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Riunione del Consiglio regionale del 23 e 24 marzo 2022

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Comunicato n° 165 del 16 marzo 2022
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in via ordinaria mercoledì 23 e giovedì 24 marzo 2022, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 49 oggetti.

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, relazionerà all'Aula in merito alle iniziative assunte per la partecipazione alla Conferenza sul futuro dell'Europa e sulle prospettive per le autonomie regionali, con particolare riferimento a quelle speciali.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, delle 11 interrogazioni, sei sono state presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: mancato utilizzo di un furgone della Protezione civile; servizi di consulenza del Casinò de la Vallée nell'ambito del piano concordatario; verifica della disponibilità di mezzi adeguati per il trasporto disabili ai sensi del nuovo contratto 2021-2026; gestione dei servizi di trasporto pubblico di persone e merci con teleferica e funivia sulla linea Buisson-Chamois; tempistiche per l'erogazione della seconda tranche di pagamenti ai partecipanti a un corso di formazione erogato da Enaip; richiesta ai pazienti ospedalizzati di fornire medicinali di uso quotidiano.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha depositato un'interrogazione relativa ad un intervento normativo per calmierare l'aumento del costo dell'energia.

QuattroTre sono le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: diffusione sul territorio regionale del canale "France 24"; predisposizione del progetto per la partecipazione al bando nazionale per il turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità; gestione delle risorse umane alla Società italiana Traforo del Gran San Bernardo; avvio del procedimento di Valutazione ambientale strategica sulla bozza di Piano regionale dei trasporti.

Delle 29 interpellanze depositate, 19 sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: rispetto delle prescrizioni sulle visite mediche di idoneità al lavoro per il personale regionale; iniziative per contenere l'impatto del "caro cereali"; interventi per garantire agli agricoltori risarcimenti dei danni causati da ungulati e predatori; organizzazione della giornata finale della Settimana dei canti; azioni per supportare il Comune di Fontainemore nell'attuazione del progetto pilota del "Bando Borghi"; adesione al Bando nazionale per il turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità; predisposizione di una norma di attuazione di revisione dei criteri di finanziamento statale all'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta; misure sul riutilizzo delle acque reflue degli impianti di depurazione regionali; recepimento nel Piano di tutela delle acque del Regolamento UE 2020/741 per il riutilizzo delle acque reflue; carenze di organico del Corpo dei Guardaparco del Parco nazionale del Gran Paradiso; modalità di gestione dei progetti finanziati con fondi PNRR nel settore dell'idrogeno; effetti del "caro energia" e del "caro materie prime" sul bilancio regionale; interlocuzioni con ANAS per risolvere le criticità di percorrenza da parte dei ciclisti sul tratto stradale tra Villeneuve e La Salle; destinazioni d'uso dell'ex sede del Dipartimento turismo in piazza Narbonne ad Aosta; realizzazione delle Case di comunità a bassa intensità contenute nella bozza di Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025; rispetto delle convenzioni tra Azienda USL e Croce Rossa Anpas-Federazione per i servizi sanitari; potenziamento del servizio della struttura complessa di ortopedia-traumatologia dell'ospedale Parini; attuazione delle disposizioni normative sulla composizione del Collegio di Direzione dell'USL e sulla valutazione del clima organizzativo delle strutture aziendali; predisposizione di un piano per la riattivazione della "Maison équipée" di Saint-Marcel.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato tre interpellanze: con la prima si chiedono informazioni sui criteri di selezione utilizzati per il progetto del "Bando Borghi" rivolto agli enti locali; con la seconda si interpella il Governo per avere notizie sulla reintroduzione dei sistemi di riduzione dei costi dei trasporti nelle autostrade regionali; la terza riguarda gli interventi a sostegno degli investimenti della Cogne Acciai Speciali.

Il gruppo Progetto Civico Progressista illustrerà cinque interpellanze: valutazioni sui servizi sperimentali gratuiti di trasporto pubblico notturno Aosta/Courmayeur e Aosta/Pont-Saint-Martin; fattibilità economica del punto di ristoro annesso alla nuova telecabina Pila-Couis; ragioni del perdurare della chiusura della sede di via Chanoux della biblioteca comprensoriale di Châtillon; modalità di copertura di posti vacanti nell'Azienda USL; programmazione delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA).

Due sono le interpellanze proposte dal Consigliere Baccega (gruppo Misto): la prima riguarda la necessità di individuare un percorso alternativo di accesso a edifici privati e strutture ricettive nei pressi della seggiovia Chamolé nel comprensorio di Pila; con la seconda si chiede conto dello stato di morosità degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Il Consiglio discuterà infine quattro mozioni. Con la prima, presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista, si intende impegnare il Governo a concludere gli approfondimenti sulla sostenibilità economica dell'acquisizione del castello di Introd e a individuare le risorse finanziarie per l'eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte della Regione. La seconda, a firma congiunta dei gruppi Lega Vallée d'Aoste, Pour l'Autonomie e del Consigliere Mauro Baccega (gruppo Misto) chiede al Governo di sostenere ogni iniziativa promossa a tutti i livelli istituzionali per la definizione di interventi di riduzione dei costi dell'energia e dei carburanti. La terza e la quarta mozione, depositate congiuntamente dal Consigliere Baccega (gruppo Misto) e dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, vogliono impegnare il Governo regionale rispettivamente a reperire risorse finanziarie per sostenere gli interventi di ristrutturazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e ad aggiornare il Piano operativo regionale delle liste d'attesa delle prestazioni sanitarie.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). È richiesto il possesso del green pass base e, per gli over 50, del green pass rafforzato. Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare, in modo scaglionato, nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta. Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

LT

 

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Comunicato n° 171 del 21 marzo 2022
Consiglio del 23 e 24 marzo: iscritti tre question time all'ordine del giorno suppletivo

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato in via ordinaria mercoledì 23 e giovedì 24 marzo 2022, è stato integrato da tre interrogazioni a risposta immediata.

La prima, a firma del gruppo Misto (Consigliere Baccega), riguarda le modalità di svolgimento delle veglie funebri dopo la cessazione dello stato di emergenza da Covid-19; la seconda, presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, chiede conto delle iniziative per sostenere, presso la Conferenza delle Regioni, la rimozione dell'obbligo del green pass per l'accesso agli esercizi pubblici e commerciali; la terza, depositata dal gruppo Progetto Civico Progressista, riguarda i criteri sul rapporto numerico fra bambini e figure educative nei servizi di prima infanzia che saranno adottati dopo la cessazione dello stato di emergenza sanitaria.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 52 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). È richiesto il possesso del green pass base e, per gli over 50, del green pass rafforzato. Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

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Comunicato n° 173 del 23 marzo 2022
Iniziati i lavori del Consiglio con un minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Aloisi

 

Il Consiglio Valle si è aperto oggi, mercoledì 23 marzo 2022, con un minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Aloisi, Consigliere regionale nella decima e undicesima Legislatura, già Vicepresidente dell'Assemblea, scomparso il 18 marzo all'età di 70 anni.

Il Presidente Alberto Bertin, esprimendo a nome di tutto il Consiglio le condoglianze alla famiglia, ha ricordato la sua attività di «politico di grande esperienza, per lungo tempo al centro della scena politica valdostana.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha evocato la «lunga esperienza politica di Giovanni Aloisi sia in Comune che in Consiglio regionale nell'area socialista con uno sguardo a quella autonomista. Era un uomo sempre disponibile a sperimentare nuove soluzioni: per lui bisognava essere politici e al servizio dei cittadini, coltivava la speranza di una comunità più giusta e più solidale.»

«Ho avuto il piacere di frequentarlo prima come collega nelle due Legislature in Consiglio e poi come cofondatore del nostro Movimento Pour l'Autonomie - ha evidenziato il Consigliere di Pour l'Autonomie Augusto Rollandin -Sapeva essere sempre disponibile al dialogo, preparato sui temi dell'autonomia e aperto al confronto con le altre Regioni a Statuto speciale. Sempre pronto a intervenire per valorizzare le nostre specificità di autonomia speciale in favore dei più deboli e bisognosi. Ha sempre svolto con serietà il suo incarico all'Inail, che lo ha portato a essere disponibile per aiutare i lavoratori che avevano problemi seri e delicati. La scomparsa peserà molto: cercheremo di seguire le scelte che abbiamo condiviso per rispettare gli impegni presi nell'interesse della nostra collettività cui era molto affezionato.»

Per il Consigliere Mauro Baccega (GM), «Giovanni Aloisi era un uomo stimato e benvoluto: il vuoto che lascia la sua scomparsa improvvisa è forte. A noi restano i ricordi delle tante avventure politiche, della sua passione per la politica. Era un punto di riferimento importante per tutta la comunità calabrese presente in Valle d'Aosta.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha evidenziato la sua azione di «uomo delle istituzioni, che nel suo percorso politico ha ricoperto incarichi importanti, assumendo anche posizioni non facili. Lui, uomo del Sud, aveva preso posizioni forti nel momento in cui vi era un giustizialismo imperante che vedeva denigrato il ruolo del meridionale e associato al malaffare. Mancherà la sua figura pronta a costruire ponti e dialogo, piuttosto che a erigere muri.»

L'Assessore Luciano Caveri, a nome del gruppo AV-VdA Unie, ha parlato di «uomo simpatico, allegro, che guardava al lato positivo delle cose. Era un ponte ideale tra Calabria e Valle d'Aosta e credeva profondamente nella logica dell'integrazione. Aveva amicizie importanti, che coltivava e che in molte occasioni sono state utili alla Valle d'Aosta. Ci lascia troppo presto: aveva ancora molte idee e pensieri per il futuro della nostra Valle.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 174 del 23 marzo 2022
Comunicazioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz

 

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 23 marzo 2022, si è concentrato in particolare su due tematiche: Covid-19 e accoglienza profughi ucraini.

«Oggi è l’ultima riunione del Consiglio regionale che si svolge nello “stato di emergenza” decretato per affrontare la pandemia, che si concluderà con la fine di marzo - ha ricordato il Presidente Lavevaz -. In questi mesi le restrizioni si sono sempre più allentate, e dal 1° aprile verrà fatto un passo ulteriore verso la normalità, ancora da recuperare pienamente. I dati di questi ultimi giorni parlano di una risalita dei numeri dei contagi: la nostra attenzione è però sulla situazione ospedaliera, che continua a migliorare. Stiamo insomma uscendo dall’emergenza, ma non siamo ancora pienamente fuori dalla pandemia. Sono ancora necessari alcuni strumenti creati in questi due anni per affrontare il contagio, dalla disponibilità del Covid hôtel a spazi adeguati per le vaccinazioni: per questo ringrazio chi continua a lavorare in questa direzione, permettendoci di affrontare con serenità quelli che speriamo essere gli ultimi passi di questo cammino doloroso, come è stato ricordato con la celebrazione della giornata nazionale dedicata alle vittime della pandemia.»

In merito alla gestione dell’emergenza legata all’accoglienza dei profughi ucraini, che stanno arrivando anche in Valle d’Aosta in queste settimane, il Presidente Lavevaz ha sottolineato come «la risposta della nostra comunità sia stata particolarmente coesa e ricca, in questa prima fase: le diverse iniziative si sono armonizzate in un messaggio chiaro di solidarietà e di accoglienza. La collaborazione tra le amministrazioni locali, con Regione ed enti locali e l'azienda USL, si è da subito affiancata a un coordinamento con il Terzo settore che ha permesso di dare risposte coese. Un ruolo centrale è quello ricoperto dalla Croce Rossa, che ha fatto in modo che la sua sede di Villeneuve diventasse il punto di accesso per chi arriva in Valle d’Aosta: alla data di ieri erano quasi 200 le persone transitate da Chavonne, dove viene messa in campo la prima presa in carico sanitaria e dove si formalizza il primo contatto con chi arriva. Lo sforzo comune di Protezione Civile, enti locali, AUSL e mondo del volontariato ha quindi permesso di trovare una sistemazione per circa 40 persone che non avevano già una soluzione abitativa indipendente. Il lavoro di coordinamento continua, in questi giorni, mentre guardiamo con orrore quanto accade in Ucraina e continuiamo a chiedere che il conflitto si arresti al più presto.»

 

LT

 

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Comunicato n° 175 del 23 marzo 2022
Relazione del Presidente Bertin sulle prospettive per le autonomie regionali nell'ambito dell'Unione europea

 
Nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, il Presidente Alberto Bertin ha presentato all'Aula una relazione sulle prospettive per le autonomie regionali, con particolare riferimento a quelle speciali, nell'ordinamento dell'Unione europea.

L'iniziativa rientra nell'ambito della partecipazione della Valle d'Aosta alla Conferenza sul futuro dell'Europa, che si è sviluppata sia con il progetto "Nuove idee per l'Europa" rivolto alle giovani generazioni sia con il progetto speciale di ricerca sul ruolo delle autonomie speciali nell'ordinamento dell'UE, curato dal gruppo Autonomie Speciali Alpine nel quadro della convenzione siglata tra Consigli della Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano e Università di Udine.

Il Presidente del Consiglio ha evidenziato i profili sui quali, nel contesto della Conferenza sul futuro dell'Europa, le autonomie regionali potrebbero, in prospettiva critica e costruttiva, portare l'attenzione.

«I 27 Stati che compongono l'Unione europea - ha osservato il Presidente Bertin - presentano assetti costituzionali interni molto vari sotto il profilo delle soluzioni di organizzazione territoriale, spaziando da modelli tendenzialmente unitari (che sono a mero decentramento amministrativo) a modelli federali o regionali (che dispongono di competenze legislative e di indirizzo politico). A fronte di tale variabilità, l'ordinamento dell'Unione europea tende all'omologazione: è di tutta evidenza come, però, l’azione dell’Unione abbia riflessi interni considerevolmente diversi negli Stati membri unitari e in quelli in cui dove, invece, vi sono le articolazioni federali o regionali.»

