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Riunione straordinaria del Consiglio regionale del 15 settembre 2021

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Comunicato n° 512 del 30 agosto 2021
Mercoledì 15 settembre la convocazione del Consiglio straordinario

Il Consiglio regionale sarà convocato in via straordinaria per mercoledì 15 settembre 2021, a partire dalle ore 9.00, con all'ordine del giorno la tutela delle prerogative costituzionali e funzioni del Consiglio regionale e dei Consiglieri.

Lo ha deciso nella mattinata di oggi, lunedì 30 agosto 2021, la Conferenza dei Capigruppo.

La richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario ai sensi dell'articolo 38 del Regolamento interno era pervenuta alla Presidenza dell'Assemblea lo scorso 18 agosto, sottoscritta da 16 Consiglieri: Pierluigi Marquis, Claudio Restano, Aurelio Marguerettaz, Renzo Testolin, Mauro Baccega, Marco Carrel, Augusto Rollandin, Giulio Grosjacques, Davide Sapinet, Luciano Caveri, Albert Chatrian, Luigi Bertschy, Roberto Rosaire, Corrado Jordan, Carlo Marzi, Erik Lavevaz.

 

MM

 

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Comunicato n° 521 del 13 settembre 2021
Adunanza straordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in sessione straordinaria mercoledì 15 settembre 2021, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di un solo oggetto: la tutela delle prerogative costituzionali e funzioni del Consiglio regionale e dei Consiglieri.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

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Comunicato n° 522 del 15 settembre 2021
Iniziati i lavori del Consiglio straordinario con l'intervento del Consigliere Marquis

Il Consiglio Valle, convocato in sessione straordinaria oggi, mercoledì 15 settembre 2021, per trattare la tutela delle prerogative costituzionali e funzioni dell'Assemblea e dei Consiglieri, è iniziato con una relazione del Consigliere Pierluigi Marquis (SA-AV), che ha introdotto l'argomento.

«La dinamica è stata dettata dal deposito della sentenza della terza Sezione centrale di Appello della Corte dei conti relativa alla vertenza “Casa da gioco” pubblicata a distanza di nove mesi dall’udienza nel pieno della stagione estiva, ovvero il 30 luglio scorso - ha specificato il Consigliere Marquis -. In questa circostanza la temporizzazione imposta dalla legge per l’eventuale impugnativa della sentenza presso la Corte Costituzionale ha condizionato l’approccio politico alla questione. Ringrazio quindi la Presidenza del Consiglio per aver accolto la sollecitazione dei richiedenti e per la disponibilità fornita unitamente alla Conferenza dei Capigruppo nel fissare la convocazione odierna.»

«La sentenza produce gravi effetti su due livelli: quello personale e quello politico - ha aggiunto -. Sulla sfera personale e umana incide, e dico ingiustamente, su 18 Consiglieri ed ex Consiglieri regionali che si sono assunti la responsabilità, così come espressamente previsto dal mandato politico all’epoca ricevuto, di sostenere in una fase delicata della sua storia la Casa da gioco. Ma è bene chiarire, proprio per evitare fraintendimenti, che la richiesta di convocazione di questo Consiglio nulla ha a che vedere con la posizione personale dei singoli soggetti, che avranno tutte le possibilità di adire la Corte di Cassazione, anche singolarmente, per fare valere i propri diritti e le proprie ragioni.»

«Per quanto riguarda la sfera politica - ha proseguito Marquis -, l’attenzione va doverosamente dedicata al riverbero che questa sentenza ha e avrà sullo status e sull’esercizio delle funzioni del Consigliere regionale e quindi, in definitiva, sul funzionamento e sulla stessa ragion d’essere delle Assemblee legislative regionali. E per quanto ci riguarda, la vicenda assume una valenza ancor maggiore considerando lo Statuto speciale di Autonomia attribuito alla nostra Regione da apposita legge costituzionale. In particolare, desta preoccupazione la mortificazione dell’istituto dell’insindacabilità, ovvero la guarentigia prevista dall’art. 24 del nostro Statuto ("I Consiglieri regionali non possono essere perseguiti per le opinioni espresse o i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni”), finalizzata a garantire la copertura e piena autonomia nelle scelte politiche connesse al mandato di consigliere.»

