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Riunione del Consiglio regionale del 28, 29 e 30 luglio 2014

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Comunicato n° 366 del 28 luglio 2014
Marilena Péaquin eletta Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce Consigliere Segretario

Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aperto i lavori dell'ultima adunanza prima della pausa estiva, convocata in seduta ordinaria e in sessione europea e internazionale per oggi, lunedì 28, domani, martedì 29, e dopodomani, mercoledì 30 luglio 2014. I punti all'ordine del giorno sono quarantanove.

Il Consiglio, dopo aver accettato le dimissioni dei Consiglieri André Lanièce (SA) e David Follien (UV) rispettivamente da Vicepresidente e da Consigliere Segretario dell'Assemblea regionale, ha proceduto al rinnovo delle cariche.

Alla carica di Vicepresidente è stata eletta, per anzianità di età, la Consigliera Marilena Péaquin Bertolin (UV), che ha ottenuto lo stesso numero di voti del Consigliere Follien (17 schede a favore per entrambi oltre ad una scheda nulla).

Consigliere Segretario è stato nominato il Consigliere André Lanièce che ha ottenuto 18 voti a favore contro i 17 andati al Consigliere Follien.

Subito dopo il voto, la Consigliera Péaquin Bertolin ha annunciato: «Non avendo mai dato la mia disponibilità ad assumere la carica, ritengo opportuno non accettare la Vicepresidenza, pur ringraziando per la fiducia che quest'Aula mi ha dato con questo voto.»

I Capigruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, e dell'Union Valdôtaine, Joël Farcoz, avevano infatti proposto alla carica di Vicepresidente il Consigliere Follien e a quella di Consigliere Segretario il Consigliere Lanièce.

Sulle proposte, si è innescato un dibattito, durante il quale sono intervenuti i Consiglieri di opposizione. In particolare, il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, («Pensavamo che le dimissioni dei due Consiglieri fossero dovute a reali motivazioni personali: assistiamo invece a un cambio di casacche al solo scopo di riequilibrare il peso politico dei due movimenti di maggioranza»), il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, («Questa è una votazione che risponde ancora una volta a logiche da manuale Cencelli. Vorremmo non assistere più a teatrini di questo genere»), il Consigliere di Alpe Alberto BertinIl momento è surreale e questo scambio di poltrone evidenzia i limiti di una maggioranza che non riesce ad avere una posizione che non sia nemmeno vagamente ridicola»), il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzell'Ufficio di Presidenza è un luogo di rappresentanza che non dovrebbe avere logiche di maggioranza-minoranza: non è un bel modo di esordire per il Rollandin-bis perché vengono riproposti modelli degli anni passati senza accorgersi che il mondo fuori da questo Consiglio regionale è completamente cambiato.»)

Dopo il voto e dopo una sospensione dei lavori, il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha comunicato l'ufficializzazione delle dimissioni della Consigliera Péaquin Bertolin dalla carica di Vicepresidente dell'Assemblea. L'accettazione di tali dimissioni e l'elezione del nuovo Vicepresidente dovranno essere iscritte all'ordine del giorno del Consiglio per produrre effetto.

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, si è detta rammaricata dalle dimissioni della Consigliera Péaquin Bertolin: «Nell'Ufficio di Presidenza non vi è nessuna figura femminile, abbiamo quindi ritenuto opportuno sostenere la Consigliera Péaquin, perché secondo noi potrà esercitare degnamente questo ruolo. È grave che la maggioranza e in particolare il gruppo dell'Union Valdôtaine, a fronte di un voto espresso dal Consiglio, non sostenga tale elezione, al punto da esercitare una pressione sulla collega Péaquin tale da indurla a rifiutare questa nomina. È veramente spiacevole e poco rispettoso nei confronti della Consigliera e della volontà espressa dal Consiglio.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha espresso «solidarietà alla Consigliera Péaquin Bertolin, che è costretta a non accettare la carica per logiche di partito. Non abbiamo nulla di personale contro il Consigliere Follien e spiace che sia un uomo del dialogo ad essere finito nel tritacarne di una maggioranza sempre più debole.»

La Consigliera del PD-SVdA, Carmela Fontana ha espresso delusione «perché quando si è eletti da quest'Aula bisognerebbe avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Noi riteniamo che la Consigliera Péaquin sia all'altezza della situazione ed è per questo che l'abbiamo votata. Non dare spazio alle donne nell'Ufficio di Presidenza è un fatto grave. La maggioranza si deve vergognare. Ne risponderà ai cittadini.»

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha auspicato «una discussione politica su questo fatto. La maggioranza, ancora una volta, non ha i voti: questa era un'elezione che doveva essere tutta in capo alla maggioranza e i numeri sono mancati. Ormai siamo alla politica delle figurine Panini, altro che manuale Cencelli. Ancora una volta, malgrado gli annunci e dopo tre mesi di crisi politica, non si è voluto condividere un passaggio con le opposizioni. Il Rollandin-bis continua con la politica dell'arroganza e della roulette russa: abbiamo fatto due Consigli e due volte è andato sotto. Oggi abbiamo scritto una pagina di livello bassissimo della politica valdostana e la figura che quest'Aula fa all'esterno non è degna del ruolo che siamo stati chiamati a ricoprire.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha detto che «se l'opposizione aveva la volontà di far eleggere una donna all'interno dell'Ufficio di Presidenza, non si capisce perché i due esponenti di minoranza al suo interno siano entrambi maschi. Noi abbiamo proposto il Consigliere Follien perché riteniamo che sia un candidato credibile per svolgere questo ruolo, così come riconosciuto dalla minoranza stessa, e ribadiamo la validità della sua candidatura. C'è stato un passo falso, ma sulla necessità di condivisione tra i gruppi crediamo che questa debba essere ricercata su altri argomenti per i quali c'è la nostra totale disponibilità, così come è stato in questi giorni.»

 


SC

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Comunicato n° 367 del 28 luglio 2014
Interrogazione sulle misure anticrisi per il 2014

Il tema delle misure anticrisi previste per l'anno in corso è stato affrontato dal gruppo consiliare del PD-SinistraVdA nella seduta del 28 luglio 2014.

In particolare, con un'interrogazione, la Consigliera Carmela Fontana, ha voluto sapere quali misure anticrisi siano state confermate per il 2014, se siano state previste rimodulazioni dei parametri per la loro assegnazione e se corrisponda al vero che i cittadini abbiano ricevuto scarse informazioni sulle misure e sulle modalità per la loro fruizione.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha spiegato: «Tutte le misure anticrisi per il 2014 sono individuate dalla legge regionale n.18/2013, tra cui rientrano, per le famiglie, la sospensione delle rate dei mutui agevolati concessi dalla Regione e delle quote di capitali su mutui con contributi in conto interessi della Regione, il bon de chauffage, lo sconto del 30% sui consumi elettrici, il bonus energia e l'implementazione della dotazione dei fondi di rotazione. Per le imprese, sono previste la sospensione delle rate dei mutui e delle quote di capitali sui mutui con contributo in conto interessi e l'implementazione della dotazione dei fondi di rotazione. Altri interventi sono poi introdotti con specifiche leggi regionali, sempre volte a supportare famiglie e imprese: ad esempio, la riduzione dell'aliquota dell'Irpef, il rifinanziamento dei fondi di rotazione. Tali misure, per il 2014, sono confermate in toto per famiglie, che riceveranno i contributi non appena le varie delibere applicative saranno approvate dalla Giunta, mentre per le imprese sono stati introdotti criteri specifici di accesso per la sospensione delle rate dei mutui. I contenuti e le finalità degli interventi sono stati ampiamente discussi con le parti sociali ed è stata data ampia informazione alla popolazione. I tassi della sospensione risultano in linea con gli anni precedenti, visto che l'11% delle famiglie aventi diritto ha aderito a tale misura. Una nuova riflessione andrà invece fatta per le imprese, per cui il tasso di adesione è sceso al 42% per il 2014 rispetto al 54% del 2013. Ribadisco infine che è stata accordata molta importanza a queste misure, che hanno contenuto gli effetti della crisi e alleviato tante situazioni di difficoltà. Rimaniamo comunque disponibili a nuovi suggerimenti. »

Nella replica, la Consigliera Fontana ha sollecitato «l'erogazione in particolare del bon de chauffage, del bonus energia e dei fondi del microcredito, per cui sono stati stanziati per il 2014 250 mila euro a valere sulle norme vigenti, in attesa dell'approvazione della nuova legge. Siamo a luglio, le famiglie aspettano questi contributi come il pane. In un momento così delicato dobbiamo dare risposte ai cittadini

 

MM

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Comunicato n° 368 del 28 luglio 2014
Interrogazione su interventi economici per non autosufficienti

Nella seduta del 28 luglio 2014, il Movimento 5 Stelle ha posto un'interrogazione riguardante l'ottenimento di interventi economici a favore delle persone non autosufficienti.

In particolare, i Consiglieri del gruppo si sono soffermati sulle criticità riscontrate per la valutazione delle situazioni reddituali durante la prima fase di presentazione delle domande riguardanti i contributi a favore delle cosiddette "badanti" e quelli a favore dei cittadini ospitati in strutture di assistenza.

Nella risposta, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Antonio Fosson, ha osservato: «Nonostante la situazione di difficoltà economica, abbiamo mantenuto la massima attenzione alla funzione delle badanti, tanto che a bilancio è stato stanziato l'importo di 2 milioni 100 mila euro, lo stesso previsto e utilizzato l'anno scorso. Uno stanziamento aggiuntivo si avrà con l'approvazione della legge per il microcredito. Dal novembre 2012 l'importo massimo mensile resta fissato in 700 euro, mentre per la prima volta è prevista la contribuzione di 200 euro mensili da parte del familiare che ha un reddito superiore a 34.000 euro. Le difficoltà risiedono nel fatto che per ottenere contributo i familiari devono comunicare il proprio reddito, ma la gente non vuole presentare l'irsee, nonostante questo sia un semplice indicatore. Per ovviare a questa situazione, è già stato formato un gruppo per verificare l'applicazione dell'Irsee attuale rispetto all'Isee nazionale che entrerà in funzione a gennaio 2015. La questione va certamente monitorata. Nel contempo, abbiamo attuato un'attività di informazione agli utenti, in modo che possano conoscere il loro eventuale livello di contribuzione prima ancora di presentare la domanda di contribuzione

Il Capogruppo Stefano Ferrero ha replicato: «Non metto in dubbio le intenzioni, ma bisogna fare i conti con la realtà: a una persona che guadagna 1.500 euro, impiegando una badante, restano 200 euro al mese. E non è detto che i figli vengano incontro contribuendo ai pagamenti. Con questo meccanismo si innescano anche tensioni familiari. Era il caso di combinare questo pasticcio, evitabile non cambiando i criteri? Con l'accademia non si mangia, bisogna guardare ai fatti concreti. E' necessario mettere una pezza, su una questione del genere non si possono tagliare le risorse

 


MM

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Comunicato n° 369 del 28 luglio 2014
Interrogazione sull'agibilità della palestra di Lucoli

Il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha trattato, con un'interrogazione, il rilascio dell'agibilità della palestra di Lucoli, presso l'Aquila, finanziata dalla Regione, dagli enti locali e dai cittadini valdostani a seguito del terremoto in Abruzzo.

I Consiglieri, in particolare, hanno chiesto quale sia ad oggi la situazione relativamente al rilascio dell’agibilità e dell’abitabilità e del conseguente saldo delle imprese che hanno realizzato i lavori.

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, evocando lo sforzo di tutti i volontari che hanno assicurato aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto, ha risposto che «nei giorni scorsi sono state fornite le dichiarazioni di corretta installazione degli impianti elettrico, termico e idraulico e vi sono ora tutti gli elementi per ottenere l’autorizzazione dei Vigili del fuoco e successivamente completare l’iter concernente l’agibilità e il collaudo amministrativo e, infine, procedere al pagamento del saldo all’impresa Alfa Legno srl di Champdepraz, affidataria dei lavori di realizzazione dell’edificio.»

Nella replica, il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha osservato che «a due anni dall'inaugurazione avvenuta nell'ottobre 2012, alla quale il Presidente era presente, la struttura non è ancora stata utilizzata. La Valle d'Aosta e i valdostani, con 1 milione 200 mila euro, hanno dato un grosso contributo ad un territorio fortemente colpito dal terremoto, ma il sistema burocratico Italia rischia di mettere in discussione un'operazione di grande valore caratterizzata dalla solidarietà per la popolazione locale. Chiediamo al Presidente di vigilare sul suo buon esito per dimostrare che la Valle d'Aosta intende risolvere i problemi e dare risposte in primo luogo alla comunità di Lucoli e poi alle imprese coinvolte nel progetto.»