«L’ottica attraverso la quale guardare all’avvenire dell’Unione non è più solo quella dell’integrazione statale, ma è anche, e soprattutto, quella dell'integrazione dal “basso” - ha proseguito il Presidente Bertin -. In questa prospettiva, si ritiene indispensabile una sempre più sostanziale valorizzazione delle autorità federali o regionali, aventi poteri di tipo legislativo. In un contesto sempre più multilivello, la tutela costituzionale delle competenze legislative, amministrative e di indirizzo politico rischia di venire, di fatto, compromessa se, alla stessa, non corrisponde, nell’ordinamento dell’Unione e in quello nazionale, un’effettiva garanzia di rappresentanza e di partecipazione alla legislazione e alle politiche dell’UE, tanto nella fase di definizione (ascendente) quanto in quella di attuazione (discendente). Progressivamente, l’ordinamento dell’Unione ha creato le condizioni perché le autorità regionali svolgano un proprio ruolo. Tuttavia, non sempre le aspettative delle autonomie territoriali - e delle corrispondenti comunità - risultano soddisfatte. Guardando al futuro, tale aspetto non può essere ignorato. Ne va della tenuta stessa dell'Unione che, sebbene difficilmente potrà mai qualificarsi come “Europa delle Regioni”, ben potrebbe, invece, aspirare a divenire un’“Europa con le Regioni”. Solo una valorizzazione delle autonomie regionali, nella loro essenza, assicurerà il pieno rispetto del principio di uguaglianza territoriale sostanziale e consentirà un esercizio effettivo della sussidiarietà attiva.»

Ha quindi concluso: «Nella consapevolezza che i primi soggetti responsabili di una migliore qualificazione e valorizzazione dei propri spazi di partecipazione sono le stesse autorità substatali cui, in sinergia con il rispettivo livello statale, spetta l'onere di intraprendere un percorso sempre più attivo nell’ambito della governance dell’Unione, si ritiene fondamentale non perdere l'occasione offerta dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa per rilanciare la relativa azione sul piano europeo.»

Il Presidente ha quindi annunciato il deposito di una risoluzione al fine di sottoporre una serie di priorità alle istituzioni europee promotrici della Conferenza sul futuro dell'Europa (Parlamento europeo, Consiglio dell'Unione, Commissione europea) e al Comitato delle Regioni. Il testo è stato sottoscritto dal Presidente Bertin, dai componenti della prima Commissione "Istituzioni e Autonomia" - Claudio Restano (GM), Giulio Grosjacques (UV), Albert Chatrian (AV-VdAU), Paolo Cretier (FP-PD), Erika Guichardaz (PCP), Pierluigi Marquis (SA), Erik Lavy, Simone Perron e Paolo Sammaritani (Lega VdA) - oltre che dal Consigliere Marco Carrel (PlA).

 

SC

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Comunicato n° 176 del 23 marzo 2022
Approvata una risoluzione sul futuro dell'Europa

 

Nell'ambito del dibattito sulla relazione del Presidente Alberto Bertin riguardante le prospettive per le autonomie regionali nell'Unione europea, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una risoluzione sottoscritta dal Presidente Bertin, dai componenti della prima Commissione "Istituzioni e Autonomia" - Claudio Restano (GM), Giulio Grosjacques (UV), Albert Chatrian (AV-VdAU), Paolo Cretier (FP-PD), Erika Guichardaz (PCP), Pierluigi Marquis (SA), Erik Lavy, Simone Perron e Paolo Sammaritani (Lega VdA) - oltre che dal Consigliere Marco Carrel (PlA).

La risoluzione ribadisce l'urgenza di rivedere la legge 18/1979 riguardante l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, nell'ottica garantire una rappresentanza effettiva a tutti i territori regionali, ed eventualmente a procedere con la formulazione di una proposta di legge di iniziativa regionale, ai sensi dell'art. 121 della Costituzione.

Il testo contiene anche un appello che i Presidenti della Regione e del Consiglio sono impegnati a condividere in seno alla Conferenza delle Regioni e alla Conferenza delle Assemblee legislative regionali oltre che alle istituzioni europee promotrici della Conferenza sul futuro dell'Europa. L'appello indica una serie di priorità: riformare il Comitato delle Regioni, nell’ottica di renderlo non più un mero organo consultivo, ma un’autentica Camera di rappresentanza dei territori federati e regionali, compresi quelli speciali, dotato di potere di indirizzo, di iniziativa legislativa e di controllo; promuovere, nell'ottica di una sempre maggiore democraticità e prossimità delle istituzioni europee ai cittadini, la riforma delle legislazioni nazionali per l'elezione dei membri del Parlamento europeo; guardare al fenomeno regionale con accresciuta maturità politica, nella consapevolezza che le autorità federate e regionali e, in particolare, quelle "speciali", devono essere valorizzate quali soggetti espressione di capacità istituzionale propria e, in quanto tali, interlocutori diretti e necessari delle istituzioni europee e non essere ridotte a mero stakeholder partenariale, pena la compromissione delle rispettive competenze costituzionalmente o statutariamente previste e garantite.

Il dibattito in Aula

Le Chef de groupe de Alliance Valdôtaine - VdA Unie, Albert Chatrian, a affirmé que «la résolution va dans la direction de commencer à donner application aux principes fondants du fédéralisme: la participation des collectivités de base à la formation des décisions qui les concernent et le principe de subsidiarité. Nous sommes loin de l’idée d’une Europe des Régions ou d’une Europe des Peuples, à laquelle nous faisons souvent référence en tant que autonomistes, mais c’est bien pour cela que nous partageons la nécessité de faire un pas de l’avant en proposant nos instances, en marquant politiquement notre présence, en exprimant la volonté du Conseil de la Vallée d’être plus protagoniste, plus informé au sujet des politiques européennes. L'aspiration à une plus grande reconnaissance de notre Région sur le plan européen fait le pair, inévitablement, avec une majeure assomption de responsabilité. Nous avons la responsabilité de gouverner un territoire fragile, à sauvegarder, et nous devons le faire en garantissant des services appropriés et de bonnes conditions de vie à nos concitoyens: c'est un défi pas facile, avec nos petits numéros et une tendance constante à la dénatalisation (les naissances ont chuté de 40% en dix ans). Nous avons donc l’obligation morale et administrative d’être toujours plus capables, plus performants, plus lucides à long terme. Tout comme nous devrons être toujours plus européens et moins repliés sur nous-mêmes, parce que même ce qui se passe à des milliers de kilomètres de chez nous, nous concerne. Voilà pourquoi nous soutenons de manière active et convaincue cette résolution.»

Per il Consigliere di Stella Alpina Pierluigi Marquis, «mai come oggi c'è la consapevolezza dell'importanza dell'Europa e di una visione sovranazionale. Gli anni della pandemia ci hanno portati ad affrontare delle sfide cui non eravamo abituati, cui si è aggiunta la guerra. Nelle sfide future bisognerà applicare il principio della solidarietà europea per affrontare le conseguenze sociali ed economiche di questo periodo: senza una coesione sociale nuova non si potrà affermare una piena democrazia europea. Ci vuole un salto di qualità, applicando con una nuova visione il concetto di sussidiarietà, che va visto nel favorire gli interventi dal basso ma accettando anche gli indirizzi sovralocali per gestire le sfide più ampie. L'Europa va rivista sotto il profilo istituzionale: sono maturi i tempi per cui la leadership della Commissione sia più democratica, il ruolo del Parlamento europeo rafforzato, le articolazioni subnazionali valorizzate. Ci deve essere uno spazio per le Regioni a Statuto speciale: noi viviamo una situazione di oggettiva difficoltà perché non abbiamo un rappresentante al Parlamento europeo visti i nostri numeri. C'è quindi la necessità di lanciare questo appello: occorre rafforzare l'identità europea dando la possibilità ai piccoli numeri di essere rappresentati per offrire il nostro contributo a disegnare un'Europa più sostenibile, che possa dare soddisfazioni alla democrazia e per una sua piena affermazione nel prossimo futuro.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato che «pur condividendo i principi della risoluzione, è necessario essere realisti rispetto allo stato dell'Unione Europea: un Leviatano che vive in un dedalo burocratico fatto di contraddizioni. A livello europeo si attaccano i sovranisti ma poi vediamo che ogni Stato ragiona e agisce sulla base del proprio interesse. L'azione della comunità europea e lenta e inefficace: lo abbiamo visto bene con la pandemia. Abbiamo una guerra alle porte e il vero esercito dell'Europa è quello statunitense, la NATO. L'Unione Europea sta sottovalutando i due pericoli che arrivano dal Sud e dall'Est del mondo: l'Africa è stata lasciata nelle mani della Cina che controlla le materie prime e le componenti essenziali necessarie alla tanto declamata transizione ecologica. Anche il PNRR, così come è stato strutturato rischia di mettere in crisi tutto il settore della cantieristica e mi auguro che la scadenza del 2026 venga posticipata. In tutto questo le Regioni sono schiacciate tra le istituzioni europee e quelle nazionali. Bisogna cercare di "fare cartello" con le altre Regioni per modificare i rapporti sia con gli Stati che con l'UE. Mi auguro che si arrivi a uno snellimento dei processi e delle procedure ma temo che il galoppante dirigismo europeo resterà tale. Le piccole realtà di montagna come la nostra rischiano di esser schiacciate dall'ipocrisia delle false speranze.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiarito che «bisogna evitare eccessive letture entusiaste nei confronti dell'Unione europea ma guardare cosa non funziona per cercare di migliorare. La tanto proclamata fratellanza europea non si è mai realizzata. Abbiamo visto come nei momenti di crisi, come ad esempio la pandemia, ogni Stato si è chiuso su sé stesso, con buona pace di chi propugna l'ideale europeo di mutuo soccorso tra Stati. Mai come in questo momento la sinistra ha scoperto l’amore per i confini ed ha cominciato a parlare di sovranismo alimentare ed energetico. Il mondo globale e interconnesso, così come è stato magnificato fino ad ora, è crollato di fronte ad un conflitto bellico. L'Europa si è impegnata a parlare di pace dimenticando però la questione della Catalogna e quella della Corsica che in questo momento è particolarmente esplosiva. Se si prosegue di questo passo non sarà lo spirito dell'Europa dell'aiuto tra Stati a prevalere ma la prevaricazione dei Paesi più forti a danno di quelli più deboli.»

Per il Capogruppo di Federalisti Progressisti - Partito Democratico, Paolo Cretier, «le nostre caratteristiche di zona di montagna, sia sotto l'aspetto orografico sia per la forte pendenza sia per i piccoli numeri, penalizzano l'economia locale: proprio questi fattori devono avere maggiore peso in Europa oltre che un riconoscimento. Lo scarso peso numerico deve essere compensato, mettendo in piedi azioni sostenute da tutto l'Arco alpino. Importante poi garantire una rappresentanza effettiva a tutti i territori regionali, che conti realmente e che possa incidere. Apprezziamo che questa risoluzione sia stata condivisa da tutti, pur con accenti diversi sul tema, ma con un obiettivo comune nel processo propositivo e decisionale.»

Le Conseiller Renzo Testolin (UV) a déclaré: «L'argument de la résolution nous concerne à fond. En ce sens on a apprécié les initiatives abordées par la Présidence du Conseil: d'un côté, un approfondissement technique intéressant et de l'autre, la participation des jeunes à cette initiative qui se sont démontrés très actifs, cherchant de lancer de nouvelles idées pour aborder les défis européens. Nous sommes une petite réalité mais nous sommes aussi très particuliers et c'est bien sur ça qu'il faut travailler afin d'acquérir une majeure efficacité dans l'Union européenne. C'è la volontà da parte dell'UE di mettere in condizione le Regioni di valorizzare i loro particolarismi all'interno del contesto europeo e dobbiamo in questo senso lavorare per conquistarci questa opportunità. Le situazioni "macro" che portano a decisioni unitarie dell'UE possono vedere coinvolte anche le piccole regioni come la nostra. In questo senso è auspicabile una rappresentanza delle autonomie speciali, anche se non diretta, nelle sedi amministrative deputate. La realtà valdostana può essere invece assolutamente di stimolo e di esempio nell'attuazione di regole meno pesanti e più flessibili per i territori particolari come i nostri. In questo senso la Macro regione Alpina, a cui partecipiamo attivamente, può svolgere un ruolo centrale e di raccordo per le nostre istanze. Bisogna dare il giusto peso e la giusta dignità a Regioni come la nostra. Per questo serve un maggior coinvolgimento della nostra Assemblea su questa tematica: è giusto rivendicare ruoli e funzioni ma dobbiamo anche assumerci i rischi e i sovraccarichi di responsabilità che ne derivano e dimostrare di voler essere parte attiva dei processi decisionali europei.»

Pour le Conseiller Corrado Jordan (AV-VdAU), «l'UE ne sera renforcée que si elle change, si elle parvient à accroître sa capacité d'écoute et d'interprétation de la volonté des territoires. Et cela peut aussi se faire en mettant enfin les collectivités territoriales au centre du renouveau démocratique européen.  On doit nous donner plus de moyens et plus de pouvoirs afin que nous puissions porter les demandes de nos citoyens vers les niveaux institutionnels supérieurs avec toujours plus d'efficacité. Les Régions sont en effet responsables de la mise en œuvre de la majeure partie de la législation de l'Union dans le cadre européen, mais leur influence dans le processus décisionnel est presque nul et le poids des instances régionales de l'Union est pratiquement minime. Seulement si les institutions de Bruxelles accorderont plus d'attention aux Régions, aux collectivités locales et à leurs propositions, il sera possible de concrétiser ce principe de subsidiarité, souvent évoqué de manière abstraite, sur lequel se fonde l'Europe.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) si è chiesta: «Cosa abbiamo fatto fino ad oggi per contare in Europa? Abbiamo un ufficio a Bruxelles che è completamente vuoto in cui, all'epoca della mia visita, lavorava una persona affiancata da uno stagista. Le altre Regioni hanno figure molto importanti come i portatori di interesse: dirigenti di alto profilo che gestiscono i rapporti con gli organi europei raccordandosi con le proprie amministrazioni regionali. La Valle d'Aosta non ha mai operato in questo senso. Dovremmo cercare di avere più potere in Europa utilizzando gli strumenti che abbiamo già a disposizione e che purtroppo non stiamo valorizzando. Nel periodo della mia Presidenza avevamo previsto un potenziamento della sede di Bruxelles e un rafforzamento degli organismi che si occupano di progetti europei perché le risoluzioni sono importanti ma bisogna intervenire concretamente lavorando su quanto è già a nostra disposizione.»