«La sentenza produce pregiudizio alla futura ‘amministrabilità’ della nostra regione, poiché se questo precedente fondato su un “giudizio soggettivo” sarà confermato e farà giurisprudenza, c’è da domandarsi legittimamente come sarà possibile, d’ora in avanti, fare delle scelte politiche, anche coraggiose, in una realtà montana caratterizzata da piccoli numeri e in cui i rapporti costi/benefici debbono essere inevitabilmente letti e valutati diversamente rispetto alle più grandi realtà urbane? In forza di questa preoccupazione, i gruppi consiliari si sono fatti carico di acquisire il parere tecnico predisposto dal Prof. Avv. Giovanni Guzzetta, reso a disposizione dell’Aula, che ben inquadra la sentenza sotto il profilo costituzionale e statutario e che indica i possibili profili di lesione dell’Autonomia speciale valdostana, garantita da norma di rango costituzionale.»

«Nel caso di specie siamo di fronte a un atto di indirizzo politico, ovvero una deliberazione assunta dalla massima Assemblea legislativa e decisionale della Regione, sostenuto all’epoca da un’intera maggioranza politica contrastato da soli due voti contrari, preso su proposta e richiesta della governance della Casinò de la Vallée Spa, con parere peraltro positivo del collegio sindacale della società. Oltre a questo, preme sottolineare che l’atto di indirizzo politico contestato era stato predisposto dalle strutture regionali competenti a seguito di opportuna e approfondita istruttoria, culminata con il rilascio del parere di legittimità nel merito da parte del dirigente regionale competente e senza che il provvedimento registrasse alcuna segnalazione di illegittimità nemmeno da parte dell’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio regionale. Infine, la deliberazione demandava alla finanziaria regionale Finaosta Spa, organismo professionalmente qualificato per lo svolgimento di tale incarico, la definizione e la trasformazione della manifestata volontà politica in atto concretamente gestionale.»

«Insomma, si è trattato di un atto dall’iter assolutamente trasparente, non contestato nella sua legittimità, ma censurato meramente sotto il profilo dell’opportunità, valutazione che, nell’ambito di una democrazia rappresentativa, questo è bene tenerlo sempre a mente, dovrebbe rientrare unicamente nella sfera di competenza dell’elettore e non di chi si è aggiudicato un concorso. E proprio per questo, si tratta di un precedente molto pericoloso poiché replicabile a qualsiasi altra materia di competenza e a qualsiasi altra assemblea regionale, provinciale e/o comunale, in quanto questo approccio mette in grave discussione lo status e l’autonomia di un eletto in qualsivoglia assemblea rappresentativa. Tra l'altro voglio ricordare che la Sezione di controllo della Corte dei Conti, che negli anni tra il 2012 e il 2015, mai ha sollevato alcunché sulla materia.»

«Dalla sentenza emergono quindi elementi di forte preoccupazione per il ruolo politico degli eletti, arrivando addirittura a prefigurare, così come affermato dal Prof. Guzzetta nel parere a noi reso, che l’insindacabilità e la sindacabilità degli atti non abbiano affatto confini netti una dall’altra, potendosi allargare o restringere a seconda delle singole sentenze pronunciate dai diversi organi giurisdizionali. Che sia una questione assai complessa, lo conferma il fatto che questo istituto non è applicabile automaticamente soltanto agli atti legislativi e agli atti politici, bensì è applicabile, secondo lo scrutinio di meritevolezza, anche agli atti amministrativi nell’eventualità in cui questi costituiscano esercizio di funzioni tipiche del Consiglio, a cominciare da quella di indirizzo politico. La questione è quindi molto più complessa di quello che qualcuno, nei giorni scorsi, ha inteso liquidare in poche parole, poiché ci sono implicazioni di natura sia costituzionale che statutaria che meritano di essere sollevate e approfondite ai più alti livelli, visto e considerato il potenziale impatto che queste, d’ora in avanti, potrebbero avere non soltanto sul Consiglio Valle, ma su qualsiasi altra assemblea rappresentativa e sui relativi eletti.»

Il Consigliere Marquis ha quindi annunciato il deposito di una risoluzione, «che prevede nell’impegnativa di portare la questione all’attenzione delle più alte autorità dello Stato e nel contempo di attivare l’impugnativa alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione nei confronti della sentenza della terza Sezione centrale di Appello della Corte dei conti.»

I lavori sono attualmente sospesi per l'esame dei documenti depositati.

 

SC

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Comunicato n° 523 del 15 settembre 2021
Approvata una risoluzione sulla tutela delle prerogative costituzionali e funzioni dell'Assemblea e dei Consiglieri

A conclusione dei lavori del Consiglio straordinario convocato oggi, mercoledì 15 settembre 2021, è stata approvata, con 22 voti a favore (UV, AV-SA, VdA Unie, i Consiglieri di PCP Bertin, Jean-Pierre Guichardaz, Cretier, Malacrinò e Padovani) e 2 contrari (Consigliere di PCP Erika Guichardaz e Minelli), una risoluzione per la tutela delle prerogative costituzionali e funzioni dell'Assemblea e dei Consiglieri. Il gruppo Lega VdA non ha partecipato al voto.