SC

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Comunicato n° 370 del 28 luglio 2014
Interpellanza sulle pubblicazioni acquistate dall'Amministrazione regionale

L'acquisizione di pubblicazioni da parte dell'Amministrazione regionale è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Alpe nella seduta di lunedì 28 luglio 2014.

«Dell'argomento ci siamo già occupati nella scorsa Legislatura, ma oggi ci concentriamo sull'ingente numero di pubblicazioni acquistate o prodotte dall'Amministrazione regionale negli ultimi decenni – ha evidenziato il Consigliere Alberto Bertin –: vorremmo sapere quante sono le pubblicazioni depositate nei magazzini regionali, se esiste una stima del loro valore, e quali sono gli intendimenti in merito a questi documenti. Ci chiediamo poi quante siano le pubblicazioni acquistate dall'Amministrazione regionale nell'ultimo quinquennio, il loro ammontare e se siano previsti criteri generali per il loro acquisto

Dans sa réponse, le Président de la Région, Augusto Rollandin, a souligné : «Les magasins contiennent 71.300 copies de publications, qui, dans beaucoup de cas, sont extrêmement techniques et spécialisées, ou bien de copies conservées à titre d’archive. Ces publications sont à la disposition des personnes intéressées et, dans les cas plus récents, sont encore en cours les plans de distribution. Pour ce qui est de leur valeur, il est difficile de donner des estimations de publications ainsi hétérogènes et anciennes. Une valeur indicative, basée sur le prix d’achat, s’élève à environ 500 mille euros.»

Riguardo alle pubblicazioni acquistate negli ultimi cinque anni, il Presidente ha riferito che «64 mille 500 exemplaires ont été achetées et 580 mille ont été produits par l’Administration régionale. De ces dernières, 450 mille sont les textes produits par le Département du travail et de la formation pour l’orientation des étudiants et la revue "Obiettivo Lavoro" ; 104 mille sont les copies de la revue "Environnement" éditée par l’Assessorat territoire et environnement. Il faut aussi préciser que ces chiffres ne comprennent pas les publications destinées aux bibliothèques, aux l’archives historiques ou à l’usage interne de l’Administration ainsi que les matériaux destinés aux activités promotionnelles, les abonnements, les dvd et les films. Le montant global pour les copies achetées est d’environ 765 mille euros, dont environ 430 mille engagés par l’Assessorat à l’éducation et à la culture, et approximativement un million 440 mille euros pour les publications éditées par l’Administration. Pour ce qui est des critères d’achat, ils restent liés aux compétences et aux objectifs de chaque Assessorat. D'autres critères sont également pris en compte : l’argument traité, en particulier la pertinence avec la réalité culturelle valdôtaine, ou l’auteur, cherchant si possible de soutenir les éditrices locales. Il est donc évident qu'il n'est pas possible de définir des critères uniformes. Enfin, il faut signaler qu’au fil de ces dernières années les achats n’ont cessé de diminuer et, dans la mesure du possible, l’on a privilégié le support numérique ainsi que la diffusion via internet.»

Il Consigliere Bertin, nella replica, ha rilevato: «In questi anni nulla è cambiato per quanto attiene ai criteri di acquisto e le scelte risultanti si sono basate sulla solita prassi clientelare. Bisognerebbe cambiare sistema, ad esempio istituendo una Commissione ad hoc che permetta di scegliere su basi oggettive. I magazzini vanno liberati, magari adottando il metodo della Biblioteca regionale, che ha venduto i propri volumi. Mi auguro che, almeno per questo aspetto, si agisca in fretta

MM

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Comunicato n° 371 del 28 luglio 2014
Interpellanza sulla riqualificazione di piazza Deffeyes

Nella seduta del 28 luglio 2014, il gruppo Alpe ha posto un'interpellanza in merito ai lavori di riqualificazione di piazza Deffeyes ad Aosta.

«La concretizzazione della riqualificazione – ha spiegato la Capogruppo Patrizia Morellisi è protratta per oltre dieci anni e, così come previsto dal bando di concorso del 2005, avrebbe dovuto regalare alla città uno spazio di incontro tra istituzioni e cittadini, un luogo di rappresentanza del Governo e di accoglienza di delegazioni. Visti i risultati ottenuti e constatato l'evidente difficoltà di mantenimento delle aree verdi, vogliamo sapere quanto sono costati questi lavori e se si consideri soddisfacente il risultato e la piazza confacente al bando di concorso. Vorremmo capire se si intende mantenere l'attuale sistemazione delle aree verdi o se si pensa di adottare altre soluzioni.»

L'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale, Mauro Baccega, ha risposto che «i lavori di riqualificazione della piazza sono iniziati nel 2012 e sono stati ultimati nel luglio 2013, con un costo di realizzazione pari a 648 mila euro e di progettazione e direzione lavori di 173 mila euro. Ritengo soddisfacente il risultato, anche perché questa piazza prima era adibita a parcheggio, mentre oggi soddisfa in parte le linee-guida che avevano ispirato la sua trasformazione: luogo di transito e di sosta per i pedoni, luogo per manifestazioni, luogo di rappresentanza. Riguardo agli spazi verdi, l'idea di avere un piccolo giardino fortemente rappresentativo del paesaggio valdostano e delle componenti vegetali e geologiche della nostra regione, al quale sono stati affiancati dei macro bonsai, richiede una manutenzione maggiore rispetto al tappeto erboso, ma al fine di contenere la spesa si è optato per una manutenzione diretta attraverso le maestranze regionali che già si occupano del verde pubblico. Malgrado gli sforzi, effettivamente in alcuni periodi dell'anno, l'aspetto ha denotato una certa sofferenza. Per ridurre problematiche, l'Amministrazione ha messo in atto alcuni interventi per contrastare, in particolare, il transito dei pedoni all'interno dell'area: interventi che saranno realizzati da operari regionali utilizzando quanto a disposizione nel vivaio regionale, senza quindi produrre costi aggiuntivi per la Regione.»

Nella replica, la Capogruppo Patrizia Morelli ha osservato che «le auto sono state sgombrate nel 2004, mentre i lavori sono cominciati solo nel 2012. Questa piazza è un elogio dello spreco: sono stati spesi 820 mila euro per un'opera indecente che, per altro, ha reso meno accessibile la piazza Deffeyes e che è indecorosa per il Palazzo regionale. Anche gli spazi verdi sono difficili da curare e da irrigare, probabilmente se avessimo incaricato sin da subito il vivaio regionale il prodotto sarebbe stato migliore. In un momento di crisi come questo, è drammatico che si sia speso tanto per un ottenere un risultato così deprecabile.»

SC

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Comunicato n° 372 del 28 luglio 2014
Interpellanza sui problemi occupazionali

Il gruppo PD-Sinistra VdA, con un'interpellanza discussa nel corso della seduta del 28 luglio 2014, ha voluto approfondire la situazione occupazionale dei lavoratori dell'ex Sea e Nuova energia srl venutasi a creare a causa della mancata assegnazione dei lavori per gli impianti di teleriscaldamento e della conseguente gestione.

Nello specifico, il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha chiesto «se siano conosciute situazioni di mancato rispetto da parte di Telcha, la ditta che sta effettuando le opere per il teleriscaldamento, dei cosiddetti "patti parasociali" stabiliti con l'ex Sea per l'assegnazione di alcuni lavori che invece sarebbero stati attribuiti ad una ditta non valdostana, mettendo così a rischio il futuro dei lavoratori e rendendo concreto il mancato riassorbimento in Nuova Energia srl delle undici persone poste in cassa integrazione straordinaria dalla ex Sea; se sia intenzione intervenire per  porre termine al contenzioso in essere, così da evitare ricadute negative sull'occupazione e sul tessuto imprenditoriale locale

Nella risposta, l'Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, ha riferito che «Telcha è stata costituita allo scopo di realizzare la rete di teleriscaldamento nel 2007, ma l'operazione è decollata solo nel 2012, seguita da tre patti parasociali che hanno regolato i rapporti tra le società azionarie. Alla fine del 2013, Sea ha richiesto un concordato preventivo con affitto d'azienda a Nuova Energia, ma Telcha non ha riconosciuto il diritto di accesso privilegiato ai lavori. 39 persone sono state così assunte e 11 poste in cassa integrazione straordinaria fino alla fine 2014. E' quindi iniziata una diatriba tra le parti, che dall'Amministrazione regionale viene monitorata con attenzione, anche tramite incontri con i vertici societari. La situazione è molto complicata, non è facile stabilire la ragione tra Telcha, che dice di rispettare i patti, e Nuova Energia, che la accusa di agire in violazione dei patti stessi. Al momento non ci sono le premesse per una soluzione pacifica, ma auspico che prevalga il buon senso per non andare a discapito di nessuno, in particolare dei dipendenti.»

Il Consigliere Guichardaz ha ribadito che la questione è complicata, «ma è compito della politica fare l'impossibile per salvare l'occupazione e le aziende valdostane, per non svendere il territorio e l'imprenditoria alle multinazionali. Invece la politica oggi collabora alla distruzione del tessuto imprenditoriale e occupazionale. Invece di fare discorsi fumosi bisogna agire per garantire il lavoro a questi operai. Altrimenti come maggioranza vi dovrete assumere le vostre responsabilità.»

MM

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Comunicato n° 373 del 28 luglio 2014
Interpellanza sulla riorganizzazione del lavoro al Casinò

La riorganizzazione del lavoro alla Casa da gioco di Saint-Vincent è stata l'argomento di un'interpellanza iscritta all'ordine del giorno dal Movimento 5 Stelle nella seduta del 28 luglio 2014.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha focalizzato l'attenzione sul Reparto dei controlli di Amministrazione, «di cui la dirigenza ha annunciato la volontà di dismissione, nonostante si tratti di un settore di rilevante importanza nell'ambito della gestione della Casa da gioco. Ci chiediamo allora quali siano i criteri adottati per ottenere un reale contenimento dei costi e se sia intenzione dell’azienda ridimensionare o abolire il Reparto dei controlli di Amministrazione che opera in Sala; come si intendano effettuare i controlli relativi alla regolarità dei giochi.»

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha ricordato che «la Casinò de la Vallée è stata al centro di una complessa trattativa aziendale volta alla riduzione del costo del lavoro finalizzata al riequilibrio economico-finanziario e all'attuazione degli obiettivi del piano industriale. Sulla base dell'accordo che si è concluso il 7 giugno scorso a seguito di referendum tra i lavoratori, l'azienda ha già presentato riduzioni di costi operativi per 2.5 milioni di euro per il 2014 e si è impegnata ad avviare un ulteriore recupero nel 2015 di 1,5 milioni. Impegno che riguarderà l'organizzazione dei tornei di poker, il contenimento del ricorso al lavoro somministrato, la revisione dei contratti di fornitura in essere, il miglioramento del patrimonio immobiliare. Inoltre, si prevedono interventi di riorganizzazione interna del lavoro con il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, che richiederanno una maggiore disponibilità e flessibilità nell'impiego di risorse anche per far fronte alle uscite del personale (pensionamenti anticipati, eliminazione dell'utilizzo di risorse esterne). Proprio in questo quadro, si è pianificato di fondere i due reparti esistenti operanti in sala e preposti a vario titolo alla sicurezza del patrimonio aziendale in un'unica realtà operativa nell'ottica di un miglioramento dell'efficienza organizzativa e di contenimento dei costi, pur senza far venire meno le esigenze di controllo. Queste saranno assicurate sotto il profilo gerarchico dalla Direzione giochi e dagli ispettori ai tavoli, sotto il profilo della regolarità dal Servizio di controllo regionale, dal punto di vista della tutela del patrimonio dalla nuova unità organizzativa della sicurezza. Da precisare poi che dal 2009, ciascuno di questi livelli di controllo è supportato da un efficace sistema di controllo audiovisivo in sala, il che consente una visibilità costante del comportamento di tutti coloro che accedono alle sale da gioco e degli eventi che vi si svolgono.»

Il Consigliere Cognetta ha replicato: «Capisco l'esigenza dei risparmi, ma bisogna porre attenzione a due tipi di problematiche: la prima è che la sorveglianza con sistemi audiovideo non può essere fatta sui dipendenti, quindi il controllo deve essere diverso. L'altra questione riguarda l'attività di controllo gestita da strutture interne cercando di non andare a inficiare sulla qualità dei controlli stessi.»

SC

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Comunicato n° 374 del 28 luglio 2014
Interpellanza sull'acquisto di attrezzature agricole

I lavori del Consiglio regionale si sono concentrati sul settore agricolo con un'interpellanza del gruppo Union Valdôtaine Progressiste, che si è soffermato sugli interventi per consentire agli operatori del settore agricolo di beneficiare del sostegno finanziario per l'acquisto di attrezzature agricole relativamente al bando dell'anno 2013.

