CHIUDI PAGINA
STAMPA PAGINA
Riunione del Consiglio regionale del 9, 10, 11 e 12 dicembre 2014

Indice



Comunicato n° 602 del 3 dicembre 2014
Adunanza del Consiglio regionale in materia di bilancio della Regione

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 9, a partire dalle ore 15.30, mercoledì 10, giovedì 11 e venerdì 12 dicembre 2014, con inizio alle ore 9, per esaminare un ordine del giorno principalmente incentrato sulle tematiche finanziarie.

L’Assemblea sarà infatti chiamata a trattare i due disegni di legge che riguardano la Finanziaria e il bilancio di previsione 2015-2017 della Regione autonoma Valle d'Aosta, il cui relatore è il Consigliere Leonardo La Torre (UV), Presidente della seconda Commissione “Affari generali”, che lo scorso 28 novembre su questi testi normativi ha espresso parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi Union Valdôtaine Progressiste, Alpe e Movimento 5 Stelle.

Con il bilancio regionale saranno anche esaminate le sei relazioni deliberate dalla Sezione di controllo della Corte dei conti: la legislazione regionale di spesa e i mezzi di copertura finanziaria per gli anni 2011-2012; la gestione regionale delle funzioni statali in Valle d'Aosta negli anni 2010-2012; gli interventi di riorganizzazione e di riconversione produttive nelle aree Espace Aosta ed ex Ilssa Viola, inserito nel programma "Competitività regionale 2007-2013" della Regione Valle d'Aosta; la gestione del Servizio sanitario valdostano nel periodo 2008-2012; la legislazione regionale di spesa e i mezzi di copertura finanziaria nel 2013; gli esiti dell'analisi dei questionari sui rendiconti 2012 e delle partecipazioni societarie dei Comuni valdostani.

L'Assemblea tratterà anche un'interpellanza del Partito democratico-Sinistra VdA sugli interventi per migliorare la viabilità nei pressi dell'ingresso al parcheggio dell'ospedale Parini in via Roma, già iscritta nella precedente adunanza e poi rinviata.

All'ordine del giorno sono state infine iscritte, per decorrenza termini, tre proposte di legge: la prima, presentata dal Capogruppo del PD-Sinistra VdA Raimondo Donzel, modifica le norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, mentre le altre, una proposta dai Consiglieri del gruppo Alpe e l'altra dai Consiglieri del PD-SVdA, modificano le leggi regionali n. 4/1995 in materia di elezione diretta del sindaco, del vice sindaco e del consiglio comunale e la n. 54/1998 sul sistema delle autonomie in Valle d'Aosta.

Si ricorda che i lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) oltre che sul canale digitale terrestre Aujourd’hui Vallée.

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 609 del 9 dicembre 2014
Comunicazioni del Presidente del Consiglio sull’ordine del giorno dei lavori delle sedute di bilancio

Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aperto i lavori dell’Assemblea, convocata da oggi, martedì 9, fino a venerdì 12 dicembre 2014, per discutere un ordine del giorno incentrato sulle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2015-2017.

Il Presidente Viérin ha comunicato all’Aula le decisioni della Conferenza dei Capigruppo riguardo alla trattazione dei vari oggetti.

Nella seduta di oggi, martedì 9 dicembre, inizierà l'illustrazione abbinata della finanziaria e del bilancio di previsione della Regione per il 2015-2017, da parte del relatore, il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre, dell'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, e del Presidente della Regione, Augusto Rollandin. Domani, mercoledì 10, a partire dalla ore 9, si aprirà la discussione generale combinata delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti e delle leggi di bilancio.

I lavori proseguiranno anche nei giorni di giovedì 11 e venerdì 12 dicembre, sempre con inizio alle ore 9. E' prevista la possibilità di proseguire i lavori in notturna sino alle ore 1.00, che sarà valutata, di volta in volta, nel corso delle tre giornate.

Al termine della discussione generale vi saranno le repliche dell'Assessore alle finanze e del Presidente della Regione, quindi l'analisi delle previsioni di spesa del bilancio. I lavori si concluderanno con la presa d'atto delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti, a seguire le dichiarazioni di voto sui documenti di bilancio e le votazioni separate sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio.

 


SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 610 del 9 dicembre 2014
Relazione del Presidente della seconda Commissione sulle leggi di bilancio della Regione 2015-2017

L’Assemblea regionale ha iniziato nel pomeriggio di oggi, martedì 9 dicembre 2014, l’esame congiunto della finanziaria e del bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2015-2017.

Il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), relatore dei due disegni di legge, ha detto che «la costruzione di un bilancio, riconoscibile come valido dalla collettività, passa dal ridare credibilità ai processi decisionali politico-amministrativi che governano la Pubblica Amministrazione e contribuiscono alla formazione del bilancio come progetto di una comunità e non mero strumento contabile. Nella nuova visione quindi le decisioni politiche, soprattutto quelle del bilancio, vanno considerate rispetto alla loro capacità di inclusione della collettività; i cittadini non possono essere considerati sudditi. Occorre che la politica cambi metodo nella sostanza e nella forma.»

La Torre ha quindi elencato le priorità su cui lavorare. «La prima: difendere la nostra autonomia speciale e la potestà legislativa deve diventare il primo obiettivo di ogni nostra azione politica, amministrativa e finanziaria. E su questo obiettivo si deve ricercare la massima coesione politica nel nostro Consiglio regionale, andando urgentemente a ridefinire con lo Stato italiano un rapporto di reciproco rispetto politico basato sul principio dell'intesa e se non ascoltati, e qui esprimo una mia valutazione personale, essere pronti a fare anche manifestazioni di piazza sostenute da gesti pacifici, ma significativi. La seconda priorità: bisogna sostenere e rafforzare il lavoro svolto dalle segreterie dei movimenti politici per dare in tempi brevi maggior solidità e credibilità alla maggioranza di governo regionale nei numeri e nel progetto di prospettiva. I valdostani, con le elezioni regionali, hanno espresso la volontà di mettere al primo posto i movimenti politici regionalisti e la difesa dei valori autonomisti, escludendo dalla rappresentanza del Consiglio regionale i più importanti partiti italiani, fatto salvo il Partito Democratico che si consolida a livello nazionale e con cui in Valle d'Aosta occorre aprire un confronto approfondito sul suo possibile ruolo cerniera tra Stato e Regione. Solo con un reciproco riconoscimento dei ruoli di minoranza e maggioranza e individuando, con un serio ed approfondito confronto, un progetto per la collettività condiviso si riuscirà a costruire in tempi brevi le fondamenta per una seconda autonomia forte e coesa, non limitata nelle sue prerogative, ma riconosciuta e rispettata dallo Stato, abbandonando concetti superati di indipendentismo, ma capace nella sua autodeterminazione di rilanciare a tutti i livelli la nostra Regione e a gettare le basi per un patto federativo tra le forze autonomiste che si candidi a governare la Valle d'Aosta per i prossimi dieci anni e più. La terza priorità: pur essendo scesi sotto la soglia psicologica del miliardo del saldo di bilancio occorre rileggere con una visione ottimistica le nostre potenzialità, riconoscendo che un miliardo di risorse contengono ancora grandi energie per rilanciare la nostra regione e garantire il benessere della nostra collettività.»

«Il nostro bilancio – ha proseguito La Torre –, così condizionato, non ha ancora questi requisiti di prospettiva, è un bilancio difensivo e di transizione, soggetto a eventi esterni difficili da accettare e ancor di più da spiegare alla nostra gente; un bilancio obbligatoriamente fatto di tagli, molti dei quali non condivisi neanche dalle forze politiche che lo devono sostenere. Un bilancio perciò di attesa e di riflessione che deve introdurre con forza il concetto che se c'è una decrescita e deve essere subita, questa deve avere almeno il pregio di essere ristrutturante. Il bilancio 2015 è perciò un bilancio responsabile che non può risolvere oggi le problematiche di una fase di decrescita generalizzata a tutto il Paese, ma che non le nasconde e le affronta nelle sue linee guida in modo serio, dando comunque risposte concrete alla collettività valdostana. Infatti, vengono garantite le risorse necessarie per l'adesione alla programmazione europea, consapevoli che su questo terreno si giocherà la grande sfida per il recupero di risorse e su cui dovremo impegnarci con convinzione. Si prosegue nell'utilizzo di fondi di rotazione per garantire lo stimolo allo sviluppo di nuovi investimenti. Si supporta il sostegno occupazionale nel settore forestale e nelle opere stradali. Si garantisce il mantenimento degli investimenti già programmati. Si mantengono gli impegni a favore delle famiglie e delle categorie più deboli anche se con rimodulazione dei requisiti per l'accesso. Si introduce il contenimento dei trasferimenti a fondazioni ed enti dipendenti dalla Regione. Si mantengono gli interventi ante-crisi declinandoli: acceso al credito sociale, contributo alla locazione, sostegno all'emergenza abitativa.»

Il Presidente La Torre ha quindi osservato che «il bilancio 2015-2017 è prevalentemente un documento contabile e non ancora il "progetto di una comunità", ma rimane una transizione dignitosa verso una necessaria fase ristrutturante del sistema Valle d'Aosta che deve partire dalla razionalizzazione dell'Amministrazione pubblica, Regioni e Comuni, rileggendo e riscrivendo le leggi di spesa, tagliando gli sprechi, anche quelli della politica, ottimizzando dove è possibile l'efficienza, eliminando la burocrazia, investendo sul territorio e l'ambiente, che restano le radici orgogliose della nostra popolazione, sul turismo e la cultura, motori della nostra economia e sviluppo, affrontando con serietà i problemi, dalla mobilità al Casinò, aprendosi all'esterno e valutando partnership e investimenti, andando a cercare nell'Unione europea nuove risorse in sostituzione di quelle perse con lo Stato, ottimizzando la funzione delle società partecipate e i loro obiettivi, solo così potremo tornare ad essere quel progetto ricco di storia e cultura che ha garantito nel tempo crescita, serenità e benessere a tutti i valdostani di origine e di adozione, diventando addirittura modello di sviluppo e di esempio nell'arco alpino. Io credo, in conclusione, che sia arrivato il momento di fare scelte forti e coraggiose, di non giocare più in difesa, di guardare al futuro con serena determinazione, forti della nostra identità di valdostani.»

 

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 611 del 9 dicembre 2014
Relazione dell'Assessore alle finanze sulle leggi di bilancio della Regione per il 2015-2017

Nella seduta consiliare di martedì 9 dicembre 2014, dopo l'intervento del Presidente della seconda Commissione, ha preso la parola l'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron (UV), per illustrare i due disegni di legge relativi alle leggi di bilancio 2015-2017.

«Presentiamo oggi il bilancio in una situazione economicamente molto difficile, se non critica – ha detto l'Assessore Perron –. In un contesto di rallentamento della produzione e di aumento della disoccupazione, ci sono tuttavia delle luci: finanziariamente parlando, il problema della liquidità sembra superato. L'incontro con le banche presenti in Valle ha raccolto una pressoché unanime disponibilità del sistema bancario locale a sostenere l'economia e il credito. È emerso come alcuni istituti bancari abbiano riservato al nostro territorio un plafond di credito, reso possibile dai fondi BCE, che è stato quantificato in 103 milioni di euro.»

«In questo quadro, c'è da evidenziare la fragilità della nostra autonomia: le Regioni a Statuto speciale sono infatti vittima di un atteggiamento che a tratti può sembrare persecutorio. Dal nostro punto di vista ci presentiamo nei confronti dello Stato italiano con le carte in regola, avendo puntualmente e continuamente rispettato i patti e gli accordi a suo tempo firmati, facendo fino in fondo, con senso di responsabilità, la nostra parte anche quando si è trattato di contribuire al risanamento della finanza pubblica. La quota che quest’anno la piccola Valle d’Aosta accantona a favore della disastrata finanza italiana è di 220 milioni di euro. Un dato che, considerata la sua entità, si commenta da solo. Le entrate regionali previste dall'ordinamento finanziario della Regione sono formalmente garantite: nessuno tocca i 10 decimi dell'Irpef, che sono previsti nel bilancio nella loro interezza, salvo poi trattenere dal totale delle compartecipazioni l'importo corrispondente alle manovre statali di contenimento della spesa. Non c'è ancora una certezza sul livello di spesa che la nostra Regione dovrà sostenere nell'esercizio 2014, non essendoci ancora l'accordo per il Patto di stabilità, e in questa situazione è difficile programmare il 2015. Con tutte queste incertezze, tuttavia il bilancio regionale mette in campo nuove importanti risorse per il sostegno dell'economia.»

