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Riunione del Consiglio regionale dell'8 e 9 giugno 2022

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Comunicato n° 330 del 1° giugno 2022
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio regionale è convocato in via ordinaria mercoledì 8 e giovedì 9 giugno 2022, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 45 oggetti, di cui 14 interrogazioni, 20 interpellanze e 3 mozioni.

Delle quattordici interrogazioni, due sono del gruppo Forza Italia: la prima chiede notizie in merito ai controlli sull'esercizio degli impianti idroelettrici valdostani e la seconda sull'indennità di attrattività per il personale medico e infermieristico dell'Azienda USL.

Il gruppo Lega Vallé d'Aoste ha depositato sei interrogazioni: beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; percorribilità giuridica di un trasferimento finanziario agli enti locali per coprire misure di facilitazione fiscale o tariffaria a favore di attività produttive e commerciali e di famiglie; promozione del territorio e del cicloturismo realizzate in occasione della tappa valdostana del Giro d'Italia; interventi per arginare la dispersione scolastica e promuovere l'istruzione universitaria; messa in sicurezza di un tratto della strada poderale Pont-Meyes a Valsavarenche; stato di avanzamento delle attività propedeutiche alla realizzazione della galleria drenante della frana del Mont La Saxe.

Tre sono le interrogazioni del gruppo Pour l'Autonomie: notizie in merito agli accordi presi con lo Stato relativamente al ricorso per legittimità costituzionale di alcuni articoli della legge di stabilità regionale 2022-2024; eventuali accordi con l'Università della Valle d'Aosta sullo sviluppo di tematiche regionali; esternalizzazione di servizi ospedalieri dell'Azienda USL.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato  tre interrogazioni: soggetti ospitati nello stand della Regione al Salone internazionale del libro di Torino; soppressione del distacco di docenti presso il Centre d'études "Les Anciens Remèdes" di Jovençan; problematiche relative all'apertura di sale da gioco nelle vicinanze dei luoghi sensibili così come individuati dalla legge regionale per la prevenzione della dipendenza dal gioco d'azzardo.

Delle venti interpellanze presentate, quattro sono del gruppo Forza Italia: realizzazione del "marchio ombrello" e coinvolgimento di testimonial nelle campagne di comunicazione sull'offerta turistica; iniziative a sostegno del mondo produttivo per far fronte alle difficoltà a reclutare lavoratori nel settore turistico; sospensione dei pagamenti delle sanzioni ai concessionari idroelettrici per il superamento della media annua di prelievo; verifica con i valdostani laureandi in medicina dell'interesse a utilizzare i contratti regionali di formazione specialistica.

Tredici le interpellanze del gruppo Lega Vallée d'Aoste: metodo di valutazione degli interventi per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale finanziati dal PNNR; interventi per evitare la chiusura di scuole dell'infanzia e primarie; ipotesi di utilizzo dei locali già occupati dall'Agenzia delle entrate come alloggi per studenti dell'Università della Valle d'Aosta; impiego di teli geotessili in funzione protettiva dei ghiacciai valdostani; attività di stoccaggio della neve per la preparazione di un anello per lo sci di fondo nei pressi dell'arrivo della Coppa del mondo di sci alpino nel comprensorio di Cervinia; avvio di un servizio automatico e preventivo di scadenza della tassa automobilistica; esiti dei rilievi effettuati per la riapertura alla viabilità ciclopedonale della Strada Romana delle Gallie tra Bard e Donnas; mancata concretizzazione in impegni di spesa di interventi previsionali di alcune missioni del bilancio regionale 2021; organizzazione di un servizio di prevenzione e screening del morbo di Alzheimer; soluzioni alternative alla chiusura del poliambulatorio di Verrès per i prelievi di sangue e ritiro dei referti; mancato rispetto da parte degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica dei regolamenti stabiliti dall'ente gestore; analisi del nuovo rapporto Censis e prospettive di sviluppo per una sanità attiva, di prevenzione e paziente-centrica; ampliamento dei progetti di prevenzione dell'abuso di alcol fra i giovani organizzati sul territorio regionale.

Il gruppo Progetto Civico Progressista ha depositato tre interpellanze: servizio sostitutivo di mensa per i dipendenti dell'Amministrazione regionale; revisione dell'organizzazione dell'École hôtelière de la Vallée d'Aoste; criticità dei percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche erogate in regime istituzionale dall'Azienda USL della Valle d'Aosta.

Il Consiglio discuterà infine tre mozioni, di cui una del gruppo Forza Italia che chiede l'impegno ad affrontare in quinta Commissione consiliare le problematiche relative al progetto "Valatypical" per le persone affette da sindrome dello spettro autistico.

Le altre due mozioni sono state presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: la prima per esprimere la vicinanza del Consiglio Valle all'Associazione nazionale Alpini nella sua valenza sociale, culturale, popolare e identitaria, la seconda per impegnare il Governo regionale a riferire alla Commissione consiliare competente i risultati del lavoro del tavolo tecnico-giuridico sulla sentieristica, poderale e viabilità minore.

Visto che, nonostante la cessazione dello stato di emergenza sanitaria, persistono comunque esigenze di contrasto al diffondersi della pandemia da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio, nel numero massimo consentito e raccomandando l'uso della mascherina. Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta.

 

LT

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Comunicato n° 337 del 6 giugno 2022
Consiglio dell'8 e 9 giugno: iscritti quattro punti all'ordine del giorno suppletivo

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato in riunione ordinaria, mercoledì 8 e giovedì 9 giugno 2022, è stato integrato da ulteriori quattro oggetti.

Sono stati iscritti un disegno di legge sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio della Regione e una proposta di legge che apporta delle modifiche alla legge sull'Istituzione dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso.

Verranno poi trattate due interrogazioni a risposta immediata entrambe sull'acquisizione della Cogne acciai speciali: la prima presentata dal gruppo Progetto civico progressista e la seconda depositata dalla Lega Vallée d'Aoste.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 49 oggetti.

Visto che, nonostante la cessazione dello stato di emergenza sanitaria, persistono comunque esigenze di contrasto al diffondersi della pandemia da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio, nel numero massimo consentito e raccomandando l'uso della mascherina. Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta.


LT

 

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Comunicato n° 339 dell'8 giugno 2022
Comunicazioni del Presidente della Regione

 

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha aperto i lavori dell'adunanza convocata oggi, mercoledì 8, e domani, giovedì 9 giugno 2022, per discutere un ordine del giorno composto di 49 oggetti.

Nelle sue comunicazioni all'Aula, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito che il 24 e il 25 giugno sarà in visita in Valle d’Aosta la Commissione ambiente del Senato della Repubblica. L’appuntamento, coordinato dal Senatore Lanièce, sarà incentrato anzitutto sul mondo dei ghiacciai e sulle sfide del cambiamento climatico: diverse strutture regionali e diversi enti del territorio, ha detto il Presidente Erik Lavevaz, sono coinvolti in quest’iniziativa, che riveste una particolare importanza e che permetterà di ribadire la centralità della Valle d’Aosta nella gestione di un momento storico come questo.

Il Presidente Lavevaz ha poi parlato della notizia della vendita della quota di maggioranza della Cogne Acciai Speciali, che è stata comunicata alla Regione la scorsa settimana dalla proprietà nello stesso giorno in cui l’iniziativa è stata resa pubblica. Si tratta ovviamente di una questione di primaria importanza per il sistema produttivo valdostano e per il mondo del lavoro nella nostra regione, ha osservato il Presidente: l’Assessore Bertschy aggiornerà l'Aula nella risposta alle iniziative che sono previste all’ordine del giorno.  Il Presidente ha anticipato che sarà organizzato a breve un incontro tra la Regione e l’attuale proprietà insieme alla società che ha annunciato l’acquisizione; vi è inoltre in programma per domani un incontro con le organizzazioni sindacali, per condividere le informazioni di cui si sarà in possesso. Seguiamo insomma il dossier con la massima attenzione, ha aggiunto il Presidente, pur nel rispetto delle prerogative di un ente privato come la Cogne Acciai Speciali e delle relazioni tra l’azienda e i sindacati: l’obiettivo comune è quello di tutelare l’occupazione e la produzione valdostana, ha concluso, con un’attenzione costante verso le condizioni del lavoro e dello sviluppo del nostro territorio.

Ha quindi preso la parola la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, che si è detta costernata che il Presidente non dica nulla rispetto alla crisi politica e si faccia finta di niente: il Consiglio è il luogo del confronto e i cittadini si aspettano un dibattito.

Per il Consigliere Mauro Baccega (FI) è grave sorvolare su un argomento come la crisi politica quando la Valle d'Aosta ha bisogno di capire che cosa si stia facendo e dove si voglia arrivare. Per Baccega, sarebbe opportuno che oggi il Consiglio potesse affrontare il tema politico che da due mesi e dopo oltre un anno attanaglia la Valle d'Aosta. Ha quindi chiesto una riunione della Conferenza dei Capigruppo per decidere sull'opportunità di aprire un dibattito in Aula sulla crisi politica.

Alla richiesta si è associata il Consigliere della Lega VdA Nicoletta Spelgatti.

Il Consiglio è stato quindi sospeso per una Conferenza dei Capigruppo, cui sono seguite riunioni dei gruppi di maggioranza e di minoranza.

Alla ripresa dei lavori, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha osservato che non ha senso una discussione politica in Aula oggi: il dibattito che hanno fatto i movimenti in questi ultimi due mesi era volto a esplorare la possibilità di allargare una maggioranza che c'è e che ha dimostrato di esserci con l'approvazione di una serie di provvedimenti importanti sia da parte del Governo che del Consiglio regionale, a conferma che le illazioni di immobilismo sono fantasie che i valdostani sono in grado di valutare.

 Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha preso atto con stupore della mancanza di volontà di discutere su questo argomento che il suo gruppo riteneva fosse una priorità. Credevamo, ha aggiunto, che anche quest'Aula avesse diritto a delle spiegazioni dopo tutte le notizie politiche lette e ascoltate negli ultimi tempi: la mancanza di dibattito è inopportuna non solo per il Consiglio ma soprattutto per i valdostani.