«Abbiamo ricevuto molteplici segnalazioni dagli operatori del settore che hanno evidenziato come non abbiano potuto accedere al contributo, nonostante una parte delle domande fosse già stata presentata regolarmente – ha spiegato il Consigliere Vincenzo Grosjean –. Vogliamo allora sapere se queste segnalazioni siano veritiere; in tal caso, ci chiediamo se ci sia la volontà di applicare una deroga per recuperare questa spiacevole situazione

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, ha riferito: «Lo scorso anno è stato pubblicato il bando per stabilire la graduatoria e concedere i contributi nei limiti della somma disponibile, ammontante a 290.000 euro. In tal modo sono state finanziate le prime 46 domande. In un secondo tempo, essendosi resi disponibili altri 175.000 euro, sono state finanziate altre 23 domande. A fine 2013 è stata stabilita, contestualmente all'impossibilità di presentare ulteriori domande, una ricognizione delle richieste rimaste giacenti per determinarne l'impatto e pianificare le modalità, i tempi e le risorse per la concessione di ulteriori finanziamenti oltre a quelli già erogati. Ad aprile 2014 la Giunta regionale ha stabilito i nuovi criteri di sovvenzione delle domande pendenti e tutti i nominativi rimasti in graduatoria sono stati contattati per visionare le percentuali dei contributi, nel frattempo cambiate. Non è pertanto vero che non tutti gli agricoltori richiedenti abbiano potuto accedere al finanziamento, è giusto affermare che non tutti lo abbiano ritenuto opportuno. In merito all'acquisto dell'attrezzatura antecedente alla presentazione della domanda, il regolamento della Comunità europea è molto esplicito nell'impedire la concessione di contributi a attività adottate prima dell'approvazione del provvedimento di impegno. Ciò significa che non è possibile derogare. Anticipo comunque che nel prossimo mese riusciremo a mettere in campo quattro nuovi bandi di sovvenzione con fondi europei a valere sulla vecchia programmazione 2007/2013, tra cui uno per le attrezzature agricole.»

Nella replica, il Consigliere Vincenzo Grosjean ha rilevato: «Purtroppo diverse persone sono state illuse quando avevano bisogno di contributi, sarebbe stato più opportuno comunicare fin da subito la mancanza di risorse finanziarie. Auspico che non si perda la possibilità di accedere a nuovi contributi l'anno prossimo.»

MM

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Comunicato n° 375 del 28 luglio 2014
Interpellanza sul rispetto delle norme sulla trasparenza

La tematica del rispetto delle norme in materia di trasparenza e anticorruzione da parte di società partecipate, enti pubblici e aziende dipendenti dalla Regione è tornata ad essere discussa dal Consiglio regionale con un'interpellanza posta dal gruppo Alpe nella seduta di lunedì 28 luglio 2014.

Dell'argomento, come hanno evidenziato i Consiglieri Chantal Certan e Fabrizio Roscio, l'Aula aveva già trattato nel dicembre 2013 con una mozione che prevedeva l'intervento del Governo regionale affinché tutti gli organismi adempissero agli obblighi di legge entro 60 giorni.

«Riscontrato che però sussistono inadempienze e difficoltà di reperimento delle informazioni sui siti quali vogliamo conoscere i risultati prodotti della ricognizione effettuata dalla Giunta e come si intenda intervenire nei casi di inadempienza, per poter garantire una reale trasparenza. Le gare bandite sono un'opportunità di lavoro per i cittadini, quindi bisogna mettere tutti nella condizione di potervi accedere.»

Nella risposta, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha riferito che «la Présidence de la Région et l’Assessorat des finances ont donné suite à la motion et rappelé aux sujets potentiellement concernés – sociétés dont la Région est actionnaire, organismes ou établissements qui dépendent de celle-ci – les obligations prévues par la législation en matière de transparence. Il s’agit, par ailleurs, d’une situation en évolution perpétuelle. Et ce, vu que lesdites dispositions concernent, en règle générale, les organismes de droit privé sous contrôle public, c’est-à-dire aussi les fondations et les associations poursuivant des buts d’intérêt public. Ces sociétés sont donc tenues de publier sur leurs sites internet des informations relatives aux procédures administratives, les budgets et les comptes,   les procédures relatives aux concessions et aux autorisations, à l'attribution de travaux, de fournitures et de services, ainsi qu’à l’octroi et au versement d’aides économiques en tout genre, les épreuves de sélection pour le recrutement de personnel. Le cas des sociétés fournissant des services nécessaires au fonctionnement des organismes publics et des sociétés in house est encore différent, car celles-ci sont soumises aux mêmes règles que les administrations publiques et elles s’y conforment progressivement.»

Il Presidente ha poi precisato che nel caso di inadempienze, «les dispositions législatives susmentionnées sont destinées directement aux sujets concernés. Ce sont donc ces derniers qui doivent les appliquer conformément aux modalités établies à cet effet et ce sont toujours eux qui feront l’objet de sanctions, le cas échéant. En aucun cas, la Région ne peut donc imposer à d’autres sujets de respecter ces dispositions, mais nous ne manquerons pas de signaler tout manque éventuel d’informations ou la survenue d’autres problèmes, afin qu’ils soient rapidement pris en compte, aussi à la suite de éventuelles communications des citoyens intéressés. Au cours de ces derniers temps, il y a eu un avancement important sur ce thème. Au niveau national, au mois de mai, nous étions à la troisième place et au mois de juillet nous serons à la première dans le classement concernant la transparence.»

La Consigliera Chantal Certan ha riconosciuto che «quanto inviato alle varie società era molto puntuale e dettagliato. Tuttavia, in molti siti internet abbiamo riscontrato che la sezione relativa all'amministrazione trasparente è carente di quei dati che riguardano le forniture o gli emolumenti degli amministratori e della dirigenza. Aspettiamo che venga adeguata: è su questo che dobbiamo lavorare.»

Il Consigliere Roscio ha chiesto al Presidente «di non minimizzare: la Regione dovrebbe impegnarsi dal punto di vista politico sollecitando effettivamente gli enti al rispetto della normativa sulla trasparenza e imponendo dei tempi di pubblicazione.»

SC

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Comunicato n° 376 del 28 luglio 2014
Interpellanza sull'ex Centrale laitière di Aosta

Nella seduta del 28 luglio 2014, l'ex Centrale laitière di Aosta è stata al centro di un'interpellanza posta dai gruppi consiliari PD-SVdA, Alpe, UVP e M5S.

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha ricordato che la struttura di proprietà pubblica sita in via Piccolo San Bernardo, in passato adibita a sede della Centrale del latte, è oggi inutilizzata, nonostante le diverse ipotesi formulate. Ha quindi voluto conoscere lo stato dell'arte degli eventuali progetti di riqualificazione e ristrutturazione degli stabili e gli intendimenti in merito al loro futuro utilizzo.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha risposto: «Negli anni, nessuna idea avanzata ha preso piede, nemmeno la delocalizzazione per la realizzazione della nuova sede dell'Institut agricole régional. Nel 2007 è stata commissionata la redazione di uno studio fattibilità, che aveva stimato in 24 milioni di euro la spesa necessaria al ripristino della struttura. Si è quindi compiuta un'attenta analisi sull'ipotesi della sede dell'Institut agricole, e si è deciso di non operare più tale scelta, tanto per motivi economici quanto per l'urgenza di nuovi spazi manifestata dalla scuola. Oggi è in corso un'analisi per la caratterizzazione dei terreni, impegnando 90 mila euro. Per il futuro, quest'area è di importanza strategica, rappresenta alte potenzialità, che sono pur sempre limitate alle destinazioni urbanistiche stabilite dal piano regolatore di Aosta. E' intenzione dell'Amministrazione regionale, una volta entrati in possesso dei risultati delle indagini in corso sul sito, condurre insieme con il Comune di Aosta una serie di valutazioni per individuare interventi di riconversione dell'area. Tengo a precisare che l'immobile ad oggi è vincolato alla realizzazione di strutture scolastiche

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha quindi replicato: «E' importante elaborare un piano complessivo di recupero delle strutture e delle aree, perché non possiamo più permetterci di avere delle proprietà che non solo non rendono ma che, anzi, rappresentano dei costi.»

Il Consigliere di Alpe Albert Chatrian ha evidenziato: «L'obiettivo di questa interpellanza era invitare il Governo regionale a fare il punto della situazione sulla struttura e giungere finalmente ad una decisione. Le nostre finanze sono calate in quest'ultimo periodo, sarebbe opportuno compiere al più presto una ricognizione delle proprietà regionali non utilizzate ed eventualmente inserirle nel piano delle dismissioni. Altrimenti, è il momento di metter in campo idee nuove per valorizzare il nostro patrimonio.»

MM

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Comunicato n° 377 del 28 luglio 2014
Interpellanza sulla legislazione regionale in materia di commercio

Traendo spunto da una recente sentenza della Corte Costituzionale, il Movimento 5 Stelle nella seduta del 28 luglio 2014, con un'interpellanza, ha voluto approfondire la legislazione regionale in materia di commercio.

«La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità di alcuni articoli della nostra legge – ha spiegato il Capogruppo Stefano Ferrero –; alla luce della crisi profonda che sta attraversando il piccolo commercio nella nostra Regione, in particolare ad Aosta, l'assenza di una legislazione efficace e chiara contribuisce a peggiorare il quadro generale, scoraggiando ulteriormente la ripresa e la tenuta del settore e rischiando il verificarsi di speculazioni per la realizzazione di nuove grandi e medie strutture di vendita.» Ha quindi chiesto, oltre ai dati relativi alle chiusure e aperture di esercizi commerciali relativi al primo semestre 2014, i tempi previsti per la predisposizione di un nuovo disegno di legge in materia di commercio e se sia intendimento del Governo regionale inserire prescrizioni volte a limitare l'apertura di nuove medie e grandi strutture di vendita, riequilibrando la rete del piccolo commercio.

L'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha riferito che «già nel mese di agosto la Giunta presenterà il disegno di legge in materia di commercio: il testo disciplinerà una serie di aspetti, non solo quello legato alla sentenza della Corte costituzionale. Dopo la pausa estiva, le Commissioni potranno quindi lavorare da subito al testo. Tutti i provvedimenti e i contributi saranno ben accetti, purché siano sostenibili dal punto di vista della legittimità. Ad oggi il corridoio per limitare la media e  grande distribuzione è molto stretto perché si va a incidere sulla tutela della concorrenza. Abbiamo, invece, a disposizione gli strumenti urbanistici che sono in questo momento quelli più idonei per limitare il fenomeno della grande distribuzione: è proprio in questo settore che possiamo svolgere un'azione incisiva grazie all'attività di collaborazione con i Comuni nella redazione dei piani regolatori.»

Riguardo ai dati, l'Assessore ha rilevato che questi sono disponibili relativamente al secondo semestre 2013: «Il quadro complessivo che emerge può essere definito moderatamente apprezzabile in quanto, nonostante una crescita del numero delle medie e grandi superfici di vendita (+27), il saldo tra aperture e cessazioni definitive degli esercizi di vicinato risulta essere ampiamente positivo (+178). Le chiusure hanno riguardato 1093 esercizi di vicinato (fino a 150 mq), 57 di media distribuzione (da 151 a 1500 mq) e zero di grande (da 1501 in su) mentre le aperture sono state 1271 per gli esercizi di vicinato, 83 nella media distribuzione e 1 nella grande per concentrazione di 2 medie esistenti.»

Nella replica, il Capogruppo Ferrero ha affermato che «il Movimento 5 Stelle fornirà il proprio contributo perché è possibile fare una legge che vada a tutelare il piccolo commercio e ci schieriamo a suo favore, perché non vogliamo che sul territorio valdostano sorgano ulteriori cattedrali nel deserto.»

SC

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Comunicato n° 378 del 29 luglio 2014
Interpellanza sul corso di laurea in Scienze della formazione primaria

In apertura dei lavori della seduta del 29 luglio 2014, il gruppo consiliare PD-SinistraVdA, con un'interpellanza, si è soffermato sul corso di laurea in Scienze della formazione primaria dell'Università della Valle d'Aosta.

In particolare, il Capogruppo Raimondo Donzel, ha evidenziato: «La quasi totalità degli insegnamenti e dei laboratori del corso di laurea, che intende formare futuri insegnanti, è impartita in lingua italiana, fatta salva qualche rarissima eccezione.» Ha quindi chiesto all'Assessore se intenda «adattare con urgenza il piano di studi all'ordinamento scolastico valdostano e alle necessità di una scuola dell'infanzia e primaria al passo con l'esigenza di sviluppo delle competenze chiave per la cittadinanza attiva dell'Unione europea, tra cui quelle linguistiche. Occorre far corrispondere alle dichiarazioni le azioni. Je m'attends à ce que la question de l'école fasse enfin l'objet d'une attention qui, dans le passé, a souvent fait défaut.»

