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Riunione del Consiglio regionale del 20 e 21 febbraio 2018

Indice



Comunicato n° 101 del 14 febbraio 2018
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 20 e mercoledì 21 febbraio 2018, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 34 oggetti, tra cui 9 interrogazioni, 16 interpellanze e 4 mozioni.

In merito alle interrogazioni, due sono state presentate congiuntamente da ALPE e Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée per chiedere notizie delle risultanze del tavolo di lavoro per concordare le modalità di una proficua accoglienza dei migranti e per conoscere la situazione dell'iter di revisione del Piano regionale di tutela delle acque.

Il gruppo ALPE ha posto tre interrogazioni a proposito di: iniziative poste in essere per consentire a tutti i produttori agricoli di accedere a misure di protezione contro le calamità naturali; iter per il restauro del monumento dell'Alpino posto in piazza Chanoux ad Aosta; perfezionamento delle procedure tecniche per l'effettuazione dello scrutinio centralizzato dei voti per l'elezione del Consiglio regionale.

Tre sono anche le interrogazioni iscritte dal gruppo Coalition Citoyenne-Mouv: gestione dell'area megalitica del Parco archeologico di Saint-Martin-de-Corléans; procedura di smaltimento dell'umido e modalità di calcolo di bioplastiche biodegradabili; valutazione della congruità economica dell'offerta per la gestione del sistema informativo regionale per il 2018.

Un'interrogazione è stata posta dal Movimento 5 Stelle in merito alle situazioni di morosità relative ai pagamenti di canoni demaniali per le subconcessioni di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico.

Per quanto attiene alle interpellanze, una è stata depositata congiuntamente da ALPE e AC-SA-PNV sulla predisposizione di un bando per l'individuazione del nuovo Direttore del Forte di Bard, mentre con un'altra congiunta ALPE, AC-SA-PNV e CC-M trattano della predisposizione di un piano di fattibilità per la realizzazione dello snodo ferroviario di Chivasso.

Il gruppo AC-SA-PNV illustrerà un'altra interpellanza a proposito di interventi per favorire l'occupazione giovanile.

Il gruppo ALPE ha depositato cinque interpellanze: regolamentazione dell'attività di ciclo escursionismo; misure per la riduzione del tasso della "mortalità evitabile"; introduzione di esenzioni per le persone affette da fibromialgia; riconoscimento della figura professionale di accompagnatore di media montagna; interventi per consentire agli operatori del Soccorso Alpino Valdostano di svolgere compiutamente la propria attività.

Cinque sono anche le interpellanze del gruppo Coalition Citoyenne-Mouv: mancato abbattimento delle barriere architettoniche dell'immobile del CRAL Cogne ad Aosta; predisposizione di un piano per il rilancio dell'economia e dell'occupazione; assegnazione da parte dei competenti organi regionali delle risorse finanziarie per l'assunzione del personale idraulico-forestale; riattivazione del collegamento aereo nella tratta Aosta-Roma; presentazione alla competente Commissione consiliare di una bozza per il rinnovo del Piano di benessere e salute.

Il gruppo Movimento 5 Stelle ha proposto tre interpellanze: risultanze dell'attività della Commissione incaricata del rilascio delle autorizzazioni per prestazioni di ricovero e di radiologia diagnostica in strutture private fuori Valle; intendimenti  in merito alla conclusione dell'iter relativo al disegno di legge in materia di limiti al prelievo idrico e di tutela dei corsi d'acqua; chiarimenti da parte della società SITRASB sul contenzioso relativo alla progettazione preliminare dei lavori della galleria del Gran San Bernardo.

All'ordine del giorno figurano quattro mozioni: una è stata presentata dai gruppi CCM, AC-SA-PNV, M5S e ALPE sulla soluzione delle problematiche riguardanti gli operatori socio sanitari in occasione del rinnovo contrattuale 2016-2018; due sono state depositate congiuntamente dai gruppi M5S e CCM in merito all'ultimazione dell'iter di realizzazione del nuovo ospedale e alla sospensione dei bandi relativi all'individuazione di operatori economici per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent. L'ultima iniziativa è stata iscritta da ALPE sull'illustrazione alla competente Commissione consiliare delle motivazioni del mancato collaudo del vallo di protezione della frana di La Saxe nel comune di Courmayeur.

Infine, all'ordine del giorno è stato iscritto per decorrenza termini il disegno di legge recante interventi regionali a sostegno delle infrastrutture sportive nei complessi funiviari di interesse sovralocale.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 107 del 19 febbraio 2018
Iscritte due interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 20, e mercoledì 21 febbraio 2018, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da due interrogazioni a risposta immediata.

La prima, posta dal Movimento 5 Stelle, riguarda le dichiarazioni rilasciate dall'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali agli organi di stampa in merito all'esito del ricorso al TAR relativo alla nomina del Direttore dell'Azienda USL.

La seconda è proposta dal gruppo Area civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e tratta l'organizzazione dei presidi d'emergenza sanitaria.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 36 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 108 del 20 febbraio 2018
Conseil de la Vallée: l'hommage à Raymond Vautherin

Les travaux de la réunion du Conseil de la Vallée convoquée aujourd'hui, mardi 20, et demain, mercredi 21 février 2018, pour discuter un ordre du jour composé de 36 objets, se sont ouverts en évoquant la mémoire de Raymond Vautherin.

Le Président du Conseil de la Vallée, en exprimant les condoléances sincères de l'Assemblée régionale à la famille, a rappelé l'engagement passionné de Vautherin en faveur de la langue francoprovençale à travers ses écrits, ses poèmes, son Charaban, ses dictionnaires. Sa force, sa passion, son dévouement, a-t-il ajouté Joël Farcoz, étaient les traits distinctifs de sa personnalité, qui incarnait le véritable esprit valdôtain: son héritage restera à jamais gravé dans l'histoire de la Vallée d'Aoste.

Le Président de la Région s'est associé aux condoléances et au deuil de la famille, en soulignant l'importance du travail de Raymond Vautherin: un personnage éminent qui a déployé toutes ses énergies pour la cause valdôtaine, notamment dans le domaine des langues, et en particulier le patois. Le Président Laurent Viérin a souligné que son travail scientifique dans les sociétés savantes, son activité pour la connaissance du patois, avec son dictionnaire, portent le nom de Raymond. Le Président a donc annoncé que la Commission préposée avait déjà décidé de lui attribuer le titre de Chevalier de l'Autonomie, qu'il lui sera remis à titre posthume.

Le Conseiller de AC-SA-PNV Claudio Restano a ajouté que Raymond Vautherin était aussi un homme très proche du monde agricole et de ses traditions tout comme il était très intéressé par le domaine du sport.

Pour la Conseillère de ALPE Chantal Certan, Raymond Vautherin a été un homme illuminé, humble et perçant, qui a porté les valeurs dans lesquels il croyait à tous les Valdôtains, des plus petits aux adultes.

Le Chef de groupe de l'UV, Augusto Rollandin, a rappelé que Raymond Vautherin, avec le dictionnaire du patois valdôtain, a donné au patois une dignité de langue qu'autrement il n'aurait pas eu, tout comme, par son travail, il a été un exemple pour toutes les associations.

Il Capogruppo del PD-SVdA, Paolo Cretier, ha espresso le condoglianze alla famiglia evocando, in particolare, la sua pubblicazione sulle fontane della Valle d'Aosta.

SC

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Comunicato n° 109 del 20 febbraio 2018
Comunicazioni del Presidente della Regione

Il Presidente della Regione nelle sue comunicazioni all'inizio della seduta consiliare del 20 febbraio 2018, ha riferito della sentenza del TAR della Valle d’Aosta, che il 14 febbraio ha accolto il ricorso contro la nomina del Direttore generale dell’USL della Valle d’Aosta. L’Esecutivo regionale ha preso atto della decadenza dall’incarico di Direttore generale dell’Azienda USL della Valle d’Aosta e ha dato mandato agli uffici competenti di avviare le procedure per la nomina di un nuovo direttore generale.

Laurent Viérin ha specificato che, nelle more dell'espletamento di questa procedura, la Giunta ha stabilito, ai sensi dell'articolo 16 comma 3 della legge regionale n. 5/2000, di ricorrere alla nomina di un commissario per la copertura della vacanza del posto di direttore generale.

La Consigliera di ALPE Chantal Certan ha evidenziato che, in base alla sentenza del TAR, la nomina del direttore dell'USL è stata viziata da eccesso di potere e mancanza di motivazione. Per questo, la Consigliera si sarebbe aspettata precisazioni politiche da parte del Presidente della Regione, nel rispetto dei diversi ruoli. Certan ha anche precisato che nel percorso che ha portato alla scelta del direttore ci sono stati passaggi di cui in Giunta non si era al corrente e ha sottolineato, appreso dalla sentenza del TAR, come quello che sarebbe poi stato il futuro direttore a volte sostituisse l'Assessore e partecipasse ai colloqui con gli altri candidati. La Consigliera ha concluso confermando la necessità dell'Aula di ricevere al più presto chiarimenti.

