candidato che effettua la prova

L'Assessore ha poi riferito che «il costo del contenzioso, ad oggi, è stimabile in: spese per l’assistenza di Finaosta in primo grado 27.400 euro; rimborso spese legali sostenute dalla controparte per il primo grado (liquidate in sentenza)  6.200 euro; preventivo studio legale per l’assistenza di Finaosta post sentenza di primo grado stimati 21.000 euro oltre IVA e oneri accessori (ancora da corrispondere); rimborso spese legali di controparte per il giudizio d’appello (liquidate nel dispositivo)  6.600 euro oltre IVA e oneri accessori (ancora da corrispondere)

Infine, sulla questione della Cervino Spa, l'Assessore Caveri ha concluso riferendo che «relativamente alle dichiarazioni rese dal Presidente del CdA di Finaosta Spa, in ordine alle dimissioni dell’Amministratore delegato di Cervino, facendo riferimento alla “situazione di servizio che era necessario riportare alla normalità”, Finaosta ha rilevato che detta situazione era dovuta a mere esigenze interne, anzitutto derivanti dalla necessità di far fronte a questioni riguardanti l’organizzazione del personale di Finaosta

Il Vicecapogruppo Aggravi ha replicato: «Aspettare le motivazioni della sentenza non giustifica la mancata copertura del posto. Si tratta di un incarico di vertice molto delicato e oggi le incombenze in capo a questa figura sono redistribuite ad altri dirigenti, aumentando i loro carichi di lavoro. Riguardo alle procedure di selezione del personale è necessario ricordare che anche le società di diritto privato che sono in house sono soggette alla normativa di riferimento e il controllo analogo attribuisce compiti e responsabilità anche all'Amministrazione regionale. Non vogliamo ingessare gli iter amministrativi ma crediamo che sarebbe opportuno, anziché snellire le procedure di selezione, concentrarsi su quelle di erogazione dei mutui.»

Il Capogruppo Marquis ha commentato: «Siamo consapevoli che il controllo analogo imponga all'Amministrazione regionale particolare attenzione su queste tematiche.  Riguardo alla vicenda, la mancata assegnazione del posto sta creando, dal punto di vista della funzionalità, una certa sofferenza a Finaosta che si trova a aggiungere incarichi e competenze ai dirigenti in organico e non si capisce come, dopo un anno e mezzo, non si sia ancora provveduto alla copertura del posto. Anche i costi per le spese di contenzioso, che ammontano ad oggi a quasi 80 mila euro, sono piuttosto elevati e questo non è un aspetto di poco conto

 

LT

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Comunicato n° 597 del 3 novembre 2022
Interpellanza sulla mobilità sostenibile

 

Nella seduta consiliare del 3 novembre il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto di fare il punto sull'attuazione della legge regionale in materia di mobilità sostenibile.

In particolare, la Consigliera Chiara Minelli, richiamando i principi e le disposizioni contenuti nella legge 16/2019, ha voluto conoscere quale sia attualmente la percentuale di mobilità che può essere considerata sostenibile e se l'obiettivo di almeno il 35% entro il 2025 sia in fase di raggiungimento; quanti contributi, nei tre anni di applicazione, siano stati erogati a privati cittadini per l'acquisto di biciclette e automobili elettriche e per l'installazione di ricariche domestiche per veicoli elettrici. «In considerazione dell'importanza attribuita allo sviluppo della mobilità elettrica, la norma ha sottolineato la necessità di un forte potenziamento della rete di distribuzione dell'energia elettrica e di un costante monitoraggio della situazione in collaborazione con la società competente in materia: vorremmo quindi capire se il livello di collaborazione sia soddisfacente e quali siano i programmi in corso di attuazione. Chiediamo anche se la Giunta ritenga ancora adeguata la legge rispetto agli obiettivi che si intendono raggiungere o se si intenda aggiornare la normativa