Il Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, ha sottolineato che la chiarezza dovrebbe essere alla base di ogni scelta, sia per il futuro sia per affrontare meglio il presente. Per il Consigliere, il dibattito sarebbe stato opportuno anche per capire a che punto sia la crisi e come si è sviluppato il confronto in questi ultimi mesi.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha trovato scandalose le dichiarazioni per cui "ha prevalso il bene di un movimento a discapito di una situazione più accomodante per chi sta governando" quando sarebbe invece importante pensare al bene dei valdostani e non solo a quello dei partiti, che fino a ieri nemmeno volevano essere coinvolti. Per la Consigliera, i grandi assenti in questi mesi sono stati i programmi, tanto che andare a destra o sinistra era perfettamente identico: sotto questo punto di vista una spiegazione andrebbe data e si aspetta con ansia che l'interim all'Assessorato dell'ambiente finisca e che in quinta Commissione si nomini finalmente un Presidente.

 

SC

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Comunicato n° 340 dell'8 giugno 2022
Approvato il disegno di legge sui debiti fuori bilancio della Regione

 

Nella seduta dell'8 giugno 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI), il disegno di legge che dispone il riconoscimento dei debiti fuori bilancio della Regione.

Il provvedimento, che si compone di due articoli, è stato illustrato in Aula dal Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), che ha parlato di atto necessario che riconosce la legittimità dei debiti fuori bilancio, derivanti da acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa per un importo complessivo di 182mila 831 euro: tali somme aggiuntive trovano copertura mediante l'utilizzo di stanziamenti già iscritti a bilancio negli appositi capitoli. Il disegno di legge è stato esaminato dalla Commissione competente il 6 giugno scorso ottenendo il parere favorevole a maggioranza.

 

SC

 

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Comunicato n° 341 dell'8 giugno 2022
Approvate le modifiche alla legge istitutiva dell'Osservatorio sulla legalità

 

Con 29 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, Lega VdA) e 6 astensioni (FI, PlA e PCP), il Consiglio Valle ha approvato la proposta di legge di modifica della norma regionale istitutiva dell'Osservatorio permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso (n. 1/2022).

Il testo, sul quale ha relazionato in Aula il Presidente dell'Assemblea, Alberto Bertin, si compone di cinque articoli finalizzati a recepire le osservazioni formulate dal Ministero dell'interno riguardo alle funzioni dell'Osservatorio, con particolare riguardo a quelle che accennano alla "prevenzione e al contrasto" dei fenomeni mafiosi, che il Ministero ritiene siano riservate alle forze di polizia dello Stato e che vengono, pertanto, eliminate dal testo della legge 1/2022.

Per il Presidente del Consiglio, tuttavia, i presunti profili di illegittimità costituzionale appaiono infondati, in quanto le finalità della legge sono ben esplicitate fin dal primo articolo: con l'istituzione dell'Osservatorio, il Consiglio Valle ha infatti inteso mettere a disposizione delle istituzioni politiche regionali e dei rappresentanti del mondo produttivo, sindacale, del lavoro e dell'associazionismo una sede stabile di confronto e approfondimento della criminalità organizzata, allo scopo di favorire la conoscenza del fenomeno. L'Osservatorio si configura come un organo ausiliario della Regione che svolge funzioni di ricerca, studio, documentazione, informazione e sensibilizzazione e i suoi compiti, ha aggiunto Bertin, non sono minimamente sovrapponibili o interferenti con quelli attribuiti, dalla legislazione statale, alle forze di pubblica sicurezza.

Il Presidente del Consiglio ha poi evidenziato che il nuovo testo di legge, che non cambia il contenuto sostanziale della legge originaria, nasce nello spirito di una leale collaborazione istituzionale e in un'ottica di deflazione del contenzioso, tenuto conto che, al di là dell'esito del giudizio, un eventuale ricorso avrebbe ritardato di parecchi mesi l'operatività dell'Osservatorio, il quale non avrebbe potuto riunirsi nelle more della definizione della controversia da parte della Corte costituzionale.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, annunciando l'astensione al voto, ha rilevato che, a distanza di quattro mesi dall'approvazione, la legge deve già essere modificata e ha sottolineato che già in sede di audizioni in Commissione e approvazione della precedente legge, il gruppo PCP si era astenuto, facendo notare che l'impianto della proposta di legge mancava di completezza e di organicità. Vista la natura di promozione e di sensibilizzazione in capo all'Osservatorio si sarebbero potuti recepire alcuni emendamenti presentati da PCP in passato. La Consigliera Guichardaz ha poi evidenziato che, analizzando il carteggio tra Ministero e Regione, la "leale collaborazione" si riduce in una posizione dura del Ministero che chiede una riformulazione della norma, mentre i campioni dell'autonomismo abbassano la testa e cedono a variazioni normative che snaturano completamente la mission dell'Osservatorio. La fretta improvvisa e improvvida rispetto all'esame di questo testo è stata una cattiva consigliera. E lo è stata su un testo come questo che, in una Regione dove mafia e 'ndrangheta sono ben presenti, ricopriva un'importanza notevole.

Il Capogruppo Marco Carrel, ha dichiarato l'astensione al voto del gruppo Pour l'Autonomie, dicendosi stupito che il Consiglio abbia dovuto procedere alle modifiche al testo di legge nonostante il Presidente del Consiglio si sia detto convinto dell'infondatezza delle osservazioni formulate dal Viminale.

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) è intervenuto per annunciare l'astensione del gruppo alla votazione. Ha evidenziato l'importanza per la politica di proporre buone pratiche per contrastare i fenomeni di criminalità organizzata e che ci sono già istituzioni preposte che stanno facendo un ottimo lavoro. Ha ritenuto invece discutibile l'azione del Consiglio regionale che, pur considerando infondati i rilievi formulati dal Viminale ha accettato di inserirli nel testo di legge.

 

LT-SC

 

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Comunicato n° 342 dell'8 giugno 2022
Question time e discussione sulla Cogne acciai speciali

La Cogne Acciai Speciali è stata al centro di due interrogazioni a risposta immediata, discusse congiuntamente nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022 e poste dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Progetto Civico Progressista, cui è seguito un dibattito in Aula, come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, rifacendosi alle notizie di stampa sulla cessione del 70% dell'azienda a un gruppo taiwanese e lamentando la totale estraneità dei sindacati a questa operazione, ha sottolineato l'importanza della CAS per il tessuto economico regionale sia per il livello occupazionale, sia per la proprietà degli immobili e per gli investimenti effettuati nel tempo della Regione, ricordando in particolare quanto fatto dalla Giunta Viérin e dall'Assessore Mafrica, che ha svolto un ruolo decisivo per mantenere in attività la Cogne. Ha quindi chiesto contenuti, modalità e tempi dell'acquisizione.

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, richiamando articoli che parlavano di interlocuzioni avvenute tra il Governo regionale e la società, ha chiesto quali siano stati gli esiti degli incontri sul futuro dell'azienda e, in particolare, rispetto alla sua permanenza produttiva e al mantenimento dei livelli occupazionali in Valle d'Aosta, ricordando che la Cogne ha una forza lavoro di 1500 persone con un fatturato di 645 milioni di euro.

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha risposto che la situazione è in evoluzione e ha assicurato che, nei prossimi giorni, sarà in grado di avere e dare maggiori informazioni. La Regione non è stata informata di questa trattativa e, viste le stringenti regole che accompagnano questi accordi, neanche avrebbe potuto esserlo. Vediamo positivamente questa operazione, ha evidenziato, perché si tratta della crescita della Cogne sul mercato internazionale, che può produrre ulteriori sviluppi di crescita anche per la Valle d’Aosta: la multinazionale che acquisisce la CAS è il terzo produttore di acciaio del mondo e non è un fondo speculativo; inoltre, la presenza della famiglia Marzorati - anche se come socio di minoranza - che ha investito tanto nell'azienda sarà fondamentale per dare continuità di gestione, di rapporti con le istituzioni e con il territorio, di sviluppo di progetti per creare le condizioni per nuove opportunità. L'Assessore ha anche ricordato che le stringenti regole del mercato dell’acciaio definite dalle Misure di salvaguardia europea, istituite dalla Commissione nel 2018, tutelano la produzione attuale della CAS. Dalle prime interlocuzioni con l'attuale proprietà e che saranno verificate, è stata assicurata la permanenza produttiva e una volontà di aumento della produzione, così come è stato confermato il piano degli investimenti per 110 milioni di euro. L'Assessore ha annunciato che a breve incontreremo la nuova proprietà e domani, nel pomeriggio, ci sarà un incontro con le forze sociali, mentre la settimana prossima, unitamente ai sindacati, ci sarà un incontro che permetterà a tutti di conoscere i dettagli del progetto di acquisizione e gli obiettivi che si propone di raggiungere.

L'Assessore Bertschy ha assicurato che la Regione continuerà a seguire con attenzione la questione affinché si possa proseguire nel percorso di crescita che l'azienda ha avuto in questi anni, garantendo presenza produttiva e crescita occupazionale e creando le migliori condizioni per una proficua relazione con tutti i soggetti coinvolti da questa nuova pagina della storia della Cogne Acciai Speciali.

La Capogruppo Guichardaz ha replicato che si voleva capire il ruolo che il Governo regionale poteva svolgere in questa situazione.

Il Vicecapogruppo Aggravi si è posto una serie di domande: quali sono le opportunità che dobbiamo creare per mantenere la produzione e l'occupazione in Valle d'Aosta? E queste condizioni si potranno costruire a fronte di una continua instabilità politica? Per il Consigliere è bene avere dei rapporti fattivi che possano creare delle opportunità e dare maggiore ordine ad un'area importante non solo per Aosta, ma per tutta la Valle d'Aosta.

Il dibattito sulla CAS

Come deciso nella mattinata dalla Conferenza dei Capigruppo di fare un dibattito sulla tematica della Cogne Acciai Speciali, sono quindi intervenuti i vari gruppi politici.

