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Riunione del Consiglio regionale del 6 aprile 2022

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Comunicato n° 200 del 30 marzo 2022
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in via ordinaria mercoledì 6 e giovedì 7 aprile 2022, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 51 oggetti di cui 2 rinviati dalla scorsa adunanza.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, i Consiglieri esamineranno un disegno di legge in materia di linee funiviarie di trasporto in servizio pubblico, realizzate e gestite dalla Regione, sul quale la seconda Commissione "Affari generali" ha espresso parere favorevole a maggioranza il 28 marzo e il cui relatore sarà il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD).

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, delle 11 interrogazioni, otto sono state presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: riorganizzazione del sistema idrico integrato valdostano; recupero di un lupo ferito; azioni per prevenire il degrado dell'area verde attrezzata di Tzamberlet ad Aosta; modalità per il conferimento degli incarichi di amministrazione e controllo delle società a partecipazione pubblica regionale; iniziative per risolvere le criticità del reparto di psichiatria dell'ospedale regionale; accesso alle RSA e microcomunità; motivi dell'interruzione delle prestazioni odontoiatriche pediatriche ad Aosta e in alta Valle; beneficiari del reddito di cittadinanza e dei progetti utili alla collettività attivati dagli enti locali.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha depositato una interrogazione per avere informazioni sui lavori della Commissione paritetica sulla norma di attuazione per le concessioni idroelettriche.

DueTre sono le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: la prima riguarda l'organizzazione dell'accoglienza dei profughi ucraini mentre la seconda chiede notizie sulle dimissioni del Direttore dell'Associazione Forte di Bard.

Delle 28 interpellanze depositate, 20 sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: suddivisione nei comuni dei profughi ucraini; iniziative di informazione alla popolazione per evitare la corsa all'acquisto ingiustificato di generi alimentari; sensibilizzazione degli enti locali per attivare una rapida riduzione dei costi di illuminazione pubblica; consulenza e supporto ai Consorzi di miglioramento fondiario per l'accesso ai finanziamenti nazionali ed europei; mancato pagamento delle misure a superficie del Programma di sviluppo rurale; definizione di un protocollo di intervento per il recupero dei lupi feriti; presentazione di un disegno di legge sulle locazioni brevi; trasformazione dell'Associazione Forte di Bard in Fondazione e coinvolgimento della parte politica negli organi direttivi; ripristino dell'ascensore nel Castel Savoia di Gressoney-Saint-Jean; promozione dei percorsi della Via Francigena; interventi di tutela del complesso difensivo di Saint-Germain a Montjovet; inserimento nella programmazione scolastica dell'Institut Agricole Régional di percorsi formativi per ottenere le abilitazioni per l'ingresso nel mondo del lavoro; gratuità dell'utilizzo di spazi della Cittadella dei Giovani per le attività delle scuole regionali; conferimento di rifiuti nell'area ecologica di Brissogne da parte delle imprese del verde; stato di avanzamento del disegno di legge in materia di autoconsumo da fonti rinnovabili; progettazione di eventuali nuovi invasi per far fronte alla carenza idrica; applicazione della decadenza dall'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; armonizzazione del Piano della salute e del benessere sociale 2022-2025 con le proposte delle categorie professionali del settore sanitario; interventi per la tutela degli utenti dell'ambulatorio per i disturbi dello spettro dell'autismo nell'adulto; applicazione della normativa regionale sull'equo compenso nell'avviso pubblico predisposto da AVAPA Onlus.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato tre interpellanze: rimodulazione degli orari di apertura dei giardini pubblici per l'infanzia di Aosta; misure per gli aiuti ai giovani agricoltori; esami abilitativi per pisteur-secouriste e previsione di un fondo per il rimborso delle spese sostenute presso società private per ottenere l'abilitazione.

Quattro interpellanze saranno illustrate dal gruppo Progetto Civico Progressista: intendimenti per l'acquisto di tre nuovi treni bimodali; modalità di conferimento dei rifiuti tessili; interventi per la fruizione del comprensorio sciistico di Weissmatten; revisione del rapporto numerico educatore/bambino nei servizi della prima infanzia.

Il Consigliere Baccega (gruppo Misto) illustrerà una interpellanza per avere notizie sugli interventi di pavimentazione delle strade regionali.

Il Consiglio discuterà cinque mozioni di cui una rinviata dalla precedente adunanza.

Le quattro nuove, sono state presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste. La première motion concerne la solidarité au peuple Corse en invitant les Présidents du Conseil et du Gouvernement à proposer la Vallée d'Aoste comme "terrain neutre" où organiser des entretiens pour la définition de l'autonomie corse. La seconda è volta al sostegno di iniziative per contrastare l'applicazione del sistema Nutriscore, mentre la terza riguarda la sensibilizzazione delle Amministrazioni comunali per l'avvio di progetti per la promozione di corretti stili di vita. La quarta mozione sollecita la predisposizione di una modifica della legge sull'urbanistica e pianificazione territoriale (n. 11/1998) in materia di obbligo di canne fumarie nei fabbricati ad alta prestazione energetica.

La mozione rinviata, depositata congiuntamente dal Consigliere Baccega (gruppo Misto) e dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, vuole impegnare il Governo ad aggiornare il Piano operativo regionale delle liste d'attesa delle prestazioni sanitarie.

Infine, l'Assemblea tratterà una risoluzione rinviata dalla scorsa adunanza, presentata in Aula dal gruppo Lega VdA e dal Consigliere Baccega (gruppo Misto), per la costituzione di una Commissione regionale d'inchiesta per la verifica degli atti del Bando Borghi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Visto che, nonostante la cessazione dello stato di emergenza sanitaria, persistono comunque esigenze di contrasto del diffondersi della pandemia da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio, in possesso del green pass base, nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare, in modo scaglionato, nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta.

