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Riunione del Consiglio regionale del 26 e 27 gennaio 2022

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Comunicato n° 36 del 18 gennaio 2022
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio regionale è convocato in via ordinaria mercoledì 26 e giovedì 27 gennaio 2022, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 41 oggetti, di cui 10 interrogazioni, 25 interpellanze e 1 mozione.

Delle 10 interrogazioni, sette sono a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste: stato dell'iter di intitolazione a Salvatore Radizza di un luogo per ricordarne l'importanza storica; eventuali rapporti tra Regione o sue società partecipate e imprese coinvolte nelle indagini di frodi sul bonus edilizio; stato di attuazione della legge regionale n. 12/2021 in materia di fattorie sociali e agricoltura sociale; assunzioni e licenziamenti di personale in seno alla società Casinò de la Vallée; procedure concorsuali e di selezione interna nell'ambito delle società partecipate regionali nel triennio 2019-2021; impianto di innevamento artificiale sulla pista Weissmatten; eventuali aumenti dei costi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a seguito dell'allacciamento al teleriscaldamento.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha depositato un'iniziativa per conoscere le richieste avanzate dai dirigenti scolastici per una migliore organizzazione delle scuole in periodo di pandemia.

Due sono invece le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: la prima riguarda la fruizione dei canali francofoni sul territorio regionale, la seconda chiede conto della tempistica per l'attuazione del progetto di ampliamento del Parco del Mont Avic.

In merito alle interpellanze, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ne ha presentate 15: misure per la salvaguardia e il ripopolamento dei villaggi di montagna; valutazioni sull'ultima edizione del Marché Vert Noël; mancato ripristino della pavimentazione di via Porta Praetoria ad Aosta oggetto di cementificazione abusiva; criticità nella fruizione di alcuni castelli e monumenti storici per le persone con disabilità; iniziative di informazione sulle nuove disposizioni in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali; contenimento dei costi dell'energia a favore delle imprese e delle famiglie valdostane; politiche di incentivazione, riqualificazione e trasformazione delle strutture turistiche valdostane nell'ambito della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027; ripristino dei collegamenti con trasporto pubblico su gomma tra Aosta e Torino attualmente sospesi; realizzazione di una centrale idroelettrica a Valgrisenche; riduzione del consumo di suolo per una corretta pianificazione su scala regionale; proroga dei termini per gli interventi edilizi a carattere temporaneo di cui all'articolo 78 della legge regionale n. 8/2020; progetto unico di copertura WI-FI in tutti i comprensori sciistici valdostani; carenza di operatori del servizio antincendio nei presidi ospedalieri valdostani; verifica della vendita a prezzo calmierato di mascherine FFP2 sul territorio regionale; mancato inserimento nel nuovo bando affitti dell'automatismo di pagamento con semplice aggiornamento dei requisiti.

Cinque interpellanze sono del gruppo Pour l'Autonomie: approvazione di una norma di attuazione per le concessioni idroelettriche entro la fine della Legislatura statale; riapertura delle iscrizioni all'Albo regionale dei segretari comunali; richiesta alla RAI di realizzare un spot della Valle d'Aosta prima delle previsioni meteo regionali; ricadute dell'approvazione delle tabelle di riduzione delle misure del programma di sviluppo rurale in caso di inosservanza della normativa in materia di appalti pubblici; osservazioni sull'esiguità di risorse del PNRR destinate alla Valle d'Aosta.

Il gruppo Progetto Civico Progressista illustrerà tre interpellanze: potenziamento della struttura regionale per il monitoraggio del progetto di elettrificazione della ferrovia ricompreso nel PNRR; intendimenti sul mantenimento della concessione relativa a una centrale idroelettrica a Valgrisenche; correttivi per rispondere alla carenza di medici di continuità assistenziale.

Due sono le interpellanze presentate dal Consigliere Baccega (gruppo Misto): politiche di edilizia residenziale pubblica per il triennio 2022-2024; proposta di linee guida per la formazione in materia di igiene alimentare.

Il Consiglio discuterà infine una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste volta a impegnare il Presidente della Regione a interloquire con i parlamentari valdostani e la Conferenza Stato-Regioni per l'emanazione di decreti attuativi della legge n. 81/2020 in materia di riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio e muniti di Certificazione verde Covid-19 nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare, in modo scaglionato, nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta. Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

SC

 

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Comunicato n° 42 del 24 gennaio 2022
Consiglio del 26 e 27 gennaio: iscritti una proposta di legge e due question time all'ordine del giorno suppletivo

 

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato in via ordinaria mercoledì 26 e giovedì 27 gennaio 2022, è stato integrato da una proposta di legge e due interrogazioni a risposta immediata.

I Consiglieri saranno infatti chiamati a esaminare l'iniziativa legislativa per l'istituzione dell'Osservatorio permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, depositata dai componenti l'Ufficio di Presidenza, Alberto Bertin, Corrado Jordan, Aurelio Marguerettaz, Paolo Sammaritani e Luca Distort, su cui la prima Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione di giovedì 20 gennaio scorso.

Saranno anche trattati due question time: il primo, del gruppo Lega Vallée d'Aoste, per una richiesta di chiarimenti in merito ad alcune dichiarazioni apparse sui social media; il secondo, presentato dal Consigliere Baccega del gruppo Misto, chiede conto delle azioni per il potenziamento della medicina territoriale durante la quarta ondata della pandemia da Covid-19.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 44 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio e muniti di Certificazione verde Covid-19 nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

SC

 

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Comunicato n° 43 del 26 gennaio 2022
I lavori del Consiglio si aprono nel ricordo di Piero Roullet

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio regionale, convocato oggi, mercoledì 26, e domani, giovedì 27 gennaio 2022, ricordando Piero Roullet, Chevalier de l'Autonomie, morto sabato scorso all'età di 76 anni.

«Un imprenditore lungimirante - ha detto il Presidente Alberto Bertin -, la cui passione e competenza hanno reso onore alla Valle d'Aosta e, in particolare, al settore turistico-ricettivo. Ha saputo mettersi al servizio della comunità, trasmettendo sapere e visione, facendo anche scuola con le sue idee illuminanti. Alla sua famiglia, vanno le più sentite condoglianze della nostra Assemblea legislativa.»

Le Vice-Chef de groupe d'AV-VdA Unie, Corrado Jordan, a évoqué sa capacité «d'anticiper les événements et les tendances en se plaçant à l'avant-garde du secteur de l'hôtellerie et de la restauration et en plaçant la Vallée d'Aoste au centre de son action. Toujours attentif à la tradition, mais aussi capable de regarder à l'avenir avec un œil clair et prospectif, valorisant le potentiel de nos produits typiques d'excellence et se donnant comme exemple pour l'ensemble du système touristique régional.»

«Piero era una persona di grandi qualità, ma il successo è sempre figlio di un percorso e di come ci avviciniamo alla vita - ha evidenziato il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz -. Piero non è nato albergatore, ma come geometra: da professionista, ha cercato di assorbire e di mettere a frutto tutto quello che ha imparato. È la rappresentazione di una trilogia: prima bisogna apprendere, poi fare e, quindi, trasmettere e insegnare. E lui ha insegnato non solo ai suoi dipendenti, ma a tutte le persone che hanno lavorato per lui.»

Il Consigliere Mauro Baccega (GM) ha parlato di «persona carismatica, che adorava il suo lavoro, che amava la Valle d'Aosta e il suo territorio di Cogne: un uomo che era a disposizione degli altri per trasmettere il suo sapere, le sue conoscenza, i suoi sogni. Energia, schiettezza lo caratterizzavano e lascia un vuoto incolmabile.»

Per il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA), «ha portato lustro a tutta la Valle d'Aosta non solo per la sua capacità imprenditoriale, ma per il suo spirito indomito. Aveva una bellezza e una profondità d'animo che ha trasmesso alla sua famiglia, che saprà portare avanti l'eredità di Piero. Avrebbe potuto occuparsi solo della sua attività imprenditoriale, e invece ha sempre lottato per la sua comunità e per la visione che aveva della Valle d'Aosta. E lo ha fatto fino all'ultimo: e per questo è un esempio per tutti noi.»

«Per Piero - ha evidenziato l'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz -, la bellezza e la cura dei particolari erano antidoto contro l'imbarbarimento: sentiva il dovere di perpetrare ciò che aveva avuto in custodia e di non rinnegare mai il passato. E dietro quella apparenza a volte spigolosa, dietro alla sua famosa “vis polemica” sapeva meritarsi la stima di tutti con le azioni e i gesti concreti. Che la sua eredità umana e professionale possa essere d’esempio e di stimolo per le generazioni a venire.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, a nome del Governo regionale, ne ha ricordato la «personalità poliedrica, che ha attraversato la vita di corsa, con idee, proposte ma anche critiche, talvolta anche ruvide. Ma la schiettezza è sempre un alimento arricchente, anche nei rapporti di amicizia. Piero è diventato "Cognein" per scelta, a dimostrazione di come si possa costruire qualcosa di forte e utile per tutta la comunità. Importante oggi rendergli onore in quest'Aula.»

«Avoir connu Piero a été une chance - a dit le Conseiller Augusto Rollandin (PlA) -: il avait le sens de l'amitié et il aimait discuter des thèmes qui touchent à la Vallée d'Aoste, le maintien de l'agriculture, le développement du tourisme, la défense de notre langue. Il était cohérent avec les choix qu'il avait fait et il les a maintenus pendant toute sa vie. Il était un exemple pour la communauté et nous nous devons de suivre son école dans le sillon de ce qu'il nous a transmis.»

 

SC

 

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Comunicato n° 44 del 26 gennaio 2022
Comunicazioni del Presidente del Consiglio

 

Il Presidente Alberto Bertin, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 26 gennaio 2022, si è complimentato con gli 11 atleti valdostani convocati per i Giochi olimpici invernali di Pechino in programma dal 4 febbraio prossimo. A Federica Brignone, Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Greta Laurent, Karen e Mark Chanloung, Francesca Gallina, Lorenzo Sommariva, Michela Carrara, Samuela Comola e Didier Bionaz vanno gli auguri del Consiglio regionale.

Il Presidente ha anche riferito che nella giornata di ieri sono state depositate alla Presidenza del Consiglio le firme per avviare la procedura della proposta di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo riguardante la modifica delle norme per l’elezione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta (legge regionale n. 3/1993).

Entro il 9 febbraio, si concluderanno le verifiche da parte del Segretario generale dell'Assemblea in merito alla regolarità delle firme presentate a supporto dell'iniziativa (in questa prima fase erano necessarie tra le 200 e le 300 firme). In caso di esito positivo, la proposta di legge sarà inviata al Presidente della Regione per la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione oltre che alla Commissione procedimenti referendari - nominata dal Consiglio regionale a gennaio 2021 e composta dai professori Raffaele Caterina, Elisabetta Palici Di Suni Prat e Francesco Dassano quali membri effettivi oltre che dagli avvocati Giuseppe Gallenca e Antonella Lauria e dal professore Eugenio Dalmotto in qualità di membri supplenti. Entro 45 giorni dalla pubblicazione del testo sul BUR, la Commissione dovrà deliberare l'ammissibilità o meno dell'iniziativa. Una volta deliberata l'ammissibilità, i proponenti potranno procedere alla raccolta delle firme per la presentazione al Consiglio della proposta di legge (che devono essere pari al 5% degli elettori della regione al 31 dicembre 2021 e sono da raccogliere in tre mesi). Dopo il deposito delle firme da parte dei proponenti e la verifica delle stesse da parte della Segreteria generale, inizia l'iter legislativo vero e proprio in Consiglio, con l'assegnazione alle Commissioni consiliari competenti e il successivo esame in Aula. Qualora il Consiglio Valle non approvi la proposta di legge nel suo complesso o non recepisca i principi ispiratori dell'iniziativa, la proposta di legge di iniziativa popolare viene sottoposta a referendum propositivo: se viene raggiunto il quorum del 50% del numero dei votanti alle ultime elezioni regionali precedenti al referendum e vi è la maggioranza dei voti validi, la legge entra in vigore.

