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Riunione del Consiglio regionale del 23 e 24 settembre 2015

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Comunicato n° 453 del 16 settembre 2015
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 23 e giovedì 24 settembre 2015, con inizio alle ore 9, in seduta ordinaria per discutere un ordine del giorno composto di 42 oggetti, tra cui 12 interrogazioni, 23 interpellanze un disegno di legge e 2 mozioni.

Per quanto riguarda l'attività normativa, i Consiglieri affronteranno il disegno di legge che contiene la nuova disciplina del Consorzio dei Comuni della Valle d'Aosta ricadenti nel Bacino imbrifero montano della Dora Baltea (Bim); il testo del provvedimento, che modifica la legge regionale n. 54/1998 sul sistema delle autonomie in Valle d'Aosta, ha ricevuto lo scorso 10 settembre il parere favorevole della prima Commissione "Istituzioni e autonomia", con il voto contrario dei gruppi UVP, Alpe e M5S.

In merito alle interrogazioni, i gruppi Alpe e Union Valdôtaine Progressiste ne hanno presentate congiuntamente quattro: utilizzo dell'ambulanza medicalizzata del presidio di Donnas; attuazione del piano di accoglienza dei migranti da parte della Regione; situazione dei finanziamenti relativi al "bon de chauffage" per il 2015; adoption de mesures pour l'effectuation des visites guidées bilingues dans les châteaux et les sites monumentaux de propriété de la Région.

Il gruppo Alpe ha depositato tre interrogazioni a proposito di: iniziative poste in essere per il prosieguo del servizio museale da parte dei promotori culturali; effetti dell'interdittiva antimafia emessa nei confronti della società Gecoval di Saint-Vincent sui lavori affidatile dagli enti pubblici locali; iniziative assunte per la realizzazione del nuovo Master Plan dell'aeroporto regionale Corrado Gex.

Quattro sono le interrogazioni poste dal Movimento 5 Stelle per avere notizie sulla variazione degli orari di apertura dei castelli, sull'attività di promozione culturale volta a valorizzare la fruizione dei castelli valdostani, sull'adozione di provvedimenti nei confronti di insegnanti di sostegno che non svolgono con professionalità e diligenza il loro lavoro e sull'istituzione di un nuovo Dipartimento di Protezione civile e Vigili del fuoco.

L'organizzazione del servizio di didattica museale è invece l'argomento dell'interrogazione dell'Union Valdôtaine Progressiste.

Per quanto concerne le interpellanze, sette sono state iscritte congiuntamente dai gruppi Alpe e UVP: azioni adottate per consentire il ricambio generazionale a favore dell'occupazione giovanile; patto di stabilità 2015 e 2016 e percorso politico per l'approvazione del bilancio di previsione della Regione 2016-2018; modalità di gestione e valorizzazione dei beni culturali della Regione; individuazione delle modalità per la predisposizione del bilancio finanziario regionale per il 2016; intendimenti in merito all'offerta formativa musicale in Valle d'Aosta; adozione di misure finanziarie per contrastare la disoccupazione; indirizzi e azioni intrapresi per la semplificazione delle procedure di accesso ai servizi sanitari.

Il gruppo Alpe illustrerà cinque iniziative a proposito di: azioni intraprese per accelerare la diffusione della banda larga per lo sviluppo della regione; lavori di ampliamento dell'area museale "Maison Caravex" a Gignod; intendimenti in merito ad una futura fruizione dell'infrastruttura del trenino del Drinc; valutazioni sul progetto di realizzazione di una centrale idroelettrica per lo sfruttamento dell'acqua del torrente Menouve a Etroubles; predisposizione di un nuovo piano di formazione per la valorizzazione dell'offerta formativa delle scuole valdostane.

Anche il gruppo Movimento 5 Stelle ha proposto cinque interpellanze: redazione di un piano dettagliato per il rilancio della Casa da gioco di Saint-Vincent; interventi nei confronti delle Unités des Communes per l'adozione del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta; individuazione di criteri per il conferimento di incarichi a collaboratori del nuovo amministratore della Casa da gioco di Saint-Vincent; introduzione di ulteriori criteri per l'individuazione di dipendenti da inserire nel piano di riduzione della pianta organica dell'Amministrazione regionale; individuazione delle voci di spesa da ridurre dal bilancio regionale per il 2015.

Sei sono invece le iniziative depositate dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste: interventi per limitare i danni alle colture provocati dai cinghiali; rispetto della tempistica dei pagamenti dell'indennità compensativa da parte di Area-VdA; riorganizzazione del servizio di controllo del Casinò de la Vallée da parte dell'Amministrazione regionale; revisione dell'accordo sottoscritto con la società Heineken di Pollein a seguito dell'approvazione della legge di stabilità per il 2015; iniziative per la valorizzazione del Castello di Ussel a Châtillon; valutazione dei risultati forniti da uno studio commissionato nel 2007 in merito all'introduzione di tariffe autostradali agevolate per i residenti.

Infine, i gruppi Alpe e UVP hanno iscritto congiuntamente due mozioni, che concernono l'impegno per una audizione in seconda Commissione consiliare dei componenti il Consiglio di amministrazione della società Monterosa per un esame dei risultati conseguiti e delle scelte future, nonché l'istituzione di un tavolo di concertazione fra i soggetti interessati dalla problematica relativa alla gestione delle deiezioni animali.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo digitale terrestre Aujourd’hui Vallée.

MM

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Comunicato n° 457 del 21 settembre 2015
Iscritta un'interrogazione a risposta immediata all’ordine del giorno suppletivo

La Presidenza del Consiglio informa che l’ordine del giorno della prossima adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 23 e giovedì 24 settembre 2015, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da un'interrogazione a risposta immediata.

L'iniziativa, presentata dal gruppo consiliare Union Valdôtaine Progressiste, è volta a ottenere notizie in merito a eventuali assunzioni o promozioni effettuate durante la pausa estiva nell'ambito della Casa da gioco di Saint-Vincent e del Grand Hôtel Billia.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo digitale terrestre Aujourd’hui Vallée.

SC

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Comunicato n° 459 del 23 settembre 2015
Dibattito in apertura dei lavori del Consiglio

Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata per oggi, mercoledì 23, e domani, giovedì 24 settembre 2015, per discutere un ordine del giorno composto di 43 punti.

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha lamentato la non comunicazione sull'accordo siglato ieri dalla maggioranza in merito all'Istituto musicale della Valle d'Aosta e annunciato tramite comunicato stampa. «Si preferisce comunicare attraverso comunicati stampa alla vigilia della convocazione del Consiglio regionale per fare marchette politiche: noi vorremmo invertire questa tendenza e vorremmo maggiore coinvolgimento su temi di questa portata

La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha aggiunto che «pur essendo lieti della notizia, dobbiamo constatare che è finita la luna di miele in maggioranza, che deve firmare dei documenti per affrontare argomenti spinosi. Vorremmo capire qual è il significato di questa iniziativa che è tutta politica, visto che manca la firma del Presidente dell'Istituto musicale e della SFOM. C'è bisogno di chiarezza per partire con il piede giusto dopo la pausa estiva

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a répondu en soulignant que «dans le cas spécifique concernant le Conservatoire e la SFOM, nous avons démarré des pourparlers afin d'activer les démarches visant, dans le temps, la réduction des frais. A la suite des analyses, nous avons cru opportun, pour l'année 2015-2016, de maintenir certaines règles étant donné les temps étroits qu'il y avait, et en même temps de mettre sur pied une analyse qui puisse présenter pour l'année suivante des interventions importantes allant dans la direction souhaitée, c'est-à-dire la rationalisation du système dans son ensemble.»

Il Consigliere Laurent Viérin ha replicato che «il metodo è bizzarro perché non si capisce quali siano i criteri dei tagli: alcuni settori vengono salvati, altri no. Se il criterio è organizzare la protesta, allora bisognerà lavorare attraverso questi strumenti per evitare i tagli ad altri settori, come gli asili nido. La tempistica di comunicazione è sempre quella dell'ultimo minuto, il che crea grande tensione sociale. Se il criterio è questo, allora lavoreremo in questo senso, anche attraverso un'attività extraparlamentare, affinché le prerogative di tutti siano difese

La Consigliera Certan ha concluso evidenziando che «per il Presidente Rollandin, un documento siglato da lui e dall'Assessore che richiede una razionalizzazione ad un ente del 55 per cento e un documento politico tra forze di maggioranza che lo smentiscono sono un "pourparler": ne prendiamo atto

SC

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Comunicato n° 460 del 23 settembre 2015
Interrogazione a risposta immediata sul personale del Saint-Vincent Resort & Casinò

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella riunione consiliare del 23 settembre 2015, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha posto l'accento sul Saint-Vincent Resort & Casinò.

In particolare, il Consigliere Laurent Viérin ha voluto sapere se siano state fatte nel periodo della pausa estiva e se siano previste assunzioni, promozioni o avanzamenti di livello nei vari settori di gioco, nella parte amministrativa e al Grand Hôtel Billia.

«La situazione della Casa da gioco è critica– ha detto il Consigliere Viérin – e siamo in attesa del piano industriale della nuova dirigenza

L'Assessore al bilancio e patrimonio, Ego Perron, ha risposto: «Al Casinò de la Vallée non sono state fatte nel periodo estivo, e al momento non sono previste, nuove assunzioni, promozioni e avanzamenti di livello, ad eccezione del Grand Hôtel Billia, che ha visto l'assunzione di personale a tempo determinato ed extra per picchi di attività. Nello specifico, nel mese di agosto sono stati accesi 39 contratti extra nei week end (pari a 11 risorse medie) e 58 contratti stagionali di part time (pari a 49 risorse con mansioni di cameriere, personale di sala, cucina e occasionalmente al front office).»

Il Consigliere Laurent Viérin, nella replica, ha osservato: «In questa situazione di crisi bisogna capire in che modo avvengano queste assunzioni, quali criteri vengano seguiti e come le persone vengano inserite nella realtà complessiva del Resort & Casinò. I vertici della Società hanno peraltro annunciato tagli e sacrifici per il personale: il nostro invito è quello di ragionare nell'insieme della realtà e non creare false illusioni su prospettive di lavoro. La nostra attenzione continua a essere massima sulle assunzioni in tutte le Società partecipate, che devono essere foriere di posti di lavoro seguendo il canone della trasparenza e non certo delle vecchie logiche della cattiva politica

MM

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Comunicato n° 461 del 23 settembre 2015
Dibattito sull'iscrizione di una risoluzione relativa agli asili nido

La seduta dei lavori del Consiglio di mercoledì 23 settembre 2015 è stata momentaneamente sospesa per consentire un incontro con una delegazione di genitori e operatori degli asili nido, che hanno consegnato un documento riguardante le decisioni assunte dalla Giunta regionale in merito ai servizi per la prima infanzia.