LT

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Comunicato n° 207 del 4 aprile 2022
Consiglio del 6 e 7 aprile: iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo

 

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato in via ordinaria mercoledì 6 e giovedì 7 aprile 2022, è stato integrato da ulteriori cinque oggetti.

I primi sono due proposte di atto amministrativo, su cui la prima Commissione "Istituzioni e autonomia" ha espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione del 31 marzo: il programma del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il programma del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) della Regione autonoma Valle d'Aosta per il periodo 2021-2027.

Gli altri tre punti sono interrogazioni a risposta immediata: la prima, depositata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, chiede conto dei ritardi nella trasmissione ai dipendenti regionali delle circolari attuative del decreto-legge 24/2022 di cessazione dello stato di emergenza da Covid-19; la seconda, a firma del gruppo Forza Italia, riguarda la pubblicazione di tre bandi per l'assunzione del Direttore del Forte di Bard; l'ultima, presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista, interroga il Governo in merito alla valorizzazione del patrimonio ferroviario e minerario di Cogne.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 56 oggetti.

Visto che, nonostante la cessazione dello stato di emergenza sanitaria, persistono comunque esigenze di contrasto al diffondersi della pandemia da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio, in possesso del green pass base, nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare, in modo scaglionato, nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta.


SC

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Comunicato n° 211 del 6 aprile 2022
I lavori del Consiglio si aprono nel ricordo di Franco Oberti e Giuseppe Bosonin

 

I lavori dell'adunanza consiliare convocata oggi, mercoledì 6, e domani, giovedì 7 aprile 2022, si sono aperti nel ricordo dell'Ami de la Vallée d'Aoste, Franco Oberti, e del Chevalier de l'Autonomie, Giuseppe Bosonin, deceduti nei giorni scorsi.

Il Presidente Alberto Bertin ha espresso a nome dell'Assemblea regionale le condoglianze alle famiglie: «Franco Oberti, imprenditore di Alessandria, cittadino onorario di Valtournenche, aveva contribuito alla realizzazione della "Casa delle Guide" a Breuil-Cervinia. A febbraio ha ricevuto l'onorificenza di Ami, che gli è stata attribuita nel 2021 per il suo grande amore per le nostre montagne. Giuseppe Bosonin, anch'esso insignito nel 2021, è stato un esempio per la Valle d'Aosta: un grande lavoratore che si è affermato come imprenditore.»

Il Capogruppo Paolo Cretier (FP-PD), ricordando Giuseppe Bosonin, ha detto: «Joseph era un imprenditore che coniugava l'attenzione all'ambiente e l'uso della tecnologia creando innovazioni uniche nel suo lavoro. Uomo aperto alle innovazioni, socialista della prima ora, aveva una visione specifica del lavoro mettendo al centro l'uomo, la sua formazione e la sua previdenza.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) è intervenuto per ricordare Philippe Favre scomparso nel mese di marzo: «Era un professionista della montagna che ha lasciato il segno con il suo lavoro di guida alpina. Amava volare alla ricerca di nuove sfide in nome di una libertà che soltanto le nostre montagne sanno regalare.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 212 del 6 aprile 2022
Dibattito sulla situazione politica in Consiglio

 

Nelle sue comunicazioni al Consiglio del 6 aprile 2022, il Presidente Alberto Bertin ha riferito che lunedì 4 i Consiglieri Pierluigi Marquis e Mauro Baccega hanno dichiarato di fuoriuscire rispettivamente dal gruppo Stella Alpina e dal gruppo Misto e di costituire il gruppo Forza Italia. Capogruppo è stato designato il Consigliere Marquis e Vice il Consigliere Baccega.

«Questa è una scelta che consegue al passo di aver superato l'esperienza in Stella Alpina - ha detto il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -: un'esperienza che ho fatto fin dalla nascita del suo percorso, un movimento da cui ho ricevuto e dato e molto e che risponde a valori moderati, liberali ed europeisti in cui credo profondamente: valori che sono gli stessi di Forza Italia, un partito che opera a livello nazionale ed europeo e non solo su base regionale come Stella Alpina. Il mio passaggio corrisponde quindi alla coerenza con i miei ideali. Oggi non possiamo vivere nell'isolamento: i problemi sono complessi, non possono essere risolti su scala esclusivamente locale ma richiedono una rete relazionale con l'Italia e l'Europa. In questo momento la Valle d'Aosta vive nell'isolamento e non ha ancora avuto la forza di affrontare le grandi questioni che richiedono riforme. Bisogna consolidare e migliorare le relazioni, altrimenti la Valle d'Aosta avrà delle difficoltà ad uscire da questa situazione di grande criticità. È più utile offrire il mio contributo con il mio nuovo posizionamento: oggi FI si trova collocata all'opposizione e da qui fornirà tutti i contributi possibili per gestire e dare alla Valle soluzioni ai problemi. Lo faremo con la moderatezza che ci contraddistingue, ma con grande serietà. Bisogna affrontare la crisi politica che nasce dal maggio scorso e che ancora oggi non ha trovato soluzione. Io mi auguro che questo mio passaggio di grande responsabilità possa aiutare a risolvere la crisi per affrontare le emergenze che non possono più aspettare. La politica ha grosse responsabilità e bisogna riflettere sul ruolo del Consiglio e dei Consiglieri. Oggi, la risposta alle problematiche che siamo chiamati a gestire è insufficiente.»