Il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha ricordato che la Regione, negli anni, ha sostenuto finanziariamente la Cogne Acciai Speciali, consentendole di superare i momenti difficili. Il passaggio alla nuova proprietà ha dei punti da chiarire: ci si augura che aumenti l'occupazione ma per ottenere questo risultato ci devono essere dei piani oggettivi che ad oggi non esistono. Ha evidenziato la necessità di stabilire un collegamento diretto con la proprietà, prima della chiusura dell'operazione, che permetta di capire cosa sta succedendo e in che tempi: per garantire l'occupazione e gli aumenti di produzione è importante il rapporto con la Regione e con le forze sindacali.

Il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) ha espresso preoccupazione sul futuro occupazionale dell'azienda, anche in considerazione della situazione dovuta alla pandemia e alla crisi economica ed energetica. Per il Consigliere, la Regione deve interloquire con l'azienda rafforzando l'occupazione e favorendo la crescita economica: i mille dipendenti della società che, con l'indotto salgono a 1500, chiedono alle istituzioni delle risposte al futuro della CAS e ne hanno tutto il diritto.

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha sottolineato come il passaggio della proprietà alla grande società di Taiwan continui a porre interrogativi per i risvolti occupazionali di cui non si ha alcuna certezza: è stato detto che si intende aumentare le maestranze ma non risultano interlocuzioni in questo senso. La storia della CAS si intreccia con la storia della Valle d'Aosta e ha influenzato in maniera rilevante il tessuto economico e sociale locale, ha ricordato la Consigliera. Il passaggio alla famiglia Marzorati aveva visto un ruolo determinante della Regione e in quella operazione erano state gettate anche le basi per la nascita della CVA, visto che erano state acquisite le centrali idroelettriche della Cogne. Oggi, ha aggiunto, si assiste ad una nuova evoluzione della proprietà ancora da decifrare ma è emerso che la Giunta non è stata parte attiva in questa operazione, nonostante i numerosi rapporti in essere tra i due enti. La Consigliera ha giudicato piuttosto grave anche la riduzione del ruolo dei sindacati a semplici soggetti che come tutti hanno appreso dagli organi di informazione del nuovo assetto della Cogne.

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha parlato di argomento di priorità assoluta: le aziende in un momento di difficoltà come questo cercano di riorganizzarsi per stare sul mercato, ma è ovvio che un intervento di questo genere può essere considerato come una opportunità, ma potrebbe anche dare luogo a conseguenze meno soddisfacenti. Per il Consigliere, non è la Regione che può intervenire perché si tratta di dinamiche di mercato ma, a livello politico, sarà importante che ci siano le adeguate interlocuzioni per valorizzare al meglio sia le proprietà regionali che l'azienda occupa, sia i livelli occupazionali. Si è augurato che ci sia anche l'adeguato coinvolgimento dei sindacati e che la Regione possa svolgere un ruolo puntuale sulle prossime tappe del percorso, al fine di dare nuovo slancio all'azienda in un mercato che è in continua evoluzione e trasformazione.

Il Consigliere Simone Perron (Lega Vda) ha evidenziato che la Valle d'Aosta non è esclusa dalle tematiche mondiali della globalizzazione e dello spostamento dei capitali ma può cercare strategie per individuare nuove dinamiche da volgere a proprio vantaggio: gli investimenti a maggiore capacità produttiva annunciati saranno sicuramente un elemento positivo. A questi potrà essere legato lo sviluppo dei settori collegati alla siderurgia, in particolare nell'abbattimento delle emissioni di CO2, nel quale lo sviluppo dell'idrogeno verde ha parte fondamentale. Anche avvalendoci della CVA, per il Consigliere bisogna mirare a sviluppare un sistema produttivo che possa portare indotto ai valdostani e vantaggi di tipo economico alla collettività.

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha ricordato la lunga storia della Cogne Acciai Speciali e gli investimenti realizzati dalla famiglia Marzorati - che ha già uno stabilimento in Cina - a favore di nuovi impianti, della formazione e della sicurezza, avendo grande attenzione nei confronti della qualità e dell'ambiente. Per Cretier, in questa operazione il primo obiettivo da centrare deve essere il mantenimento dei livelli occupazionali, con l'auspicio che si prosegua nel percorso intrapreso negli anni.

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

 

SC-LT

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Comunicato n° 343 dell'8 giugno 2022
Interrogazione sulla validità delle graduatorie e sull'indennità di attrattività per medici e infermieri

 

La validità delle graduatorie di concorsi regionali e l'indennità di attrattività a medici e infermieri sono tornate al centro del dibattito nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022, con un'interrogazione presentata dal gruppo Pour l'Autonomie.

Il Capogruppo Marco Carrel ha ricordato che, su alcune norme contenute nella legge regionale 35/2021 (relative alla proroga della validità delle graduatorie e all'indennità di attrattività erogata a partire dal mese di maggio 2022 a medici e infermieri con contratto a tempo indeterminato con retroattività dal mese di gennaio 2022), pende un ricorso di legittimità costituzionale depositato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nello scorso mese di marzo. Richiamando l'incontro tenutosi tra il Presidente della Regione, l'Assessore alla sanità e la Ministra Gelmini che avrebbe consentito di aggiornare il quadro normativo permettendo alla Regione di raggiungere gli obiettivi prefissi dalla norma impugnata, ha chiesto quali siano stati gli accordi presi e quali saranno le scelte del Governo regionale per risolvere le problematiche delle norme impugnate.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, riassumendo il quadro della situazione ha ricordato che la questione di legittimità costituzionale è stata proposta limitatamente all'articolo 5, commi 9 e 10 e all'articolo 18 della legge regionale 35/2021. I commi 9 e 10 dell'articolo 5 prevedono la proroga al 31 dicembre 2022 della validità della graduatoria del concorso bandito dall'Amministrazione regionale per l'assunzione a tempo indeterminato di centralinisti dell'emergenza e lo spostamento al 31 dicembre 2022 del termine per l'utilizzo di alcune graduatorie a scorrimento, ai fini dell’assunzione a tempo indeterminato nell’organico del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco dei soggetti idonei ammessi alla partecipazione ai corsi di formazione previsti dalla legge regionale 37/2009; l'articolo 18, invece, introduce in via sperimentale l'indennità di attrattività regionale.

Il Presidente ha evidenziato che la Giunta regionale ha deciso di costituirsi davanti alla Corte costituzionale, ritenendo il ricorso inammissibile e infondato e che il giudizio è previsto per il prossimo 5 luglio. Per quanto riguarda la proroga delle graduatorie, la Regione ha presentato delle contro deduzioni in cui ne ha ribadito la validità, non solo per le criticità a bandire i concorsi, legate anche all'emergenza da Covid-19, ma anche perché prevedevano dei corsi di formazione molto specifici e che, per tale motivo, non possono considerarsi superate dal punto di vista dell'idoneità dei soggetti selezionati. La questione è stata oggetto di interlocuzioni con il Governo centrale che deciderà in un senso o in un altro.

Venendo alla questione più composita dell'articolo 18 è stato evidenziato che l'istituzione dell'indennità è motivata dalla particolarità territoriale della Valle d'Aosta ed è sostenuta dalle competenze statutarie attribuite alla Regione, in particolare, in materia di igiene e sanità e di organizzazione ospedaliera.

Il Presidente Lavevaz ha poi ricordato che, anche per quanto riguarda l'articolo 18, a seguito dell’impugnativa, la Regione ha ritenuto di intraprendere, nell’ambito della leale collaborazione istituzionale con lo Stato, un percorso al fine di superare le criticità delle disposizioni censurate, tenuto conto dell’importanza strategica delle stesse per il Servizio sanitario regionale. Dalle interlocuzioni è emersa la necessità di prevedere una contrattazione con i sindacati prima dell'erogazione dell'indennità e gli uffici legislativi regionale e ministeriali hanno trovato una soluzione tecnica sostenibile che è stata condivisa dal punto di vista politico tra il Governo centrale e l'Amministrazione regionale. Nelle prossime sedute del Consiglio Valle sarà presentato un disegno di legge che sostituisce l'articolo 18 integrandolo con la necessità di fare una contrattazione collettiva aziendale da avviarsi entro 30 giorni e che definirà le regole dal punto di vista sindacale. Il ruolo della contrattazione è ulteriormente valorizzato in quanto gli eventuali trattamenti economici più favorevoli saranno redistribuiti secondo le regole definite in fase di contrattazione. Il Presidente Lavevaz si è dichiarato soddisfatto per la buona soluzione raggiunta e per le interlocuzioni positive avute con il Ministro.

Il Capogruppo Marco Carrel ha sottolineato che, per quanto riguarda l'articolo 18, l'indennità è poco attraente ma si limita a erogare dei soldi a dirigenze mediche già assunte nell'AUSL, escludendo altri operatori sanitari. Per la proroga delle graduatorie si dovrà aspettare il mese di luglio e questo comporterà un ritardo nelle assunzioni dei centralinisti e dei Vigili del fuoco, due settori chiave dell'emergenza: l'impugnativa si basa probabilmente sull'idea errata che si tratti di graduatorie aperte quando, invece, sono dedicate a profili specifici. Il Consigliere auspicava che si fossero trovati accordi con il Ministro anche su questi due temi fondamentali, ma purtroppo il Presidente ha confermato che questo non è stato possibile.

 

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Comunicato n° 344 dell'8 giugno 2022
Interrogazione sull'Università della Valle d'Aosta

 

Nella seduta consiliare dell'8 giugno, il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato un'interrogazione sullo sviluppo dell'Università della Valle d'Aosta.

Richiamando le notizie sulla conclusione del primo lotto di lavori della nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta, il Consigliere Augusto Rollandin ha chiesto quali siano gli spazi per ospitare gli studenti universitari; se siano previste borse di studio per premiare gli studenti con i migliori risultati; quali gli accordi con l'Università e come si è previsto di collegarla con tematiche regionali da sviluppare in sintonia.

L'Assessore all'università, Luciano Caveri, ha confermato che nella nuova sede dell'Università, nella ex Caserma Testafochi, si stanno completando i lavori del lotto 1 che riguarda principalmente gli spazi per la didattica (aule, laboratori informatici, sale studio, spazi per attività di lavoro sia all'interno che all'esterno) oltre agli uffici amministrativi di più stretto contatto con gli studenti; sarà disponibile anche una caffetteria/ristorante, che non esiste nelle sedi attuali. Questo, ha spiegato Caveri, comporterà la chiusura contestuale della sede di Saint-Christophe, con un'ottimizzazione e un risparmio di risorse; inoltre nella sede di via Cappuccini troveranno spazio gli uffici dei professori e non ci sarà quindi più l'affitto della sede nell'ex Hôtel Ambassador.