Alla ripresa, il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aggiornato l'Aula sull'incontro, ringraziando la delegazione «per aver illustrato in modo pacato e costruttivo le proprie osservazioni trasmesseci questa mattina in Aula. La Conferenza dei Capigruppo si è confrontata su come procedere nei lavori: una risoluzione delle forze di minoranza è giunta al tavolo della presidenza del Consiglio e la maggioranza ha chiesto che questa venga discussa secondo il Regolamento del Consiglio, ossia in coda ai lavori già programmati con l'ordine del giorno

Ha quindi preso la parola il Capogruppo di UVP, Luigi Bertschy, per sottolineare che «i gruppi Alpe, UVP e M5S avevano chiesto che la discussione della tematica avvenisse nella giornata odierna, mentre la maggioranza ha deciso di discuterla alla fine dei lavori. C'è gente che ha perso un giorno di lavoro, che ha dimostrato maturità nell'affrontare un argomento importante. Sia chiaro che per noi la discussione deve avvenire oggi

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha illustrato i contenuti della risoluzione: «Noi chiediamo il ritiro della delibera della Giunta che prevede pesanti tagli sugli asili nido della Valle d'Aosta e la convocazione urgente delle Commissioni competenti per esaminare l'argomento in oggetto. Avremmo gradito affrontare la questione qui in quest'Aula oggi. Si può derogare al Regolamento

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha aggiunto: «Non si è avuto il coraggio di dare una risposta in Aula, la maggioranza si prende un giorno pensando che la soluzione possa arrivare non si sa come.» Ha quindi chiesto l'iscrizione della risoluzione invitando tutti i Consiglieri ad esprimersi sull'inversione dell'ordine del giorno. «È una questione di rispetto nei confronti della nostra comunità – ha detto Viérin –. C'è preoccupazione e il tema è davvero urgente

Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha replicato che «le regole vanno rispettate da tutti e nulla toglie a che il Consiglio decida di discutere la risoluzione subito chiedendo l'inversione dell'ordine del giorno. La maggioranza, in sede di Conferenza dei Capigruppo, aveva ritenuto di discuterla in coda ai lavori per permettere un'analisi serena.»

Per il Consigliere Stefano Ferrero (M5S) «la discussione di oggi era atto di cortesia istituzionale nei confronti di chi ha dei problemi: chi siede in quest'Aula a 9000 euro al mese non ha i problemi dei cittadini che vivono al di fuori

Il Consiglio ha quindi votato all'unanimità l'iscrizione della risoluzione all'ordine del giorno del Consiglio.

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha quindi chiesto l'inversione dell'ordine del giorno: «Questo è un tema urgente al pari di quello dell'Istituto musicale. Sugli asili nido si è operato in modo sbagliato: avevamo chiesto un percorso di condivisione. Le considerazioni degli operatori non sono state minimamente tenute in considerazione: abbiamo appreso dei tagli dagli organi di stampa, ma riteniamo che l'argomento debba essere affrontato in quest'Aula. Questo per rispetto della dignità delle persone che sono qui oggi in tribuna

L'Assessore Fosson ha risposto che «si tratta innanzitutto di una bozza di delibera presentata al Celva sul quale c'è stato un confronto, anche in Commissione. La situazione economica è cambiata, è già programmata una riunione in quinta Commissione per riverificare la questione delle rette. Non è una questione di muro contro muro, ma di confronto tra le forze politiche

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, «per rispetto nei confronti dei cittadini presenti, intervenuti per assistere al Consiglio sacrificando anche una giornata di lavoro», ha quindi concluso che «non ci interessa il muro contro muro, ma non assistere passivamente allo smantellamento del welfare valdostano. L'Assessore sa meglio di noi che questa delibera non è mai stata discussa in Commissione: non abbiamo mai affrontato un aumento del 50% delle rette diminuendo contemporaneamente i servizi. Noi pretendiamo, pacatamente, un confronto

Il Consiglio ha quindi respinto, con 21 voti contrari (UV, SA, PD-SVdA) e 14 a favore (UVP, Alpe, M5S), la richiesta di inversione dell'ordine del giorno. La risoluzione è iscritta al punto 42.01, subito dopo le mozioni.

SC

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Comunicato n° 462 del 23 settembre 2015
Interrogazione sul bon de chauffage 2015

Il Consiglio regionale nella seduta del 23 settembre 2015 ha affrontato la tematica del "bon de chauffage", ossia il concorso della Regione alle spese per il riscaldamento domestico, con un'interrogazione presentata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste.

Evidenziato che nel 2015 per il "bon de chauffage" sono stati destinati sei milioni (la stessa cifra che è stata erogata lo scorso anno, a fronte però di uno stanziamento di otto milioni) e che non verranno variati i criteri di ripartizione applicati nel 2014, eccezion fatta per la soglia di accesso delle famiglie mononucleari, che passerà dai 18 ai 16 mila euro, i Consiglieri hanno voluto sapere quante persone potranno usufruire di questo aiuto rispetto al 2014 e quale sarà la cifra reale totale erogata alle famiglie valdostane.

L'Assessore alle attività produttive, Raimondo Donzel, annunciato che dal 1° ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 saranno aperte le domande per il "bon de chauffage", ha spiegato: «Si tratta di un provvedimento che consentirà presumibilmente a 17.631 nuclei familiari l'accesso al finanziamento. L'ipotesi del costo erogato è di oltre 5 milioni 600 mila euro, ma sono stati impegnati sei milioni per coprire l'eventuale presentazione di un maggior numero di domande rispetto al 2014. La misura del "bon de chauffage" resta molto importante, perché interessa quasi un terzo delle famiglie valdostane. Ringrazio i Comuni che consentono ai cittadini che non sono in grado di utilizzare internet, di recarsi nei loro uffici per presentare la domanda di sostegno, la cui concessione potrà avvenire in tempi brevi

In sede di replica, il Consigliere Alessandro Nogara ha osservato: «I Consiglieri hanno appreso queste notizie dai giornali e solo lo scorso lunedì ne sono stati portati a conoscenza formalmente. La percentuale delle famiglie valdostane monoreddito e composte da due persone è il 67.8%, quindi sicuramente la cifra erogata sarà ben minore dei sei milioni sbandierati. L'Assessore Donzel deve dire la verità ai cittadini, c'è stato un taglio del 30%, nonostante la politica, gli scorsi anni, avesse stabilito che non si sarebbe scesi sotto gli otto milioni di finanziamento. Con l'ingresso in maggioranza, l'Assessore aveva sbandierato che il PD sarebbe stato una forza di cambiamento: visti i risultati, sarebbe stato meglio se foste rimasti in minoranza, avreste fatto sicuramente meno danni

 


MM

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Comunicato n° 463 del 23 settembre 2015
Interrogazione sugli insegnanti di sostegno

Nella seduta consiliare del 23 settembre 2015, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione in merito all'adozione di provvedimenti nei confronti di insegnanti di sostegno che non svolgono con professionalità e diligenza il loro lavoro.

In particolare, il Consigliere Roberto Cognetta ha chiesto se siano svolte da parte degli ispettori competenti con periodicità e con quale intervallo di tempo azioni di controllo delle assenze strategiche di alcuni insegnanti. Più nel dettaglio, il Consigliere ha voluto sapere quanti insegnanti siano sotto osservazione o soggetti a provvedimenti disciplinari, nonché quali provvedimenti siano stati presi negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015.

Nella risposta, l'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha fatto un inquadramento della funzione ispettiva: «In ambito scolastico, l’azione ispettiva è considerata un’attività di coordinamento, che non consiste in un’azione coercitiva e punitiva, bensì in azioni di verifica, di vigilanza e conoscitiva. L’attività ispettiva si inserisce nel più ampio quadro dell’autonomia scolastica, nella quale assume un ruolo significativo il dirigente scolastico che assicura la gestione unitaria dell’istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio; il dirigente scolastico organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficacia e di efficienza formative e ha poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In questo panorama, l’Amministrazione scolastica dispone, di prassi, gli accertamenti dei dirigenti tecnici quando, portata a conoscenza di fatti ben documentati, ritiene di dover intervenire nell’ottica del miglioramento continuo del servizio scolastico e per evitare l’insorgere o il ripetersi di anomalie, inefficienze e disfunzioni. Allo stato attuale non risultano segnalati da parte dei dirigenti scolastici comportamenti da parte di insegnanti per cui l’Amministrazione scolastica abbia dovuto disporre azioni di controllo per “assenze strategiche”

L'Assessore ha poi riferito che «non ci sono insegnanti “sotto osservazione” o con procedimenti disciplinari in atto da parte della Sovraintendenza agli studi, così come non sono stati assunti provvedimenti da parte della Sovraintendenza agli studi.»

Il Consigliere Roberto Cognetta ha replicato: «Quando si riceve una segnalazione è importante documentarsi. Il problema è che se arrivano delle segnalazioni che poi non vengono processate dai dirigenti scolastici, il sistema illustrato dall'Assessore non ha nessun valore. Io ho chiesto notizie su di un docente di sostegno che pare non svolga con diligenza e con l'opportuna professionalità il proprio ruolo, ma mi è stata negata la risposta, quindi non ho avuto i mezzi per documentarla. Invito l'Assessore a fare un'opportuna verifica, perché la questione sembra andare avanti da anni. Se l'Assessore deve verificare dal punto di vista politico, devono poterlo fare anche i Consiglieri. Se non lo può fare nemmeno l'Assessore, probabilmente c'è qualcosa da sistemare. L'Assessore è responsabile di questo settore

 

SC

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Comunicato n° 464 del 23 settembre 2015
Interpellanza sul nuovo Dipartimento di Protezione Civile e Vigili del Fuoco

Il Movimento 5 Stelle, con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 23 settembre 2015, ha chiesto informazioni sul nuovo Dipartimento di Protezione civile e Vigili del fuoco, la cui istituzione è stata decisa recentemente dalla Giunta regionale.

Come ha evidenziato il Capogruppo Stefano Ferrero, «oltre a stigmatizzare il fatto che si inserisca la figura di un nuovo Coordinatore generale sotto cui si vanno a collocare i ruoli di Comandante e Vice comandante dei Vigili del fuoco, ci chiediamo se sia stata effettuata una valutazione di tipo economico sui maggiori costi che comporterebbe questa riorganizzazione e quale sia stato il parere delle Organizzazioni dei lavoratori che auspico siano state interpellate, vista la delicatezza del settore.» Il Consigliere ha infine voluto sapere «se sia vero che il nuovo Coordinatore non assumerebbe la funzione di datore di lavoro.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha dapprima premesso che il Governo regionale ha deciso di riorganizzare e rivedere le competenze e le dipendenze funzionali delle strutture dirigenziali afferenti la Protezione civile, il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e il Centro funzionale regionale «per rafforzare il sistema di protezione civile e soccorso pubblico», passando poi a spiegare: «Le funzioni fino ad oggi disseminate in contesti organizzativi distinti sono state riunite in un’unica struttura, per sviluppare le migliori sinergie possibili tra le strutture che compongono il sistema della protezione civile valdostana, rafforzando allo stesso tempo l’originalità del sistema e le competenze delle sue componenti, ivi compresi i Vigili del fuoco, volontari e permanenti. Non vi sono aumenti di costo, considerato che già fino allo scorso mese di maggio la Protezione civile e il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco erano inseriti in un Dipartimento con a capo il coordinatore del Dipartimento Enti locali

In merito al coinvolgimento sindacale, «le Organizzazioni sono state interessate e hanno espresso posizioni diverse. Ad esempio, il Dirva, l'Associazione sindacale dei Dirigenti regionali, ha considerato positiva la creazione di un dipartimento dedicato per la prima volta esclusivamente ed esplicitamente alla sola gestione delle tematiche di protezione civile. Il Conapo, il Sindacato autonomo dei Vigili del fuoco, ha invece evidenziato che la riorganizzazione avrebbe dovuto comprendere anche il Corpo forestale della Valle d’Aosta, esprimendo perplessità su quella che viene vista come una sott’ordinazione dei pompieri alla Protezione civile. Anche CGIL, CISL UIL e SAVT hanno evidenziato questo aspetto, su cui ribadisco che il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco mantiene la propria autonomia decisionale, organizzativa e operativa e che la sovra-ordinazione del coordinatore è limitata alla funzione di coordinamento, così come in precedenza era svolta dal coordinatore del Dipartimento Enti locali. E' stato poi rilevato un contrasto con la vigente legge sul personale in merito alla figura del nuovo coordinatore, contrasto che non sussiste

Infine, il Presidente Rollandin ha specificato: «Il Comandante del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco è individuato come datore di lavoro del personale del Corpo, a salvaguardia della sicurezza del personale assegnato, mentre il Capo della Protezione civile è individuato quale datore di lavoro del restante personale del Dipartimento

Nella replica, il Capogruppo Ferrero ha sottolineato: «Questa riorganizzazione miscela i ruoli, ne vedremo i risultati una volta messa in opera. Ci sono anche sorti dei dubbi riguardo alla scelta delle persone che ricoprono i ruoli dirigenziali. Continueremo a vigilare sull'aspetto economico

MM

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Comunicato n° 465 del 23 settembre 2015
Interpellanza sui danni provocati dai cinghiali

Il gruppo Union Valdôtaine Progressiste, con un'interpellanza discussa durante la riunione del Consiglio del 23 settembre 2015, si è occupato dei danni alle colture provocate dai cinghiali.

