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Riunione del Consiglio regionale del 10 giugno 2014

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Comunicato n° 260 del 10 giugno 2014
Il Presidente Rollandin ha illustrato le priorità di governo

In apertura della sessione straordinaria del Consiglio regionale, convocata per oggi, martedì 10 giugno 2014, per l'elezione degli Assessori, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha presentato all'Aula le priorità individuate dalla maggioranza Union Valdôtaine e Stella Alpina a integrazione del programma di governo approvato all'inizio della 14a Legislatura.

Le Président Rollandin a souligné que «la démission des Assesseurs régionaux a ouvert une phase particulière de la vie du Conseil de la Vallée et de la politique valdôtaine, une phase compliquée et difficile à gérer, mais qui a eu le mérite de relancer le dialogue entre les forces politiques présentes au sein de l'Assemblée. Après un an à peine de la naissance de la 14e Législature, à l'issue des réflexions et de l'apport de nouveaux éléments produits par le récent échange entre les forces politiques, nous avons entrepris une relecture du programme de la majorité approuvé en juillet 2013. Tout en ayant réaffirmant sa validité fondamentale, tant au niveau de ses contenus que de sa structure, nous avons cru opportun de mettre l'accent sur certaines priorités. Pour ce faire, nous  voulons prendre en compte la sensibilité qu'ont exprimée les forces de l'opposition.»

Il Presidente ha quindi illustrato le priorità. Riguardo alle società ed enti strumentali, Rollandin ha detto che «economie ed efficienze continueranno ad essere ricercate nella progressiva razionalizzazione del sistema, verificando l'opportunità di ridisegnare il quadro e le competenze nonché quello delle partecipazioni azionarie regionali non maggioritarie.» Toccando il tema degli interventi pubblici, ha evidenziato che la maggioranza «è pienamente cosciente che l'attuale congiuntura e la situazione di bilancio della Regione richiedono una verifica in ordine a opportunità, priorità e dimensione delle cosiddette "grandi opere". Per questo procederemo alla realizzazione e al completamento delle sole iniziative già avviate, riferite tutte a strutture di servizio prioritarie per la comunità e per il territorio: università, ospedale e aeroporto.»

Sul tema delle riforme istituzionali, il Presidente ha fatto presente che «il momento particolare richiede la presenza e la fattiva partecipazione della Regione – del Consiglio e della Giunta – in tutte le sedi in cui se ne discute e si decide. È necessario esserci per chiedere il riconoscimento dell'esperienza regionalista e di quella delle autonomie speciali, per confermare il rafforzamento dello Statuto speciale, che non deve essere modificato se non con l'intesa espressa del Consiglio Valle.»

Sul Piano per la gestione dei rifiuti, Rollandin ha confermato l'impegno ad un suo aggiornamento, affermando che «una Commissione consiliare speciale è per questa materia lo strumento possibile e necessario al fine di poter incardinare un percorso che conduca ad una politica e ad azioni efficienti nei metodi e realmente efficaci, in un'ottica di condivisione e partecipazione.» Infine, ha posto l'accento sul lavoro, osservando che «la complessità del momento richiede interventi straordinari da mettere in un Piano che contempli, in maniera organica, tutti gli aspetti del problema: dalle politiche di sviluppo e di innovazione, a quelle di formazione, alle politiche sociali e di inclusione, a quelle del raccordo tra scuola e mondo del lavoro.»

«Queste – ha concluso il Presidente – sono le priorità individuate, sulle quali intendiamo operare con spirito di condivisione e di partecipazione, con l'obiettivo di costruire insieme qualcosa di solido e di efficace, nel solo interesse della Valle d'Aosta e dei valdostani. Il nostro auspicio è quindi, partendo da questi argomenti, di poter migliorare ancora il risultato attraverso il dialogo e il concorso di tutti, laddove possibile.»

SC

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Comunicato n° 261 del 10 giugno 2014
Dibattito sull'elezione degli Assessori regionali

L'illustrazione delle priorità di governo da parte del Presidente della Regione ha dato luogo ad un approfondito dibattito, durato cinque ore e mezza, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio di oggi, martedì 10 giugno 2014.