«Gli spazi di manovra nella redazione del bilancio sono stati assolutamente limitati, ci siamo quindi concentrati su quattro linee programmatiche prioritarie. La prima: cercare di massimizzare l'utilizzo dei fondi comunitari; in corso d'anno saranno assegnati alla Regione, per il sessennio 2014-2020, poco meno di 120 milioni di euro, anche se in questo bilancio non compaiono ancora i fondi europei e statali, ma solo quelli a carico della Regione, in quanto la Commissione europea sta istruendo le pratiche in queste settimane. La seconda priorità è il sostegno agli investimenti, al fine di attivare la ripresa economica, attraverso la proroga del pacchetto anticrisi: per le imprese, è stata protratta la facoltà di sospensione delle rate dei mutui regionali, sono state ampliate le risorse per finanziare investimenti sui fondi di rotazione; per le famiglie, è stato inoltre istituito un fondo per il contrasto all'esclusione sociale dei "senza reddito" per un importo di 9 milioni di euro. Terzo obiettivo, il sostegno all'occupazione attraverso i fondi per i piani straordinari dei cantieri forestali e delle opere stradali e i finanziamenti del piano di politica del lavoro. Infine, il bilancio accantona nella parte spesa uno stanziamento di 220,8 milioni di euro per il 2015 (aumentato di 24 milioni rispetto al 2014) a cui si aggiungono 23 milioni per i servizi ferroviari.»

L'Assessore ha quindi illustrato i dati del bilancio, che pareggia nell'importo di 1 miliardo 375 milioni di euro per il 2015, 1 miliardo 370 milioni per il 2016 e 1 miliardo 346 milioni nel 2017. «Evidenzio – ha riferito Perron – che il pareggio di bilancio per l'intero triennio è ottenuto interamente con risorse disponibili, ossia in assenza di ricorso a futuro indebitamento, così come resta positiva la differenza tra entrate correnti e spese correnti (100 milioni di euro all'anno), che viene destinata alle spese di investimento. Abbiamo poi scelto di non aumentare la pressione fiscale, mantenendo al minimo le aliquote delle imposte della Regione.»

Il totale della spesa, senza le partite di giro, per il 2015 ammonta a 1 miliardo 265 milioni di euro, per il 2016 a 1 miliardo 260 milioni e per il 2017 a 1 miliardo 236 milioni. Per il 2015, la spesa corrente è di 1.116,58 milioni (91,7%) contro i 1.109 milioni del 2014. «Al netto del concorso al riequilibrio della finanza pubblica, sarà di 872,28 milioni di euro contro i 912,3 del 2014, con una riduzione quindi di 40 milioni – ha aggiunto l'Assessore –. La spesa di investimento è pari a 101,7 milioni (8,3%) contro i 164,5 milioni del 2014. Tale riduzione va valutata tenendo presente gli effetti del trasferimento di significativi investimenti in capo alle società partecipate.»

La previsione di spesa è così ripartita: 253,59 milioni di euro sono destinati al personale (che comprende le spese per tutto il personale regionale, compresi i Vigili del fuoco e il Corpo forestale, con 126,8 milioni; per il personale direttivo e docente delle scuole con 117,67 milioni; per i lavoratori assunti con contratti nazionali nel settore dell’agricoltura, delle risorse naturali e dei lavori pubblici con 9,1 milioni); 244 milioni vanno alla sanità; 224,1 milioni alla finanza locale (di cui 90,12 milioni per trasferimenti senza vincolo di destinazione, 46,17 milioni con vincolo di destinazione, 5,06 milioni per il programma Fospi e 72,17 milioni per politiche sociali e famiglia). Per lo sviluppo economico sono stanziati 56,18 milioni di euro (di cui 16,74 milioni per gli interventi di indebitamento ventennale per gli investimenti presso il fondo in gestione speciale della Finaosta, 540 mila euro per il riordino dei servizi camerali, 1 milione per Expo Milano 2015, 2 milioni per azioni promozionali in ambito turistico, 3,4 milioni per l'Office régional du tourisme, 935 mila euro per la valorizzazione dell'artigianato tipico e 918 mila per l'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition, 1 milione 115 mila per la pianificazione energetica, 2,35 milioni per le politiche regionali del lavoro); per il governo del territorio 23,84 milioni (di cui 5,89 milioni di euro per l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, 900 mila per i parchi e riserve naturali, 1,27 milioni per la gestione dei rifiuti, 3,1 milioni per la tutela dai rischi naturali, 5,9 milioni per i servizi antincendi e protezione civile). Alla cultura e allo sport sono assegnati 16,77 milioni, di cui 14,55 milioni alla cultura (2,3 milioni al Forte di Bard, 1,79 milioni alla promozione culturale e scientifica, 1,59 milioni alla Fondazione Maria Ida Viglino per la diffusione della cultura musicale) e 2,22 milioni allo sport; all'istruzione primaria e secondaria  vanno 15,41 milioni di euro, che comprendono i trasferimenti alle scuole dipendenti dalla Regione (2,9 milioni) e a quelle non regionali (4,8 milioni), l'edilizia scolastica per 2,7 milioni e la tutela del diritto allo studio per 2 milioni; alle infrastrutture per mobilità e reti sono previste risorse per 14,33 milioni di euro, di cui 6,6 milioni alla viabilità, 3,5 milioni al trasporto pubblico, 2 milioni all'aeroporto; all'istruzione universitaria 11,3 milioni di euro, di cui 6,37 per l'Università della Valle d'Aosta, 2,2 milioni per l'Istituto musicale pareggiato, 1,63 milioni per il diritto allo studio nell'ambito universitario. Per l'agricoltura sono stanziati 8,46 milioni di euro, di cui 2 milioni per consorzi di miglioramento fondiario e contributi agricoli, quasi 4 milioni per la zootecnia, mentre per gli interventi nell'ambito del programma di sviluppo rurale sono previste risorse per 5,27 milioni (programmazione 2007-2013) e 10 milioni (2014-2020).

L'Assessore Perron ha quindi concluso: «Il documento che presentiamo oggi, frutto di valutazioni approfondite e di confronti con le parti sociali, le associazioni di categoria, i rappresentanti delle professioni e con la seconda Commissione consiliare, è caratterizzato da principi di concretezza e di equilibrio. E’ necessario, purtroppo, prendere atto che non vi sono più le risorse per sostenere il sistema al quale eravamo abituati. È quindi necessario immaginarne un altro e per fare ciò bisogna sapere da dove si vuole partire e con quale visione d’insieme. Per la nostra comunità che sta attraversando un periodo di grande difficoltà nel fronteggiare una congiuntura economica sfavorevole, in un contesto caratterizzato da conflittualità politiche a volte molto forti, abbiamo lavorato alla elaborazione di un bilancio responsabile per trasmettere ai valdostani un messaggio di speranza e di fiducia, per esortare tutti al superamento delle divergenze e fare fronte comune nel rilanciare la nostra Valle d’Aosta e continuare a farla crescere nei suoi valori sociali, nella sua cultura e nella sua economia.»

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 612 del 9 dicembre 2014
Relazione del Presidente della Regione sulle leggi di bilancio della Regione 2015-2017

Dopo l'illustrazione del Presidente della seconda Commissione e dell'Assessore alle finanze, ha preso la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, che ha evidenziato le logiche con cui è stato elaborato il bilancio 2015-2017.

«Questo è un bilancio molto realistico, non programmatico ma prospettico, che si concentra sullo sviluppo e il lavoro, sulla scuola, l'università e la ricerca, sulla scelta di fermare le nuove grandi opere. Per la prima volta, è stato stanziato un fondo per l'inclusione sociale: è una risorsa che deve essere ancora declinata. Ma è anche un bilancio ponte, perché dobbiamo tenere conto che siamo in una fase delicata per la politica valdostana, ci sono dialoghi aperti per uscire dall'impasse in cui ci troviamo. Altrimenti, l'unica soluzione saranno le elezioni, che comunque non auspichiamo.»

«Come detto, questo per la prima volta non è un bilancio programmatico, a causa della non osservanza delle regole da parte dello Stato: la frontiera invalicabile è rappresentata tanto dalla non certezza delle entrate quanto dal dover rispettare il Patto di stabilità. L'approccio a questi documenti contabili è stato quello di cercare di ovviare ai problemi dei cittadini: in questo senso, si è andati anche nella logica di limitare i costi dell'Amministrazione regionale e delle società partecipate e controllate, riducendo le spese di gestione e anche l'apparato amministrativo. Certamente, queste risposte saranno parziali, saranno da rimodulare.»

«E' stato poi necessario intervenire in un modo nuovo per garantire servizi fondamentali, come la sanità: i problemi vanno rivisitati, bisogna cambiare radicalmente scelte politiche. Si tratta di un bilancio aperto perché sono in atto discussioni sui trasporti, sulle partecipate, sul casinò: non sarebbe stato corretto al momento individuare soluzioni. E crediamo che dal dibattito in questa Aula alle soluzioni si possa arrivare. In merito alle tematiche del lavoro e dello sviluppo, va considerato che non sempre un appalto corrisponde ad affidare lavoro ai valdostani.  Sovente i grandi appalti se li aggiudicano ditte di fuori Valle. Voglio poi sottolineare che un'opportunità rilevante per la nostra economia è certamente costituita dall'Expo.»

Il Presidente della Regione, ribadito lo stop a grandi nuove opere, ha fatto il punto sugli interventi in corso: «I lavori per la funivia del Monte Bianco termineranno l'anno prossimo; in merito alla nuova Università, abbiamo ridotto alcuni interventi privilegiando la sede scolastica alla parte dello studentato. Proseguono anche altre opere attese, come i depuratori in Alta e Bassa Valle. In merito all'ospedale, gli scavi sono in corso e sono seguiti con grande attenzione da parte di esperti in archeologia che potranno fornire risposte puntuali per capire come agire correttamente. Nessun passo avanti sarà compiuto senza le valutazioni competenti. Nel campo della scuola, il diritto allo studio è stato mantenuto, sono stati innovati i parametri di accesso all'Università: in questo caso, non sarà solo più frequenza a contare, ma anche il risultato. Massima attenzione è accordata all'edilizia scolastica, ma anche alla ricerca, che ha dato segnali positivi in quanto diverse aziende hanno lavorato in Valle d'Aosta.»

Il Presidente Rollandin ha quindi concluso: «Non è un bilancio che ha l'ambizione di essere quello che non è: dà risposte e prospettive per il 2015, in cui bisognerà attivare meccanismi per trovare il più largo consenso sulle tematiche più importanti.»

I lavori riprendono domani, mercoledì 10 dicembre 2014, alle ore 9.00.

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 613 del 10 dicembre 2014
Discussione sulle leggi di bilancio: gli interventi di Fontana, Roscio, Borrello, Bertschy, Follien, Fabbri, Lanièce, Chatrian, Rosset, Ferrero, Guichardaz, Certan

Nella seduta del Consiglio Valle del 10 dicembre 2014, si è aperta la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione e delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti. Le relazioni della Sezione di controllo riguardano la legislazione regionale di spesa e i mezzi di copertura finanziaria per gli anni 2011-2012 e 2013; la gestione regionale delle funzioni statali in Valle d'Aosta negli anni 2010-2012; gli interventi di riorganizzazione e di riconversione produttive nelle aree Espace Aosta ed ex Ilssa Viola, inserito nel programma "Competitività regionale 2007-2013" della Regione Valle d'Aosta; la gestione del Servizio sanitario valdostano nel periodo 2008-2012; gli esiti dell'analisi dei questionari sui rendiconti 2012 e delle partecipazioni societarie dei Comuni valdostani.

Nella prima parte del dibattito sono intervenuti i Consiglieri Fontana, Roscio, Borrello, Bertschy, Follien, Fabbri, Lanièce, Chatrian, Rosset, Ferrero, Guichardaz e Certan.