L'Assessore alla sanità ha espresso dispiacere per l'esito del ricorso, pur ribadendo la convinzione di aver operato nella direzione giusta e in buona fede, nell'ottica di dare all'Azienda la migliore scelta possibile. Luigi Bertschy ha ricordato che la proposta era caduta su un altro candidato, che non ha poi accettato la nomina.

Il Consigliere Claudio Restano (AC-SA-PNV) è intervenuto rimarcando che l'operato dell'UVP nel corso della Legislatura nel settore sanitario ha portato alle dimissioni di due direttori generali, senza avere così un punto di caduta. Restano ha quindi evidenziato che la disponibilità dell'ormai ex direttore dell'USL e il suo attaccamento alle Istituzioni lo hanno portato ad accettare questo incarico. Restano ha sottolineato che è stato così danneggiato professionalmente e la responsabilità politica dell'Assessore è stata decisiva. Per Restano, anche la sanità valdostana ha riportato conseguenze negative, la riforma è stata di fatto bloccata.

Il Consigliere Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV) ha osservato che la sanità valdostana non riesce ad avere continuità d'azione e procedere nel processo di risanamento. Per Marquis, la sentenza del TAR mette in luce questioni procedurali gestite dall'Assessorato che non fanno onore dal punto di vista amministrativo. Se l'Assessore ritiene di essere nel giusto, per tutelare l'immagine e la funzionalità dell'Amministrazione regionale, il Consigliere ha suggerito di ricorrere al Consiglio di Stato, richiedendo una sospensiva.

MM

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Comunicato n° 110 del 20 febbraio 2018
Interrogazione a risposta immediata sul ricorso al TAR contro nomina del Direttore dell'Azienda USL

Il ricorso al TAR della Valle d'Aosta contro la nomina del Direttore dell'Azienda USL è stato al centro di un'interrogazione a risposta immediata posta dal Movimento 5 Stelle nella seduta del Consiglio regionale del 20 febbraio 2018.

In particolare, il Capogruppo del M5S ha chiesto conto di una dichiarazione rilasciata agli organi di stampa dall'Assessore regionale alla sanità dopo aver appreso che il TAR della Valle d'Aosta aveva accolto il ricorso contro la nomina di Igor Rubbo, ossia che avrebbe "valutato come procedere confrontandosi con il diretto interessato".

L'Assessore alla sanità ha risposto che la frase è stata estrapolata da una dichiarazione più ampia subito dopo aver conosciuto l'esito del ricorso: si voleva dire che si trattava di dare corso e comunicazione al dottor Rubbo su come si sarebbe proceduto. L'Assessore Luigi Bertschy ha poi ricordato che è contestata la presenza del coordinatore in quinta Commissione e nella fase conoscitiva, e non procedimentale della selezione, ribadendo che non si trattava di un concorso. Si tratta di una prima sentenza, ha concluso, e ora valuteremo come procedere.

In sede di replica, il Consigliere Stefano Ferrero ha affermato che non viene chiarito il metodo da impresa familiare sulla gestione delle nomine e che fa parte di una certa cultura che non appartiene al M5S. Ha quindi invitato l'Assessore a fare attenzione alle nomine del Direttore sanitario e del Direttore amministrativo, anche per evitare nullità di atti visto che la nomina del Direttore generale è stata considerata illegittima.

SC

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Comunicato n° 111 del 20 febbraio 2018
Interrogazione a risposta immediata sull'organizzazione dei presidi d'emergenza sanitaria

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 20 febbraio 2018, il gruppo Area civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, riferendo di alcune criticità sollevate da operatori, riguardo alla copertura dei turni di lavoro nella postazione di emergenza territoriale di Donnas prima coperti solo da anestesisti, ha voluto conoscere il modello sanitario che si intende realizzare nei presidi territoriali di emergenza e le relative tempistiche di concretizzazione, anche perché l'Assessore ha promesso in Consiglio che anche i turni di Morgex saranno coperti da medici.

L'Assessore alla sanità ha specificato che il modello che si vuole sviluppare, compatibilmente coi tempi di riorganizzazione dei servizi, è al vaglio della direzione strategica dell'USL. Per Luigi Bertschy, si tratta di una riorganizzazione che va nella direzione di insistere sulle professioni mediche e recuperare risorse tanto finanziarie quanto umane per evitare l'esternalizzazione dei servizi e reintrodurre tutte le figure necessarie per dare risposte al territorio, anche nei presidi più lontani da Aosta. Berstchy ha aggiunto che si vuole procedere in un miglioramento complessivo dei servizi.

Il Capogruppo di AC-SA-PNV ha replicato che a febbraio oltre il 40% dei turni a Donnas non sono stati coperti da anestesisti e l'Assessore non ha dato risposte in merito. Questa, per Antonio Fosson, era un'eccellenza ma è stata demolita; l'auspicio del Capogruppo è che anche la popolazione prenda atto della riduzione della qualità dei servizi condotta in questi ultimi mesi.

MM

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Comunicato n° 112 del 20 febbraio 2018
Interrogazione sull'accoglienza dei migranti

Le risultanze del tavolo di lavoro per concordare le modalità di una proficua accoglienza dei migranti sono state al centro di un'interrogazione posta dai gruppi Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e ALPE posta nella seduta consiliare del 20 febbraio 2018.

Ad un anno dall'istituzione del tavolo di lavoro permanente tra la Prefettura, il CELVA e i Comuni interessati, i gruppi hanno chiesto dettagli sui progetti di integrazione realmente avviati, sulle risorse economiche impegnate per il mantenimento ed il funzionamento dell’assistenza, nonché se si sia fatto qualcosa per integrare sul territorio coloro cui è stato concesso o negato il riconoscimento della protezione internazionale da parte della Commissione Territoriale.

Laurent Viérin ha specificato che, nell’esercizio delle sue attribuzioni prefettizie, la Presidenza della Regione ha partecipato nel 2017 a diversi incontri tenutisi al Consiglio permanente degli Enti locali, in particolare per analizzare il cosiddetto Piano ANCI sulla ripartizione dei migranti nei Comuni e per fornire una corretta informazione sulle diverse tipologie di accoglienza: quella straordinaria gestita dalle Prefetture e quella riferibile allo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e protezione) gestita dai Comuni. Il Presidente della Regione ha riferito che Saint-Vincent, Saint-Rhemy-en-Bosses e Champorcher hanno aderito alla rete SPRAR. Inoltre, Laurent Viérin ha precisato che, per definire meccanismi per un’equa ripartizione sul territorio, il tavolo di lavoro costituito a tal fine ha elaborato una bozza di protocollo di intesa che deve essere approvato dall’Assemblea degli Enti locali.

Il Presidente della Regione ha proseguito affermando che il sistema di accoglienza straordinario approntato dall’Amministrazione regionale è volto principalmente ad una immediata risposta di accoglienza al momento dell'arrivo in Valle d'Aosta. Il Presidente ha sottolineato che le convenzioni stipulate con gli enti gestori prevedono tutta una serie di servizi che mirano a gestire l’accoglienza fino al momento del pronunciamento della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, oppure fino alla fine della procedura giurisdizionale nei casi di esito negativo della domanda di protezione.

Laurent Viérin ha aggiunto che, una volta riconosciuta una forma di protezione internazionale, i migranti vengono indirizzati agli Sportelli sociali per l’elaborazione di progetti personalizzati di integrazione. Viérin ha affermato che è in fase di aggiudicazione il bando di gara per la pianificazione e la realizzazione di un sistema di azioni mirate all’integrazione sociale, tramite una rete pubblico-privata di servizi e interventi volta alla costruzione di una progettazione ad personam. Il Presidente ha specificato che è prevista la realizzazione di almeno 25 progetti; nel caso dello SPRAR l’integrazione nel territorio è parte integrante del progetto che riguarda prioritariamente persone che hanno già ottenuto la protezione internazionale o stanno per ottenerla.

Il Presidente ha ricordato che l’accoglienza straordinaria dei migranti è gestita con risorse dello Stato. La valutazione dei costi e dei benefici di tale sistema è pertanto di competenza dello Stato e non dell’Amministrazione regionale; per quanto riguarda invece lo SPRAR, sono i tre Comuni interessati a effettuare queste valutazioni. Infine, Laurent Viérin ha dichiarato che per i migranti che non ottengono protezione internazionale la normativa non consente di mettere in atto dei processi di integrazione: una volta rigettata la domanda di protezione internazionale, viene revocato il permesso di soggiorno e viene notificato un decreto di espulsione dal territorio italiano.