Il Presidente del Consiglio uscente, Emily Rini, ha preso la parola al termine della sua esperienza «vissuta con grande impegno e profondo senso di responsabilità nei confronti dell'Aula, la massima manifestazione della democrazia rappresentativa in Valle d'Aosta. Ricoprire il ruolo di Presidente dell'Assemblea valdostana è stato per me un grandissimo onore, e lo è stato perché il Consiglio regionale è l'espressione della nostra comunità: siamo stati eletti per rappresentare e servire il territorio e la sua gente. Ciò che ci unisce, pur nella differenza delle nostre convinzioni e visioni politiche, è la passione per l'impegno politico. Oggi si apre una nuova fase. Mi appresto ad iniziare un nuovo percorso che intraprendo con lo stesso entusiasmo e con la stessa umiltà, sapendo che il bene della Valle d'Aosta e della sua comunità sono alla base del mio e del vostro impegno politico.»

Per la Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, «il progetto della Renaissance è stato fatto cadere nel vuoto in favore di una mera ricerca di poltrone, che non risolve di certo l'equilibrio fragile della maggioranza. Come forze di opposizione, non abbiamo avuto il coraggio e la sfacciataggine di presentare immediatamente la mozione di sfiducia costruttiva: abbiamo pensato ai contenuti, elaborando il documento della Renaissance, senza attuare la strategia della spallata, ma agendo alla luce del sole, consci che la nostra Regione ha bisogno di persone nuove e leggi innovative. Occorrerebbe trovare una risposta al perché il Presidente Rollandin non ha ceduto la sua carica, anche perché subito la Renaissance sembrava aver attecchito, sei Consiglieri dell'Union Valdôtaine avevano aderito e stavano per uscire allo scoperto. Per ingenuità politica o forse troppa speranza abbiamo sbagliato a fidarci: è una lezione per il futuro, questi 75 giorni non sono passati invano, anche se hanno risolto soltanto momentaneamente la crisi, perché ben presto i malumori all'interno dell'Union Valdôtaine rispunteranno. Riguardo al programma del Presidente Rollandin, la prima impressione è che non ci sia niente di nuovo e che, nonostante l'apertura del Presidente ai contenuti sollevati dalla minoranza, la conclusione sia gattopardesca: tutto cambia affinché nulla cambi. Alpe continuerà a fare ciò che ha sempre fatto, contrastando un sistema che non condivide, lavorando sempre e solo per il bene della comunità

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha ripercorso le tappe della crisi, «fatta di mal di pancia, piuttosto che contenuti e volontà di reale cambiamento. Noi invece abbiamo percorso una strada all'insegna della trasparenza. La soluzione della crisi, dovuta ad una maggioranza priva dei numeri per governare, si riduce a qualche variazione di nominativi e poche azioni innovative e concrete per placare gli appetiti. Il primo punto della Renaissance era la riduzione dei costi della politica, peccato che siano stati mantenuti gli otto Assessorati: il messaggio lanciato alla collettività è quindi che ci sono più appetiti che poltrone. Non condividiamo questo progetto di spartizione. Qualcuno ha voluto addossare sulle forze di opposizione la responsabilità della mancata soluzione della crisi: evidenzio che noi abbiamo sempre agito con linearità, non con ingenuità, rivendichiamo la trasparenza nel coinvolgere le persone. Non siamo andati contro le persone, rifiutiamo la politica strumentale, personalistica. Questo rimpasto è una rilettura del programma iniziale, introducendo tre bocciature. Spiace che i contenuti della Renaissance non siano stati recepiti, se non parzialmente, perché crediamo che siano utili per la Valle d'Aosta. Dobbiamo constatare che è la politica ad uscire sconfitta. Noi continueremo in un lavoro puntuale per cambiare il sistema, lottando quotidianamente, sicuri che il cambiamento arriverà

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha parlato di «delusione per lo spettacolo cui abbiamo assistito in questi due mesi. Un film vergognoso, costato milioni di euro all'economia valdostana e iniziato con le dimissioni degli Assessori: perché non bisogna dimenticare che la responsabilità di questa crisi è della maggioranza, che è diventata minoranza, poi qualcuno si è pentito e ha fatto marcia indietro. Spiace che sia il Consigliere più giovane a farne le spese, senza aver fatto meglio o peggio dei suoi colleghi. L'attore principale del film è il Presidente: attorno alla sua figura ruotano personaggi minori – una ex Presidente del Consiglio schierata, che non ha mai preso posizione per difendere questa Assemblea – e attori co-protagonisti, come il Consigliere La Torre, che prima invoca le dimissioni del Presidente, poi si tira indietro. Vi sono poi le comparse, come il Consigliere Perron che, dopo aver placato la sua insofferenza, come una pecorella smarrita ha ritrovato il suo buon pastore. Un'alta operazione di grande politica, che è stata vissuta alle spalle dei cittadini. E oggi, le mie sono le parole dei tanti cittadini esclusi che non sopportano più la politica falsa che è per pochi e che tiene fuori molti.»