Il testo, sottoscritto dai gruppi consiliari UV, AV-SA, VdA Unie e Pour l'Autonomie, impegna il Presidente della Regione a trasmettere la risoluzione del Consiglio Valle e la sentenza n. 350 del 2021 della Sezione terza  giurisdizionale centrale della Corte dei conti (che ha censurato la delibera di Consiglio regionale n. 823/XIV del 23 ottobre 2014 attinente, tra l'altro, alla ricapitalizzazione della Casinò de la Vallée Spa) alle massime autorità dello Stato, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali investendole di questo problema in quanto di interesse generale che prescinde dal fatto specifico. Inoltre, impegna la Giunta regionale a deliberare apposito ricorso alla Corte Costituzionale in merito al conflitto di attribuzione generato dalla pronunzia assunta con la sentenza di appello della Corte dei Conti 350/2021.

Il dibattito in Aula

«Nell'iter che ci ha portato a questo Consiglio straordinario, ci sono elementi di contraddizione - ha detto la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -: dall'enfasi con cui è stato richiesto si è passati all'imbarazzo e al desiderio di contingentare gli interventi. Non solo: alcuni Consiglieri hanno preso conoscenza soltanto questa mattina del parere richiesto all'Avvocato Guzzetta e della risoluzione collegata. Non è un buon metodo di discussione e di confronto. Non c'è dubbio che la sentenza della Corte dei Conti sia intervenuta in modo rilevante sulle attività svolte e sul ruolo dei Consiglieri regionali, così come non ci sono dubbi sul fatto che tutti gli amministratori pubblici, non solo regionali (penso soprattutto ai Sindaci) corrano dei rischi nell'esercizio delle loro funzioni e nelle scelte assunte. Sono riflessioni ben presenti in tutti noi, ma va sottolineato che si sta parlando di una condizione generale di tutti gli amministratori pubblici, non solo valdostani, a tutti i livelli. Per cui lo strumento adeguato per trattare una tematica così delicata non era la convocazione di un Consiglio straordinario, ma era necessario un lavoro preliminare serio, altrimenti il rischio è di arrivare a una pronuncia troppo generica oppure troppo dettagliata, inopportuna e inefficace. Per questo PCP non ha appoggiato la richiesta di convocazione e ora siamo qui, con un certo imbarazzo: non è nemmeno ben chiaro l'argomento della discussione. Il fatto che dei Consiglieri subiscano condanne non significa automaticamente che sia in corso un attacco all'autonomia. È un'operazione di confusione, che nelle settimane scorse ha creato una Babele di interpretazioni, tra cui quella che l'esito della votazione di oggi sia un posizionamento rispetto alla maggioranza. La vicenda del Consiglio straordinario ha ben poco a che vedere con la situazione della maggioranza e della minoranza: occorre distinguere nettamente il piano della verifica della maggioranza, che insistiamo a chiedere, e degli indirizzi programmatici e il dibattito di questo Consiglio. PCP non è stato interpellato per i lavori preliminari di oggi, e peraltro questo argomento non era negli accordi programmatici. Non mi sento di condividere il testo della risoluzione, che contiene critiche al ruolo della Corte dei conti e alla sentenza: è rischioso impelagarci in un conflitto istituzionale. Questa è una prova di forza da cui si otterrà ben poco di buono. Piuttosto, avrebbe avuto senso intraprendere un percorso diverso: si sarebbe potuto discutere in Commissione, coinvolgendo le altre Regioni. Invece si è scelto di fare gli arieti. Questa giornata non passerà alla storia come un momento qualificante per la nostra Autonomia. Il modo con cui si è arrivati a questo appuntamento, la confusione sul tema, le modalità di discussione concorrono a farmi pensare che non è con questo tipo di azioni che si scrivono nuove pagine di una autonomia con positive connotazioni di responsabilità, serietà e maturità. Io non voterò questa risoluzione