Nello specifico, il Consigliere Vincenzo Grosjean ha evidenziato come i danni alle colture siano notevolmente aumentati nel corso degli ultimi anni, «nonostante le rassicurazioni dell'Amministrazione regionale. I cittadini, in particolare gli agricoltori, vivono con crescente rassegnazione il diffondersi della problematica e perdono fiducia nelle Istituzioni e in chi le rappresenta.»

Ha quindi chiesto il numero delle uscite effettuate per il controllo numerico della specie cinghiale nel 2015 da ogni stazione forestale e da cacciatori esperti. «Ci preme anche conoscere le decisioni che il Governo regionale intende adottare, fermo restando che le iniziative sino ad oggi intraprese non sono state in grado di dare risposte efficaci e risolutive del problema. I nostri agricoltori vanno rispettati e valorizzati

Nella risposta, l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, ha riferito: «Fino ad oggi, nel 2015, il Corpo forestale della Valle d'Aosta ha effettuato autonomamente 242 uscite, mentre 48 uscite sono state fatte con i cacciatori. I singoli cacciatori, da parte loro, sono usciti autonomamente 531 volte, sempre col coordinamento dei Forestali; inoltre, una uscita è stata effettuata in girata, mentre 19 uscite sono dei proprietari dei terreni. Non esiste una regolamentazione che definisce i criteri di rotazione dei cacciatori, che sono coinvolti in base alla disponibilità personale e alla conoscenza del territorio

«La problematica è grave – ha proseguito l'Assessore Testolin –, ed è di assoluto interesse, anche a livello continentale. La presenza dei cinghiali in Valle d'Aosta risulta contenuta grazie ad azioni messe in campo dall'Amministrazione regionale. Continueremo negli interventi per il contenimento della specie, avvalendoci dei Forestali e dei cacciatori. Certamente le segnalazioni di agricoltori e cittadini sono alla base del controllo. I 252 abbattimenti sinora avvenuti nel 2015 rappresentano un dato importante, una buona risposta alle esigenze del territorio. Rispetto all'ultimo piano di controllo approvato dalla Giunta regionale, le modalità di attuazione sono risultate efficaci, tanto che la Regione Piemonte ha riconosciuto la bontà dell'organizzazione faunistica valdostana, individuandola quale modello da esportare. L'attenzione alla problematica resta alta, con la costante attività di monitoraggio. Siamo consci che il problema è di difficile soluzione, ma che è altrettanto possibile tenere sotto controllo. Garantisco che ci siamo attivati fattivamente, cercando anche di dimostrare la nostra sensibilità nei confronti dell'agricoltura e degli usi della nostra regione

Il Consigliere Grosjean ha replicato: «Pur essendo presi ad esempio, ci troviamo in una situazione alquanto critica

Il Capogruppo Luigi Bertschy ha aggiunto: «La politica si è dotata di strumenti amministrativi che, al lato pratico, non funzionano. Basta parlare con la gente per prendere coscienza del problema: le persone sono ormai rassegnate e credono che non si troveranno soluzioni. Come gruppo UVP chiediamo di approfondire ancora questo tema, andando a incontrare i cittadini sul territorio e portando le nostre idee nella terza Commissione consiliare "Assetto del territorio". Non bastano le delibere per risolvere questa criticità, ma ci va un impegno supplementare e straordinario

MM

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Comunicato n° 466 del 23 settembre 2015
Interpellanza sulla raccolta dei rifiuti porta a porta

L'adozione del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta è stata al centro dell'interpellanza presentata dal Movimento 5 Stelle nella seduta consiliare del 23 settembre 2015.

In particolare, il Consigliere Roberto Cognetta, ha riferito: «La Comunità montana Monte Emilius ha speso 2 milioni 800 mila euro per la realizzazione di 128 postazioni di contenitori seminterrati per la raccolta dei rifiuti. Purtroppo i dati di raccolta differenziata del 2015 hanno evidenziato risultati sconfortanti: la percentuale per i Comuni di questa Comunità Montana si ferma tra il 25% e il 59%. Pensare che con l'applicazione del metodo porta a porta e con la raccolta dell'umido si sono riscontrati risultati decisamente positivi. In un momento di crisi ci ostiniamo ad assumere scelte dispendiose e poco utili.» Il Consigliere ha chiesto alla Giunta regionale «di fornire indicazioni alle "Unités des Communes" affinché sviluppino il sistema di raccolta porta a porta e non facciano ulteriori investimenti verso il sistema dei contenitori seminterrati»

L'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha spiegato: «I dati riportati relativi alla raccolta dei rifiuti sui singoli Comuni non sono quelli considerati dalla Regione, che invece si riferisce ai Sub-Ato. Leggendo questi dati si scopre che in Regione ci sono anche situazioni di eccellenza. Nel primo trimestre del 2015 la percentuale di raccolta differenziata nel Sub-Ato della Monte Emilius è pari al 43%; ad oggi sfiora già il 50%, quando partirà la raccolta dell'organico si potranno raggiungere gli obiettivi di legge. Ogni indicazione sulle modalità di organizzazione di servizi di raccolta e gestione dei rifiuti scaturirà dalla decisone dell'Aula al momento dell'approvazione del nuovo Piano di gestione dei rifiuti. Come già detto in più occasioni, bisogna tenere conto degli importanti investimenti già attuati dalle autorità di Sub-Ato. Ad esempio, nel 2014 la Monte Emilius ha avviato il progetto dei contenitori seminterrati, implementato dalla possibilità di disporre di calotte utilizzabili con apposita tessera, permettendo la tariffazione puntuale: è un investimento importante, che speriamo contribuisca ad aumentare la quantità della differenziata e una buona qualità di flussi, analogamente al Sub-Ato Grand Combin, che rappresenta un'eccellenza, visto che sfiora il 70%. Il nostro approccio alla tematica è corretto, è attento agli investimenti fatti finora, senza prevedere un cambio immediato, ma non escludendo una revisione e un'ottimizzazione delle raccolte in un arco temporale che consenta di ammortizzare gli oneri sinora sostenuti.»

Il Consigliere Roberto Cognetta, specificato che i dati riportati «sono stati forniti dai Comuni», ha replicato: «L'investimento per le calotte con tessera richiede un'ulteriore spesa: ci chiediamo se realizzare questo ulteriore progetto sarebbe opportuno. So che è stato costituito un gruppo di lavoro nella Monte Emilius per mettere a punto le soluzioni migliori, ma sarebbe bastato leggere ciò che è già disponibile: costa meno il porta a porta, non c'è bisogno di inventarsi niente altro

 


MM

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Comunicato n° 467 del 23 settembre 2015
Interpellanza sulla diffusione della banda larga

La diffusione della banda larga e ultra larga in Valle d'Aosta è stato il tema di un'interpellanza illustrata dal gruppo Alpe nella seduta consiliare del 23 settembre 2015.

In particolare, il Consigliere Alberto Bertin ha osservato come «la connettività digitale sarà sempre più importante per lo sviluppo sociale ed economico oltre che per la competitività di un territorio. Secondo i dati recenti della Commissione europea relativi al 2014, l'Italia è penultima in Europa, seguita solo dalla Grecia, per copertura di banda ultra larga e la Valle d'Aosta risulta essere l'ultima regione in Italia insieme al Molise. Malgrado gli annunci, il Governo Renzi non ha ancora invertito la rotta. Vorremmo quindi conoscere lo stato attuale di diffusione, le azioni attivate, anche al di là del piano "VdA Broadbusiness", per accelerare l'espansione delle reti informatiche nonché gli intendimenti del Governo regionale in merito.»

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, en partageant l'avis du Conseiller Bertin sur le fait que ce thème sera capital pour le développement de la Vallée, a précisé que «la Vallée d’Aoste est caractérisée par de vastes zones dans lesquelles les opérateurs de télécommunications n’investissent pas sur leurs infrastructures, étant donné qu’ils n’auront jamais de retours sur investissements, compte tenu du faible nombre d’usagers. L’intervention publique s’avère donc nécessaire en vue de la réalisation des infrastructures et la Région a élaboré et engagé la mise en œuvre de son propre plan de construction d’infrastructures appelé "VdA Broadbusiness". Celui-ci a pour objectif de mettre en place la fibre optique, de propriété publique, en tant qu’infrastructure de nouvelle génération permettant des connexions à bande ultra-large sur tout le territoire régional et reliant les maisons communales, les centrales téléphoniques et les principaux pylônes des réseaux de télécommunication. Une première tranche d’interventions a débuté en 2009 – elle est aujourd'hui achevée – en synergie avec la Compagnie valdôtaine des eaux (CVA), le long des voies d’eau en concession à cette société. En 2012, la convention avec la société in-house INVA Spa a été approuvée, en vue de la réalisation des autres tranches de travaux et de la gestion de l’ensemble du réseau, en application du plan: INVA, à la suite d’un marché public européen, a confié au Groupement temporaire d’entreprises composé de Telecom Italia, Sirti SpA et Alpitel SpA, la conception du projet et la réalisation d’un réseau en fibres optiques sur le territoire régional; le contrat a été signé le 19 décembre 2013 et est en cours d'application.»

Le Président a ainsi détaillé les interventions déjà réalisées. «En synergie avec CVA, 283 km de fibres optiques ont été mis en place le long des voies d’eau en concession à cette société. Dans le cadre de la convention avec la société INVA, la conception et la pose de 150 km de fibres optiques dans les vallées de Gressoney, d’Ayas et de Valtournenche, a été achevée. Environ 400 des 600 hot spots prévus ont été conçus, installés et mis en fonction. Les hot spots de la Commune d’Aoste sont déjà opérationnels en bande ultra large, tandis que les autres fonctionnent actuellement en large bande traditionnelle, étant donné qu’ils sont reliés au réseau de communication actuel de Telecom Italia et pourront utiliser progressivement la bande ultra large dès qu’ils seront reliés au réseau en fibres optiques en cours de réalisation. Ceci aura lieu avant la fin de l’année pour les vallée de Gressoney, Ayas et Valtournenche. Quant aux interventions en cours, le contrat signé prévoit, d’ici 2017, l’achèvement de la mise en place de l’infrastructure et la pose de fibres optiques sur 350 km supplémentaires sur l’ensemble du territoire de la région.»