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha affermato che «i dati sono molto oscillatori: gli anni maggiormente interessati dalla pandemia hanno visto un aumento dell'utilizzo dei mezzi privati mentre attualmente registriamo la situazione opposta. Ad oggi l'elemento di maggiore criticità della mobilità è sicuramente il traffico automobilistico privato che, nella nostra regione, ha una forte componente legata al turismo, oltre che alla morfologia del territorio. Le immatricolazioni a febbraio 2022 registravano circa 250.000 vetture per uso privato intestate a residenti in Valle d’Aosta; di queste circa 33.700 erano elettriche o ibride (benzina o gasolio), per una percentuale del 13,5%. Per quanto riguarda la cooperazione con la società competente in materia di distribuzione elettrica, è noto che, negli ultimi anni, si sono presentati sul mercato diversi operatori per la vendita di energia e lo stesso vale per l’installazione sul territorio di colonnine di ricarica quali ad esempio EnelX, Duferco, Be Charge, Tesla e altre. Questo ha consentito di avere una buona copertura del territorio valdostano con queste infrastrutture di ricarica. Si registra poi anche un crescente numero di impianti di autoproduzione di energia elettrica di tipo solare, incentivata dalle misure pubbliche per il miglioramento energetico degli edifici e l’installazione di pannelli fotovoltaici. Ad oggi, non si hanno segnalazioni di particolari criticità in merito alla rete elettrica di distribuzione

Sulla questione dei contributi, il Presidente Lavevaz ha evidenziato: «Nei tre anni di applicazione della legge sono stati erogati 3.523 contributi per l'acquisto di biciclette, 624 per le automobili e 94 per l'installazione di stazioni di ricarica. Gli accadimenti degli ultimi anni legati alla pandemia, alla guerra in Ucraina, la crisi energetica e la conseguente forte oscillazione dei costi dei vari vettori energetici, ci fanno ritenere opportuno un aggiornamento della norma da effettuarsi quando sarà raggiunta una maggiore stabilità a livello globale anche in riferimento ai costi dell'energia

Nella replica, la Consigliera Minelli ha sostenuto che «la Regione deve fare la sua parte per contrastare la crisi climatica mondiale e questo non può che andare anche nella direzione di una mobilità sostenibile efficiente ed efficace, che ha il suo asse portante nel trasporto pubblico e nell'abbandono dei combustibili fossili. Avere 250 mila auto private in una regione di 120 mila abitanti è un dato su cui riflettere. Bisogna andare oltre le semplici dichiarazioni che sostengono a parole la mobilità sostenibile ed essere concreti, soprattutto se poi questioni importanti legate al trasporto su rotaia nell'Alta valle non vengono affrontate e definite. Rispetto alla legge la Regione è inadempiente perché non si è attivata per definire i criteri e le modalità di misurazione della quota di spostamenti sistematici sostenibili, e infatti l'obiettivo 35% al 2025 è lontanissimo. Per quanto riguarda la rete di distribuzione occorre fare una riflessione sul lungo periodo e programmare di conseguenza: se migliaia di valdostani dovranno farsi un punto di ricarica è difficile che la rete attuale sia in grado di supportare le esigenze di tutti. Bisogna andare nella direzione di potenziare tutto il sistema; una revisione della legge in quest'ottica è necessaria per cambiare la mobilità, non solo quella urbana.»

 

LT

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Comunicato n° 598 del 3 novembre 2022
Interpellanza sui collegamenti su gomma tra Aosta, Torino e Martigny

 

I servizi di collegamento su gomma Aosta/Torino e Aosta/Martigny sono stati al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Forza Italia nella seduta consiliare del 3 novembre 2022.

«La società Arriva Spa - ha sostenuto il Capogruppo Pierluigi Marquis - ha sospeso, dal mese di gennaio 2022, il collegamento autostradale Aosta/Torino: questa sospensione ha creato un disagio e un pregiudizio alla mobilità extraregionale dei valdostani oltre che a coloro che sono interessati a venire in Valle dal Piemonte. Il servizio non rientra nel contratto di servizio del trasporto pubblico locale ma, a nostro giudizio, riveste una grande importanza. Inoltre, la morfologia del territorio, il modello insediativo e i piccoli numeri potrebbero determinare la non sostenibilità dei servizi senza un contributo pubblico, a fronte però di un aumento delle richieste di trasporto pubblico, in considerazione sia della grave crisi che investe tutto il Paese sia di una maggiore sensibilità nei confronti dell'ambiente. Abbiamo altresì appreso che la società Arriva ha sospeso anche il servizio di autobus che collega Aosta con Martigny: un servizio che, pur non essendo caratterizzato da grandi numeri, rappresenta un'opportunità per lo sviluppo delle relazioni transfrontaliere. Vorremmo quindi capire le ragioni di queste sospensioni e se si intenda prevederne il ripristino.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha sottolineato che «la società titolare delle concessioni ha comunicato, a seguito di interlocuzioni, che la temporanea soppressione del collegamento fra la Valle d’Aosta e Torino e la riduzione dell’esercizio della linea internazionale Aosta/Martigny sono riconducibili principalmente a ragioni commerciali derivanti dai dati di frequentazione del servizio. Per l’autolinea Aosta/Torino, Arriva ha tenuto conto della presenza del servizio offerto da Trenitalia e che è quindi comunque garantito per la clientela. In prospettiva questo cambierà perché avremo una chiusura lunga della ferrovia, bisognerà quindi ragionare con Arriva sul servizio sostitutivo.»