 

SC

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Comunicato n° 45 del 26 gennaio 2022
Il punto sulla situazione della pandemia in Valle d'Aosta

 

Nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022, il Vicepresidente della Regione, Luigi Bertschy, in accordo con il Presidente Lavevaz impegnato a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica, ha fatto alcuni aggiornamenti sull’evoluzione della situazione della pandemia in Valle d’Aosta.

«I dati dell’ultima settimana - ha detto il Vicepresidente Luigi Bertschy - sembrano indicare anche in Valle d’Aosta un rallentamento della diffusione del virus: per la prima volta da novembre, il numero degli attuali positivi ha registrato un’inversione di tendenza, dato che ci fa sperare in un miglioramento che però deve essere confermato in questi giorni. Il numero di positivi rimane alto, ma lo stop alla crescita ci fa apprezzare l’effetto della campagna vaccinale e della riduzione dell’aggressività del virus. In questo quadro, anche le strutture sanitarie continuano a operare in un contesto complesso per ottimizzare i reparti nell’ottica di dare la migliore assistenza a chi deve essere ospedalizzato. Inoltre, sono stati attivati anche nuovi spazi dedicati ai ricoverati Covid con l'ospedale Beauregard e l'ISAV di Saint-Pierre, ampliando le disponibilità di posti.»

Luigi Bertschy ha poi comunicato che nella giornata di ieri, il Presidente Lavevaz ha partecipato a un incontro con tutti i Governatori delle Regioni e delle Province autonome, «dove è stata ribadita una posizione comune delle amministrazioni regionali nel richiedere una revisione del sistema di gestione della pandemia, che sia più adeguato al nuovo scenario che stiamo vivendo. Le Regioni hanno chiesto di andare oltre il sistema delle zone di rischio contrassegnate dai colori, ormai superato dai fatti e, per noi, soggetto anche a distorsioni statistiche. Abbiamo concordato sulla necessità di mantenere alta l'attenzione, ma abbiamo ribadito che è il momento di guardare a una nuova fase di convivenza con il virus attenuato anche grazie all’importantissimo sforzo vaccinale. Questo vale tanto per il mondo delle attività produttive quanto per quello della scuola, dove è necessario garantire il più ampio ritorno alla normalità della didattica in presenza con un’attenzione concentrata principalmente sui casi sintomatici e sulle situazioni di maggiore fragilità.»

Infine, il Vicepresidente Bertschy ha riferito che «lunedì scorso abbiamo riunito il tavolo politico di regia sulla legge regionale 15 del 2021 riguardante gli aiuti anti crisi. Abbiamo valutato il lavoro da fare nei prossimi mesi in base all’evoluzione della situazione non solo sanitaria ma anche economica. Per ora si completerà il lavoro di analisi e applicazione della legge in vigore, riservandoci poi di intervenire con ulteriori iniziative e ulteriori misure.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi è intervenuto ricordando che «il Presidente della Regione si era preso l'impegno di aggiornare l'Aula sull'andamento delle elezioni del Presidente della Repubblica ma al momento non abbiamo ricevuto nessuna informazione. Chiediamo di sapere se sono previsti momenti di incontro con i Capigruppo.»

Il Capogruppo della Lega Vda, Andrea Manfrin, ha posto l'accento sul sistema dei conteggi dei malati Covid in ospedale: «È bene che si proceda a distinguere i ricoverati per patologie da Covid e i soggetti ricoverati per altre patologie e incidentalmente positivi. La nostra proposta non è stata accolta dalla maggioranza ma poi il Governo regionale ha sostenuto la nostra proposta pubblicamente, ma non ha dato corso ai differenti conteggi. È un peccato perché è importante riuscire a fornire report aggiornati che fotografano la reale situazione dei contagi, dando giustizia al nostro territorio che, essendo in zona arancione, risulta meno appetibile dal punto di vista turistico ma in realtà sconta dati falsati.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha aggiunto: «Esprimiamo amarezza e delusione, ma purtroppo non stupore, per il mancato confronto del Grande Elettore con l'Aula o i Capigruppo come da impegno preso. Per quanto riguarda i conteggi dei contagi da Covid-19, le modifiche degli indici vanno nella direzione giusta, ma avrebbero dovuto essere fatte a monte per evitare la situazione di impasse nella quale ci troviamo in questo momento, dove ogni giorno che si parla di zona rossa aumentano le disdette e le difficoltà per il nostro turismo.»

In merito al confronto sull'elezione del Presidente della Repubblica, il Vicepresidente Bertschy ha replicato che «porterà queste osservazioni all'attenzione del Presidente Lavevaz, ma siamo tutti consapevoli che la situazione è in continua evoluzione e che il confronto dovrebbe avvenire ogni mezzora. Non credo comunque ci siano delle difficoltà a valutare un incontro informativo con i Capigruppo.»

 

SC-LT

 

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Comunicato n° 46 del 26 gennaio 2022
Approvata l'istituzione dell'Osservatorio permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso

 

Nella seduta del 26 gennaio 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con 32 voti a favore e 2 di astensione (PCP), una proposta di legge per l'istituzione dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso, quale organo provvisto di una propria fisionomia e struttura, di autonomia regolamentare e funzionale.

«L'istituzione dell'Osservatorio permanente, strumento di lotta e contrasto a tutte le forme di criminalità, è una priorità indifferibile - ha evidenziato il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, relatore del provvedimento -. Le organizzazioni mafiose sono infatti in continua trasformazione e rappresentano una minaccia, spesso invisibile, per la legalità, per la qualità della vita dei cittadini e per il futuro della nostra regione. Inoltre, i contesti di crisi economica e sociale alimentano il diffondersi dell'illegalità e lo scenario appare ancor più allarmante in prospettiva, tenuto conto dell'ingente flusso di denaro in arrivo nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza che, come già segnalato da varie autorevoli fonti, pare avere già destato l'interesse dei clan.»

«Il Consiglio Valle ha intrapreso di recente un percorso orientato alla promozione della cultura della legalità e delle buone pratiche amministrative, allo studio, informazione e sensibilizzazione sulla consistenza dei fenomeni malavitosi nella regione - ha aggiunto Bertin -. Un percorso che oggi si rafforza con l'istituzione dell'Osservatorio regionale, la cui mission consiste nel coordinare tutti gli attori istituzionali e sociali e gli stakeholders interessati alla gestione della cosa pubblica, in modo da esercitare un monitoraggio permanente di tutte le attività potenzialmente appetibili alla criminalità organizzata, con particolare attenzione al ciclo degli appalti pubblici, promuovere la coscienza civica e la cittadinanza attiva, agevolare l'adozione di misure efficaci a tutela dei cittadini e dei beni comuni. A tal fine risulta indispensabile il coinvolgimento degli enti locali e in particolare del Comune di Aosta, la cui adesione al progetto consentirà di implementare quanto già previsto dall'amministrazione stessa.»

La proposta di legge

Depositata il 26 novembre 2021 dai componenti l'Ufficio di Presidenza, Alberto Bertin, Corrado Jordan, Aurelio Marguerettaz, Paolo Sammaritani e Luca Distort, l'iniziativa si compone di dieci articoli. L'Aula ha recepito 2 emendamenti del Presidente Bertin, mentre ha respinto 4 emendamenti proposti dal gruppo PCP. L'Osservatorio sarà chiamato a esercitare funzioni consultive, propositive, di studio oltre che di supporto in materia di prevenzione e di contrasto dei fenomeni mafiosi, nonché di promozione della cultura della legalità. Sarà composto dal Presidente del Consiglio, che lo presiede, dal Vicepresidente del Consiglio (individuato in modo da garantire l'equilibrio tra maggioranza e minoranza), dal Presidente della prima Commissione consiliare, dal Presidente della Regione, oltre che dal Sindaco o dal Presidente del Consiglio comunale di Aosta, dal Presidente del Consiglio permanente degli enti locali, dai rappresentanti delle associazioni sindacali e di categoria maggiormente rappresentative in Valle d'Aosta oltre che delle associazioni antimafia e dei consumatori, garantendo anche la partecipazione dei rappresentanti delle forze dell'ordine. Sarà supportato da un comitato tecnico composto di un team di tre esperti e disporrà di un finanziamento di 25 mila euro per il 2022 e di 30 mila euro a partire dal 2023.

Il testo di legge contiene anche la clausola valutativa: l'Osservatorio dovrà, infatti, rendere conto al Consiglio dei risultati ottenuti dalla legge. Infine, viene introdotta l'obbligatorietà della costituzione in giudizio della Regione quale parte civile nei procedimenti penali inerenti a reati di associazionismo mafioso e di scambio elettorale politico-mafioso commessi sul territorio, prevedendo che gli eventuali risarcimenti siano destinati al finanziamento delle attività di promozione della legalità e della sicurezza.

Il dibattito in Aula

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha sottolineato: «L'impianto di questa proposta di legge manca di completezza e organicità. Sarebbe sembrato sensato dedicare qualche giorno in più ad un lavoro di approfondimento a seguito delle audizioni e delle criticità emerse, ma così non è stato. La fretta improvvisa rispetto all'esame del testo, forse legata agli impegni previsti per domani del Presidente già comunicati prima della votazione della legge, non tiene conto delle richieste di modifica migliorative dell'impianto di legge che ci hanno quindi portate a presentare una serie di emendamenti elaborati da un gruppo di lavoro che come PCP abbiamo costituito insieme ad esponenti dei 5S, di ADU e di indipendenti del campo progressista competenti in materia. Dall'analisi dell'articolato emerge la poca incisività dell'Osservatorio rispetto alla precedente proposta presentata nel 2015 e allo schema-tipo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome. I compiti dell'Osservatorio sono scarni e manca la promozione di accordi di intesa con gli enti locali. Riteniamo inoltre insufficiente lo spazio riservato a tutti i soggetti che già operano nel settore del contrasto alla criminalità organizzata e al Comune di Aosta.»

Per il Consigliere di FP-PD Andrea Padovani, «la presenza della mafia in Valle d'Aosta non è più un'ipotesi, ci sono delle sentenze che la confermano. L'obiettivo di queste organizzazioni sono il potere e il denaro, mentre la violenza è strumento sempre più residuale, il che le rende meno visibili ma più pericolose, con tendenze a infiltrarsi nel tessuto sociale, economico e politico. In Valle d'Aosta, i settori più toccati sono l'edilizia, il turismo e il commercio. Ecco quindi che abbiamo il dovere di contrastare questo fenomeno, senza paura di guardare in faccia la realtà. Oggi, con l'istituzione dell'Osservatorio aggiungiamo un ulteriore strumento di vigilanza, su un fenomeno il cui sviluppo è in continua evoluzione, rafforzando il presidio della legalità. Siamo già in ritardo, non possiamo più aspettare: mi auguro che l'atto sia approvato all'unanimità, mettendo da parte differenziazioni pretestuose e francamente incomprensibili, utili solo a crearsi un po' visibilità. Un voto unanime darebbe a questa proposta ancora più forza.»

Il Consigliere Mauro Baccega (GM) è intervenuto sottolineando che «si sarebbe dovuto fare un lavoro di approfondimento nella Commissione competente. Il Presidente Bertin ha sollecitato l'approvazione di questa legge e vedo però che ha presentato una serie di emendamenti al testo. Non ci sottrarremo alla votazione di questa proposta di legge e il nostro voto sarà conseguente alla nostra attività svolta in Commissione.»