La Consigliera del PD-SVdA Carmela Fontana si è detta «amareggiata e disgustata: pensavamo di arrivare alla fine di un percorso capace di un cambiamento radicale aperto alla trasparenza e alla meritocrazia, invece non è così. Questi due mesi sono stati tempo sprecato e oggi torniamo alla solita palude politica con le stesse facce e con gli stessi modi di fare. Il vero cambiamento avviene cambiando le persone e non rimescolandole. Questa è una pagina buia e triste della politica valdostana: è il fallimento di una politica che ha il solo intento di rigenerare se stessa, dove ciò che conta sono le poltrone e non gli obiettivi. Rimarremo all'opposizione e vigileremo affinché il cittadino e i suoi problemi siano sempre al centro del dibattito politico

Il Consigliere di Alpe Albert Chatrian ha rivendicato per il suo Movimento «di aver assunto, insieme al PD, una responsabilità che andava oltre a ciò che ci si aspettava dai gruppi di opposizione: abbiamo scritto nero su bianco le priorità che erano per noi indifferibili al fine di poter portare la Valle d'Aosta fuori dal passato e procedere ad una vera discontinuità di sistema. Abbiamo subìto un linciaggio anche da parte degli alleati, ma abbiamo scelto di andare avanti perché volevamo portare il nostro contributo per un reale cambiamento nell'ottica delle pari opportunità per tutti, cosa poi non avvenuta. Oggi, ripartiamo dal documento presentato dal Presidente Rollandin: vediamo se qualcosa cambierà, se ci sarà condivisione, partecipazione, trasparenza. Se sarà una nuova stagione lo vedremo subito: basterà dare risposta alle nostre richieste che attendono da 72 mesi, in particolare sulle società partecipate. Oggi assistiamo ad una sorta di restaurazione: non il Re Sole, ma un deus ex machina che governa tutto. Noi di Alpe non crediamo nel mito del superuomo, a maggior ragione non ci crediamo oggi, a fronte di quanto abbiamo sentito in questi mesi da alcuni Consiglieri di maggioranza che lamentavano i metodi del Presidente Rollandin. Vi aspettiamo al varco. Del resto, se a Casal di Principe ha vinto il sindaco anticamorra, c'è speranza anche per la Valle d'Aosta

Il Consigliere Alessandro Nogara (UVP) ha compiuto una disamina del programma di governo: «Il Presidente Rollandin non ha dato risposte. Bisogna concludere l'aeroporto, ma le altre grandi opere sono in alto mare, quindi la loro interruzione non comporterebbe sprechi per la collettività. Non ho ravvisato interventi utili a supportare l'imprenditorialità, l'occupazione e ritengo che occorra affrontare al più presto la nuova legge elettorale. Questa crisi è stata una delusione anche per i cittadini che ci hanno visto lavorare per trovare soluzioni. Noi comunque restiamo disponibili a qualsiasi confronto costruttivo, ma non come si è fatto sinora, quando si è riusciti solamente a concludere il dossier sui cantieri forestali

Il Consigliere Leonardo La Torre (UV) ha evidenziato: «Stiamo chiudendo una fase di serrato confronto per riportare la politica al centro della discussione. Questo Consiglio che ha visto un continuo muro contro muro era percepito come fazioso, non capace di essere presente nella realtà valdostana. Oggi si apre un nuovo momento politico per ripartire e avviare un nuovo corso, trovando momenti di condivisione. La fase che si è chiusa si doveva chiudere, le elezioni sarebbero state il male peggiore, quindi credo che questa crisi abbia fatto bene a tutti: alla maggioranza perché ha potuto esaminare il proprio malessere e trovare il metodo di lavoro migliore; alla minoranza perché ha potuto esprimere in modo più nitido le sue istanze e creare la proposta della Renaissance; ai partiti, che hanno parlato nuovamente di politica. Quindi non è stato tempo perso. E' difficile realizzare cambiamenti stratosferici con questi numeri, ma si può ripartire perché si è aperto il dialogo. La colpa di tutti è stata proprio il non aver dialogato prima, nell'interesse dei valdostani