Il Consigliere Carlo Norbiato (AC-SA-PNV), ringraziando per la risposta ritenuta esaustiva, ha replicato che si tratta di uno strumento che potrebbe risultare particolarmente utile per avviare i processi di integrazione. Il Consigliere si è detto convinto che con una buona accoglienza ci guadagniamo tutti: lo Stato che investe, il territorio valdostano, i residenti e i richiedenti asilo. Per Norbiato, sono opportune valutazioni periodiche sui costi e benefici. Da non trascurare poi, ha aggiunto il Consigliere, iniziative che aiutino a continuare i percorsi di integrazione per un evidente bisogno di avere sicurezza sul territorio e per non sprecare risorse economiche che sono state impiegate fino ad oggi. Il Consigliere ha infine sottolineato che occorre dare e avere risposte più stabili e strutturate su questo fenomeno.

MM

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Comunicato n° 113 del 20 febbraio 2018
Interpellanza sul sistema informativo regionale

Con un'interpellanza illustrata nel corso della riunione consiliare del 20 febbraio 2018, il gruppo Coalition Citoyenne-Mouv ha voluto approfondire l'offerta per la gestione del sistema informativo regionale per l'anno 2018, affidata direttamente ad una società in house regionale

Il Capogruppo ha chiesto se sia stata fatta preventivamente una valutazione sulla congruità economica dell'offerta dei soggetti in house, tenuto conto dell'oggetto e del valore della prestazione, e ha voluto conoscere la motivazione delle ragioni del mancato ricorso al mercato, nonché i benefici per la collettività della forma di gestione prescelta.

Il Presidente della Regione ha voluto fare una distinzione tra il piano operativo e il piano di indirizzo: il Consiglio approva gli atti di indirizzo, la delibera della Giunta approva il piano di indirizzo annuale; altra cosa, ha detto Laurent Viérin, sono gli impegni finanziari. Il Presidente ha ricordato che da poco è stato ricostituito il dipartimento regionale all'innovazione per garantire maggiore garanzia nel settore, ed è questa struttura ad occuparsi degli affidi. In effetti, ha rimarcato Laurent Viérin, il programma operativo annuale non costituisce affido ad una società; gli affidi si realizzano in altro momento, sono svolti dal Dipartimento per ogni singola azione prevista dal piano secondo le procedure previste dalla norma, con valutazioni sulla congruità economica e con le opportune comparazioni per quanto attiene alla concorrenza.

Il Consigliere Elso Gerandin ha replicato che la delibera di approvazione del Piano operativo annuale prevede espressamente gli interventi richiesti alla società in house e le relative spese, pari a 19 milioni euro. Il Capogruppo ha quindi giudicato bizzarra la risposta del Presidente della Regione, e ha specificato che il codice dei contratti prevede che le stazioni appaltanti provvedano preventivamente alle verifiche circa la congruità e la motivazione del mancato ricorso al mercato optando per una società in house. Gerandin ha infine chiesto la ragione del mancato rispetto della legge e ha osservato come si cerchi di scaricare responsabilità politiche.

MM

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Comunicato n° 114 del 20 febbraio 2018
Interrogazione sui pagamenti di canoni demaniali

Con un'interrogazione posta nella seduta consiliare del 20 febbraio 2018, il Movimento 5 Stelle ha chiesto delucidazioni in merito ai pagamenti di canoni demaniali per le subconcessioni di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico

In particolare, il Capogruppo ha voluto approfondire le situazioni di morosità, chiedendo dettagli sui solleciti inviati, i termini assegnati per provvedere al pagamento, a quando risale la più vecchia situazione debitoria e il numero di procedimenti aperti con l'Avvocatura regionale attualmente in corso relativamente al recupero dei crediti regionali.

L'Assessore alle opere pubbliche ha innanzitutto riscontrato che l’interrogazione ricalca quella già presentata dai Consiglieri Ferrero e Cognetta nell' ottobre 2013. Ha quindi precisato che, in relazione alla cifra fornita all’epoca, pari a 350 mila euro, le situazioni debitorie sono state tutte completamente saldate ad eccezione di due società: una ha chiesto, come previsto dalla legge, la ratealizzazione, sta pagando regolarmente e a fine 2018 salderà il suo debito; l'altra ha interrotto i pagamenti e, presumibilmente, si dovrà procedere ad un contenzioso legale per recuperare il dovuto.

Mauro Baccega ha quindi spiegato che, con l’invio della richiesta del pagamento del canone annuale, i titolari delle subconcessioni vengono anche sollecitati a corrispondere le somme derivanti da eventuali debiti pregressi; con un ulteriore sollecito, si comunica al debitore che, in caso di mancato pagamento nel termine assegnato (generalmente consistente in 30 giorni), sarà attivata la procedura di recupero coattivo del credito. Generalmente, ha detto l'Assessore, la procedura di recupero coattivo del credito viene attivata quando il comportamento del subconcessionario fa ritenere la mancanza di volontà di provvedere all’estinzione dei debiti.

L'Assessore alle opere pubbliche ha riferito che la situazione debitoria più vecchia ancora in corso è quella della società per cui è in atto la procedura di contenzioso, mentre le situazioni debitorie segnalate all’Avvocatura regionale per l’attivazione delle procedure di recupero coattivo del credito sono le due già citate (la società che sta rateizzando e quella per cui si procederà al contenzioso.

Riguardo la somma totale relativa ai canoni da corrispondere per il 2017, Baccega ha riferito essere pari a 416 mila euro e che saranno attivati i dovuti percorsi qualora i gestori non provvederanno al pagamento.

In conclusione, l'Assessore ha affermato che gli uffici sono molto attenti per fare in modo che le società paghino i canoni di concessione e al recupero delle morosità.

Nella replica, il Consigliere Stefano Ferrero ha dichiarato che essendo l'energia idroelettrica, cosiddetta verde, legata al Gestore dei servizi energetici-GSE, è improponibile e incomprensibile che i concessionari non possano pagare i canoni, che peraltro sono irrisori. Sarà nostra iniziativa, ha detto Ferrero, suggerire strumenti più efficaci per entrare in possesso dei canoni. Per il Capogruppo del M5S, la Regione dovrebbe dotarsi di provvedimenti per tutelarsi e per agire in maniera diretta.

MM

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Comunicato n° 115 del 20 febbraio 2018
Interrogazione sulla revisione del Piano regionale di tutela delle acque

Con un'interrogazione posta nella seduta del Consiglio regionale del 20 febbraio 2018, il gruppo ALPE ha chiesto notizie della revisione del Piano regionale di tutela delle acque, volendo sapere a che punto sia l'iter e se sia prevista la convocazione della Commissione consiliare competente.

L'Assessore alle opere pubbliche ha risposto che, rispetto al programma reso noto a dicembre, vi sono alcuni passaggi da modificare perché, nel frattempo, l’approvazione di alcuni atti importanti a livello di Autorità di distretto del Po, previsti da decreti statali, e relativi al deflusso ecologico e alla valutazione dell’impatto delle derivazioni, ha apportato alcune novità che devono essere recepite nei documenti in corso di preparazione.

L'Assessore Mauro Baccega ha quindi parlato di uno slittamento di 20-25 giorni: le bozze dei documenti del PTA saranno rese pubbliche sul sito del PTA stesso entro la fine del mese per la concertazione sui diversi tavoli tecnici. In parallelo vi sarà la presa d’atto della Giunta regionale e ha auspicato che vi siano le indicazioni della terza Commissione consiliare. Terminata questa fase si avvierà la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS), che dovrebbe terminare entro 5 mesi, e si integreranno i documenti con quanto eventualmente emerso dal processo di VAS e, finalmente, si adotterà il Piano con le eventuali misure di salvaguardia. Per l'Assessore, sarà il Consiglio regionale della prossima Legislatura ad approvarlo. Ha quindi evidenziato la bontà del lavoro realizzato attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, concludendo che nei prossimi 15-20 giorni vi sarà modo di valutarlo grazie alla presa d'atto del documento in Giunta.

In sede di replica, la Consigliera Patrizia Morelli si è rammaricata dello slittamento dell'approvazione del Piano di tutela delle acque, perché l'acqua è un bene comune e il PTA è uno strumento essenziale per la gestione corretta di questo prezioso elemento. Dall'avvento della nuova Giunta, ha detto la Consigliera, in Commissione consiliare non è più giunta notizia del suo stato di avanzamento. Per Morelli, questo Piano ha suscitato molte attese, soprattutto nel mondo agricolo - consorzi e agricoltori - perché nella passata stagione hanno toccato con mano il problema della mancanza di acqua e dei cambiamenti climatici: ha quindi sollecitato un utilizzo equilibrato delle acque che non sottovaluti la funzione irrigua a vantaggio di altre, perché, a lungo termine, ciò potrebbe portare danni irreversibili. Per la Consigliera, sono necessari nuovi iter di concessione che includano la partecipazione territoriale dei singoli e dei consorzi, al fine di non generare conflitti tra il mondo agricolo e coloro che sfruttano le acque dal punto di vista idroelettrico, come già si è verificato a svantaggio dell'agricoltura. Ha concluso che il PTA rappresenta uno strumento lungimirante e ne ha sollecitato l'accelerazione dell'iter.