Per la Consigliera Carmela Fontana (PD-SVdA), «questo è un bilancio di incertezze e senza prospettive future, frutto di una politica di tamponamento e di rianimazione, dove si fanno tagli lineari a welfare, assistenza, istruzione e lavoro, settori fondamentali in uno stato di diritto. Nonostante le aperture del Presidente della Regione e dell'Assessore alle finanze a correzioni dell'ultima ora, non crediamo che l'impostazione della finanziaria cambierà. Oggi, più che mai c'è bisogno di progettualità e di concretezza e, soprattutto, la crisi deve essere affrontata e gestita collegialmente: è l'unica arma di vittoria per uscirne. Invece, assistiamo al solito sistema di fare politica, che non accetta il confronto e non produce una gestione oculata della finanza, occupato com'è ad attribuire la colpa del disastro ad altri. Abbiamo necessità di razionalizzare le risorse a disposizione, puntando alla valorizzazione del nostro territorio, che è la nostra grande ricchezza, altrimenti la situazione non migliorerà.» La Consigliera si è quindi soffermata sulla crisi sociale: «Dobbiamo investire e proporre soluzioni adeguate per gestire al meglio le nuove povertà, senza trascurare le famiglie che sempre più si rivolgono ai centri di prima accoglienza, al banco alimentare, al microcredito per riuscire ad andare avanti. Non smantelliamo i servizi sociali, che sono i nostri fiori all'occhiello. Dimostriamo ai cittadini, dando risposte di fiducia alla quotidianità di incertezza. Insieme possiamo affrontare crisi con maggiore efficacia.» La Consigliera ha infine annunciato la presentazione di una serie di emendamenti volti a migliorare la finanziaria.

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe) ha evidenziato: «I contenuti delle tre relazioni di ieri, una provocatoria, la seconda descrittiva, l'ultima filosofica, sono condivisibili, soprattutto quando si parla di razionalizzazione, di tagli agli sprechi, ma emergono anche perplessità, sia per la dubbia credibilità di chi fa le proposte, sia per la mancata allocazione delle risorse necessarie a dare corso alle intenzioni dichiarate, come ad esempio nell'ambito ambientale. La crisi non è di ieri, se non ci fossero i numeri attuali in Consiglio si sarebbe voluto cercare ugualmente aprire al dialogo? La politica è una belva insaziabile che divora la preda pensando già alla successiva, e in effetti non si parla a sufficienza del merito delle questioni. In merito all'ipotesi di elezioni anticipate, ritengo che non rappresenterebbero oggi la garanzia di trovare un governo legittimato dai numeri e dal sostegno dei cittadini. Prendiamo atto della realtà: dato il contesto attuale, si rischierebbe di replicare e di peggiorare ulteriormente la situazione. Il gruppo Alpe è da sempre presente sulle grandi tematiche su cui si basa il bilancio, siamo pronti per provare ad incidere su scelte che riteniamo importanti. Presenteremo quindi diversi emendamenti, sperando in quella fattiva condivisione già auspicata dalla maggioranza

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha osservato che «questo è un bilancio responsabile, che prende in considerazione le difficoltà oggettive dell'economia in un momento di criticità e che ha cercato di individuare gli strumenti e le risorse per garantire il sistema Valle d'Aosta. Un bilancio che risente pesantemente del contributo dato al risanamento della finanza nazionale (24 milioni in più rispetto al 2014), e in un quadro di rapporti difficili con lo Stato che non danno certezze alla programmazione regionale. Un bilancio quindi che si presenta necessariamente con un segno negativo. In questo contesto, abbiamo cercato di lavorare seguendo alcune linee di indirizzo: massimizzare l'utilizzo di fondi comunitari (65 milioni di euro per il FESR e 52 milioni per il FSE), cercando di semplificare la loro fruizione sul territorio valdostano, prorogare le misure anti-crisi, pur rimodulandole, per le imprese e le famiglie, mantenere l'accesso al credito sociale, al sostegno alla locazione, all'emergenza abitativa. Ma è anche un bilancio concreto, che è frutto di risorse proprie, dove non ci sono nuovi indebitamenti e che non introduce nuove imposte per i cittadini. La sfida per l'Amministrazione, a fronte di questi continui tagli (650 milioni di euro negli ultimi cinque anni), è stata quella di mantenere la qualità dei servizi erogati e l'attenzione alle famiglie e alle categorie sociali più deboli. Siamo disponibili, compatibilmente con l'aspetto politico ed economico-finanziari, ad un confronto sugli emendamenti della minoranza, per analizzarli in maniera seria nell'ottica di trovare insieme ulteriori soluzioni per affrontare il momento difficile.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha sottolineato: «È stato particolarmente positivo che il Presidente Rollandin ieri abbia annunciato la conclusione del progetto politico che ha provato a resistere negli ultimi 18 mesi. La concretezza nell'affermare che o il dialogo porta a qualcosa o si va a elezioni ci trova d'accordo. Si è fermato un programma di maggioranza che non credevamo in grado di dare risposte ai valdostani e si apre una fase nuova di cui siamo soddisfatti. L'UVP vuole essere costruttiva: vuole portare cambiamenti nel metodo e nella definizione degli obiettivi, cambiamenti nelle azioni concrete e non nelle parole. Innanzitutto, pur non disconoscendo le battaglie fatte sinora, non siamo più disponibili ad accettare che lo Stato ci tratti come l'ultimo zimbello d'Italia. Dobbiamo difendere politicamente la nostra regione e la nostra autonomia. Su questo punto dovremmo essere compatti, poi ci sarà spazio per le differenziazioni politiche. Questo bilancio nasce con condizioni diverse rispetto al passato, abbiamo dei dubbi sul metodo, ma comunque si è riscontrata la volontà di ascoltare posizioni diverse. Il primo grande obiettivo è reperire risorse per dare risposte nel breve periodo al comparto edile e il settore collegato, dato che non esiste più il sistema dei lavori pubblici. Su questa e su altre tematiche importanti, come l'ospedale o i trasporti, avanzeremo proposte concrete su cui auspichiamo il dialogo. Se dalle parole non si passerà ai fatti, le elezioni anticipate saranno un dovere, i 35 Consiglieri dovranno abdicare per non essere stati in grado di dare risposte. Questa ipotesi non deve essere uno spauracchio, ma nemmeno un obiettivo. Il gruppo UVP cercherà, attraverso le proposte di bilancio, di dare una svolta alla Legislatura e di continuare a dimostrare la propria serietà in politica.»

Il Vicepresidente del Consiglio, David Follien (UV), ha detto che «è un bilancio che affronta e risente del momento di criticità, istituzionale oltre che economica. Alle Regioni autonome del Nord è stato chiesto un contributo al risanamento delle finanza pubblica sproporzionato e iniquo, con una continua violazione delle prerogative del nostro Statuto speciale, nonostante abbiamo dimostrato di gestire le risorse in modo efficace e produttivo, creando un welfare di eccellenza. Queste considerazioni non sono degli alibi, i dati sono oggettivi. Le misure che abbiamo messo in atto con questo bilancio (proroga misure anti-crisi, sospensione rate dei mutui, fondo per l'esclusione sociale, sostegno all'occupazione) sono importanti e, per la loro intensità, non trovano confronto in altre realtà regionali.» Il Consigliere ha aggiunto: «Notre première priorité est toujours la défense de notre autonomie, en nous interrogeant sur le significat futur de ce modèle. Pour nous Autonomie a toujours signifié responsabilité et prise de conscience: avec la même responsabilité, nous devons affronter ce moment de transition et de changements, en retrouvant la force d'arriver à des solutions efficaces et les plus amplement partagées, afin de donner des réponses encore plus fortes – et je pense en particulier à la question de l'emploi des jeunes. Nous devons rechercher les points et les thèmes qui nous unissent et non pas les différences et les querelles politiques: avec les divisions, on ne construit rien. Les ressources financières du passé ne sont plus disponibles, mais je suis convaincu que nous avons les instruments, les idées et les énergies pour dépasser ce moment et poursuivre un modèle futur de développement de notre région.»

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha affermato che «anche questo bilancio conferma la gravità della situazione economica e sociale. La criticità viene poi acuita dal patto sul federalismo fiscale del 2010 e dal Patto di stabilità. Se si vuole costruire un nuovo modello di società, bisogna stimolare il lavoro d'impresa, il commercio, l'artigianato, la cultura. Non dobbiamo più mentire ai nostri concittadini, la politica deve farsi carico della difesa dell'autonomia, soprattutto economica. E' un dovere improcrastinabile cambiare l'ottica, però la legge di bilancio non va in questo senso, sembra piuttosto un documento conservativo. Non è più il tempo del modello dei contributi, bisogna cambiare per non far sì che i nostri giovani debbano cercare lavoro altrove. Occorre tenere conto sin d'ora che il bilancio 2015 sarà problematico per quanto riguarda le entrate provenienti dal reddito e dall'Irap. Bisogna aiutare le piccole imprese, che si trovano in difficoltà per acceder al sistema di credito, così come va rimpinguata la spesa nel sociale, soprattutto per gli asili nido. Pur ritenendo fondamentale dover infondere alla collettività un'iniezione di fiducia sapendo di avere potenzialità per farcela, non vanno sottovalutate alcune serie criticità, come lo svuotamento delle casse dei Comuni, il peggioramento della situazione della cultura, delle politiche familiari, della sanità. Mi auguro che la revisione dei servizi sociali avvenga congiuntamente, così come nella programmazione europea, in cui tutti dovranno cercare di dare il loro meglio, dai politici agli uffici, ognuno nel loro campo, anche per andare verso una sburocratizzazione delle procedure. E' fondamentale che i fondi ottenuti portino a qualcosa di tangibile. I valdostani credevano che l'autonomia fosse intoccabile e le risorse eterne, ora bisogna far loro capire la realtà. Con la discussione sul bilancio, auspichiamo di poter davvero intraprendere un cammino insieme.»

Per il Consigliere segretario André Lanièce (SA), «questo bilancio non è frutto di nostre scelte ma è conseguente ai provvedimenti che lo Stato ha imposto a Enti locali e Regioni, vanificando linee politiche e scelte che le autonomie avevano costruito con fatica nel corso di anni. Quindi il bilancio è stato predisposto in un quadro di assoluto rigore economico-finanziario, cercando ove possibile di intervenire in modo equilibrato, conservando alcune misure anticrisi e difendendo le persone più disagiate. E’ comunque un bilancio responsabile e realistico che nella limitatezza delle risorse fornisce delle risposte concrete: la sanità e il welfare continuano a rappresentare la spesa principale (oltre il 25 %); nell'ambito dell'istruzione è stata data priorità alla salvaguardia del sistema scolastico, con una riduzione molto marginale (1%), a dimostrazione dell'attenzione rivolta al diritto allo studio quale strumento di crescita e formazione dei giovani; sono poi sostenuti la ricerca e lo sviluppo, condizione “sine qua non” per introdurre innovazione nel comparto e contribuire significativamente a dare competitività alle imprese; le politiche abitative rimangono una priorità, con 2,35 milioni di euro a valere sul fondo regionale al quale si aggiunge quello nazionale, che saranno impiegati per continuare a sostenere le famiglie più in difficoltà. Siamo però consci della necessità di razionalizzare l’amministrazione pubblica tagliando sprechi, intervenendo di nuovo sui costi della politica, rivedendo leggi di spesa e agevolazioni, considerando il reddito come elemento discriminante per l’accesso ai contributi, senza trascurare in questa ottica i servizi fondamentali alla persona, i giovani, il sistema produttivo e le politiche del lavoro.» Riferendosi all'inchiesta sui gruppi consiliari, il Consigliere ha chiesto «umilmente scusa a tutti i valdostani per aver contribuito, mio malgrado, a scrivere una pagina non certo positiva della politica valdostana e ciò ovviamente al di là del fatto che sono certo che tutti gli indagati sapranno dimostrare nel corso dei tre gradi di giudizio la loro buona fede e la loro estraneità ai fatti loro ascritti, anche se questo auspicio non mi impedisce personalmente di sentirmi fortemente e tristemente a disagio per questa vicenda. A tal proposito, non appena riceverò la richiesta di rinvio a giudizio, sarà mia premura mettere a disposizione della maggioranza e dell’intero Consiglio il mio incarico di componente dell’Ufficio di Presidenza.»