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, a nome del Governo regionale, ha sostenuto che «se nel 2021, agli esordi della Conferenza sul futuro dell'Europa, il lungo processo di integrazione si era interrotto, oggi l'aggressione violenta di Putin nei confronti dell'Ucraina ha cambiato la situazione. L'UE ha saputo fare fronte comune: c'è stata una vera e propria riaggregazione, che rende l'Europa più consapevole e matura. Ma c'è stato anche un altro aspetto: la situazione ha smascherato europeisti e anti-europeisti e nel caso italiano è servito anche a vedere chi tra le forze politiche aveva giocato con il fuoco con simpatie nei confronti di Putin. Con il lavoro presentato oggi, che scaturisce nella risoluzione, noi poniamo con estrema serietà il tema della specialità all'interno delle Regioni europee. La rete fissa di democrazia locale funziona e afferma una presenza viva di territori, anche se il percorso del regionalismo europeo non si è compiuto come volevamo. Il Comitato delle Regioni ha oggi un ruolo consultivo, sarebbe quindi importante se diventasse realmente una seconda Camera europea. Ma bisogna anche fare in modo che nel processo discendente di formazione della legge europea regionale i nostri uffici si facciano sempre portavoce della necessità di poter portare quei correttivi rispetto alla particolarità dell'elenco di materie che ci sono proprie e che sono fissate nell'articolo 2 dello Statuto speciale. Bisogna superare una certa pigrizia. Oggi, la cartina di tornasole è la questione dell'idroelettrico: mai come ora le società idroelettriche hanno sfidato il Governo Draghi invitandolo a guardare cos'ha fatto l'Europa, la Francia ha allungato di 40 anni le concessioni. Oggi non si possono chiedere degli interventi rapidi ad aziende che hanno un valore strategico nell'energia rinnovabile del futuro: questo è un tema rispetto al quale le Regioni autonome possano incidere perché sono risorse essenziali per le popolazioni alpine.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha dichiarato: «Voteremo la risoluzione ma ribadiamo la nostra visione come partito: riformare il nostro Stato nazionale in senso federale per difendere le politiche nazionali in ambito europeo come fanno tutte le altre nazioni. Non abbiamo intenzione di spostare il baricentro delle politiche nazionali a Bruxelles, oggetto di importanti influenze lobbistiche, posizioni ideologiche e spesso staccata dai cittadini. Crediamo che una visione utopistica che bypassa gli stati nazionali per dar spazio all'autonomia regionale, per quanto bella si sia già rivelata irrealizzabile, come dimostrato dal caso della Catalogna nel 2017.»

Il Vicepresidente del Consiglio, Paolo Sammaritani (Lega VdA), si è augurato che «l'Europa delle Regioni si concretizzi almeno "con" le Regioni e non "sopra" le Regioni: il ruolo sovranazionale che ha l'Ue è incoerente con il ruolo delle Regioni con competenze legislative di un certo rilievo, con competenze amministrative significative, ma che non riescono ad accedere a livelli di autonomia importanti. Fondamentale quindi guardarci in casa, ossia in Italia: il tema cui dobbiamo riferirci è quello della legislazione nazionale, è nel rapporto Regione-Stato che si possono capire e far capire le criticità che vivono i territori per poi essere portati a livello europeo.»

Il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha evidenziato che «la discussione sul ruolo e le competenze delle Regioni, in particolare quelle a Statuto speciale, è oggetto di dibattito quasi in ogni seduta di questo Consiglio. Dobbiamo guardare alle Regioni che sono più avanti nel percorso di condivisione per la creazione delle norme sia in campo nazionale che europeo. La questione della gestione delle acque, per la quale abbiamo continue notizie negative, nella nostra Regione è un esempio emblematico delle nostre difficoltà di intervenire in ambito legislativo. Che senso ha essere una Regione a Statuto speciale se poi bisogna andare a pietire interventi a Roma o a Bruxelles?»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha evidenziato come «la Conferenza sul futuro dell'Europa abbia contribuito al rilancio di alcuni temi con particolare riguardo alla valorizzazione delle autorità regionali o federali, sapendo che bisogna riformare il Comitato delle Regioni. La Valle d'Aosta ha natura transfrontaliera che può essere valorizzata lavorando con più forza e progettualità comune con le Regioni confinanti e le altre Regioni alpine. I giovani che abbiamo incontrato hanno una visione dell'Europa molto diversa dalla nostra, perché sono già nati in un'Europa diversa, più unita e solidale. Occorre rafforzare, diventando protagonisti della gestione, ad esempio alla rete per l'interazione tra aree montane e zone di pianura. Sarebbe indispensabile riportare questo tema all'interno del Consiglio con maggiore forza perché sappiamo l'importanza che ha l’Europa nella vita della nostra regione.»

Il Consigliere Mauro Baccega (GM) ha infine evidenziato: «Dobbiamo ripartire dalla fitta rete di democrazia locale già esistente. In questa fase, influenzata dalla guerra in Ucraina, bisogna intervenire per salvaguardare il futuro delle famiglie e delle imprese e una migliore organizzazione delle nostre strutture interne in ambito europeo è fondamentale per avere risposte certe e immediate. La nostra Regione, che non ha un rappresentante in Europa può contare sulla solidarietà che altre forze possono dare ma dobbiamo spingere sulla creazione dell'Europa delle Regioni e fare in modo che la Valle d'Aosta possa avere un suo rappresentante.»

 

SC-LT

 

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Comunicato n° 177 del 23 marzo 2022
Question time sullo svolgimento delle veglie funebri nelle abitazioni private

 

Con un'interrogazione a risposta immediata illustrata nella seduta consiliare del 23 marzo, il Consigliere Baccega (Gruppo Misto) ha portato all'attenzione dell'Aula la questione delle onoranze funebri.

«Durante la pandemia, il fatto di non poter fare le veglie funebri presso le abitazioni private impedendo di dare cristianamente l'ultimo saluto ai propri cari, è stata causa di grande sofferenza da parte delle famiglie - ha evidenziato il Consigliere Mauro Baccega -. In Piemonte, già da parecchi mesi, è stata ripristinata la possibilità di svolgere le veglie funebri in casa e chiedo al Governo quando tale pratica sarà consentita anche da noi.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha spiegato che «la cessazione dello stato di emergenza prevista per il 31 marzo prossimo consentirà, tra l'altro, la ripresa delle procedure ordinarie per la gestione delle salme sul territorio, permettendo lo svolgimento delle veglie funebri. Restano ferme, invece, le eccezioni riguardanti i soggetti deceduti per infezioni da Covid - o comunque positivi al virus - per i quali permangono le indicazioni previste per i decessi conseguenti a malattie infettivo-diffusive definite dal Ministero della sanità e di conseguenza le procedure stabilite dal regolamento di Polizia mortuaria e le disposizioni impartite alle imprese di onoranze funebri nel marzo 2020.»

Il Consigliere Baccega ha parlato di notizia positiva: «Tornare alla normalità significa anche aprire la camera mortuaria dell'ospedale, consentire le veglie nelle case, ma anche dare elementi certi alle imprese di onoranze funebri, che sono sistematicamente contattate dai familiari, ma che in questo momento non capiscono cosa si deciderà.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 178 del 23 marzo 2022
Question time sulla rimozione del green pass rafforzato per l'ingresso nei pubblici esercizi

 

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 23 marzo, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto sapere se il Governo regionale si è attivato presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per anticipare la rimozione del green pass per l'accesso agli esercizi pubblici.

Il Capogruppo Andrea Manfrin, nel richiamare l'appello del Presidente di Confcommercio Valle d'Aosta, ha evidenziato: «La proroga dell'obbligo del green pass è ingiustificata e crea disparità di trattamento, non solo fra le diverse attività commerciali ma curiosamente anche tra clienti italiani e stranieri. Secondo quanto a nostra conoscenza, il green pass rafforzato sarà obbligatorio fino al 30 aprile nelle zone chiuse dei ristoranti mentre all'aperto e negli alberghi l'obbligo cesserà già il 1° aprile. Sempre da questa data, per le attività di somministrazione si richiede il green pass rafforzato per i clienti italiani e quello base per i clienti stranieri, creando una serie di difficoltà ai soggetti deputati ai controlli che dovranno anche chiedere le nazionalità dei controllati. Le categorie di esercenti e commercianti sono già state messe fortemente in ginocchio dalla pandemia e queste ulteriori restrizioni non aiutano la ripresa. Chiediamo al Presidente della Regione se si sia già attivato nelle sedi competenti per la rimozione del green pass.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha specificato che «la settimana scorsa la Conferenza delle Regioni ha affrontato il tema ma, praticamente, abbiamo ricevuto un'informativa su quello che avrebbe fatto il Governo nelle ore successive, senza possibilità di intervenire in merito. Mi risulta invece che la Lega a Roma abbia votato il decreto che istituisce questi nuovi provvedimenti. Nello specifico, segnalo che l'accesso in una serie di attività con green pass rafforzato è stato effettivamente reiterato ma durerà solo per un mese. Per quanto riguarda la differenziazione tra italiani e stranieri, mi rendo conto che sia poco logica.»

Il Consigliere Manfrin ha ribadito che «per gli esercizi interessati dall'obbligo di green pass rafforzato un mese in più fa decisamente la differenza, soprattutto visto che queste attività devono confrontarsi anche con il "caro energia". Prendiamo atto di questa sua scrollata di spalle nei confronti di questa situazione. Ci sarebbe piaciuto che lei prendesse una posizione ferma e invece prendiamo atto che lei non vuole esporsi. Ne prenderanno atto anche i valdostani.»

I lavori riprendono alle ore 15.00.

 

LT

 

 

 

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Comunicato n° 179 del 23 marzo 2022
Question time sul rapporto numerico bambini-educatori nei servizi per la prima infanzia

Con un'interrogazione a risposta immediata illustrata nella seduta consiliare del 23 marzo, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto notizie sull'organizzazione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.

La Capogruppo Erika Guichardaz, richiamando il Protocollo di regolamentazione per le misure di contrasto e contenimento della diffusione del Covid riferito ai servizi socio-educativi, ha sottolineato: «Per la fascia della prima infanzia (da 3 a 36 mesi) è stato previsto un rapporto tra il numero di bambini e le figure educative pari a 1 a 6 ma dalla fine dello stato di emergenza sanitaria, ci risulta che sia intenzione dell'Amministrazione ripristinare il rapporto numerico di 1 a 8, rapporto peraltro sperimentale dal 2015. Considerato che questa scelta avrebbe delle ripercussioni importanti sia rispetto ai posti di lavori, sia sotto il profilo educativo, chiediamo come saranno riorganizzati questi servizi e se corrisponde al vero il rispristino del rapporto numerico di 1 a 8.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha confermato che «con la cessazione dello stato di emergenza sanitaria cesserà anche l'efficacia del protocollo per la gestione in sicurezza dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (età 3-36 mesi), approvato ad agosto 2020. A partire dal 1° aprile sarà quindi ripristinata la disciplina del 2015 che prevede che il rapporto numerico medio educatore/bambino sia di 1 a 8. Tuttavia, per consentire gli enti di gestire contrattualmente la fase di transizione con i soggetti appaltatori, la Regione assicurerà anche per il mese di aprile le risorse finanziarie aggiuntive di 450 euro mensili a posto occupato. Successive e diverse valutazioni potranno essere effettuate qualora le autorità sanitarie nazionali dovessero prevedere l'adozione di particolari procedure nell'ambito di tali servizi.»

«Le ulteriori maggiori risorse disponibili sul bilancio regionale 2022 per i servizi della prima infanzia (circa 200mila euro) - ha proseguito Barmasse - saranno destinate al finanziamento degli ulteriori posti di asilo nido e garderie rispetto al 2021 che gli enti locali hanno finora richiesto, pari a 63 posti di asilo nido e 14 di garderie. Pur consapevoli che il rapporto numerico ottimale tra educatore e bambino sia di 1 a 6, riteniamo di dare priorità, con le risorse finanziarie disponibili, al finanziamento di nuovi posti aggiuntivi per dare risposta alle numerose famiglie che sono in lista di attesa e al momento non usufruiscono di tali importanti servizi.»

La Consigliera Guichardaz, pur «capendo le esigenze», ha sottolineato che «lo stato di emergenza non è finito solo per i servizi educativi della prima infanzia, ma anche per altri servizi che però non hanno subito delle variazioni: questa è una scelta politica che avrà ripercussioni non solo sui posti di lavoro, ma anche sotto il profilo educativo e sulla qualità del servizio, che passa per forza anche dal rapporto numerico. Sembra in antitesi con quanto dichiarato fino ad oggi, ossia che si sta cercando di rafforzare il servizio 0-6. Torneremo sul tema con altre iniziative.»

 

SC

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Comunicato n° 180 del 23 marzo 2022
Interrogazione sull'avvio della Valutazione ambientale strategica del Piano regionale dei trasporti

 

Nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha interrogato il Governo in merito all'avvio del procedimento di Valutazione ambientale strategica sulla bozza di Piano regionale dei trasporti.

In particolare, vista la delibera del 3 marzo scorso con cui la Giunta ha approvato la proposta di Piano, la Consigliera Chiara Minelli ha voluto conoscere i motivi per cui l'avvio della VAS è stato bloccato per oltre un anno per poi essere adottato senza modifiche rispetto al documento proposto dalla Consigliera quando era Assessora all'ambiente; ha anche chiesto se il Capogruppo dell'Union Valdôtaine e il Presidente della quarta Commissione siano stati preventivamente informati di tale approvazione o se siano stati tenuti all'oscuro di tutto, considerata la loro pregressa contrarietà alla bozza di PRT.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha risposto che «in questi mesi abbiamo fatto un lavoro di analisi tecnica sul documento di Piano. Avevamo due soluzioni possibili: riprendere l'iter di analisi tecnica e politica che si era fermato in Commissione con le dimissioni della Consigliera Minelli o avviare la procedura di VAS e, contemporaneamente, portare avanti la discussione sul piano politico per poi apportare degli aggiornamenti al documento. Come già fatto per il Piano rifiuti, la scelta è stata obbligata e abbiamo avviato la procedura di VAS, in modo da non bloccare la procedura di trasmissione dei fondi tra cui quelli del PNRR. Nelle prossime settimane procederemo sul piano politico all'analisi del documento apportando eventuali aggiornamenti e modifiche che potranno essere adeguati all'interno del documento anche dopo la procedura di VAS. Per quanto riguarda l'ultima domanda, confermo che i miei colleghi erano a conoscenza della delibera prima che fosse portata in Giunta.»