Per il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, «che il testo sia stato proposto coralmente dall'intero Ufficio di Presidenza è importante, a dimostrazione dell'attenzione su questa tematica. Nel 2015, con il Presidente Bertin avevamo già proposto un testo, che oggi viene implementato in maniera robusta e organica. Se oggi, questo Consiglio lo sosterrà all'unanimità, è anche grazie al Coordinamento della Conferenza dei Presidenti che ha varato una proposta tipo sulla quale hanno poi lavorato i colleghi dell'UP. L'Osservatorio sarà a presidio della legalità in Valle d'Aosta e fornirà le informazioni utili al monitoraggio del fenomeno. È poi importante che l'Osservatorio presenti all'Aula una relazione sull'attività svolta, il che permetterà di confrontarsi e di tenere alta l'attenzione. Per poter investire sulle nuove generazioni, facendo crescere gli anticorpi della nostra comunità, è fondamentale avere piena contezza della situazione.»

Il Presidente Bertin ha replicato: «Questa proposta di legge nasce dall'unione di due testi: lo schema tipo licenziato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali e una proposta di legge che avevo depositato in passato. L'impianto attuale recupera la parte più significativa della proposta del 2015 che riguarda il Comitato tecnico composto da esperti di chiara fama. Non voglio qui polemizzare con chi in frettolosi comunicati stampa dice il contrario. Ricordo però alla Consigliera Guichardaz che oggi scopre l'incisività della mia proposta del 2015, che il suo leader di riferimento storico, a quella proposta ha votato contro, forse era troppo incisiva. Dopo una decina d'anni nei quali credo che per tutti ci sia stato il tempo per approfondire e valutare, viene il momento di passare all'azione. È già passato più di un anno dall'inizio della Legislatura e a mio avviso l'istituzione dell'Osservatorio è e resta una priorità. Non si può tergiversare oltre e se mi si accusa di avere fretta, pazienza. La teoria della "fretta zero” non mi convince: le organizzazioni mafiose non si fermano davanti alla pandemia, non vanno in vacanza e sono in continua trasformazione. Prima si inizia a costituire e a operare con l'Osservatorio meglio è. Ricordo che una mozione approvata, all'unanimità da questo Consiglio nel lontano luglio 2013, prevedeva 90 giorni per delineare e istituire l'Osservatorio. Sono passati molti anni da quel giorno ed è ora di passare all'azione.»

Il Vicepresidente Bertschy ha concluso la discussione sottolineando che «questa proposta di legge è stata redatta attraverso un confronto trasparente che ci ha consentito di raggiungere un importante obiettivo. Vogliamo ringraziare la prima Commissione e il Presidente del Consiglio per il lavoro svolto. Peccato non trovare l'unanimità dell'Aula su un tema così significativo.»


SC

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Comunicato n° 47 del 26 gennaio 2022
Interrogazione a risposta immediata sulle dichiarazioni dell'Assessore al turismo apparse sui social media

 

Con un'interpellanza a risposta immediata illustrata nella seduta del 26 gennaio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato all'attenzione dell'Aula le considerazioni fatte sui social media dall'Assessore regionale al turismo a seguito dell'ingresso della Valle d'Aosta in zona arancione.

«Le dichiarazioni dell'Assessore Guichardaz nei confronti dei non vaccinati non sono adeguate al ruolo dei Consiglieri chiamati a tenere comportamenti e toni in favore di una dialettica politica e istituzionale adeguata - ha precisato il Capogruppo Andrea Manfrin -: i No Vax sono stati individuati come capro espiatorio dell'ingresso in zona arancione della Valle d'Aosta ma non si è mai parlato della mancata realizzazione, prevista nel piano di potenziamento sanitario, del prefabbricato da utilizzare come struttura ospedaliera indipendente in caso di recrudescenza della pandemia. Interroghiamo l'Assessore per sapere se ha previsto di scusarsi per le sue frasi irrispettose, riconoscendo anche che l'uscita della regione dalla zona bianca e gialla ha come concausa il mancato ampliamento degli spazi ospedalieri.»

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha specificato che «il post riferito al "trattamento speciale", che ha scatenato le ire degli internauti - con anche minacce fisiche non solo a me ma anche alle persone a me vicine -, aveva come unico scopo di raccontare il mio punto di vista personale sul tema dei no-vax ricoverati causa Covid: se dipendesse da me (ma non dipende da me, trattandosi di misure che solo il livello nazionale può prendere) applicherei il modello immaginato dal Québec, e cioè stabilirei una tassazione supplementare, valutata anche tenendo conto del “costo evitabile” (faccio notare che una occupazione in Rianimazione costa circa 3000 euro al giorno e in reparto Covid più o meno la metà). I dati ci dicono che i non vaccinati sono enormemente più esposti a sintomi gravi che possono sfociare in ricoveri in appositi reparti per il trattamento del Covid e in terapia intensiva, con ciò causando occupazioni di posti letto e uso di risorse umane ed economiche oltre che una inevitabile ricaduta sulle liste d’attesa per visite e interventi operatori.»

L'Assessore si è scusato «se posso aver dato la sensazione di suggerire altre tipologie di "trattamenti speciali": ribadisco che non era mia intenzione trasmettere quel messaggio, e credo di aver chiarito il significato di quella frase in periodi non sospetti, ben prima che la polemica scoppiasse a causa del famoso video. Resto tuttavia dell’opinione che il comportamento di chi si infetta, e infetta volontariamente qualcuno (cagionando di fatto un’epidemia), oltre che perseguibile penalmente è particolarmente esecrabile.»

Il Consigliere Manfrin, nella replica, si è detto «felice che l'Assessore abbia riconosciuto di aver sbagliato. In realtà non si scusa perché queste frasi sono state travisate, anzi ha ribadito che il "trattamento speciale" lo prevederebbe, aprendo un ulteriore fronte. Mi sarei aspettato un atteggiamento diverso, così come stupisce il mancato intervento del Presidente del Consiglio, che in passato aveva invece profusamente invitato ad abbassare i toni. L'Assessore ha parzialmente riparato al torto creato, ma non ha risposto nel merito delle terapie intensive e delle aree mediche non critiche da aumentare, che sono le vere responsabili della collocazione della nostra regione in area arancione. Una tirata d'orecchi che avrà un seguito.»

 

SC

 

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Comunicato n° 48 del 26 gennaio 2022
Interrogazione a risposta immediata sull'aggiornamento del Piano regionale per l'emergenza

 

La valorizzazione della medicina territoriale nel Piano regionale per l'emergenza è stata al centro di un'interrogazione a risposta immediata presentata dal Consigliere Mauro Baccega (gruppo Misto) nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022.

«A seguito della nuova ondata pandemica da Covid-19, migliaia di valdostani sono in isolamento e stanno riscontrando gravi difficoltà dovute principalmente a un contesto medico-sanitario extra-ospedaliero che ha palesato nella confusione dei ruoli la sua più grande difficoltà - ha specificato il Consigliere Baccega -: già nei primi giorni dell'anno si sono rilevate criticità nel mantenere attivo il servizio telefonico "Infotamponi" e quello di contact tracing. In un simile contesto è importante valorizzare la medicina territoriale favorendo il ruolo dei medici di base e chiedo di sapere quali azioni sono state avviate nei mesi scorsi per potenziare questo settore e se è stato aggiornato il Piano regionale per l'emergenza.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, condividendo che la pandemia ha evidenziato criticità preesistenti nell'erogazione della medicina del territorio, ha evidenziato che «in questi 15 mesi abbiamo potenziato il personale sanitario dell'Azienda USL, le USCA nell'ambito dell'assistenza a domicilio dei pazienti positivi al Covid. Abbiamo definito una procedura aziendale finalizzata al monitoraggio e al supporto farmacologico dei positivi trattati al domicilio diffusa ai medici di assistenza primaria e un percorso di trattamento con anticorpi monoclonali per pazienti con particolari fattori di rischio, al fine di ridurre la probabilità di ospedalizzazione, per il quale siamo primi in Italia per casi trattati. Abbiamo attivato un'area sanitaria temporanea presso la struttura residenziale di Variney per i pazienti Covid e un Covid Hôtel per l'isolamento e la quarantena di soggetti non necessitanti di particolare assistenza sanitaria. Ci siamo occupati del potenziamento del servizio tamponi con l'attivazione del drive in e la stipula di accordi integrativi regionali con i medici di medicina generale, con i pediatri di libera scelta e con le farmacie. Per quanto riguarda, invece, la campagna vaccinale si è proceduto con l'attivazione di hub vaccinali aziendali, con la creazione di équipe territoriali per la somministrazione dei vaccini a domicilio ai pazienti più fragili e/o non deambulabili, con la sottoscrizione di Accordi integrativi regionali con i MMG e PLS e con la sottoscrizione di specifici accordi con le farmacie private convenzionate e pubbliche.»

«A livello di programmazione regionale, segnalo che il Piano della salute e del benessere sociale, in fase di definizione, vede una profonda riorganizzazione del territorio e dei suoi servizi. Con le case di comunità ad alta, media e bassa intensità, con gli ospedali di comunità e con la centrale operativa territoriale, si compie il nuovo disegno dell'assetto dell'assistenza sanitaria e socio-sanitaria territoriale. I servizi saranno accompagnati dalle nuove disposizioni organizzative della medicina convenzionata in fase di aggiornamento. Questa riorganizzazione si inquadra nella missione 6 del PNRR, la quale prevede anche per la nostra regione degli importanti investimenti. Per quanto riguarda il Piano regionale per l'emergenza sono sempre stati posti in essere tutti gli adempimenti richiesti dalla normativa che sono regolarmente monitorati a livello ministeriale

Il Consigliere Baccega ha replicato: «Il 24 novembre, l'Assessore ha comunicato la sua intenzione a stimolare l'azienda attraverso l'attivazione di modelli organizzativi migliorativi. Alcuni percorsi sono stati fatti ma rileviamo alcune criticità importanti che si riverberano sul territorio. I vari protocolli e accordi non riportano una chiara suddivisione dei ruoli né un'attribuzione precisa delle competenze. È difficile capire chi fa che cosa. Ci sono persone ancora isolate sul territorio che non ricevono assistenza sanitaria e sociale. È necessario avviare una seria riflessione su queste criticità

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.00 di oggi.