Quant aux nouvelles parues dans les journaux nationaux, le Président a dit que ceux-ci présentent les données relatives à la situation des projets réalisés dans le cadre des accords de programme passés avec Infratel, la société in-house du Ministère du développement économique chargée de la mise en œuvre de l’Agenda numérique européen. «En Vallée d’Aoste, le projet de création d’infrastructures en fibres optiques a été lancé directement par la Région, avec une large avance sur le calendrier établi par le ministère compétent. Même si le projet a été transmis formellement au Ministère, Infratel continue, dans ses publications, à ne pas tenir compte de la situation de la Vallée d’Aoste.»

Le Président a ajouté que «la Région a aussi réalisé des initiatives complémentaires au projet "VdA Broadbusiness", susceptibles de contribuer encore à l’essor de la bande ultra-large, come par exemple l’adaptation des pylônes de radio-télécommunication existants et la mise en place de 18 nouveaux pylônes – toujours de propriété publique – sur lesquels pourront être installés les appareils des opérateurs de radio-télécommunication. Encore, la Région et l’administration publique locale, en général, élargiront l’éventail des services en ligne destinés aux citoyens et l’interconnexion entre les différents organismes, en vue d’atteindre un objectif plus ample tel que la dématérialisation et la simplification des procédures.»

Il a ainsi conclu: «Le Gouvernement entend poursuivre la mise en œuvre du projet "VdA Broadbusiness" et compléter celui-ci d’ici 2017, avec la mise en fonction de services à bande ultra large, en fonction de l’achèvement progressif des tranches de travaux, déjà à partir du printemps 2016. A cet égard, en outre, nous envisageons d’organiser, au cours de l’automne prochain, une rencontre avec le groupement d’entreprises qui effectue les travaux afin de présenter l’état d’avancement des travaux et l’offre des services qui pourront progressivement être mis à disposition des citoyens.»

Il Consigliere Bertin ha osservato che «i piccoli numeri della Valle fanno sì che gli operatori privati non abbiano nessun interesse ad investire, quindi il ruolo dell'ente pubblico è quello di creare la condizioni affinché tutti i cittadini possano accedere ai servizi. Bisogna accelerare questo aspetto e deve essere ancor di più una priorità di questa regione: occorre essere consapevoli dell'importanza di queste infrastrutture per non restare ai margini dello sviluppo. La Regione si è concentrata soprattutto sulle infrastrutture pesanti, le grandi opere: l'idea degli anni 50 che solo il cemento producesse sviluppo è superata; oggi dobbiamo concentrarci sempre più sulla banda larga e ultra larga se vogliamo davvero stare al passo con i tempi e guardare con fiducia al futuro. Purtroppo, le notizie apparse sulle testate giornalistiche nazionali hanno dato una pessima immagine della Valle: la comunicazione istituzionale della Regione avrebbe dovuto smentire gli errati dati forniti, al fine di dare una giusta percezione, nel bene e nel male, della nostra regione. Si dovrebbe affiancare alla solita propaganda, diventata ormai una tradizione locale, un'attività di comunicazione verso l'esterno.»

SC

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Comunicato n° 468 del 23 settembre 2015
Interpellanze sulla Casa da gioco di Saint-Vincent

La Casa da gioco di Saint-Vincent è tornata in discussione nell'Aula consiliare il 23 settembre 2015 con due interpellanze poste dal Movimento 5 Stelle.

Il Capogruppo Stefano Ferrero dapprima si è focalizzato sulla figura del Direttore generale, inserita dalla recente riorganizzazione, chiedendo l'ammontare dello stipendio e dei benefits, oltre che «se sia intenzione del Governo regionale richiedere agli attuali vertici della Casinò de la Vallée spa la redazione di un piano dettagliato di rilancio che precisi le iniziative che verranno messe in campo e le strategie per rilanciare l'Azienda

Con la seconda interpellanza il Capogruppo Ferrero si è soffermato invece sull'individuazione di criteri per il conferimento di incarichi a collaboratori del nuovo Amministratore della Casa da gioco, in particolare prevedendo «l'esclusione di persone che abbiano subìto condanne o almeno l'incompatibilità per coloro che vanno a rivestire ruoli nell'ambito del medesimo settore e nell'ambito dello stesso ente che li aveva visti coinvolti in precedenti vicende giudiziarie.» Ha poi voluto sapere se siano già stati posti in essere rapporti di collaborazione o consulenza da parte della nuova amministrazione.

L'Assessore al bilancio finanze e patrimonio, Ego Perron, ha risposto che «lo stipendio annuo lordo del Direttore generale è di 180 mila euro, mentre i benefit e possibili bonus non potranno superare la somma annua di 60 mila euro. La totalità della retribuzione variabile (60 mila euro) sarà legata al positivo raggiungimento di risultati aziendali. Abbiamo chiesto ai nuovi responsabili della Resort & Casinò la revisione del piano industriale in uso e, se necessario, la stesura di un nuovo piano: un piano serio e concreto non solo della casa da gioco ma anche del Billia, che non può prescindere dall'analisi della situazione e dalla chiusura – che speriamo positiva – della trattativa con le Organizzazioni sindacali, e che guarda al medio periodo 2016-2018. Si è chiuso un ciclo e se ne è aperto uno con nuovi protagonisti: abbiamo individuato un nuovo modello di governance, sollecitato anche in quest'Aula, che sia in grado di affrontare una difficile situazione della casa da gioco immaginando di istituire un Amministratore unico con funzioni di rappresentanza e di raccordo con la proprietà e la nuova figura di direttore generale con chiara competenza nel settore. L'auspicio è che questo modello porti al rilancio del Casinò

In merito alla seconda interpellanza, l'Assessore Perron ha riferito che «ad oggi, nessuna collaborazione e nessuna consulenza è stata posta in essere dalla nuova amministrazione, così come nessuna richiesta di collaborazione è stata fatta in merito a nominativi resi pubblici da articoli di stampa. Il principio evocato dal Consigliere trova piena condivisione: laddove ci siano delle incompatibilità accertate, non si può procedere a dare degli incarichi. Le figure professionali con le quali la Casa da gioco, in piena autonomia, vorrà avviare dei rapporti di collaborazione saranno valutate caso per caso.»

Nella replica, il Capogruppo Ferrero ha affermato che «180 mila euro di base e 60 mila euro di bonus sono un'esagerazione: 240 mila era quanto prendeva Frigerio in precedenza. Se aggiungiamo i 50 mila dell'Amministratore unico arriviamo a 290 mila: non c'è quindi un risparmio per l'Amministrazione regionale, piuttosto un aumento di 50 mila euro. Rispetto alle funzioni, c'è il rischio di aver svuotato la figura dell'Amministratore dalla sua mansione originaria, delegando alla figura del Direttore generale tutti i compiti di amministrazione: è inquietante perché si è scelto di concentrare nella mani di una sola persona tutte le funzioni amministrative, di previsione e di controllo della spesa. Un modello da Corea del nord

Il Consigliere Ferrero si è poi detto confortato dal fatto che «l'Assessore abbia condiviso il principio di escludere persone che abbiano delle incompatibilità.»

SC

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Comunicato n° 469 del 23 settembre 2015
Interpellanza sull'offerta formativa musicale in Valle d'Aosta

Aosta, 23 settembre 2015

Comunicato stampa n. 469/MM

Seduta consiliare del 23 settembre 2015
Interpellanza sull'offerta formativa musicale in Valle d'Aosta

Il tema dell'offerta formativa musicale in Valle d'Aosta è stato affrontato con un'interpellanza posta congiuntamente dai gruppi Alpe e UVP nella seduta consiliare del 23 settembre 2015.

La Consigliera Chantal Certan (Alpe) ha ripercorso le ultime vicende legate all'Istituto musicale: «A febbraio 2015, l'Assessore all'istruzione autorizzava l'Istituto pareggiato e la Scuola di formazione e orientamento musicale (Sfom) ad aprire le iscrizioni per l'anno accademico 2015-2016. Inoltre, a giugno, l'Assessore stesso, in risposta ad una nostra iniziativa, confermava la disponibilità delle risorse. Abbiamo poi appreso che in una nota l'Assessore all'istruzione e il Presidente della Regione hanno comunicato all'Istituto pareggiato che ci sarebbe stata già per l'anno 2015-2016 una razionalizzazione dell'offerta formativa e del finanziamento regionale, con un taglio del 55% a partire dall'anno accademico 2015-2016. Questi tagli incideranno notevolmente sulla qualità dell'offerta formativa oltre che sulla sopravvivenza futura dell'Alta formazione e specializzazione artistica musicale (Afam). Chiediamo quindi quali siano le reali intenzioni riguardo al futuro e che queste vengano esplicitate in modo chiaro e coerente sia al Consiglio regionale sia alla comunità valdostana, a maggior ragione alla luce del documento politico siglato ieri, contenente l'impegno a mantenere inalterata, per l'anno scolastico 2015/2016, l'offerta didattica dei corsi, che naturalmente contraddice quanto chiesto in precedenza

L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha riferito: «La formazione musicale per questa maggioranza è imprescindibile; negli anni l'Amministrazione regionale ha investito in questo campo, e i risultati ne sono la prova. Nell'ottica di razionalizzazione generale, anche questo Istituto è stato coinvolto nella revisione. Il quadro di oggi è ben diverso dalla situazione del 2012, quando è stata approvata la legge. Il Governo regionale non ha fatto passi indietro, semmai ha compiuto un passo di responsabilità. Nel corso dell'estate abbiamo organizzato diversi incontri con i vertici dell'Istituto e della Fondazione Maria Ida Viglino, ribadendo la necessità di una revisione generale di tutto ciò che è formazione musicale. A fine agosto abbiamo inviato una lettera che va a chiudere questo percorso, chiedendo ai vertici di procedere ad una razionalizzazione dell'offerta, ma senza assolutamente parlare di tagli del 50%. Alla luce di questo, ci è stata prospettata una razionalizzazione dell'offerta di formazione musicale: da domani ci sarà un tavolo di confronto per analizzare la questione in maniera costruttiva e responsabile, provando anche a modificare il sistema per ottimizzare la situazione.  Ribadisco che non abbiamo mai voluto mettere in discussione questa tipologia di formazione, abbiamo garantito il mantenimento di tutti i corsi in modo da tutelare gli utenti, ovvero gli allievi, e i posti di lavoro. Bisogna affrontare insieme questo momento per evitare disagi e sminuire la formazione musicale, per cui tanto è stato fatto in questi anni

La Consigliera Certan ha osservato: «Dispiace constatare che l'Assessore è capace di dire tutto e il contrario di tutto, ma i valdostani sono molto attenti e capiscono bene queste incoerenze. Erano talmente collaborativi e disponibili che stavano organizzando una mobilitazione. Prima si crea allarmismo parlando di tagli drastici e poi ci si comporta da eroi che salvano la situazione. Siamo consapevoli del cambiamento del contesto dal 2012 ed è da anni che vi invitiamo a provvedere a una razionalizzazione ragionata, invece voi tirate la corda fino a farla spezzare, come in questo caso

MM

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Comunicato n° 470 del 23 settembre 2015
Interpellanza sul trenino del Drinc tra Cogne e Pila

Nella seduta consiliare del 23 settembre 2015, il gruppo Alpe ha presentato un'interpellanza sul futuro del trenino del Drinc che collega la conca di Pila al comprensorio di Cogne.