La Consigliera Minelli, nella replica, si è detta insoddisfatta della risposta, specificando che «il Piano regionale dei trasporti, previsto da una legge regionale del 1997, è in ritardo di 25 anni. È paradossale che la Regione autonoma abbia previsto uno strumento di programmazione che non sia mai stato realizzato fino ad ora. Adesso finalmente è stato fatto un passo avanti, decidendo di inviare la bozza di PRT alla procedura di VAS, cosa che, forse, ci permetterà di arrivare all'approvazione entro il 2022. Ciò avviene dopo aver tenuto inutilmente fermo il procedimento per un anno intero, senza la presenza di reali motivi tecnici che hanno impedito l'avvio del PRT alla VAS, senza alcuna modifica rispetto al testo del febbraio 2021. Lo scorso anno, ho ripetutamente portato in Giunta la delibera per portare il PRT alla VAS, ma ogni volta mi è stato chiesto di ritirarla per resistenze all'interno della maggioranza o per necessità di approfondimenti. In sede di riunioni di maggioranza prima, e di Commissione poi, abbiamo fatto numerose riunioni con i tecnici: l'ultima è del mese di aprile 2021, dopodiché nulla. Rispondendo a una mia interpellanza del gennaio scorso, il Presidente si era impegnato a mettere in calendario un'audizione in Commissione, propedeutica al passaggio in Giunta e all'avvio alla VAS. Le cose non sono andate come annunciato: il testo del PRT è rimasto esattamente quello di un anno fa e non sono stati fatti ulteriori passaggi e analisi in Commissione. A distanza di 13 mesi si approva ora l'avvio per un documento che è stato "tenuto in frigorifero" per tutti questi mesi. Il blocco è stato superato solo perché il Ministero a fine anno ha chiesto l'approvazione, perché la Regione potesse accedere ai fondi 2021-2027. In Valle d'Aosta si approvano i piani solo se pende una minaccia di perdere i finanziamenti

Il Vicepresidente del Consiglio Aurelio Marguerettaz ha chiesto la composizione di una Commissione ai sensi dell'art. 58 ("Fatti che ledono l'onorabilità di un Consigliere") del Regolamento del Consiglio al fine di «valutare la veridicità delle affermazioni della Consigliera Minelli.»

 

LT

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Comunicato n° 181 del 23 marzo 2022
Interpellanza sul "caro cereali"

 

Nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'attenzione sul "caro cereali".

Richiamando le preoccupazioni di Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti e Federalimentare, il Consigliere Dino Planaz ha evidenziato che «la Russia ha chiesto ai propri produttori di fertilizzanti di interrompere le esportazioni a causa delle sanzioni scattate dopo l'invasione dell'Ucraina: il problema riguarderebbe in particolare l'azoto necessario per coltivare il mais e il grano, sia in termini di quantità che di qualità. Inoltre il Governo ungherese ha deciso di bandire tutte le esportazioni di grano e cereali, con un effetto non solo sull'aumento dei prezzi ma anche sull'approvvigionamento per il nostro Paese di queste materie prime con conseguenze drammatiche per le filiere. Ricordo che il mais è alla base dell'alimentazione degli animali e le linee di approvvigionamento sono proprio legate a Russia e Ucraina. Vorrei quindi sapere se siano state condotte iniziative, di concerto con le associazioni di categoria e le principali realtà produttive, per capire l'effettivo impatto che il "caro cereali" avrà sulle aziende agricole valdostane e se siano state avviate interlocuzioni con il Governo nazionale e i Parlamentari valdostani riguardo alle misure da adottare per far fronte all'aumento dei costi in agricoltura. La situazione è drammatica: bisogna fare in fretta.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha specificato: «Come Assessorato ci siamo immediatamente attivati e abbiamo chiesto all’Institut Agricole Régional di fare delle prime valutazioni in merito ai maggiori costi che le aziende zootecniche devono sostenere nei propri allevamenti. Da una prima analisi, raffrontando i costi dicembre 2021 e marzo 2022, emerge che il costo medio di alimentazione di una bovina da latte in Valle d’Aosta ad alta produttività rileva un incremento di costo di 0,70 euro (IVA esclusa) al giorno, mentre nel caso di bovine a produzioni più esigue l’aumento si attesta a 0,61 euro. Tanto per rendere l’idea, una stalla con una trentina di vacche in produzione ha un aumento del costo di alimentazione delle bovine pari a circa 630 euro al mese, quindi da 3600 a 4230 euro al mese. Ci siamo già confrontati con le principali associazioni di categoria per valutare anche un’eventuale misura di intervento. Sarà in ogni caso necessario valutare quali determinazioni saranno prese a livello di Governo nazionale.»

«Un Governo - ha proseguito l'Assessore - che le Regioni stanno sollecitando, anche in un incontro recente con il Ministro alle politiche agricole Stefano Patuanelli. A questo proposito in sede di Conferenza delle Regioni è stato approvato un documento che propone l’adozione di misure urgenti per il settore agricolo a seguito della crisi Ucraina, tra le quali: la revisione della Politica agricola comune 2022 e il posticipo al 2024 del Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027; la proroga del Quadro temporaneo per le misure di aiuto Covid-19 a tutto il 2023, che tenga in debita considerazione anche il settore agricolo e agroalimentare; lo sblocco di tutti i pagamenti a favore degli agricoltori arretrati sospesi presso l’Amministrazione; l'attivazione di specifiche misure nazionali di sostegno diretto, l'accesso al credito agevolato da parte delle imprese tramite l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Abbiamo anche chiesto di rivedere gli interventi previsti dal PNRR, ad esempio orientando le misure di sostegno ai contratti di filiera nei confronti dei settori maggiormente colpiti dalla crisi.»

«In ogni caso - ha proseguito l'Assessore Sapinet -, anche in considerazione di una disponibilità di risorse che non potrà essere quella messa in campo per la pandemia, occorre che le decisioni tengano conto di essere un vero sostegno alle aziende e di non favorire speculazioni o distorsioni del mercato oltre che di essere concordate con il Governo in modo da mirare le azioni regionali alle imprese più localmente colpite in considerazioni delle peculiarità del territorio. La Commissione politiche agricole è convocata per domani pomeriggio e, probabilmente, ci ritroveremo in presenza anche la prossima settimana. Nei prossimi giorni continueranno le interlocuzioni su queste tematiche con il Senatore Lanièce. La prossima settimana, come definito ieri, avremo la possibilità di approfondire il tutto, con dati aggiornati, durante la seduta della terza Commissione consiliare.»

«Avevo già preso atto delle iniziative del Governo e della Commissione europea - ha replicato il Consigliere Planaz -: la carenza di materie prime per uso animale porterà a conseguenze drammatiche. Importante sarà la liquidazione di tutti gli aiuti pregressi affinché le aziende percepiscano il dovuto: dobbiamo metterle nelle condizioni di non avere più debiti, di poter lavorare, di superare questa situazione di profonda crisi. Dobbiamo fortificare le nostre realtà produttive nel momento in cui riprendono l'attività in vista poi della stagione autunnale.»

 

SC

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Comunicato n° 182 del 23 marzo 2022
Interpellanza sull'Assemblée des Chœurs et des Groupes folkloriques valdôtains

 

Nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato un'interpellanza per avere informazioni sull'organizzazione della giornata finale sull'Assemblée des Chœurs et des Groupes folkloriques valdôtains.

«Nelle edizioni passate, la manifestazione si teneva al Teatro Romano di Aosta e, volendo coinvolgere maggiormente il centro cittadino, i vari gruppi e cori si esibivano nelle piazze o negli scorci più suggestivi della città con un apprezzato risultato di pubblico - ha ricordato il Consigliere Nicoletta Spelgatti -. Quest'anno, invece, pare che l'evento sia stato organizzato nelle chiese di una decina di località sparse sul territorio. Questa scelta ci pare inopportuna perché limita la possibilità del pubblico di seguire tutti i cori partecipanti (in media 30/35 per un totale di 600 persone) che si esibiranno a decine di chilometri di distanza gli uni dagli altri, negando inoltre gli importanti momenti di socializzazione tra le varie corali. Non crediamo che la distribuzione dei cori possa portare un vantaggio significativo ai singoli comuni ospitanti. Dopo il periodo devastante che abbiamo vissuto, questa giornata sarebbe stata un momento importante di incontro, di svago e di armonia. Chiediamo quali siano le intenzioni del Governo in merito all'organizzazione di questo evento che, dagli inizi degli anni '50, è un appuntamento fisso per le corali della Valle e dà la possibilità ai vincitori del concorso di rappresentare la Regione in eventi nazionali e internazionali

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito che «con la 70e Assemblée des Chœurs et des Groupes folkloriques valdôtains, cerchiamo di affiancare una formula storica a qualche elemento innovativo su suggerimento anche delle associazioni Arcova e Nos Racines che rappresentano i cori e i gruppi folkloristici. Le novità riguardano il repertorio con, da un lato, la possibilità di attingere anche dal repertorio popolare, ma dall’altro di dover presentare almeno un canto in patois, titsch, teutsch o francese, attingendo dal ricco patrimonio popolare valdostano, al fine di valorizzarlo e non disperderlo. Abbiamo poi finalmente formalizzato ed esplicitato i criteri di valutazione e si è fatta chiarezza anche rispetto alle modalità di segnalazione dei canti inediti o di ricerca piuttosto e dei cori particolarmente meritevoli.»

Rispetto alla scelta delle località interessate dalla manifestazione, l'Assessore ha specificato: «L’Assemblée è stata calendarizzata dal 29 maggio al 4 giugno, al Teatro Splendor di Aosta e, per la polifonia sacra, presso la Chiesa Collegiale di Sant’Orso sempre in Aosta. Per una settimana tutti i cori partecipanti si esibiranno nel capoluogo, sulla base di un calendario di concerti che darà la possibilità a tutti gli appassionati di seguire tutti gli appuntamenti. La scelta di proporre una giornata finale non interamente ad Aosta tiene conto, da un lato, di questa concentrazione di appuntamenti in città e, dall’altro, della necessità di dare nuova linfa ad una formula che non ha propriamente attecchito. Le stesse associazioni hanno condiviso la necessità di fondo non solo di modificare alcune formule dell’Assemblée ma anche di rilanciare la giornata finale. Non mi risulta che la giornata conclusiva sia stata organizzata solo ad Aosta, ma in passato è stata ospitata anche al Castello di Aymavilles e al Tzanté de Bouva. Il termine per richiedere di partecipare all’Assemblée scade il 31 marzo e quindi siamo in attesa di conoscere l’esatto numero di partecipanti ma l’intendimento è quello, dopo le esibizioni in Aosta, di portare i cori e i gruppi folkloristici nei comuni, tra le genti delle nostre comunità. Compatibilmente con le adesioni, l’idea, ancora da declinare nei suoi dettagli, e condivisa con il Vescovo e il CPEL, che hanno raccolto con disponibilità e interesse la proposta, è di individuare circa 10 comuni, indicativamente 1 per Unité, Aosta compresa, in cui riunire 3 o 4 tra cori e gruppi folkloristici, (circa 100 persone per comune), per un’inedita domenica. Come organizzatori dell’evento abbiamo fatto una scelta e voluto optare per un cambiamento, con l’auspicio di ritrovare una formula maggiormente coinvolgente per la giornata finale. La convinzione è che le nostre comunità locali sapranno riservare la giusta accoglienza ai nostri cantori e gruppi folk, grazie anche al coinvolgimento delle amministrazioni locali e l’auspicio è che questa giornata possa nuovamente rappresentare una bella occasione di festa collettiva e comunitaria, di convivialità e un importante stimolo a tenere vivo l’entusiasmo attorno al mondo corale e folkloristico. La capillarità sul territorio della manifestazione potrebbe inoltre generare una positiva ricaduta economica presso gli esercizi commerciali dei comuni coinvolti.»

Il Consigliere Spelgatti ha replicato: «Comprendo quali siano state le valutazioni alla base di questa nuova formula organizzativa e vedremo se sarà migliore di quelle precedenti. Il punto centrale della mia iniziativa riguardava l'organizzazione della giornata finale della manifestazione. Con questa nuova formula mancheranno sicuramente la concentrazione di una grossa platea di pubblico e la possibilità di seguire più cori. Dalle notizie che ci arrivano dal mondo delle corali, risulta che i partecipanti vivano con perplessità il venir meno del momento finale aggregativo che, da sempre, riveste una grande importanza. Vi invito, al termine della manifestazione, a raccogliere le impressioni dei partecipanti per valutare la bontà di queste innovazioni o se, invece, è meglio tornare alla formula tradizionale diffusa sul territorio cittadino che è stata apprezzata anche dalla popolazione e dagli operatori economici.»

 

LT

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Comunicato n° 183 del 23 marzo 2022
Interpellanza sull'assegnazione del "Bando Borghi" del PNRR al Comune di Fontainemore

 

Il "Bando Borghi" è stato oggetto di discussione nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, con due interpellanze a risposta congiunta presentate dai gruppi Pour l'Autonomie e Lega Vallée d'Aoste. L'attenzione si è focalizzata sulla proposta "Fontainemore borgo alpino" individuata dalla Giunta regionale quale progetto pilota della Valle d'Aosta per la rigenerazione culturale sociale ed economica dei borghi nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In particolare, il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha richiamato l'avviso pubblico ai Comuni valdostani deliberato a gennaio 2022 «con il quale la Giunta ha recepito le linee di indirizzo del Ministero e ha scelto di fare una selezione interna, senza però inserire nel bando i criteri di valutazione dei progetti e il valore ad essi abbinati. Vorremmo conoscere le ragioni di queste scelte e se la modalità di selezione interna sarà utilizzata anche in futuro. A fronte dell’investimento previsto dal PNRR per un importo di 20 milioni di euro per la realizzazione del progetto, vorremmo poi capire se siano programmati sostegni amministrativi da parte della Regione al Comune di Fontainemore per la fase negoziale e la successiva realizzazione degli interventi previsti. Sarà importante affiancare i Comuni per fare fronte all'organizzazione non solo di questo bando, ma su tutti i fondi europei.»

In merito alla selezione, il Consigliere Erik Lavy (Lega VdA), oltre ai criteri, ha chiesto se la Giunta abbia fatto delle valutazioni politiche, evidenziando delle preferenze in merito alle proposte progettuali presentate. Ha chiesto, inoltre, di conoscere i nomi, il costo (per compensi e rimborsi), il numero di ore lavorate e il criterio con cui sono stati individuati i tre membri esperti del Nucleo di valutazione. «I tempi stringenti non hanno consentito di fare un lavoro accurato e noi ci auguriamo che questo progetto non sia fonte di problemi se non sarà gestito bene. Secondo noi, ci doveva essere anche una valutazione politica e non solo tecnica: i borghi non sono tutti uguali e sappiamo quanto sia importante la conoscenza delle esigenze del territorio.»