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha osservato: «Per la prima volta abbiamo sentito dalla maggioranza che il modello Valle d'Aosta deve essere ridisegnato perché è finito un mondo. Accogliamo la definizione data a questo bilancio: un documento aperto e quindi modificabile. A nostro avviso, possiamo cambiare subito una parte dell'impianto con gli emendamenti proposti, poi dobbiamo trovare soluzioni alternative e confrontarci sugli investimenti del prossimo quinquennio. La priorità va senza dubbio all'occupazione e allo sviluppo. In merito alla Casa da gioco, riteniamo debolissimo prevedere solo la riduzione del costo del personale e nessuna idea sul come invertire la rotta sugli introiti, mentre per le società partecipate pensiamo che spetti al Consiglio dare i macroindirizzi affinché diventino una casa di vetro. Dobbiamo trovare soluzioni per i trasporti, raccordarci con lo Stato e iniziare un percorso condiviso senza perdere ulteriore tempo. Rilevo poi positivamente che la riforma approvata sugli Enti locali sta proseguendo. La sfida dei prossimi mesi consiste nel ritrovare certezze economiche finanziarie: per questo, dobbiamo presentarci allo Stato con le carte in regola, dimostrando di essere più bravi degli altri, non come ora. Per fare questo, dobbiamo modificare le proposte inserite nella finanziaria, in primis asciugando la macchina amministrativa regionale. E' poi importante che la politica si metta in moto per le agevolazioni Irap per il 2015: creiamo agevolazioni ed esenzioni per l'imprenditoria locale a seguito di assunzioni, come avviene nella provincia di Bolzano e su cui noi, ad oggi, non abbiamo la competenza. Ma la sfida più difficile per il prossimo triennio riguarda l'occupazione: non possiamo delegare tutto ai programmi europei 2014-2020, la Regione deve giocare delle risorse proprie subito, soprattutto nel caso in cui fosse vero che i margini di manovra sono molto lievi. Rischiamo persino di dover disimpegnare qualche somma dei programmi del periodo precedente. Certo è che anche noi Consiglieri dobbiamo fare la nostra parte, bisogna mettere mano ai costi della politica. Questi tre giorni sono solo un inizio; una delle proposte che avanzeremo sarà sull'Area e sulle due società che si occupano della nuova Università e del nuovo ospedale: è arrivato il momento di metterle in liquidazione per risparmiare subito soldi. Ma la nostra attenzione andrà anche al turismo, la nostra prima industria: una sola struttura deve occuparsi della promozione. In questa Legislatura, oltre a compiere il nostro dovere di controllori di un modello fallimentare, intendiamo anche proporre idee nuove, perché la Valle d'Aosta del futuro sia accompagnata da metodi nuovi e tanta trasparenza. Verificheremo subito che dalle parole si passi ai fatti.»

Il Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset (UVP) ha commentato che «la legge finanziaria prende l'aria grigia e mesta di una crisi che è, anzitutto, una crisi di idee e di credibilità: questa crisi finisce per essere adoperata come une sorta di alibi per un mondo vecchio, che non sa reagire e proporre cose nuove. Si vivacchia, in un vuoto di azioni e contatti politici con Roma e Bruxelles, mentre bisognerebbe attivarsi come non mai. Questo è un bilancio dai presupposti fragili. Nel momento in cui si chiedono sacrifici ai valdostani, si dovrebbe, prioritariamente, prevedere una riduzione delle spese, in primis dell'apparato amministrativo pubblico, delle società controllate e partecipate, dei costi della democrazia. Si dovrebbero anche indicare chiaramente le priorità – istruzione e cultura, sanità, welfare e politiche sociali – e operare quelle scelte in grado di promuovere lo sviluppo socio-economico della Valle. Invece, si tagliano la sanità, intaccando il sistema socio-assistenziale, si azzera l'agricoltura, dopo che per anni si è sperperato creando un sistema "drogato" di contributi a pioggia. Ma, adesso non piove più. In prospettiva ci sono due questioni: il sistema delle autonomie locali, che è messo in grave difficoltà dalla Regione in barba allo spirito federalista in cui crediamo; lo Statuto di autonomia, che è una creatura meravigliosa, ma che oggi non possiamo permetterci di modificare, almeno fino a quando non avremo sancito il principio dell'intesa. Senza dimenticare il capitolo trasporti che è ormai definitivamente terreno di una politica rinunciataria. Questo è il Carrefour d'Europe tanto sbandierato per anni. Una regione chiusa in se stessa, ma soprattutto inavvicinabile per gli altri, che dovrebbero costituire fonte di turismo, settore di vitale importanza per la nostra Valle. Noi, oggi, ci auguriamo che questa manovra finanziaria "lacrime e sangue" del Governo Rollandin segni la fine di un metodo di governare, ormai insostenibile, attendista e immaturo. Così non si può andare avanti. È arrivato il momento di guardare al futuro, comunicare fiducia alla popolazione e agire per costruire il nuovo sistema Valle d'Aosta sostenendolo con un nuovo progetto politico.»

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, ha dichiarato: «Questo non è un bilancio, ma una ghigliottina, con una cesta in cui cadono le teste dei cittadini. Si parla di sacrifici comuni, ma i politici sono sempre salvi. E' un bilancio vergognoso, impresentabile. La vecchia filastrocca di Roma che taglia i fondi funziona ancora, ma non più con la maggior parte dell'elettorato. Ci sono responsabilità sui fondi spesi gli scorsi anni, ma non abbiamo sentito parole di autocritica da parte della maggioranza; le centinaia di milioni di euro gettate per l'aeroporto o per il parco archeologico di Saint-Martin sono frutto di scelte politiche, ma nessuno sembra essersi sbagliato. E' un bilancio dell'immobilismo, del sistema che non sa rinnovarsi, in cui non ci sono i tagli ai fondi della politica, ai privilegiati delle società partecipate; è un documento da gettare nel cestino. La maggioranza dovrebbe essere all'altezza della responsabilità di governo, invece si limita a minacciare elezioni anticipate: smettiamola, se volete possiamo davvero andare alle elezioni. Non c'è nessuna idea su come ridurre gli sprechi. A Roma, il Governo regionale non ha avuto la forza e l'autorevolezza di far valere i propri diritti; d'altronde, i tagli non vengono dal cielo, ma anche da un'incapacità a negoziare. Dal punto di vista contabile questo bilancio non è veritiero, potrà essere cambiato in brevissimo tempo. Non daremo il nostro contributo a questo documento: approviamolo e andiamo avanti, ma senza più parlare di cambiamento. L'unico che si salva è il sistema, i sacrifici li fanno gli altri.»

Per il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA, «questo bilancio è un puro e semplice esercizio contabile con l'unico obiettivo di far quadrare i numeri, ma che non contiene una visione, né di breve né di lungo termine: insomma, un bilancio stanco e senz'anima. La legge finanziaria dovrebbe, invece, essere un programma politico e operativo, l'emblema della maturità civica degli amministratori e dell'esercizio responsabile della nostra autonomia. Perché è proprio nei periodi di incertezza che serve una reale politica di rilancio e degli investimenti. Invece, siamo di fronte ad un copia-incolla al ribasso della finanziaria del 2014: un atto senza nerbo, senza coraggio, che non mette in campo le soluzioni per uscire dalla crisi. Cogliamo in questo bilancio la rassegnazione degli eventi e l'incoscienza di chi non vuole prendere atto che i tempi sono cambiati e che è finita la politica arrotolata sulle proprie esigenze elettorali. Il Presidente Rollandin è abile a richiamare la condivisione e a minacciare elezioni anticipate, ma nella sostanza nulla cambia. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo di idee in questo anno e mezzo di Legislatura, ci siamo proposti come alternativa, non per demolire ma con lo spirito di costruire. Anche oggi, non ci siamo limitati a presentare emendamenti di facciata: vogliamo realizzare percorsi per un vero cambiamento di marcia. Noi vogliamo dire la nostra perché siamo convinti di avere delle idee per contribuire al rilancio della Valle.»

La Consigliera di Alpe, Chantal Certan, ha rilevato: «Le parole hanno un valore e un senso, ma se si vuole che siano ascoltate e ritenute credibili bisogna metterle in pratica. Sarebbe ipocrita pensare che quando la barca affonda sia sufficiente lanciare un grido al sostegno comune, alla condivisione per risolvere i problemi. Come possiamo credere a quanto ci è stato detto ieri dal relatore, quando alla prima occasione di dimostrare nuovi metodi nella sostanza e nella forma è stata creata una nuova società partecipata cui ci si è buttati a capofitto? Come credere all'onestà intellettuale di chi parla di un domani di prosperità ai giovani quando si sono create società partecipate ad hoc, date in mano ad autorevoli pensionati, che assorbono le risorse che potrebbero essere a loro destinate? La crisi politica nasce anche dai mancati esempi. Chi ha ridotto in questi termini la Valle d'Aosta e la nostra economia? Non è necessario trovare il colpevole, ma capire dove si è sbagliato. Il risultato utile è il lavoro corale per raggiungere l'obiettivo finale e far crescere la comunità. Da parte di Alpe, sempre ci sarà la disponibilità a contribuire. Nel corso delle audizioni in Commissione nell'esame del bilancio, abbiamo già evidenziato che in questo documento non troviamo innovazioni, inversioni di rotta. Per individuare prospettive per l'avvenire dobbiamo essere capaci di andare al di là della politica dei tagli, ma proprio partendo dalla crisi cercare di trovare soluzioni. Dobbiamo aspirare a nuovi modelli di società, nuovi modelli culturali, riducendo gli sprechi, eliminando il clientelismo e compiendo scelte chiare, che finora la Valle d'Aosta non si è trovata obbligata a fare. Oggi c'è bisogno di un nuovo progetto formulato da parte di 35 persone al servizio della comunità. Nel bilancio si è tagliato senza prospettive lungimiranti, si ripete spesso la parola "proroga": come è possibile, in piena crisi economica, non adeguare il piano delle politiche del lavoro? La scuola valdostana ha degli atout, ma non possiamo accontentarci di piccole gratificazioni, viste le risorse ingenti investite negli scorsi anni e purtroppo l'alto tasso di abbandono scolastico. Attenzione va accordata alle scuole professionali: perché non valorizziamo e esercitiamo la nostra competenza primaria in materia? Un altro argomento clou è la ferrovia, la cui ristrutturazione è obbligatoria perché ci garantisce un contatto col mondo

La seduta mattutina è sospesa. I lavori riprendono alle ore 15.30 di oggi, mercoledì 10 dicembre.

 

 

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 614 del 10 dicembre 2014
Discussione sulle leggi di bilancio: gli interventi dei Consiglieri Donzel, Nogara, Péaquin Bertolin, Morelli, Grosjean, Restano, Gerandin, Farcoz, Bertin

La seduta pomeridiana del Consiglio del 10 dicembre 2014 è proseguita con la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione e delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti.

Sui due disegni di legge sono stati presentati 98 emendamenti, di cui 3 della seconda Commissione consiliare, 17 dell'Assessore alle finanze, 1 dell'Ufficio di Presidenza, 13 del gruppo consiliare Union Valdôtaine Progressiste, 19 del gruppo Alpe, 42 del gruppo PD-SinistraVdA e 3 del gruppo Movimento 5 Stelle.

Nella dibattito hanno preso la parola i Consiglieri Donzel, Nogara, Péaquin Bertolin, Morelli, Grosjean, Restano, Gerandin, Farcoz, Bertin.  