In particolare, il Consigliere Fabrizio Roscio ha posto l'accento sul progetto di valorizzazione del complesso minerario di Cogne illustrato pubblicamente a luglio scorso: «Ad oggi, il trenino del Drinc, tuttora di proprietà regionale, non fa parte del progetto. La mancanza di utilizzo e di manutenzione comporterebbe il completo degrado dell'infrastruttura, che invece parrebbe interessare l'Amministrazione di Cogne, la quale aveva espresso la volontà di entrarne in possesso. Il professor Ricci del Dipartimento di ingegneria civile presso La Sapienza di Roma, audito in quarta Commissione consiliare, aveva richiamato la possibilità di accedere a procedure semplificate di utilizzo dell'infrastruttura, cambiando la connotazione di fruizione della stessa. Oggi, vorremmo sapere quali siano le intenzioni riguardo alla possibilità di futuro utilizzo del trenino

L'Assessore al turismo e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha riferito che «in Assessorato non è giunta nessuna richiesta dell'Amministrazione di Cogne di entrare in possesso dell'opera. Dal punto di vista delle attività, non abbiamo più nulla da inventare: le intenzioni dell'Amministrazione regionale sono esplicitate in una risoluzione votata dal Consiglio regionale nel luglio 2011, dalla quale è scaturita una delibera di Giunta nel 2012: la realizzazione di una pista ciclabile tra Epinel e la partenza; la riconversione del tratto ferroviario con un tratto viario che servirà l'area nella parte sita nel comune di Gressan. Riguardo al materiale rotabile, c'è una serie di contenziosi con i produttori che impediscono le attività di dismissioni: auspichiamo che si arrivi presto ad una conclusione. Già nel passato sono emerse proposte, ma alla resa dei fatti si è trattato di indicazioni molto costose e impegnative oltre che poco sostenibili. L'indicazione data dal Consiglio era di salvare il salvabile con interventi concreti e realizzabili che sono nell'agenda delle amministrazioni regionale e comunali interessate

Il Consigliere Roscio ha quindi replicato: «La risposta dell'Assessore mette chiarezza sulla vicenda. Forse manca la comunicazione tra Enti: possibile che la Regione non sapesse niente delle intenzioni del Comune di Cogne riguardo all'acquisizione della proprietà, e che i Comuni non fossero a conoscenza delle proposte avanzate? È giusto quindi pensare che se il Comune di Cogne facesse la richiesta ci sarebbe la possibilità di valutare il trasferimento della proprietà

SC

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Comunicato n° 471 del 24 settembre 2015
Interpellanze sul bilancio della Regione

Nella seduta del 24 settembre 2015, il Consiglio ha affrontato il tema del bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta con tre interpellanze, di cui due poste congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe e una dal Movimento 5 Stelle.

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha posto l'accento sul patto di stabilità, evocando l'accordo siglato il 21 luglio scorso dal Presidente della Regione e dal Ministro dell'economia: «Viste le notizie poco rassicuranti su tagli imponenti dovuti all'effettiva disponibilità del bilancio regionale a partire dal 2016 e conseguenti all'approvazione della legge di stabilità 2015, è importante fare il punto della situazione sia sull'anno finanziario 2015 sia sulle previsioni per il 2016. Il patto di stabilità e la competenza eurocompatibile sono confermati? Sarà poi applicata anche alla Valle d'Aosta, come per le 15 regioni ordinarie, l'obbligo di pareggio di bilancio? Dove il Governo intende tagliare risorse, limitare trasferimenti e diminuire investimenti? Tutti quesiti che esigono una risposta: siamo preoccupati perché la Valle d'Aosta continua a chinare il capo

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha evidenziato che «vi è la necessità di operare scelte forti per l'intera comunità valdostana, in un momento in cui, nonostante la gravità della situazione generale, esistono ancora potenzialità significative. Ecco perché vogliamo sapere come la Giunta intenda affrontare la costruzione del bilancio 2016. La prossima finanziaria rappresenterà un giro di boa: sarà la sintesi dei primi due anni e mezzo di Legislatura e indicherà i passi per il prossimo triennio. È quindi necessaria una vera consapevolezza sullo stato dell'arte delle finanze valdostane

Il Consigliere del M5S, Roberto Cognetta, ha chiesto di conoscere il quadro economico d'insieme che indichi in maniera dettagliata come e dove il Governo intenda recuperare la somma di 75 milioni di euro che sarà tagliata dal bilancio regionale del 2015. «Sulla base di cosa si fanno le scelte? Abbiamo l'impressione che i criteri siano quelli dell'estro del momento, senza una reale programmazione fondata su basi concrete. Ci si limita ad arginare i danni.»

L'Assessore al bilancio, Ego Perron, ha rimandato al rendiconto del 2014 approvato a luglio: «Sul 2014 le effettive disponibilità finanziarie sono state pari a 838 milioni di euro. La previsione per il 2015 discende dall'accordo siglato a luglio con un ampliamento di 60 milioni di euro al tetto di spesa. Sul 2016 sembra abbandonato il concetto di patto di stabilità: anche alla Valle d'Aosta sarà applicato l'obbligo del pareggio di bilancio, come per le altre Regioni a Statuto speciale e già in vigore per quelle a Statuto ordinario. Si dovrebbe quindi tornare a dare valore all'equilibrio di bilancio. Sulla quantificazione per il 2016, stiamo esaminando l'evoluzione delle risorse disponibili. Le prime tendenze stimano per il 2016 una necessità di copertura ulteriore tra i 70 e i 75 milioni di euro. Questo è un dato che potrebbe essere rivisto anche a seguito di informazioni che gli stessi uffici ancora non dispongono, ma vi sono alcune linee: la minore entrata di 75 milioni, pari al minor gettito sulle accise, una diminuzione sulla previsione di entrata su altre imposte di 27 milioni

L'Assessore ha poi continuato: «Aggiungo, perché questo mi viene chiesto, che con assoluta franchezza non sono nella condizione di rispondere in maniera dettagliata e precisa su come recuperare la somma di 75 milioni di euro: è prematuro perché ci stiamo lavorando da un punto di vista tecnico al fine di avere un quadro di certezza delle risorse. A questo seguiranno le valutazioni politiche sugli interventi da attuare e sulle scelte che il Consiglio sarà chiamato a fare, tenendo conto di una drastica riduzione delle risorse. Sarà necessario ottimizzare le risorse, perché siamo consapevoli che il quadro finanziario continua ad esser difficile, anche se grazie alle manovre anticrisi, gli effetti si sono dilazionati. Noi vogliamo intensificare l'azione di razionalizzazione e di contenimento della spesa, azione che ha caratterizzato la costruzione del bilancio in questi anni: il taglio che dovremo operare sarà dell'8 o 9%. Avvieremo i confronti di tipo politico, partendo dalla consapevolezza comune che tiene conto di una drastica riduzione delle risorse, stabilendo le priorità e gli interventi da attuare. Il percorso sarà di confronto con le Commissioni consiliari, le parti sociali, le associazioni di categoria al fine di programmare in modo serio ed efficace la spesa. A questi tavoli ci saremo con l'umiltà di chi deve gestire una situazione di grande criticità e la stessa umiltà la chiediamo a chi si confronterà nell'intento di dare risposte alla comunità valdostana

Nella replica, il Consigliere Gerandin si è detto «poco sollevato dalle risposte fornite: l'Assessore non ha fornito le cifre che avevamo chiesto, perché non ha certezze. Non è facile giustificare come mai c'è stata una mannaia sulle risorse, ma secondo noi le minori entrate derivano dall'accordo sul patto di stabilità 2015 firmato a luglio con lo Stato: un accordo che era meglio non firmare, perché ad oggi l'unica cosa che si è semplificata è la vita dei dirigenti, ma si è detto addio ad un possibile accordo con lo Stato per allargare l'obiettivo del patto. Per la prima volta si è ammesso che le minori entrate derivano dalle minori accise: l'accordo siglato del 2010, che ha rivisto l'ordinamento finanziario della Regione, è dunque carta straccia

Il Capogruppo Chatrian ha aggiunto: «L'Assessore non ha fornito certezze così come non ha dato indicazioni politiche: noi, invece, avremmo gradito conoscere le tendenze, le priorità, le sfide del futuro bilancio. Qui va tutto a ramengo: sarà sempre più importante confrontarsi e noi vorremmo sapere dal Governo se interessa il nostro contributo. Noi siamo disponibili alla collaborazione, per tradurre in bilancio delle tendenze che possano dare risposte alla comunità e per ridare credibilità alla politica

Il Consigliere Cognetta ha espresso preoccupazione, «perché credevamo ci fosse già una direzione precisa da prendere e invece non c'è. La maggioranza è pronta al confronto politico, noi siamo pronti da quando siamo entrati in Consiglio e non ci sottrarremo. Abbiamo delle idee da portare avanti che sono in antitesi con quelle della maggioranza: le nostre sono figlie di un ragionamento che è staccato dal dare e avere, speriamo che anche la maggioranza abbandoni la vecchia politica. Ormai si è chiuso un ciclo e speriamo che l'Assessore e, soprattutto, il Presidente della Regione lo abbiano capito

SC

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Comunicato n° 472 del 24 settembre 2015
Interpellanza sulle misure per contrastare la disoccupazione

Nella seduta del 24 settembre 2015, i gruppi Alpe e UVP, con un'interpellanza firmata congiuntamente, hanno posto all'attenzione dell'Aula il tema della disoccupazione.

In particolare, il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha osservato: «Il perdurare della grave crisi economica e della disoccupazione tocca livelli molto alti anche nella nostra regione. A prescindere dalla programmazione europea a favore dell'occupazione, vorremmo capire quali siano le intenzioni e le relative soluzioni di politiche attive, finanziabili realmente, cui si vuole dare concretezza nel bilancio 2016-2018 per sostenere lo sviluppo occupazionale in Valle d'Aosta. Avere un lavoro è sinonimo di dignità per le persone

L'Assessore alle attività produttive, Raimondo Donzel, ha risposto: «Nella prima fase della crisi economica, nel biennio 2007-2008, la Valle d'Aosta ha assorbito meglio il problema, ma già nel 2009 e 2010 si sono avvertiti i contraccolpi, con un incremento sensibile della disoccupazione, andando a colpire in particolare i giovani, gli over 50 e le categorie più deboli. Non siamo una nave abbandonata a se stessa, esiste un Programma operativo regionale 2014-2020 approvato senza voti contrari da questo Consiglio in cui sono tracciate le strade degli investimenti regionali e definiti gli assi principali del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale. Per orientare efficacemente le risorse, abbiamo convocato in estate le parti sociali e il 2 ottobre prossimo ci incontreremo nel tavolo ufficiale delle politiche del lavoro per avviare il confronto sul Piano delle politiche lavoro per il periodo 2016-2018. Ci stiamo quindi portando avanti per tempo, elaborando idee che saranno oggetto di concertazione. Ribadisco inoltre la mia massima disponibilità ad illustrare la questione in Commissione. Oltre ad aver già predisposto un'analisi di contesto, esiste una bozza di Piano di sviluppo industriale che correrà in parallelo al Piano politiche del lavoro. Il primo obiettivo è certamente quello di sfruttare appieno le risorse offerte dai Fondi europei, completandole con l'intervento regionale. Attualmente, per la fascia 16-29 anni sono già entrate in attuazione le misure di Garanzia giovani (2 milioni 300 mila euro) e del Piano giovani (4 milioni 100 mila euro), coinvolgendo circa 700 ragazzi. Oltre a rendersi conto della gravità della situazione, va preso anche atto della reazione positiva di artigiani, commercianti, agricoltori, albergatori, imprenditori che hanno voglia di investire e resistere alla crisi agganciando la ripresa nazionale: non bisogna illudere, ma infondere fiducia e riorientare le persone nel mondo del lavoro. Lo sforzo per il futuro è quello di costruire un modello dove le politiche attive del lavoro si coniughino al welfare per il rilancio dello sviluppo di una realtà pur sempre attiva

Il Consigliere Chatrian, nella replica, ha evidenziato: «Le criticità le conosciamo bene, con questa iniziativa volevamo capire dove la maggioranza vuole dirigersi. Siamo sempre più preoccupati, è importante rendersi conto di come la parte pubblica possa contribuire a favorire l'occupazione, non soltanto avvalendosi dei fondi europei, ma anche ad esempio prevedendo sgravi per le imprese e le aziende. Soprattutto, va realizzata una sburocratizzazione che ad oggi è inesistente


MM

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Comunicato n° 473 del 24 settembre 2015
Interpellanza sull'accordo con la società Heineken

Con un'interpellanza discussa nella riunione consiliare del 24 settembre 2015, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha voluto porre l'accento sulla società Heineken, di cui uno stabilimento è in attività a Pollein.