«Rispetto alla linea Aosta/Martigny - ha proseguito Lavevaz -, valutata la costante esiguità della domanda di trasporto, l’azienda, in accordo con i partners svizzeri (TMR), ha proceduto ad una riduzione del servizio, mantenendo esclusivamente una coppia di corse, il martedì ed il venerdì, effettuate dalla TMR (che risulterebbe fruire di una compensazione per il servizio da parte dell’Office Fédéral des Transports). Mi sono confrontato con il Presidente di TMR: le valutazioni vanno fatte a breve perché l'autorizzazione internazionale è in scadenza a fine anno. La temporanea soppressione delle due linee è stata condizionata anche dalle difficoltà nel reperimento di autisti e l’azienda ha reputato opportuno dare priorità e copertura ai servizi di trasporto pubblico locale per non pregiudicare le esigenze di mobilità più essenziali. Riguardo al problema del reperimento di autisti, Arriva Italia sta mettendo in atto ogni possibile azione per mitigare gli effetti della carenza di personale di guida, anche attivando processi onerosi, sia in termini di sforzi organizzativi, sia in termini di costi.»

Il Consigliere Marquis, nella replica, ha osservato che «occorre fare un ragionamento a 360 gradi sul trasporto collettivo per la mobilità interregionale e internazionale. La riflessione nasce dal fatto che a fronte dell'aumento della mobilità e dell'aumento della richiesta di uso del trasporto collettivo, è diminuita l'offerta. In Valle d'Aosta, ci sono tanti servizi che non sono sostenibili sotto il profilo commerciale e la Regione interviene per garantirli. Bisogna quindi interrogarsi se ci sia l'esigenza di garantire la copertura di questo servizio di trasporto e, quindi, entrare in compartecipazione per renderlo sostenibile. Occorre pensare in prospettiva, altrimenti diventa sempre più difficile garantire la mobilità attraverso l'utilizzo di mezzi pubblici. Rischiamo di andare in controtendenza rispetto a quanto fanno altri.»

I lavori sono sospesi e riprendo alle ore 15.

 

SC

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Comunicato n° 599 del 3 novembre 2022
Interpellanze sulla riqualificazione delle aree di Chalamy e Pompiod

 