Il Vicepresidente del Consiglio Andrea Rosset (UVP) ha sostenuto che «oggi, la maggioranza pensa di aver vinto, ma di fatto siamo tornati al punto di partenza. La Valle d'Aosta vuole un cambiamento in termini di equità, partecipazione, trasparenza. Invece, siamo di fronte ad un sussulto politico che non ci porterà lontano: un elastico che viene tirato, che resiste, ma che è sempre più debole. I regimi politici camminano sulle gambe degli uomini, però la crisi di oggi, che la maggioranza incarna, è innanzitutto morale. E voglio qui sottolineare la gravità del comportamento politico dei cosiddetti "responsabili" della maggioranza, pronti a fare il grande passo e poi tornati indietro: un comportamento irrispettoso della comunità e del ruolo del Consiglio regionale. Da sempre la politica ha vissuto momenti di scontri feroci: oggi, abbiamo raggiunto l'apice, con un clima venato da una profonda malafede, che pensa solo a logiche premiali, a promesse elettorali, che prende tempo. Nel vuoto delle idee e delle azioni concrete, sono preoccupato: il cinismo non ci porterà lontano, ma noi continueremo a lavorare per il progetto Renaissance. Accogliamo positivamente le parole del Presidente Rollandin e del Consigliere La Torre: che questa crisi ci porti ad un nuovo momento politico, di rilancio del dialogo, dell'affermazione del merito. Mi auguro che tutto questo non sia carta straccia, ma che diventi realtà

La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha parlato «di clima da fine anno scolastico: il Presidente Rollandin, da buon preside, ha tirato le somme, tra bocciature e promozioni. La caduta definitiva è rimandata, si tira un sospiro di sollievo fra le file della maggioranza: l'astuzia con la quale il Presidente ha operato meriterebbe quasi i nostri complimenti e oggi, ha presentato la sua nuova collezione di prêt-à-gouverner, ma peccato che a farne le spese sia stato l'ex Assessore più giovane che ci ha lasciato le penne. Credo che questi 70 giorni non siano stati negativi e inutili: abbiamo continuato a lavorare e a portare avanti la nostra azione. Alcuni dei temi che avevamo presentato negli incontri politici con l'Union Valdôtaine sono stati ripresi e non possiamo che compiacerci di questa considerazione! Speriamo che nel prossimo governo Rollandin ci siano tutti quelli che oggi ancora il programma del Presidente non cita e non declina in agenda come urgenza: tutta la Valle d'Aosta e i valdostani se li aspettano.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha affermato: «La crisi ha comportato molte problematiche dal punto di vista istituzionale, amministrativo, economico, oltre ad aver minato la credibilità di tutta la classe politica. Riteniamo urgente e non procrastinabile varare un nuovo governo. Con le elezioni non si potrebbero dare risposte ai valdostani, si acuirebbero le criticità. Stella Alpina valuta positivamente il confronto avviato con le altre forze politiche, svoltosi in un clima sereno, nel rispetto dell'importanza del momento. Dato che questo confronto ha consentito di accertare l'uniformità di vedute su alcune questioni, abbiamo ritenuto integrare il programma di legislatura con alcuni temi, in particolare le politiche del lavoro, la verifica delle grandi opere, la revisione delle società partecipate e le riforme istituzionali. La Stella Alpina ritiene allora di dover proseguire in questo dialogo. La Giunta dovrà farsi carico di una notevole mole di lavoro, conscia delle difficoltà che stiamo vivendo: l'auspicio è che sappia guadagnarsi ogni giorno la fiducia che ora le attribuiamo

Per il Consigliere Nello Fabbri (UVP), «oggi è una triste giornata per la politica e per la Valle d'Aosta in generale. Si è persa l'occasione di un rinnovamento in favore di un rimpasto da manuale della vecchia politica, tutto si è risolto con un cocktail fatto con gli stessi ingredienti di prima. L'unica Renaissance è stata quella degli Assessori dimissionari che oggi tornano al potere. Tutto è stato messo a tacere per non aprirsi al confronto ma per temporeggiare. Il momento difficile che viviamo richiede coesione politica, invece resiste una maggioranza fragile. In questi dieci mesi in cui ci è stato negato il dialogo di soluzioni ne sono state prospettate ben poche: mi chiedo come saprete affrontare i problemi.»