In particolare, il Consigliere Elso Gerandin ha chiesto informazioni sulla percentuale della produzione effettiva nella sede valdostana, l'ammontare dell'Iva 2014, considerando la sola produzione dello stabilimento di Pollein, e delle accise della birra prodotte negli stabilimenti di Pollein e immessi in consumo sul territorio della Valle d'Aosta. Ha voluto poi sapere se vi siano contenziosi o approfondimenti in atto con lo Stato in merito alle accise pregresse introitate a bilancio regionale e se sia intenzione del Governo regionale rivedere l'accordo da poco sottoscritto con Heineken e con scadenza 2026, a seguito dell'approvazione della legge di stabilità 2015.

«Questa iniziativa – ha spiegato il Consigliere Gerandinè la diretta conseguenza della sentenza della Corte costituzionale del 2015 in merito alla finanziaria della Regione Sardegna che dice che le Regioni non hanno titolo a incamerare l'accisa su prodotti realizzati o importati, ma non immessi in consumo sul proprio territorio. Questa sentenza avrà un valore devastante sulla Valle d'Aosta: il minimo è fare fronte comune e trovare delle contromisure per farvi fronte. Sarebbe, inoltre, opportuno convocare un Consiglio tematico sul tema delle accise, perché è necessario fare chiarezza su di un argomento che influenzerà profondamente la politica finanziaria della nostra Regione.»

Nella risposta, l'Assessore al bilancio e patrimonio, Ego Perron, ha riferito che «la produzione di birra nello stabilimento di Pollein ha rappresentato il 13,7% del totale della produzione di Heineken in Italia. La percentuale è stata calcolata da Finaosta sulla media del triennio perché maggiormente rappresentativo, in quanto nel 2014 alcune linee di produzione dello stabilimento valdostano sono state ferme perché oggetto di investimenti. L'Iva pagata da Heineken Italia nel 2014 è pari a 92,18 milioni di euro complessivo: la divulgazione del dato non è stata negoziata con Heineken. L'Iva è un'imposta sul valore aggiunto e viene versata dalle imprese sulla base di un calcolo netto sull'Iva riscossa sulle vendite e l'Iva pagata sugli acquisti: non è quindi possibile fornire il dato riferibile ad un singolo stabilimento. Inoltre, dal 2011 il riparto dell'Iva a favore della Regione non avviene più su base dei versamenti effettuati dalle imprese. La Regione non riceve dall'Agenzia delle dogane l'informazione dell'importo sulla base del criterio dell'immesso in consumo, quindi l'accisa birra riferibile alla produzione negli stabilimenti di Pollein è pari a 2,9 milioni di euro

L'Assessore ha poi sottolineato che «non vi sono contenziosi in atto, la questione è stata definita con l'accordo siglato a luglio 2015 ed è in corso l'approfondimento volto a definire i tempi e le modalità di erogazione delle accise pregresse. Non c'è l'intenzione di rivedere l'accordo con la società Heineken, in quanto non sono mutate le condizioni: ricordo che la sua sottoscrizione è successiva all'entrata in vigore della legge di stabilità 2015

Il Consigliere Gerandin si è detto insoddisfatto: «Riformulerò la domanda in un prossimo Consiglio, chiedendo quali sono le stime del Governo riguardo alla produzione per il 2016? Il 13,7% di produzione a Pollein preoccupa, se poi pensiamo che deve essere commercializzata sul territorio, non si capisce quali saranno le previsioni e come farà la Giunta a predisporre un bilancio di previsione, quando non ha certezza di entrate. Avremo i 70 milioni di compensazione, ma il crollo delle imposte delle accise di Heineken, ma anche di CVA saranno un bagno di sangue. Vorremmo quindi capire come la Regione intenderà muoversi e se ci sarà una strategia di fronte ad un mancato pagamento: penso, in particolare, ai 50 milioni di euro non pagati da CVA e da recuperare. Il quadro è allarmante e non dà prospettive alla Valle d'Aosta e se il Governo non prenderà coscienza di una sentenza costituzionale con questi contenuti rinegoziando i termini dell'accordo finanziario del 2010, continueremo a prendere schiaffoni

SC

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Comunicato n° 474 del 24 settembre 2015
Interpellanza sulla semplificazione di accesso ai servizi sanitari

La semplificazione delle procedure di accesso ai servizi sanitari è stata al centro di un'interpellanza posta congiuntamente dai gruppi Alpe e UVP nella seduta consiliare del 24 settembre 2015.

La Consigliera Patrizia Morelli (Alpe) ha richiamato la diversità di modalità di prenotazione delle visite specialistiche e degli esami diagnostici: «Non tutti questi servizi sono prenotabili telefonicamente tramite Cup (Centro unico prenotazioni), ma in alcuni casi bisogna recarsi di persona presso le sedi competenti. Purtroppo questa difformità è causa di disagio per i pazienti interessati, in particolare per le persone anziane. Inoltre, le difficoltà sono ulteriormente aggravate dall'eccesso di burocrazia, dalla scarsa informazione sia nei confronti dei cittadini che dei medici di medicina generale. Visto che la semplificazione costituisce una delle linee direttrici del Piano per la salute e il benessere 2011-2013, tuttora in corso di validità, vorremmo capire quali siano gli indirizzi dati e quali le azioni messe in campo in merito. Chiediamo poi se siano stati attivati processi valutativi che ne misurino l'efficacia e con quali risultati conseguiti. Sarebbe opportuno conoscere nel dettaglio i metodi di prenotazione di visite ed esami previsti dall'organizzazione sanitaria regionale e capire perché sono state adottate modalità differenti

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Antonio Fosson, ha riferito: «Siamo consci delle difficoltà legate alla burocrazia, da cui nostro malgrado non possiamo svincolarci. Negli ultimi anni si è cercato di semplificare le prenotazioni, così come per le varie procedure, in primis con la ricetta informatizzata. Le valutazioni sono fatte sul monitoraggio della domanda di accesso ai servizi in relazione al bisogno. Le differenziazioni di prenotazioni dipendono dalla particolarità di esami, alcuni dei quali devono essere adeguatamente preparati: si è riscontrato che parlare direttamente con un professionista permette una maggiore riuscita dell'esame che ricevere telefonicamente istruzioni. Si è avviato un percorso di formazione per gli addetti del Cup, abbiamo organizzato incontri con i farmacisti nell'ottica di far loro effettuare alcune prenotazioni.»

L'Assessore Fosson ha quindi annunciato che dal 3 novembre prossimo «partirà il fascicolo sanitario elettronico, un servizio rivoluzionario e completo, sulla stregua del modello del Trentino. L'uso di questo fascicolo non potrà che portare ad un'efficace semplificazione

La Consigliera Patrizia Morelli ha così replicato: «Siamo a conoscenza di visite per le quali non è richiesta nessuna preparazione particolare ma per la cui prenotazione è necessario recarsi personalmente allo sportello; su queste rigidità si può intervenire per favorire l'accesso alla salute. Per la risoluzione di questi problemi non servono investimenti economici, ma volontà, coordinamento fra tutti gli attori, informazione. Per migliorare la situazione possono servire anche semplici accorgimenti, pensiamo alla possibilità di uniformare gli orari dei Cup sul territorio.»

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha invitato l'Assessore a seguire la questione, «anche per quanto attiene i tempi di attesa. Si tratta di un problema ormai cronico per certi esami specialistici, occorre intervenire per venire incontro ai pazienti. Auspichiamo poi di essere informati in tempo utile sulle risorse che saranno allocate al prossimo bilancio per la sanità

MM

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Comunicato n° 475 del 24 settembre 2015
Interpellanza sulle tariffe autostradali agevolate

Nella seduta consiliare del 24 settembre 2015, l’Union Valdôtaine Progressiste ha posto un'interpellanza a proposito delle tariffe autostradali agevolate per i residenti.

«Nel 2007 è stato commissionato uno studio volto a valutare per il territorio valdostano la possibilità e le modalità di introdurre questa tipologia di tariffe – ha ricordato il Capogruppo Luigi Bertschy –; col trascorrere del tempo si è registrato un decremento complessivo dei passaggi autostradali, dovuto ad una tariffazione troppo onerosa, che penalizza l'utenza e intasa di conseguenza le strade statali e regionali, con inevitabili rischi per la sicurezza degli automobilisti

Il Capogruppo ha quindi chiesto quale sia la valutazione, oggi, dei risultati derivanti da tale studio, nonché se esistano modalità attraverso le quali si possano monitorare, su base annuale, i dati relativi al traffico degli autoveicoli dei residenti valdostani e i conseguenti ricavi da pedaggio da questi generati.

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a répondu: «L’étude en question avait été commandé en 2007 par la société SAV, afin de disposer d’informations et d’une base de données pour soutenir, de concert avec l’Administration régionale et la société RAV, l’introduction d’une réduction des péages autoroutiers sur les tronçons valdôtains. C’est sur la base des relevés relatifs au trafic le long de la route nationale n. 26, à la pollution acoustique et à la qualité de l’air qu’a été mise en place, de 2007 à 2011, la première réduction de 20% sur le prix du péage pour les usagers pendulaires résidant en Vallée d’Aoste. Nous avons progressivement obtenu l’élargissement de cette réduction et, à ce jour, tous les résidents valdôtains peuvent bénéficier d’un rabais de 50% sur les péages des tronçons gérés par SAV et RAV, puisque deux voyages leur sont offerts chaque fois qu’ils en effectuent 4. L’impact de l’application de tarifs préférentiels autoroutiers est certainement positif si l’on considère le nombre d’usagers. Par rapport à la période de 2007 à 2011, où ils étaient 220, aujourd’hui 3 mille 200 Valdôtains bénéficient des avantages actuels et ont donc globalement économisé plus de 523 mille euros en 2014. En attirant ainsi environ 950 véhicules par jour, la gratuité du contournement d’Aoste a également un impact positif sur le trafic habituel de la plaine d’Aoste. En 2014, l’économie totale réalisée par les usagers s’est élevée à environ 928 mille euros.»

«Les sociétés SAV et RAV – a-t-il conclu le Président – nous informent qu’il n’y a aucun moyen pour obtenir des informations concernant l’utilisation de l’autoroute par les résidents valdôtains, sauf pour ceux qui bénéficient des avantages susmentionnés, lesquels sont appliqués grâce à l’utilisation des appareils Telepass.»