 

LT

 

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Comunicato n° 49 del 26 gennaio 2022
Interrogazione sull'organizzazione delle scuole in periodo di pandemia

 

Nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022, il gruppo Pour l'Autonomie ha interrogato il Governo per avere informazioni sull'attività scolastica rispetto alle nuove regole sulla quarantena e sull'obbligo vaccinale. È stato chiesto quanti sono gli insegnanti sospesi o che saranno sospesi dal lavoro; qual è il tasso medio di utilizzo della didattica a distanza e quali sono le richieste dei presidi degli istituti scolastici per una migliore organizzazione delle scuole in periodo di pandemia.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha riferito che «al 24 gennaio 2022 i docenti sospesi dal lavoro rappresentano il 2,75% sul 95% delle scuole che hanno risposto (35 su 37 scuole). Il numero comprende sia i docenti sospesi assunti di ruolo, sia i supplenti annuali, temporanei e saltuari: si tratta di 69 docenti su 2.700, di cui 12 nella scuola dell'infanzia, 16 nella primaria, 1 al Convitto Chabod, 18 nella secondaria di primo grado e 22 nella secondaria di secondo grado. Le cattedre sono state coperte con le MAD, domande di "messa a disposizione", inviate da aspiranti docenti per dare la propria disponibilità a svolgere ruoli di supplenza. Per valutare le misure più efficaci per consentire lo svolgimento delle attività didattiche in presenza in condizioni di sicurezza, la Sovraintendenza agli Studi ha proposto a tutte le istituzioni scolastiche regionali, paritarie comprese, un monitoraggio settimanale per la rilevazione dell’andamento della pandemia, i cui dati sono diffusi settimanalmente dall'Ufficio stampa. Per quanto riguarda la Didattica a distanza (DAD), al 24 gennaio, le classi in quarantena erano il 15% mentre le classi in parte in presenza e in parte a distanza erano il 16%

«Le attuali misure di gestione dei casi di positività, disposte dal Ministero, sono piuttosto complesse e necessiterebbero di semplificazioni - ha aggiunto Caveri -, in particolare per quanto concerne la procedura di tracciamento e di testing, ma per ora non vi è ancora nulla di concreto. Con l’aumento dei casi di positività in quest’ultimo periodo, il protocollo previsto dal Ministero risulta di difficile attuazione, soprattutto a causa delle carenze di personale dedicato, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista scolastico. I dirigenti scolastici hanno segnalato che sempre più spesso le disposizioni di quarantene delle classi arrivano a tarda serata o nel fine settimana: abbiamo concordato che, pur nel limite dell'emergenza, dobbiamo fissare dei limiti di orari serali per evitare che vi siano delle comunicazioni alle famiglie dell'ultimo minuto. Restiamo in attesa delle nuove disposizioni che dovrebbero arrivare, a breve, dal Governo centrale e ci auguriamo che con un'ordinanza integrativa del nostro Presidente della Regione si possa semplificare la situazione

Il Capogruppo Marco Carrel ha condiviso che «le modalità di divulgazione dei dati siano settimanali e non quotidiane per non creare ulteriori confusioni o allarmismi. C'è un grosso problema nella scuola, non sono convinto della bontà di frazionare le modalità di insegnamento nelle scuole dividendo ulteriormente anche i ragazzi nelle classi. Ci sono insegnanti che con le nuove norme non possono più insegnare e ciò ha delle conseguenze sugli studenti: la continuità didattica è necessaria e fondamentale, soprattutto per coloro che sono agli ultimi anni di un ciclo scolastico. È un aspetto che va analizzato perché ne vedremo gli effetti tra dieci anni. I presidi sono ormai degli amministratori più che dei dirigenti scolastici: continuiamo a insistere con il Governo centrale affinché siano cambiate queste norme che mettono in seria difficoltà sia i presidi, sia le amministrazioni scolastiche sia i docenti.»

 

SC

 

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Comunicato n° 50 del 26 gennaio 2022
Interpellanza sulle novità in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali

 

Programmare iniziative per istruire e informare sulle nuove disposizioni in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali. È quanto ha chiesto il gruppo Lega Vallée d'Aoste con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022.

«Le novità introdotte a partire dal 1° gennaio - ha specificato il Consigliere Dennis Brunod - sono poche ma sostanziali per gli utilizzatori delle piste da sci, che siano di discesa, fondo, snowboard, telemark, ma anche per chi pratica lo scialpinismo, il fuori pista e le attività escursionistiche. Considerato che la nostra regione punta molto sul turismo e sulle professioni legate al mondo della montagna, crediamo sia utile individuare, in collaborazione con tutti gli enti e le categorie di riferimento, attività di formazione e informazione sulle nuove disposizioni anche in considerazione del fatto che la nuova normativa ha creato alcune difficoltà di interpretazione e perplessità sulla sua applicazione pratica.»

L'Assessore al turismo e sport, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto che «con le nuove norme, si amplia a escursionisti e ciaspolatori il dovere di portare con sé i dispositivi di sicurezza che fino ad ora erano richiesti solo agli scialpinisti e ai freerider (ARTVA, pala e sonda). Tuttavia la norma, se vogliamo in modo scarsamente applicabile, ha ridotto il campo di applicazione alle sole aree ove persiste il rischio. Le associazioni che si occupano a vario titolo di montagna, ad esempio quelle rappresentative delle guide alpine, dei maestri di sci, delle guide escursionistiche, con le quali siamo in contatto continuo si dicono concordi rispetto all’importanza dell’utilizzo delle dotazioni di sicurezza

Dettagliano le iniziative di informazione per la promozione della cultura della montagna in sicurezza organizzate dal Forte di Bard, da Montagna Sicura e dal CAI, l'Assessore ha osservato che «il tema della sicurezza in montagna è principalmente deputato a chi se ne occupa quotidianamente: maestri di sci, guide alpine ed escursionistiche. Credo che la formazione e la comunicazione su questo tema spetti principalmente ai soggetti e agli enti citati, alla stampa specializzata, e, in Valle, anche ad alcuni organismi sostenuti direttamente dalla Regione, che hanno nei loro Statuti proprio l’educazione alla pratica sicura della montagna. L’Amministrazione pubblica e le sue articolazioni, oltre a finanziare iniziative e associazioni che si occupano per mestiere di montagna, organizzano i soccorsi, manutengono i sentieri, le piste di sci, si occupano delle mille attività pubbliche che garantiscono una copertura adeguata del territorio perché la sicurezza è “materia”, diciamo così, trasversale, che intercetta moltissime strutture dell’Amministrazione regionale, ma anche gli enti locali. Per quanto riguarda la nostra comunicazione istituzionale, le segnalo che la Regione ha un’intera sezione sul sito della Protezione civile intitolata proprio “Sicurezza in montagna” in cui è scaricabile parecchio materiale (pieghevoli e altre pubblicazioni) che forniscono molte informazioni in merito. Per quanto riguarda in particolare il Dipartimento del turismo, preciso ad ogni buon conto che la scelta dei media sui quali veicoliamo la nostra promozione del territorio tiene in considerazione anche la sensibilità delle varie redazioni sul tema della sicurezza

Nella replica, il Consigliere Brunod si è detto perplesso su alcuni passaggi dell'intervento: «Mi chiedo chi possa avere le qualità e le capacità per individuare "le condizioni di rischio" richiamate dalla nuova legge: sicuramente i professionisti del settore ma certo non tutti gli utenti della montagna. Per questo crediamo che sia molto importante puntare sulla formazione: non basta avere l'attrezzatura nello zaino ma bisogna imparare ad utilizzarla. È l'Assessorato competente che deve dare lo stimolo a tutti gli enti coinvolti nella sicurezza in montagna e fare da cabina di regia per arrivare a ottenere risultati soddisfacenti in modo da ridurre i rischi e, di conseguenza, anche gli interventi di soccorso in montagna.»

 

SC

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Comunicato n° 51 del 26 gennaio 2022
Interpellanza sul contenimento dei costi dell'energia

 

Le iniziative per il contenimento dei costi dell'energia a favore delle imprese e delle famiglie valdostane sono state al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022.

In particolare, il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto se siano state condotte attività per capire l'effettivo impatto che il "caro energia" avrà su imprese famiglie e se vi siano state delle interlocuzioni con il Governo nazionale e con i parlamentari valdostani sulle iniziative da promuovere per far fronte a questi aumenti. «Il rincaro dei costi - ha detto - è principalmente causato dalle dinamiche dei prezzi all'ingrosso di due fattori fondamentali: il costo dell'energia elettrica (passato da un valore medio giornaliero di 113 euro/MWh di luglio a 281 euro/MWh di dicembre) e quello per lo scambio di gas naturale in Europa, i cui prezzi spot sono più che triplicati. Visto anche l'appello lanciato dalle associazioni di categoria, colpite pesantemente da questi rincari, ci chiediamo se alla luce attuale, nonché delle proiezioni future, il Governo regionale intenda promuovere misure economiche a favore di imprese e famiglie.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, premettendo che «un tema di questa portata ha bisogno di un confronto e di un approfondimento anche nelle Commissioni consiliari perché si tratta di una situazione che sarà necessario e doveroso affrontare in termini politici», ha sostenuto: «Stiamo guardando con grande attenzione all'impatto che questi rincari avranno sulle bollette: si parla di una variazione annuale del 68%, che inciderà pesantemente su imprese e famiglie. Per le bollette del gas su base annuale l’aumento è del 64%. Abbiamo delle iniziative in corso, ma che non hanno ancora un punto fermo a causa della continua variabilità della situazione: bisognerà aspettare il prossimo decreto per capire quale sarà l'entità dell'intervento nazionale. Il sistema delle imprese sta sostenendo che il primo scostamento di 8 miliardi di euro non è stato sufficiente se non per il primo trimestre e, secondo quanto appreso, il prossimo decreto sarà di molto inferiore.»

L'Assessore ha poi ricordato che «nel 2017, il Bon Chauffage era finanziato con 3,7 milioni di euro e ha dato risposta a 7.700 pratiche. È evidente che se vogliamo dare risposta a tutte le 61 mila famiglie valdostane che subiranno l’impatto del caro energia, le risorse da mettere in campo sono enormi. Per quanto riguarda le imprese stiamo studiando i dati a disposizione e facendo delle proiezioni: una delle indagini che si può prendere a riferimento è quella di Nonisma Energie che ha permesso a Confcommercio Fipe Valle d’Aosta di stimare l’aumento dei costi per negozi, bar, ristoranti e alberghi. Con la DEVAL abbiamo iniziato a costruire dei dati di stima che non tengono per ora in conto degli interventi in corso: sulle utenze domestiche il dato di aumento registra oltre 11 milioni di euro; per le imprese si parla di decine e decine di milioni di euro. Per il gas metano, l'aumento è del 41% e si stima un aumento per le utenze residenziali di più di 10 milioni di euro.»

«Abbiamo delle interlocuzioni con il Governo nazionale attraverso il lavoro delle commissioni con gli altri Assessori regionali - ha concluso Bertschy -, ma il lavoro più importante il Governo nazionale lo deve fare nel confronto con l'Unione europea e per riuscire a definire un quadro regolatorio che non condizioni in maniera così pesante le attività di impresa. Come Governo regionale  completeremo la fase di stima per portarla poi all’attenzione delle Commissioni consiliari e del tavolo politico che sta monitorando la legge 15/2021. Dobbiamo tenere presente che per le imprese c'è da superare l'ostacolo degli aiuti di Stato. In ogni caso, una volta stimato l’impatto, bisognerà ragionare su dove mettere l'asticella degli interventi perché se volessimo dare risposta a tutte le 60 mila famiglie ci vorrebbero almeno 25/30 milioni di euro. La priorità per noi è innanzitutto mettere in campo misure per sostenere le fragilità.»

Il Consigliere Aggravi ha quindi replicato: «Farei un distinguo tra le famiglie e le imprese. Sul lato imprese, considerate anche le problematiche legate agli aiuti di Stato, ciò che si può fare è condurre delle audizioni specifiche per capire qual è il vero impatto, speranzosi che a livello nazionale ed europeo si intervenga, e tenendo conto dello spauracchio dell'inflazione. Per quanto riguarda le famiglie, bisognerà capire - noi, in parte, con la proposta di riattivazione del Bon Chauffage in sede di discussione di bilancio lo avevamo suggerito - non soltanto la magnitudo delle risorse da mettere in campo, ma ragionare su dove intervenire per sostenere i soggetti che non riescono ad attutire l'aumento dei costi dell'energia e i costi distorsivi dell'inflazione. La pandemia ha portato ad un peggioramento delle condizioni di sacche di popolazione che rischiano di essere ulteriormente colpite, causando un problema di tipo sociale. Sarà quindi importante ascoltare le considerazioni e le risultanze degli studi che le associazioni di categoria stanno conducendo.»

 

SC

 

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Comunicato n° 52 del 26 gennaio 2022
Interpellanza sulle risorse assegnate dal PNRR

 

La questione delle risorse assegnate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza è stata nuovamente affrontata dall'Aula nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022 con un'interpellanza presentata dal gruppo Pour l'Autonomie. 