Il Consigliere di Alpe Alberto Bertin si è detto «scettico rispetto al nuovo programma» e ha parlato di «incapacità della maggioranza di svolgere il proprio ruolo: dopo un arresto, si riparte con un piccolo restyling. Questa è stata una crisi al buio, con un protagonista: l'incomprensibile Consigliere La Torre che ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità, parlando e contraddicendosi in continuazione. Non poteva finire quindi che con un rimpasto di governo in puro stile democristiano da prima Repubblica, preludio di un governo balneare, di galleggiamento, che non sarà in grado di rispondere alle necessità della nostra Valle. La debolezza politica è confermata: il sistema è alla fine, ma non sarà questo governo a cambiarlo. Un governo che affronterà l'ordinaria amministrazione ma che non potrà affrontare le grandi questioni necessarie a dare un futuro alla nostra regione. Purtroppo non sarà in grado di farlo

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe), richiamando le priorità enunciate dal Presidente della Regione, ha osservato che «se veramente si voleva imprimere un cambiamento, bisognava inserire uno dei pilastri fondamentali del progetto della "Renaissance", ovvero la riforma della legge elettorale: questo per evitare il sistema di controllo del voto o il verificarsi della stessa situazione alla prossima tornata elettorale. Ma non ne vediamo traccia. I due documenti, quindi, il nostro e quello della maggioranza, non sono neanche lontanamente paragonabili: né sulla gestione dei rifiuti, né sulle partecipate, né sui trasporti, con dichiarazioni generiche e senza sostanza. Non diciamo quindi che siamo la stessa cosa: noi guardiamo al futuro e facciamo fatica a pensare che il cambiamento della Valle possa essere incarnato da chi ha incarnato il sistema che noi combattiamo.»

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha ironizzato: «Oggi il Presidente Rollandin ha deciso di premiare le competenze e lasciarsi alle spalle scelte improvvide, come dimostra l'aver affidato Assessorati a persone di comprovata esperienza nelle rispettive materie e confermando agli altri dicasteri rinomati esperti. Un rimpasto a favore della qualità, perché il Presidente ha capito di non poter proseguire coi vecchi metodi, con la vecchia legge elettorale, coi soliti criteri per le società partecipate. Siamo contenti poi che siano stati messi in discussione i progetti delle grandi opere e siano stati ridimensionati i costi della politica, della sanità, delle società para pubbliche. Con questa nuova visione si evidenzia un drastico cambio di rotta rispetto al passato

Per il Consigliere Elso Gerandin (UVP), «la maggioranza ha condotto la Valle d'Aosta all'isolamento politico, non ha difeso il nostro Statuto e l'Autonomia, allineandosi alla politica romana, mentre ad esempio le Provincie di Trento e Bolzano hanno ottenuto risultati positivi nell'ambito fiscale. Siete stati assenti sin dall'insediamento della Legislatura, non avete dimostrato di avere a cuore i valdostani. Ci preoccupa il futuro, perché la sostanza non è cambiata; semplicemente, la paura delle elezioni ha partorito il topolino. Noi invece non cercavamo poltrone, non condividevamo il sistema. Dopo questa crisi, la minoranza si colloca tra i vincitori, contrariamente alla Stella Alpina, che si avvia ad essere cannibalizzata dall'Union Valdôtaine, come il PdL nella scorsa Legislatura. Ma soprattutto a perdere è stata la Valle d'Aosta, visti i contenuti del programma della maggioranza, in cui non rientrano interventi nel campo del sociale. Questo è un governo senza futuro e senza prospettive, che cadrà per la vostra azione politica sbagliata e per l'intervento della magistratura. Se proporrete atti in favore della Valle d'Aosta li voteremo indipendentemente all'essere all'opposizione