«Il risultato degli obiettivi che lo studio si era posto è assolutamente negativo in quanto non siamo riusciti a portare a casa i veri vantaggi per i valdostani – ha replicato il Capogruppo Bertschy: le società autostradali dopo aver fatto uno studio per portare la gente in autostrada, hanno fatto lievitare vertiginosamente i costi dei pedaggi, così da vanificare le buone intenzioni. Un aumento dei pedaggi che ha prodotto, a fronte di minori passaggi, maggiori ricavi per le società autostradali.  È vero che gli attuali sconti sono un segno di attenzione, peccato che il beneficio di avere due passaggi gratuiti su quattro sia annullato da tariffe veramente troppo pesanti e da un sistema troppo rigido. Analizzata a fondo la situazione delle tariffe, è ora necessario fare salire la pressione politica per attuare qualcosa di concreto. Insieme ai colleghi di Alpe e a chi in Consiglio vorrà collaborare faremo le nostre proposte

SC

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Comunicato n° 476 del 24 settembre 2015
Approvato il disegno di legge di riforma del BIM

Nella seduta del 24 settembre 2015, il Consiglio regionale ha approvato, con voti 21 voti a favore (UV, SA e PD-SVdA) e 14 contrari (UVP, Alpe, M5S), il disegno di legge che disciplina il Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta ricadenti nel BIM-Bacino imbrifero montano della Dora Baltea (modifiche alla legge regionale n. 54/1998 in materia di Sistema delle autonomie in Valle d’Aosta).

L'iniziativa legislativa, licenziata dalla prima Commissione il 10 settembre scorso dopo una serie di modifiche apportate al testo originario presentato dalla Giunta regionale a maggio, si compone di cinque articoli volti a prevedere, da una parte, la gestione della Regione, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, di una quota delle risorse derivanti dai sovracanoni idroelettrici, e, dall’altra, l'eliminazione della sede di segreteria presso il BIM nonché la sostituzione dell'Assemblea del BIM con una Giunta rappresentativa delle Unités des Communes.

Il Presidente della prima Commissione, Joël Farcoz (UV), ha illustrato il provvedimento osservando che «si inserisce negli interventi di razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse finanziarie e di snellimento delle strutture amministrative degli enti locali esistenti, anche attraverso la riduzione degli oneri connessi alla loro gestione.»

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha preso la parola nel dibattito generale per evidenziare che «come gruppo UVP abbiamo sollecitato questo percorso di riorganizzazione degli Enti locali valdostani, che ha coinvolto anche il BIM, ma in questo testo ci sono dei passaggi inaccettabili. A partire dall'articolo 1, con il quale la Regione ha colto l'occasione per espropriare i Comuni di ulteriori risorse. I sovracanoni idroelettrici sono nati per distribuire nei nostri Comuni mezzi finanziari da destinare a importanti opere. I Comuni hanno bisogno di regole e risorse certe: con questo provvedimento introduciamo nuovamente la politica del rubinetto. Con maggiore volontà di confronto e di mediazione avremmo potuto votare una legge all'unanimità, perché sul principio di razionalizzazione noi siamo d'accordo. Siamo dispiaciuti.»

Per il Consigliere di SA Stefano Borrello, questo disegno di legge rappresenta «un ulteriore tassello nel percorso di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema delle autonomie locali. Il dibattito in Commissione è stato utile e come gruppo di Stella Alpina abbiamo sostenuto il fatto che per noi era importante mantenere la rappresentanza e l'autonomia nella scelta dei rappresentanti dei singoli Comuni all'interno degli organi rappresentativi del BIM attraverso le Unité des Communes

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, si è detto rammaricato «perché in prima Commissione abbiamo constatato che non c'è stata la volontà di dare certezza ai nostri Comuni. A livello regionale, giustamente, contestiamo lo Stato perché non rispetta la nostra Autonomia speciale e poi siamo i primi a non considerare quella dei nostri Comuni. Per noi questa legge è un furto al portafoglio degli Enti locali che instaura una corsia preferenziale per alcuni Comuni, ma non offre regole certe e eque per tutti

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato che «l'esigenza di intervenire è stata riconosciuta da tutti per tenere in considerazione il ruolo che il BIM ha avuto nel tempo. Oggi, non vogliamo che la parte eccedente messa a disposizione della Regione sia a discrezione della logica del raccordo diretto Regione-Comune: abbiamo quindi voluto introdurre il concetto della concertazione con il Consiglio permanente degli enti locali proprio per fugare i dubbi rispetto al voler favorire un Comune piuttosto che un altro. Non si vuole espropriare nessuno.»

SC

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Comunicato n° 477 del 24 settembre 2015
Approvata una mozione sulla società funiviaria Monterosa spa

La situazione della società funiviaria Monterosa spa è stata al centro di una mozione presentata congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe, discussa nel corso della seduta del Consiglio regionale del 24 settembre 2015.

Il testo, approvato all'unanimità, impegna la Giunta regionale a convocare in audizione in seno alla seconda Commissione consiliare "Affari generali" il Presidente ed il Consiglio di Amministrazione della Monterosa spa per valutare congiuntamente i risultati raggiunti e illustrare le scelte future che si intendono mettere in atto

 «All'incirca un anno fa – ha evidenziato il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy questo Consiglio ha approvato un ordine del giorno volto a garantire una discontinuità rispetto alle nomine passate e indirizzi gestionali da porre in essere per rilanciare l'azienda, prevedendo anche una radicale riorganizzazione del personale, che non vogliamo più legata ad un unico dirigente. Oggi vogliamo fare il punto della situazione e capire le prospettive future. La nostra impressione è che non sia cambiata la mentalità, non sia stata attivata una vera riorganizzazione. Noi auspicavamo un'inversione di marcia.»

L'Assessore Aurelio Marguerettaz ha annunciato l'accoglimento della mozione da parte della maggioranza: «Un confronto in Commissione sarà utile per valutare i dati dell'inverno, l'andamento della stagione estiva, il lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione. Va comunque sottolineato che le aziende hanno bisogno di un po' di tempo per ingranare una nuova riorganizzazione. Concordo che il modo migliore per approfondire sia audire i responsabili societari

Il Capogruppo Bertschy ha replicato: «L'audizione in Commissione permetterà di dare risposte ai territori di competenza della Società, che ricordiamo ricomprendere tre vallate della bassa Valle. Ci fa piacere che l'impegno venga accettato e chiediamo di convocare rapidamente i rappresentanti in Commissione

Analogo auspicio è stato espresso dal Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, che ha anche chiesto «di poter disporre della documentazione su quanto già stato fatto, in modo da dedicarci tempestivamente alle sfide del futuro

Il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha aggiunto: «Tutto il lavoro svolto in Commissione ci permette di evitare querelle successive in Aula. È importante che per quanto concerne le Società partecipate si abbia contezza di come vengono spesi i soldi e dei progetti assunti per il futuro

MM

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Comunicato n° 478 del 24 settembre 2015
Mozione sulla gestione delle deiezioni animali nelle stalle valdostane

Il tema della gestione delle deiezioni animali nelle stalle valdostane è stato al centro di una mozione discussa durante la seduta consiliare del 24 settembre 2015. Il testo, presentato dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe e poi emendato dall'Assessore all'agricoltura, è stato approvato all'unanimità.

La mozione impegna la Giunta regionale a istituire un tavolo di lavoro tra le associazioni di categoria, le Amministrazioni locali, i veterinari, l'Institut agricole régional e altri centri di ricerca impegnati in questo settore; a favorire, qualora gli esiti del tavolo di lavoro lo prevedano, un'attività di sperimentazione che applichi protocolli basati sui principi della metodologia sperimentale in agricoltura e che, partendo da piani di ricerca convalidati, consenta di raggiungere risultati sostenibili nell'ambito della comunità scientifica, coinvolgendo nell'attività di ricerca e sperimentazione aziende attive sul territorio, a patto che queste si impegnino ad aderire ai protocolli di ricerca e a rispettarli integralmente.

Il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean, nell'illustrare l'iniziativa, ha evidenziato «la mancanza di una volontà politica di affrontare la problematica, obbligando vari Comuni a dotarsi di piattaforme per la raccolta e il deposito del letame. In altre zone montane paragonabili al nostro territorio il problema è stato affrontato con l’utilizzo di procedure innovative con notevoli risultati e benefici. Riteniamo che l'introduzione di nuove tecnologie sarebbe quanto mai opportuna anche per la Valle d'Aosta, al fine di trasformare il letame da problema in risorsa. Sono tre i punti che proponiamo: l'istituzione di un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti interessati, nuove linee programmatiche per la revisione dei protocolli di costruzione delle stalle e valutazione di tutte le possibilità di sostegno economico per mezzo del nuovo piano di Sviluppo rurale.»

L'Assessore all'agricoltura, Renzo Testolin, ha replicato che «la zootecnia è per la Valle d'Aosta presupposto essenziale di conservazione non tanto del fondo Valle quanto degli alpeggi. Condividiamo lo spirito della mozione in merito all'istituzione di un tavolo di lavoro che raggruppi le associazioni di categoria e l'Institut agricole régional, ma proponiamo un nuovo testo perché due dei tre punti citati nell'iniziativa presentata – nuove linee programmatiche per la revisione dei protocolli di costruzione delle stalle e sostegni economici per mezzo del PSR – da un lato, stridono rispetto alla normativa attuale per quanto concerne la programmazione territoriale e alcune norme sanitarie, mentre in merito ai finanziamenti il PSR in via di approvazione, nei casi di specie consentiti, già li prevede. Riteniamo, invece, importante introdurre il concetto della sperimentazione

MM

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Comunicato n° 479 del 24 settembre 2015
Respinta una risoluzione sugli asili nido

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 23 e 24 settembre 2015, il Consiglio Valle ha discusso una risoluzione sugli asili nido, depositata in Aula nella giornata di ieri, mercoledì 23 settembre, dai gruppi consiliari UVP, Alpe e M5S.

Il testo, che è stato respinto con 21 voti di astensione (UV, SA, PD-SVdA) e 14 a favore (UVP, Alpe, M5S), era volto a chiedere il ritiro della delibera di Giunta riguardante i servizi alla prima infanzia e la convocazione urgente delle Commissioni consiliari competenti per affrontare la questione.