Il Consigliere Augusto Rollandin ha osservato che «dei 119,7 milioni di euro assegnati alla nostra Regione dal PNRR e dal Piano complementare, ben 22,06 sono destinati al miglioramento della rete ferroviaria Aosta/Chivasso/Ivrea e 83,6 milioni per l'elettrificazione della tratta Aosta/Ivrea, rimangono 14,04 milioni, cifra esigua, da utilizzare per altre iniziative già all'attenzione della Regione e di vari Comuni. Vorremmo quindi sapere quante risorse saranno gestite e spese dalla Regione e quante da RFI e se il Governo ritiene rispondano al fabbisogno dei valdostani. Avete l'intenzione di manifestare nelle sedi opportune l'inadeguatezza delle risorse attribuiteci?»

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, ha evidenziato che «il Governo regionale ha già espresso più volte e continuerà a manifestare l'insoddisfazione per il PNRR, concepito in un'ottica fortemente centralistica che non ha tenuto conto delle proposte e della progettualità delle Regioni. Il metodo "a bando", la tempistica e le modalità attuative del Piano sono cervellotici e di difficile applicazione per l'Amministrazione regionale e anche per gli enti locali. La Giunta ha approvato a ottobre delle proposte progettuali ed è poi stata chiamata a individuare delle priorità all'interno di queste ma, al momento, non abbiamo ricevuto risposte in merito, nonostante l'urgenza della situazione.»

«I 119,7 milioni citati nell'interpellanza - ha proseguito Caveri - riguardano il settore dei trasporti e di alcuni lavori pubblici ma non si tratta della cifra complessiva. Sono risorse importanti per l'elettrificazione della tratta Aosta/Ivrea che però non possono essere ascritte alla Regione poiché i fondi saranno gestiti da RFI. Continueremo comunque il dialogo con Rete Ferroviaria Italiana per mantenerci informati sull'andamento degli interventi affinché le opere vengano concluse entro il 31 dicembre 2026, data non derogabile, al termine della quale bisogna aver concluso le opere, pena la restituzione dei fondi ricevuti. Tra poche settimane avremo un quadro più esaustivo sui finanziamenti che dovremo ricevere anche a valere sulle altre "missioni" del PNRR che saranno superiori alla cifra indicata nell'interpellanza. La logica che dobbiamo dare è quella di una guardiania di ogni Assessorato sui bandi che escono per evitare di perdere risorse. Resta comunque l'insoddisfazione del rischio enorme di trovarci in difficoltà per i tempi tecnici con i quali bisogna presentare le richieste sulla base dei bandi nazionali.»

Il Consigliere Rollandin ha replicato: «I punti illustrati hanno evidenziato l'urgenza di risolvere le questioni che abbiamo sollevato. La situazione è drammatica. Bisogna delineare nel più breve tempo possibile quali sono le risorse e se sono sufficienti per soddisfare il fabbisogno della nostra Regione, confrontandoci in tavoli ad hoc su questi temi che sono trasversali e riguardano l'organizzazione di tutto il sistema regione. È molto importante che venga evidenziata l'esiguità dei fondi, del tutto insufficienti per risolvere le nostre problematiche

 

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Comunicato n° 53 del 26 gennaio 2022
Interpellanze sulla realizzazione di una centrale idroelettrica a Valgrisenche

 

Il progetto di una centrale idroelettrica a Valgrisenche è stato al centro di due interpellanze -  una del gruppo Progetto Civico Progressista e l'altra del gruppo Lega Vallée d'Aoste - illustrate nella seduta del Consiglio del 26 gennaio 2022.

Entrambe le iniziative richiamano una lettera di Legambiente Valle d'Aosta inviata alla Giunta e ai Consiglieri regionali oltre che al Sindaco e al Consiglio comunale di Valgrisenche a inizio gennaio, con cui l'associazione ha posto una serie di quesiti in merito alla realizzazione dell'opera: la Regione considera ancora realizzabile l'opera dal momento che sia la Valutazione di Impatto Ambientale sia l'Autorizzazione Unica sono scadute? Come si intende far rispettare le norme di tutela dei corpi idrici entrate in vigore nel 2017? L'opera è ancora valida dal punto di vista dell'interesse pubblico prevalente aggiornato ai tempi attuali? Sarà concesso il nulla-osta nel caso dovesse esserci un cambio di titolarità della concessione? Si vuole far pagare i canoni annuali al concessionario, considerata l'incertezza nella sua realizzabilità, le tempistiche per l'aggiornamento del progetto e la definizione della questione societaria?

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha osservato che «si tratta di un impianto della potenza media nominale annua di 3.351,47 Kw, che comporta un notevole impatto ambientale, sia per le grandi opere di sbancamento dovute alla costruzione della centrale che sorgerebbe sulle rive del lago Beauregard, sia per le condotte forzate che dovranno congiungere la parte iniziale dei due torrenti (Grand'Alpe e Vaudet) tramite galleria di grandi dimensioni per poi scendere fino al lago, sia per la sistemazione degli inerti estratti dalla galleria. Il tutto sul fragile territorio a monte del lago, con potenziali rischi idrogeologici non indifferenti e con un impatto paesaggistico pesantissimo. Ricordo poi che la società titolare della concessione, Le Chatelet, di proprietà per l'80% del Comune di Valgrisenche e per il 20% di una società privata, è oggi in difficoltà sia per i costi di realizzazione del progetto, sia per le posizioni di contrasto emerse tra la popolazione locale. Il progetto dell'opera è stato valutato nel 2010 ai sensi della legge di VIA del 1999 e quindi non si è tenuto conto della successiva legge regionale del 2009. I decreti statali del 2017 e l'attuale normativa europea non consentirebbero la realizzazione dell'opera. Chiediamo quindi se, alla luce delle nuove norme e tenuto conto che l'autorizzazione unica è scaduta, ci sia l'intenzione di rinviare il progetto alla VIA. Inoltre se la Regione intenda far rispettare le norme di tutela dei corpi idrici entrate in vigore nel 2017»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha aggiunto: «Si tratta di un tema importante oltre che delicato, con risvolti giuridici ed economici sui quali è necessario fare chiarezza. La decisione è in capo all'Amministrazione comunale, ma la Regione, che ha competenza primaria sull'uso delle acque, ha delle responsabilità sulla realizzazione di questo progetto, che comporta un impatto ambientale ed economico per la comunità di Valgrisenche.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha specificato che «i riferimenti alla presunta decadenza del provvedimento di VIA non sono corretti e portano a conclusioni erronee distanti dalla realtà dei fatti: per espressa indicazione dell’Autorità di bacino, non è prevista l’applicazione delle disposizioni della Direttiva del 2017 a concessioni già rilasciate al momento della sua entrata in vigore, come nel caso dell’impianto idroelettrico di Valgrisenche. Non è poi corretto affermare che nessuna opera sia stata ancora realizzata: i lavori di costruzione dell’impianto sono stati, infatti, avviati a maggio 2017 ed è stato ultimato un tratto di linea elettrica di connessione alla rete di trasmissione dell’energia. La Struttura valutazioni, autorizzazioni ambientali e qualità dell’aria in capo all'Assessorato dell'ambiente non ha evidenziato dubbi in merito alla validità di tale inizio lavori e sul fatto che l’inizio lavori di cui alla predetta comunicazione costituisce il presupposto giuridico affinché la VIA già rilasciata non debba essere reiterata. Evidenzio, peraltro, che tale posizione è stata ribadita dalla Struttura nel periodo in cui la Consigliera Minelli presiedeva l’Assessorato.  Anche l'Autorizzazione Unica risulta ben lungi dall’essere decaduta, producendo i suoi effetti per un arco temporale di oltre due anni dalla data odierna: dal 31 gennaio 2020, i titoli abilitativi edilizi in essere sono stati prorogati quale misura per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Non sussistono pertanto, ad oggi, valide ragioni giuridiche per riproporre la VIA.»

«La Regione - ha proseguito l'Assessore - intende senz’altro far rispettare le norme di tutela dei corpi idrici e fra queste anche le disposizioni dettate dalla Direttiva derivazioni, così come la Regione concederà il nulla-osta ad un eventuale subentro nella titolarità della concessione qualora sussistano in capo al concessionario subentrante i requisiti giuridici per poter contrarre con la pubblica amministrazione, non potendo rigettare l'istanza per altre motivazioni di carattere prettamente discrezionale. L'Amministrazione regionale è tenuta a richiedere il pagamento dei canoni relativi alle derivazioni idroelettriche: la decorrenza è stabilita per legge e il mancato introito dei canoni esporrebbe i funzionari regionali a profili di responsabilità amministrativo-contabile, censurabili dalla Corte dei conti. Dal 6 giugno 2021 al 31 dicembre 2021, la società Chatelet Srl deve corrispondere 75 mila 440 euro a titolo di canone alla Regione; 3.714 euro a titolo di sovracanone enti rivieraschi alla Regione e 11 mila 144 al Comune di Valgrisenche; 59 mila 454 euro a titolo di sovracanone al BIM della Valle d'Aosta. Tali importi sono stati comunicati alla Società nel mese di settembre del 2021 e accertati a bilancio della Regione a gennaio 2022.»

La Consigliera Minelli ha replicato: «Si decide di non rinviare il progetto al VIA e di andare avanti nonostante siano cambiate negli anni tutta una serie di cose, a partire dalle disposizioni: non ha senso applicare la vecchia normativa se non per un lasso di tempo che sia ragionevole. Una riflessione deve quindi essere fatta anche a livello politico, al di là delle interpretazioni tecniche. È tempo di affrontare una situazione che è diventata insostenibile: le Strutture seguono ciò che è stato previsto, ma bisogna pensare alle varie questioni, anche a quella dei canoni. Il Comune di Valgrisenche si trova in una situazione di estrema difficoltà e non credo che un potenziale acquirente possa manifestare interesse di fronte a questa situazione di così grande incertezza.»

Il Consigliere Spelgatti si è detta soddisfatta «perché si tratta di una risposta tecnica ai quesiti posti da Legambiente. È una situazione talmente complessa, con mille sfaccettature, che bisogna avere un punto di partenza, sapendo non soltanto quello che sostiene Legambiente, ma avendo anche una risposta ufficiale della Regione.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani alle ore 9.00.

 

SC

 

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Comunicato n° 54 del 27 gennaio 2022
Il Consiglio commemora il Giorno della Memoria

 

A inizio della seconda giornata di lavori, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha commemorato il Giorno della Memoria, che ricorre oggi, giovedì 27 gennaio, in ricordo della data in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. Il Giorno della Memoria è stato istituito con legge nel 2000, "al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".

«Una giornata simbolo per onorare la memoria dei deportati nei campi nazisti: in maggioranza ebrei ma anche rom, sinti, omosessuali, militari, disabili e tutti coloro che si sono opposti al progetto di sterminio - ha detto il Presidente dell'Assemblea valdostana, Alberto Bertin -. Il ricordo dell'Olocausto, delle leggi razziali italiane non deve però essere una commemorazione fine a sé stessa. La memoria deve generare consapevolezza: è quindi importante continuare a studiare e confrontarsi per capire gli eventi storici che hanno portato a questi tragici eventi di orrore e lucida follia. La conoscenza e la parola sono il ponte tra un passato di infamia e un futuro di pace e giustizia per l'intera umanità, perché la memoria storica della Shoah è memoria di tutti i genocidi.»

Il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD) ha sottolineato: «Ricordare è decisivo per non ripetere, per impedire che di nuovo oggi l'indifferenza permetta a razzismo, xenofobia, antisemitismo di sopraffare l'umanità. Ricordare non è un'opera di un solo giorno ma un impegno da portare avanti in ogni momento. Oggi come ieri c'è chi nega o sminuisce la Shoah, c'è chi dimentica che l'antisemitismo fu con la xenofobia e l'anticomunismo il cuore della folle ideologia nazifascista. In nome di un revisionismo miserabile, oggi, si cerca di rivalutare anche pubblicamente quello che è stato e rimane un male assoluto. È necessario rialzare la voce contro vecchi e nuovi fascismi. Abbiamo il dovere della memoria e il compito morale di trasmetterlo alle giovani generazioni. A noi il dovere di non tornare indietro.»