Il Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, ha annunciato il ritiro di tutte le iniziative all'ordine del giorno a firma del suo gruppo, specificando: «Noi riteniamo che questo sia l'ultimo passaggio di un percorso che è iniziato dal momento in cui un Assessore e un Presidente di Commissione hanno dato le dimissioni riducendo i ranghi della maggioranza. Un passaggio che solleva numerose incognite, a partire dall'esigenza di ricostruire le Commissioni e non sarà un processo breve. Ci sono problemi importanti da risolvere: mai come oggi c'è bisogno di una maggioranza che abbia una stabilità, con numeri solidi, per realizzare quanto prospettato dal programma di Legislatura. La maggioranza ha dichiarato che c'è la necessità di aprire un confronto politico con le forze politiche. A fronte di queste valutazioni, riteniamo che sia troppo facile, o inutile, produrci in una serie di iniziative che abbiamo presentato: in maniera responsabile e costruttiva, ritiriamo quindi tutte le nostre iniziative a prima firma.»

L'Assessore al bilancio, Carlo Marzi (SA), ha ricordato: «Con le elezioni regionali del 2020, la nostra lista di matrice autonomista si è posizionata al secondo posto tra le liste regionaliste e, con la nostra partecipazione al Governo, abbiamo collaborato alla definizione del programma e alla costituzione di questo Esecutivo. Nei successivi 18 mesi abbiamo dovuto fare una serie di scelte difficili in un momento molto delicato della storia mondiale, nazionale e regionale, condizionato prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina. All'interno di Stella Alpina abbiamo fatto la scelta politica di rimanere coerenti e leali rispetto ad un governo che si trova a dover far fronte a una serie di situazioni molto gravi e delicate per la Valle d'Aosta. Prendiamo atto che, sicuramente da quasi 11 mesi ci troviamo in una crisi politica che richiede a tutto il Consiglio di trovare la migliore delle soluzioni possibili. Stella Alpina ha messo al primo posto la responsabilità verso la Valle d'Aosta rispetto a più facili scelte di opportunità personale.»

Anche il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha comunicato il ritiro di tutte le proprie iniziative di questa adunanza: «Questa maggioranza, che si è insediata con 21 Consiglieri, si trova oggi con 18. Abbiamo una Commissione consiliare senza Presidente; un Assessore ad interim da 11 mesi e alcune Commissioni ad oggi senza una maggioranza. In questo Consiglio il nostro è stato un comportamento coerente, corretto e costruttivo: siamo stati coerenti quando abbiamo discusso dell'ospedale Parini; siamo stati costruttivi nel mettere in atto le misure anti Covid, nell'affrontare i temi dell'agricoltura, dei giovani, della scuola, del caro energia, dei nostri tunnel, dei Vigili del fuoco. Spesso siamo stati inascoltati sulle concessioni idroelettriche e sul futuro di CVA. Fin dall’inizio di questa legislatura abbiamo dimostrato di saper mantenere un comportamento lineare con la scelta politica indicata nel nome stesso del nostro partito: per l'Autonomia e non contro qualcuno. Anche noi ritiriamo tutte le nostre iniziative che avremmo discusso in questo Consiglio, con l’unico obiettivo: velocizzare l'uscita dalla crisi. La governabilità c'è esclusivamente se chi governa ha fatto chiarezza, ha degli obiettivi condivisi e un comportamento coerente e corretto, altrimenti rimane un modo come tanti per non assumersi le proprie responsabilità.»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha sottolineato che «la crisi che stiamo vivendo nasce il 21 gennaio 2021 quando nella riunione di tutta la maggioranza e delle forze politiche con la dichiarazione "il programma non è un totem" si è abbandonato il dialogo e la strada progressista per ritornare al conservatorismo di vecchia data e anche dal rifiuto del confronto, dalla volontà di non affrontare in modo innovativo nodi decisivi come il futuro dell'ospedale e della sanità regionale, la tutela delle risorse ambientali, le scelte sui trasporti, la riforma del sistema elettorale e altri temi su cui non c'è mai stato un confronto. Questa coalizione è caratterizzata dall'assenza totale della linea politica e capisco la scelta del Consigliere Marquis. Abbandonare un movimento dopo 21 anni di militanza sarà stata una scelta dolorosa, Stella Alpina perde, non solo un esponente ma anche quell'elettorato moderato e liberale che il Consigliere rappresenta. Il PD, sempre più appiattito sulle posizioni dell'UV e sempre più spostato al centro, ha voluto abbandonare il programma progressista. È evidente che la priorità di tutte le forze politiche dev'essere il cambiamento rapido del sistema elettorale che favorirà la stabilità, la scelta da parte degli elettori di un Presidente, una maggioranza e un programma che durino cinque anni.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha evidenziato: «Nato dalle elezioni, per volontà popolare, l'attuale arco consiliare era ristretto e dopo scelte discutibili ci troviamo con il nuovo gruppo di Forza Italia rappresentato in Consiglio da esponenti con un passato politicamente travagliato. Il 18 è il minimo per dirsi maggioranza ma comunque maggioranza è: qualcuno l'ha abbandonato, irresponsabilmente e, io credo, che la fretta non dia mai buoni consigli. Noi come gruppo FP-PD fino ad oggi non abbiamo staccato la spina, come avrebbe voluto il PCP: responsabilmente abbiamo detto no all'improvvisazione notturna del 13 maggio 2021. Non sono d'accordo sull'immobilismo della maggioranza: l'impegno concreto e prolungato e ora una guerra nel continente europeo stanno producendo una crisi strisciante che blocca una flebile ripresa, ma abbiamo cercato di far fronte con i mezzi a disposizione e con il bilancio impegnato a reperire ulteriori risorse. In questi mesi non ho visto l'azione propositiva e trasparente di tutti, ho visto piuttosto degli attacchi prolungati a minare la stabilità della maggioranza, ho visto una vecchia politica emergere. È meglio pensare al futuro poiché certe scelte scellerate costano molto, troppo ai cittadini.»