Dans sa réponse, l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Emily Rini, a affirmé : «Le plan d'étude du cours dont il est question est établi par le Ministère. Les adaptations prévues par la spécificité de notre Région ont été appliquées. La décision d'établir que les étudiants doivent acquérir certaines compétences en langue française a été prise par le Conseil de la faculté de Sciences de la formation en 2010/2011; cette décision se base sur l'exigence de souligner les spécificités linguistiques valdôtaines, et notamment de ses étudiants, étant donné que la formation et les compétences de ces derniers auront un impact direct sur l'école. Il s'agit d'un choix qui a pris en compte la formation des étudiants déjà acquises au moment de leur inscription à l'Université. Conscients de l'exigence de faire adhérer la formation des étudiants aux orientations de l'Union européenne, ainsi qu'au système scolaire valdôtain, l'Assessorat et l'Université ont mis en œuvre des synergies interinstitutionnelles, à savoir, entre autres, un cours de linguistique intégrée et la possibilité de participer aux cours de formation des enseignants. D'autres initiatives ont été mises en œuvre de manière autonome par l'Université, tels que l'encouragement des enseignants à insérer dans leurs programmes d'examen au moins un texte en français et un autre en anglais, la participation à des initiatives scientifiques de vulgarisation prévoyant la reconnaissance des crédits de formation, l'organisation d'activités avec le soutien d'un enseignant de langue. Enfin, l'activation, dans le cadre du programme Erasmus, d'accords bilatéraux avec les Universités francophones. Abbiamo quindi cercato di farci carico e risolvere le difficoltà. E' nostra intenzione rafforzare l'intero sistema bilingue in tutti i gradi della scuola. Le azioni sin qui intraprese sono una base per portare risultati effettivi

Nella replica, il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, si è detto «molto deluso. Si tratta di un progetto fallimentare nella sua concezione, va rivista la strutturazione del corso di laurea costosissimo, che forma insegnanti come accade nelle altre città. Invece bisogna prepararli a fare didattica in francese, non farli seguire le lezioni in italiano e una successiva formazione in francese. Siamo tagliati fuori dallo sviluppo didattico delle lingue, se non apriamo gli occhi avremo una scuola nettamente in ritardo rispetto ad altre realtà. La prise en charge de la remise en valeur du français ne peut pas se limiter aux messages passés à la télévision mais doit envisager des réformes de l'enseignement

MM

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Comunicato n° 379 del 29 luglio 2014
Interpellanza sulle nuove Funivie del Monte Bianco

La realizzazione delle nuove Funivie del Monte Bianco è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste nella seduta del 29 luglio 2014.

Il Consigliere Laurent Viérin ha evidenziato che «l'unico dato certo su questa opera è l'importo dei lavori affidati a base di gara, che è di 105 milioni 380 mila euro. Visto che sul sito delle funivie non vi è alcun riferimento ulteriore, vorremmo capire se questo importo corrisponda al reale costo complessivo (comprendente opere, servizi tecnici, espropri ecc.) ivi incluso l’avvio alla fase di gestione degli impianti, quali i singoli stati di avanzamento lavori e le parcelle professionali a saldo delle prestazioni e se il trasferimento delle risorse dello Stato di 70 milioni corrisponda alla somma reale. Chiediamo inoltre il dettaglio del crono-programma dei lavori, con una previsione attendibile sui tempi di conclusione, visto che si è venduta l'opera come uno dei punti di forza promozionali in vista dell'Expo 2015. Avendo appreso dai media che la funivia avrebbe un pilone sbagliato, vorremmo chiarire questa questione che è molto delicata: quale l'importo di maggiore costo, chi lo ha progettato e autorizzato da un punto di vista geologico e geotecnico. Infine, interpelliamo la Giunta sulla gestione del complesso funiviario, con il bilancio di previsione dei primi esercizi e quanti passaggi annui siano stati stimati sui nuovi impianti per fornire i ricavi che dovranno sostenere i costi gestionali e di ammortamento. Si ha l'impressione che l'opera sia in mezzo al guado, mentre sappiamo che si tratta di una risorsa molto importante per il futuro.»

L'Assessore al turismo, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha sostenuto che «la nuova funivia del Monte Bianco è un'opera strategica per l'offerta turistica della Valle e per la centralità del turismo di alta gamma e sarà presentata come un'eccellenza all'Expo 2015. Rilevo inoltre che è già un fattore di richiamo il cantiere stesso che ha suscitato l'interesse di moltissimi visitatori provenienti da tutto il mondo nonché dei grandi media.»

Venendo ai dati, l'Assessore ha riferito che «l'importo di 105 milioni 380 mila euro corrisponde a quello del contratto di appalto stipulato con l'appaltatore e comprensivo di lavori e oneri della sicurezza. La somma complessiva del quadro tecnico economico dell'opera approvato dalla Giunta nel 2010 è invece di 138 milioni 112 mila euro. Gli stati di avanzamento dei lavori (SAL) finora liquidati sono pari al 55% del totale e corrispondono a otto SAL. Al 30 giugno 2014, è stato certificato un ulteriore SAL, pari al 67%, che andrà in liquidazione a settembre 2014. Le parcelle professionali liquidate per progettazioni, direzione lavori, coordinamento della sicurezza, responsabile unico del procedimento, collaudo tecnico-amministrativo, sono di 5 milioni 267 mila euro. Gli altri oneri ammontano a 80 mila euro. Riguardo al trasferimento dello Stato confermo che la somma è regolarmente iscritta nell'11° allegato Infrastrutture.»

Parlando del cronoprogramma dei lavori, l'Assessore Marguerettaz ha detto che «questo prevede l'ultimazione del secondo tronco funiviario entro il mese di aprile 2015 e il completamento finale del cantiere entro dicembre 2015. Tenuto conto dei collaudi delle opere funiviarie, si ritiene che possa essere ad oggi confermato l'obiettivo di apertura al pubblico entro la fine del mese di maggio 2015. Tenuto conto della limitazione di presenze giornaliere (3000) per ragioni di impatto ambientale, la stima di presenze progressive annue è stimata in 150 mila annue per i primi tre anni e in 300 mila nel lungo termine.»

L'Assessore ha poi risposto sulla questione del nuovo pilone: «La realizzazione del sostegno di linea della nuova configurazione, con altezza di 100 metri, comporta un maggior onere di 2,5 milioni di euro che trova copertura nella voce imprevisti. Dall'aggiudicazione nel 2006 al rilascio della concessione funiviarie nel 2009, tutte le fasi sono state supportate da pareri tecnici. È solo dopo la messa in funzione, nel luglio 2013, della teleferica di cantiere che è stata rilevata una situazione geologica in profondità tale da non garantire la stabilità dell'opera nel lungo termine (la vita tecnica di un impianto funiviario è stabilita in 60 anni), anche qualora si fosse optato per onerose e complesse soluzioni sulle opere di fondazione. Si sono quindi ricercate tempestivamente nuove soluzioni in ambiti geologicamente migliori e si è deciso di collocare il sostegno in altra zona caratterizzata dalla presenza di roccia stabile emergente. Ad oggi, non si sono ravvisate responsabilità in capo ai progettisti, ricorrendo il presupposto dell'imprevisto geologico. »

Il Consigliere Laurent Viérin ha replicato che «quello che preoccupa è che spesso non si vede la fine di un cantiere. Sarebbe necessario scindere gli interessi dell'Amministrazione da quelli dei professionisti, che dovrebbero quindi avere responsabilità sia sui tempi di consegna sia sugli errori progettuali. Sbagliare la progettazione su di una zona che è oggetto di studio da oltre vent'anni, ci sembra aberrante. Il cronoprogramma è molto tirato: noi speriamo che sia rispettato, ma sappiamo benissimo che si è smentiti ogni volta e questo vale per tutte le opere: è un problema che la Regione dovrebbe affrontare. L'invito è che ci sia quindi la massima attenzione e che questa opera non si trasformi da grande ambizione ad esempio di ritardi e di sprechi. Auspichiamo che all'Expo 2015 si possa vendere una struttura che esiste realmente.»

SC

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Comunicato n° 380 del 29 luglio 2014
Il Consigliere Joël Farcoz nominato nella seconda Commissione consiliare

Nella seduta di oggi, martedì 29 luglio 2014, il Consiglio regionale, con 18 voti favorevoli e 17 astenuti, ha provveduto a nominare il Consigliere Joël Farcoz (UV) quale componente della seconda Commissione "Affari generali" in sostituzione della Consigliera Marilena Péaquin Bertolin (UV), che ha rassegnato le proprie dimissioni a decorrere da oggi.

La seconda Commissione risulta così composta: Leonardo La Torre (Presidente); Giuseppe Isabellon (Segretario), Albert Chatrian, Roberto Cognetta, Joël Farcoz, André Lanièce, Andrea Rosset.

La Conseillère Marilena Péaquin Bertolin a souligné «ma difficulté de participer à quatre Commissions avec la préparation adéquate aux différents dossiers. Je préfère alors me concentrer sur trois Commissions, tout en renouvelant ma participation active, consciente du mandant que les électeurs m'ont donné

Le Conseiller Laurent Viérin (UVP) a déclaré : «Sans entrer dans le mérite des problèmes internes à l'Union Valdôtaine et à la Stella Alpina, nous prenons encore une fois acte que la configuration géopolitique change encore. Era chiaro fin da subito che la partecipazione a quattro Commissioni era complicata; spiace che queste dimissioni abbiano ritardato l'approvazione di un atto importante: l'efficienza amministrativa non va inficiata, chiediamo serietà, sperando che questo ennesimo cambiamento sia l'assetto definitivo del rimpasto

Il Consigliere di Alpe, Albert Chatrian, ha puntualizzato: «Le forze di opposizione hanno sempre garantito la loro presenza fattiva nelle Commissioni e nella discussione sui dossier: la maggioranza non deve scaricare su di noi i suoi mal di pancia. Tengo inoltre a ricordare che la sola presenza fisica non basta.»

Per il Capogruppo del PD-SvDA, Raimondo Donzel, «la maggioranza tenta di imporre le proprie scelte anche nelle Commissioni, senza compiere passi verso il dialogo ma continuando a ridurre tutto a personalismi. Ad esempio, avrebbe dovuto ridursi il numero degli Assessori e concedere più spazio alla minoranza in Commissione. Purtroppo stiamo diamo tutti una bruttissima immagine della nostra attività politica

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha riferito: «La logica di questa sostituzione è chiara, non ci sono dietrologie e altre interpretazioni

L'Assemblea ha quindi ratificato la sostituzione delle planimetrie riportanti le perimetrazioni delle aree estrattive Ronc nel comune di Aymavilles, Cretaz nel comune di Gressan e Ussel nel comune di Châtillon.

 

MM

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Comunicato n° 381 del 29 luglio 2014
Rinviata a domani l'insindacabilità del Consigliere Stefano Ferrero

Il Consiglio regionale ha rinviato a domani, mercoledì 30 luglio 2014, l'esame della sussistenza di una causa di insindacabilità del Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero.

Nell'ambito della trattazione del punto, l'Assemblea ha discusso oggi un ulteriore ordine del giorno depositato in Aula dai gruppi consiliari UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S.

Il testo, che impegnava «il Presidente della Regione a dimissionare dalla carica di Presidente dell'associazione Forte di Bard e la Commissione competente a elaborare le modifiche allo Statuto dell'associazione, in modo che la carica di Presidente della Regione e di Consigliere regionale siano incompatibili con la carica di Presidente del Forte», non è stato approvato, in sede di scrutinio segreto, per mancanza del quorum in quanto la maggioranza non ha partecipato alla votazione.

Il Consigliere del M5S Stefano Ferrero è stato chiamato a rispondere davanti all'autorità giudiziaria a seguito di una querela presentata dall'associazione Forte di Bard «per opinioni espresse nel corso della seduta consiliare del 23 ottobre 2013 e successivamente ribadite nell'atrio adiacente l'Aula ad una emittente privata durante un'intervista», così come comunicato in una nota dal Consigliere stesso, nella quale chiedeva che fosse dato avvio alla procedura prevista dall'articolo 3 della legge regionale 27/2005 in ordine alla valutazione di insindacabilità per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni, riservata ai componenti del Consiglio regionale della Valle d'Aosta dall'articolo 24 dello Statuto speciale.

Il Consigliere Ferrero, prima di esaminare il punto nel merito, ha annunciato «la disponibilità a ritirare la questione sull'insindacabilità e ad essere più puntuale e preciso nelle mie future dichiarazioni. A fronte di questo impegno, chiedo al Presidente della Regione di ritirare la querela.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che «personalmente non ho nulla in contrario e sono disponibile a portare la questione al prossimo Consiglio di amministrazione del Forte di Bard, ma oggi non posso pronunciarmi in tal senso. Preciso inoltre che questa vicenda non ha nulla a che fare con la mia figura di Presidente della Regione: è il Consiglio amministrazione del Forte di Bard, che io presiedo, che ha deciso di portare avanti la querela.»