Le discariche di Chalamy, nel comune di Issogne, e di Pompiod, ad Aymavilles, sono state al centro di due interpellanze dei gruppi Progetto Civico Progressista e Lega Vallée d'Aoste, discusse congiuntamente nella seduta consiliare del 3 novembre 2022.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha richiamato il dibattito consiliare sul Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026, risultato dal coordinamento con la proposta di legge di PCP in materia di gestione dei rifiuti speciali: «In quella sede, avevamo evidenziato la necessità di dare risposte alle criticità dei rifiuti speciali e alle discariche di Pompiod e Chalamy: con il Piano non si sono date soluzioni, ma si sono creati i presupposti su cui lavorare. La legge è stata disattesa perché le norme di attuazione non sono state approvate entro i 60 giorni, tuttavia vi sono stati degli incontri con i soggetti interessati e, il 17 ottobre scorso, la Giunta ha approvato due delibere relative alla riqualificazione di queste aree, che provano a indicare una strada per uscire dalla situazione delicata che si è creata, rilevando la necessità di fare degli approfondimenti tecnici e giuridici sotto il profilo urbanistico, ambientale, paesaggistico e prevedendo il coinvolgimento di vari soggetti (Comuni, Regione, proprietari e ditte che gestiscono i siti). Vorremmo capire se il Governo abbia l'intenzione di interessare anche il Comitato discarica sicura di Pompiod e La Valle non è una discarica nei preliminari approfondimenti e quale sia, nello specifico, il coinvolgimento previsto di ditte e proprietari delle rispettive discariche. Inoltre, chiediamo quali siano i tempi ipotizzati per gli obblighi di ripristino e per la gestione post-operativa della discarica di Pompiod - che è diversa da quella di Chalamy - a seguito della sentenza del Tribunale di Aosta che ne ha disposto il dissequestro e arrivata dopo una serie di migliorie al piano di messa in sicurezza, suggerite dal consulente della procura.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha chiesto quali siano i principali dettagli delle attività promosse dalle due delibere; quali le incombenze che ogni controparte ha o potrebbe avere nello svolgimento di queste attività; se sia intenzione del Governo prevedere specifici interventi e stanziamenti di risorse per la realizzazione di questi interventi.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha risposto che «queste due delibere delineano un percorso e sono il frutto delle interlocuzioni iniziate un anno e mezzo fa con i Comuni competenti, con le due società che gestiscono i siti e con le proprietà per immaginare un futuro sostenibile per i territori interessati e per le proprietà. Due delibere che hanno una genericità importante ma che mettono in piedi un percorso corretto per dare la risposta che i cittadini si aspettano sia in termini di utilizzo che di garanzie ambientali dei due siti. Evidenzio che abbiamo anche cercato di allargare l'analisi al resto del territorio sulle discariche di inerti comunali, che devono essere messe a norma con interventi onerosi che spesso non sono sostenibili.»

«Abbiamo costruito un percorso che avesse come pivot centrale l'amministrazione comunale per la definizione di una concreta proposta progettuale e del gruppo di lavoro che dovrà verificare la fattibilità delle diverse ipotesi che sono sul tavolo - ha proseguito il Presidente -. Ho incontrato i referenti dei Comitati e mi sono parsi comprensivi e soddisfatti di quanto si sta facendo; non vedo un problema a fare un passaggio con loro quando le cose inizieranno a prendere forma. In questa fase c'è stato anche un coinvolgimento importante, anche se informale, dei proprietari delle discariche per capire la disponibilità a intraprendere questo iter. Crediamo che le modalità che abbiamo messo in piedi per questo obiettivo siano corrette e porteranno, da un lato, alla risoluzione di problematiche di necessità del territorio, in particolare le discariche di inerti, e, dall'altro, a tranquillizzare la popolazione.»

«Sui tempi ipotizzati - ha specificato Lavevaz -, al momento non posso rispondere perché tutto dipenderà dall'utilizzo e dal flusso di conferimento che ci sarà nelle discariche: per questo ho avuto un confronto con ANAS e CVA per capire i lavori che hanno in cantiere e il materiale che potrà essere portato in discarica. Il recupero ambientale sarà, invece, di qualche settimana di lavoro perché si tratta di stendere un terreno vegetale, seminare e fare un impianto di irrigazione.»

In merito alle attività, il Presidente ha sostenuto che «al momento non si può fornire un dettaglio, tutto dipenderà dall'analisi tecnica così come dalla forma di gestione futura, con una restituzione finale attraverso degli equilibri finanziari: questa sarà la tematica più complessa che il gruppo di lavoro dovrà dirimere. In merito alle risorse, per quanto riguarda l'utilizzo della discarica non ci devono essere costi di gestione né per Comune né Regione, in quanto i costi devono essere caricati in tariffa: ecco perché abbiamo allargato il discorso a tutte le discariche di inerti, proprio per avere un'omogeneità sia dal punto di vista del servizio che delle tariffe. Sul recupero, apriremo dopo il ragionamento e le fonti di finanziamento potranno essere diverse, ma tutto dipenderà dai risultati. Non è una questione particolarmente preoccupante: una volta che l'area sarà recuperata, ci potremo pensare.»