Per il Consigliere Mauro Baccega (FI) «la crisi che sta caratterizzando l'attuale coalizione di maggioranza è figlia della peggiore legge elettorale che sia mai stata votata dal Consiglio Valle. In questo periodo di crisi economica l'operato della maggioranza ha avuto come effetto quello di scontentare gran parte dei valdostani. In questo percorso di 18 mesi sono emerse tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato da sempre questa coalizione che è andata in stallo su punti chiave e strategici per la nostra regione. Abbiamo una maggioranza esageratamente esposta a sinistra ma di una sinistra che faccio fatica a riconoscere. Forza Italia si colloca al centro del centro-destra e vuole dare una ritrovata stabilità alla Valle d'Aosta per uscire dalla crisi. Vogliamo un cambio sostanziale di paradigma e siamo in grado di costruire un piano di rilancio per le imprese e per le famiglie, per il benessere di tutta la nostra regione. È importante risolvere il problema politico e per questo motivo ritiriamo tutte le nostre attività ispettive.»

«Il passo di Marquis complica ulteriormente una situazione già problematica e ci obbliga a trovare rapidamente una soluzione che ci permetta di continuare a governare la Regione in questo momento difficile - ha osservato il Capogruppo di Alliance Valdôtaine - VdA Unie, Albert Chatrian -. Oggi in Consiglio sembra un po’ il giorno delle pagelle: noi riconosciamo che non tutto è stato fatto, ma teniamo a sottolineare che alcune scelte importanti e strategiche - vedi l'ospedale ad esempio - dopo anni di rinvii, sono state compiute. Ora dovremo avere la forza e la capacità di accompagnare queste scelte politiche. A chi oggi scarica le responsabilità sugli altri è forse opportuno ricordare i fondamentali della nostra organizzazione assembleare: vi è un Consiglio che fa le leggi e un Esecutivo che attua le scelte fatte. I nostri movimenti hanno già deciso: AV-VdAU e UV si sono attivati per ricercare le migliori soluzioni per dare risposte, per cambiare marcia in tanti settori, anche delicati, per i quali dobbiamo essere più performanti. Oggi non è il momento degli slogan: oggi assistiamo a un’operazione politica nella quale un partito che è stato bocciato dagli elettori ha potuto fare il suo ingresso in Consiglio grazie a due eletti che hanno abbandonato i rispettivi gruppi. Il riposizionamento di Marquis ha certamente dato uno scossone al dibattito: non c'è più tempo da perdere, giriamo le carte e convergiamo su una proposta che dia dignità a questo Consiglio e a quei politici che si assumono le loro responsabilità, sicuramente cambiando marcia e cercando di avere una visione più complessiva ed equilibrata.»

Il Consigliere Claudio Restano (gruppo Misto) ha evidenziato che «la crisi politica non nasce oggi con la decisione del collega Marquis. Prendiamo quindi atto dell'importante e significativa scelta assunta dal Consigliere Marquis, siamo consapevoli che è arrivato il momento di imprimere un'accelerazione passando attraverso i movimenti politici che devono operare da subito. Per quanto riguarda il ruolo della Commissione chiamata in causa, ricordo che questa non svolge il lavoro dell'esecutivo, né quello del Consiglio e che la crisi della sanità non dipende da questo organo che ha sempre lavorato analizzando tutti i provvedimenti, dando le risposte necessarie nei tempi richiesti.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha manifestato «apprezzamento per la scelta di ritirare le iniziative: questo perché già nelle giornate di oggi e domani potremo dare avvio al confronto franco tra gruppi consiliari e movimenti, in modo da risolvere quanto prima questa situazione. Evidenzio però che il progetto iniziale composto da 21 Consiglieri non è stato minato dall'uscita di Marquis, ma da quella componente che fin dall'inizio ha costruito un programma imponendo dei veti e boicottando il lavoro. La frana dei movimenti autonomisti non mi sembra che ci sia: parlerei piuttosto della frana del M5S che oggi è la stampella di un gruppo consiliare ben individuato nel partito del no. Non credo che quest'Aula possa permettersi di dare delle pagelle, soprattutto da chi potrebbe essere non classificato: la politica è confronto e compromesso. Dobbiamo mettere da parte una serie di steccati e di veti, senza rinunciare a visioni politiche ma cercando la condivisione per superare questa situazione così critica guardando anche all'esperienza nazionale avviata dal Governo Draghi.»

 

SC

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Comunicato n° 213 del 6 aprile 2022
Communications du Président de la Région, Erik Lavevaz

 

Le Président de la Région, Erik Lavevaz, dans ses communications au Conseil du 6 avril 2022, a informé sur la visite de mardi 5 du Ministre chargé pour le tourisme et pour la francophonie du Gouvernement français, Jean-Baptiste Lemoyne.

«Lors d’un déplacement privé - a dit le Président -, le Ministre a voulu s’arrêter en Vallée d’Aoste pour une petite journée de découverte lors de laquelle nous avons pu discuter de plusieurs sujets communs, qui lient la réalité valdôtaine avec celle française. On a donc abordé une grande série d’arguments, qui mettent à jour les dossiers que nous partageons avec l’autre côté des Alpes. Monsieur Lemoyne a voulu également déposer une gerbe à la plaque dédiée à Émile Chanoux, dans la place principale du chef-lieu, soulignant l’importance de sa pensée pour l’engagement contemporain sur le thème de l’identité et du dialogue.»