Il Vice Capogruppo dell'UV, Claudio Restano, citando l'ordine del giorno approvato dal Conseil fédéral dell'UV che richiama gli eletti al dialogo e alla collaborazione con le altre forze politiche, ha affermato che «si tratta di un chiaro messaggio che gli Unionisti vogliono dare ai Consiglieri e alla comunità. Un messaggio di apertura e di condivisione che nasce da questa lunga crisi. Una crisi che ha portato ad un confronto acceso e serrato con gli imprenditori, gli artigiani, le associazioni, i lavoratori: tutti ci invitavano ad andare avanti e a dare alla Valle d'Aosta un governo che ci permettesse di superare la crisi guardando avanti. Ma anche ad un confronto tra Consiglieri: il momento odierno vuole essere un inizio di un nuovo percorso da fare insieme nel rispetto dei ruoli che ognuno di noi ricopre all'interno del Consiglio Valle

Per il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean, «c'è bisogno di un cambiamento reale nel fare politica e non solo di un ricambio. Serve una svolta per rilanciare la Valle d'Aosta e penso in particolare all'agricoltura, dove c'è la possibilità di creare posti di lavoro e di aumentare la produzione, ma il settore è completamente abbandonato a se stesso. La maggioranza continuerà ad avere Assessori ubbidienti, e noi continueremo a fare opposizione.» Il Consigliere ha poi «stigmatizzato il comportamento di alcuni Consiglieri di maggioranza che prima si sono detti disponibili a firmare il documento delle opposizioni e poi hanno fatto marcia indietro, come i Consiglieri Restano e Rini

Ha quindi ripreso la parola il Consigliere Restano per precisare: «Forse il Consigliere Grosjean si confonde: non ho mai firmato il documento della "Renaissance", sono invece uno dei "responsabili" e non mi vergogno a dirlo, perché grazie a noi è stato fatto un tentativo di aprire il dialogo. E in politica bisogna parlarsi

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, omaggiata la figura di Giacomo Matteotti, di cui ricorre l'anniversario della scomparsa, ha evidenziato: «L'esigenza di un cambiamento in Valle d'Aosta è forte, è stata avvertita già anni or sono, ma le si sono sempre tarpate le ali. Per uscire dalla crisi altre possibilità erano fattibili, tra cui un governo di emergenza che consentisse il cambiamento della legge elettorale, al quale siamo disponibili a collaborare. Avevamo chiesto il passo indietro di chi non vuole il rinnovamento, non la testa dei più giovani; invece ci ritroviamo con un governo balneare, un monocolore Rollandin, che non ha tenuto conto delle nostre proposte. E' poi paradossale che durante lo stallo siano state votate le uniche due leggi del 2014; sta a significare che il programma di Union Valdôtaine e Stella Alpina è fumo e non arrosto. Il nostro gruppo, il partito e tutte le forze di sinistra che ci sostengono credevano in un dialogo sincero, non solo in un passo indietro dei responsabili della crisi, ma anche una condivisione di questioni come l'allargamento ad altre forze politiche, ma questo non è stato possibile. Da parte nostra non c'è la preclusione a ragionare di ogni singolo tema, ma solo con onestà e rispetto per le idee altrui. Abbiamo chiesto la raccolta differenziata dell'umido nel fondovalle e i centri di compostaggio, non la riedizione della Commissione rifiuti che ha ben operato più di un anno fa. Sui rapporti con il governo nazionale, siamo disponibili a lavorare a 360° perché la nostra Regione non sia penalizzata a livello nazionale.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha dichiarato: «Questo governo nasce per dare piccole e puntuali risposte e per mettere insieme i pezzi di una maggioranza in grave difficoltà. Nel programma presentato oggi dal Presidente non c'è nulla di nuovo, se non il richiamo ad un'apertura nei confronti delle opposizioni: questo è quanto la maggioranza è riuscita a fare in 75 giorni; noi in 100 giorni avremmo potuto mettere in campo i sette punti programmatici declinati nel progetto "Renaissance"! Si fa solo finta di fare delle riforme, senza però rispondere chiaramente e concretamente alla comunità. Si tratta di due modelli diversi che non si sono ritrovati: noi siamo per un reale cambiamento del sistema e non possiamo rinnegare il nostro progetto. Per noi, le grandi opere sono da dilazionare per versare risorse nell'economia valdostana, per creare concrete opportunità di lavoro, non elemosina. Abbiamo voluto fermare un sistema di governare, ma la responsabilità della crisi non è nostra: è della maggioranza.» Il a conclu en soulignant que «a un peu plus d'un an et demi de sa naissance, l'UVP, avec les autres forces politiques de l'opposition, a su mettre en difficulté la méthode de faire politique et d'administrer qu'elle combat dès son début. Pour nous c'est un grand résultat. Les Valdôtains nous ont demandé d'être cohérents, convaincus et déterminés : les forces d'opposition, ensemble, continuerons de travailler pour un projet alternatif et pour une nouvelle et différente politique pour notre région