SC

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Comunicato n° 116 del 20 febbraio 2018
Interpellanza sull'occupazione giovanile

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 20 febbraio 2018, il gruppo Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée ha voluto fare il punto sugli interventi per favorire l'occupazione giovanile.

Nel dettaglio, il Consigliere Carlo Norbiato ha chiesto cosa intenda fare l'Amministrazione regionale, in appoggio alle iniziative e alle opportunità dell'Agenzia del Lavoro, per offrire delle opportunità di sperimentarsi nel lavoro da parte dei giovani senza esperienze ma dotati di formazione, nonché se siano state pensate iniziative coinvolgendo i Comuni per quei ragazzi che non studiano e ancora non lavorano.

L'Assessore alle politiche del lavoro, premesso che l'Agenzia del lavoro è stata soppressa nel 2012 e le competenze sono state trasferite al Dipartimento regionale delle politiche del lavoro, ha riferito che l'Amministrazione regionale è più che mai attenta nel dare possibilità ai giovani di sperimentarsi nel mondo del lavoro. Jean-Pierre Guichardaz ha quindi specificato che nel biennio 2015-2016 i tirocini extra curriculari per giovani tra i 15 e 29 anni, non impegnati in attività lavorativa né inseriti in percorsi scolastici, sono stati 380 per una spesa di circa 1 milione di euro. Nello stesso lasso di tempo, per il servizio civile sono stati coinvolti 30 volontari per una spesa di 148 mila euro. Nel periodo 2017-2018 il servizio civile regionale ha reclutato 22 volontari per un importo di 198 mila euro. I tirocini extra curriculari sono previsti in circa 310, di cui 39 già attivati. L'Assessore ha parlato della prossima realizzazione della "Semaine de l'emploi" che si svolgerà ad Aosta ad inizio aprile: è la manifestazione annuale del Fondo sociale europeo per facilitare l'incontro domanda-offerta, orientare i giovani disoccupati, informare sulle opportunità formative. Jean-Pierre Guichardaz ha anche comunicato che si sta lavorando con l'Assessorato all'istruzione per far decollare gli istituti tecnici superiori, così come alla formazione di professionalità da impiegare nel turismo e nel green, come ad esempio la figura della guida escursionistica della natura, in modo da soddisfare le richieste in tal senso degli operatori economici. L'Assessore ha concluso affermando che è difficile inserire tutte queste iniziative in categorie specifiche e delimitate, in quanto molti progetti hanno ampiezza tale da intercettare fasce d'età più ampie e non solo i giovani.

Nella replica, il Consigliere Norbiato ha sostenuto che l'Amministrazione regionale deve tentare nuove iniziative e nuove proposte concrete, anche sperimentali, e non solo buoni intendimenti, in modo da evitare gli scarsi se non nulli risultati del passato in merito agli inserimenti lavorativi. Per Norbiato, i ragazzi coinvolti nei vari progetti attivati devono essere adeguatamente accompagnati fino all'inserimento lavorativo. Il Consigliere Norbiato ha suggerito di coinvolgere i Comuni che conoscono i bisogni del territorio.

MM

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Comunicato n° 117 del 20 febbraio 2018
Interpellanza sul piano per il rilancio dell'economia e dell'occupazione

Il tema dell'occupazione è tornato in discussione in Aula con un'interpellanza presentata nella seduta del Consiglio regionale del 20 febbraio 2018 dal gruppo Coalition Citoyenne-Mouv.

Il Consigliere Andrea Padovani ha ricordato che tra le priorità della mozione di sfiducia costruttiva che ha dato il via a questa maggioranza, vi era il rilancio dell'economia e del lavoro, ma che, ad oggi, non c'è ancora traccia di un piano per l'occupazione che sia strutturale. Ha quindi chiesto se sia intenzione della Giunta approntare un piano per l'occupazione che dia risposte alle valdostane e ai valdostani, soprattutto giovani, ancora senza lavoro e se l'Assessore presenterà questo documento alle Commissioni consiliari.

L'Assessore alle politiche del lavoro ha risposto che in questi mesi si è fatto un duplice lavoro: da una parte, il monitoraggio degli strumenti in uso per il rilancio dell'occupazione, in particolare dei giovani, al fine di verificare l'efficacia degli interventi realizzati, dall'altra, l'individuazione di ulteriori strumenti per i giovani e l'occupazione giovanile. Per l'Assessore Jean-Pierre Guichardaz, l'elaborazione di un nuovo piano per l'occupazione richiede la cognizione degli strumenti a disposizione, delle ricadute, delle fonti di finanziamento oltre che l'identificazione di percorsi utili per appurarne la fattibilità e per accertarne il livello di sostenibilità organizzativa e logistica delle strutture.

L'Assessore ha poi evidenziato che il piano per i giovani è una priorità di questo Governo, ma che non si può pensare di attivare un piano organico nei tempi ristretti di un fine Legislatura. Sicuramente, ha aggiunto, è possibile definire un iter operativo, una sorta di strategia di rilancio per l'occupazione che sarà a disposizione del prossimo Governo, con particolare riferimento ai giovani che oggi rappresentano la grande emergenza. Jean-Pierre Guichardaz ha poi specificato gli interventi in atto per i soggetti disoccupati: i tirocini cofinanziati (310 tirocini), i corsi di orientamento per giovani e adulti disoccupati, les semaines des métiers, l'incontro tra offerta e richiesta di lavoro, i corsi avvicinamento al lavoro per i disabili e per i detenuti, i moduli formativi per migranti, i progetti di utilità sociale, gli interventi di inclusione attiva per i beneficiari della legge regionale 18 del 2015, i colloqui di lavoro per persone svantaggiate, la formazione continua per i lavoratori delle imprese valdostane. A queste misure saranno, a breve, aggiunti due interventi previsti dal Fondo sociale europeo: il primo riguarda i percorsi informativi integrati per l'incentivazione e il sostegno di nuove imprese e di lavoro autonomo, con un impegno finanziario di 900 mila euro; il secondo consisterà in un avviso pubblico per incentivi alle imprese per assunzioni di lavoratori con difficoltà di inserimento lavorativo, con 2 milioni di euro all'anno per un triennio. L'Assessore ha infine annunciato che oggi, il Consiglio permanente degli Enti locali ha nominato il componente del comitato regionale per il diritto dei disabili che avrà il compito di scrivere le linee guida per sbloccare i fondi rivolti ai soggetti diversamente abili, circa 600 mila euro.

In sede di replica, il Consigliere Padovani si è detto totalmente insoddisfatto della risposta perché l'Assessore ha fatto tanti proclami da campagna elettorale, ma oltre agli "analizzeremo" e ai "faremo", non c'è molta sostanza.

Il Capogruppo di CC-M ha aggiunto che a fronte di una situazione così critica, non ci sono segnali di un percorso per far ripartire i settori in crisi, come ad esempio l'edilizia: nello scorso bilancio regionale c'erano risorse da utilizzare nei comuni per conto investimenti, oggi queste sono sparite. Per Elso Gerandin, ci vuole una visione politica di prospettiva e condivisa che ad oggi non si intravede.

SC

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Comunicato n° 118 del 20 febbraio 2018
Interpellanza sulla riduzione del tasso della "mortalità evitabile"

Nella seduta consiliare del 20 febbraio 2018, il gruppo ALPE ha interpellato l'Assessore alla sanità in merito alla riduzione del tasso della "mortalità evitabile", ovvero dei decessi avvenuti prima dei 75 anni per cause prevenibili o trattabili con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia o altra assistenza sanitaria.

Osservato come il rapporto MEV 2018 collochi la Valle d'Aosta fra le peggiori regioni d'Italia e che i dati, sia per i maschi che per le femmine, siano di gran lunga peggiori rispetto alla media italiana ponendoci al diciottesimo posto, il Capogruppo ha chiesto di conoscere le valutazioni in merito, se nell’ultimo triennio l’Amministrazione regionale abbia assegnato all’Azienda USL obiettivi attinenti alla problematica in questione e quali misure si intendano attuare per mutare la preoccupante classifica, che mette in luce le criticità della prevenzione sanitaria in Valle d'Aosta.

L'Assessore alla sanità, concordato sul fatto che i dati dicono che la quota di decessi vede la Valle d'Aosta in difficoltà, ha spiegato che gli interventi per far fronte alla mortalità evitabile sono suddivisi in tre gradi di prevenzione, partendo dalla promozione di corretti stili di vita, passando dalla diagnosi precoce al ricorso alle strutture sanitarie. Vista la complessità dei temi da affrontare, Luigi Bertschy ha affermato l'importanza di effettuare una lettura differenziata dei dati per cause di mortalità, in modo da fare una valutazione analitica, riscontrare le criticità e mettere in atto gli interventi dovuti.