Ha poi riferito, sempre nell’ambito dei rapporti con le rappresentanze di altri paesi, dell'incontro del 25 marzo insieme all'Assessore Caveri, con l’Ambasciatore incaricato del Regno Unito in Italia, Edward Llewellyn «L’Ambasciatore è stato ad Aosta in un percorso pensato per toccare tutte le Regioni italiane prima del suo insediamento formale, che avverrà nelle prossime settimane - ha evidenziato il Presidente Lavevaz -. Si è trattato di un incontro eccezionale, per la Valle d’Aosta: un appuntamento che crediamo possa essere fertile di iniziative, anche per l’interesse manifestato dall’Ambasciatore per il nostro particolarismo. Uno spazio speciale è stato dedicato alla figura di Sant’Anselmo, la cui storia crea un legame forte tra la nostra regione e Canterbury. Crediamo in questo senso che ci siano ampie possibilità per creare spazi di vicinanza in futuro, che si traducono anche nella forte presenza di turisti britannici in Valle d’Aosta.»

 

SC

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Comunicato n° 214 del 6 aprile 2022
Approvati i programmi del FESR e FSE+ della Regione per il periodo 2021-2027

 

Con 20 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, FI, GM) e 15 astensioni (Lega VdA, PlA e PCP), il Consiglio Valle ha approvato nella seduta del 6 aprile 2022 le proposte di programmi regionali del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo plus (FSE+) per il periodo 2021-2027, che saranno ora inviati ai servizi della Commissione europea e dello Stato.

La spesa a carico della Regione per la realizzazione del FESR 2021-2027, pari a 16 milioni 648mila euro, è già stata autorizzata per 7 milioni 198mila euro con la legge di stabilità regionale per il triennio 2022-2024, mentre la somma di 9 milioni 450mila euro troverà copertura sui futuri bilanci finanziari. Per il FSE+, la cui spesa a carico della Regione è di 14 milioni 680mila euro, è già stata autorizzata la somma di 3 milioni 20mila di euro con la legge di stabilità, mentre 11 milioni 660mila euro troveranno copertura sui futuri bilanci finanziari.

Le priorità di intervento del Fondo europeo di sviluppo regionale saranno rivolte al sostegno degli investimenti delle imprese per l'innovazione, lo sviluppo tecnologico e la competitività, in linea con quanto previsto dal Quadro strategico regionale di sviluppo sostenibile 2030, con una particolare attenzione al rafforzamento delle reti, allo sviluppo di modelli imprenditoriali maggiormente "green", alle pari opportunità di genere e alla transizione digitale che dovrà riguardare imprese, pubblica amministrazione e cittadini.

Le risorse comunitarie del FSE+ sono indirizzate a soddisfare l'occupazione, in particolare dei giovani, dei disoccupati di lungo periodo e dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro, garantendo la partecipazione equilibrata sotto il profilo di genere anche attraverso l'accesso a servizi per l'infanzia e alle persone non autosufficienti e l'adattamento ai cambiamenti; l'istruzione e formazione, migliorando la qualità e l'attinenza al mercato del lavoro; l'inclusione sociale, incentivando la partecipazione attiva e la non discriminazione dei gruppi svantaggiati, l'integrazione socioeconomica di cittadini di paesi terzi compresi i migranti, l'accesso paritario a prezzi accessibili ai servizi, ivi compresi quelli che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona anche in ambito sanitario.

L'Assessore alle politiche europee, Luciano Caveri, ha illustrato i documenti: «Questi due programmi, che rientrano nell'ambito delle politiche regionali, di grande importanza per la Valle d'Aosta, prevedono uno stanziamento complessivo di 92,5 milioni di euro per il FESR e di 81,5 milioni per il FSE+. Grazie alla grande professionalità della nostra Regione in questo settore abbiamo sempre raggiunto standard molto elevati di spesa dei fondi comunitari, a differenza di altre regioni italiane. Per quanto riguarda il FESR, gli obiettivi prevedono un'Europa più competitiva e intelligente, più verde e resiliente a basse emissioni di carbonio e un'Europa più sociale che comprende cultura e turismo. Sono numerose anche le priorità del programma FSE+ che vanno dall'occupazione all'istruzione e formazione, dall'inclusione sociale alla occupazione giovanile. Questi finanziamenti sono sicuri, a differenza di quelli del PNRR che hanno un'alea creata dalla competitività dei bandi, e devono essere spesi bene. Lavoreremo sul piano politico e anche su quello tecnico, in collaborazione con gli stakeholders, per sostanziare questo documento che nelle settimane a venire sarà all'attenzione della Commissione europea

Il Consigliere Renzo Testolin (UV) ha evidenziato: «Questi programmi valorizzano elementi caratterizzanti e importanti per la nostra regione come le risorse rinnovabili, l'energia pulita, l'attenzione al sociale. Vale la pena rimarcare come i programmi costruiti, da un lato nel rispetto di una continuità di indirizzi rispetto alla passata programmazione, evidenzino anche un importante lavoro delle strutture regionali per cercare di garantire interventi di semplificazione delle procedure di accesso ai fondi da parte degli utenti e dei beneficiari finali. Tra le varie iniziative, ritengo particolarmente rilevanti le opportunità di lavoro per i giovani e la conciliazione delle esigenze delle imprese con la possibilità di sviluppare dei percorsi post diploma. Sarà importante confrontarsi in Consiglio sull'utilizzo dei fondi e sulle varie iniziative che verranno elaborate dalle strutture competenti ma che devono vedere la politica assolutamente partecipe nel processo di sviluppo e di destinazione di queste importanti risorse.»

Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, ha sottolineato l'importanza dei programmi europei: «Sono i due pilastri della programmazione europea che possono dare importanti opportunità per lo sviluppo e la coesione delle realtà territoriali. È apprezzabile lo sforzo semplificativo e bisogna lavorare su questo per consentire il pieno accesso ai fondi ai cittadini e alle imprese valdostane.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 215 del 6 aprile 2022
Approvate le disposizioni finanziarie in materia di linee funiviarie di trasporto in servizio pubblico

 

Nella seduta del 6 aprile 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 17 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI), un disegno di legge che contiene disposizioni finanziarie in materia di linee funiviarie di trasporto in servizio pubblico realizzate e gestite dalla Regione (modifica alla norma regionale n. 20/2008).