Il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha aperto gli interventi del pomeriggio, sottolineando che «come ci ha insegnato Simone Weil, da soli non si fa gran strada, la scelta delle democrazie è chiara: più persone concorrono a tracciare una strada. Ed è quello che noi vorremmo fare con il bilancio. Con questo dibattito, si è aperta una fase congressuale da parte dei movimenti autonomistici, noi in questa sede intendiamo ribadire che solo se ci sono le condizioni programmatiche di cambiamento, il dialogo proseguirà. Se, invece, siamo qui per fare teatro di facciata per salvare il disastro politico, perché da quello economico non ci si salva con questo bilancio, sicuramente non ci sarà il nostro consenso. Questa non è la strada per rendere migliore il Consiglio regionale: servono trasparenza e serietà e noi, in questi anni, non abbiamo visto scelte strategicamente decisive per la tutela del lavoro e dei cittadini.» Analizzando la parte delle entrate, il Consigliere ha detto che «un ripensamento va fatto, ma sicuramente non siamo in mezzo ad una strada perché il nostro ordinamento finanziario ci assicura i 10 decimi sulle imposte. La mascherata che la maggioranza continua a fare contro lo Stato nasconde la mancanza di serietà e di responsabilità nel gestire le risorse disponibili. Noi non ci stiamo. Lo Stato italiano non funziona; ma anche la Regione Valle d'Aosta è gestita male, in alcuni casi molto male. Le scelte politiche messe in campo registrano una riduzione della spesa del 2% per gli organismi istituzionali della politica, mentre all'agricoltura si tolgono il 50% e agli investimenti il 31%. La classe politica e dirigente deve invece dare un segnale forte alla comunità valdostana, iniziando a fare per prima i sacrifici richiesti ai cittadini. Nel settore della scuola, ci sono delle eccellenze, ma l'abbandono scolastico è in aumento, l'edilizia scolastica è disastrata e si continua a tagliare sul diritto allo studio universitario. Non ci sono soluzioni per risolvere la crisi dell'industria e dell'artigianato, si perde tempo. Non si stabilizzano i precari anche se in molti casi si risparmierebbe denaro pubblico. La sensazione è che si stia abbandonando la comunità: molti sono lasciati soli ad affrontare la povertà; noi, invece, non vogliamo abbandonarli e vogliamo trasformare il sistema valdostano, anche per garantire a tutti una chance di lavoro e di vita.»

Per il Consigliere Alessandro Nogara (UVP), «questo è un bilancio unicamente di misure di natura assistenziale, non intervenendo sulle cause strutturali della crisi. Spesso si parla delle questioni ambientali, ma poco effettivamente si realizza. I cantieri forestali sono molto importanti per questo settore, i piani lavoro dovrebbero essere fatti per i bisogni reali. Invece, ad esempio, sono stati sottovalutati i problemi della processionaria dei pini e del bostrico. Nell'ambito degli alpeggi, la Regione ha fatto tanto, ma sarebbe necessaria un'incisiva valorizzazione del prodotto fontina. Nel bilancio l'agricoltura è all'ultimo posto, è penalizzante il fatto che le risorse vengano pescate solo dal piano di sviluppo rurale. Gli agricoltori vanno aiutati anche per semplificare le procedure burocratiche.»

Per la Consigliera dell'UV Marilena Péaquin Bertolin, «questo è un bilancio che vede privata la nostra Regione di fondi importantissimi, ingiustamente trattenuti da uno Stato sempre più accentratore e deciso nel voler dare un taglio netto alle realtà regionali. Uno Stato per il quale la nostra Regione è diventata soltanto un salvadanaio da rompere quando c'è bisogno di fare cash, senza considerare che gestiamo competenze che in altre Regioni vengono finanziate dallo Stato. Con questa manovra, dovremo indubbiamente sopportare sacrifici non indifferenti, rinunciando ad un sistema che ormai difficilmente tornerà come prima. La classe politica dovrà far capire che, nella necessità dei tagli, ha voluto mantenere una serie di servizi indispensabili per la crescita della nostra Valle. Una classe politica che dovrà, però, avvicinarsi di più ai sacrifici della gente, dando priorità alle esigenze dei cittadini valdostani. Alle imprese, che mi sento umilmente di rappresentare, chiedo di non demoralizzarsi, ma di continuare a credere nei loro progetti. Sicuramente non abbiamo mai visto un tasso di disoccupazione così alto, né così tanti giovani senza lavoro: per questo dobbiamo condividere un percorso di razionalizzazione della spesa che migliori la qualità dei servizi erogati, scongiurando ulteriori pressioni fiscali su cittadini e imprese. Serve uno scatto d'orgoglio e la collaborazione di tutti per riportare la Valle d'Aosta ai livelli che si merita.»

La Consigliera di Alpe, Patrizia Morelli ha osservato: «Etre autonomistes signifie avoir la capacité d'élaborer des solutions originales, novatrices et partagées. C'est en démontrant d'avoir les comptes en ordre que l'on défend l'autonomie. Nei momenti difficili come quelli attuali i toni devono essere misurati ma non piatti, le proposte realistiche ma non rassegnate. Nell'iter di questo bilancio, da parte di tutti si è compiuto uno sforzo per affrontare i problemi nel merito, ma nel documento non c'è traccia della serietà che ci è richiesta, vale a dire la riduzione dei costi della politica. Questo è un aspetto improcrastinabile, e non si tratta di demagogia. Che il nostro bilancio fosse destinato a scendere in modo inesorabile era risaputo da anni e lo dicevano gli atti, tra cui l'accordo Rollandin-Calderoli. Il governo regionale, anziché tacere, avrebbe dovuto mettere in atto dei correttivi, limitando gli sprechi per non compromettere i servizi per i cittadini, elaborando una strategia di sviluppo che comporta scelte di certo scomode. In questi anni, per ragioni meramente elettoralistiche, la maggioranza ha preferito rinviare, riproponendo lo stesso schema di bilancio con tagli lineari. Tuttora si sceglie di non scegliere. Eppure bisogna intervenire, e penso a due settori: il turismo e la sanità, il cui sistema va riorganizzato per essere più vicino ai cittadini. Di fronte alle sfide che ci attendono l'atteggiamento di Alpe è propositivo, va oltre la critica.»

Il Consigliere Vincenzo Grosjean (UVP) si è soffermato sull'agricoltura: «È preoccupante non vedere nessuna innovazione in questo ambito: un conto è tagliare, ma qui bisogna fare una riflessione per cercare di rilanciare un settore che sta soffrendo a causa di un cambio repentino del sistema e che da solo non può camminare, ma deve essere integrato con l'ambito turistico, al fine di valorizzare al meglio le produzioni locali che fanno della Valle un territorio di eccellenza. L'agricoltura ha quindi bisogno di essere riorganizzata, rimettendo in marcia le competenze tecniche. Così come bisogna rivedere la legge regionale sui riordini fondiari per dare nuova luce ad un mondo che vive nella penombra: i consorzi di miglioramento fondiario non interessano solo l'agricoltura, ma anche l'ambiente perché contribuiscono a mantenere il paesaggio. Dobbiamo darci degli obiettivi di lungo termine, altrimenti non potremo immaginare uno sviluppo integrato che dia un futuro e delle certezze ai nostri giovani.»

Il Presidente della quinta Commissione "Servizi sociali", Claudio Restano (UV), ha affermato: «Le cifre di questo bilancio, in particolare il fatto che solo 11% è destinato agli investimenti, ci fa percepire tutta la drammaticità del momento, ma anche capire il percorso da seguire: occorre ridurre la spesa corrente, ad esempio con una ristrutturazione della macchina regionale, a medio e lungo termine, che salvaguardi i dipendenti e le famiglie. Dobbiamo cercare di arginare l'emorragia delle risorse, impostando rapporti diversi col governo romano: dobbiamo saperci presentare uniti e compatti. Le elezioni anticipate dimostrerebbero il fallimento della classe politica e l'incapacità dei movimenti di proporre soluzioni serie e credibili. Il grande cambiamento passa attraverso la volontà dei movimenti a confrontarsi e proporre soluzioni alla crisi. Se falliranno, il boccino passerà nelle mani dei trentacinque Consiglieri. Soffermandomi sul bilancio, punto la mia attenzione sulla sanità, per cui sono impegnati 243 milioni di euro (-4.12% rispetto al 2014). Sono già state avviate economie, ma i risparmi non si vedranno a breve termine. L'essere riusciti ad andare in deroga al patto della salute è stato un passo avanti importante, ma bisogna disporre di maggiori risorse rispetto a quelle previste dallo Stato. Disponiamo di una sanità completa ed efficiente, ma molto costosa. Per ogni riorganizzazione, razionalizzazione o ottimizzazione è determinante il contributo di ogni operatore del settore: il nuovo atto aziendale ha previsto profondi cambiamenti, con effetti indiretti di risparmio, recupero di professionalità e migliore impiego del personale. Di pari passo la sanità va riorganizzata territorialmente, anche per ridurre gli accessi al Pronto soccorso, con un'azione sinergica che comprende ulteriori ticket aggiuntivi. Nell'ambito scolastico, rilevo una riduzione a bilancio dell'1% delle risorse: questo significa che il sistema sta reggendo. Per quanto attiene all'inserimento della lingua inglese, ciò già avviene nella scuola primaria. Infine, sottolineo che lo sport non è solo divertimento, ma ricopre una funzione sociale, aggregativa, le risorse qui destinate saranno investite sul futuro dei nostri giovani, delle professioni turistiche e della montagna.»

Il Vicecapogruppo dell'UVP, Elso Gerandin, ha parlato di «amara realtà, ma noi vorremmo guardare al bilancio quale strumento di programmazione e sviluppo. Non condividiamo il tono di rassegnazione della maggioranza, perché noi crediamo che, a saldi invariati, si possa comunque realizzare un bilancio di sviluppo. Ma per farlo, bisogna rendersi conto che il sistema va cambiato. Chiediamo la disponibilità a riconsiderare scelte e accordi pregressi, a condividere strategie per il benessere, non della politica, ma dei valdostani. Non vogliamo tatticismi politici sugli emendamenti che presenteremo: siamo disposti a correzioni sulla forma, ma non nella sostanza.» Analizzando la spesa, il Consigliere ha commentato: «Ogni risorsa che metteremo a disposizione dovrà essere mirata allo sviluppo e all'imprenditoria privata, che genererà positività anche per le entrate. Occorre anche ridurre i costi del personale regionale: con una media di 50 pensionamenti annui, la spesa in otto anni è rimasta invariata. Gli Enti locali devono essere una risorsa attiva: la finanza locale non sono 244 milioni, senza dimenticare che 10 milioni vanno per il contributo al risanamento della finanza pubblica, 25 milioni vanno per la compensazione dell'Imu. Riguardo alle società partecipate, dobbiamo farle crescere facendole dialogare con il privato, altrimenti con il diminuire delle risorse, segneremo il loro amaro destino: è un sistema che non ha futuro e che va cambiato, scegliendo innanzitutto manager nell'interesse delle società e non per coprire caselle della politica. Per fare ripartire il settore della piccola impresa e del commercio, noi rilanciamo con forza un piano straordinario di 350 appalti da 250 mila euro affidando lavori a cottimo fiduciario o con il principio della rotazione.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Joël Farcoz, esaminate le cause della crisi e dei condizionamenti statali al bilancio, ha precisato che occorre «un nuovo accordo con Roma, con la politica valdostana coesa. Oggi lavoriamo ad un rilancio responsabile, con una reazione nei confronti dello Stato e una revisione al nostro interno di un modello che in questi anni ha saputo garantire il benessere ai valdostani. Per questo occorrono le idee, l'Amministrazione regionale deve fungere da coordinatore delle iniziative private che potranno dare una boccata di ossigeno alla nostra economia. La Regione deve continuare a ridurre il peso della burocrazia, anche per agevolare i privati attraverso leggi di settore chiare. La Valle d'Aosta deve puntare alla green economy, settore che senza dubbio sarà trainante per la ripresa economica mondiale. Importante poi che siano stati mantenuti i fondi di rotazione. Da valutare attentamente il ruolo dell'Europa, che rappresenta opportunità, contatti, legami utili, ingrandire l'export che non dobbiamo trascurare. Il est évidant qu'il s'agit d'un bilan de sacrifices, qui change le rôle de la Région Vallée d'Aoste dans les différents secteurs, mais qui nous permet de disposer d'un document sur lequel travailler dans le 2015. En étant un budget ouvert, tous les amendements de l'opposition seront examinés.»