L'Assessore ha riferito che i dati del rapporto MEV 2018 si riferiscono al 2015 sulla mortalità evitabile in Valle d’Aosta, confermando il dato medio nazionale che vede i maschi superare le femmine di grande misura su questa specifica mortalità: i maschi valdostani deceduti hanno perso, mediamente, 25,97 giorni di vita contro i 13,68 delle femmine; i corrispondenti valori medi nazionali per i maschi sono di 23,36 giorni e per le femmine 13,42 giorni. La Valle d’Aosta, ha sottolineato Bertschy, presenta valori inferiori alla media nazionale e per entrambi i generi per la componente “trattabile”, ma registra, nel 2015, dei livelli particolarmente elevati, al confronto delle altre Regioni, per la componente “prevenibile”. Diversa e opposta è invece la situazione per le cause di morte che potevano essere evitate con maggiore prevenzione; il differenziale rispetto alla media nazionale è quindi più elevato anche se è più ampio tra i maschi valdostani che non tra le valdostane.

L'Assessore ha evidenziato che sono stati già programmati a livello regionale, e in parte attuati, progetti di prevenzione primaria, che vedranno i loro frutti nel corso dei prossimi anni poiché l’effetto degli interventi non possono che essere stimati nel medio periodo.

Luigi Bertschy ha quindi parlato del Piano regionale della prevenzione 2016/2020, specificando le varie azioni che riguardano direttamente e indirettamente la riduzione della mortalità evitabile, articolate in sei programmi.

Il Capogruppo di ALPE, nella replica, ha affermato che questa situazione preoccupa tutti e esige un cambio di marcia. La risposta dell'Assessore, per Albert Chatrian, ha solo delle buone intenzioni e a fare la differenza sono i dati, non ci sono a monte priorità e non sono specificate le modalità per raggiungere gli obiettivi. Chatrian ha sostenuto che è arrivato il momento di essere più coraggiosi, di smettere di affrontare esclusivamente l'ordinaria amministrazione e di darsi finalmente delle priorità per fermare il trend negativo del sistema Valle d'Aosta.

MM

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Comunicato n° 119 del 20 febbraio 2018
Interpellanza sullo snodo ferroviario di Chivasso

Con un'interpellanza dei gruppi ALPE, Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e Coalition Citoyenne-Mouv posta nella seduta del 20 febbraio 2018, il Consiglio regionale è tornato a parlare di ferrovia.

La Consigliera di ALPE Chantal Certan, richiamando il progetto "La Porta del Canavese" che intende porre lo snodo di Chivasso come punto strategico dal punto di vista turistico e lavorativo per il territorio, collegandosi all'Alta velocità, ha chiesto al Governo se è sua intenzione predisporre un piano di fattibilità, insieme alla Regione Piemonte, al riguardo. Inoltre, la Consigliera ha voluto sapere i motivi della mancata partecipazione della Valle d'Aosta ad un convegno sul tema, al quale ha partecipato anche il Viceministro ai trasporti, che si è tenuto il 15 gennaio scorso, e al quale era stata invitata.

Il Consigliere di AC-SA-PNV Claudio Restano ha aggiunto che, sulla base delle sue conoscenze, c'è la disponibilità da parte della Regione Piemonte a rivedere il progetto della lunetta di Chivasso, per collegarsi all'Alta Velocità e ha chiesto se, rispetto ad una sua precedente interpellanza, il Governo abbia valutato la possibilità di partecipare all'Action Groupe 4 EUSALP-trasporti dove nei prossimi sette anni vi sarebbero dei fondi specifici per collegare l'Alta Velocità alle linee regionali.

L'Assessore al turismo e trasporti ha risposto che non ha registrato nessun invito alla riunione e, quindi, non vi ha partecipato. L'Assessore Aurelio Marguerettaz ha evidenziato che la legge regionale n. 22 del 2016 (Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti) è un punto di riferimento: quindi, nell'ambito degli studi fatti per l'attuazione della legge, giovedì prossimo sarà portato in Commissione consiliare il Piano strategico di interventi. In quel contesto, anche se nella legge non si cita il progetto "La Porta del Canavese", l'Assessore si è detto disponibile a fare gli approfondimenti del caso. Senza voler anticipare delle valutazioni, Marguerettaz ha sostenuto che a suo tempo erano stati intravisti dei rischi rispetto allo snodo di Chivasso, perché la nuova stazione di Chivasso avrebbe potuto diventare il capolinea della linea valdostana (e non più Torino come ora): tutto il lavoro impostato fino ad oggi per evitare la rottura di carico a Ivrea sarebbe quindi vanificato. Per l'Assessore, se lo snodo non va a compromettere la linea è un valore aggiunto, altrimenti il sentimento è negativo in quanto la prevalenza dell'utenza valdostana ha per destinazione Torino.

La Consigliera Certan ha preso atto della disponibilità dell'Assessore di prendere in carico la problematica, in quanto vi sono delle nuove evoluzioni dovute ai dati e al numero degli utenti frequentanti l'Alta Velocità nella tratta Torino-Milano. Pur capendo la preoccupazione dell'Assessore di non compromettere la ferrovia valdostana, perché l'utenza valdostana si rivolge essenzialmente su Torino e non sull'Alta Velocità, ha asserito che è comunque rischioso non partecipare al tavolo attivato sulla tematica. Ha quindi comunicato all'Assessore che giovedì prossimo, a Chivasso, ci sarà un'altra riunione cui parteciperanno più di cento Comuni del Monferrato, dell'Eporediese, del Chiavarese e dell'Astigiano, dove la Valle d'Aosta potrebbe portare anche le sue istanze.

Il Consigliere Restano ha concluso osservando che partecipare alle riunioni può essere un elemento positivo e ha significato all'Assessore che non ha risposto alla domanda sui fondi EUSALP.

SC

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Comunicato n° 120 del 20 febbraio 2018
Interpellanza sul collegamento aereo sulla tratta Aosta-Roma

Con un'interpellanza illustrata nel corso della riunione consiliare del 20 febbraio 2018, il gruppo Coalition Citoyenne-Mouv ha trattato della riattivazione del collegamento aereo sulla tratta Aosta-Roma.

Il Consigliere Alberto Bertin, riferito di aver appreso dagli organi di stampa della decisione della società partecipata regionale di gestione dell'aeroporto AVDA di attivare un collegamento aereo nella tratta Aosta-Roma, peraltro previsto già a partire dal mese di marzo prossimo, ha chiesto delucidazioni su questa notizia, oltre alle valutazioni e agli intendimenti in merito dell'Amministrazione regionale.

L'Assessore ai trasporti ha spiegato che nella società AVDA l'Amministrazione regionale non ha la maggioranza. Inoltre, Aurelio Marguerettaz ha riferito che nei confronti della stessa AVDA è stata revocata la concessione; la revoca è stata confermata dal TAR e oggi è sub judice al Consiglio di Stato. Nell'ambito delle proprie attività, ha proseguito Aurelio Marguerettaz, AVDA compie scelte che prescindono dalla Regione, proprio come nel caso della riattivazione del collegamento Aosta-Roma. Marguerettaz ha detto che non è a conoscenza della reale effettuazione e della data di inizio di questo servizio, non sono previsti oneri a carico dell'Amministrazione e il master plan sta procedendo senza condizionamento alcuno. È in atto, ha concluso l'Assessore, un confronto da parte dei funzionari regionali e degli incaricati dell'elaborazione del master plan con l'Ente nazionale di aviazione civile ENAC.

Il Consigliere Alberto Bertin ha replicato rappresentando l'opportunità che il socio minoritario, la Regione, faccia conoscere la propria opinione al Consiglio di Amministrazione poiché, come è ovvio, se la società AVDA andrà finanziariamente peggio, ci saranno costi aggiuntivi anche per la Regione. Bertin ha infine definito la risposta dell'Assessore sconcertante, non sa e non vuole sapere, e si è detto perplesso, evidenziando che la situazione dell'aeroporto rientra tra i disastri valdostani e che comunque l'Amministrazione regionale detiene il 49% dell'AVDA.

MM

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Comunicato n° 121 del 21 febbraio 2018
Interpellanza sul soccorso alpino valdostano

Il gruppo ALPE, con un'interpellanza discussa in chiusura della seduta consiliare di ieri, martedì 20 febbraio 2018, ha affrontato la tematica del Soccorso alpino valdostano.