SC-MM

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Comunicato n° 262 del 10 giugno 2014
Eletti gli Assessori regionali

Con 18 voti favorevoli e 17 contrari, il Consiglio Valle, su proposta del Presidente della Regione Augusto Rollandin, ha eletto oggi, martedì 10 giugno 2014, in un'unica votazione i nuovi Assessori regionali.

Sono stati designati: Renzo Testolin (UV), Assessore all’agricoltura e risorse naturali; Pierluigi Marquis (SA), Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro; Ego Perron (UV), Assessore al bilancio, finanze e patrimonio; Emily Rini (UV), Assessore all’istruzione e cultura; Mauro Baccega (SA), Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica; Antonio Fosson (UV), Assessore alla sanità, salute e politiche sociali; Luca Bianchi (UV), Assessore al territorio e ambiente; Aurelio Marguerettaz (UV), Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, con funzioni di Vicepresidente della Regione.

L'elezione odierna fa seguito alla presa d'atto delle dimissioni rassegnate il 22 aprile scorso dalla totalità degli Assessori precedenti (Mauro Baccega, Luca Bianchi, Joël Farcoz, Antonio Fosson, Aurelio Marguerettaz, Pierluigi Marquis, Renzo Testolin e Marco Viérin). Il Consiglio regionale, in data 23 aprile, prendendo atto delle dimissioni, aveva altresì dato atto che la Giunta, non essendo più in condizione di deliberare validamente in quanto il numero dei propri componenti scendeva al di sotto del quorum strutturale previsto dall'articolo 3 della legge regionale 66/1979, continuava in prorogatio ad assicurare l'ordinaria amministrazione fino al subentro del nuovo esecutivo e non oltre 60 giorni, in analogia a quanto disposto dall'articolo 8 della norma regionale 21/2007.

La Giunta eletta oggi è il 28° governo regionale della Valle d'Aosta, a partire dalle prime elezioni avvenute nel 1949.

 

SC

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Comunicato n° 263 del 10 giugno 2014
Rinviata l’elezione del Presidente del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale non ha proceduto oggi, martedì 10 giugno 2014, nel corso della sessione straordinaria, all’elezione del Presidente dell’Assemblea. Su richiesta dei gruppi Union Valdôtaine Progressiste, Alpe, PD-Sinistra VdA e Movimento 5 Stelle, il Consiglio ha deciso di posticipare l'elezione ad una prossima adunanza del Consiglio, già calendarizzata per mercoledì 18 giugno prossimo, alle ore 15.

I Consiglieri dei gruppi di opposizione hanno illustrato le motivazioni della richiesta, dopo l'annuncio del Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, di proporre alla Presidenza dell'Assemblea il Consigliere Marco Viérin (SA).

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha dichiarato: «Dopo tutto il bel predicare della maggioranza, ci saremmo aspettati una presentazione più articolata del candidato alla Presidenza del Consiglio. La logica spartitoria si ritrova anche per l'Assemblea regionale, ma la rifiutiamo nettamente. Vorremmo sapere che tipo di Presidenza pensa di incarnare il candidato, cosa pensa di fare in primis per quanto attiene ai costi della politica. Il new deal annunciato oggi con questo "Rollandin bis" non ci sembra potersi ridurre al semplice annuncio del nome del candidato. Siamo titubanti: c'è una forte dicotomia tra i discorsi del Presidente Rollandin e la rinnovata logica spartitoria. In questo momento commettere lo stesso errore dell'anno scorso crediamo sia un ossimoro, non la premessa per aprire un dialogo. Vi proponiamo allora di rimandare questa nomina, anche perché non garantiremo i numeri in Aula. Non perché vogliamo fare ostruzionismo, ma per darvi la possibilità di dimostrare alla comunità di essere disponibili al dialogo, di iniziare concretamente una nuova fase. Così probabilmente cominceremo ad essere un po' meno diffidenti nei confronti della vecchia politica.»