Riguardo allo studentato, l'Assessore ha riferito che si sta lavorando sui locali dell'ex Agenzia delle Entrate in via Trottechien, dove potranno essere ospitati 60 studenti attraverso una collaborazione tra Regione e Fondazione CRT.

In merito alle borse di studio, l'Assessore ha declinato le varie possibilità offerte sia dall'UniVdA, sia dalla Regione, sia da enti vari. In particolare, ha ricordato che dall’anno scorso, l’Università mette a bando il “prix d’excellence” destinato alle nuove matricole che abbiano conseguito un voto di maturità pari a 100 o 100 e lode e vi sono anche 10 borse sovvenzionate dal Rotary Club di Aosta e dal Rotary Club di Courmayeur Valdigne, le quali sono assegnate sia in base all’ISEE, sia in base ad una selezione sul merito del primo anno accademico. Inoltre, da più di vent’anni la Regione assegna diverse borse di studio a favore degli studenti iscritti all’Università della Valle d’Aosta: borse che sono offerte tramite quattro bandi di concorso, pubblicati in momenti diversi dell'anno e riferiti ad assegni di studio e contributi per l'alloggio (per tutti i bandi, oltre ai requisiti economici, sono previsti anche quelli di merito). La Regione propone poi altre borse di studio per tesi o lavori di ricerca su argomenti di interesse regionale.

L'Assessore Caveri ha sottolineato che l’UniVdA ha tra i suoi obiettivi quello di sviluppare collaborazioni con il contesto sociale ed economico locale e l'attività di ricerca deve garantire ricadute sul territorio regionale. Inoltre, l'Università convoca periodicamente i comitati di indirizzo che svolgono proprio il ruolo di contatto con il territorio soprattutto per quanto concerne la definizione dell’offerta formativa (da ultimo, è stata presentata la modifica del corso di studi di economia triennale e magistrale).

Per l'Assessore, le recenti polemiche hanno portato sul tavolo la necessità di lavorare ulteriormente sulle facoltà che possano attirare studenti da fuori Valle e che abbiano una corrispondenza con la realtà locale che finanzia l'Università.

Il Consigliere Rollandin ha replicato che, trattandosi di temi molto complessi, sarebbe importante condensare tutte le informazioni riguardo alle opportunità - sia in termini di sistemazione in alloggi che di assegnazione di borse di studio - offerte a chi frequenta o intende frequentare l'Università della Valle d'Aosta. Per il Consigliere, oggi non è così: ha quindi suggerito all'Assessore di verificare la possibilità di realizzare un opuscolo da mettere a disposizione degli studenti affinché conoscano tutti gli elementi utili a scegliere l'UniVdA.

 

SC

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Comunicato n° 345 dell'8 giugno 2022
Interrogazione sull'indennità di attrattività per medici e infermieri

 

L'indennità di attrattività per dirigenti medici e infermieri è stata al centro di un'interrogazione del gruppo Forza Italia discussa nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022.

In particolare, il Consigliere Mauro Baccega ha voluto conoscere quanti operatori sanitari lavorano per l'USL valdostana, quanti medici e infermieri hanno ricevuto l'indennità e se si ritenga che questa scelta sia veramente attrattiva per il personale che lavora in ambito sanitario.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse ha risposto che gli operatori sanitari che lavorano all'AUSL sono in totale 1.579 e che l'indennità è stata erogata a 906 dipendenti (il 57% del totale dei soggetti alle dipendenze dell'AUSL), di cui 309 medici e 597 infermieri.

L'Assessore Barmasse ha poi ribadito che l'indennità di attrattività è nata dall'esigenza di fornire una prima urgente e immediata risposta alla grave carenza di dirigenti medici e di infermieri. Non si tratta di un riconoscimento per l'importante impegno profuso nelle attività Covid, per cui si è provveduto con misure remunerative diverse rivolte a tutto il personale direttamente coinvolto nell'ambito dell'emergenza sanitaria. È invece una misura di attrattività per riconoscere alle figure professionali di cui, maggiormente in questo momento, è carente l'Azienda, tanto da mettere a rischio la regolare erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), un compenso che, integrando quello ordinario si allinea a quello di altre Regioni e Province autonome le quali, anche in ragione di una maggiore autonomia nella contrattazione, hanno potuto provvedere già da tempo. Rispetto all'attrattività del Sistema sanitario regionale, l'Assessore alla sanità ha precisato che l'elemento remunerativo non è l'unico aspetto importante per attrarre professionisti sanitari, per cui, in parallelo l'Assessorato, in collaborazione con l'USL, sta portando avanti una serie di azioni che riguardano diversi ambiti: quello economico (indennità di attrattività ma anche posizioni di alta specialità, sviluppo Libera professione intramoenia, ecc); quello di carriera (rivisitazione atto aziendale); logistico (sistemazioni residenziali agevolate); di qualificazione professionale (sviluppo rapporti con università e reti con centri di eccellenza, ricerca, modelli innovativi); di miglioramento del clima interno (miglioramento welfare aziendale) e della capacità di recruitment (attivazione di un ufficio aziendale dedicato).

Il Consigliere Baccega ha specificato che, a maggio, i medici hanno ricevuto 800 euro lordi e gli infermieri 350 a cui, questo mese, sono stati aggiunti anche gli arretrati a partire da gennaio. L'Assessore ha detto di aver trovato un punto di equilibrio con la Ministra Gelmini, semplicemente aggiornando il quadro normativo della legge e, di conseguenza, si è deciso di erogare queste somme "salvo recupero". Si tratta di accordi verbali, non scritti, su cui il gruppo Forza Italia, portando le tesi della Valle d'Aosta al Governo nazionale, si impegnerà facendo in modo che vadano a buon fine. Tuttavia il Consigliere Baccega ha sottolineato l'esclusione dal bonus di 1.600 dipendenti della sanità e ha suggerito lo stanziamento di 3 milioni di euro per supportare correttamente tutto il comparto, cercando così di arginare anche le spaccature che si sono create tra chi ha ricevuto l'indennità e chi no. Il Consigliere Baccega ha poi evidenziato che dal 1° giugno è previsto il ripristino del vecchio regolamento dell'AUSL del 2010 che abolisce la possibilità di utilizzare i ticket per la pausa pranzo e obbliga a recarsi alla mensa del Parini o al Beauregard: sarà importante fare una valutazione attenta del regolamento e rivederlo in un'ottica di maggiore attrattività e attenzione verso il comparto sanitario.

 

LT

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Comunicato n° 346 dell'8 giugno 2022
Interpellanza sul servizio sostitutivo di mensa per i dipendenti della Regione

 

Il rinnovo del contratto riguardante il servizio sostitutivo di mensa per i dipendenti dell'Amministrazione regionale è stato affrontato con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022.

La Consigliera Chiara Minelli, ricordando che il servizio è rivolto a circa 6000 dipendenti mediante l'utilizzo di buoni pasto elettronici, ha segnalato un esponenziale aumento delle commissioni a carico degli esercenti commerciali: il problema, ha specificato la Consigliera, è di carattere nazionale ma in Valle d'Aosta coincide con il rinnovo del contratto e risulta particolarmente preoccupante in quanto è previsto un sostanziale raddoppio delle commissioni (da 8,50% a quasi 16%), il che significa che a fronte di un buono nominale di 6,50 euro agli esercenti andrebbero, con lo scorporo dell'IVA, meno di 5 euro netti, una cifra esigua e quasi impossibile per la fornitura di un piatto di qualità. Una situazione, ha proseguito Minelli, che creerà disagi anche perché gli esercenti stanno cominciando a chiedere un contributo aggiuntivo ai clienti per continuare a erogare il servizio con gli stessi standard del passato; inoltre, nelle valli laterali, le entrate di molti esercizi nei giorni feriali sono limitate al solo servizio mensa fornito ai dipendenti pubblici. La Consigliera ha quindi chiesto se sia intenzione del Governo prevedere una revisione delle condizioni di affido e se condivida la necessità di una riforma complessiva del sistema, diminuendo le gravose commissioni o aumentando il valore del buono e definendo tempi più rapidi e certi per il pagamento dei rimborsi.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha premesso che il Codice dei contratti pubblici prevede che l'affido dei servizi sostitutivi di mensa avvenga con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. La Regione, tramite la Centrale unica di committenza, ha dato ampio spazio alla valutazione tecnica, assegnando 82 punti, mentre 18 sono stati previsti per la valutazione economica: la gara è conclusa e, nel breve, l'Amministrazione siglerà il contratto con la società aggiudicataria che, in sede di gara, ha offerto, rispetto al numero minimo previsto, 70 convenzioni in più con i locali presenti sul territorio regionale, nel rispetto della suddivisione territoriale richiesta.

Il Presidente Lavevaz ha osservato che risulta difficile modificare le condizioni di affido in fase di sottoscrizione del contratto, ma ha considerato possibile una revisione del sistema che, tuttavia, comporta dei tempi che non sono compatibili con questa gara ma che potrà essere fatta nel prossimo affidamento.

La Consigliera Minelli, nella replica, ha evidenziato che riguardo alle convenzioni, ci sono delle criticità perché a fronte dell'aumento esponenziale delle commissioni, molti esercizi stanno facendo marcia indietro. Se non c'è una copertura adeguata nelle varie zone, si rischia che il servizio rimanga scoperto, non tanto nella città di Aosta, ma soprattutto nelle vallate. Il sistema, secondo la Consigliera, rischia di entrare in crisi, perché risulta vantaggioso per l'Amministrazione ma non per gli esercenti che forniscono il servizio e che sono pesantemente penalizzati. Per la Consigliera, è necessario fare una riflessione sull'intero sistema avendo un occhio di attenzione per una categoria, quella degli esercizi pubblici, che sta facendo molta fatica, anche a causa dei due anni di pandemia e alla quale la Regione è già venuta incontro con aiuti. Ha suggerito di fare un approfondimento in sede di Commissione consiliare competente.