Per il Consigliere di Alpe Alberto Bertin, «si tratta di un bilancio desolante, che spicca per mancanza di scelte e che non contiene una visione della Valle d'Aosta futura. In questa manovra, non si intravede l'uscita dalla crisi. È una copia in piccolo e più brutta degli anni passati: si dice che è un bilancio ponte, ma questo ponte non porta da nessuna parte, è un ponte verso il niente, che sposta solo le decisioni più avanti. Un bilancio che non prende decisioni, non dà indirizzi, non fa delle scelte, nella speranza che il sistema regga ancora per un po'. Un sistema clientelare con una presenza soffocante della politica, che ha prodotto l'effetto negativo di bloccare ogni possibilità di sviluppo oltre che di inibire le capacità dei valdostani di fare da soli. La fine dell'abbondanza finanziaria impone oggi dei cambiamenti radicali. È il momento delle scelte, non quello dei tagli lineari. Qui, invece, ci sono delle sforbiciate qua e là, andando a smantellare il sistema delle autonomie locali, la sanità, i servizi sociali, creando seri problemi in tutti i settori. Si continua ad attribuire la responsabilità allo Stato, ma chi ha sottoscritto il famigerato patto di Palazzo Grazioli? Non noi. Per quanto ci riguarda, abbiamo delle proposte, anche per dare un contenuto di novità a questo bilancio. Vedremo quindi se questo è davvero un bilancio aperto.»

La seduta è momentaneamente sospesa per una Conferenza dei Capigruppo.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 615 del 10 dicembre 2014
Conclusa la discussione generale sulle leggi di bilancio della Regione

Dopo una sospensione dei lavori, il Consiglio ha ripreso i propri lavori nella serata del 10 dicembre 2014, proseguendo con la discussione generale abbinata della finanziaria, del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione e delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti.

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri La Torre, Laurent Viérin, Guichardaz e, per la replica, l'Assessore alle finanze e il Presidente della Regione.

Il Presidente della seconda Commissione, nonché relatore dei disegni di legge, Leonardo La Torre (UV) ha commentato gli interventi dei Consiglieri del PD-Sinistra VdA, soprattutto per «il ruolo importante che il PD ricopre in quest'Aula e a livello nazionale, come partito di cerniera tra le forze autonomiste e quelle centrali. Dagli interventi dei colleghi, però, rilevo una certa discontinuità nei comportamenti, la necessità di una chiarezza sugli obiettivi politici, la questione dei ruoli tra maggioranza e minoranza, che non vanno confusi per non compromettere il dialogo. La mia relazione voleva essere l'invito a un ragionamento, a un dialogo basato su un percorso amministrativo che non si può inventare all'ultimo minuto. Non si può inserire un controbilancio su un bilancio aperto, gli emendamenti non possono essere accettati per forza, né devono diventare oggetto di scontro. L'obiettivo era di aprire una strada di prospettiva, proprio come questo bilancio. La maggioranza si assume la responsabilità dei tagli che è costretta ad apportare, non scarica le colpe sulla minoranza, ma vuole coinvolgerla nel confronto. Invece, oggi, abbiamo ricevuto risposte aggressive e particolarmente critiche. Credo che le maggioranze e le minoranze cambino in funzione degli obiettivi che si pongono. Il PD dovrebbe essere candidato a governare, ma probabilmente questo non è stato capito: i Consiglieri oggi sembravano più che altro dei censori e non interessati a partecipare ad un nuovo progetto politico di governo.»

Per il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin, «questo bilancio è stata un'ottima occasione di confronto politico: non vogliamo fare nessun congresso in quest'Aula, ma ribadiamo come sia proprio questa la sede dove si deve parlare di politica. Siamo soddisfatti nel sentirci dire che il sistema così non può più reggere: il concetto di "bilancio di attesa", così come è stato definito dalla maggioranza, ci piace perché invoca il cambiamento. Ma non si può rivedere un sistema unilateralmente: diamo quindi una disponibilità anche dall'opposizione per incidere in queste scelte. Questo bilancio non va nella direzione da noi auspicata e chiederemo alla maggioranza, attraverso emendamenti e ordini del giorno, di impegnarsi per rivedere un modello. Il primo cambiamento deve essere interno, il secondo è nei confronti dell'esterno, a difesa della nostra autonomia. Riguardo al primo volet, questo bilancio avrebbe potuto essere migliore pur nella ristrettezza di risorse: è per questo che abbiamo presentato delle proposte per la riduzione dei costi della democrazia, per la semplificazione della burocrazia, per lo sviluppo economico e il rilancio dell'impresa attraverso l'attivazione di piccoli cantieri, per la rivisitazione di alcune scelte nel sociale. Il modello del socialismo reale della Valle d'Aosta è finito; abbiamo bisogno di rivitalizzare il territorio e di svuotare gli uffici attraverso una decrescita del pubblico. Per cambiare modello, però, bisogna avere delle certezze: occorre quindi riparametrare le regole tra Stato e Regione. Chiediamo che a Roma ci sia un'azione più incisiva. E vengo quindi al tema dell'autonomia: abbiamo lanciato l'idea di una costituente di comunità per unire le energie e le sensibilità, in una lotta comune nei confronti di un principio da difendere. Un contenitore capace di fare sintesi per rilanciare la nostra autonomia e rafforzare all'esterno il nostro sentire comune. Dovremo essere forti nel difendere le Autonomie speciali contro chi le vuole togliere. L'autodétermination des Valdôtains est un concept de modernité: le modèle valdotain peut être utile à relancer le projet fédéraliste, car le jour où l'on ne parlera plus d'autonomie, on ne parlera plus de peuple valdôtain.»

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-Sinistra VdA) ha preso la parola precisando che «il nostro gruppo ha sempre mantenuto una linearità, non abbiamo mai deviato dalla nostra strada, e questo forse infastidisce. I contenuti del documento della Renaissance per noi sono sempre validi, indipendentemente dall'esito di quel progetto. Noi non cambiamo in corso d'opera, né tanto meno siamo geneticamente nati per governare basta che sia. Non è questo il momento per giocare, la Valle d'Aosta avrebbe tutte le carte in regola per rappresentare un modello sano. Ci vorrebbe il coraggio di fare un bilancio di prospettiva, non uno definito transitorio che in realtà è un mero documento contabile. Noi non facciamo trattative private, parliamo apertamente in Aula, dialoghiamo con tutti i movimenti che fanno parte della lista del PD-Sinistra VdA e alla fine si decide insieme la linea.»

L'Assessore alle finanze, Ego Perron, ha sottolineato: «Abbiamo cercato di ascoltare e recepire proposte, di gestire il grande cambiamento che sta coinvolgendo la società. Questo bilancio ha sì una liaison con il passato, con il programma di Legislatura, ma vuole introdurre cambiamenti, ridimensionando il ruolo dell'ente pubblico nel contesto valdostano. E' necessaria una nuova fase di difesa dell'autonomia speciale, con una profonda discussione con lo Stato. Su questo tema abbiamo preparato un ordine del giorno, aperto a suggerimenti. Abbiamo cercato di confezionare un documento contabile con senso di responsabilità, con un atteggiamento volto al dialogo, assumendoci la paternità di un atto che non è certamente popolare per i tagli che abbiamo dovuto apportare a tutti i settori. L'intento è stato quello di razionalizzare le spese per salvaguardare il modello esistente nei settori strategici e che funzionano bene. Possiamo parlare di decrescita ristrutturante. E' vero che gli investimenti sono pochi, ma voglio puntualizzare che gran parte delle spese fisse costituiscono stipendi, finanziamenti per i Comuni, vanno alle famiglie, agli anziani, alla scuola, all'ambiente, allo sviluppo. Non magnifico il bilancio, ma non ci siamo rassegnati e abbiamo avanzato delle proposte in un documento responsabile che è aperto ai suggerimenti. La nostra autonomia comunque funziona, il nostro modello è ancora performante, per quanto sia da perfezionare. La Valle d'Aosta ha ancora potenzialità e questo bilancio, nonostante le difficoltà, cerca di dimostrarlo

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato che «l'accordo firmato nel 2010 era migliorativo rispetto a quello del 1981, in quanto portava un decimo in più di quello che avevamo prima. Ma oggi, dobbiamo prendere atto che il federalismo è morto: quali certezze possiamo dare quando i rapporti finanziari rimangono sospesi ad una serie di parametri che non dipendono da noi? Noi abbiamo fatto uno sforzo. E oggi presentiamo un bilancio che recepisce suggerimenti anche dei gruppi di opposizione: penso alla questione dell'inclusione sociale, ma anche agli interventi per favorire le piccole imprese che ci vedono d'accordo. Accettiamo le sfide lanciate per vedere quello che riusciamo a fare assieme. Non è pensabile che non si arrivi ad un chiarimento che faccia in qualche modo da nucleo coagulante per le forze politiche che si stanno incontrando e che permetta di immaginare un discorso di prospettiva. Oggi è una fase di ponte: il ponte raccorda, mette insieme, fa in modo che ci sia la possibilità di avere una duttilità per giungere a risultati molto importanti e bypassare i momenti di difficoltà. Dobbiamo riuscire a dialogare, perché su alcuni temi c'è condivisione. Io credo che ci possa essere un giusto ottimismo grazie ad una disponibilità emersa da alcune forze politiche. La discussione di oggi è stata sana, corretta e costruttiva.»

La discussione generale è chiusa. I lavori proseguono con l'esame dei sette ordini del giorno presentati in Aula.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 616 dell'11 dicembre 2014
Leggi di bilancio della Regione: approvati due ordini del giorno

Nella serata di mercoledì 10 dicembre 2014, nell'ambito della trattazione della finanziaria e del bilancio di previsione 2015-2017 della Regione, il Consiglio Valle ha discusso due dei sette ordini del giorno depositati in Aula dai gruppi di opposizione.

La prima iniziativa, presentata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste e approvata con 32 voti a favore e 3 astensioni (PD-SVdA), impegna il Governo regionale a lavorare realmente e nel più breve tempo possibile ad una semplificazione normativa e amministrativa e alla sburocratizzazione, anche attraverso l'attribuzione di una specifica delega "alla semplificazione e sburocratizzazione", da attribuire all'Assessore al bilancio.

Il secondo ordine del giorno, presentato dal gruppo Alpe, è stato approvato all'unanimità e impegna la Giunta regionale a procedere, entro 90 giorni, in collaborazione con la Commissione consiliare competente, alla definizione di una strategia unitaria di promozione turistica in grado di coordinare i diversi soggetti coinvolti, al fine di veicolare un'immagine forte della Valle d'Aosta e di ottimizzare le risorse.

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, giovedì 11 dicembre 2014, alle ore 9.00.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 617 dell'11 dicembre 2014
Leggi di bilancio della Regione: approvati sei ordini del giorno

I lavori del Consiglio Valle dedicati alla finanziaria e al bilancio di previsione 2015-2017 della Regione sono ripresi nella mattinata di oggi, giovedì 11 dicembre 2014, con la discussione degli ordini del giorno depositati in Aula. Nel corso della mattinata, sono state trattate dieci delle quattordici iniziative, mentre altre due sono state già approvate nella seduta di ieri sera.

L'aeroporto è stato il tema del primo ordine del giorno, presentato dal gruppo Alpe: il testo, che è stato respinto con 20 voti contrari (UV, SA, M5S), 10 astensioni (UVP, PD-SVdA) e 5 a favore (Alpe), era volta a impegnare la Giunta a interrompere ogni azione volta a portare a termine i lavori della progettata aerostazione e a mettere in atto le procedure necessarie ad alienare l'immobile.

Il secondo provvedimento, proposto dal gruppo PD-SVdA, è stato approvato all'unanimità e riguarda l'utilizzo dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) per i sostegni economici alle famiglie: l'Assemblea delibera che siano individuate dalla seconda e quinta Commissione consiliare, di concerto con il Governo regionale, un congruo e adeguato numero di fasce per evitare che vi siano evidenti sperequazioni quando le fasce ISEE sono solo due o tre, come avvenuto nel passato.

La valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale è stata al centro del terzo ordine del giorno, presentato congiuntamente dai gruppi Alpe, PD-SVdA, UVP e M5S e approvato all'unanimità dall'Aula, che impegna l'Assessore al bilancio e la Commissione consiliare competente a elaborare, entro sei mesi, un concreto e fattivo piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione e un conseguente piano di dismissione delle proprietà di cui non vi è più la necessità di mantenerle all'interno del patrimonio pubblico.

L'oggetto del quarto ordine del giorno, depositato dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, è stato il ripristino dei fondi per consentire a nuovi imprenditori la partecipazione a corsi di formazione organizzati mediante l'utilizzo di fondi europei. L'atto, approvato all'unanimità, impegna il Governo regionale a reperire le risorse necessarie a finanziare le iniziative in questione.

