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Comunicato n° 368 dell'8 ottobre 2013

Respinta una mozione sul contenimento della spesa delle società partecipate o controllate dalla Regione

Adunanza del Consiglio regionale dell'8 ottobre 2013

L'Assemblea regionale, nella seduta dell'8 ottobre 2013, ha respinto, a votazione segreta, con 17 voti a favore, 1 contrario e 17 astensioni, una mozione presentata dai gruppi Alpe, PD-SinistraVdA e UVP riguardante il contenimento della spesa per le società controllate e partecipate dalla Regione.

Il Consigliere di Alpe, Albert Chatrian, nel presentare l'iniziativa, ha richiamato il dibattito sviluppatosi nel corso della XIII Legislatura sulla «necessità di mettere ordine nella delicata materia della congruità dei compensi da corrispondere agli amministratori delle società controllate o partecipate dalla Regione. Nessuna regola vige nel mondo delle società partecipate, che contrasta in modo evidente con le regole che riguardano invece il funzionamento della macchina della pubblica amministrazione. Nella nostra regione si è usato e abusato di una semplificazione del metodo di gestione delle società controllate e partecipate: un responsabile unico che risponde a un rappresentante unico degli azionisti riuniti in un'assemblea che definire tale è più ridicolo che sensato! La nostra mozione affronta uno dei temi che sta dominando il dibattito non solo politico ma soprattutto civile in questo malgovernato paese che è l'Italia e che purtroppo vede la nostra regione omologarsi all'andazzo generale invece di distinguersi positivamente, come il nostro patrimonio ideale, che sempre invochiamo a parole, ci imporrebbe. Intendiamo impegnare il Governo regionale a sottoporre entro 60 giorni al Consiglio un disegno di legge che vada in tal senso e che si applichi anche ai contratti e agli incarichi già in essere, ridefinendo i compensi nella misura del 40% ai manager, agli amministratori unici e agli amministratori delegati e limitando nella misura massima di 15.000 euro lordi annui i compensi dei Presidenti del Consigli di amministrazione e di 2.000 euro lordi annui quelli dei Consiglieri. Chiediamo inoltre, in analogia con quanto previsto per i dirigenti della pubblica amministrazione, che i dati relativi alle indennità e ai benefits percepiti da dirigenti e amministratori siano resi pubblici, nella loro integralità, sui rispettivi siti internet.»

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Nogara, Cognetta, Guichardaz, l'Assessore al bilancio e il Presidente della Regione Rollandin.

Il Consigliere dell'UVP, Sandro Nogara, ha dichiarato: «Voglio toccare un aspetto che interessa non solo la congruità dei compensi ma anche le competenze e la capacità di gestione dei diversi dossier che vengono sottoposti agli amministratori che comunque dovrebbero avere un peso sulla quantificazione delle loro remunerazioni.» Portando ad esempio la gestione di Vallée d'Aoste Structure, ha ricordato che «nel corso della sua gestione essa ha locato 37 beni immobili, ne ha venduti 3 e accusa ben 1 milione e 700.000 euro di crediti non riscossi per morosità. Pertanto i manager, di questa e di altre società, in base al lavoro ed ai risultati ottenuti non dovrebbero essere remunerati come lo sono oggi e soprattutto non riconfermati in posti così delicati.»

Il Consigliere del M5S, Roberto Cognetta, ha affermato che «al di là delle questioni politiche non si chiede di tagliare il compenso a persone in difficoltà e, prestando attenzione alla critica situazione economica regionale, sarebbe auspicabile che la maggioranza manifestasse una maggior sensibilità approvando la mozione.»

Per il Consigliere del PD-Sinistra VdA, Jean-Pierre Guichardaz, «la mozione va nella direzione di altre azioni intraprese dalla minoranza per il contenimento dei costi e per la trasparenza, iniziativa che vogliamo portare anche a nome dei cittadini. Sebbene la legge preveda la valutazione dei curricula, di fatto la nomina è fiduciaria e pertanto revocabile in qualsiasi momento e sarebbe, pertanto, possibile sfiduciare chi non accettasse riduzioni dei compensi. Ridefinire nella misura del 40% compensi di tutto rispetto permetterebbe comunque un tenore di vita dignitoso. Accogliere la mozione attuando la riduzione suggerita sarebbe senz'altro un segnale positivo per i cittadini chiamati sempre a compiere sacrifici per il risanamento della finanza pubblica

L'Assessore alle finanze, Mauro Baccega, richiamando i diversi interventi nell'ottica di un contenimento della spesa delle partecipate, ha puntualizzato che «la remunerazione della carica di Consigliere e di Presidente deve essere parametrata alle responsabilità derivate dalle attività svolte, tenendo conto della particolarità di ciascuna società: pertanto, gli importi suggeriti nella mozione risultano essere non consoni al tipo di attività svolta. Oltre al fatto che le limitazioni di tali compensi sono già fissati dalla normativa nazionale: in particolare, ricordo la riduzione del 10% dei compensi dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo delle società, che ha riguardato Finaosta, Società di Servizi Valle d'Aosta, Casinò de la Vallée, Inva, Servizi previdenziali Valle d'Aosta, CVA, Autoporto Valle d'Aosta, Struttura Valle d'Aosta, COUP srl e NUV srl. Riguardo ai benefits, da una ricognizione del 2012 è emerso che questi concernevano in prevalenza l'auto aziendale e riguardavano un numero circoscritto di società. Preciso, infine, che con la legge regionale sul comparto unico (22/2010) sono stati posti in capo alle società partecipate gli obblighi di trasparenza dei compensi annuali dei dirigenti, ulteriormente ribaditi e ampliati dal decreto legislativo n. 33 del 2013. Riteniamo, quindi, non accoglibile l'iniziativa, considerato anche che il prossimo mese ci vedrà impegnati in Commissione consiliare per un approfondito dibattito sulle partecipate e controllate.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è intervenuto ricordando che «i contratti ai manager sono stipulati in seguito a norme precise. I compensi erogati devono essere valutati alla luce delle responsabilità conferite e si deve tenere conto dei rischi legali e patrimoniali legati all'attività. Le retribuzioni di certo possono essere discusse e riviste. L'Amministrazione regionale ha già comunque adottato provvedimenti di riduzione di questi costi. Si può fare di meglio e siamo disponibili ad accogliere l'invito a insistere sul contenimento della spesa nei prossimi rinnovi di contratto.»

CaSa