 

SC

 

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Comunicato n° 347 dell'8 giugno 2022
Interpellanza sul rischio chiusura di scuole dell'infanzia e primarie

 

Si è parlato di scuole dell'infanzia e primarie nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Erik Lavy ha rilevato la necessità di fare il punto sulle scuole, soprattutto su quelle di montagna che sono il primo presidio delle comunità valdostane. Citando i dati del recente studio demografico a sua disposizione, ha rilevato che si evidenziano criticità di spopolamento maggiori per i comuni di montagna. Ricordando la recente chiusura della scuola dell'infanzia di Champorcher, ha voluto conoscere quante e quali scuole dell'infanzia e primarie siano a rischio chiusura per gli anni a venire e quali le intenzioni del Governo per scongiurarne la chiusura.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, premettendo che non ci sono ricette miracolose per la chiusura delle scuole, ha evidenziato che le previsioni demografiche portano a un calo generalizzato delle nascite fino al 2036 che non incideranno solo sulle realtà di montagna ma anche sui comuni del fondo valle e su Aosta.

Entrando nello specifico dell'interpellanza ha evidenziato che, allo stato attuale, oltre alla scuola dell’infanzia di Champorcher (un solo iscritto), non risultano altri plessi a rischio chiusura per il prossimo anno. In futuro, si evidenziano, tuttavia, possibili criticità in alcune realtà di montagna e laddove sono presenti più plessi scolastici all’interno dello stesso comune.

L'Assessore ha quindi fornito una serie dettagliata di dati sulla presenza degli studenti. Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia (organico di diritto 2022-2023): Aosta Excenex: 16 alunni; Aosta, via Avondo: 13 alunni; Aosta, Quartiere Cogne: 16 alunni. Istituto scolastico Valdigne: La Thuile: 16 alunni; Pré-Saint-Didier: 10 alunni; Istituzione scolastica Cerlogne: St-Nicolas (scuola di montagna): 5 alunni. Dopo la chiusura del plesso di Sarre Chesallet dello scorso anno, rimangono aperti i due plessi di Sarre Montan e Capoluogo. La situazione dell'I.S. Viglino risulta particolarmente critica: non ci sono iscritti a Rhêmes e a Valsavarenche; 2 alunni di Valgrisenche sono stati ricondotti ad Arvier, ma dovrebbe esserci un terzo bimbo anticipatario che non era stato riportato in elenco e che dovrebbe quindi permettere l’attivazione del plesso in organico di fatto; Introd: 13 alunni; Villeneuve: 16 alunni. Per quanto riguarda l'I.S. Grand Combin, a Doues sono presenti 10 alunni; Oyace (scuola di montagna): 9; Roisan: 11. In prospettiva, occorre poi porre attenzione alla situazione della Mont Emilius e in particolare ai plessi di Brissogne con 19 alunni e Quart Chantignan con 17 alunni mentre a Quart Villair ce ne sono 62. La Mont Emilius 3: Charvensod capoluogo: 11; Charvensod Plan Félinaz: 38; Jovençan: 14. Il Prosper Duc ha 13 alunni a Châtillon La Sounère e 24 a Châtillon Chaméran; 11 sono a Pontey; 13 a Verrayes capoluogo e 11 a Verrayes Champagnet. All'Abbé Trèves la situazione è la seguente: Antey-Saint-André (scuola di montagna): 10 alunni; Torgnon (scuola di montagna): 13; Saint-Vincent Capoluogo: nel 2021 è stata deliberata l'impossibilità di mantenere il plesso in funzione mente a Saint-Vincent Moron ci sono 27 alunni. Luigi Barone: Brusson (scuola di montagna): 14 alunni; Challand-Saint-Anselme: 17; Challand-Saint-Victor: 16. Alla Ottavio Jacquemet a Champdepraz ci sono 12 alunni e 6 a Emarese (scuola di montagna). Mont Rose A: Donnas Vert: 10 alunni e Donnas capoluogo: 26. I.S. Elio Reinotti: Perloz: 7 alunni e la dirigente ha deciso comunque di attivare il plesso in accordo con il Comune. In questa zona sono stati accolti diversi anticipatari e i comuni Gressoney; Gaby/Issime; Lillianes/Fontainemore anche a causa di un numero esiguo di alunni hanno iniziato a fare dei ragionamenti complessivi.

Per quanto riguarda la scuola primaria, l'Assessore Caveri ha rilevato che, oltre alla chiusura del plesso di Sarre Chesallet nell’anno scolastico 2018-2019 e del plesso di Montjovet Ruelle (avvenuta in corso d’anno), le situazioni potenzialmente più critiche si evidenziano presso l’Istituto Maria Ida Viglino - Avise (plesso chiuso con delibera comunale nel 2019); Rhêmes (7 alunni), Valgrisenche (7), Valsavarenche (4) - e presso l’I.S. Mont Rose A: Champorcher (12 alunni) e presso l’I.S. Elio Reinotti (Fontainemore: 9 alunni). 

L'Assessore ha poi ricordato che il basso tasso di natalità sta determinando situazioni di plessi, in particolare della scuola dell’infanzia, in cui il numero di bambini iscritti non raggiunge il minimo prescritto affinché il plesso possa concorrere direttamente alla determinazione dei posti di organico. Ha poi sottolineato che i criteri e i parametri di definizione degli organici dei posti di insegnamento della regione sono diversi e migliorativi rispetto a quelli nazionali e sono volti sia all’ampliamento dell’offerta formativa sia alla tutela delle scuole di montagna: per l’infanzia, il numero minimo di iscritti per il funzionamento di un plesso è pari a 10 bambini, ridotto a 5 per le scuole di montagna (situate oltre i 1.000 m. di altitudine e che distano più di 5 km dalla scuola regionale più vicina). Già dal 2009, grazie ad un accordo sottoscritto tra l’Amministrazione scolastica regionale e i sindacati in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto, le scuole ubicate in zone montane con significative difficoltà di collegamento con le sedi vicine possono funzionare con 3 alunni iscritti in luogo dei 5 ordinariamente prescritti per le scuole di montagna, nel limite massimo di 6 unità docenti. Nel 2018, con successivo accordo, tali disposizioni sono state estese, fermo restando il limite di 6 unità docenti, a tutte le altre scuole uniche di montagna e anche alle scuole uniche di montagna che accolgono bambini residenti in comuni situati oltre i 1.000 metri di altitudine (funzionamento con 5 iscritti invece dei 10 ordinari). Per rispondere ai bisogni del territorio, è stata sottoscritta un’intesa con il CPEL e le organizzazioni sindacali scolastiche regionali per gli anticipi alla scuola dell’infanzia. Si tratta di una sperimentazione che consente, nel rispetto delle finalità educative e formative della scuola dell’infanzia, l’anticipo alla scuola dell’infanzia per i bambini che compiono 3 anni di età entro il 30 aprile - come a livello nazionale (e non solo sino al 31 gennaio), nei plessi dei comuni fino a 700 abitanti, prioritariamente laddove non siano presenti strutture o servizi dedicati alla prima infanzia, previa valutazione da parte dell’istituzione scolastica, di concerto con l’ente locale. Le iscrizioni degli anticipatari concorrono alla determinazione dei posti dell’organico da assegnare all’istituzione scolastica.

Rispetto alle azioni per scongiurare la chiusura delle scuole, l'Assessore Caveri ha concluso che nei territori dove si evidenziano delle criticità legate ad un numero esiguo di bambini, devono essere avviati dei tavoli di confronto tra enti locali, scuole e famiglie, possibilmente non a ridosso delle iscrizioni, per effettuare delle valutazioni a livello di sistema, al fine di ottimizzare le risorse e garantire un’offerta educativa di qualità.

Il Consigliere Lavy ha replicato sostenendo la bontà dei dati comunali su cui si dovrebbe porre maggiore attenzione rispetto a quelli aggregati delle comunità montane pubblicati dallo studio demografico che non sono molto indicativi. Ha rilevato con soddisfazione che diversi Amministratori locali hanno deciso di intervenire in maniera sistematica così come già caldeggiato dalla Lega Valle d'Aoste nel corso di altre iniziative consiliari. Il ragionamento complessivo per salvare le scuole di montagna è centrale per affrontare questa problematica di primaria importanza per il futuro della Valle d'Aosta e si rende necessario un intervento da parte della Regione per sostenere il percorso intrapreso.

 

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Comunicato n° 348 dell'8 giugno 2022
Interpellanza sulla realizzazione di un anello per lo sci di fondo/biathlon nel comprensorio di Breuil-Cervinia tramite lo snowfarming

 

Si è parlato della Coppa del mondo di sci e dello snowfarming nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Dennis Brunod, ricordando che l'evento previsto a Breuil-Cervinia a partire dall'autunno del 2022 non sarà una manifestazione spot ma diventerà un appuntamento fisso nel calendario di Coppa del mondo, ha evidenziato che sono già in atto, dai primi di maggio, operazioni di snowfarming per la conservazione della neve nei pressi della stazione di arrivo della competizione (località Cime Bianche). Questa tecnica potrebbe consentire la realizzazione anche di un anello di pista per lo sci nordico per un'ottimale preparazione anche agli atleti del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, dell'Asiva, degli sci club in vista della stagione agonistica. Ha quindi interpellato il Governo per sapere se stia considerando la possibilità di dedicare una parte aggiuntiva delle future operazioni di stoccaggio neve, per la preparazione di un anello per la pratica dello sci di fondo/biathlon nei pressi della zona di arrivo della competizione.

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy ha evidenziato che gli sforzi organizzativi in questo momento sono dedicati al raggiungimento del miglior risultato possibile per questo primo appuntamento con la Coppa del mondo. Tuttavia, vi è l'intenzione di valutare quanto proposto che potrebbe essere realizzato nel futuro. Ha ricordato anche che, per quest'anno, è prevista una prima iniziativa a Bionaz con lo snowfarming che sarà un utile test di prova. L'idea di portare anelli di fondo in quota è in fase di sviluppo e darà ulteriori opportunità di allenamento e di sport, è necessario ottimizzare i costi generali dando la migliore organizzazione ai servizi da concentrare in alcuni luoghi specifici.