In particolare, il Capogruppo ha posto l'accento sui tagli effettuati e sulle ricadute che l'assenza di investimenti sta creando in un servizio fondamentale, che ha sempre rappresentato un orgoglio per la Valle d'Aosta. Albert Chatrian ha chiesto quali siano gli intendimenti in merito della Giunta regionale, rappresentando diverse problematiche, tra cui la sospensione dalla mansione di operatore del Soccorso alpino all'interno della Centrale unica di soccorso, i rimborsi degli eventuali danni, peraltro prevedibili viste le difficili condizioni in cui si opera, e il pagamento del ticket per le visite mediche di idoneità a carico dei volontari stessi.

Le Président de la Région a répondu que le Secours alpin valdôtain, dans le cadre du système régional de protection civile, joue un rôle stratégique de toute première importance: en effet, depuis novembre 2017, il est intégré en tant que membre effectif dans le Comité régional de la protection civile visé à la loi régionale n° 5/2001. Par ailleurs, malgré la diminution des ressources financières de ces dernières années et la réduction globale de la dépense publique, l’Administration régionale a toujours accordé une attention particulière au service public de secours en montagne, lequel n’a pas subi de coupes significatives.

Le Président Laurent Viérin a précisé que le contrat de service public approuvé en 2017 n'a pas prévu de coupures de budget: en effet, il prévoit une présence journalière de l’opérateur de la centrale du Secours alpin valdôtain, et ce, pour tous les jours de l’année, de 7h à 19h. Par ailleurs, pour la période du 9 février au 14 octobre, la présence de l’opérateur de centrale du Secours alpin valdôtain est prévue également pendant le poste de nuit, de 19h à 7h.

Quant aux dommage de l'équipement, le Président a expliqué que les opérateurs sont dotés des équipements personnels et collectifs nécessaires appartenant au Secours alpin ou bien mis à leur disposition par la Protection civile. Ces équipements sont attribués au personnel à titre gratuit et exclusivement pour les finalités du service de secours en montagne. Il s’agit de matériel qui est soumis non seulement à l’usure mais aussi à un risque élevé d’endommagement pendant le service: il en découle que, indépendamment du coût et du type d’équipement attribué, ce dernier, en cas d’endommagement avéré lors d’une intervention de secours, est remplacé sans qu’aucune charge soit imputée à l’opérateur.

Laurent Viérin a communiqué que le nombre actuel des opérateurs du secours en montagne, soit 114 personnes, est approprié pour répondre aux besoins internes, ainsi que pour assurer le service public de manière efficace et avec les ressources nécessaires. Le Secours alpin valdôtain ne compte donc pas de volontaire de type "général", comme cela peut être le cas dans d’autres organisations à caractère associatif. Ses membres sont tous des professionnels, qui pratiquent le secours en montagne en raison de leurs capacités techniques et professionnelles, ainsi que de leur disponibilité, et ce, dans un cadre de prestation de travail indépendant. Considérant les responsabilités du ressort du Secours alpin valdôtain, ses opérateurs sont donc tenus de se soumettre, à leurs frais, à des visites et à des examens médicaux, tout comme ils sont tenus de participer à des exercices périodiques et à des entraînements comportant une évaluation, sous peine d’exclusion automatique du service en cas d’absence ou bien de résultat négatif.

Pour le Président de la Région, le Secours alpin valdôtain a toujours œuvré, ces dernières années, pour adapter ses compétences et ses capacités aux changements qui sont intervenus par rapport à la montagne, avec de nouvelles modalités de fréquentation qui se sont ajoutées à l’alpinisme et au ski. Le Secours alpin valdôtain, a-t-il assuré, continuera donc de tout faire pour garantir la reconnaissance des rôles de ses agents et, en même temps, pour valoriser leurs capacités techniques et opérationnelles grâce aux formations et aux entraînements nécessaires. Une réflexion s'avère nécessaire - a conclu le Président Viérin - pour évaluer les criticités qui se manifestent au fur et à mesure.

Il Capogruppo di ALPE ha obiettato che i professionisti hanno segnalato che vi è stata una riduzione del personale, da due anni orsono. Per il Consigliere Albert Chatrian, le criticità all'interno del SAV devono essere risolte, avendo ben presente che le operazioni di soccorso avvengono spesso su terreno estremamente difficile e sono possibili solo grazie alla preparazione dei professionisti. Il SAV per la Valle d'Aosta non è solo un orgoglio, ha precisato Chatrian, ma deve essere messo nelle condizioni di lavorare sempre ai massimi livelli. Ha poi rilevato come la riduzione di personale volontario abbia ridotto la presenza capillare sul territorio e come ci sia un dato di fatto che genera criticità: il rapporto tra la parte dirigenziale amministrativa e i professionisti del SAV. Per il Capogruppo, infatti, i professionisti gradirebbero avere un rapporto più franco e trasparente con il Soccorso Alpino nel rispetto dei tecnici e delle persone. Occorre innanzitutto, ha concluso, ottimizzare l'organizzazione, rivedendo la convenzione con le guide alpine.

I lavori proseguono nella giornata di oggi con la trattazione delle mozioni.

SC

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Comunicato n° 122 del 21 febbraio 2018
Respinta una mozione sull'ultimazione dell'iter di realizzazione del nuovo ospedale

Ad inizio della seduta del 21 febbraio 2018, il Presidente del Consiglio Valle ha tenuto a precisare che i lavori alle vetrate dell'Aula, non ancora completati, stanno causando un problema di esposizione di luce nelle telecamere e ieri hanno messo in ombra i Consiglieri che vi sono seduti di fronte. Joël Farcoz ha evidenziato che non vi era quindi nessuna volontà di oscurare i Consiglieri del lato est, così come non vi è nessuna responsabilità da imputare a TV Vallée, che trasmette in diretta i lavori dell'Assemblea. Ha infine espresso l'auspicio che i lavori di oscuramento delle vetrate siano completati quanto prima, in modo da evitare questo genere di disguido già dalla prossima adunanza consiliare.

Si è quindi passati a trattare le mozioni, iniziando da quella presentata dai gruppi Movimento 5 Stelle e Coalition Citoyenne-Mouv in merito alla realizzazione del nuovo ospedale.

Il testo, così come emendato in Aula dai proponenti, è stato respinto con 28 astensioni (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV, AC-SA-PNV, ALPE) e 5 voti a favore (M5S e CCM), ed era volto ad impegnare la Giunta regionale a mettere fine definitivamente all'attuale iter di realizzazione del nuovo ospedale e a destinare maggiori fondi ad investimenti in ambito sanitario per il mantenimento degli standard qualitativi necessari alla tutela della salute pubblica.

Nell'illustrazione il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha citato alcuni stralci della relazione della Corte dei Conti sulla gestione del servizio sanitario per il 2016 a suffragare l'intento di questa mozione: mettere una pietra tombale sul progetto del nuovo ospedale, ripartendo da zero e con un approccio diverso con la nuova Legislatura. Al fine di evitare fraintendimenti sull'impegnativa, il Consigliere Cognetta si è detto favorevole a modificare il testo proposto, precisando che, con l'espressione "terminare" l'iter, intendeva mettere immediatamente fine al progetto avviato.

Il Consigliere Alberto Bertin (CCM) ha confermato la propria contrarietà alla costruzione del nuovo ospedale nell'area individuata, tenuto conto delle difficoltà oggettive (ritrovamenti archeologici, disguidi per la prossimità col centro città). Bertin ha quindi dettagliato le spese sinora sostenute: 6 milioni di euro solo in progetti, cui vanno aggiunti i lavori preparatori, raggiungendo circa 15 milioni di euro, senza peraltro che si sia concretizzato nulla. Il Consigliere ha auspicato che si fermi l'emorragia di denaro pubblico e si metta un punto a capo.

L'Assessore alla sanità ha spiegato che non ci sono le condizioni per accettare questa mozione poiché su un problema così complesso è necessario continuare il lavoro di approfondimento iniziato in quinta Commissione consiliare. Per Luigi Bertschy, l'obiettivo è quello di concludere e completare la fase di indagine archeologica per avere così la possibilità di disporre di tutti gli elementi necessari ad assumere delle future decisioni politiche. Nel 2018, ha proseguito, lavoreremo a questo scopo già valutando come gli attuali ritrovamenti incidano sulla realizzazione dell'opera.

Anche il Capogruppo di Coalition Citoyenne-Mouv ha concordato sul fatto che, rispetto alle buone intenzioni iniziali, oggi non si può proseguire con questo intervento. Elso Gerandin ha quindi riferito l'opportunità di ristrutturare il Parini, concentrandosi sulle aree già costruite.

Il Capogruppo del M5S ha inviato a fare un bagno di umiltà e a interrompere definitivamente il progetto di ampliamento per concentrarsi sull'unica soluzione possibile: il decentramento dell'ospedale. Stefano Ferrero ha quindi annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti in quanto, di fronte all'evidenza di non poter continuare, il Governo regionale deve assumersi tutte le responsabilità, anche dal punto di vista patrimoniale, di voler proseguire in questo baratro che sta portando ad uno spreco di risorse pubbliche. Per Ferrero, va anche chiusa la società COUP, in quanto ormai inutile. Stefano Ferrero ha concluso affermando che sono stati buttati al vento milioni di euro, con la complicità di una politica che si è rivelata essere, nel migliore dei casi, incompetente.