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, premettendo che «ogni scelta è opinabile, che sia tecnica o politica», ha osservato: «Il problema sta nel fatto che siamo davanti a progetti milionari il cui quid è uguale per tutte le venti regioni, cui si aggiungono delle tempistiche molto strette (da realizzarsi entro il 2026). Si è delegato alla Regione di predisporre delle procedure “autoctone” sulla base di linee guida ministeriali. Devo dire che questo bando è qualcosa di estremamente grande che andrà seguito anche dopo la sua assegnazione.»

L'Assessore ha quindi specificato che «con delibera n. 32 del gennaio 2022, la Giunta ha innanzitutto recepito le Linee di indirizzo sulle modalità attuative dell’intervento "Attrattività dei Borghi", stabilendo che tali linee costituiscano il punto di riferimento per l’individuazione del progetto valdostano. Contestualmente è stato approvato l’avviso pubblico rivolto ai Comuni della Valle d’Aosta che, ai punti 10 e 11, indica gli ambiti e i criteri di valutazione sulla base dei quali i progetti devono essere analizzati dal Nucleo di valutazione. In particolare, il punto 10 "Requisiti delle candidature", così come indicato nelle Linee guida del Ministero, stabilisce che la proposta progettuale debba essere svolta secondo una serie di ambiti di valutazione: caratteristiche del contesto, da cui si evincano i valori ambientali e culturali presenti, la propensione alla fruizione culturale e turistica, le condizioni di marginalità sociale ed economica; coinvolgimento delle comunità locali nella definizione della strategia e delle modalità di co-progettazione e delle fasi di gestione degli  interventi, con un maggior punteggio per le candidature accompagnate da formule di partenariato tra soggetti pubblici e privati; strategia del progetto, con indicazione della coerenza e integrazione con altre strategie integrate locali, dell'innovatività degli interventi; programma attuativo e cronoprogramma, da cui si evincano i processi attuativi, l'affidabilità dei tempi realizzativi dichiarati, i livelli della progettazione, i pareri, le autorizzazioni disponibili nonché la disponibilità dei beni oggetto di intervento. Il punto 11 “Criteri per la selezione” riprende pressoché integralmente il contenuto delle Linee guida del Ministero della cultura e indica, ai fini della definizione della proposta progettuale e dell’individuazione del borgo abbandonato, fra gli altri elementi di valutazione, la fattibilità tecnica e il rispetto dei tempi, con realizzazione e rendicontazione degli interventi entro il secondo trimestre 2026, oltre che i contenuti e le caratteristiche dando priorità all'iniziativa che prevede un impatto occupazionale prevalente sulle fasce giovani, che genera un'attrattività residenziale, che è già avviata, in un comune localizzato in area protetta, di elevato valore paesaggistico, dove è presente un attrattore culturale o turistico, localizzato lungo itinerari o cammini riconosciuti (come la Via Francigena), che partecipa a più reti e nel quale sono previsti interventi di natura infrastrutturale.»

«La modalità di selezione utilizzata - ha proseguito l'Assessore - si è svolta sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero e delle prassi condivise da tutte le Regioni in sede di Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Per quanto riguardo la realizzazione degli interventi previsti, come peraltro già accade abitualmente, le strutture dell’Amministrazione sono assolutamente disponibili a collaborare per fornire tutte le indicazioni utili per la predisposizione dei progetti relativi ai singoli interventi, in modo che i processi autorizzativi non abbiano rallentamenti.»

Riguardo ai membri esperti del Comitato di valutazione, l'Assessore Guichardaz ha riferito che sono stati nominati con provvedimento dirigenziale: «Si tratta di Daniele Ietri, quale membro del Nuval esperto in sviluppo territoriale (non vi sono stati né compensi né rimborsi in quanto l'attività è stata svolta nell'ambito delle funzioni del Nuval), di Debora Giorgi, quale membro esperto in progettazione, e di Alexis Victor Castro Suarez, in supporto tecnico e consulenza nell'ambito di programmi di finanziamento europeo, per i quali è stato previsto un compenso di 3mila euro ciascuno e nessun rimborso per spese vive. Si precisa che i compensi per i membri esperti nominati in seno a commissioni vengono definiti sulla base degli importi indicati in una delibera del 1998, debitamente attualizzati sulla base dell’indice Istat.»

Il Consigliere Carrel ha replicato: «La Regione si è limitata a trasformare la circolare del Ministero in un avviso di interesse senza inserire elementi specifici: è questo che noi contestiamo. Noi non abbiamo quantificato il peso di un requisito rispetto ad un altro: vi nascondete dietro la trasparenza e la democrazia per mascherare la mancanza di coraggio politico, e questo non fa del bene a nessuno. L'altro aspetto è legato al personale che gestirà questi fondi: ad oggi non mi risulta che questo sia stato fatto e sarà un grosso problema organizzativo, vi ricordo inoltre che la legge di bilancio prevede tutti gli strumenti necessari per fare fronte a questo problema. Non esiste che una Giunta dica: abbiamo troppi soldi da spendere in una scadenza troppo breve. Qui ci vogliono le competenze e la formazione necessarie per fare fronte a queste nuove sfide

Il Consigliere Lavy ha aggiunto: «Le brutte figure sono dietro l'angolo, visti i precedenti della Regione Piemonte con il progetto di Stupinigi. Mi auguro che tutto proceda nel migliore dei modi, altrimenti sarebbe un'occasione persa: 20 milioni per un Comune che soffre di spopolamento e di marginalità sono importanti. In un'ottica di suggerimento per i prossimi bandi, io credo che la Giunta debba valutare sul piano politico le priorità da affrontare, dando delle motivazioni: un giusto mix tra scelte politiche e tecniche potrebbe portare maggiore cognizione di causa nella selezione dei progetti.»

I lavori sono sospesi; riprendono domani, giovedì 24 marzo, alle ore 9.

 

SC

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Comunicato n° 184 del 24 marzo 2022
Interpellanza sul finanziamento di progetti per il turismo accessibile a persone con disabilità

 

L'adesione al bando nazionale per il finanziamento di progetti per turismo accessibile-inclusivo per persone con disabilità è stato oggetto di due iniziative presentate nella seduta consiliare del 23 marzo 2022 dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Progetto Civico Progressista.

«A gennaio 2022 - ha spiegato il Consigliere Dennis Brunod -, il Governo italiano ha pubblicato un avviso per lo sviluppo del turismo accessibile e inclusivo che comprende tre tipologie di azioni: favorire la presenza di turisti con disabilità e dei loro familiari; realizzare infrastrutture per l'organizzazione di servizi accessibili; offrire tirocini lavorativi alle persone con disabilità. Per questo bando sono stati stanziati 30 milioni di euro, di cui 1,2 milioni potenzialmente per la nostra regione. Vorremmo sapere se il Governo regionale ha intenzione di aderire al bando, visto che la partecipazione rappresenterebbe un'ottima opportunità per cercare di proseguire nello sviluppo di questo tipo di turismo, finalizzato alla creazione dei servizi necessari a promuovere un'immagine di Valle d'Aosta quale importante realtà turistica inclusiva.»

La Consigliera Chiara Minelli ha inoltre chiesto quale sia l'Assessorato che ha il compito di seguire il bando, se il progetto prevede la collaborazione con enti pubblici e del Terzo settore e se sono state stanziate delle risorse finanziarie regionali per completare il quadro finanziario e a carico di quale Assessorato.

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, confermando l'intenzione dell'Amministrazione regionale di aderire al bando con a capofila l'Assessorato del turismo, ha riferito che «abbiamo lavorato per predisporre il progetto da inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la collaborazione degli uffici dell’Assessorato allo sviluppo e di quello alla sanità oltre che dei diversi partner presenti sul territorio regionale e stiamo ultimando le procedure. Il termine “turismo” ha un’accezione molto vasta e abbraccia concetti come la cultura, l’arte, la tradizione, lo sport, le attività ludiche, ecc. Quindi abbiamo dovuto operare una selezione del settore su cui investire perché un’eccessiva ampiezza avrebbe significato una parcellizzazione delle somme a disposizione, con conseguente riduzione della portata degli interventi. Per la stessa ragione si è scelto di non intervenire su tutto il territorio regionale ma di sperimentare un modello di sviluppo per alcune zone che potesse generare un circolo virtuoso da replicare successivamente in altre realtà.»

«La proposta progettuale, in fase di elaborazione, mira a valorizzare il turismo montano inclusivo dedicato alle persone con disabilità fisiche, sensoriali o intellettive, e in particolare le zone della regione dove vengono praticate le attività sportive legate alla montagna, intese come sci di discesa e di fondo e attività con le guide alpine - ha proseguito l'Assessore Guichardaz -. A seguito della mappatura dei servizi attualmente esistenti sul territorio verranno individuale quattro zone in cui sviluppare il turismo inclusivo, si organizzerà una formazione specifica in materia di disabilità destinata a tutti i soggetti coinvolti (maestri di sci, pisteur-secouriste, guide alpine, operatori delle strutture ricettive), le scuole di sci e le guide alpine saranno fornite di tutti gli ausili necessari (ad esempio monosci, kart snow per bambini). Parallelamente saranno assicurati tirocini inclusivi per persone con disabilità nell’ambito del settore turistico al fine di fare esperienze di vita indipendente. Particolare attenzione sarà riservata alla promozione dell’immagine di una Valle d’Aosta inclusiva e il sito www.lovevda.it verrà implementato con una sezione dedicata all’offerta turistica accessibile.»

Sulle finalità del progetto, l'Assessore ha precisato che «sono molteplici gli obiettivi rivolti ai turisti ma anche ai residenti. Si vuole mettere a sistema e ampliare l'offerta turistica invernale dedicata alle persone con disabilità consentendo a queste persone e alle loro famiglie di vivere l'emozione di praticare gli sport invernali alla pari di tutti. Il progetto avrà come effetto anche quello di sensibilizzare la popolazione residente sui bisogni speciali che derivano dalle diverse disabilità, formando e ampliando le competenze dei diversi operatori coinvolti nell'accoglienza. Altro obiettivo è quello di consentire alle persone con disabilità residenti nella nostra regione di partecipare ai tirocini inclusivi con il format "place and train" per un'esperienza lavorativa inclusiva nei servizi turistici. Anche le famiglie residenti saranno coinvolte nella realizzazione di un'offerta inclusiva per i turisti con bisogni speciali ed è prevista anche la realizzazione di alcune giornate in cui i residenti con disabilità testino i servizi offerti.»

«Per quanto riguarda i quesiti specifici posti dall’interrogazione delle Consigliere Minelli e Guichardaz - ha specificato l'Assessore -, segnalo che si è deciso di individuare quale capofila la Struttura Enti e professioni del turismo, afferente all’Assessorato al turismo, in quanto competente in materia di maestri di sci, guide alpine e professioni del turismo; l'impianto generale del progetto è ancora in fase di predisposizione e il partenariato, allo stato attuale, è costituito da partner interni (strutture regionali Invalidità civile, disabilità e tutele, Infrastrutture funiviarie, Politiche per l’inclusione lavorativa, Promozione e progetti europei per lo sviluppo del settore turistico) e da partner esterni (Associazione valdostana maestri di sci, Unione valdostana guide di alta montagna, Associazione valdostana impianti a fune, Office du tourisme, Coordinamento disabilità valle d’Aosta, Associazione degli albergatori Valle d’Aosta) e non è escluso che il partenariato possa essere ampliato. Per quanto riguarda le risorse finanziarie regionali necessarie, segnalo che alle Regioni è richiesta una compartecipazione di almeno il 10%. Allo stato attuale le somme non sono ancora state stanziate in quanto il quadro economico del progetto è ancora in divenire. L’importo massimo del contributo spettante a ciascuna regione o provincia autonoma è di 1.200.000 euro; in considerazione della compartecipazione del 10% il contributo massimo della Regione sarà di 120.000 euro. Le somme in questione saranno messe a disposizione dall’Assessorato al turismo. Il progetto che presenteremo è di certo limitato ad alcuni settori ma rappresenta un buon punto di partenza affinché la Valle d’Aosta diventi sempre più inclusiva. È necessario, infatti, che si crei una “cultura della normalità”, affinché il tempo libero, il turismo, le attività di svago, attraverso la soluzione dei problemi legati ad accessibilità e mobilità, diventino diritto di tutti, così come previsto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.»

Il Consigliere Brunod, si è detto soddisfatto della risposta e ha evidenziato: «È un bene concentrarsi su quattro zone pilota per poi replicare il progetto in altre località. Ben venga anche la divulgazione dell'immagine della Valle d'Aosta sul nostro sito valorizzandola come regione inclusiva. Ci fa piacere anche constatare il coinvolgimento entusiasta degli operatori del settore come i maestri di sci e le guide alpine che acquisiranno competenze specifiche in materia, ampliando ulteriormente la loro professionalità.»

La Consigliera Minelli ha evidenziato: «Pensavamo che il progetto fosse praticamente pronto, considerato che la prima scadenza era fissata per l'11 marzo scorso, ma invece risulta che sia ancora in fase di ultimazione. Alla fine di febbraio la Liguria aveva già presentato il suo progetto e altre Regioni avevano già lanciato un avviso pubblico per la coprogettazione rivolto agli enti del Terzo settore. Qui non avevamo visto nulla e ci eravamo preoccupate. È infatti fondamentale per la nostra Regione non perdere un investimento così importante che ci consentirebbe di migliorare l'accoglienza per le persone con disabilità. Per quanto riguarda le scelte progettuali riteniamo che sarebbe stato più opportuno lavorare per l'accessibilità in tutta la regione, puntando alla destagionalizzazione, a rendere accessibili i castelli, i percorsi ciclopedonali, prevedere interventi sulla sentieristica, diversificando e non concentrando in particolare su sci e inverno l'opportunità di questo finanziamento, che non sappiamo se si ripresenterà

 

LT

 

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Comunicato n° 185 del 24 marzo 2022
Interpellanze sul riutilizzo delle acque reflue

 

Nella seduta consiliare del 24 marzo 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato due interpellanze discusse congiuntamente sul riutilizzo delle acque reflue così come previsto dalla normativa europea.