Il Consigliere Brunod ha replicato che l'iniziativa suggeriva valutazioni da fare per il 2023 e ha ribadito l'importanza di questa attività. La sperimentazione di Bionaz darà alcune prime indicazioni ma avere più località, magari a quote differenziate, sarebbe un'ottima opportunità per l'agonismo, per lo sport e per lo sviluppo e la promozione turistica valorizzando anche i periodi con minore afflusso che potrebbero diventare sempre più importanti e strategici per la nostra Regione.

I lavori riprendono domani, giovedì 9 giugno, alle ore 9.

 

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Comunicato n° 349 del 9 giugno 2022
Interpellanza sulla creazione di alloggi per universitari

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallé d'Aoste nella seduta consiliare dell'8 giugno 2022, è stato affrontato il tema degli alloggi da destinare agli studenti dell'Università della Valle d'Aosta.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha riportato di aver ricevuto delle segnalazioni di un sopralluogo effettuato nei locali che ospitavano l'Agenzia delle Entrate in via Trottechien, ad Aosta, a seguito del quale sarebbe emersa l'ipotesi di realizzare alloggi per gli studenti dell'Università valdostana. Ricordando le dichiarazioni a mezzo stampa dell'Assessore all'istruzione relative al possibile futuro utilizzo di parte del Palazzo Cogne come studentato, ha voluto conoscere gli aggiornamenti rispetto alla sua destinazione d'uso: per il Consigliere, il progetto era molto interessante, ma viste le notizie contrastanti, ha chiesto come la Regione intenda comportarsi.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ricordando le grosse criticità statiche del Palazzo Cogne, ha sostenuto che l'ipotesi di studentato in quell'edificio è stata abbandonata: a seguito di un sopralluogo, il Palazzo si è rivelato troppo grande (si tratta di 5mila metri quadrati) per ospitare solo uno studentato che potrebbe essere finanziato dalla Fondazione CRT, e in assenza di interesse di altri, la Regione avrebbe dovuto valutare come utilizzare la parte restante. È stata quindi individuata una proprietà regionale in via Trottechien da destinare ad alloggi per 60 studenti: si stanno facendo le verifiche e il Comune di Aosta ha dato un parere di massima favorevole previa variazione della destinazione dei locali come servizio di pubblico interesse. L'Assessore ha riferito che non risulta la presenza di amianto, così come comprovato dalla mappatura dell'Arpa. Se la questione andrà avanti, l'Assessore si è detto disponibile a incontrare la popolazione della zona per rassicurarla, evidenziando come la zona ne trarrebbe beneficio perché porterebbe ad una sua rinascita.

Il Capogruppo Manfrin ha replicato che l'iniziativa era diretta a cercare di capire quale sarà il futuro di due zone distinte della città: via Trottechien e Palazzo Cogne. È apprezzabile che le zone abbandonate della città siano rilanciate, ma ha ricordato che nei palazzi vicini c'è presenza di amianto. Secondo Manfrin, gli abitanti del luogo hanno a che fare con il dormitorio e sono preoccupati del degrado della zona: se i progetti di studentato mirano a valorizzare la zona sarà importante informare la popolazione residente per rassicurarla, così come sarebbe opportuno avere delle certezze sui tempi e sui costi, visto che trasformare uffici dell'Agenzia delle Entrate in alloggi non sarà certo banale. Il Consigliere ha preso atto che non ci sono, invece, notizie sulla destinazione finale di Palazzo Cogne.

 

SC

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Comunicato n° 350 del 9 giugno 2022
Interpellanza sulla sospensione delle sanzioni ai concessionari idroelettrici

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 9 giugno 2022, il gruppo Forza Italia ha portato all'attenzione dell'Aula la questione delle sanzioni ai concessionari idroelettrici elevate dal 2012 per il superamento della portata media di concessione annuale.

Il Capogruppo Pierluigi Marquis ha evidenziato che, a partire dal 2018 sono state emesse dalla Regione numerose sanzioni pecuniarie amministrative nei confronti dei concessori idroelettrici valdostani per il superamento dei prelievi di portata media annua delle acque.  Nel mese di aprile scorso, in adesione alla recente pronuncia del Tribunale superiore delle acque di Roma (TSAP), il Tribunale di Aosta ha rigettato la tesi sostenuta dalla Regione secondo cui il superamento della portata media comporta l'erogazione di sanzioni previste dal Testo unico delle acque per le derivazioni abusive, condannando l'Amministrazione anche al pagamento delle spese processuali di circa 10 mila euro. Il Consigliere Marquis ha interpellato quindi il Governo per sapere quante sanzioni sono state comminate dal 2012 per questa fattispecie, per quale importo e per quale effettivo introito; quanti contenziosi risultano attualmente ancora pendenti; se ritiene che, alla luce delle sentenze sull'argomento, non ritenga di sospendere la richiesta di pagamento delle sanzioni per non esporre l'Amministrazione a ulteriori spese.

L'Assessore al territorio, Carlo Marzi, ha fatto presente che sono state comminate complessivamente 58 sanzioni sul superamento delle medie, per un importo complessivo di circa 240mila euro e al 1° giugno 2022 sono stati introitati effettivamente 96.500 euro. Sempre al 1° giugno 2022 risultano pendenti in ogni grado di giudizio 8 contenziosi. Il Tribunale di Aosta, con le tre sentenze di aprile 2022 ha annullato le ordinanze ingiunzioni emesse dalla Regione a seguito di verbali di accertamento del Corpo forestale della Valle d'Aosta,  ma non ha in alcun modo affermato la possibilità di prelevare una quantità di acqua superiore al parametro della portata media annua indicata in concessione, limitandosi a statuire che detto superamento, al momento privo di sanzione amministrativa, costituisce solamente un parametro volto esclusivamente alla quantificazione forfettaria del canone, senza però rappresentare un limite alla quantificazione concessa. D’altra parte, la questione è da tempo oggetto di approfondimenti da parte della Struttura Sanzioni amministrative del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato, dalla data del 6 ottobre 2021, in seguito alla pronuncia del Tribunale superiore delle Acque (TSAP), con la quale il giudice specializzato aveva affermato il principio che il superamento della portata media costituisce un parametro volto alla determinazione del canone annuo e non una violazione amministrativa.

L’Avvocatura, preso atto delle argomentazioni del TSAP, riteneva opportuno attendere l’esito dei primi giudizi avanti al giudice ordinario (Tribunale di Aosta) per pronunciarsi in ordine ai procedimenti sanzionatori e giudiziari pendenti. In seguito alle prime pronunce del Tribunale di Aosta, l’Avvocatura regionale suggeriva comunque di attendere il deposito delle motivazioni previsto per il 31 maggio 2022, al fine di assumere le conseguenti determinazioni con cognizione di causa. Potrebbe divenire efficace la possibilità di non proseguire con l’attuale iter sui contenziosi in essere, nonché la definizione interdipartimentale di un iter volto a non replicare ciò che aveva un senso ma che pare non averlo più. È importante rilevare, ha concluso l'Assessore, che esisteva un prima ed esisterà un dopo ma solo a partire dal 31 maggio 2022, ed oggi è il 9 giugno: quindi la Regione è sul pezzo e disposta a cambiare.

Il Capogruppo Marquis, nella replica, ha rilevato che la Valle d'Aosta, a differenza di tutte le altre Regioni, è l'unica che, in applicazione del Regio Decreto del 1933 (testo unico di riferimento), ha emesso queste sanzioni. Tali vicende hanno generato un contenzioso anche tra società controllate dalla Regione ed enti pubblici, come ad esempio è accaduto tra la CVA e il BIM. Sarebbe dunque opportuno che la Regione, che sovrintende al funzionamento della macchina pubblica, fornisse delle linee guida sulla materia rivolte a tutti gli enti per evitare altre cause e costi connessi che sono a carico in ultimo dei cittadini valdostani. Ha invitato il Governo a ritirare tutti i contenziosi in essere per non esporre a ulteriori danni finanziari la pubblica amministrazione.

 

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Comunicato n° 351 del 9 giugno 2022
Interpellanza sull'accesso alle prestazioni specialistiche sanitarie

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 9 giugno 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha voluto fare il punto sui percorsi di tutela delle prestazioni specialistiche, ossia quei percorsi di accesso alternativi qualora i tempi massimi di attesa per una prima visita o un primo esame strumentale superino, rispettivamente, la soglia di 30 e 60 giorni.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha specificato che l'Azienda USL ha attivato due percorsi di tutela a beneficio dei pazienti: il ricorso a prestazioni presso strutture private accreditate e il ricorso a prestazione in attività libero-professionale. La Consigliera ha ricordato che al 31 dicembre 2021 erano 11.394 le prestazioni ambulatoriali sospese e 1.135 gli screening oncologici arretrati: le prestazioni ambulatoriali recuperate sono state 4.692, mentre 6.702 sono da riprogrammare nel 2022. Ha quindi voluto conoscere il numero delle richieste per le prestazioni in percorso di tutela nell'ultimo anno e quante le accolte oltre che i dati relativi ai due percorsi di tutela attivati; se siano aumentate le prestazioni in libera professione intramoenia, in che percentuale e al tipo di prestazione, rispetto ai volumi di attività istituzionale dell'USL concordati. L'intento dell'iniziativa, ha detto la Consigliera, è quello di conoscere le criticità riscontrate e gli obiettivi posti per risolverle.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito che, nel periodo novembre/dicembre 2021 e gennaio 2022, le prestazioni erogate dall'USL nel percorso di tutela sono state in totale 137, mentre le istanze non accolte sono state 11.

Nel 2022 l'Azienda USL ha stipulato tre accordi contrattuali per prestazioni ambulatoriali: Technos Medica per radiologia diagnostica che avrà un costo per l'anno di 370mila euro; Istituto Radiologico Valdostano per radiologia diagnostica (costo di 509mila euro) e per dermatologia (costo di 98mila euro). Questi tre accordi, ha specificato l'Assessore, permettono l'erogazione di quelle prestazioni che non possono essere eseguite dalle strutture aziendali: a partire da giugno è previsto che una parte delle prestazioni siano riservate a dare risposta alle istanze presentate nell'ambito dei percorsi di tutela.