La Consigliera Guichardaz ha replicato che «si parla di tempi molto lunghi e di delibere ad alta genericità: la riqualificazione e il ripristino non saranno immediati. Bene che i Comitati siano stati informati, anche se è diverso che essere parte attiva in un processo: i cittadini che hanno fatto emergere il problema meriterebbero una considerazione maggiore. Capisco che la proprietà e le società abbiano accolto quanto proposto, perché sanno bene che dovranno attenersi alla nuova normativa e alle future norme tecniche di attuazione. Rispetto a Pompiod, sottolineo che non possiamo non ricordare la sua storia e che le analisi hanno rilevato il reato di conferimento illecito di rifiuti che ha previsto materiale al di fuori dei CER autorizzati, oltre alla carenza nella documentazione progettuale e diversi aspetti critici per l'abbattimento delle polveri. Auspichiamo che nelle valutazioni siano prese in considerazione anche le conclusioni della procura riguardo alla copertura superficiale finale non conforme, alla necessità di un'analisi periodica rispetto al potenziale percolato e alla destinazione finale del sito. Rispetto al ripristino del sito non è ben chiaro chi pagherà i conti.»

«Il Presidente ha parlato di due questioni importanti: gli equilibri finanziari e le tariffe - ha detto il Consigliere Aggravi -. Come si può trovare un equilibrio finanziario nella gestione complessiva della cosa? Quello che preoccupa è la questione delle tariffe: abbiamo un settore, quello edile, che ha delle necessità a fronte di spazi di conferimento limitati. Non vorrei che, alla fine, bisognerà alzare la tariffa e, quindi, chi non potrà sobbarcarsi i costi per l'esportazione fuori Valle di determinati inerti ci rimetterà: non vorremmo che l'equilibrio finanziario fosse in carico ai piccoli.»

 

SC

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Comunicato n° 600 del 3 novembre 2022
Interpellanza sulla sicurezza della strada "Montjovetta"

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 3 novembre 2022 è stata portata l'attenzione dell'Aula sulla sicurezza della strada "Montjovetta".  

Il Consigliere Christian Ganis ha ricordato che «i costi esorbitanti dell'autostrada fanno di questo tratto statale l'unico asse viario fruibile da e per la media e alta Valle. Seppure siano stati eseguiti numerosi interventi da parte di ANAS, quanto fatto ad oggi per migliorare la viabilità e la sicurezza, non sembra sufficiente, dal momento che si è spesso parlato della necessità di costruire un tunnel per evitare la caduta massi. Sul punto, il tavolo di confronto con l'ANAS, aperto nel 2019, ha preso in considerazione un possibile intervento di pochi chilometri di galleria con un costo stimato in 100 milioni di euro. Chiediamo di conoscere se, in questi ultimi anni, ci sia stato un nuovo confronto tra Regione, ANAS e Comune di Montjovet per valutare congiuntamente la realizzazione della galleria o di un'altra opera alternativa; se esista uno studio di fattibilità per la soluzione delle criticità della "Montjovetta" o se, invece, si considerano risolutivi i lavori svolti fino ad oggi

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha precisato che «recentemente ANAS si è resa disponibile a riprendere i confronti con la Regione e con il Comune di Montjovet per valutare la realizzazione di una variante, riprendendo le interlocuzioni interrotte negli anni passati. Le criticità legate a questa strada sono oggetto di attenzione da parte dell'Amministrazione regionale da diversi anni. In particolare, a causa di una caduta massi che comportò la chiusura della strada statale 26, nel 2019 è stata valutata, congiuntamente tra Regione e ANAS, una serie di possibili soluzioni tecniche per evitare future chiusure dell'asse viario, unica alternativa alla percorrenza autostradale. ANAS ha poi fatto importanti interventi di consolidamento sulla parete rocciosa con un investimento di circa 2 milioni di euro e l'investimento totale nell'ultimo quadriennio è stato di 5,2. Il confronto e la condivisione di queste problematiche con il Comune di Montjovet è continuo e costante

Il Consigliere Ganis ha commentato: «Le problematiche della "Montjovetta" continuano a persistere e a farne le spese, in termini di tempo e di denaro, sono sempre i nostri concittadini. Il problema della caduta massi, già evidenziato dal Comune di Montjovet e dall'Assessore Caveri in varie occasioni, è quello più impattante e gli interventi compiuti fino ad ora non sono stati risolutivi. Siamo soddisfatti del fatto che siano state avviate varie attività di confronto con ANAS, sperando che portino risultati positivi

 

LT


 

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Comunicato n° 601 del 3 novembre 2022
Conclusi i lavori del Consiglio del 2 e 3 novembre. Respinta una mozione sulle bollette CVA

 

Nella seduta pomeridiana del 3 novembre 2022, al termine della trattazione delle iniziative ispettive, la Lega Vallée d'Aoste ha chiesto una sospensione dei lavori per una riunione del gruppo.