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 14 marzo, si compone di due articoli che, come specificato dal Consigliere relatore, Antonino Malacrinò (FP-PD), «ha valenza meramente finanziaria e ha lo scopo di rendere disponibili le risorse stanziate a bilancio per adeguarle al nuovo modello di gestione che sarà approvato in seguito dalla Giunta regionale per la gestione della funivia Buisson-Chamois. La legge 20/2008 prevede infatti la possibilità che la Regione possa concedere la gestione dell'esercizio mediante il modello dell'autoproduzione anche in cooperazione con gli enti locali, singoli o associati, e le loro società inhouse, direttamente interessati ad assicurare il servizio di trasporto a supporto della popolazione locale.»

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi (Lega VdA) annunciando i motivi dell'astensione del suo gruppo e di quelli di Pour l'Autonomie e di Forza Italia, ha precisato che «in seconda Commissione avremmo dovuto approfondire gli aspetti cardine di questo disegno di legge che riguardano le parti finanziarie. Avevamo chiesto maggiori dettagli sulla questione e di audire la controparte comunale e quelle sindacali. Questo non è avvenuto e le forze di opposizione hanno organizzato delle audizioni informali che hanno evidenziato una parte consistente di aspetti ancora da valutare soprattutto per quanto riguarda il personale. Riteniamo che non ci siano tutti gli elementi necessari per votare questo disegno di legge.»

La Capogruppo Erika Guichardaz (PCP) ha confermato che «le audizioni svolte in via informale dai gruppi di minoranza hanno evidenziato una poca chiarezza del destino della funivia Buisson-Chamois sia per l'aspetto lavorativo sia per il mantenimento del servizio. Anche se questo provvedimento è solo di natura finanziaria, dà avvio ad una serie successiva di azioni concrete. Dichiariamo il nostro voto di astensione.»

«Avremo occasione di confrontarci ancora sul tema con l'accordo di cooperazione che è in corso - ha concluso l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy -. Ricordo a tutti che i tempi sono sempre stretti ed è importante arrivare a una decisione.»

 

LT

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Comunicato n° 216 del 6 aprile 2022
Question time sulla valorizzazione del patrimonio ferroviario e minerario di Cogne

 

Con un'interrogazione a risposta immediata illustrata nella seduta consiliare del 6 aprile 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto chiarimenti sul mantenimento del patrimonio ferroviario e minerario del comune di Cogne.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha ricordato che «una petizione popolare sottoscritta da 683 cittadini, discussa in un'adunanza consiliare del 2012, ha posto l'attenzione sulla conservazione della ferrovia del Drinc - che collega Pila e Cogne - e sulle miniere di Cogne, opere che sono parte di un patrimonio di enorme valore storico, culturale e turistico. Inoltre, la ferrovia del Drinc mantiene operativa una via di accesso alternativa per l'abitato di Cogne. Abbiamo appreso che la Regione ha svenduto per 31.150 euro il materiale rotabile dell'ex tramvia Pila/Cogne, a fronte di un valore di acquisto tra i 3 e i 6 milioni di euro: vorremmo sapere quali riflessioni siano state fatte per evitare la dispersione dei beni e per arrivare a un progetto di valorizzazione complessiva del patrimonio ferroviario e minerario di Cogne.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha chiarito che «rispetto al patrimonio ferroviario sono state fatte ampie riflessioni nel periodo tra il 2008 e il 2012, coinvolgendo esperti del settore e le competenti Commissioni consiliari. Tali riflessioni avevano portato all’adozione, da parte di questo Consiglio, della risoluzione del luglio 2011, che sostanzialmente stabiliva di rinunciare al progetto e fissava obiettivi di alienazione, valorizzazione, riutilizzo e riconversione dei beni. Il Governo regionale ha poi ulteriormente declinato tali obiettivi con la delibera di Giunta del 10 agosto 2012 prevedendo la chiusura delle gallerie del Drinc e di Charemoz in modo da inibirne l’accesso; la conversione del tratto di ferrovia nel comune di Gressan in un nuovo collegamento stradale con il villaggio di Plan Praz e successivo trasferimento al Comune; la conversione del tratto tra Cogne ed Epinel in una nuova pista ciclabile e pedonale, e successivo trasferimento al Comune; la conversione della stazione ferroviaria di Cogne in Stazione dell’Arma dei Carabinieri e ad alloggi del personale dell’Arma; l’alienazione degli altri beni immobili; la dismissione e alienazione dei beni mobili (materiale rotabile e apparecchiature tecnologiche). Dal 2012 ad oggi, non sono emerse ulteriori concrete iniziative al riguardo né ulteriori ragioni che possano comportare nuove e diverse riflessioni.»

«Per quanto riguarda invece il patrimonio minerario la situazione è completamente diversa - ha proseguito il Presidente Lavevaz -. Ad oggi è aperta la visita in sotterraneo in alcuni livelli della miniera e a dicembre è stato inaugurato il museo dedicato all’attività mineraria regionale e, in particolare, alla storia della miniera di Cogne secondo un modello economicamente sostenibile, integrato con l’offerta turistica della località.»

La Consigliera Erika Guichardaz ha replicato che «lo smantellamento cui stiamo assistendo non ha nessuna attinenza con la volontà di valorizzare quell'aspetto. Non si può pensare che con l'apertura parziale di quel sito si possa valorizzare l'intero patrimonio minerario.»

 

SC

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Comunicato n° 217 del 6 aprile 2022
Interpellanza sull'acquisto di nuovi treni bimodali

 

L'acquisto di tre nuovi treni bimodali è stato al centro di un'interpellanza posta nella seduta consiliare del 6 aprile 2022 dal gruppo Progetto Civico Progressista.