Il Consigliere Ferrero ha quindi replicato che «ci troviamo di fronte ad un'anomalia con un Presidente della Regione che occupa anche la carica di Presidente del Forte di Bard. Rilevo che, nelle dichiarazioni rese alla rete televisiva, ho commesso un errore nel dare una cifra e ho provveduto a rettificare alla stessa, ma sul principio che le società controllate e partecipate dalla Regione debbano essere più rigorose nella gestione non faccio un passo indietro e continuerò a denunciare situazioni che non sono più sostenibili.»

Dopo una sospensione dei lavori per verificare la possibilità di una mediazione, il Consigliere Roberto Cognetta ha preso la parola: «Chiedevamo al Presidente un impegno politico, che non ha voluto assumere. Siamo quindi costretti a fare un passo ulteriore: a questo punto questo pacchetto lo porteremo a Roma, in Parlamento, e lo faremo diventare un caso nazionale.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, nel sottolineare che il tema dell'insindacabilità ritorna per la seconda volta in Consiglio, ha puntualizzato che «non si tratta di un'immunità, ma di un principio che consente ai Consiglieri di esprimersi con una certa serenità. Il Consigliere Ferrero ha commesso un errore di cui si è scusato nel fornire un dato non corretto, ma condivido quanto da lui espresso riguardo alla necessità che le partecipate debbano avere comportamenti più rigorosi e più responsabili. Auspicavamo dalla maggioranza un approccio diverso nei confronti dell'insindacabilità perché si tratta di un principio fondamentale dell'agire del Consigliere regionale. Noi non scappiamo di fronte alle responsabilità e quindi voteremo serenamente a favore dell'insindacabilità.»

Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, ha osservato che «dobbiamo affrontare la questione in termini politici. Spiace che a fronte di una richiesta sensata del Consigliere Ferrero che dimostra capacità di fare autocritica, la maggioranza abbia reagito con il muro contro muro. Come gruppo UVP sosteniamo la causa di insindacabilità del Consigliere, anche perché crediamo sia importante legittimare la nostra libertà di espressione.»

La Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, nel ribadire che «si tratta di una situazione imbarazzante proprio a causa dell'anomalia di trovarci davanti ad un Presidente della Regione che è anche Presidente del Forte di Bard», ha ricordato che «la libertà di espressione dei Consiglieri regionali è garantita da una legge regionale del 2005 e dallo Statuto speciale. C'è un'ulteriore questione: l'associazione si regge su denaro pubblico e si assume le spese di querela per un'offesa personale. Come gruppo ribadiamo il voto favorevole all'insindacabilità del Consigliere Ferrero, il quale ha semplicemente adempiuto al suo ruolo di Consigliere nel mettere in evidenza l'inopportunità di certe spese.»

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz, ha affermato che «sul principio non possiamo che essere d'accordo, ma, entrando nel merito, riteniamo che su questi punti non c'è insindacabilità. Non possiamo valutare la volontà e le intenzioni di Ferrero così come non possiamo entrare nel merito dei danni all'immagine del Forte di Bard. Pertanto, non parteciperemo al voto.»

Il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, nell'esprimere apprezzamento per il discorso fatto dal Consigliere Ferrero, si è detto rammaricato: «L'auspicio personale era che si arrivasse ad una mediazione tra la richiesta del Consigliere Ferrero e la disponibilità del Presidente della Regione, che purtroppo non è avvenuta. Non è nostra volontà strumentalizzare il fatto né valutare i vari passaggi, quindi non parteciperemo al voto.»

La Consigliera di Alpe, Chantal Certan, ha quindi illustrato l'ordine del giorno, sottolineando «le molteplici problematicità che la doppia carica di Presidente della Regione e del Forte di Bard determina. È per questo che dobbiamo sancire l'incompatibilità tra la carica di Consiglieri regionali e di Presidente dell'associazione del Forte di Bard: riteniamo che non possa esserci conflitto d'interessi e che sia l'ora di sancire la fine del cumulo di cariche.»

La maggioranza non ha partecipato al voto segreto, pur essendo presente in Aula. Vi è stata quindi un'ulteriore discussione, durante la quale i Consiglieri di opposizione hanno espresso dubbi «sulla legittimità del voto», chiedendo al Presidente del Consiglio di «avere un parere a firma dei dirigenti dell'Assemblea in merito all'interpretazione del Regolamento.»

Contestualmente, i Consiglieri di UVP Berschy, Fabbri, Gerandin, Rosset e Viérin, di Alpe Patrizia Morelli, Chantal Certan e Roscio, del PD-SVdA Carmela Fontana, Donzel e Guichardaz hanno accusato i Consiglieri di maggioranza di «fare una pessima figura di fronte alla Valle d'Aosta, perché non partecipare al voto significa controllare quello che fanno i colleghi. La maggioranza usa queste modalità per evitare ulteriori tonfi, ma questo è gravissimo perché mina la libertà di pensiero e di espressione dei Consiglieri.»

Alla ripresa dei lavori pomeridiani, facendo seguito al parere prodotto dagli Uffici, i Consiglieri dell'UVP Laurent Viérin e Luigi Bertschy e il Consigliere dell'UV Leonardo La Torre hanno chiesto di «applicare il buon senso al fine di non creare un precedente di confusione nell'applicazione del Regolamento e di ripetere la votazione.»

Il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, ha detto che «sulla base del parere prodotto dagli uffici, la maggioranza non è favorevole ad accogliere la pregiudiziale richiesta e quindi riteniamo valida la votazione di questa mattina», mentre il Consigliere del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha osservato che «la maggioranza non si vuole assumere la responsabilità del voto perché ha paura che l'ordine del giorno passi con qualche franco tiratore della maggioranza e che il Presidente Rollandin debba dimettersi da Presidente del Forte di Bard

La richiesta di ripetere la votazione è stata quindi respinta con 18 voti contrari (UV e SA) e 16 a favore (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S).

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, mercoledì 30 luglio 2014, alle ore 9.00.

SC-MM

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Comunicato n° 382 del 29 luglio 2014
Approvato un ordine del giorno che invita il Presidente del Consiglio a dimettersi

Nella riunione del 29 luglio 2014, nell'ambito della trattazione della sussistenza di una causa di insindacabilità del Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, il Consiglio ha approvato, con votazione segreta in cabina, con 19 voti favorevoli e 16 astensioni, un ordine del giorno che invita alle immediate dimissioni il Presidente del Consiglio Marco Viérin.

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), a nome dei gruppi di opposizione UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S, che hanno depositato in Aula il testo, ha evidenziato «le rilevanti problematiche emerse in merito alla discussione sull'insindacabilità del collega Ferrero, quando il Presidente del Consiglio non si è rivelato super partes

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, annunciando il voto contrario, ha dichiarato di «rimandare al mittente questa provocazione

Per il Capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli, «il palese controllo del voto di oggi rappresenta un'ammissione di debolezza di una maggioranza allo sbando, che ha paura del confronto. Il Presidente del Consiglio oggi ha dimostrato di non essere super partes, perché si è adeguato al diktat

Il Consigliere dell'UVP, Laurent Viérin ha affermato: «La preoccupazione della maggioranza è non dover affrontare votazioni, in particolare quelle segrete. Possono cambiare le persone e le poltrone, ma il sistema è sempre lo stesso: non si dà la possibilità di espressione ai Consiglieri. Ça fait mal qu'un Mouvement, qui voit ses principes fondateurs en Emile Chanoux, doit arriver au contrôle du vote. Aujourd'hui vous avez démontré une fois de plus de n'être ni autonomes ni libres

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha osservato: «La situazione odierna non può essere assolutamente minimizzata. Occorre prendere una ferma posizione contro ogni tentativo di controllo del voto. Abbiamo bisogno di una gestione diversa dell'Aula e del rapporto con la Giunta regionale, che più che governare ordina

Il Presidente dell'Assemblea, Marco Viérin, ha replicato: «Il primo compito del Presidente del Consiglio è far rispettare le regole e quindi il Regolamento dell'Assemblea che non sono interpretabili, ma, come anche oggi ho ribadito, eventualmente modificabili. Ho sempre cercato di lavorare per giungere ad un confronto su qualsiasi argomento. Non ho mai rifiutato alcuna iscrizione di ordini del giorno o risoluzioni, non ho mai rifiutato la mia disponibilità alla collaborazione.»

Una volta annunciato il risultato, il Consigliere Laurent Viérin ha evidenziato: «questa giornata è stata molto pesante, non ha dato una buona immagine della politica. Anche alla luce di questo voto, non potete più fingere. Ci aspettiamo che il Presidente del Consiglio risponda alla evidente volontà di quest'Aula, che lo ha sfiduciato. Voi continuate a sfidare le istituzioni, sapendo di bloccare la soluzione de problemi della gente

SC-MM

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Comunicato n° 383 del 30 luglio 2014
Ritirata la richiesta di voto sull'insindacabilità del Consigliere Stefano Ferrero

Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori oggi, mercoledì 30 luglio 2014, dopo una serie di riunioni della Conferenza dei Capigruppo, delle forze di maggioranza e di minoranza, affrontando il punto riguardante la sussistenza di una causa di insindacabilità del Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, chiamato a rispondere davanti all'autorità giudiziaria a seguito di una querela presentata dall'associazione Forte di Bard.

Il Consigliere Ferrero ha preso la parola per annunciare il ritiro della richiesta di voto sulla sua insindacabilità: «A seguito di un incontro con il Presidente Rollandin, con l'Amministratore delegato del Forte di Bard e il Consigliere regionale Isabellon, che fa parte del Consiglio di amministrazione del Forte, ho ricevuto rassicurazioni riguardo al ritiro della querela. Esprimo soddisfazione e ringrazio per questa disponibilità: una situazione che è stata risolta positivamente grazie al dialogo. Vi è la necessità di parlarsi di più, anche per non far sprecare tempo, sia al Consiglio che al Tribunale.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha aggiunto: «Sicuramente ci sono stati dei malintesi che hanno portato ad una discussione che poteva essere evitata. Parlarsi è necessario e ribadisco che non c'è la volontà da parte di nessuno di accanirsi contro qualcuno.»

Il Presidente del Consiglio, Marco Viérin, ha quindi comunicato all'Aula l'esito della Conferenza dei Capigruppo: «Abbiamo concordato all'unanimità di procedere alla discussione politica in merito all'ordine del giorno approvato ieri che riguarda l'invito alle dimissioni della mia persona. Riprenderemo quindi i nostri lavori con i punti restanti all'ordine del giorno a partire dalle ore 12.oo.»

SC

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Comunicato n° 385 del 30 luglio 2014
Dibattito sulla situazione politica

Come concordato in Conferenza dei Capigruppo, la seduta mattutina di oggi, mercoledì 30 luglio 2014, è stata dedicata alla situazione politica a seguito dell'approvazione dell'ordine del giorno riguardante l'invito alle dimissioni del Presidente del Consiglio approvato ieri.

Il Vicepresidente dell'Assemblea Andrea Rosset (UVP) ha rappresentato la maggioranza «come le tre scimmiette, perché fa finta di nulla, 'non vede, non sente, non parla'. Nessun Consigliere è infallibile, ma le vicende recenti sono gravi a livello politico. La maggioranza accusa l'opposizione di perdere tempo, mentre sono loro stessi a mettersi i bastoni tra le ruote. Riuscite ad essere tre scimmiette addirittura ammaestrate, mentre la simbologia dovrebbe essere una provocazione contro l'indifferenza, l'omertà e a limitazione di pensiero. Il Presidente Viérin non può fingere che il voto favorevole alle sue dimissioni non sia mai avvenuto. La politica ha le sue regole, che devono essere rispettate. Vi chiedo di non nascondervi dietro ad un dito.»

La Capogruppo di Alpe Patrizia Morelli ha constatato «l'abdicazione da parte Presidente Viérin al suo ruolo sia di conduttore di quest'Aula sia di leader di Stella Alpina, sottomettendosi al volere del Presidente Rollandin. La votazione di ieri è stata contro l'arroganza del potere ed è giunta non solo dai banchi dell'opposizione: quanto tempo ci vorrà ancora prima che il Presidente Rollandin ammetta che il suo sistema è un ostacolo al confronto democratico necessario per risolvere i problemi della nostra comunità? Non si può lavorare in queste condizioni, anche se l'opposizione ha sempre cercato di svolgere al meglio i propri compiti, affrontando tematiche delicate in modo costruttivo. La maggioranza invece ha sprecato la seconda opportunità che le era stata concessa dopo la crisi. Ora attendiamo urgentemente risposte e impegni

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha precisato: «La responsabilità del cambiamento dell'ordine del giorno di questa seduta è da attribuire esclusivamente al comportamento surreale di una maggioranza inconsistente dal punto di vista politico. Ieri il Presidente Viérin è caduto su una buccia di banana che non è stata tesa da noi, che, anzi, lo avevamo avvertito. Ma peggio ancora è l'incapacità di capire la gravità del tentativo del controllo del voto segreto. Mi ribello a questo comportamento distruttore del Consiglio. Invito chi dissente a manifestarsi per ridare credibilità a quest'Aula. Altrimenti sarà giusto ritornare alle urne.»