In merito al percorso di tutela con prestazioni in libera professione intramoenia, dal 1° gennaio al 20 maggio 2022 sono pervenute circa 675 istanze. L'Assessore ha quindi riportato i dati finanziari per il raffronto dei volumi tra attività istituzionale e in LPI: nel 2019 (pre-pandemia) il fatturato istituzionale era di quasi 93 milioni di euro, nel 2020 è sceso a 79 milioni e nel 2021 è risalito a 85 milioni; il totale dei ricavi in LPI è stato nel 2019 di 3 milioni di euro, nel 2020 di 2,6 milioni e nel 2021 di 3,8 milioni. Nel 2021, i volumi finanziari denotano un incremento dell'attività in istituzionale e anche una ripresa delle attività in LPI, entrambe scese nel 2020, a causa delle chiusure degli ambulatori per via del Covid.

L'Assessore ha sottolineato che la principale criticità che è alla base delle istanze di accesso ai percorsi di tutela da parte dei cittadini è sostanzialmente quella della carenza di personale medico, a livello nazionale e quindi anche in Valle d'Aosta, che per alcune specialità non permette di erogare sufficienti prestazioni per soddisfare il fabbisogno di prestazioni. Sia l'Assessorato, sia l'Azienda USL monitorano, così come il Ministero della salute semestralmente secondo quanto previsto dai Piani nazionale e regionale liste di attesa, l'attività svolta in regime istituzionale e in regime LPI al fine di evitare effetti distorsivi del sistema sanitario. L'Assessore ha voluto tranquillizzare  rispetto al timore che la sanità valdostana favorisca il privato: anche grazie alla collaborazione delle strutture sanitarie private del territorio si è riusciti a garantire al cittadino in periodo Covid una serie di prestazioni per le quali era impossibile l'erogazione in ambito aziendale, ora l'Azienda USL sta mettendo in atto tutte le attività necessarie a riportare nell'alveo della sanità pubblica tutto quanto possibile per recuperare le prestazioni non erogate in pandemia.

La Capogruppo Guichardaz, nella replica, ha evidenziato che il percorso di tutela dovrebbe essere un ricorso eccezionale: dai macrodati notiamo l'aumento dell'attività in libera professione, non si capisce quindi come mai ci siano ancora così tante lamentele rispetto a questi percorsi per non parlare delle visite successive che oltre ad avere appuntamenti molto lontani, vedono la reintroduzione del malum. Dai dati appare anche che chi genera la domanda poi offre la prestazione, quindi anche su questo bisognerebbe rivedere la procedura, incentivare forse in modo diverso chi offre le prestazioni. Rispetto al monitoraggio sulla LPI, sul sito dell'Azienda USL i dati sono fermi al primo semestre 2021, nonostante l'USL abbia istituito una particolare posizione organizzativa per questo: se ci fosse un aggiornamento più puntuale del monitoraggio, si potrebbe capire meglio cosa sta avvenendo. Questi dati sono importanti per la programmazione del futuro, ha evidenziato la Consigliera: la pandemia ha sicuramente influito, ma anche l'errata gestione e programmazione degli ultimi dieci anni hanno influito sull'attuale organizzazione della sanità. Secondo la Consigliera, sarebbe importante che il CUP informasse i cittadini sui percorsi di tutela, perché i valdostani non conoscono ancora questa possibilità e che si attivasse una convenzione con le associazioni dei consumatori o con i sindacati per agevolare le persone più fragili ad accedervi per evitare che proprio queste non siano le maggiormente penalizzate.

 

SC

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Comunicato n° 352 del 9 giugno 2022
Interpellanza sulla mancata concretizzazione in impegni di spesa di alcuni interventi previsionali

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 9 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto chiarimenti in merito alla mancata concretizzazione in impegni di spesa di alcune previsioni definitive contenute nel Rendiconto 2021 della Regione.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi, sottolineando che l'avanzo dell'esercizio 2021 è di circa 113 milioni di euro, ha evidenziato che, per l'esercizio 2021, alcune Missioni del Rendiconto presentano un rapporto tra "impegni" e "previsioni definitive" inferiore al 30%: politiche giovanili, sport e tempo libero; assetto del territorio ed edilizia abitativa; energia e diversificazione delle fonti energetiche. Ha quindi voluto sapere quali siano stati i principali interventi previsionali che non si sono concretizzati in impegno; quali le motivazioni che hanno determinato la mancata concretizzazione; se è necessario rivedere la pianificazione di interventi o di riallocazione di risorse con riferimento agli ambiti non impegnati al 31 dicembre 2021. Per il Consigliere, l'avanzo di amministrazione non deve essere visto come un obiettivo raggiunto, anche se può essere reinvestito: se si è previsto di fare delle spese che non sono state fatte, è importante capire il perché anche in considerazione delle scelte future.

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha premesso che nel prospetto del Rendiconto la voce "impegnato" prende in considerazione solo gli impegni perfezionati sull’esercizio 2021 e non anche gli impegni che sono stati spostati agli anni successivi: il dato puro, pertanto, così analizzato, non rappresenta un indice della capacità (o incapacità) di spesa; anzi, prendendo in considerazione anche i differimenti, il rapporto di utilizzo delle risorse è decisamente migliore. Le percentuali di utilizzo delle Missioni richieste, alla luce di questa analisi si elevano considerevolmente: politiche giovanili, sport e tempo libero si sale dal 26% al 94%; assetto del territorio ed edilizia abitativa si passa dal 18% al 59%; energia e diversificazione delle fonti energetiche dal 28% all’85%.

Secondo l'Assessore, tale situazione, nel 2021, ha assunto un carattere particolare in riferimento ai fondi messi a disposizione da parte dello Stato: in questo caso, come è noto, le economie di stanziamento fanno riferimento a fondi che sono stati concessi con vincolo e vengono, anche per la parte non impegnata, riproposti all’anno successivo. Lo scostamento connesso alle tempistiche di realizzazione dei lavori, comunque in corso, è stato condizionato dalla situazione pandemica e dalla necessità di approvare alcune varianti conseguenti all’anomalo andamento della situazione del mercato dei lavori pubblici a livello globale. Una situazione, ha aggiunto Marzi, che ha portato ad esplosioni dei prezzi e difficoltà e ritardi nel reperimento dei materiali, tema trattato più volte in Aula e al quale l'Assessorato sta dando risposte da giugno dello scorso anno attraverso valutazioni, aggiornamenti dell’elenco prezzi e possibilità di deroga per agevolare i professionisti e le imprese del settore edile.

È utile, ha concluso, connotare la differenza tra dati impegnati rispetto allo stanziamento non soltanto secondo le Missioni dello schema di bilancio armonizzato, ma è altrettanto utile connotare la stessa differenza tra impegno e impegno-differito, anche secondo uno schema più politico prendendo in considerazione le spese assegnate agli Assessorati che vedono passare la percentuale degli stanziamenti sui semplici impegni (75.58%) ad una percentuale più elevata (90.86%), nel caso in cui vengano presi in considerazione gli stanziamenti rispetto all’impegnato-differito.

Il Vicecapogruppo Aggravi, nella replica, pur apprezzando la rappresentazione più puntale fatta dei dati, ha puntualizzato che considerare come comunque spese, seppur nei prossimi anni, molte di queste risorse è riduttivo e non si può certo essere soddisfatti per un bicchiere mezzo pieno. Un minimo di valutazione sulla validità della programmazione va fatta: bisogna capire perché la spesa non sia stata impegnata nell'anno di riferimento, bensì "rimandata". Per Aggravi, se i soldi non li ho spesi oggi, un motivo c'è: una spesa efficiente è quella che ho speso quando ho previsto di spenderla, in caso contrario ho sicuramente sbagliato qualcosa.

 

SC

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Comunicato n° 353 del 9 giugno 2022
Interpellanza sullo screening per il morbo di Alzheimer

 

Nella seduta consiliare del 9 giugno 2022, è stato affrontato il tema del morbo di Alzheimer con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Luca Distort ha evidenziato che è in crescita il dato sull'insorgenza precoce dell'Alzheimer (tra i 40 e i 50 anni). Sottolineando che, attualmente, il morbo di Alzheimer è incurabile, ha rilevato che una diagnosi nelle fasi iniziali della malattia, attraverso test neuropsicologici, soprattutto in età precoce, permetterebbe di attivare tempestivamente i percorsi terapeutici capaci di rallentare il peggioramento dei sintomi. A questa analisi si affianca il fatto che la generazione dei recenti anni '60 è quella del boom demografico, che rischia di generare un collasso del sistema sanitario e sociale di un futuro prossimo.  Ricordando, inoltre, che il PNRR offre opportunità di finanziamento in questo settore e che si potrebbe intervenire anche attraverso il Piano della salute, ha quindi chiesto quali siano le misure attuali adottate in ambito di prevenzione e screening finalizzate alle diagnosi precoci e quali le intenzioni attuali e future del Governo rispetto alla questione.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha informato che l'Azienda USL, in coerenza con le disposizioni regionali, ha istituito già da alcuni anni il Centro per la diagnosi e cura delle demenze (CDCD) con un'équipe multidisciplinare di cui fanno parte geriatri, neurologi oltre a neuropsicologi e assistenti sociali. Fra i compiti del CDCD vi è anche la diagnosi precoce delle demenze degenerative, fra le quali la malattia di Alzheimer. Sia la Geriatria che la Neurologia svolgono ambulatori specialistici dedicati alle demenze degenerative con apposite agende CUP (la Geriatria due volte alla settimana, la Neurologia una volta alla settimana). Questo permette di intercettare i casi sospetti inviati dal medico di medicina generale e impostare un iter diagnostico precoce sia di tipo neuropsicologico che bioumorale e radiologico.

L'Assessore ha sottolineato la consapevolezza dell'elevato impatto sociale delle demenze degenerative da parte dell'USL e dell'Assessorato alla sanità, i quali stanno attivamente lavorando su più fronti e tutte le attività messe in atto miglioreranno sia la diagnosi che le cure precoci di questa patologia neurologica altamente invalidante rendendo la Valle d'Aosta una fra le regioni italiane più all'avanguardia non solo nell'attività clinica ma anche nella ricerca applicata.