Il Capogruppo dell'UV ha ricostruito l'iter del progetto di ampliamento dell'ospedale Parini e le fasi della sua realizzazione, interrotte di fatto dal 2014 in modo da consentire i rilievi archeologici. Augusto Rollandin ha specificato che in questi anni, tenuto conto che gli impegni finanziari non potevano essere spesi per quest'opera, sono stati stornati per altre esigenze sanitarie. Pertanto, ha detto Rollandin, i fondi non sono stati spesi in maniera difforme. Il Capogruppo dell'UV ha annunciato che gli approfondimenti vanno terminati e sarà elaborato un nuovo progetto che tenga conto delle sopravvenute esigenze.

Il Capogruppo dell'UVP ha ricordato che questo progetto nasce dalla necessità sia sanitaria sia organizzativa, condivisa da tutti anche attraverso l'esito del referendum, di radunare in un unico polo quanto ad oggi distribuito sul territorio. Per Nello Fabbri, l'opera andrà certamente ridimensionata, pertanto la mozione riprende l'intenzione della maggioranza in merito al nuovo ospedale. Fabbri ha parlato di un'opera necessaria per la sanità valdostana, per cui tutte le somme spese non rappresentano uno spreco. Non si può interrompere un iter, anche per questioni amministrative, ma il progetto andrà rivisto nella maniera più opportuna.

La Consigliera Patrizia Morelli (ALPE), premettendo che il suo gruppo era fra i sostenitori della costruzione di un nuovo ospedale esterno alla città, ha voluto sottolineare che il responso del referendum del 2007 è stato arbitrariamente interpretato dalla maggioranza Rollandin che ha accantonato l'ipotesi premiata dai cittadini valdostani di recupero dell'ex Mauriziano per privilegiare una nuova costruzione ad Est, in un'area che già si sapeva essere a rischio di ritrovamenti archeologici. Cosa che, a suo dire, si è puntualmente verificata, portando alla luce reperti ben più importanti del previsto. Ha inoltre ricordato che il gruppo ALPE si è sempre chiaramente dissociato dalla realizzazione del parcheggio, opera che è costata alla comunità 40.000 euro a posto, per un totale di 20 milioni. Per Morelli, costruire il parcheggio è stato come mettere il carro davanti ai buoi, spendendo tanto denaro pubblico senza la certezza di poter realizzare l'ospedale. La Vicepresidente si è quindi chiesta cosa sia sensato fare e, a nome del gruppo, ha rilevato che al momento non ci sono elementi sufficienti per valutare quale sia la soluzione migliore e poter prendere una decisione definitiva. Per Morelli, questa Legislatura disastrata non è nelle condizioni di scegliere una strada, vista anche la mancanza di impegni finanziari a disposizione. La Vicepresidente ha concluso specificando che la posizione di ALPE è pertanto di astensione.

Il Consigliere Stefano Borrello (AC-SA-PNV) ha rappresentato l'importanza di considerare adeguatamente le evoluzioni delle cosiddette analisi in situ, per contestualizzare le esigenze progettuali che man mano intervengono nel procedere del cantiere. Pur valorizzando la mozione di indirizzo, il Consigliere Borrello ha annunciato il voto di astensione del gruppo.

L'Assessore alle attività produttive è intervenuto per rilanciare la possibilità di formulare nuove ipotesi, compresa quella di una ristrutturazione di viale Ginevra senza escludere neppure la costruzione di un nuovo ospedale. Una volta chiuso il percorso in essere, va capita esattamente la direzione da intraprendere, che si scontra inevitabilmente con criticità. Jean-Pierre Guichardaz ha sottolineato che questo non è un tema che deve essere di scontro, ma ogni possibilità va considerata, perché la popolazione ha bisogno di una struttura moderna.

MM

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Comunicato n° 123 del 21 febbraio 2018
Approvata una mozione sul vallo di protezione della frana di La Saxe

L'Assessore alle opere pubbliche relazionerà in terza Commissione "Assetto del territorio" sul vallo di protezione della frana di La Saxe a Courmayeur. È quanto prevede una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale nel corso della seduta del 21 febbraio 2018.

Il testo, presentato dal gruppo ALPE, impegna, infatti, l'Assessore alle opere pubbliche a informare la Commissione del motivo per il quale l'opera non è ancora stata collaudata e, in particolare, delle motivazioni date dai professionisti incaricati a rilasciare questo certificato, nonché delle intenzioni dell'Assessore e del Governo regionale su come procedere per tale opera ancora incompiuta.

L'iniziativa è stata illustrata dalla Consigliera Chantal Certan che ha sottolineato l'importanza che ogni azione di scientificità venga supportata da prove verificabili: questa è un'opera, ha sottolineato, che ha bisogno di un certificato di collaudo che determina che i lavori sono stati fatti ad arte e che sono conclusi, ma questo certificato non c'è ancora, alcune opere sono state fatte, ma non ancora terminate.

L'Assessore alle opere pubbliche si è detto disponibile a relazionare in Commissione sul vallo di protezione e sulla reale utilità dell'opera. Mauro Baccega ha anche annunciato che intende organizzare un dibattito pubblico, al fine di dare risposte concrete e scientifiche, con il supporto di tecnici, perché è giusto che i valdostani sappiano e abbiano contezza di quello che si è fatto in questo periodo per la loro sicurezza e come sono stati spesi i soldi a loro tutela.

La Consigliera di ALPE, nella replica, ha affermato che non cascherà nelle provocazioni dell'Assessore e ha parlato di stravaganti dibattiti pubblici con lei sollecitati dall'Assessore: per Chantal Certan, il dibattito con la popolazione e i comitati - non con lei - doveva farlo prima, quattro anni fa. La Consigliera ha comunque chiarito che se l'Assessore organizzerà in questi giorni un incontro pubblico, come è avvenuto per tutti gli incontri pubblici, lei e il gruppo ALPE saranno presenti.

SC

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Comunicato n° 124 del 21 febbraio 2018
Approvata una mozione sugli operatori socio sanitari

Il Consiglio Valle, nella seduta del 21 febbraio 2018, ha affrontato le problematiche riguardanti gli operatori socio sanitari in occasione del rinnovo contrattuale 2016-2018 discutendo una mozione presentata congiuntamente da Coalition Citoyenne-Mouv, da Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, dal Movimento 5 Stelle e da ALPE.

Il testo, approvato all'unanimità così come emendato in Aula su proposta dell'Assessore alla sanità, impegna il Governo regionale a demandare al Comitato regionale per le politiche contrattuali (previsto dalla legge regionale n. 22/2010 in merito alle procedure di contrattazione collettiva di comparto), l'emanazione di una specifica direttiva che permetta al Comitato regionale per le relazioni sindacali di seguire, nell'ambito dell'attuale rinnovo contrattuale 2016/2018, la soluzione definitiva di tutti gli aspetti, giuridici ed economici, del personale OSS operante presso l'Azienda di servizi alla persona J.B. Festaz.

Il Capogruppo di CC-M ha illustrato la mozione auspicando di poter chiudere questa fase delicatissima, a volte strumentalizzata. Per Elso Gerandin, queste persone meritano una prospettiva chiara e si potrebbe cogliere l'occasione di chiarire diversi aspetti.

Il Consigliere Claudio Restano (AC-SA-PNV) ha voluto sottolineare il ruolo significativo svolto nella comunità valdostana dalle assistenti domiciliari e dei servizi tutelari (ADEST) sin dagli anni Ottanta, anche mettendo a rischio la propria salute pur di portare aiuto. Il Consigliere ha ricordato che oggi, a fronte della riqualificazione del personale, non vi è il corrispondente inquadramento contrattuale. Questo passaggio, ha detto Restano, è dovuto, per garantire a queste persone che hanno sempre dimostrato abnegazione al lavoro la possibilità di svolgere le proprie mansioni e soprattutto per ricollocare, anche presso l'Azienda USL, il personale che chiedeva, essendo soggetto a prescrizioni sanitarie, di svolgere il proprio lavoro con un impegno fisico minore rispetto a quello richiesto in microcomunità.

L'Assessore alla sanità ha concordato di trovarsi nel momento più opportuno per riconoscere il percorso di riqualificazione delle OSS, che rappresentano un bene ed è attraverso la loro professionalità che si possono dare risposte ai servizi per gli anziani presenti nella nostra comunità. Luigi Bertschy ha espresso la volontà di lanciare un segnale chiaro e concreto in favore delle OSS. L'Assessore ha quindi riferito di incontri con le organizzazioni sindacali e ha proposto alcuni emendamenti alla mozione per coinvolgere i sindacati visto l'importante ruolo che rivestono in favore dei lavoratori, in modo da imprimere non solo un indirizzo politico, ma anche operativo, e al fine di raggiungere finalmente il traguardo del riconoscimento della qualifica delle OSS.