Le Chef de groupe de AV-VdAU, Albert Chatrian, a dit «qu'il ne faut jamais oublier ce moment dramatique de notre passé, en tant que Valdôtains, Italiens et Européens, afin que des événements similaires ne puissent plus jamais se reproduire. Nous devons faire en sorte que le temps n'efface pas la mémoire et s'engager pour que personne ne nie ce qui s'est passé, en faisant en sorte que les jeunes prennent conscience d'une réalité si importante pour qu'ils puissent contribuer, dans le futur, à bâtir une société de respect et de tolérance. Nous devons condamner sans réserve l'intolérance, la haine et l'agression motivée par des différences religieuses et ethniques envers les personnes et les communautés.»

Il Consigliere Mauro Baccega (GM) ha evidenziato che: «Sono troppe le manifestazioni di antisemitismo che stanno avvenendo anche oggi un po' ovunque. In questa giornata ricordiamo tutte le vittime dell'Olocausto, delle leggi razziali ma va ricordato anche chi ha messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati e combattere gli oppressori. Parlo degli oppressori di ogni colore politico e orientamento, ricordando anche i deceduti dell'Olocausto sovietico dove milioni di persone sono state annientate nei gulag, compresi i soldati italiani. Bisogna continuare a comunicare, far conoscere che i regimi totalitari nazismo, fascismo e stalinismo non possono più avere spazio perché, come disse Primo Levi: è successo e può succedere di nuovo.»

Il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, richiamando Primo Levi, ha detto: «Questi fatti non si possono comprendere, perché comprendere significa giustificare; comprendere non è possibile, ma conoscere è necessario. Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare e di guardare il dolore ancora vivo nelle persone che hanno vissuto i campi di concentramento. Il compito più arduo comincia ora: le nuove generazioni non potranno vivere tutto questo e devono capire che tutto questo è successo realmente. Questa giornata deve ricordare che con l'odio non si può costruire nulla di buono: conoscere è l'unico vero antidoto per far fronte all'odio e la base dell'insegnamento di quel periodo è il rispetto della libertà e delle opinioni altrui. Questo dobbiamo ricordare, non solo oggi.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) è intervenuta precisando che «l'esercizio della memoria deve essere fatto con nuovi approcci, guardando a quei fatti non solo attraverso i protagonisti, ormai pochissimi, ma anche attraverso i luoghi compresi quelli delle nostre città e dei nostri paesi. Ad Aosta, le caserme Chiarle e Mautino, la Torre dei Balivi erano le prime tappe del terribile viaggio di chi è finito nei campi. A Issime, c'è la casa della Riva, ultima dimora dei fratellini Raimondo e Ruggero Jona, deportati sullo stesso treno che consegnò ad Auschwitz Primo Levi, e uccisi al loro arrivo con la mamma Ilka. Questa giornata ci porta però anche a guardare all'oggi. Bisogna vigilare e opporsi alle nuove discriminazioni - etniche, religiose, di orientamento sessuale e politico - con la memoria di quello che è stato, senza girarsi dall'altra parte. Le discriminazioni nei confronti di tante diversità sono all'ordine del giorno e possono costituire l'inizio di un percorso che non possiamo permettere e in questo senso la scuola, come formatrice di cittadini, assume un ruolo fondamentale.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha aggiunto: «Oggi ricordiamo gli oltre 17 milioni di vittime dell'Olocausto e tra i tanti vogliamo dedicare questo momento a Ida Desandré deportata nel campo di Ravensbruck, i fratelli Ruggero e Raimondo Jona di soli 11 e 5 anni uccisi insieme alla madre all'arrivo nel campo di sterminio, il Commissario Camillo Renzi arrestato dalla Guardia nazionale repubblicana per la sua attività antinazista e antifascista che mori nel lager di Dachau. A quest'ultimo, ieri, è stata dedicata la prima posa di una pietra d'inciampo nella nostra regione. Un gesto di alto valore simbolico che ricorda a tutti noi l'impegno delle forze dell'ordine che si opposero agli orrori del nazifascismo anche a costo della vita. È giusto qui ricordare i poliziotti, i carabinieri della Banda Vertosan e i tanti alpini, comandanti di bande partigiane. Ma non basta ricordare. Il Maestro ebreo Rav Laras svela il comandamento della memoria attraverso una formula: "ricordare per ricostruire". Oggi, i continui rigurgiti di antisemistismo e le correnti di negazionismo hanno preso il posto del revisionismo, un'ideologia nefasta che non è più appannaggio solo di gruppi estremisti. Il negazionismo non è una strategia retorica ma è un fenomeno politico dell'attualità e deve essere studiato e fronteggiato. Il Giorno della Memoria ci chiede di agire perché il disumano non si estenda ancora di più.»

«Ha senso parlare di fronte agli orrori? - ha chiesto il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) - Il silenzio a volte è meglio di mille parole per non cadere nella pura retorica, ma è altrettanto vero che bisogna sempre lottare e combattere. Lottare ogni giorno agendo sulla cultura: se vogliamo evitare qualsiasi forma di totalitarismo dobbiamo passare attraverso la formazione delle coscienze, attraverso la scuola, dando le chiavi di lettura del mondo, fornendo i giusti strumenti per capire la storia. Come amministratori abbiamo il dovere di interrogarci per dare le giuste risposte: se vogliamo evitare che all'interno della società nascano il razzismo e l'intolleranza, dobbiamo però disegnare una società equa e dare gli strumenti per creare una vera integrazione.»

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) ha aggiunto: «Non sono né il ritualismo formale, né la strumentalizzazione ideologica che servono in questi momenti: solo la costruzione della consapevolezza di una coscienza sociale ha dignità per celebrare una giornata che ricorda lo sterminio di 6 milioni di persone. La coscienza sociale serve per riconoscere il male che opera, in varie forme e in diverse manifestazioni, nella storia come un virus, per poi combatterlo. Se veramente vogliamo celebrare con dignità la giornata della memoria, dobbiamo essere in grado di costruire quei meccanismi che permettano la formazione di "anticorpi" nei confronti di quello che la nostra cultura cristiana chiama il mysterium iniquitatis.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, si è interrogato sul significato di questa Giornata: «Oggi ricordiamo l'ingresso dell'Armata russa ad Auschwitz ma ci sono tante altre giornate significative che hanno segnato momenti tragici. Al di là della circostanza, è importante analizzare il percorso che ha portato a scelte così sciagurate che hanno giustificato le azioni più terribili. La non umanità, la disumanizzazione del popolo ebreo ne ha giustificato la sopraffazione. Questo approccio ricorre ancora oggi e ritengo molto interessante la proposta di introdurre il reato di negazionismo. La Giornata della Memoria deve aiutare anche la politica a riflettere a cercare la tolleranza non solo a parole ma anche con fatti e comportamenti concreti. Evitiamo che in un momento così difficile ci sia la tentazione di scadere, abbassiamo i toni e cerchiamo di esser tutti più tolleranti.»

L'Assessore Carlo Marzi (SA) ha osservato: «Il 27 gennaio 1945 è una giornata simbolo, un momento di ricordo collettivo: almeno una volta all'anno è importante ricordare il male, perché il male è profondamente umano, così come diventa profondamente razionale per perpetrarsi. Il male ha strutturato secondo passaggi logici e razionali lo sterminio ebraico e delle diversità: partendo dal Progetto AktionT4 volto a eliminare le persone con disabilità, secondo un principio di "vita non utile", fino ad Auschwitz-Birkenau. Dalla fine della guerra, c'è stato un continuo interrogarsi su come narrare "il male": dai video storici dei campi, fino ai libri, ai film, ai documentari, per arrivare alle preziosissime testimonianze dei sopravvissuti. Queste sono occasioni vitali per trovare un confronto tra male e bene, cattivi e buoni, facendo sempre attenzione che sia il male che il bene sono profondamente umani e gli essere umani dimenticano, ripetono, sbagliano. Il fatto di mantenere vivo questo scontro è il vero motivo della celebrazione di giornate come queste.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, a nome del Governo regionale, si è associato a quanto detto in Aula, ricordando le iniziative organizzate con gli studenti nella Sala Maria Ida Viglino: «Ci sono due parole che definiscono questa giornata: la prima è Olocausto - che significa bruciato interamente -, un termine non molto amato dalla comunità ebraica, che richiama però nettamente le camere a gas dei campi di sterminio; l'altro termine è Shoah, che significa distruzione totale e che è preferito dalla comunità ebraica perché ricorda lo sterminio messo in campo dal nazismo, assecondato dal fascismo. Le coscienze possono essere nuovamente sedotte e oscurate, anche le nostre: in queste parole di Primo Levi c'è tutta l'importanza di ricordare. Così come è importante parlare ai giovani, portarli ad Auschwitz, perché è lì che si trova la drammaticità: il ricordo va mantenuto saldo, anche in Valle d'Aosta che è Medaglia d'oro della Resistenza.»

 

SC-LT

 

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Comunicato n° 55 del 27 gennaio 2022
Interpellanza sulla riduzione del consumo di suolo

 

Nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Governo sugli obiettivi di riduzione del consumo di suolo.

Il Consigliere Luca Distort, partendo dagli obiettivi posti dall'Unione Europea per l'azzeramento del consumo di suolo entro il 2050, oltre che dall'impegno contenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per l'approvazione di una legge conforme a tali obiettivi, ha esposto: «Il consumo di suolo è prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici, fabbricati e insediamenti, all'espansione delle città, all'infrastrutturazione del territorio. Rispetto al semplice concetto di consumo occorre, però, basarsi sull'uso del suolo, che rappresenta il principale riferimento della pianificazione e lo strumento fondamentale per azzerarne il consumo, poiché rappresenta un riflesso delle interazioni tra uomo e suolo e descrive come venga impiegato nelle varie attività antropiche. Ci chiediamo quindi se esista, a livello regionale o in coordinamento con gli enti locali, un'attività di monitoraggio per sapere come si è sviluppata l'evoluzione di superficie artificiale nel corso dell'ultimo decennio, in grado di fornire i dati di occupazione del suolo con ripartizione percentuale tra le diverse destinazioni d'uso (residenziale, commerciale, artigianale, industriale, turistico ricettivo). Vorremmo anche conoscere gli intendimenti del Governo per la comprensione delle corrette dinamiche da attuare in una pianificazione su scala regionale degli obiettivi europei. Questi quesiti diventano tanto più importanti in un periodo come quello attuale caratterizzato dalla crisi generale prodotta dalla pandemia e ci chiedono di essere all'altezza delle sfide che ci attendono

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, sottolineando che la Valle d'Aosta è la regione italiana con il minor consumo di suolo in termini assoluti, ha riferito che «dai dati del Rapporto ISPRA 2021 risulta la superficie di suolo consumata da usi antropici al 2020 è del 2,1%. La Regione, in collaborazione con ISPRA, ha prodotto uno specifico capitolo sul consumo di suolo contenuto nel Rapporto nazionale 2020 che comprende la Carta regionale e alcune elaborazioni sperimentali; sta per formalizzare la costituzione dell'Osservatorio regionale sul consumo del suolo e ha in previsione di aderire alla Carta nazionale dei principi sull'uso sostenibile del suolo.»