Il Consigliere Leonardo La Torre (UV) ha affermato: «La crisi non è della maggioranza, ma della politica. Oggi non attacchiamo la persona di Marco Viérin. Il problema siamo noi tutti, che non riusciamo a capire che la soluzione passa dal riparlare dei reali problemi e delle nostre radici: manca il ruolo guida della collettività dei partiti, mancano i progetti per il futuro. Dobbiamo trovare una tregua dignitosa e corretta, senza vinti, vincitori e vittime. In primis, dobbiamo coronare il progetto della legge sugli enti locali, prendere atto serenamente del problema politico in atto e consegnarlo ai partiti col compito di risolverlo concretamente.»

Per il Consigliere Nello Fabbri (UVP), «lo spirito di collaborazione reale è un refrain che sentiamo da tempo, ma ad oggi riscontriamo solo prevaricazione. Il Presidente Viérin deve dignitosamente abbandonare la sua amata poltrona e la maggioranza deve rispondere ai cittadini. Abbiamo ben chiara l'urgenza dei provvedimenti che dobbiamo adottare, l'avevamo già evidenziata nel documento della 'Renaissance'. Ma la politica non è morta, la situazione può evolversi andando nella direzione della soluzione della crisi. Dobbiamo uscire da questo stallo e far rivedere agli elettori una via di uscita.»

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha osservato: «Il ruolo del Presidente del Consiglio è estremamente difficile, deve avere il pugno di ferro in un guanto di velluto, soprattutto quando si manifestano falle nelle regole ed è necessario approvare provvedimenti urgenti per sopperire alle mancanze. Serve il passo indietro di Marco Viérin. Il sistema di potere dei partiti autonomistici va ben oltre l'ideologia, perché chi fa politica non lo fa per il bene delle persone, ma per i propri interessi. A mio parere ci sono altre tematiche ben più importanti degli Enti locali; ad esempio nessuno pensa all'economia della nostra regione. Il mio gruppo sta svolgendo al meglio il proprio lavoro in quest'Aula, dimostrando un livello politico elevato.»

La soluzione della situazione in atto, secondo il Capogruppo dell'UV Joël Farcoz, «non si ottiene con una semplice sostituzione: occorre certamente una riflessione più lunga ed approfondita. Come maggioranza abbiamo invitato il Presidente del Consiglio a non dimettersi, in modo anche da poter portare a termine i dossier in corso. A questo proposito, ringraziamo la minoranza per aver acconsentito a proseguire oggi nei lavori dell'Aula.»

Per il Consigliere dell'UVP, Laurent Viérin, «la lunga giornata di ieri è da dimenticare: la politica non ha fatto una figura degna di quest'Aula a causa di una maggioranza a pezzi per problemi interni e non per l'atteggiamento delle opposizioni. Per noi la discussione è stata di principio: noi non possiamo accettare che in quest'Aula vi sia il controllo del voto dei Consiglieri, come quello messo in atto ieri dalla maggioranza al suo interno, perché sarebbe la fine della democrazia. In tutto questo, il Presidente del Consiglio ha abdicato al suo ruolo di garanzia di tutti gli eletti: oggi, quindi, lanciamo un appello alla maggioranza per chiedere rispetto su di un atto politico chiaro approvato ieri da questa Assemblea. Noi confermiamo la nostra disponibilità al dialogo, come abbiamo fatto in questi giorni su temi importanti per la nostra comunità (rifiuti ed enti locali), ribadendo però la necessità di aprire una nuova stagione e attraverso un segnale concreto. Crediamo che la Valle d'Aosta abbia bisogno di un cambiamento: la maggioranza deve finirla con l'ipocrisia, evitiamo il teatrino della politica e troviamo delle sintesi per risolvere i problemi della gente.»

Il Capogruppo di SA, Stefano Borrello, ha sostenuto che «la maggioranza deve prendere atto dei voti negativi di questi ultimi giorni: quando vengono meno i numeri, viene meno la garanzia di poter assolvere al ruolo di governo. Dopo un confronto in maggioranza, abbiamo convenuto di sottoscrivere nuovamente la fiducia al Presidente Marco Viérin perché in questo momento abbiamo bisogno di portare a compimento alcuni dossier, come la legge sulla casa, la gestione dei rifiuti, gli enti locali. Non ci sottraiamo all'analisi politica e questo dovrà essere fatta all'interno non solo dei nostri gruppi ma all'interno delle nostre rispettive forze di riferimento. Noi, come Stella Alpina, abbiamo già iniziato perché il momento è difficile per la Valle d'Aosta e la comunità ci chiede serietà.»

La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha evidenziato che «dopo la crisi, il problema politico in quest'Aula non si è risolto e il rimpasto è stato solo il frutto di un cambio di poltrone. E, oggi, la debolezza della maggioranza è sempre più marcata, con una maggioranza che abbocca alle provocazioni mentre i metodi di governo continuano ad essere gli stessi e sempre meno graditi. Se alla prima occasione di verifica si cade è perché governare a 18 a 17 è impossibile e ancora di più lo è con l'arroganza e l'imposizione. Urge un cambiamento perché il fatto politico successo ieri è molto grave. Noi siamo sempre stati disponibili a lavorare con serietà, trasparenza, chiarezza, onestà e ci auguriamo che chi oggi ci dà lezioni di politica sappia guardarsi allo specchio

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, si è chiesto «come questa notte possano essere cambiate le idee. Se l'opposizione facesse un calcolo politico, mirerebbe ad arrivare alle elezioni comunali del 2015 con la maggioranza a brandelli. Invece ci interroghiamo su un percorso alternativo: provare a giungere all'individuazione di un Presidente del Consiglio condiviso. Usciamo dall'impasse tutti insieme con un progetto di emergenza concreto

Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) ha sottolineato: «La crisi è soltanto endogena alla maggioranza: avete la pretesa di governare la regione, ma non siete in grado nemmeno di risolvere i vostri problemi interni. A voi non interessa il bene della Valle d'Aosta, vi preme solo spartirvi le poltrone. Oggi, anziché esservi chiariti realmente, vi siete presentati con un documento di fiducia che è una barzelletta. Siete voi, come maggioranza, ad esservi presi una bastonata. Cerchiamo tutti di essere coerenti, ma voi ricomponete le vostre criticità. Altrimenti, ammettete la vostra incapacità di governo

Il Presidente del Consiglio, Marco Viérin, ha preso la parola precisando: «Sono conscio dell'invito alle dimissioni. Ho sempre creduto nel compito che mi è stato affidato e ciò che conta per me è rispondere a me stesso, alla mia coscienza e alla gente che incontro. Non è onesto né nei miei confronti né in quelli dell'Aula addebitarmi il fatto di non aver avuto la volontà di determinare cambiamenti e modificare sistemi in un tempo così limitato come i trentacinque giorni del mio mandato. Ieri avrei anche potuto non accogliere l'ordine del giorno, invece non l'ho fatto perché non ho nulla da nascondere. Certamente qualcosa qui non funziona, l'assetto va verificato, occorre un confronto politico serio, altrimenti si dovrà ricorrere al voto anticipato. Il documento di fiducia della maggioranza nei prossimi giorni deve dimostrare la propria valenza politica

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha evidenziato: «Nel lavoro del Presidente Viérin ho riscontrato buona volontà, ma ieri, col suo comportamento di obbedienza al leader politico più forte, mi ha fatto perdere fiducia nel ruolo che ricopre. Ormai la fine di un percorso è conclamata. In politica anche le discussioni lunghe non corrispondono a perdite di tempo: stiamo cercando l'assetto giusto per far ripartire la Valle d'Aosta. Non si tratta allora di parole sprecate, perché i cittadini hanno bisogno di un governo capace e forte. Mi auguro che le vacanze permettano ai nostri movimenti di capire che così non si può andare avanti, è l'ora di abbandonare i personalismi. Il vero politico è chi sa capire i bisogni e guidare la gente. Proprio per dimostrare la propria dignità, chiedo al Presidente Viérin di rimettere il mandato: sarà così che, alla ripresa dei lavori, sarà più forte e potrà essere magari riconfermato

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Comunicato n° 386 del 30 luglio 2014
Approvati i nuovi indirizzi per l'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti

Nella seduta del 30 luglio 2014, il Consiglio ha approvato all'unanimità gli indirizzi per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti adottato nel 2003 e richiamato dalla legge regionale n. 31 del 2007. L'Assemblea ha altresì demandato alla Giunta regionale e alle strutture regionali competenti in materia la predisposizione dei provvedimenti amministrativi attuativi.

L'atto recepisce gli orientamenti espressi unanimemente il 16 luglio scorso dalla terza Commissione consiliare "Assetto del territorio", integrata dal contributo delle forze politiche non rappresentate al suo interno, e in coerenza con la delibera della Giunta del 7 marzo 2014, con particolare riguardo all'introduzione della raccolta separata della frazione organica secondo il principio di far percorrere meno strada possibile ai rifiuti, all'avvio di sistemi di riconoscimento dell'utenza per favorire forme di tariffazione puntuali e proporzionali al conferimento del "secco indifferenziato", alla necessità di valutazioni economiche, di sostenibilità ambientale e di salvaguardia della salute per gli impianti da realizzare, alla riduzione dei quantitativi di rifiuto prodotti attraverso le buone pratiche di riuso, di riparazione e, più in generale, di prevenzione nella produzione, con il concorso della popolazione ed il supporto degli enti del terzo settore.

Il provvedimento è stato illustrato dall'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi: «In primo luogo vorrei richiamare gli obiettivi del programma di Governo di questa Legislatura consistenti nel definire la gestione dei rifiuti in Valle nel rispetto delle normative in vigore e della volontà espressa dai valdostani con il referendum del 2012. Volontà ribadita anche successivamente, nel momento in cui è intervenuto il giudizio della Corte costituzionale che ha fatto venir meno l’obbligo di legge sul divieto di trattamento a caldo dei rifiuti. Sicuramente l’atto che ha segnato la svolta sulla questione rifiuti è stata la deliberazione della Giunta regionale n. 266 del marzo scorso che ha inteso fornire linee di orientamento generali per una nuova proposta di sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta. Avevo espresso allora l’auspicio che tali linee potessero costituire il punto di partenza di un percorso cui aggiungere progressivamente valutazioni di natura politica e tecnica, nel modo più ampio e condiviso possibile. Oggi posso dire che questo percorso è stato compiuto, grazie al lavoro congiunto con la terza Commissione, allargata anche alle forze politiche che non ne fanno parte. Le scelte su un tema come quello dei rifiuti, che tocca la sensibilità di tutti e che è stato centrale nel dibattito politico di questi anni, devono avvenire in quest’aula quando sono ampiamente condivise all’unanimità, costituiscono sicuramente una base solida da cui ripartire per continuare il lavoro finalizzato all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti. L’Assessorato sta lavorando per predisporre gli atti attuativi dei nuovi indirizzi: in primo luogo la predisposizione della deliberazione di conferma della revoca della gara che prevedeva la realizzazione dell’impianto di trattamento a caldo. Si procederà poi mediante avviso pubblico all’affidamento dell’incarico per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con i documenti previsti per la valutazione ambientale strategica. Parallelamente occorrerà valutare sin da subito come realizzare gli impianti che ci consentiranno di rispettare, nei termini previsti, gli obblighi imposti dall’Unione europea e dallo Stato.»

L'Assessore Bianchi ha quindi concluso: «Abbiamo delineato uno scenario che credo possa rispondere alle esigenze della nostra regione. Sappiamo che l’ambiente alpino in cui viviamo, la sua specificità, richiedono una elevata qualità ambientale che vogliamo mantenere nel tempo, così come vogliamo continuare a garantire efficienza e economicità del servizio di raccolta dei rifiuti con particolare attenzione all’aspetto tariffario che tocca le tasche dei cittadini. Mi piacerebbe un giorno poter affermare che abbiamo contribuito tutti alla realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti all’avanguardia e efficiente e, anche attraverso un’importante riqualificazione ambientale del Centro di Brissogne, particolarmente sentita dagli abitanti dei Comuni limitrofi, che abbiamo restituito ai nostri figli una regione migliore.»