«Il riuso sostenibile delle acque è in linea con i principi di economia circolare e permette di ridurre la pressione dei prelievi su questa risorsa così importante - ha evidenziato il Consigliere Christian Ganis -. Il tema ha un lungo percorso normativo e da ultimo è stato indicato nella Politica sulle acque dell'UE come fonte idrica alternativa in aree con scarsità di acqua tanto che, nel mese di maggio 2020, è stato adottato un Regolamento europeo che riporta le prescrizioni minime per il riutilizzo dell'acqua a fini irrigui in agricoltura. Considerato che questo Regolamento troverà applicazione dal 26 giugno 2023, chiediamo quale sia la diffusione sul nostro territorio delle tecniche e dei sistemi di riutilizzo delle acque reflue e in quali impianti di depurazione sia possibile vederne l'applicazione; quali siano le ricadute del Regolamento UE per la nostra Regione e se sia intenzione del Governo recepirne i princìpi nel Piano di tutela delle acque o di altri atti e in che termini. In caso negativo, quali altre soluzioni ha individuato il Governo regionale per rispondere in modo sostenibile allo stress idrico a cui è esposto il nostro territorio?»

Il Consigliere Luca Distort ha aggiunto: «Abbiamo presentato due interpellanze sullo stesso tema, l'acqua, perché la nostra sensibilità è alta e per generare, quindi, una maggiore attenzione. Dai dati in mio possesso, risulta che nella nostra regione il consumo medio giornaliero di acqua per uso civile sia pari a circa 250 litri per abitante, per un totale di 30mila metri cubi di acqua potabile al giorno e di circa 11 milioni nel corso dell'anno (il lago artificiale di Cignana ne contiene circa 16 milioni). Che cosa possiamo fare per evitare questo spreco?»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha riferito che «dai dati del Centro Funzionale e di Arpa VdA che monitorano la situazione in tempo reale, la principale criticità oggi è rappresentata dalla riserva idrica delle nevi, che risulta essere ridotta del 40-50% rispetto alla media del periodo 2000-2020. La Valle d'Aosta non è a rischio di desertificazione, ma devono essere considerati i potenziali impatti, in particolare sul settore agricolo. Il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura è una delle strategie a livello europeo per fronteggiare la carenza idrica, in quanto costituisce una riserva di acqua a flusso continuo, contenente nutrienti quali fosforo e azoto. Tuttavia il loro riutilizzo non è semplicissimo: le acque reflue urbane devono essere sottoposte a un processo di disinfezione per ridurre la presenza di agenti microbici patogeni, il che dovrebbe quindi prevedere la realizzazione di sistemi di stoccaggio, di disinfezione e poi di distribuzione. È pertanto necessaria un’attenta analisi costi/benefici sulla convenienza di implementare queste specifiche linee di trattamento, anche in considerazione della posizione degli impianti rispetto alle aree agricole da servire.»

In merito al riutilizzo delle acque reflue depurate in Valle, il Presidente ha specificato che «l’unico caso di rilievo è quello del depuratore di Brissogne nel quale parte dell’acqua di scarico è utilizzata dalla società di gestione per gli usi interni del polo ecologico, in particolare per irrigare le aree verdi, per supportare l’inerbimento dei cumuli della discarica regionale e ad uso antincendio.»

Sugli intendimenti futuri, il Presidente Lavevaz ha ritenuto che «il riutilizzo delle acque reflue ad uso agricolo non è, da sola, un’azione di adattamento efficace per ridurre il deficit idrico estivo, per questioni di costi/benefici riguardo alla nostra conformazione territoriale e ai nostri sistemi di irrigazione che privilegiano lo scorrimento per gravità a scapito dei prelievi irrigui sulla risorsa sotterranea. Il volume complessivo di reflui scaricati dagli impianti di depurazione nel periodo irriguo, riferiti al 2020, è di 21 milioni di metri cubi da confrontarsi con i poco meno 800 milioni di metri cubi utilizzati ai fini irrigui (circa il 2% del totale dell'acqua utilizzata a fini irrigui). I principi generali del Regolamento europeo devono essere recepiti nei nostri Piani di settore, ma non credo che saranno risolutivi per far fronte al cambiamento climatico e allo “stress idrico” dei territori. La sfida che dobbiamo affrontare deve essere un giusto mix tra azioni immediate di sensibilizzazione per l’ottimizzazione del consumo idrico e la progettazione di interventi infrastrutturali di prospettiva più lunga, come la costruzione di bacini multiuso di accumulo di acqua, senza escludere il riutilizzo delle acque reflue dove questo sia strutturalmente ed economicamente possibile.»

«Crediamo che questa soluzione vada comunque presa in considerazione e analizzata - ha replicato il Consigliere Ganis -: gli agricoltori avrebbero così una diversa opzione senza andare a limitare le acque di falda e quelle superficiali. Ricordo che i maggiori consumi di acqua in agricoltura sono legati all'irrigazione: il riutilizzo delle acque reflue potrebbe quindi ridurre gli sprechi. Certo bisognerà investire nella costruzione di impianti di depurazione nuovi, questioni che andrebbero affrontate con incentivi economici. Bisogna intervenire nell'immediato, ridurre lo stress idrico e dare alle Regioni gli strumenti normativi adatti per garantire al meglio il ricorso a questa pratica. Occorre entrare nell'ottica che il riutilizzo delle acque reflue creerebbe un riutilizzo sostenibile, una forma di economia circolare dell'acqua.»

Per il Consigliere Distort, «si tratta di un tema che va sviscerato ulteriormente: mi affido quindi alla sensibilità del Presidente della terza Commissione per calendarizzare un approfondimento. Un tema che entra nella vita della quotidianità delle persone anche agli effetti dei costi del servizio idrico integrato e deve essere assunto in maniera seria da un governo che vuole essere all'altezza, anche solo per contenere uno spreco. La sfida è importante e presuppone una visione, una capacità di analisi e di gestione, il senso di missione del proprio incarico e di rendersi utile. Ricordo che esistono dei fondi europei nell'ambito del Recovery fund: entro giugno la Regione deve provvedere alla riorganizzazione del modello di gestione delle acque, pena il rischio di perdere questi fondi.»

 

SC

 

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Comunicato n° 186 del 24 marzo 2022
Interpellanza sull'arrivo della cabinovia Aosta-Pila

 

L'arrivo della cabinovia Aosta-Pila è stato al centro di un'interpellanza posta dal Consigliere Mauro Baccega (gruppo Misto) nella seduta consiliare del 24 marzo 2022.

Ricordando i cinque progetti finalisti del concorso di idee per la progettazione del nuovo impianto che collega Pila con il Couis, presentato a dicembre 2021, il Consigliere Mauro Baccega ha osservato: «Noi di Forza Italia sosteniamo pienamente questo progetto perché è la concretizzazione di un sogno, con la speranza che seguirà anche il collegamento tra Pila e Cogne. Il bello, però, deve coniugarsi non solo con le risorse economiche ma anche e soprattutto con i criteri di sicurezza, fondamentali per garantire la migliore accoglienza ai praticanti dello sci e della montagna in genere. Nessuno dei progetti presentati ha però messo in evidenza una criticità mai risolta che riguarda la stazione di arrivo della telecabina Aosta-Pila e, in particolare, l'attraversamento di una strada carrabile che porta alla seggiovia Chamolé: un attraversamento che risulta molto pericoloso in inverno per gli sciatori e d'estate per i bikers, in quanto la strada porta a numerose case private, a un bar-ristorante e a un albergo. Vorremmo quindi sapere se vi sia l'intenzione di rappresentare alla Pila Spa la necessità di individuare nell'ambito della progettazione del nuovo impianto un percorso alternativo che consenta di accedere a questi spazi in tutta sicurezza.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, premettendo che «la telecabina Pila-Couis è prioritaria ed essenziale, non ci sono dubbi sulla sua realizzazione per l'importanza che avrà sulla località di Pila, per Gressan, per Aosta e per i comuni collegati oltre che per il prodotto sci di tutta la Regione», ha risposto: «C'è stato un progetto in passato per realizzare un sottopasso in quegli spazi, che al momento attuale è sospeso per questione di costi (circa 500mila euro), ma non si è deciso di rinunciarvi: anzi è stato tenuto nella giusta considerazione nella progettazione della nuova telecabina, con l'intento di migliorare le condizioni di sicurezza, riorganizzando anche il deflusso degli sciatori. Mi faccio promotore di un incontro per approfondire in maniera dettagliata gli aspetti evidenziati dal Consigliere Baccega vista l’importanza che riveste per noi il rapporto tra società e territorio.»

«Fa piacere che l'Assessore si impegni su questa tematica - ha replicato il Consigliere Baccega -, perché se è vero che l'impianto di risalita è prioritario, è altrettanto fondamentale la questione della sicurezza. Vi assicuro che la pericolosità di quel passaggio è elevatissima. Credo che 500mila euro per la realizzazione del sottopassaggio si possano trovare se servono a migliorare le condizioni di sicurezza di quegli spazi.»

 

SC

 

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Comunicato n° 187 del 24 marzo 2022
Interpellanza sulle prospettive della Cogne Acciai Speciali

 

Le prospettive della Cogne Acciai Speciali sono state al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Pour l'Autonomie nella seduta consiliare del 24 marzo 2022.

Il Consigliere Augusto Rollandin ha sottolineato che «la Cogne è un punto di riferimento per tutta la Valle d'Aosta ma visto il periodo difficile e di crisi diffusa, vorremmo conoscere lo stato dell'arte della situazione dell'Azienda e se sia intenzione del Governo intervenire nel modo giusto e nei tempi giusti a sostegno di questa risorsa così importante per la nostra regione.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha riferito che «i rapporti con la Cogne sono ottimi e c'è un'interlocuzione continua con il management per salvaguardare e sviluppare azioni di questo patrimonio industriale molto importante per la nostra regione anche dal punto di vista occupazionale. Rispetto alle notizie sulla richiesta di cassa integrazione di qualche giorno fa, oggi, la situazione è più rassicurante. Con la guerra in Ucraina, in poche ore sono cambiate le condizioni di fornitura del nichel e del gas e questo ha portato l'azienda a fare la richiesta di cassa integrazione che è stata perfezionata l’anno scorso e che ora il Governo può autorizzare entro 30 giorni. Sul punto, ho proposto alla Commissione sviluppo economico delle Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di integrare il documento che abbiamo presentato al Ministero dello sviluppo economico chiedendo di inserire, tra le azioni proposte, l’attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga con una causale ad oggi non prevista nel decreto legislativo 148/2015 che è quella dell’evento “imprevisto e imprevedibile” . Ad oggi, comunque, la cassa integrazione non è stata attivata, anzi, si registra una forte produzione con richieste di lavoro straordinario. L'azienda sta continuando a produrre in maniera importante ed è ben posizionata sul mercato internazionale. Il Governo regionale sta lavorando con l’azienda su più piani, con investimenti per il miglioramento degli immobili (in particolare per la rimozione dell'amianto) e nella formazione (si sta concludendo il progetto per formare giovani manutentori e si sta lavorando ad un futuro intervento). Abbiamo poi investimenti in ricerca e sviluppo e nei servizi in particolare legati ai rifiuti speciali. C'è un'ampia concertazione che coinvolge anche l'Amministrazione comunale di Aosta. Lavoriamo dunque seguendo puntualmente l’evoluzione in corso con particolare riguardo alle ricadute che la guerra in Ucraina determina anche sul territorio valdostano».

Il Consigliere Rollandin ha replicato: «Le problematiche sulla Cogne non sono secondarie. Ricordo che l'Amministrazione regionale è stata nel tempo attore principale dei cambiamenti avvenuti all'interno dell'azienda: penso, ad esempio, alle azioni sulla riduzione dell'inquinamento. Questo stabilimento è cresciuto anche grazie agli interventi della Regione. Visto il periodo di grave instabilità è necessario seguire da vicino la situazione di questa azienda che è un leader del settore, per evitare ricadute negative sulla produzione e sull'occupazione. Per questo riteniamo utile avere dal Governo regionale aggiornamenti puntuali sull'andamento della Cogne.»

 

LT

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Comunicato n° 188 del 24 marzo 2022
Interpellanza sulla fattibilità del punto di ristoro annesso alla telecabina Pila-Couis

 

Nella seduta consiliare del 24 marzo 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato all'attenzione dell'Aula la questione relativa al punto di ristoro inserito nel progetto della nuova telecabina Pila-Couis.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha precisato che «la Conferenza di programma del 23 dicembre 2020 e la successiva Conferenza dei servizi del 20 gennaio 2022, finalizzate alla definizione dell'accordo di programma promosso dalla Regione, su iniziativa della Società Pila Spa, per la realizzazione della nuova telecabina Pila-Couis con annesso punto di ristoro panoramico nei comuni di Gressan e Cogne, hanno evidenziato diverse criticità rispetto all'interesse economico e la relativa fattibilità del punto ristoro: assenza del collegamento con Cogne, necessità di richiesta di deroga da parte dei Comuni di Gressan e di Cogne per realizzare bar e ristoranti in fasce a media ed elevata pericolosità, la necessità di studi rispetto alla compatibilità delle opere con i fenomeni di dissesto attesi, alla conformità rispetto all'impatto acustico, ad approfondimenti sull'entità della scarpata della Platta per scongiurare un arretramento verso il comune di Cogne del punto di arrivo dell'impianto tenuto conto della presenza del permafrost che può interferire con l'esecuzione e il funzionamento dell'opera, la precisazione dell'entità dell'aumento dei fabbisogni idrici determinati dalla nuova struttura, la richiesta di sostenibilità di un bar-ristorante e la proposta di misure di compensazione ambientale e misure di mitigazione. Sono alcuni degli aspetti emersi durante la Conferenza dei servizi che sicuramente influiscono sia rispetto alla concessione della deroga per ambienti inedificabili, sia rispetto alla fattibilità economica dell'opera, ma che ci sembrano essere sottovalutati. Ci si limita, insomma, all'enunciazione di principi non supportati da dati e con l'assenza del quadro motivazionale che ha portato alla scelta della soluzione. Ribadendo che siamo d'accordo con l'ammodernamento degli impianti, vorremmo tuttavia capire se il Governo regionale intenda concedere la deroga richiesta dal Comune di Gressan; se siano state valutate la fattibilità economica del locale commerciale e le modalità di affidamento della gestione con relativa quantificazione del canone.»