Per la Consigliera Chantal Certan (Alpe), «la forma deve diventare sostanza e, tenuto conto dell'andamento del dibattito odierno, della richiesta di dialogo e di comportamento trasparente, del ruolo super partes che ricopre il Presidente del Consiglio e del fatto che la Giunta regionale può operare, chiediamo di poter riaggiornare questa seduta alla prossima settimana. In tal modo potremo fare le opportune considerazioni e discutere più costruttivamente. Alcuni punti potranno essere condivisi, ma resta ferma la necessità di riflessione, proprio perché è importante chiarire sin dall'inizio alcune questioni

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero ha precisato: «Gradiremmo avere un tempo sufficiente per effettuare il dovuto approfondimento, perché al nuovo Presidente del Consiglio vogliamo chiedere impegni formali. Si tratta semplicemente di una questione di serietà, anche per scongiurare eventuali futuri malintesi.»

Anche la Consigliera Carmela Fontana, a nome del gruppo del PD-SinistraVdA, ha chiesto il rinvio dell'elezione del Presidente del Consiglio, richiamando «la disponibilità alla condivisione sulle scelte da compiere, manifestata dal Presidente Rollandin nel corso della discussione odierna. Chiediamo un tavolo di confronto per avviare un dialogo e definire insieme gli impegni per consentire, attraverso una corretta interpretazione, al Presidente del Consiglio di esercitare il ruolo di garanzia in aula e nel lavoro dei Consiglieri.»

Ha quindi preso la parola il Consigliere Marco Viérin (SA) per ringraziare la maggioranza, «ma credo nella dignità dell'uomo e accetto tranquillamente quello che viene chiesto, anche se in maniera strumentale e senza contenuti, ossia il rinvio dell'elezione di una settimana. Dobbiamo essere uomini e non solo sorrisetti come quelli che mi sono stati riservati in questi giorni quando ho incontrato molti di voi. Voglio assicurare una collaborazione e un confronto leale con il Governo regionale, rimarcando al contempo la parità del Consiglio che deve essere libero di esprimere le differenti sensibilità politiche che qui sono rappresentate, valorizzando la funzione e l'attività di ogni singolo Consigliere, che deve poter lavorare seriamente e in serenità per dare risposte al mandato che gli è stato affidato dai cittadini

Il Consigliere Marco Viérin ha quindi esplicitato alcune prospettive di lavoro in Consiglio: istituire una Commissione speciale del Consiglio sulle riforme istituzionali con particolare attenzione alla riforma del Titolo V della Costituzione; riorganizzare il personale del Consiglio con particolare attenzione a quello assegnato ai gruppi consiliari; definire un programma annuale che raggruppi le principali attività e proposte, con relativi costi, in capo al Consiglio, al fine di una maggiore efficacia, efficienza e trasparenza. Ha quindi ribadito la disponibilità a confrontarsi «gruppo per gruppo, per una discussione preventiva sulle criticità presenti e per raccogliere suggestioni e consigli per migliorare l'attività politica e istituzionale che ci è stata assegnata

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, si è detto «stupito e sorpreso del fatto che il Consigliere Marco Viérin avesse un programma per la Presidenza del Consiglio che ha tenuto nascosto addirittura alla Presidente Rini. Oggi, con questo intervento del collega Marco Viérin, la maggioranza ha dimostrato che le parole dette in aula poco fa sono parole dette al vento.»

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha replicato dicendosi «stupito dall'atteggiamento piccato del candidato alla Presidenza del Consiglio, sintomo negativo in vista della candidatura alla carica: la condivisione con le forze di opposizione è essenziale, chiediamo un gesto di responsabilità e di umiltà. On demande enfin au nouveau Président du Conseil une attention à la langue française ainsi que de jouer un rôle important dans ce moment de réformes institutionnelles et qu'il soit représentatif de toute la communauté valdôtaine.»

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha osservato: «La maggioranza sottovaluta l'importanza di questa elezione, riducendola alla spartizione delle poltrone

Il Consigliere Marco Viérin ha quindi ribadito la sua decisione di accettare di rimandare alla settimana prossima l'elezione alla Presidenza del Consiglio al fine di consentire un confronto.

I lavori sono conclusi.



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