«Il Governo regionale è fortemente impegnato a mantenere il primato della Valle d'Aosta come regione con il minor consumo di suolo - ha proseguito Marzi -. In quest'ottica, stiamo lavorando sia sulla pianificazione regionale di settore o locale, sia sulla definizione delle strategie di intervento. E' in corso l'aggiornamento del Piano territoriale paesistico, che già affronta il contenimento del consumo di suolo, e della legge 11/1998, documenti che saranno integrati con adeguamenti urgenti in linea con l'evoluzione socio-economica e i cambiamenti climatici in atto. Inoltre, è in fase di collaudo la nuova Carta della copertura del suolo e stiamo procedendo con il coinvolgimento di enti locali, associazioni di imprese e cittadini, all'elaborazione della Strategia per lo sviluppo sostenibile che recepisce l'Agenda ONU 2030 con gli obiettivi che interessano la tutela del suolo. L'Amministrazione dispone inoltre di una ricchissima base informativa sui dati territoriali reperibile sul geoportale SCT che è continuamente aggiornato oltre a un'ampia documentazione che comprende, tra gli altri, i piani regolatori comunali, la Carta regionale dei suoli, la Carta geologica regionale, la Carta della natura prodotta da ARPA in collaborazione con ISPRA e una serie di banche dati settoriali come quelle relative ai pascoli, ai boschi, alle infrastrutture e ai dissesti idrogeologici

Il Consigliere Distort ha replicato: «Non è stato percepito l'obiettivo dei quesiti che abbiamo posto. La richiesta di informazioni presupponeva la conoscenza di dati e la loro valutazione: è sempre da una buona analisi che deve partire una qualunque visione. Se l'urbanistica non entra nel concreto delle attività di una comunità, attraverso meccanismi che ne consentano l'agire, rimane una codificazione astratta. In funzione del concetto che abbiamo di un singolo aspetto, come il consumo di suolo, discendono le ricadute sul tessuto economico, ma anche sociale e culturale del nostro territorio: ci si aspetta che il Governo regionale sia all'altezza di questa visione, sulla quale impostare le azioni future, con scelte consapevoli e importanti per la comunità.»

 

LT

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Comunicato n° 56 del 27 gennaio 2022
Interpellanza sulla proroga dei termini per gli interventi edilizi a carattere temporaneo

 

Nella seduta del 26 gennaio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato all'attenzione del Consiglio la tematica della proroga dei termini per gli interventi edilizi a carattere temporaneo.

«Con l'assestamento di bilancio del 2020 - ha ricordato il Consigliere Erik Lavy -, la Regione ha individuato delle modalità semplificate, entro il termine del 30 aprile 2022, per il mantenimento della capacità ricettiva delle strutture alberghiere, extralberghiere, dei complessi ricettivi all'aperto, degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e degli agriturismi oltre che per interventi finalizzati al rispetto delle misure di sicurezza volte a fronteggiare l'emergenza da Covid-19 per le attività produttive di tipo artigianale, industriale e commerciale. Visto il perdurare della pandemia e delle conseguenti limitazioni per i vari locali, chiediamo se vi sia l'intenzione di intervenire, con una modifica alla legge regionale n. 8/2020, per prorogare questo termine.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha risposto che «la proroga dei termini è all’attenzione del sottoscritto e degli uffici ed è talmente condivisibile che la Regione ha deciso di costituirsi in giudizio contro la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale alcune parti dell'articolo 78 della legge 8/2020. L'udienza pubblica si è svolta il 1° dicembre scorso e si è in attesa, proprio in questi giorni, della sentenza: se la Corte dichiarerà legittima la norma, si potrà procedere con la modifica della data di scadenza per gli interventi volti a fronteggiare la pandemia, estendendola alla data di cessazione dello stato di emergenza, maggiorato di un congruo termine volto a consentire il completo svolgimento della stagione in atto. Se la Corte dichiarerà incostituzionali le disposizioni non sarà evidentemente possibile proporre delle modifiche al testo normativo: una volta venuti a conoscenza delle motivazioni della sentenza, sarà possibile valutare la possibilità di formulare una nuova norma coerente alle osservazioni della sentenza stessa.»

Il Consigliere Lavy, nella replica, si è detto «soddisfatto, con la speranza che la sentenza arrivi in fretta, considerato che non abbiamo molto tempo e che la pandemia è ancora in corso: l'elaborazione di una futura norma richiederà infatti tempistiche adeguate.»

 

SC

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Comunicato n° 57 del 27 gennaio 2022
Interpellanza sulla copertura Wi-Fi dei comprensori sciistici valdostani

 

La copertura Wi-Fi di tutti i comprensori sciistici della Valle d'Aosta è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta del 27 gennaio 2022.

Richiamando il servizio Wi-Fi gratuito «distribuito da tutti i comuni valdostani, senza registrazioni e senza limitazioni», il Consigliere Christian Ganis ha evidenziato che «il comprensorio di Pila già offre dei punti Wi-Fi gratuiti mentre la società Cervino Spa ha in progetto di realizzare una copertura di questo tipo per garantire un servizio di connessione ai turisti. Considerato che la Regione ha manifestato la volontà di investire sull'innovazione tecnologica al fine di rilanciare i settori chiave e, in particolare, quello del turismo, chiediamo se esista un progetto unico di copertura Wi-Fi per tutti i comprensori sciistici, anche al fine di ottimizzare i costi di gestione delle società di gestione e uniformare così tutte le stazioni di sci valdostane.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, nel segnalare che l'azione dell'Amministrazione regionale sta andando nel senso dell'interpellanza, ha riferito: «Stiamo trasformando le infrastrutture per garantire sempre di più quell'esigenza di essere sempre connessi e collegati per poter utilizzare i tanti servizi digitali. È necessario però tenere presente i limiti naturali della montagna, che non facilitano questo genere di investimenti. L’idea di un’offerta sempre più globale ben si sposa con la visione unica di gestione dei servizi rivolti a sciatori e utenti degli impianti. Tutto questo avrà sicure ricadute positive anche in termini di sicurezza e di ottimizzazione del servizio soprattutto nelle zone di partenza e alle casse, interessate da un'evoluzione del sistema di bigliettazione, ed è bene segnalare la positiva crescita della vendita online che supera oggi il 40% del fatturato. Ad oggi è complicato pensare ad un unico progetto di copertura di tutte le stazioni, pensiamo invece all'erogazione di un servizio simile per tutti i comprensori che consenta un'unione di tutte le banche dati da utilizzare anche per operazioni di commercializzazione, dando una visione globale dell'offerta sciistica valdostana.»

Il Consigliere Ganis ha quindi replicato: «Ci fa piacere che si stia lavorando nella direzione che abbiamo auspicato. Sappiamo che non si tratta di un progetto semplice ma creare una copertura unica di Wi-Fi non è impossibile. Si tratta di fare investimenti importanti che avrebbero però delle ricadute positive sugli utenti dei comprensori sciistici. Una copertura a 360 gradi consentirebbe di avere tutta la bellezza della nostra regione in un click. Essere sempre connessi è l'arma vincente

 

LT

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Comunicato n° 58 del 27 gennaio 2022
Interpellanza sulle politiche di edilizia residenziale pubblica

 

Nella seduta consiliare del 27 gennaio 2022, il Consigliere Mauro Baccega (gruppo Misto) ha interpellato il Governo sulle politiche di edilizia residenziale pubblica per il triennio 2022-2024.

In particolare, il Consigliere ha chiesto quali siano le aspettative della maggioranza su questa tematica e quale il referente politico della Giunta che si confronta con l'ARER per la stesura dei programmi. «Dall'audizione in Commissione con i vertici dell'ARER è emerso uno scenario raccapricciante, che è conseguenza degli indirizzi dati dalla maggioranza regionale - ha detto Mauro Baccega -. Vi sono problematiche importanti di gestione, a partire dal sito internet che non è aggiornato, sulle piccole manutenzioni che si fanno con grandi ritardi, sugli appalti che vanno deserti, sulle assegnazioni non conformi, sui piani operativi disattesi, sul tema delle morosità che è da definire al più presto. Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica è da gestire con maggiore attenzione e riflessione.»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Roberto Barmasse, premettendo che «le criticità derivano anche dal passato, ma è bene ricordare che questo Governo, dal momento del suo insediamento, è stato interamente occupato a gestire la pandemia», ha risposto: «Il referente politico della Giunta sono io in quanto Assessore alla sanità e ritengo che l'attuale Consiglio di amministrazione dell'ARER, audito in quinta Commissione, abbia dato delle risposte esaustive, pur non negando la presenza dei problemi. Importanti interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale, previsti dal Programma innovativo per la qualità dell'abitare (Pinqua) e dal Superbonus 110%, per un ammontare di circa 64 milioni di euro, sono la riqualificazione urbanistica, sociale ed economica del quartiere Cogne di Aosta, la riqualificazione energetica di 22 stabili sull'intero territorio regionale destinati a edilizia residenziale pubblica e alla manutenzione straordinaria di altri vari immobili. Si tratta di interventi molto onerosi per i quali sono anche previsti finanziamenti statali, mai visti in precedenza, che avranno ricadute positive per la comunità.»

«A queste attività - ha proseguito l'Assessore - si vanno poi a sommare i risultati attesi anche dalla trasformazione della natura giuridica di ARER da ente pubblico economico a ente pubblico non economico che consentirà il superamento di alcune discrasie in materia di gestione del personale. Ci si attende, infine, dall'Azienda la messa in atto di concrete azioni di miglioramento in merito a complessi temi quali il contenimento della morosità per consentire all'ARER di disporre di maggiori risorse a copertura delle spese da effettuare, e alla programmazione di attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle unità abitative destinate a edilizia residenziale pubblica.»

Il Consigliere Baccega ha replicato: «Capisco che dal passato derivino delle criticità: la gestione della pandemia è stata onerosa anche per l'ultimo Governo. Al di là della trasformazione giuridica dell'ARER, ci sono problemi di sostanza: esistono 569 nuclei nella graduatoria del bando di edilizia residenziale pubblica che non vedranno una casa neanche nei prossimi tre anni. Gli unici alloggi consegnati sono per lo più delle mobilità; sparisce dal piano operativo la questione dell'housing sociale, che è fondamentale. Ci sono problematiche forti, che denotano una immobilità operativa che non ha precedenti. Un braccio operativo come l'ARER dovrebbe avere una gestione più efficace, con proposte legislative in accordo con l'Assessorato: la maggioranza deve prendere atto una volta per tutte che il settore dell'edilizia residenziale pubblica, per la mole di lavoro, non può essere collegato all'Assessorato alla sanità. Il settore deve essere rivoltato come un calzino, perché c'è una scontentezza generale degli utenti. La questione sociale è allarmante: torneremo sull'argomento.»