Il Consigliere Distort ha replicato che la risposta contiene elementi che fanno ben sperare: il sistema sanitario italiano è uno dei migliori per quanto riguarda la presa in carico da parte dell'ente pubblico. Ha ribadito, però, che sarebbe importante indagare ogni possibilità di miglioramento e di implementazione delle pratiche virtuose già in atto. L'Alzheimer è compatibile con una lunga aspettativa di vita e per questo motivo, è importante che il sistema sanitario sia preparato al meglio, sia con le migliori azioni di screening che con un corretto percorso a sostegno delle persone interessate e delle loro famiglie.

 

LT

 

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Comunicato n° 354 del 9 giugno 2022
Interpellanza sulla chiusura temporanea del poliambulatorio di Verrès

 

La chiusura temporanea del poliambulatorio di Verrès è stata al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 9 giugno 2022.

Il Consigliere Christian Ganis ha ricordato che la struttura di Verrès è chiusa momentaneamente per tre mesi per lavori di adeguamento e questo fatto ha generato malcontento tra tutti gli utenti della zona. Evidenziando che, per la popolazione della bassa Valle, questo polo rappresenta un servizio sanitario di grande importanza a cui accedono tutti gli abitanti dei paesi limitrofi e delle vallate laterali e che, in passato, era già stata presentata una petizione popolare con mille firme al Dirigente dell'Area territoriale per scongiurarne la sospensione dei servizi, ha voluto conoscere se i cittadini siano stati informati della chiusura del poliambulatorio e se non sia possibile trovare una soluzione alternativa almeno per l'erogazione del servizio di prelievi di sangue e per il ritiro delle analisi.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha informato che la sede del Consultorio di Verrès da anni necessita di interventi di adeguamento alla normativa antincendio e di riqualificazione, non più rinviabili. Negli scorsi mesi la Direzione del Distretto ha incontrato più volte l'Amministrazione locale per cercare soluzioni alternative, senza individuare sedi adeguate. Il Direttore dei Distretti 3 e 4 (Châtillon e Donnas), in accordo con la Direzione aziendale, ha ritenuto necessario procedere, per motivi di sicurezza e per evitare interferenze e inevitabili disservizi, con la sospensione temporanea delle attività all'interno del Consultorio, fatta eccezione dell'attività dei medici di continuità assistenziale, dei veterinari e dei volontari del 118 (attività svolte in fasce orarie non interessate dai lavori di ristrutturazione). Per informare al meglio della chiusura temporanea, l'USL ha diramato comunicati stampa, inviato lettere alle strutture sanitarie coinvolte, al Comune e all'Unité des Communes Evançon, ai medici di base e ai pediatri. Inoltre, sono stati affissi avvisi nel Consultorio di Verrès e nei Poliambulatori dei Distretti 3 e 4.

L'Assessore ha poi riferito che tutte le attività sanitarie e amministrative sospese momentaneamente nel Consultorio di Verrès sono e saranno garantite, nei vicini Poliambulatori di Châtillon e Donnas. Per quanto riguarda il ritiro dei referti, l'Assessore ha ricordato che dal 1° maggio 2016 è attiva la consegna dei referti di laboratorio on line su Fascicolo Sanitario Elettronico e che tali referti, laddove acquisito il consenso dell'assistito, possono altresì essere visionati sullo stesso FSE anche dal medico di medicina generale/pediatra di libera scelta. Rispetto alla paura della dismissione dell'ambulatorio, l'Assessore ha evidenziato che i lavori di adeguamento della struttura vanno nel senso opposto e che a Verrès è prevista anche l'istituzione dell'ospedale di comunità.

Il Consigliere Ganis si è dichiarato poco soddisfatto della risposta. Nella bassa Valle va rafforzata la sanità e il malcontento dei suoi abitanti è ben rappresentato dalle mille firme raccolte nella petizione contro la chiusura del poliambulatorio di Verrès. Gli abitanti sono stati rassicurati dai vertici dell'AUSL che hanno garantito la riapertura del Centro e l'esecuzione degli esami del sangue a domicilio che, tuttavia sembra poco realizzabile e per niente performante. Per quanto riguarda il personale ancora presente all'interno della struttura, ha rilevato che sta lavorando in condizioni che non sembrano così sicure e sane. Relativamente alla comunicazione di chiusura, risulta che sia stata poco capillare e, infine, i cittadini non possono spostarsi a Châtillon o a Donnas per andare a fare gli esami o per ritirare i referti. Il Consigliere Ganis ha quindi chiesto una maggiore attenzione per soddisfare le esigenze degli abitanti delle varie zone che gravitano intorno al poliambulatorio.

 

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Comunicato n° 355 del 9 giugno 2022
Approvate tre mozioni su Alpini, rete sentieristica, disturbo spettro autismo

 

In chiusura dell'adunanza dell'8 e 9 giugno 2022, il Consiglio Valle ha approvato tre mozioni.

Vicinanza all'Associazione nazionale Alpini

Il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità (24 partecipanti al voto) la mozione presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste con cui il Consiglio regionale esprime la propria vicinanza all'Associazione nazionale Alpini riconoscendone la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria.

Dopo aver ripercorso la storia della fondazione dell'Associazione, nata nel 1919 per aiutare le famiglie dei commilitoni della Prima Guerra Mondiale e per non disperdere il patrimonio di solidarietà dei valori umani creatosi nelle trincee, il Consigliere Luca Distort ha ricordato anche le numerose opere di solidarietà svolte dal sodalizio in campo nazionale e all'estero oltre all'importante concorso alle attività di volontariato di protezione civile, senza dimenticare il sostegno apportato nel fronteggiare la pandemia da Covid-19. Per Distort è importante radicare la consapevolezza del valore degli Alpini a fronte dei recenti fatti di presunte molestie operate da alpini in congedo nell'ultima adunata di Rimini, che non possono cancellare una storia di onore e di valore: ecco perché all'ipotesi di censura delle prossime adunate, si vuole ribadire il principio dell'analisi, dell'approfondimento critico, del riconoscimento del valore e della grandezza di un Corpo anche al di là della fragilità umana e dell'idiozia dei singoli. I casi di Rimini, ha concluso, saranno oggetto di analisi della Magistratura, ma mentre questa lavora, il Consiglio Valle ha un'occasione per rinnovare la vicinanza all'Associazione Alpini - che in questo caso ha subìto un forte danno di immagine -, ribadendone la valenza sociale, culturale, identitaria, a maggior ragione in una realtà totalmente alpina come la Valle d'Aosta.

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha annunciato che il gruppo non prende parte al voto perché la mozione non contiene, nelle premesse, nessun accenno a quanto accaduto a Rimini, ma esprime in maniera generica la solidarietà agli Alpini. Per Minelli, infatti, si pone una questione che è strettamente connessa a dei fatti accaduti, ma di cui non si parla minimamente nel testo: il gruppo PCP riconosce il valore degli Alpini, condivide le premesse della mozione, ma ritiene strumentale l'iniziativa senza alcun riferimento all'accaduto. Se si vuole esprimere solidarietà agli Alpini, ha concluso, bisogna dire perché, condannando allo stesso tempo i fatti accaduti.

Rete sentieristica

È stata approvata all'unanimità la mozione presentata dal gruppo Lega VdA così come emendata dall'Assessore all'agricoltura, che impegna il Governo regionale a riferire alle Commissioni consiliari competenti le risultanze del lavoro del tavolo tecnico-giuridico costituitosi per lo studio di problematiche relative alla responsabilità, alla classificazione e alla promozione della rete sentieristica, poderale e della viabilità minore della regione.

La Consigliera Raffaella Foudraz ha evidenziato che, se nel passato, il passaggio su sentieri e strade poderali era dettato dalla necessità di svolgere attività agricole, attualmente questi percorsi sono utilizzati anche da turisti e sportivi in grande numero e l'aumento della pressione antropica genera un maggiore rischio di incidenti. Nel rispetto della vocazione agricola e turistica della Valle d'Aosta, per la Consigliera è fondamentale quindi trovare il giusto compromesso affinché le attività siano svolte in assoluta sicurezza per tutti gli utenti della montagna (lavoratori e frequentatori): per tale motivo è assolutamente importante che tutto il Consiglio regionale conosca gli sviluppi sulla materia attraverso la condivisione generale delle risultanze del tavolo tecnico.

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, ha condiviso quanto espresso nella mozione: la problematica del transito sulla sentieristica e viabilità minore è spesso dibattuta tanto da aver portato alla formazione di un tavolo specifico. È intenzione del Governo, ha specificato l'Assessore, riferire alle Commissioni competenti in merito ai risultati raggiunti e il prossimo 30 giugno saranno presentati al Consiglio e alle parti interessate le prime risultanze dei lavori, frutto di studi, confronti e analisi condotti al tavolo tecnico.

Disturbi dello spettro dell'autismo

Il Consiglio ha anche approvato all'unanimità una mozione depositata dal gruppo Forza Italia così come emendata dall'Assessore alla sanità, con cui si impegna il Governo regionale ad affrontare, per chiarezza e trasparenza, in quinta Commissione consiliare le problematiche relative al progetto Valatypical per i disturbi dello spettro dell'autismo, invitando in audizione i rappresentanti dell'associazione ANGSA e il Direttore del Dipartimento di salute mentale.

Ricordando che il progetto Valatypical, per i disturbi dello spettro dell'autismo è stato finanziato con fondi statali per 65mila euro, il Consigliere Mauro Baccega ha evidenziato che il Governo regionale in sede consiliare ha fornito risposte non esaustive e talvolta confuse in merito e ha sottolineato l'importanza di avere un approccio chiaro per dare risposte alle famiglie, salvaguardando le cure per i pazienti.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha ritenuto opportuno accogliere la mozione perché volta ad aggiungere un ulteriore elemento di chiarezza sulla questione, ricordando che le problematiche siano da ricondurre a discordanze dal punto di vista professionale tra il medico che si occupava dell'ambulatorio e il Direttore del Dipartimento di salute mentale.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 22 e giovedì 23 giugno 2022.

 

SC-LT

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