«Credo sia opportuno evidenziare che stiamo tutti lavorando per dare corso agli investimenti per ammodernare il comprensorio di Pila e ognuno con la propria sensibilità politica sta facendo le sue valutazioni - ha evidenziato l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy -. Per noi oggi l'obiettivo politico è quello di realizzare l'impianto con annesso il punto di ristoro sulla Platta de Grevon e crediamo nella visione strategica espressa dal progetto e nella richiesta di deroga del Comune per poterlo realizzare. La deroga potrà essere però valutata a conclusione del procedimento amministrativo, per il quale le strutture e i tecnici stanno lavorando e che ci dirà se potrà essere concessa e a quali condizioni.»

L'Assessore ha poi sottolineato che «l'idea che sta alla base di posizionare un locale commerciale in un punto panoramico all'arrivo di un grande impianto è quella di valorizzare sia i grandi investimenti sia il luogo dove è situato. Riguardo alla fattibilità economica, non sono in grado di dare maggiori informazioni in quanto la società Pila sta completando l'analisi commerciale e dovrà deliberare in Consiglio di amministrazione sia il modello di gestione che il canone: oggi sarebbe scorretto anticipare cose che non sono ancora state oggetto di discussione all'interno del CdA. Lascerei completare alla Società le proprie valutazioni per poi approfondire e analizzare la questione all'interno delle Commissioni consiliari, avendo tutti gli elementi per farlo.»

«Riguardo alla richiesta di deroga - ha replicato la Consigliera Guichardaz -, vorrei porre l'attenzione sulla delibera del Consiglio comunale di Gressan: sembra una dichiarazione tautologica, non ci sono dati oggettivi e analisi argomentate riguardo agli interessi economici da salvaguardare. Mi auguro che anche la Giunta regionale faccia un'analisi prima di approvare la deroga. Stiamo parlando di un progetto che, per il solo ristorante, costerà 5 milioni di euro: costi che sicuramente aumenteranno nelle fasi successive di progettazione, sia per il costo delle materie prime sia vista la zona che richiede infrastrutture per garantire servizi essenziali. Ben venga che vi sia uno studio di fattibilità oggi al vaglio del CdA della Società, ma sembra che vi sia una mancanza di visione generale della stazione. Sul piano economico e sociale sarà già impegnativo aggiornare gli impianti esistenti e immaginare nuove opportunità di sviluppo alternative allo sci: ci chiediamo che senso abbia che la società Pila costruisca oggi un nuovo punto ristoro e domani una residenza turistico-alberghiera, quando ci sono interi edifici abbandonati e la quasi totalità delle strutture alberghiere sono chiuse in estate. Sono elementi da tenere in considerazione.»

I lavori riprendono alle ore 15.00

 

SC

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Comunicato n° 189 del 24 marzo 2022
Interpellanza sui progetti sull'idrogeno finanziati con fondi PNRR

 

La realizzazione di progetti sull'idrogeno finanziati con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza è stata oggetto di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 24 marzo 2022.

Il Consigliere Simone Perron ha evidenziato: «Nell'ambito del PNRR, la Regione intende effettuare importanti investimenti nel settore idrogeno (il gas "verde" utilizzato come vettore), sia in qualità di soggetto attuatore nella produzione di questo vettore nelle aree industriali dismesse e nella realizzazione di un distributore a idrogeno, sia come destinataria nell'utilizzo di un grande impianto industriale per la realizzazione di strumenti necessari alla produzione e utilizzo dell'idrogeno, nonché all'acquisto di autobus a idrogeno. Nel PNRR, per la Valle d'Aosta, sono stati previsti 50 progetti dal costo di 245 milioni di euro: 122 milioni sono considerati prestiti e 69 saranno a fondo perduto. Chiediamo quali siano le modalità di gestione dei progetti nel settore idrogeno finanziati dal PNRR che vedono la Regione sia come "soggetto attuatore" che come "soggetto destinatario"; se sarà necessario prevedere anche fondi di provenienza regionale; se vi sono già state interlocuzioni con i Comuni, in particolare, riguardo alla creazione dell'impianto industriale per la produzione e utilizzo dell'idrogeno e quali sono gli intendimenti per l'elaborazione del Piano regionale per l'idrogeno

«Le iniziative finanziate con in fondi del PNRR - ha specificato l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy - possono essere soggette o a una regia nazionale (con bandi gestiti direttamente dai Ministeri) o regionale (con trasferimento di fondi alle Regioni) e, in entrambi i casi, i soggetti possono essere individuati come "soggetti attuatori" o "soggetti beneficiari". Ad oggi l'unico investimento già avviato è quello della "produzione in aree industriali dismesse" con regia regionale e ruolo di soggetto attuatore. L'obiettivo del progetto è quello di promuovere la produzione locale e l'uso di idrogeno nell'industria e nel trasporto locale. Per contenere i costi saranno utilizzate aree dismesse già collegate alla rete elettrica per installare, in una prima fase, elettrolizzatori per la produzione di idrogeno che potrà essere impiegato nei cicli industriali o per alimentare distributori per il rifornimento di mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale. A seguito di un'indagine conoscitiva per capire se le aziende locali potevano essere interessate a partecipare, abbiamo riscontato la disponibilità di alcuni operatori economici locali e, quindi, abbiamo dato l'adesione al bando nazionale. Ad oggi, il Ministero della transizione ecologica non ha ancora comunicato la ripartizione delle risorse. Per quanto riguarda le tempistiche presumiamo che le Regioni dovranno pubblicare i bandi entro la fine del mese di maggio e terminare la valutazione dei progetti entro luglio. Essendo ancora in una fase embrionale, non abbiamo avviato interlocuzioni con i Comuni.»

«Il bando per la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse prevede un finanziamento variabile dal 30 al 50% della spesa a valere sui fondi PNRR - ha proseguito Bertschy -. La restante parte sarà a carico del proponente dell'investimento. La Regione dovrà sostenere con risorse proprie le spese per la Commissione di valutazione dei progetti e per l'assistenza tecnica. Per la realizzazione del distributore per l'idrogeno, ad oggi, non sono previste risorse regionali. Segnalo anche che in aggiunta ai fondi PNRR sono previsti finanziamenti nell'ambito della nuova programmazione PO-FESR 2021-2027.»

«Stiamo lavorando alla definizione del Piano energetico ambientale regionale all'interno del quale sarà inserita la linea di azione sull'idrogeno - ha concluso l'Assessore -. La potenzialità del nostro territorio è enorme e per noi sarà importante lavorare su tre aspetti: la produzione, sviluppando l'idrogeno in via prioritaria da energia idroelettrica, la distribuzione e la filiera di consumi, che inizierà con il trasporto pubblico locale. Azioni che dovranno andare avanti insieme da qui al 2026. La strategia dell'idrogeno si innesta in una visione più generale legata sia allo sviluppo economico che alla decarbonizzazione completa del territorio regionale, così come anche indicato nella mozione approvata da questo Consiglio.»

Il Consigliere Perron «Investendo adesso in energia pulita, vedremo i risultati tra non meno di 25 anni. Si stima che l'8% dell'energia mondiale potrà venire dall'idrogeno con ricadute positive sull'ambiente ma anche sull'occupazione. Speriamo che la Valle d'Aosta possa inserirsi rapidamente in questo quadro

 

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Comunicato n° 190 del 24 marzo 2022
Interpellanza sul futuro di Palazzo Narbonne, ex sede dell'Assessorato del turismo

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 24 marzo 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto conto delle previsioni della destinazione d'uso di Palazzo Narbonne, ad Aosta, ex sede dell'Assessorato regionale del turismo.

«Nel 2012 - ha ricordato il Consigliere Luca Distort -, per consentire i lavori di ristrutturazione dell'edificio di piazza Narbonne, vi era stato il trasferimento degli uffici dell'Assessorato del turismo, sport e commercio nell'ex caserma della Finanza di Pollein, in vista della successiva ricollocazione ad Aosta; successivamente il Palazzo Narbonne era stato inserito nel Piano delle alienazioni immobiliari della Regione. Il trasferimento degli uffici a Pollein, che era stato concepito come provvisorio, si sta prolungando oltre modo: una collocazione poco strategica, tanto per l'ubicazione territoriale quanto per l'immagine edilizia dello stabile, quanto per l'inadeguatezza delle caratteristiche di climatizzazione rispetto agli standard attuali, di impiantistica ed efficientamento energetico. Sono quindi due le domande che poniamo: quali sono le intenzioni attuali e future riguardo a Palazzo Narbonne? È in previsione, e con che tempistiche, la ricollocazione degli uffici del turismo, sport e commercio in altra struttura rispetto all'ex caserma della Guardia di Finanza di Pollein?»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi ha chiarito che «la situazione degli uffici è stata inserita in una proposta complessiva di riorganizzazione logistica delle sedi regionali. A settembre 2021 è stato istituito dalla Giunta un gruppo di lavoro che ha già presentato, come previsto, una serie di proposte sulla ridistribuzione logistica degli uffici regionali con la stima dei costi e dei tempi necessari. I principali obiettivi di questo studio sono la riduzione dei costi per affitti passivi con una conseguente valorizzazione del nostro patrimonio istituzionale con una particolare attenzione all' ambiente e una dovuta attenzione all'accessibilità per i cittadini. Questo documento, tra le varie ipotesi, considera strategica la destinazione ad uffici di Palazzo Narbonne e quindi, l'edificio è stato cancellato dal Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. Secondo la relazione del gruppo di lavoro, in questo palazzo si potrebbero collocare gli uffici dell’Assessorato istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, della Sovraintendenza agli studi e del Dipartimento società ed enti partecipati mentre a Palazzo Roncas si concentrerebbero invece gli uffici dell'Assessorato beni culturali, turismo, sport e commercio.»

Il Consigliere Distort ha accolto con favore la risposta: «Ci rallegriamo, come autori di questa interpellanza, del "lieto fine" che ci ha annunciato, così come dovrebbero esserlo, per rispettive competenze, gli Assessori Guichardaz e Caveri, i quali recepiscono in diretta le sue notizie. In ogni caso, noi manterremo alta la vigilanza sulla questione.»

 

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Comunicato n° 191 del 24 marzo 2022
Interpellanza sulla realizzazione delle Case della Comunità finanziate con fondi PNRR

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 24 marzo 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato la questione della realizzazione delle Case della Comunità a Donnas, Morgex, Châtillon e Aosta finanziate con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«La realizzazione del sistema delle Case della Comunità oltre ad essere una delle principali riforme del PNRR permetterà di potenziare l'assistenza sanitaria sul territorio - ha evidenziato il Vicecapogruppo Stefano Aggravi -. Considerato che la Regione risulterebbe destinataria delle somme ma non "soggetto attuatore", chiediamo al Governo quali saranno le modalità di gestione di questi progetti e se sarà necessario prevedere anche fondi di provenienza regionale per la messa in funzione delle strutture. In quali altri comuni saranno realizzate le altre Case della Comunità a bassa intensità così come indicate nella bozza di Piano regionale per la salute e il benessere sociale? Con quali canali di finanziamento, tempistiche e modalità realizzative?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha specificato che «i fondi riconosciuti dal PNRR, per un totale di quasi 3,5 milioni di euro, saranno trasferiti all'Azienda USL, che è Responsabile unico del procedimento e soggetto attuatore esterno, mentre la Regione, in quanto responsabile dell'attuazione finale dell'investimento, avrà una posizione di direzione e controllo. I fondi risultano sufficienti per realizzazione e la messa in funzione delle quattro Case di Comunità a media e alta intensità di Aosta, Morgex, Châtillon e Donnas e non sono previsti cofinanziamenti regionali. Altre Case della Comunità a bassa intensità, così come indicato nella bozza di Piano socio-sanitario 2022-2025, saranno realizzate a Courmayeur, Saint-Pierre, Variney e Charvensod (neo Distretto 1; oggi Distretti 1 e 2) oltre che a Nus, Valtournenche, Verrès, Brusson e Gaby (neo Distretto 2; oggi Distretti 3 e 4). L'ammontare degli investimenti necessari sarà noto con l'approvazione, entro il mese di giugno, della riforma dell’assistenza territoriale (cosiddetto DM 71), quando saranno definiti in modo puntuale gli standard dei servizi che dovranno essere ricompresi all'interno di ogni singola Casa della Comunità. I canali di finanziamento, le tempistiche e le modalità realizzative saranno delineati in sede di definizione del Piano regionale della salute e benessere; gli interventi necessari saranno quindi inseriti nel Documento di economica e finanza regionale, troveranno finanziamento nel bilancio regionale e attuazione nelle deliberazioni annuali della Giunta.»

Il Consigliere Aggravi, nella replica, si è detto dubbioso: «La delibera 241 del 7 marzo 2022 indica il finanziamento di 3,5 milioni di euro per sole due Case della Comunità, mentre l'Assessore parla di quattro Case. Qual è il dato corretto? Peraltro, chiedo anche la verifica del report che ci è stato consegnato in seconda Commissione dalla Cabina di regia regionale per il PNRR, dove si parlava di 14 milioni per la realizzazione delle quattro Case. Io credo che si debba fare chiarezza su questi aspetti. Ho un dubbio ulteriore: come realizzeremo e, soprattutto, sosterremo tutto questo, se le valutazioni di sostenibilità le facciamo con il Piano per la salute e il benessere, che non è ancora stato approvato? A questo punto chiedo anche che si facciano le audizioni in quinta Commissione sul Piano, in modo da avere contezza di quanto si sta facendo.»

 

SC

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Comunicato n° 192 del 24 marzo 2022
Interpellanza sulla composizione e sui compiti del Collegio di direzione dell'Azienda USL

 

Nella seduta consiliare del 24 marzo 2022, con un'interpellanza, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato all'attenzione dell'Aula la questione del Collegio di direzione dell'Azienda USL.