Il gruppo Alpe ha poi illustrato un'iniziativa per impegnare il Presidente della Regione e la Commissione consiliare competente a valutare e trovare soluzioni per mettere in atto un patto all'insegna dell'occupazione e per favorire una staffetta generazionale, permettendo ai giovani un inserimento nel mondo del lavoro. L'atto è stato ritirato in quanto il Presidente della Regione ha comunicato che è già attivo un gruppo di lavoro sull'argomento.

L'accessibilità della Valle d'Aosta è stato il tema di un ordine del giorno presentato dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste e respinto con 17 voti a favore e 18 astensioni (UV e SA). Il testo intendeva impegnare il Governo regionale a reperire le risorse necessarie, anche attraverso l'utilizzo dei fondi europei, per avviare con urgenza un progetto strategico per l'accessibilità della Valle.

Sempre l'UVP ha trattato la situazione degli asili nido e ai servizi per la prima infanzia con un ordine del giorno, approvato all'unanimità, che impegna il Governo regionale a reperire le risorse necessarie, anche attraverso l'utilizzo dei fondi europei, per aumentare adeguatamente il finanziamento degli asili nido in modo da rendere più agevole e meno urgente il passaggio verso la nuova organizzazione del settore.

Il rilancio delle imprese del settore edilizio è stato affrontato con un'iniziativa proposta dall'UVP, approvata all'unanimità, volta a impegnare il Governo regionale a reperire le risorse al fine di attuare un piano straordinario di investimenti di ampio respiro per gli anni 2015 e 2016, al fine di finanziare investimenti regionali di piccola e media entità, da effettuare in economia, mediante cottimo fiduciario e tenendo conto del principio della rotazione degli incarichi.

Il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha posto l'attenzione sulla questione dei riordini fondiari con un ordine del giorno volto a impegnare il Governo regionale a reperire i fondi necessari per dare avvio al corretto accatastamento dei terreni interessati dai riordini. Il testo è stato ritirato a seguito dell'impegno assunto dell'Assessore all'agricoltura e risorse naturali a provvedere in tal senso.

I gruppi consiliari UV, SA, UVP, Alpe e M5S hanno invece presentato un ordine del giorno che impegna le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale e i Parlamentari della Valle d'Aosta a rappresentare in tutte le sedi competenti la situazione di grave difficoltà e ad adottare ogni misura ritenuta idonea al raggiungimento dell'accordo per la definizione del patto di stabilità per l'anno 2014 e per il triennio 2015-2017. L'atto è stato approvato con 31 voti favorevoli e 3 astensioni (Pd-SVdA).

I lavori sono sospesi e riprenderanno alle ore 15.30 di oggi, giovedì 11 dicembre 2014.

 

 

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 618 dell'11 dicembre 2014
Leggi di bilancio della Regione: approvato un ordine del giorno

La seduta pomeridiana del Consiglio dell'11 dicembre 2014 è proseguita con la trattazione degli ultimi due ordini del giorno.

L'Assemblea ha respinto, con 17 voti favorevoli e 18 astensioni (UV e SA), un'iniziativa del gruppo Alpe che voleva impegnare il Governo regionale a reperire entro 120 giorni le risorse necessarie al fine di: istituire un fondo straordinario, nell'ambito del fondo di dotazione della gestione speciale presso Finaosta spa, finalizzato alla ripresa economica, a favorire l'occupazione, l'imprenditoria giovanile, nonché il risparmio energetico del patrimonio immobiliare privato; patrocinare, promuovendo, organizzando e finanziando, apposite iniziative riferite al 150° anniversario dell'ascensione del Cervino, per il 2015; garantire la gratuità della fornitura dei libri nella scuola primaria della regione; adottare un piano di stabilizzazione riguardante gli impiegati forestali del Dipartimento risorse naturali e Corpo forestale del Dipartimento agricoltura assunti con contratto di lavoro di diritto privato, a tempo determinato, del settore idraulico-forestale.

Infine, è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo regionale a presentare, entro il mese di febbraio, un piano di azioni concrete per favorire accordi di cooperazione con le organizzazioni professionali presenti sul territorio con l'obiettivo di offrire agli studenti delle ultime classi delle scuole secondarie la possibilità di formarsi in situazioni reali di lavoro, coinvolgendo tutti gli operatori attivi in questo settore e le associazioni di categoria da inserire all'interno del documento "La buona scuola valdostana".

 

 

 

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 619 del 12 dicembre 2014
Leggi di bilancio della Regione: cominciato l'esame dell'articolato

Dopo aver esaurito la trattazione degli ordini del giorno collegati alla finanziaria e al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2015-2017, le sedute pomeridiana e notturna del Consiglio dell'11 dicembre 2014 sono state dedicate all'esame dell'articolato e degli emendamenti presentati ai due disegni di legge di bilancio.

La finanziaria regionale è composta di 34 articoli, mentre il bilancio ne conta 7. Sui due testi legislativi sono stati presentati 98 emendamenti, di cui 3 della seconda Commissione consiliare, 17 dell'Assessore alle finanze, 1 dell'Ufficio di Presidenza, 13 del gruppo consiliare Union Valdôtaine Progressiste, 19 del gruppo Alpe, 42 del gruppo PD-SinistraVdA e 3 del gruppo Movimento 5 Stelle. Su 31 emendamenti dei gruppi di opposizione è stato espresso il parere negativo di compatibilità finanziaria e non sono quindi posti in votazione.

La seduta odierna è sospesa. I lavori riprenderanno domani, venerdì 12 dicembre 2014, alle ore 9.00, con il prosieguo dell'esame dell'articolato e degli emendamenti. A seguire le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari e il voto sui due provvedimenti oltre che la presa d'atto delle sei relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. All'ordine del giorno dell'adunanza è stata inoltre iscritta una risoluzione a firma dei componenti dell'Ufficio di Presidenza riguardante l'impegno a presentare una proposta di legge per la revisione dei costi della politica e della democrazia.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 621 del 12 dicembre 2014
Leggi di bilancio della Regione 2015-2017: dichiarazioni di voto

Nella seduta dell'Assemblea regionale del 12 dicembre 2014, prima di procedere alla votazione della finanziaria e del bilancio della Regione per il triennio 2015-2017, sono intervenuti i Capigruppo, il Presidente del Consiglio, l'Assessore al bilancio e il Presidente della Regione per dichiarazioni di voto.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha evidenziato: «Al termine del dibattito, la novità che si è riscontrata consiste nel fatto che, rispetto ad altri tempi, il dibattito è stato arricchito da numerosi ordini del giorno, che comportano precisi impegni politici che la Giunta porterà avanti. Con queste iniziative sono state trattate questioni importanti e sono emerse riflessioni rilevanti: la qualità legislativa della nostra regione, il tema della burocrazia, la revisione dell'organizzazione regionale, ragionando su cosa fare e cosa non fare più. Abbiamo presentato una finanziaria che ha cercato di tenere conto del momento di grave difficoltà, che riafferma la volontà della Valle d'Aosta di pretendere dallo Stato i suoi diritti e gli impegni già sottoscritti. E' un provvedimento che contiene sacrifici, ma anche risposte positive in termine di investimenti sui temi della crescita e del lavoro, ponendo in essere la massima attenzione alla qualità della vita dell'individuo. Nel complesso, esprimo grande soddisfazione per il lavoro svolto, anche perché è stata abbandonata la logica del bilancio quale documento blindato. Abbiamo svolto un lavoro che ha ridato prestigio al ruolo del Consigliere regionale e dell'Aula, che ha affermato il suo impegno per creare le condizioni per offrire futuro migliore alla comunità valdostana, per creare una Valle d'Aosta sicura, che cerca di offrire certezze, prospettive, una terra da amare e nella quale voler vivere

Il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha definito il bilancio «lontano dalle nostre aspettative, non può ottenere il nostro assenso se non riesce ad arginare l'esplosione delle spese correnti a scapito degli investimenti. Riconosco la serietà del dibattito e l'attenzione posta al lavoro effettuato dai gruppi di opposizione attraverso numerosi emendamenti che hanno cercato di correggere alcune situazioni di emergenza. La classe politica e dirigente della Regione però deve lanciare un messaggio più forte su come rimettere in sesto il sistema regionale. Sono mancati i tagli ai costi della politica e un segnale incisivo di voler uscire dalla dimensione clientelare e burocratica, che penalizza i giovani nell'accesso al lavoro e la voglia di fare impresa. Siamo soddisfatti di aver fatto capire le ragioni della nostra opposizione che non è cieca, a priori, ma che cerca di dar voce alle persone che affrontano le difficoltà quotidiane. Ma la Valle d'Aosta ha bisogno di riforme reali e più performanti, perché è finito un mondo e bisogna dimostrare che non c'è più clientelismo. Ribadisco che il voto del Pd-SVdA sarà contrario perché la strada è ancora lunga da percorre, ma noi offriamo la nostra disponibilità a lavorare con serietà e contribuire a un cambiamento vero

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha sottolineato «come questo secondo bilancio della Legislatura si sia svolto con toni e metodi totalmente diversi rispetto allo scorso anno. Sono passati solo 12 mesi, ma sono stati fatti dei passi in avanti: dopo un muro contro muro e una crisi politica profonda, abbiamo iniziato a dialogare, lavorando su temi importanti come la riforma degli enti locali, le società partecipate, la legge elettorale. Questa fase di dialogo è arrivata al momento giusto perché è arrivata in sede di bilancio: dopo l'ammissione della sua debolezza, la maggioranza ha avuto la capacità di aprire un confronto. Noi abbiamo voluto inserirci in maniera costruttiva, cercando di portare le nostre idee attraverso gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati. Esprimiamo la nostra soddisfazione per l'approvazione di gran parte di essi, per il dibattito e per l'apertura su impegni precisi, che hanno consentito di trovare delle soluzioni che vanno a beneficio della comunità valdostana. Nel prossimo periodo misureremo ulteriormente questa volontà di dialogo: bisognerà trovare una soluzione politica per governare la Valle d'Aosta, perché o la politica governa o si torna alle urne. Malgrado tutte le aperture di credito, noi comunque su questi due disegni di leggi ci asterremo

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha affermato: «La decrescita della disponibilità delle casse regionali ha condotto a scelte politiche necessarie a ridurre gli impatti e ottimizzare l'aspetto amministrativo. Oggi rileviamo come ci sia stata la presa di coscienza della necessità di aprire un confronto fra tutte le forze politiche rappresentate in quest'Aula su temi importanti come questo in discussione, ma con un dibattito politico molto proficuo anche su ordini del giorno di carattere generale, come l'azione di sburocratizzazione dell'apparato amministrativo e i rapporti con lo Stato. La Stella Alpina esprimerà il proprio voto favorevole al bilancio 2015 e alla finanziaria del prossimo triennio.»