Al rientro, il Capogruppo Andrea Manfrin ha spiegato il motivo della richiesta: «Abbiamo analizzato quanto emerso in questi due giorni di Consiglio, rilevando delle incongruenze rispetto a quanto detto dal Presidente della Regione, che ha detto che la maggioranza continua a lavorare ma al contempo non si è assunto degli impegni rispetto al futuro. Quindi, in attesa di chiarire il quadro politico, rinviamo le mozioni e le risoluzioni presentate dal centro destra.»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha invece annunciato di voler «mantenere la mozione depositata dal proprio gruppo, visto che le mozioni impegnano tutta la maggioranza e il Presidente ha sottolineato che continua ad esserci una maggioranza.»

Anche il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha comunicato «il rinvio della risoluzione presentata dalla maggioranza: visto il clima politico, non cambia nulla se viene discussa nel prossimo Consiglio.»

L'Assemblea ha quindi trattato la mozione del gruppo PCP riguardante le misure di sconto sulle bollette CVA. Il testo, respinto con 32 voti di astensione e 2 a favore (PCP), chiedeva di avviare una interlocuzione con il Gruppo CVA al fine di mantenere e incrementare le attuali misure di sconto sulle bollette di famiglie e imprese e a relazionare alla Commissione consiliare entro 15 giorni.

La Consigliera Chiara Minelli nell'illustrare la mozione ha richiamato il pacchetto promozionale di CVA a partire dall'ultimo bimestre 2021 che «opera sconti del 40% sul prezzo base della componente energia per le bollette domestiche residenti in Valle e sconti di minore entità per le imprese. A breve, questi sconti saranno in scadenza e, vista la gravità della situazione, non saranno nemmeno più sufficienti. Inoltre a fine settembre l'Autorità di regolazione per l'energia ha stabilito un nuovo incremento del 59% del prezzo base nazionale dell'elettricità: una decisione che colpisce direttamente le utenze ancora sul mercato di maggior tutela, ma che produrrà incrementi anche per le utenze del mercato libero. A nostro avviso sarebbe importante che, accanto alle politiche regionali di rimborso a valle della spesa energetica, si ricercasse anche un contenimento delle bollette a monte, nel momento della loro definizione. Un'operazione che è possibile là dove esiste una grande azienda pubblica produttrice e fornitrice di energia elettrica, come il Gruppo CVA che presenta, peraltro, un bilancio in piena salute. Gli extraprofitti generati da questa società dovrebbero esser impiegati come una sorta di "restituzione" ai cittadini valdostani. Ricordo che la società pubblica idroelettrica dell'Alto Adige, Alperia, è già al terzo pacchetto di sconti, l'ultimo dei quali - varato a settembre 2022 - arriva per alcune fasce di utenti fino al 61%. Come Consiglio siamo chiamati a rispondere al grido di allarme che sta arrivando da cittadini, consumatori, sindacati e categorie economiche.»

L'Assessore alle società partecipate, Luciano Caveri, ha chiesto il ritiro della mozione: «Se la mozione non è una bandierina da piantare, la mozione può essere ritirata, in alternativa ci asterremo. Non abbiamo nessun problema ad andare a riferire in Commissione sulla questione dei prezzi e un'eventuale audizione con CVA e Deval sarebbe interessante anche per evitare la disinformazione sulla questione. Confronti e approfondimenti possono essere fatti senza la necessità della forza di una mozione consiliare, visto che le interlocuzioni con queste Società sono in corso da sempre in quanto parte integrante dell'attività di governo.» L'Assessore ha poi precisato che «nel ventaglio delle offerte attualmente presenti da parte di CVA Energie esistono casi in cui gli sconti ai riferimenti di mercato sono anche significativamente superiori al 61%. A differenza delle offerte di CVA Energie che sono state applicate a tutta la clientela valdostana, nel caso di Alperia l'offerta è riservata solo ai nuovi utenti con tariffe aggressive per fasce di consumi basse e con un limite temporale di adesione limitato a due mesi; inoltre all'interno dell'offerta di Alperia è presente una componente a prezzo fisso della durata di 24 mesi che non è sistematica garanzia di risparmio, soprattutto in un mercato che in questo momento sta dando segnali di decrescita.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 16 e giovedì 17 novembre 2022.
 
SC-LT

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