La Consigliera Chiara Minelli ha richiamato il percorso per l'elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea/Aosta «la cui realizzazione è tra quelle inserite nel 2021 e finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un'opera che è prevista dalla legge regionale n. 22 del 2016 e i cui lavori, secondo il cronoprogramma presentato da RFI, saranno realizzati tra il gennaio 2024 e l'estate 2026. Nonostante questo scenario, ad agosto 2021, la Giunta regionale ha deliberato di acquistare ulteriori tre treni bimodali per un importo di quasi 30 milioni di euro: durante un'audizione in quarta Commissione, il Servizio trasporti ha segnalato che la pratica è ferma perché la società Stadler (fornitrice dei bimodali) non sarebbe in grado di confermare lo stesso prezzo dei precedenti cinque treni bimodali, prospettando un aumento del 27%. Faccio notare che un treno bimodale come quelli già in uso ha un costo di circa 10 milioni, mentre un treno elettrico con simili capacità costa circa la metà: è quindi una palese assurdità voler insistere nell'acquisto di ulteriori treni bimodali molto costosi, che non potranno mai essere utilizzati in modalità bimodale sulla tratta elettrificata; non solo, qualora si decidesse di acquistarli arriverebbero a elettrificazione ultimata. Chiediamo quindi al Governo se intenda confermare tale acquisto (in che modo e con quali atti per approvare i costi aggiuntivi) o se non ritenga opportuno congelare le procedure e verificare con il Governo centrale la possibilità di una diversa destinazione del contributo statale attualmente previsto per l'operazione "bimodali", sempre nell'ambito degli investimenti per la ferrovia valdostana.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, premettendo che «i treni bimodali sono a tutti gli effetti dei treni elettrici: possono funzionare senza smontare il motore diesel e in un'ottica futura potrebbero, per esempio, essere utilizzati sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier», ha specificato: «L’iter procedurale di acquisizione degli ulteriori tre treni bimodali non è fermo: è in corso un’istruttoria per valutare l’ammissibilità dei maggiori oneri prospettati dal fornitore e contestualmente verificare la possibilità, tenuto conto che sul mercato ci sono ormai altri treni bimodali, di ricorrere ad alternative con analoghe prestazioni e costi inferiori e con posti a sedere più importanti. Evidenzio poi che un bimodale costa circa il 25% in più di un treno elettrico - e non il 50% -, a parità di numero di posti a sedere.»

Il Presidente ha poi rappresentato «la necessità di acquisire nuovo materiale rotabile. Un treno completamente elettrico è un passaggio che non ci possiamo permettere, perché non possiamo dire con matematica certezza che l'elettrificazione della tratta Aosta/Ivrea sarà realizzata. Basti ricordare il caso della lunetta di Chivasso, per il quale, pur a fronte di un progetto definitivo e di lavori già programmati e finanziati, l’iniziativa si è arenata a causa della contrarietà di un ente locale. I treni bimodali sono stata la scelta più opportuna 10 anni fa ed è quella che può essere utilizzata con e senza elettrificazione della linea, e quindi anche prima e dopo tale intervento. Rispetto ai percorsi a livello tecnico, sono due gli aspetti: l’ammissibilità dei maggiori costi indicati e la possibilità di ricorrere ad un accordo con Trenitalia per utilizzare i contratti di fornitura di cui dispone, anche di tipo diverso. C’è, ovviamente, la disponibilità ad approfondire la questione in Commissione consiliare. La Regione dispone ad oggi di finanziamenti dello Stato per il materiale rotabile per quasi 35 milioni, cui si aggiungono 4 milioni della Regione già stanziati. I finanziamenti richiedono sostanzialmente l’aggiudicazione delle forniture entro l’anno, pena la perdita dei fondi. I vincoli sulla destinazione e sulle tempistiche non consentono di definire una diversa destinazione dei fondi, né di congelare le decisioni e temporeggiare. Nell’ambito delle opzioni sul materiale rotabile, come già detto, orientarsi su un treno elettrico, benché possa sembrare coerente con il progetto di elettrificazione in corso di elaborazione da parte di RFI, è attualmente sconsigliabile, almeno fino a quando il progetto non avrà acquisito tutte le autorizzazioni, pareri, nulla osta necessari. Si è aperto un percorso con Trenitalia che ci porterà a fare scelte su soluzioni flessibili per adeguarsi all'evoluzione anche dell'iter di elettrificazione.»

La Consigliera Minelli, nella replica, ha preso atto «di una correzione di rotta rispetto alla delibera di agosto che disponeva l'acquisto di nuovi treni bimodali. Ricordo che, a fronte della scelta di 10 anni fa di acquisire i bimodali, questi treni sono in funzione solo dal 2019, il che significa che i tempi di acquisto e di acquisizione sono lunghi e complessi. Rilevo poi che il Presidente mantiene lo scetticismo sulla realizzazione dell'elettrificazione e ritiene inopportuno, nell'incertezza, acquistare treni elettrici, ma io ho detto che si potrebbe chiedere di destinare la cifra a altri interventi, sempre per la ferrovia. È estremamente importante, in questa fase, avviare con il Governo una interlocuzione per chiedere una diversa destinazione di questo contributo statale: ci dobbiamo provare perché c'è un cambiamento totale di prospettiva e ci sono gli elementi per riaprire una trattativa con lo Stato. Si tratta di una quantità ingente di denaro pubblico e bisogna tenerne conto. Non si può continuare come se i cambiamenti non fossero in atto: RFI investirà 144 milioni di euro sulla tratta Aosta/Ivrea (il più grande investimento da quando la ferrovia esiste), quindi tutto va ripensato. Mi auguro che le interlocuzioni avviate con Trenitalia e il fatto che ci sia stato un parziale cambiamento di rotta portino a miglior consiglio.»