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha parlato di vicenda complessa: «Una situazione articolata e dolorosa per le 18 persone coinvolte, alle quali va la solidarietà dal punto di vista umano. La discussione di oggi ha una portata più ampia, che avrà riflessi nel modo di agire futuro degli amministratori. Una sentenza che è un macigno, anche se non siamo qui a parlare del caso specifico, ossia della questione Casinò. Ci chiediamo se un Consiglio regionale, che assume una decisione politica, a seconda della strada che sceglie in ordine all'applicazione di questa decisione (in questo caso, salvare o meno un'azienda) debba rispondere in prima persona a seconda del tipo di procedura e non del suo contenuto. Tutto gira intorno alla scelta dell'atto: un cavillo che rischia di rovinare delle persone. Se la stessa scelta fosse stata inserita all'interno di una legge, non ci sarebbero state conseguenze. Dovremo decidere cosa è sindacabile e cosa non lo è: è una questione per nulla semplice, ma questo è il nocciolo della questione. Se non fosse fatta chiarezza, le conseguenze sarebbero quelle di andare verso una legiferazione più spinta, rendendo meno fluida l'azione amministrativa della Regione. Serve il giudizio di un arbitro, che è la Corte Costituzionale, che deve fare chiarezza su questi aspetti. Questa è una sentenza che si colloca in un momento particolare nei rapporti tra Stato e Regioni: viviamo un rinnovato centralismo, sul quale anche la Conferenza delle Regioni ha preso una posizione netta. Un centralismo che è mal digerito ancor di più dalle Regioni a Statuto speciale, perché suona come una minaccia contro le prerogative statutarie. Se non troveremo le risposte che cerchiamo per definire più chiaramente i limiti delle responsabilità dei Consiglieri, sarà più difficile assumere delle decisioni. Nelle realtà più piccole, le questioni economiche sono squilibrate rispetto ad altre realtà, quindi le scelte di natura economica e contabile sono più complesse: dobbiamo chiudere le scuole di montagna perché non hanno un rapporto costo/beneficio? Il Consiglio non ha dubbi sulla risposta politica da dare, ma servono delle rassicurazioni da parte di un arbitro, in questo caso la Corte Costituzionale.» 

«Il PCP non ha firmato la richiesta di convocazione, ma esprime preoccupazione, a livello di Consiglieri e per chi ha incarichi apicali - ha evidenziato il Vicecapogruppo di PCP Paolo Cretier -. Questa sentenza ha messo in atto riflessioni decisionali e politiche importanti, che possono interessare anche i Consiglieri del futuro. È molto difficile definire il confine tra insindacabilità e funzione legislativa. La responsabilità in capo ai Consiglieri non è un privilegio, ma è delegata in una funzione legislativa, non condizionata dall'esterno: ogni Consigliere è responsabile nei confronti del proprio elettorato e della propria coscienza. Sarebbe importante riflettere sulla questione, per ieri, oggi e domani, per tutti i Consiglieri e tutti gli amministratori, anche del futuro. Va considerato che le scelte non sempre sono comprensibili, perché devono tenere conto dell'assetto finanziario della Regione oppure perché non hanno effetti immediati sui bisogni della collettività. Riteniamo doveroso evidenziare il problema alle massime autorità dello Stato e dare l'opportunità di ricorrere alla Corte costituzionale. L'aspetto di carattere umano pesa come un macigno sui colleghi e a loro va il nostro sostegno e la comprensione dell'Aula. Oggi a loro, ma domani chi lo sa, perché non stiamo parlando di illeciti, ma di scelte politiche. È necessario approfondire il tema, per eliminare contraddizioni e proponendo una legislazione difensiva per non cadere in una legittima e naturale preoccupazione votando un atto, anche il più banale

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha annunciato che non voterà la risoluzione, per «il fatto di non aver potuto approfondire quanto depositato oggi: si tratta di un parere articolato che andava esaminato altrimenti. Inoltre, come PCP, abbiamo dichiarato di non ritenere opportuno lo strumento del Consiglio straordinario. Della risoluzione non condividiamo le premesse, così come non concordiamo sull'impegnativa, che rischia soltanto di aumentare il conflitto costituzionale.»

Per il Consigliere Antonino Malacrinò (PCP), «è un Consiglio molto delicato: qualsiasi cosa si dica, si discuta, si decida può essere strumentalizzato; sintomo della difficoltà della politica ad avere un proprio ruolo. Il rispetto delle Istituzioni e la divisione dei poteri sono fondamentali, per questo chiediamo un percorso parallelo per approfondire questi argomenti e proseguire il nostro impegno con tranquillità. Vogliamo continuare a fare politica avendo chiarezza per il futuro

Il Consiglio si riunirà in via ordinaria mercoledì 22 e giovedì 23 settembre prossimi.

 

SC-MM

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