L'iniziativa è stata illustrata dal Consigliere dell'UVP Elso Gerandin, che ha auspicato che non ci fosse polemica politica «su un tema tanto importante. La maggioranza deve fare un passo indietro, la crisi non deve riversarsi sulle famiglie, che costituiscono un cemento per la nostra società. La minoranza non vuole essere complice di una decisione del genere. L'Assessore Fosson in Commissione aveva illustrato tutt'altro documento, non si è mai parlato di tariffe. A nostro avviso il risparmio deve andare a favore delle famiglie, non accettiamo che si affermi che la mancanza di liste d'attesa sia dovuta a mancanza di richieste, quando in realtà è dovuta ad assenza di soldi delle famiglie. Basta giocare sulla pelle dei cittadini, smantellando il welfare e sbandierando scuse senza senso. Accettare questa risoluzione da parte della maggioranza non è sinonimo di debolezza, ma significa prendere coscienza di un enorme sbaglio dovuto alla superficialità con cui si amministrano le risorse. Questa operazione peraltro non apporterà nemmeno un euro, ma creerà soltanto gravi disagi e causerà la chiusura degli asili nido

Ha quindi preso la parola la Consigliera di Alpe Patrizia Morelli per evidenziare che «la nostra Regione è stata tra le prime a raggiungere gli obiettivi di Lisbona nell'ambito dei servizi alla prima infanzia. Purtroppo oggi assistiamo ad un'inversione di tendenza brutale e unilaterale. Credevamo che i servizi della prima infanzia fossero una realtà acquisita per le famiglie, per le donne che lavorano: infatti, la delibera che ci era stata sottoposta in quinta Commissione non prevedeva tagli di questo genere, quindi chiediamo oggi al Presidente della Regione quale valutazione sia stata fatta per assumere dei provvedimenti che affossano un sistema di eccellenza. Chiedo ai colleghi di maggioranza di mettersi una mano sulla coscienza prima di contribuire a distruggere un modello di welfare che era legato al nostro spirito autonomistico. Tutti sappiamo che è necessario razionalizzare le spese – lo abbiamo sempre sostenuto e invocato –, ma qui la maggioranza sta procedendo a colpi di machete. Non dobbiamo dimenticare che l'educazione fin dalla prima infanzia è un valore importante e l'educazione è un investimento, non un costo

L'Assessore alla sanità Antonio Fosson è intervenuto spiegando: «Non abbiamo lavorato con spirito leggero, ma con coscienza e non vogliamo distruggere il welfare. In Commissione abbiamo esaminato una proposta di delibera, la cui urgenza era dettata dalla crisi economica. Non avevamo infatti pensato di modificare le linee guida e le tariffe sull'infanzia, tanto che avevo dato assicurazioni in questo senso. Ora invece è sorto un obbligo di sostenibilità. Avendo riscontrato che le strutture private attiravano più del pubblico, c'è necessità di cambiare il sistema, che presenta costi elevati e poca affluenza. Il problema occupazionale era insito in questa organizzazione. Si assiste alla decadenza di un welfare pensato in modo inclusivo, non selettivo, non rappresentava un bisogno. Voglio ribadire che il percorso di questa proposta di delibera non è terminato, manca tra l'altro ancora un passaggio in quinta Commissione; si tratta di un momento politico in cui si potranno effettuare cambiamenti

«Gli asili nido devono tornare a essere uno strumento di conciliazione tra famiglia e lavoro, uno spazio per intrattenere i bambini di genitori che lavorano – ha aggiunto l'Assessore Fosson –. Il rapporto 1 a 8 tra educatori e bambini è quello di tutte le regioni d'Italia. Abbiamo accettato la richiesta dei Sindacati di accettare utenti dai sei mesi d'età e stiamo valutando una maggiore flessibilità delle strutture. Fissare un costo ottimale (stabilito a 900 euro al mese per bambino anziché 1.200) ci sembrava il punto di partenza per diminuire gli sprechi, analogamente a quanto accaduto per le microcomunità

In merito alle tariffe, l'Assessore Fosson ha specificato: «Il nido è per chi lavora, abbiamo quindi pensato a una quota di entrata sostenibile anche per i redditi più bassi e a una rimodulazione delle fasce di contributo a carico delle famiglie in base all'Isee, cercando di far pagare meno le fasce medie. Vogliamo mantenere il nostro welfare ma rendendolo più mirato. Dobbiamo affrontare un nuovo problema e garantire la sostenibilità e l'occupazione

L'Assessore ha concluso ribadendo la propria disponibilità a discutere in Commissione e considerare ogni proposta.

Per il Consigliere Laurent Viérin (UVP), «l'Assessore ha una nuova visione di welfare che non collima con il percorso iniziato in quinta Commissione. Già un anno fa, mentre si costruiva il bilancio, era emersa l'emergenza, ma su sollecitazione delle opposizioni e recependo le proposte degli operatori, eravamo riusciti a razionalizzare senza far morire il sistema. Oggi, senza sentire le proposte della base, il sistema cambia completamente faccia. Adesso grazie alla protesta di qualcuno, l'Assessore ci racconta che forse ci saranno delle modifiche anche se un mondo è finito perché l'Assessore Perron ha detto che i soldi sono finiti. Anche una settimana fa, i soldi erano finiti per l'Istituto musicale, poi miracolosamente sono saltati fuori. Oggi, perché si vuole tagliare sul welfare? Perché i bimbi, che sono il nostro futuro? La politica è fatta di scelte e di priorità. In questo caso non si parla di spesa, si parla di investimento; l'approccio non può essere economico. Cosa è successo in questo lasso di tempo? La risposta politica è che l'entrata in maggioranza del PD ha fatto mutare geneticamente la versione dell'Assessore. Siamo molto dispiaciuti che l'Assessore non riesca a difendere il suo settore e che non vi sia una visione d'insieme per il futuro. Vogliamo capire se la maggioranza ha questa stessa visione ed è per questo che vi invitiamo a votare la nostra risoluzione

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha sostenuto: «Questa risoluzione rappresenta una via di uscita che noi formiamo alla maggioranza. Nelle altre regioni, la copertura delle famiglie è pari all'incirca al 30-35%, mentre questa proposta prevede un contributo più alto del 45%. Oggi la compartecipazione delle famiglie è del 25%, con l'attuazione della proposta sarebbe maggiore del 40%: qualcosa non funziona, non capiamo più la volontà politica. Non solo, per l'individuazione del costo ottimale vi basate sulla capienza potenziale, non su quella effettiva. Non potete chiedere per un servizio essenziale la copertura da parte delle famiglie del 95%. Anche alla luce di questi dati, forse sarebbe meglio bloccare questa delibera e confrontarsi perché si può certamente fare meglio

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha parlato di dibattito surreale: «Nessuno ha detto quanto si risparmierebbe con questi tagli. Non vorremmo che fosse l'inizio del metodo renziano: con la giustificazione dei 70 milioni di euro da tagliare, si riducono i servizi essenziali mentre si continuano a trovare risorse per le grandi opere, come l'area megalitica, o per le manifestazioni. Si dà per ricca una persona che ha 16mila euro di imponibile annuo: è uno stipendio di circa mille euro. La Giunta sa cosa significa questo? No, non lo sa perché vive in un'altra dimensione, con uno stipendio al di sopra della media. Ci chiediamo con che faccia si vadano ad assumere certi provvedimenti. Invito i Consiglieri a ritornare sui propri passi. Riguardo alla proposta dell'Assessore di rivedere le fasce, queste servono solo a coprire la vergogna di questo atto

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha osservato: «Si continua a mettere in difficoltà le famiglie, ad allarmare la popolazione. Il ritiro della delibera è un atto di rispetto. Non si può intervenire sugli asili nido in maniera tanto superficiale. E' sconcertante non garantire posti di lavoro e la continuità per chi di questo servizio ha necessità. Difenderemo questa risoluzione

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha detto: «Siamo in maggioranza da due mesi e non ci sentiamo responsabili di scelte compiute da altri, che hanno governato in precedenza, e alle quali oggi qualcuno deve riparare. In quinta Commissione abbiamo sempre discusso le delibere: questa era una bozza che doveva essere nuovamente portata in Commissione. Come per altri argomenti, si poteva discuterne tranquillamente in quella sede, dove si sono trovate spesso delle sintesi fra diverse posizioni, ma si è preferito portarla in Aula. Le modifiche che porteremo a questa delibera – e che sarà sottoposta alla quinta Commissione – vanno nella direzione di assicurare risparmio, di aumentare il numero degli utenti, di diminuire le tariffe per le fasce a reddito medio. Sono convinto che si manterranno i livelli occupazionali

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri si è chiesto se ci fosse stato «bisogno di suscitare tutto questo pandemonio nelle famiglie, per poi sostenere che in Commissione si cambierà tutto? Se vogliamo lanciare un messaggio di serietà e buon governo dobbiamo evitare gli allarmismi. Il nostro welfare è un fiore all'occhiello, non va sacrificato nonostante le difficoltà, ci sono altri settori da tagliare. Concordiamo che la riorganizzazione del sistema vada fatta, ma non certo in questo modo

Per la Consigliera Chantal Certan (Alpe): «La fretta è stata cattiva consigliera e la responsabilità di questa decisione ricade su ogni singolo rappresentante della maggioranza, anche su chi ora tace. Sull'adeguamento agli standard, sono certa che gli educatori troveranno il modo per affrontare la nuova situazione, ma ciò che la Giunta non capisce è che la scelta fatta comporterà un aumento dei costi e la chiusura degli asili perché sarà impossibile garantire il funzionamento di tutte le strutture. Chiediamo umiltà ai colleghi di maggioranza, di ritirare la delibera, di ricominciare il percorso, anche tenendo conto del fatto che nella società di oggi non tutti i genitori hanno la fortuna di potersi assentare a lungo dal lavoro per allevare i figli, né tantomeno permettersi di perderlo

Il Capogruppo della Stella Alpina Pierluigi Marquis ha rappresentato la sensibilità del proprio gruppo al welfare. «Va riconosciuto il livello elevato qualitativo degli asili nido valdostani, dovuto alla disponibilità della politica, alla capacità organizzativa dei gestori, alla professionalità delle educatrici, alle famiglie. Oggi dobbiamo garantire un welfare nuovo, a sostegno delle fasce più deboli. I tagli apportati devono corrispondere a ottimizzazioni, razionalizzazioni. Questo è l'approccio di Stella Alpina e della maggioranza. Tutti, come cittadini, siamo chiamati a un diverso approccio di responsabilità. L'impoverimento della classe media è il problema più grande per la nostra regione ma risultati positivi potranno essere ottenuti intervenendo sulle tariffe di alcune fasce di accesso agli asili nido. Ritirare questa delibera sarebbe irresponsabile, occorre portare in Commissione eventuali migliorie per porre i gestori nelle condizioni di avviare il percorso riorganizzativo

«Non si sa quanti educatori perderanno il lavoro, quanti bambini resteranno a casa, quante strutture chiuderanno. La maggioranza difende una delibera senza nemmeno conoscere questi dati di partenza – ha osservato il Consigliere del M5S Roberto Cognetta –. Eravamo un'eccellenza nel settore, ora invece ci uniformiamo agli standard italiani. E' poi possibile conoscere finalmente la cifra del risparmio ottenuto da questa riorganizzazione? Sarebbe innanzitutto importante far funzionare gli asili nido che devono rappresentare un aiuto alle famiglie

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato che «il punto di partenza è che noi ci apprestiamo a discutere insieme il bilancio per il 2016-2018 che dovrà sicuramente avere delle decurtazioni importanti in vari settori. Mancano all'appello 74 milioni: non sono legati ad una rinuncia o ad un accordo mal fatto, ma ad una sentenza della Corte costituzionale sulle accise, che ha obbligato la Valle d'Aosta ad adeguarsi ad un'interpretazione che ci sta penalizzando molto. La delibera sugli asili nido per molte parti può essere ampiamente condivisa, ma il punto nodale è come modulare le fasce di pagamento per gli utenti. I costi non sono venuti per caso, ma dopo una lunga considerazione con i tecnici, che tiene in conto il costo standard: è questo uno dei metodi che ci permette di avere regole certe. Abbiamo anche cercato di modulare il raffronto tra il reddito Isee della famiglia e l'esborso richiesto. La bozza di delibera dovrà tornare in Commissione: quella sarà la sede per avere un momento di chiarimento che porterà ad attenuare tutte le perplessità sorte oggi e a perfezionare un atto dandogli la giusta valutazione. Noi riteniamo che la delibera abbia dato indirizzi molto innovativi, che hanno una ragione specifica e che ci danno la possibilità di dimostrare che il cambiamento che abbiamo dovuto presentare non è lesivo dei diritti delle mamme e dei bambini e che non obbliga le famiglie a fare degli sforzi eccessivi

I lavori si sono conclusi, il Consiglio regionale tornerà a riunirsi mercoledì  7 e giovedì 8 ottobre 2015.

SC-MM

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