Il Presidente della Regione ha rappresentato l'importanza delle OSS e della loro professionalità che nei decenni ha garantito gli standard qualitativi dell'apprezzato welfare valdostano e ha ricostruito il percorso, condotto sin dal 2016, che ha permesso di superare alcune criticità, quando si è rilanciato il loro ruolo, che era stato messo in discussione. Il Presidente ha anche ricordato le riqualifiche ADEST e la possibilità di mobilità. Ora, ha evidenziato Laurent Viérin, vanno portate a compimento la riorganizzazione del welfare e la definizione del contratto per riconoscere quanto dovuto. Il Presidente ha infine ribadito l'impegno a concludere l'iter, affinché si possa chiudere la questione con un esito positivo. Laurent Viérin ha specificato che non si vuole giocare sulla pelle delle persone, ma si sta lavorando seriamente: è in ballo un riconoscimento contrattuale, non si tratta di una questione politica.

Il Capogruppo del M5S ha parlato di fughe all'indietro, piuttosto che in avanti in questi anni. Stefano Ferrero ha sostenuto che non c'è stata quell'attenzione che l'argomento meritava. Per Ferrero è arrivato il momento di fissare una calendarizzazione degli impegni, andando oltre ai proclami e assumendosi le responsabilità del caso. Il Capogruppo ha poi osservato che la società avrà sempre più bisogno di questi operatori, far finta di nulla è antistorico. Inoltre, per Ferrero non è giusto tenere in sospeso per così tanto tempo queste persone che peraltro svolgono mansioni anche pesanti.

Il Capogruppo dell'UV ha evidenziato quanto sia stata essenziale la formazione di questi operatori: è un tassello che ha permesso di raggiungere il traguardo, altrimenti irrealizzabile. Augusto Rollandin ha parlato di un accordo contrattuale che rende merito a chi ha saputo lavorare e svolge un ruolo importante nel sistema sanitario pubblico.

Il Capogruppo di CC-M ha concordato sugli emendamenti, ringraziando per la disponibilità espressa dal Governo e auspicando un voto favorevole unanime da parte dell'Aula.

MM

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Comunicato n° 125 del 21 febbraio 2018
Approuvée une résolution sur l'intégration d'un membre du Comité pour les Adaptations

En conclusion des travaux de sa réunion des 20 et 21 février 2018, le Conseil régional a approuvée à l'unanimité une résolution présentée par les groupes ALPE, AC-SA-PNV, M5S et CC-M, concernant le Comité pour les Adaptations.

Le texte invite et engage l'Assesseur à l'éducation et à la culture à intégrer et à rendre opérationnel le Comité pour les adaptations d'une composante véritablement scientifique spécialisée dans l'éducation bi-plurilingue et dans la construction des connaissances des différentes disciplines scolaires dans plusieurs langues.

La Consigliera Chantal Certan (ALPE) ha affermato che questa risoluzione vuole proporre un passo in avanti per uscire dalla impasse in atto, tenuto conto anche della situazione politica, e per non essere ancora più in ritardo in vista del prossimo anno scolastico. Certan ha sottolineato che c'è ancora un mese di tempo, bisogna mettersi subito al lavoro al fine di assicurare un inizio anno scolastico 2018-2019 sereno. Forse sarà necessario compiere salti mortali, ha detto la Consigliera, ma ne varrà la pena, anche per non sprecare tutto l'impegno profuso dalle scuole e dagli insegnanti che, malgrado le difficoltà, hanno comunque cercato di garantire una scuola di qualità.

L'Assessore all'istruzione ha espresso apprezzamento per il tono propositivo della risoluzione su un tema troppo spesso utilizzato per compiere a macchia di leopardo manovre politiche. Emily Rini ha ricordato che sulla scuola, sull'educazione dei nostri ragazzi, non si possono portare avanti strumentalizzazioni. Ha quindi spiegato che la ratio della sperimentazione è quella di offrire nuove possibilità agli studenti: non avendo prodotto i risultati auspicati, l'Assessore ha confermato che questa sperimentazione va rivista. La sperimentazione si conclude ad agosto: è chiara l'intenzione dell'Amministrazione regionale di non proseguire in questa sperimentazione. Rini ha confermato l'intenzione di procedere immediatamente, partendo dal lavoro degli insegnanti, tenendo conto delle risultanze del Comitato tecnico nominato dalla Giunta, fermi restando gli obiettivi che ci si è posti. Pur non assumendosi impegni temporali, l'Assessore ha annunciato un voto favorevole e convinto alla risoluzione.

La Consigliera Chantal Certan ha ribadito che questo è l'ultimo treno che passa per poter mettere mano in maniera condivisa a questa situazione. Ha infine chiesto, a nome dei gruppi di opposizione, di essere coinvolti nei lavori.

Il Consiglio Valle ha anche respinto, con 30 voti di astensione e 5 a favore, una mozione presentata congiuntamente dal Movimento 5 Stelle e da Coalition Citoyenne-Mouv sulla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent.

La mozione intendeva impegnare il Governo regionale a sospendere le assegnazioni dei bandi pubblicati nello scorso mese di novembre per l’individuazione di uno o più partner nazionali o internazionali, anche in associazione di impresa, per la realizzazione del piano di rilancio dei giochi – area slot e Online, settore Live –, oltre che per la progettazione e realizzazione di eventi e gestione pubblicitaria per il piano di rilancio della Casino de la Vallée spa. Inoltre, il testo sollecitava il Governo regionale, qualora non si dovesse, entro tempi certi, raggiungere l'obiettivo del riequilibrio economico finanziario, a procedere celermente alla realizzazione di una procedura pubblica per l'individuazione di un'azienda a cui affidare la gestione della Casa da gioco.

Nell'illustrazione, il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha detto che non bisogna esternalizzare il Casinò a pezzi: prima bisogna avere un quadro completo della situazione, altrimenti sarà difficile trovare un'azienda cui affidare la gestione della Casa da gioco. Cognetta ha, inoltre, sottolineato che legare il marchio del Casinò di Saint-Vincent ad un'altra azienda può pregiudicare fortemente la privatizzazione della gestione, così come esternalizzare il settore Slot e quello del gioco Online è pericoloso, visto che sono le due uniche aree che hanno le migliori performance in termini di costi-ricavi. Il Consigliere ha poi ribadito che il Piano di rilancio non ha funzionato e che bisogna capire fino in fondo dove si sta andando, perché ora si sta andando proprio male.

L'Assessore al bilancio e società partecipate ha risposto che sarebbe semplice condividere tout court quanto detto dal collega Cognetta, visto che a suo tempo il gruppo UV non ha votato il Piano industriale, ma l'incarico che riveste ora impone serietà e responsabilità, e pertanto si sta lavorando per portare avanti, ognuno nel rispetto dei propri ruoli, un'attività per tenere in equilibrio una società che è la seconda impresa valdostana in attività. Per quanto concerne i bandi, è stata fatta una verifica e sono state rilevate delle criticità, tra le quali la durata quinquennale che è stata prontamente limitata al 2019, ossia alla durata del piano aziendale e all'impegno che l'Amministratore unico si è assunto per mettere in ordine le situazioni economico-finanziarie e gestionali della società. L'Assessore Renzo Testolin ha poi precisato che sono state fatte delle osservazioni sui bandi che non sono stati assegnati e ci sono delle opportunità, anche alla luce di nuovi eventi normativi e tecnici in divenire, che possono portare al risultato che è contenuto in questa mozione. Riguardo all'individuazione di un'azienda cui affidare la gestione della Casa da gioco, l'Assessore ha detto che oggi bisogna lavorare per riuscire a creare i presupposti per rendere il più solida possibile questa azienda per poi deciderne l'evoluzione. Alla luce di queste considerazioni e in vista dell'audizione dell'Amministratore unico, Giulio Di Matteo, che si terrà in quarta Commissione nel pomeriggio di oggi, Testolin ha chiesto il ritiro della mozione.

Il Consigliere del M5S ha replicato di non voler ritirare la mozione, perché un'indicazione politica deve essere data e non si può lasciare tutta la responsabilità all'Amministratore unico. Cognetta ha quindi posto una serie di domande rispetto alla situazione di cassa del Casinò, i contratti di aggiudicazione, i rapporti con le banche, l'attuazione del piano. Temi che saranno sottoposti all'Amministratore unico durante la riunione della quarta Commissione di oggi pomeriggio.

I lavori sono conclusi. L'Assemblea regionale si riunirà nuovamente mercoledì 7 e giovedì 8 marzo 2018.

MM-SC

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