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio (Alpe) ha osservato: «Fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile sentire pronunciare dall'Assessore le parole che ha appena detto: questa per noi è una grande soddisfazione, soprattutto per il lavoro impegnativo che abbiamo svolto in tempi serrati in Commissione. Questo documento rappresenta la giusta mediazione con quanto chiesto dal referendum, senza essere un libro delle favole. L'introduzione della raccolta separata della porzione organica è una novità importantissima. E' poi rilevante il riconoscimento che gli unici impianti per il trattamento dei rifiuti saranno a freddo. La revoca delle due delibere è un atto dovuto perché andavano contro la volontà espressa dai cittadini e i successivi impegni della politica, prevedendo il trattamento a caldo. Oggi però approviamo solo indirizzi, occorrerà predisporre il nuovo piano, realizzare impianti dedicati e rivedere l'organizzazione della raccolta. Il gruppo Alpe continuerà a seguire passo dopo passo le evoluzioni. Auspichiamo l'applicazione di criteri tariffari omogenei su tutto il territorio, il pagamento da parte dei cittadini in base al rifiuto conferito. Queste scelte sono realizzabili e possono risultare coerenti agli indirizzi. Dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto, nell'interesse dei valdostani

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha evidenziato che «il documento dà delle linee generali che se seguite ci porteranno ad una gestione dei rifiuti oculata, con scelte impiantistiche a tutela non solo dell'ambiente ma anche della salute delle persone. Importante sarà la graduale riorganizzazione dei subAto per la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani e mi auguro che nell'aggiudicazione degli appalti in scadenza, ci si avvicini sin d'ora alle linee specificate in questo documento. Questo è un lavoro importante per la Valle d'Aosta che ci porterà verso uno scenario completamente rivoluzionato.»

Il Consigliere Claudio Restano (UV) ha ripercorso l'evoluzione della vicenda, partendo dal referendum «che ha profondamente cambiato la prospettiva. Non nego che il lavoro che abbiamo dovuto svolgere è stato complesso: basti già solo alle differenze territoriali della nostra regione, di cui peraltro queste linee di indirizzo tengono conto. Gli obiettivi perseguiti sono stati la tutela dell'ambiente e della salute del cittadino, nonché la salvaguardia degli investimenti fatti in precedenza. Con la raccolta dell'organico potremo differenziare molto più rifiuto rispetto ad oggi. Una criticità è rappresentata dal passaggio da tassa a tariffa, perché non è automatico; non si avranno risparmi sin da subito, il percorso sarà difficile. Sarà necessario uniformare ulteriormente i nostri metodi di lavoro e le tariffe, in modo da avere una Valle d'Aosta che procede ad un'unica velocità. L'auspicio è che in tempi brevi si riesca a raggiungere un buon risultato

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha espresso soddisfazione per l'esito positivo di questo atto: «La tenacia dei cittadini ha fatto sì che l'obiettivo fosse colto dalla politica, che nel confronto, anche duro, deve avere la capacità di fare sintesi per ottenere i risultati che la comunità attende: servizi efficienti e di qualità che portino alla riduzione delle tasse. Un obiettivo che in tempi di crisi deve essere guardato con attenzione.» Nel merito, il Consigliere si è soffermato sull'importanza «di aver inserito la prospettiva della strategia "Rifiuti Zero" – con un salto di qualità all'interno di questo Consiglio, a seguito anche dell'esito del referendum del 2012 – con il fine di azzerare progressivamente lo smaltimento in discarica e risolvere il problema della discarica di Brissogne. Particolarmente significativo è l'avvio progressivo della raccolta dell'organico, che permetterà di costruire un percorso volto alla responsabilizzazione del cittadino attraverso l'introduzione della tariffazione puntuale mediante i sistemi di riconoscimento dell'utenza e, infine, la scelta di impianti di dimissioni contenute e poco impattanti.»

Il Presidente della terza Commissione, Stefano Borrello (SA) ha sostenuto che «oggi chiudiamo il discorso ante referendum e ne riapriamo un altro con nuovi indirizzi sulla gestione dei rifiuti. La soddisfazione è doppia: personale, perché su questo tema che ha tanto diviso, la Commissione che ho l'onore di presiedere ha trovato una convergenza; istituzionale, perché il lavoro della Commissione, allargata alle forze politiche che non ne fanno parte, ha prodotto un documento che è parte integrante della delibera di Giunta e che avvalora quindi il lavoro di noi tutti. Il percorso che ci ha portati a produrre queste linee di orientamento è stato lungo ma formativo, con tanti passaggi e discussioni, audizioni di professionalità autorevoli, ma anche con scontri su alcuni temi. L'impegno che oggi assumo è quello di non terminare qui il lavoro della terza Commissione: proseguiremo gli approfondimenti con visite a impianti con il fine di trovare le soluzioni più adeguate

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha dichiarato che il proprio gruppo «non è completamente soddisfatto, perché si poteva fare di più. Voteremo comunque favorevolmente e resteremo guardinghi. Avremmo infatti voluto diversi impianti sul territorio per raccolta dell'umido e l'adeguamento immediato dei SubAto. Non dimentichiamo poi che ad Aosta si è fatto un passo indietro per quanto attiene al porta a porta. In ogni caso, si comincia con una prospettiva di coerenza con la strategia rifiuti zero

Nella discussione sono inoltre intervenuti i Consiglieri di Alpe Alberto Bertinè essenziale continuare a coinvolgere i cittadini su queste tematiche»), Chantal Certanquesta è una vittoria di tutta la comunità valdostana; siamo di fronte ad un cambiamento epocale a livello sociale, questi argomenti sono diventati di dominio pubblico») e Patrizia Morellisi tratta di un passo importante compiuto con il giusto spirito di condivisione»), nonché il Consigliere dell'UV David Follienoggi inizia una nuova stagione con un percorso comune e obiettivi condivisi per poter dare gambe a questi indirizzi»).

Nella replica, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha puntualizzato: «Nel programma di Legislatura era già evidenziato che avremmo rispettato l'esito referendario, si trattava di una sfida da trattare in maniera condivisa. La maggioranza ha quindi svoltato radicalmente rispetto alla legge precedente. Diverse problematiche, per questo, sono ancora aperte. Oggi siamo ad un punto di svolta, non di arrivo; la nostra attenzione è posta soprattutto sugli atti che seguiranno nel rispetto dell'ambiente ma anche riguardo alla sfida di far pagare poco l'utenza

 

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Comunicato n° 387 del 30 luglio 2014
Approvata la nuova disciplina per l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali

Nella seduta del 30 luglio 2014, il Consiglio regionale ha approvato, con 33 voti a favore e 2 contrari (M5S), la nuova disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane.

La proposta di legge, presentata dai gruppi UV, SA, UVP, Alpe e PD-SinistraVdA, si compone di 27 articoli volti a definire gli ambiti territoriali ottimali per l'esercizio delle funzioni e dei servizi comunali e a istituire le Unités des communes valdôtaines, a decorrere dalle prossime elezioni comunali del 2015, in relazione alla contestuale soppressione delle attuali Comunità montane.

Il testo è stato illustrato da due relatori: il Presidente della prima Commissione, Joël Farcoz (UV), e il Consigliere Elso Gerandin (UVP).

La gestione si articolerà su tre livelli: regionale, sovracomunale e comunale. Per quanto riguarda l'ambito territoriale unico regionale, le funzioni e i servizi comunali dovranno essere gestiti in forma associata dal Consorzio degli enti locali della Valle d'Aosta-Celva (formazione degli amministratori e del personale, consulenza e assistenza tecnica e giuridico-legale, supporto alla gestione del personale, riscossione coattiva delle entrate tributarie), dal Comune di Aosta (piano di zona, servizio migranti e accoglienza notturna, servizio di distribuzione del gas metano tra i comuni, servizi cimiteriali di interesse regionale), dall'Amministrazione regionale (reclutamento del personale, procedimenti disciplinari, valutazione della performance).

La gestione in ambito territoriale sovracomunale sarà gestita tramite le Unités des communes e mediante convenzioni tra Comuni. Il limite delle Unités è di 10 mila abitanti, salvo che le proposte di associazione siano identiche a quelle delle attuali Comunità montane. Alle Unités è affidato l'esercizio obbligatorio dello sportello unico degli enti locali, dei servizi alla persona, dei servizi connessi al ciclo dell'acqua e dei rifiuti, del servizio di accertamento e riscossione volontaria dei tributi, mentre tutti i Comuni dovranno obbligatoriamente gestire in forma associata, mediante convenzione tra i Comuni interessati, l'organizzazione generale dell'amministrazione, la gestione finanziaria e contabile, l'edilizia privata e pubblica, la pianificazione urbanistica, la polizia locale e le biblioteche. I singoli Comuni si occuperanno di funzioni e servizi residuali.

«Il s’agit d’une réforme structurelle de nos Collectivités locales – a dit le Président de la première Commission, Joël Farcoz (UV), rapporteur de la mesure législative –. Nous sommes satisfaits d’avoir soutenu un projet de loi partagé par les forces politiques visant à réorganiser le territoire valdôtain dans le respect du principe de subsidiarité. Cette réforme permettra de créer des économies pour épargner sur les services et dans l’exercice des fonctions, tout en sauvegardant les 74 Communes qui sont le point de repère du territoire et l'expression du tissu identitaire, culturel et social et des particularités culturelles, linguistiques et historiques de notre Vallée.»

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP), relatore, ha affermato che «la gestione associata di funzioni e servizi comunali è il primo tassello fondamentale verso la riforma organica degli Enti locali, che non potrà prescindere dalla revisione della legge regionale n. 48 (finanza locale) e n. 22 (in materia di personale), della nuova legge elettorale comunale, indennità degli amministratori locali, revisione della legge sui segretari comunali. Questa proposta cambierà il sistema di amministrare nella pubblica amministrazione e darà importanti occasioni, per chi vorrà e saprà coglierne le opportunità, di superare difficoltà reali e contingenti, spesso derivanti da regole europee o statali, come lo è in questo momento il patto di stabilità. Il provvedimento parte soprattutto da una realtà che vede oggi le Comunità montane valdostane esercitare già numerosi servizi comunali in forma associata da un decennio, per introdurre elementi migliorativi in forza dell’esperienza passata, con l'istituzione delle Unités des communes valdôtaines. Ma non è solo un cambio di nome: si interviene in modo sostanziale nell’assetto istituzionale, introducendo novità significative sul piano della “governance” dell’ente, sul piano della riduzione dei costi, sul piano delle politiche tariffarie agli utenti dei servizi. Questo provvedimento era un atto dovuto: le Regioni, in particolare quelle a Statuto speciale, devono essere particolarmente attente nella custodia delle proprie competenze. Pertanto la nostra Regione ha il dovere costituzionale di garanzia delle autonomie territoriali, così come ha il dovere di ricordarsi che la sua autonomia è fondata sulla propria identità culturale e territoriale, di cui gli Enti locali ne sono portatori di valori sani.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Stefano Borrello, ha espresso «soddisfazione per il percorso che ha portato all'elaborazione di un testo condiviso. La disciplina normativa è un legittimo esercizio della potestà legislativa della Regione in materia di Enti locali nell'ambito del ruolo che compete alla nostra Assemblea. Nel ribadire l'importanza dei Comuni quale elemento costitutivo fondamentale della nostra Regione, la gestione associata dei servizi creerà maggiore solidarietà e sinergia tra i Comuni, favorendo delle economie di scala, incrementando la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini sull'intero territorio regionale a fronte di una continua riduzione delle nostre risorse finanziarie. Voglio rilevare che quando si scrive una riforma, bisogna porre la necessaria attenzione affinché le volontà del legislatore possano essere recepite in maniera idonea: da qui l'impegno del Consiglio regionale a monitorare gli impatti, sia in positivo che in negativo, che queste nuove disposizioni avranno sui Comuni.»

Per il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, «se definiamo questa legge una riforma prenderemmo in giro i valdostani. Avremmo dovuto iniziare quel cambiamento che la Valle d'Aosta aspettava, invece con questa proposta di legge si è scelto di salvare il sistema, compresi i costi della politica. E' ancora una volta una questione di poltrone, i Comuni sono piccoli sultanati in cui il Sindaco fa il bello e cattivo tempo. Non si è dato il segnale di una politica che si rinnova, perché non ci si è voluti discostare dal controllo del territorio. In questo modo però la Regione non esce dall'impasse.»

Per il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, «questa è una legge positiva: non sarà una rivoluzione, ma introduce molti elementi di novità interessanti e orienta il sistema in maniera precisa. La maggiore collaborazione tra enti diventerà obbligatoria e imporrà un cambiamento di mentalità nella gestione dei nostri territori. Siamo convinti che gli amministratori locali sapranno gestirla in modo positivo. Abbiamo trovato un compromesso accettabile e utile alla nostra comunità che indirizza le autonomie nella giusta direzione e, nel lungo periodo, produrrà dei risparmi.»