«La composizione e le funzioni del Collegio di direzione dell'USL sono disciplinate con legge regionale del 2000 che è poi stata modificata nel 2020 introducendo importanti integrazioni - ha ricordato il Consigliere Paolo Sammaritani -. Nell'intento di aggiungere più "voci" all'interno del Collegio, infatti, nella legge regionale 8/2020 all'art. 25, comma f bis), è stata prevista l'introduzione di ulteriori rappresentanti di operatori del comparto sanitario e sono state ampliate le competenze attribuite al Collegio che, tra le altre cose, deve valutare con frequenza annuale il "clima organizzativo" delle strutture aziendali. A distanza di oltre un anno e mezzo dall'entrata in vigore della legge, chiediamo se l'Azienda USL abbia dato applicazione alle disposizioni normative e, in caso affermativo, quanti siano e a quali categorie appartengano i componenti del Collegio di direzione e quali siano le risultanze dell'indagine sul clima organizzativo aziendale. In caso negativo, chiediamo quali siano gli intendimenti della Giunta regionale.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, premettendo che «gli emendamenti alla legge regionale 8/2020 sono stati formulati senza il necessario confronto tecnico con gli uffici regionali e che, in particolare il comma f bis) dell'art. 25 è stato formulato in una versione di difficile applicazione», ha specificato che «per quanto riguarda la presenza di "almeno un rappresentante dei medici ospedalieri", ad oggi, partecipano al Collegio di direzione tutti i Direttori dei Dipartimenti dell'area ospedaliera e quindi non si comprende quali ulteriori estensioni si possano compiere. Per la categoria dei "medici territoriali" (che comprende i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali interni, i veterinari e altre professionalità sanitarie ambulatoriali), partecipano il Direttore di area territoriale a cui fa capo la medicina del territorio e i Direttori di Distretto: pur condividendo un ampliamento dei rappresentanti, non è chiaro quanti e quali figure dovrebbero integrare il Collegio. Per i "tecnici di laboratorio", partecipa il Responsabile del SITRA in rappresentanza di tutte le professioni del comparto e prevedere l'integrazione del Collegio con uno specifico rappresentante dei tecnici di laboratorio risulterebbe elemento di discriminazione nei confronti delle altre categorie di tecnici (es. i tecnici di radiologia). La composizione del Collegio di direzione deve poi essere anche coordinata con la normativa nazionale che lo definisce "organo dell'azienda". È quindi necessario un aggiornamento della legge regionale 5/2000, sia per la parte relativa agli "Organi dell'Azienda USL", che deve essere coordinato con l'aggiornamento dell'atto costitutivo dell'AUSL su cui sta già lavorando l'Assessorato

In riferimento all'indagine sul clima organizzativo aziendale, l'Assessore Barmasse ha evidenziato che «nel 2019 è stato ricostituito il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG). Le attività del CUG sono state fortemente limitate dall'emergenza pandemica, visto che la maggioranza dei rappresentanti appartiene al settore sanitario, ma è stato comunque elaborato il Piano triennale di azioni positive che è stato sottoposto alla Consigliera regionale di parità. Questo Piano vuole assicurare la rimozione degli ostacoli che impediscono la realizzazione di pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici e prevede la realizzazione di un'indagine per la rilevazione del benessere organizzativo in Azienda. L'analisi dei dati raccolti è stata presentata pubblicamente nel mese di novembre 2019. Le azioni previste nel Piano triennale di azioni positive non sono state avviate a causa del protrarsi di difficoltà gestionali del Comitato determinate, sia dal cambiamento della sua collocazione formale nella struttura aziendale, sia dalla necessità di rinominare i componenti di parte sindacale. L'attenzione della Direzione aziendale e del CUG sul tema è comunque prioritaria e fondamentale e sono state previste le fasi per attuare la valutazione del benessere organizzativo che saranno presentate al Collegio di Direzione

Il Consigliere Sammaritani ha rilevato: «Mi pare che ci sia una certa confusione sull'applicazione di queste norme che, in certi casi, sembrano frutto dell'improvvisazione. Sul controllo del clima organizzativo, la risposta è parzialmente evasiva: le misure che verranno messe in atto, solo in parte, richiedono sempre tempi molto lunghi e il Covid viene utilizzato come giustificazione per tutto. Nelle audizioni recenti delle varie categorie di rappresentanti dei lavoratori del settore sanitario, abbiamo visto che ci sono delle criticità e il tema non deve essere trascurato. Se facciamo le leggi, bisogna poi applicarle senza ritardi e integralmente. Faccio appello anche al Presidente Bertin che ha la giusta sensibilità in merito: evitiamo l'ipertrofia normativa che ci complica la vita ed è il trionfo massimo della burocrazia.»

 

LT

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Comunicato n° 193 del 24 marzo 2022
Interpellanza sulla riattivazione della "Maison équipée" di Saint-Marcel

 

Nella seduta consiliare del 24 marzo 2022, è stata affrontata nuovamente la questione della "Maison équipée" di Saint-Marcel con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Capogruppo Andrea Manfrin, sottolineando l'importanza di questa casa domotica, inaugurata nel 2008 e destinata ad accogliere persone con disabilità fisica o sensoriale, ha ricordato che «la "Maison équipée" ha tre alloggi per una capienza totale di cinque persone e permette a soggetti con gravi disabilità di avere una vita autonoma. Dal 2008 ad oggi però sono poche le persone che hanno potuto usufruire di questa struttura a fronte di una platea molto ampia di persone interessate a una casa domotizzata che invece hanno dovuto trovare soluzioni alternative. Inoltre, dal mese di settembre 2019 ad oggi, la "Maison équipée" non ha ospitato nessuna persona. Nel 2019, a seguito di un'interpellanza, l'allora Assessore alla sanità aveva riferito in Consiglio che erano in corso approfondimenti sugli interventi da mettere in atto per rendere funzionale la struttura e per ridefinire i bisogni che questa avrebbe potuto soddisfare nell'ambito del sistema complessivo dei servizi per la disabilità. Vorremmo sapere se l'analisi di questi fabbisogni sia stata completata e con quali risultati; se è stato predisposto un piano per la riattivazione della casa domotizzata e, in caso negativo, se è intenzione dell'Amministrazione operare per valorizzare e utilizzare al meglio la struttura.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha specificato che «nell'ambito della disabilità, le tecnologie domotiche possono essere classificate in due ambiti: soluzioni per l'autonomia e soluzioni per la sicurezza. La domotica per l'autonomia sviluppa soluzioni che permettono all'utente di gestire in modo indipendente la propria casa, si rivolge generalmente a persone con disabilità motoria e include automazioni e motorizzazioni, ad esempio di porte e finestre, che permettono all'utente di svolgere azioni difficili o impossibili. La domotica per la sicurezza riguarda l'implementazione di soluzioni che segnalano o prevengono situazioni anomale o di pericolo ed è mirata a persone con deficit cognitivi supportando direttamente l'utente o i caregiver che se ne prendono cura. Questa tipologia di soluzioni va da semplici sistemi di allarme (ad esempio per la rilevazione di una fuga di gas o di un allagamento) fino a complessi sistemi di monitoraggio del comportamento in grado di comprendere tramite una rete di sensori ambientali o indossati dall'utente, il verificarsi di situazioni anomale (ad esempio, uno stato di agitazione). Con alcuni interventi di manutenzione straordinaria, la "Maison équipée" sembra meglio rispondere all'ambito dell'autonomia e, parzialmente, la tecnologia presente nella struttura può consentire l'utilizzo da parte di utenti con disabilità cognitive con il supporto costante di personale o la presenza di caregiver.»

«Viste le proposte di intervento per l'inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili e le linee guida programmatiche del PNRR, in collaborazione con il Comune di Saint-Marcel e i referenti del terzo settore dell'area di disabilità (associazioni dei disabili e dei familiari), è stata impostata una proposta progettuale sull'utilizzo della "Maison équipée" per garantire forme dell'abitare in autonomia (housing e cohousing) - ha concluso l'Assessore -. Nell'ambito dei progetti del PNRR sarà garantito anche l'affidamento dei servizi e il progetto si integra anche con gli interventi e con le programmazioni del "Dopo di noi" previsti dalla norma del 2016 che prevedono, tra gli altri, l'offerta di soluzioni abitative per l'ospitalità di non più di cinque persone, con spazi accessibili, organizzati con spazi domestici che possano esser vissuti come la propria casa.»

Il Consigliere Manfrin ha replicato: «L'analisi è terminata e sono stati ridefiniti i bisogni. Ben vengano i fondi del PNRR. Sarebbe interessante capire se è già stato predisposto un piano per la riattivazione e la messa a disposizione della struttura. È già stata programmata una scadenza? Sarà opportuno approfondire il tema in Commissione e fare dei sopralluoghi nella struttura

 

LT

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Comunicato n° 194 del 24 marzo 2022
Approvata una mozione per la riduzione dei costi dell'energia e dei carburanti

 

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 23 e 24 marzo 2022, il Consiglio Valle ha discusso tre mozioni, approvandone una.

Mozione approvata

Sostenere ogni iniziativa, ad ogni livello istituzionale, per la definizione di interventi volti alla riduzione dei costi dell'energia e dei carburanti. È quanto prevede una mozione approvata all'unanimità e presentata dai gruppi Lega Vallée d'Aoste, Pour l'Autonomie e il Consigliere Baccega (Misto).

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, illustrando l'iniziativa, ha sottolineato: «Il caro carburanti sta interessando tutti in maniera importante. A livello nazionale siamo di fronte al sesto intervento tampone: il "decreto taglia prezzi" che prevede una riduzione limitata per trenta giorni sul costo della benzina e del gasolio. Tuttavia, l'impennata dei prezzi è continua e la mozione che presentiamo vuole impegnare il Governo regionale sostenere ogni iniziativa per gli interventi sulla riduzione dei costi dell'energia e dei carburanti e di chiedere ai nostri rappresentanti in seno al Parlamento italiano di sostenere ogni iniziativa utile in tal senso.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha dichiarato: «Siamo a favore della mozione che impegna tutti noi, nei differenti ruoli politici, a mettere in campo interventi utili a calmierare una situazione i cui sviluppi non sono chiari. E' necessario un intervento a sostegno di famiglie e imprese. Come Regione Valle d'Aosta abbiamo chiesto di emendare il Dl.17 e di portare al 5% anche l'aliquota IVA che riguarda il teleriscaldamento e abbiamo altre iniziative in corso. Le risorse richieste per mettere in campo azioni di sostegno sono sempre più ingenti e faremo la nostra parte con la serietà e la concretezza che abbiamo avuto in questi ultimi due anni.»

Mozioni respinte

Il castello di Introd è tornato d'attualità con una mozione presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista ed emendata su proposta del gruppo Lega VdA, che intendeva impegnare il Governo regionale a concludere gli approfondimenti sulla fattibilità legale ed economica per la sua acquisizione oltre che sulla sostenibilità di una gestione pubblica funzionale alla sua valorizzazione. Il testo è stato respinto con 22 voti di astensione e 13 a favore (Lega VdA, PCP).

«Abbiamo riportato la mozione in Consiglio - ha evidenziato la Consigliera Chiara Minelli - visto che il 10 marzo scorso è stato concluso l'atto di compravendita del castello tra i proprietari, i Caracciolo di Brienza, e un acquirente la cui identità è rimasta riservata, per 4,8 milioni di euro; il giorno dopo è stata inviata la comunicazione alla Soprintendenza ai beni culturali e a partire da quella data la Regione può esercitare il suo diritto di prelazione entro 60 giorni. Anche la comunità di Introd, tramite il suo Sindaco, ha lanciato un appello affinché questo bene di grande valore storico sia acquisito dalla Regione: appello che si unisce alla raccolta firme lanciata a questo proposito. Abbiamo preso atto delle parole del Presidente della Regione che ha riferito di aver avviato il percorso di verifica necessario alla prelazione, ma riteniamo necessario che l'intero Consiglio si esprima in modo chiaro sulla opportunità di eventualmente esercitare il diritto di prelazione della Regione, verificata la sostenibilità economica e individuate le risorse finanziarie. Il castello di Introd è un patrimonio storico e culturale che dovrebbe essere considerato un bene pubblico a tutti gli effetti. Oggi si tratta di fare una scelta di tipo politico, che dovrà essere accompagnata da un iter tecnico, e ci auguriamo che il Consiglio si esprima senza tentennamenti.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha evidenziato che «sono tre gli aspetti fondamentali sui quali si sta lavorando in questo momento: la verifica legale della procedura amministrativa, la verifica della congruità dell'offerta - che non è un passaggio banale perché siamo una pubblica amministrazione ed è attraverso la perizia che sarà valutato il suo valore -, la sostenibilità futura di gestione del bene, che è l'ultimo dei passaggi. Ho già rappresentato a più riprese l'importanza che riveste questo bene architettonico e storico per la Regione: non credo che questa mozione sia utile a farci lavorare più in fretta perché i tempi sono già ben definiti e sono scattati dal momento in cui abbiamo ricevuto la comunicazione dell'atto di compravendita. Mi sembra piuttosto un modo per piantare una bandierina.»

L'edilizia residenziale pubblica è stata al centro di una mozione dei gruppi Misto (Consigliere Baccega) e Lega VdA, respinta con 21 voti di astensione e 14 a favore (Lega VdA, PlA, Misto-Baccega), che sollecitava il Governo regionale a prevedere nella prossima variazione di bilancio 1,5 milioni di euro per sostenere gli interventi di ristrutturazione di circa 50 alloggi.

Il Consigliere Mauro Baccega (GM) ha illustrato l'iniziativa: «Attualmente vi sono 133 alloggi vuoti che richiedono interventi di ristrutturazione, che non sono eseguiti perché si aspettano le risorse dallo Stato derivanti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Si tratta di 2,7 milioni di euro, che però secondo noi non sono sufficienti: in base alle stime dell'ARER per tutti gli interventi sono necessari almeno 4 milioni di euro. A seguito dello stallo degli ultimi anni, ci sono 569 nuclei in graduatoria che aspettano una casa: chiediamo di investire 1,5 milioni di euro del bilancio regionale per dare risposte a queste famiglie.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha replicato che «a brevissimo il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile dovrà esprimersi sull'ammissione a finanziamento degli interventi di ristrutturazione degli alloggi di ERP sulla base della manifestazione di interesse presentata da ARER per la riqualificazione di 96 alloggi per un importo finanziabile che ammonta a 2 milioni e 700 mila euro. In caso di esito positivo, seguirà l'erogazione delle risorse. In attesa del pronunciamento del Ministero ritengo la mozione non ammissibile e chiedo quindi che venga ritirata. In alternativa chiedo l'astensione della maggioranza.»

I punti restanti all'ordine del giorno sono rinviati al prossimo Consiglio che si riunirà mercoledì 6 e giovedì 7 aprile: si tratta di una mozione sulle liste d'attesa e di una risoluzione iscritta in Aula per la costituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta per approfondire e verificare tutti gli atti relativi al bando per la rigenerazione culturale sociale ed economica dei borghi nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

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