 
SC

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Comunicato n° 218 del 6 aprile 2022
Interpellanza sulla valorizzazione dei servizi per la prima infanzia

 

In chiusura della seduta consiliare del 6 aprile 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato nuovamente all'attenzione dell'Aula la questione dell'organizzazione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha ricordato: «Nel 2015 il Governo regionale aveva deliberato che, in via sperimentale, per la fascia della prima infanzia (da 3 a 36 mesi), il rapporto numerico bambino educatore fosse di 1 a 8. Nel 2020, invece, tale rapporto è stato fissato in 1 a 6 per motivi legati al contenimento della diffusione del Covid-19. Interpellato sulla questione nello scorso Consiglio, l'Assessore Barmasse aveva annunciato che, al termine dello stato di emergenza sanitaria previsto per il 1° aprile, sarebbe stato ripristinato il precedente rapporto numerico (1 a 8) bambino/educatore, pur dicendosi consapevole che quello ottimale era di 1 a 6. Chiediamo quindi se si intende rivedere il rapporto deliberato in modo sperimentale nel 2015 garantendo sia ai minori che agli educatori di ricevere e dare un servizio qualitativamente migliore e il dettaglio degli ulteriori 63 posti di asilo nido e dei 14 posti di garderie richiesti dagli enti locali rispetto agli anni 2020 e 2021. Rispetto al bando del PNRR per la "realizzazione di asili nido e servizi integrativi" che è scaduto il 31 marzo scorso, vorremmo conoscere: se si è a conoscenza di amministrazioni che abbiano partecipato al Bando; quali siano le intenzioni del Governo per valorizzare il servizio socio-educativo anche rispetto alle linee pedagogiche del sistema integrato 0/6 e degli orientamenti nazionali per i servizi educativi per l'infanzia.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha confermato che «avverrà il ripristino del rapporto 1 a 8 ma sono in corso valutazioni per la gestione del percorso di transizione verso il sistema integrato "zero sei" e per la sostenibilità finanziaria dell'eventuale revisione del rapporto numerico tra educatori e bambini. Per quanto riguarda i posti di asilo nido e garderie per il 2022, segnalo che la raccolta del fabbisogno è ancora in corso perché non tutti gli enti hanno fornito riscontro. Il dettaglio delle richieste sarà comunque indicato nella proposta del piano di azione annuale per la promozione e il sostengo del sistema dei servizi per la prima infanzia che sarà presentato alla competente Commissione consiliare per il parere. In riferimento all'adesione al bando PNRR, abbiamo registrato la presentazione di progetti da parte degli enti locali.»

Sulla valorizzazione del servizio di prima infanzia, l'Assessore ha evidenziato: «Il Consiglio Europeo ha fissato l'obiettivo di garantire almeno al 33% dei bambini di età inferiore ai tre anni, l'accesso ai servizi socio educativi. In Italia, la Valle d'Aosta si colloca ai primi posti con il 36%. La disponibilità nel bilancio di maggiori risorse per il 2022 e l'intenzione degli enti locali di incrementare il numero dei servizi da erogare a favore delle famiglie valdostane potrebbe consentire, già da quest'anno, di raggiungere il 40%. Il Sistema integrato di educazione e di istruzione (detto "zero sei") garantisce a tutte le bambine e bambini, dalla nascita a sei anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianza, barriere territoriali, economiche etniche e culturali. Per garantire questa parità si rende necessario gestire un percorso che dovrà assicurare a tutte le famiglie con bambini di età inferiore a tre anni il libero accesso gratuito ai servizi di asilo nido, garderie o tata familiare. È un percorso impegnativo, di transizione dall'ambito socio-educativo a quello educativo che coinvolgerà la Regione ma anche gli enti locali e che richiederà lo stanziamento di ulteriori importanti risorse finanziarie.»

«Aspettiamo che il piano arrivi in Commissione con l'augurio che non arrivi a fine anno come avvenuto nel 2021, altrimenti sarà inutile per fare dei ragionamenti di prospettiva - ha replicato la Consigliera Guichardaz -. Rispetto al raggiungimento degli obbiettivi dell'UE ci sono territori virtuosi e altri meno, ma non possono esistere bambini di serie A o serie B, devono avere tutti le stesse opportunità. Dai dati che l'Assessore ci fornirà capiremo se l'esigenza di nuovi posti è dettato effettivamente da nuove esigenze o se andiamo semplicemente a riempire la capienza totale dei nidi che erano stati limitati a seguito delle norme Covid. I gestori dei servizi di prima infanzia hanno fatto un enorme lavoro per tenere aperti i servizi e per contenere il contagio e i disagi alle famiglie. Spiace che la data del 1° maggio sia ormai certa: sarà licenziato del personale e dovranno essere rivisti gli spazi e le attività, che invece sono fondamentali per questi servizi. Bisogna fare chiarezza se si vuole tornare sul rapporto 1 a 8 o restare sull'1 a 6. Apprendiamo con piacere che il comune di Jovençan prevede già un polo dell'infanzia: una buona notizia che potrà dipanare quei dubbi che hanno ora diversi insegnanti della scuola dell'infanzia. Se si vuole mettere in piedi il Sistema integrato di educazione e istruzione ci vuole un percorso condiviso e si riveda quindi il rapporto numerico e il costo dei gestori, dati che incidono sulla qualità del servizio soprattutto visto che gli aumenti ci sono stati per tutti: l'Amministrazione dovrà in qualche modo fronteggiarvi.»

I lavori del Consiglio sono conclusi. I gruppi Lega VdA, PlA e FI hanno ritirato le iniziative iscritte all'ordine del giorno e chiesto il rinvio di sei alla prossima adunanza programmata per mercoledì 20 e giovedì 21 aprile 2022.

 

SC-LT

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