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha espresso «soddisfazione per il metodo di lavoro: certe idee da noi proposte trovano contezza per la prima volta in una legge finanziaria. È poi positivo che la maggioranza si sia presentata con 17 emendamenti di peso che vanno nella direzione da noi auspicata, come il riordino fondiario, il piano straordinario dei lavori, il contenimento dell'apparato amministrativo, la prima infanzia, il fondo di inclusione sociale. Con un po' di presunzione crediamo di aver fatto un lavoro serio per migliorare e integrare questo bilancio. Ci siamo sentiti partecipi portando argomenti a noi cari che da diversi anni stavamo elaborando. Questa finanziaria uscirà da quest'Aula migliore di come è entrata martedì pomeriggio. Non abbiamo, però, ancora una macchina performante così come non c'è ancora sufficiente trasparenza. Se questo lavoro fosse stato fatto cinque mesi fa, oggi avremmo avuto una finanziaria più performante per rinnovare il sistema Valle d'Aosta. Bisogna tuttavia fare uno sforzo in più: il modello non è più sostenibile e deve essere al più presto modificato e innovato, avendo il coraggio di essere più incisivi. Partendo dalla trasparenza e dalle pari opportunità. Nonostante le modifiche non possiamo sostenere i due disegni di legge perché non c'è ancora la sufficiente equità per migliorare questo sistema

Il Consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Cognetta, ha specificato come «in questa finanziaria la Regione abbia dato una risposta estremamente parziale alla gente e come la maggioranza continui a non spiegare ai cittadini la gravità della situazione. Non ha dato una risposta di speranza, assistenziale, paternalistica; nulla è proiettato nel futuro. Il compito del Governo è di gestire e curare il benessere dei cittadini, non del proprio partito o degli amici. A maggio 2013 avete detto che andava tutto bene, ora si è arrivati allo sconforto. Dobbiamo metterci in gioco anche nei confronti dell'Europa, perché è lì che si possono trovare risorse. Avrete il nostro appoggio se farete qualcosa di concreto ma con un metodo diverso. Dobbiamo però dire che, rispetto a ciò che accade a Roma, qui non ci possiamo lamentare. Il nostro voto sarà contrario

Pour le Chef de groupe de l'UV, Joël Farcoz, «grâce à ce budget ouvert, on a pu retenir toutes les bonnes idées qui ont été proposées pour améliorer le futur de notre communauté. La confrontation a été correcte et concrète : je crois que la politique a donné un bon exemple. Dans les mois à venir, le défi de ce Conseil, indépendamment des couleurs politiques, sera de modifier le système, en pensant à l'occupation des jeunes, en améliorant l'efficience du système dans le but de relancer les secteurs en difficultés

Il Presidente dell'Assemblea regionale, Marco Viérin, ha sottolineato: «E' fondamentale tenere conto del momento in cui viviamo e del credere fortemente al proprio territorio, quindi va rafforzata sempre di più l'attenzione di prossimità al nostro territorio. La Valle d'Aosta può essere ancora un esempio, risulta tuttora essere una regione virtuosa. Non va comunque dimenticato che non si finisce mai di imparare, bisogna sempre continuare a guardarsi intorno. Questo è stato un Consiglio molto proficuo, come non ne vedevo da tempo, che ci aiuterà a lavorare meglio. Abbiamo saputo discutere pacatamente, e in alcuni casi anche condividere, emendamenti diversificati, ma in cui si è percepito un sentore comune, come sulla questione della difesa dell'autonomia e dei costi della democrazia e della politica. Credo che se avremo capacità di proseguire sulla strada del vero confronto pratico la gente potrà ancora credere in noi, che siamo fortemente conoscitori e sostenitori del territorio valdostano

Ha, infine, preso la parola il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «Il cambiamento non può avvenire in pochi giorni, ma deve essere declinato. Comunque, abbiamo già vinto una sfida, perché tutti hanno trovato una modalità corretta per inserirsi in un dibattito che ha portato risultati. Ma non ci si può fermare, dobbiamo capire come costruire un qualcosa di diverso, nonostante tutti i condizionamenti, come le imposizioni nazionali ed europee. Il raccordo delle nostre forze politiche è rappresentato dallo sviluppo, dal rilancio dell'economia che passa attraverso le piccole e medie imprese. In questi tre giorni ci siamo ascoltati, abbiamo capito le ragioni di ognuno. Le débat sur ce budget a été alors un moment de dialogue important, qui a mis en évidence l'ouverture des forces politiques. Le système permet des accords, il faut donc avoir un programme partagé sur lequel renverser tout notre engagement nécessaire à utiliser au mieux les ressources à notre disposition

 

 

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 622 del 12 dicembre 2014
Approvate le leggi di bilancio della Regione per il 2015-2017

Venerdì 12 dicembre 2014, il Consiglio regionale, dopo quasi quattro giorni, con sedute in notturna, ha approvato, con 18 voti a favore (UV e SA), 10 contrari (Alpe, PD-SinistraVdA e M5S) e 7 astensioni (UVP), i disegni di legge relativi alla finanziaria e al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2015-2017. Contestualmente ha preso atto delle sei relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

Nell'ambito della trattazione, sono stati approvati 9 ordini del giorno sui 14 depositati in Aula: uno presentato congiuntamente dai gruppi consiliari UV, SA, UVP, Alpe e M5S riguardante il patto di stabilità per l'anno 2014 e per il triennio 2015-2017; uno congiunto dei gruppi di opposizione Alpe, PD-SVdA, UVP e M5S per la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale; tre del gruppo UVP riguardanti la semplificazione amministrativa e la sburocratizzazione, il finanziamento degli asili nido, il rilancio delle imprese del settore edilizio; due del gruppo Alpe concernenti la promozione turistica e il piano di cooperazione scuola-mondo del lavoro; uno del gruppo PD-SVdA sull'utilizzo dell'Indicatore della situazione economica equivalente-ISEE per i sostegni economici alle famiglie; uno del M5S per l'organizzazione di corsi di formazione per i nuovi imprenditori.

Il bilancio della Regione per il triennio 2015-2017 pareggia nell'importo di 1 miliardo 375 milioni di euro per il 2015, 1 miliardo 370 milioni per il 2016 e 1 miliardo 346 milioni nel 2017.

Il pareggio di bilancio per l'intero triennio è ottenuto interamente con risorse disponibili, ossia in assenza di ricorso a futuro indebitamento, così come non viene aumentata la pressione fiscale, mantenendo al minimo le aliquote delle imposte della Regione.

Il bilancio accantona nella parte spesa uno stanziamento di 220,8 milioni di euro per il 2015 (aumentato di 24 milioni rispetto al 2014) a cui si aggiungono 23 milioni per i servizi ferroviari. Quindi la previsione di spesa disponibile per il 2015 sarà di 974 milioni di euro, di cui 872 milioni (contro i 912 milioni del 2014) per la parte corrente e 102 milioni (contro i 165 milioni del 2014) per gli investimenti.

La previsione di spesa è così ripartita: 253 milioni di euro sono destinati al personale (che comprende le spese per tutto il personale regionale, compresi i Vigili del fuoco e il Corpo forestale, il personale direttivo e docente delle scuole i lavoratori assunti con contratti nazionali nel settore dell’agricoltura, delle risorse naturali e dei lavori pubblici); 244 milioni vanno alla sanità; 224 milioni alla finanza locale; 56 milioni allo sviluppo economico; 24 milioni per il governo del territorio; 17 milioni alla cultura e allo sport; 15 milioni all'istruzione primaria e secondaria; 14 milioni alle infrastrutture per mobilità e reti; 11 milioni all'istruzione universitaria; 8 milioni all'agricoltura.

Sui due disegni di legge sono stati presentati 98 emendamenti, di cui 3 della seconda Commissione consiliare, 17 dell'Assessore alle finanze, 1 dell'Ufficio di Presidenza, 13 del gruppo consiliare Union Valdôtaine Progressiste, 19 del gruppo Alpe, 42 del gruppo PD-SinistraVdA e 3 del gruppo Movimento 5 Stelle. Su 31 emendamenti dei gruppi di opposizione è stato espresso il parere negativo di compatibilità finanziaria e non sono quindi stati messi in votazione. Sono stati approvati n. 26 emendamenti, di cui n. 1 del gruppo Alpe sull'accesso ai disabili delle sedi degli uffici pubblici, n. 4 del gruppo UVP (l'introduzione del parere della Commissione competente sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e sulle prestazioni di pronto soccorso; l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per la spesa corrente per le Unités des Communes; la mobilità del personale del comparto unico regionale anche verso le società partecipate e controllate; la possibilità che l'ambito di convenzione di cui alla legge 6 del 2014 sia anche di 3 comuni); n. 3 del PD-SVdA (soppressione della spesa dei collaboratori di supporto per la Presidenza del Consiglio regionale; riduzione da 180 mila a 135 mila euro la spesa autorizzata per l'Agenzia regionale per le relazioni sindacali; ottimizzazione dei meccanismi di rendicontazione delle spese rese dai fornitori di beni e servizi dell'USL e reinternalizzazione presso l'USL del controllo dei presidi sanitari delle sedi di lavoro dell'amministrazione regionale e delle scuole); n. 1 dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio (introduzione della possibilità di rinuncia all'indennità di carica e di funzione dei Consiglieri).

Sono stati interamente recepiti i 17 emendamenti del Governo regionale, tra i quali i più significativi sono: la solidarietà orizzontale tra Comuni tramite lo scambio di spazi finanziari; la riduzione di almeno dieci posti dirigenziali regionali, al quale si è aggiunto un subemendamento dei gruppi di opposizione riguardante l'indizione di un tavolo di concertazione per la sospensione del salario di risultato dei dirigenti per il 2016; il contenimento dei costi per gli organismi di amministrazione e di controllo delle società controllate dalla Regione; il comando e il distacco del personale tra enti locali nell'ambito delle convenzioni tra Comuni; la transizione del personale non docente dall'Istituto musicale alla Fondazione Viglino; il posticipo del termine di approvazione da parte degli Enti locali del bilancio di previsione 2015-2017 e del rendiconto 2014; l'incremento della quota LEA di 1 milione di euro; il finanziamento anche per il 2015 delle domande per i riordini fondiari; nuove agevolazioni per gli interventi di recupero edilizio e di efficientamento energetico degli edifici attraverso l'anticipo del vantaggio fiscale altrimenti ripartito in 10 anni dalla normativa dello Stato.

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 623 del 12 dicembre 2014
Approvata una risoluzione sui costi della politica e della democrazia

In chiusura dell'adunanza del 9, 10, 11 e 12 dicembre 2014 dedicata all'esame della finanziaria e del bilancio della Regione per il triennio 2015-2017, il Consiglio regionale ha approvato, con 30 voti a favore e 5 astensioni (PD-SVdA e M5S) una risoluzione proposta dal Presidente dell'Assemblea, Marco Viérin, dai Vicepresidenti David Follien e Andrea Rosset, dai Consiglieri segretari, André Lanièce e Fabrizio Roscio. In particolare, l'iniziativa impegna l'Ufficio di Presidenza del Consiglio a presentare, entro il 30 aprile 2015, una proposta di legge che contempli, previa lettura del contesto attuale, una revisione dei costi della politica e della democrazia.

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha specificato: «Deve essere assolutamente chiaro che non è vero che la politica ha tagliato i costi agli altri ma non a se stessa: basti pensare al fatto che esiste l'impegno di ridurre gli emolumenti dei manager delle Società partecipate e controllate. Siamo a favore dei costi della democrazia, che devono coinvolgere tutti i settori, e siamo a favore di questa risoluzione

Per il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, «in questo documento ci riconosciamo nei contenuti, ma per nulla nel metodo con cui lo si è portato in Aula, visto che non siamo stati minimamente presi in considerazione. E' un atteggiamento inaccettabile. Sui costi della politica abbiamo già detto che il nostro gruppo è favorevole a ridurre le indennità dei Consiglieri, ma non certo a spazzare via la democrazia: siamo disposti a sacrificare noi stessi, ma non ad esempio azzerare la possibilità del pluralismo e della possibilità di garantire a tutte le sensibilità di essere rappresentate in Consiglio regionale. Siamo contrari a provvedimenti come quelli con cui la maggioranza ha azzerato gli organi di stampa dei piccoli partiti. Non vogliamo che sia colpito il più debole. Il nostro voto alla risoluzione è di astensione

Anche il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha annunciato l'astensione «ritenuta obbligatoria, dato il nostro mancato coinvolgimento nell'elaborazione. Speriamo si parli di riduzioni autentiche e non di saldi. Sono emerse sensibilità molto diverse su questo argomento in Consiglio e questa risoluzione è negativa, rappresenta solo un rinvio. Si sono ridotti i costi dell'apparato dirigenziale, ma siamo noi a dover dare per primi l'esempio

Il Presidente dell'Assemblea, Marco Viérin ha precisato: «Questa risoluzione nasce con onestà intellettuale per fare da traino. Puntualizzo il nostro intento di svolgere un lavoro comune, coinvolgendo sin da subito anche i gruppi non rappresentati all'interno dell'Ufficio di Presidenza. La risoluzione dimostra la voglia di raggiungere l'obiettivo di razionalizzare i costi della democrazia.»

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha infine motivato il voto favorevole: «Sosteniamo questa proposta perché intendiamo lanciare un primo messaggio sincero e forte. Il nostro primo mandato, in quanto eletti, è quello di dare il buon esempio.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre 2014.

SC-MM

TORNA ALL'INDICE