 

SC

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Comunicato n° 59 del 27 gennaio 2022
Interpellanza sulla carenza di medici di continuità assistenziale

 

La carenza di medici di continuità assistenziale è stata riportata all'attenzione del Consiglio nella seduta del 27 gennaio 2022 con un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

«I medici di continuità assistenziale - ha specificato la Capogruppo Erika Guichardaz - rappresentano un prezioso strumento per dare risposte al territorio - in particolare in una regione montagna e turistica -, per supportare le emergenze e per dare un apporto nella gestione della pandemia. Come Tavolo Sanità di PCP abbiamo analizzato i dati da gennaio a settembre 2021 e evidenziato che a settembre si è raggiunto un picco del 45% di turni scoperti, su 15.000 accessi all'anno solo 770 sono inviati in ospedale quindi un ottimo filtro del territorio rispetto all'ospedale. Altro dato molto significativo e degno di analisi è la percentuale rispetto al totale delle prestazioni: 30% sono visite ambulatoriali, 13% solo prescrizioni, 13% visite domiciliari e solo il 5% invio in ospedale e 28% consulenza telefonica. In Valle d'Aosta, tuttavia, c'è una grave carenza di queste figure e i numeri record di chiamate al 118 per ogni tipo di informazione - così come riportato a inizio anno da La Stampa - ne sono un'ulteriore conferma. Visto l'accordo sottoscritto con i medici di medicina generale per estendere la possibilità di svolgere turni come medici di continuità assistenziale, chiediamo quanti di questi abbiano dato la loro disponibilità e se è stata valutata la possibilità di attivare la reperibilità domiciliare. Chiediamo anche come si intenda rispondere a questa grave carenza oltre che quali e quanti corsi di formazione e aggiornamento in tema di emergenza-urgenza siano stati organizzati negli ultimi cinque anni e con quale partecipazione

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto: «Pur nella consapevolezza che la grave carenza di medici di continuità assistenziale non può trovare soluzione con azioni ad effetto immediato, a ottobre scorso è stato sottoscritto lo specifico accordo integrativo regionale per garantire la continuità assistenziale: si tratta di misure, per lo più remunerative, che hanno l'obiettivo di rendere maggiormente flessibile la gestione organizzativa del contributo dei medici convenzionati. I medici di assistenza primaria che hanno dato la propria disponibilità sono ad oggi tre. Non è stato invece possibile attivare la reperibilità domiciliare in quanto i medici già operanti hanno un carico troppo elevato e non riescono ad aggiungere ulteriori servizi a quelli in cui sono già impegnati. A integrazione di queste misure, sono da considerare le disposizioni di attrattività approvate con la legge di stabilità regionale 2022-2024, che hanno anche previsto nuove risorse da destinare alla stipula di accordi integrativi regionali per il riconoscimento di incentivi per la riorganizzazione e il potenziamento dell'assistenza territoriale in Valle. L'Assessorato è già al lavoro per renderle concrete e a breve si terranno i primi confronti con i referenti dei Comitati regionali della medicina convenzionata

In merito ai corsi di formazione in tema di emergenza-urgenza, l'Assessore ha specificato che «i medici di continuità assistenziale, così come le altre figure della medicina convenzionata, svolgono in via autonoma la formazione annuale e non vi è la possibilità di imporre la frequenza a corsi tematici. Preciso tuttavia che tra i vari corsi organizzati dall'USL vi sono anche quelli in materia di emergenza-urgenza, ai quali possono accedere anche i medici convenzionati. Condivido la necessità che tali figure sanitarie, sia per una questione di ordine professionale, sia per una questione deontologica, partecipino a momenti di formazione in materia di assistenza in emergenza-urgenza: sarà mio impegno invitare l'Azienda USL affinché organizzi dei corsi tematici rivolti in particolare ai medici di continuità assistenziale, pur non potendo obbligare tali medici a prendervi parte.»

La Consigliera Guichardaz ha sostenuto che «la carenza di medici per il servizio di continuità assistenziale non va affrontata solo con gli incentivi economici, ma riguarda la valorizzazione e la sicurezza del ruolo e la costruzione di sinergie con la rete delle cure primarie e con i servizi sanitari di emergenza. Per avere cura degli utenti bisogna avere cura anche degli operatori che li devono assistere. La disponibilità di strumenti diagnostici e l'addestramento al loro utilizzo, la gestione condivisa dei dati sanitari, l'uso della telemedicina sono alcune proposte. Speriamo che le sfide future su come incentivare la continuità assistenziale non finiscano nel cassetto come successo per le USCA e i Covid Hotel per poi prenderle in considerazione quando non avrebbero lo stesso effetto. Siamo in una fase di pianificazione della sanità e questo è il momento migliore per confrontare le nostre idee.»

 

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Comunicato n° 60 del 27 gennaio 2022
Interpellanza sul "bando affitti" 2021 e integrativo 2018

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta del 27 gennaio 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha riportato in Consiglio la tematica del bando di sostegno alla locazione, meglio conosciuto come "bando affitti".

Il Capogruppo Andrea Manfrin, richiamando «la tardiva pubblicazione del bando 2021», ha evidenziato: «il mancato inserimento dell'automatismo di pagamento del contributo affitti con semplice aggiornamento dei requisiti, introdotto nel 2020 per l'annualità 2021, con ulteriore aggravio di burocrazia e rischi connessi. Ci chiediamo quali siano le motivazioni di questa scelta. Inoltre, abbiamo visto che è stato pubblicato il bando integrativo di sostegno alla locazione per il 2018, cui hanno potuto accedere solo i soggetti che non avessero beneficiato del bando di concorso 2018: quanti soggetti hanno aderito? E perché, visto che è stato pubblicato nel mese di dicembre 2021, non è stato esteso agli eventuali beneficiari del 2021 che non avevano usufruito della misura nel 2020?»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Roberto Barmasse, ha spiegato che «la pubblicazione urgente del bando integrativo per l'anno 2018 si è resa necessaria in quanto, a seguito del ricorso presentato dall'ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) sul sostegno alla locazione per l'anno 2018, il Tribunale ordinario di Torino ha ordinato alla Regione di procedere all'integrazione del bando in questione, prescrivendo la modifica di alcune clausole. I soggetti che hanno aderito a questo bando integrativo sono cento e le relative pratiche sono in fase istruttoria

«I requisiti di accesso fissati nel bando per l'anno 2021, per i soggetti che non avevano presentato domanda nell'anno 2020, sono stati stilati anche sulla base delle prescrizioni dell'ordinanza del Tribunale di Torino, al fine di evitare di incorrere in un'ulteriore azione legale nei confronti dell'Amministrazione regionale - ha proseguito Barmasse -: la modalità di erogazione del sostegno alla locazione in forma anticipata è stato concluso il 31 dicembre 2021, senza prevedere il pagamento automatico delle pratiche già presentate con la sola autocertificazione della permanenza dei requisiti, in quanto dopo più di un anno di gestione del bando con questa modalità, l'ufficio ha rilevato numerose criticità da riferirsi, principalmente, al mancato aggiornamento delle proprie pratiche da parte degli utenti. Questa circostanza ha determinato un considerevole impatto amministrativo per il recupero delle somme già erogate e non dovute per il mancato aggiornamento delle informazioni relative alle modifiche contrattuali o per il venir meno dei requisiti, con l'ulteriore difficoltà connessa al recupero delle somme dai locatori che non sono i beneficiari finali del contributo. Per queste criticità si è reso necessario ritornare a una gestione del bando ante 2020, più facilmente fruibile dall'utenza che prevede come unico onere quello di presentare la domanda una volta all'anno senza la necessità di provvedere ad aggiornare continuamente la pratica. Inoltre, nel corso del 2022 si cercherà di avviare la procedura di presentazione della domanda on line.»

Il Consigliere Manfrin ha replicato: «Avete tenuto in ostaggio le altre famiglie per consentire a cento persone di fare domanda sul bando 2018. Le ragioni del Tribunale di Torino potevano essere superate subito ricorrendo contro la sentenza, visto che numerose Regioni prevedono il limite di residenza. Le date di apertura del prossimo bando sono ancora incerte, spero che non si trascinino fino al mese di luglio. Certamente tutte le persone interessate dal bando affitti non potranno definirsi soddisfatte da questa situazione.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

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Comunicato n° 61 del 27 gennaio 2022
Approvata una mozione sulla cefalea primaria cronica

 

In chiusura dei propri lavori, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione sulla cefalea primaria, presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il testo impegna il Presidente della Regione a interloquire con i parlamentari valdostani e con la Conferenza Stato-Regioni per l'emanazione dei decreti attuativi della legge n. 81/2020 in materia di riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale.

«In Italia - ha detto il Capogruppo Andrea Manfrin - almeno 8 milioni di persone soffrono di cefalea cronica, in prevalenza donne: chi ne soffre ha una vita molto complicata, spesso non viene creduto e deve ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo, con un costo annuo calcolato in 2.600 euro a paziente, con gravi difficoltà personali e professionali. La legge nazionale approvata a luglio 2020 prevedeva dei decreti attuativi da emanare entro 180 giorni dalla sua pubblicazione e senza i quali la norma non è di nessuna utilità per i pazienti affetti da questa patologia. Ecco perché è importante sensibilizzare il Ministro della salute affinché individui i criteri e le modalità con cui le Regioni attueranno i progetti di sperimentazione dei metodi di presa in carico di queste persone.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha ritenuto condivisibile la mozione, ricordando che «la cefalea colpisce in Valle d'Aosta il 12% della popolazione, con 15mila assistiti. L'USL VdA è molto attenta a questa patologia, con un centro cefalee regionale che svolge circa 400 visite all'anno cui vanno sommate le urgenze. Il servizio sanitario regionale riconosce un'invalidità a seconda della frequenza della malattia. Il centro ha partecipato alla sperimentazione di anticorpi monoclonali specifici ed è fra i primi centri in Italia per la somministrazione del farmaco in base alla popolazione residente. L'USL ha manifestato piena disponibilità a supportare il Presidente della Regione e l'Assessore nelle interlocuzioni per sollecitare l'emanazione dei decreti attuativi della legge n. 81/2020.»

Risoluzione respinta

L'Assemblea ha anche respinto, con 18 voti contrari (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, Consigliere Restano del gruppo Misto) e 15 a favore (Lega VdA, PlA, PCP, Consigliere Baccega del Misto), una risoluzione, depositata in Aula dai gruppi Lega VdA, Pour l'Autonomie e Consigliere Baccega, che chiedeva al Consiglio regionale di prendere le distanze dalle dichiarazioni dell'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, e di invitarlo a moderare toni e atteggiamenti in considerazione delle responsabilità che derivano dal suo ruolo pubblico.

«Questa iniziativa - ha detto il Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, nell'illustrazione - verte sulle dichiarazioni espresse sui social dall'Assessore Guichardaz e vuole richiamare l'attenzione di quest'Aula sulle regole che ci siamo dati in questa Legislatura. Con un question time avevamo chiesto all'Assessore di rimediare alle gravissime frasi espresse che riversano odio su una categoria di persone e rinfocolano l’odio sociale che si è creato a seguito della gestione pandemia, ma le scuse sono arrivate solo parzialmente. Noi riteniamo che queste prese di posizione non facciano altro che inasprire i toni di un dibattito che è già particolarmente acceso fra parti della società egualmente legittime, così come affermato dallo stesso Questore di Aosta. Noi crediamo che vi sia la necessità di non provocare ulteriori motivi di tensione: i Consiglieri regionali e i componenti della Giunta regionale, in quanto rappresentanti delle istituzioni, rappresentano tutti i valdostani e devono mantenere un comportamento che sia consono alla carica che ricoprono.»

Nel dibattito sono anche intervenuti i Consiglieri della Lega VdA, Nicoletta Spelgatti e Simone Perron, Paolo Cretier (FP-PD), Mauro Baccega e Claudio Restano (GM), Pierluigi Marquis (SA) per invitare ad avere maggiore cautela nel comunicare, soprattutto sui social, tenendo toni e comportamenti adeguati, a rispettare le posizioni di tutti per non alimentare tensioni sociali.

Il Vicepresidente della Regione, Luigi Bertschy, ha chiesto il ritiro della risoluzione: «Ho apprezzato la posizione chiara del Consigliere Manfrin: la risoluzione non è una partita a favore o contro i vaccini ma riguarda i toni che dobbiamo tenere. Il nostro ruolo è di grande responsabilità: più si occupano cariche ad alto livello e maggiore deve essere l'attenzione sul proprio modo di comunicare. Rappresentiamo la comunità: l'Assessore Guichardaz ha chiarito la sua posizione di persona convinta dell'importanza dei vaccini, ma ha anche ammesso di aver utilizzato termini non consoni. Il segnale è arrivato così come l'invito a tenere toni adeguati. Facciamo politica per le cose che sappiamo e cerchiamo di fare, evitando di inasprire una tensione sociale, di cui in questo momento non c'è bisogno. In questa fase c'è bisogno di idee, di condivisione, di lavoro per prospettare un futuro migliore per i nostri cittadini.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 9 e giovedì 10 febbraio.

 

SC

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