Il Capogruppo del PD-SVdA Raimondo Donzel ha espresso il proprio rammarico «per la mancanza di condivisione anche da parte del Movimento 5 Stelle. Questa legge non è da minimizzare, è un importante passo in avanti, soprattutto per lo spirito di condivisione richiesto ai Comuni che dovranno lavorare per continuare a fornire i servizi ai cittadini in forma associata per far fronte alla riduzione delle risorse. Tra i passaggi fondamentali della legge, che fissa stretti paletti, la previsione della convenzione obbligatoria tra le Comunità montane per erogare i servizi alla persona e l'obbligatorietà della convenzione unica tra Comuni. Ora dobbiamo occuparci dell'applicazione della normativa, supportando i Comuni, con risorse adeguate e adattando con una trattativa, da far partire con urgenza, tra le parti sociali le norme del comparto unico, per non penalizzare i lavoratori e, quando possibile, rafforzare il personale sul territorio.»

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a souligné «l'effort de la Commission qui a abordé dans un bref délai un discours très engageant. Le but de cette loi est celui de faire grandir la Commune en la faisant sentir partie d'un ensemble afin de la renforcer en gérant de façon élargie les fonctions et les services. Nous avons introduit des règles claires qui produiront des échanges productifs d'expériences, qui valoriseront le personnel qui y travaille et qui ont été approuvées par le Conseil permanent des collectivités locales. Il s'agit donc d'une réforme très importante pour la Commune, qui est l'élément de base de notre système institutionnel et de démocratie.»

SC

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Comunicato n° 388 del 30 luglio 2014
Approvate le modifiche alla legge sulla casa

Nella seduta del 30 luglio 2014, con 18 voti a favore e 16 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), il Consiglio ha approvato il disegno di legge che modifica le disposizioni in materia di politiche abitative (legge regionale n. 3/2013).

L'iniziativa legislativa, depositata dalla Giunta il 18 luglio scorso, si compone di 7 articoli volti, in particolare, a recepire la sentenza della Corte costituzionale dell’11 giugno 2014, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma nella parte in cui prevedeva, tra i requisiti di accesso all’edilizia residenziale pubblica, la residenza nella Regione da almeno otto anni, maturati anche non consecutivamente. Tale requisito scende quindi a ventiquattro mesi per i cittadini italiani o di altri Stati appartenenti all’Unione europea regolarmente soggiornanti in Italia e per i titolari di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Il Presidente della terza Commissione, Stefano Borrello (SA), relatore del provvedimento, ha spiegato che «al fine di consentire ai Comuni l'aggiornamento straordinario delle graduatori esistenti è stata prevista un'apposita norma transitoria: sarà così garantita la continuità di funzionamento delle graduatorie stesse e gli Enti locali potranno continuare legittimamente ad assegnare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica

La Consigliera Carmela Fontana (PD-SVdA) ha sottolineato: «Queste modifiche apportano miglioramenti alla legge preesistente, ma per quanto riguarda la residenza i cambiamenti sono stati imposti. Questo rimaneggiamento avrebbe potuto rappresentare l'occasione di una revisione della norma nel suo complesso, viste le sue tante criticità. Più volte abbiamo sollecitato modifiche, ad esempio sulla riduzione degli anni di prelazione, molto penalizzanti. Auspico che al più presto ci sia la volontà politica di revisione per miglioramenti non più rinviabili. Su questo disegno di legge sulla casa, tema che per il nostro gruppo è di importanza fondamentale, ci asterremo

Il Consigliere Nello Fabbri ha annunciato l'astensione dell'UVP «perché ancora una volta vediamo le nostre famiglie penalizzate dall'imposizione della Comunità europea

Per il Consigliere di Alpe Fabrizio Roscio, «questa poteva essere un'occasione per rivedere organicamente la legge, anche nell'intento di ribadire le peculiarità valdostane. Dato che si è trattato di un mero adeguamento, il gruppo Alpe si asterrà

Astensione anche per il Movimento 5 Stelle, come comunicato dal Capogruppo Stefano Ferrero: «Avremmo preferito un'analisi ben più approfondita per non generare razzismo: da un lato c'è l'esigenza di assicurare i diritti a chi viene dall'estero, ma dall'altro vanno tutelati i valdostani e gli italiani che, con gli attuali criteri vigenti, vanno incontro a discriminazioni. Chiediamo che agli italiani sia garantita parità

L'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale, Mauro Baccega, ha replicato: «Il requisito degli otto anni significava dare più attenzione ai nuclei familiari valdostani o che comunque avevano prodotto reddito in regione. Abbiamo dovuto chiedere tra l'altro a chi proviene da paesi extraeuropei, oltre ai requisiti di residenza di due anni, il permesso di soggiorno, che viene rilasciato dopo cinque anni di permanenza in Italia. Volevamo salvaguardare le graduatorie e i loro aggiornamenti in vigore: ritengo che siamo riusciti a produrre una legge che dà risposte importanti. L'unico limite sarà di avere graduatorie con più nuclei familiari iscritti rispetto agli alloggi disponibili; le graduatorie e le assegnazioni fatte saranno ampiamente salvaguardate

Il Consiglio ha anche approvato, con 18 voti a favore e 16 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), una modifica tecnica al piano triennale di politica del lavoro 2012/2014 al fine di esplicitare il rinvio ad un regolamento dell'Unione europea del 2013 in materia di aiuti "de minimis", che precedentemente faceva riferimento ad un regolamento del 2006.

SC-MM

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Comunicato n° 389 del 30 luglio 2014
Sessione europea e internazionale della Regione

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 28, 29 e 30 luglio 2014, il Consiglio regionale ha affrontato, riunita in sessione europea e internazionale, la relazione sulle attività svolte dalla Regione nel 2013, le linee di indirizzo programmatiche per la 14a Legislatura nonché il disegno di legge che reca disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea (Legge europea regionale 2014). Su questi due ultimi atti, l'Assemblea ha proceduto alla votazione: 18 voti a favore (UV e SA) e 17 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S).

Nel presentare l'attività 2013 in ambito europeo e internazionale, il Presidente della Regione ha riferito che «al 31 dicembre 2013, la Politica regionale di sviluppo 2007/13 registra un valore dell’investimento programmato pari a 410 milioni di euro e un costo ammesso di circa 351 milioni di euro, pari ad oltre l’85% del costo programmato. A ciò si aggiungono i 16 milioni di euro destinati al Piano Giovani. Credo importante sottolineare che i dati della Valle d’Aosta dimostrano un avanzamento finanziario in linea con i target fissati a livello europeo e statale e che la nostra regione presenta performance in molti casi migliori rispetto all’Italia nel suo insieme ma anche rispetto al centro-nord. In prospettiva futura, il 2013 è stato l’anno di definizione del quadro di riferimento per il prossimo periodo di programmazione 2014/20: oltre alle proposte dei Programmi Investimenti per la crescita e l’occupazione FESR e FSE e al Programma di sviluppo rurale, già esaminati nello scorso Consiglio e quindi trasmesse a Bruxelles entro i termini, la Valle d’Aosta sarà ancora interessata dai Programmi di cooperazione territoriale e parteciperà, per la prima volta, al Programma di Cooperazione transnazionale Mediterraneo. Un’attività intensa, quella richiamata, alla quale verranno dedicate, nel prosieguo, specifiche iniziative di informazione, divulgazione e di coinvolgimento attivo di tutti coloro che risponderanno alla sfida di operare nella direzione della qualità, dell’innovazione, della promozione delle specificità della Valle, del fare rete.»

Il Presidente si è poi soffermato sul tema della montagna: «A partire dal giugno 2012, e nel corso di tutto il 2013, siamo stati attivamente coinvolti, principalmente, nelle attività propedeutiche alla definizione della Strategia macroregionale alpina, approvata il 22 dicembre 2013 dal Consiglio europeo su proposta dei Presidenti delle Regioni dell'arco alpino. L’iniziativa ha rappresentato una novità assoluta, in quanto, per la prima volta, la proposta è nata direttamente dalle Regioni, secondo una logica dal basso verso l’alto. Il Consiglio europeo ha poi dato mandato alla Commissione europea di procedere alla predisposizione dello specifico Piano d’azione, che dovrà essere ripresentato al Consiglio per la sua approvazione definitiva entro giugno del 2015. La Valle d’Aosta, attivamente coinvolta, sia a livello politico sia tecnico, anche nella definizione del Piano di azione e – considerando che per l’attuazione della Strategia non sono previsti specifici finanziamenti europei e che alla sua attuazione potranno concorrere i Programmi regionali e di Cooperazione territoriale relativi alla Politica di coesione, oltre alle risorse ordinarie degli Stati e delle Regioni – sta sostenendo l’inserimento di quelle priorità specifiche che risultano essere in linea con la Politica regionale di sviluppo 2014/20. Si pensi in particolare agli interventi finalizzati alla definizione e all’applicazione di soluzioni innovative in grado di assicurare i servizi di base per le aree montane e interne (istruzione, sanità, servizi sociali e mobilità), al miglioramento del collegamento delle aree più marginali della zona alpina alle grandi reti,  all’individuazione e all’applicazione di soluzioni efficaci e sostenibili per la gestione del territorio a fronte del cambiamento climatico, con particolare riferimento ai rischi naturali.»

Parlando delle linee di indirizzo programmatiche per le attività di rilievo europeo e internazionale della Regione per la 14a Legislatura, il Presidente Rollandin ha detto: «Sul piano economico, sociale e ambientale, la Valle d’Aosta si trova ad affrontare nuove sfide, che impongono al sistema regionale una maggiore apertura e un rafforzamento della sua capacità di competere e di operare all’esterno, promuovendo le eccellenze regionali e ricercando soluzioni più efficaci ai problemi comuni ad altri territori. L'azione della Regione si esplicherà quindi in due direzioni. La prima è la valorizzazione e la difesa delle specificità valdostane ed è dettata da alcune novità: l’entrata in vigore, a dicembre del 2009, del Trattato di Lisbona che ha inciso sul ruolo politico che la Regione può giocare e l’approvazione, a dicembre 2013, da parte del Consiglio europeo, della ‘Strategia macroregionale alpina’. La seconda direzione riguarda la promozione dell’apertura del sistema regionale verso l’esterno, affinché sia caratterizzato da una maggiore propensione ad operare sui mercati esteri, sia per quanto riguarda la collocazione dei prodotti, sia per quanto concerne la promozione delle attività turistiche, sia ancora con riferimento ai centri di produzione delle conoscenze.»

Per il Consigliere dell'UVP, Nello Fabbri,  intervenendo sulle linee programmatiche, ha osservato che «al di là delle cifre che questi interventi così complessi mettono in campo oltre ad avere una funzione pratica hanno l'obiettivo di portare alla luce l'intero sistema Valle d'Aosta. È ora di scrollarci dal torpore che il tanto denaro pubblico ci aveva abituati: è giunta l'ora di aguzzare l'ingegno. Abbiamo bisogno di approvare interventi duraturi che portino ad un reale sviluppo della nostra regione. Dobbiamo essere attivi nel definire la nostra presenza a livello europeo. Auspico che questi propositi si realizzino e allora ci ricrederemo.»

Il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) ha rilevato: «Purtroppo questa sessione europea è spesso un rituale che suscita poco interesse; è un peccato, potrebbero essere maggiormente coinvolte anche le Commissioni. Le istituzioni europee sono viste dall'opinione pubblica come strutture burocratiche lontane e spesso inadeguate. La relazione non porta novità rispetto agli anni precedenti; riguardo alla Macroregione alpina, dobbiamo prestare la massima attenzione per non perdere ogni possibilità di riuscita. Sparisce invece la regione Alpmed. Andrebbe profuso maggiore impegno per i rapporti con i cantoni svizzeri, ma più in generale auspico un'attenzione rafforzata da parte di tutti sulle tematiche europee.»

Per il Capogruppo del PD-SVdA Raimondo Donzel, «è nostro dovere gestire al meglio le risorse che provengono dall'Europa. Per quanto piccoli, dobbiamo avere un maggior controllo sulle attività normative, mantenendo i rapporti con i Parlamentari europei per intervenire su quelle leggi che rischiano per noi di essere penalizzanti. Dobbiamo riuscire davvero a dare voce forte agli uomini di montagna in Europa. E' importante l'apporto culturale che la nostra regione può apportare, ma è anche in Valle d'Aosta che va creata una cultura europea.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio tornerà a riunirsi, dopo la pausa estiva, mercoledì 24 e giovedì 25 settembre 2014.

SC-MM

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